MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

 

Dove stai andando Bob ?

 
 

 

Già , dove sta andando ? Quante volte mi son fatto questa domanda da quando lo conosco !
Confesso , a volte rifaccio con la mente tutto il suo percorso ma non riesco mai a rispondere a questa domanda.
Com’è cominciato tutto ? Dove ? Perchè ? In che modo ?
Milioni di litri di inchiostro sono stati consumati per scrivere com’è cominciata la storia di Robert Allen Zimmerman , alias Elston Gunn , alias Bob Dillon , alias Blind Boy Grunt , alias Bob Landy , alias Tedham Porterhouse , alias Robert Milkwood Thomas , alias Lucky Wilbury , alias Boo Wilbury , alias Justin Case , alias Bob Dylan , alias Jack Frost , alias Sergei Petrof , alias Alias , alias Elmer Johnson , alias alias alias.........come si chiamerà il prossimo?
Cominciò a Duluth , ad Hibbings o a New York ?
 

 

Cominciò per amore della musica o per l’esigenza di emulare James Dean , Marlon Brando , Elvis Presley ?
Fu il piano ad attrarlo verso la musica ? O la chitarra ? O l’armonica ? Il folk ? Il rock & Roll ?
Nei primi gruppi giovanili picchia sul piano come ora , dopo Elvis la chitarra diventa “lo strumento”.
Superato Elvis arriva la folk-mania , sente di avere i numeri , sente di poter dire qualcosa di nuovo e di diverso , di poter superare Woody , Cisco , Leadbelly , ascolta migliaia di traditionals , ne copia a bizzeffe cambiandone i testi , alla fine ce la farà a diventare il Re , il Maestro , il Profeta del folk , la “voce della sua generazione” , la voce dell’altra America , non quella che c’è ma quella deve ancora venire.
Ma si stanca , il ruolo di profeta non gli è mai calzato ed ora gli sta stretto , nemmeno quello di portavoce politico dei giovani , nemmeno quello di “voce della generazione”, il folk l’ha stancato, deve trovare qualcosa di diverso , qualcosa che sappia attrarre la sua attenzione e che lo sappia stimolare di più , può e vuole dare di più , la via ? Il Rock & Roll e la chitarra elettrica.
 

 

Una gita senza scopo in macchina con amici , bevendo birra e perdendo tempo , si può fare , soldi facili da spendere , facili da guadagnare , accende la radio , sente “The house of the rising sun” degli Animals , blocca la macchina , scende e si mette a saltare , a ridere , a gridare contento , ha trovato la nuova via.
A New York da un’occhiata a Billboard , le prime sette canzoni in classifica sono dei Beatles , quattro pidocchiosi inglesi che sculettano sul palco con un sacco di ridicoli “Yeah Yeah “, ma intanto monopolizzano la classifica.
“ Eh che cazzo , non posso farmi stirare da quattro pezzenti , io sono Bob Dylan !”.
“ E allora concerto , ma mai più da solo, voglio una band elettrica alle mie spalle che faccia un sacco di casino , volume a manettone , ecco cosa farò “.
25 Luglio 1965 , Newport , il crocevia per la svolta , Dylan si presenta “elettrico” con la Paul Butterfield Band , succede di tutto , sarà così per molto tempo, ma lui , a differenza di Kooper e Bloomfield non si lascia scoraggiare , la gente lo fischia , lo prende in giro , lo insulta , continuerà così per tutto l’anno , Kooper e Blomflield cedono , lui no , alla fine sà che vincerà , e vince.
 

 

Arriva un album che si intitola “Highway 61 Revisited” , qualcuno comincia a tendere le orecchie e ad alzare le antenne , fra questi qualcuno ci sono i tanto idolatrati e decantati pezzenti inglesi che hanno fatto esplodere la “Beatlemania” nel mondo intero , che dicono di essere più famosi di Gesù Cristo , si , va bene , non servirà a niente , il piccolo sporco ebreo di Duluth arriva con “Blonde on Blonde” e spazza via tutto , riscrive le regole del Rock & Roll , e tutti si adeguano , Beatles , Rolling Stones , Beach Boys , scoppia la gara per superare Blonde on Blonde , e nessuno ci riesce. Non ci risce “Sergent Pepper” , nemmeno “Pet sound” , nemmeno i grossolani Stones che suonano il blues e il R&R con l’incudine ed il martello , nessuno ce la fà , Blonde on Blonde era il top , rimane il top , è ancora il top, il suo thin-wild-mercury-sound fa ancora accapponare la pelle , è l’album guida , l’album scuola , l’album - mito , una cosa viva , da prendere in mano , da toccare , accarezzare , da guardare , da ammirare , da invidiare ed ancora da superare.
Quando esplode il colpo di rullante di Like a rolling stone esplodono le menti dei musicisti rock di tutto il mondo , niente sarà più uguale dopo quel colpo , molti cercheranno di fare di meglio , confezioneranno album stupendi , musica perfetta , idee esasperate da strani acidi verranno superate da un giorno con l’altro , faranno di tutto e di più , ma quel colpo di rullante rimane li a segnare la linea di demarcazione fra la musica passata e la musica futura .
 

 

 

La cosa strana è che quel thin-wild-mercury-sound non è realizzato da musicisti rock , è il frutto dei musicisti di Nashville , i turnisti che vivono di ballate e di valzer , che timbrano il cartellino dalle 9,00 alle 5,00 , come un lavoro qualsiasi , a Nashville l’arte è non è sottovalutata , ma trattata alla stessa stregua di qualsiasi altro lavoro , il lavoro dei musicisti è considerato come quello degli impiegati statali , timbrare il cartellino , suonare quello che tu mettono davanti e via a casa. Dylan ribalta Nashville , usa le sue di regole , suona quando ne ha voglia , non dice una parola ai musicisti , questi si devono inventare tutto sui due piedi , è la carta vincente , i musicisti danno tutto di se stessi , della loro inventiva , della loro capacità , spinti da Dylan all’anarchia Nashvilliana creano “il capolavoro”, Dylan può permettersi di violare le regole sostituendole con le sue , e la storia gli darà ragione.
Il tour continua fra fischi ed insulti ma lui tira dritto , quando Kooper e Bloomfield lo abbandonano , Robertson gli dice “ Proviamo con il resto della mia band” , è fatta , comincia un periodo d’oro , Dylan e gli Hawks si divertono come mai era successo , scrivendo le pagine più belle della storia del rock .
Per sostenere il ritmo infernale del tour , Dylan & company assumono di tutto fino al punto altre il quale non si può andare , Dylan sembra sempre sull’orlo della morte , magro , emaciato , fuori di testa , uno zombie che difficilmente tirerà la fine dell’anno.
 

 

Nasce la storia dell’incidente motociclistico , chi dice vero , chi dice inventato , per giustificare l’improvvisa sparizione dalle scene del genio musicale del secolo. In quel periodo di assenza attiva dal palco Dylan si riposa , cerca di ritrovare una dimensione umana , quella di superstar è un fardello micidiale , deve ridimensionare il fenomeno che lui stesso ha creato e che lo stava portando all’autodistruzione. Bisognava fermare quel gioco al massacro e lui lo fa , si ritira nella

sua casa di Woodstock . Gli Hawks , diventati The Band lo seguono , affittano una piccola fattoria nelle vicinanze , la pitturano di rosa , in cantina sistemano strumenti e registratori , si trovano pomeriggi interi a suonare tutto quello che gli passa per la mente , nasce il mito di Big Pink e dei Basemet tapes. Dylan si diverte a fare il padre e il marito a tempo pieno , fa le cose che fanno tutti , compra il pane dal fornaio , va dal falegname , gioca col piccolo Jesse , passa ore serene con Sara , ma non durerà per diversi motivi. E’ ancora troppo al centro dell’attenzione anche se sembra sparito dalla scena pubblica , la pressione mediatica è sempre al limite , Dylan decide di farsi dimenticare , fa uscire “What’s that shit ?” ( Self portrait ) , un disco al limite dell’idiozia , della banalità e della bruttezza assoluta , ma ottiene l’effetto contrario , il disco vende moltissimo e lui si ritrova ancora sulle prime pagine di tutte le riviste . Dylan è sempre stato un animo inquieto , alla ricerca di nuovi mondi da esplorare fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima direbbe il Capitano Kirk , la vita di campagna e di cittadino qualunque comincia a pesare , l’irrequietezza diventa proponderante , Dylan molla tutto , torna a New York , riprende a farsi vedere in giro ed a frequentare i vecchi amici , e proprio con loro nasce l’idea di quel grande ed insuperato tour che lo porterà nel 75 e 76 a suonare in tutti gli stadi d’America e che prenderà il nome di Rolling Thunder Revue. É l’apoteosi del Dylan artista e la fine del Dylan marito e padre di famiglia. Troppa gente e soprattutto troppe donne bazzicano intorno a lui nella RTR .
McGuinn , Neuwirht , Baez , Mansfield , Rivera , Ronson , Stoner , T-Bone Burnett , Wyeth , Blakey , Soles , Mitchell , Jack Elliot , Havens salgono sul carrozzone della Rolling , dando vita ad uno dei più eccitanti tour nella storia del rock.
 

 

The sad eyed lady of the lowlands abbandona il carrozzone .
Questo fatto lascia un segno ed una ferita profonda nell’animo di Dylan , portandolo a realizzare quello che è considerato il capolavoro assoluto , quel “Blood on the tracks” così diverso ed intimista , quasi umile e devastante per la sua poesia ed il suo pathos , così agli antipodi di Blonde on Blonde , così diverso nelle motivazioni , nell’ispirazione , come il disco di un’altro artista , ma il marchio Dylan è presente dappertutto , il Dylan che sa essere sempre diverso ed incisivo , il Dylan universale e tuttologo , riflessivo e sarcastico , amorevole e tagliente coma la lama di un Bowie-knife.
 

Dylan è sempre più solo , anche per uno come lui la famiglia è importante , e la fine del suo piccolo mondo all’interno del grande mondo che lo circonda lascia il segno , le canzoni parleranno sempre più d’amore , di rimpianti , non protesterà più con la forza e la veemenza dei suoi anni giovanili , Dylan è un uomo maturo ormai lontano dal 68 e da tutte le cose negative e orribili che quegli anni hanno portato nel mondo , il Viet Nam , le rivolte dei negri conti i bianchi , le rivolte dei negri contro i negri che cercavano di integrarsi , le Black Panther , il Laos , la Cambogia , la Baia dei Porci , Martin Luther King , John Kennedy , Bob Kennedy , John Lennon , Jim Morrison , Janis Joplin , Brian Jones , muoiono come cavallette sotto i colpi dell’Establishment , la “summer of love” è solo un ricordo documentato da un film , i padri hanno ripreso il controllo sui figli , L’America ha ripreso in mano la situazione a colpi di fucile , di cannone , di pistola , di strane overdoses , di C.I.A. , di F.B.I. e di sindacati vari che non vogliono perdere il loro potere , bugie e menzogne , segreti di stato in quantità industriale. La controcultura è stritolata senza pietà dal bulldozer americano. Cos’è rimasto di quegli anni ? Solo Bob Dylan , diverso , ma sempre Dylan , osannato , contestato , ma sempre Dylan, gli altri , in un modo o nell’altro spariranno tutti , lui , forse unto da qualche nume supremo rimane e regge ancora.
 

 

Scopre Dio , diventa cristiano , scrive canzoni rock-gospel inspirate all’argomento , sembra un pastore che fa il suo sermone sfruttando l’occasione del concerto , è contestato e deriso ancora una volta , ma la sua popolarità non cala di un punto.
Ormai il suo habitat naturale è diventato il palco , senza quello morirebbe , e forse un giorno ci morirà sopra. Inizia quello che i fans hanno chiamato il Never Ending Tour , dura ormai da vent’anni , 100/150 concerti all’anno in tutte le parti del mondo , show meravigliosi e show pietosi , ma anche questo non scalfisce il mito Dylan , l’artista senza famiglia che sceglie il palco per sopravvivere.
 

 

Gli anni passano , la voce cala , diventa roca , a volte manca , a volte parla , a volte farfuglia , a volte borbotta , la folla si scatena di nuovo , lo loda , lo assalta , lo deride , lo schernisce , ma tutto questo non cambia lo stato delle cose , gli show continuano ininterrottamente , voce o non voce , band buona o band cattiva , cambiano solo le recensioni e le opinioni di quelli che vorrebbero il Dylan immutabile , quello che piace a loro , quello di Blonde , quello di Blood , quello della RTR , quello di ieri e quello di oggi. Lui continua a guardare di traverso il suo pubblico con gli occhi semichiusi , sa come fare per tenerli in pugno , 10 canzoni pietose ma ne basta una fatta alla Dylan per scatenare l’uragano . Nient’altro da fare , prendere o lasciare , e tutti noi , a volte con gioia e a volte con rammarico , continuiamo a prendere.
Dove sta andando Dylan ? Solo lui lo sà , ma non ce lo dirà mai !.

Mr.Tambourine