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!!
Sabato 30 Luglio 2011

Atlanta, Georgia - Chastain Park Amphitheater - July 28, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Mississippi
7. The Levee's Gonna Break
8. Sugar Baby
9. Highway 61 Revisited
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man

(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower

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Bob Dylan Revealed - Anteprima nazionale

di Sir Eglamore

Ritenendo che l’ozioso Tamburino non se ne sarebbe presa la briga, mi sono messo al volante e dopo tre lunghe ore di guida sono arrivato a Brescia, città gallica che sorprendentemente ancora conserva l’antico idioma. Vi dico subito
che ne è valsa la pena. Ritengo Bob Dylan Revealed il tributo a Dylan più approfondito, divertente e intelligente mai realizzato. Un’opera definitiva capace di far ombra persino a No Direction Home. Vi basti sapere che su due ore
di colonna sonora non c’è stata una sola canzone del Bobby che io già conoscessi. Il paradiso del collezionista. Questa soundtrack ricchissima, se mai uscirà su CD, sarà un must nella discografia dylaniana.
Entrando nella sala ho subito percepito l’atmosfera del grande evento, le canzoni di Desire venivano diffuse dagli altoparlanti e le poltrone si andavano riempiendo sempre più di un pubblico eterogeneo che dai ventenni spaziava fino
ai centenari (centenari col codino grigio però) fino al completo sold out.
A giudicare dalle facce, molti erano in trasferta, qualcuno indossava il vestito di gala delle grandi occasioni (anch’io la vorrei la maglietta col faccione di Bob, ma, accidenti, in che negozi si trovano?).
Hurricane sfuma e parte il film. Nel giro di qualche minuto tutti avevamo già capito che si trattava di una straordinaria raccolta di testimonianze inedite e documenti dell’epoca. Il film inizia ex abrupto, giusto per inquadrare il personaggio, con una chicca assoluta, uno spezzone del concerto della Baez a Monterey nel ’64 in cui, mentre lei impeccabile canta la sua gelida versione di Geordie, si vedono far capolino dai tendoni del backstage i visi ilari e alticci di Bob e Ramblin’ Jack, naturalmente col suo cappello da cowboy in testa. Dopo qualche titubanza, i due, in preda a una crisi di ridarola, entrano barcollando sulla scena fino ad arrivare alle spalle della povera Baez che ignara continua a cantare. Ogni volta che lei inizia il refrain “Oooooh my Geordie will be hanged with a golden chain…” Dylan col braccio destro mima la stretta del cappio al collo, gonfia le guance trattenendo il respiro e infine butta fuori la lingua a penzoloni col capo piegato di lato. Effettivamente a quel tempo per la Baez l’impiccagione del protagonista era la conditio sine qua
non per l’inclusione di un brano nel suo repertorio, una vera fissazione. I due cretini continuarono così per l’intera canzone, con Ramblin’ Jack piegato in due dalle risate che ammiccava alle curve (in realtà scarse) di Joanie. Dallo
sguardo confuso si capiva che la poverina non riusciva a capacitarsi di quel pubblico che sghignazzava davanti a cotanta cantata tragedia e dopo il fragoroso applauso (il pubblico pensava si trattasse di una scenetta studiata a
tavolino) uscì piangendo, lasciando il palcoscenico ai quei due bischeri ubriachi che improvvisarono un concertino di talkin’ blues e folk songs nonsense (di cui purtroppo non rimane alcuna documentazione), per finire con la
leggendaria prima esecuzione live di Mr. Tambourine Man eseguita a quattro mani. Al pubblico, ormai rassegnato al canto luttuoso e glaciale della saccente folk singer ispano-americana, non sembrò vero di poter concludere la serata con quattro risate sgangherate e liberatorie e fu un trionfo.
Ma questo è solo uno dei tanti scherzi crudeli che Dylan e Ramblin’ Jack riservarono alla povera Joanie. Tutti saprete di quella volta a Berkeley nel ’65 in cui Ramblin' Jack entrò in platea a cavallo mentre Joan Baez cantava Stewball. Guardandola con aria di sfida Ramblin’ faceva dressage davanti al palco, mentre Dylan nascosto fra il pubblico nitriva.
Un altro momento fra i più significativi è stata la testimonianza di Burl Ives (a dire il vero già nota ai lettori di Maggie’s Farm eu) sulla genesi di Please Missus Henry. Nella sua avvincente ricostruzione Odetta, dopo avere eseguito la
sua Ramblin’ Round al Woody Guthrie Memorial Concert del 1968, venne avvicinata da Bob che intendeva a suo modo complimentarsi per la performance. “Bene...Odetta, hai sentito anche tu Woody tirar calci dalla bara? …e sì che non sei nemmeno una tipa leggera!” risatina “C’avresti mica venti dollari da prestarmi?” Questo fu tutto quello che le seppe dire. Non era un ragazzo cattivo, ma di parole buone dalla sua bocca a quel tempo non ne uscivano. La
poverina in preda a un attacco di pianto corse nei bagni della Carnegie Hall e si infilò nell’unico bagno aperto. Per inciso: il direttore della Carnegie pare avesse detto alle cameriere “Mettete il cartello GUASTO sulla porta dei bagni.
Stasera ci sono ancora quegli sballati dei folksingers! Ci hanno presi di mira, i loro pidocchiosi hootenannies non gli bastan più! Questi son ancor più barboni dei jazzisti. Lasciatene aperto uno solo… dopo un loro concerto è più
facile ristrutturare che pulire”.
Allora Bob, completamente ubriaco (lo si evince chiaramente dalla sua performance), si recò in amministrazione a batter cassa e, dopo essersi cacciato il cachet negli stivali (Bobby fu l'unico a pretenderlo), corse a rotta di collo giù per le scale in cerca del bagno. Trovandolo occupato, si inginocchiò davanti alla porta chiusa e si mise a implorare "Odetta cara, faccio un disastro se non apri… abbi pietà di me! Io scherzavo, scusami... lo accetti un dollaro?" Dall’interno la poverina gridava “le mie lacrime potrebbero far girare le pale di un mulino!” (c’era al tempo un vero e proprio processo di identificazione fra i giovani folksingers urbani e i traditional da loro eseguiti). Bobby un po’ per l’insostenibile pressione viscerale della sua vescica, un po’ per il timore di essersi dimostrato eccessivamente galante,
decise di cambiare tattica e cominciò a prendere a calci la porta urlando: “Brutta panzona, apri o ti sgonfio io”
“Metti un freno alla tua lingua” disse lei con tipica inflessione scozzese, “Ma fai l’antiquario o la cantante? " rispose lui. La situazione degenerò, fino ad arrivare agli insulti e agli sputi. Finì in un lago di lacrime e non solo.
Questa è la versione riportata da Burl Ives che era, non so se lo sapete, il pusher di The Band.
Paul Robeson, il marito di Odetta, ridimensionò invece l’episodio, facendo notare come sua moglie non si chiuse volontariamente nel bagno, ma rimase semplicemente incastrata fra gli stipiti della porta a causa della sua stazza.
Solo una provvidenziale spallata di Van Ronk (fratello di Von Schmidt) riuscì a liberarla, ma ormai per Bobby era troppo tardi. Quindi Please Mrs. Henry, capolavoro assoluto della poetica mondiale, prese spunto proprio da questo episodio.
Vi ho raccontato solo un paio di scene di questo memorabile documentario, nella speranza che un giorno giunga anche per voi l’occasione di provare quello che ho provato io. Solo all’uscita però mi sono reso conto dell’importanza di questo evento organizzato dal Comune di Brescia. Infatti in un chiostro romanico poco distante era stato allestito un sontuoso banchetto con le eccellenze gastronomiche locali (salame e stracchino) e, in esclusiva mondiale,
l’esposizione della prima chitarra di Bob Dylan, proprio quella che nel 1961 il giovane Bob portò al Greystone Park Psychiatric Hospital al capezzale di Woody.
Si tratta di una rarissima Hermann Hauser del 1951 con vere corde di budello d’asina, successivamente venduta ad Andres Segovia per soli $38.000,00 sebbene il delicato fingerpicking del Bobby l’avesse ridotta a un rottame. Gentilmente concessa dalla Fondazione Segovia.
Erano presenti Fernanda Pivano, Dori Ghezzi, Massimo Bubola e, liberi di non crederci, Desiré-Gabrielle che, calata di 30 kg e col naso rifatto, è una vera gnocca. Una serata indimenticabile.

Caro Sir Eglamore a.k.a. Sir Lionel, ti ringrazio di esserti preso la briga del reportage di questo avvenimento che l'ozioso Tamburino, essendosi sottoposto ad intervento chirurgico e non essendo ancora in forma, aveva purtroppo mancato.

 

 
Giovedi 28 Luglio 2011

Pensacola, Florida - Pensacola Civic Center - July 27, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Mississippi
7. High Water (For Charley Patton)
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man

(1st encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower

( (2nd encore)
15. Blowin' In The Wind

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Bob Dylan e Mark Knopfler - Da oggi i biglietti in vendita      clicca qui

Padova
Tribuna Numerata Intero - 92,00 €
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3° Settore Numerato Intero - 63,25 €
Posto In Piedi Intero - 51,75 €

Roma
Tribuna Centrale Numerata Intero - 115,00 €
Tribuna Laterale Numerata Intero - 86,25 €
3° Anello Centrale Numerato Intero - 69,00 €
Posto In Piedi Intero - 57,50 €
3° Anello Laterale Numerato Intero 51,75 €

Milano
1° Anello Numerato Intero - 97,75 €
2° Anello Non Numerato Intero - 48,30 €
Posto In Piedi Intero - 48,30 €

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La mail di Ramona

Mi inserisco nella polemica...

Ciao a tutti. Sono una dylaniana da sempre, anche se ho scoperto questo sito relativamente da poco tempo. Mi dispiace scrivere questo nella mia prima mail, ma anch'io, come hanno già osservato in molti, a volte ho l'impressione che questo sia più un sito di detrattori che di sostenitori di Dylan. “...l'unica attività di Bob attualmente sono i concerti, di che altro vogliamo parlare”...?? ...mi viene il dubbio che qui si abbia solo una vaga idea di chi sia Dylan. Dylan ha fatto talmente tanto in cinquant'anni (e c'è talmente tanto di cui parlare) che quello che fa ora è tutto un di più. C'è soltanto da ammirarlo per la passione e il coraggio con cui continua a lavorare. Voce o non voce, teatri pieni o vuoti, musicisti validi o meno, non ha importanza. Che facciamo, quando non farà più concerti chiudiamo il sito?
Tra parentesi, Dylan ha scritto nella sua autobiografia che ha iniziato il “neverending tour” perché voleva rinnovare il suo pubblico, “se vado tutti gli anni negli stessi posti non saranno sempre le stesse persone che verranno a sentirmi”... quindi non credo che gli dispiacerebbe molto perdere quelli che lo seguono di concerto in concerto solo per criticarlo.
Già che ci sono vorrei controbattere qualche altra affermazione (sempre di Mr Tambourine) che mi è rimasta un po' di traverso. “Le sue scuse sulla faccenda cinese facevano acqua da tutte le parti...” Dylan si è sganciato da qualunque presa di posizione politica diretta fin dagli inizi della carriera, e anche quando partecipava alle marce per i diritti civili non mi risulta che abbia mai fatto proclami. Ora pretendere che si metta a fare proclami in Cina a settant'anni è semplicemente ridicolo. E non credo che sia stato censurato: se andiamo sullo youtube cinese (youku) le sue canzoni le troviamo tutte, con tanto di commenti in cinese sotto.
“ non ha speso una parola per ricordare Suze” ...Ha messo in scaletta “A simple twist of fate”, che è una canzone dedicata a Suze, e quindi le sta rendendo omaggio tutte le sere, senza sbrodolare parole inutili.
“...non si degna di salutare o ringraziare gli spettatori” ...ognuno ha il suo stile, questo è il suo e non sono i salamelecchi che fanno la differenza.
Veramente, forse ha ragione lui quando dice “mi capiranno solo fra cent'anni”... certo che se non lo capiscono neanche i suoi fans...
Metto in allegato un articolo che ho trovato in rete e che ho tradotto perché mi sembra interessante, “Quante parole deve scrivere un uomo prima di essere considerato un poeta?”. Non so se può trovare posto qui da qualche parte perché è piuttosto lungo, più un breve saggio che un articolo, ma vale la pena di leggerlo:

QUANTE PAROLE DEVE SCRIVERE UN UOMO PRIMA DI ESSERE CONSIDERATO UN POETA?
(da THE IRISHTIME, 2011)
http://www.irishtimes.com/newspaper/weekend/2011/0416/1224294785748.html#.Tiy0d6CX9BY.facebook

Bob Dylan ha sempre resistito ad essere annoverato tra i poeti americani, ma se ci fosse mai poesia da trovare nelle roccaforti dell'America, era lui quello desinato a trovarla, scrive GERRY SMYTH.

"Mr Dylan è un poeta, e anche se forse è un poeta minore, se dovesse pubblicare i suoi scritti senza l'ausilio della chitarra, dell'armonica e della macchina pubblicitaria, si tratterebbe sempre di vendere poesia ad un pubblico di massa”. Il giornalista che scriveva queste parole nella recensione di un concerto di Dylan a Dublino nel 1966 toccava una questione che è stata a lungo controversa: è un poeta? Il suo posto è accanto a Eliot e Pound nella “cabina del capitano”?

Molti direbbero ora che era ingiusto definirlo semplicemente un poeta minore. Nei successivi 45 anni il nome di Dylan è stato ripetutamente affiancato a quelli di Keats, Coleridge, Shelley, Tennyson, Rimbaud e Verlaine, e numerosi critici e accademici hanno analizzato le sue canzoni e le hanno messe in relazione alla tradizione letteraria piuttosto che musicale.

Alcuni apologeti di Dylan hanno sostenuto che la sua padronanza della lingua e la sua maestria nei giochi di parole erano tali che se anche il suo lavoro non ha sempre raggiunto i più alti livelli di espressione poetica, almeno aspirava alla condizione di poesia. La ricchezza lirica e le sfumature delle ballate di protesta all'inizio, e poi i paesaggi di notevole carica interiore del suo periodo Highway 61/Blonde on blonde, hanno aggiunto peso al confronto frequente con poeti d'altri tempi, e rivendicano per Dylan lo stato di vero poeta del nostro tempo.

La questione se questi paesaggi interiori erano il risultato di ciò che aveva imparato dalle sue letture dei poeti simbolisti o se fossero dovuti ai suoi sogni amfetaminici è ora in qualche modo irrilevante. È entrato in una scuola di illustri poeti, il cui lavoro potrebbe essere considerato al di fuori del regno della realtà ordinaria. E ha dato al rock una nuova concezione di ciò che poteva essere in termini musicali, con quegli album di metà anni 60, così come probabilmente il più grande inno dell'epoca, Like a Rolling Stone.

La forma narrativa adottata per molte delle sue canzoni ci porta vicini a un altro dei poeti romantici inglesi: Samuel Taylor Coleridge, quello di Kubla Khan e della Ballata del Vecchio Marinaio. Dalla drammatizzazione della storia del ragazzo il cui assassinio ha dato il via al movimento dei diritti civili, The Death of Emmett Till, alle successive The Ballad of Frankie Lee and Judas Priest, Lily Rosmary and the Jack of hearts e Black Diamond bay, Dylan dimostra di conoscere bene l'efficacia di una buona storia.

La risposta di Dylan alla domanda "sei un poeta?" è stata che lui è semplicemente un “uomo di canto e danza”. La sua vista non era sulle alture del Parnaso, ma sulle strade aperte e sulla amata ferrovia trans-Americana dei suoi sbandati e vagabondi - e, naturalmente, di quel "mistery tramp" - così come dei suoi primi idoli, Woody Guthrie e Hank Williams.

"E 'dentro di me. Sta a me convincermi di essere un poeta. Ma ci vuole dedizione. Molta dedizione”. (Bob Dylan)

La risposta “Song and dance man” è un po' disonesta. Dylan aveva certamente nozione di sé stesso come poeta già nel 1964, quando si prese la briga di cercare Carl Sandburg, un anziano e influente letterato americano. La visita, tuttavia, fu breve e deludente, e si concluse subito quando il vincitore del Pulitzer rifiutò di prendere sul serio Dylan.

Il cantante continuò a coltivare stretti legami con i poeti americani, in gran parte della cerchia dei poeti beat: Michael McClure, Lawrence Ferlinghetti e, in particolare, Allen Ginsberg, che avrebbe avuto una grande influenza su di lui.

Clinton Heylin, nel suo resoconto completo e definitivo della vita di Dylan, “Behind the Shades”, ci informa che era a questo trio che Dylan era inizialmente ansioso di far sentire il suo capolavoro di 10 minuti, Visions of Johanna, nella convinzione che fosse "finalmente pronto ad affrontare il fatto di essere un poeta".

I poeti erano allora, e sembrano essere rimasti, una parte centrale delle sue letture. Ginsberg ha ricordato che quando il cantante si stava riprendendo dal suo incidente in moto gli ha regalato una "scatola piena di libri di ogni genere. Tutti i poeti moderni che conoscevo. Alcuni poeti antichi come Sir Thomas Wyatt, Campion, Dickinson, Rimbaud, Lorca, Apollinaire, Blake, Whitman."

Poi c'è il cambio di nome che può o non può essere in onore di una delle grandi figure della poesia del ventesimo secolo. Eppure, una volta ha detto a Nora Ephron, "Io non mi definisco un poeta perché non mi piace la parola. Io sono un trapezista".

Questa riluttanza contraddittoria ad essere annoverato tra i poeti d'America è dimostrata ancora una volta in quel famigerato conferimento onorario del 1970 presso la Princeton University, un'esperienza che ha descritto come spiacevole in alcune riuscite rime de “Il giorno delle locuste”:

Ho messo giù la mia toga, ho raccolto il diploma
Ho preso la mia bella e ce ne siamo andati
Dritti per le colline, le colline nere del Dakota
Certo ero contento di uscire vivo da lì
E le locuste cantavano, beh, mi diede un brivido

Tuttavia, se l'affermazione di Eliot che i poeti sono coloro che "ci svegliano dal nostro sonno di morte ad un senso più pieno della vita" è in qualche modo vera, Dylan non ha fatto altro che questo da quando ha mosso i primi passi per diventare una delle figure culturali più affascinanti e influenti del 20 ° secolo

Dylan ha detto una volta che aspirava a realizzare un'opera che potesse stare a fianco dell'arte di Rembrandt. Ma forse avrebbe dovuto citare Shakespeare, perché, come il Bardo di Avon, il suo virtuosismo con la lingua è stato totalizzante, nel raccogliere una travolvente abbondanza di storia e geografia, eroi e cattivi, passato e presente, e il futuro, quando osa indossare il mantello del profeta. Immensamente dotato di risorse come artista, la sua immaginazione creativa ha preso tutto ciò che ha trovato sulla sua strada per produrre un corpo di lavoro che già trascende il tempo e il luogo del suo farsi.

"Ho imparato a scegliere bene i miei idoli”
Bob Dylan, poesia sulle note di copertina di “Joan Baez in Concert, Part 2”

Come Shakespeare, inoltre, è stato il consumato catalizzatore di altre fonti, un collezionista con l'occhio di una gazza, assimilando tutto ciò che era nell'etere o che si arenava sulla spiaggia. L'osservazione di Liam Clancy, compagno dei giorni del Greenwich Village, che l'unica cosa a cui poteva paragonare Dylan era "la carta assorbente", perché assorbiva tutto, era del tutto vera. Molte delle sue prime ballate folk, comprese quelle che aveva imparato dai Clancys, erano spudoratamente derivate da melodie tradizionali.

Ma quali grandi artisti non hanno passato al setaccio la grotta di Aladino dei loro predecessori, raccogliendo e scegliendo ciò che li ha preceduti e dandogli il lustro di novità? E pochi lo hanno fatto con il tipo di brillantezza trasformativa che Dylan così frequentemente applica nei suoi aggiornamenti di vecchi lavori. Spesso ha semplicemente preso in prestito il mantello, ma ne ha rifatto le cuciture: come nel caso della poesia del 1930 di Alfred Hayes “I Dreamed I Saw Joe Hill” che si è magnificamente trasformata in “I Dreamed I Saw St Augustine”. Ma poi tutti i poeti rendono omaggio in questo modo a coloro che li hanno portati al pozzo.

Sebbene molte delle prime ballate portano echi di Guthrie, Leadbelly, i fratelli Clancy, Blind Willie McTell, Arthur Rimbaud, Brecht e Weil, i poeti beat e innumerevoli altri, Dylan emerge con la sua voce inconfondibile e assolutamente autentica, qualunque sia la forma: l'inno declamatorio, la canzone di protesta politica o sociale, l'aria d'amore, la ballata su un assassinio, il flusso di coscienza narrativa, l'epistola visionaria o la parabola biblica rimodellata nella parlata di Dylan.

Heylin sottolinea che "la risorsa letteraria più importante per questo ebreo decaduto" era la Bibbia, che più e più volte è stata una fonte per l'immaginario e la carica di molte delle sue canzoni più allusive. Dal “Dio-ha detto-ad-Abramo” di Highway 61 all'atmosfera da fine dei giorni che pervade “Changing of the guards” e “Tales of Yankee Power” alla contemplazione come in un salmo di “Every grain of sand”, la sua abitudine alla lettura della Bibbia ha costantemente avuto un impatto sulla direzione lirica del suo lavoro.

E' stato il portatore di molte etichette: la coscienza della sua generazione (anche se lui disconosce questa definizione), eroe della contro-cultura degli anni Sessanta, hipster, outsider, giullare, camaleonte, saggio, sciamano, menestrello, trovatore, evangelista, moralista, annunciatore di notizie apocalittiche.

Queste costanti demolizioni e reinvenzioni della sua immagine - e spesso delle versioni originali delle sue canzoni - sono state una fonte di mistificazione. I suoi linguaggi musicali sono cambiati per adattarsi ai suoi capricci, dal folk al folk-rock ibrido che si è evoluto nel suono elettrificato ed elettrizzante che ha tanto offeso i puristi che lo sbeffeggiavano chiamandolo traditore a metà degli anni 60. La ballata, il canto funebre, il canto blues e gospel: tutti sono stati adattati per soddisfare il suo alter ego della giornata.

La sua creazione di country rock, così malinconicamente espresso in NashvilleSkyline, era una ritessitura della malinconia di Hank Williams. Quando si rivolse al soprannaturale con Slow Train Coming e il successivo album cristiano, lo ha fatto con il giusto fervore di qualsiasi predicatore dal pulpito, in una fase che forse era già prefigurata nei racconti biblici di Gates of Eden e Highway 61.

E' scivolato nel corso degli anni come un camaleonte. Dal giovane che ricercava e domandava, che voleva sapere "quante strade deve percorrere un uomo" fino all'introspezione di Love Sick, in cui si trova a camminare "lungo strade che sono morte", su Time Out of Mind - un album che, per citare Re Lear, "odora di mortalità" - l'arco della sua carriera è stato un continuo smontare e ricreare i suoi miti.

L'inquietudine con cui si è mosso attraverso i generi musicali, le identità, le convinzioni religiose è evidente ancora oggi nel cosiddetto Never Ending Tour, ma del resto Dylan il vagabondo si è dimostrato tale fin dal giorno che lasciò la sua città natale, Hibbing, nel Minnesota, e fin da una delle sue prime registrazioni, Restless Farewell:

E l'insegna all'angolo
Dice che è ora di chiusura
Quindi dico addio e mi avvio lungo la strada
Lui è una specie di Ulisse senza Itaca.

Anche la voce ha avuto le sue stagioni diverse: dalla voce nasale del cantante di protesta alle inflessioni più dolci su Nashvile Skyline e John Wesley Harding, quando era al suo meglio, al roco ringhio di oggi.

Il surrealismo psichedelico di canzoni come Mr Tambourine Man, Subterranean Homesick Blues e Desolation Row, e l'ondata di suono provocatoria che era Like a Rolling Stone, hanno lasciato poi spazio alla poesia popolare più semplice di Nashville Skyline, John Wesley Harding e New Morning. Dall'essere, come lo chiama Heylin,"il nipote bastardo di Rimbaud", si volse verso lo stile più rudimentale e la saggezza popolare di un Robert Frost.

Se Dylan è stato il provocatore che ha tracciato le linee di battaglia, regalando al suo pubblico folk l'assalto amplificato della sua trasformazione del rock and roll nel “suono selvaggio di mercurio” di quel periodo, ugualmente non ha avuto remore a ritornare ad un più tranquillo suono acustico e a cambiamenti nello stile lirico più suggestivi di Robert Burns che di Rimbaud.

Le beate e bucoliche immagini domestiche non durarono, e il loro frantumarsi prese la forma di “Blood on the tracks”, suite sulla sua crisi matrimoniale, un album che è una delle più forti testimonianze del Dylan poeta. Il materiale, che può essere visto come un pungente rimprovero alla musa, è personale e introspettivo quanto gli scritti di Robert Lowell o John Berryman.

A parte Rembrandt e Shakespeare, Dylan è stato forse più vicino in termini artistici a Walt Whitman, che come lui era affascinato dai miti, dal retaggio e dallo spirito pionieristico della sua terra ed era incline a esprimere una grande visione degli Stati Uniti. L'osservazione che Whitman era un "divoratore vorace del mondo" potrebbe essere applicata anche a Dylan.

Se la grande affermazione di Whitman era che lui sentiva cantare l'America, questo vale anche per Dylan. Se tutta l'opera di Whitman è stata un inno d'amore per gli Stati Uniti, così è anche per gran parte di quello che Dylan ha scritto. Non è un caso che la figura del giocatore appaia così importante nel suo lavoro, o che ci fosse un lato poetico da scoprire nella vita di fuorilegge e sbandati come John Wesley Harding o Pat Garret e Billy the Kid.
Condivide con i poeti del 19 ° secolo anche una certa necessità di rielaborare e rifare costantemente il suo lavoro, spesso fino a un livello che è rovinoso per l'originale. Alla domanda su questo cambiamento costante delle canzoni, ha detto, "Il tempo mi permette di trovare nuovi significati ad ogni canzone...il corpo della canzone rimane lo stesso, ma indossa abiti nuovi."
Whitman può essere considerato il poeta della guerra civile americana, e anche Dylan si è interessato all'argomento. In una delle migliori canzoni della sua recente carriera- forse una delle più suggestive- “Cross the Green Mountain”, ha scritto un'elegia per coloro che sono morti sui campi di battaglia del sud con una vividezza e una ricchezza di voce poetica che lo stesso Whitman avrebbe potuto ammirare.
Per gli scrittori, soprattutto poeti, Dylan e sempre stato un caso affascinante. Paul Muldoon dice che alla lettura i suoi versi migliori vanno considerate poesie. Altri appassionati dell'ambiente letterario sono Joyce Carol Oates, Simon Armitage, LaviniaGreenlaw e il poeta inglese Andrew Motion, che in risposta al commento del cantante che egli si considerava "prima un poeta e poi un musicista", ha detto che è praticamente impossibile separare le due cose.
Christopher Ricks, il suo più appassionato difensore letterario, ritiene che "non si può negare sommariamente o del tutto il titolo di poeta a Dylan, se si ascoltano attentamente e con mente aperta le sue parole e il suo modo di porle”. Ricks ha un'opinione: il meglio della produzione lirica di Dylan dimostra che, come ogni buon poeta, ha una vera padronanza del linguaggio associativo.
Al compiere dei 70 anni, con le sembianze che ormai ricordano quelle del tardo autoritratto di Rembrant che lui sicuramente ammira, probabilmente poco importa a Dylan se il suo epitaffio riporterà il titolo di Poeta o meno. Ma ha stabilito il suo diritto ad essere considerato qualcosa di più di un semplice poeta minore.
...ooOoo...

Allego anche il link a una canzone che io trovo molto molto bella e ingiustamente poco conosciuta, http://www.youtube.com/watch?v=Wv1t-sbhJOk 
Alla prossima... peace and love.

Ramona

Cara Ramona, ti ringrazio per il bellissimo allegato alla tua mail, ma se guardi negli archivi di MF ce ne sono a centinaia di saggi come questi, quindi non posso considerarlo tecnicamente una "novità", questo senza voler disprezzare il presente allegato. Che attualmente MF sia un covo di detrattori dylaniani solo perchè ho detto che il concerto di Milano è stato "onesto e modesto" mi sembra francamente un'affermazione esagerata, fermo restando il diritto di ognuno ad esprimere la propria opinione. Potreste scrivere saggi, dare una mano, curare nuove rubriche da voi pensate e proposte, partecipare attivamente alla costruzione giorno per giorno di MF, io ho sempre pubblicato tutto, ma ripeto per l'ennesima volta, due mani non faranno mai quello che possono fare venti mani! Personalmente potrei smettere anche domani mattina di aggiornare Maggie's Farm che mi sentirei molto tranquillo e contento di quello che ho fatto.

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La mail di Francesco

Salve a tutti,
Leggo il forum da quasi sei anni anche se molto raramente ho scritto qualcosa.
Se lo faccio ora è perchè leggo che qualcuno dice che su Dylan non si sà di che parlare. Con il permesso di Mr. Tamburine vorrei umilmente proporre due argomenti che mi stanno molto a cuore:
1) L'ultimissimo disco di Dylan - In Concert Brandeis University 1963, recensioni o impressioni di chi lo ha già acquistato (io stò attendendo che mi arrivi il vinile).
2) Il capitolo secondo delle Chronicles. Quando uscirà, a che punto è Dylan con la scrittura ecc.
Credo che ci sia molto da dire e personalmente, ripeto, sono due argomenti che attualmente su Dylan mi interessano molto.
Grazie infinite a Mr. Tamburine per il lavoro che quotidianamente manda avanti da solo permettendoci di avere sempre notizie fresche sul nostro.
Francesco.

Per quanto riguarda il disco "In Concert Brandeis University 1963" quando è uscito ho segnalato alcune recensioni tra le quali quella di Gabriele Benzing (clicca qui), per quanto riguarda "Chronicles Vol.2" ne parlai quando si sentirono le prime voci sulla sua uscita, interpellai il Prof. Alessandro Carrera in proposito ma anche lui mi disse che ne sapeva quanto me, pur essendo il traduttore ufficiale di Dylan, siamo ancora fermi a quel punto, quando si saprà qualcosa di più definito sarò lieto di comunicarlo.

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La mail di Notdarkyet

Caro Mr. Tambourine,
ho letto le ultime e-mail che hai ospitato nel sito, in particolare quelle di Corrado, Mercuzio, Daniele e Fausto; devo dire che condivido, nella sostanza, le loro considerazioni.
Un pò stupisce il carattere mono-tonico che da qualche tempo maggiesfarm ha assunto, un pò stupisce l'accanimento contro nonno dylan, più ancora stupisce che il webmaster, anziché replicare argomentando, si limiti, rispondendo a Mercuzio, a ironizzare: ma non lo avevi chiesto tu, replicando a Corrado, "di che cosa parliamo"? e quando qualcuno, prendendoti sul serio, prova a dare dei suggerimenti, non trovi di meglio che dirgli di farsi un sito per i fatti suoi? boh...
Come cantava il grande Gaber, "forse sono io che non capisco più un c***o", ma, davvero, del tormentone sui concerti presenti e futuri non se ne può più.
Ho letto poco fa anche la precisazione di Mercuzio e la tua replica. Che dire? sarà anche vero che "i numeri delle statistiche rilevate sulle visite quotidiane danno ragione a te e non a loro", ma in quei numeri vanno contati anche quelli che, come me, si collegano al sito sperando di trovare finalmente qualcosa di diverso, vedono che invece c'è ancora il consueto tormentone, e cambiano subito pagina.
Capisco che il tempo è quello che è ma, forse, una parte del tempo che dedichi al sito potresti, senza ovviamente rinunciare ad esprimere le tue opinioni sui concerti in corso, dirottarlo anche su altre questioni, dedicarlo a fornire altre informazioni. Non si tratta, a mio modo di vedere, di competenza o incompetenza del webmaster; è che mi sembra uno spreco, un'occasione perduta, che maggiesfarm si rassegni a un "se non parliamo dei concerti, di che parliamo"?
Temi di discussione e notizie da dare ce ne sono in abbondanza. Una piccola notizia te la segnalo anch'io, nel caso tu non l'abbia già data e mi sia sfuggita: la Biennale di Venezia, che si sta svolgendo in questi giorni, dedica una mostra ("Dylan Paintings") al buon vecchio Bob: Maria Zerres, un'artista tedesca, espone le proprie opere, tutte dedicate a lui (in allegato ti invio il comunicato stampa).
Ciao! Notdarkyet

Caro Notdarkyet, con tutta la più grande buona volontà del mondo due mani rimangono sempre due mani e non si ha il tempo matematico di potersi interessare a tutto.....bisogna far delle scelte, tagliare tante cose che non vorresti, purtroppo.......ma lo devi fare, la notizia della pittrice Maria Zarres alla biennale l'ho ricevuta diversi giorni fa, ho letto l'articolo, ho visto i dipinti, era una notizia "minore", che poteva interessare o no, in quei giorni avevo altre cose da pubblicare e l'ho tralasciata. Come tu sostieni le opinioni di Daniele, di Fausto, di Mercuzio e di Corrado altri sostengono opinioni diverse dalle vostre, allora, sbagliamo tutti o abbiamo tutti ragione?
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For Amy

…” When the storm clouds gather round you
And heavy rains descend
Just remember that death is not the end
And there's nowhere there to comfort you
With helping hand to lend
Just remember that death is not the end ”.....
For Amy.

(Ciao, Mr. Tambourine, se mi è permesso, volevo dedicare questi versi di Dylan, alla sfortunata Amy Winehouse, in fondo, anche se a suo modo, era un’artista anche lei….). Grazie. Ale ’65.

 

 
Mercoledi 27 Luglio 2011

New Orleans, LA - UNO Lakefront Arena - July 26, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Sugar Baby
7. Cold Irons Bound
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man

(1st encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower

(2nd encore)
15. Blowin' In The Wind

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La precisazione di Mercuzio

Una precisazione.
Spiace sempre aggredire una persona, specie se si da da fare come Tamburino (se un giorno si deciderà a dirci almeno il nome di battesimo potremo evitare i nomignoli). Il fatto è che lui è un po’ testacchione e va avanti imperterrito come un carro armato senza rendersi conto che la situazione è diventata oggettivamente paradossale. Il gestore di un sito che si accanisce contro l'artista a cui il sito è dedicato perché non sa di cos’altro parlare risulta davvero incomprensibile.
Non è questione di gradire o meno i concerti degli ultimi anni, aspetto sul quale devo convenire (ma non nei toni e nell’enfasi) con il giudizio negativo del Mister-ioso Tamburino, è questione che parlare sempre e solo di questo aspetto (fatta eccezione per le entusiastiche recensioni dei Blackstones… loro sì che sanno suonare!) con un tono così rancoroso risulta patologico. Almeno così a me pare.
Stralunato, presuntuoso e incompetente… questa è l’idea che mi sono fatto del nostro webmaster.
Potrebbe dar prova del contrario accettando un serio confronto (non con me perché non c’ho proprio il tempo) sul futuro del sito e facendo tesoro dei suggerimenti (anche polemici) che gli vengono dati, invece di invitare chi dissente a farsi il proprio sito.
Se invece Tamburino, come immagino, continuerà su questa strada il destino del sito mi pare scontato.
Mercuzio
PS oggi vado a comperarmi una chitarra classica con le corde di budello... e pensare che io credevo che Dylan suonasse una chitarra folk con le corde di metallo!

Credo che tu abbia una visione distorta della realtà, le cose non funzionano così, alle spalle di Maggie's Farm non esiste una redazione o un gruppo di lavoro con persone che si trovano intorno ad un tavolo, ascoltano e valutano i consigli di tutti, che discutono degli argomenti da trattare, non c'è niente di tutto questo, c'è solo una persona (io) che porta avanti questo sito senza l'aiuto di nessuno, perchè nessuno ha tempo per questo, solo qualche minuto per criticare e via. Si pretende che Maggie's Farm sia molto più di quello che è in realtà, ma questo non sarà mai possibile, perchè questo non è un lavoro, nessuno ti paga, e se non ci sono soldi nessuno ti aiuta o ti da una mano, così stanno in realtà le cose! I consigli sono una bellissima cosa, ma poi bisogna analizzarli, elaborarli, metterli in pratica, creare le pagine, le rubriche, le grafiche, gli articoli vanno battuti per essere pubblicati, e tutto questo deve farlo una persona sola? E' scontato che anche con tutta la più grande buona volontà del mondo le cose non potranno mai funzionare così. Questa è la realtà, al di là di tutte le battute di spirito che ognuno può fare (siamo tutti bravissimi a fare battute, per il resto diventa più difficile, non c'è il tempo, si hanno altre cose da fare etc....etc....), quando c'è solo da dare e niente da prendere allora ci si rifugia nelle belle chiacchiere, un sacco di progetti, un sacco di consigli, un sacco di idee, poi regolarmente non si fa niente. Periodicamente qualcuno mi da dell'incapace, dell'incompetente, praticamente del somaro, facendo previsioni funeste sul futuro del sito, e regolarmente sbaglia, perchè i numeri delle statistiche rilevate sulle visite quotidiane danno ragione a me e non a loro. Mi spiace che tu abbia questo velato sarcasmo nei confronti dei Blackstones, è vero, sono una delle tribute band che hanno meglio espresso lo spirito dylaniano, e questo è stato scritto dalle diverse persone che hanno recensito i loro concerti, cito a memoria: Michele "Napoleon in rags" per Roma, Aosta, Forte Marghera, Como, Cantù, Novara, L'Avvocato Marina Gentile per Trevignano Romano, Al Diesan per Fieldkirck, Biagio Gagliano per Albavilla, Dean Spencer per Erba, Roberta Valenti per Sezze Romano,  io per altri concerti, e se tutti ci siamo trovati a dire di loro le stesse cose non è casuale. Hai avuto l'opportunità di dire la tua opinione su di me, spero sia rimasto soffisfatto e con ciò chiudo questo scambio di idee che ti dovevo per educazione, così possiamo concludere in bellezza la nostra divergenza di idee senza alcun rancore.

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La mail di Luca68

Giù le mani da Maggie's Farm

Ciao Mr.Tambourine,

inizio subito nel dirti che sono dalla tua parte e per un motivo semplice: non ce la faccio proprio, nonostante anch'io come è normale dissenta a volte sulla tua linea "editoriale", a criticare e ad attaccare la tua persona che porta
avanti uno dei migliori siti del Maestro. Detto questo credo altresì che le tue provocazioni e insistenze sul "degrado" musicale della band siano legittime ma anche rinnovate ad arte quotidianamente per stimolare la discussione e che solo in parte mi trovano d'accordo.
Ho visto Padova l'anno scorso e Milano quest'anno e posso dirti di aver visto
due bei concerti; è chiaro che se il giorno dopo seduto sul divano, senza più l'adrenalina e il feeling da concerto, non ritrovo quello che ho visto e sentito, mi sembra abbastanza normale e tu questo lo sai benissimo.
Sono anni che ormai vado a vedere i concerti del nostro con la speranza che tiri fuori la canzone della serata o addirittura ( piu' negli ultimi anni devo dire) solo la soddisfazione di sentire un fraseggio dei vecchi tempi, un parola
pronunciata in un modo, il lampo del suo sorriso e che ci vuoi f'a, lo so, mi accontento di poco.
All'Alcatraz devo dire ho notato tra le altre cose una voce iperamplificata, non so se chi ha visto il concerto ha avuto la mia stessa impressione, inoltre la band non mi è parsa così scassata anzi.
Visions of johanna è valso il prezzo del biglietto non perchè ma come è stata proposta, con un fraseggio nuovo, ma anche qui parlo per me.
Per finire aggiungo che ogni anno ripeto a me stesso che non andrò' a vedere l'ennesimo concerto di Bob Dylan e ogni volta mi ritrovo puntualmente sotto il palco in piedi per 2 ore con la mia schiena che scricchiola. Infatti credo che a
ottobre sarò di nuovo li, ma tant'è, resta l'unico artista che oramai vedo, gli altri non mi dicono piu' di tanto.
Ti saluto caramente e buone vacanze. P.s.ah dimenticavo a quando una puntata su John Prine??

Caro Luca, credo che tu abbia proprio capito ed inquadrato il tutto nella sua giusta luce, sei un vero Dylanfan, complimenti. Non conosco John Prine bene, perchè non lo fai tu un buon articolo su di lui visto che sicuramente lo conoscerai meglio di me? Resto in attesa, ciao, :o)

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Vasco si rifà vivo citando Bob Dylan                                        clicca qui

 

 
Martedi 26 Luglio 2011

New Braunfels, Canyon Lake, Texas - Whitewater Amphitheater - July 24, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
5. Summer Days (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
6. Sugar Baby (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
7. Cold Irons Bound (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)

(1st encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

(2nd encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage with harp, Donnie on violin)

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La mail di Antonio Nardo

ciao Mr.Tambourine..... come va?
un abbraccio, toni
(e se riesci a "sistemarmelo" im MF.... denchiu! :-) )

Mr.AntonDjango’s Band

presenta

LIKE A ROLLING STONE
La storia del Rock e degli anni ’60 in IMMAGINI...PAROLE...MUSICA

http://www.likearollingstone.it

gio 11 Agosto, LOREGGIA, ore 21 - Parco Wollemberg >> sito ufficiale
mar 30 Agosto, CASTELFRANCO V. ore 21 - Villa Bolasco >> sito ufficiale
dom 4 Settembre, TREVISO ore 21 - Piazza dei Signori >> sito ufficiale


LIKE A ROLLING STONE è uno spettacolo/concerto musicale che racconta la nascita del grande
rock attraverso storie – aneddoti - immagini proiettate su schermo gigante e musica eseguita dal
vivo dalla Mr.AntonDjango’s Band . Il tutto si sviluppa attorno alla vita, musicale e non , di Bob Dylan
soffermandosi sul periodo d’oro del rock (gli anni “sessanta”..) e sugli amici che assieme a Dylan
hanno contribuito all’affermazione di questo genere quali Rolling Stones e Beatles, Jimi Hendrix ed
Eric Clapton, Chuck Berry ed Elvis, ‘Creedence , Animals, Deep Purple….

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La mail di Maurizio Longo

Ciao Mr.Tambourine Man,
dopo aver inviato il video dello storico incontro tra Michele e Bob fuori dall'Alcatraz (abbastanza cliccato su You tube) ed aver inviato il mio primo commento al concerto di Milano mi permetto di intrufolarmi di nuovo nelle vostre discussioni.... evidentemente ciò preso gusto!
Sinceramente del prossimo tour di Dylan & Knopfler posso solo che pensare bene, concordo con Daniele Ardemagni, Dylan in passato ha diviso il palco con Santana, Van Morrison, Paul Simon, Grateful Dead, Tom Petty, Patti
Smith ha duettato con gli Alarm (88), Dire Straits (86) White Stripes, Huges Aufray (84) e se De Andrè non avesse avuto timore ricordo di voci di un duetto tra i due nell'84, poi sfumato per la ritrosia del nostro "sommo poeta".
Io non farei tanti discorsi e spererei in qualche duetto, visto che le date Italiane arriveranno a fine tourneè i due saranno anche affiatati anche se temo che come al solito Bob sarà senza voce!
Sinceramente una Jokerman o una Slow Train sarebbe ora che venissero letteralmente rispolverate, come ho detto anche nelle precedenti mail, l'unico difetto dei recenti concerti e la tracklist che e sempre la solita, anzi sono sempre le solite 20 varianti.
Speriamo vista l'occasione stimolante e gli album prodotti da Knopfler (Slow Train e Infidels) che sia la volta buona.
Vi aspetto a Padova.
Maurizio

Speriamo tutti le cose che speri tu, :o)

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La mail di Fausto

Ci risiamo. puntuali come un orologio svizzero il nostro webmaster ci tiene a farci sapere, e ad aprire il "dibattito", che il tour di di questo autunno sarà una mera invenzione commerciale per due star in decadenza: che fantasia! due
artisti sul viale del tramonto ( pure Mark non è più quello dei Dire Straits....) che s'inventano un tour per riempire arene che non riempirebbero da soli. Tutto questo detto il 22 luglio...chissà cosa ci aspetta da qui a ottobre. ma il massimo del ridicolo il nostro webmaster (che tra l'altro si è distinto per manomettere mail inviate al sito) lo raggiunge quando afferma che la visione dei filmati dell'alcatraz (lui ai concerti non mette piede, almeno così dice) hanno ridimensionato la portata di quella serata e la bella atmosfera che c'era quella notte..Se qualcuno gli obietta, come ha fatto
giustamente Daniele, dicendo "ma cosa c'era di male nella serata all' Alcatraz?" ecco che interviene mr.Spaceman, braccio armato di Mr.Tambourine (sono la stessa persona?) e ci ricorda come i concerti di Dylan siano sconcertanti e che la band suoni con il pilota automatico.... Come già detto, si fatica a comprendere perchè il gestore di un sito s'infervori tanto nel dare addosso all'artista a cui il sito è dedicato ( come sempre il nostro webmaster butterà
la palla in tribuna appellandosi alla libertà di giudizio di ciascuno: ma non è quella a essere messa in discussione, quanto gli argomenti che vengono prodotti e la loro sterile ripetitività). Saluti e buona estate! Fausto

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La mail di Daniele Ardemagni

Qualche giorno fa parlavo con Massimo Bubola (che mi pare non sia l'ultimo arrivato in fatto di musica) sull'importanza di vedere dal vivo oggi Bob. La sua risposta (piuttosto diversa da quelle di chi gestisce il sito grazie al cielo) è stata molto chiara. "E' importantissimo vedere Dylan, lo era ieri, lo è oggi e lo sarà sempre. E' come andare a vedere Shakespeare che recita le sue opere; di certo non stai lì a vedere che mosse fa, che scenografia c'è o se la voce è limpida o meno...queste cose le si fanno ai concerti di Lady Gaga. Devi solo renderti conto che sei lì di fronte alla storia che in futuro sarà studiata e ricordata ovunque e che ha cambiato molte cose importanti nella nostra cultura".
Questa risposta, data intorno ad una tavola in una serata pseudo-estiva, mi ha fatto capire che forse ho ragione a difendere a spada tratta i concerti di Bob e mi piace sentire l'entusiasmo dei ventenni che vanno a vederlo...forse colgono qualcosa di più dei vari dotti o fans di vecchia data..come ha detto Massimo si rendono conto di essere stati a vedere la Storia di ieri, di oggi e di domani. In risposta a mr.spaceman (forse un pò inacidito perchè i Byrds se li ricordano in pochi o per fatti che solo lui sa) è proprio la gente come lui che fa allontare chi già è titubante ad andare a vedere un concerto di Bob; la gente meno preparata, a mio modesto avviso, va un attimo stimolata e preparata a spiegarle che ciò che vedranno non è proprio ciò che hanno ascoltato nei dischi ma una cosa diversa ma non per questo meno importante...e se proprio non vi vanno giù le esibizioni dal vivo statevene a casa, non so che dire al riguardo..forse neanche voi avete capito l'importanza di vedere un concerto di Bob.
Poi c'è da dire che c'è gente che visto una volta o al massimo due un artista non ci va più. Ma questo lo fanno con tutti gli artisti come del resto faccio io con certi concerti.
Questo è ciò che mi premeva di dire riguardo l'argomento concerti...dobbiamo essere contenti che Bob continui, al di là dei posti dove canta, a girare il mondo e raccontare le sue storie di vita, morte, amore,guerra e protesta. Questo un giorno sarà nei libri di storia e di cultura...e noi potremo dire, se il tempo ce lo consentirà, che a quella storia abbiamo partecipato anche noi, forse marginalmente ma ci siamo stati.

Daniele Ardemagni

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La mail di Corrado Ori Tanzi

Di cosa si può parlare? ma non so, vedete voi, Bob ha appena compiuto 70 anni ed è uscita una messe di volumi nuovi su di lui. Com'è questa nuova pubblicistica su di lui? Rolling Stone (quello vero, non il nostro) ha fatto uno special su di lui mostruoso, con notizie, aneddoti e storie su una ipotetica Bob Hit 70, qui passata sotto silenzio. Uncut non è stato da meno. Silenzio identico. Ogni tanto date un occhio ai siti internazionali su Bob? Da ER in giù. Non mi pare che stiano a contare chi ha più capelli Bob o Mark.
So che organizzare un sito come questo non è proprio cosa semplice. Ma piuttosto che continuare a leggere che Bob è finito, che ormai è meglio andare ad ascoltare Giggiddalessio preferisco un silenzio tombale fino a nuove nuove.
Corrado

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La mail di Mercuzio

Di cosa parliamo? Questa è bella.
Si potrebbe parlare di tantissime cose se tu fossi in grado di parlarne.
Per esempio della famosa chitarra con le corde di budello di cui recentemente ci hai rivelato l’esistenza.
O di quella Visions of Johanna del 1965 registrata in concerto con Al Kooper e Mike Bloomfield di cui ci parlasti tempo fa. Scusa la perfidia, ma è difficile dimenticare.
Polemiche a parte, mi pare che con Dylan gli argomenti non manchino.
Si potrebbe parlare delle registrazioni inedite, annunciare le novità (antiche o recenti che siano), recensirle, censire l’essenziale, fornire dritte su come procurarsele.
Si potrebbero pubblicare traduzioni ispirate dei testi e alternative a quelle di Murino che, a dire il vero, non sempre brillano, creando un’apposita rubrica aperta a chi volesse contribuire.
Si potrebbe discutere di quali modifiche apportare al sito. A partire dalla grafica che è più improbabile di quella di un sito parrocchiale. Ma anche della necessità di riorganizzarlo creando delle rubriche (posta, set lists e relative recensioni, sezione dedicata alla cover bands…) e dell’opportunità di aprire un forum che almeno ci farebbe ridere un po’.
Si potrebbero pubblicare traduzioni di interviste e saggi. Ci si potrebbe dedicare all’esegesi dei testi, magari coinvolgendo il bravo e paziente Carrera.
Si potrebbero tradurre tutte le introduzioni parlate alle canzoni dei concerti registrati dal 1961 a oggi.
Si potrebbero indagare le fonti dell’opera dylaniana a partire dalla musica tradizionale.
Si potrebbero sviscerare gli stili chitarristici di Bob Dylan, svelandone trucchi e tecniche.
Si potrebbero creare delle gallerie fotografiche o pubblicare trascrizioni e traduzioni di Theme Time Radio Hour… e mille altre cose.
Ma ci potremmo anche accontentare che tu dicessi a Murino di abbassarsi il collo della camicia quando canta e magari che tu ridimensionassi un pò lo spazio dedicato ai Blackstones.
Però su una cosa non transigiamo: BASTA con il tormentone sui concerti attuali.
Mercuzio

Caro Mercuzio, mi stupisce che uno con le idee chiare come te non abbia già da tempo il suo bel sito italiano dedicato a Dylan, ma cosa aspetti a farlo? :o)

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Bob Dylan: il nipote Pablo debutta nel mondo del rap                clicca qui

 

 
Lunedi 25 Luglio 2011

Thackerville, Oklahoma - WinStar World Casino - July 23, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. If You Ever Go To Houston (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar, Donnie on electric mandolin)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
7. Summer Days (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
8. Visions Of Johanna (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
9. Cold Irons Bound (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
10. Sugar Baby (Bob center stage, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)

(1st encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)


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Albuquerque, New Mexico - Hard Rock Pavilion - July 21, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. If You Ever Go To Houston
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue
7. Cold Irons Bound
8. Visions Of Johanna
9. Summer Days
10. Sugar Baby
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(1st encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(2nd encore)
17. Forever Young

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La mail di Corrado Ori Tanzi

Io penso che stiate argomentando sul nulla. E' una questione di lana caprina questa del prossimo concerto di Bob con Mark Knopfler. Una non questione. Pure pippe. Abbiamo capito: dal vivo non sopportate più Bob. Lo avete detto. E po ridetto. E poi ridetto. E poi ridetto. E poi ancora ridetto. Al punto di minimizzare e attaccare una prova live di tutto rispetto come quella del 22 giugno a Milano. Ok. Ora si può per favore passare ad altro? Si può leggere qualche cosa di diverso?
Corrado

Forse sarà come dici tu, io sarò noioso e ripetitivo, ma passare ad altro argomento, quando l’unica attività nella quale è coinvolto Bob è solo quella dei concerti dal vivo, (dei quali pare non si possa parlare senza l’entusiasmo delle notti magiche), mi sembra almeno una richiesta inconsueta! Dunque caro Corrado, giusto non argomentare sul nulla, giusto per non parlare di questioni di lana caprina, giusto per non ricadere nel ripetitivo difetto delle solite “pure pippe”, giusto per non parlare di non questioni, giusto per leggere qualcosa di diverso o per passare ad altro, di che parliamo?

Mr.Tambourine

 

 
Venerdi 22 Luglio 2011

La mail di Mr.Spaceman

BOB E MARK..

Concordo con la tua opinione riguardo lo show all' Alcatraz. Musicisti che suonano col pilota automatico, da anni.. In alcuni momenti, rari momenti, fanno capire come "potrebbero" suonare. Ma sono solo lampi. Il batterista è "costretto" a suonare in modo così accademico da sembrare irreale.
Il fatto che abbiano suonato all' Alcatraz non è un campanello d'allarme, ma una campana. Anzi, due campane d'allarme. Bob fa troppo poco pubblico. Gli sconcertanti concerti degli ultimi anni non hanno permesso di più. Io vedo la nuova accoppiata come un tentativo di rilancio. Nulla di più. E scommetto che Bob non suonerà neanche un pezzo con Mark. Pronto a dare una nuova delusione.

Mr. Spaceman


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La mail di Paolo Bianchi

Ecco un mio video di Bob Dylan in concerto a Milano, il 22 giugno 2011 in "I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met)... quando fa la voce nasale è mitico! http://www.youtube.com/watch?v=KVwFWxU5H5Q

Paolo Bianchi


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La mail di Davide Da Re

Salve dico la mia sull’accoppiata “magica” che ci aspetta in novembre; non credo che la cosa sia stata così impegnativa da organizzare, l’idea sarà venuta al management di Dylan e visto che Knopfler in tour non era, ha ben pensato che bastasse mettere in pausa la lavorazione del disco e imbarcarsi senza tante storie. Giustissimo il discorso sul calo di popolarità, d’altronde Mark che dal vivo mantiene un livello a mio parere altissimo (molto personale) su disco è fossilizzato sulle stesse soluzioni da quanto, 15 anni?

Mi trovo in difficoltà a pensare che comunque anche così possano riempiere il Forum o il palazzo di Roma, le altre 2 date tolgono molto pubblico che altrimenti avrebbe fatto sold-out nei palazzi delle città sopracitate; mi preme di più la questione dei biglietti: da noi non si sa nemmeno quando partiranno le vendite, in paesi più civili i biglietti sono già in vendita, la Germania è al solito irraggiungibile con tagliandi che vanno dai 50 a 100€ e passa, esattamente lo stesso
per i concerti Svedesi, da 60€ a 90€ Dublino tra i 75 e 85€ le date inglesi, a Rotterdam vado a memoria tra 60 e 70€. Le premesse non sono proprio buone ma mi auguro in Italia si abbia la decenza di avere il parterre con posti in piedi sennò saranno grosse risate.

Qui però mi stacco un attimo dai soliti discorsi perché a mio, più che modestissimo parere, si continua a non sottolineare che siamo NOI che ci facciamo puntualmente fregare, ovvero non interessa assolutamente a nessuno ne da parte dei cantanti ne da chi organizza quanta gente possa venire, le agenzie dei vari paesi sanno già a grandi linee i ricavi, la questione è che i prezzi aumentano di anno in anno, e non facciamoci ingannare dal fatto che sono due, negli States la cosa è divenuta di una certa familiarità, la differenza è che tu paghi uno e vedi 2! (mi viene in mente l’esempio Elton John-Billy Joel). Mi sembra una scelta illogica, l’idea del tour congiunto (molto rara da noi) è
ottima ma se gli affianchi un sensibile aumento di prezzo forse vivi in un posto che non è proprio il pianeta terra del ridente anno 2011.

Non sono alla fame fortunatamente, ma adoro la musica come poche cose al mondo e mi rendo conto che vedere certi concerti è diventato un lusso, se qualcuno è stato nella magica cornice del Castello di Vigevano e ha dato un occhio ai live di Black Crowes e John Mellencamp si è accorto che momenti si fanno pagare un € al minuto o penso al
tour di Sting che in questi giorni passa per l’Italia, orchestra e il pungiglione ma i prezzi sono da mutuo e infatti il sold out nemmeno se lo sogna. Insomma ad un primo momento da parte mia tanta elettricità, passano i giorni e mi accorgo che al solito sono solo uno dei tanti piccoli bancomat che fanno la felicità di vecchi come Dylan, Knopfler e compagnia bella che però in cambio ancora non ho capito cosa mi darebbero. E’ solo uno spunto e posso sbagliare su tutto (a parte i prezzi dei biglietti che sono ufficiali) ma avevo una gran voglia di dirlo.
Ciao a tutti, Davide


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La mail di Daniele Ardemagni

Non riesco più a capire se questo sito e chi lo gestisce è a tutela del mito e dell'artista di Dylan o il contrario.
Cosa c'è che non andava al concerto dell' Alcatraz ora? Tutti ne sono rimasti entusiasti, almeno quel centinaio di persone con cui mi sono sentito o visto, recensioni buone e ora si dice che è stato un concerto così e così...mah..a volte Mr.Tambourine mi sembra di avere l'impressione (senza offesa sia chiaro), come ha scritto qualcuno tempo fa, che tiri il sasso poi nascondi la mano. Ambiente piccolo l'Alcatraz? Campanello d'allarme? Beh, piccolo si ma non un campanello d'allarme.. per Bob non è la prima volta spettacoli in ambienti più intimi dei soliti palasport o arene..ricordiamo i concerti con la rolling thunder o quelli in ambienti come il Supper Club. Ma ricordiamoci che due giorni prima c'erano 30.000 persone a Tel Aviv...e in Cina 12.000 su 13.000 posti (mi fido più di Bob che di certi giornalisti impreparati). E' vero, l' Alcatraz è piccolo, ma ci sono transitati diversi artisti di grosso calibro e la performance di Bob è stata fantastica..sono bastate tre canzoni come Can't Wait, Forgetful Heart e Thin Man per ripagare il biglietto..ma nel contesto tutto è andato ok, anche perchè c'era molto delle ultime produzioni che io e tanti, dai 35 anni in giù (e non solo) apprezziamo molto..e grazie al cielo ci sono quelli "dell'ultima ora" perchè negli ultimi anni ho sempre visto più ventenni e sempre meno 50/60enni. Ma anche vecchi classici come Vision Of Johanna, H61, LARS, Blowin'....
Ora l'accoppiata Dylan-Knoplfer: ben venga..parlano già della tourneè più importante dell'anno e non credo sia per necessità di darsi una mano per tornare sulla cresta dell'onda visto che entrambi da quella cresta non sono mai caduti (parliamo di numeri? beh..Modern Times ha venduto 4 milioni e passa di copie e TTL è stato al 1° posto in quasi tutto il mondo e le canzoni tratte da questi album vengono, buona parte, salutate già come dei classici. Di Knopfler onestamente so poco), se non, come a tutti capita per un periodo o per il così detto blocco dello scrittore (anche se io non trovo cosi orribili album come Self Portrait o Down in the groove).
Secondariamente non credo sia solo un modo per attirare più persone agli spettacoli...certamente può essere un motivo, ma anche i tour in coppia per Bob non sono una novità..dai tempi di The Band, poi con Tom Petty, Van Morrison, Patty Smitt, Paul Simon, Rolling Stones e tanti altri che sono saliti sul palco con lui...
Va bé, comunque sia sono contento che Bob torni in Italia dopo poco tempo (in compagnia di un grande chitarrista) e lascio le critiche e le ipotesi dei perchè e dei come agli altri..vado ad ascoltare un concerto non a guardare il fine del perchè si sono messi in coppia per un tour..sono fatti loro, dei menager, degli organizzatori e delle case discografiche. Spero solo in un bel concerto come quello del mese scorso a Milano e di tanti altri...da quello di Brescia a quello di Bergamo o nelle varie date al Forum.

Daniele Ardemagni

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La mail di Marco

Ciao a tutta la Farm.
Ho 44 anni e sono un fan di Bob da trenta.un mio coetaneo ha accompagnato la figlia adolescente al recente concerto di Ligabue al campovolo di Reggio Emilia. Nella lunga attesa che ha preceduto l'evento (dalle 14 alle 21!!!) il mio amico mi ha raccontato che gli altoparlanti hanno diffuso tra gli altri, un brano di Bob che l'ha molto colpito (addirittura" l'unico che si è salvato nel programma di intrattenimento", detto da lui che non è dylaniano è un bel complimento). Mi ha chiesto se sapevo indicargli il titolo del brano, ma con gli indizi che mi ha fornito (musica lenta,vagamente bluesy, con sopra il caratteristico fraseggio di bob) non ho saputo rispondergli. Escludo che sia una greatest hits (quelle le conosce) probabilmente è una da "Time out of mind" in poi. Se qualche dylaniano era presente e potesse darci una mano, ringrazio anticipatamente. Saluti da Marco

Rimaniamo in attesa, se qualcuno che era al concerto ha sentito il pezzo di Bob ce lo comunicherà certamente, :o)

 

 
Giovedi 21 Luglio 2011

Tucson, Arizona - Sol Casinos - Anselmo Valencia Tori Amphitheatre (AVA Amphitheater) - July 19, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. If You Ever Go To Houston
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue
7. Cold Irons Bound
8. Visions Of Johanna
9. The Levee's Gonna Break
10. Tryin' To Get To Heaven
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

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Perchè Dylan ritorna con Knopfler?

Il prossimo tratto autunnale europeo del tour è un progetto che bolle in pentola da molto tempo, infatti è impossibile definire un tuor di 30 date senza lunghe e precise trattative. Oggi il sito di Bob ha finalmente confermato, alcuni giorni dopo quello di Knopfler, la presenza di Mark in tutte le date dei concerti europei, questo vuol dire un’altra trattativa lunga e difficile fra i tour management dei due artisti, vuol dire anche che per trovare un accordo a così lunga ed impegnativa scadenza ci volevano dei più che validi motivi solo per iniziare un discorso di collaborazione di questo genere.
Ma la domanda che sorge spontanea non è quella delle difficoltà nel mettere insieme un tour di quelle dimensioni mentre un altro era già in corso, un progetto tenuto abilmente nascosto, anche se qualche “voce” era già trapelata mentre l’appena passato tour europeo primaverile era in corso.
No, la domanda è un’altra, perchè l’accoppiata Dylan - Knoplfer?
Mi viene alla mente una specie di associazione mutualistica fra musicisti in qualche modo in difficoltà, non più sulla cresta dell’onda, una sorta di “volemose bene” a vantaggio di tutti e due.
Certo Knopfler non è più ai vertici da molto tempo, i gloriosi tempi dei Dire Staits sono passati , things have changed anche per lui, puo darsi che il suo solo nome non sia abbastanza per riempire venue da 10.000 posti tipo Assago o altri. Per coprire i costi di un tour di 30 date bisogna essere certi del quasi assoluto sold-out in tutti i posti, quindi un’accoppiata mitica come quella Dylan-Knopfler dovrebbe essere in grado di garantirlo.
Anche Dylan, pur nella sua mitica aurea leggendaria ed iconica, oggi come oggi, avrebbe delle serie difficoltà a riempire il Mediolanum Forum di Assago, la potenzialità di Bob, specialmente nelle città nelle quali si è esibito diverse volte, non dovrebbe superare un possibile pubblico valutabile intorno alle 4.000 persone. Lo stesso potrebbe essere per Mark, nome ancora avvolto dal fascino passato della sua musica, ma in lenta decadenza dopo la fine dei Dire Straits, anche Mark da solo faticherebbe a riempire Assago, ma in coppia con Bob la cosa è quasi sicura, sempre che il costo del biglietto non subisca un’impennata come quella dell’Alcatraz, forse giustificata dalla piccolezza del locale ma sfuggente alla logica di mercato e rientrante in una logica del tipo: o così o pomì.
Quindi tu dai una mano a me ed io ne do una a te, strategia più che comprensibile, si fa il pieno dappertutto, si fanno dei bei soldi e tutti tornano felici a casa dopo il concerto, anche coloro i quali invece di averli presi i soldi li avranno cacciati, ma sappiamo tutti che la felicità non ha prezzo, e allora che gioia sia, in attesa del prossimo tour 2012.
Naturalmente questo è solo un discorso di numeri, di presenze, puramente matematico, dove i ricavi devono superare i costi, dove uno + uno deve fare due, nel quale ogni sforzo deve avere il suo tornaconto, è un modo di mettere in piedi un’operazione che sembra astutamente solamente commerciale senza intenti artistici ad alto livello.
Sappiamo tutti delle limitazioni fisiche di Bob che per forza di cose si ripercuotono sulle sue interpretazioni e sul rendimento dei suoi musicisti, l’aver rivisto i video del concerto all’ Alcatraz ha ridimensionato in me molte opinioni che erano state scritte sotto la particolare atmosfera del momento e lette ancora sotto l'influenza dell'onda dell'avvenimento, del luogo, della gente, ridando il giusto valore ad un concerto onesto e modesto, dove si vede chiaramente che Bob cerca di impegnarsi per cantare bene mentre la backing-band non risponde in questo senso, sembra un rassegnato quintetto di annoiati e frustrati musicisti ben pagati per non fare quello che saprebbero fare molto bene.
Diciamo inoltre che nessuno di noi si aspettava un’esibizione di Bob in una discoteca da 2.000 persone, ma forse questo è stato un primo campanello d’allarme, ed il tour congiunto con Knopfler sembra la giusta conseguenza dell’aver constatato una situazione di fatto e l’aver trovato un modo di aggirare l’ostacolo. Potrebbe essere così?
Questo è solo un modo di leggere questa operazione, di sicuro ce ne saranno altri, passo a voi la parola per sentire altre motivazioni od osservazioni che potrebbero essere molto più valide della presente.

Mr.Tambourine

 

 
Mercoledi 20 Luglio 2011

Phoenix, Arizona - Comerica Theatre - July 18, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe
3. Things Have Changed
4. If You Ever Go To Houston
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
8. Sugar Baby
9. Summer Days
10. Desolation Row
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

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Costa Mesa, California - Orange County Fair - Pacific Amphitheatre - July 15, 2011

di Steven Thwaits

La notte scorsa a Costa Mesa Bob Dylan e la sua band hanno fatto un’esibizione solida, un insieme un pò erratico di classici dell'artista, vecchi e nuovi. Non lo so se era il suono in anfiteatro, o le mie orecchie, ma in questo spettacolo mancava la chiarezza e la coesione della performance della notte precedente a Santa Barbara. Una canzone potrebbe essere brillantemente mirata e stretta, la prossima dinoccolata e sciolta al punto da cadere in pezzi. Voce spostata da lacero e quasi incurante, di sfumature e sublime, e su alcuni brani, come l'attuale "Ballad of a thin man" uno stand-out immensamente potente.
Che sorpresa, eh? Il direttore d'orchestra fa la sua strada, Ed a volte non tutto funziona. Nelle canzoni che hanno caratterizzato il suono stellare tra i musicisti a Santa Barbara mancava la chimica e la magia a Costa Mesa. A volte Bob porta i ragazzi in meraviglie con la tastiera, altre volte alla deriva. E poi Dylan con la chitarra che si infiamma in una calda super "Beyond Here Lies Nothin '". Mi ha fatto tornare alla mente gli anni gloriosi di Dylan, Sexton e Campbell, in piedi in inea con le chitarre. Naturalmente, allora non avevano questa particolare grande canzone su cui lavorare.
Poi dritto in una versione meno ispirata di "High Water", certamente un grido lontano dalla frenesia controllata della sera prima.
"Tangled Up in Blue" è stato apprezzato dal pubblico per il suo posto nel loro cuore, ma anche senza ispirazione per le mie orecchie. "Forgetful Heart" era stupenda, nuova. Essendo uno spettacolo in un quartiere fieristico, c’erano anche i soliti perditempo ad alto grado alcoolico e fans casuali, alcune delle persone più vecchie tra il pubblico stanno invecchiando con grazia, come Dylan, altri agiscono come dei pazzi. Alcuni sono come zoppi, e Bob deve essere fonte di ispirazione di vitalità per loro, a prendere a calci le gambe alla tastiera e fare profondi assoli sulla sua armonica. Tra i più giovani, c’erano quelli che adoravano Bob e quelli che apparivano annoiati e confusi.

Potrebbe suonare come se lo spettacolo non mi fosse piaciuto, ma in realtà ho avuto un esplosione.
Prima di prendere il mio posto mi sono trovato a guardare in basso sulla zona di carico e la rampa per il palco. Ed ecco che arriva Tony Garnier camminando. "Ehi Tony," gli grido. Lui mi guarda e io gli faccio il pollice su e mi sorride. Un paio di minuti dopo, sale Donnie Herron, con la giacca grigia in mano: "Hey Donnie!" Si guarda intorno selvaggiamente prima che lui mi vede che sto sorridendo verso di lui. Gli faccio il segno del pollice alzato di nuovo e lui torna con un grande sorriso, e dice: "Ehi, come stai?" ."Sono grande uomo, ma rock! "Okay, sorta di zoppo, ma dicevo sul serio”. Un altro grande sorriso. Beh, io sono già soddisfatto, ma pochi minuti dopo ecco che arriva George Recile, che sembra un pò assonnato o irritato, cammina su per la rampa. "Ciao George." Gli faccio il segno e lui risponde con un sorrisino e il pollice in alto dietro.
Beh, so che Bob non sta salendo ancora la rampa, ma che ne sai, arriva Charlie Sexton portando sulla schiena qualcosa di bizzarro, sembra un pallone d'acqua o una mammellone, avvolto in un pezzo di stoffa. Sembra pesante e bagnato e sembra metterlo in difficoltà. Cavolo, non so cosa fosse.
Cinque minuti dopo torna giù, infilando nella sua camicia, accende una sigaretta, guardandosi in giro tutto scarmigliato. "Ehi Charlie!" Lui sorride. "Sei rock, uomo!" (Creativo come sempre, lo so). Mi sorride di nuovo, riconoscente. Io dico, "Ehi, chiedi a Bob di suonare “I and I” ! " Il suo sorriso diventa più grande: "Yah, va bene” dice, scuotendo la testa e sempre sorridendo. sapevo che era una folle richiesta impossibile, non è stata suonata da oltre un decennio, ma la canzone è rimasta nella mia mente. Dubito che Bob accetti richieste, anche dal suo chitarrista. Credo che se la avessero suonata, avrei voluto che tutti avessero saputo che era stata una mia richiesta! Ma niente da fare. Ma è stato divertente vedere questi ragazzi ed erano felici al nostro apprezzamento, invece che infastiditi.

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La mail di Luca De Ieso

A tutti ciao.
Prima che l'emozione ci investa in pieno mentre che siamo in attesa di Bob, come di un lento treno, e l'euforia prevalga su qualsiasi civile condivisione di esperienze, voglio che sappiate che io spero per ognuno di voi ( fortunati, privilegiati, appassionati, irresistibilmente attratti, semplicemente curiosi e voi sapete cos'altro che assisterete con me ai concerti italiani del nuovo tour da poco annunciato ) che possiate ritrovare una volta ancora, conoscere, riscoprire il Vostro Bob.
Ma voglio che sappiate anche che mi ricordo i volti di chi, nel mio precedente e unico concerto, - ricco di emozioni contrastanti, ma intense e indimenticabili - mi ha spintonato, mi ha urlato nelle orecchie, di chi pensava solo al proprio concerto, dimenticando la dimensione collettiva di un evento come quello.
Ricordo bene di chi è rimasto insensibile ai diritti di altri spettatori paganti (più paganti, maggiormente..) causando disagi e sacrosante, insopportabili ed evitabilissime lamentele.
E chi si scorda di quelli che parlavano dei fatti loro durante le canzoni? Voglio dire, è "normale", ma ricordo bene i volti di tutte queste persone e la prossima volte le scanserò subito, sicuro!
Non mi sottraggo neppure io stesso, per cui chiedo scusa se ho sempre difeso i miei diritti e non i nostri diritti.

Altrettanto bene ricordo anche le persone straordinarie che ho conosciuto, quel tedesco che assisteva al suo "più del trentesimo" concerto, quella ragazza scatenatissima che era l'unica a dimenarsi come una ossessa anche durante spirit in the water.., quel vecchio signore che introduceva le canzoni che noi giovani non riconoscevamo e che stette con il pugno al cielo per tutta la ballata dell'uomo secco.. e che finito il concerto mi chiese cosa stessi provando, se fossi come lui emozionato e vivo.
Una condivisione di esperienze, di emozioni, di vite tutte racchiuse in un momento irripetibile.
Ringrazio il mio amico Alberto che mi ha accompagnato.
Io spero se è possibile che voi abbiate molto più di questo.

Ma ci prego, ci prego, ci prego con tutta l'anima di rispettarci l'un l'altro.
Urliamo, quanto volete, urliamo come pazzi. tra una canzone e l'altra.
Quando Bob canta ascoltiamo la voce.. e se non vi piace fatela ascoltare!
Rispettiamo i posti che ci saranno assegnati..
E in generale ricordiamoci di non essere disposti A TUTTO per far prevalere la nostra storia sulle storie degli altri;
per superarci nella folle corse del "chi primo arriva meglio alloggia, tanto non ci sono forze dell'ordine"; per cantare le canzoni a squarciagola perchè "sono così bravo che le so a memoria e chissenefrega se intanto Bob ha scelto nuove parole che per me sono brutte"; per farci fotografare insieme con Bob perchè "gli sono sempre stato accanto e devo vedere che è vero, lo devo far vedere a tutti perchè è la cosa più importante di tutte".
Non assecondiamo proprio ogni nostro più umano impulso d' "amore" e , di nuovo, portiamo rispetto per lui e per chi ci sta accanto.
Se volete integrare o condannare questo mio articolino vi leggerò con affetto e piacere come sempre...
Avrete capito le mie preoccupazioni ed è sempre meglio parlarne che non.


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La mail di Andrea

Salve,
Da un pò di tempo cerco filmati del concerto di Bob all'Isola di Wight, ma senza successo. Potresti darmi una dritta su dove trovarne, per favore? Sempre se ne esistono...
Grazie in anticipo.
Andrea

Pubblico la tua mail: andrea.maldera@studio.unibo.it , così se qualcuno è in possesso di tali filmati si metterà in contatto con te, nel frattempo guardati i filmati di Youtube: http://www.youtube.com/results?search_query=bob+dylan+isle+of+wight&aq=f , li puoi sempre scaricare e metterli su un DVD tuo.

 

 

Lunedi 18 Luglio 2011

Las Vegas, Nevada - The Pearl Concert Theater At The Palms - July 16, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Sugar Baby
7. Summer Days
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man

(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
15. Blowin' In The Wind
 

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Costa Mesa, California - Orange County Fair - Pacific Amphitheatre - July 15, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Sugar Baby
7. High Water (For Charley Patton)
8. Tryin' To Get To Heaven
9. Summer Days
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
17. Blowin' In The Wind

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L’autunno europeo di Bob Dylan & Mark Knopfler             clicca qui

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Quattro date italiane per Bob Dylan e Mark Knopfler          clicca qui

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DYLAN E KNOPFLER                                                            clicca qui

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Alcatraz, le foto di Marco Bernasconi

       

Ciao,
non sono niente di speciale... solo un piccolo contributo.
Non scrivo nulla riguardo al concerto perchè ne ho lette di tutti i colori e buona parte dei colori erano di cattivo gusto messi vicini. ma i pareri sono rispettabili, come tutte le persone ma non come tutte le canzoni... tranne quelle che non sono di questa terra ma che ci afferranno comunque attraverso le crepe di quelle pareti che ci dividono da ciò che non conosciamo. All'Alcatraz devo dire ho provato emozioni che ultimamente Bob non mi donava ma che comunque non smettevo di ringraziare per aver reso la mia vita diversa da tutti gli altri da tutti coloro che cadono in quel buco oscuro e carnivoro che è la musica senza senso che attanaglia l'aria in questo periodo... Per me è stata un'esperienza unica e splendida... mi ha stravolto e ho provato per giorni quella sensazione di vuoto allo stomaco che solo le persone grandi e uniche quando se vanno ti lasciano... come vedere l'amore salutare dal finestrino del treno e resti su quei binari a osservare l'orizzonte mentre il fumo si dirada nel cielo e l'azzurro pigro prende luce sempre più per lasciarti i ricordi a coccolarti e le gambe reggono poco per fare della strada ma stranamente sei già di fronte al mare ad aspettare il prossimo veliero. In fondo credo che le sbarre dell'Alcatraz fossero per quelle anime perse che riescono solo a criticare e ad avere aspettative... io ero libero, le sbarre lontano da me e dal mio corpo... Dylan per me è sempre stato quella chiave per aprire la porta della mia cella che spesso associo a questa vita... da quando quella chiave è entrata in quella serratura nulla mi rinchiuderà tra delle pareti e per me questo ha senso.

Grazie di tutto, foto e bellissime parole, :o)

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La mail di Claudio

Ciao ragazzi, ho appena saputo che Dylan tornerà in Italia a novembre e dopo averlo ascoltato a Milano lo scorso 22 giugno mi sono fissato l'obiettivo di realizzare una foto con lui che varrebbe una vita intera. Suggerimenti su come fare? Dove riuscire a beccarlo a Roma? Albergo o altro?
Claudio

Lodevolissima e difficilissima intenzione, spero che qualcuno possa darti la dritta che chiedi, :o)

 

 
Sabato 16 Luglio 2011

 

Santa Barbara, California - Santa Barbara Bowl - July 14, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob keyboard, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar, Donnie on electric mandolin)
6. If You Ever Go To Houston (Bob keyboard then center stage with harp, Donnie pedal steel, Stu on acoutic guitar)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie banjo, Stu acoutic guitar, Tony standup bass)
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar) )
9. The Levee's Gonna Break (Bob keyboard, Donnie electric mandolin, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob keyboard, Donnie electric mandolin, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
12. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Stu on acoutic guitar, Tony on standup bass)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on lap steel

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
17. Blowin' In The Wind (Bob center stage with harp, Donnie violin, Stu acoustic guitar)

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Santa Barbara, California - Santa Barbara Bowl - July 14, 2011

by Steven Thwaits

Volo da Seattle per gli spettacoli del Sud CA, devi fare quello che devi fare per vedere Dylan!
Ha guidato lungo la costa da Santa Monica, Malibu e intorno a Dume Point, dove sò che Bob ha una casa. Ho camminato fino alla cima di una collina e guardato giù, la vista era incredibile, una spiaggia ampia e sotto il mare, ma non potevo dire quale delle belle case poteva essere quella di Bob. Ho pensato che ci doveva essere una cupola di rame, ma non era evidente. Forse avevo posto sbagliato, o forse la cupola era nascosta, chi lo sa? Lo so, un pò tipo “Stalker”, ma Hey, io volevo solo vedere la casa dove Dylan si riposa nei rari momenti di pausa in CA. Daltronde anche Bob è stato notato in pellegrinaggio alle case d'infanzia di Lennon, Neil Young e Springsteen!

In ogni caso, Santa Barbara Bowl, un anfiteatro bello su una ripida collina, con vista sull'oceano. In sintesi: spettacolo davvero grande. Proprio tutto bene. Il suono in quell’anfiteatro è proprio bello. Bob era in ottima forma. "Forgetful Heart" è stato buono, il suo tono e fraseggio era chiaro e giocoso, eccellente. Ma ha davvero cantato bene. Liscio quando voleva esserlo.
E la band era stretta e deliziosa. Sexton sembrava avere una maggiore libertà che nello show che avevo visto l'estate scorsa . Lui e Bob avevano una grande interazione tra chitarra e tastiera, un sacco di jam focalizzata al jazz. Ho potuto lamentarmi di alcune canzoni nella setlist, cose delle quali abbiamo sentito parlare così tanto, ma quando sono eseguite bene, Cavolo, sono quasi contento di farlo ancora una volta. Non è perché vado a troppi shows? Per esempio, Hard Rain è una canzone che è stata scritta molto tempo fa. Ma Bob davvero ne ha fatto una nuova e spaventosa e anche tenera versione stasera. Io pensavo alla frase “My darling young one”, mi piace sentirla. Apocalittica nel complesso questa sera.
Che altro posso dire? Ora a Costa Mesa, nell’inferno e dannazione del traffico di Los Angeles. Se domani è buono come stasera, ne sarà valsa la pena.
Sul forum di discussione, ho letto questa domanda: "Qual è stato l'ultimo davvero grande anno Dylan? "In questo momento!

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Mark Knopfler conferma il tour con Dylan

Mentre non c'è ancora nessuna parola sul sito ufficiale di Bob Dylan, il sito di Mark Knopfler conferma che lui sarà in tour con Dylan In un insieme di due dei più grandi compositori viventi, Mark e la sua band si uniranno a Bob Dylan per una serie di spettacoli in Inghilterra ed in Europa il prossimo autunno.
Entrambi gli artisti staranno spronando al meglio i loro musicisti e Mark, come al solito, ha riunito un gruppo di musicisti che sono i migliori nel loro campo. La band sarà composta da Richard Bennett alla chitarra, Guy Fletcher alle tastiere, Jim Cox al pianoforte, John McCusker al violino e cetra, Mike McGoldrick al flauto, Glenn Worf al basso e Ian Thomas alla batteria.
Mark ha preso una pausa dalle registrazioni del suo prossimo album, per partecipare a quella che probabilmente sarà lo spettacolo dell'anno. La collaboraziobe di Mark con Dylan risale al 1979 quando ha suonato nelle sessioni per “Slow Train”, e poi ha prodotto l’acclamato ”Infidels” di Bob nel 1983.
Mark dice: "Sono molto impaziente di andare in tour con Bob in quest' anno speciale, festeggieremo i suoi 70 anni. Inoltre, è stato un onore essere invitato a registrare una delle canzoni di Bob per il prossimo album anniversario di Amnesty International".
La pagina del tour di Knopfler elenca le seguenti date:

6 Ottobre 2011 - Dublin, IE The O2
8 Ottobre 2011 - Glasgow, Regno Unito Braehead Arena
9 Ottobre 2011 - Glasgow, Regno Unito Braehead Arena
10 Ottobre, 2011 - Manchester, Regno Unito MEN Arena
11 ottobre 2011 - Nottingham, Regno Unito Capital FM Arena
13 ott 2011 - Cardiff, UK Motorpoint Arena
14 Ott 2011 - Bournemouth, Regno Unito BIC
16 Ottobre 2011 - Lille, FR Zénith
Ott 17, 2011 - Parigi, FR Bercy
19 ottobre 2011 - Anversa, BE Sportspaleis
20 ott 2011 - Rotterdam, NL AHOY
21 Ottobre 2011 - Lussemburgo, LU Rockhal
23 ottobre 2011 - Oberhausen, DE König-Pilsener-Arena
25 Ottobre 2011 - Mannheim, DE SAP Arena
26 ottobre 2011 - Monaco di Baviera, DE Olympiahalle München
27 ottobre, 2011 - Lipsia, DE Arena Leipzig
29 ottobre 2011 - Berlino, DE O2 World
31 ottobre 2011 - Amburgo, DE O2 World di Amburgo
2 Novembre 2011 - Herning, DK Jyske Bank Boxe
3 novembre 2011 - Malmö, Svezia Malmö Arena
4 Novembre 2011 - Stoccolma, SE Globe
6 NOVEMBRE 2011 - Hannover, DE TUI Arena
7 NOVEMBRE 2011 - Norimberga, DE Arena Nürnberger
8 novembre 2011 - Innsbruck, DE Olympia Sala
9 Novembre 2011 - Padova, IT Palasport Arcella
11 Novembre 2011 - Firenze, IT Nelson Mandela Forum
12 Novembre 2011 - Roma, IT Palalottomattica
14 Novembre 2011 - Milano, Mediolanum Forum IT
15 Novembre 2011 - Ginevra, CH SEG Arena di Ginevra
16 Novembre 2011 - Zurigo, CH Hallenstadion

"Harold Lepidus, Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/mark-knopfler-confirms-dylan-tour-warhol-tribute-not-be-be-sold-stores

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Ringo Starr, "Peace and Love" e il fantasma dei Beatles... - di Paolo Vites      

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Venerdi 15 Luglio 2011

Le date del tour europeo autunnale, nessuna menzione a Mark Knopfler

Il sito di Bob Dylan ha pubblicato le date per il tour europeo autunnale:

Ottobre:
6 Dublin, Ireland: O2 Arena
8 Glasgow, Scotland: Braehead Arena
9 Glasgow, Scotland: Braehead Arena
10 Manchester, England: M.E.N. Arena
11 Nottingham, England: Capital FM Arena
13 Cardiff, Wales: Motorpoint Arena
14 Bournemouth, England: Bournemouth International Centre
16 Lille, France: Zenith Arena
17 Paris, France: Palais Omnisports de Paris-Bercy
19 Antwerp, Belgium: Sportpaleis
20 Rotterdam, Netherlands: Sportpaleis Ahoy
21 Esch-sur-Alzette, Luxembourg: Rockhal
23 Oberhausen, Germany: Arena
25 Mannheim, Germany: SAP Arena
26 Munich, Germany: Olympiahalle
27 Leipzig, Germany: Leipzig Arena
29 Berlin, Germany: O2 World
31 Hamburg, Germany: O2 World

Novembre:
2 Herning, Denmark: Boxen Arena
3 Malmö, Sweden: Malmö Arena
4 Stockholm, Sweden: Globe Arena
6 Hannover, Germany: TUI Arena
7 Nuremberg, Germany: Nuremberg Arena
8 Innsbruck, Austria: Olympiahalle
9 Padova, Italy: Palasport
11 Florence, Italy: Nelson Mandela Forum
12 Rome, Italy: PalaLottomatica
14 Milan, Italy: Mediolanum Forum
15 Geneva, Switzerland: Geneva Arena
16 Zurich, Switzerland: Hallenstadion

Il sito di Dylan non fa alcun accenno a Mark Knopfler, ne alla prevendita dei biglietti. Il sito ufficiale di Knopfler non ha aggiunto nessuna nuova data al momento di questo posting.

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/bob-dylan-european-tour-dates-posted?CID=examiner_alerts_article

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Oslo, Norway - Spektrum - June 30, 2011

di Steinar Daler

Sono tornato nella mia città natale nel mezzo della prima fila - può essere meglio? Sì, può essere meglio - era meglio a Odense ma non a Bergen. Ma questo è stato un concerto molto buono. Solo con un pò meno coraggio e Bob non tanto al centro della scena, dove dovrebbe stare la maggior parte del tempo, a mio parere. Leggi la mia recensione da Bergen e tutto ciò che ho da aggiungere sul concerto di questo tour, ed Oslo particolarmente, è che per la prima volta in pochi anni credo, ci ho messo più di qualche secondo per riconoscere una delle canzoni, It ain’t me babe. Un arrangiamento nuovo di zecca per le mie orecchie - sono indefciso su cosa pensarne. I miei higlights sono stati Simple twist of fate, Hard rain, Forgetful heart and Thin man. Molti altri hanno parlato del concerto citando Tangled Up In Blue, Like a Rolling Stone e Things have changed. Sì, le cose sono cambiate, credo. Dopo aver compiuto 70 giá sembra che Dylan ha iniziato a prendersi cura di più di nuovo della sua musica. Beh, andate a vederlo il più presto possibile!
Grazie a tutti, anche ai miei amici, per alcuni giorni è stato veramente bello stare insieme, e grazie a Bob per i suoi concerti molto coinvolgenti. Che tu possa rimanere per sempre giovane, e possano le tue canzoni essere sempre cantate!
Ci vediamo in autunno, da qualche parte in Europa, spero.

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di Espen Aas

Dopo essere stato molto felice per lo spettacolo a Bergen (anche se la maggioranza delle persone con le quali ho parlato sembravano essersi divertite più di me), era ora di tornare a casa ad Oslo per lo show allo Spektrum per la mia nona volta. Lo spettacolo iniziava alle 7.30 di sera, e già le luci alle 7,40 erano spente e la solita introduzione è cominciata.
Ammetto di essere stato un pò deluso per Rainy Day Women come apertura anche stanotte, anche se funziona, è divertente e la gente la riconosce facilmente. La band ha suonato stasera molto più stretta con Bob però, ed il gioco di gambe di Dylan è stato grande..! La sua voce non ha chiesto nemmeno molto tempo per riscaldarsi.
Poi è seguita It ain’t me babe, purtroppo senza Dylan alla chitarra questa volta. Bella versione e, naturalmente, un pleaser per la folla. Come la scorsa notte, Charlie Sexton ha lottato con le sue chitarre e / o amplificatore. Lui era molto basso nel mix, mentre l’organo di Dylan organo era troppo forte.

Come ieri sera, Things Have Changed è stata la successiva, con lo stesso Ritmo boom-chicka-boom, ed è stato bello divertente vedere Dylan al centro della scena, e Donnie Herron che riempiva con la lap-steel dove la chitarra di Charlie non era a posto.
Quando hanno fatto Tangled Up In Blue ho cominciato a sospettare che la setlist sarebbe rimasta più o meno quella della sera prima. Come ho ha scritto nella mia recensione di Bergen, l’insieme non è stata la cosa più grande, ma stasera i pezzi sembravano essere più a posto e sembravano più simili al regime di circa dieci anni fa. Il suo fraseggio e la voce in generale erano grandi.
La setlist è rimasta la stessa di ieri, ancora una volta, quando Dylan ha preso la chitarra abbiamo ottenuto la cenciosa e sporca Beyond Here Lies Nothin'. La chitarra di Sexton era così bassa nel mix, e Bob ha funzionato eccellentemente con la seconda chitarra. Contento che abbia mantenuto questa canzone nella setlist anche stasera.

Poi fu il momento di passare ai pezzi da Modern Times, con Spirit On The Water, un gran bella canzone, che ha fatto qui nel 2009 e nel 2007. Si tratta di una bella canzone, ma non molto di più, mi piace il modo in cui spinge la voce verso la fine però.
Una grande performance è stata quando ho sentito Donnie Herron pizzicare le corde del banjo, mi aspettavo High Water ma invece abbiamo ottenuto una grande Hollis Brown con ancora una volta Dylan al centro del palcoscenico. Aveva l'armonica in mano, ma non l’ha usata. Ha fatto una versione fantastica di questa canzone anche nel 1996. La combinazione della storia forte sia nei testi che nella musica era un fiorente higlight stasera. Il canto è stato ancora una volta grande.
Poi ha fatto Simple Twist Of Fate, ma a nessuno piace questo arrangiamento, anche se stasera ha funzionato meglio di ieri. A volte mi sono un pò troppo distratto con i problemi evidenti di Charlie Sexton con la chitarra, ma Dylan era alla chitarra anche in questo pezzo, così musicalmente ha lavorato bene.
Tutti sono partiti con un up-tempo per Summer Days, una canzone non molto divertente e ancora una specie di jam come nei tempi passati, ma senza dubbio ha fatto oscillare la gente nelle loro sedie. Dylan ha fatto diversi passaggi d’organo dove ha picchiato un pò sui tasti.
Hard Rain ha sostituito Desolation Row come decimo pezzo. Lui ha spesso la tendenza a cantare in modo cantilenante questa canzone, ma ancora una volta, era ovvio che era molto molto preso vocalmente, e ci ha dato una grande prestazione. Rimase al centro della scena per la prima strofa ed il ritornello, soffiando poche note con l’armonica, ma poi è tornato di nuovo dietro alla tastiera ed ha cantato i testi con una forte convinzione.
Highway 61 Revisited, versione ok, ma niente di speciale (la suona, più o meno in ogni spettacolo e lo ha fatto per anni comunque)
Il mio highlight da mettere in evidenza stasera è stata la straordinaria "Forgetful Heart", certamente cresciuta fino a diventare uno dei suoi migliori brani eseguiti in questi ultimi anni. E il modo in cui tratta l'armonica, così morbido e inquietante allo stesso tempo ..! Wow. Ho parlato con qualcuno che non aveva mai sentito la canzone prima e l’ha trovata assolutamente adorabile.
Poi abbiamo sentito il resto delle canzoni, naturalmente, Thunder On The Mountain era come sempre, è seguita Ballad Of A Thin Man, come sempre. Quello che ho notato sia stasera sia a Bergen è come hanno messo dell’eco sulla voce di Dylan in questa canzone, rendendo la canzone ancora più inquietante. "Do ya? (Do ya?) Mr. Jones" Funziona molto, e io non lo avevo notato prima. Dopo la regolare Like A Rolling Stone, mi aspettavo la presentazione della band, ma non è accaduto. Invece, Dylan si è inginocchiato davanti alla batteria ed ha preso una chitarra. Con
le spalle al pubblico, ha strappato le corde per le prime note di Watchtower e la band ha proseguito mentre Dylan tornava alla tastiera. Niente presentazione della band neppure dopo questa, ma invece la "nuova" Blowin' In The Wind, che suona un po' melliflua per me ... Sono contento che non l’abbia fatta da solo con la chitarra acustica come 50 anni fa, sarebbe stato un cliché ...

Quando si sono raggruppati e chinati a salutare il pubblico, Dylan aveva con sé un microfono portatile, e sembrava che stesse per usarlo, invece niente. Sono scesi dal palco e noi tutti in piedi al buio pensando, "hm, perché non hanno acceso ancora le luci, torneranno..?". Ma naturalmente non son tornati. Dylan ha fatto un ottimo concerto stasera ad Oslo, probabilmente il migliore dopo quello esplosivo del 2002. Peccato per Sexton e per i suoi problemi tecnici, non vedo l’ora di sentirlo di nuovo, ha ancora un grande impatto nella banda. Mi ricordo di quelle due statue di sale ferme in piedi sempre nello stesso posto due anni fa. Ma molte cose sono successe da allora.

 

 
Giovedi 14 Luglio 2011

Le prime date ufficiose del tour autunnale

10/26/11 Munich, Germany - Olympiahalle
10/30/11 Oberhausen, Germany - König-Pilsener-Arena
11/7/11 Nürnberg, Germany - Nürnberg Arena

Quelle che erano soltanto "voci" stanno cominciando ad avere conferma, per ora solamente Bob Links le ha pubblicate e l'ufficialità si avrà solo quando le date saranno pubblicate su bobdylan.com, anche se boblinks.com (quando era la pagina "ufficiale" dei tour di Bob, prima dell'attuale ed a volte confusionario sito ufficiale) ci ha da anni abituati a notizie certe, quindi le date elencate sopra sono degne della fiducia di tutti i bobfans. Sono certo che ulteriori date saranno aggiunte quando saranno definite, per ora la sola Germania è indicata, ma certo Bob non traverserà l'oceano con tutta la baracca ed i burattini per tre sole date tedesche, mancano Austria, Italia, Repubblica Ceca , Inghilterra, e forse si aggiungeranno altri paesi per ora non ancora menzionati.

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Anteprima italiana “Bob Dylan Revealed"                                  clicca qui

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Novi: domani presentazione libro sulla vita di Bob Dylan        clicca qui

 

 
Mercoledi 13 Luglio 2011

Aggiornamento sul tour europeo autunnale

Anche se non c'è molto da aggiungere alla nostra precedente relazione, i fan del "Mark Knopfler World" ora accettano il tour congiunto che è stato organizzato, che non avevano accettato in precedenza. Crediamo che il loro dubbio sia sorto in gran parte perché di solito Knopfler va in tour a sostegno di un nuovo album ed era già andato in tour per il suo ultimo album.
Crediamo che un annuncio ufficiale sarà effettuato molto presto e che sarà pubblicato più o meno simultaneamente sui siti ufficiali dei due artisti.
In passato, c'è stata una dotazione di biglietti per i fan di Mark Knopfler quando stava per andare in tour, di solito attraverso un servizio basato in Canada! Tale sistema può essere ripetuto per questo tour con Dylan. Tuttavia, solo pochi fans di Knopfler pochi sono stati delusi con i biglietti che hanno ricevuto in questo modo in passato, dicendo che preferiscono acquistare i biglietti direttamente alla sede del concerto o tramite agenzie. Sembra un pò strano ma è quello che abbiamo capito.
C'è un rapporto, non confermato, che il tour si aprirà a Dublino e c'è anche una voce che Dylan potrebbe fare un pre-tour show in un piccolo club come riscaldamento per la prima data. Knopfler ha un programma simile, ma nulla è stato ancora confermato.

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Anche se non abbiamo assolutamente nessuna conferma di questo, sembrerebbe logico supporre che i prezzi biglietti per il doppio-headers (Dylan / Knopfler) sarà più costoso rispetto al "solito" prezzo dei concerti di Dylan. Inoltre, in passato, la doppia-headers obbliga a concerti più corti, tipo "festival-set". Solo il tempo dirà.
Le date non sono ancora note per questo fine-tour 2011 ma Dylan cerca di solito di tornare negli Stati Uniti in tempo per il giorno del Ringraziamento, il che suggerirebbe che finirà circa verso la metà di novembre o poco dopo. Il tour probabilmente inizierà nel mese di ottobre. Ci sono state voci di spettacoli nel Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Italia che, se questo sarà il percorso, suggerisce a sua volta un giro piuttosto lungo, diciamo, di 4-6 settimane.
A parte la voce che è circolata, ISIS non ha sentito nulla circa lo show di Dylan in Sud America nel mese di novembre.
Ulteriori notizie saranno disponibili a breve.

(Fonte: http://www.bobdylanisis.com)

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Sursee, Switzerland - Summer Sound - Zirkusplatz - June 24, 2011

di Christian

A Sursee Bob è stato grande! Le mie aspettative erano alte dopo il concerto di Milano, ma le previsioni del tempo avevano detto che sarebbe potuto anche piovere. La mattina, Alex un buon amico mio, che non è un grande fan di Dylan, ma il più grande Fan di George Michael in Austria, era lì a prendermi all’uscita dal lavoro ad Innsbruck per portarmi a Sursee insieme con il mio amico Hans il mio ed il suo Elfie partner della Zillertal in Tirolo. In primo luogo siamo andati a Lucerna, una bella città sul lago di Vierwaldstätter. Dopo una passeggiata attraverso la città, abbiamo incontrato Charlie Sexton e George Receli di fronte al Beat the Street Tour Bus, eravamo molto felici, e contro le previsioni metereologiche il cielo è improvvisamente diventato blu dal buio nero. Abbiamo guidato fino a Sursee e tutto sembrava perfetto. Bella sede per il concerto, penso che ci siano state circa 8.000 persone e l'umore era davvero buono.
Bob ha cominciato con LSPPH, che ho sentito due giorni prima a Milano, è stata O.K., ma io sognavo di sentire Gonna change my way of thinking. Don’t hink Twice è stato davvero buona, così mi sono rilassato. Things have changed è stata la successive e posso dire che questa è veramente una grande canzone dal vivo al giorno d'oggi. To Ramona è stata una grande sorpresa e davvero incantevolmente eseguita. Beyond Here Lies nothin’ è la canzone finale in diretta da TTL, era fantstica. Poi è arrivata una delle mie preferite di sempre, Make You Feel My Love. Questa è una delle canzoni migliori che Bob abbia mai scritto, le mie emozioni erano vicino ad esplodere ed ero
in grado di godermi la canzone al meglio. TDTD era rocciosa, TAIB era molto armonica e poi una Jolene davvero divertente. Persone di ogni età intorno a me stavano danzando e questo è stato davvero un momento fantastico. Poi è arrivata Hollis Brown e c’è stato un grande silenzio. Grande prestazione di Bob.Highway 61 è un pleaser per la folla come al solito, Hard Rain con una performance vocale molto buona. Thunder dondolante, e poi Thin Man, che credo sia il pezzo più forte di Dylan e della sua band in questi giorni. Mi ha lasciato senza fiato. LARS ha aperto il bis, AATWT e BITW erano fantastiche, e tutte le persone intorno a me erano davvero felici.

Grazie Bob, ora spero in un tour europeo autunnale per vederti in Austria,
Germania o in Svizzera di nuovo, magari nella mia città natale Innsbruck. Per il mio 30° concerto (ora sono a 27 spettacoli) Grazie ancora per il vostro lavoro fantastico, spero davvero di continuare per nolti anni ancora con Bob in Tour.

 

 
Martedi 12 Luglio 2011

La mail di Riccardo

Camden town.

Ciao Michele, ci sono stato a Camden town, è un luogo speciale, non mi sorprende che Bob ne sia rimasto affascinato, tutti ne rimarrebbero colpiti in bene o in peggio, cmq è un luogo che fa parlare di sé.
Sono stato al Camden town lock market, è tipo un enorme mercato, ci sono tantissimi paesi che propongono il loro cibo, ad esempio Cina, Messico, India, Italia, Spagna, Perù....e c'è un sacco di gente, non riuscivo quasi a muovermi.
Ho trovato il ponte del video di Blood in My eyes. Ce ne sono tantissimi di ponti perché Camden town è una specie di little venice. Ci hanno costruito un canale artificiale che taglia tutta la città. Con case, ville, tutte sopra al canale, come a Venezia, una specie di laguna artificiale. Fra i milioni di ponti, sono certo di aver trovato quello di Bob, perché è l'unico che ha in sfondo il Camnden town market lock, l'edificio in mattoni della fine del vidioclip.
La via principale si chiama high St. Ed è proprio come nel video di bob. Un sacco di gente e negozi di tutti i tipi, anche quello di scarpe, tutto molto affascinante e straripante di confusione di persone che parlano, urlano, camminano,,,,di tutto insomma....un casino unico...pieno di turisti naturalmente.
Il Green Note lo ho trovato ma era chiuso, ci fanno ancora live ogni sera.
Il ristorante con il quadro di Gallagher per ora non lo ho trovato. È davvero impossibile orientarsi in Camden town. Ci riproverò un altro giorno. Sono dovuto fuggire via perché stavo diventando matto dalla confusione.
Un posto magico cmq. Mai visto niente del genere.
Ciao, Riccardo.

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La mail di Clara

Salve,
vi segnaliamo che mercoledì 27 luglio alle 21.30 verrà proiettato in anteprima italiana il documentario di Joel Gilbert Bob Dylan Revealed. La proiezione rientra nella rassegna Music Legends che si tiene presso il cinema Nuovo Eden di Brescia.
Chiediamo, se possibile, di diffondere la notizia a tutti gli appassionati di Bob Dylan che sicuramente seguono il vostro sito.
Per qualsiasi chiarimento o ulteriore informazione, siamo a disposizione.
Grazie e cordiali saluti,
Clara Massetti
Nuovo Eden, Via Nino Bixio,9 - 25122 Brescia
tel. 030.8379403 fax. 030.8379404
promozione@nuovoeden.it - www.nuovoeden.it


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Bergen, Norway - Bergen Calling - Bergenhus Fortress - June 29, 2011

di Espen Aas

Non vedevo l'ora di vedere Dylan per la prima volta dalla precedente line-up (con Denny Freeman) che aveva suonato ad Oslo nella primavera del 2009. La mia camera d'albergo era a poche centinaia di metri dal palco, così quando sono tornato dalla cena e passeggiata sotto la pioggia battente, ho potuto ascoltare le due ultime canzoni del soundcheck (che ovviamente è avvenuto senza Dylan). Hanno fatto una strumentale "When The Deal Goes Down" e poi, dopo, Al Santos ha testato alcune parole al microfono sulla base strumentale di “Gonna change my way of thinkin’”.
Comunque, dopo aver visto un live-report dell’area dove si svolgeva il concerto sul notiziario locale , ci siamo avvicinati alla Bergehus Festning (o fortezza), l’ingresso per gli invalidi con le sedie a rotelle era accanto all'hotel, e ci hanno lasciato entrare, nonostante la mancanza di sedie a rotelle. Era così bello con quelli della sicurezza che
si comportavano come persone per bene, non erano esattamente sgarbati come quelli di Oslo. Suzanne Vega ha aperto con una manciata di canzoni, che terminano con "Luca" e "Tom’s Diner", che sono stati graditi dal pubblico.

Dylan doveva cominciare alle 9.15 pm, ma sono arrivati prima, hanno iniziato alle 9,00 non con “Gonna chenge my way of thinkin’” ma con "Rainy Day Women". Anche se ci sono stati un sacco di applausi dalla folla, è stata una performance media, ma abbastanza per riscaldarci.

Supponevo che le due successive fossero “Baby Blue" o "Don’t think twice”, ma avevo ragione solo sulla prima. Non sono troppo affezionato a questo arrangiamento, e dopo aver goduto Dylan che sputava le parole al centro del palco, sono rimasto stupito di come il passivo Stu Kimball sia ancora sul palco, in piedi, nel suo angolo, con la sua chitarra acustica. Molto più vivace è stato naturalmente Charlie Sexton, ma lui sembrava insoddisfatto con le sue chitarre o forse con il suo monitor. Comunque, lui e Dylan sono stati gli unici che si muovevano e sembrava che si divertivissero.

Il nuovo arrangiamento di "Things Have Changed" è venuto dopo, suona come se fosse stato pensato per Johnny Cash con il suo ritmo "boom-chicka-boom". Non male, però, la cosa bella era come l’armonica di Dylan
Era fusa con la canzone, e naturalmente anche la lap steel di Donnie Herron.

Dylan è rimasto al centro della scena per "Tangled Up In Blue". Mi dispiace ma devo dire che hanno avuto momenti difficili con la versione che hanno fatto negli ultimi anni....Un punto basso dello spettacolo.

Son stato felice quando Dylan ha preso la sua chitarra per la prima volta ed ha iniziato "Beyond Here Lies Nothin '". Mi spiace che non abbiano usato la tromba in questo pezzo. Forse è andato in troppe direzioni, a volte, ma mi piace si adatta al Dylan "del nostro tempo" ..

Tutto è rallentato di nuovo con "Simple Twist Of Fate", un altro arrangiamento al quale non sono terribilmente affezionato. E' una delle migliori canzoni degli anni '70, ma in realtà non va da nessuna parte e nessuno di loro in realtà ha dato molto nella canzone.

Poi lo spettacolo si è svegliato, e da qui in avanti le cose sono andate molto meglio. Donnie Herron ha preso il banjo e non c'erano dubbi, abbiamo avuto "High Water”. Ho letto la biografia di Keith Richards all'inizio di quest'anno, e ricordato tutte le grandi cose che ha scritto su George Receli, e ascoltavo come lui e Tony Garnier che pompavano a tutto gas, l'acqua era ovunque un giro.. Dylan è stato uno fantastico, con l'aspetto di un corvo che stava sputando fuori le parole al momento giusto.

Uno dei miei tre momenti salienti della serata è venuto dopo, una splendida versione di "Tryin 'To Get To Heaven", che ha cantato così bene, è riuscito a dimenticare l'organo, perdendosi in quel grande testo. Egli non ha mancato una linea per quanto ho potuto sentire. Difficile immaginare che questo grande album è uscito più di 14 anni fa ...! Felice che alcune delle canzoni sono sopravvissute, soprattutto questa.

Dylan di nuovo preso la chitarra per suonare la sciocca "Tweedle Dee" che non mi è mai piaciuta molto. Anche le persone intorno a dove mi trovavo io non sembrava sapere che cosa pensare di questo pezzo. Facilmente dimenticato .......

Il clou della seconda parte della serata si avvicinò con "Desolation Row", ho iniziato essendo molto scettico in quanto i pezzi sono stati massacrati e annegati (!) nell’organo ed in quel vecchio modo cantilenante della voce troppe volte. A questo punto la sua voce era ben riscaldata e il mondo di Cenerentola, Casanova, Caino, Abele e tutti gli altri sono lentamente sfilati nella mia mente. Egli riuscì anche a fornire tale ultimo versetto più o meno perfetto (che è sempre stata la cantilenante voce-versi per gli ultimi dieci anni o giù di lì, ma stasera ...!)

Nessuna difficoltà ad indovinare che "Highway 61" era il pezzo seguente, più o meno nel suo formato tradizionale, speravo in un nuovo arrangiamento ma ovviamente ho apprezzato la vecchia versione rock'n'roll. Credo che questa sia la versione che si adatta alla folla.

E poi, signore e signori, è venuto il punto più alto dello spettacolo, una fantastica "Forgetful Heart", con Herron alla viola, Tony al contrabbaso con l’archetto, e George che suonava le congas - per non parlare di come il vocal di Bob era perfetto. Pelle d'oca e brividi .. e ancora una volta Dylan ha mischiato la sua armonica con il resto della musica. Quella era una cosa nuova per me, come egli ha trasformato tutti quei vecchi assoli di armonica in un ulteriore livello di musica in tante canzoni.

Come tutti gli altri pezzi della setlist sapevo che eravamo nella parte prevedibile dello spettacolo, ma anche se Thunder On The Mountain, Ballad of a thin man, Like A Rolling Stone e All Along sono state suonate a periodi alterni negli ultimi anni, funzionano bene ancora, e danno a tutti una grande emozione. "Thin man" è stata senza dubbio la migliore, guardare il suo atteggiamento corvino al centro della scena valeva da solo il prezzo del biglietto...

Ero curioso di vedere se avrebbe fatto "Forever Young", invece c’è stata Blowin' in the Wind. Bergen è stata intrisa da molti giorni di pioggia, ma quando ha iniziato "Blowin'In The Wind" è venuto fuori il sole, cosa si potrebbe chiedere di più, eh?

Mi è piaciuto lo show, grande vedere Sexton (nonostante tutte le sue difficoltà con la chitarra e amplificatore), non capisco a che serve il lavoro di Kimball, e non sarebbe grande se Sexton facesse ancora i cori a Dylan....?

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di Dag T. Osdal

Ogni show di Dylan, anche quelli non così buoni, hanno i loro momenti di magia. Io Immagino che sia perché alcuni di noi vanno ai suoi concerti ogni volta che abbiamo una ragionevole - o talvolta irragionevole - occasione. Sono andato al concerto con i miei due figli adulti, con grandi speranze, aspettando sotto la pioggia almeno un momento o due di Bob-magia. Piovevano cani e gatti ed a Bergen recentemente sembrava che il clima umido la facesse da padrone.
La voce ruvida di Bob è ancora la voce mercuriale ricca e sfumata, ed il suo fraseggio più vario di quanto io possa ricordare dal vivo negli shows degli ultimi anni.

 Rainy Day Women era solida, ma non è probabilmente la canzone da cui partire per capire come il resto del concerto andrà a finire. Ma già la seconda, “It’s all over now, baby blue” era più che solida e mi ha convinto che questa sarebbe diventata una grande serata. In evidenza? (Per quanto riguarda le canzoni meno brillanti o le versioni che sembrano essere lì solo per migliorare la messa in evidenza di altri pezzi questa notte sono stati molti.) Una più che buona, direi una ispirata, versione del capolavoro Desolation Row è sempre da brivido.
Mi è piaciuta molto anche Tryin' to get to heaven. Se però devo sceglierne una, deve essere Forgetful Hearrt: Uno spettacolo toccante di questo oscuro salmo che mi ha dato i brividi e fatto fermare il tempo per un pò. Veramente grande! E c'era Ballad of a thin man, convincente nel suo modo Dylanesque, rendendola teatrale. L'atmosfera è stata grande e piena di aspettative. Digressione: Un amico gentile è andato al bar a prendere della birra ed è rimasto bloccato alle spalle della folla tra i quali molti parenti di chattering-Mr. Jones. Erano probabilmente lì per vedere «il portavoce della loro generazione »,« il »mito vivente, per ascoltare la colonna sonora di alcuni lontani anni quando erano giovani, sperando invano in qualche in una esecuzione riconoscibile di alcuni hit degli anni sessanta o settanta o qualsiasi altra cosa. E ci sono anche lievi chiacchericci di sottofondo, forse erano recensori per qualche giornale? O uomini d'affari che bevono il nostro vino ignorando quanto vale? Curiosamente sembrano essere perfettamente a loro agio nella loro ignoranza. Mr. Jones ha fatto almeno, confuso com'era, alcune domande. Bene, che Mr. Jones li benedica tutti anche in una notte come questa. (Io sono perfettamente consapevole che siamo tutti legati a Mr. Jones in qualche modo). Like a Rolling Stone apre il bis, ancora convincente dopo tutti questi anni. E’ seguita una quasi spensierata e divertente All along the watchtower. Ci sono molti qui tra noi che sentono che la vita non è uno scherzo, ma a volte è un buon compromesso. La grande arte ha il potere di trasfigurare, in un momento fugace, la sofferenza della nostra vita. Bob Dylan quando da il meglio di sé ha questo potere. Blowin' in the Wind ha finito uno show memorabile. Sembrava così naturale che i raggi del sole al tramonto spuntassero attraversato le nubi e si riflettevano sul suo volto. Ho già detto che la cowboy band è stata grande e che la sua armonica era blues e groovy?

 

 
Sabato 9 Luglio 2011

Video: Ai Weiwei’s Homesick Blues                                              clicca qui

Il Times fa un editoriale in musica stile Dylan su Ai Weiwei.
Rispondendo alla coincidenza dell’arresto a Pechino dell’artista dissidente Ai Weiwei e alla prima tourneé in Cina di Bob Dylan – in cui il menestrello della controcultura ha cantato solo canzoni approvate dalla censura di stato – il Times di Londra ha deciso di pubblicare il suo primo editoriale in musica. L’editorialista Joe Joseph ha scritto e girato una sua edizione di ‘Subterranean Homesick Blues’ per sottolineare il paradosso di un famoso cantante della protesta anni ’60 che debutta in Cina in un momento di aumentata repressione da parte del governo di Pechino. Nel video Joseph fa la parte di Dylan in un omaggio al video originale della canzone, in cui il cantautore sfoglia fogli di carta bianchi su cui sono scritte le parole. Un suo collega, Kaya Burgess, canta, suona la chitarra e l’armonica con una voce simile a quella del Dylan di oltre 40 anni fa. “Weiwei è in cantina, mescolando pigmenti a olio, trascinato sul pavimento, schiaffato in schiavitù”, comincia il brano il cui video è affisso sul sito web del giornale: “Una guardia in trench lo ha afferrato all’aeroporto, gli dice: “Weiwei, sei un tipo sbagliato, no, non abbiamo tempo di portati in corte”. La tourné di Dylan in Cina ha provocato polemiche: gli attivisti per i diritti umani si aspettavano quanto meno una menzione del caso di Weiwei, arrestato alcuni giorni prima mentre in aeroporto: il cantante poi ha deluso quando ha cantato una scaletta di canzoni che avevano ricevuto il beleplcito della censura. Niente ‘Blowin’ in the Wind’, in Cina, né ‘The Times They Are A Changing’, icone dell’aria di rinnovamento degli anni 60. “Non hanno lasciato Liu Xiaobo, andare a Oslo, a prendere il Nobel. Lo hanno tenuto in una cella diu prigione, come i ragazzi di Tienanmen, che ci sono entrati bambini e ora sono adulti. Liu é in gabbia come una gallina, per un capriccio del premier Wen”, canta invece il giornalista del Times sfogliando le parole della canzone, proprio come il Dylan del 1965. L’originale ‘Subterranean Homesick Blues’, mescolando accenni all’uso di droghe tra i giovani dell’epoca con lo spetto della guerra del Vietnam di sfondo catturò per una intera generazione lo spirito del momento. Nella canzone, che a dispetto dei temi politici divenne il primo successo Top 40 per Dylan negli Stati Uniti, il cantante fa anche riferimento alle battaglie del movimento americano per i diritti civili. “Better stay away from those, that carry around a fire hose”, meglio stare alla larga da quelli che girano con tubi anti-incendio: nelle proteste studentesche degli anni Sessanta manifestanti pacifici venivano tenuti a bada e malmenati dalla polizia con potenti getti di acqua ad alta pressione.

(Fonte: ANSA e http://partecinesepartenopeo.wordpress.com)

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La mail di Riccardo

Sono Riccardo.Vorrei sapere come si chiama la via vicino al Savoy hotel a Londra dove bob ha fatto il video di subterranean homesick blues.
Grazie.

La via dove c'è il Savoy Hotel è lo Strand, il video è stato girato in un vicoletto dietro l' Hotel che probabilmente porta alle lavanderie ed alle cucine per il carico e scarico materiali, non so se questo vicoletto abbia un nome, ma se così fosse qualcuno dei nostri Maggiesfarmers che ha avuto la fortuna di visitare quel luogo ce lo saprà certo dire, stay tuned, :o)

 

 
Venerdi 8 Luglio 2011

Voci: Bob Dylan in tour in Europa con Mark Knopfler, presto l'annuncio

Secondo il serbizio informazioni di Desolation Row di John Baldwin l’itinerario del tour autunnale di Bob Dylan è stato definito, e Bob sarà in tour con il suo ex collaboratore Mark Knopfler (Dire Straits): Aveamo già detto qualche giorno fa che ci sarebbe stato un tour autunnale in Europa. Ora si può dire che il tour è stato finalizzato ed promotori sono solo aspettando che lo staff di Dylan dia il benestare per l’annuncio - solo nel caso in cui Dylan potrebbe avere qualcosa da obiettare sugli aspetti della programmazione il tragitto dovrebbbe essere rivisto. Penso di avere tutti i dettagli questo Venerdì o Lunedi prossimo. I promotori vogliono poter mettere in vendita i biglietti in vendita al più presto. Quello che posso dirvi è che il tour partirà ai primi di ottobre e finire a metà novembre. Dylan sarà in tour con un altro grande nome. Non posso dirlo senza rompere la fiducia accordatami, ma i nostri amici di ISIS credeno che questo potrebbe essere Mark Knopfler (al momento non ci sono ne smentite e nemmeno conferme). La fanzine di Dylan ha appreso che Knopfler ha rinviato il mixaggio previsto del suo nuovo album fino all'anno nuovo perché "qualcosa è subentrato nel frattempo".
Tra i paesi citati per il tour sono Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Italia.

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/tour-rumor-bob-dylan-to-tour-europe-with-mark-knopfler-announcement-soon?CID=examiner_alerts_article

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BOB DYLAN & WOODY GUTHRIE epic duet

 

 

 
Giovedi 7 Luglio 2011

Bergen, Norway - Bergen Calling - Bergenhus Fortress - June 29, 2011

di Steinar Daler

Ho visto Dylan al festival di Feis a Londra ed era molto felice in questo concerto, ed ero felice anche io, tanto che sono rimasto due giorni per vedere anche Van Morrison il secondo giorno. L'ultima metà del suo concerto è stata qualcosa di speciale. Le mie aspettative prima del mio viaggio con un sacco di altri norvegesi e svedesi, con i fans più amichevoli della Germania e delle isole britanniche, per Odense, Bergen e la mia città di Oslo erano alte. Lascio ad gli altri raccontare del concerto di Odense, un luogo molto bello, clima perfetto, e le file di luci durante il concerto. (Devo menzionare Hollis Brown, Boots of spanish leather ed Every grain of sand di fila - eravamo storditi). Due giorni dopo, dopo un viaggio su una barca molto bella dalla Danimarca a Bergen, eravamo pronti per un altro grande concerto.
Non è un luogo particolarmente piacevole, e il tempo era normale per Bergen; pioggia, pioggia, pioggia. L'ultima volta che Dylan ha suonato a Bergen, esattamente 10 anni fa, il tempo è stato super e anche Dylan. Allora avevo sentito due delle mie canzoni preferite di Dylan dal vivo per la prima volta, Dignity ed You ain’t going nowhere, e ricordo ancora quel concerto come uno tra i miei primi dieci sui 150 concerti che ho visto dal 1978, quindi per essere onesti avevo un pò di paura che questa notte non sarebbe stata allo stesso livello.
Non credo che Bob poteva arrivare fino allo standard fantastico del concerto di Odense, ma anche se ha piovuto per la maggior parte del concerto, Bob è riuscito a far sì che la notte fosse anche migliore rispetto ad Odense. La scalette non differiscono molto da concerto a concerto in questo tour e non passerò in rassegna tutti i brani ma solo darò 10 motivi perchè questo concerto sia uno nella lista dei miei 10 top shows.

1. Bob era sorridente e di sicuro si è divertito per tutta il concerto. Bob è sicuramente in buona forma.
2. Bob è ora perciò sicuramente il re del palcoscenico (ha quasi dimenticato di guardare a Charlie, recente tour leader della band, o Tony.
3. La voce di Bob era la migliore che ho sentito in questi anni.
4. Bob può ancora essere un chitarrista molto buono. Ascoltate Simple Twist of Fate e capirete. Il suono della sua chitarra è tagliente e caldo allo stesso tempo, e risplende in un mix perfetto.
5. Bob lascia spazio anche a Stu Kimball, almeno in un paio di canzoni - Highway 61 e All along.
6. Donnie è più alto nel mix, e si può ascoltare i suoi diversi strumenti molto meglio di prima.
7. Bob come un crooner, come in Ballad of a thin man e forgetful heart, è meravigliosa - sia la sua voce (fraseggio) e il suo modo di staccare.
8. Forgetful heart è semplicemente stupenda. Una performance soddisfacente, è stato il momento clou di tutti i concerti che ho visto in questo tour.
9. Noi tutti (almeno i suoi fans - come me) sappiamo che Bob può essere sia brillante e sorridente in concerto. Desolation Row a Bergen è stato un momento che non dimenticherò mai. E' difficile descrivere quello che voglio dire, se non posso mostrarvi un video, ma è un mix di buon e molto ben espresso canto, i movimenti divertenti, soprattutto la sua distruzione delle canzoni, ma a volte, come in questa occasione, molto indicato lo staccato cantato. So che molti di voi normalmente odiano il suo canto staccato tanto quanto me, ma a volte funziona, e Desolation Row in Bergen forse ha finalmente trovato il suo stato dopo una ricerca nell’ultimo paio d'anni. Brillante e divertente allo stesso tempo.
10. La pioggia aveva smesso di scendere durante All along the watchtower e nella tarda sera è venuto un raggio di sole a splendere attraverso le nuvole in pieno viso di Dylan. Durante Blowin’ in the wind l’atmosfera era cambiata, un brillante Dylan con il sole negli occhi.


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Bob Dylan at Rod Laver Arena Melbourne on Wednesday 20 April

 

Pancho and Lefty by Willie Nelson and Bob Dylan

 

Crazy love Van Morrison, Bob Dylan

 

 

 
Mercoledi 6 Luglio 2011

Prime voci sul tour autunnale di Dylan in Europa e Sudamerica.

Mentre è ancora troppo presto per avere conferme, sembra esserci un certo movimento di prenotazioni per un eventuale tour europeo in autunno.
Un "Bobcat" ha pubblicato su Facebook che "il management di Bob sta lavorando con un sacco di luoghi e città. A partire da nord verso sud ...." Gli spettacoli si prevede che si terranno ad ottobre e novembre.
Ci sono state segnalazioni di possibili concerti in programma per Vienna, la Repubblica Ceca ed il Regno Unito
Come precedentemente riportato, una agenzia di vendita di biglietti dice che Dylan suonerà a Vienna il prossimo autunno, anche secondo un post sulla Discussions di Expecting Rain: "Hanno appena annunciato alla TV Ceca che Bob suonerà a Praga in autunno. Il promotore di Live Nation ci ha parlato dei concerti di Bob lo scorso anno e alla fine il giornalista ha detto che il prossimo concerto a Praga è previsto per l'autunno. Chiaro che il promoter Live Nation era la fonte di queste informazioni. "
Il 25 maggio, il John Baldwin's Desolation Row information Service riporta: L'annuncio di un possibile spettacolo di Bob in Cecoslovacchia in autunno mi ha spinto a chiamare il promoter del Regno Unito per scoprire se ci fossero ancora altri concerti programmati nel Regno Unito. Mi era stato detto alla fine dello scorso anno che ci sarebbe stato un ampio tour inglese, tuttavia, da allora, abbiamo letto sul manifesto del FinsburyPark Feis che "questo sarà Bob l’unico show di Dylan di quest’anno nel Regno Unito. Il mio contatto ha confermato che ci sarà un tour nel Regno Unito come parte di un tour europeo più esteso in ottobre / novembre, ma la pianificazione non è ancora cominciata, l’unica cosa è che stanno iniziando a considerare quali paesi potrebbe visitare il tour. In questa fase non ci sono pensieri sul fatto che il Regno Unito sarà alla l’inizio, ma ancora nulla è stato confermato, ci vorrà del tempo ancora per avere notizie certe. Il concetto di un lungo tour è stato declassato a "solo la solita visita" senza ulteriori dettagli ma, per me, il solito giro è piuttosto esteso. E' davvero il caso di aspettare per vedere cosa e quando questo avverrà.

Altre voci suggeriscono uno show di Bob Dylan in Brasile. Secondo il “Diario de S. Paolo”, il cantante Bob Dylan si esibirà in Brasile nel 2011. L'evento si dice si terrà il 12 o il 14 novembre. In un' intervista con MTV, l'organizzazione del SWU Festival non ha confermato lo spettacolo di Bob, ma le informazioni sulle attrazioni del festival saranno comunicate solo in giugno. Se venisse in Brasile quest'anno sarebbe la quarta volta di Bob nel Paese. L'ultima volta che è stato in Brasile era il 2008.
E' importante ricordare che, secondo il sito ufficiale di Bob Dylan, "Le date del tour sono certe solo quando vengono elencate nella tour map".

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/early-murmers-of-bob-dylan-s-fall-european-south-american-tour?CID=examiner_alerts_article

 

 
Martedi 5 Luglio 2011

Hamburg, Germany - Stadtpark Freilichtbühne - June 26, 2011

di Bert van der Aare

Con il mio amico Walter sono andato ad Amburgo per il mio 25° show di Bob Dylan.
E’ stato un grande spettacolo. Bob stava suonando con grande ispirazione e divertimento. Tony (grazie per essere ancora con lui) George, Stu, Charlie e Donnie erano in serata brillante. Per me i pezzi da mettere in evidenza sono stati: “Don’t Think Twice” , “Things Have Changed” e “Cold irons bound”, “Tangles up”, “Highway 61” e naturalmente un bel bis con “Forever Young”. Bob, spero che resterai per sempre giovane in modo che possiamo godere i tuoi grandi spettacoli per molti anni ancora.

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di Brian Steedman

Jenny ed io proviamo, dato che siamo entrambi pensionatii, a fare un viaggio all'estero ogni anno per vedere Bob. Abbiamo più volte fatto due spettacoli nello stesso anno o in luoghi vicini, ma l'idea è quella di vedere un posto nuovo ogni anno (come Bob) piuttosto di correre da concerto a concerto. Vogliamo, quindi, luoghi interessanti, con una certa storia, un pò fuori del mainstream turistico, e piccoli se possibile.
Questo significa arrivare al luogo di inizio e fare la coda, a volte al caldo o sotto la pioggia, sulle nostre vecchie gambe e abbassare i nostri standard di approvvigionamento di cibo. Potrebbe anche diventare una specie di calvario, ma generalmente l’attesa è animata da un pò di conversazione interessante con i fans ovunque andiamo. Le persone sono generalmente molto simpatiche, come il padre Leeds ed i suoi tre figli che abbiamo incontrati a Lipsia e condiviso un sacco di birre con loro, e da allora ci siamo mantenuti in contatto, riceviamo messaggi di punto in bianco, e questo aggiunge ricchezza della nostra vita.

Ci sono anche aspetti negativi a volte, a Lipsia eravamo un pò indietro, siamo stati trattati non bene da persone che avevano una specie di militare precisione e, all’ora che si avvicina il concerto si riuniscono in numero notevole come se fossero pronti a fare l'assalto finale. Sono single-minded- auto-ossessionati, privi di senso dell'umorismo e di comunicativa, e maleducati. In alcuni luoghi, ci sono più file di coda e così siamo in grado di evitare queste persone. Ad Amburgo, come hanno aperto i cancelli, hanno spinto gli altri da parte piuttosto brutalmente e pericolosamente al fine di creare il diversivo necessario a prendere possesso dei posti migliori. In ogni caso, erano già lì, con i loro 'teli-mare' sparsi per prendere pieno possesso del posto. Ci siamo trasferiti in un’altra zona di nuovo e alla fine abbiamo trovato una buona posizione, vicino alla birra e con una buona vista.

Ma basta con i negativi! Questo è stato uno dei più incantevoli concerti. Il teatro è una conca naturale, una miscela di terra e erba. I limiti esterni dello stadio sono siepi di circa tre metri di altezza, con servizi igienici comodamente al di fuori, e tende della birra luogo tutto il perimetro. Bob ha iniziato con una decina di minuti di ritardo.
Il primo numero ha lo scopo di ottenere che le cose comincino a marciare bene e di attuare una buona regolazione. Come tale, “Leopard” è stato superiore alla media ed è stato interessante, lento e dondolante, con una bella voce e alcune note di grande e profondo controllo sulla tendenza allo stridulo. “Don’t think twice” è andato tutto bene, tempo più veloce e impegnato, e costruito con intensità, anche con un paio di urla. L'organo era più alto nel mix rispetto allo scorso anno, credo. "Things Have Changed" è stata magnifica - voce meravigliosa e grande espressione e fraseggio, l'interludio di armonica era molto d’ atmosfera profonda e "yiddish" nel suono.
"Beyond Here lies nothing"è stato eseguito con entusiasmo e ormai si poteva sentire la folla aggiungere ripetutamente qualche urlo di apprezzamento per le sottigliezze del gioco tra la band e la voce.
“To Ramona” era un sogno crooner a tempo di valzer, con Bob audace nel tirar fuori la voce..... che quasi non ha! Poi, “Cold irons bound”, sicuramente il terzo higlights, al centro della scena, e un bel dondolio tra la voce e la batteria da George.
“Tangled Up In Blue” è stato il secondo standout, ma non vi era stata alcuna debolezza finora. Bella intro in linea con il nostalgico tema, e l'armonica costruita su una inquietante esecuzione lenta e complessa, bello il gioco dei tre chitarristi.
Lascerò che qualcun altro esalti “Summer Days”, perché per me è un riempitivo, però l’ha fatta, e Bob sa come va cantata.
“Trying To Get To Heaven” con un intro bellissimo, un inquietante desiderio nella voce e una bella via di sviluppo, tema ripetitivo. Dopo di che “Highway 61 Revisited” con una costruzione ripetuta in una serie di crescendo clamoroso jazz / blues.
Vado da un posto all'altro senza speranza di sentire una volta “Vision of Johanna e, quando finalmente è arrivata, ero stato così trascinato da H61 che non l’ho vista eseguire con un arrangiamento insolito. Naturalmente la ascolterei in qualunque modo, ma ho sentito che si trattava di un work in progress che verrà sviluppato nel proseguio del tour. Non ha lo spazio per espandersi come nelle versioni precedenti - ma è ancora un capolavoro per me.
"Thunder On The Mountain” è il riempitivo numero 2 per me e qualcun altro può descriverla – Bob ha borbottato anche attraverso le prime linee in un finto-parlato! Si può dire che continua l’interazione fra jazz e blues, ed è un pleaser per la folla.
“Ballad of a thin man” , che era un standout l'anno scorso ed è, semmai, ancora meglio. Bob ha fatto tanti gesti e le sfumature che ha sviluppato nel gioco tra il suo canto e l’armonica sono state piuttosto sorprendenti, la folla era infatti stupita! LARS è stato l'inno singalong da tutti agognato. Era una versione migliore rispetto a quella dello scorso anno, accendeva i sentimenti, agitando le braccia, se possibile, ancora più del solito. Allo stesso modo, All Along The Watchtower, massa in pensione qualche anno fa da un Bob esausto e stanco, ora è tornata in vita e cresciuta nell’esecuzione.
E poi, “Forever Young”, meravigliosa e rampante come un pony, dono di addio - e un ringraziamento a noi per essere stato così apprezzato.
Lunga recensione / breve riassunto: un grande concerto, senza debolezze, anche le canzoni che non mi piacciono molto sono state eseguite bene. La band è cresciuta, con Stu in apparente aumento per guadagnare la sua quota di spazio, Donnie e Charlie musicisti abili, sottili, roba unflashy, George è stato risonante e Bob ha guidato il tempo con quegli strani liks di organo. Mi sento preoccupato per la misura in cui Tony è sembrato ritirarsi, perché è il mio musicista preferito della band, forse, come dicono, a causa del mal di schiena, gli auguro di stare meglio, al vecchio compagno di strada di Bob.

 

 
Lunedi 4 Luglio 2011

LE CANZONI DEI BLACKSTONES SCRITTE DA BOB DYLAN

di Biagio Gagliano a.k.a. “Lo zio Bob”

Per la seconda volta in pochi giorni Dean è riuscito a violare la mia sacra pigrizia serale trascinandomi prima all’Alcatraz, poi ieri sera addirittura alle appendici delle Prealpi comasche per una serata che si annunciava insolita e intrigante: il menù prevedeva Dylan e Beatles in un’ unica portata.
Di fronte ad un anfiteatro naturale su cui hanno costruito gradinate di cemento già occupate da un bel pò di gente c’è il palco gremito di strumenti dove domina lo sfondo nero con gigantografia dei giovani fab four in bianco e nero e al centro un altrettanto giovane Bob bicolore. Scenografia di sicuro effetto.

 

È sempre un piacere stare nel “backstage” prima di una serata una volta che il sound check è finito e tutto è pronto: abbracciamo Mick, Frank non fai a tempo a salutarlo che già ti sta mostrando la sua nuova Tele vintage. C’è la simpatia come tra coloro che si ritrovano dopo tanto tempo e tanta distanza, dopo essersi incontrati magari una sola volta, ma hanno qualcosa da condividere. Così arriva Michele “Napoleon in rag” (il leggendario creatore di questo sito) reduce dal “Give me five” dell’Alcatraz, che appunto ho incontrato una sola volta in precedenza, al quale dico come se fosse un mio amico di infanzia: “Non ti do la mano se non te la sei ancora lavata”.

Dopo essere stati introdotti da “Napoleon in rag” attaccano Les Beat con Love me do. Il problema quando ascolti una tribute band è superare lo scoglio iniziale che di fonte non ci sono gli originali. Lo sai, ma te lo scordi. Dopo i primi due acuti non esattamente come quelli di Lennon e McCartney (sfido chiunque) ti sintonizzi e allora ti accorgi che sono davvero bravi: gran voce beatlesiana, il gran suono della Gibson semiacustica, ecc.
Tre pezzi molto gradevoli ed è la volta dei Blackstones, anch’essi introdotti da Michele. Il country con cui aprono è nientemeno che Blowing in the wind, di una tale efficacia e presenza di spirito da lasciare ammirati. Io che penso che ci sono alcuni pezzi di Bob che non sono riproducibili (per es. Knockin’ – Don’t think twice ed appunto Blowin’) non posso che togliermi il cappello. La band è molto rinnovata rispetto all’ultima volta che l’ho vista all’opera e se da una parte c’è la sorpresa della lap steel guitar, dall’altra c’è il conforto che il livello non è affatto diminuito, anzi. C’è anche l’aggiunta di una voce stabile nel coro, il bassista Marcello Redaelli, che durante la serata canterà come solista una dolce "If Not For You".

La serata procede con un struttura consolidata: tre pezzi dei Les Beat, tre dei Blackstones introdotti da Michele. Lo spettacolo progredisce in piacere ed intensità e il nutrito pubblico gradisce ed applaude convinto anche a metà dei pezzi. Io mi distraggo di tanto in tanto perché mi viene in mente di mettere alla prova il mio cellulare nuovo di pacca scattando delle foto: una fregatura, perché mi viene chiesto di spedirle a Maggie’s Farm (solo come chitarrista sono peggio che come fotografo), non solo, ma “Già che ci sei, non ti va scrivere il tuo diffuso commento alla serata?” Non sono proprio il tipo che sta attento a come va il basso e come si muove quello alla tastiera, non ho niente del critico musicale che sta lì a fare le pulci ai particolari. Il mio grande senso analitico si manifesta nel “Mi piace, non mi piace”, dunque potete credermi in modo totale se vi dico che è stata una grande serata di musica. E ve lo dice uno che è appena stato all’Alcatraz.

Il crescendo dei Les Beat e l’anima rock dei Blackstones che afferma la sua caratura, con la voce di Mick che a me ricorda tanto quella di Jagger. Con i Blackstones non vale il discorso tipico sulle Tribute Band. Riflettevamo durante il ritorno con Dean – entrambi conosciamo la meticolosità della preparazione che Mick impone – che il difficile non è costringere una band ad un pesante ritmo settimanale di prove con la prospettiva magari di due o tre uscite all’anno, il difficile è avere delle idee originali su ogni canzone che si vuole presentare. Mick le idee le ha e quello che presentano i Blackstones sono canzoni dei Blackstones scritte da Bob Dylan. O a qualcuno verrebbe in mente che Mina o, che so Aretha Franklin, quando propongono una canzone fanno dei tributi?

Troppo spesso si danno le cose per scontate e solo raramente ci si ferma a far mente locale. Par strano ma mi è successo. Così mentre Michele annunciava la sorpresa, mi sono sorpreso ad esclamare: “Ma è proprio bravo”. Con brevi tratti di penna crea un clima favorevole, fa capire un mucchio di cose, ti informa, ti aiuta a collegare, ti predispone. Mi ha fatto tornare alla mente quella strofa di un poeta minore che fa: “Il pittore delle tue strade/ dalle mani vuote/ traccia forme di follia suoi tuoi fogli”, perché Michele ha saputo aggiungere tanto al molto, il sogno alla musica, “il cielo come unica barriera”.
La sorpresa si è manifestata sotto la forma dei Leo Carucci Experience, ai quali sono ovviamente toccate Like a rolling stone e Alla long the watchtower. Questi emuli del grande Jimi ci hanno dato dentro. Vedendo esibirsi una un’occhialuta faccia simil-brianzola con una strato bianca non mancina non arrivi certo alla conclusione che Hendrix sia risorto, ma ascoltando chitarra e voce puoi risolvere che può riposare in pace. Complimenti.

Quello che non ti aspetti è che Imagine venga suonata dai Blacks e che venga cantata da Napoleon in persona. Evita i falsetti e ne viene fuori una cosa inaspettata, struggente, da applausi durante, alla fine e dall’inizio se si potesse. Bella, bella, bella.
Poi, lo sapevano anche i sassi che si sarebbe chiuso con Knockin’ on heaven’s door, con i più sul palco al limite della tenuta strutturale, con la lap steel che si impone definitivamente, con la soddisfazione sugli spalti, con il nero grato della notte (mica ho fatto caso se fosse stellato).
Tra una balla e l’altra sono andato a letto alle quattro del mattino (ora in cui di solito mi tiro su) e alle sette mi sono ritrovato davanti alla tastiera a scrivere. Quel genere di cose che deve presto trasferirsi dal sistema nervoso al mondo… e che ignora la pigrizia.
Grazie.
Lo zio Bob

La Set List

LOVE ME DO
I SAW HER STANDING THERE
I WANNA HOLD YOUR HAND

BLOWIN' IN THE WIND
THE TIMES THEY ARE A-CHANGIN'
HIGHWAY 61 REVISITED

NORWEGIAN WOOD
A HARD DAY'S NIGHT
CAN'T BUY ME LOVE

A HARD RAIN'S A-GONNA FALL
DON'T THINK TWICE IT'S ALL RIGHT
RAINY DAY WOMEN # 12 & 35

HELP
TICKET TO RIDE
HERE THERE AND EVERYWHERE

MR.TAMBOURINE MAN
IF NOT FOR YOU
I SHALL BE RELEASED

TWIST AND SHOUT
BACK IN THE USSR
DON'T LET ME DOWN
COME TOGETHER
OH DARLING

LIKE A ROLLING STONE (Leo Carucci Experience)
ALL ALONG THE WATCHTOWER (Leo Carucci Experience)

IMAGINE (The Blackstones con Napoleon in rags voce solista)

 KNOCKIN'ON HEAVEN'S DOOR (Tutti insieme)

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Borlänge, Sweden - Peace & Love Festival - July 2, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin'
6. Simple Twist Of Fate
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Tryin' To Get To Heaven
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man

(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
15. Blowin' In The Wind

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Mainz, Germany - Volkspark Mainz - June 25, 2011

di Gerhard Reininger

Le prospettive non erano troppo buone all'inizio del set a Magonza. Cielo nuvoloso sul punto di iniziare a piovere, Bob con quasi 15 minuti di ritardo che ha causato qualche fischio della folla, l'annuncio solito con questo lungo "poeta laureato"-intro parlato, ma cosa sarebbe accaduto durante le prossime due ore? - E poi: la band è entrata sul palco,
Bob un pò più tardi, uno sguardo da uno ad un altro, la musica è iniziata - e in un secondo tutti i dubbi sono stati spazzati via!
Hanno cominciato con una ben equilibrata "Rainy Day Woman", seguita da “Don’t think twice” e da una fantastica "Things have changed” con Bob al microfono, armonica in una mano e lo sventolio d'altra mano. Non c'era spazio tra le canzoni, ci sono voluti solo pochi secondi per passare da una all'altra e la band ha preso per mano il pubblico portandolo con sé in un viaggio attraverso decenni di canzoni di Dylan. Ogni volta che Bob ha agito senza tastiera o chitarra, sembrava rivolgendosi direttamente alla prima fila tra il pubblico, rivolgendosi a loro con sguardi e sorrisi - ma questo potrebbe essere solo il mio punto di vista.
Tutto sommato una performance emozionante che sono contento di aver visto. Tuttavia, è anche stato un esempio
di quello che mi piace chiamare la "Macchina del Dylan-Tour". La perfezione nell'esecuzione, ma anche un pò fredda e calcolata. Non una parola per il pubblico (come al solito), nemmeno la presentazione della band, il tour-bus è arrivato dietro al palco, mentre i bis erano ancora in corso – il tutto mi ha dato la sensazione che le prestazioni sarebbero state lo stesso anche se non ci fosse stato nessun ascoltatore. Infilate i dollari nella macchina ed il tutto verrà eseguito. Si ottiene ciò per cui si paga - e nient'altro.

PS: non c'e stata una singola goccia di pioggia durante il set. Anche le nuvole hanno ascoltato la musica ....

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di Bos Bas

Bob e la sua band hanno dipinto un capolavoro la scorsa notte, è stato “Things Have Changed” questa volta. Bocche spalancate e respiri che si fermavano. Successivamente con Jan, Tone Klaas abbiamo fatto un paio d'ore per tornare a casa (da Magonza a Steensel e Hapert in Olanda). Sono andato subito a letto, mi sono alzato la mattina, fatto una piccola colazione, sono andato alla foresta a caminare per circa trenta minuti, cercando di scaldarmi i piedi! Ancora in soggezione, le cose sono cambiate da ieri a Magonza. Dovevate essere lì!
Andare a vedere Bob e la sua band, buon divertimento!

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di Francesca Chiarelli

Super! Il mio concerto di Dylan # 22, oltre la mia aspettativa.
"Things have changed”", davvero geniale! La migliore per me.
Bob ha una barba piccola e divertente, ma molto bella da guardare.
Molte canzoni con la chitarra o in piedi. Non ha piovuto per fortuna.
Molte persone anche nel parco esterno, a fare pic-nic con la famiglia.
Ha dimenticato di presentare la sua band. Forse l'emozione?
Guardava il pubblico con uno stato d'animo molto buono. Spero che sia stato vero.
Grazie Bob! Che tu possa rimanere per sempre giovane!

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Sabato 2 Luglio 2011

Domani sera Bob chiuderà il tour europeo 2011

Domani sera a Borlänge, Svezia, si concluderà il tratto europeo del tour 2011, anche se alcune voci non ancora ben verificate danno un ritorno di Bob in Europa per un concerto in Austria e forse altri, ma questo sarà tutto da verificare dopo le vacanze.
Poi Bob sorvolerà l’oceano per l’ennesima volta per il tratto americano che si concuderà a a Bangor, Maine, il 20 agosto.
Avremo allora la giusta tranquillità per rileggere tutte le recensioni dei concerti europei e fare un punto abbastanza reale degli stessi.
Valuteremo le recensioni esageratamente pro e quelle esageratamente contro cercando essere il più coerenti possibile con la realtà.
Come avrete visto nei giorni scorsi ho postato tutti i video delle canzoni eseguite da Bob all’Alcatraz, e, nel vederlo e risentirlo di nuovo, ho avvertito la personale esigenza di una rivalutazione del concerto in una dimensione più reale e meno fan-entusiasta. Staremo a vedere cosa ne verrà fuori, rivedere e riascoltare fuori dalla dimensione “in contemporanea” e senza l’influenza dell’ambiente piccolo, intimo ed insolito per un concerto di Bob, e ancora, senza la vicinanza di un paio di migliaia di altre persone, la valutazione della bontà del concerto milanese credo che sarà diversa dall’impressione “a caldo”.
Dopo rimarremo in attesa di vedere se ci sarà una fall o winter leg del tour senza fine, ma credo che una delle due ipotesi diverrà realtà, quindi avremo ancora la possibilità di seguire il cammino di Bob nelle sue nuove “avventure”, come dicono negli USA - to be continued... -.

Mr.Tambourine

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Tel Aviv, Israele - Ramat Gan Stadium - June 20, 2011

di Shmuel Berger

"Il leggendario rocker Bob Dylan ha svolto un concerto molto atteso a Tel
Aviv, riprendendo i suoi hit più famosi ma deludendo ma migliaia di appassionati con il rifiuto di eseguire ulteriori bis. "
TEL AVIV, Israele 20 Giu, 2011 (AP)

Per la cronaca: Bob ha passato 90 minuti cantando con le sue canzoni.
"Rifiutarsi di eseguire bis"? Ci sono state tre canzoni come bis, tutte iconiche: "Like a Rolling Stone "," All Along the Watchtower "e" Blowing in the Wind ".
Vento Idiota davvero.
Ero alla apertura del tour a Cork, che aveva sette canzoni diverse da Londra / Tel Aviv (questi ultimi due condividevano la stessa setlist impostata in modo identico). Vorrei descrivere il primo dei tre spettacoli di questa tappa del tour come caldissimo, più caldo e bruciante del fuoco sotto il sole.
Ho visto "A Hard Rain di A-Gonna Fall" dal vivo una decina di volte e udito e visto decine di versioni registrate, ma non ho mai sentito cantare il verso "Ma saprò la mia canzone bene prima di iniziare a cantarla '" più enfaticamente di come ha fatto a Tel Aviv ieri sera.

PS: In due dozzine di spettacoli che ho frequentato in oltre 37 anni in tre continenti e luoghi diversi, non ho mai sentito Bob rivolgersi al pubblico, con una sola eccezione: Seattle, Bob Dylan / The Band, Febbraio 1974: quando Bob è salito sul palco ed ha detto "Ciao Seattle, a casa di JIMI HENDRIX!

PPS: Qui in Terra Santa ha suonato "Highway 61 Revisited": "Dio disse ad Abramo, uccidimi un figlio "...".
Non è che sia stato un saluto ad Israele?

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Fischi, polemiche e flop, Da Dylan agli U2, la caduta degli dei (rock)  clicca qui

 

 
Venerdi 1 Luglio 2011

DOMANI SERA "ALL YOU NEED IS ROCK"

    

       Michele "Napoleon in rags" Murino                                The Blackstones                                                Les Beat

2 LUGLIO 2011 - ALBAVILLA (Co) - ore 21,30
ARENA COMUNALE DI ALBAVILLA
di Via Don Felice Ballabio (Centro Commerciale)

 

Grande festa Dylaniana e Beatlesiana domani sera ad Albavilla (Co) in occasione dello spettacolo cultural-musicale scritto da Michele Murino “All You need Is Rock”, che prende lo spunto dagli avvenimenti sociali dagli anni 60 agli 80 per raccontarci, attraverso le più belle canzoni di Bob Dylan e dei Beatles, la storia di quegli anni irripetibili dal punto di vista sociale e musicale. I Beatles che distruggevano e rimodellavano il costume sociale, il modo di vestirsi, la foggia del capelli, quattro giovani che conquistano il mondo senza l’aiuto dei genitori, proprio come diceva Bob:

“Come mothers and fathers Throughout the land
And don't criticize What you can't understand
Your sons and your daughters Are beyond your command
Your old road is Rapidly agin'.
Please get out of the new one If you can't lend your hand
For the times they are a - changin'.”

I Beatles dichiararono “Dylan show the way” e tutto il mondo prese coscienza della carismatica potenza dei testi dylaniani, prese atto della sua musica, prese atto che le cose stavano cambiando e cercò di adeguarsi per non rimanere indietro, facendo diventare Bob l’Icona indistruttibile e leggendaria che è oggi.
Dylan cantò il mondo visto con i suoi occhi e li fece diventare i nostri occhi, cantò le radici americane, mise in guardia l’America sulla “Way of life” made in USA, denunciò i faccendieri ed i politici che si facevano corrompere facilmente, avvisò del pericolo atomico e del micidiale fall-out, criticò la facilità e la spensieratezza con la quale i “Master of war” mandavano a morire negli angoli più sperduti del mondo la meglio gioventù americana, cercò di avvisare del pericolo di un razzismo esasperato, del pericolo della guerra fredda, dei missili russi puntati sugli States a Cuba, indagò nello spirito umano a 360 gradi, non escludendo niente dei vizi dell’uomo, l’ingordigia, la lussuria, la brama di potere, la povertà rurale degli agricoltori e quella sociale della working class, il desiderio di un domani migliore, la gioia dell’amore e la disperazione per l’abbandono. In questi cinquant’anni Dylan ci ha raccontato il mondo e se stesso, a modo suo, a volte intricato ma perfettamente intelleggibile, con la preveggenza di un profeta, le parole di un poeta, la musica di un grandissimo songwriter, con la capacità di sintesi che solo pochi possiedono, ci ha mostrato la sua arroganza, la sua umiltà, il suo dolore, le sue speranze ed i suoi desideri, ha toccato tutto lo scibile, condensando nella sua mente tutti i pensieri dei grandi del passato. Questo raccontano le sue canzoni, mentre i Beatles, influenzati da lui, lasciavano perdere le stupidate che li avevano resi le persone più famose del mondo cominciando a scavare più profondamente dentro se stessi. Così nascono i capolavori beatlesiani, canzoni che rimarrano per sempre nella mente dei contemporanei e di quelli che hanno avuto la sfortuna di arrivare al mondo troppo tardi per vivere quella “stagione meravigliosa”.

“Day after day alone on the hill,
The man with the foolish grin
is keeping perfectly still,
But nobody wants to know him,
They can see that he's just a fool,
And he never gives an answer,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning round.”

L’essenza delle cose sta tutta qui, miliardi di pazzi seduti su una collina ad osservare senza capire il mondo che continua a girare. Questo è quello che racconta “All You Need Is Rock”, don’t dare to miss it!

Mr.Tambourine

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Oslo, Norway - Spektrum - June 30, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage)
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. Summer Days (Bob on keyboard)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob center stage on harp then on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Forgetful Heart (Bob center stage on harp, Donnie on viola)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob center stage on harp then on keyboard, Donnie on violin)

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Tel Aviv, Israel - Ramat Gan Stadium - June 20, 201

di Ben Shalev

Bob Dylan ha dimostrato che è ancora amato a Tel Aviv, non è stata una prestazione perfetta, ma ha superato le aspettative dei più ottimisti dei fan di Dylan, quelli che sono stati delusi è perchè avevano aspettative non realistiche.
Coloro che mettono in dubbio la capacità di Bob Dylan da esibirsi sono stati cvostretti a rimangiarsi le loro parole, dopo la sua eccellente performance nella notte di Lunedi.
Cosa non è stato detto sulle prestazioni del vecchio-songwriter? Hanno detto che era stanco, che la sua voce è andata, avevano previsto una catastrofe simile al suo 1987, ma tutti i loro avvertimenti erano infondati.
Non è stata una prestazione perfetta, ma ha superato le aspettative dei più ottimisti fans di Dylan.
Chiunque ha lasciato lo stadio deluso era arrivato inizialmente con aspettative non realistiche.
La prima sorpresa positiva è stata la voce di Dylan: roca e arrugginita, ma nel senso migliore della parola. Ha cantato con forza, con possibilità, relativamente chiaro e, soprattutto, con vera vitalità nel suo modo di cantare, si può anche dire con gioia.
Lui non ci stava facendo un favore in piedi sul palco, ed era un piacere vederlo e ascoltarlo in quel modo.
Il repertorio è stato fantastico: una canzone relativamente nuova, un classico eterno, una nuova canzone, un altro classico senza tempo, e così via. Le nuove canzoni sono state suonate come erano state originariamente registrate, blues rumoroso, mentre i classici sono stati completamente trasformati e dovevano seguire il ritmo blues.
Sembra problematico descriverla per iscritto, ma suonava sorprendentemente buona, in pratica, grazie anche alla sua band killer.
Mentre queste righe vengono scritte, Dylan canta il bis "Like a Rolling Stone", in una performance parziale. La versione di "A Hard Rain di A-Gonna Fall" è stata poco convincente.
Ma queste sono inezie.
Tutto sommato è stato uno spettacolo molto buono. In una delle strofe di "Tangled Up in Blue", che Dylan ha cantato magnificamente all'inizio dello show, ha cantato: Sono ancora sulla strada, verso un altra città; L'unica cosa che ha saputo da fare era continuare a rimanere me stesso.
Non si ferma ancora Bob, il vento potrebbe suonare un pò strano oggi, ma la risposta soffiaancora in esso.


(Fonte: http://www.haaretz.com/culture/bob-dylan-proves-he-s-still-got-it-in-tel-aviv-1.368895)

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La mail di Luca

Ciao ragazzi, mi stupisce che ancora pubblichiate lettere come quella dell'amico di Tel Aviv.
Per carità, ognuno ha i propri sentimenti e le proprie emozioni, ognuno può restare deluso da qualsiasi cosa
anche da un quadro di Modigliani o da una poesia di Borges. La sensibilità non si vende all' Esselunga.
Però qui parliamo di Dylan e tutti i veri fans sanno come sia e cosa faccia Dylan ormai da migliaia di concerti.
Forse l'amico Nicola Simmonds s'aspettava che His Bobness imbracciasse la chitarra acustica e sfornasse
un live con If You Gotta Go, Go Now, Talking World War III Blues e The Times They're a-Changin'?
Addirittura inorridisce perchè non è stata suonata Hurricane, che il Nostro non suona da decenni.
Se non si conosce Dylan che senso ha criticarlo cosi aspramente? E' inconcepibile, secondo me.. di fatto
il nostro amico non ha nemmeno riconosciuto le canzoni.. e dire che a Tel Aviv è stata una scaletta molto
efficace, più immediata di quella di Milano, basti pensare che Dylan ha suonato pezzi come It's All Over Now,
Tangled Up in Blue, Simple Twist of Fate, Cold Irons, Hard Rain, Highway 61, Ballad of Thin Man, oltre ai bis strafamosi.
Insomma: Dylan da decenni è cosi, lo sanno tutti, prendere o lasciare, è un artista unico che non ha mai chinato
la testa davanti a nulla, che fosse politica o amore, pubblico o critica, potenza o ruffianeria. Dylan a 70 anni
continua a fare la sua strada che è una strada straordinariamente meravigliosa, inutile pretendere che faccia concerti
come quelli degli anni '60, non sarebbe Dylan, ma sarebbe una triste copia di se stesso, un monumento senza vita,
un fuoco soffocato.
Saluti, Luca Primo

Caro Luca, sono d'accordo con te che i fans dylaniani hanno un senso dell'equilibrio molto instabile. Ognuno di noi vede un concerto e trae le proprie personalissime opinioni, condivisibili più o meno, ma altrettanto legittime. Non so che tipo di Bobhead sia questo Nicola Simmonds che ha scritto l'articolo per un giornale israeliano, e nemmeno mi importa sapere se era ferrato sulla materia o meno, è uno dei tanti che ha espresso la propria opinione, magari non condivisibile ma rispettabile. Il compito di Maggie's Farm è quello di riportare, naturalmente nei limiti del possibile, la maggior parte di quello che viene scritto su Dylan, specialmente sui suoi concerti, perchè di altro si è già detto tutto ed il contrario di tutto in questi 13 anni di esistenza della "nostra Fattoria". Non proccuparti, non incazzarti, cose come queste sono all' ordine del giorno, c'è sempre il bastian contrario che critica tutto e tutti senza una ragione specifica, sparano opinioni spacciandole per verità assolute, noi prendiamo atto, ed intelligentemente diamo il giusto peso all'articolo di questo Simmonds. Avrai modo di leggere le opinioni più disparate sullo stesso concerto che pubblicherò nei giorni prossimi, don't worry, be happy, e grazie per aver espresso il tuo parere, un saluto, alla prossima, Mr.Tambourine

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La mail di silvia

Grazie per l'informazione Michele!
Quanto mi dici riguardo a questa Federica conferma il mio stupore. Ma lei quando Bob andrà in pensione (se mai ci andrà), che farà? Sono perplessa. A parte questo complimenti per aver creato questo sito fantastico, e anche per aver dato il cinque a Bob :)
Silvia

 

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