RENALDO
AND CLARA

di Michele Murino


 
Renaldo and Clara è un film scritto e diretto da Bob Dylan nel 75/76 ed uscito nelle sale cinematografiche nel 78. La versione ufficiale dura circa due ore mentre la versione originale arriva a circa quattro ore. E' un film cubista, simbolista e surreale a volte incomprensibile a meno di non possedere un codice che permetta di decifrarlo. Di seguito, basandoci anche su materiale raccolto su Internet, proviamo ad analizzare questa controversa opera dylaniana scena per scena senza la pretesa di voler fornire la chiave di lettura o l'interpretazione esatta del film ma cercando di dare un aiuto a chi voglia provare a vederlo. Indispensabile in questo senso cercare la versione integrale di quattro ore.

PRIMO TEMPO

1) Sul palco appare Dylan in compagnia di Bob Neuwirth, suo amico di sempre. Ci sono anche gli altri musicisti della Rolling Thunder Revue che suonano ma non vengono inquadrati. La canzone che suonano è "When I paint my masterpiece", una delle più importanti canzoni di Bob. Non è un caso, a mio avviso, la scelta di questa canzone come inizio del film dal momento che in più di una occasione Dylan ha dichiarato che "Renaldo and Clara", più che come un film nel senso tradizionale del termine, va visto come un quadro (When I paint my masterpiece = Quando dipingerò il mio capolavoro). Nel film, infatti, come vedremo in seguito, avranno una grande importanza i colori. In questa prima scena Dylan indossa una maschera trasparente presumibilmente di una materia plastica che gli conferisce l'aspetto di una statua di cera. Anche in questo caso si può azzardare l'ipotesi che si tratti di una scelta simbolica (tutto il film è zeppo di simbolismi). Anche Bob Neuwirth indossa una mascherina nera. Non è chiaro se quello che vediamo sul palco sia Bob Dylan che interpreta sè stesso o se sia Renaldo. Nel film, infatti, Dylan interpreta la parte di un personaggio chiamato Renaldo mentre la parte di Bob Dylan è interpretata da Ronnie Hawkins.
La performance di "When I paint my masterpiece" è eccellente come tutte quelle di questo periodo (quello in cui Bob era accompagnato sul palco dalla Rolling Thunder Revue) in cui, a mio avviso, Dylan ha raggiunto il massimo delle sue capacità creative sia a livello di composizioni (canzoni nuove) che di arrangiamenti (rielaborazioni di canzoni vecchie). Mentre Dylan canta scorrono i titoli di testa. Eccoli di seguito:

Renaldo & Clara
Bob Dylan, Joan Baez, Bob Neuwirth, Ronee Blakely, Sara Dylan, Allen Ginsberg, Jack Elliott, David Blue, Helena Kallianiotes, Ruth Tyrangiel, Harry Dean Stanton, Steven Soles, Rob Stoner, Roger Mc Guinn, Ann Waldman, Mick Ronson, Sam Shepard, David Mansfield, Howie Wieth, Luther Rix, T-bone Burnett, Ronny Hawkins, Denise Mercedes, Linda Thomass, Scarlet Rivera

edited by Bob Dylan - Howard Alk
written and directed by Bob Dylan
a film by Bob Dylan

2) Diverse persone tra cui riconosciamo Roger McGuinn, leader dei Byrds e grande amico di Dylan nonchè membro della Rolling Thunder Revue, parlano del tour della band.
Uno di essi si lamenta con McGuinn che sono giorni che tenta di parlargli senza mai riuscirci.

3) Ai bordi di una piscina posta in un edificio coperto David Blue, altro amico di Dylan e folksinger del Greenwich Village negli anni '60, gioca a flipper fumando e contemporaneamente racconta aneddoti riguardanti se stesso, Bob Dylan ed altri cantanti del Village nei primi anni sessanta.
Racconta di aver portato una volta a casa un libro (che egli confonde con una sul mito di Sisifo) e dice che la madre gli disse di non ripresentarsi più con roba simile). Aggiunge di non essere capito in famiglia.


david blue

4) Dylan/Renaldo suona con una chitarra acustica un pezzo molto lento e probabilmente improvvisato in un garage mentre una ragazza bruna lo abbraccia e lo accarezza. Un meccanico domanda:"Come mai hai tutta questa fretta? Stai scappando dalla Legge?" e Dylan risponde: "Io sono la Legge!"
 
 

5) Bob Neuwirth con sul viso una maschera nera è sul palco di un piccolo locale pieno di spettatori. 
 
 
 

Neuwirth legge un poema scritto da un certo Tony Curtis, un negro incapace di parlare che sta seduto davanti a lui.
Alla fine della lettura della poesia Tony Curtis gira tra gli spettatori chiedendo soldi (la richiesta di soldi per la lettura di poesie sarà un motivo ricorrente del film). Poi un artista (forse Phil Ochs?) sale sul palco, prende una chitarra ed accenna un motivo

6) In un ufficio alcune persone discutono di argomenti legati a questioni discografiche. Dylan è presente. La scena inizia con l'inquadratura di un cappello simile a quello che Dylan era solito portare verso la metà degli anni '70 (vedi copertina dell'album di Bob dal titolo "Desire"). Il cappello (in varie forme e colori) appare spesso durante il film e Dylan affermò in varie interviste che rappresentava un simbolo fallico così come la rosa, anch'essa presente più volte in numerose scene, rappresentava l'organo sessuale femminile.
I discografici parlano di possibili problemi che l'uscita di un brano come "Hurricane" comporterebbe a loro e a Dylan.

7) La donna dai capelli neri che accarezzava Dylan/Renaldo nella quarta scena corre lungo una scala di ferro e sparisce dietro una porta mentre in sottofondo si sente la voce di Dylan che canta "Kaw Liga" una canzone del repertorio di Hank Williams. Subito dopo vediamo inquadrata Scarlet Rivera (una violinista componente della Rolling Thunder Revue famosa soprattutto per aver caratterizzato con il suo violino quasi tutte le canzoni di "Desire" l'album che Bob pubblicò nel 1975) la quale sta provando a suonare il suo violino. Dalla porta alle sue spalle appare Dylan con una chitarra, si ferma accanto alla Rivera e i due iniziano ad accordare i propri strumenti. Subito dopo viene inquadrato un camion targato "Hemingway" che percorre una strada extraurbana sotto la pioggia. Sulla portiera ha un disegno raffigurante la testa di un capo pellerossa. 
 

In sottofondo si sente l'annuncio di un disk jockey che dapprima consiglia di non correre in auto a causa dei pericoli della neve e del rischio di non calcolare bene la distanza di sicurezza poi annuncia l'arrivo di Bob Dylan, Joan Baez e della Rolling Thunder Revue in città per un concerto.
Si hanno qui tre immagini legate agli indiani: la canzone "Kaw Liga", la testa del pellerossa sulla portiera del camion ed il nome "Rolling Thunder" che oltre ad essere il nome di un famoso treno è anche il nome di un capo indiano

8) In un ristorante sedute ad un tavolo vediamo la donna con i capelli scuri della quarta scena insieme con Sara Dylan. 


sara dylan

Sara nel film interpreta la parte di Clara ma non è chiaro se in questo momento interpreti questo personaggio o semplicemente se stessa. Le due donne stanno parlando tra di loro ed uno degli avventori del locale che ascolta i loro discorsi sente che la donna dai capelli scuri deve raggungere il Vermont e le offre di accompagnarla. La donna chiede se può fidarsi e l'uomo sorridendo dice: "Certo, guardami!" per dire che è un bravuomo. La donna ha in mano una rosa rossa e dall'inquadratura non appare chiaro ma si ha la sensazione che la offra all'uomo. Anche in questo caso si torna all'uso dei simboli che Dylan fa in maniera continua in tutto il film: la rosa rappresenta l'organo sessuale femminile e passa di mano in mano durante tutto il film.

9) Seconda canzone dal vivo del film. Sul palco Dylan sempre con la Rolling Thunder esegue una splendida "Isis" (canzone originariamente apparsa sul LP "Desire" del 75). Eccellente versione (è la stessa che appare su "Biograph"). Rispetto alla versione originale appare quasi recitata da Bob come fosse un monologo teatrale. Durante l'esecuzione Bob incrocia le braccia a mò di croce in varie occasioni ed accompagna la descrizione del racconto con una grande gestualità probabilmente simbolica.
La canzone parla di un uomo (forse lo stesso Dylan) che sposa una donna chiamata Isis e poi se ne separa per uno strano e lungo viaggio (per il testo di Isis vedi la sezione "Testi in italiano" di "Maggie's Farm"). Anche in questo caso può essere sintomatico che questa canzone venga inserita nel film subito dopo la prima apparizione di Sara Dylan. Bob ha per la prima volta nel film la faccia dipinta di bianco.

10) Pochi secondi per una scena dove ritorna il simbolismo. Sara Dylan (o è Clara?) prende una rosa rossa da un vaso. Posta al termine di "Isis" questa scena ha una valenza simbolica.

11) Una donna con una stola di pelliccia annuncia ad un microfono l'arrivo di Bob Dylan mentre una folla di gente si muove intorno a lei. Arriva un uomo che lei scambia per Dylan. Questi le dice di non essere Bob Dylan. "Dylan è quello che indossa il cappello", dice l'uomo (di nuovo l'immagine del cappello e della rosa di cui parlavamo in precedenza). Dopo qualche secondo appare Ronnie Hawkins (ex leader degli Hawks diventati successivamente "The Band", il gruppo che accompagnò Dylan dal vivo per molti anni). Hawkins interpreta nel film la parte di Bob Dylan. La donna conduce Dylan/Hawkins davanti al microfono ed alle telecamere e gli chiede: "Chi è realmente Bob Dylan?". L'uomo risponde: "Un eroe del massimo valore".

12) Una delle scene migliori del film. Protagonisti sono Ronnie Hawkins, sempre nei panni di Bob Dylan, ed una giovane e bella ragazza bruna (Ruth Tyrangiel). Hawkins/Dylan cerca di convincerla ad unirsi alla band e seguirlo nel tour. La ragazza è incerta se accettare o meno l'invito, dice che deve chiedere il permesso a suo padre per lasciare la fattoria (qui può venire alla mente la mitica "Motorpsycho nitemare", canzone che Bob pubblicò sull'album "Another side of Bob Dylan"). Poi i due cominciano a parlare della fine del mondo, se questa ci sarà o meno. Hawkins/Dylan cerca di convincere la ragazza ad andare con lui ed a godere della vita, avere avventure, fare l'amore,  prima che il mondo esploda. In sottofondo mentre i due personaggi dialogano si sente la "Sonata al chiaro di luna" di Beethoven. L'uso che Dylan fa della camera durante tutta questa sequenza è molto interessante con zoomate improvvise sul viso dei personaggi o su dettagli come gli occhi, la bocca etc.
La ragazza si lamenta che la vita del "rock'n'roll" non è sicura e rifiuta le offerte dell'uomo.
 
 

Ronnie Hawkins (a sinistra) e Ruth Tyrangiel a destra che interpreta il ruolo della "Girlfriend" in  "Renaldo and Clara".  Ruth è stata recentemente protagonista di un episodio che l'ha vista dichiarare alla stampa di aver convissuto per 20 anni con Dylan ed ha citato Bob chiedendogli 5 milioni di dollari. Dylan, afferma la donna, le avrebbe sempre promesso di sposarla senza mai farlo.

13) Improvviso stacco in esterno con un gruppo di predicatori che parlano in maniera concitata di Dio e della fine del mondo (collegandosi alla sequenza precedente) di fronte alla Federal Plaza di Wall Street a New York. Davanti a loro una folla di gente curiosa che va e viene, alcuni si fermano ad ascoltare le loro parole. "Il più grande onore per gli uomini", dice un predicatore "è parlare per Dio".

14) Altro improvviso stacco all'interno di una specie di fast-food con un gruppo di persone (quattro uomini ed una donna) sedute ad un tavolo che discutono non si sa bene di cosa. Non si riesce a capire il senso di questa sequenza che verrà ripresa più volte durante tutto il film.
Quello qui sotto a sinistra chiede a quello di destra se ha mai visto Bob Dylan e questi risponde che lo ha visto una volta esibirsi nel '56 (!!!)

15) In sottofondo si sente "Ballad in plain d" (canzone di Dylan apparsa sul LP "Another side of Bob Dylan" e che Bob scrisse per raccontare la fine della sua storia d'amore con Suze Rotolo). In questo caso però non sentiamo la versione di Dylan ma quella di Gordon Lightfoot, molto bella e leggermente diversa dall'originale. Mentre la canzone va avanti vediamo Dylan/Renaldo aggirarsi nelle strade di una cittadina. Indossa un colbacco, una sciarpa ed una giacca pesante. Dopo aver camminato per un pò entra in un ristorante, si siede ad un tavolo e parla a lungo con un uomo. Il discorso non è chiaro ma sembra che i due stiano parlando di fare un affare che riguarda una donna. Il brusio di sottofondo degli altri clienti del ristorante copre spesso la voce dei due uomini.

16) Esterno notte. Vediamo Sara Dylan in compagnia di un uomo (Sam Shepard il commediografo ed autore che nel film interpreta la parte di un personaggio chiamato Rodeo). I due stanno uscendo da un ristorante discutendo. Non è chiaro se nel film siano marito e moglie.
In sottofondo una canzone suona: "Girl, tell me where you been last night". Probabilmente è di Leadbelly ed è la stessa canzone con la quale i Nirvana hanno chiuso il loro show "Unplugged"

17) Vediamo inquadrate in sequenza un albero con una fitta ragnatela di rami ed un nido di uccelli, una statua della Vergine, Gesù Cristo crocefisso ed un volo di uccelli.
In seguito nel corso del film statua e crocifisso riappariranno rivelandosi siti a Lowell nel cimitero in cui è posta la tomba dello scrittore Jack Kerouac. In sottofondo sentiamo la tradizionale "In the pines" (non è chiaro però se a cantarla sia Dylan).

18) Altra scena con David Blue che gioca a flipper il quale stavolta racconta un episodio risalente ai tempi in cui Dylan si esibiva alla coffee house chiamata "Gerde's Folk City". Blue racconta di come Gil Turner sentì per la prima volta Dylan cantare "Blowin' in the wind".
Blue racconta che Dylan aveva appena composto il brano e lo aveva fatto ascoltare ad un tizio nel locale che aveva detto esaltato che era un gran pezzo e lo aveva cantato sul palco accompagnato da Bob (che però non cantò limitandosi a suonare).
Nei suoi racconti Blue parla anche di artisti del Village come John Brent ed Hugh Romney e di come erano soliti far girare il cappello per chiedere soldi dopo aver letto poesie

19) Di nuovo il ristorante della scena 15 con una specie di danzatrice del ventre distesa sul pavimento mentre balla.

20) Ronnie Hawkins, che interpreta sempre la parte di Bob Dylan, sta per entrare nel ristorante quando un buttafuori interpretato da Mick Ronson lo ferma impedendogli di entrare.
I due hanno un alterco e Hawkins insulta l'altro chiedendogli se è un inglese, e che lui se ne frega degli inglesi, dei Beatles, dei Rolling Stones, di David Bowie.
L'altro non si scompone e dice che non gli importa chi lui sia ma non lo lascerà passare.

21) Ancora il ristorante che però si presenta diverso da prima. Ora sembra una specie di club per donne di mezza età. Molte signore piuttosto attempate infatti siedono intorno ai tavoli ed ascoltano un cantante barbuto nell'esecuzione di "Cabaret".

22) Di nuovo i predicatori di Wall Street che urlano le loro verità stando in piedi sul tetto di un'automobile. Continuano a gridare "We have Jesus". Tengono in mano una bibbia. Uno di essi viene alle mani con un uomo tra la folla il quale disturba i loro discorsi. I due vengono divisi dalla folla mentre stanno per picchiarsi. Questa sequenza, come quella analoga precedente, sembra girata dal vero, non con attori.
Uno dei due predicatori usa la frase: "Senators, congressmen" che richiama alla mente la canzone di Bob "The times they are a-changin'"
 

23) Nuovo sipario per una nuova canzone (ogni volta che nel film c'è una canzone eseguita da Dylan sul palco con la Rolling Thunder Revue c'è una sorta di pannello che compare sullo schermo con la scritta "Renaldo and Clara" ed un fermo immagine di Bob).

Si tratta di "A hard rain's a-gonna fall" (originariamente apparsa sull'album "The freewheelin' Bob Dylan") qui rivestita del suono elettrico di quattro chitarre. Rispetto all'originale la canzone è molto più veloce (e francamente piacevole) con un Dylan che sputa gli oceanici versi di questo pezzo con la cattiveria solita del periodo. Il ritmo è molto frenetico e nervoso. Ottima esecuzione ed ottimi a solo elettrici.

24) Nuova sequenza incomprensibile dal fast food con gli avventori che discutono tra loro. Uno dei presenti indossa un cappello bianco e degli occhiali scuri (qui sotto a destra) e l'uomo che gli sta di fronte dice che somiglia a Leonard Cohen (il poeta e cantautore canadese).

25) Sara Dylan, ora da sola, cammina in una stazione ferroviaria. Probabilmente questa sequenza si ricollega alla scena 16 e fa capire che Sara ha lasciato il "marito"
Sam Shepard/Rodeo

26) Nuova sequenza nel ristorante/casa per anziani. Sul palco Allen Ginsberg, poeta della beat generation e grande amico di Dylan, recita una poesia.
Nel film "Renaldo and Clara" Ginsberg interpreta la parte di un personaggio chiamato il Padre ed in molte scene offrirà a Dylan/Renaldo dei consigli religiosi

27) Collegata alla scena precedente vediamo una nuova sequenza con David Blue che continua a giocare a flipper ai bordi della piscina e racconta episodi del passato. In questo caso egli parla appunto di Allen Ginsberg, di Jack Kerouac e della scena del Greenwich Village a New York negli anni 60 (il Village era il ritrovo di artisti, poeti, scrittori, pittori e cantanti). Blue parla anche di un certo Luke, suonatore di banjo che si esibiva al Gaslight Cafè, una coffee house nella quale spesso si esibì anche Dylan.

28) Scene con pellerossa in una riserva indiana. E' solo un "assaggio" di quello che vedremo dopo quando la sequenza sarà ripresa. Alcune persone si accalcano presso un buffet riempiendo i loro piatti di cibo.
In seguito si saprà che uno degli indiani presenti ha scritto un libro sul famoso capo indiano "Rolling thunder"

29) Ritroviamo Allen Ginsberg nel ristorante. Stavolta canta anche "And all the hills echoed" mentre al suo fianco una ragazza bruna lo accompagna con una chitarra elettrica.


allen ginsberg

30) Siamo su di un treno e in uno scompartimento vediamo  Bob Neuwirth in piedi che parla con un ferroviere seduto. Dialogo tra i due:
Neuwirth: Sono su questo treno da sei mesi e non riesco a scendere
Ferroviere: E' impossibile. Questo treno è partito solo ieri.
Neuwirth: Stiamo andando in una città in particolare?
Ferroviere: Sì, la più grande
Neuwirth: Ma non mi vuol dire quale, vero?
Ferroviere: No. Non le piacerebbe se lo sapesse!


bob neuwirth  (di spalle)

31) Ancora Bob Neuwirth, che ha dipinta sugli occhi una maschera bianca, stavolta nella riserva indiana che abbiamo visto in precedenza. Egli afferma di essere "The masked tortilla" (la tortilla mascherata) 
 
 
 

Neuwirth comincia a litigare con alcuni pellerossa gridando:"Volete il mio scalpo? Prendetelo!". 

Alcuni uomini e donne ballano al suono di una veloce musica di violino e sono vestiti con abiti tipici del vecchio West. Appare un indiano che viene presentato come l'autore di un libro dal titolo "Rolling Thunder" (che è anche il nome di un capo indiano). Un pellerossa fa un discorso su questo libro e parla di bambini indiani rapiti e ridotti in schiavitù. Appare per la prima volta nel film Joan Baez che cammina tra i pellerossa stringendo mani e sorridendo. Subito dopo appare anche Dylan (o è Renaldo?) che cammina tra gli indiani che lo salutano con rispetto come una specie di capo. In sottofondo la versione dylaniana di "People get ready". Alla fine della sequenza vediamo inquadrato il solito camion che percorre una strada innevata.

32) Bob Neuwirth, ancora sul treno, dorme. La donna dai capelli scuri guarda da un finestrino. Alcuni roadies cominciano a preparare il palco per uno show di Dylan e della Rolling Thunder Revue. Un lungo tappeto viene srotolato sul palco
 


 

33) Alcuni componenti della band si truccano prima dello spettacolo (quasi tutti i membri della Rolling Thunder Revue usavano mascherarsi e dipingersi il viso). Il chitarrista Steve Soles ed il batterista Rob Stoner discutono. Soles dice di essere uno scorpione.

34) Dylan alla guida di un camion. 

Al suo fianco Ramblin' Jack Elliot, altro membro della Rolling Thunder Revue. Dylan dice: "Sì, andiamo a vedere la zingara!". 
"Questa zingara" - prosegue Dylan - "gestisce... Come si chiamano? Una specie di pensione. Ecco diciamo una pensione".
Poi in sottofondo si sentono le note di "I want you" (canzone di Dylan originariamente apparsa sull'album "Blonde on blonde"). Questa che ascoltiamo non è la versione originale ed il primo verso "The gipsy undertaker cries" ci ricollega alle parole di Bob.
Dylan sogghignando in modo compiaciuto fa capire che la zingara di cui parla è la maitresse di un bordello

35) Steve Soles, che nel film interpreta la parte di un personaggio di nome Ramon, litiga con quella che si presume la sua ragazza, interpretata da Ronee Blakely. Il litigio avviene a causa del ritardo della ragazza che continua a perdere tempo truccandosi davanti allo specchio ed a mettere a posto il proprio abbigliamento ed a pettinarsi. 


L'uomo spazientito comincia a metterle fretta e la ragazza adirata grida: "Ehi, vuoi lasciarmi in pace?". 
L'uomo le dice acido: "Lo so che ti sei fatta scopare". La ragazza cerca di colpirlo e i due cercano di venire alle mani e si strattonano per qualche istante. Poi la ragazza esclama quasi piangendo: "Ho bisogno di amore!"
 
 
 

36) Ancora una scena dal concerto dal vivo con Ronee Blakely che canta una bellissima canzone intitolata "I need a new sun rising every morning"

37) Viene inquadrata una enorme carta da poker (è un re di cuori). Poi l'inquadratura si allarga e vediamo che si tratta di una specie di poster appeso alla parete di un bar in cui alcuni membri della band, tra cui Ronee Blakely, entrano

38) Siamo nel bordello della zingara. Quest'ultima è un'anziana donna che suona la chitarra e canta in italiano una specie di serenata di un marinaio alla sua bella.


joan baez (a sinistra) e la zingara

Al suo fianco appare Joan Baez, che in questa sequenza interpreta la parte di una prostituta messicana, con indosso un elegante vestito bianco che era appartenuto alla zingara. Joan parla con un falso accento zingaro.
La maitresse canta mentre tutti ascoltano. Rob Stoner accompagna la canzone con un mandolino e Joan fa una specie di coro.

Dopo aver cantato la zingara chiede soldi agli ascoltatori. Stacco sul bar della scena precedente con Ronee Blakely che parla con Dylan al banco mentre beve...
 

La ragazza guarda Bob e gli dice: "Mi piacciono gli uomini duri e belli, gli uomini forti sono molto dolci!". 

Dylan la guarda interrogativo ed esclama: "Davvero?". 

       La ragazza ride e replica: "Davvero!". Poi lo guarda sensuale ed aggiunge: "Prenderò te!".

La maitresse continua a cantare stavolta in inglese e ad un certo punto esclama "Pray Jesus". Vediamo a questo punto inquadrate il crocifisso e la statua della Vergine della scena 17.
 

Ancora il bordello con Sara Dylan che parla con Joan mentre si dà lo smalto alle unghie.

Poco dopo David Mansfield, membro della band, vestito da angelo con tanto di aureola suona il violino mentre Joan Baez ed altre due prostitute vestite in modo molto discinto lo osservano sorridendo maliziose. Poi David si allontana entrando in una stanza seguito da una delle ragazze
 

39) Ramblin' Jack Elliott canta sul palco

40) Un'altra sequenza con la gente nel fast food che continua a parlare

41) Ancora Ramblin' Jack Elliott che canta uno yodel che sembra la fine della dylaniana "Talkin' Hava Negila Blues". Poi presenta "Pretty Boy Floyd" di Woody Guthrie dicendo che Pretty Boy Floyd viaggiò attraverso il Paese in una macchina

42) Allen Ginsberg, Mick Ronson, Roger Mc Guinn, Bob Dylan e molti altri membri della Revue sono in cerchio su uno spiazzo vicino al mare. Ginsberg intona una specie di cantilena e molti cominciano a seguirlo improvvisando e, tenendosi per mano, iniziano un girotondo intorno al poeta. Dylan si allontana con una tromba e suonando alcune note si avvicina allo specchio d'acqua seguito da un altro membro della band
 

43) Ancora David Blue che continua a giocare a flipper ma stavolta non parla

44) Mentre in sottofondo si sente Dylan cantare "What will you do when Jesus comes?" vediamo ancora i predicatori di Wall Street arringare la folla. Dylan scende da un autobus, attraversa di corsa la strada e si ferma ad un incrocio come in attesa di qualcuno, poi scrive qualcosa su un bigliettino. 
 

In sottofondo si sente la voce di Anne Waldman che legge la sua poesia dal titolo "Fast-speaking woman"("I'm
the Buddha woman, I'm the fast speaking woman, I'm the trumpet woman I'm the vagabon woman," etc.). 
Ad un angolo Dylan/Renaldo consegna il bigliettino ad un individuo alquanto losco, confabula con lui per qualche secondo ma il tizio dice che Dylan ha sbagliato persona e se ne va. Poi, dopo aver atteso per un pò Dylan tende la mano ad una passante come a chiedere la carità. Infine si allontana verso il lungomare mentre in sottofondo si sente la sua voce cantare "Little Moses"
 

45) Appare Sara Dylan vestita di bianco con una specie di sciarpa avvolta intorno alla testa. In seguito il personaggio della Donna vestita di bianco sarà interpretato da Joan Baez

46) Ancora la gente nel fast food

47) Grandissima versione di "It ain't me babe" (canzone originariamente pubblicata sull'album "Another side of Bob Dylan"). A mio avviso è la migliore versione di questa canzone mai eseguita da Bob. Grandissimo lavoro di basso e chitarre oltre che dei cori.
Quando Dylan canta "...and to come every time you call" sogghigna beffardamente escalmando "OH YEAH?" ed a quel punto vediamo Ronee Blakely che lo osserva. Sembra quasi che egli le dica che non può essere quello che lei vuole (riferimento alla scena precedente con Bob e Ronee al bancone del bar) 

48) La Donna vestita di bianco a bordo di una carrozza trainata da cavalli si allontana da un elegante e maestoso edificio


 

SECONDO TEMPO

49) Su di un palco Roger Mc Guinn canta "Knockin' on Heaven's door" mentre Joan Baez, Bob Dylan ed Allen Ginsberg fanno i cori. Sul palco c'è anche Joni Mitchell.
 

in alto Roger McGuinn a sinistra e Joan Baez a destra
Qui sopra Joan e Bob e , a destra, Ginsberg (senza barba)

Seguono varie interviste a gente di colore sulla 125a strada di Harlem, alternate a frammenti della canzone "Hurricane", dedicata da Bob Dylan al pugile negro Rubin "Hurricane" Carter ingiustamente imprigionato con l'accusa di triplice omicidio ed in seguito scagionato.
La gente di Harlem esprime il proprio parere sul caso giudiziario di Carter. Ci sono anche accese discussioni e polemiche. Rubin Carter viene intervistato.
In sottofondo va e viene il brano "Hurricane".
Un uomo (a sinistra nella foto di destra) dice all'intervistatore dopo essersi presentato come poliziotto in pensione che non vuole rilasciare dichiarazioni su Carter altrimenti "quelli" (rivolto ai neri sul marciapiede intorno a lui) lo aggredirebbero.
 

50) Ancora la zingara che canta il verso "It wasn't you and it wasn't me" come in risposta alle accese discussioni che abbiamo visto nella scena precedente

51) Bob Dylan, in compagnia di alcune persone, entra in un edificio seguito da un cameraman e chiede di vedere Walter Yentikoff (presidente della CBS records?). Chiedono all'uomo che il singolo "Hurricane" venga pubblicato immediatamente e senza ulteriori ritardi. Yentikoff rassicura che farà così.
 

52) Riappare David Blue sempre intento a giocare a flipper. Stavolta racconta di come Dylan suonasse l'armonica con Fred Neil al "Cafè Wha?" a New York per un dollaro al giorno (confronta la canzone "Talkin' New York Blues" apparsa sul primo disco di Bob)

53) Vediamo Sara Dylan nelle vesti di Clara camminare lungo una strada con in testa una parrucca mentre in sottofondo si intrecciano la voce di un uomo (Sam Shepard?) che legge una poesia che parla dei "Tuoi occhi" e la voce di Dylan che canta "She belongs to me", canzone originariamente pubblicata sull'album "Bringing it all back home" e qui in una versione dalla Rolling Thunder Revue. Sara/Clara porta in spalla una lunga e spessa fune che consegna poi ad un uomo in una macchina. Si tratta di Bob Neuwirth che dopo qualche minuto di attesa scende dall'auto con la corda
 

54) Bob Neuwirth lancia la corda al di là di un muro di cinta e fa evadere di prigione Harry Dean Stanton che grazie alla fune scavalca il muro di cinta. I due uomini si stringono la mano e poi si allontanano di corsa in direzioni diverse.
 

55) Bob Neuwirth e Dylan appaiono su di un treno ed il primo afferma che un tizio molto elegante con occhiali scuri, folta barba nera ed un orecchino lo sta seguendo. Costui appare sul treno. Anche Harry Dean Stanton (vedi scena 54) è sul treno così come Joan Baez che sta dormendo.
Neuwirth chiede ad un passeggero di fianco a lui se può contare sul suo aiuto in caso di pericolo da parte dell'uomo che continua a seguirlo. Il passeggerò dice che eventualmente lo aiuterà.
Dylan afferma, riferito ancora allo strano pedinatore: "Credo che agirà stanotte".

56) Di nuovo la donna vestita di bianco sulla carrozza trainata dai cavalli.

57) Nuova canzone dal vivo. Si tratta di "It takes a lot to laugh, it takes a train to cry" (apparsa per la prima volta sull'album "Highway 61 revisited").

58) Vediamo inquadrato Ramblin' Jack Elliot sul palco della scena 5. Mentre canta viene interrotto da Eric Anderson.

59) Harry Dean Stanton è in una baracca. E' su un letto in intimità con Joan Baez (i due continuano ad abbracciarsi ed a baciarsi). Arriva Ramblin' Jack Elliot il quale dice a Stanton che Dylan/Renaldo se n'è andato via con un cavallo. "Hai barattato il tuo cavallo in cambio di questa donna" dice Ramblin' Jack. In pratica Dylan riceve il cavallo da Harry Dean Stanton dandogli in cambio Joan. Poi Joan e Harry cantano Cuccuruccucu Paloma e finito di cantare tornano ad abbracciarsi e a baciarsi e Ramblin' Jack se ne va disgustato ripetendo sconcertato tra sè e sè: "Ha barattato un cavallo per questa donna!".

60) Joan Baez in una stanza d'albergo appare triste e preoccupata. Parla con se stessa dicendo:"Vorrei ci fosse anche una sola persona con cui io possa parlare". Joan si è appena lavata i capelli e si arrotola un asciugamani bianco intorno alla testa diventando così la Donna vestita di bianco. Sempre con aria malinconica e assente comincia ad accarezzare la parte cilindrica di un asciugacapelli che diventa in questa scena una sorta di simbolo fallico mentre afferma che "un ragazzo non servirebbe a nulla".
 

61) Sul palco Joan Baez canta "Diamonds and rust", una delle sue più belle canzoni nella quale racconta con ironia e disillusione la sua storia d'amore con Bob Dylan. La canzone è interrotta da una sequenza in cui vediamo Joan nel suo vestito bianco parlare con Bob nel bordello della vecchia zingara:
Joan: Mi sono vestita per scendere qui. Ho sentito che tu stavi venendo in città
Dylan: ...
Joan (con un sorriso imbarazzato): Cosa pensi sarebbe stato se ci fossimo sposati?
Dylan: Non so. Non sono cambiato poi molto. Tu lo sei?
Joan (dopo una lunga pausa di riflessione): Forse.

Segue una scena in cui la vecchia zingara indicando Joan col vestito bianco dice: "Sembra una sposa, si deve sposare oggi!".
Dylan sorride e chiede: "Ah sì! E con chi?".

62) Ritorno alla sequenza in cui Dylan "compra" un cavallo da Harry Dean Stanton dandogli in cambio Joan. E' un flash-back in cui vediamo cosa è avvenuto prima della sequenza 59 in cui Joan e Harry si baciano. Bob e Joan camminano nella neve mentre in sottofondo ascoltiamo una lenta versione di "If you see her say hello" (apparsa sull'album "Blood on the tracks"). 
 

Dylan si avvicina ad un cavallo in una stalla accarezzandolo sempre seguito da Joan. Bob chiede ad un ragazzo a chi appartiene il cavallo. Il ragazzo gli indica la baracca di Harry Dean Stanton. Dylan va alla baracca spintonando Joan e costringendola ad entrare in modo da poterla barattare con il cavallo. Subito dopo vediamo Joan e Harry che si baciano sul letto e Dylan che si allontana a cavallo
 

63) Ancora la sequenza della carrozza con sopra la Donna vestita di bianco che stavolta è Sara Dylan. E' chiaro a questo punto che il personaggio della Donna vestita di bianco (che nei titoli del film è accreditato all'interpretazione di Joan Baez) in realtà viene interpretato a volte da Joan ed altre da Sara quasi a voler significare che le due donne sono le due facce della stessa medaglia (lo stesso Dylan lo afferma in "Jokerman") e tenuto conto dei legami affettivi che le due donne hanno avuto con Bob questo appare ulteriormente chiaro

64) Torniamo alla scena 59 con Joan e Stanton nella baracca. Joan dice che non può rendere felice Renaldo. "Ho provato a renderlo felice" dice Joan "ma non c'è stato modo

65) Altra canzone dal vivo. Si tratta di "Romance in Durango" (dall'album "Desire") con l'accompagnamento di ben cinque chitarre ed un violino

66) Lungo dialogo tra Sara Dylan e Sam Shepard seduti su un divano mentre la donna si dà lo smalto alle unghie dei piedi. Sara gli dice che lei resterebbe se lui glielo chiedesse nel modo giusto ma che non può dirgli quale sia il modo giusto. Sam le dice: "Non dobbiamo parlare d'amore, giusto?" e la donna risponde che lui la tratta come un amuleto. Poi Sara se ne va per fare una telefonata da una cabina. In sottofondo Dylan canta "One too many mornings". Qualcuno risponde alla telefonata dall'ufficio della CBS e dice: "Sì, sono con Bob" (e in effetti Dylan è davanti all'uomo con il telefono). Poi vediamo Dylan muoversi nell'ufficio e vengono inquadrati un poster di Nahville Skyline ed un foglio con la scritta "Come soporavvivere ai tempi cattivi". Sara riaggancia la cornetta e sentiamo Sam Shepard dire "Tutto ciò che vedo è che questo è stato un grosso errore"
 

sara dylan e sam shepard (rodeo)

67) Di nuovo una sequenza dal bordello dove alcune prostitute semisvestite tra cui Joan Baez parlano con David Mansfield stretto tra loro su un divano e lo accarezzano. Joan ha una rosa rossa in mano. Anche Sara è presente così come Allen Ginsberg che si è tagliato la barba. 
Ginsberg parla con una prostituta dicendo che gli piacerebbe essere picchiato e che magari può anch'egli picchiare lei. Un altra prostituta si avvicina con una sorta di gatto a nove code.
Viene inquadrato anche Rob Stoner mentre bacia appassionatamente un'altra prostituta. Poi Ginsberg parla con una ragazza che ha al collo una collana che lei dice essere un amuleto di protezione dell'io.
Poi vediamo Stoner che arrabbiatissimo scaglia qualcosa contro il muro

68) Rob Stoner e Bob cantano una furiosa versione di "The house of the rising sun" (il traditional riadattato da Bob presente nel suo primo album). Al termine dell'esecuzione Bob appare molto contrariato e resta fisso a guardare nel vuoto apparentemente adirato. Su Internet abbiamo trovato la seguente spiegazione per questo risentimento. Bob sarebbe arrabbiato perchè Stoner invece di cantare il verso "many a young girl" della versione di Dylan canta invece "many a young boy" della versione che di "The house of the rising sun" fecero gli Animals
 

E' da notare che "House of the rising sun" è una canzone che parla di un bordello quindi è appropriato il suo inserimento in questo punto (la scena precedente era appunto ambientata nel bordello della zingara)
In genere le canzoni vengono sempre inserite in contesti attinenti a ciò che esse raccontano

69) Rob Stoner in giacca di pelle nera si accende una sigaretta e cammina avanti e indietro su di un palco vuoto portando una chitarra elettrica e dei fogli che poi posa bruscamente. Appare visibilmente adirato ed un primo piano mostra un suo sguardo tra l'allucinato ed il furibondo

70) Un pullmann percorre di notte una strada innevata ai cui bordi si scorgono alcune case dalle luci accese. Poi vediamo Bob e band sul palco eseguire "One more cup of coffee (the valley below)" apparsa originariamente sull'album "Desire"

71) Una ragazza legge il palmo della mano di Bob in una stanza d'albergo

72) Di nuovo la casa per anziani delle scene precedenti. Allen Ginsberg sta leggendo un brano della sua poesia "Kaddish" riguardante la caduta nella follia di sua madre. Al verso "la lunga barba nera intorno alla tua vagina" con un cambio di scena viene inquadrata la vecchia zingara che massaggia le tempie ed il viso di Ginsberg e poi gli legge la mano

73) Dylan e Ginsberg a Lowell nel cimitero dove è sepolto Jack Kerouack leggono da un libro e discutono sulle tombe che entrambi hanno visto. Viene inquadrata la lapide sulla tomba dello scrittore.
Parlano delle tombe di Victor Hugo (che Dylan afferma di aver visto), di Majakowski, di Baudelaire.
Poi Ginsberg dice a Dylan indicando la tomba davanti a loro: "Anche tu finirai così...". Dylan risponde: "No, io voglio una tomba anonima".
 

74) Viene inquadrato il tipo con occhiali neri ed orecchino che avevamo visto sul treno seguire Bob Neuwirth. Cammina lungo un corridoio con una specie di lampada in mano come una sorta di spettro

75) Vediamo Allen Ginsberg in una stanza mentre si sta facendo radere la barba

76) Sul palco Roger Mc Guinn canta "8 miles high" e Joan balla scatenata al ritmo della canzone. Poi Mc Guinn attacca "Chestnut mare"
 

77) Vediamo per la prima volta insieme Renaldo e Clara (Dylan e Sara). Lui è seduto sul letto e sta suonando una chitarra. Lei lo abbraccia e lo bacia dopo avergli detto: "Tu potresti suonare, io ballare. Diventeremmo famosi: Renaldo e Clara!". Poi mentre si sente un pianoforte suonare una lenta e triste melodia vediamo inquadrate Joan Baez e le altre ragazze del bordello mentre chiacchierano ridono e si danno lo smalto alle unghie

78) La donna vestita di bianco (da questo momento in poi nel film interpretato da Joan Baez) arriva con la carrozza in prossimità di un edificio. Scende dalla carrozza entra nel palazzo e sale le scale arrivando davanti ad una porta. E' quella in cui sono Renaldo e Clara (vedi scena precedente). Joan bussa e Sara le apre. Joan chiede di vedere Renaldo e Sara le chiede:"Renaldo? Lo conosce?" poi fa entrare la donna. Joan, che ha una rosa rossa in mano, entra e si ferma in piedi davanti a Dylan sul letto chiedendogli : "Ti ricordi di me?". Dylan alza il viso dalla chitarra e la guarda con un'aria tra il sorpreso ed il frastornato. Sara irritata si rivolge a Renaldo sempre sul letto con la chitarra e gli chiede "Chi è lei?".

79) Sul palco Dylan canta "Sara" la canzone dell'album "Desire" dedicata alla moglie. In questa versione una strofa è diversa rispetto all'originale. Eccola di seguito:

"Sleeping in the woods by a fire in the night
When you fought for my soul against the odds
I was too young to know were doing it right
And you did it with strenght that belonged to the Gods"

80) La presentatrice con stola di pelliccia vista in una delle prime scene del film continua ad intervistare Ronnie Hawkins/Bob Dylan ed una donna arriva sulla scena presentata come "la signora Dylan"

81) Ancora David Blue al flipper racconta di Dylan e della sua famiglia. "Vive come un essere umano", dice

82) Dylan e Sara sono sul letto e cominciano ad abbracciarsi e baciarsi come per fare l'amore. Joan Baez li osserva in piedi poi si volta offesa. Dylan si alza dal letto e si avvicina a Joan. Sara gli stalta addosso abbracciandolo e riportandolo sul letto. Poi Joan per convincere la donna che lei conosce Dylan gli legge una lettera d'amore che lui le ha scritto. "Questa donna è pazza" esclama Sara. Dylan si alza di nuovo e si mette di nuovo in piedi di fronte a Joan la quale però stavolta se ne va uscendo dalla stanza. Dylan afferra una bottiglia di liquore e ne beve un sorso. In sottofondo sentiamo le voci di Joan e Bob che cantano "The water is wide". Joan ritorna nella stanza e si siede mentre Dylan spazientito sbuffa non sapendo cosa fare dopo essere stato qualche secondo in piedi davanti a Joan stringendo i pugni. Nella stanza c'è un lunghissimo istante di silenzio mentre Bob e Joan si guardano in piedi e Sara resta distesa sul letto. Stacco su Dylan e Ginsberg ancora nel cimitero di Lowell con inquadrature di varie statue e tombe. Nuovo stacco nella stanza dei tre con Bob e le due donne che discutono. Sara assume un atteggiamento accusatorio nei confronti del marito chiedendogli se ama Joan.
 

83) Nuovo stacco sulla band con Rob Stoner che canta "Catfish". Di nuovo i tre nella stanza che ora parlano ridendo e sono molto più rilassati. Dylan risponde in maniera evasiva alle domande di Sara. Joan interviene dicendo: "In dieci anni che lo conosco non mi ha mai dato una risposta sincera". Dylan esclama: "Io sono un fratello per tutte e due". Joan sorridendo dice: "Non prenderà un'altra decisione finchè vive". I tre scoppiano in una fragorosa risata.

84) La voce di Dylan in sottofondo canta mentre un treno avanza tra la neve. Nuovo stacco con scene dal bordello.

85) Mentre Rob Stoner si muove dietro il palco sentiamo la voce di Joan Baez che canta "Suzanne" il celebre brano di Leonard Cohen. Dopo poco vediamo anche lei sul palco mentre la canta.

86) Stacco sulla stanza con Dylan, Sara e Joan. A Joan cade la rosa che teneva in mano e prima che possa raccoglierla viene preceduta da Dylan che si china la raccoglie e la restituisce a Joan. Poi Dylan abbraccia Sara e i due ricominciano a fare l'amore

87) Joan Baez e Dylan sul palco cantano a due voci "Never let me go"
 

88) Nuovo stacco nella stanza di Renaldo e Clara con i due che guardano un giornale con un articolo sulla Rolling Thunder Revue ed una foto di Dylan e Joan insieme. "Quella donna deve essere frigida" dice Sara "e probabilmente sterile".

89) Joan viene inquadrata mentre lascia l'appartamento di Renaldo e Clara. Per un attimo viene inquadrato Harry Dean Stanton che, mentre Joan scende le scale, apre una porta uscendo sul pianerottolo in tenero atteggiamento con una ragazza

90) Poi vediamo Dylan all'interno della stanza che si tinge il volto di bianco mentre in sottofondo sentiamo la sua voce che canta "Sad eyed lady of the lowlands"

91) Di nuovo la gente nel fast food

92) Sul palco Dylan canta "Tangled up in blue" (originariamente pubblicata su "Blood on the tracks").
 
 

93) Dylan e Ginsberg vicino al cimitero di Lowell. Ginsberg fa ad alcuni bambini domande su Dio mettendoli in imbarazzo
 
 

94) Joan Baez e Allen Ginsberg ballano insieme ad altre due persone al suono di un piano

95) Dylan e la band in un bagno della stazione.
Alla biglietteria Dylan si sente domandare: "Vuole cuccetta o vagone letto". "Mi dia quello che ha" è la sua risposta

96) Rob Stoner nel corridoio di un hotel dice rivolto alla camera che non ricorda i propri sogni

97) Dylan e band sul palco eseguono "Just like a woman"

98) Continua la scena precedente ma cambia la canzone. Dylan esegue "Knockin' on Heaven's door" con un duetto Dylan/Mc Guinn. Versi notevolmente modificato rispetto all'originale
 

99) Dylan è disteso sul pavimento della sua stanza e sembra esausto. Dylan azzardò in un'intervista che questa scena rappresenta Renaldo che sogna ipotizzando che tutto il film è un suo sogno

100) Scena finale del film con un cantante negro che esegue una canzone chiamata "In the morning". Scorrono i titoli di coda. Alla fine dei titoli di coda appare una frase piuttosto lunga ma scritta con caratteri così minuscoli da essere illeggibile.

nota: l'immagine dello sfondo di questa pagina è un fotogramma del film che ritrae una delle prostitute

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Renaldo & Clara
IL FILM DELLA ROLLING THUNDER REVUE

di Michele Murino
da Jam n. 88 - Dic. 2002

"Renaldo & Clara" è un film scritto e diretto da Bob Dylan e filmato durante il tour della Rolling Thunder Revue nel 1975.
In realtà, termini come "scritto e diretto" o addirittura "film" sono da intendersi, nel caso di "Renaldo and Clara", da un punto di vista puramente eufemistico.
Tranne poche eccezioni il cast non annovera attori professionisti, ma cantanti, poeti, semplici amici di Dylan. Ne' esiste trama o copione (agli "attori" veniva data una serie di temi sulla base dei quali improvvisavano le scene secondo l'ispirazione del momento).
Il messaggio del "film", se pure ne esista uno, si potrebbe in qualche modo individuare nel tema legato alla domanda: "Chi è Bob Dylan?".
Un film sulle identità, dunque, e sull'impossibilità di discernere la vera identità dei personaggi dalla maschera che essi indossano, di separare elementi reali (legati alla vita vera degli interpreti) da quelli della finzione, dell'illusione, della visione (Dylan dichiarò:
"R&C è la visione di Renaldo (il misterioso personaggio da lui interpretato), il sogno di Renaldo. Il film parla della pura alienazione dell'io interiore contro quello esteriore, l'alienazione portata all'estremo").
Ma, pur essendo Renaldo e Dylan due personaggi differenti, risulta difficile se non impossibile per lo spettatore non identificare nel primo lo stesso Dylan.
In tutto il film l'artista mescola e sovrappone le identità in un complicato e pressochè irrisolvibile gioco di specchi e indossa (materialmente e metaforicamente) l'ennesima maschera, come nel corso della sua intera carriera. Dalle sue primissime, legate a pseudonimi come Elston Gunn, Bob Dillon, Bob Dylan, a quelle inventate di sana pianta, artista in un circo, discendente dei Sioux, cantante nel Nuovo Messico; episodi mai avvenuti ma che contribuirono a creare la sua leggenda (non a caso nel suo primo film, "Pat Garrett & Billy the Kid", Dylan interpreta un personaggio dal significativo nome di Alias).
Nel caso di R&C poi, come detto, la maschera diventa anche "materiale" (un pesante trucco bianco sul viso o una maschera trasparente di plastica).
Paradossalmente gli spettatori che andarono a vedere il film si aspettavano finalmente di ottenere un barlume di verità sul Dylan artista, se non sul Dylan uomo, ma finirono col perdersi nell'intricata ragnatela di finzione e realtà imbastita dal regista, trovandosi di fronte a scene in cui Joan Baez, Sara Dylan e lo stesso Bob erano altri personaggi (La Donna in Bianco, Clara, Renaldo) ma parlavano e si comportavano come le loro controparti reali.
Il disorientamento fu totale, anche perchè nessuno riuscì a vedere in Dylan il personaggio di un poco probabile Renaldo e men che meno in Ronnie Hawkins il personaggio di Bob Dylan (parte che Hawkins interpreta nel film).
Quasi a voler essere sicuro di aver mischiato sufficientemente le carte, Dylan ricorse poi ad una soluzione di montaggio assolutamente ardita. Ordinò le sequenze girate non in relazione ad un'ipotetica cronologia (legata ad una altrettanto ipotetica narrazione) ma le dispose sulla pellicola che finì nelle sale raggruppandole in una sorta di montaggio analogico, "a tema", laddove il tema poteva essere legato ad un argomento, ad un ambiente o addirittura ad un colore dominante nella sequenza.
E nel corso delle interviste lasciò intendere che il film nascondeva numerosi piani di lettura il cui tema portante era il Tempo: "Il film parla delle Stazioni della Via Crucis di Gesù. E' incentrato sui temi della morte e della rinascita. Rivela gli abissi dell'anima che devono esser scoperti. Il film crea e contiene il tempo. In esso noi abbiamo fermato il tempo, lo abbiamo afferrato".
Il film contiene diverse sequenze "cult" tra cui quella che vede Dylan ed il poeta Allen Ginsberg nel cimitero di Lowell sulla tomba di Jack Kerouac mentre dissertano sulla morte; e quella in cui, ancora Ginsberg, recita la sua "Kaddish" per un gruppo di anziane signore.

E nel pastiche dylaniano che mescola cinema veritè a fiction (una festa di indiani americani, predicatori di strada sui tetti delle auto davanti alla Borsa di Wall Street, un surreale intreccio amoroso Dylan/Baez/Sara), che intreccia film musicale a documentario biografico (nelle parti in cui David Blue racconta episodi della vita del giovane Dylan) una parte importante ed oggi particolarmente apprezzata è costituita da un ulteriore elemento, quello cronachistico, rappresentato da una lunga sequenza di interviste alla gente di Harlem sul caso giudiziario di Rubin Carter, il pugile nero accusato ingiustamente di omicidio e di cui Dylan si fece "avvocato difensore" con la sua celebre "Hurricane", dall'album "Desire".
Rivedendo il film oggi, a distanza di 25 anni, esso risulta una suggestiva testimonianza di un periodo in cui la debordante creatività di Dylan cercava mille forme per esprimersi.
Una creatività cui però Dylan non riesce a metter freno e che egli riversa disordinatamente sulla pellicola raramente riuscendo a sintetizzarla in maniera logica, o quanto meno fruibile dallo spettatore.
Un film sperimentale, caratterizzato da numerosi piani di lettura spesso molto labili e difficilmente individuabili (talvolta connessi con il testo delle canzoni che interrompono le sequenze "narrative") ma cui va riconosciuto almeno il merito della scelta coraggiosa dell'autore di battere sentieri originali a scapito di una linearità che avrebbe costituito sul piano commerciale una sicura entrata economica (che naturalmente non vi fu, visto che il film fu un clamoroso flop che fece perdere a Dylan circa un milione e duecentocinquantamila dollari).
Oltre naturalmente al merito di consegnarci alcune tra le più potenti ed entusiasmanti performance dal vivo di Dylan (quelle con la Rolling Thunder Revue), tra cui vere e proprie gemme come "It ain't me babe", "Isis" e "Romance in Durango".
Michele Murino

LA SCHEDA DEL FILM

RENALDO & CLARA (1978)

Scritto e diretto da Bob Dylan
Montaggio: Bob Dylan, Howard Alk
Riprese: David Myers, Paul Goldsmith, Howard Alk
Suono: Gary Bourgeois, L.A. Johnson

Interpreti e personaggi:
Bob Dylan (Renaldo), Joan Baez (la Donna in Bianco), Sara Dylan (Clara), Ronnie Hawkins (Bob Dylan), Ronee Blakley (la Signora Dylan), Jack Elliott (Longheno De Castro), Bob Neuwirth (La Tortilla Mascherata), Allen Ginsberg (Il Padre), David Blue (se stesso), Roger McGuinn (se stesso), Ruth Tyrangiel (la Girlfriend), Sam Shepard (Rodeo), Harry Dean Stanton (Lafkezio), Steven Soles (Ramon)

Nota:
Indispensabile, per chi voglia vedere "Renaldo and Clara", procurarsi la versione integrale di 4 ore.