MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

PARTE 409

 

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Ciao,
secondo te ora Dylan, dicendo attualmente di essere
un' altra persona e dicendo di non sapere come certi lampi poetici
siano venuti fuori nella sua giovinezza, è ancora un Dylan che ha
qualcosa da dire? oppure semplicemente lo fa solo perchè la musica è
la sua vita, e produrrà dischi seguendo il never ending tour fino
all'ultimo respiro esalato? Dico questo perchè con Modern times
sembra che voglia dire qualcosa ancora su di sè, come se
non avesse già detto abbastanza, come a dire: la mente dell'uomo è
infinita, non finirò mai di stupirvi.                                                                                                                                         Certamente il mio ragionamento ha dei buchi, sto leggendo la biografia                                                                                  di Sounes ma sono ancora ai tempi dell'album The Freewelin' Bob Dylan,                                                                          quindi non conosco gli avvenimenti successivi, escluso episodi isolati ma non
approfonditi(l'incidente, il doppio matrimonio, la conversione),
quindi non ho ancora bene in mente il "modern" Bob.

Ma il sito è tenuto da Michele o da mr. Tambourine man?
GRAZIE MILLE, vi sarò grato per tutti gli spunti interessanti di questo sito.
GABRY

Allora Gabry , il sito è aggiornato da Mr.Tambuorine con la supervisione di Michele che ha decennale esperienza essendo il fondatore del sito . Mr.T gestisce il sito in completa autonomia , chiedendo consigli a Michele alla bisogna . Come avrai constatato lo spirito di Maggie's Farm è rimasto tale e quale , è cambiata la grafica ma questa è una cosa che fanno tutti , anche il sito di Bob Dylan nel giro di quattro anni ha cambiato due volte l'impostazione grafica , è normale adeguarsi , è come quando tu cambi il vestito , non puoi portare per anni lo stesso abito , e quando lo cambi è solo un cambio d'abito , tu rimani te stesso , non cambi la personalità o i tuoi schemi mentali perchè hai cambiato il vestito . Con questo spero di aver chiarito lo "status quo" di Maggie's Farm , e le ragioni di questo piccolo cambiamento sono semplici , la vita si evolve , si trasforma e Michele forse non era più in grado di dedicare tutto il tempo necessario alla Fattoria perchè questa potesse continuare la sua strada , così ha cercato e trovato una soluzione in Mr.Tambourine , ma ripeto ancora , al di là della grafica il target di Maggie's Farm non è cambiato di una virgola , sono cambiati i Farmers ma la Fattoria no . 

Leggevo la settimana scorsa un buon articolo di Leonardo Colombati che diceva questo :

Bob che da quarant'annni cancella se stesso

Prima era il folk , poi la svolta elettrica , poi la crisi mistica e alla fine l'amore per il country : Perchè Dylan ha cambiato ciclicamente idee e generi senza curarsi delle mode e delle proteste dei suoi fans ? . Ora che il primo cantautore del rock ha vinto il premio Pulitzer noi cerchiamo fra i versi delle sue canzoni la risposta alle nostre domande , e la risposta si trova forse in una canzone dedicata all'attore Gregory Peck ( vedi special di MF dedicato a questo argomento  clicca qui ) nei panni di un pistolero , il genere di eroe che ha sempre affascinato la mente di Dylan , il ribelle , il re senza corona , Jesse James , Billy the Kid , James Dean , Marlon Brando e per ultimo Elvis Presley , tutti personaggi che hanno dato il volto ad un certo tipo di rivolta , di protesta , di anticonformismo , di esseri antisociali per eccellenza ( specialmente quando essere sociale significa essere corrotto ) una asocialità da non confondere con la maleducazione o la criminalità , essere antisociale per disagio , quando tute le strade ti sembrano sbarrate ed impercorribili , e allora l'eroe che sfida queste convenzioni diventa il modello della mente avventurosa e innovativa di Dylan , con la sua fantasia , il suo estro , la sua capacità creativa di dire le cose come nessun'altro le aveva mai dette prima , diventare un leader suo malgrado , Dylan che un leader non ha mai voluto essere , Dylan che ha sempre rifiutato le varie etichette che hanno cercato continuamente di cucirgli addosso . E allora lui scappava , cominciava a nuotare controcorrente , distruggendo il Dylan che c'era in lui per crearne uno nuovo , facendo incazzare i vecchi supporters e felici i nuovi .

"Ora che gli hanno assegnato il Pulitzer a Stoccolma avranno tirato un sospiro di sollievo . Il suo premio Bob Dylan l'ha avuto e l'Accademia svedese potrà continuare a regalare Nobel alla Lelinek ed a Salamago , a dario fo e a Doris lessing , facendo finta che uno dei più grandi poeti del 900' sia solo una roskstar con molto talento e notevole immaginazione .

Non è dato sapere se Dylan l'abbia gradito il Pulitzer , ne si conoscono i suoi sentimenti nei confronti dei parrucconi scandinavi . Probabilmente il Signor Robert Zimmerman di tutto ciò se ne infischia , ma non è detto : anche i grandissimi hanno le loro vanità e i loro risentimenti come insegna la vicenda di Philip Roth , un mostro sacro della letteratura che ad ogni Nobel sfumato non risponde al telefono per un mese ." Dylan  , come da sua abitudine , non ha ancora rilasciata nessuna dichiarazione in proposito .

"Roth e Dylan , come è noto , hanno entrambi un brutto carattere , sappiamo poi come Dylan sua un tipo piuttosto vendicativo , nel 1965 scrisse una canzone in cui derideva acidamente l'ex amico Izzy Young , reo di avergli rimproverato l'abbandono del forl per il rock : " Vorrei che anche solo per una volta tu potessi metterti nei miei panni , così potresti comprendere quanto è tragico guardarti ":

" Bob Dylan in realtà è un mistero . per chi non ha provato a scandagliare a fondo gli abissi della sua imprevedibilità , è un'icona incorruttibile . Nella memoria collettiva e più superficiale romane cristallizzato nella la figura di un giovane ed impertinente menestrello folk con la faccia imbronciata ed i riccioli ribelli che schitarrava canzoni di protesta come Master of war e The times they are a-changin' all'alba della guerra del Viet-Nam , sul solco tracciato vent'anni prima da Woody Guthrie , in cantautore che aveva girato gli Stati Uniti con una chitarra sulla quale stava scritto < questa è una macchina ammazza-fascisti> ".

Quando nel 1963 uscì l'album The freewheelin' Bob Dylan , tutti i giovani post-beat e proto-hippie d'America impazzirono per i due ragazzi ritratti in copeertina : erano Bob Dylan e la sua fidanzata Suzie Rotolo che camminavano infreddoliti per le strade innevate del Village . Bastava ppoi mettere il vinile sul piatto e Dylan combatteva le ingiustizie del mondo per procura popolare con solo quattro armi , una chitarra , un'armonica a bocca , una voce affilata come un rasoio e un talento prodigioso per le metafore : < Quante palle di cannone dovranno ancora sibilare nel cielo / prima che qualcuno le bandisca per sempre ?> , una canzone che , quando nel luglio 1964 Lyndon Johnson inviò gli incrociatori nel golfo del Tonkino , migliaia di studenti cominciarono a cantare nei sit-in di protesta .

Molti , un anno dopo , dovettero ingoiare il rospo di vedere l'eroe circondato da chitarre elettriche sul palco del Folk Festival di Newport : il menestrello folk cambiava pelle con la velocità di un serpente , tingendo le sue ballate con pennellate rock e blues , e dovette ringraziare alcuni amiciche lo portarono via dal palco prima che Pete Seeger ed i suoi lo linciassero . Ma la nuova strada era ormai segnata . Tutti lo capirono quando il 30 agosto 1065 uscì l'album Highway 61 revisited . Nella canzone che dava il titolo al disco Bob Cantava : < Dio disse ad Abramo : uccidi un figlio per me e Abe rispose : Dove vuoi che commetta l'omicidio ? Dio disse  : sulla Highway 61 > .Non era difficile ipotizzare che il figlio da uccidere fosse proprio il menestrello pacifista di una stagione ormai alle spalle . Era arrivato il  momento di sporcarsi le mani con il rock , e da quel giorno il rock non sarebbe più stato lo stesso . Tutti avrebbero dovuto fare i conti con canzoni come Tombstone blues , Ballad of a thin man , Queen jane approximately e Desolation row . Anche i Beatles dovranno decidersi a smetterla con i loro yeah yeah yeah per provare a cimentanrsi con qualcosa di simile , e Lennon cominciò con You've got to hide your love away .

E poi c'era Like a rolling stone , capolavoro di un'intera carriera . Un ragazzino di allora , che si chiamava Bruce Springsteen , disse :< La prima volta che ascoltai Dylan ero in macchina con mia madre, un colpo di rullante , l'Hammond e poi Once upon a time.... Era Like a rolling stone e tutto ciò che si portava dietro . Fu come quando uno ti spalanca all'improvviso con un calcio la porta della mente . Mia madre disse :< Non sa cantare > ma io sapevo che si sbagliava , rimasi in silenzio a pensare che quella era la voce più fantastica che avessi mai sentito . Corsi a comprare quel disco , Highway 61 revisited , nonn ascoltai altro per tre settimane , guardando la copertina e Bob nella sua giacca di seta blu e la maglietta con la moto Triumph , per un ragazzino del New Jersey Dylan era un rivoluzionario , Elvis liberava il tuo corpo , lui liberava la tua mente . Mostrò a tutti che , se la musica aveva una fisicità , questo non significava che fosse povera intellettualmente . Dylan aveva la capacità di espandere i confibi di una pop song fino a farci entrare il mondo intero>". Più semplicemente Dylan fu il primo cantautore della storia del rock , prima di lui esistevano gli autori e gli interpreti e questi ultimi , in quanto cantanti , dovevano saper cantare , avere la "voce". Il fatto che un tipo sporco e mingherlino si cantasse le proprie canzoni e per di più con una voca adenoidale che sembrava una grattuggia fu uno shock , e lo shock spazzò via tutti .

Con Like a rolling stone il rock fece un balzo in avanti che sembrava corrispondere ad un' era geologica , da Presley che cantava < mi fai sentire così solo baby / che potrei morirne > si era arrivati a quel How does it feel... di Miss lonely alla quale nessuno aveva mai insegnato come si vive per strada , < e ora tu hai scoperto che devi abituarti.....il realismo spazzava via le banalità...a mendicare il tuo prossimo pasto , non hai più alibi , non hai più niente da perdere , ora sei invisibile , non hai alcun segreto da nascondere....!

La sconvolgente bellezza dei tre album "elettrici" che Dylan sforna nel biennio 1965-66 - Bringing it all back home , Highway 61 revisited e Blonde on Blonde hanno la meglio , alla fine , sulle perplessità dei puristi . Ma Bob è già pronto per una nuova svolta . Un pauroso incidente motociclistico paradossalmente gli salva la vita , lo costringe a star fuori dalle scene per un bel pò , e quando nel 1968 si affaccia di nuovo alla ribalta è un'uomo e un artista completamente diverso .E' andato a vivere nella fattoria di Woodstock con la famiglia , e lì passa il tempo a leggere la Bibbia e il canzoniere del suo "eroe" Hank Williams.

Mentre il mondo sforna albums dalle sonorità sempre più sofosticate , sulla scia di Sgt.Pepper's  Lonely Heart Club Band dei Beatles , Dylan va a Nashville e registra un disco con chitarra , basso e batteria ( John Wesley Harding ) , quando poi nel 1970 fa uscire un album di cover ( tra cui due di Elvis) e uno con pezzi originali - morbidi , piatti e il più delle volte senza ispirazione - i fans più radicali iniziano a manifestare davanti alla sua casa con cartelli con scritto " Liberate Dylan da se stesso !". Non avevano capito che era proprio quello che Bob stava provando a fare anticipando tutti . Per i successivi 35 anni avrebbe fatto tutto ciò che i nostalgici di Masters of war non avrebbero mai voluto vedere : si sarebbe presentato sul palco in smoking bianco , avrebbe lanciato rose rosse sul pubblico .

Un giorno del 1977 lo coglie una crisi mistica ed ecco che l'ebreo Zimmerman , il "comunista" della canzone popolare , si converte al cristianesimo , scrive tre interi album che parlano di Dio e della Fine dei Tempi e si fa spernacchiare da critica e pubblico . Ma lui non se ne cura , come al solito , e nel Gospel Tour , fra una canzone e l'altra , predica la Verità della Bibbia parlando della fine del mondo e del nuovo avvento di Cristo . Poi , quando gli esegeti cominciano ad essere presi dal nuovo "messaggio" , ripone la fede in uno dei suoi tanti e polverosi cassetti , salvo spiazzare di nuovo tutti cantando davanti a Giovanni Paolo II .

Recentemente Bob ha pubblicizzato un reggiseno di Victoria's Secret e un SUV della Cadillac , in una delle sue ultime canzoni canta < Stavo pensando ad Alicia Keys e non sono riuscito a resistere alla commozione>.

Che magnifico mistero è quest'uomo ! Nemmeno l' autobiografia che ha pubblicato pochi anni fà ( Chronicles Vol.1 ) è riuscita del tutto a squarciare il velo . Prendiamo i suoi gusti letterari - argomento a lungo dibattuto dagli aficionados . Scrive Dylan :< In passato non mi sono mai molto interessato di libri e scrittori , ma mi sono sempre piaciute le storie . Quelle in cui Edgar Rice Burroughs descrive un'Africa mitica , i racconti di Luke Short , Jules verne , H.G. Wells>". Più tardi negli anni scoprirà " I dodici Cesari" , le lettere di Tacito e Bruto e la Guerra del Pelopponeso di Ticidide - un libro che mette i brividi. " Ho letto qualche pagina de "L'urlo e il fiume" , non ci ho capito molto , però Faulkner era potente . Leggevo soprattutto i libri di poesia , Byron , Shelley , Longfellow , Poe , roba che impallidiva se confrontata con Ticidide , mentre le parole della "Vita solitaria" di Leopardi sembrava fuoriuscissero dal tronco di un albero , senza speranza , come sentimenti inscalfibili>" . In un'altra pagina Dylan si spinge a dire che Milton gli ricorda "certi testi di canzoni folk.

In effetti Bob non si è mai posto il problema se una canzone possa o meno considerarsi poesia , per lui è tutta la stessa cosa , addirittura , parlandi di rapper come i Public Enemy ed i Run-D.M.C. scrive che "quella gente non scherzava , erano tutti dei poeti e sapevano che cosa stava succedendo intorno a loro ".

Che lui sia un poeta ormai nessuno lo mette più in dubbio , ma a Dylan succede un pò la stessa cosa che capitava a Fellini : chiunque diceva che era un genio , ma pochi hanno visto qualcosa oltre La dolce vita . E' il destino delle icone a cui non sfugge neanche Dylan . <" Non mi sono mai riconosciuto in quella figura di profeta della contestazione che mi si voleva ritagliare addosso"> .Ai più curiosi basterebbe piluccare qua e là tra le canzoni dei suoi album più recenti e meno ascoltati , si accorgerebbero che brani come Blind Willie McTell , Most of the time e Love sick sono perlomeno all'altezza delle celebrate Mr.Tambourine Man e Knokin' on heaven's door . Ma per comprendere a pieno la grandezza di Dylan come scrittore basta anche solo ascoltare Brownsville Girl  ( clicca qui per il servizio di MF ), una misconosciuta canzone del 1986 che ha semplicemente il miglior testo della storia del rock . Lo spunto è un vecchio film western , Romantico avventuriero , in cui Gregory Peck è Ringo , celebre pistolero costretto , a causa della sua fama , a guardarsi continuamente le spalle dagli sfidanti in cerca di gloria :

< C'era questo film che ho visto solo una volta su un pistolero che mentre attraversava il deserto -il protagonista era Gregory Peck - fu ammazzato da un ragazzo che cercava di farsi un nome , la gente del paese voleva linciare il ragazzo ed appenderlo per il collo . Lo sceriffo ridusse quel ragazzo in una poltiglia di sangue , mentre il pistolero moribondo , stramazzato sotto il sole , rendeva gli ultimi respiri . " Lasciatelo andare , lasciatelo libero , che dica pure di avermi battuto in un duello leale ; voglio che provi come ci si sente ad affrontare la morte ad ogni istante ".>

Quello che succede nel proseguo della canzone è umpossibile da raccontare : Dylan entra ed esce dallo schermo , vola su una vecchia Ford nel "deserto sforacchiato" delle montagne rocciose , viene implicato in un omicidio , ricorda malinconicamente una donna perduta , fa la fila davanti ad un cinema per vedere un film con Gregory peck che però non è più lo stesso ( "Ne è uscito uno nuoco , suo : non so nemmeno di che cosa parli , ma andrei a vederlo qualsiasi roba faccia") , attraversa le acque dell'Alamo e va ad Amarillo per incontrare un tipo che si chiama Henry Porter ( "ma poi , l'unica cosa che sapemmo era che il suo nome non era Henry Porter ") e , alla fine - dopo undici minuti da lasciare a bocca aperta - rimane intrappolato nel dubbio se stia davvero vedendo un film o se quel film sia in realtà la sua vita.

Se posso darvi un consiglio , è questo : procuratevi Brownsville Girl oppure anche la prima outtake che si chiama Danville Girl ( è contenuto in un album piuttosto brutto intitolato Knocked Out Loaded )  e capirete perchè , per rendere giustizia a quest'uomo non basterebbero nemmeno dieci premi Nobel .

Il video di Brownsville Girl     clicca qui

Il video di Danville Girl           clicca qui

Il testo di Brownsville Girl con la traduzione di Michele "Napoleon in Rags"

BROWNSVILLE GIRL
words Bob Dylan and Sam Shepard
music Bob Dylan

Well, there was this movie I seen one time,
About a man riding 'cross the desert and it starred Gregory Peck.
He was shot down by a hungry kid trying to make a name for himself.
The townspeople wanted to crush that kid down and string him up by the neck.

Well, the marshal, now he beat that kid to a bloody pulp
as the dying gunfighter lay in the sun and gasped for his last breath.
Turn him loose, let him go, let him say he outdrew me fair and square,
I want him to feel what it's like to every moment face his death.

Well, I keep seeing this stuff and it just comes a-rolling in
And you know it blows right through me like a ball and chain.
You know I can't believe we've lived so long and are still so far apart.
The memory of you keeps callin' after me like a rollin' train.

I can still see the day that you came to me on the painted desert
In your busted down Ford and your platform heels
I could never figure out why you chose that particular place to meet
Ah, but you were right. It was perfect as I got in behind the wheel.

Well, we drove that car all night into San Anton'
And we slept near the Alamo, your skin was so tender and soft.
Way down in Mexico you went out to find a doctor and you never came back.
I would have gone on after you but I didn't feel like letting my head get blown off.

Well, we're drivin' this car and the sun is comin' up over the Rockies,
Now I know she ain't you but she's here and she's got that dark rhythm in her soul.
But I'm too over the edge and I ain't in the mood anymore
to remember the times when I was your only man
And she don't want to remind me. She knows this car would go out of control.

Brownsville girl with your Brownsville curls, teeth like
pearls shining like the moon above
Brownsville girl, show me all around the world, Brownsville
girl, you're my honey love.

Well, we crossed the panhandle and then we headed towards Amarillo
We pulled up where Henry Porter used to live. He owned a
wreckin' lot outside of town about a mile.
Ruby was in the backyard hanging clothes, she had her red
hair tied back. She saw us come rolling up in a trail of dust.
She said, "Henry ain't here but you can come on in, he'll
be back in a little while."

Then she told us how times were tough and about how she was
thinkin' of bummin' a ride back to where she started.
But ya know, she changed the subject every time money came up.
She said, "Welcome to the land of the living dead." You
could tell she was so broken-hearted.
She said, "Even the swap meets around here are getting pretty corrupt."

"How far are y'all going?" Ruby asked us with a sigh.
"We're going all the way 'til the wheels fall off and burn,
'Til the sun peels the paint and the seat covers fade and
the water moccasin dies."
Ruby just smiled and said, "Ah, you know some babies never learn."

Something about that movie though, well I just can't get it out of my head
But I can't remember why I was in it or what part I was supposed to play.
All I remember about it was Gregory Peck and the way people moved
And a lot of them seemed to be lookin' my way.

Brownsville girl with your Brownsville curls, teeth like
pearls shining like the moon above
Brownsville girl, show me all around the world, Brownsville
girl, you're my honey love.

Well, they were looking for somebody with a pompadour.
I was crossin' the street when shots rang out.
I didn't know whether to duck or to run, so I ran.
"We got him cornered in the churchyard," I heard somebody shout.

Well, you saw my picture in the Corpus Christi Tribune.
Underneath it, it said, "A man with no alibi."
You went out on a limb to testify for me, you said I was with you.
Then when I saw you break down in front of the judge and cry real tears,
It was the best acting I saw anybody do.

Now I've always been the kind of person that doesn't like
to trespass but sometimes you just find yourself over the line.
Oh if there's an original thought out there, I could use it right now.
You know, I feel pretty good, but that ain't sayin' much. I
could feel a whole lot better,
If you were just here by my side to show me how.


Well, I'm standin' in line in the rain to see a movie starring Gregory Peck,
Yeah, but you know it's not the one that I had in mind.
He's got a new one out now, I don't even know what it's about
But I'll see him in anything so I'll stand in line.

Brownsville girl with your Brownsville curls, teeth like pearls shining like the moon above
Brownsville girl, show me all around the world, Brownsville girl, you're my honey love.


You know, it's funny how things never turn out the way you had 'em planned.
The only thing we knew for sure about Henry Porter is that his name wasn't Henry Porter.
And you know there was somethin' about you baby that I
liked that was always too good for this world
Just like you always said there was something about me you
liked that I left behind in the French Quarter.

Strange how people who suffer together have stronger
connections than people who are most content.
I don't have any regrets, they can talk about me plenty when I'm gone.
You always said people don't do what they believe in, they
just do what's most convenient, then they repent.
And I always said, "Hang on to me, baby, and let's hope that the roof stays on."

There was a movie I seen one time, I think I sat through it twice.
I don't remember who I was or where I was bound.
All I remember about it was it starred Gregory Peck, he
wore a gun and he was shot in the back.
Seems like a long time ago, long before the stars were torn down.

Brownsville girl with your Brownsville curls, teeth like
pearls shining like the moon above
Brownsville girl, show me all around the world, Brownsville
girl, you're my honey love.

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RAGAZZA DI BROWNSVILLE
parole Bob Dylan e Sam Shepard
musica Bob Dylan

Dunque, una volta ho visto un film
che parlava di un uomo che attraversava il deserto ed era interpretato da Gregory Peck
Veniva ucciso da un ragazzo assetato di gloria che cercava di farsi un nome
La gente del paese voleva linciare quel ragazzo ed appenderlo per il collo

Allora lo sceriffo picchia a sangue il ragazzo mentre il pistolero morente                                                                             giaceva steso al sole e boccheggiava col suo ultimo respiro
Lasciatelo libero, lasciatelo andare, che dica pure di avermi battuto in duello leale
Voglio che provi come ci si sente ad affrontare la morte ad ogni istante

Bè, stavo guardando tutto questo e ne ero avvinto
e, sai, era come essere colpiti da una palla ed una catena
Sai che non riesco a credere che abbiamo vissuto così a lungo e siamo ancora divisi
Il tuo ricordo mi risuona alle spalle come un treno in corsa

Mi ricordo ancora il giorno in cui sei venuta da me sul deserto dipinto
con la tua Ford truccata ed i tuoi tacchi con la piattaforma alta
Non ho mai capito perchè tu avessi scelto proprio quel posto per vederci
Ah, ma avevi ragione. E' stato perfetto quando mi sono messo al volante

Guidammo l'auto per tutta la notte fino a San Anton'
Dormimmo nei pressi di Alamo, la tua pelle era morbida e delicata
Giù in Messico andasti a cercare un dottore e non sei più tornata
Sarei venuto a cercarti ma non me la sentivo di prendermi una pallottola in testa

Guidiamo l'auto ed il sole sta salendo sulle Rocky Mountains
Adesso so che lei non è te ma è qui ed ha quel ritmo oscuro nell'anima
Ma io mi trovo sul filo del rasoio e non sono più dell'umore di ricordare i vecchi tempi, quando ero il tuo uomo
E lei non vuole che io lo ricordi. Sa che perderemmo il controllo dell'auto.

Ragazza di Brownsville con i tuoi riccioli di Brownsville, i tuoi denti sono perle splendenti come la luna
Ragazza di Brownsville, mostrami il mondo tutt'intorno, ragazza di Brownsville sei il mio dolce amore

Bè, attraversammo il Panhandle* e ci dirigemmo ad Amarillo
Ci fermammo dove Henry Porter viveva abitualmente.                                                                                                       Possedeva un lotto di terreno abbandonato circa un miglio fuori della città
Ruby era nel cortile sul retro a stendere i panni, con i suoi capelli rossi legati dietro
Ci vide arrivare in una nuvola di polvere
Disse: "Henry non c'è ma entrate pure, arriverà tra poco"

Poi ci disse di come i tempi erano duri e di come lei stava prendendo in considerazione                                                          l'ipotesi di strappare un passaggio e ritornare da dove era partita
Ma sai, cambiava argomento ogni volta che il discorso cadeva sul denaro
Disse: "Benvenuti nella terra dei morti viventi". Sembrava così triste.
Disse: "Persino i posti dove si va a barattare la roba stanno diventando piuttosto loschi"

"Quanto lontano siete diretti?" ci chiese Ruby in un singhiozzo
"Continueremo ad andare finchè le ruote non andranno a fuoco
Finchè il sole non scorticherà la vernice ed i sedili si scoloriranno e la vipera di fiume infine morirà"
Ruby sorrise dicendo: "Ah, si sa che certi bambini non imparano mai"

Eppure qualcosa a proposito di quel film non mi va proprio via dalla mente
Però non riesco a ricordare perchè fossi in quel film o quale ruolo si presume che dovessi interpretare
Mi ricordo solo che c'era Gregory Peck ed il modo in cui la gente si muoveva
ed un mucchio di persone sembravano guardare nella mia direzione

Ragazza di Brownsville con i tuoi riccioli di Brownsville, i tuoi denti sono perle splendenti come la luna
Ragazza di Brownsville, mostrami il mondo tutt'intorno, ragazza di Brownsville sei il mio dolce amore

Allora, cercavano qualcuno con un ciuffo sulla fronte
Io attraversavo la strada quando risuonarono i colpi.
Non sapevo se abbassare la testa o scappare, così scappai.
"Lo abbiamo intrappolato nella chiesa" gridò qualcuno

Beh, vedesti la mia foto sul Corpus Christi Tribune.
La didascalia recitava: "Un uomo senza alibi".
Tu facesti una deposizione a mio favore, dicesti che ero con te
Poi quando ti vidi di fronte al giudice piangere lacrime vere
è stata la miglior recita che abbia mai visto fare a qualcuno

Ora, io sono sempre stato il tipo di persona che non ama andare oltre il limite
ma alle volte capita che ti ci ritrovi senza volerlo
Oh, se c'è un pensiero originale là fuori potrei usarlo giusto ora
Sai, mi sento abbastanza bene ma questo non vuol dire molto. Potrei sentirmi molto meglio,
se solo tu fossi qui al mio fianco a mostrarmi come

Sono in coda sotto la pioggia per vedere un film con Gregory Peck
Già, ma non è quello che avevo in mente,
Ne è uscito uno nuovo suo, non so nemmeno di che parla
ma andrei a vederlo in qualsiasi film così resterò in fila

Ragazza di Brownsville con i tuoi riccioli di Brownsville, i tuoi denti sono perle splendenti come la luna
Ragazza di Brownsville, mostrami il mondo tutt'intorno, ragazza di Brownsville sei il mio dolce amore

Sai, è strano come le cose non vadano mai secondo i tuoi piani
L'unica cosa certa che sapemmo di Henry Porter è che il suo nome non era Henry Porter
E sai che c'è stato qualcosa di te, bimba, che mi piaceva e che era sempre troppo buono per questo mondo
Così come tu hai sempre detto che c'era qualcosa di me che ti piaceva e che io avevo lasciato nel Quartiere Francese

Strano come le persone che hanno sofferto insieme abbiano legami più saldi di quelle più felici
Non ho rimpianti, potranno parlare di me a volontà quando sarò morto
Hai sempre sostenuto che le persone non fanno quello in cui credono ma solo quello che più conviene, e poi se ne pentono
Ed io ho sempre detto: "Aggrappati a me, bimba, e speriamo che il tetto regga"

Una volta ho visto un film, credo di averlo visto due volte di fila
Non mi ricordo chi fossi o dove fossi diretto
Mi ricordo solo che era interpretato da Gregory Peck, portava una pistola e gli spararono alle spalle
Mi sembra sia passato un mucchio di tempo, molto prima che le stelle cadessero a pezzi

Ragazza di Brownsville con i tuoi riccioli di Brownsville, i tuoi denti sono perle splendenti come la luna
Ragazza di Brownsville, mostrami il mondo tutt'intorno, ragazza di Brownsville sei il mio dolce amore

* letteralmente è “il manico della padella” ma è un luogo geografico, è la parte nord del Texas tra l’Oklahoma e il New Mexico, dove si trova Amarillo

 

Tornando alla tua domanda : Tutti , col passare del tempo diventiamo "un' altra persona" , diciamo cose completamente diverse da quelle che dicevamo da giovani , e così è anche per Dylan . Non ha più una moglie , i figli sono adulti e seguono la loro strada incontrando il padre di rado , certo la sua musica e il palco sono adesso la sua famiglia e la sua casa , forse continuerà questo tipo di vita fino alla fine , in fondo questa è stata ed è la sua vita , Dylan non può stare lontano dal palco , e credo che abbia ancora tanto da dire e che saprà stupire ancora una volta i suoi fans storici ( quelli del folk ) , quelli rock di Highway 61 e Blonde on Blonde , quelli dei Basement tapes , quelli della Rolling Thunder Revue , quelli del country della serie Nashvilliana , quelli della conversione cristiana , quelli di adesso , di Modern Times , sinceramente , vi aspettavate un album come Modern Times ? Di certo la risposta è no , come hai detto tu : Dylan non finirà mai di stupirci fino all'ultimo respiro.

Mr.Tambourine

 

5290

Ciao Mr. Tambourine,
la domanda di Gabry è solo apparentemente semplice, invece a mio avviso è
una domanda chiave per capire Dylan.
Ultimamente ho letto un gran libro su questo tema: "B.D. The Never Ending
Star" di Lee Marshall, lo consiglio
vivamente a chi è interessato ad un approccio sociologico al fenomeno Dylan.
Purtroppo è in inglese ma sicuramente
tanti di noi lo masticano a sufficenza.

Tornando a Gabry e alla sua domanda.
( Talking 408 mail # 5280 )

In No Direction Home (DVD) c'è un episodio esilarante quanto illuminante: un
anziano giornalista/fotografo chiede ripetutamente a Dylan, alla fine o
all'inizio di una importante conferenza stampa, di "succhiare gli occhiali"
in modo da fargli una foto "in posa". Mettiamoci per un attimo nei panni di
Bob Dylan e pensiamo a come avremmo reagito noi... Siamo poco più che
ventenni, baciati da un successo folgorante, la stampa e i media ci
innalzano agli occhi del mondo. Io sono certo che una persona normale, in
quel momento, si sarebbe portata gli occhiali alla bocca, pensando: "Ma
si... bella idea per una posa!..." ubbidendo e facendo felice quell'esperto
fotografo e forse anche tutti gli altri. Invece Dylan cosa fa? Con una
prontezza a mio avviso mostruosa, chiede "Cosa?" (in realtà ha capito
benissimo) e finge stupore. Dopo la ripetizione dell'invito a "succhiare gli
occhiali" Dylan fa finta di non capire e chiede "VUOI succhiare i miei
occhiali?", poi glieli porge per farglieli succhiare. A quel punto il
fotografo si schermisce, da furbo è diventato scemo, il tutto in pochi secondi.

Questo episodio brevissimo e apparentemente banale ci mostra alcune
caratteristiche permanenti della mente di Dylan: arguzia, velocità,
indipendenza totale e coraggio.

Sono innumerevoli le occasioni in cui Dylan ha dimostrato una indipendenza
assoluta, anche quando questa poteva in qualche modo danneggiarlo. In
Chronicles Vol.1 Dylan parla chiaramente della propria grande determinazione
e della sensazione della propria predestinazione. E' una persona consapevole
del proprio genio che sa di poter risorgere dalle proprie ceneri come e
quando vuole. Ad esempio quanti di noi, comuni mortali :-), avrebbero
rinunciato tanto facilmente ad essere il "portavoce di una generazione"?!!

La risposta a Gabry quindi è che dentro Dylan c'è qualcosa che è stato in
grado di sfidare e vincere sulle maggiori potenze terrene: la politica (che
strumentalizza tutto e tutti), i mass-media (che fanno e disfano le mode),
il denaro (come fine esclusivo), il successo facile (come rendita di
posizione), la droga (ne ha uccisi tanti) il fascino delle donne (l'unica
cosa che lo ha messo in seria difficoltà!!! :-)

Con tutte le dovute differenze dovute al tempo, Dylan è paragonabile agli
eroi epici. Io sospetto fortemente che voglia morire su qualche
palcoscenico... Nel mio cuore spero invece che si ritiri in tempo nella sua
bella villa scozzese.


Bruno "Jackass"
 

Che dire , hai già detto tutto tu !!!! :o)))))))) , grazie e ciao ,

Mr.Tambuorine

 

5291

Bob Dylan e il ’68 (si sono mai incontrati?)

«It ain’t me, babe It ain’t me you’re looking for»
Another side of Bob Dylan (1964)

Se Bob Dylan fosse una persona, che senso avrebbe parlarne?
Avete presente la storiella del tipo che va a comprare le sigarette e non torna più?
Succede davvero. Poi magari chi resta passa anni a domandarsi qual’era la persona con cui
aveva condiviso una vita, una casa, talvolta un lavoro. E –chi può
dirlo- forse il tipo delle sigarette non ha fatto altro che continuare
la sua “vera” vita, forse aveva altre attitudini sessuali nascoste, o
fuggiva da debiti di gioco o, ancora, niente di tutto questo. La verità
è che per quanto possiamo stare vicini a qualcuno saranno sempre molte
di più le cose che ignoriamo di lui rispetto a quelle che ci sono note.
Ogni persona è un universo. Perlopiù, sconosciuto.

«Nella sua vita è stato tante cose: protestatario, ebreo, cristiano, folk-singer,
cantante rock, country, blues, gitano e predicatore, innovatore e
reazionario, tossicodipendente e vegetariano, padre e marito, acustico
ed elettrico, commerciale ed elitario.»
Bob Dylan biography – Anzio
jazz 2001


Ma Bob Dylan non è una persona. Bob Dylan è uno dei
cantautori più famosi della storia della musica popolare nella seconda
metà del XX secolo. Tutti conoscono Bob Dylan, Robert Zimmermann da
Duluth, Minnesota, nessuno sa chi è.
Bob Dylan è figlio del suo tempo e del proprio tempo uno dei massimi cantori.
Prima della Seconda Guerra mondiale Robert Zimmermann non sarebbe mai potuto diventare Bob
Dylan. Dal 1945 in poi l’Occidente ha attraversato (salvo sporadiche eccezioni)
il periodo di pace più duraturo della sua storia. Tra gli
anni ’50 e l’inizio degli anni ’70 l’Occidente ha goduto gli effetti
della migliore congiuntura economica a memoria d’uomo. Il boom nell’economia globale
 –con gli Stati Uniti in testa- ha provocato radicali cambiamenti nella società.
Dopo le devastazioni della guerra (soprattutto in Europa)
i frutti del libero mercato hanno generato una
serie pressoché infinita di oggetti, elettrodomestici, automobili,
gadget, possibilità e modelli di vita che sono andati a diventare
compagni quotidiani dell’esistenza di milioni di persone.
Tra le altre cose –da un punto di vista sociologico- il boom economico ha fatto “nascere” i Giovani.

«We were young we were reckless arrogant,
silly, headstrong and we were right.
I regret nothing!»
Abbie Hoffman – esponente della sinistra radicale USA negli anni ’60-‘70


In precedenza la stragrande maggioranza delle persone nell’adolescenza
imparava un lavoro per guadagnarsi da vivere nella vita adulta.
Vita adulta che spesso per gli uomini cominciava con la
chiamata alle armi e per le donne con il matrimonio e una nuova
famiglia da mandare avanti. La vita media era sensibilmente più breve
rispetto ad oggi. Nella maggior parte dei casi la gioventù, prima
ancora di iniziare, era già finita. Dagli anni ’50 in avanti i Giovani
sono diventati improvvisamente un segmento di mercato dotato di potere
d’acquisto e, per i pubblicitari e i produttori: un’allettante nuova
fascia di consumatori.
Occidente al di qua della Cortina di ferro significa(va) Capitalismo.
Bob Dylan dei giovani è stato l’insuperato modello.
In ogni angolo del mondo, ovunque i mezzi di comunicazione di
massa e i dischi portassero la sua voce nasale inconfondibile.
Per certi versi, Bob Dylan è un brand.

« Dylan si era venduto a Dio. Il che vuol dire che ne aveva ricevuto
 il comandamento di spargere quanto più in largo possibile.
Vedere se la grande arte poteva essere
realizzata attraverso un juke-box costituiva una sfida, ma egli
dimostrò che era in grado di farlo.»
Allen Ginsberg

Dunque riassumiamo.
mangiare e trovare un lavoro.
Abbiamo i giovani. Abbiamo risolto il problema del
Non li dobbiamo più spedire tutti al fronte come carne da cannone.
Cosa vogliamo farne?
Non possono passare il tempo soltanto al cinema,
al pub o a fare shopping (salvo che nei sogni distopici di qualche imprenditore…),
bisogna dare loro nuove alternative per passare il tempo.
La religione? Diminuisce il suo appeal in proporzione al miglioramento delle condizioni di vita.
Non basta più.E allora cosa? La protesta politica.

«Revolution is not something fixed in ideology,
nor is it something fashioned to a particular decade.
It is a perpetual process embedded in the human spirit. »
Abbie Hoffman

Perfetto.
Le parole non hanno mai ucciso nessuno del resto, no?
(Gli anni di piombo sono ancora là da venire) E costituiscono un’ottima valvola di sfogo.
Fu così che ad un certo punto a qualcuno venne l’idea di cambiare il mondo.
E in massa gli credettero.
Questo qualcuno ovviamente non era Bob Dylan -troppo intelligente.
Ma se questo qualcuno era il Nuovo Cristo dell’imminente Era dell’acquario,
Bob Dylan era il perfetto profeta per annunciarne l’avvento.
Bob Dylan era un profeta. La sua musica una religione.

«[Inverno 1961] Uscii dal Folklore Center e tornai in mezzo a un freddo
da spaccar le pietre. Verso sera ero al Mills Tavern su Bleeker Street
dove i cantanti si ritrovavano a chiacchierare e a fare società. (…) La
mia strada era lunga e avevo cominciato dal niente. Ma adesso il
destino stava per manifestarsi e io avevo la sensazione che stesse
guardando dritto in faccia a me e a nessun altro.»
Bob Dylan
Chronicles – Feltrinelli (2004-07) p. 24

Le influenze di Dylan vanno ricercate nei miti della bibbia, nelle leggende della Frontiera
americana, nella poesia di Walt Whitman. Il folk singer che, passati
solo da poco i venti, prendeva di petto il mondo per condannarne in
prima persona ingiustizie e follia, aveva infatti non poche affinità con i profeti
dell’antica Palestina e con i vagabondi loner del vecchio West.

« How much do I know. To talk out of turn, you might say that i’m young
You might say I’m unlearned, but there’s one thing I know, though I’m younger than you.
Even Jesus would never forgive what you do»
Maters of war – The freewheelin’ Bob Dylan (1963)

Soffiava nei primi anni ’60 un vento carico del desiderio di ribellione e cambiamento
di una generazione intera. Bob Dylan a quel vento diede una voce.
Che cosa aveva questa voce di diverso da tutte le altre?
Prima di tutto il timbro. A tratti sgradevole, in certi passaggi così anticonvenzionale rispetto
ai canoni del canto melodico mainstream, da sembrare quasi stonato.
Eppure immediatamente riconoscibile dopo pochi istanti d’ascolto.
Un canto capace di interpretare tutte le stratificate sfumature di liriche colte e impegnative che,
nel corso degli anni, diventeranno sempre più criptiche e simboliche.
Talking blues, una voce senza fronzoli né abbellimenti, a cui bastava quello
che aveva da dire. Versi fino ad allora sconosciuti per la musica
popolare. Versi che da un giorno all’altro fecero diventare decadi di
piacevoli refrain radiofonici il reperto di un’altra epoca.


«Antidivo perfetto per incarnare il nuovo volto del mondo giovanile.
Con lui il rock’n’roll impara a parlare una nuova lingua. Prima erano
solo blue suede shoes, hey Paula, come on baby, fumo negli occhi,
unchain melody, palle di fuoco, balbettii, turbamenti adolescenziali,
rivolte fatte di pop corn e drive-in. After e before Dylan.»
Ernesto Assante e Gino Castaldo – 33 dischi senza i quali non si può vivere – Einaudi (2007)

Testi che in certi casi suonano come dei lugubri
anatemi e in altri acquistano la leggerezza di elegie impressioniste.
Capaci talvolta di parlare ad una nazione intera di teenager
insofferenti contro il patinato modello borghese anni ’50 e, in altri
frangenti, di offrire sintetici ed efficaci spaccati di vita suburbana.
Capaci di dare voce a chi non ha voce: né più e né meno come la Grande
letteratura di cui Dylan era sempre stato un vorace ed eclettico lettore.


« Come mothers and fathersThroughout the land
And don’t criticizeWhat you can’t understand
Your sons and your daughters Are beyond your command
Your old road is rapidly agin’
Please get out of the new oneIf you can’t lend your hand
For the times they are a-changing»
The times they are A-changing (1964)

« Paths of victory , Trails of troubles, Roads of bottles, Paths of victory, I/we shall walk»
Paths of glory – The times they are A-changing (1964)

« Ain’t it just the night to play tricks when you’re trying to be so quiet?
We sit here stranded though we’re all doin’ our best to deny it
And Louise holds a handful of rain, temptin’ you to defy it
Lights flicker from the opposite loftIn this room the heat pipes just cough
The country music station plays soft But there’s nothing, really nothing to turn off
Just Louise and her lover so entwinedAnd these visions of Johanna that conquer my mind»
Visions of Johanna – Blonde on blonde (1966)

Gli anni ’50 avevano visto l’esplosione della letteratura
Beat, ma dal punto di vista della musica di consumo i temi trattati non
andavo ad intaccare la radicata tradizione dell’easy listening,
sottofondo ideale per rilassarsi dopo il lavoro oppure offrire la
colonna sonora più adatta per i primi baci adolescenziali.
Bob Dylan –per primo nella storia della musica “popolare”- mette la Parola in
primo piano: canzoni che diventano espressioni di uno stato d’animo
condiviso, di un malessere tanto più soggettivo quanto più universale.
«Elvis Presley ha liberato i nostri corpi. Bob Dylan ha liberato le nostre menti.»
(Bruce Springsteen)
« In ogni caso, nel mio repertorio non c’era neanche una canzone che avrebbe
potuto passare per le radio commerciali. Immorali distillatori di
liquori clandestini, madri che affogavano i loro figli, Cadillac che
avevano benzina solo per cinque miglia, alluvioni, incendi nelle sedi
dei sindacati, buio pesto e cadaveri sul fondo dei fiumi non erano roba
per radiofili. (…) Le mie canzoni per me erano troppo importanti. Erano
loro il mio precettore, la mia guida verso una coscienza alterata della
realtà, una repubblica diversa, una repubblica liberata. Greil Marcus,
trent’anni dopo, l’avrebbe chiamata la Repubblica Invisibile.»
Bob Dylan Chronicles - Feltrinelli (2004-2007) p. 33-34

Eppure i tempi stavano davvero cambiando: l’ondata inglese anche in America era
alle porte, Beatles e Rolling Stones stavano per diventare i nuovi
idoli dei giovani appassionati di musica. E Bob Dylan si apprestava a
compiere la prima delle innumerevoli svolte che avrebbero poi
caratterizzato tutta la sua lunga e contraddittoria carriera. Lo
“scandalo” si consuma al Festival di Newport del 1965, e segna uno spartiacque nella storia del rock.
Al più famoso festival folk americano Dylan si presenta accompagnato da un gruppo
con chitarra elettrica, basso e batteria, e si assicura che il volume sia
decisamente più alto del solito. Il pubblico dei puristi rimane a bocca aperta.
Partono bordate di fischi.
Ma Bob Dylan insisterà nella sua performance.
Era ufficialmente nato il folk-rock.

« How does it feel How does it feel To be on your own With no direction home
Like a complete unknown Like a rolling stone?»
Like a rolling stone –
Highway 61 revisitated (1965)

E se il genio fosse semplicemente una persona che le idee semplici
ed efficaci che gli vengono in mente, le mette in pratica?
Il “68” di Bob Dylan si chiude nel ’65. Dopo Blonde on blonde
(primo album doppio del rock) un incidente in moto
favorisce un anno di ritiro dalle scene. Torna nel ’67 con John Wesley
Harding, «un disco di canzoni parabola, con molti riferimenti alla
Bibbia, musicalmente molto semplice, una basso acustico, una batteria e
la sua chitarra, proprio nell’anno della nascita della psichedelica e
del nuovo rock che lui stesso aveva contribuito a creare.
Bob Dylan biography – Anzio jazz 2001».

Nel 1969 esce Nashville skyline –al quale collabora Johnny Cash-
e si tratta in tutto e per tutto di un disco country.

« Nel 1968 i Beatles erano in India. L’America era
avvolta in un manto d’ira. Gli studenti universitari sfasciavano
automobili parcheggiate e infrangevano vetrine. La guerra in Vietnam
stava precipitando il paese in una profonda depressione. Le città erano
in fiamme, le manganellate piovevano. Operai iscritti ai sindacati
picchiavano ragazzi con mazze da baseball. L’immaginario Don Juan,
misterioso uomo di medicina messicano, era divenuto l’ultimo grido
della coscienza e di un nuovo livello di consapevolezza e di forza
vitale, cose che stava impugnando come un machete.

I libri su di lui non restavano a lungo sugli scaffali.
L’uso dell’acido era al suo culmine.
Era l’acido a dire come ci si doveva comportare. La nuova
concezione del mondo stava cambiando la società e tutto si muoveva in
fretta, a tutta velocità. Luci psichedeliche, luci nere, alternativi, l’ondata del futuro.
Studenti che cercavano di conquistare le università
nazionali, attivisti contro la guerra che costringevano ad aspri
confronti, maoisti, marxisti, castristi, ragazzi di sinistra che
avevano letto i manualetti di istruzioni di Che Guevara e che stavano
dando l’assalto all’economia.

Kerouac si era ritirato dalla scena e
gli organi di stampa ufficiali gettavano benzina sul fuoco, alimentando
le fiamme dell’isteria. A guardare i telegiornali, pareva che l’intera
nazione si fosse incendiata e che ogni giorno ci fosse una nuova
rivolta in una città diversa. Tutto si giocava al limite del rischio e
del mutamento, le giungle d’America venivano ripulite, e le cose che
erano sempre state in bianco e nero adesso esplodevano in pieni,
sgargianti colori.»
Bob Dylan Chronicles – Feltrinelli (2004-2007) p. 103

In una decade di prolificità artistica quasi senza pari, il
1968 è l’unico anno in cui Bob Dylan non pubblica nessun disco.

It’s all over now, baby blue?
Don’t think twice, it’s allright!
(tanti saluti!) Luca Mirarchi - Maggio 2008

Complimenti Luca , hai fatto un lavoro quantitativamente e qualitativamente davvero buono, facessero tutti così ! Grazie , alla prossima :o)
Mr.Tambourine

 

5292

Ciao Mr. T,
il problema non è nel numero delle canzoni che Bob porta ad
ogni tour... Che siano 125 o 231 o 1234 non è quello che conta... Anzi
forse ne porta anche troppe... Sarebbe molto meglio che ne portasse
magari anche solo 17 ed eseguisse sempre quelle tutte le sere... ma che
in quelle 17 ce ne fossero almeno cinque o sei veramente nuove... Il
problema infatti è che le 125 etc. sono tante ma sono pescate sempre
nelle stesse canzoni da una vita... Non c'è un briciolo di
imprevedibilità... è roba di cui io ho ormai nausea, e come me credo
moltissimi... E non si dica che Bob suona per quelli che non l'hanno
mai visto... perchè a quelli se gli fa sentire Watching the river flow o
Changing of the guards non cambia niente... ma per noi fedelissimi cambia e come!!!!
 

E invece il problema è proprio questo , quali sono le 17 canzoni che deve portare in concerto ? Tu hai la tua idea , Paolo Vites la sua , io la mia , Dario Twist of Fate la sua , Davide the Saint la sua , Alessandro Carrera la sua , Bruno Jackass la sua , ognuno dei Maggiesfarmers la sua , allora , chi la scrive questa scaletta ? Volete provare a mandarmele , oguno la sua , così  poi le confrontiamo ? Ci troveremmo alle prese con 10.000 scalette una diversa dall'altra e non ne usciremo più , bene fa Dylan a fare quello che vuole , ( lo ha sempre fatto ) infischiandose delle mie opinioni , delle tue , di quelle di Paolo Vites o Alessandro Carrera , insomma di tutti quelli che hanno scritto su di lui , ognuno con le sue ragioni e le sua motivazioni , non c'è altra soluzione , "do what you think you should do" dice Dylan , e questo metodo ha sempre adottato e non lo abbandonerà mai , e il mondo ed i critici dicano quello che vogliono , non è questo il suo problema . Questi sono i nostri problemi , non i suoi , lui ( lo ha sempre dimostrato ) non funziona come noi , lui è diverso , unico , lui funziona a modo suo  ( parole di Joan Baez ) e finora i fatti gli hanno sempre dato ragione . Lui canta e suona come gli gira , che canti o mugugni non fa nessuna differenza , lui è così , e finchè la gente andrà ai concerti continuerà a farlo , che ci piaccia o no quello che fa .

O se sostituisce Tweedle Dee con Tight connection...
Oppure Summer Days con Day of the locusts... E poi c'è il discorso
musicale... Questi arrangiamenti hanno stufato ormai da un pezzo... Ci
vuole linfa nuova, un sound più vicino al rock degli anni settanta o
ottanta... E poi la voce di Bob ormai è finita, bisogna riconoscerlo...
Ce la fa ancora a cantare ed anche egregiamente alla sua maniera ma
sono escamotage, trucchetti... Non si può negare che di fatto NON
CANTA... Perchè non dare una sterzata al sound con il ritorno delle
voci femminili? Sarebbe una manna per lui che sarebbe aiutato in
maniera egregia (basta ricordare tutti i capolavori di concerti quando
era accompagnato dalla Queens... e parliamo di decennio e passa... non
di tre o quattro concerti). Canzoni che si presterebbero
all'arrangiamento in questo senso Bob ne ha centinaia...
 

L'hai detto tu , Dylan non canta più , allora puoi mettergli dietro 200 coriste , la filarmonica di New York e tutto quello che ti viene in mente , il suono sarà ricchissimo , meraviglioso e lui continuerà a non cantare perchè la voce non ce l'ha più come quella di una volta , desistete dalla protesta , sembrate quelli di Newport , lasciate da parte le vostre idee ed accettatelo per quello che è e non per quello che era .

Ad esempio Massimo Bubola che non ha certo una voce potente in concerto con
l'aiuto delle coriste fa cose egregie... Perchè non ammettere umilmente
che a 67 anni non ce la fai più...? Riforma le Queens of Rhythm (le hai
create tu non io) e fai almeno un tour con quel sound... Sarebbe almeno
una novità e non credo che qualcuno si sparerebbe per questo... anzi!
(e io sono sicuro che sarebbero grandiosi, tanto che la cosa più bella
recente che ho visto fare a Bob è il duetto con la voce di Norah Jones).

Ed inoltre non è mica obbligato a fare un concerto intero così...
se il problema fosse di non snaturare del tutto il sound attuale...
Potrebbe fare anche metà e metà...
Del resto al tempo delle Queens c'erano ben i momenti più blues
in cui le ragazze non avevano un gran ruolo... Anzi riguardando oggi
quei concerti, la cosa esaltante (al di là del fatto naturalmente che
erano periodi stratosferici che Dylan non raggiungerà ovviamente mai
più campasse anche mille anni) era che c'era una varietà incredibile ed
una perfetta alternanza di suoni e di atmosfere...                                                                                                                  

The times they are a-changed !!! My friends , altri tempi , altri musicisti , altro Dylan , l'acqua passata non macina più ,   questo lo sappiamo tutti , allora mi chiedo perchè fate così fatica tutti ad accettare la realtà ?

Oggi il concerto di Bob è uguale dall'inizio alla fine con quel sound che Vites definisce
finto funk blues e che alla lunga è davvero una palla.
In conclusione ecco i punti del pezzo di Vites che dovrebbero far riflettere: "Credo
che quest'anno sarà la prima volta, da quando lo vidi nel 1984, che non
andrò a vederlo. Ho sentito alcuni brani da un concerto tenuto qualche
sera fa: un amico scozzese ha definito la voce di Dylan "una imitazione
dei mugolii di Elephant Man" e sentendo questa Tryin' to get to Heaven
direi che ha ragione. Ma non solo la voce: da anni ormai, da quando è
andato via l'ottimo Freddy Koella a fine 2003, si è circondato di un
gruppo di musicisti incapaci di dare il benché minimo spessore alle sue
canzoni: arrangiamenti sempre identici, sorta di tentativo di fare del
funk-blues, che si tratti di Mr Tambourine Man o Can't Wait, nessuno
spunto strumentale, insomma una noia mortale. Scalette sempre
identiche, con pezzi scelti dagli ultimi due dischi più "i grandi
classici": insomma Dylan goes to Las Vegas. E' dal 2004 che non mi
diverto più a un suo concerto, gli ho dato chance di "resurrezione"
fino ad adesso, fidandomi della sua abilità a svolte impossibili, ma ci
rinuncio."

Ciao ,
Michele "Napoleon in rags"

 

Dylan è quello che da oggi , non quello che avete in mente voi , non riuscite a soffocare il ricordo di qualcosa di meraviglioso che non c'è più , che il tempo ha cambiato . Avete ragione , i suoi concerti sono oggi una palla tremenda , anche per me , anch'io non andrò ai concerti , dovrei fare recensioni che ammazzano Dylan , le recensioni sono una cosa seria , pane al pane e vino al vino , puoi anche inventarti di aver visto e sentito un concerto ed un Dylan stratosferici , ma poi fai la figura del pirla , apprezzo la sincerità di Paolo , la tua che è anche la mia , non ci andiamo e basta , e le recensioni lasciamole fare agli altri , tutti hanno il diritto di dire la loro e pensarla come vogliono , ma la gente ti giudica anche in base a quello che scrivi , se scrivi cazzate è matematico che fai la figura del cazzone . Così la penso io , non pretendo di avere la verità in mano , è solo la mia opinione espressa con sincerità , come sincera è la tua e quella di Paolo , forse io ho meno rimpianti , ma questo non vuol dire che non continuo ad amare le canzoni di Bob , hai sentito quanto sono belle Nettie Moore , Spitit of the water e Working man blues ? Da sogno e da brivido , si può pretendere altro da un uomo , si può pretendere di più da Dylan , da questo Dylan ?.

Mr.Tambourine

 

5293

ciao mr. Tambourine anzitutto complimenti
per il sito sta facendo un ottimo lavoro e penso tutti apprezzino lo
sforzo! volevo postare questo link di un video del concerto in Islanda
del 26/05/08 che apre il tour europeo c'e solo l'audio ma mi sembra che
Bob sia in ottima forma e che possiamo ben sperare per le date
italiane...chissà se puo metterlo nella pagina delle novità perchè se
no diventa diventa vecchio e non è più interessante...grazie mille e
ancora complimenti http://it.youtube.com/watch?v=Mjnj9Mp36OE
Aldo


Caro Aldo , grazie per la segnalazione che è davvero interessante , non preoccuparti , tre giorni di differenza non rendono una cosa inutile e non attuale , grazie per le belle parole , alla prossima , ciao :o)

Mr.Tambourine

 

5294

Questa è la mia Top Ten :

1. Blind Willie mcTell
2. man in the long black coat
3. ain't talking

4. girl from the north country
5. the lonesome death oh Hattie Carrol

6. series of dreams
7. north country blues
8. stuck inside of Mobile with the Memphis blues again

9. nettie moore
10. mississippi

Giorgio

Grazie , le ho aggiunte alla classifica delle canzoni più votate , ciao .

Mr.Tambourine

 

5295

Ciao tambourine , ti segnalo questa sentita versione di nick cave e kylie minogue di Death is not the end di Bob,         Angelo

http://it.youtube.com/watch?v=KTSyqlRV2D0&feature=related

Grazie Angelo , versione davvero bella , merita un bel voto : 8 , Paolo Vites aveva ragione nel segnalarla nel suo libro "Bob Dylan - 40 anni di canzoni -"

Mr.Tambourine

 

5296 

DYLAN A COLORI : di Alfredo Della Valle "McTell"

Mmmm....ecco l'occasione per carpire qualcosa dall'anima di Dylan.                                                                                      Uno dei suoi disegni! Il tratto della sua matita è vivo, frenetico e
riflessivo al tempo stesso. Il testone del soggetto in primo piano è
pieno di cielo. E' pieno di quell'azzurro freddo che riempie il cielo
visto da un aereo; pare persino di vedere qualche nuvola. Prende forma
l'idea che il soggetto sia un musicista in procinto di partire, o
appena tornato. Oppure la testa del musicista è azzurra e vuota per
mere esigenze di correzione. Gli occhi sono una parte ostica per un
disegnatore. Esprimono tutta la persona ed è facile sbagliarli. Gli
saranno venuti male e in fase di colorazione (sembra essere una gauche)
ha deciso di riempire tutto con il ceruleo e il bianco, creando ad arte
una compensazione cromatica d'insieme perfetta. Inoltre il viso vuoto
permette di fantasticare sull'identità dando origine a mille
interpretazioni differenti. Esattamente come con le sue canzoni. La
chitarra è inequivocabilmente un'acustica. La parte di manico/tastiera
visibile è strozzata al centro, come in un disegno cubista. Tutti gli
elementi del disegno hanno una geometria sghemba ma la prospettiva è
perfetta. Il punto di osservazione è particolare. Posso immaginare
Dylan sdraiato su una specie di letto a castello, intento a ritrarre un
suo musicista compagno di camera. Mmm no ...forse è una foto fatta al
volo con il braccio alzato e forse dylan la sta copiando dal suo
telefonino nella solitudine del suo camper, durante un tour. Comunque,
è affascinante immaginare Dylan impegnato in tutto questo. Bah. ...
Andiamo oltre: fuori dalla finestra è visibile un edificio che
somiglia ad un tempio greco. Qui le linee mi ricordano Matisse. I
colori mi ricordano Matisse. Nella parte alta del disegno Dylan
dimostra una padronanza cromatica non indifferente. Accosta con azzardo
il giallo limone delle pareti interne al rosa quasi shocking del
cielo. Azzarda e vince, perchè il tutto nell'insieme è gradevolissimo.
Anche perchè ai lati del disegno Dylan compensa i toni caldi del cielo
con il verde della parete di sinistra e l'azzurro freddo della tenda
sempre a destra. Tanto di cappello quindi, al senso del colore di Mr.
Dylan. Frugando nei dettagli ci si potrebbe scrivere un libro:
l'oggetto sulla cassapanca arancione, l'oggetto nero sopra la finestra,
l'oggetto visibile per metà nella camera a sinistra. Cosa sono?
Quello nella camera a sinistra potrebbe sembrare un banco di scuola e
se si guarda bene fuori da quella finestra sembra di vedere il busto di
un bimbo con una maglia blù. Una scuola? L'oggetto nero sulla finestra
a destra? Una radio? O una macchina parcheggiata da basso e pronta per
ripartire? Poco importa...come nelle sue canzoni. Chi se ne frega di
cosa vuole rappresentare esattamente lui. Con quella linea. O con
quella frase. Nessun grande artista si è mai preoccupato di comunicare
un messaggio univoco, tantomeno il maestro. Piuttosto, rendendo
pubblici i suoi disegni, si sarà preoccupato di innescare emozioni
nell'osservatore. In questo caso, almeno con me Mr. Dylan ha centrato
l'obiettivo.

McTell
@tiscali.it

 

link originale  http://locustsong.blogspot.com/2008/05/dylan-colori.html

Bravo Alfredo , ottimo lavoro , che oltre al resto si distingue dalle cose usuali , personalmente ho apprezzato molto questo tuo saggio e sono sicuro che così sarà per tanti altri Maggiesfarmers , we are waiting for the next !!! Ciao e grazie , :o)

Mr.Tambourine

                                                                                                                                                                    

5297 

Caro tambourine , giorni fa ho letto la notizia che riporto sotto con tre fotografie . Sono un appassionato oltre che del Nostro anche dei Beatles ( Lennoniano veramente , comunque i Beatles sono stati parte della mia gioventù e Ringo era il più simpatico , con quella sua aria un pò bohemiene , da persona semplice . La notizia mi ha lasciato il sale in bocca , possibile che esista gente così banale ? Ciao "Rocky Raccoon" - Roma

Ringo Starr ‘decapitato’ dai cittadini di Liverpool
I cittadini di Liverpool sono offesi con Ringo Starr, tanto da averlo metaforicamente (ma non solo) decapitato.
Durante un concerto nella città natale, l’ex Beatle aveva parlato sul palco di un possibile ritorno a casa: i suoi ex concittadini si sono però offesi quando l’artista, in seguito, ha smentito le sue stesse parole dichiarando che si trattava solo di un modo per far felice il pubblico presente all’evento.
Questa confessione è costata la testa alla sua statua, posta di fronte alla stazione ferroviaria di Liverpool: mentre le raffigurazioni dei suoi compagni John, Paul e George sono rimaste intatte, quella del batterista è stata gravemente danneggiata. (Fonti: Corriere della Sera e La Repubblica)

 

Un vecchio proverbio dice : La mamma dei cretini è sempre incinta !!!! Isn't it caro "Rocky Raccoon" ? Purtroppo oggi c'è un sacco di gente che tiene il cervello ( e di conseguenza l'intelligenza ) chiuso in uno scatolone in the basement or in the garage , tanto non gli serve . Sono andato a cercare la notizia ed ho visto che il comune di Liverpool stà restaurando la statua che presto tornerà al suo posto ed il tutto sarà sorvegliato da telecamere , un cretino filmato si trova e si punisce più facilmente , specialmente in Inghilterra !!! Ciao e grazie ,

Mr.Tambourine

 

5298 

Ciao , una domanda , ma il tour di Bob non doveva far tappa anche a Firenze ? Come mai la mia città è stata esclusa ? Mi sapresti dire qualcosa in proposito ? Grazie per la risposta e complimenti per il sito . Jackson - Firenze .

Questo non te lo sò dire Jackson , programmare un concerto di Dylan non è uno scherzo , devi metterti in ballo un bel pezzo prima e confermare la data inviando un acconto sul cachet , in America fanno così , no money no play , intanto che a Firenze si dilungavano in discussioni per decidere le varie competenze , Trento , Bergamo ed Chatillon , forse più snelli da quel punto di vista hanno lasciato Firenze al palo . Senza contare la difficoltà di inserire una data quando una certa parte del tour è già stata fissata , ma non credo proprio che la colpa si possa imputare al management di Dylan . Spera nel prossimo tour che i locali egemoni abbiano imparato la lezione .Comunque a questo proposito ho ricevuto una segnalazione dal mio servizio "Dylan alert" , l'articolo cerca satiricamente le ragioni dell'immobilità o delle difficoltà fiorentine . Clicca qui . ciao :o)

Mr.Tambourine

 

5299 

Sottopongo all'attenzione di tutti i Maggiesfarmers questo articolo arrivatomi dal mio servizio "Dyaln alert" , ecco qua :

Se il Mercato balla con Dylan                                                                                                                                               (di Giuseppe Raspadori)

Ehi, Mr Tambourine/man suona un'altra canzone per me..., sento venire da lontano il canto di Bob Dylan, che a luglio pure lui sarà a Trento, mentre si dipana la lezione magistrale del prof Krug/man. Magistrale veramente, perché, lui non l'ha detto ma ciò che cantava Dylan il professore di Priceston ce l'ha fatto intuire, ed è il cuore del problema di tutto questo Festival.

Mercato e democrazia marciano assieme con la libertà, si dice, ed è un bel busillis quando di fronte a noi abbiamo lo sviluppo di una Cina che della democrazia è l'opposto. E allora? E allora succederà come nel '43, ricorda il prof, quando la democrazia s'impose sì, e per fortuna per noi, con la forza delle armi?

Ma oggi che siamo nel terzo millennio e che la tecnologia ha fatto passi da gigante e permette a tutti noi di non soffermarci sull'esteriorità dei volti ma andare dritti all'analisi delle realtà genetiche, beh, allora possiamo agevolmente dirci che la libertà di mercato ha il proprio gene fondante nella competitività e concorrenza, ma il gene che sta alla base delle libertà democratiche è invece un altro, caro Krugman, è il rispetto, la parità di diritti, e tutto ciò che ha per oggetto l'incontro e il bene comune delle persone. E allora qui sta il punto, attorno a cui tutto il Festivaleconomico danzerà lungo questi 5 giorni, e che emerge forte dalla relazione d'apertura.

Chi deve suonar la danza che mister Mercato vuol ballare con madama Democrazia? E' il Mercato che impone i propri ritmi alla Democrazia? E' la legge della competitività della libertà di mercato che deve penetrare le viscere di ciascuno di noi, trasformarsi in nuova ideologia, tanto che ogni uomo veda nell'altro un competitor e, come una bandiera dei rapporti umani, valga il mors tua vita mea dei produttori e dei commercianti? O la forza e la dinamicità della concorrenza deve fermarsi ai bordi del campo dove si gioca la partita dell'economia, ed è la politica, quella democratica del rispetto e dei diritti che deve sapere fissare i tempi e le regole al mercato?

Galimberti dice che la partita è nelle mani del predominante pensiero tecnologico ed economico. Ma noi che nello scorrere dei giorni viviam felicità e dolore sempre in connessione non all'andamento degli affari ma alla soddisfazione delle nostre relazioni sentimentali, noi diciamo che le leggi dell'economia non comprendono tutto il mondo della vita. Avanti col dibattito quindi, e massima
attenzione!

Qualcuno di voi riesce a spiegarmi il collegamento fra Dylan e l'argomento trattato dall'articolo ? Grazie ,

Mr.Tambourine

  

5300

Ciao , sono Angelo di Parma , posso chiederti secondo te qual'è in assoluto l'album più brutto di Dylan ?

Certo Angelo , sono tre gli album pretendenti alla palma del più brutto :

KNOCKED OUT LOADED , in tutto l'album si salva soltanto la straordinaria BROWNSVILLE GIRL

DOWN IN THE GROOVE. Un accozzaglia di cover insignificanti e brani originali, fra cui solo SILVIO si salva .

SELF PORTRAIT che è una sorta di raccolta di canzoni appartenenti alla tradizione, questo lavoro suscita molte critiche tanto che egli dichiarerà in seguito di aver fatto apposta un disco “brutto”.
Greil Marcus sintetizzera' l'umore dei fans con una recensione che inizia cosi':"Cos'e' sta merda?". Dylan si giustifichera', prima difendendo il suo disco, poi dichiarando di aver fatto di proposito un disco orribile, e di averlo fatto doppio per rincarare la dose: "...volevo fare qualcosa di tanto brutto, che la gente smettese di comprare i miei dischi...". Non sappiamo se sia vero o meno, fatto sta che Dylan raggiunse il suo scopo.


Dylan ( Columbia 1973 ) è a mio parere il più brutto in assoluto ,  una raccolta di scarti di registrazioni fatta uscire di proposito dalla Columbia per danneggiare ( o come avvertimento di stampo mafioso ) a Bob che aveva firmato un accordo con la Asylum . Subito dopo questa porcheria Dylan si affretterà a tornare alla Columbia , ma io non considero questo un album di Dylan ma un album di vendetta della Columbia , perciò questo disco è fuori concorso .

Ciao :o) ,

Mr.Tambourine

 

5301

Ciao Mr.Tambourine , complimenti per come gestisci il nostro sito quotidiano .                                                                      Va bene , Dylan ha vinto il Pulitzer , di certo se lo meritava , ma la domanda è : perchè non glielo hanno dato prima ? Hanno dato il Nobel a Dario Fo , non ti sembra esagerato ? Io l’avrei dato 100 volte a Bob invece che a Fo . Luca

Caro Luca  , la tua è la classica domanda da un milione di dollari , perchè glielo hanno dato solo ora lo sanno solo i parrucconi del direttivo del premio Pulitzer , azzardo un'ipotesi : probabilmente la vergogna di avere ignorato uno come Dylan era un peso insostenibile per la loro coscenza :o) .

Per quanto riguarda Fo non mi sembra esagerato , il Nobel lo meritava tutto , Dario è molto più conosciuto all'estero che in Italia , come dice la frase latina : Nemo propheta in patria . Credo che la frase sia adatta sia per Bob che per Dario , comunque alla fine è arrivato.......il primo passo è stato fatto...........ora aspettiamo il Nobel !!! Ciao :o)

Mr.Tambourine

 

CLASSIFICA ALBUM PIU' VOTATI

1)  Highway 61 revisited

2)  Blonde on blonde

3)  Desire

4)  "Love and theft"

5)  Oh mercy

6)  Bringing it all back home

7)  Time out of mind

8)  The times they are a-changin'

9)  The freewheelin' Bob Dylan

10) Blood on the tracks

11) Blind Willie mcTell

12) Man in the long black coat

13) Ain't talking

14) Girl from the north country

15) The lonesome death oh Hattie Carrol

16) Series of dreams

17) Morth country blues

18) Stuck inside of Mobile with the Memphis blues again

19) Nettie moore

20) Mississippi

 

CLASSIFICA CANZONI PIU' VOTATE

  1)   LILY, ROSEMARY AND THE JACK OF HEARTS
  2)   MY BACK PAGES
  3)   HURRICANE
  4)   LIKE A ROLLING STONE
  5)   SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES
  6)   ONE MORE CUP OF COFFEE
  7)   BLOWIN' IN THE WIND
  8)   IDIOT WIND
  9)   MR TAMBOURINE MAN
 10)  IF YOU SEE HER SAY HELLO


 

LE CITAZIONI DYLANIANE NEI FILM

Nota: in questa lista vanno inseriti solo ed esclusivamente i film in cui Dylan viene citato in qualche modo (il suo nome, un verso di una sua canzone, un poster, una copertina di un disco, o qualsiasi altro rimando di questo genere) e non quelli in cui appaiono semplicemente sue canzoni o cover delle sue canzoni (nè ovviamente quelli direttamente dedicati a lui come "Io non sono qui" o quelli fatti da lui of course... ;o) )
Aiutateci ad allungare la lista e segnalate, segnalate, segnalate...

                                                                                                                                                                                               Una casa alla fine del mondo"(con Colin Farrell 2004 )                                                                                                                  Ma il cielo è sempre più blu, di Marco Turco (Fiction TV)
It's a free world, di Ken Loach
Vanilla sky, di Cameron Crowe
The ladykillers, di Ethan Coen e Joel Coen
Grindhouse (segmento Deathproof), di Quentin Tarantino
Ricky e Barabba, di Christian De Sica
Vacanze di Natale 2000, di Carlo Vanzina
Dangerous Minds, di John N. Smith
Simpson (vari episodi del cartone animato di Matt Groening)
Due nel mirino
Lady in the water, di M. Night Shyamalan
Walk the line, di James Mangold
The Doors, di Oliver Stone
Scrivimi una canzone
Blow, di Ted Demme
Bob Roberts, di Tim Robbins
The Hunted - La preda, di William Friedkin
Interstate 60, di Bob Gale
Be Cool, di F. Gary Gray
L'amore e' eterno finche' dura, di Carlo Verdone
Al Lupo Al Lupo, di Carlo Verdone
Io e Annie , di Woody Allen ( Just like a woman )

 
I RIFERIMENTI A DYLAN NEI ROMANZI O IN ALTRE OPERE LETTERARIE
 

Vuoi contribuire ad allungare la lista sottostante? Segnala a spettral@gmail.it i romanzi, i racconti o le altre opere letterarie in cui viene citato direttamente o indirettamente Bob Dylan

 

- "Music Box", Curcu&Genovese, Trento, 2006. ( Marc Pontoni )
- "Nel momento" di Andrea De Carlo
- "Alta fedeltà" di Nick Hornby
- "La spia e la rockstar" di Liaty Pisani, Fazi, 2006
- "L'era del porco" di Gianluca Morozzi, Parma, Guanda, 2005
- "Scirocco" di Girolamo De Michele, Torino, Einaudi, 2005
- "Giorni di un uomo sottile" di Ernesto Aloia nella sua raccolta "Chi si ricorda di Peter Szoke?", minimum fax 2003
- "La ragazza dai capelli di cobalto" di Gianluca Morozzi, nell'antologia di vari autori "Strettamente Personale", ed. Pendragon, 2005.
- "L'Emilia o la dura legge della musica" di Gianluca Morozzi - Guanda
- "Tokyo blues" di Murakami Haruki - Norvegian Wood (trad. ital. Milano, Feltrinelli)
- "Dance dance dance" di Murakami Haruki (trad. ital. Torino, Einaudi)
- "La Torre Nera" di Stephen King
- "I giorni felici di California Avenue" di Adam Langer
- "Per sempre giovane" di Gianni Biondillo, edizioni Guanda - 2006
- "Americana" di Don de Lillo
- "Denti bianchi" di Zadie Smith
- "La Danza del Pitone", di Norman Silver
- "Troppi paradisi" di Walter Siti, Einaudi
- "La fortezza della solitudine" di Jonathan  Lethem (Tropea)
- "Siamo tutti nella stessa  barca" di Owen King (Frassinelli)
- "Come dio comanda" di N. Ammaniti (Mondadori)
- "Accecati dalla luce" di Gianluca Morozzi (Fernandel)
- "Chi è quel signore vestito di bianco vicino a Bob Dylan?" di Gianluca Morozzi ("Vertigine", numero unico - 2006)
- "Il cielo sopra Parigi" di Teo Lorini (Fernandel n. 58)
- "Venerati maestri" di E. Berselli (Mondadori)
- "Zona disagio" di Jonhatan Franzen (Einaudi)
- "Una vita da lettore" di Nick Hornby
- "Ragionevoli Dubbi" di Gianrico Carofiglio - Sellerio editore
- "31 Canzoni" di Nick Hornby
- "Questa scuola non è un'azienda. I racconti del prof. Bingo" di Vittorio Vandelli
- "I ponti di Madison County'' di R. J. Waller
- "La cultura del controllo" di David Garland
- "Il paese mancato" di Guido Crainz
- "Paura e disgusto a Las Vegas" di Hunter S. Thompson
- "L'ultima tazza di caffé" di Teo Lorini (da "Posa 'sto libro e baciami" - ed. Zandegù, Torino 2007)
- "Small world" di David Lodge
- "In cerca di te" di John Irving
- "Mi ammazzo, per il resto tutto ok" di Ned Vizzini, Mondadori.
- "Parlami d'amore" di Silvio Muccino e Carla Vangelista
- "Memorie di un artista della delusione" di Jonathan Lethem (Minimum fax)
- "Boccalone. Storia vera piena di bugie" di Enrico Palandri, Milano, L'erba voglio, 1979 (ristampato da Bompiani)
- "Vedi alla voce Radio Popolare", a cura di Sergio Ferrentino con Luca Gattuso e Tiziano Bonini, Milano, Garzanti, 2006, p. 240 ("Live In Paris  - 1978").
- "Jim ha cambiato strada"(1987) di Jim Carroll. Edizione originale "Forced Entries:The Downtown Diaries 1971-1973", traduzione italiana: Milano, Frassinelli, 1997.
- "Desperation" di Stephen King
- "La bambola che dorme" di Jeffery Deaver, trad. ital., Milano, Sonzogno, 2007.
- "Testadipazzo-Brooklyn senza madre" di Jonathan  Lethem (Tropea, e in ed. tascabile Saggiatore)
- "Questo libro ti salverà la vita" di A.M. Homes
- "A long way down" (tradotto in italiano con "Non buttiamoci giù") ed. Guanda.
- "La gloria dell'indigente" di Davide Imbrogno - Ibiskos Editrice Risolo
- "Hellbook" di Michele Murino (ovvero "X-Files Bob")

 

per pubblicare le vostre mail scrivete a : spettral@gmail.it