MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

PARTE 427

 

5467

Se valgono le citazioni di Dylan anche nei saggi di antropologia culturale ne segnalo due: uno è piuttosto vecchio:
Hymes Dell (a cura di) Antropologia radicale, Milano, Bompiani, 1979.
L'altro è molto recente e di mia diretta conoscenza:
Spagna Francesco, Sulle orme della tradizione. Gli Indiani d'America e noi, Padova, Imprimitur, 2008.
In ambedue Dylan viene citato abbastanza diffusamente due o tre volte, o compare nell'indice analitico.
ciao ciao
Gypsy Flag

Certo che valgono , tabella aggiornata , ciao e grazie .

Mr.Tambourine

 

5468

Ciao Mr. Tambourine, complimenti per l'impegno con cui continui a
sostenere la Fattoria! Volevo segnalarti che è uscita su Onda Rock la
recensione di "Tell Tale Signs" e per l'occasione anche il secondo
capitolo della retrospettiva sulla carriera di Dylan, che si concentra
stavolta sugli anni Settanta...
ecco i link:
http://www.ondarock.it/recensioni/2008_bobdylan.htm

http://www.ondarock.it/songwriter/bobdylan.htm
Alla prossima!
Gabriele Benzing

Grazie Gabriele , come avrai visto li ho già pubblicati tutti e due nelle news , qui riporto la tua mail per gli eventuali Maggiesfarmers impossibilitati a visitare la fattoria tutti i giorni , alla prossima e grazie ancora , ciao :o)

Mr.Tambourine

 

5469

Ciao a tutti,
vorrei sapere chi e' che canta insieme a Bob Dylan in
"One more cup of coffe".
Non e' Joan Baez, vero?
Grazie e ciao
Roberto

No , la voce femminile è quella di EmmyLou Harris , inoltre  ti segnalo questa bellissima e sentita versione di Eric Burdon , ciao ,

Mr.Tambourine

 

5470

Ciao Mr. Tambourine,
ho trovato due recensioni di "Tell Tale Signs" che ti segnalo.
La prima è di Greil Marcus. Data l'autorevolezza del critico sarebbe utile tradurla per MF.

http://www.barnesandnoble.com/bn-review/note.asp?note=19470102

Questa la passiamo a Dean per farci la traduzione accurata

http://www.ondarock.it/recensioni/2008_bobdylan.htm

Questa invece mi è stata segnalata dall'autore stesso ( Gabrilele Benzing ) e l'avrai già letta nelle news
 

Ti segnalo, inoltre, che su Repubblica di oggi è stato avviato un sondaggio a proposito del Nobel per la letteratura che sarà assegnato giovedì. Tra i candidati c'è, ovviamente, anche il Nostro amato Bob. Io ho già votato. Naturalmente il nostro voto non avrà alcun peso ma hai visto mai! Ed allora votiamo in massa!

http://temi.repubblica.it/repubblica-sondaggio?pollId=1003

Questa l'ho messa nelle news di giovedi per far votare i nostri Maggiesfarmers

Un abbraccio
Marina

Cara Marina , sempre prezione le tue segnalazioni , non smettere , XOXO ,

Mr.Tambourine

 

5471

Per Maggies Farm,ho trovato questo....Dylan del 78?:-))

http://www.youtube.com/watch?v=T4UmAdapHK4&feature=related

Ciao!
Stefano.C

Questo video l'avevo già segnalato nelle nelle news il 16 settembre , successivamente era stato segnalatao già da Marina nella scorsa Talkin' , comunque grazie per la risegnalazione , il video è davvero divertente.

Mr.Tambourine

 

5472

Ciao Mr.T ,  volevo segnalare, a te a tutti i farmers il nuovo straordinario poema di Davide "The Saint" Imbrogno dal titolo "Gocce di vodka su lingue di santi blasfemi" che potete trovare sul mio blog:
 

http://fattichiarieamicizia79.splinder.com/

a mio avviso è un capolavoro, io l'ho paraognato a It's all right ma (I'm only bleeding)
ed è stato realizzato per una nobile causa umanitaria, quindi se puoi segnalarlo te ne sarei molto grato...

a presto
Dario

Sono d'accordo , è un capolavoro , Davide è sempre su livelli altissimi , grazie a te e grazie a lui , ciao :o)

Mr.Tambourine

 

5473

ciao ragazzi della fattoria,
mi volete spiegare perchè Dylan ha dichiarato che l'unica canzone politica che ha scritto è all along the watchtower?
e che diavolo significa subterranean homesick blues? non si capisce un' emerita mazza!
Domanda per mr. tambourine man: se ti chiedessero un giorno il perchè della tua passione per dylan che
risponderesti?
un bacione grosso sopratutto a te mr.T e a Napoleon
*smaccccck!*
Alessandra

Ciao Alessandra , grazie per il bacione , ma purtroppo devo passarlo a Napoleon ( Pag.1 - cap-1 - Par.1 del manuale di Maggie's Farm : Tutti i baci mandati alla Fattoria sono esclusivamente ed inappellabilmente dedicati a Michele " Napoleon in rags" !!!!!!!!!!!!!-. :o(

Domandina leggera la tua , cercherò di risponderti al meglio delle mie possibilità :

All Along the watchtower :

Credo che All along sia una canzone Totale , cioè che comprenda tutto , forse il meglio dal punto di vista della scrittura di Dylan. Determinare una scelta è impossibile , troppi sono i temi ed i riferimenti inseriti nella canzone , difficile individuare l'esatta interpretazione del testo e dei riferimenti storici , nomi e fatti. Fondamentalmente si tratta di un "avviso" , una specie di "io ve l'avevo detto" alla totalità delle incongruenze del sistema americano , che dice rosso e fa verde . Dylan pesca nella mente e negli scritti dei saggi del passato , usa la similitudione della distruzione di Babilonia per dire " Attenti , se si continua così potrebbe succedere anche a New York. Quasi una profezia biblica , molti anni dopo gli angeli della morte si abbatteranno sulle due torri di New York , e non impostra se New York ci sia ancora , non è stata distrutta completamente come Babilonia , ma la lezione è stata recepita , gli americano hanno accusato il colpo , Dylan li aveva avvertiti. Oggi tutti ritengono un cambiamento necessario , Obama grida a destra e a manca "Yes we can" , ma l'america è sempre un puma in agguato , e l'eventualitò di un Presidente di colore non è ancora molto digerita negli USA , potrebbero anche decidere di risolvere la questione a modo loro , come fecero coi Kennedy e con Martin Luther King , speriamo non accada , ma è un'eventualità da non sottovalutare.

Tornando alla canzone , dopo aver detto ( ben inteso a mio parere e valido solo per me ) quale potrebbe essere la spiegazione della frase che Bob disse affermando che All along era l'unica canzone politica che avesse scritto , ci sono altre diverse chiavi di lettura e di interpretazione che ti possono far comprendere il valore non misurabile di questo testo , ti elenco di seguito un pò di cose che sono state dette in proposito :

Per il mio arricchimento spirituale, leggevo "Hasidism and Modern Man" (L'Hassidismo e l'Uomo Moderno) di Martin Buber quando sono arrivata alle pagine 92-95 che sono state una rivelazione, parole chiave ed immagini che ho percepito essere i sentimenti espressi in "All Along The Watchtower". In quel periodo stavo ascoltando l'album "New Morning" che ha ulteriori indicazioni dell'influenza di Buber e che mi ha ispirato uno studio di due anni dell'opera di Buber e della vita e delle canzoni di Bob Dylan all'epoca in cui scrisse "John Wesley Harding" e "New Morning". Spero che questo mio saggio ispiri altri a guardare in profondità all'interno di questo argomento ed a scrivere ancora a proposito delle connessioni tra Martin Buber e Bob Dylan.

Non sono in grado di dirvi le influenze perchè sono troppe per essere menzionate... qualcosa come curve ed angoli e scorci che scompaiono alla vista e restano alle spalle. Qualcosa come i dischi che hai sentito una volta sola... il richiamo del coyote... il latrato di un bulldog... il miagolio di un gatto... il muggito di una mucca... il suono del fischio di un treno. Apri le orecchie e sei influenzato.

"Io sono le mie parole" - Bob Dylan (Shelton 194)

Nel 1963 per la sua parte in un fiasco della rivista Newsweek, il manager Albert Grossman presentò al suo cliente Bob Dylan un'offerta di pace: "un po' di libri" di Martin Buber (Shelton 195). L'Hassidismo, l'argomento principale dell'opera di Buber, fiorì alla metà del 18mo secolo in Polonia ed Ucraina. Il movimento mistico che nacque nei ghetti tra la gente, protestava contro l'Ebraismo elitario ed intellettuale ed enfatizzava i valori interiori emozionali della fede in Dio: pietà, gioia, amore attivo, ed era caratterizzato da un sentimento profondamente religioso, un puro e vivo desiderio di Dio. Lo stesso Martin Buber, trasformato dall'Hassidismo, cessò tutte le sue attività per studiare e tradurre racconti Hassidici. Per Buber, Hassidismo significava "un fondamentale modello di vita redenta" (Hasidism V).

Per riprendersi dal famigerato incidente motociclistico del 29 Luglio 1966, Bob Dylan si rivolse all'opera di Martin Buber ed al grosso tomo della Sacra Bibbia che era posto sempre aperto nello studio della sua casa di Woodstock. All'età di 25 anni, come lo stesso Buber, Dylan si ritirò dal mondo e si concentrò sullo studio e sulla scrittura. "Uno inizia con se stesso, cercando il proprio cuore, e trova una strada particolare per sè" (Buber, Hasidism 7). Il ritiro nello studio confermò a Dylan il suo posto ed il suo scopo nel mondo: "Marito, poeta, cantante, autore, guardiano, custode della casa... tutto quanto. Io sarò tutto questo" (McGregor 356).

Cosa resa evidente dalle canzoni che scrisse durante quel periodo, il ritiro nei testi costituì per Dylan (in termini tradizionali Ebrei) una "svolta" verso Dio. Teshuva: "Una svolta dalle aberrazioni che conduce alla "strada di Dio" (Tales of Hasidism 337). Dylan dichiarò all'epoca: "Quello che sto facendo principalmente è vedere solo pochi amici intimi... leggere libri di persone di cui non hai mai sentito parlare, pensare a dove sto andando, chiedermi perchè sto correndo, e perchè sono troppo confuso, cosa sto apprendendo, cosa sto dando, cosa sto prendendo. E soprattutto quello che sto facendo è tentare di migliorare me stesso e di fare musica migliore, che è tutta la mia vita" (McGregor 195).

La letteratura dell'Hassidismo tocca in profondità e probabilmente colpì intimamente il giovane uomo dirigendolo verso un punto cardine della propria vita. Dylan si era da poco sposato, aveva avuto l'esperienza della nascita dei suoi bambini, e - con l'improvviso colpo ricevuto in seguito all'incidente motociclistico - aveva affrontato la propria mortalità e la propria vulnerabilità.
L'Hassidismo come via spirituale trova i propri fondamenti nella pratica, nel semplice, nell'ordinario. La pratica come viene presentata da Buber è accessibile e naturale come respirare. Colui che cerca, inizia senza presunzione di santità superumana o divina: "umanamente santo tu sarai in me verso di me" (Hasidism 23), un luogo grande da cui iniziare un viaggio spirituale, specialmente per una "superstar" sulla quale gravava il peso di impossibili etichette appiccicategli addosso da fanatici devoti, etichette quali quella di Messia, Gesù Cristo, Principe del Folk, Profeta, Redentore, Portavoce di una Generazione.

L'Hassidismo insegna che ogni persona ha il suo dono speciale. Ognuno può vivere una santità fondata sull'umano, santificando il cibo, il sonno, la famiglia, la casa, la comunità, persino gli utensili, persino le parole, innalzando tutto a Dio, liberando le "scintille divine" che sono nascoste in tutto il creato, persino nelle cose inanimate. Mentre la "svolta" verso Dio è centrale nella vita di un Ebreo, Buber spiega che per l'hasid, il devoto, "la svolta" rinnova profondamente una persona ed è qualcosa di più grande di un semplice pentimento: "la svolta" cambia "l'intera essenza" di una persona.
Una persona che si è perduta trova una strada verso Dio, "una strada per l'adempimento di un incarico particolare", un incarico che è "destinato da Dio". L'hasid, quello devoto, che è ulteriormente benedetto con il dono della canzone, innalza le preghiere della gente con il suo canto, e nel caso di Dylan, per il suo pubblico, ogni parola comporta infinita responsabilità, ogni canzone fa sollevare nel mondo onde di potere ed è altamente influente. Così come la voce del devoto innalza le preghiere, uno sa che "il suo discorso è destino... il mondo ha bisogno di lui… e che lo attende ancora e sempre".

Durante il suo ritiro di convalescenza e di studio, Bob Dylan trovò una strada spirituale e la conferma del proprio destino nelle parole di Martin Buber e divenne un uomo nuovo, degno di creare nuove canzoni, cosa che fece. Risulta evidente nel lavoro di Dylan di questo periodo la "decisiva ricerca del cuore" e la "svolta" che inaugura una nuova "strada umana", una svolta che produsse un nuovo disco, un lavoro che Dylan definì "il primo album di rock biblico" (Shelton 389). Infatti ascoltando con attenzione e riflessione, e facendo riferimento costantemente alle opere di Martin Buber per l'illuminazione, siamo in grado di aumentare la nostra comprensione e l'apprezzamento della trasformazione spirituale di Bob Dylan così come essa traspare nella sua opera e trovare una chiave di lettura per le misteriose liriche di "John Wesley Harding".

Bob Dylan: "Se avessi avuto la possibilità, mi sarebbe piaciuto piuttosto vivere all'epoca di Re David, quando egli era il supremo sovrano di Israele". (Shelton 497) (la tradizione attribuisce il libro dei Salmi proprio a Re David).

"L'ho chiamato John Wesley Harding perchè quello era il titolo di una canzone che avevo e che non avevo idea di cosa parlasse, e nemmeno del perchè fosse sull'album". (Dylan, Biograph).

Il suo ritiro nello studio della materia spirituale portò un cambiamento drammatico nell'opera di Dylan, un cambiamento che è stato notato dai critici. Le canzoni che furono pubblicate su "John Wesley Harding", intese da Dylan come "le canzoni di tutti", sono descritte come storie che colpiscono al cuore ma che sono indecifrabili (Shelton 390). "John Wesley Harding" "non solo elude, ma sfida interpretazioni". Sebbene il significato sia ambiguo, i critici descrivono l'opera come potente, profonda, religiosa, morale, in cerca dell'anima, visionaria, confessionale, mistica. I miti e le parabole rendono semplice la "ricerca del cuore" da parte dell'artista, la sua confessione, la sua vulnerabilità, persino la sua paura. Dylan affermò: "John Wesley Harding è un album terrificante... Tutto quello che volevo fare era trovare le parole giuste" (Williams 45).

Il libro di Martin Buber "Good and Evil" aiuta ad illuminare l' "indecifrabile", l'ingannevole, ed anche la struttura dell'opera di Dylan. Buber scrive nell'introduzione a "Good and Evil": "Qui vengono esaminati diversi Salmi e, quando essi vengono sistemati nella giusta sequenza, si completano a vicenda come le tappe di un cammino personale, conducendo attraverso esperienze che commuovono e trasformano..."
La descrizione che Buber fa del proprio studio spiega in maniera appropriata l'allontanamento di Dylan dai suoi precedenti lavori, e certamente rispecchia il contenuto del nuovo "terrificante" album come un viaggio attraverso un cammino personale. Ed inoltre, per il contenuto ed il messaggio delle sue canzoni, Dylan utilizza i molti Salmi che Buber spiega nel suo libro.

John Wesley Harding was a friend to the poor...

(John Wesley Harding era un amico dei poveri...)

Con l'ispirazione ricevuta dalla lettura di "Good and Evil" di Buber e dei Salmi lì analizzati, Dylan intraprende un nuovo studio ed un ritorno alla sua primitiva difesa dei poveri. Evidente nei suoi primi lavori è l'interesse di Dylan per i diritti umani. Ma, con l'album "Another Side of Bob Dylan", il cantautore cambiò direzione e passò dagli interessi umanitari ad una consapevole messa in evidenza del proprio "spirito beffardo" dando risalto ad un nuovo corso (Shelton 219). Dinanzi a Dylan si stendevano i movimentati viaggi di strada, la "delirante visione" dei suoi successivi tre album di rottura del 1965/66 nei quali egli riversò "la sua assurda vita rock in altrettanto assurde invenzioni della sua immaginazione" (Shelton 225). "John Wesley Harding" rivela una nuova trasformazione dell'artista, una "svolta" rispetto alle frenesia ed all'eccesso di immagini affastellate l'una sull'altra. Il contenuto di "John Wesley Harding" riflette la personale indagine di Dylan nell'ambito della spiritualità, una ricerca di una calma interiore. E con la prima traccia dell'album (che dà il titolo al disco), Dylan ritorna alla compassione, all'interesse accorato nei confronti dei deboli, dei reietti, dei perdenti. "John Wesley Harding" è caratterizzato da una nuova musica che costituisce un momento di pausa con il suo sound organico e con una semplicità che sorprende, specialmente tenuto conto che si era nel pieno dell'esplosione di eccesso nel mondo del rock. La voce che si ascolta nell'album è chiara e sobria ed è intrisa della gravità di toni con la quale il Salmista parla per conto dei poveri.

Martin Buber spiega in "Good and Evil" che nei Salmi 12 e 82 Dio sorge per dare salvezza ai poveri, "i deboli, gli afflitti, gli infelici ed i bisognosi". Il Salmista precisa: gli indigenti, gli orfani, gli oppressi, i miserabili. In "John Wesley Harding" concetti similari sono affermati e ripetuti con forza. "John Wesley Harding was a friend to the poor... he was always known to lend a helping hand" ("John Wesley Harding era amico dei poveri... egli fu sempre noto per la sua disponibilità ad aiutare il prossimo"). La canzone guida dell'album celebra il tradizionale, leggendario motivo del fuorilegge, l'uomo sempre in viaggio, senza catene, libero, un uomo che è il sincero amico dei poveri. Harding, con la sua bellissima signora al fianco, è ricercato dalle autorità e le voci su di lui corrono di bocca in bocca, ma niente può essere provato, ed egli prosegue nella sua attività, aiutando gli onesti ed i bisognosi.
L'Harding di Dylan è uno dei "cani sciolti e fuggitivi", un riflesso umano di Shekina, "la gloria esiliata di Dio che vaga senza fine, separata dal suo 'signore'". L'uomo, come Harding, che viene reietto, scrive Martin Buber, è "amico di Dio" (Hasidism 73). In contrasto con Harding c'è, nella seconda traccia, la donna in catene che avvinghia il braccio del narratore con l'intenzione di fargli del male. Gli argomenti del Salmista echeggiano di nuovo in "The Ballad of Frankie Lee and Judas Priest" che ci ammonisce di aiutare il nostro prossimo con il suo peso. Ed il fatale errore del "povero immigrante" è quello di innamorarsi della ricchezza e di voltare le spalle al proprio prossimo. Come i Salmi analizzati da Martin Buber, l'album "biblico" di Dylan è popolato da uomini ai margini - il povero, il fuorilegge, l'emarginato, il ladro, lo sbandato, quelli che soffrono nel portare un peso troppo grande, l'hobo abbandonato, il povero immigrante. Le canzoni, come i Salmi, sono caratterizzate da una morale.

Bob Dylan: "La verità è solo una semplice immagine" (McGregor 205).

Dylan fa uso anche dell'esplorazione che Martin Buber compie nella verità e nelle menzogne. Buber intitola un capitolo del suo libro "Against the Generation of the Lie: Psalm 12" ("Contro la Generazione della Menzogna: Salmo 12"). Il Salmista qui dichiara: "Un uomo mente all'altro: entrambi parlano con labbra melliflue e con cuore doppio... pieni di vanagloria". I menzogneri dicono: "Se le parole sono nostre alleate, chi potrà dominarci?" Buber illumina: "La menzogna è il vero male" che gli uomini hanno introdotto nel mondo. Il narratore nel Salmo 12 "non soffre soltanto per i mentitori, ma per una generazione di menzogne, e la menzogna in questa generazione ha raggiutno il più alto grado di perfezione perchè, ingegnosamente controllata, essa significa supremazia” (Good and Evil 8).

Secondo i Salmi, il disperdersi del discorso umano è il risultato di un parlare mellifluo, fatto di adulazioni e lusinghe, il risultato di una lingua menzognera. Secondo gli Ebrei, le parole, le lettere e persino i ritmi del discorso, posseggono uno spirito vivo come una sorta di richiamo per un altro uomo e per Dio. "Sappi che ogni lettera è un essere vivente completo e se una persona legge una preghiera e vede le luci all'interno delle lettere... Dio approva" (Seigal 185).

Eppure ogni singola lettera con la propria ambivalenza ha il potere di ingannare, di nascondere, di dissimulare, di oscurare la verità. La lettera per uno dei nomi di Dio, ad esempio, può allo stesso tempo significare pace e menzogna. Per sua natura il discorso è viscido ed evasivo. Buber spiega che il Salmo 82 esprime la preoccupazione per un simile inganno: "Essi tessono le illusioni... una maniera di pensare... che essi non seguono". E così la menzogna appare veritiera. "La menzogna sgorga da "labbra melliflue", come sfoghi spontanei di esperienza e di intuito". Il potente parla solo per legare le persone a se stesse come schiavi.


Dylan scopre una nuova via nell'ambito di questi precetti: devozione alla verità, aborrimento della menzogna.
In "All Along The Watchtower", con una urgenza controllata, il ladro ammonisce il giullare invitandolo a dire la verità, "perchè l'ora si fa tarda". L'hobo solitario non ha nè famiglia, nè amici a causa del proprio ricatto, della propria corruzione e del proprio inganno. Il povero immigrante "mente con ogni suo respiro". Il titolo "Wicked Messenger" riecheggia il testo di Buber: "I mentitori camminano sulla terra nella malvagità (in inglese "wickedness", ndt). Per il Salmista, la verità di Dio è l'antidoto per le menzogne del malvagio. Anche il Salmista usa la parola: "I malvagi si pavoneggiano sotto tutti i punti di vista".
Il malvagio messaggero di Dylan "non può parlare ma solo adulare", lusingare, illudere. Riflettendo il Salmista che chiama Dio, la gente nella canzone di Dylan affronta il malvagio messaggero. Il confronto tra il messaggero e la gente apre il cuore del primo. La gente ammonisce: "Se non sei in grado di portare buone nuove allora non portarne affatto". Il confronto provoca il messaggero (la cui mente "moltiplica la materia più piccola") costringendolo a cercare il proprio cuore, a cambiare la sua canzone, a soppesare le proprie parole, a coltivare la verità. E' ancora Buber ad illuminare: "La menzogna ha preso il posto della buona volontà, della lealtà, della fidatezza, tra gli esseri umani. Il Salmo 37 afferma: "La bocca del giusto parla con parole di saggezza".
L'hasid, quello devoto, esprime la realtà piuttosto che oscurarla con ingannevoli giochi di parole. L'hasid cerca di essere "guarito dall'insegnamento senza anima", chè ogni sua parola può traboccare di santità. Alla luce di tali insegnamenti, noi siamo in grado di vedere che la parola retta, la parola onesta è ora chiaramente la meta di Dylan. In una intervista del 1967 rilasciata a Michael Iachetta a Woodstock, Dylan fa una dichiarazione in cui afferma il proprio interesse per le sue parole a proposito del suo ancora inedito romanzo dal titolo "Tarantula". "Gli editors continuano a fare revisioni, e le fanno sbagliate, ed il libro non può essere stampato finchè tutto non è corretto".

Hubert Saul cita Dylan del quale riporta una dichiarazione relativa a "John Wesley Harding": "Ma qui (nell'album) io ho avuto una cura maggiore nella scrittura". Jon Landau caratterizza le canzoni contenute in "John Wesley Harding" definendole un "tentativo di essere reali", e sostiene che Bob Dylan "fa meno giochi di parole che mai in precedenza... Il Dylan di "John Wesley Harding" è profondamente morale". Landau fa anche alcune riflessioni sul modo di cantare di Dylan che egli definisce "onesto", un modo di cantare che "non ascolterete su nessun altro disco oggi giorno". Dylan commenta così nel 1968 a proposito degli album precedenti a "John Wesley Harding": "C'era in quelle canzoni come una sorta di versi sfrenati... che potevano non significare niente del tutto, e andavano semplicemente avanti, e non si sapeva cosa sarebbe successo. Ora non scrivo più cose del genere".

Martin Buber afferma in "Hasidism and Modern Man" che una parola detta nella verità ha il potere di sollevare il mondo intero, è in grado di "mondare tutta la terra dal peccato". Bob Dylan riesamina questo precetto con riferimento al potere dell'individuo: "Ho sempre pensato che un solo uomo, il solitario cantore di ballate, con la propria chitarra ha il potere di sconfiggere un intero esercito se egli è consapevole di quello che sta facendo... Incantare una folla con la mia chitarra è la cosa più eroica che io sia in grado di fare" (Shelton 496). Egli dice a proposito di "Wicked Messenger" che "...il terzo verso si schiude... il tempo diventa più ampio... tutto quel che noi immaginiamo è davvero lì" (McGregor 277).

Signor Giudice, signora Giuria

Siete in grado di vedere la mia forma?

Se osserviamo il corrispondente Salmo 82, il "giudizio dei giudici", il significato oscuro di "Drifter’s Escape" diventa chiaro. Il Salmo si apre con la seguente immagine: Dio istituisce un processo nella corte del Paradiso per emettere il giudizio tra gli stessi dei. Dio condanna i potenti per aver favorito la malvagità ed il sopruso sui deboli. Dio sentenzia che gli dei "muoiano come muoiono gli uomini". Buber spiega l'interesse del Salmista, che il debole "riceva giustizia di fronte al malvagio". Dio castiga i giudici: "Essi non permettono che il debole sulla terra riceva giustizia" (Buber, Good and Evil 21). Il Salmista e Buber sottolineano entrambi che il potere del potente viene "prestato da Dio". Dylan espone gli eventi ed il messaggio nella sua canzone. Il giudice in "Drifter’s Escape" si curva per l'ingiustizia. La folla si agita. La giuria grida a gran voce. Si levano voci e grida di protesta. Dio mette fine alla follia con un lampo che illumina l'aula. Mentre tutti si inginocchiano in preghiera, lo sbandato fugge via. Il testo della canzone riecheggia l'invocazione del Salmista: "Lèvati o Dio, e giudica la terra", l'invocazione che gli uomini vogliono sentire ancora. Il cantautore canta ed enuncia nuovamente il messaggio racchiuso nella spiritualità e nell'esperienza umana.

"Io non reinvento costantemente me stesso. Io c'ero fin dall'inizio... Sono un mistero solo per coloro i quali non hanno provato le stesse cose che ho provato io" (Dylan, Biograph).

"Quando ascolti le canzoni sera dopo sera, alcune di esse in un certo senso ti influenzano" (Dylan, Biograph).

"All Along The Watchtower" mi è venuta durante una tempesta di lampi e tuoni. Sono sicuro che è andata così" (Dylan, Biograph).

Il biografo di Dylan, Anthony Scaduto, scrive che "All Along The Watchtower", la "più bella canzone dell'album", è tratta "in gran parte dal libro di Isaia con i presagi di una terribile distruzione di un mondo corrotto". Ad ogni modo, "parole chiave" ed immagini prese da un altro libro di Martin Buber, "Hasidism and Modern Man", fanno la loro comparsa nella canzone.
La confessionale e descrittiva storia di potere di Dylan rinarra i precetti del kavana. Buber spiega che il kavana è un mistico componente del credo Hassidico che ridefinisce "la strada". Buber spiega il kavana come il fine unico di redenzione quando il Messia giungerà per "liberare tutti gli esseri viventi". Il devoto aspetta la venuta del Messia come un padre aspetta che il suo unico figlio ritorni a casa da una terra lontana, in piedi sulla "torre di guardia" con "un vivo desiderio nei suoi occhi". Anche altri attendono colui che si sta avvicinando e sono consapevoli dello "stato incompleto in cui si trova il mondo...". Tutti guardano di fuori. Buber racconta questa "parabola" del "principe" che Dylan richiama nella sua canzone, e che Dylan descrive come una storia che si apre "in una maniera leggermente differente, in una maniera più strana", con "il ciclo degli eventi che si muove al contrario" (McGregor 277). "All along the watchtower, princes kept the view, while all the women came and went, barefoot servants too" (Lungo le torri di guardia, prìncipi osservavano, mentre tutte le donne andavano e venivano, ed anche i servitori scalzi").
La seconda parte della canzone continua ad utilizzare le idee e le immagini di Buber: la possibilità di redenzione del mondo grazie alla "forza della tempesta", a "minacce terribili". Le parole chiave e le immagini di Buber, la "raffica di vento", un "vento amaro" mentre "tutto intorno infuria la battaglia", affiorano nella musica e nelle parole di Dylan. Sentiamo nella musica "un ruggito che si avvicina" e sperimentiamo nei suoni della canzone "il seme dell'eternità nel terreno del tempo". Dylan rappresenta i pericoli con similari forze della natura: "Outside... a wild cat... confusion... two riders were approaching... the howling wind" ("All'esterno... un gatto selvatico... confusione... due cavalieri si avvicinavano... il vento ululava").

Per risollevare i caduti, per liberare coloro che sono stati imprigionati, Dylan rielabora il tema della discussione sul kavana di Buber nei versi di apertura di "All along the watchtower". Buber scrive che tutte le anime sono imprigionate in ogni luogo, e questa è la missione, libertà: "There must be some way out of here" ("Deve esserci una via di uscita"), così inizia la canzone. I personaggi della canzone, il giullare ed il ladro, "i senza voce", sono "tra coloro che sono stati banditi in esilio dalla società degli uomini". Buber scrive: "Colui la cui vita viene condotta in esilio non ha un'anima con cui possa parlare. Ma se un secondo straniero appare, i due possono confidare l'uno nell'altro" (Buber, Tales of Hasidism 89). Nel mezzo del saccheggio dell'avidità, nel mezzo della confusione, in mezzo ai "terribili pericoli", coloro i quali sono imprigionati aspettano di essere condotti verso la libertà, in attesa che in loro nascano le scintille della santità (Buber, Hasidism 180). L'attesa precede l'alba della trasformazione del mondo. Il giullare esprime la propria angoscia per la prosperità del male (un tema che ricorre continuamente nei Salmi). Egli dispera per l'arroganza e per lo sfruttamento che ammassano grandi ricchezze. La canzone mette in contrasto due tipi di uomini ed il conflitto tra il malvagio ed il potente da una parte e gli umili che sono puri di cuore dall'altra. Nel mezzo dei "terribili" pericoli, gli esiliati aspettano la libertà.

Il desiderio di agire e di lavorare, la passione di creare e di ristorare te stesso, la brama di silenzio ed il grido interiore di gioia... Metti tutte queste cose insieme nel tuo spirito e sarai santo (Essential Kabbalah 124)

Il misticismo Ebreo ed il lavoro di Martin Buber hanno avuto una grande influenza sull'opera di Bob Dylan ed hanno continuato a colorare il suo lavoro. Dopo il personale viaggio di trasformazione, la "ricerca del cuore", la "svolta" in direzione di Dio, e la confessione, arriva la celebrazione della redenzione che possiamo sentire nelle ultime due tracce di "John Wesley Harding".
"I’ll Be Your Baby Tonight", dice Dylan è "solo una semplice canzone, un semplice sentimento... scritto da un posto dove non c'è dolore" (Dylan, Biograph).
Il sentimento continua in quello che può essere considerato un lavoro complementare: "New Morning". Dopo il "terrificante" e primo "album biblico della storia del rock", Dylan produce con "New Morning" un momento di speranza, un cuore felice nella percezione dell'unità dell'esistenza, canzoni che egli canta con tutta la propria vita. "New Morning" è un emolliente: suoni che guariscono, la natura come cura per le acque agitate che turbinano tutto intorno, che (nel titolo e di canzone in canzone) trae ispirazione dalla letteratura dell'Hassidismo e dalla Kabbalah. "Ogni nuovo mattino, è grande la tua fiducia che il mondo diventi nuovo per noi ogni mattino" (Buber, Hasidism 83). L'album celebra l'unicità dell'esistenza. In "New Morning", il cantautore esprime "in tutte le cose... il Creatore che vive in tutte le cose (Buber, Hasidism 74) e benedice l'unione di uomo e donna che "attira la luce che viene dall'alto" (Matt 156).

Il punto di svolta va ricercato a Woodstock. Poco tempo dopo l'incidente. Dylan era seduto all'aperto una notte di luna piena. "Guardai in direzione dei lugubri boschi e mi dissi "Qualcosa deve cambiare"..." (Williams 24)

In un momento cardine della propria esistenza, in corrispondenza di un periodo di trasformazione nella propria vita, durante la sua indagine sulla spiritualità, con la direzione di Martin Buber ed una grande Bibbia sempre aperta nello studio della sua casa di Woodstock, Bob Dylan riconobbe il potenziale potere delle sue parole per redimere i caduti. Questa è la vocazione "umanamente umana" che, secondo la letteratura dell'Hassidismo, è offerta da Dio agli esseri umani. Buber spiega il potere mistico della parola: "La parola è un abisso attraverso il quale colui che parla passa con un balzo da una parte all'altra" (Hasidism 98). Buber avverte: "Una persona dovrebbe pronunciare le parole come se dentro di esse fossero aperti i cieli".
"Colui il quale conosce la melodia segreta che porta ciò che è dentro in ciò che è fuori, colui il quale conosce il sacro canto... è pieno del potere di Dio". Tutto questo viene enunciato da Dylan con le sue mistiche parole: "Questa è una canzone ispirata che mi è venuta da sè... Non è stato molto difficile scriverla. Era come se stessi trascrivendo le parole che provenivano da qualche altro luogo... La canzone si è scritta da sola." (Dylan, Biograph).

Michaela Cook insegna corsi di Composizione Inglese allo Chaffey College ed al San Bernardino Valley College in California e continua a condividere discorsi su Bob Dylan con i propri studenti ad ogni occasione.


traduzione di Michele Murino

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

ALL ALONG THE WATCHTOWER: Sono stati scritti trattati per interpretare questo celebre brano di Dylan (apparso sull'album John Wesley Harding). Fondamentalmente la maggioranza dei critici sono concordi nel vedere nella figura del giullare Dylan stesso ed in quella del ladro Gesù Cristo.
I due cavalieri che si avvicinano mentre il vento comincia a levarsi potrebbero essere due dei quattro cavalieri dell'Apocalisse.
Tutto l'album John Wesley Harding secondo quanto affermato dallo stesso Dylan è zeppo di riferimenti alla Bibbia (tanto che l'artista lo ha definito il primo album di rock biblico della storia).
Alcuni hanno addirittura voluto vedere nel nome scelto da Dylan come titolo dell'album un riferimento diretto a Dio. Prendendo le iniziali del nome di John Wesley Harding (un celebre bandito del Far-West!!) ed inserendovi le vocali (nel caso specifico la "e" la "o" e la "a") si ottiene infatti uno dei nomi di Dio: JWH + e o a = JeoWaH

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

http://83.103.52.33/maggiesfarm/zbabylon.htm di Mr.Tambourine

Inoltre l'argomento è trattato più profondamente nel libro di Michele Murino "Bob Dylan Percorsi".

Per Subterranean homesich blues ti allego la traduzione , leggi con attenzione e rifletti , capirai le parole del giovane Dylan che osserva il mondo che gli gira intorno.

BLUES SOTTERRANEI NOSTALGICI
parole e musica Bob Dylan

Johnny è in cantina
a mescolare la medicina
io sono sul pavimento
e penso al governo
L'uomo con l'impermeabile
mostra il distintivo
e dice di avere una brutta tosse
Vuole essere pagato
Fà attenzione ragazzo
è qualcosa che hai fatto
Dio sa quando
ma lo stai rifacendo
meglio che svicoli nel vicolo
per cercare un nuovo amico
Il tizio con il cappello di pelle di procione
nel grande recinto
vuole banconote da undici dollari
tu ne hai soltanto da dieci
 

Maggie arriva con pie' veloce
la faccia piena di fuliggine nera
dice che il calore ha messo
piante nel letto ma
comunque il telefono è intercettato
Maggie dice che molti dicono
che devono cacciare ai primi di maggio
ordini del magistrato
Fà attenzione ragazzo
non importa quello che hai fatto
cammina in punta di piedi
non provare "No doz"
meglio stare lontano da quelli
che portano in giro una manichetta antincendio
tieni il naso pulito
attento ai vestiti comuni
non hai bisogno di un meteorologo
per sapere da che parte soffia il vento

Ammàlati, guarisci
gira intorno ad un calamaio
Suona il campanello, difficile da dire
se qualcosa sarà venduta
sfòrzati, èscine,
ritorna, scrivi in braille,
và in prigione, salta la cauzione
arruòlati se fallisci,
fà attenzione ragazzo
sarai colpito
Ma consumatori, imbroglioni
sei volte perdenti
gironzolano fuori dai teatri
La ragazza del vortice
cerca un nuovo pazzo
Non seguire i leaders
attento ai parchimetri

Ah nasci, stai al caldo,
pantaloncini, avventura, impara a ballare
Vèstiti, benediciti
cerca di ottenere successo
compiacila, compiacilo, compra regali
non rubare, non sgraffignare,
vent'anni di studio
e ti mettono al turno di giorno
Fà attenzione ragazzo
che insabbiano tutto
Meglio saltare in un tombino
accenditi una candela
non indossare sandali
evita gli scandali
non vorrai essere un fannullone
meglio masticare gomma
la pompa non funziona
perchè i vandali hanno preso la manovella

Per la mia passione per Dylan non è difficile risponderti , mi piacevano da morire i Beatles , ma cantavano canzonette futili e stupide , poi dichiararono che "La strada è stata indicata da Bob Dylan" , le loro canzoni cambiarono improvvisamente , parole e musiche , e a me venne il desiderio di conoscere più dettagliatamente questo Bob Dylan che i miei idoli citavano. Così ho contretto il virus della dylanite , poi non c'è stato più niente da fare  , non esiste antidoto per questo virus!!!!

Spero di essere stato esauriente , ciao ,

Mr.Tambourine

 

5474

Hey Mr. Tambourine, ti ringrazio per l'esaudiente e "vibrante" chiosa
relativa alle mie osservazioni in merito alla classifica di Rolling
Stone. Capisco bene il tuo punto di vista, e comprendo cosa intendi
dire quando arrivi  a citare i Borgia o l'Inquisizione. Che ci sia un
abisso culturale incolmabile tra noi e l'america è un dato di fatto;
peraltro te lo dice uno che ama moltissimo l'America, per lo meno una
certa america, quella bellissima e struggente che va , per intenderci
da Bogart a  Orson Welles,  da Dylan a Neil Young, da Hemingway a
Truman Capote (insomma l'America degli sconfitti per intenderci). Però
credo che nello specifico di questa classifica ci sia qualcosa in più
che non una semplice  problema di gap culturale; ci sia cioè
un'arroganza e una supponenza con la quale spesso l' America pretende
di guardare al mondo intero (tralascio di buttarla in politica, sarebbe
fin troppo facile). Scrive un altro dei dimenticati (Guccini) :                                                                                                      "L' America è grandiosa ed è potente, tutto o niente il bene e il male". Ed
è proprio così; in questa furia parossisitica l'America fagocita e
tritura tutto quanto. E' vero, è una nazione senza storia, ma io credo
che chi scrive di musica abbia l'obbligo di farlo con competenza e
professionalità, informandosi di quanto avviene attorno a se. Visto che
scrivo in un talkin' destinato ai dylaniniani, mi permetto di notare come
uno dei motivi per cui Dylan è davvero grande è proprio l'aver saputo
coniugare magistralmente rimandi culturali dell'america profonda, da
Sandburg a Ferlinghetti,  passando per RImbaud e i simbolisti francesi.
Quello pubblicato, non credo sia un referendum aperto ai lettori, ma
una classifica stilata da addetti ai lavori i quali, a mio avviso,
avrebbero comunque l'obbligo di informarsi, di aprirsi al mondo
guardando un po' oltre il proprio limitato orizzonte. Guarda che non lo
dico con lo snobismo vagamente intellettuale di chi si adombra nel
vedere Dylan  vestito da cow boy rimpiangendo il vecchio Faber che
suonava Bocca di Rosa con la gamba accavallata e il leggio davanti al
naso e sperando di rivedere il nostro Mr. Zimmermann con addosso la
camicia della working class americana in stile Woody Guthrie . Penso
che quella che ci rimandano le classifiche di Rolling Stone, o comunque
anche quella, sia l'America e vada presa per quello che è, con le
contraddizioni di un paese che è al tempo stesso il paese più libero e
più oscurantista, più progressista e più conservatore, più avanzato e
più arretrato del mondo. Però, continuo a pensare che un giretto dalle
nostre parti per ascoltare De Andreè, De Gregori, Battisti o Guccini
non  farebbe male ai redattori di una così illustre testata; magari
facendo un giro lungo  e passando per il Brasile ascoltandosi Caetano
Veloso, o per la Spagna ascoltandosi Manuel Serrat  e chissà quanti
altri che tralascio per dovere di sintesi. Il rischio  infatti a mio
parere è un altro; che giovani o giovanissimi, forse non culturalmente 
attrezzati prendano realmente per buone queste classifiche e si perdano
quanto di buono si trova in altre culture, non, diciamo così, omologate
all'egemonia anglo-americana. E questo purtroppo coinvolge anche
mercati di nicchia che già faticano a sopravvivere e a trovare un
minimo di visibilità e che spesso si ritengono immuni da mode
estemporanee e da colonizzazioni esterne. Un caso su tutti e concludo; 
conosco una infinità di gente che ascolta musica e canzoni irlandesi
alla ricerca delle nostre "fantomatiche" radici celtiche!! Ma ti rendi
conto di quanta gente ha scimmiottato e rielaborato ad esempio le
musiche dei Pogues, andando a festeggiare il capodanno celtico con il
corredo di rune e sacerdoti druidi raccattati chissà dove? Vorrei
sapere in quanti vanno a vedere o ascoltano lo straordinario lavoro di
ricerca e selezione di repertori folclorici nostrani ,  portato avanti in
Italia da decenni da gruppi come i Baraban, La Ciapa Rousa o altri che,
hanno il solo difetto di ....non scomodare l'english or american style of life.
Un caro saluto, Beppe
 

Credo che tu abbia chiuso in modo intelligente questo argomento , l'America resterà l'America e l'Italia resterà l'Italia , poco cambierà , non è facile come sembra , a fronte di ogni operazione , anche culturale , musicale o sull'argomento che si preferisce , ci deve sempre essere un discorso di ritorno economico o un finanziamento a priopi. Pensi che in Italia ci sia qualcuno disposto a finanziare una ricerca sulla musica etnica regione pre regione ? E poi , una volta fatta questa ricerca , a chi la diamo da leggere , al popolo del Grande Fratello o dell'Isola dei Famosi , a quello di Amici o di C'è posta per te? Mi vien da ridere al solo pensiero di riculturizzare l'Italia , purtroppo l'Italia della cultura è scomparsa da anni ed annorum , resta solo qualche piccola "sacca" di vera cultura , peraltro molto difficile da individuare , gli Intellettuali moderni sanno di non avere un pubblico al quale parlare , spiegare le loro idee , preferiscono ritirarsi in una loggia privata e parlere tra loro , almeno tra di loro si capiscono. Capisco che è una situazione misera, triste , povera e sconfortante , ma credo che così sia e così rimarrà ancora a lungo. Il latte è stato versato troppi anni fa , e poche persone non possono e non riescono a raccogliere tanta eredità sprecata.

Mr.Tambourine

 

5475

Ciao Mr. Tambourine Man,
devo dire che non sono molto d'accordo con te
su alcune cose che hai scritto a proposito di Tell Tale Signs nel tuo articolo "Cos'è Tell Tale Signs".
Al di là del fatto che alcune versioni fossero da perfezionare non credo che molte delle canzoni del
cofanetto siano scarti come dici tu affermando appunto che "scarti erano e scarti rimangono".

Caro Nap , con scarti non intendo cose cattive , intendo cose che non sono rientrate negli album ufficiali , chiamale scelte se ti soddisfa di più , ma tecnicamente sono scarti di registrazione , capisco che il nome "scarti" possa dare un' impressione negativa , ma è il termine esatto per definire quelle registrazioni.

Ad esempio uno dei capolavori del disco, a mio avviso, "Can't wait", non è affatto uno scarto. E' solo una
versione differente.
E' stata scelta l'altra ed è semplicemente una scelta. Secondo me sbagliata perchè la versione di bs8 mi sembra
assolutamente eccezionale e molto ma molto meglio di quella di toom, come scrivevo nella mia recensione su MF.
Poi "Red River Shore". E' stupenda. Semplicemente è stata esclusa perchè le hanno preferito altre
canzoni e ovviamente su un disco non ci può stare tutto. Ma non è
affatto uno scarto anzi per me è una delle cose più belle di Dylan
degli ultimi vent'anni e sicuramente la cosa migliore di toom. Non a
caso un musicista come Jim Dickinson che aveva suonato in quel disco si
meravigliò all'uscita dell'album che quella che per lui era la cosa
migliore era stata esclusa, "Red River Shore" appunto.
Il problema non è come dici tu che al momento chi ha escluso i brani era incapace di
intendere e di volere. Nel caso di toom a me appare evidente che tutto
dipende da Daniel Lanois, produttore bravo finchè si vuole ma anche a
mio avviso eccessivamente sopravvalutato e soprattutto, mi sembra,
molto pieno di sè e con la smania di produrre dischi a sua immagine
piegando l'artista ai suoi voleri, al suo sound e alle sue idee quasi
da far uscire un disco per il quale dire "è uscito l'ultimo disco di
Lanois" non "l'ultimo disco di Dylan". Non è un caso che Dylan e Lanois
litigarono anche violentemente durante la lavorazione di toom e Dylan
dichiarò più volte in seguito di non essere per niente soddisfatto
delle scelte relative alla tracklist e al sound, tanto è vero che dopo
quell'esperienza si è prodotto sempre da solo in maniera secondo me
mirabile dichiarando di aver chiuso con i produttori che vorrrebbero
insegnargli come deve suonare un suo disco credendo di saperne più di lui.

Mi rifiuto categoricamente di credere che uno come Bob Dylan possa lasciarsi imporre delle scelte di sue canzoni da mettere su album da un Lanois qualsiasi ! Quello era un album di Bob Dylan , non di Daniel Lanois , e se Dylan si è lasciato imporre qualcosa ha sbagliato , o forse c' erano altri motivi che noi non possiamo sapere o giudicare .

"Marchin' to the city" è un gran pezzo, per niente uno scarto, è
di gran lunga superiore alla canzone che poi diventerà, ovvero "'Til I fell in love with you".                                              Anche qui è chiaro che a Lanois non stava bene
perchè voleva il suo sound e un album compatto che portasse il proprio
marchio e non quello di Dylan. Dunque niente Red River Shore perchè
stonava col resto secondo lui, niente Can't wait in quel modo perchè
poco alla Lanois. Niente Marchin' to the city perchè bisognava
trasformarla nell'ennesimo pezzo col suo sound e quindi trasformiamola
in 'Til I fell in love with you. E ovviamente niente Most of the time
nella versione secondo me bellissima di bs8 perchè troppo dylaniana.
Sembra un pezzo di Blood on the tracks come scrivevo nella mia
recensione. Personalmente non la reputo inferiore ai capolavori di quel
disco. Che poi la versione di Oh Mercy sia anch'essa un capolavoro non
lo nega nessuno, come scrivevo nell'articolo. Semplicemente è
differente e Lanois ha scelto quella perchè appunto quella era la SUA e
non quella di Dylan. Stai certo che se Oh Mercy l'avesse prodotto Dylan
avrebbe scelto quella di bs8 e sarebbe stata stupenda ugualmente. Sono
anni che vado dicendo che è una pura favoletta quella per cui Lanois
producendo OM e Toom ha salvato Dylan. Quei due dischi sono dei
capolavori perchè le canzoni che Dylan ha scritto in quelle occasioni
sono dei capolavori. Punto. Se li avesse prodotti lui in prima persona
capolavori restavano. Diversi sicuramente ma sempre capolavori. E bs8
secondo me lo dimostra definitivamente con i brani che ho appena
citato. Se per OM o per Toom Dylan avesse scritto i brani di Knocked
out loaded o di Down in the groove qualcuno crede davvero che
magicamente Lanois avrebbe trasformato quegli album in OM e Toom? Ma
non scherziamo. Al massimo avrebbe detto a Dylan di buttare via le
canzoni rifutandosi di produrre l'album. Ma non avrebbe certo potuto
trasformare Ugliest girl in the world in Ring them bells o Sally Sue
Brown in Not dark yet.
Un qualsiasi altro produttore capace di fare il
proprio mestiere avrebbe saputo fare altrettanto che Lanois con le
stupende canzoni di quei dischi. Magari qualcuno anche meglio. Ed in
primis Jack Frost (anzi secondo me avrebbe fatto senz'altro di meglio,
alla luce di "Love & Theft" e Modern Times che trovo prodotti
decisamente meglio di Time out of mind).
Allo stesso modo in cui - viceversa - Lanois, ripeto, avrebbe fatto un disco mediocre con i pezzi
di Down in the groove.
Anzi, stando alle dichiarazioni di Dylan degli ultimi 10 anni mi viene da pensare che le parti più interessanti e
meglio riuscite di Time out of mind siano di Frost e quelle noiose,
stantie e costruite (e dunque meno riuscite) siano di Lanois.
Lanois che continuava a dire che Mississippi doveva essere "un brano tribale"
(!!!) e che doveva essere "sexy, sexy, sexy" (!!!).
Lanois che arrivò più volte vicino alla rissa con Dylan perchè voleva imporgli le proprie
idee (Jim Dickinson).

Giusto , Lanois è solo Lanois , non è Dylan , allora perchè Dylan ha accettato queste scelte ? Per quanto riguarda le versioni alternative sono d'accordo con te , a te piacciono alcune , a me altre ed ad altri altre ancora , ognuno , ascoltando , secondo i propri gusti e la propria sensibilità musicale si fa un'idea precisa di ogni singolo pezzo , ed ognuno di noi fa le sue scelte , come è giusto che sia.

Che si ostinò a cercare di mettere nel disco il
proprio sound con la conseguenza che "...musicalmente il disco alla
lunga perde freschezza e spontaneità" (Paolo Vites).
Che creò "un'orgia di chitarre, tre o quattro contemporaneamente, più due pedal steel,
tastiere, in alcuni pezzi addirittura tre batterie contemporaneamente
(...) con un effetto che alla lunga risulta fastidioso e anche
abbastanza noioso" (Paolo Vites).
Con un lavoro in Tryin' to get to heaven in cui "è impossibile non essere infastiditi da quella
chitarrina che per tutto il tempo segue un ritmo tutto suo,
ostinatamente in primo piano, con la batteria che pesta oltre misura,
dando al tutto un'atmosfera confusa e pasticciata, quasi i musicisti
non sappiano da che parte andare. Viceversa lo splendido lavoro di
pedal steel è tenuto in secondo piano, mentre invece avrebbe colorato
l'affascinante linea melodica in modo compiuto" (Paolo Vites)

Paolo Vites ha una grande esperienza e competenza e certamente le sue parole fanno testo e la sua opinione è bene tenerla in considerazione in un discorso di questo genere , ma teniamo sempre presente che chi ha fatto uscire gli album di Dylan è stato Dylan , poteva buttare nel cesso tutto il lavoro di Lanois e ricominciare da capo , non sarebbe stata la prima volta , aveva già fatto così con Blood on the tracks , e pur essendo d'accordo con molte delle tue opinioni ( a volte non mi trovi d'accordo sul discorso musicale , cioè sul modo col quale sono suonate , arrangiate e registrate alcune di queste takes , ma questo è solo una questione puramente di stampo personale , io preferisco certe atmosfere e tu altre , niente di male o di sbagliato in questo. Paolo Vites considera Oh Mercy uno dei cinque album più grandi di Dylan , è il produttore di quel disco era Daniel Lanois , quindi Paolo sembra entrare in contraddizione con le sue stesse parole quando esprime le critiche che tu hai riportato sopra.

Un "album sicuramente di spessore,  musicalmente abbastanza ispirato ma la mano
di Lanois è troppo evidente, a volte perfino fastidiosa. Le canzoni di
TOOM hanno trovato la loro giusta dimensione dal vivo, più vive, più dirette" (Alessandro Cavazzuti).
Ecco ancora Vites: "(...) Lo stesso è avvenuto con Time out of mind, anche se qui Lanois ha messo
pesantemente mano nel suono del disco, stravolgendolo rispetto a come
era stato registrato: una intervista con Jim Dickinson, presente in
studio, dice di come il disco avesse in origine un sound del tutto
diverso, e di come lo stesso Dylan sia rimasto sorpreso del prodotto finale."
E ancora: "Il merito migliore di Lanois è stato quello di
avere messo Dylan a suo agio, specialmente in Oh Mercy, dandogli una
location perfetta e tranquilla, con tanto di camera per dormire al
piano superiore degli studi, musicisti pronti a registrare anche alle
tre del mattino, cioè quando Dylan si sentiva pronto per farlo, e nessuno stress."

Non credo che questo sia stato l'unico merito di Lanois , sarei stato capace anch'io di mettere a disposizione tutto quello che ha fatto lui per mettere Dylan a suo agio , non è poi così difficile , basta avere i capitali necessari e si può comprare anche la Svizzera.

E sempre Vites: "Credo comunque, per quanto io ami il
sound di Lanois, che la bontà di un disco di Dylan dipenda
esclusivamente dalla bontà delle canzoni che lui ha pronte in quel
momento; il merito del produttore del caso è riuscire a mantenere alto
l’interesse di Dylan a registrare quelle canzoni..."
E poi lasciamo la parola al diretto interessato. E fu per colpa di Lanois che "...Time
out of mind risultò un disco incompleto" (Bob Dylan).
E ancora Dylan: "Quando lavori con un produttore, lo sai che può portarti in quella o
quell'altra direzione se non sei particolarmente determinato. Molti
miei dischi sono stati alterati. Spesso i produttori e i tecnici sono
prigionieri del mito. Non pensano a come realmente le mie cose
dovrebbero suonare. Quando suono dal vivo la gente dice: ma le canzoni
non suonano come nel disco. Naturalmente no, anche perché non erano
state incise nella maniera giusta".
Lo stesso Lanois a proposito del quale abbiamo letto: "Vedi, per quanto riguarda Lanois... Io registravo
una canzone nella maniera che più mi piaceva e lui rovinava le parti
più belle. Era una cosa irritante... Non mi piaceva affatto!"
Sono sempre parole di Dylan.

Sono strane queste dichiarazioni di Dylan , mi chiedo " Cosa gli impediva di mandare Lanois a quel paese ? " . Sicuramente alle spalle di tutto questo c'è stato qualcosa per la quale nessuno può sapere e quindi giudicare esattamente , anche se Dylan ci ha abituato da anni a sentirlo dire una cosa per poi smentirla, non si capisce mai ( anche perchè non si conoscono mai le ragioni ) quando scherza o quando parla sul serio , forse fa parte del personaggio "Bob Dylan" che Zimmerman interpreta da anni.

Proseguendo poi, come chiamare scarti i due
brani delle Bromberg Sessions, Miss the Mississippi e Duncan and Brady?

Miss The Mississippi era una bellissima , stupenda cover del  brano di Doc Watson , forse per questo è stata lasciata fuori  dagli album , personalmente la trovo la "GEMMA" di Tell Tale Signs , stesso discorso per 30-20 Blues che è una cover di un brano di Robert Johnson.

Quelle per me sono altre due perle di questo bs8. Magari avessero
pubblicato tutto l'album inedito. Piuttosto avrei tolto le tre canzoni
già pubblicate per le colonne sonore e un paio di live non
indispensabili, avrei reso il cofanetto triplo e avrei pubblicato tutto
il disco con Bromberg più le outtakes complete dei dischi acustici di
inizio novanta (32-20 Blues e Mary and the soldier sono per me altre
due perle assolute di bs8).
E ancora come si può chiamare scarto Born in time di bs8? O Everything is broken? Anche quelle sono solo delle
versioni differenti ma credo che invertendole con quelle ufficiali OM e UTRS non avrebbero perso niente.
Dove ti do ragione invece è solo su alcuni brani come "Dreamin' of you" che mi sembra veramente una cosa un
po' ibrida, una canzone davvero non completa che infatti è poi sfociata
in altre canzoni. E ovviamente sul demo di Dignity che è appunto solo
un demo per quanto secondo me ha un suo incredibile fascino e lascia
intravvedere cosa sarebbe stato quel brano se impostato come un gospel (magari sarebbe stato ancora più bello).
Quello che invece mi sento di criticare in bs8 è il solito giochetto dell'edizione super de luxe per
collezionisti che ha privato gli acquirenti "normali" di capolavori
come Duncan and Brady, Mary and the soldier e delle altre due stupende
Marchin' to the city e Red river shore.
Sul discorso del Dylan live invece sono d'accordo con te come detto ormai da tempo...
Che ne pensate amici in ascolto?
Michele "Napoleon in rags"

In conclusione sarebbe più giusto dire che questo è un disco di "testimonianze" , con qualche testimonianza non indispensabile . 

Mr.Tambourine

 

5476

Stò cercando "DISPERATAMENTE" il video di un concerto trasmesso credo
nel 1976 sulla televisione svizzera italiana e poi ritrasmesso dalla Rai nel 1978.
E' sicuramente una tappa del tour Rolling thunder reveue; non è una
raccolta di brani cantati un po' dovunque, ma un'intero concerto che non
ricordo purtroppo dove si era tenuto.
C'era Dylan e Baez (ed il resto della band) con un foulard in testa
e fecero una verisone di Hard rain's gonna falls davvero strepitosa (o
almeno io così me la ricordo da allora) che "sciaguratamente" non
appare nei due album che fanno riferimento al tour.
In tutti questi anni ho cercato il video ma senza risultato.... solo voi
potete aiutarmi. Aspetto con fiducia una risposta.
Complimenti per il sito

Marco

Puoi comprarlo per 9,99 dollari + spese di spedizione a questo indirizzo

http://www.ioffer.com/i/BOB-DYLAN-hard-rain-1976-Joan-Baez-Concert-DVD-rare-46365201

oppure contatta il Porcile di Maggie , forse te ne possono mandare una copia , ciao

Mr.Tambourine

 

CLASSIFICA ALBUM PIU' VOTATI

1)  Highway 61 revisited

2)  Blonde on blonde

3)  Desire

4)  "Love and theft"

5)  Oh mercy

6)  Bringing it all back home

7)  Time out of mind

8)  The times they are a-changin'

9)  The freewheelin' Bob Dylan

10) Blood on the tracks

11) Blind Willie mcTell

12) Man in the long black coat

13) Ain't talking

14) Girl from the north country

15) The lonesome death oh Hattie Carrol

16) Series of dreams

17) Morth country blues

18) Stuck inside of Mobile with the Memphis blues again

19) Nettie moore

20) Mississippi

 

CLASSIFICA CANZONI PIU' VOTATE

  1)   LILY, ROSEMARY AND THE JACK OF HEARTS
  2)   MY BACK PAGES
  3)   HURRICANE
  4)   LIKE A ROLLING STONE
  5)   SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES
  6)   ONE MORE CUP OF COFFEE
  7)   BLOWIN' IN THE WIND
  8)   IDIOT WIND
  9)   MR TAMBOURINE MAN
 10)  IF YOU SEE HER SAY HELLO


 

LE CITAZIONI DYLANIANE NEI FILM

Nota: in questa lista vanno inseriti solo ed esclusivamente i film in cui Dylan viene citato in qualche modo (il suo nome, un verso di una sua canzone, un poster, una copertina di un disco, o qualsiasi altro rimando di questo genere) e non quelli in cui appaiono semplicemente sue canzoni o cover delle sue canzoni (nè ovviamente quelli direttamente dedicati a lui come "Io non sono qui" o quelli fatti da lui of course... ;o) )
Aiutateci ad allungare la lista e segnalate, segnalate, segnalate...

In treatment - fiction televisiva                                                                                                                                                    We shall overcome , una lezione di vita - di Niels Arden Oplev (2005) - Il Proff. Freddie cita Bob Dylan sfogliando i dischi con Frits . Una casa alla fine del mondo"(con Colin Farrell 2004 ) 
Ma il cielo è sempre più blu, di Marco Turco (Fiction TV)                                                                                                              It's a free world, di Ken Loach
Vanilla sky, di Cameron Crowe
The ladykillers, di Ethan Coen e Joel Coen
Grindhouse (segmento Deathproof), di Quentin Tarantino
Ricky e Barabba, di Christian De Sica
Vacanze di Natale 2000, di Carlo Vanzina
Dangerous Minds, di John N. Smith
Simpson (vari episodi del cartone animato di Matt Groening)
Due nel mirino
Lady in the water, di M. Night Shyamalan
Walk the line, di James Mangold
The Doors, di Oliver Stone
Scrivimi una canzone
Blow, di Ted Demme
Bob Roberts, di Tim Robbins
The Hunted - La preda, di William Friedkin
Interstate 60, di Bob Gale
Be Cool, di F. Gary Gray
L'amore e' eterno finche' dura, di Carlo Verdone
Al Lupo Al Lupo, di Carlo Verdone
Io e Annie , di Woody Allen ( Just like a woman )                                                                                                                          Forrest Gump - ( Blowing in the wind )

 

I RIFERIMENTI A DYLAN NEI ROMANZI O IN ALTRE OPERE LETTERARIE
 

Vuoi contribuire ad allungare la lista sottostante? Segnala a spettral@gmail.it i romanzi, i racconti o le altre opere letterarie in cui viene citato direttamente o indirettamente Bob Dylan .

- "Sulle orme della tradizione. Gli Indiani d'America e noi" ,Spagna Francesco, , Padova, Imprimitur, 2008.                                          - "Hymes Dell" (a cura di) Antropologia radicale, Milano, Bompiani, 1979.                                                                                         - "Scimpru " di Roberto Valentinii, dove Dylan è citato due volte                                                                                                        - "Achille piè veloce" di Stefano Benni, dove il cantante preferito della ragazza del protagonista è, per l'appunto, Dylan.
- "Music Box", Curcu&Genovese, Trento, 2006. ( Marc Pontoni )
- "Nel momento" di Andrea De Carlo
- "Alta fedeltà" di Nick Hornby
- "La spia e la rockstar" di Liaty Pisani, Fazi, 2006
- "L'era del porco" di Gianluca Morozzi, Parma, Guanda, 2005
- "Scirocco" di Girolamo De Michele, Torino, Einaudi, 2005
- "Giorni di un uomo sottile" di Ernesto Aloia nella sua raccolta "Chi si ricorda di Peter Szoke?", minimum fax 2003
- "La ragazza dai capelli di cobalto" di Gianluca Morozzi, nell'antologia di vari autori "Strettamente Personale", ed. Pendragon, 2005.
- "L'Emilia o la dura legge della musica" di Gianluca Morozzi - Guanda
- "Tokyo blues" di Murakami Haruki - Norvegian Wood (trad. ital. Milano, Feltrinelli)
- "Dance dance dance" di Murakami Haruki (trad. ital. Torino, Einaudi)
- "La Torre Nera" di Stephen King
- "I giorni felici di California Avenue" di Adam Langer
- "Per sempre giovane" di Gianni Biondillo, edizioni Guanda - 2006
- "Americana" di Don de Lillo
- "Denti bianchi" di Zadie Smith
- "La Danza del Pitone", di Norman Silver
- "Troppi paradisi" di Walter Siti, Einaudi
- "La fortezza della solitudine" di Jonathan  Lethem (Tropea)
- "Siamo tutti nella stessa  barca" di Owen King (Frassinelli)
- "Come dio comanda" di N. Ammaniti (Mondadori)
- "Accecati dalla luce" di Gianluca Morozzi (Fernandel)
- "Chi è quel signore vestito di bianco vicino a Bob Dylan?" di Gianluca Morozzi ("Vertigine", numero unico - 2006)
- "Il cielo sopra Parigi" di Teo Lorini (Fernandel n. 58)
- "Venerati maestri" di E. Berselli (Mondadori)
- "Zona disagio" di Jonhatan Franzen (Einaudi)
- "Una vita da lettore" di Nick Hornby
- "Ragionevoli Dubbi" di Gianrico Carofiglio - Sellerio editore
- "31 Canzoni" di Nick Hornby
- "Questa scuola non è un'azienda. I racconti del prof. Bingo" di Vittorio Vandelli
- "I ponti di Madison County'' di R. J. Waller
- "La cultura del controllo" di David Garland
- "Il paese mancato" di Guido Crainz
- "Paura e disgusto a Las Vegas" di Hunter S. Thompson
- "L'ultima tazza di caffé" di Teo Lorini (da "Posa 'sto libro e baciami" - ed. Zandegù, Torino 2007)
- "Small world" di David Lodge
- "In cerca di te" di John Irving
- "Mi ammazzo, per il resto tutto ok" di Ned Vizzini, Mondadori.
- "Parlami d'amore" di Silvio Muccino e Carla Vangelista
- "Memorie di un artista della delusione" di Jonathan Lethem (Minimum fax)
- "Boccalone. Storia vera piena di bugie" di Enrico Palandri, Milano, L'erba voglio, 1979 (ristampato da Bompiani)
- "Vedi alla voce Radio Popolare", a cura di Sergio Ferrentino con Luca Gattuso e Tiziano Bonini, Milano, Garzanti, 2006, p. 240 ("Live In Paris  - 1978").
- "Jim ha cambiato strada"(1987) di Jim Carroll. Edizione originale "Forced Entries:The Downtown Diaries 1971-1973", traduzione italiana: Milano, Frassinelli, 1997.
- "Desperation" di Stephen King
- "La bambola che dorme" di Jeffery Deaver, trad. ital., Milano, Sonzogno, 2007.
- "Testadipazzo-Brooklyn senza madre" di Jonathan  Lethem (Tropea, e in ed. tascabile Saggiatore)
- "Questo libro ti salverà la vita" di A.M. Homes
- "A long way down" (tradotto in italiano con "Non buttiamoci giù") ed. Guanda.
- "La gloria dell'indigente" di Davide Imbrogno - Ibiskos Editrice Risolo
- "Hellbook" di Michele Murino (ovvero "X-Files Bob")

 

per pubblicare le vostre mail scrivete a : spettral@gmail.it