MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

PARTE 442

 

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Ciao mr. T
ecco una notizia in parte dylaniana
ciao
Michele "Napoleon in rags"

Si è chiuso il sondaggio sulle migliori cover di tutti i tempi. Vi avevamo
chiesto di scegliere i vostri brani preferiti: ecco la vostra classifica
Il primo posto di Battiato e l'ottavo di Zucchero, entrambi con un pezzo di
De André, al di là della interpretazione convincente, beneficiano
probabilmente dell'effetto traino prodotto dalle celebrazioni per il 10°
l'anniversario della scomparsa del grande Faber.
Per il resto i risultati premiano le splendide interpretazioni di Patti
Smith "Because the Night", Joe Cocker "With A Little Help From My Friends",
Eric Clapton "Cocaine", Paolo Conte "Onda su onda". Ma il buon piazzamento
di queste pietre miliari della colonna sonora degli ultimi trent'anni non
sorprende più di tanto. Sorprende invece il 2° posto di Jeff Buckley artista
siderale sebbene alquanto di nicchia, il 3° posto dei Guns & Roses" con la
loro stralunata interpretazione a tutto rock della dylaniana "Knockin' on
Heavens Door", così come il 6° di "What a Wonderfull World" nella
dissacrante versione punk proposta dai Ramones. La top ten chiude in
bellezza con Johnny Cash che riporta nell'alveo della countrymusic un
classicone degli U2 come "One". Segno evidente insomma che i gusti musicali
maturano e si rinnovano anche a colpi di cover.

(fonte: espresso.repubblica.it)

Allora caro "Napoleon" , permettimi di dire la mia impressione su questa classifica :

Battiato mi mette addosso la depressione , al di là del valore artistico , è proprio il suo viso che mi mette tristezza , non parlo di bellezza o di bruttezza , solo di espressione , che ognuno di noi ha . Magari qualcuno vedendo me potrebbe dire "Che faccia da pirla!" , e forse potrebbe anche avere ragione , ma Franco è lo spot della depressione , almeno per me. Su Zucchero voglio sorvolare , grande voce uomo piccolo , punto , poi ognuno la pensi come vuole. Patti Smith , a mio avviso , non merita di entrare in nessuna classifica , mi deprime sentirla , ma anche questa è la mia impressione personale , che dico soltanto perchè sto esprimendo  i  miei pareri , validi o meno che possano essere. Su Joe sono d'accordissimo , quando nel 1970 ebbi la fortuna di vedere ad Amsterdam la versione integrale ( 4 ore and half !) di "Woodstock" , l'esibizione di Joe mi lasciò senza fiato , tutta la maestria e la capacità di trasformare una canzoncina di m..da in un masterpiece !. Eric è il più grande con la chitarra in mano , ma non è il caso di citare "Cocaine" , pezzo buono ma non da entrare in nessuna classifica. Paolo Conte è un caposcuola , non si discute , merita tutto !. Jeff non è mai stato apprezzato molto nel nostro paese , proprio di nicchia come dici tu , ma vale molto di più di quello che è valutato. I G&R hanno avuto il merito di rendere famosa una canzone che lo era già.....a volta Dylan fa comodo a chiunque....! Per "Wonderful world" vorrei segnalarti la versione di Rod Stewart , lasciando perdere quella macchina del rumore che sono i Ramones ,  clicca qui  ! Johnny Cash personalmente non  mi è mai piaciuto , lo trovo abbastanza stonato , ci sono passaggi nelle sue canzoni che sono proprio fuori , comunque....passi.....U2 , anche tu... , non sono un grande estimatore di questo gruppo , anche se ho gustato davvero i pezzi di Dylan & Levy che hanno inciso su Rattle & Hum , belli davvero , good redention ! A questo punto devo confessarti che quella che ritengo una delle cover più grandi è Like a rolling stone di Jimi , spero condividerai :o) ! , Ciao ,

Mr.Tambourine

 

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Classifica album Dylan

1 - Blood on the tracks
2 - Highway 61 revisited
3 - Blonde on blonde
4 - The freewheelin
5 - Pat garret and billy the kid
6 - Desire
7 - Bringing all back home
8 - The basement tapes
9 - The times they are a-changin'
10 - Another side of Bob Dylan

Francesco

Grazie Francesco , aggiornata la nostra classifica , continuate a votare !

Mr.Tambourine

 

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Ciao Tamb ,

ho visto i prezzi del biglietti per Bob , non ti sembrano un pò alti ?

Timothy

Se la qualità dello show è quella dell'anno scorso senz'altro , purtroppo questo tipo di società , che Dylan ha prima combattuto e poi accettato , è affamata di soldi , oggi conta quello che hai in tasca e non quello che hai nel cuore. Per finire voglio ricordare una famosa frase :

Quando l'ultima fiamma sara' spenta

l'ultimo fiume avvelenato

l'ultimo pesce catturato,

l'ultimo bisonte ucciso

Allora capirete che non si puo' mangiare il denaro

Tatanka Iyotanka (TORO SEDUTO)

 

Mr.Tambourine

 

5598

Ciao,
Non credo che Dylan stia davvero per realizzare il suo nuovo album, forse sta solo facendo delle prove, comunque online c'è solo questo riferimento... oppure qualcun altro ne sa di più?

http://bobdylanencyclopedia.blogspot.com/2009/01/new-bob-dylan-studio-album.html
Kuore scuro

Avevo segnalato se non ricordo male mesi fa che un album in studio era pronto , ancora prima dell'uscita di Tell Tale Sign , ma era solo una voce raccolta in Internet opera di un giornalista americano. Non è escluso che la cosa possa essere vera , ma per il momento non ci sono ulteriori noitizie in merito. Chissà , stiamo a vedere.......ciao ,

Mr.Tambourine

 

5599

Ciao,
oggi passando per Milano ho visto i cartelloni pubblicitari del prossimo concerto di Dylan in questa città. Ho letto (e riletto più volte) MARTEDI' 14 ARILE !!! Ma non doveva essere per il 15/4 ??? Dove sta l'errore?
CIAO
Massimo

 

Evidentemente l'errore è nei manifesti , la data è senza dubbio il 15/4/2009 , un plauso a chi l'ha fatto !!!!

Mr.Tambourine

 

5600

Salve a tutti.
Sono Francesco da Pompei. Ho già scritto alcuni mesi fà a proposito del prezzo esorbitante del triplo CD di Dylan. Vabbè ormai è storia vecchia. Adesso mi rifaccio vivo, abusando della pazienza e delle alte conoscenze di Mr Tamborine (o di Michele) per chiedervi se sapete qualcosa a proposito di Chronicles Volume 2. Ormai sono passati ben 4 anni dal primo libro e credo che sia ora che il nostro Dylan ci faccia la grazia per consegnarci le sue memorie in un secondo tomo!
Sapete qualcosa?
E dato che mi trovo, vi chiedo ancora di sfruttare le vostre alte conocenze di cui sopra per farci avere notizia circa un nuovo album di inediti del nostro!! Se ne parlava qualche mese fà !
Grazie ancora, senza di voi certo tante notizie su Dylan le dovremmo raccogliere qua e là sul Web, invece cosi si è certi di trovare tutto su un solo sito. Grazie ancora, saluti e cordialità.

Per "Chronicles Vol.2" ho chiesto ad Alessandro Carrera che ha tradotto "Chronicles Vol.1" in italiano , eccoti la sua risposta , e grazie ad Alessandro per la gentilezza :o))) :

Caro Mr.Tambourine,
anch'io ho ricevuto voci. Dicono che il secondo volume di Chronicles dovrebbe essere pronto per questa primavera, mentre altre voci dicono che sara' pronto un nuovo album in studio, oppure che sara' registrato in primavera, quindi sara' disponibile in estate o in autunno, ma davvero non so di piu'.
A presto!
Alessandro

La notizia su un probabile nuovo album di Dylan l'avevo data nelle news del 26 febbraio :

Martedì 26 Febbraio 2008

Jack White nell´album di Dylan - Jack White sta scrivendo la parte musicale di una canzone per il nuovo album di Bob Dylan, ha rivelato il leader White Stripes e dei Raconteurs. Il rocker è infatti nel novero degli artisti, fra cui Willie Nelson, a cui è stato chiesto da Dylan di comporre musica per alcune canzoni incompiute di Hank Williams. “Bob sta mettendo assieme canzoni per un album. E’ arrivato con 20-25 pezzi incompiuti di Hank Williams: solo il testo senza musica, e ha iniziato a chiedere se avessero voluto finirle”, ha detto Jack a MTV.

L'avevo poi ripetuta nella talking 429 mail 5480 , ma per il momento la voce è rimasta voce , nessuna anticipazione o conferma in merito , venerdi scorso la voce di un nuovo album è stata ripresa anche da expectingrain , (come avrai letto sopra), ma siamo sempre a livello di pour parler , speriamo bene....ciao ,

Mr.Tambourine

 

5601

Ciao Mr.Tamb , una curiosità , Bob ha mai inciso qualcosa in italiano ? Grazie e complimenti per la Factory , Aldo.

Certo, guarda questo video : Bob Dylan - Return to me

Mr.Tambourine

 

5602

Ciao Mr.Tambourine ,                                                                                                                                                              ma è vero che nel mitico Mr.Tambourine man dei Byrds loro non suonavano ? La base è stata realizzata da musicisti di studio e loro hanno solo cantato sopra ? Ho scommeso su questo fatto , ti prego , fammi vincere le birre !!!! Ciao e grazie, Ruben

Beviti pure le tue birre in pace , te le sei guadagnate , eccoti la testimonianza di Gene Clark , che con Roger ( allora ancora Jim ) McGuinn , David Crosby , Chris Hillman e Michael Clarke fondò i mitici Byrds :

Una intervista inedita con l’ex Byrd Gene Clark
di Barry Ballard

B. - Possiamo cominciare proprio dall'inizio?

Gene - Bene, feci parte di un complesso al tempo dell'High School, chiamato The Sharks ed anche di un altro di cui non riesco a ricordare il nome ora. The Sharks era il gruppo più importante comunque, poi vennero i Rum Runners. Questi erano semplicemente una band che non aveva niente a che fare con il college e suonavamo banjo, chitarra e altre cose di quel tipo. Eravamo amici e compagni di studi che ci univamo a ragazzi differenti in momenti diversi. I Surf Riders erano Jimmy Glover, Michael Crumb ed io, tra la fine del '62 e l'inizio del '63. Suonavamo lo stesso tipo di musica dei Limeliter e del Kingston Trio. Vivevamo tutti a Kansas City e suonavamo in un club chiamato The Castaways. A quel tempo ascoltavamo Peter, Paul and Mary, Joan Baez, Bob Dylan e gente di quel genere. I New Christy Minstrels passarono per la città, poiché dovevano dare un concerto in un luogo chiamato The Starlite Theatre, che è come lo Starlite Bowl grosso modo.
Nick Wood entrò una sera, si sedette al bar e gli capitò di vedere la nostra esibizione e più tardi, durante quella stessa notte, egli si presentò a me. Gli era proprio piaciuto quello che suonavamo, così la sera successiva portò il suo manager e Randy Sparks per offrirmi una jam session coi Minstels che accettai al volo. Con me presero l'intero gruppo, cioè Michael e Jimmy. Ci portarono in California a far compagnia alla Back Porch Majority. Rimasi coi Minstrels per qualcosa come un anno e mezzo circa, dando concerti sera dopo sera e cose di questo tipo.
Infine andai a Los Angeles e vagabondai per le strade, accorgendomi che le cose non andavano come avrebbero dovuto in quel momento. Barry Mc Guire, Barry Kane, Larry Ramoose, Jack Ingail erano tutti con i Minstrels a quel tempo. Barry Mc Guire è un evangelista, ora lo sanno tutti, ma ha sempre avuto quel tipo di statura e di presentazione di se stesso.

B. - Stavi scrivendo a quel tempo oppure no?

Gene - Certamente, scrivevo da anni. In verità incisi il mio primo singolo all'età di 14 anni. Si chiamava Blue Ribbon e lo incisi con Joe Myers e gli Sharks. Era stato inciso solo su di un'etichetta locale, ma in qualche modo qualcuno, e non so proprio come ci riuscì, lo fece avere all'American Bandstand di Dick Clark, così fu suonato durante quello show per un certo periodo di tempo come disco non ancora pubblicato. Non so se avessero una registrazione o un acetato, ma fu un disc jockey di Kansas City, che sostituì Dick Clark per qualche tempo, che fece ascoltare il disco durante il suo programma. Quella fu la mia prima incisione, in seguito registrai con i Surf Riders in un garage di Kansas City. C'era un ragazzo, di cui non ricordo il nome, che aveva uno studio ed incise un album con noi, realmente un buon album folk, che però non fu mai pubblicato. Ad ogni modo, come ho già detto, dopo aver lasciato i Minstrels me ne andai a L.A. e là una sera mi capitò di incontrare Roger, allora Jim, McGuinn al Troubadour. Se ne stava seduto lì intorno con Hoyt Axton e suonava qualche canzone dei Beatles. Mi infiammai e gli dissi che pensavo avesse l'idea giusta. Egli disse “Oh sì, ci stai anche tu?”, io risposi di sì. Tutto ciò accadeva prima che qualcosa cominciasse realmente a succedere, prima che i Beatles fossero famosissimi. Mi ero fatto crescere i capelli e ricordo che a Roger piacevo a tal punto che se li fece crescere pure lui.
Così Roger ed io cominciammo a suonare insieme al bar del locale, chiamato Folk Den o qualcosa di simile. Iniziammo anche a scrivere delle canzoni; poi una sera mentre eravamo al Troubadour a fare un po' di chiasso incontrammo un tizio, che si chiamava David Crosby, che suonava alcune canzoni. Feci notare a Roger che mi sembrava assai bravo e McGuinn disse di aver già lavorato con lui in precedenza e che erano amici ed avevano vagabondato insieme al Village. Mi piaceva come musicista perché aveva l'armonia. Ce ne andammo fuori nell'anticamera e cominciammo a suonare un po' nello scalone dove l'eco era buono e David si avvicinò e cominciò a cantare insieme a noi. Non l'avevamo avvicinato ma andò tutto così bene che decidemmo tutti e tre di tentare il colpo. David disse che conosceva un tale capace di farci entrare in uno studio di registrazione se volevamo incidere delle dimostrazioni. Fu in questo modo che nacquero i Jet Set. Cercavamo un nome e Roger era veramente appassionato di aeroplani e jet. Cosi pure David ed io, perciò scegliemmo i Jet Set.
Eravamo soliti scendere all'aeroporto di L.A., e rimanere come ingessati, fermi, a guardare gli aerei. Così arrivammo ad alcune delle prime canzoni. Proprio l'emozione e il suono. Ricordo, Roger che invitava ad osservare le sensazioni che provocava un aeroplano mentre decollava e ad immedesimarsi in ciò in modo da poter trasferire tutto in musica. David ci portò da Jim Dickson, che divenne nostro manager.
Jim credette in noi e fu allora che registrammo Please Let Me Love You e I Knew I'd Want You. Egli era amico di Jac Holzman proprietario dell'Elektra a quel tempo, che accondiscese a pubblicarlo per vedere cosa sarebbe accaduto. Fu in quell'occasione che diventammo i Beefeaters, in quanto appassionati realmente di rock inglese. Avevamo un paio di album degli Stones, uno degli Zombies, dei Manfred Mann e di altri. Il sound era qualcosa di fresco, nuovo, semplice da intuire, così fummo i Beefeaters per sembrare inglesi.

B. - Chi eravate quando incideste i pezzi che appaiono su Early L.A.?

Gene - Eravamo già i Byrds allora. Il singolo dell'Elektra non combinò niente. Una sera mentre celebravamo il Ringraziamento a casa di Ed Tickner stavamo ancora cercando un altro nome, quando mi ricordai una canzone di Dino Valenti intitolata The Birdsies; suggerii allora di usare quel nome, perché la canzone mi piaceva tanto. Stavano offrendo un pranzo a base di tacchino e fu per quello che mi infiammai. McGuinn propose che avremmo potuto chiamarci The Birds ma con la 'y', allo stesso modo in cui i Beatles avevano usato la parola 'beat' in Beatles.
Poi aggiunse che un Byrd è un pilota, per restare nel campo del volo. Decidemmo di fare così. Poi incontrammo Chris Hillman e Michael Clarke. Dapprima Michael. Camminava lungo la strada verso il Troubadour una sera e portava capelli molto lunghi come Brian Jones, come non avevo mai visto nessuno prima. Mi piacque il suo personaggio. Mi avvicinai e gli chiesi se per caso fosse un batterista. Egli rispose “Certo che lo sono!”; al che ribattei se avesse voluto unirsi ad un gruppo. Disse che l’avrebbe fatto volentieri. Si scopri poi che aveva studiato la batteria all'High School, ma non ne aveva mai avuta una. Così apprestò un mucchio di scatole di cartone con un tamburello sopra e incominciò o provare.
A quel tempo io suonavo la chitarra ritmica. David affermò di conoscere un tale che suonava il mandolino e la chitarra che riteneva sarebbe potuto diventare un ottimo bassista, se ne avesse avuto la possibilità. Così Chris fu portato a vedere il gruppo ed a provare. Finalmente ci decidemmo e comprammo quel piccolo basso giapponese a buon mercato.

B. - Il basso rosso da 15 dollari!

Gene - Esatto! Il basso rosso da quindici dollari! Quell'infame basso rosso! Bene. Lo comperai insieme a Chris Hillman e gli mostrai poi gli accordi di tutte le canzoni che stavamo eseguendo ed immediatamente lui accennò i motivi. Questo ragazzo è un musicista incredibile. Studiammo infine qualcosa a mo’ di acconto che Tickner avrebbe potuto darci e fummo in grado di avere 5000 dollari. Per prima cosa acquistammo la 12 corde Rickenbacker. Tutti noi avevamo visto Hard Days Night e la Rickenbacker ci aveva letteralmente colpiti. Comprammo anche un paio di tamburi per Michael, un basso Fender per Chris, una chitarra ritmica Gretch Country Gentlemen e così via. Ci parve tuttavia ci fossero più chitarre di quanto permettesse la musica, perché a quel tempo non eravamo completi come musicisti. David risolse di suonare la ritmica mentre io incominciai ad occupare il centro del palco con il tamburello, le maracas etc... Jim Dickson, amico di Albert Grossman, voleva farci incontrare Bob Dylan. Avevo ascoltato alcuni dei suoi dischi e l'avevo seguito per un paio d'anni, così accettai volentieri di farlo. Jim inviò una lettera a Dylan, credo, oppure lo chiamò al telefono e Bob ci mandò in risposta un acetato di una sua incisione insieme con Jack Elliott, Mr. Tambourine Man, che a quel tempo non era ancora stato inciso su di un master record. La canzone naturalmente ci piacque moltissimo e ne facemmo un arrangiamento più breve; poi preparammo delle lacche di tutto il nostro materiale insieme a delle canzoni di Dylan che ci erano piaciute, inclusa Mr. Tambourine Man. Una sera, con la nostra massima sorpresa, Dylan si fece vedere ad una prova in studio e noi riuscimmo a trascorrere un po' di tempo con lui e a conoscerlo un poco di più. Si mostrò anche con Bobby Neuwirth, il quale, vorrei sottolineare, è un personaggio interessante. Incominciammo a registrare un po' e a provare su nastro. Incidemmo una lacca, senza parole, e andammo alla Columbia Records con una base già incisa e cantando dal vivo sulla traccia predisposta. Ricordo i commenti della gente della casa discografica. Dicevano “Sì, possiamo usare questo gruppo dai lunghi capelli perché la Capitol ha i Beatles”. E' interessante notare che Billy James, che ora è il manager mio e del gruppo, era presente ed ebbe molta responsabilità nei riguardi della nostra musica e del nostro contratto con la Columbia. Egli era anche responsabile del contratto di Bob Dylan con la Columbia e di Jim Morrison con la Elektra.
Noi entrammo e incidemmo un singolo Mr. Tambourine Man e I Knew l'd Want You, con musicisti di studio e Roger alla chitarra, perché a dir la verità eravamo così spaventati e non eravamo esperti di studio. A quel tempo gli studi erano molto costosi e tu dovevi cercare di arrivare il più presto possibile alla fine dell'incisione. Penso che noi incidemmo intorno alle dieci del mattino o qualcosa del genere. Leon Russel, Glan Campbell, Hal Blaine, Larry Knetchel, Jerry Kole erano tutti alla sessione e ne venne fuori qualcosa di veramente buono. Allora noi incidemmo le parole sopra la musica ed io ebbi la sensazione quel giorno, quando noi scendemmo ad un bar lungo la strada, che sarebbe diventato number one e lo dicevo a tutti ma pensavano che fossi pazzo. Tutti tranne Roger. Egli diceva “Bene, non lo so, vediamo come va”. Ottenemmo una copia di quella dimostrazione e la suonammo molte volte; ricordo Roger che prendeva una bottiglia vuota di Coca Cola e, facendola ruotare su se stessa mentre ascoltavamo l'incisione, la gettava fuori dalla finestra della stanza dell'hotel in cui abitavamo. Dopo tutto egli pensava che io avessi ragione, che stavamo per avere successo. Naturalmente si rivelò essere uno dei dischi più venduti nella storia.

B. - Come progrediva la tua produzione artistica a quel tempo?

Gene - Roger, David ed io, ma soprattutto Roger ed io scrivevamo parecchio a quel tempo. Infatti scrivevamo una nuova canzone al giorno. Debuttammo in un club, chiamato Ciros di L.A., suonando ogni sera ed avemmo un certo seguito in una settimana. La gente veniva e si divertiva veramente e in quello stesso tempo la Columbia decise di pubblicare Mr. Tambourine Man come singolo. Fu trasmesso da Tom Donahue alla KYA di San Francisco perché David Crosby, che era suo amico. gli portò un acetato che Tom decise di fare ascoltare alla radio. Egli lo incluse nell'area dei top forty e da San Francisco fu trasmesso anche a Sacramento, Fresno e L.A. Il successo arrivò dopo tre settimane; tutto stava accadendo in un modo piuttosto pazzesco, frenetico. Poi ci fu il successo internazionale. Il 45 arrivò ad essere il number one in 32 paesi e in alcuni di essi rimase numero uno per circa un anno.

B. - Deve essere stato molto difficile da gestire questo successo. Eravate tutti piuttosto giovani.

Gene - Quella fu la ragione per cui gli originali si sciolsero. Eravamo davvero giovani, ricchi e acclamati, e tutto questo in un così breve periodo di tempo. Non appena il disco ebbe successo la Columbia volle che incidessimo un album. Suonavamo ogni sera e ci disponemmo per incidere come se fossimo sul palcoscenico e registrammo l'album in due notti.
Non ci aspettavamo il tipo di successo e di reazione che ottenemmo e quando accadde fu una cosa che ci confuse molto. Questa confusione per me raggiunse il suo apice con Eight Miles High. Arrivammo ad un punto in cui ognuno di noi era estenuato dal super viaggiare, dalla fatica e da tutto quello insieme; poi scoprimmo differenze di opinioni, che ora sarebbero ridicole. Da quel momento io cominciai ad incidere l'LP con i Gosdin Brothers. Sentivo di essere pronto per un album sebbene non intendessi ancora lasciare il gruppo. Come ho detto fu semplicemente la confusione che provocò il mio abbandono, ma a tempi lunghi risultò essere una benedizione perché noi siamo qui, facciamo cose differenti ma possiamo stare ancora insieme come amici.

B. - Avevi un po' di canzoni quando ti capitò di Incidere quell'LP?

Gene - Scrivevo molto in quel periodo. Mi capitavano dei periodi in cui riuscivo molto facilmente a scrivere e poi restavo fermo per tre, anche sei mesi. Le canzoni erano più o meno pronte comunque quando mi capitò di inciderle. Clarence White fu coinvolto nell'album così come Leon Russel. Suonammo insieme sul palcoscenico, Clarence, io e i Gosdin Brothers... Ho dimenticato chi era nel gruppo ora. Ricordo che Dave Van Ronk era solito unirsi a Clarence ed a me e noi presentavamo brani dei Byrds, dei Beatles e mie nuove canzoni. Chip Douglas aveva finito di produrre i Monkees e incominciava ad avere successo da solo. Fu frustante quest'esperienza, sebbene i musicisti presenti fossero veramente validi. Joe Larson era l'originale batterista dei Grass Roots ed essi erano tutte persone qualificate ma non riuscì bene, perché ancora una volta stavamo tentando di fare qualcosa a cui ancora nessuno pensava. Ci lasciammo sulla premessa che io sarei ritornato coi Byrds, cosa che tentai tre volte, ma accadde proprio come in un matrimonio finito, quando il ritornare insieme di solito non funziona. Dopo aver lasciato i Byrds insieme a Doug Dillard, che conoscevo da tempo e che aveva abbandonato i Dillards, decisi che dovevamo fare qualcosa di leggermente diverso e avevamo in mente l'idea di un bluegrass-country-rock. Douglas ed io ci mettevamo a sedere e suonavamo molto, così incontrammo David Jackson e Bernie Leadon.
A quel tempo Bernie era un ammiratore di Doug; nel frattempo io firmai per la A&M per la quale incidemmo il primo Dillard & Clark album. Poi ce ne andammo sulla strada per un po' di tempo e in seguito registrammo il secondo LP, infine il gruppo si sciolse a causa di nuovo di una mancanza d'interesse nei suoi confronti.
Ricordo che stavo incidendo con Dillard and Clark quando Derek Taylor lasciò Hollywood e mi ricordo di aver ricevuto una sua lettera da Londra che diceva quanto gli era piaciuto l'album. Dillard & Clark hanno fatto alcuni spettacoli con i Jefferson Airplane sulla strada, davanti a cinque o seimila persone, e fu interessante perché piacevamo loro sebbene dapprincipio erano offese perché interessate soprattutto all'acid rock, mentre alla fine degli show ci chiedevano dei bis.

B. - MI puoi dire qualcosa di Laramie Smith?

Gene - Non so molto di lui veramente. Laramie ed io eravamo amici durante il periodo dei Byrds e decidemmo di andarcene insieme e di suonare un po' e di formare un gruppo per un breve periodo, prima dell'esperienza Dillard & Clark. Scrivemmo alcune canzoni ed incidemmo qualcosa che è tuttora unreleased. In verità ci sono circa due album di valido materiale non distribuito che giace probabilmente nei cassetti della Columbia o dell'A & M o da qualche altra parte. E qualcosa di questo materiale è veramente buono!
Non suonammo mai sul palcoscenico, provavamo solamente per la A & M come un gruppo d'incisione e incidemmo qualcosa. Non lo sento da anni. Lo vidi al Troubadour una sera quando McGuinn ed io ci eravamo riuniti insieme a John Guerin e a quel gruppo. Gli parlai per un poco. So che è un ragazzo di grande talento e che potrebbe trovare una strada da solo, ma nessuno ha ancora prodotto un suo album.

B.- Come fu per American Dreamer?

Gene - Larry Schiller mi chiamò per telefono e mi chiese di scrivere alcune canzoni per un film. Dennis Hopper vagabondava insieme a Doug e a me durante la Expedition e la sua canzone preferita era Train Leaves Here This Morning, poi c'era la storia del nostro viaggiare per il Sud e anche le esperienze di David Crosby che in larga parte hanno influenzato la sceneggiatura di Easy Rider. Questa è anche una ragione per cui usarono i Byrds nella colonna sonora. Così quando decisero di girare questo documentario su Dennis gli chiesero chi avesse preferito come musicisti ed egli suggerì che io avrei potuto scrivere un paio di canzoni. MI mostrarono una breve riduzione del film ed io accettai. In verità non avevo svolto il mio compito e non avevo scritta alcuna canzone per il film fino a quel momento. Ora, questo è interessante, circa venti minuti prima di recarmi in studio, mentre prendevo un Martini alla Steak House di Chuck, scrissi le canzoni su di un tovagliolo. Poi mi recai là e le incisi. Ora c'è un nuovo film negli Stati Uniti il cui tema del titolo è proprio American Dreamer. E' davvero forte e s'intitola The Farmer con Gary Conway, Michael Dante, Angel Tompkins. Penso che sia distribuito dalla Max Baer. Essi hanno usato anche The Outlaw Song come tema di chiusura. American Dreamer (il film) era un documentario piuttosto spiacevole, senza offesa a Larry Schiller come regista, e questa è la ragione per cui non ebbe successo.

B. - Passiamo a White Light.

Gene - Mi incontrai con Jess Ed Davis e fu un lavoro di discreto successo. Attirò molta attenzione sulla East Coast degli States, Boston e New York in particolare.

B. - Andiamo pure oltre.

Gene - Dopo quel periodo mi ritirai per un po' senza fare nulla fino a che incontrai Thomas Jefferson Kaye. Avemmo un terribile scontro la prima sera in cui ci siamo incontrati; ci ubriacammo e ci insultammo l'un l'altro, ma il giorno seguente eravamo i migliori amici. No Other è stato il più grosso sforzo di Tommy ed io. Eravamo veramente presi da quell'album, che abbiamo molti ricordi da riferire a quel periodo. No Other è stato come al solito uno degli LP più sconosciuti e non capiti, e sta appena ora attirando molta attenzione. E' stato ridistribuito e io penso stia andando bene.
Fui molto abbattuto perché non era stato un successo come pensavo, poiché lo ritenevo un lavoro artistico, nel suo genere. Dopo ciò non feci nulla per un po', finché Tommy ed io ritornammo insieme e producemmo da noi Two Sides. Abbiamo già il materiale per il prossimo album e siamo già pronti per inciderlo. Entro un paio di mesi dal nostro ritorno cominceremo.

B. - Chi sono quelli della Mendocino Rhyth Section?

Gene - Eravamo noi prima di cambiare il nome in Kansas City Southern Band. Prendemmo parte solo ad alcuni spettacoli locali. Two Sides è un lavoro che rispecchiava quello che sentivo e desideravo fare, e l'idea di Tommy e mia era di incidere un LP che avrebbe potuto dare alla gente più di una prospettiva di quanto era stato No Other. Il prossimo sarà un gradino ancora più in là. Two Sides doveva dare all'ascoltatore un punto di riferimento ed è strano che sia riuscito a riaccendere interesse su Dillard & Clark, White Light e No Other, che io reputo grande. Two Sides sta andando veramente bene come album anche. Sembra che tutto si stia mettendo per il meglio ora.


Mr.Tambourine

 

5603

Sono indeciso se andare o no al concerto di Milano , ho paura che sia la stessa cosa dell'anno scorso , noiosa e senza novità....pensi che cambierà qualcosa....un consiglio ? Ciao , Nebbia

Caro amico , sembra quasi uno scherzo , risponderò col tuo nickname : Nebbia !!! Tieni presente che Bob ha quasi 70 anni , ed a quell'età di miracoli non ne fa nessuno , comunque si chiami. Bob da quello che può , quelloche il suo fisico gli permette di dare , a volte buono , a volte disastroso. Lui stesso ha dichiarato : " Finchè qualcuno verrà a vedermi io continuerò a suonare". Quindi accontentarsi , può darsi che sia in buona giornata e venga un buon concerto , altrimenti sarà una delle tante noiose esibizioni. Non c'è niente da fare , take it or live it ! Andiamo ad omaggiare Bob ed il suo genio ancora una volta , anche se faremo fatica a capire il suo brontolio e le sue canzoni , vogliamo buttarlo dalla torre solo perchè non è più giovane ? Tanto ci ha dato e forse qualcosa ci darà ancora. Ricordo mio padre , eravamo spesso assieme , poi , improvvisamente , da un giorno all'altro non fu più lui , l'età gli aveva segato le gambe ed il fiato , che fare , biasimarlo perchè non poteva fare più le cose di prima ? L'ho accettato così , nella sua nuova veste , ed ho ringraziato Dio finchè l'ha lasciato accanto a me su questa terra....ciao ,

Mr.Tambourine

 

CLASSIFICA ALBUM PIU' VOTATI

1) Blonde on blonde ...................................voti 5
1) Highway 61 revisted
1) Blood on the tracks

2) Oh Mercy............................................voti 4
2) The freewheelin' Bob Dylan

3) Modern times........................................voti 3
3) Bringing it all back home

4) Tell Tale Signs.....................................voti 2
4) The times they are a-changin'
4) Desire

5) "Love and Theft"....................................voti 1
5) Budokan
5) Street legal
5) Planet waves
5) Knocked out loaded
5) Time out of mind
5) Empire burlesque
5) Rolling Thunder Revue 1975
5) John Wesley Harding
5) Another side of Bob Dylan
5) Pat Garrett and Billy the Kid
5) The basement tapes
5) Another side of Bob Dylan

 

CLASSIFICA CANZONI PIU' VOTATE

1) Like a rolling stone..........................................................voti 3

2) Desolation row.………………….………………………… voti 2
2) Mississippi
2) Mr. tambourine man
2) Workingman's blues # 2
2) Miss the Mississippi

3) Dont think twice it's all right….………………………..…..voti 1
3) Stuck inside of Mobile with the Memphis blues again
3) Changin' of the guards
3) It's all over now baby blue
3) A hard rain's a-gonna fall
3) All along the watchtower
3) Man in the long black coat
3) Knockin' on heaven's door
3) Romance in Durango
3) Forever young
3) Slow train coming
3) Blowin’ in the wind
3) Miss the Mississippi
3) The man in me
3) Sad eyed lady of the lowlands
3) Red river shore
3) Not dark yet
3) Mississippi
3) Series of dreams

 

LE CITAZIONI DYLANIANE NEI FILM

Nota: in questa lista vanno inseriti solo ed esclusivamente i film in cui Dylan viene citato in qualche modo (il suo nome, un verso di una sua canzone, un poster, una copertina di un disco, o qualsiasi altro rimando di questo genere) e non quelli in cui appaiono semplicemente sue canzoni o cover delle sue canzoni (nè ovviamente quelli direttamente dedicati a lui come "Io non sono qui" o quelli fatti da lui of course... ;o) )
Aiutateci ad allungare la lista e segnalate, segnalate, segnalate...

"Valzer con Bashir" di Ari Folman
"Hurricane , il grido dell'innocenza - di Norman Jewison
"Come Dio comanda" - di Gabriele Salvatores - Knoockin' on heaven's door - Anthony & The Johnsons - OST di ( I'm not there )
"L'uomo che cadde sulla terra", protagonista David Bowie
"Chi è Herry Kellerman e perché dice quelle terribili cose su di me?" - Dustin Hoffman
In treatment - fiction televisiva
We shall overcome , una lezione di vita - di Niels Arden Oplev (2005) - Il Proff. Freddie cita Bob Dylan sfogliando i dischi con Frits .
Una casa alla fine del mondo"(con Colin Farrell 2004 )
It's a free world, di Ken Loach
Vanilla sky, di Cameron Crowe
Ma il cielo è sempre più blu, di Marco Turco (Fiction TV)
The ladykillers, di Ethan Coen e Joel Coen
Grindhouse (segmento Deathproof), di Quentin Tarantino
Ricky e Barabba, di Christian De Sica
Vacanze di Natale 2000, di Carlo Vanzina
Dangerous Minds, di John N. Smith
Simpson (vari episodi del cartone animato di Matt Groening)
Due nel mirino, di John Badham
Lady in the water, di M. Night Shyamalan
Walk the line, di James Mangold
The Doors, di Oliver Stone
Scrivimi una canzone
Blow, di Ted Demme
Bob Roberts, di Tim Robbins
The Hunted - La preda, di William Friedkin
Interstate 60, di Bob Gale
Be Cool, di F. Gary Gray
L'amore e' eterno finche' dura, di Carlo Verdone
Al Lupo Al Lupo, di Carlo Verdone
Forrest Gump - ( Blowing in the wind )
Io e Annie , di Woody Allen ( Just like a woman )

"Pensieri pericolosi" di John N. Smith. Si parla Dylan, in particolare di "Mr. Tamburine Man".

 

I RIFERIMENTI A DYLAN NEI ROMANZI O IN ALTRE OPERE LETTERARIE
 

Vuoi contribuire ad allungare la lista sottostante? Segnala a spettral@gmail.it i romanzi, i racconti o le altre opere letterarie  in cui viene citato direttamente o indirettamente Bob Dylan .

- "Prestami una vita" di Gianni Zanata (Edizionirebus, 2008)
- "Siamo tutti nella stessa barca" di Owen King (Frassinelli)
- "Come dio comanda" di N. Ammaniti (Mondadori)
- "Accecati dalla luce" di Gianluca Morozzi (Fernandel)
- "Chi è quel signore vestito di bianco vicino a Bob Dylan?" di Gianluca Morozzi ("Vertigine", numero unico - 2006)
- "Il cielo sopra Parigi" di Teo Lorini (Fernandel n. 58)
- "Venerati maestri" di E. Berselli (Mondadori)
- "Zona disagio" di Jonhatan Franzen (Einaudi)
- "Una vita da lettore" di Nick Hornby
- "Ragionevoli Dubbi" di Gianrico Carofiglio - Sellerio editore
- "31 Canzoni" di Nick Hornby
- "Questa scuola non è un'azienda. I racconti del prof. Bingo" di Vittorio Vandelli
- "I ponti di Madison County'' di R. J. Waller
- "La cultura del controllo" di David Garland
- "Il paese mancato" di Guido Crainz
- "Paura e disgusto a Las Vegas" di Hunter S. Thompson
- "L'ultima tazza di caffé" di Teo Lorini (da "Posa 'sto libro e baciami" - ed. Zandegù, Torino 2007)
- "Small world" di David Lodge
- "In cerca di te" di John Irving
- "Mi ammazzo, per il resto tutto ok" di Ned Vizzini, Mondadori.
- "Parlami d'amore" di Silvio Muccino e Carla Vangelista
- "Memorie di un artista della delusione" di Jonathan Lethem (Minimum fax)
- "Boccalone. Storia vera piena di bugie" di Enrico Palandri, Milano, L'erba voglio, 1979 (ristampato da Bompiani)
- "Vedi alla voce Radio Popolare", a cura di Sergio Ferrentino con Luca Gattuso e Tiziano Bonini, Milano, Garzanti, 2006, p. 240 ("Live In Paris - 1978").
- "Jim ha cambiato strada"(1987) di Jim Carroll. Edizione originale "Forced Entries:The Downtown Diaries 1971-1973", traduzione italiana: Milano, Frassinelli, 1997.
- "Desperation" di Stephen King
- "La bambola che dorme" di Jeffery Deaver, trad. ital., Milano, Sonzogno, 2007.
- "Testadipazzo-Brooklyn senza madre" di Jonathan Lethem (Tropea, e in ed. tascabile Saggiatore)
- "Questo libro ti salverà la vita" di A.M. Homes
- "A long way down" (tradotto in italiano con "Non buttiamoci giù") ed. Guanda.
- "La gloria dell'indigente" di Davide Imbrogno - Ibiskos Editrice Risolo
- "Hellbook" di Michele Murino (ovvero "X-Files Bob")

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