MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

 

 

"WAITING FOR BOB DYLAN - A TRIBUTE"
 

THE BLACKSTONES + Al DIESAN & PINO TOCCO
 

 
 

The players:

Mick Dylan: vocal & rhythm guitar
D.D.Foyt: bass
Sir Darius McCarthy: piano, Hammond, chorus
Frank Night: lead guitar, chorus
Ricky Van Der Wall: drum
Al Diesan: Vocal, acoustic guitar, harmonica
Pino Tocco: acoustic guitar, chorus

Set list:

Al Diesan & Pino Tocco:
The Water is wide
Isis
Hazel
The times they are a-changin’
I want you
Railroad boy
Romance in Durango
It’s all over now baby blue
Blowing in the wind

The Blackstones:
Rainy day woman # 12 & 35
The times they are a-changin’
You’re a big girl now
A hard rain’s a-gonna fall
Mr. Tambourine man
I’ll remember you
Don’t think twice it’s all right
Forever Young
Just like a woman
Make you feel my love
Hurricane
Lay lady lay
Highway 61
When I paint my masterpiece
All along the watchtower

Blackstones + Al Diesan & Pino Tocco:
Beyond here lies nothin’ (Vocal Al Diesan)
I shall be released (Vocal Al Diesan)
Like a rolling stone (Vocal Al Diesan)
Knockin’ on heaven’s door (Vocal Al Diesan)
All along the watchtower (Vocal Al Diesan)

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MA CHE MAGNIFICA SERATA !!!!

 


 

Di Mr.Tambourine

Al seguito di Blackstones, Al Diesan, Pino Tocco

Wekstatt, Rankwell – Austria – 18 Giugno 2010

Sono tornato in Austria per la terza volta invitato dai Blackstones, e non perchè ospite non pagante, ma come amico sincero, ammiratore di quelli che penso siano al momento i migliori artisti sulla nostra piazza a rappresentare Bob Dylan e la sua musica.
Già, Blackstones + Al Diesan & Pino Tocco sono oggi un’accoppiata formidabile di sicuro successo in qualunque posto vadano, esperienza, competenza, sicurezza, suono, arrangiamenti sono il punto di forza che permette loro di affrontare qualunque platea senza nessun patema d’animo. Loro sul palco ci stanno davvero bene, sono nel loro elemento naturale e la gente vede e percepisce queste cose.
La zona austriaca del Voralberg è quanto di più bello si possa immaginare in fatto di paesaggi alpini, un tuffo in una natura incontaminata e tenuta in ordine con rigido piglio teutonico. Alloggiamo ad una ventina di chilometri dal paese, in cima ad un passo che si trova alla fine di una valle colma di abeti, uno spettacolo da togliere il fiato. La Gasthaus che ci accoglie mi fa fare un tuffo nel passato, quando da bambino mio padre mi portava con la Topolino a fare il giro dei passi alpini, Stelvio, Pordoi, Falzarego, Sella, lo Spluga con la sua diga e le trincee della 1° guerra mondiale, rimaste inalterate, mute testimoni di una tragedia ormai passata e dimenticata, ma le trincee, i sassi, i sacchi di sabbia, le casematte ( oggi si chiamano bunker) sono ancora lì a dirci che forse abbiamo dimenticato ma che quello che abbiamo dimenticato è stata una triste realtà di quel periodo.
Tutta completamente in legno, dai pavimenti alle pareti, alle finestre, alle verande, il profumo del suo legno invade le narici e crea una sensazione di piacere, gasthaus con tutte le carte in regola rigorosamente provenienti dal passato, con la immancabile stufa a legna che riscalda tutto l’ambaradan, che bello e che gioia vivere qualche ora della nostra vita lontano dalla realtà invadente della nostra quotidianità !

  Il Werkstatt è un bellissimo posto di ristorazione e manifestazioni di vario tipo, e per la prima volta, in occasione del concerto di Bob Dylan del giorno successivo a Dornbirn ( 20 km da Rankweill), la direzione ha pensato di abbinare la cosa invitando i Blackstones per una serata tributo alla musica di Bob. Era dunque la prima volta che questa struttura ospitava una rock band in piena regola, cosa che, come tutte le prime esperienze genera sempre appprensione e timori, come la reazione del pubblico abituato a cose “più tranquille” ed ad un tipo di musica di solito molto diversa dal rock. Il solo montaggio dell’impianto audio ha richiesto quasi tre ore di lavoro, col risultato che i Blackstones e Al Diesan con Pino Tocco hanno avuto la misera disponibilità di 5 minuti di suond check soltanto un quarto d’ora prima dell’inizio dello show, con il locale già affollatissimo, cosa mai simpatica perchè queste cose vanno fatte con calma e senza la presenza del pubblico. Il suono in sala era ottimo e potente, ma sul palco le cose erano un pochino più difficili, anche il tecnico al mixer ha avuto problemi nella gestione dei cinque monitor piazzati sul palco, cosa che ha creato non pochi disagi ai nostri artisti che con la loro esperienza hanno continuato la loro esibizione anche se a tratti c’erano (sempre sul palco s’intende) dei grossi scompensi, con strumenti che sparivano e riapparivano nei monitor coprendo gli altri. Ma questo è un problema che si è manifestato solo sul palco ed i nostri hanno fatto buon viso alla situazione non ideale senza fare una piega, da veri professionisti.
La folla in sala naturalmente non si è accorta di niente, solo io e pochi amici dei musicisti abbiamo avvertito questa situazione avendo seguito tutte le operazioni di cablaggio e di suono. Dopo questa doverosa precisazione, devo dire che la serata è riuscita pienamente dal punto di vista sia musicale che di gradimento da parte del pubblico e della direzione del locale, che ha rinnovato l’invito ai nostri artisti a ritornare in futuro per una esibizione in un altra venue, sempre di sua proprietà, ancora più grande e già attrezzata e sperimentata per questo tipo di musica.

      Hanno aperto la serata le meravigliose ballate di Al Diesan che con il supporto del bravissimo Pino Tocco hanno come si suol dire rotto il ghiaccio. Al Diesan ha dovuto prolungare il suo set acustico perchè la direzione del locale aveva chiesto se era possibile prolungare lo show fino alla mezzanotte. Meravigliose ad applaudutissime le esecuzioni da brivido di “I want you”, “It’s all over now baby blue” e “The water is wide”.
La voce di Al ha stupito gli austriaci in modo davvero notevole, la somiglianza, o meglio l’uguaglianza della sua voce con quella del Dylan dei tempi migliori riesce sempre a stupire anche me che lo conosco ormai da molto tempo.
 

  Finito il set acustico, Al presenta i Blackstones che invitano lui e Pino a rimanere sul palco per una incredibile versione di “Beyond here lies nothin’ “, con Al che faceva il verso al Dylan odierno e rauco ed i blackstones che per l’occasione si trasformavano nel gruppo di Carlos Santana creando una base ritmica veramente notevole, con un arrangiamento che ricordava molto la vecchia “Old Black Magic Woman” dalla quale proviene. Tutti a bocca aperta, me compreso, si comincia a capire che la serata sarà di quelle da ricordare.
 

Al e Pino lasciano il palco ai Blackstones, Mick infila subito la quarta aprendo la loro esibizione con una scatenata “Rainy Day Woman # 12 & 35”. Segue immediatamente la versione dei Byrds di “The Times they are a-changin’ “ ed il pubblico è già in mano loro.
“You’re a big girl now” crea un’atmosfera romantica, interpretazione intensa da parte di Mick ed assolo da brivido di Frank che termina in un mare di applausi.

    Frank cambia la sua Strato con una Tele in accordatura aperta ed ecco ripartire la scatenata versione della RTR di “A hard rain’s gonna fall”, davanti al palco alcune persone attempate cominciano a ballare il vecchio buon rock & Roll tra un fiatone e l’altro, ma la gioia è tanta e vale la fatica.
Seguono “Mr.Tambourine man” nella versione Byrds e la magnifica “I’ll remember you” nella versione Dylan-Petty. Nemmeno il tempo di tirare il fiato ed ecco la partenza della meravigliosa “Don’t thin twice” con Frank nei panni di Eric Clapton nella versione che eseguì al 30° anniversario al Madison Square Garden.

  Alle prime note del riff di “Hurricane” la gente comincia ad ululare il proprio apprezzamento, la versione è simile a quella di Desire ma molto più rock nel suono, essendo le parti di violino di Scarlet Rivera eseguite dalla Stratocaster di Frank, coro a tre voci perfetto che aveva già stupito il pubblico nelle precedenti canzoni come Hard rain e Mr.Tambourine, effettivamente al giorno d’oggi le band che sanno cantare a tre voci sono davvero pochine !
Si ricrea un’atmosfera sognante con una dolcissima versione di “Lay Lady lay” quasi unplugged, che improvvisamente dopo il ritornello si trasforma in un ritmatissimo reggae che cambia il volto della canzone fino alla fine della stessa , sfumatura molto apprezzata dal pubblico.
Mick sembra appena uscito da sotto la doccia, davanti al suo microfono comincia a formarsi una pozzangherina. E’ il momento di far riposare la voce con dei pezzi morbidi e rilassanti, partono così “Forever Young”, “Just like a woman” ed una affascinante versione di “Make you feel my love”. Al mi dice di non aver mai sentito i Blackstones avere una resa così compatta nel suono, nelle voci e nella determinata compattezza ed io devo essere d’accordo con lui, questa è una serata speciale con dei Blackstones speciali.

     Arriva un trio di canzoni che farebbero ballare anche i morti, Mick, sempre più in un lago di sudore, attacca una roooooccccckkkkkisssima versione alla Chuck Berry di “Highway 61” che lascia tutti attoniti, immediatamente seguita da una versione da cardiopalma di “When i pain my masterpice”, per finire con il top della serata, una really stunning “All along the watchtower” nella quale Frank sembra la reincarnazione di Jimi, col wha wha che ulula tutta la sua rabbia.

    In teoria la serata si doveva concludere così, ma purtroppo per i miei amici il lavoro non è finito, la gente urlava strane cose in austriaco e non se ne andava, urla e fischi facevano capire chiaramente che era il momento degli encore.
Ed ecco la sorpresa per tutti, i Blackstones risalgono sul palco in compagnia di Al Diesan (che sarà il lead vocal degli encore) e Pino Tocco, con i Blackstones che si mettono al servizio dei due artisti cagliaritani.

   Acustica ed armonica , poi basso di D.D. in sottofondo e batteria di Riki leggerissima, tappeto di Hammond da parte di Darius fino all’esplosione del solo di “I shall be released”, immediatamente riconosciuta dal pubblico. La canzone alterna pieni e vuoti musicali in maniera magistrale, con un coro a 5 voci che ti fa venire la pelle d’oca, vorresti che non finisse mai, la voce è quella di Bob, Al supera se stesso ed il suo venerato Maestro, Mick ed i Blackstones sembrano essersi trasformati in Tom Petty and The Heartbreakers, la poesia della canzone fa il resto del miracolo.
Alla cannonata di rullante di Riki la gente intuisce immediatamente che sta per ascoltare LARS. Anche qui vale il discorso di prima, Al è Dylan in persona, e lo si capisce dalle bocche spalancate della gente, alle sue spalle sembrano esserci i Rolling Stones in persona, infatti la versione di LARS è la loro, il coro poi è di quelli da segnare sul calendario, certamente highlight della serata in compagnia di I shall be released.
 

    Terminata LARS, i Blackstones con gli amici Al e Pino si radunano sul fronte del palco, salutano la gente con tre inchini e lasciano il palco per il meritato riposo. Ma purtroppo la loro fatica non è ancora finita, devono ritornare sul palco per “Knockin’ on Heaven’s Door”, Blowing in the wind ed un’altra versione di “All along the Watchtower” più simile a quella di Blonde in Blonde, con la voce di Al sempre a farla da padrone.
Questa volta è finita davvero, tutti a bere birra e festeggiare in allegria, una serata certamente da ricordare ma soprattutto da ripetere , capito Blackstones, Al Diesan e Pino Tocco ? E soprattutto non dimenticate di invitare il sottoscritto.
Mentre bevevamo la birra ne ho approfittato per fare qualche domanda ad Al Diesan, per sentire l’impressione direttamente dal palco, Mick era sotto la doccia bollente, talmente stanco che sembrava un pugile al terzo K.O.

Mr.T- La domanda è per Al Diesan e Pino Tocco…torniamo un po’ indietro nel tempo, come avete conosciuto i Blackstones ? Quando vi siete incontrati per la prima volta ?
Al- E’ stato nel 2007 durante il “Maggie’s Farm Folk Festival” che si è celebrato a Città di Castello, in quell’occasione vi erano vari artisti e band da tutta l’Italia che, come noi, eseguono le canzoni di Bob Dylan; la nostra proposta era prettamente acustica ed evidentemente è piaciuta ai Blackstones, i quali ci hanno poi contattato per mettere in scena uno spettacolo congiunto che combinasse l’acustico con l’elettrico in perfetta armonia.
Mr.T- Brevemente, quali sono state le esperienze comuni prima di quest’ultima qui in Austria ?
Al- La prima è stata a Trevignano Romano, sulle rive del Lago di Bracciano, è stata una di quelle serate con una magia particolare, il palco sull’acqua, il riflesso delle luci colorate, una leggerissima brezza ed un pubblico entusiasta assiepato sulla riva del lago… davvero emozionante; la seconda è stata proprio qui in Austria, questo lo sapevi già perchè c'eri anche tu, a pochi chilometri da dove siamo adesso, nel teatro Montforthaus di Feldkirch, uno dei posti migliori dove abbiamo suonato, sia per qualità del suono sia per la competenza di chi ci ha assistito tecnicamente; infine c’è stata la parentesi del Metromondo di Milano, per il tributo in memoria dell’amico Lanny Brush, anche se in quell’occasione Pino non era presente.

 

Mr.t- Riguardo a quest’ultima esperienza, c’è qualcosa che vi ha particolarmente colpito, in senso positivo ?
Al- Fondamentalmente la sensazione principale , nel suonare con i Blackstones, è quella di una gratificazione a tutto tondo; possiamo dire che la cosa più bella è stata che già dall’unica prova, che abbiamo fatto prima della trasferta, si aveva l’impressione di suonare insieme da molto tempo, ci siamo trovati alla perfezione nell’esecuzione delle varie canzoni, in teoria si poteva anche non provare; c’è sempre stata un’energia particolare che ci ha fatto viaggiare insieme, musicalmente e spiritualmente.
Mr.T- Programmi futuri ?
Al- Per noi, come duo acustico, sono abbastanza immediati: partiremo il 29 giugno per Moville (Irlanda del Nord) dove si svolgerà, fino al 4 luglio, uno dei “Dylan Fest” più importanti d’Europa; per quello che riguarda la collaborazione con i Blackstones siamo a disposizione, tenendo sempre conto dei reciproci impegni e della validità di ciò che viene proposto, a noi fa sicuramente piacere poter condividere con loro ulteriori esperienze.
Mr.T- Ti ringrazio, alla prossima ?
Al- Certamente !

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