MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

 

RECENSIONI CONCERTI 2009

 
 

New York - United Palace Theatre - november 19,2009

di Peter Stone Brown

Sono arrivato circa 10 minuti prima dell’ inizio dello show ed ho scoperto che i posti erano meglio di quello che avevo pensato, circa 12 file indietro sul lato destro del palco. C'era solo il tempo sufficente per un rapido sguardo alle pareti e al soffitto decorato.
Ero un po' eccitato di vedere Dion. L’ ho visto quattro o cinque volte prima, ma l'ultima volta che lo vidi una decina di anni fa, ad Atlantic City, era stato davvero grande, passando attraverso tutta la sua storia fin dai suoi inizi.
Durante la pausa di circa mezz' ora ho fatto l'errore di andare nella sala del teatro riservata agli uomini, con le guardie del palazzo venute a fare un controllo per illeciti fumatori. Il ritorno è stato un grande caos , troppo piccolo l’ atrio superiore, è stato uno dei più
incredibili casi di ingorgo umano che io abbia mai visto in vita mia, claustrofobia alle estreme conseguenze. Verso le 8:35 le luci si sono accese e l’annuncio è partito, tutti si sono alzati in piedi per l'ingresso di Bob. Ha aperto con un feroce "Change My Way of Thinking", con Charlie Sexton che suonava una Epiphone semiacustica, è stato in ogni modo fantastico. La sciarpetta di Bob aveva qualcosa di scintillante. Bob si è poi spostato al centro per una altrettanto bella "The Man In Me", con Donnie alla tromba.
Bob è tornato alla tastiera e Donnie rimasto alla tromba per un altro pezzo , “Beyond here lies nothin’ “. "Most Likely You Go Your Way", è stato il seguente , molto bello anche questo, anche se ho trascorso la maggior parte del tempo cercando di vedere. Ogni volta che la montagna umana che si formava per vedere Bob di fronte al palco dovevo spostarmi.
Dylan è poi tornato al centro della scena, a suonare la chitarra ( unica volta nella notte, per "My Wife’s Hometown," sicuramente uno dei punti più alti. Sexton stava a destra accanto a Bob e stavano decisamente sfidandosi a colpi di liks, e Dylan chiaramente cantava divertendosi. "Desolation Row" non è stato altrettanto folle, come la versione di Philly, ma c'è qualcosa nell'attuale sistema che funziona sicuramente e continua a costruire la canzone. Dylan ha impiegato un certo numero di diversi stili vocali nel corso di questa canzone, ringhiando un minuto, cantando stupefacente chiaramente l’altro, le parole erano così chiare che sembrava che la raspa degli ultimi anni fosse improvvisamente scomparsa. Sembrava che si concentrasse per ricordare tutte le strofe, facendo brevi pause fra una frase e l’altra, ma forse anche per decidere in che modo cantarle.
"When the Deal Goes Down", è venuto dopo. Tutti nel teatro si sono seduti ad eccezione della sezione di fronte a me, la sezione più vicina a Dylan. Se c’era un punto dove lo spettacolo ha cominciato far fatica ad andare avanti è stato questo. L’ organo di Dylan che dominava il mix era un po' troppo “valzer da circo”.
"Cold Irons Bound" ha rinnovato l'energia notevolmente ed è stata seguita da una totalmente movimentata "Workingman's Blues # 2", con Bob che ha iniziato alla tastiera per poi venire a centro-palco per un grande solo di armonica.
Una non cattiva "Highway 61" è stata seguita da una versione da paura di “Ain’t Talkin’ “.
Sono scappato brevemente durante "Thunder on the Mountain", e son tornato che stava iniziando una veramente notevole "Ballad of a Thin Man". Ancora una volta Dylan era completamente focalizzato su come e cosa stava cantando, rendendo ogni immagine animata, ogni parola importante. Il suo modo di sputare fuori, "Sei stata con i professori, a tutti piaceva il tuo aspetto" è stato particolarmente piacevole. Dopo di che, il resto dello spettacolo davvero non aveva importanza, e fuori pioveva.

 

 

New York - United Palace Theatre - november 18, 2009

di Mike Skliar

Questo è il primo concerto di Dylan che ho visto dopo quello dell’anno scorso quando ero venuto in Italia per vederlo quasi esattamente un anno fa, e circa il mio 60° in totale, forse.
Questo è stato uno show assolutamente fantastico.. E' difficile e non so da dove cominciare, ma inizierò col dire che Bob era focalizzato, impegnato, e sembrava molto 'presente' per tutta la sera, spesso in piedi il centro della scena e dando il massimo. La band ha perso molto del suo “cerchiamo di essere addomesticati e di fare la solita cosa” che aveva perseguitato la post-Larry / Charlie band per diversi anni . Dopo essere tornato alla chitarra solista Charlie Sexton sembrava eccitare sia la band sia Bob. Chi ha visto questo tour sa che Charlie si aggira per il palco, aggiunge accenti, energeco come pochi , in gran spolvero / ottima contropartita per Bob. Molti dei nuovi arrangiamenti sono stati lavorati eccezionalmente bene, troppo, ma la setlist per la maggior parte delle volte è rimasta quella , le stesse vecchie old songs, sincere e belle per me , come Tweedle Dee, etc, che tutti abbiamo sentito troppo in questi ultimi anni.
Così, per partire hanno cominciato con “Stuck inside of Mobile”, che non ho mai visto come prima canzone d’apertura, per quanto posso ricordare. Bob non eseguiva questa canzone dai tempi della Rolling Thunder del 1976, ma è ancora sempre un bel po di “Blonde on surrealism Blonde”, che, quando si pensa di essa, non sarebbe stato fuori luogo pure su Love and Theft. Funziona anche per la voce corrente di Bob, ed è stat una bella opener, molto più interessante, per esempio di "Cats in the well".
Poi abbiamo avuto una versione leggermente riarrangiata di "It Ain't Me Babe". Solo un po' troppo pesante nella parte di basso, e troppo con un “dondolo uptempo”, forse l' arrangiamento è un’esigenza per la voce di Bob , ma ancora molto buona, interessante, e ancora, dopo 45 anni, una grande canzone. Già, questo si sta rivelando di essere un grande e interessante spettacolo.
Dopo una versione ancora più incredibile di "Man in the long black coat” con Bob al microfono centrale, dando il massimo. Mi rendo conto che Bob solo là fuori, senza i fogli con i testi sempre presenti sulla tastiera sia più in difficoltà , ma si sta impegnando molto in questo senso negli ultimi tempi. Una versione ben eseguita , un arrangiamento swing che non annega la voce appassionata. Bob ha fatto un fraseggio meraviglioso in questa canzone.
Segue un debutto personale per me, uno pezzo da “Together Through Life” . E’ una versione uptempo diverente di "It's all good" e si svolge bene. Charlie inietta un sacco di grandi liks riempiendo la canzone. A volte il vocal di Bob è un pò annegato , ma ci sono un sacco di parole ed è chiaro che si sta divertendo con essa.
Dopo di che arriva il momento per alcuni swing da "Modern Times” con “Spirit on the Water". Non è la mia canzone preferita da ascoltare in concerto, potrei sbagliarmi, ma credo di aver sentito l'unica lirica flub della serata, che è stato quella più sdolcinata e zuccherosa. Ho sentito di meglio.
Poi arriva una delle versioni della grande "Highwater" . Ho sentito questa song molte volte in concerto , in realtà ero lì per la versione da Niagara Falls 2002 o 2003 che era sulla versione deluxe di Tell Tale Signs. In questo non c’era la chitarra altrettanto pesante, ma le caratteristiche (in aggiunta a Donnie il banjo), Bob il centro della scena, cantando esuonando di tanto in tanto l’ armonica (con il vecchio e tradizionale bullet harmonica MIC) per dare enfasi. L’ arrangiamento mette in evidenza il vecchio banjo , ma con una energia quasi da R&B, sottolinea lal crazy-Americana story, con le sue allusioni al 1920 e tante canzoni Blues anni 30, affascinante performance, ancor più potente per la sua intensità.
Poi arriva un ottimo e quasi fedele arrangiamento della grande "Most likely you go your way". Ben cantata e suonata , con Charlie che attacca il riff principale da ogni angolazione.
Prossimo, probabilmente il punto culminante del concerto per me. Cala la luce, buio al centro della scena , e Bob, solo con un semplice armonica, e con la band silenziosa, offre un altro debutto personale per me, "Forgetful Heart". Questa non è solo meravigliosa ad ogni livello, ma mi ricorda gli ultimi giorni di Frank Sinatra che cantava "Angel Eyes”. Il risultato è drammatico e l'intensità teatrale, grande in tutti i modi.
Segue un'altra cosa davvero meravigliosa, di un certo rilievo (per le mie orecchie, almeno) , il riarrangiamento di "Cold Irons Bound". E', ancora una volta, un enorme gradevole arrangiamento, che in qualche modo non sembra troppo ad effetto (circa quello del 2001-3) , in qualche modo più morbido ma sempre con un sacco di mistero e di energia.
Dove andare dopo? A cullare l’ organo guidando la versione di un altro debutto per me, "I feel a change comin' on”. E 'suonato e cantato come se fosse una sua vecchia canzone da anni, (in senso buono, s'intende) ed è molto divertente.
Highway 61 segue, e la band offre una feroce e intensa preestazione sonora, e Charlie va in alto , con la sua Fender Telecaster color argento , grande interazione con Bob con le linee di grande organo in stile “old fashioned”. Una canzone che ho sentito un milione di volte, ma stasera è stata qualcosa di più e quindi più divertente.
Poi arriva un altro pezzo da evidenziare, “Workingman’s blues #2”. Ho visto fare questa canzone più volte e sembra sempre che versi tutto se stesso in questo pezzo. Questo è stato buono, come tante buone versioni che ho sentito, anzi , ad essere onesti, sono state tutte buone.
”Thunder on the Mountain” è stata la seguente, ed è stata semplicemente ok. Non la mia preferita (a mio parere una canzone con un testo sciatto ed un generico tempo blues di supporto).
Il brano seguente, che è l'ultima canzone del set principale, sembra voler passare fuori dal tetto . Una delle versioni migliori che io abbia mai sentito fare di “Ballad of a Thin Man”. L' illuminazione ha davvero aggiunto sapore alla canzone, con l'ombra di Bob ingrandita dietro la sua testa di circa 20 piedi. L'illuminazione, infatti, è stata eccellente per tutta la notte, una controparte ideale per la musica, e che mi piaceva anche più dalla mia seconda fila (troppo al centro del palco).
Ancora una volta, Bob è stato al centro della scena in questa, dando il suo tutto per non perdere una parola.
Gli encore sono stati belle versioni di “Like a rolling stone”, una versione ok di “Jolene” (che non è una delle mie preferite, in realtà) e una versione molto interessante di “Watchtower”.
Non è ancora stanco di cantarla dopo 35 anni che suonaq uesta canzone dal vivo? Be ', forse, ma quello che ho sentito stasera è stata una vera elasticità del fraseggio, tirando fuori alcune parole, e in qualche modo rendendo tutto logico, che dimostra che Bob ha avuto in mano sua tutta la notte.
Spettacolo fantastico, e devo dire che è stato grande anche dopo lo spettacolo della riunione di alcune persone che avevano volato dal Regno Unito fin qui per questo show. Lieti tutti, ho visto ancora un grande!

 

 

New York - United Palace Theatre - november 17, 2009

di Willy Gissen

Cosa potrebbe esserci di meglio di una notte con un concerto di Bob Dylan a New York City? Odio Wax Poetic, ma Dylan è stato trascendentale la notte scorsa.
Sono andato ad un sacco di concerti di Bob Dylan nella mia vita, ma questo concerto è subito andato in alto. Ci sono stati tanti momenti chiave, e non avendo seguito la serie precedente delle set list in anticipo, così è statauna sorpresa totale. La voce di Dylan è stata forte anche all'inizio, quando ha bisogno in genere di allungare un pò le cose. Quello è stato il mio primo sentore che questo concerto sarebbe stata un ottima performance. Cose portate nella stratosfera, quando Dylan ha cantato "John Brown," una virulenta ballata contro la guerra. E il pubblico poteva udire distintamente ogni parola così che anche i non iniziati sono stati in grado di apprezzarlo. Dylan ha concluso la canzone ripetendo il primo verso, con un impatto devastante, "John Brown è andato alla guerra ... e sua madre che era orgogliosa di lui. "Un altro momento top è stata la versione dondolante di Summer Days. Dylan ha suonato quasi in ogni concerto questa canzone, ma sembrava essere di circa la metà del suo set, quindi sapevo che ne avremmo avute altre. Stavo pensando tra me, "Be', non ha finito con Summer Days. Forse, finirà con Highway 61. Cos' è stato, alcune canzoni più tardi, un'altra versione a dondolo di Highway 61. Mi sembrava che Dylan avesse suonato per lungo tempo, e, anzi, tutte le canzoni sono state lunghe, più del solito, con un sacco di improvvisazione. Dylan e la sua band sembravano essere veramente in palla entrando nelle canzoni. Ero dispiaciuto dal fatto che il concerto stava volgendo al termine, ma era stato grande. Ma Dylan continuava a suonare. Dopo Highway 61, ha cambiato marcia per passare ad un pezzo molto più lento, "Ain't Talking", e ho davvero ascoltato la canzone per la prima volta. Mi sono incuriosito e non solo ho scordato di cantarla insieme come è di tendenza tra i fan di lunga data. Ho preso nota di ascoltare la canzone di nuovo quando sarò a casa. Il concerto era in corso da molto tempo, ed io ero completamente soddisfatto e sazio. Ma no. Di più. Thunder on the Mountain, e un altro brano di stampo rock hanno riportato il pubblico ai suoi piedi. Sembrava il tipico modo di voler lasciare il pubblico prima degli encore. Ma poi è venuta la “pièce de résistance”.
Ballad of a Thin Man. Un silenzio cadde su tutto il pubblico, tutti erano estasiati da come Dylan cantava , "qualcosa sta accadendo qui, e tu non sai che cos’è, do you Mr. Jones? " Sembrava una scena teatrale quando Dylan si è spostato al centro della scena in un modo stimolante. Ho visto solo una volta prima questo effetto quando Dylan stava suonando con i Grateful Dead a Meadowlands. La maggior parte dei fan erano Deadheads, e Dylan era la loro guida. Ha cantato, mentre fuori c'era ancora luce e ha concluso il suo set al crepuscolo suonando questa canzone.
E 'stato uno dei momenti più inquietanti che ho vissuto. Comunque, questo è stato il massimo per il pubblico, tutti si alzarono in piedi come fossero stati una sola persona.
Dylan ha terminato il concerto con questa canzone e, come al solito, il suo tempismo è stato impeccabile. La folla impazziva, e quindi abbiamo avuto i tipici encore con Like a Rolling Stone e All Along the Watchtower. Lasciando il concerto, ho sentito la gente parlare di lui ancora con stupore.

 

 

Boston, Massachusetts - Wang Theatre - november 15 , 2009

di Bobby Vee

Bob Dylan ha appena finito l'ultimo dei suoi tre spettacoli a Boston, e l'uomo e la band – sono in fiamme. Ha probabilmente fatto uno show di musica moderna più che mai che nel Never-Ending Tour del recente passato, con oltre la metà delle canzoni nella set list provenienti dal Time out of mind , 3 da Toom , 3 da Modern Times e 3 da Together Through Life . In generale una seconda grande revisione della sua carriera.
Lo spettacolo è stato elettrico, anche se la per folla non è stato sempre così. Gli uscieri in realtà cercavano di convincere la gente a sedersi dopo l' inizio dello spettacolo, i prezzi più elevati dei biglietti per il posto più vicino al palco potrebbero essere stata la causa per cui molta gente stava in piedi, la folla era forse un po' più vecchia di quella che si trova nelle arene a biglietto unico.
Ma più che per malinconia, la gente sembrava ancora apprezzare la leggenda, e lui ricambiava, con più jucking e Jiving che mai, non solo dietro la tastiera (di fronte folla a sinistra), ma pure al centro della scena con la chitarra in mano, muovendosi con microfono e armonica.
So è messo in tutte e tre le posizioni nelle prime tre canzoni! E' stato irreale. In modo da non dover dare nessuna preoccupazione a coloro con i biglietti di centro-destra questa volta, Bob dava solo il suo profilo da troppo tempo. Le canzoni:

1. * Gonna Change My Way of Thinking * - Grande , da * Slow Train * , buttata fuori così! Metà del divertimento a questi spettacoli è cercare di capire quale canzone sta suonando, e questo pezzo non ha deluso. Sembrava stranamente di essere in una stanza ad ascoltare “Wiggle it, just a little bit” nell’apertura del pezzo , ha-ha. Voce chiara, super-voce chiara, il modo migliore di cominciare lo show.

2. * The Man in Me * - centro della scena, , abbondante dose di armonica , e un messaggio per quei giovani che possono conoscere la canzone da * The Big Lebowski * se non dal sottovalutato album originale, non tutte le canzoni di stasera erano facilmente riconoscibili anche dai fan più ferrati ed ai fan non Bob-head o fan più recenti. Non sono stati molti i "classici" stasera, anche se lo spettacolo era certamente buono.

3. * Beyond Here Lies Nothin '* - Great track (great videos!), Grande tromba.
Queste canzoni più recenti è rimasta fedele all’arrangiamento originale, comprensibilmente, questo musica era dolce.

4. * Baby Blue * - Wow! Grande pick, al centro della scena con la chitarra. Bob la teneva quasi in posizione verticale, come Johnny Cash. La gente che conosceva la canzone ha risposto con favore, altri erano probabilmente confusi. Ma "c'est comme ca ", è parte di essa, trovare queste gemme antiche nel loro nuovo tour - una grande esperienza per me.

5. * Rollin 'and Tumblin' * - Il primo dei tre brani da * Modern Times* e il rollickin' tempo che funzionava. Consenso della folla.

6. * Tryin 'to Get to Heaven * - Beautiful, gorgeous, tutti i superlativi si potevano usare, anche per il bel cambiamento di ritmo. Il primo dei tre Direttamente da* Time Out of Mind * tutti con grande armonica solista

7. * Cold Irons Bound * - Grande tono minaccioso, con giro di accompagnamento di acciaio.

8. * Not Dark Yet * - Molto seria, anche l'emozione da Bob era evidente; questa nuova posizione di essere al centro della scena con microfono e armonica si adatta a lui, e lui quasi letteralmente raggiunge e afferra la folla, a volte, sia nelle liriche sia nei gesti. Irreale.

9. * Most Likely * - Bella, simpatica, passare dai brani di Toom a questa fun off di * Blonde on Blonde * - l'unico, purtroppo, per quelli di noi che amano quell’album. Questo ragazzo Charlie Sexton inizia davvero ad aprirsi.

10. * Forgetful Heart * - Wow. Credo che, per molte persone, sia stato un highlight. Incredibile. Bongos, viola, standup, e il Sickest armonica, voce grande. Irreale, pitch-perfetto in questo pezzo.

11. * Highway 61 * - Uno dei 4 brani degli anni '60, grande per la folla. Un possibile grido per le prossima festività musulmana di Eid al-Adha fra un paio di settimane? Probabilmente no, ma "Dio disse ad Abramo, kill me un figlio".Grande Sexton, va a terra, a volte, si alza, va in giro - è una presenza sul palco dal punto di vista visivo e sonoro.

12. * Nettie Moore * - Che cosa si può dire su questa bellissima canzone? Ho sentito il lavoro della tastiera abbastanza bene in questo brano , se non ricordo male.

13. * Thunder on the Mountain * - grande piacere , grande folla con questo grande pezzo da* Modern Times* , fedele all’originale.

14. * Thin Man * (!!!) - felice di sentirla in tutto il suo sarcasmo, e possibile fosse un bastone per quelli che stavano lasciando il posto all'inizio? Mr. Jones, probabilmente pochi sapevano "cosa stava succedendo qui stasera ...”

Bis - 15, 16, 17 - * Rolling Stone, Jolene, * e * * Watchtower * come al solito . Watchtower di valore , con Sexton che sembrava Hendrix. La folla ha raggiunto il top anche con * Rolling Stone * e *Jolene * che è una grande canzone. Ma in * Watchtower * si è illuminato il “mindeye” e la canzone è stata brillante come sempre, il primo verso ripetuto sempre pungente. Speriamo che tutti coloro che sono venuti qui stasera abbiano capito il valore di questo show , che ne è valsa la pena, e, dopo aver visto questo sono fortunato perchè vedrò anche le serate di chiusura allo “06” di Manhattan, New York, e credo che saranno anche quelli dei grandi spettacoli, da ricordare.

 

 

Boston, Massachusetts - Wang Theatre - november 14 ,2009

di Mo

Il Cuore di Sabato notte

Bob Dylan e la sua cowboy band hanno avviato i loro bus sulla costa ovest lo scorso autunno e sono ora una Travelin-highway-band. Parola, si capisce subito che Bob sta facendo un nuovo stand con Charlie Sexton tornato all’ovile.
Con tre spettacoli in programma a Boston e tre in programma a New York abbiamo capito perché amiamo viaggiare quando Bob ed i ragazzi sono ormai alla nostra portata.
Abbiamo preso i nostri bagagli e ci siamo diretti verso Mass Pike per il nostro pellegrinaggio a Boston. Abbiamo controllato all’Hotel Intercontinental ed abbiamo visto passare Bob prima dello spettacolo.
Questo è stato lo show numero 2 di un set di tre notti presso lo storico Wang Theater , ora parte della City Performing Arts Center. Il teatro è stata ben restaurato e i posti a sedere sono abbondanti per quasi 3.600 persone ... era pieno. I nostri posti erano vicini, sulla sinistra del palco. Le nostre ossa erano tutte un formicolio, in previsione che show di stasera stava per essere come qualcosa che non si vedeva dal secolo scorso.
Speravo che aprisse lo show con Maggie's Farm, ma invece Hanno aperto con "Cat's In The Well". Poi Bob è venuto al centro
Palco, ha preso la chitarra per "Lay Lady Lay" e anche anche se sembrava richiedere alcuni minuti per trovare il groove giusto per questa canzone non ha deluso. Nello spettacolo di stasera non sono state messe in evidenza le sacre reliquie del libro di Bob, a meno che si consideri "Every Grain of Sand", una rarità. Questa canzone insieme con "Hattie Carroll", "Ballad of Hollis Brown", "Spirit on Water", e "When The Deal Goes Down" hanno rallentato e addolcito lo spettacolo che ha dei momenti che potrebbe far anche sbadigliare o quasi.
"My Wife's Home Town", "Thunder On The Mountain", "Highway 61" e "Ballad of a Thin Man", rielaborati in versioni che hanno scosso il pubblico. Ma è stato "Ain’t Talkin ' "che non è galoppato nello spettacolo, con il suo ritmo per cowboy, ho pensato che fosse fuori nelle recinzioni per scaldarsi.
Bob Dylan, Charlie Sexton e il resto della band suonano un genere stile cowboy. Charlie ha stupito con la sua capacità di prendere iniziative ed ottenere il concenso e la sintonia con Bob.
Questo spettacolo è rivitalizzante, ipnotizzante, boogie blues stile Texas, ti senbra che stia barcollando “Down the lookin boulevard” il sabato cuore della notte ... e te lo trovi proprio qui davanti a te, sul palco del teatro Wang. Bob Dylan, il crooner animato è uscito stasera con la chitarra, tastiera e armonica a bocca, infuocato

 

 

Boston, Massachusetts - Wang Theatre – november 13, 2009

di Jimmy

Ecco una "recensione" che ho inviato alla mia insegnante che ama Bob Dylan e insegna le sue canzoni in una classe al liceo. Lei mi ha incoraggiato a inviarla a questo sito web in quanto è la prima volta che ho visto Bob Dylan live ...

Lo spettacolo è stato grande stasera. Dopo aver ascoltato per la maggior parte registrazioni in studio di Dylan, non mi sarei aspettato lo stile in cui Bob e Charlie Sexton hanno suonato (anche il chitarrista di backup era davvero troppo bravo). Charlie
Sexton è un grande chitarrista e sono sicuro che potrebbe eseguire alcuni dei grandi blues in uno stile, come Stevie Ray Vaughn e Buddy Guy, ma lo stile di musica che ha suonato si adatta a Dylan e mi piace il tipo di blues che Dylan suona attualmente.

Ho avuto la fortuna di sentire alcune canzoni da Blonde on Blonde (Nota: io sto attualmente lavorando a una perizia "progetto" su questo album), suonata dal vivo in uno stile completamente diverso rispetto alle versioni studio.
L'apertura con "Leopard-Skin Pill-Box Hat", è stata impressionante ed alcuni dei miei preferiti di Dylan (per quanto mi sono avventurato nella sua musica) sono stati suonati, come Workingman's Blues # 2, Highway 61 e Ballad of a Thin Man (che
era una versione grande e bella canzone da suonareprima del bis).
Hanno suonato una versione molto bella di All along the watchtower, troppo bella. Come ho detto, Bob e Charlie possono suonare tutto, e hanno fatto alcune delle canzoni che non conoscevo, tutte le più interessanti, con il loro modo di blues. Ho anche notato, non solo in questo show, che su tutte le registrazioni dal vivo Bob canta le canzone nel modo in cui vuole
e ho studiato diverse versioni dal vivo di ogni canzone, ma direi
che le cambia solo per non diventare completamente pazzo nel suonare la stessa cosa più e più volte. Bob mi ha sorpreso in modo strano, ma credo che era una cosa prevedibile. Per esempio, ho immaginato un pò Bob che canta le sue canzoni, quasi sempre, per poi partire per un altro show. I suoi gesti con le mani sono davvero imbarazzanti, non so percgè li faccia, li ho solo trovati divertenti e strani. Anche lui balla come un vecchio dietro al suo pianoforte, probabilmente perché è un uomo anziano. Un'altra cosa che ho trovato divertente è stato quando ero seduto, un usciere del teatro andava in giro in ogni sezione dicendo alla gente di non parlare lo show, altrimenti Bob se ne sarebbe andato via. È stato un momento divertente e mi auguro di divertirmi così anche la prossima volta.

 

 

Boston, Massachusetts - Wang Theatre – november 13, 2009

di Larry Fishman

Il Teatro Wang è ben arredato, un Grand Theatre in quello che rimane del vecchio quartiere del Boston Theatre. Posso sbagliarmi, ma non pensate che Bob ha suonato qui con la Rolling Thunder quando è stato chiamato Music Hall. Il luogo prende il nome dai Wang Laboratories, che erano una centrale per l’ elaborazione dei dati e di Microcomputer. Il Dr. Wang ha dato un mucchio di soldi per avere lo spazio nuovo , ma la sua azienda è andato a gambe per aria nei primi anni 90'.
Comunque, il posto è splendido, con soffitti affrescati, foglie d'oro, toilettes pulite, uscieri gentili e statue di marmo.

C'è stato un sacco di brusio e la discussione verteva sul ritorno di Charlie Sexton. Ho visto un sacco di fans della vecchia line-up Larry Campbell / Charlie Sexton. Il mio ricordo è che Campbell o addirittura Bob facevano gli assoli e Charlie era principalmente la chitarra ritmica. Beh, i tempi sono cambiati, e questa è la Charlie Sexton's band. Io non penso che ci sia stato un chitarrista, sia con la presenza scenica e la presenza musicale migliore di GE Smith. Charlie però ha qualcosa di carismatico. Lui avanza impettito, poi si mette su un ginocchio e tocca i comandi della pedaliera della chitarra con molta attenzione. Spinge la band e spinge Bob – fa un sacco di lavoro, c’è l'energia e la chimica tra i due, vicini uno accanto all'altro, suonando fianco a fianco, è bello vederle la fiducia di Bob e il rapporto che c’è tra di loro. Il resto del gruppo sembrava fare qualche passo indietro. Tony Garnier, ancora nella sua tuta di 2 taglie troppo grande, in piedi verso la parte posteriore, Donnie Herron stava nella sua solita poltrona direttamente dietro Bob e l’ eroe della mia città natale Stu Kimball ora è posizionato lontano alla destra di Bob.

La folla è la solita folla di Dylan, forse un po' più di grandi. C’erano molti entusiasti da quello che ho potuto vedere, un sacco di balli, grida, latrati e applausi per i testi delle canzoni. Lo show pre musica era un dolce rock anni 60, un roadie zoppicante, la piatta fase di impostazione del palco, l' illuminato drum kit, il contrabbasso sul suo lato, la tastiera, la statuetta dell’ Oscar, Bob emerge con cappello nero, vestito di nero, maglietta verde lime. .. ahh tutto va bene nel mondo, un altro spettacolo di Dylan:

1. Leopard Skin Pill Box Hat. Lo show viene aperto con questo pezzo rock, una buona sintonia per cancellare le ragnatele nella voce di Bob, ondeggiante dietro le tastiere, un inizio ottimista.

2. Girl from the North Country. Le stelle vengono proiettate sullo sullo sfondo, il vecchio sound da ninna nanna da favola del vecchio tour viene scartato e sostituito con una più schematica e semplice versione. Guitar-Bob suona per la prima volta e si scambia alcune note di assolo con Sexton.

3. Beyond here lies nothing. Melodia accattivante con Donnie Airone alla tromba, c’è una vibrazione formidabile e un gran bordello. Mi piace , grazie Bob.

4. Just Like A Woman. Un ricco e pieno arrangiamento con la folla ruggente d’ approvazione. Un momento inaspettato, come un assolo di organo sostituito nel posto che di solito c’è l’armonica. E' stata una bella canzone , ma lo spettacolo non ha veramente infiammato fino a ...

5. High water. Non è sicuro che io possa davvero esprimere quanto la performance di questa canzone mi ha commosso. Come è iniziata, Bob è saltato al centro della scena, a cantare con un microfono in piedi. Ha tenuto un altro microfono in una delle sue mani per la sua armonica. La canzone ha infiammato tutti. Bob ha ballato. Ballato!, E ondeggiava incanalando l’ energia - E' stata pura gioia, bellezza e onestà. Ero sopraffatto, ridevo, Porca puttana! Bob Dylan balla sul palco. Incredibile, una di quelle prestazioni che non si domenticherano mai.

6. I Feel A Change Comin 'On. Dietro la tastiera, la nave ha sciolto le vele e ora abbiamo una canzone raramente eseguita riprodotta fedelmente. Ha fatto il suo primo vero e proprio assolo di armonica della serata.

7. Cold Irons Bound. Torna al microfono al centro della scena per una tesa, matura, rielaborazione convincente. Le versioni precedenti sembravano, come è stato scritto diverse volte , impantanarsi un po', ma questo è stata difficile, stretta e concentrata.

8. Spirit on the Water. Tempo di cambiare ritmo e rallentare, la folla risponde subito, una volta riconosciuto il brano, è sempre una luce, che amore.

9. Honest with me. Ci sono una manciata di canzoni che avevo bisogno di sentire di nuovo e vorrei mettere queste esattamente in quell’elenco. Ero comodamente seduto, annuendo con la testa quando a metà la canzone si è appena riscaldata, Sexton ha ripreso e realmente acceso un fuoco e girato la manopola del volume a 11. Ha cominciato a strappare con la sua chitarra , una meraviglia a dondolo.

10. Workingman's Blues # 2. Credetemi, dolce, perfetto sentire questo meraviglioso gioiello melanconico.

11. Highway 61 Revisited. Tempo di rock ancora un po', con Bob e la reincarnazione di Charlie in Michael Bloomfield e Buddy Guy.

12. Ain't Talkin'. Le luci del palcoscenico si sono abbassate e Bob parte per un'altro strano viaggio attraverso i boschi e la grande città. Sexton aggiunge arpeggi e sfumature al suono, come narra Zimmy.

13. Thunder on the Mountain. Questo sembra essere un preferito del pubblico, ma dopo aver sentito la melodia 250 volte sull'ultimo bootleg avrei potuto pensare a qualcos' altro da sentire se avessero chiesto la mia opinione.

14. Ballad Of A Thin Man. Eseguita Hard & Loud, più simile alla versione 66’ della Band di ogni altra. Un sacco di divertimento con ancora una volta il nostro favorito ex DJ tornare al centro della scena.

15. Like A Rolling Stone. Questa versione eseguita in formato standard , la folla ha gradito, tutti ai suoi piedi, sollevando le braccia e cantando in coro - Forse un po' più veloce rispetto alle versioni degli ultimi anni.

16. Jolene. Un delizioso encore dopo la presentazione della band. E' un pezzo minore, ma comunque piacevole.

17 All Along The Watchtower. Come sempre un ottimo modo per terminare la notte, ed ha anche lasciato fare a Stu un assolo. Forse la prestazione vocale più debole della notte, quando è caduto in quell’ upsinging.

Che cosa posso dire, è stata una notte forte e ho avuto un sacco di divertimento. Ho ancora due notti di musica nei prossimi giorni. Non vedo l'ora.


 

 

Fairfax, Virginia - GMU Patriot Center - November 11, 2009

Di Chris Klimek

Anche Bob Dylan non può essere Bob Dylan per tutto il tempo.

Il 68enne Boy From the North Country nato Robert Allen Zimmerman ha cercato di rompere il mito di se stesso a partire dalla metà degli anni 60’, quando ha alienato i fans dei suoi album folk prima mischiando folk e rock e poi diventando un rockers. Da allora, la sua musa è andata e venuta, ma la sua vena controcorrente è stata una costante.
Negli ultimi 20 anni, anche la sua strada è stata costante. Dylan è partito per un tour senza fine, girando per arene o ballpark Minor League ancora e ancora, come per dimostrare che c'è sempre la salvia a dar sapore alle sue esibizioni, non solo canzoni itineranti e lui stesso. Anche se in ha fatto uscire nel suo tardo periodo album come "Time Out of Mind" e "Love and Theft", che avevano manifestato un rinnovamento creativo, è stato spesso imprevedibile, indifferente anche sul palco. Eppure, c'è qualcosa di nobile nella sua caparbietà, il canto, anche se migliaia di show hanno ridotto la sua voce in un viscoso, gut-shot gracidio. Su lo trovi in una serata buona, si può ancora capire perché la gente lo adora al di là di tutto.
Mercoledì è stata una buona notte.
Al Patriot Center, Dylan sembrava interessato, anche rinvigorito, con il suo Crackerjack e la band hanno inforcato una serie di numeri che hanno sottolineato la brillante estremità dalle profondità oceaniche della sua discografia. Continuava a muoversi ed ha pronunciato un unico "grazie" durante la presentazione dei musicisti come un banditore. Ma il suo canto è stato chiaro e diretto - e il suo modo determinato.
Anche se il suo strumento principale è la tastiera in questi giorni, ha legato la sua chitarra ad una una sanguinosa "Don't Think Twice, It's All Right" e "The Man in the Long Black Coat" all'inizio del set, da sempre buon segno. E’ rimasto davanti al suo snello, agile combo a soffiare nell’armonica per una galleggiante "Tweedle Dee & Tweedle Dum", ondeggiando e cose simili. . . Beh, come un frontman. Un sorriso di nausea che irradia da sotto la tesa del cappello largo e sportivo, una glo-shirt per abbinare l'assetto di soddisfare un'impresa di pompe funebri, sembrava l'incarnazione del Joker di Jack Nicholson. Ma il solo vederlo sembra dare il piacere di sentire le sue canzoni, e la sua band è stata avvincente.
Forse era la freschezza del materiale scelto in modo attento: Ha suonato brani più di questo decennio che degli anni '60. Anche se i favori sono sempre per "Highway 61 Revisited", inserita tra "Workingman's Blues # 2" ed "Ain't Talkin '", entrambi dal 2006 dal fantastico, ma più di maniera "Modern Times ". "Ballad of a Thin Man" era agitato come una oscura minaccia.
E poi era finita. Con il bis, Dylan aveva bruciato tutto il suo elisir nel set principale in modo elettrico. "Like a Rolling Stone" era tutto sentimentalismo flaccido. Ha scandito "All Along the Watchtower" con quello spesso parodiato singhiozzo, scandendo la fine di ogni riga come se fosse uno dei Beastie Boy: "Businnesmen drink my wine! Plowmen dig my heart!"
Così sono stati 90 minuti ispirati sui 105 passati sul palco. Una vittoria con la determinazione è ancora una vittoria, e il tour continua.

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di therevelator

Ho visto Bob più di 50 volte e ci sono stati pochi spettacoli debole negli ultimi 4 o 5 anni, quindi non sapevo cosa aspettarmi. Sono stato sciocco a preoccuparmi, perché questo spettacolo è stato fatto da un Bob in ottima forma, fisicamente forte e cantato con grande forza e convinzione. Ci sono stati alcuni vecchi classici nella setlist (che mi sembravano un pò fretolosi come "Highway 61 Revisted" un buon esempio di questi), ma il più recente materiale era stato trattato con cura e con grande abilità. Uno dei “momenti”, per me, una inquietante "Man In the Long Black Coat," una appassionata "High Water", e una versione terrificante di "If You Ever Go To Houston" e di "Ain't Talkin '". Avevo il desiderio di una canzone per la notte, speravo di sentire di nuovo "Workingman's Blues # 2" e l’ho avuto, e per me, è stato di gran lunga il momento culminante dello spettacolo. Profondamente toccante, Bob cantava tristemente e mi piace la canzone "alternativa", che lui suona dal vivo "Se avete sentito tutta la mia storia, dovete piangere "e" E 'ancora così difficile per me credere qualcuno potrebbe darmi un calcio quando sono a terra". Io non so se qualcuno possa ascoltare questa canzone senza sentire il cuore spezzato. Dopo aver ottenuto quello che speravo, ho avuto anche qualcosa che desideravo, ma non mi aspettavo di sentire, la splendida "Forgetful Heart", con in prestito linea di Charles Aznavour da "The times we've known."
Un'altra bella prestazione. Sono uscito con gratitudine che Bob sia ancora on the road. E diamo un caloroso bentornato a Charlie Sexton, che è stato glorioso.

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di Mary Ailes

Bob Dylan è tornato stasera a Fairfax, portando con sé numerosa folla giovane ( non un raduno gigante però ) . Come è che molti ragazzi giovani si radunano in un’arena per sentire un 68enne ? Ma lui non sembra essere vicino a raggiungere i 70 - lui è molto più giovane ora che ieri.
Grande set-list, con il tema della separazione attraverso la prima parte della serata, seguita poi da un insieme più ampio di temi, forse dovuti a capricci momentanei, ma di certo ogni tema ne seguiva un altro con logica che sembrava studiata per tutta la notte. Ero circa tre o quattro file indietro ed avevo una buona visione se non avessi avuto il disturbo di alcuni sciammannati biondi che avevano esagerato con la birra per carburare più velocemente.
Ho avuto un colpo, Dylan ha lasciato le tastiere dietro alle quali stava negli ultimi quattro anni ed è venuto fuori al microfono al centro del palco, che ha afferrato come se fosse un crooner di Las Vegas o almeno Leonard Cohen. È molto bravo a farlo, è un Song & Dance Man, dopo tutto.
Mi sono trovato al Cafe Regolar Grill a Brion con Thomas e Mary Alice, dove abbiamo mangiato qualche hamburger prima di andare verso il Patriot Center, dove abbiamo passato grandi momenti di condivisione ed abbiamo incontrato altre due persone del posto con le quali abbiamo trascorso la serata dopo il concerto scambiandoci le nostre opinioni.
Ancora una volta, la folla in platea era composta da adolescenti e ventenni - con pochi gruppetti di attempati, c’era anche qualche reliquia degli anni 60’. Ero in piedi accanto a una banda di ragazzi chiassosi adolescenti che hanno trascorso il tempo prima del concerto di ridere e spingersi a vicenda per divertimento. Una volta che Dylan è salito sul palco, però, tutti e quattro di loro erano immobili, trafitti, a fissare l'uomo dietro la tastiera e il microfono. Voglio dire, erano come statue, con gli occhi spalancati. Yeah, that's really Bob Dylan.
Sai, non c'è nulla di simile che vedere quattro ragazzi adolescenti stare in soggezione.
Dylan suona alla grande – fissa la sua identità di bluesman di New Orleans , altre volte suona chiaro e conciso, come faceva nel 1974. Charlie Sexton ha dato una scossa al luogo - la band era elettrizzata ed unita ed era chiaro Charlie ne aveva preso la guida - dopo Dylan, naturalmente.
Non vi è stato alcun numero di apertura, Dylan è salito sul palco poco dopo le 8:00 ed ha suonato per due ore. Thomas e io avevamo scritto gli elenchi di quello che ci sarebbe piaciuto sentir suonare da Dylan. Ho avuto la mia High Water , Forgetful heart e Jolene , e Thomas ha avuto la sua Man in the Long Black Coat e Tweedle Dee & Tweedle Dum. Dylan ha suonato molti altri favoriti, da Don't Think twice, a Ain't Talkin' e Ballad of a Thin Man. Ci siamo divertiti a chiamare le canzoni. Un ragazzo, però, che era davanti a me è riuscito a chiamare una canzone (Highway 61) prima che Dylan e la band avessero suonato la prima nota. E’ stata una cosa davvero cool.
Ho preso alcune foto ed un breve video di Forgetful Heart col mio cellulare, non molto , ma almeno ci sono. E così è stato.
Grazie, Bob.

 



Philadelphia, Pennsylvania - Temple University Liacouras Center - Nov. 9, 2009

by anonimous
Playlist Rewind: Bob Dylan presso il Centro Liacouras

Pot e incenso. Anche se si potrebbe facilmente individuare l'aroma al concerto di Dylan il Lunedi notte, lo spettacolo ci ha fatto grattare la testa.

Sì, sappiamo che l'artista sta invecchiando. Sì, sappiamo che la sua voce ha attirato le critiche durante la sua carriera. Ma lui è un'icona. Ed egli è costantemente in tour. Non dovrebbe quindi il suo management conoscere l'acustica orribile del Liacouras Center ? Anche il più chiaro dei suoni viene attutito in quel posto, diventa tutto una cacofonia forte.

Gli spettatori erano sorprendenti. Meno del previsto occupavano il secondo livello, e ad eccezione di quelli più vicini allo stadio, i fas  hanno agito come dei bambini che fanno un ballo da grandi. A giudicare dal linguaggio del corpo, la gente voleva muoversi, ma perché nessuno intorno a loro lo faceva , si sono come ritirati in loro stessi, alcuni cenni con la testa, mentre una eccessiva quantità di luci stroboscopiche lampeggiava sulla scena. Dylan, che indossava un Panama e un abito ispirato alla marina, mischiato tra la tastiera a sinistra del palco e il microfono al centro. Come se avesse avvertito che il clima era più modesto rispetto al preventivato , si è oreso il suo pubblico con frequenti interv di armonica pieni di soul. (Il chitarrista Charlie Sexton, che ha raggiunto la band di Dylan lo scorso agosto, è stato anche un vero highlight dello show.)

Joyce Carol Oates, scrittrice americana e critico, descrive la sua prima volta ad uno show di Bob Dylan nei primi anni Sessanta, come "drammatica e elettrizzante". Dylan si identifica come il "Tambourine Man" del cambiamento sociale, un artista che ha spinto la tradizione in azione dalla stilizzazione della musica folk come dichiarazione politica. E questa è la cosa. Anche se è difficile sentire il cantante ora, abbiamo ancora voglia di conoscere ciò che l'artista ha da dire.

Quindi sì, andremo a vedere Bob Dylan di nuovo. Anche al Liacouras Center.

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di Frank Reynolds

Bob Dylan ha suonato al Liacouras Temple Center la notte scorsa. Ho visto molti show di Bob in passato, e in realtà non ero così entusiasta di questo show, perchè nei suoi spettacoli, negli ultimi anni, sembrava mancare qualcosa.
Qualunque cosa sia stata mancante allora, sembras ia stata riscoperta, ed io sono lieto di poter dire che questo è stato il mio show preferito del decennio!
La vera chiave per lui è impegnarsi nelle canzoni. Quando riesce a farlo, esprime con passione il significato profondo delle canzoni e gli ascoltatori appassionati non possono fare a meno di essere coinvolti, come falene da una fiamma.
Alcuni elementi sono stati probabilmente la scintilla che ha riacceso il fuoco di Bob. In primo luogo, il grande chitarrista Charlie Sexton, che era stato in tour con Bob dal 1999 fino al 2002 e che si è riunito alla band per il tour di questo autunno. Nel suo precedente impegno, Charlie ha suonato pesantemente, ma saldamente integrato nel suono globale della band. Questoa volta, Charlie si è scatenato e ha strappato assoli infuocati in pratica in ogni canzone al centro della scena. Il suono di Charlie ispira a Bob linee nuove con l'organo, armonica e chitarra.
Bob sembrava anche molto ispirato dal suo materiale recente, grazie soprattutto ai tre brani dal suo album più recente, ma poi ritorna la passione per i grandi classici.
Da evidenziare per me era "Ballad of a Thin Man". La migliore prestazioni di questa canzone alla quale io abbia mai assistito.
E’ stato buono come spettacolo, ma lui non ha più la voce abbastanza per fare in modo efficace i classici del suo repertorio. Egli può ancora gracchiare on the road facendo il rocker però, e grazie a Dio per questo!
Se trovate l’opportunità di andare ad uno show delle restanti date in questo tour, il mio consiglio è di andare. Sono proprio contento di essere andato!

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di Glenn Hertzler

Beh, era il mio 76° show e sono ancora stupito! Bob è stato grande, più di ogni recente show, riuscivo a capire quasi ogni parola. Ho portato mio figlio di 24 anni e la sua ragazza. Mio figlio ha visto, come lo chiamiamo "zio Bob" sette volte, una volta a Cork in Irlanda. Abbiamo tutti amato lo spettacolo, la classifica mia e di mio figlio: il miglior spettacolo di Bob che abbiamo visto... Charlie
ha infuso a Bob nuova energia in un istante. L'intero show è stato grande senza reali mancanze dall’inizio alla fine , grazie Bob !

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di Jordan Wilfong

A conclusione di un ennesimo show movimentato, Bob Dylan stava al centro della scena sotto i riflettori, circondato dalla sua band di grandi musicisti di talento guidati dal geniale chitarrista Charlie Sexton. Per pochi istanti Bob si fece avanti, lasciando la band dietro e la folla urlò il suo apprezzamento. Poi tornò indietro in fretta, e come un lavoratore, fece capire che era giunto il momento di infuocare la notte.
Stando in piedi a pochi metri da lui, si sarebbe potuto dire, dall’espressione del suo viso, che Bob sapeva che era tempo di andare avanti, di continuare ad andare avanti. Aveva fatto il suo lavoro ancora una volta, e lo aveva fatto bene.
Bob è ancora sulla strada e il fuoco è ancora lì. L'inflessibile desiderio da realizzare, la costante di voler re-inventare queste canzoni senza tempo, che hanno ispirato per anni i fans da ogni ceto sociale. E’ davvero un piacere vedere il lavoro dell'uomo, di passare attraverso i suoi alti e bassi che alla fine finiscono sempre nel posto giusto. Sulla passeggiata della Temple University Liacouras Center Arena, una radio locale aveva uno stand pubblicitario con un set di alcuni oratori. Suonavano American Pie di Don McClean, non proprio una canzone di Dylan, ma comunque giusta. Parlavano di Bob, chiamandolo "una voce che veniva da noi."
McClean può avere avuto ragione su questo. Siamo fortunati, Dylan è ancora qui che scrive a da spettacoli, da grande poeta e grande musicista che è.

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di Peter Stone Brown

Dieci anni fa, in questa data esatta, Bob Dylan ha suonato in questa sede, in realtà una palestra di basket presso la Temple University, anche se allora si chiamava Apollo’s Temple. Che era anche allora una tappa di quello che i suoi fans chiamano "Never Ending Tour", definizione che a Bob Dylan non piace molto, anche se è stato lui che a coniare il termine. Uno dei motivi per cui il tour è sempre rimasto un pò leggendario, è che c'erano sorprese ogni sera, spesso cambiavano le canzoni, ma anche quel senso che tutto può accadere. Tra le sorprese di quella volta rimane solo la performance live di Dylan che cantò "A Satisfied Mind", non nell’arrangiamento che appare su “Saved”, ma nella versione originale country dei Porter Wagoner.
Stasera il Centro Liacouras non era affollato come allora. Lasciatemi dire che sarebbe stato abbastanza facile trovare un biglietto, e in un certo senso è stato un peccato, perché è stato probabilmente il migliore concerto di Bob Dylan in Philly da quella notte, dieci anni fa e per ragioni del tutto diverse. Ma, naturalmente, Bob Dylan è sempre diverso da una volta all’altra. Questo è uno dei motivi principali per andare a sentirlo, perché non è mai lo stesso dell'ultima volta che lo hai visto, anche se l'ultima volta che io lo vidi fu la sera prima, e questo è uno dei rari casi che succedono nei suoi show, anche se hai appena visto quello della sera precedente. E così ho lasciato questo spettacolo col desiderio di rivederlo ancora, perché da questo spettacolo, è stato piuttosto evidente che quella cosa indefinibile, quella cosa magica che non può essere forzata, è una cosa che succede da sé e che sta accadendo in questo tour.

Le voci erano subito circolate appena saputa la notizia del ritorno di Charlie Sexton in sostituzione di Denny Freeman alla chitarra solista. Ora, non sono mai stato tra i sostenitori di Denny Freeman. Ho pensato che Denny Freeman è stato un chitarrista spesso brillante, il cui stile è stato più influenzato dalla West Coast, dal Texas blues e anche dal Jazz e dallo swing. Era decisamente creativo, non ha mai suonato lo stesso assolo due volte. Ma in molti modi il suo modo di suonare era anche cerebrale, e mentre
a volte è stato sospeso, come una partita dura e difficile, come chiunque, non era necessariamente sempre il chitarrista giusto per Bob Dylan.

Charlie Sexton d'altra parte è il chitarrista giusto per Bob. Ha una comprensione pulita non solo di ciò che è la musica di Bob Dylan, ma anche di quello che sono le canzoni. Era evidente sin dal suo primo tour con Dylan che tali canzoni erano radicate nel suo profondo, e la cosa non è cambiata, e forse adesso lo è ancora di più. Come i due più grandi chitarristi che hanno lavorato con Dylan, Michael Bloomfield e Robbie Robertson, che suonavano attorno non solo a ciò che il testo della canzone diceva, ma anche a come Dylan stava cantando in quel momento particolare, scandendo frasi con colpi veloci come un pugile. Come Mike Bloomfield, che può rapidamente, spesso sembrare abbagliante nelle sue corse, e come Robbie Robertson che sapeva quando entrare con raffiche energia di suono che sono di più dell'emozione e l'intensità che la voglia di mettersi in mostra.

La prima sorpresa dello show di stasera è stata l'apertura dello show con "Memphis Blues again". Se ha aperto altre volte con questa canzone io non lo ricordo. Ma dalla prima nota l'energia di tutti era lì e funziona come un apriscatole.
In realtà ho sentito che ha funzionato meglio come opener che altrove.
In realtà, non sono mai stato un grande fan di questa canzone fatta dal vivo, e ho aspettato anni per ascoltarla dal vivo. La versione originale in studio su Blonde On Blonde è così incredibile e anche divertente, che è difficile ottenere lo stesso effetto dal vivo. L'umorismo dell'originale non è mai stato trasferito in uno stadio. Stasera però, è stata speciale, e anche forse non era abbastanza simile all’ originale per avere la stessa sensazione di leggerezza che si trova nella versine su Blonde.

Dylan si trasferì dalla tastiera alla chitarra cercando la sistemazione ottimale per "Man In the Long Black Coat", che ha debuttato in Europa all'inizio quest'anno. Roba potente, e Dylan ha fatto addirittura un assolo di chitarra davvero non male. Purtroppo, durante la canzone, è entrata la solita fila di ritardatari che naturalmente hanno il diritto di sedersi di fronte a me e hanno deciso di continuare la loro conversazione. Per tutti , troppo presto, Charlie Sexton ha deciso la fine della canzone. A differenza di molti passati tour, una cosa piuttosto evidente è stata che questa sera non ci sono state lungaggini inutili prima della fine di una canzone. Tutti i finali sono chiari, definiti, e veloci, e tutte sono segnalate da Sexton.

La gente davanti a noi continuava la sua conversazione , mente la band suonava una non male "I'll Be Your Baby Tonight" , solo che Bob non era nemmeno lontanamente quello che ha suonato "Man In The Long Black Coat ". A questo punto il mio amico Max, che viene ai concerti di Bob con me da 21 anni ha detto: "Voglio uccidere queste persone". Così ha detto loro, educatamente e bene, come ha potuto, "Vi spiacerebbe non parlare durante le canzoni? Un ragazzo ha risposto stupidamente : Uomo, la gente viene ai concerti anche per parlare." A questo punto ho dovuto frenare l’elefante in un negozio di cristalleria.
Dopo Bob è ritornato alla tastiera e la band è saltata in una non feroce "Beyond here lies nothing" seguita da una abbastanza ottimistica "Spirit On The Water". Da quel momento in poi il livello di energia non è mai sceso, ed è stato portato ancora più in alto da "High Water (For Charlie Patton), con Donnie al banjo e Bob al centro della scena per l’assolo di armonica.

In stile armonica 66’ è iniziata quello che si rivelò essere una vera e propria splendida e commovente versione di "Tryin 'To Get To Heaven". E 'stato molto probabilmente la versione migliore che io abbia mai sentito di questa canzone. Dylan la cantava profondo. Naturalmente nel mezzo di essa, quasi l'intera fila di chiacchieroni di sinistra si sono alzati per andare a bere una birra. Questa è stata seguita da un altrettanto straordinaria "Cold Irons Bound" con Dylan al centro della scena per cantare e suonare l’armonica, con il lavoro di chitarra bruciante di Sexton, che si mise in ginocchio, una posizione nella quale sarebbe tornato spesso, e Donnie Herron alla steel guitar. Questo arrangiamento non aveva la drammatica forza per ottenere le sensazioni di quello precedente, ma non di meno, di fatto era probabilmente più potente.

Poi venne uno anche ottimistica "Desolation Row", che è stata interessante per un paio di motivi, il primo, Dylan ha preso in prestito il riff di organo da "If You Ever Go To Houston ", e poi Dylan è andato in quella che alcuni chiamano la sua voce cantilenante.
Non è realmente una cantilena, è quasi come la lettura di poesie per bambini o qualcosa del genere. Nel caso di "Desolation Row", che è fondamentalmente isterica, l’ha portata a nuove vette di assurdità. All'inizio del brano il capo dei chiacchieroni , che era tornato dal bar, gestito da lui stesso, con mio grande stupore, si è voltato verso di me ed ha avuto l'audacia di chiedermi se poteva prendere in prestito il binocolo.
Dopo averlo guardato per un momento come se fosse Obama, nello spirito della diplomazia di Obama, gliel’ho dato. Comunque,
a differenza di Obama con i repubblicani, la cosa ha funzionato, e ha praticamente chiuso la diatriba per il resto della notte. Un sacco di fan di Dylan chiedono perché Donnie Herron guardi sempre Bob come un falco. Questa versione di "Desolation Row" era il perfetto
esempio. Durante la canzone, Dylan ha trovato alcuni riff di organo che gli piacevano, ed Herron subito li raccolse per fargli eco col mandolino e l' ha usato come riff dominante per il resto della canzone.

Tornando alla pedal steel, Herron ha poi lanciato una riordinata "Po Boy", con un riff di sapore country. Come ogni canzone di questo spettacolo, anche questa è stata fatta in modo upbeat, non veloce per concluderla , ma solo con l'energia giusta per essere calmata dall’armonica di Dylan.

Poi venne il momento più alto, il più toccante di uno spettacolo già abbastanza forte, una stupenda "Workingman's Blues", con Dylan che dalla tastiera si è poi spostato al centro della scena per suonare la sua armonica. In una città dove è appena finito uno sciopero breve ma amaro, una città dove il lavoro è scarso, una città dove era appena stato annunciato che la città aveva meno soldi di quanto si pensava e che centinaia se non migliaia di lavoratori sarebbero stati licenziati, in una città dove c’è un omicidio al giorno, se non di più che è diventato la norma, questa canzone ha avuto una forte risonanza, e Dylan è stato forte soprattutto nella frase " mi riesce difficile a credere, che qualcuno mi avrebbe preso a calci quando sono giù". Questi pezzi in fronte al microfono sono qualcosa di speciale, solo Dylan li sa fare, agitando la mano e col modo in cui si muove. E' stato detto molte volte durante la sua carriera, ma ciò che viene in mente è Charlie Chaplin, in particolare alla fine di Modern Times. Dylan non aveva un bastone, non era a piedi lungo la strada, il suo cappello non era inclinato, ma come il solitario, triste, pagliaccio, cantava poeticamente solo quello che stava succedendo.

Dopo di questo, il resto dello spettacolo davvero non importa, ma era tutto buono.
Dylan ancora una volta è tornato al centro della scena per "Ballad Of A Thin Man", "Like A Rolling stone" che suonava rinata, e" All Along The Watchtower ", che conclude i concerti di Bob per una ragione, ammonendo la gente con la ripetizione del primo capoverso "I can't get no relief".
La cosa di Bob Dylan è che ogni volta che pensiamo che non sia possibile cambiare qualcosa , lui fa gli show sempre in un modo nuovo, tanto per smentirci. Come i migliori maghi, ha sempre qualche trucco nella manica. Ed è per questo che questo tour, nelle sue ultime due settimane è il tour da vedere

 

 

Kitchener, Ontario - Memorial Auditorium - Nobember 7,2009

di Dave Ford

Bella performance di Bob e della band. Dopo aver visto l'elenco della set list che che varia dalla volta precedente, mi aspettavo più canzoni da Together Through Life, ma questa sera la set list era composta in modo da sembrare un Moder Times-Tour, con 4 canzoni di quell'album. Bob è tornato ad aprire con Cat's in the Well invece di Gonna Change My Way of thinking o Leopard Skin Pill Box. Gli highlights sono stati Hattie Carroll, Hollis Brown e Ballad of a Thin Man. Il ritorno di Charlie Sexton ha fatto una grande differenza in fatto di energia in mostra e soprattutto in Bob. La folla ha molto apprezzato, in particolare in Highway 61. Dopo 30 più volte che vedo Bob, la magia è ancora lì – straordinario come un ragazzo di quasi 70anni può riempire gli edifici col passaggio delle generazioni – con me c’era mia figlia di 12 anni e lei era molto impressionata. Lei ha commentato: "Non ho potuto sempre capire quello che stava dicendo, ma io non credo sia stato importante – era Bob e questo è tutto ciò che conta "

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di Stuart Gilmour

Saluti Bill (Bill Pagel di boblinks ), abbiamo avuto la fortuna di essere parte del tutto esaurito, unica data Canadese, all’ Auditorio Kitchener. Il migliore dei 15 show che abbiamo visto. Grande folla, in piedi dalla prima all’ultima battuta del bellissimo concerto. Il nostro primo show con il sig Sexton. Ha rivitalizzato una band già grande ed in particolare Mr.Dylan. Dylan è stato molto più animato, come anche il pubblico di altri show ha notato. Ha lasciato libero il sig Sexton per l'intero set e questo sembrava motivare l' intera band. Il batterista Mr. Recile era fresco e assolutamente tonante e spingeva a suonare il signor Garnier ad un livello senza precedenti. Mr. Kimball in realtà è apparso rilassato e il suo suono completava Mr. Sexton sia in acustico che elettrico.
La mia canzone preferita è stata Million Miles. Un arrangiamento favoloso. Jolene è stata presentata nel secondo slot degli encore, più dura e grugnosa che abbiamo mai sentito. Meraviglioso. Grazie alla gente e al Bobby pub O'Briens per la grande ospitalità e la mappa per la venue. Thank you Bill.

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da Tony Pace

Non ho mai scritto una recensione prima, ma ero allo show e posso dire che chiunque ha avuto la possibilità di vedere Bob e la sua band è stato davvero fortunato. Questo è stato il mio spettacolo n° 14 negli ultimi 31 anni e lo spettacolo è stato al top. Dylan era così coinvolto e la sua voce era così chiara. La band è stata molto unita ed elettrizzante e dopo il ritorno di Charlie Sexton ha fatto un cambiamento che era necessario. Egli è un grande chitarrista. Thats all folks!

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di Mike Hodnett

Kitchener è una città di 200.000 abitanti a circa un’ ora a ovest di Toronto. Quelli di noi della zona di Toronto siamo venuti a sapere dello spettacolo attraverso questo sito web, o attraverso il sito ufficiale. L'anno scorso, Bob ha suonato a Hamilton e Oshawa (città simili e distanze simili) e di nuovo non vi era alcun manifesto che annunciava lo show nell’area di mercato più grande del Canada. Sembra che si basino più sugli aficionados che garantiscono sempre una partecipazione buona. La società di management di Bob deve inviarti una cassa di liquorie a Natale, Bill (Bill Pagel di boblinks)!
Come risultato, c’era una grande quantità di appassionati, zoccolo duro, presenti a Kitchener. La folla sembrava conoscere relativamente le oscure canzoni dal CD recente (TTL) e se fosse o meno intenzionale, siamo stati trattati a grappoli di canzoni suonate raramente. Non ho sentito "Most Likely" live dagli anni '70 e devo ammettere, non l'avevo riconosciuta. "Every Grain", dovrò scovare "Shot of Love" e rinfrescarmi la memoria. "Million Miles" e "Cold Irons Bound" sono state ben accolte e gradite. Mi ha sorpreso che a parte "Jolene" negli encore, non vi era null’altro dall'album più recente, ma non si può avere tutto.
Un punto: Tutti sembravano presi da "Ain't Talkin '" come me. Tuttavia, mi piace di più la versione su "Tell Tale Signs", che dispone di Donnie alla pedal steel, piuttosto che con la viola e come suona la steel per la maggior parte del tempo, comunque, credo che questo sia il modo migliore per riprodurre la melodia.
Sono d'accordo che la band sembra più animata con Charlie Sexton, anche se abbiamo potuto godere del lavoro di Donnie. Sembra che "Highway 61" sia stata scelta in questo segmento del tour per tenere tutti in movimento.
Tutti in tutto, uno spettacolo così grande come ci aspettavamo.
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da Wolfman

Alright- il ritorno di Sexton è tremendo e Bob suona rinnovato, è come una nuova ispirazione. Ma devo dire che la pista di hockey di Kitchener (a.k.a. Auditorium) è più simile a un rifugio antiaereo che ad un'arena. La Set list ha lasciato una cosa o due da desiderare. Comunque sono entusiasta della band-restaurata.

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di Dan T. e gli amici Dan, Glen, KK, Mike, Barry e Rosco

Abbiamo guidato da Hamilton, Ontario a Kitchener sabato sera per lo spettacolo di Bob. Great venue. Buon grande parcheggio pubblico. Bob ha aperto con Cats in the weel. La sua seconda canzone , anche se non la mia preferita ha illuminato il pubblico. Lui con la sua chitarra con un grande sfondo per suonare Lay Lady Lay senza perdere un colpo. Ha suonato alcune canzoni vintage per noi sabato. Hattie carrol, Hollis Brown, per non parlare della versione melodica e martellante di Every grain of sand. Poi è arrivato il rock, Thunder on the mountain, Highway 61, e poi una candida e personalissima versione di Ballad of a thin man. E 'stato bello vederlo davanti al palco con la sua armonica. Ha acceso la folla con i suoi soliti tre encores. Standing ovation da parte di tutti. Grande spettacolo, Grande.

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di Greg Denton

Ho fatto un elenco delle canzoni più recenti di Dylan da Together Through Life che non vedo l’ora di sentire dal vivo la prima volta. Naturalmente è sempre meglio andare ad un concerto di Dylan senza grandi aspettative. L'unica canzone che il pubblico ha avuto da TTL ( escludendo il brillante “Christmas in the heart” naturalmente ) è stata Jolene ed è stata eseguita nel bel mezzo di quello che sembra il suo attuale set-encore standard tra Like A Rolling Stone e All Along The Watchtower. Ancora è stato un splendido spettacolo pieno di momenti salienti e di una buona marmellata di raucedine.

Lo show è stato aperto con una solida Cat's In The Well. Dylan stava alla nostra destra, appoggiato alla sua tastiera, cappello a tesa larga bianca, giacca beige. Donnie Herron seduto su un seggiolino dietro a Dylan, suonava il suo violino con la melodia in primo piano, circondato dai suoi numerosi strumenti: pedal steel, lap steel, electric mandolin, banjo, e una tromba appoggiata sulla cima di un cabinet del diffusore (io non credo che l’abbia usata una volta durante lo spettacolo). Alla sinistra del palco era Stu Kimball, probabilmente, la presenza più sottovalutati della notte, chitarra ritmica, sempre suonando qualcosa di interessante (acustica o elettrica) per contribuire al ritmo, la consistenza e la carne delle canzoni, ma non attira molto l'attenzione su di lui. Avanti a destra c’era Tony Garnier al basso. Sopra e dietro di lui George Recile e la sua batteria. Qualcuno può dirmi se dipinge e tira i suoi capelli verso l’alto ? Le sue sopracciglia ed i baffi sono così nere e chiaramente contrastano con il resto della faccia. Sembra innaturale per me. Comunque, lui è un batterista killer e insieme a Tony Garnier sono un inferno di sezione ritmica. Charlie Sexton ha tenuto il centro della scena. Io di solito osservo come Dylan controlla la sua rock-band sul palco, ma nessuno veramente ha mai fatto un passo avanti in un ruolo ben definito di solista. Ma Charlie è stato scatenato! Per quanto mi riguarda, aveva quasi rubato la scena. A parte il sempre elegante e slanciato fraseggio, gli spunti ed i brucianti bombardamenti in picchiata, negli assoli era molto affascinante visivamente. Alto, come un bello di Hollywood, ma molto magro allo stesso tempo. Per niente appariscente, nessuna buffonata da rock star o atteggiamenti simili. Egli era spesso accovacciato goffamente davanti all’amplificatoreto durante il suo assolo. Mi chiedevo se era regolare questa impostazione per usare la sua pedaliera, ma un amico pensa che lo faceva forse cercando di stabilire una certa deferenza per Dylan, cercando di sminuire il suo trafiggente dominio della scena.

Anche Dylan ha la sua presenza sconcertante e trafiggente, specie quando è uscito al Center Stage a suonare la chitarra per Lay Lady Lay. Una superba versione, con pedal steel e con la chitarra acustica di Stu Kimball a trovare una perfetta tessitura armonica sotto il canto di Dylan. Gli show di Dylan sono succolenti visivamente come dal punto di vista sonoro. La band indossava abiti finemente in misura come tute da carico marroni splendenti di scintille. Il palcoscenico è stato riempito, dal pavimento al soffitto, da un muro di buio, una solida cortina che è stata intervallata da proiettori che a volte stordivano per la loro profondità, colori ricchi e audaci modelli maestosi che a volte sminuivano la band. Per Lay Lady Lay, era come se il cielo fosse sceso sul palco – un cielo stellato profondamente costellato. Altre volte, c'erano un sacco di audaci tagli grafici, come se Franz Kline e Jackson Pollock fossero stati obbligati a rimanere dopo le lezioni per tracciare le loro linee sulla lavagna, ma invece è caduto tutto in una strana battaglia di disegni orgiastici, invece.
A volte c’era solo il mistificante mind-eye di Dylan con i bordi frastagliati e il simbolo della corona.

Pensavo che avrebbe fatto Beyond Here Lies Nothin' al terzo o quarto pezzo. Niente. Con Bob tornato alla tastiera la band è passata ad una agitata Most Likely You Go your way e Million Miles.
Una profonda e commovente Lonesome Death di Hattie Carroll è seguita. Tony Garnier ha tirato fuori il basso acustico, Stu Kimball suonava la chitarra acustica, e Donnie Heron ha suonato il mandolino. Dylan ha riarrangiato il brano bellissimo per soddisfare la sua ghiaiosa voce da vecchio baritono - è difficile pensare che questo sia lo stesso ragazzo che ha scritto le a canzoni con
la sua voce nasale piagnucolante. Ma, se mai, la canzone ha un disprezzo più marcato verso William Zanzinger e la sua gente, uno dei più pesanti atti di accusa e di diffidenza contro il cosiddetto sistema della giustizia bianca.

La nuova versione di Cold Irons Bound è stata vero rock! Questa è almeno la terza distinta rielaborazione di questa canzone che ho sentito dal vivo. Sparito il groviglio di feedback e corde di chitarra tirate che ha iniziato la canzone in passato. Invece la canzone appena iniziata senza tante cerimonie è stata come un pezzo di ghisa rotolante in un uragano. Dylan era al centro della scena ancora una volta, armonica in mano, le braccia aperte come un venditore ambulante di carnevale.

Every grain of sand era sulla mia lista dei desideri di brani da ascoltare. Ma io mi sentivo insoddisfatto dal fraseggio vocale di Dylan in questa versione. A volte si può prendere una canzone in un luogo inatteso e rinfrescarla. A volte basta solo un pò la melodia.

Spirit On The Water, cdanzone numero otto nel set e il primo della notte da quelli che io ho chiamo gli album recenti di Dylan (che immagino sia stato solo Modern Times, dal momento che non c'era niente da Love & Theft in questo concerto). Splendido Tony al basso.

E poi una versione inquietante acustica di Ballad of Hollis Brown. Bob al centro della scena ancora una volta, le braccia in aria mentre canta. Donnie Herron ha suonato il banjo e Charlie dietro a Bob per andare da Donnie per una piccola ibrida chitarra / banjo in un angolo.

When the Deal Goes Down è stato fatto bene. Ed è stata seguita da una versione selvaggia di Highway 61 con Charlie Sexton che inequivocabile si è preso il carico di sfornare alcuni mozzafiato, sbalorditivi assoli mostruosi. Il mio momento preferito però
è stato quando si è avvicinato a Dylan alla tastiera, i loro strumenti si scambiavano frasi musicali avanti e indietro.
Ain't Talkin è stata la terza canzone da Modern Times della serata, seguita immediatamente dalla quarta, Thunder On The Mountain. Queste canzoni sono così soddisfacenti da sentire, scritte per la voce “corrente” di Dylan. Sia lui che la band sembrano così a casa in queste canzoni nell’eseguirle con tanta chiarezza, precisione e sfumature.

Il set principale è finito con Ballad of a Thin Man. Dylan ha portato la sua armonica al centro della scena ancora una volta. Una marmellata calda mercuriale. Ho difficoltà ad avere una giusta comprensione per il 68enne Dylan a cantare questa canzone però. Sembra proprio così intrinsecamente essere stata scritta da un punto di vista giovanile e diretta a qualcuno più anziano. Nella mia immaginazione, forse, è troppo legata a quei combattuti show del 1966 del passaggio elettrico. Difficile distaccare da essa il suo significato in questo contesto, ma è ancora una canzone che funziona.

Sono stato felice di sentire il mio primo rendering live di Jolene negli encore. Un sacco di corteccia e crunch in sintonia. Like a Rolling Stone era una jam super per avviare la serie finale, e il fraseggio di Dylan è stato complicato da seguire. La notte è finita con All Along the Watchtower - questa versione ha iniziato con qualche riff singhiozzante di chitarra prima di prendere l’abbrivio. Un rinfrescato
arrangiamento che sembrava dovere poco o John Wesley Harding o Jimy Hendrix, ma era ancora del tutto riconoscibile. Dylan ha irriverentemente giocato con il suo fraseggio, come a volte fa, la ristrutturazione del ritmo vocale e della tonalità per far qualcosa che sentivo come se qualcuno stesse cercando di arrancare su una scala mobile verso il basso.
Difficile dire a volte se c'è qualche scopo espressivo o se è solo qualcosa fottutamente voluto per alleviare la noia.

Tutto sommato, è stato uno spettacolo molto soddisfacente. Una vera delizia avere Dylan per una Canadian date quest'anno in uno stadio piccolo di una piccola città come Kitchener.
L'Auditorium Memorial non ha una reputazione di grande suono, ma dal mio posto al centro della platea non ho trovato nulla di cui lamentarmi. Era tutto buono.

 



Detroit, Michigan - Fox Theater - november 6, 2009

di Brian B.

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat- La musica dell’intro è cambiata dall'ultima volta che l’ ho visto nel 2007, il commento è lo stesso. Guardando Dylan sul palco è solo così cool - nessun altro modo di dirlo: Un opener esagerato, ma Charlie ha portato nuova vita alla canzone. La voce e le parole di Bob erano chiare e spesso in anticipo nel mix. Well done.
2. The Man In Me - Very nice. Bob si allontana dalla tastiera e ondeggia le braccia intorno al centro della scena.
3. Beyond Here Lies Nothin'- Ben eseguita. Donnie però è stato udibile pochissime volte nel corso della serata. Prima esecuzione live per me. Mi è piaciuta.
4. It's All Over Now, Baby Blue (Bob alla chitarra) Un altro pezzo ottimo per me. E 'stato ben suonato. Dylan era cool con la chitarra davanti al petto e ha suonato qualche liks solista melodico sul Mi cantino.
5. Summer Days - Charlie aveva una grande semiacustica bianca, ma Bob teneva tutto unito. Il suo stile lounge ha ridato vigore alle versioni dal 2002 in poi.
6. Desolation Row- Alla folla è piaciuta, almeno quelli intorno a me sembrava davvero averla apprezzata. Inizio soft, poi dopo il primo chorus è continuata con un bel crescendo per tutta la durata.
7. Cold Irons Bound – BELLO IL NUOVO ARRANGIAMENTO. Da ascoltare. E’ grande !
8. Sugar Baby – Molto dolce ed intima, si differenzia dalla versione di L & T. Con Bob al centro, mic e armonica in mano. Proprio come la versione su YouTube da questo tour.
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum - Mentre ero in attesa di ritirare i biglietti alcuni ragazzi dietro di me dicevano quanto speravano che non la suonasse. Ci dispiace ragazzi, se non la gradite andate a bere qualcosa fuori.
10. Po 'Boy – Bella, ma una specie di ripetizione di Sugar Baby.
11. Highway 61 Revisited - A questo punto mi sono chiesto quante Bob volte può suonare questa canzone e ancora godere. Scherzi a parte, Tony G. deve essere il pilota automatico totale qui. Its a cool song, ma è davvero valida, notte dopo notte, giro dopo giro la prestazione?
12. Workingman's Blues # 2 - UN VERO higlight da evidenziare. Bob inizia alla tastiera e poi se ne viene al centro della scena. Applausi dopo ogni ritornello.
13. Thunder On The Mountain – Straordinaria canzone, ma devo dire che è più bella dal vivo che la registrazione in studio, ha qualcosa in più. Stasera è sembrata molto simile HW61.
14. Ballad Of A Thin Man-Un altro culmine. Per chiunque sia minimamente nostalgico dell'era Rolling Thunder Bob, la rivive in questo pezzo. Devi guardare le ombre proiettate dalle luci sul retro schermo. C’è Dylan 1975 con cappello e tutti in ombra ... e sul palco, Bob Novembre 2009. Il brano è stato stellare.

(encore)
A questo punto mi sono spostato dalla 4 ° fila al centro, proprio accanto al microfono. Ho avuto il posto migliore per il resto dello spettacolo.
15. Like A Rolling Stone – Stavo fermo come un morto al centro nella prima fila con le mie mani sul palco a pochi metri da Dylan. La migliore "Lars" che ho mai visto. Continuavo a guardare i membri della band pensando, "Si ragazzi ho il posto migliore al mondo! "Gli ultimi due brani sono stati tutti grandi per me.
16. Jolene
17. All Along The Watchtower

Pensiero definitivo - Se hai preso qualche show nel corso degli ultimi anni, check out questo tour. E’ molto al di sopra , in termini di musicalità, a quello semplice di pochi anni fa. Dopo aver letto recensioni di altri fan in precedenza da questo tour, ero preparato al "Freewheelin '" Charlie Sexton.
Guardando la presenza scenica di Charlie mi son ricordato di quando ha iniziato con Bob nel 1999. Guardava Dylan tutta la sera, attendeva a volte uno spunto per incitarlo, solo per poi non ottenere niente da Bob. Ciò è particolarmente visibile durante i giorni estivi , si avvicinava alla sua pedaliera mettendo il piede su alcuni tasti in previsione del suo Spotlight moment ... lui si preparava al rock ... e Dylan cominciava a cantare il versetto seguente ... Charlie lo guardava dritto negli occhi come per dire "Hey... cosa è successo al mio assolo?". Caro amico Chuck mi dispiace, devi ricordare ancora il vecchio show di Bob. Stu guarda terrorizzato, annoiato, e preoccupato... preoccupato per il suo lavoro? Non sembra godere affatto, nonostante il fatto che lui sia uno dei migliori al mondo! Tony e George fanno le loro cose come dempre... e l'altro 95% è incomprensibile.

Nonostante alcuni commenti critici, è stato un bello spettacolo e mi sono divertito. Non c'è altro che avrei preferito vedere stasera daa Bob.
Un padre e la figlia accanto a me in lacrime abbracciati a fine spettacolo. Solo un promemoria del potere che questa musica evoca. Fino alla prossima volta che Dylan sarà nel Northwest Ohio o Sud-Est Michigan ... Cheers!

 


 

Canton, Ohio - Memorial Civic Center - November 5, 2009

di Dan
 
Osservazioni: uno show suonato bene, energia ed esecuzione piuttosto elevata sin dall'inizio.
Girl from the North: arrangiamento davvero divertente, ottimo esempio delle canzoni di tipo Lonesome Day: suonata abbastanza bene.
Love Minus: ben fatta e dolce, qualcosa in questi testi cattura sempre l'aspetto tipo Patton del songwriter: il banjo porta il suo sound tutto vivo, non sarebbe male utilizzarlo di più, mi piacerebbe un arrangiamento più tranquillo (è una canzone adatta ad essere pizzicata con l’acustica).
Ever Go to Houston: un sacco di divertimento ascoltarla.
Cold Irons Bound: ha suonato vene, Oh my what a gustosa versione, ritmo e soundscape forte, mi piace quando viene al centerstage, manierismo alla Hard Rain, versione fiorita dove riprende il suo fraseggio.
Honest with me: cerchiamo di essere onesti, questo è puro riempitivo.
Workingman: non si sentiva se il pubblico conoscesse davvero questa canzone.
Highway sempre ben suonata, bell’arrangiamento , ma , c'è qualcosa di sbagliato nel posizionare questa canzone nella setlist.
Ain't Talkin ': atmosfere favolose.
Thunder cantata bene: molto più veloce, in realtà ruggisce. Ballad: un divertimento: suonata bene.
Rolling Stone: un altro pezzo dove si sono realmente divertiti a suonarlo , fraseggio divertente, "How does it feel?" la chiude bene con la folla che canta il refrain.
Jolene: cool di sentire, un bis all’altezza di Watchtower: immagino che suonare i pezzi old gli piaccia.
Sommario: bello spettacolo, rinnovata energia con l’entrata di C. Sexton, la sua interazione con la Star dello show fa respirare un’aria diversa in tutta la faccenda, a volte non potevo sentire distintamente Sexton , comunque molto rock e grande esperienza , ma vorrei sentire ancora qualche volta il cambio di suono , usando le acustiche , canzoni che è bello sentire, da questa band questi tesori (il contabbasso è stato usato solo quattro volte). Gran divertimento evidente è vedere le nuove buffonate dello spettacolo, dietro alla tastiera e, ora, i suoi movimenti quando canta senza uno strumento, wow; MVT: registrate Girl from north country e Irons, sono meritevoli. Grazie a tutti
 
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 di Jim Strickland
 
Oh le mie stelle! Come mi mancava Charlie Sexton. Rachela e io abbiamo visto Dylan al Canton ieri sera e ha scosso la casa, grazie alla chitarra tagliente di Charlie Sexton. Dal momento che Charlie e Larry Campbell avevano lasciato la band, Dylan è stato accompagnato da una competente backingband, soprattutto grazie a Tony e George. Ma ieri sera, la magia è tornata. Bob doveva averlo capito anche perché sorrideva come un matto ed è uscito da dietro l'organo quattro volte per stare da solo al microfono, prestando grande attenzione al canto, segnalando la gioia di condividerlo con il suo pubblico con le braccia tese.
Considerando che la precedente band sembravano dei gatti di marmo messi sul palco, Charlie ha preso il comando di tutto l’ambaradan
attraverso l'intero palcoscenico come una pantera in gabbia. Bob sembrava essere stregato dall’ energia del dio della chitarra, i suoi liks spingevano le canzoni a quello che avrebbero dovuto essere. Charlie Sexton più Dylan, è un bene che sia tornato.
 
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 di Tom Pachuta
 
Bob Dylan nella mia città! Non potevo mancare. Mi sono catapultato in quarta fila ed è stato uno spettacolo eccellente. Il mio primo show di Dylan fu nel 1980, e questo show, nel complesso, è stato il migliore che ho visto. La band è stata in fiamme tutta la notte. Ho letto tutti i commenti circa l'effetto che Charlie Sexton ha prodotto sulla band e non posso che essere d'accordo. Mentre questa band è sempre stata vicina a Bob, Sexton aggiunge un 'qualcosa di certo' che la porta sopra le righe. Dylan è stato il più animato che io abbia mai visto - un sacco di sorrisi e la voce più emotiva che ho sentito da lui in questi anni. La setlist non ha riservato molte sorprese, Houston è stata la sola da “Together Trough Life” nel set principale. Love Minus Zero è stato scioccante , con una bellissima esecuzione che sbalordito tutti intorno a me. Infine, ho anche avuto modo di sentire per la prima volta dal vivo Girl From the North Country. Dylan si è sicuramente divertito in questo tour, e la cosa si è vista durante l'intera performance. Grande notte!

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di Carsten Molt

Con il mio compagno di viaggio abbiamo fatto le 2 ore e 15 minuti di strada da Pittsburgh a Canton nel pomeriggio di Giovedi per arrivare al Civic center senza problemi. C'erano ancora poche ore fino al momento dello spettacolo così abbiamo deciso di visitare la Pro Football Hall of Fame e la libreria presidenziale di William McKinley.
Nessuno di questi è stato troppo interessante, ma per passare il tempo andavano bene.

Il Canton Civic Center è una tipica arena piuttosto blanda. Ha un
capacità di accoglienza di circa 5.200 persone e, mentre c’erano ancora biglietti disponibili, sembrava essere piena al 95%. Phil ed io ci siamo accomodati ai nostri posti nella 4° fila e
chiacchieravamo con la gente molto amichevole nei sedili accanto ai nostri. Tutti coloro che abbiamo incontrato sono stati gentili e molto eccitati che Dylan suonasse a Canton.

Alla fine, le luci sono calate e dopo un eternità, Dylan è stato presentato con la solita formula , le luci si sono rialzate ed il divertimento è iniziato.

1. Watching The River Flow (Dylan alla tastiera) - E 'stata una bella rovente versione. Dylan era in forma dietro la tastiera e Charlie ha svolto un breve solo.

2. Girl Of The North Country (Dylan alla chitarra) - Dylan ha cantato questa lentamente e teneramente. Sorprendentemente e per fortuna, la folla era tutta in silenzio, ma durante la ballata, invece di fischiare e urlare come spesso accade durante le canzoni lente nel set di Dylan.

3. Lonesome Day Blues (Dylan alla tastiera) – Più potente che mai, anche se la voce di Dylan era quasi annegata dalle chitarre, a volte. Non sembrava ispirato come in altre canzoni, ma era ancora una buona versione.

4. Love Minus Zero / No Limit (Dylan alla chitarra) - Dylan ha scavato in profondità nel suo sacchetto di sfumature vocali per una resa molto tenera di Love Minus Zero. Anche se, Dylan
ha suonato la chitarra solo in 2 canzoni stasera, su entrambe,le sue linee di chitarra sono state piuttosto interessanti e piene di inventiva per un presunto semplice strimpellatore.

5. High Water (For Charley Patton) (Dylan all'armonica al centro della scena) -- Donnie ha iniziato la canzone con alcuni liks di buon banjo. Come la canzone è progredita, la musica assunse uno scuro, groove paludoso che si adattava bene alla canzone. Alla
conclusione , Dylan ha fatto il suo primo assolo di armonica della serata che è stato grande.

6. If You Ever Go To Houston (Dylan alla tastiera) - C'erano un sacco di belle chiamate e rispostae alle chitarre tra Charlie e Stu durante i passaggi strumentali e Dylan ha dato uno spettacolo caldo con un vocal chiaro, ma mi sembra che abbia sbagliato qualcosa nel corso della seconda parte della canzone. Phil ha detto che forse è stato un problema con il mix per un momento o due.

7. Cold Irons Bound (Dylan all'armonica al centro della scena) - Mi piace molto l’ attuale arrangiamento del brano. Dylan ha l'armonica in una mano e il cavo microfonico nell’altra ed ha tirato fuori le realtà profondamente inserite nella canzone, sia cantando chee suonando l'armonica. Charlie ha fatto un sacco di numeri spettacolari con un assolo di origine vulcanica.

8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Dylan alla tastiera) - Ogni parola è stata chiara e ogni sfumatura è stata inchiodata alla perfezione. Questa era una versione mozzafiato ed ha ottenuto il più forte applauso della folla per la serata.

9. Honest With Me (Dylan alla tastiera) - E 'stata una versione tremenda, Stu e Charlie si sono scambiati assoli avanti e indietro mentre Dylan pestava sulla tastiera e diceva le parole in modo staccato prima di urlare le ultime righe di ogni verso. George davvero spinto la canzone in avanti con il suo drumming che ha dato al resto della band la libertà di colorare la canzone in una cornice steady rock.

10. Workingman's Blues # 2 (Dylan all'armonica al centro della scena) - Dylan ha cantato la canzone da dietro la tastiera, prima di prendere il suo posto al centro della scena per fare il suo assolo di armonica megliore della notte. Ha cantato la canzone con un sacco di emozione , come se pronunciasse una condanna. Probabilmente è stato il culmine della notte.

11. Highway 61 Revisited (Dylan alla tastiera) - Questa non era una sorpresa, ma il modo in cui è stata suonata lo è stato. Dylan ha cantato le prime due strofe e quindi Charlie ha avuto la possibilità di mostrare le sue abilità chitarraistica ,scintille
volavano mentre strappava le corde della sua chitarra con intensità. Dopo il solo di Charlie, anche Stu ha fatto un bel assolo di chitarra, ma impallidiva al confronto con quello che Charlie aveva appena fatto. Dylan ha cantato l'ultima strofa e
chiuso la canzone in un modo signorile.

12. Ain't Talkin '(Dylan alla tastiera) - speravo di sentire questa canzone e ancora una volta non sono stato deluso. Donnie suonava il violino squisitamente e ben sostenuto nel mix. Il pubblico era morto in silenzio, come Dylan che lentamente cantava
la canzone in un modo silenzioso e freddo, il pubblico ha dato a Dylan una tonante ovation alla fine della canzone.

13. Thunder On The Mountain (Dylan alla tastiera) - Il canto è cominciato bene, ma non è mai sembrato veramente a decollare. Era ben suonato e cantato con forza, ma non ha mai veramente preso fuoco. Non era così male, ma non è che sia buona.

14. Ballad Of A Thin Man (Dylan all'armonica al centro della scena) – La persistente delusione che ho provato dopo il brano precedente è stato rapidamente sostituito dal divertimento di questa esecuzione. Dylan dimenava le gambe ed è stato molto
animato. Charlie e Dylan si scambiavano sorrisi e gli assoli di armonica sono stati belli e abilmente suonati.

Encores

15. Like A Rolling Stone (Dylan alla tastiera) - Nessuna sorpresa qui, ma è stato ben fatto e Dylan ha alterato il fraseggio durante i versi, prima di cantare il coro si è rivolto al pubblico incitandolo a cantare insieme.

16. Jolene (Dylan alla tastiera) - E 'stato più forte del solito e ha visto qualche bel gioco di chitarra tra Stu e Charlie. Dylan si è messo a ridere con qualcuno in mezzo alla folla non so per quale motivo.

17. All Along The Watchtower (Dylan alla tastiera) - Lo spettacolo più atteso, ben suonato e Charlie ha suonato un solo piacevole, ma breve. La voce di Dylan era un po' burbera durante la prima strofa, ma ha cantato il resto del brano molto bene.

(Note)

A. La band è stata eccellente. Charlie Sexton è stato fenomenale per tutta la notte e ha condiviso tanti sorrisi con Dylan durante lo spettacolo. Egli ha avuto problemi con il cavo della sua
chitarra, a volte. Stu Kimball è stato molto più attivo del normale e la sua chitarra era più udibile di quanto non lo sia stato dal 2004. George Receli e Tony Garnier entrambi erano come delle roccie e sembravano condividere molti scherzi. Donnie
Herron sembra essere il collante che tiene insieme le cose, a volte. La sua pedal steel chitarra era un po' bassa nel mix, ma il suo violino ed il banjo erano ben mixati ed udibili perfettamente , e ben suonati.

La voce di B. Dylan era forte e non ho rilevato alcun flubs vocale o borbottamento. Il suo modo di suonare la chitarra era inventiva, ma avrei preferito che lui l’avesse suonanta di più. Il suo modo di suonare la tastiera è decente. Il suo modo di suonare l'armonica è stato bello ed i suoi assoli sono stati ben piazzato all’unterno delle canzoni.

C. La folla era davvero coinvolta nello spettacolo ed è stata attenta durante le ballate e un po 'rumorosa durante i numeri più rock.

Naturalmente, queste sono solo mie opinioni. Mi scuso per eventuali errori di battitura o per la lunghezza, ma tendo a
divagare, commenti o correzioni sono i benvenuti , in Bob we trust.

 

 

Columbus, Ohio - LC - Lifestyle Communities Pavilion - november 3, 2009
 
 di Charles Cicirella
 
 Cosa posso davvero dire della notte scorsa che non potrebbe fare un qualsiasi Perry Mason per rendere giustizia a quello che abbiamo visto / vissuto ieri sera? Erano meglio i tre concerti che ho visto a Chicago, ma è questo in realtà il punto? No, il punto è che non devi mai illuderti. Avevo già visto Bob prima (a Park West nel 2004 e al Trap nel 2003), ma niente avrebbe potuto prepararmi per quello che ho visto l'altra notte! In primo luogo devo dire di essere sempre in compagnia con amici veramente buoni , e anche la notte scorsa ho avuto alcune delle persone più belle sulla sinistra e di fianco a me – la mia amica Chrissy era così vicina proprio in fronte a Bob al microfono centrale , e quando è uscito ed ha iniziato Shooting Star era come se fosse nel suo salotto , penso che sia quasi svenuta (Chrissy ha detto che aveva i brividi e credo a lei). Desolation Raw è stata una rivelazione per il modo come diceva le singole parole e le faceva cadere su di noi come bombe di vernice ! E 'stato come se fossimo farfalle fissate in un Pollock e l'unica via di uscita era fuori uso ! Mi sono reso conto, credo durante Ballad, come non c'è che più frenesia nel pubblico come quando Elvis o i Beatles suonavano bene , tranne quando si vede Bob. E quando vedete questo Bob da vicino quasi da poterlo toccare , allora il pubblico beatificato comincia ad urlare il gradito ritorno , come si ammira un vero Maestro che mostra tutta la sua arte.
 
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 di Mike Roos
 
 1. Gonna Change My Way of Thinking, Un opener degno di nota, poiché questo è dal periodo cristiano Dylan. Un inizio di fuoco, con, credo un sacco di parole nuove. Mi piacerebbe avere il testo. Gesù è ancora lì. Credo di avere sentito una frase che diceva qualcosa come "Jesus is coming, sta tornando a reclamare i suoi gioielli." Non voglio pensare che Bob sta tornando al cristianesimo fondamentalista, ma con lui non si sa mai. Qualunque cosa stava dicendo, questa canzone era infuocata fin dall’ inizio. La band,
 con Charlie in testa, era davvero al massimo della cottura.
 
 2. Shooting Star , molto ben fatta, nonostante la non melodia. Charlie e Stu l’hano sostenuta con dei begli interventi delle loro chitarre.
 
 3. Beyond Here Lies Nothin ' , una continua frustrazione per me è il fatto di non sentire quasi mai il lavoro di Donnie Herron, il polistrumentista della band. Almeno qui la sua tromba era udibile e aggiunge molto all'atmosfera di questa canzone buia. Più grande la chitarra di Charlie.
 
 4. Rollin 'and Tumblin' , la chitarra di Charlie in questo pezzo era meno Muddy Waters di quanto era solito essere Denny Freeman. Charlie , in maniera diversa , l’ha fatta sua , dando un po'più di energia.
 
 5. I Don't Believe You , per questa, Charlie ha usato la sua Telecaster bianca e nera, proprio come quella che usava Bob con gli Hawks nel 1966, molto appropriato qui, anche se il canto di Dylan, naturalmente, non è stato in nessun posto vicino a quello incendiario della versione '66. Dylan ha mantenuto lo spirito anche se suonava l’armonica tenendola con le due mani come fece nel '66. Questo è stato molto divertente.
 
 6. My Wife's Home Town , un momento particolarmente speciale della serata, perché Bob aveva imbracciato la chitarra ( la sua Duesenberg nuova, che ha stranamente tenuto in posizione eretta ). La cosa che mi ha sorpreso è che Dylan ha effettuato alcuni passaggi di chitarra davvero belli che guidavano la canzone, in uno stile che non ho visto prima. In passato, i suoi interventi sono sempre stati difficili, aritmici, e spesso atonali. Non questa sera. Ha eseguito alcuni molto gustosi links blues. Questo è stato uno dei vantaggi principali della notte per me. Un vero e proprio cool vecchio stile slow blues tune.
 
 7. Tweedle Dee & Tweedle Dum , questa canzone a volte può essere noiosa per me (tweedlious), ma non stanotte. Stu e Charlie si scambiavamo riff di chitarre calde e Bob ha davvero pronunciato le parole con un cattivo gusto.
 
 8. Beyond the Horizon , che era la mia canzone preferita , spogliata della melodia, dava l’impressione di non avere un posto dove andare. E 'stato una cosa diversa da Modern Times , ma non ha funzionato per me.
 
 9. Cold Irons Bound , Bob sembra godere di fare scherzi con questa canzone. Ha cambiato la versione un sacco di volte, e questa, pur non essendo la mia preferita, (Masked and Anonymous è la migliore, a mio avviso), mi ha preso pesantemente a calci nelle chiappe.
 
 10. Desolation Row , questa stava in cima ai miei desideri nella mia personale setlist per la notte. What a great rendition. Bob ha cantato quasi tutti i versi, credo, e ha cantato con reale sentimento. L'unica cosa che posso dire per certo che mancava era il verso del Titanic. Credo che ormai non lo canti più. Mi chiedo perché. Charlie ha continuato a spingerlo con un lavoro veramente spettacolare alla chitarra. Vorrei veramente avere una registrazione di questa performance.
 
 11. Highway 61 Revisited , raramente fallisce , e Charlie, ovviamente, ama suonarla. Un sacco di divertimento.
 
 12. Ain't Talkin ' , la viola era solo appena udibile. Questo è stato buono, però. Bob ha lavorato sodo per interpretare le parole tetre e Charlie aggiunto una bella chitarra che era nuova per questa canzone.
 
 13. Thunder On The Mountain , un altro divertente numero, ma forse un po' troppo simile ad Highway 61. Perché era nella stessa setlist ?
 
 14. Ballad Of A Thin Man , un altro highlight. Si potrebbe pensare che la tastiera sarebbe importante in questa canzone , ma i gesti delle mani di Bob mano e le espressioni facciali erano troppo da grande "Miss" e la chitarra di Charlie ha più che compensato la mancanza del pianoforte. E 'sembrato il 1966 di nuovo ... beh, quasi.
 
 (encore)
 
 15. Like A Rolling Stone , versione molto buona, in questi ultimi giorni di canto melodico non-stile, che richiede un po' per abituarcisi, ma aveva tonnellate di energia.
 
 16. Jolene , Charlie di nuovo a calci in questo overdrive. Molto meglio della versione dell' album, con lo stesso riff ripetuto fino alla nausea.
 
 17. All Along The Watchtower , la Torre di Guardia è crollata. Forse troppo cacofonica, ma Charlie e Stu sembravano un po' fuori sincrono per me, per qualche ragione che non sembrava intenzionale. Non importa. E' stato ancora un grande spettacolo, e aspetterò la prossima volta che Bob verrà da queste parti.

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Bob Dylan è ancora rotolante

Da Maxwell Webster | The Record News

La folla in piedi nella sala era solo un confuso grappolo. Hipsters ormai bruciati in cerca di uno che ha colpito la loro ultima nostalgia, gli occhi lucidi da studenti di college, MOP-headed adolescenti, gruppi di Oxford vestiti da imprenditori , Haggard groupies , vecchi, e semplicemente curiosi. I rappresentanti di tre generazioni ammassati sul pavimento della Colombo's Lifestyle Communities Pavilion Martedì 3 novembre, in attesa che il poeta laureato del Rock and Roll apparisse sul palco.
Quando Dylan infine è emerso vestito con un abito nero ed una camicia rosa, cravatta , fascia da smoking e un cappello a cilindro nero con tesa larga, la folla scoppiò e Dylan non ha perso tempo nel immergersi subito nel tour de force di 17 canzoni.
Diventa evidente quando si comincia che questo non è il Bob Dylan degli anni '60 – che da solo su un palcoscenico strimpellava una chitarra acustica, facendo piagniste su canzoni popolari. Per prima cosa, la voce di Dylan è diventata così debole che è impossibile per lui prendere le note che erano state il suo marchio di fabbrica iniziale. Si può vedere subito che la linea dura della blues-band è destinata a lavorare con la regressione vocale di Dylan.
Anche i giorni nei quali Dylan suonava la chitarra se ne sono andati. Solo un paio di volte l'ho visto avventurarsi fuori da dietro la sua tastiera e solo una volta ha preso la chitarra.
Detto questo, la prestazione è stata a dir poco spettacolare. Dylan avrà anche 68 anni, ma suona come un ossesso:uno scatto, una smorfia, un balletto , una torsione e un sorriso, con ogni nota ha pestato la sua tastiera. Non è la scena incredibile di delirio e buffonate di Mick Jagger, ma Dylan è ancora forte abbastanza per accalappiare la folla con ogni movimento che fa.
E anche se la voce di Dylan è ormai qualcosa come delle biglie sferraglianti all'interno di un barattolo di latta, ha fatto un lavoro fantastico riordinando le sue canzoni in modo da poterle fare con la sua attuale estensione vocale. Classici come "All Along the Watchtower" e "Like a Rolling Stone" sono stati modificati, ma in modo tale che il loro potere non è andato perduto.
Come ogni buon spettacolo, però, la prestazione non avrebbe potuto essere migliore. È una cosa strana, ma , in qualche modo , nel mezzo del set, si è costretti a rendersi conto che la folla è solo piena di amore e di apprezzamento per questo uomo. Al grida di "Bobby D we love you!" E "Anything for you Bob!" sembrano cadere nel vuoto durante l'esecuzione, con Dylan che difficilmente indirizza un’occhiata nella direzione folla. Ma al momento del bis non poteva fare a meno di sorridere, ed al saluto frastornante del pubblico ha infine risposto con un "Grazie amici."
E non dimentichiamo la band, solo per loro sarebbero uno spettacolo al quale vale la pena di andare. Charlie Sexton ha fatto davvero dei begli assoli per tutta la sera.
Con l'ultimo "How does it feel", Dylan ha fatto un inchino e ha mandato un bacio ai suoi fan adoranti, sono stato costretto a chiedermi che cosa ha fatto quest'uomo che è la voce per eccellenza della musica americana per 50 anni. La risposta deve essere che in ogni canzone l'ascoltatore può visualizzare se stesso: la loro realtà ed i loro sogni si riflettono e si immortalano nelle canzoni in un modo indelebile.

Un A + a Dylan e a noi, i fans, tutti insieme.

(Fonte: newsrecord.org)

 

 

Columbus, Ohio - The LC - Lifestyle Communities Pavilion - November 3, 2009

Il maestoso gracchiare può ancora far venire i brividi , ma Bob Dylan , naturalmente non ha niente in comune con le canzoni del suo album di Natale
Di John Petric

Bob Dylan , sarebbe bello se tu non dovessi guardarlo o ascoltarlo.
Tuttavia, la grandezza ha prevalso sul declino del piccolo maestro che potrebbe trascendere i propri limiti e fare un maledetto e abbastanza buono spettacolo al LC Pavillion Martedì notte.
Qualcosa di Bob è più grande della vita.
Appare come uno dei personaggi mutanti in una canzone di Tom Waits, piuttosto che un mentore effettivo di Tom(quale è), Dylan ha calzato un cappello da toreador, strisce rosse sui pantaloni neri e una giacca da cameriere. In piedi alla sua tastiera, sembrava un suonatore di organo italiano senza la sua scimmia.
Non è proprio timore che ispira, soprattutto dato il doloroso gracchiare della sua voce.
Io odio vedere le persone soffrire, soprattutto quando sono io. Con la seconda canzone, "Shooting Star", l'ascolto di Dylan era diventato un tormento in un batter di ciglio.
"Shooting Star", tra l'altro, è tratto dal suo nuovo album, “Together Trough Life”( nota : probabilmente un errore , Shooting star è statza incisa su Oh Mercy). Beh, non proprio il suo album più recente, tecnicamente. Non era esattamente dal suo album di Natale , ma avrebbe potuto esserlo. E no, lui non ha fatto "Rudolph la renna dal naso rosso." Devo ancora gustare le mie costolette prima di ascoltarlo, anche se , potrebbero essere al sangue !
Così, il gracidare , il gracchiare , il crap crap è andato avanti per tutta la serata, come una vecchia rana nello stagno con un cancro alla gola e il desiderio di infliggere dolore agli altri. Le 13 canzoni del set principale erano in stata in gran parte da TTL , insieme ad un’altra manciata di classici rielaborati da Dylan.
Poi dalla 7° canzone in avanti il suo canto è migliorato, è stato una perversa performance di arte moderna : Dylan, sembrava un pasticcione , con l’aria di uno che sta vomitando , conati di vomito di parole in atmosfera, con una sorprendente quantità di forza, dato che ha quasi 200 anni . Suoni accattivanti, non è vero?
Per troppo tempo, la musica è stata quasi solo un leggero-blues svolto con competenza a sostegno di una leggenda. Il samba di "Beyond Here lies nothing" è indicativo della capacità del gruppo di suonare arrangiamenti più complessi, ma è arrivata solo dopo una feroce e dura versione "Rollin 'and Tumblin'", il classico di Skip James.
Più irritante è "My Wife's Home Town", e una rielaboeazione di "I Just Wanna Make Love To You" di Willie Dixon. Ma, come si suol dire, l'ora più buia è giusto prima dell'alba. Hanno proseguito la parodia con la loro canzone ancora più vivace "Tweedle Dee e Tweedle Dum", seguita dalla convincente e tranquilla “Beyond the Horizon.”.
Da quel momento in poi, lo spettacolo è stato fumante.
La pulsante e palpitante "Cold Irons Bound", con un'architettura molto complessa, ha mostrato che la sua band è di ottimo calibro nel tirar fuori quella che era fino ad allora la migliore canzone della notte e un killer per l'apertura. Dylan cantò con immaginazione una riordinata "Desolation Row", cantando come un banditore. Mi ha messo KO.
Poi è arrivata una super-pesante "Highway 61" ( "Dio disse ad Abramo / Sacrificami un figlio “ brividi!), con un finale di chitara mostruoso. Una morbida e sensuale meditabonda "Ain't Talkin '" e una rotolante "Thunder on the mountain”. Ultima, ma non certo meno importante: una strana e riordinata ma potente “Ballad of a Thin Man ". Whew !.
Encore: "Like a Rolling Stone", tutti avrebbero dovuto mettersi in ginocchio. "Jolene" e "All Along the Watchtower". Ancora altri brividi in più, per amor del cielo.
Ancora, avrei dovuto mettermi a ridere mentre cantava "Like a Rolling Stone." Avete mai sentito parlare di Rhino "Ugola d’oro" per la serie di quelli che non hanno una occupazione in uno studio di registrazione, ma questo non li frema ? Si dovrebbe appaiare l’ attuale versione di Dylan con quella di Sebastian Cabot, sono come culo e camicia!
Bob Dylan ha sempre assorbito tutto ed io l’ho sempre amato.
 

 

Bloomington, Indiana - Indiana University - IU Auditorium - november 2 , 2009

di Don Ely

Bloomington è stato il primo di quattro concerti di fila per me, ho gettato il cappello in questo tour autunnale 2009... e ballato intorno ad esso! Come un fedele seguace delle Setlists ho notato diversi momenti in questo tratto del tour che sono stati quasi privi del materiale di Together Through Life, così ho tenuto le dita incrociate e gli occhi aperti che dovrebbero essere in grado di catturare quasi tutto ciò che voglio vedere. La Polvere di Stelle cade sull’ Indiana questa notte, perche' questo concerto è stato Knocked Out Loaded!

Scendendo da Detroit, in ritardo come al solito, non aiutato dall’orologio che non porto, pensavo che stessi cambiando fuso orario. Quando sono arrivato a Bloomington ho avuto un problema a trovare il mio hotel, ma poi l’ho trovato alle 7:15, ho parcheggiato , e quindi, a piedi, dopo aver acquistato due bottiglie di acqua, ho raggiunto la venue e trovato il mio posto appena dopo l'inizio di "Watching The River Flow ". Per quanto sia bella una sala da concerto come l'Indiana University Auditorium, la qualità del suono è stata tutt'altro che stellare, ma avrebbe potuto essere anche essere dovuto al fatto che ero in un posto non adatto per sentire bene, ma avrebbe anche potuto essere che era il mix a non essere giusto. Questo inconveniente è scomparso con l’avanzare dello show.
“The Man In Me ", normalmente una rarità, è una canzone che è entrata ultimamente nei favori di Bob ed è diventata una regolare rotazione in questo tour. Un numero abbastanza piacevole, non mi sento di dire al suo meglio, ma ancora ho goduto la sua inclusione come una di quelle canzoni che avrei voluto sentire. L’ altra unica prestazione che avevo visto era stata a Wappingers Falls nel 2006.
Poi siamo arrivati alla roba buona! "Beyond Here Lies Nothin'", il primo dei cinque (!) pezzi da TTL è stato servito caldo appena tolto della griglia. Charlie's back in town!
Son già passati sette anni da quando lui se n’era andato? Tutto questo tempo è stato spazzato via in una nuvola di fumo, come Charlie Sexton ha riportato la sua GUITAR , tornando con Bob Dylan e la sua band, ha portato un fuoco elegante che era scomparso dopo gli ultimi giorni di Freddie Koella (sì, il tanto denigrato Freddie).
E che dire di Bob stesso? Ha strappato qualche porta stasera che stava as indicare che il vecchio ragazzo può ancora gestire la sua ascia, artrite o no. O forse ha appena fatto un accordo con Robert Johnson! "It's All Over Now, Baby Blue" è stata anche un benvenuto e caloroso ritorno, una canzone che era stata presente in quasi tutte le prestazioni dal vivo degli inizi di Bob Dylan, ma che era stata un pò abbandonata. Poi è arrivata la seconda in assoluto da TTL , "It's All Good", fresca di debutto all’Aragona. Senza la fisarmonica di David Hidalgo perde l'identità della Louisiana come sul disco, ma sembrava comunque grande.
Come qualcuno ha sottolineato in una recensione precedente, "The Levee's Gonna Break" è la firma di questa band. Non ho mai apprezzato appieno la canzone nel momento in cui è stata registrata in studio, ma in questo momento è fermentata prendendo un grande corpo, un full-elisir.
Poi Bob dice: "Qualcuno vuole venire e cantare una canzoncina per noi ? Ya. Tom Waits ! "Senza scherzare c’è stato un sobbalzo nella folla, ma al microfono Tom - hem, voglio dire, c'era Stu – e che io sia dannato se non suonano esattamente come il Serenader di San Diego ! Mi aspettavo di vedere delle vipere strisciare fuori dalla batteria di George.... che Bob, che Joker! In seguito ha cercato di convincere Willie Nelson a tirar fuori le ali, ma Tony non ha voluto farlo (Charlie però ha suonato una bella copia del sound di Willie). Poi è seguita un'altra pepita d'oro da TTL, la scarsamente suonata "This Dream Of You", così la mia fortuna ha continuato a rotolare.
Nei prossimi due numeri è stato rivistato Time Out Of Mind, un' astutamente-riarrangiata "Cold Irons Bound", che è sempre minacciosa grazie alle mani di Charlie Sexton), e una bella "Tryin 'To Get To Heaven". Bob ha iniziato a soffiare un assolo di armonica, ma non era "sintonizzato" con gli altri , così dopo poche note ha abortito, una mossa saggia pa parte del brizzolato Bobby.
"A Hard Rain's A-Gonna Fall ", molto apprezzata dal pubblico, è stata presentata con garbo. "Ballad Of A Thin Man" è iniziata come una minaccia, come tutte le versioni che ho sentito, ma a un certo punto correva troppo nel rock, e senza nessuna modifica, ha zoppicato parecchio per arrivare a riva.
Tutto sommato è stata una notte perfetta a Bloomington, Indiana, se ci fosse stato lì Hoagy Carmichael sarebbe stato così orgoglioso. Un pubblico bellissimo, una bella sera, asciutta e non troppo fredda per camminare da e per il luogo. UI è un attraente campus, una sorta di scuola Ivy League del Midwest, per me Bloomington è una città interessante con un sacco di persone amiche.
Mi è piaciuta la mia visita lì. E, la teoria non è stata smentita: anche in quest’ era digitale , ogni college ha il suo buon posto per bere una buona birra ed ha almeno un buon negozio di dischi. L'ho trovato, Landlocked Records , a destra nella Walnut Street sulla piazza. Waiting for Columbus!

 

 

Chicago, Illinois - Aragon Entertainment Center - october 31 2009

di Oscar Montes

Great Day! Giovedi scorso ho incontrato l'uomo più cool di Chicago, Jack, che ha ascoltato una conversazione che stavo avendo con una donna e lui ricordava il mio nome dalla recensioni degli spettacoli dello scorso anno di Bob in Messico. Egli mi ha invitato ad un party pre-show oarty oggi a Chicago e ho incontrato un sacco di grandi hard-core fans di Bob, come Ed & Michelle, Susan & Al, Judd, Jay, Keith, Denise, ecc. Thank you Jack, senza di te non sarebbe mai stato possibile!

Notte di Halloween per l’ultimo Show di Bob in Chicago, un sacco di gente per le strade indossava i costumi, e molti di loro li indossavano anche nella sala da ballo dell’Aragon, che era really cool!
Lo show , quattro notti in Illinois e quattro aperture diverse, oggi è stato il turno di Gonna change my way of thinking per far partire per questa splendida notte!
Dopo Lay Lady Lay con Bob alla chitarra, la folla l’ha apprezzata. La prima canzone della notte da TTL, “Beyond here lies nothin’”, grande prestazione. Una grande sorpresa è stata poi, To Ramona con Bob all’armonica, molto simile a un ritmo di valzer, ma è stato così grande! It's all good è stato il seguente, c’era un sacco di divertimento tra il pubblico, mentre Bob cantava questa canzone! The Lonesome Death of Hattie Carroll è statao il culmine, un sacco di gente si aspettava che Bob la cantasse! Ancora una volta, “Cold iron bound” ha fatto diventare pazzo tutto il popolo di Chicago, grande armonica di Bob. “This dream of you” è stata un po' lenta ma è stata grande da ascoltare.

Poi è venuto un momento meraviglioso quando Bob ha fatto diventare leader dello show Stu Kimball, così Stu ha potuto cantare per alcuni secondi una canzone per il pubblico, io davvero non sapevo quale canzone era, ma non era di Bob.
Tweedle Dee & Tweedle Dum con Bob prima alla tastiera e poi si è spostato al centro della scena con l’armonica , è stato bello. “Forgetful Heart” , Bob con l’armonica al centro della scena, è stata così grande, meravigliosa, devo ammettere che mi aspettavo
che la cantasse in questo tour!
Il clou della notte per me è stato Highway 61 Revisited, so che in ogni recensione dicono che è stata così potente e con un sacco di energia, ma stasera è andata oltre a questo, era al di là e di più, wonderful!
“Workingman's Blues # 2” con Bob al centro della scena e l’armonica era dolce e piacevole. Poi è venuto il momento per una grande
”Thunder on the mountain”, gente che ballava ancora una volta, Rock 'n' roll sul pavimento!
”Ballad of a thin man”con Bob con l’armonica al centro della scena , la gente ama anche questa canzone.

Il bis, “Like a rolling stone”, grande prestazione, ci siamo divertiti un sacco! ”Jolene” , grande Rock n Roll '. Bob termina lo spettacolo con All Along the Watchtower, potente come le notti prima!
Spero di poter andare a qualche altro show il prossimo anno! Se succedesse a Chicago sarebbe bello! Devo tornare a Città del Messico lunedi prossimo. Grazie a tutti i ragazzi che ho incontrato questa settimana nella splendida città, grazie ad alcuni della mia famiglia che vive qui, e ti ringrazio Bob, ti ringrazio per la tua musica e per avermi fatto cambiare il mio modo di vedere la vita.

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di Dave Moyer

Un gioviale Bob sfodera il suo bagaglio per un indimenticabile Show.

Credo che questa sia stata la terza volta che ho visto Bob ad Halloween, ma mai ho visto un happy-go-lucky, diavolo-essere-dannato Bob. Qualunque show potrebbe essere stato tra i primi cinque, prima, mi dispiace ex-numero cinque, sei fuori. Questo uno
è stato un botto vero.
Ho visto la set list di Venerdì e ho pensato, “Oh, Every Grain of Sand, sei fuori". Non preoccuparti. Ha fatto un sacco di altre canzoni la notte scorsa. "Gonna Change My Way of thinkin’” è stata l’ apertura. Quando ho visto che stava aprendo con questa canzone, piuttosto spesso, ho ricordato che questa canzone era una difficile versione dal * Vangelo secondo Dylan * e speravo che, quando fosse venuto il suo , sarei stato felice se l’avesse fatta , e l'ha fatta! E devo dire, che è stata una "chicca" di questa notte, beh, siamo stati felici più che mai.
Anche una canzone che non ho mai sentito il bisogno di ascoltare dal vivo, "Tweedle Dee e Tweedle Dum "è stata eccellente. Canzoni come "It's All Good" sono stati trasformate in dondolanti delizie.
I preferiti del pubblico , classici tipici come "Highway 61 Revisited" e "Thunder on the Mountain"e lo standard" Like a Rolling Stone ", sono stati elevati a nuovi livelli. Potrebbe sembrare il giudizio di un fan sfegatato di Bob, ma io non lo sono, non scherzo, era davvero buona. "Ballad of a Thin Man" nel punto finale prima dei bis è stata enorme. Noi si può sapere cosa sta succedendo, ma noi lo sappiamo abbastanza, ci è piaciuta.
Mi dispiace quasi per Stu e Donnie, che sono scomparsi nei loro ruoli complementari quando venne annuinciato a noi Bob-drogati il ritorno di Charlie, ma non commettere errori, Charlie come musa di Bob è una cosa senza precedenti. È possibile che lui suoni anche da solo ? Sembrava che da solo faceva quello che stavano facendo le tre chitarre nell’ "Anno gloria" del 2000-2002. Welcome back Charlie, e non andartene mai più, hai capito?

La band era vestita in pelle, e mai l’ho vista stringersi nelle spalle, Charlie al centro della scena che spingeva Dylan in modo animato e, ovviamente, si divertivano. Ridevano tra di loro continuamente, durante la serata , e sì, Bob ha parlato. Giuro che lo ha fatto. Due volte. In primo luogo, ha presentato il suo special guest Tom Waits, che si è rivelato essere Stu, che ha preso il microfono per cantare una strofa di una canzone intitolata "Jesus Gonna Be Here". Allora, ha tentato di nuovo di accogliere un altro ospite, Willie Nelson, ma è sembrato che lui non poteva costringere Tony a continuare con la gag , e così sono andati avanti con lo show.

Ero in compagnia del mio amico Dave e quando siamo assieme ci capitano sempre cose impreviste. Questa escursione di Bob poteva essere fatta senza di noi ? Questo può avere superato la sorpresa del nostro viaggio dalla Val Aire a Des Moines, che al momento dell'arrivo, sembrava assomigliare ad un club Elks', o le nostre 14 ore di macchina per il ritorno da Cape Girardeau, in cui Dave, seduto sul sedile del passeggero , si è svegliato appena in tempo per andare a casa. Questa volta, abbiamo incontrato un visitatore proveniente da Milano, Italia, che vedeva il suo 80 concerto di Bob Dylan. Oh, mi sentivo così piccolo ad ammettere che ero solo al mio 28°. Ma questo non ha avuto luogo solo dopo che abbiamo condiviso una bevuta a un vicino bar gay. Dave che mi diceva: "Dave, penso che questo sia un bar gay." Ed io, ho confermato la supposizione dopo il ritorno dal bagno perchè avevo visto una foto autografata di Greg Luganis che ornava la parete sopra l'orinatoio. Ci siamo fatti una bella risata.

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di Charles Cicirella

Tricks & Treats 10/31/2009

Prima notte davvero buona (molto probabilmente anche grande) - la seconda notte è andata certamente oltre affacciandosi sul grande versante del sublime - la terza notte è stata completamente fuori dall’ascia !!!!!!!!!!! Alcune delle numerose attrattive della prima notte sono stati Girl from the north country , Beyond Here Lies Nothin ', Workingman's Blues. La seconda notte Leopard Skin, The Man In Me, Sugar Baby, Cold Irons che mi ha afferrato per la gola, ma è stata Every grain of sand che non potrò mai dimenticare. E 'stato uno di quei momenti di Bob che resta impresso nel tuo cuore per sempre! Sono stato salvato dal mondo e tutte le sue man-in-pace-empty-istituzionale-condizionale-letto sfatto-incubi quando Bob ci ha fatto questo sermone dall'alto (lo dico dall'alto perché la cosa è stata di almeno dieci metri al di sopra del normale e direi anche più alto ). L’altra notte Bob era un Bob non avevo mai visto dalla metà degli anni novanta. Egli è stato completamente coinvolto, naturalmente, ma era anche sciolto come un'oca e chiaramente aveva un tempo enormemente buono. Il trucco Tom Waits (Go Stu!) È stato divertente (e io ero uno dei tanti, sono sicuro, che hanno pensato che Tom sarebbe effettivamente venuto fuori) e poi poi ha annunciato un altro ospite speciale, Willie Nelson, con Tony e tutto il pubblico che si guardavano intorno per Willie - è stato divertente e davvero surreale (qualcuno ha detto che la band ha accennato anche una una canzone di Willie durante questo bizzarro momento). Mi è piaciuto lo Stu "momento Tom" , con Bob a camminare dietro Stu come se volesse fargli un "BOO" per spaventarlo! Un altro motivo per cui dico che l'ultima notte è stato un Bob del quale mi ricordo è perché non si sapeva mai che cosa sarebbe successo dopo. Giuro, con quelll'atmosfera tutto era possibile.
Io non avevo sentito Forgetful Heart durante il baseball-tour e l'uomo con il canto e l’armonica mi ha gelato fino alle ossa. Ogni canzone è stato un momento straziante del cuore, la meditazione e la potenza bruciante è stata come un pugno da Ko e non sarà mai più lo stesso!
Rapidamente devo menzionare il lavoro stellare di jam della band in tutti i tre giorni mantenendo la marcia ingranata senza intoppi. Non ho mai visto un più elegante e ordinato funzionamento di una jam e quando Bob è al al timone You Know You're in grandi mani - non hanno mai deluso. Ringrazio Andre per aver avuto cura di noi.It's all good.

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di Kevin Carolan

Ho sbagliato!! Ha fatto resuscitare i morti. Semplicemente il più piacevole Dylan show , ed è mio privilegio esserne stato testimone, una rivoluzione dall'inizio alla fine. Un piccolo punto, Bob non ha suonato la tastiera durante la divertente gag di Stu che faceva la parodia di Tom Waits. Bob è stato assieme agli altri e ridevano tutti.

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di Al dal New Hampshire

Le prime due notti sono state così così. L’ acustica all’Aragona non è buona, molti accordi si perdono nell’eco togliendo qualsiasi possibilità far nascere energia fra il pubblico. Le ultime 8 canzoni sono sempre fatte bene e gli spettacoli sono quindi non disastrosi, ma non ho nulla per desiderare di tornare. L'acustica era veramente di merda , anche se alcuni hanno capito che la colpa era del locale e quindi hanno accettato un po' meglio. Anche io avevo i tappi per le orecchie (grazie Derrick) in questo momento per alcune delle più aspre / forti canzoni, e penso che in questo modo il concerto è meglio - ma sicuramente si sente meglio fin dall'inizio. Ho detto che avevo una nuova conoscenza (Brett?) accanto a me ?
Lo Show di stasera è molto meglio , dico a lei, poi a metà dello spettacolo, Bob introduce Tom Waits! Tom inizia a cantare - solo da dove sto in piedi (molto lontano) Tom sembrava inverosimile. E 'STU!.
Lo scherzo dura circa 20 secondi. Il suo party time. Alcune canzoni più tardi Bob annuncia Willie Nelson , ma era solo una battuta.

L’energia è alta ed è ora di chiudere la prima parte dello spettacolo. Bob è infuocato. Charlie anche lui sembra sulla graticola, il posto è rockin’ , Ballad of a thin man riporta l’adrenalina al giusto livelo.Poi LARS naturalmente, la presentazione della band , e una assolutamente brillante Jolene. Poi Watch Tower, la gente balla. Ne farà solo un altra? Blowin 'in the Wind, forse? Nessuna speranza. E’ tempo di uscire e camminare con le mie gambe senza fare ondeggiamenti......

 

 

Chicago, Illinois - Aragon Entertainment Center - October 30, 2009

di Oscar Montes

Il pubblico è stato grande, come al solito c’erano molti ragazzi della sera prima. Una ragazza cinese di circa 14 ani , che studia in Florida era lì, solo per vedere Bob! Tutti l’amavano!

Bob indossava un abito nero e una camicia verde, cappello nero. Bob ha iniziato questo spettacolo con Leopard skin , grande apertura, tutti erano così eccitati. Poi un sorpresa, Bob ha cantato The man in me! Un clou della notte, suonato da Bob al centro della scena con l’armonica. Poi venne il tempo per una High water ad alta potenza, grande prestazione suonata al centro della scena con l’armonica. Sugar baby era compatta , molto dolce e poi una dondoante Rollin 'and Tumblin'.
Il momento più bello della notte è venuto, Bob ha suonato Every grain of sand , nessuno riuscivo a crederci! Il clou della notte! Meraviglioso, incredibile!
Tutti erano in attesa di Cold irons bound destinato ad essere suonata nella città del vento, la folla era così eccitata e divertita un sacco, Bob l’ha suonato al centro della scena con l’armonica.
E’ seguita Spirit on the water con Bob all'armonica, prestazione eccellente. Honest with me , great! Po 'Boy è stata la seguente, così dolce! Highway 61 Revisited veramente potente, un sacco di energia in questa canzone! Nettie Moore era bella e dolce e poi Thunder on the mountain, tutti a ballare rock n 'roll! Ballad of a thin man con Bob al centro della scena che suona l'armonica ha chiuso il main set . Il bis è stato lo stesso di due sere prima, Like a rolling stone, meravigliosa; Jolene, molto rock e per finire lo spettacolo All Along the Watchtower, ogni sera suona la canzone con sempre più energia, eccellente!

Dopo lo spettacolo ho incontrato tre ragazzi cool dall'Olanda, con uno di loro, Lenno, siamp andati al bar a due passi dall’Aragon a bere una birra, qualcuno ha scattato una foto di noi, ci siamo salutati e promessi di vederci allo show di domani.
Voglio dedicare questa recensione al mio amico e fratello Alberto Ortega che vive in Messico e sembra essere uno dei più grandi fan di Bob in tutto il mondo. Egli sa che sto dedicando questo show a lui per una canzone molto speciale, che è stato interpretata stasera da Bob e significa molto per lui.
Non vedo l'ora di essere all’ ultimo spettacolo di questa stagione domani qui in Chicago!
 

 

Chicago, Illinois - Aragon Entertainment Center - October 29, 2009

di Braulio Escobar

Bob era a Chicago, stasera per la prima delle tre notti all’Aragon. Sono venuto dall'Oregon per vedere due show , poi di nuovo a casa per una partita di football sabato sera. Ho visto l' 8 ottobre lo show ad Eugene e sono rimasto impressionato dalla tanta energia e da come si è impegnato Bob in questa fase del tour. Diamo tutti i credits al ritorno di Charlie Sexton che ha rivitalizzato lo show.

La sede è l’ Aragon, a nord di Chicago vicino a una stazione CTA così è stato facile arrivare qua anche per quelli che vivono in città. La sala è elegante e una migliore venue di MacCourt, l'arena di Basket dove ha suonato Bob a Eugene. Cosa si può dire di Bob che non è già stato scritto?
Questa notte, Bob è stato ON. No Prisoners. No Regrets. Ha aperto con un versione muscolosa di Watch the River Flow che è stata più aggressiva rispetto alla versione di 3 settimane fa. Sono riuscito a stare abbastanza vicino per vedere l'interazione con la band. Tony e Stu tenevano costantemente gli occhi su Bob come falchi affamati, facendo del loro meglio per stare al passo con i cambiamenti di Bob. Donnie era in buona forma, seduto dietro pianoforte , sorridendo a Bob come fosse l’uomo più fortunato l'uomo del mondo.Charlie è completamente libero da regole . Per riaverlo indietro, mi chiedo che cosa abbia fatto Bob con lui. Charlie non è in background-mode come nei giorni con Larry Campbell nella banda. Sta di solito al centro della scena a meno che egli si spinga vicino a Bob per portare la musica a nuovi massimi. Una vera squadra di lavoro. Senza dubbio, e Bob sorride e si diverte , e balla. Quando si trova il centro della scena canta come se Frank Sinatra , si assiste ad un nuovo Bob, canto e danza-Bob.

Highlights? Just Like a Woman. Bob centro della scena, la band sommessa e Bob canticchia e ipnotizza il pubblico con il suo fraseggio. Come disse una volta Johnny Cash , la canzone da sola valeva il prezzo di ammissione, il resto del concerto è gratis! Workingman's Blues # 2 ed I feel a change comin’on sono stati eccezionali. La musica sembra arrivare sconnessa durante Stuck inside of Mobile with the Memphis Blues Again e alcune altre canzoni. Credo che Bob stesse andando in una nuova direzione e la band ha dovuto lottare per stare al passo con lui, proprio quando si pensava che tutto stesse andando in discesa nel caos musicale, Charlie ha salvato tutti e Bob e tutto era di nuovo Ok. Hwy 61 è anche evoluzione .... è molto cambiata rispetto a Eugene, meno sfacciata ..... Ma il vero killer della serata , che da sola valeva il prezzo di ingresso è stata Ballad of a Thin Man. Non si poteva cambiare biglietto per vedere il geek .... Bob di fronte, le braccia che puntano il pubblico come per dirogere e ... beh qualcosa stava accadendo qui , ma non sai mai cosa sia ..... Whew. Grazie Bob, see you domani.
 

 

Rockford, Illinois - Rockford Metrocentre - october 27 2009

di Oscar Montes

Dopo il grande show in Messico lo scorso anno ho pensato che era giunto il momento per avere altra Bob art. Ho dei parenti a Chicago, così ho pensato di andare ai 3 spettacoli nella città del vento e ho comprato i biglietti d'aereo e biglietti.Poi un'altra data è stato annunciata in Rockford! Ho dovuto cambiare il biglietto aereo, ma hey, non c'è problema è Bob! Io sono arrivato a Rockford il giorno dello spettacolo 4 ore prima , così ho
ha deciso di cercare alcuni luoghi d'interesse turistico, l'unico che ho trovato è stato il Burpee museo di storia naturale, la casa del mondo doce c’è lo scheletro più completo e meglio conservato di un T.Rex giovanile, chiamato Jane.
Dopo aver visitato Jane ho preso qualche birra in un bar a due passi dal MetroCentre e sono andato verso il luogo pronto a godermi lo spettacolo quando ho trovato Jose D'Amico proprio lì! E 'stato meraviglioso vedere ancora una volta questo grande seguace di Bob in tutto il mondo! Ci siam detti ciao e qualcuno ci ha scattato alcune foto.

La folla era molto allegra, per lo più gente di questo luogo. Bob indossava un abito nero con bottoni rossi e strisce rosse, cappello nero. Bob ha iniziato lo show con Cat's in the well, bella partenza per lo show. Poi è venuto il momento di Don’t think twice, davvero meraviglioso, alla gente piaceva, era l'unica canzone della notte in cui Bob ha suonato la chitarra. Lonesome Day Blues è stato il successivo, potente. Il clou della notte per me è stata It's all right now baby blue, con Bob sul palco centrale che suonava splendidamente l'armonica. Il brano successivo avrebbe potuto adattarsi perfettamente a Chicago, Cold Irons Bound, canzone ben eseguita. Under the red sky è stata una sorpresa per me, really nice performance. So che tutti in ogni recensione dicono che Bob sembra aver trovato la fontana della giovinezza , credetemi , stasera era davvero forte.
Summer days è stata grande, con la gente che ballava sui loro posti. E’ seguita If you ever go to Houston , veramente una gran bella canzone , da Together Through Life. È stata ottima , veramente potente. Poi è venuto il tempo per un eccellente Master of war !  People really loved it. Highway 61 potente come al solito! Un altro brano da evidenziare, Ain't Talkin ', che cosa posso dire? il capolavoro più recente di Bob, semplicemente spettacolare! Thunder on the Mountain era buona, ma non come quella di Zacatecas
l'anno scorso ma è stata ok! Un'altra sorpresa, Ballad of a thin man , questa canzone è stata meravigliosa, tutti l’hano davvero apprezzata ed amata.

Il bis, Like a rolling stone, ho notato che diverse persone di Rockford non l’avevano riconosciuta fino a quando non ha cominciato a cantare, great performace ! Jolene è venuta dopo, davvero rocciosa! Bob ha chiuso questo grande spettacolo con All Along the Watchtower, la più grande performance di questa canzone che io abbia mai sentito! Just perfect!

Voglio ringraziare mio cugino Jesus che vive a Chicago per avermi portato a Rockford e poi indietro a Chicago per poter vedere i 3 show all’Aragon! Mi auguro, come al solito, che Bob faccia un sacco di canzoni diverse!


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Recensione di Kevin C.

Questo è stato il mio 5° spettacolo Dylan dal 2004. La mia prima volta fu nel 1965 all'originale Arie Crown Theatre in McCormick Place a Chicago. Quindi sono uno con un grappolo di capelli grigi in testa , anche se l’ età del pubblico era ben distribuita a questo spettacolo.
E Questo è stato il miglior spettacolo ancora. Non per mancare di rispetto a Denny Freeman, ma Charlie Sexton è proprio quello di cui Bob aveva bisogno. Charlie può suonare la chitarra come suonare “una campana" e la sua energia assolutamente accende Bob e il resto della band.
Cat's in the Well, Don't Think Twice & Lonesome Day sembrava l’apertura di una centrale elettrica. Baby Blue è stata grande, Bob nel suo miglior modo di "song & dance man" con le braccia aperte e solo un accenno di Diddy-bop. Cold Irons Bound era mozzafiato, come barcollare sull’orlo di una rupe, alla fine di ogni strofa - wow! Under the red sky non ha funzionato per me, credo che bisogna variare il ritmo un po'. Ma poi sono arrivati i ruggenti con Summer Days, Houston (il mio preferito del nuovo lbum) e Honest with me . Masters of war mi ha fatto provare un brivido , purtroppo ancora molto intenso . Highway 61 suonava meglio che mai, appena aggiustato un po' in qualche modo e, ancora una volta, grazie all'energia di Charlie che l'attraversa. Ain't Talkin' non è me, non solo per i miei gusti. Thunder on the mountain è iniziata un po' frettolosa, ma era costante in un feeling da knockout. Thin Man è stata un’ altra vincitrice, Bob sul davanti con la sua armonica, gesticolando, mentre dava un un buon tempo. Jolene è una grande canzone e si adatta bene ai bis tra Rolling Stone e Watchtower. Anche i vecchi "standard" avevano un sapore di fresco. Il locale era mezzo vuoto, nella migliore delle ipotesi, ma il suono era buono e lo spettacolo è stato grande. Sicuramente è stato un gran finale.

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di Kevin Larson

Great show in Rockford, la band dopo un giorno giorno di riposo era in forma , ed il ritorno di Charlie Sexton era un incentivo per Bob a ballare e suonare in bella forma. L'intero show è stato meraviglioso e qualcuno sa perché Bob ama trascorrere Halloween a Chicago.
Boo - Bob ha sempre trascorso alcuni giorni a Chicago nel periodo di Halloween per anni.

Il Metrocentre non è un luogo poi male per i concerti e dai nostri sedili nella fila 6 al centro il suono era grande.
Cat's in the Well era un opener bello, ma speravo in Gonna Change My Way ... Chi lo sa, forse sarà la canzone di apertura Venerdì    all’ Aragona ; spero così! Cat's nel bene ha un senso decadente "Le foglie stanno cadendo", dovrebbe chiamarsi Black Cats.
La seguente - Don't Think Twice – con Bob alla chitarra è stata eccellente. Charlie era l'ombra di Bob e sembrava che stesse suonando più per Bob forse che per il pubblico.
Si può dire che Charlie ha una enorme quantità di rispetto per Bob e lo dimostra sul palco.

Anni fa il mio amico Marc ho visto Bob al Murant Egyptian Room in Indy e avuto modo di mescolarsi con Bob e la band, dopo il secondo spettacolo sulla strada del ritorno al tour-bus. Charlie era l'ombra di Bob quella notte, per assicurarci che i bambini e noi non causassimo nessun problema. Bob deve avere firmato 100 + autografi e abbracci, pochi i baci! Comunque , sto divagando, ho detto che è stato bellissimo rivedere Charlie : ha spinto Bob e la band a calci nel sedere.

Poi è arrivata la mia canzone preferita della serata, Cold Irons Bound, wow che versione impressionante. Il ferro era freddo finchè è diventato caldo , la versione ha assunto un potente Blues, rhythm, e anche un pizzico di funk. La canzone è stata impressionante e mi chiedo se questo arrangiamento è stato elaborato durante la giornata o se questa versione di Cold iron bound è in vigore per questo segmento del tour. Se eri allo show , ci sono stati battimani per tutta la canzone! Essa sembrava funzionare. Anche “Honest with me” nelle mani di Charlie ha funzionato. Charlie ha lavorato tutta la notte!

L'illuminazione è stata solida e sembra che Bob abbia ampliato i suoi strumenti ed equipaggiamenti. Parcheggiati di fronte alll'hotel c’erano 3) gli autobus di lusso e (3) semirimorchi. Buona fortuna , cercando di parcheggiare tali (6) PERFORATRICI al di fuori dell’ Aragona a Chicago's North Side.

Un vero e proprio calcio per me si è rivelata Masters of War, Bob si è portato alla sinistra del palco dove l’illuminazione ambiente era po’ inquietante, ma la canzone ha avuto un flusso potente e caldo allo stesso tempo. Difficile da spiegare, ma ha funzionato realmente
GOOD. Anche se non ho parlato di ogni canzone, spero di aver dato l’idea che lo show era speciale. Anche con i nostri 120 chilometri fra andata e ritorno per me, mia moglie, e Jack (10) con già 5 spettacoli in tasca , abbiamo avuto un grande momento. Sono davvero impaziente per Venerdì sera all’ Aragon "Brawl Room".

Parlando del Aragona, ho visto alcuni spettacoli memorabili c'è: Foghat / Montrose / Black Oak Arkansas (potete immaginare l'anno); , Ramones, e anche Keith Richards e i Winos. Sto pensando all’ultima volta che Bob ha ha suonato all'Aragona. Il suono non è
grande, ma gli spettatori sono i migliori. In chiusura, Bob , Dio
ti benedica e ti ringrazio per gli anni di piacere musicale che hanno compreso 50-60 spettacoli; keep on rockin !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

Springfield, Missouri - Shrine Mosque Auditorium - October 25, 2009
 
 di Mel Smith
 
 Sono arrivato alla Springfield Mo a mezzogiorno, dopo un grande show a Tulsa la notte prima. Ho trovato la Springfield Brewing Company e ha cominciato a saggiare la loro merce in attesa dell'arrivo dei nostri 3 partner per lo show.
 Impossibile andare in albergo fino alle 3, così abbiamo avuto il tempo per guardare , mangiare qualcosa e visitare il sito dove Wild Bill Hickok aveva sparato trapassando il cuore di Dave Tutt da una distanza di 75 metri, sulla piazza della Città Vecchia di Springfield.    Una volta controllato ci siamo resi conto che l' Holiday Inn era pieno di piloti di 2 compagnie aeree e un gruppo di capi in città per lo spettacolo. Pioveva, ma lo stato d'animo sembrava giusto per un altro grande spettacolo, ma non avevamo idea di come sarebbe stato   l’ inizio dopo le prestazioni delle due ultime notti . Dylan come sempre ha trovato il modo.
 Lo show è stato aperto da "Pill Box Hat", l’avevo sentita molte volte, ma aveva una nuova energia con Charlie che è tornato. Pill è stata seguita da Dylan che cala un asso con una "Don't Think Twice" fatta in fingerpicking . Bob suonava la chitarra puntandola verso l'alto e verso il basso, e questa notte e ho avuto le visioni di Johnny Cash con quella posizione. Non sono sicuro se sia stata una cosa intenzionale, ma comunque ha evocato the man in black che c’è in me. E 'stato lo stesso in "My Wife's Hometown".
 Rollin 'and Tumblin' ha avuto il consenso della platea . Essendo in Missouri per questo spettacolo abbiamo avuto "Trying to
 Get To Heaven". Stasera ha fatto un pò di casino con la successione delle strofe . Può sembrare strano, ma ha funzionato perfettamente con la sistemazione di questa canzone in questa notte. "Cold Irons Bound" ha scosso il pubblico ancora una volta ed è stato come a Tulsa.
 Poi venne la canzone per me più bella dell show ,"Not Dark Yet". Il nostro amico Larry ha deciso che voleva un posto migliore sul pavimento , ed alcune canzoni prima e si era spostato dove c’erano alcuni 20enni che stavano fumando ( cosa ? ) in un locale adiacente. Faceva molto caldo sul pavimento, anche nel retro dove stavamo Bob ed io. Avevamo trovato un buon posto e siamo rimasti dove eravamo. Quando la canzone è iniziata c'era Larry che aveva la faccia come una borsa piena di pomodori, aveva dimenticato di espirare o qualcosa del genere ed è svenuto.
 L’hanno portato alla EMT ed ho cercato un medico, poi ho trovato un angolino dove potevo vedere Larry e Bob Dylan contemporaneamente , ma ero in corrodoio e il suono non era abbastanza buono. Quando gli hanno detto che stava bene Larry ha chiesto che cosa gli era successo ed era più incazzato di me. Ha visto la prima volta Dylan a St. Louis con la band e non aveva mai sentito "Not Dark Yet". Il tipo della EMT mi ha detto che non riusciva a leggere il valore della pressione arteriosa in un primo momento allora io ho detto "Bene, allora se è morto adesso è un problema vostro”. Anche Larry, disteso sul pavimento , ha pensato che fosse stata una cosa divertente.
 "HW 61" mi ha portato fuori dal corridoio ed al ritorno in un posto dal suono amichevole . Abbiamo ottenuto un seggiola per Larry e gli ho detto : "Resta qui ! Cazzo! Fai il bravo ragazzo! Non giocare a fare il morto!". Altre 5 canzoni e lo show è finito come gli altri , con l’usuale encore , ma è stato bello sentirli di nuovo. Personalmente “Jolene" mi è piaciuta molto di più che lo scorso luglio ed è stata la migliore di quelle che ho sentito questa settimana.
 La folla era composta da molti giovani questa sera. Più di una volta ho sentito dire "Dude, spero che suoni All Along The Watchtower stasera !!!!". Ho detto loro di non preoccuparsi e di mantenere quella roba lontano dal mio amico Larry.
 Ultimo consiglio per tutti coloro che hanno la possibilità di vedere questa parte del tour. DON'T MISS IT!

 

 

Tulsa, Oklahoma - Brady Theater - october 24 2009
 
di Mel Smith
 
Appena sveglio a casa mia , tornato dal mini-tour nel Midwest dopo la mia esperienza dei concerti di Dylan.
Vorrei essere a ovest di Chicago questa mattina. Tuttavia non posso lamentarmi di quello che ho visto, Bob e la sua band erano decisamente infuocati in entrambe queste due notti.
Io ed il mio compagno di strada Bob avevamo assistito a uno spettacolo al Brady lo scorso Agosto. E' stato un tour nel Midwest di 3 città per noi. Little Rock, (concerto del quale , fino alla notte di Sabato cercavo di trovere il bootleg , se non esistesse sarebbe un vero peccato), Tulsa e poi qui a Kansas City nel Uptown. Il Brady è una grande piccola venue, Eric ha riassunto il concerto quando ha detto "Beh, era proprio uno Ho Hum show Bob. Odiavo ammetterlo, ma aveva ragione lui. Bob ed siamo grati alla vecchia signora Brady che ci ha offerto un grande spettacolo che ci ha travolto dalla prima nota all'ultima.
Highlights dello spettacolo per me sono stati "Gonna Change My Way of Thinking", "Po 'Boy". "Beyond here lies nothin’“ con Donnie alla tromba valeva solo lei il prezzo del biglietto. "Cold Irons Bound" con Dylan sul davanti con la sua armonica suonando un buon vecchio blues.
'This Dream Of You "è stata anche indimenticabilmente bella. “Ballad Of A Thin Man " era così buona che era difficile per me anche distogliere lo sguardo dal palco e guardare intorno.
 
Charlie ha reso questa band migliore. So che a molti di noi mancano Larry - Charlie e Stu insieme, ma la band sta suonando meglio di quanto io abbia mai visto fare. Dylan ha anche ballato più di quanto io lo abbia mai visto fare in tutte le volte che l’avevo visto prima. Durante "Thunder On The Mountain", il mio amico Bob ha detto che sembrava impersonare Elvis se continuava con quei movimenti.
 
A titolo personale voglio ringraziare Susie per aver aiutato me e il miaoamico , facendoci da rompighiaccio per trovare i nostri posti. "Hi guys. I'm Susie , uniamoci e balliamo per tutto spettacolo , ok ?". Mi sono innamorato immediatamente. Yeah: Io  sono uno di quegli Hillbillies ubriachi danzanti come se fossi un flap quando la musica colpisce la sua base. Ma i posti riservati   al Brady erano occcupati da tutti noi, e noi tutti siamo stati trattati in modo speciale dal canto e dalla danza , grazie all’uomo , che è Bob Dylan.
Mentre ringrazio la gente, sarei negligente nel non dire che Mr. Pagel fa un grande servizio. Thank you sir. So che probabilmente è un lavoro che fate per amore , ma deve anche prendere un sacco di tempo e di sforzi da parte vostra.

 

 

Salina, Kansas - Bicentennial Center - October 23, 2009

di Cortney McKay

Non c'è molto da notare quando si entra a Salina,KS, ma su questo particolare Venerdì sera c'era molto da trovare. Ci siamo avventurati sul Green Bridge illuminato, abbiamo fatto in modo per aggirare il minimo di ostacoli e siamo svoltati sul Midway dove avremmo trovato Bob Dylan e la sua band.
Il Salina’s Bicentennial Center è uno tra i più bei teatri, un posto intimo, ma Dylan e la band gli hanno dato tutto il carattere che gli mancava. Anche il merchandising di Dylan ha aggiunto atmosfera alla serata , con le magliette ed i poster in vendita.
Come se fosse in attesa del suo ultimo treno, Dylan era ben vestita di nero, con un foulard verde attorno al collo e un cappello sopra i suoi riccioli. Il resto della band era finemente vestita di nero, anche il rientrante Charlie Sexton.
La set list della serata incluso ha incluso brani da Blonde on Blonde, Nashville Skyline, Modern Times, e una forte dose da Love & Theft. In un concerto di qualche anno fa mi ricordo un fan che ha urlato "pizzica la tua chitarra del cazzo", anche questa volta l' ha fatto. A differenza della notte seguente a Tulsa, Dylan ha preso la chitarra per tre canzoni: Lay, Lady, Lay Girl of the North Country e Just Like a Woman.
Dylan sembrava essere di buon umore con Sexton alle sue spalle , e Charlie sembrava piuttosto felice di essere tornato. Hanno avuto dei momenti buoni che non saprei spiegare bene per una questione di lingua. Diciamo che Dylan + Sexton = uno spettacolo ricucito bene.
Pubblico eterogeneo , ma direi che è stato un piuttosto conservatore. Vi era almeno una donna in prima fila, che aveva in testa un Leopard-Skin-hat , e alcune persone di tutte le età che non riuscivano a stare ferme.
Una che non riusciva a stare ferma e che era ben vestita, era la nonna del tipo alla mia sinistra e ho dovuto ammirare il suo sputacchiare mentre gridava e cantava.
Personalmente, il punto culminante della manifestazione è stato lo stesso Bob, chiaro e comprensibile con ogni singola parola. Ogni volta che usciva da dietro la tastiera e si avvicinava al microfono, non ho potuto fare a meno di eccitarmi. Sì, a volte aveva la sua chitarra, e sì, a volte aveva la sua armonica(che è sempre un piacere), ma nei momenti in cui egli non faceva nulla, ma ha colpito ogni nota della band che mi metteva i brividi sulla pelle fredda. I suoi testi sono così grandi che fanno parte dello show stesso , oltre la musica , e il suo canto al centro della scena lo ha evidenziato... “I don't carry dead weight - I'm no flash in the pan All right, I'll set you straight, can't you see I'm a union man?”
Dylan ha presentato la band durante il bis, e alla fine dello spettacolo il gruppo di è messo in riga davanti alla folla che applaudiva.

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di Marco West

Questo è stato il mio secondo show di Dylan , il primo l’avevo visto a Wichita nel 2001. BOB è uscito con atteggiamento serio e burbero, ma presto si è sciolto e sembrava essere in un buon momento.Si è dimenato un sacco intorno, sorridendo con aria furba. Per me, il canto di Bob è migliorato gradatamente nei pezzi uptempo, e le canzoni sono state standard da Modern Times. "High Water" e "Cry A While" sono state grandi e ben eseguite. La band è stata unita , e il suonare di Charlie Sexton mi ha lasciato profondamente impressionato. In questo spettacolo l'energia è stata a tonnellate meglio che nello show di Wichita che avevo visto 8 anni fa. Un grande esperienza a tutto tondo.

 

Denver, Colorado - University of Denver - Magness Arena - October 21, 2009
 
Recensione di M. Smiley

Lo show è iniziato non appena ci siamo seduti con una versione davvero rock di Stuck inside of Mobile . Poi una versione off di It Ain't Me Babe, ma con il ritorno di Charlie Sexton ne vale la pena. Beyond Here Lies Nothing , dal nuovo album è stata ben fatta ed è seguita a You Go Your Way and I'll Go Mine e da una grande versione di Cold Irons Bound. Poi Workingmans Blues # 2 ha cambiato il tono dell'arena, è stata cantata da un Bob al suo meglio, e l'intera band ha reso col suono la canzone favolosa. La successiva è stata High Water che è stata accettabile, ma Bob non era nella sua voce megliore, ma è tornato ad esserlo con Spirit on the Water, bello sia musicalmente che nella voce. Honest with me è stata bella da sentire, e come previsto, Man in the Long Black Coat è stata grande, Highway 61 , versione donodolante è sempre una grande canzone, fatta bene stasera. La seguente , When the deal goes down è stata eccellente. Thunder on the Mountain è stata una grande rock, e l'ultimo numero prima del bis, Ballad of a Thin Man, è stato commovente, era una canzone che non avevo mai sentito in concerto, che mi ha fatto piacere sentire. Nel complesso questo è stato un grande spettacolo che avrebbe potuto essere pubblicizzato come 'Charlie Sexton Show, con Bob Dylan', e Bob stesso era molto animato al centro del palcoscenico cantando e ballando che sembrava avere un nuovo stile. Così bello vedere Charlie tornare nel gruppo, e giù il cappello a Tony, Stu, George e Donnie per il loro lavoro , bene così.

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Luci spente dopo lo show.

by Storch

Non importa quanto ti credi pronto per Dylan , la prima canzone è sempre un momento esaltante.
Un paio di versi dell'inizio , la nebbia si solleva e la prima canzone diventa chiara, e in Denver, in una notte di neve, il numero che ci è stato proposto era Stuck Inside of Mobile, Again. Una cosa chiara è che questa band ha un livello completamente nuovo di energia, guidata da Charlie Sexon. Che cosa ha fatto Charlie ritornando con questi ragazzi ? Luii non porta nemmeno il cappello! La prima song trova Sexton accovacciato alla ricerca del suono giusto dalla sua Telecaster , rifiutandosi di accettare quello dato per scontato.
Charlie, veste un’aria di sfida diversa dalla band di cloni di Bob. Egli dovrebbe essere in una band Top , non una banda di cowboy.

Bob alla chitarra per It Ain't Me Babe. Bob e Charlie si scambiano alcuni riff in piedi al centro del palco , davvero un bel momento.
Poi dritto in Beyond here lies nothin’ , che era iniziato come una grande vampata ma sembrava prendere una direzione sbagliata, ha perso un pò di tiro , ma è ancora una gran canzone , con un feeling alla Masked and Anonymous / David Lynch.
Poi You Go Your Way, è stato il primo tuffo in un bel doppio da Blonde on Blonde.

Ma è stato con Cold Iron Bound che lo show ha ingranato la marcia giusta. Bob al centro della scena in piedi, armonica e microfono d’epoca in mano, facendo piegamenti sulle ginocchia che puntavano dritto verso di noi , con Charlie accovacciato con la sua lead-guitar nera ad elevare il livello, sciogliendo il ghiaccio in questa specie di campo da hockey.

Poi Bob ha abbassato il volume , rimanendo però al centro della scena concentrandosi in una gustosa versione di Workingman Blues. La voce di Bob potrebbe essere sono stata più chiara nel mix, ma la sua armonica ha più che compensato questa piccola mancanza.
Questo spettacolo è un tale contrasto con gli ultimi due concerti di Denver, che avevano dato molto poco (1 canzone?) come momento soddisfacente.
Ho una teoria personale che Bob è entrato in una pelle nuova e che la pelle sia quella di Dean Martin ! Come ha detto Bob a TTR "Tutti vogliono essere Dino" . Dubitate della mia teoria? Lo testimonia il fatto che Bob stava al centro della scena canticchiando Workingman Blues, con le braccia aperte, la faccia sorridente e anche qualche una goccia di sudore .... Ora, non fraintendetemi, non mi aspetto di vedere Dylan saltare di lato al pianoforte a canticchiare in qualunque momento , ma hey , non dimenticate l'album di Natale, potrebbe essere eseguito in questo modo.

Dopo WMB le luci si sono abbassate e nel buio ho sentito la messa a punto del Banjo, yep ci siamo , High water ! Grande canzone ! Sexton alla chitarra a duellare con il banjo di Donnie con la tastiera Bob troppo bassa nel mix , una voce da CLEAR Bob ha aggiunto al grande blues versi che sembrava trasformarsi in una sequenza di riff bluegrass. Questo colpisce sempre di più il pubblico nell’intimo.

Avevo bisogno di un break che Spirit on the water mi ha dato , il materiale di Modern Times è l’occasione per rallentare un pò il ritmo dello show fino a scivolare in Honest with me. Stasera questa canzone ha assunto un selvaggio battere con un riff che sembrava arrivare dritto da quello di Sly and The Family Stone di “I wanna take you higher”, hey, hey hey! Ancora una volta la voce avrebbe potuto essere più chiara, ma lo sfolgorante lavoro dell’armonica di Bob ha più che compensato la mancanza.Per me il clou della notte!

Man in the Long Black Coat, mi ha portato un po' indietro per ricordare quello che questa canzone è stata, e mentro lo stavo facendo la canzone era finita. Di rivedere la Highway 61? L'unico cosa che potrebbe eventualmente migliorare questa canzone sarebbe ascoltarla mentre sorseggio un doppio whisky on the rocks. In verità è la musica da ascoltare durante l'attesa della fine del mondo.

Dopo ha suonato When the deal goes down con dei bei riff d’organo , molto rassicurante perchè Bob ci dice che lui, naturalmente, sarà con noi in attesa per la fine del mondo e di tutte le cose. Credo che Deal Goes Down può essere la Forever Young del 21° secolo. E' una grande canzone di massa , devo il mio cuore a voi, e questo è vero “ Io sarò con voi quando le cose peggioreranno”.

ThunderOTM , la telecaster argento di Sexton ha proposto il brano a livello 11 (che è superiore a 10) e poi c'è stata Mister Jones .... OMG!
Questa canzone da sola vale i 50 dollaridel biglietto ! (senza contare i diritti di prevendita).
Bob al centro con in testa quel dannato cappello ci chiama tutti Mister Jones, strappa il coperchio del mondo, mentre Charlie e Stu martellano riff micidiali sulla Telecaster fino all' intermezzo strumentale , quando Bob comincia a passeggiare, suonando l’armonica, dolce e innocente, passeggiando, camminando come se avesse i piedi sul luogo del delitto, con quel "chi io? " e lo sguardo da ragazzino sul volto. E 'veramente grande. Siamo stati costretti a metterci gli auricolari, Noi siamo Mister Jones!
Dopo c’è stata l’attesa per i bis standard , cosa rassicurante perchè si sa cosa viene senza lo sforzo di dover identificare le canzoni, anche se questa sera era una cosa semplice per la set list abbastanza standard.
LARS non mi ha impressionato . Jolene è una bella reale blues song. Una canzone fatta per BB King. Mi piacerebbe sentire BB cantarla mentre libra in alto il suo pugno... Jolene, Baby io sono il re e tu sei la regina. Che grande strofa blues e che grande riff ! Poi Watchtower , Bob è stato grande in questa canzone , sputando fuori le parole alla Joe Strummer, SOLETUSNOTTALKFALESYNOWTHEHOURISGETTINGLATE!
Il Dylan migliore che ho visto nella mia breve storia di vedere Dylan.
Il fatto è che l'intera band era come non l’avevo mai vista prima.

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BALLATA DI UN VECCHIO THIN MAN
 
di Adam Perry per Boulder Weekly
 
Giovedi notte scorsa alla Magness Arena nel campus dell'Università di Denver, mia figlia ha visto il suo primo concerto di Bob Dylan ... dal grembo materno. Ci sono voluti 19 anni sulla Terra per me vedere uno spettacolo Dylan - presso l'Arena Civica a Pittsburgh, PA nel 1999 - e lo show della vecchia Denver la scorsa settimana è stato il mio quinto. Ora ho visto suonare Dylan in quattro stati, ma la line-up corrente della sua touring band con il 68enne che ha contribuito con una performance eclettica, era qualcosa di totalmente inaspettato.
 
 Lanciandosi in una versione esplosiva di "Stuck Inside of Mobile" (dal 1967 Blonde On Blonde), è stato chiaro che Dylan e la sua band hanno il fuoco dentro. Il chitarrista Charlie Sexton, un punto culminante della touring-band di Dylan a fine anni 90 e primi anni 2000, si è recentemente reinserito nella band di Dylan, dopo alcuni anni di distanza. Finalmente la Quaresima è finita , il tipo di improvvisazione dinamica e la presenza scenica che Dylan dimostra oggi di avere era scomparsa dai tempi di Charlie Sexton e Larry Campbell. A volte, Dylan ha scelto di fare un versetto strumentale e lasciate suonare Sexton, che è stato quasi sempre eccitante e divertente, soprattutto col brillante batterista George Recile che rispondeva con il drumming agli assoli di Sexton.
 Tuttavia, ciò che veramente mi ha colpito alla Magness Arena è stato l’ incursione senza precedenti di Dylan nello stile Las Vegas- nel modo di cantare. Per la maggior parte di questo decennio, Dylan ha svolto la maggior parte dei suoi spettacoli da dietro un pianoforte elettrico, ma in circa la metà delle canzoni che ha cantato a Denver, Dylan ha scelto di suonare la chitarra, scegliendo invece di stare davanti e al centro del palco, cantando e ballando in modo buffo mentre la sua band suonava. Quando è al centro , ondeggia, fa gesti selvaggi con un braccio e utilizza in genere manierismi strani e divertenti con la sua del tutto imprevedibile (e, a volte terribile) enunciazione di testi incredibili, il risultato è qualcosa che si deve vedere e sentire di persona per credere. In mezzo a questa spettacolare, quasi una incarnazione karaoke di Bob Dylan, o forse proprio per questo, è uscita l'esortazione vertiginosa del mio amico "Guarda il movimento del suo ginocchio" È stato forse il momento clou della serata, insieme a nostra figlia ( nel ventre di sua madre ), siamo stati presi letteralmente a calci nel tempo insieme a diverse canzoni.
 
 Dylan ha cantato solo due canzoni ( "Beyond Here Lies Nothin '" e "Jolene") dal suo ultimo album Together Through Life, e per fortuna si è rifiutato di eseguire qualsiasi cosa dal suo strano nuovo album di Natale, che è tanto accattivante quanto agghiacciante . Come al solito, Dylan ha completamente rielaborato le versioni di alcune delle migliori canzoni del suo catalogo, comprese le versioni di "Cold Irons Bound" e "Honest with me", con modalità e atteggiamenti che ricordano i Talking Heads. " Psycho Killer "," Highway 61 Revisited "," Beyond Here Lies Nothin' "," High Water "e altre canzoni hanno elegantemente messo in evidenza il nuovo tipo di spessore, con uno swing penetrante che solo un batterista come Recile può tirare fuori, e " It Ain't Me Babe "( che è stato praticamente indistinguibile fino al momento del coro) con Dylan alla chitarra, colmando le lacune strumentali con la sue idee affascinanti e stravaganti  con melodie improvvisate.
 
 E' emozionante come Dylan accetta di essere sfidato e ispirato da Sexton e Recile ogni notte come parte di ciò che fa per vivere, guardando Dylan sotto la sua Big Black Fedora con la penna in quei momenti profondi, strofe come “people don’t die/they just miss the boat,” , è stato difficile non essere stupiti che fra due anni celebreremo il 50 ° anniversario del suo debutto con la Columbia Records.
 
 NOTEBOOK critico
 Influenza personale : sto scrivendo la mia tesi finale alla Naropa University in questo semestre sui testi di Bob Dylan dal 1997 al 2009.
 Dettagli casuali : Dylan ha chiuso quasi ogni show degli ultimi 20 con "Like a Rolling Stone" e / o "All Along the Watchtower", ed il suo tentativo di cantare questi ultimi lo fa sembrare cme se fosse in una conca, con gli “staccato” ed un tipo di voce subdola solo per rendere il suono terribile.
 A proposito : "Workingman's Blues # 2" si sta trasformando in un classico, e la situazione dell'economia americana lo sta aiutando molto.
 Inoltre: ho bisogno di una vera fotocamera. Le donazioni sono benvenute.

 

 

Magna, Utah - The Great Saltair - October 19, 2009

Bob Dylan danneggiato dal Saltair

Di David Burger - The Salt Lake Tribune

Grande performance , orrobile venue.
Un brillante show durato due ore da parte di Bob Dylan e della sua band è deragliato Lunedi a causa di un luogo altamente frustrante, che ha dimostrato di non essere in grado di accogliere le manifestazioni di musica seria.
Il Saltair, che non merita che il suo nome completo sia pronunciato come Grand Saltair , ha rovinato lo show in diversi modi:
La rampa di accesso dalla Highway 80 era congestionata per più di un mezzo miglio, ritardando l'entrata allo spettacolo di 30 minuti o più per le persone provenienti da Salt Lake City.
Il personale addetto al controllo dei biglietti era del tutto insufficiente, provocando ritardi di 15 minuti o più aggravati dal fatto che la gente era in attesa in piedi sotto una pioggia battente.
Una volta dentro, ci fosse stato un posto sopraelevato , solo il pavimento , in modo che chiunque era alto meno di 5 piedi non poteva vedere nulla di quello che succedeva sul palco.
Il parcheggio delle auto con una sola entrata ed uscita , pieno di fango , con le luci spente ( si pagava 5 dollari per entrare) che ha richiesto molto tempo per uscire alla fine dello spettacolo.
La cosa fastidiosa è che queste difficoltà esistono da tanto tempo. Eppure nulla è stato fatto per alleviare uno qualsiasi di questi problemi che, in poche parole, costringono la gente a essere scomodi per andare a vedere spettacoli dal vivo in questo locale. Nessuna meraviglia che il luogo di solito serve come locale easy-listening per gli adolescenti.
Nonostante abbia lasciato il centro di Salt Lake City un'ora prima dell’ ora di inizio , ho perso i primi 40 minuti di quello che si è rivelata essere la migliore prestazione che io abbia mai visto dal 68enne Mercurial-year-old singer-songwriter. Anche se non ho visto Dylan lo scorso anno a Deer Valley, l’ho visto all'Hollywood Bowl e al Madison Square Garden, e quello che ho visto Lunedi sormontava tutti.
La carovana di Dylan ha montato il suo sistema audio nella venue , in modo che il solito fango carico di eco del Saltair è stato sostituito da una chiarezza incontaminata da questi difetti che ha tirato fuori una delle migliori band di supporto che Dylan ha mai avuto dai tempi di The Band.
Sì, Dylan ha cantato tutta la notte come se stesse facendo i gargarismi con l’acqua salata raccolta dal Great Salt Lake, ma questa era una cosa che tutti si aspettavano.
La cosa grande circa le canzoni di Dylan è che molte sono state scritte più di 40 anni fa ma sono ancora altrettanto rilevanti. Prendete questa strofa da un ipnotica, paludosa versione di nove minuti di "Desolation Row", che sembra essere stata scritta da qualcuno guardando Keith Olbermann e Glenn Beck che litigano: "Le vele Titanic all'alba / E gridando a tutti ',' Which Side Are You On? ' "
In un destino pesante , mordendo la versione di "Ballad of a Thin Man", Dylan sembra descrivere le nostre paure dello sconosciuto futuro della presente recessione:
"Qualcosa sta accadendo qui / Ma tu non sai che cosa è / Do you, Mr. Jones?" E in 'Highway 61 Revisited ", ha cantato dei leader mondiali che sono parenti dei “Rovin gambler”... che stanno cercando di provocare la prossima guerra mondiale, "e in" Like a Rolling Stone ", sembrava di essere vendicativo chiedendo a Bernie Madoff" Come si staaaaaaa ? "
Come ci si sente, Saltair, a rovinare un concerto?

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di Jay Meehan

Il vento ha cominciato a urlare davanti ai due piloti che si stavano avvicinando lungo la riva sud-est del Grande Lago Salato nel pomeriggio di Lunedi. Le voci che la tempesta si stava dirigendo verso di noi erano vere.
Il "Saltair," con la sua "moderna moresco" architettura, dava un’impressione quasi ultraterrena, con le nuvole minacciose che giravano intorno , sembrava un gran boccale di birra Guinness. Sarebbe stata la prima volta di Dylan in questo locale dell’Utah e, anche se c’era grande speranza , non si era del tutto sicuri di come le due cose si sarebbero legate.
Non avendo il dito direttamente sul polso di questo particolare segmento turistico, è stata una sorpresa totale quando, una volta dentro, ho sentito un paio di Bobcats discutere il ritorno di Charlie Sexton nella band di Dylan. Qualcuno deveva avere l’ultima parola , e quel qualcuno sono stato io.
Dopo aver preso parte ad "Angels Arc", lo spettacolo con Charlie e Doyle Bramhall II , lo scorso luglio, ho capito che era al vertice della sua forma, ma non ho mai sognato che un giorno si potesse ricongiungere a Bob. Le visioni degli spettacoli passati con Charlie e Larry Campbell rimarranno senza dubbio nella mia testa per sempre.
Una volta che lo spettacolo è iniziato con "Stuck Inside of Mobile With The Blues Memphis è apparso evidente che il posto di Charlie nella banda era stata drasticamente cambiato dal suo ultimo ingaggio con il gruppo. Dove, in precedenza, accordo saggio in ogni caso, non gli era consentito di uscire dalle righe , in questa parte del tour il coprifuoco per lui è stato revocato.
Charlie, apparentemente era come tutti gli altri, ma ora ne sono ben consapevole, è ora in evidenza in fronte e al centro del palco con una considerazione che Dylan mostra più che per chiunque altro in questi ultimi anni a mia memoria. Quando Bob è alla sua tastiera, il centro della scena appartiene a Sexton. La sua interazione fisica con Bob la dice lunga per quanto riguarda la continua evoluzione
sul palco della reinterpretazione delle regole dylaniane.
Dove, in passato, era da molto tempo il bassista Tony Garnier, che sottilmente guidava la band durante il controllo del ritmo e dei cambi di accordi, alcune di queste funzioni ora sembrno a essere condivise con Charlie. Gran parte di questa nuovo modo di agire rende più palese la presenza scenica. Ma sia lui che il resto della la band, ovviamente, prendono spunto da Dylan.
Un'altra differenza piacevole dea Tours recenti è che, in questi giorni, lo stesso Dylan passa al centro della scena molto più tempo e alterna la voce all’armonica .
Ora sentire questo, con la chitarra di Charlie , nel loro duetti era molto "gustoso" , con note sempre adeguatamente calibrate e non ingombranti.
Lascio ad altri ben più esperti di me di esaminare la set-list, ma basti dire che per le mie orecchie è stato un piacere. Per quanto riguarda i vecchi pezzi in questo tour, abbiamo ottenuto una brillante e semi-teatrale "Senor" insieme ad una dolcemente-swinging "I'll Be Your Baby Tonight slot" in due e tre insieme con l'incessante "The Levee's Gonna Break" .
Il livello di divertimento dello spettacolo confinava con l'estatico. L'estremamente varia tipologia di pubblico ha ballato e saltato anche se ogni tanto il cattivo assetto del mix faceva fischiare qualcosa.. Punto da non sottilieanre esageratamente , ma il senso generale è stato di gioia allo stato puro!
 

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di Rene Vallieres

La notte era buia e tempestosa, con zaffate di zolfo in aumento dal The Great Salt Lake.
Il luogo era un po 'squallido, ma adeguato per il pubblico popolare di Dylan.
Sono arrivato allo stadio una mezz’ora prima ed ho preso posto a circa 20 metri dal palco. Dal momento che non c'erano posti a sedere, eravamo tutti ammassati come pinguini che cercano calore su un'isola dell'Antartide. Circa cinque minuti prima dell’inizio dello show i pinguini hanno iniziato a fischiare. Devo ammettere che sono stato uno di loro.
La band è salita sul palco alle 7:30 ed ha suonato dino alle 9:30 con una breve pausa prima degli encore. La prima canzone è stata, purtroppo, non "Gonna Change My Way of Thinking" ma piuttosto" Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again ". Ero un po’ deluso, ma questa canzone è una tale icona che mi ha riportato alla mente così tanti ricordi che non ho potuto fare a meno di pensare: "Questo è grande!"
In realtà, le prime tre canzoni sono state magiche, "Mobile", "Senor" e "I'll Be Your Baby Tonight ". Ma la vera magia è venuta fuori un po 'dopo, ma era ancora tutto very cool. L'acustica era perfetta. Si potevano individuare tutti gli strumenti e sentire ogni parola che Bobby cantava. E 'stato forte e rauco (almeno qui nello Utah). Egli ha domato la folla perfettamente con un sopracciglio sollevato , provocando grida di delizia. Ha effettivamente iniziato a fare un po’ di shuffle sulla tastiera durante "Thunder on the Mountain" e la folla è impazzita.
Il clou per me doveva essere "Desolation Row" - nove minuti di classico Dylan. E 'iniziato un po' ruvido, con tutti i membri della band che si guardavano gli uni con gli altri, poi Charlie Sexton ha preso il comando guidandoli tutti nelle stessa direzione. Allora fuochi d'artificio! È solo la seconda volta che la fanno in questo tour. Ero grato perchè l' hanno fattoaper noi.
Sì, era meglio di quanto ho pensato che sarebbe stato. E 'stato esaltante in uno strano modo e non saprei dirvi il motivo. È la musica? Sono entrato con una certa sensazione di scoraggiamento , ma poi ho lasciato questa sensazione e mi sono sentito in pace col mondo - strano come la buona musica possa cambiare la percezione.
Un ultimo aneddoto: Gli abitanti dell’ Utah non sono noti per la loro esuberanza , ma c’è stato questo ragazzo tra la folla nella parte anteriore del parterre che si è girato verso di noi durante le prime canzoni rinproverandoci perchè non stavamo ballando , "Dopo tutto questo è rock 'n roll!" ha urlato sorridendomi.

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di John Weber

Bob, vestito di nero con strisce argento su pantaloni. Shirt blu, con cappello da cowboy con una piuma. Tutti gli altri in grigio con la camicia nera. La leggenda cavalca ancora seminascosto dalle ombre delle stahe-lights. La venue poteva contenere circa 3.500 forse (4624 max). Un lungo, rettangolo nero con il suono povero.
Bob è stato piuttosto riservato eccetto che durante Baby Tonight quando lui e Charlie si sono ingaggiati. La folla era abbastanza tranquilla , tranne durante Levee, Hwy. 61, Rolling Stone eWatchtower . BOB / Tony / Donnie hanno sorriso verso di noi durante una canzone. L' illuminazione del frontale del palco solo per Thin Man con le ombre proiettate sulla parete dietro! Band un pò rilassata , senza momenti da brivido ma abbastanza buona. Lui aveva la voce che stentava , come se fosse in difficoltà a tirare tutto lo show , il voto ? Comunque un solido "C".

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di Lee Thomsen

Questo show è stato buono, bella prestazione da un ringiovanito Bob e dalla sua band. Il ritorno di Charlie Sexton nella band ha cambiato drasticamente l'energia dal mio ultimo concerto di Dylan questa estate a Deer Valley. C’era armonia e giocosità tra Charlie e Bob, già a partire dalle note molto apertura di "Stuck Inside of Mobile".
In primo luogo, la venue. Il Grand Saltair si trova nel bel mezzo del nulla lontano dalla Highway 80 , vicino al Grande Lago Salato. Un sacco di gente deve perdere più di 30 minuti a causa della sola corsia di ingresso ed uscita dal parcheggio. Molti di loro probabilmente non sapevano che il concerto sarebbe effettivamente iniziato alle ore 7:30. Per fortuna, il mio amico e io eravamo al corrente, e anche se la mappa del posto ci ha inviato ben cinque miglia nella la direzione sbagliata, siamo arrivati in tempo. Il giornale locale diceva che la sede era una delle più povere per il sound , ma stando in piedi esattamente a metà platea , abbiamo trovato il suono splendido.
La prima sorpresa della serata è stata "Senor (Tales of Yankee Power). Che differenza dallo scorso anno, quando Bob rimaneva fisso dietro la tastiera, stasera è uscito sul fronte a cantare con solo l’ armonica per questo numero. E 'stato soulful e meno "Sing-songy" di gran parte dello show dello scorso anno. Stava usando più parti dei registri della tastiera, e questo era un momento culminante dello spettacolo. "High Water" ha visto una grande jam con Charlie. Io non ho mai pensato che la versione live di "Thunder on the Mountain" potesse raggiungere la potenza della vesione di studio , ma questa versione era piena di energia e di assoli tirati. Bob e Charlie si facevano eco l’un l'altro con la tastiera e la chitarra, davvero un gran momento per il vecchio Bob.
"Ballad of a Thin Man" è stato inquietante, resa ancora più inquietante dal sistema di illuminazione che metteva in continua evoluzione  le ombre sul retro del palco. I tre regolari bis sono stati assolutamente di godere , tra cui una cullante "Jolene" che ha eclissato la versionedell' album.
Questo è stato un highlight in più per me che avevo portato mia figlia di 11 anni, il suo primo concerto rock. Mentre lei ha avuto dei momenti difficile per vedere – è alta solo 4'10 " dopotutto - è venuta via con un grande T-shirt e il ricordo di aver visto la leggenda in bella forma, anche se non ha potuto ascoltare i suoi preferiti "Spirit on the Water" o "Moonlight". Forse la prossima volta.

 

 

Las Vegas, Nevada - Hard Rock Hotel & Casino - The Joint - October 18, 2009

The man in me : Bob Dylan, The Joint
by da Mike Prevatt

I fans locali di Bob Dylan potrebbro essere stati delusi quando ha cancellato il concerto del 12 agosto al Cashman Field, ma possono anche avere schivato una pallottola. Un sondaggio fra le recensioni e l’esame dei feedback del Ballpark Tour ha mostrato che Dylan sembrava banale, sciatto e disimpegnato dal suo pubblico. Il cantautore Mark Huff , grande fan di Dylan , aveva dichiarato sulla sua pagina di Facebook, dopo il concerto di Syracuse del 19 luglio che " Bob non ha avuto il suo miglior concerto quella sera". Cosa che è in contrasto col suo post successivo del 18 ottobre sullo show al Joint "Il miglior Bob show che io abbia mai visto! Dopo 67 volte, il migliore! "
I fan di Dylan, di certo quelli del parterre , sembravano essere in estasi durante lo show riprogrammato in Las Vegas. (I promotori non hanno mai dato una ragione valida per la camcellazione dello show del 12 agosto - anche se, si sussurra che la causa sia stata la scarsa vendita dei biglietti. Cosa che poteva essere stata un bene in parte perché Dylan sembrava felice lo stesso. C’è stato un sorriso da orecchio a orecchio durante un rombante versione di "Tweedle Dee e Tweedle Dum," . E di nuovo tra le strofe con l’armonica nelle melodie di "Cold Iron Bounds", che aveva più dinamismo che sulla versione in studio del 1997. E di nuovo dietro la tastiera per "Trying To Get To Heaven." Quando è ritornato al centro della scena per "Ballad of a Thin Man", ha iniziato a muovere le braccia e il viso come se fosse vivendo fisicamente la canzone, indicando i membri della folla con un sorriso sornione. Forse questo non sarebbe stato così notevole se non fosse venuto da un artista famoso per essere cupo.
E, forse, lo stato d'animo di Dylan era illuminato a causa della impeccabile musicalità della band - in particolare dal grande chitarrista Charlie Sexton, un giovane chitarrista-prodigio, che aveva suonato nella band di Dylan dal 1999 al 2002. Il suo ritorno nel Never Ending Tour , che era da un pò di tempo in calo di prestazioni e popolarità , era la fonte di gioia dei fans, e per una buona ragione: Sexton è un talento fenomenale, e rinvigorisce con chiarezza i musicisti intorno a lui. Lui e Dylan si sono scambiati sguardi di comunicazione per quasi tutte le due ore di spettacolo, sia che Dylan fosse dietro la tastiera per il loro pezzo-kamikaze nel corso di una estesa ed infuocata "Highway 61 Revisted" o, come è avvenuto durante "Don't Think Twice It's Alright ", suonando la chitarra accanto a lui.
Nel frattempo, Donnie Herron era seduto dietro la tastiera di Dylan , alternandosi al violino, lap e pedal steel e la tromba, sembrava un un falegname con frugava con disinvoltura nella sua cassetta degli attrezzi. Lui e la sua tromba hanno sottolineato "Beyond Here Lies Nothin '" e ha aggiunto qualche disinvoltura al pezzo del 1970 "The Man in Me", quest'ultima apparentemente da a Dylan la libertà di qualche esuberanza vocale di benvenuto e leggerezza. Un lavoro di squadra, di sicuro - ma ancora una grande performance Dylan non ostante l'età.

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Bob Dylan e il suo gruppo al The Joint: 'L'ultima grande band americana'

La leggenda della musica Bob Dylan non gradisce troppo avere intorno i fotografi e le loro macchine fotografiche. In effetti, non sono stati autorizzati a sparare flash quando il musicista si è esibito nell’ Hard Rock Hotel durante il fine settimana. Così per il nostro fotografo Erik Kabik, che non è solo un fan, ma anche un veterano di circa 50 concerti dal 1986, è stato sufficiente mettere da parte la sua macchina fotografica, ha visto lo spettacolo e ora racconta le sue impressioni.
Abbiamo molte superstar che si sono avvicendate sui palchi di Las Vegas, ma , alla prova del tempo, Bob Dylan è stato uno degli artisti più influenti che arriva in città di tanto in tanto. Ogni volta che si esibisce nella nostra città, è un momento degno di nota. Ci sono pochissimi artisti di oggi o anche di ieri ai quali non si può non attribuire una parte della loro creatività a Dylan e al suo impatto sulla musica popolare.
Ci sono artisti leggendari che hanno fiamme più alte e splendidamente più brillanti (e maggiore consenso popolare), come i Beatles o Michael Jackson, ma Dylan ha un posto unico nella cultura pop, come l'artista che è stato ed è semplicemente il più influente negli ultimi 40 ultimi anni, e che più ha avuto un impatto ed ispirato gli artisti più influenti del nostro tempo. Egli è per la musica moderna quello che Mozart e Beethoven erano per la musica classica. La sua carriera si estende su quasi 50 anni, e lui continua a produrre album rivoluzionari, acclamato dai fans e dagli addetti del settore.
Bob Dylan's Stay Together Through Life.
L'Hard Rock Hotel Show, una sosta del Dylan's Never Ending Tour, è stata una delle sue grandi prestazioni a Las Vegas negli ultimi anni. Con la reintroduzione del chitarrista Charlie Sexton nella band, Dylan sembra rinvigorito nella sua presenza scenica e nelle esecuzioni. La band è una centrale elettrica, e Sexton ha guidato la band in ogni pezzo con l’ arte della sua sapiente chitarra e una presenza scenica che sembra ispirare Dylan durante lo spettacolo. Dylan sorrideva spesso e guardava come stordito a volte della sua interazione con Sexton e la band.
Il suo set è stato solido da “Shooting star” , "Cold Irons Bound", "The Man in Me" e "Thunder on the Mountain". La ballata "Forgetful Heart" è stato un freno, e lui si è portato nella parte anteriore al centro del palco con la sua armonica in mano ed ha cantato una ballata dolce con la sua rugosa , voce macabra intrisa di pura emozione e sentimento. Dylan ha preso la chitarra elettrica durante "Don't Think Twice, It's Alright", e, di nuovo in un riassetto leggero della canzone, ha lasciato a qualcuno del pubblico il compito di individuare la melodia. Questo è il bello di Dylan. Çui non fa uno show scontato. Lui è un artista vero e esegue ogni pezzo della sua musica a suo piacimento.
Si è anche esibito in quella che è stata la più potente, e l’ altamente-spiritata versione di "Highway 61 Revisited" di questi anni. E 'stato elettrizzante, e lui era tutto un sorriso con la sua band come inceppata da questo numero per la sua grandezza. L'insieme più da vicino, "Ballad of a Thin Man", ha portato la folla ad una standing ovation. Dylan ha preso il microfono e lo stand, con le braccia tese, ha cantato alcuni dei testi più prolifici della musica moderna. Ha cantato, "qualcosa sta accadendo qui, e tu non sai cosa sia ,non è così, Mr. Jones?" E si poteva sentire i brividi che scorrevano fra il pubblico. Dylan è tornato ad esibirsi per i classici tre encore , ha cantato ed ha tenuto saldamente la folla nel palmo della mano.

Bob Dylan.

Dylan è honky-tonk, vaudeville, big band, paludose radici del sud e del blues , il tutto servito da una grande band americana. I Grateful Dead potrebbe essere stato l'ultima grande esperienza americana che un fan potrebbe avere avuto con una band on the road, e Bob Dylan con la sua band potrebbero essere l'ultima grande American Band. Fortunatamente, sono sempre in tour , e se l’avete perso questa volta , poytrete vedeli la prossima. A 68, Dylan non mostra segni di rallentamento.

 

 

Los Angeles, California - Hollywood Palladium - October 15, 2009
 
 by Roderick Smith
 
 The Ballad of a Thin Man Handy Dandy
 
 Ha suonato questa canzone per tre notti di fila e stasera ha messo un tocco su essa con un tempismo perfetto, finemente sfumato, audace risposta alla domanda impossibile posta al povero Mr. Jones.
 Nel frattempo, si è sbottonato la giacca per aprire e distendere le braccia, rivelando una camicia con disegni rossi tipo quelle degli zingari per poi abbottonarsi di nuovo, e andare, nota per nota, riga per riga, fino alla fine della canzone.
 Questo è Bob Dylan come personaggio fuori di sé e da tutti gli schemi.
 E' un Handy Dandy man in piena vista. Un attore che recita una parte. Lui è fascino puro, vaudeville vecchia, Tommy Twimble, Charlie Chaplin che si aggira intorno a noi. Charlie Sexton è posseduto come un cavaliere fedele al suo re, con la chitarra come una pistola o come un fucile nella custodia sulla sella dei cavalleggeri.
 Focoso il ragazzo nel piccolo cappello nero. Inchini a persuadere, la musa e le muse. Le smorfie del vecchio si trasformano in un’altra smorfia e viceversa. Lui si mette al centro, con quella gioia di armonica cromata nella mano destra. Si piega sul microfono, inclina la testa e canta qualcosa di simile "You hand in your ticket and go watch the geek who immediately walks up to you when he hears you speak and says How does it feel to be such a freak? Come ci si sente ad essere un mostro ?
 Cantinflas si sveglia dal brutto sogno, si stropiccia gli occhi e vede il suo Creatore.
 La band magistrale nella creazione di una solida base per questo magico atto teatrale. La ballata di un uomo sottile come lo mostra la routine. E 'stato qui stasera!

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di Falling James

Dopo la performance vocale inaspettatamente liscia ed i molti momenti sublimi nel primo spettacolo di Bob Dylan nelle tre serate al Palladium di Hollywood, è comprensibile e forse inevitabile che ci sarebbe stata una delusione leggera al concerto finale. Giovedi notte, la voce di Dylan era rasposa , e il mix non è stato altrettanto buono, che di per sé era una significativa distrazione, in particolare nel confronto con la più piena, più forte, un po' di sound acquoso Martedì e Mercoledì in particolare, quando sembrava che tutto che stava nuotando in un mare d'amore.

Ma questi sentimenti contrastanti ed anche il punto sulla natura soggettiva dell’esperienza musicale possono essere influenzate da tutto, da dove ti trovi nella sala a ciò che hai mangiato quel giorno. Se non avessi visto i primi due concerti , avrei pensato che questo era uno show semplicemente meraviglioso, con i soliti momenti di alti e bassi, forse, ma anche con le solite insolite insostituibili sorprese , effimere , trascendentali gemme. Nella set list c’erano i più recenti dei miei preferiti, e la folla era notevolmente più coinvolta della gente passiva alle due prime serate. Forse è imperdonabilmente sciocco tentare di fare l’arbitro delle risposte emotive variabili a vibrazioni sonore che rimbalzano in 4.000 paia di orecchie. Non c’era un ragazzo che una volta disse : "Non pensarci due volte, It's all right "?

Dopo l’introduzione standard degli altoparlanti che racconta una breve storia di Bob Dylan , la band è salita sul sul palco, vestita stasera in abiti grigi con camicia nera e cappello nero (tranne il chitarrista Charlie Sexton e il multi-strumentista Donnie Herron, che non indossavano cappelli). Dylan era vestito con un cappello nero e uno dei suoi soliti vestiti neri. Dylan sembrava buono per la sua età, un paio di baffi sottili incorniciavano il suo sorriso rapido con un pizzico di malvagità mentre lui stava leggermente curvo sopra la tastiera elettrica.

La band ha dato il via con "Gonna Change My Way of Thinking", che ha aperto lo show anche Martedì. E 'stata una buona versione, ma non aveva lo stesso il fuoco e zolfo come la prima notte. Le chitarre suonavano in sordina e attenuate, che sarebbe stato il problema di tutta la serata, e mentre in generale si sentiva bene la voce, gli strumenti non avevano la stessa chiarezza per mordere, e non si poteva sempre suonare più leggeri di Dylan che aveva un fraseggio più silenzioso. Il nuovo sistema audio è un milione di volte meglio del vecchio impianto del Palladium , ma il volume complessivo è stato più tranquillo di quello delle prime due notti, fino quasi alla fine.

Dylan ha cambiato marcia nel brano successivo, "This Dream of You", una piagnucolosa Tex-Mex valzer lento dal suo non più recente-
Together Through Life , che è uscito all'inizio di quest' anno. Portato in alto da una leggera spinta del contrabbasso di Tony Garnier , sostenuta dall’acustica di Stu Kimball e dalle tessiture armoniche di Donnie Herron al mandolino elettrico, la canzone è legata alla Terra, con un Dylan basso, voce roca, facendo un contrasto stranamente bello e un idillio dolce-amaro con le parole "C'è un momento in cui tutte le cose vecchie / Diventano ancora nuove / Ma quel momento avrebbe potuto venire ed andare", si è lamentato commovente. "Tutto quello che tocco sembra svanire".

Poi cambia canzone , "Things Have Changed", la melodia della colonna sonora di Wonder Boys (2000), che gli fece vincere un
Academy Award per la Miglior Canzone Originale. E 'uno dei miei pezzi preferiti del passato decennio, con testi grandi come: "Sto guardando il cielo tinto di zaffiro / Sono ben vestito, aspettando l'ultimo treno "e" Tutte le verità del mondo si sommano alle bugia "e" Mi sono innamorato di una donna che non si è mai interessata di me. "
Ma Dylan dice una frase incomprensibile di una strofa che avrebbe avuto una grande risposta grande folla, se la gente lì avesse sentito: "Sono nella città sbagliata, dovrei essere a Hollywood".
Le versioni precedenti di "Things Have Changed" erano lente e dondolanti , ma la versione di stasera aveva più il suono dei Dire Straits, con un suono pulito di chitarre come farfalle che volavano , ed in generale un suono morbido , ovattato di bambagia. Si vorrebbe un suono più duro, quando ringhia cose come "La gente è pazza e i tempi sono strani. . . Le ho sempre avute a cuore , ma le cose sono cambiate ".
Più ho guardato la statuetta dell'Academy Award arroccata sul Leslie della tastiera e la cosa mi ha confuso. Se è vero che è proprio l'originale dell’ Oscar che ha vinto che egli porta con sé in tour, che può essere facilmente persa, danneggiata o rubata. Vuol dire che veramente non gliene frega un cazzo delle competizioni artistiche, premi e palle di Natale senza significato.(probabilmente c'è un roadie che tiene costantemente d'occhio la statuetta, con il rischio di essere preso a calci nel culo se succede qualcosa).
Comunque più ci penso e più lui è un grande. Se, per caso, l' Oscar era solo una replica - si sa, tutti i turisti ne possono acquistare uno sull’ Hollywood Boulevard – ci sarebbe qualcosa di sbagliato in tutto questo , che un autore di canzoni leggendarie come Dylan abbia bisogno di ricordare a tutti che ha vinto uno Academy Award, una volta. Che sarebbe piuttosto patetico. Meglio che la dannata statuetta sia fottutamente vera, ho pensato severamente guardandola brillare sotto l’effetto delle luci.

"Conosco queste strade, sono già stato qui prima," Dylan cantava con voce abbastanza chiara su "If You Ever Go to Houston". C’era un bel suono di chitarre stridenti, ma Sexton e la chitarra di Kimball erano ancora troppo basse nel mix.

Poi è arrivata la sua surreale makeover del vecchio blues “Rollin 'and Tumblin'", nella quale ha aggiunto il suo malumore proprio nei brillanti testi sull’arrangiamento di Muddy Waters ', da Modern Times, uno dei miei album preferiti di quelli recenti, così sono stato felice che l’abbia tirata fuori dal cilindro stasera. Le chitarre erano ancora basse nel mix, ma sembravano comunque buone , con Sexton e Kimball che controreplicavano strani liks blues.

"Chimes of Freedom" è stata la sesta canzone e la prima dei vecchi anni 60’, ma qui ho pensato che la miscela di Captain Beefheart, con la musica pop vivace è stato sconvolgente. L'esecuzione è stata e felice. Come ho guardato intorno a me la folla, mi sono chiesto quale sarà il significato della canzone, libertà? Che tipo di libertà? E per chi?

"Tweedle Dee & Tweedle Dum" (da "Love and Theft") è ritornata stasera. Si tratta di una uptempo roots-rocker con una armonica stomping e il contrappunto della chitarra, che si muove in un emozionante rave-up e si ferma proprio come è cominciata, questo mini rave-up mi ha ricordato gli Aerosmith. Questa sera, erano gli Yardbirds, che è più o meno la stessa cosa.

Appena Dylan ha cantato il verso iniziale "Le ombre sono in calo, e io sono qui tutto il giorno ") di" Not Dark Yet "(dal 1997 Time Out of Mind), la folla ha urlato riconoscente con grande allegria. Si tratta di una ondeggiante, acoustic-based ballad che ha una specie di "Moonlight Mile" sognante, con Herron ad abbellire con parti che sono state quasi esotiche.

"Most Likely You'll Go Your Way (And I'll Go Mine)" è stato un altra ripetizione di Martedì notte, ma ancora non ha funzionato per me. Era fradicia ed emotivamente irrilevante e, a volte suonava come se i musicisti stessere andando contemporaneamente in tutte le direzioni, come in realtà stavano andando a modo loro, mentre Dylan andava a modo suo. Ancora più importante, era troppo dannatamente allegra.

Il blues sguazzante di "My Wife's Hometown" ha avuto un tocco più duro e un incedere più deciso rispetto alla versione su Together Through Life. Tre chitarre elettriche (compreso Dylan) e il mandolino elettrico di Herron si sono scambiati grandi e mielosi eccitanti liks.
Nulla di apertamente appariscente, si badi, ma ci sono stati alcuni picking terribilmente belli 'e pluckin'.

"Highway 61 Revisited" è un pilastro , di solito è uno dei punti salienti. E Perché no? L’ordine ad Abramo di Dio di sacrificargli un figlio, e Abe non è veramente felice della cosa , così chiede consigli a Robert Johnson (più o meno). La versione di stasera è stata davvero buona , ma non pienamente sorprendente come le prestazioni all'inizio della settimana. Durante la prima pausa strumentale, Dylan (torna alle tastiere) e Sexton hanno cercato una piccola jam , ma hanno lasciato cadere la cosa nella routine pop.Nel secondo assolo della canzone, però, Dylan messo la squadra sulle spalle e se ne è andata a raccogliere la vittoria. Ha eseguito le sue soap-operistiche esplosioni di organo e Sexton ha risposto con la sua Telecaster nera e bianca, e il mix complessivo improvvisamente era diventato molto più ampio e forte.

"Ain't Talkin '" è un'altra buona canzone recente che non ha suonato le altre due notti. Stasera era più di un hard-blues rispetto alle due versioni in Modern Times e The Bootleg Series Vol.. 8: Tell Tale Signs. C’era il basso blues-funky che dava un senso di minaccia, con le tastiere di Dylan e il violino di Herron che sovrastava tutti. La chitarra di Sexton (questa volta quella color argento) suonava sinistra, non di volume o di distorsione, ma a causa del basso-pedale degli accordi , bravo e furbo, che era sotto.
Sexton è col gruppo solo da due settimane , ma stava bene stasera, anche se non ha ripetuto quanto ha fatto le prime due notti. Io mi
chiedo che cosa è successo a Denny Freeman, il precedente chitarrista di piombo, che era stato con Dylan per la maggior parte del decennio ed è stato in tour con la band di recente, fino ad Agosto. Freeman è stato troppo buono, a modo suo, non appariscente a tutti ma a quanto pare , non in sintonia con i turni interminabili ed i vortici di melodie live di Dylan , con poca enfasi nelle parti di chitarra.

"Thunder on the Mountain", da Modern Times, è molto più di un elaborato modo di dire che Dylan ha una cotta per Alicia Keys. Si tratta di un blues istantaneamente infuocato , alla pari con "Rollin 'and Tumblin'" , con un rock di taglio apocalittico, spesso suonato verso la fine dello show . La versione di stasera è stata buona, ma questo era altro caso in cui le chitarre avevano davvero bisogno di essere più alte nel mix.

"They have good shadows," ha detto qualcuno del pubblico , mentre le luci proiettavano le sagome giganti del cappello di Dylan e della sua band contro il muro dietro di loro durante l’esecuzione di "Ballad of a Thin Man". Questa è una delle vecchie canzoni che da sempre conserva il suo potere , e non solo perché ha una predisposizione che va bene per tutti i tempi e le situazioni , è come un serpente che cambia sempre la sua pelle. E’ sempre avvincente, un brano intenso che può sopravvivere a tutto , e la versione di stasera è stata correttamente ben suonata e grave. Come per diradare la nebbia intorno a Dylan , Kimball , con la sua arpa solista di forma triangolare ha scatenato con la leva del tremolo nuvole ondulate di feedback fantasma e di armonia. Grande, grande, grande.

Il pubblico stasera ha fatto una vociare molto più grande per richiedere il bis , più di quanto la gente ha fatto nelle prime due notti, anche se alla fine finiscono sempre per ottenere le stesse tre canzoni.
Ma "Like a Rolling Stone" ha avuto più di un applauso questa volta. Sexton ha scolpito folate più veloci che erano taglienti ed argentee come la sua chitarra, e poi Dylan ha inserito la sua cool-keyboard con scatti solistici che hanno cambiato il tempo e la sensazione generale, portando il vecchio cavallo di battaglia in un luogo completamente diverso per circa un minuto.

Dylan non ha parlato molto ai fans, ma durante le presentazioni ci ha ricordato Kimball, che aveva rinunciato a una carriera da professionista di baseball per la band.
Poi è passato al recente blues rocker di "Jolene", che è stato incisivo e spavaldo. "Ci deve essere qualche modo per uscire da qui", Dylan ha iniziato l'ultima canzone della serata," All Along the watchtower", forse già pensando al modo di uscire dal Palladium.

Dopo tre notti consecutive che lo sento cantare , mi sento come se tutte le versioni hanno un legamento in una versione gigante nella mia mente. Gli assoli di chitarra sono stati più brevi questa volta, ma sono stati forti , esaltanti, anche se ci sono tante altre canzoni di Dylan che preferisco sentire.

Lo spettacolo al di fuori del Palladium dopo il concerto era quasi affascinante come lo spettacolo dentro, con un pubblico eterogeneo di tutte le età (Dylan attira ancora un sacco di giovani fans) in piedi sul marciapiede. I venditori ambulanti mi hanno proposto almeno tre diversi disegni di bootleg T-shirt. Il figlio di uno dei miei vecchi amici di famiglia ha comperato un libro con la copertina nera e foto in bianco di Dylan nel 1960 (Bob Dylan: Attraverso gli occhi di Joe Alper).

Dietro l'angolo su El Centro, due donne vestite da bambole fine anni 40’ barcollavano sui loro tacchi alti e abiti da cocktail lungo il marciapiede verso uno dei tour-bus.
«È dentro? Sta dentro?" ha gridato disperatamente qualcuno verso chiunque poteva essere in ascolto attraverso la porta aperta del bus buio. Dopo di che , una limousine SUV nera ha attraversato lentamente la strada lasciando il Palladium. Dylan era probabilmente ormai lontano, ma quelli che si trovavano di fronte alla Limo (che era vuota , probabilmente un trucco) hanno bloccato il suo percorso, agitandosi e chiamandolo fino a che non sono stati gentilmente cacciati via dalle guardie della sicurezza.
Guardando questo scoppio di frenesia dei fans sull’ apparente partenza del sempre giovane e sexy Bob Dylan è stato come essere in una vera scena in una outtake colorata di cinque minuti a tre dimensioni di Don't Look Back. O una scena estratta da I'm Not There.

 

 

Los Angeles, California - Hollywood Palladium - October 14, 2009

Bob Dylan al Palladium di Hollywood

by randy.lewis – Los Angeles Times

Lui ignora le canzoni del suo nuovo album – niente di nuovo. Nemmeno il tentativo di cambiare la setlist per ridefinire se stesso.
Bob Dylan ha aperto le sue tre serate Martedì sera al Palladium di Hollywood, in sostanza, nel cortile della sua residenza Malibù, lo stesso giorno dell’uscita del suo ultimo album.
Questa non è una grande sorpresa dato che l'album sembra essere "Christmas in the heart", la sua collezione di canzoni festive. Metà ottobre è un po' presto per immergersi nel songbook natalizio - anche supponendo che Dylan non farà mai nel suo set dal vivo canzoni come "Must Be Santa", "Here Comes Santa Claus" o altre del set di Natale.
Il fatto è che , come al solito , non esegue mai canzoni da nuovi album in concerto. Due decenni fa è venuto in città subito dopo l’uscita di “Oh Mercy" , ma non l’avrebbe mai inserito nella sua set list. Il punto saliente è che la parola "promozione" sembra essere una voce di lingua inglese che manca dal suo vocabolario.

Invece, Dylan sembra trattare la set list di ogni notte show come un rituale cabalistico, un esercizio mistico, nel quale qualcosa di trascendente potrebbe emergere dalla sequenza corretta e la combinazione dei pensieri, suoni, note e ritmi in una determinata serata.
Nel nuovo tour che ha cominciato a Seattle, i numeri chiave di volta sono apparsi diversi quasi ogni notte. Dai primi anni, sta cantando regolarmente  "Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine)", "Highway 61 Revisited", "Ballad of a Thin Man", "Like a Rolling Stone" e "All Along the watchtower". Poi ci sono le canzoni dal suo album in studio più recente, tra cui "Cold Irons Bound", "Beyond Here Lies Nothin '", "My Wife's Home Town",  "Jolene" più  "High Water (for Charley Patton)", "Thunder on the Mountain"
Insieme, queste canzoni costituiscono circa i due terzi dello spettacolo, l'altro composto da wild card pescate al terzo turno drammaticamente da una notte all'altra.
Potrebbe essere il modo di Dylan, di sottolineare ciò che egli è adesso - la faccia dell'artista è sempre in primo piano - pur offrendo sufficienti spunti per creare una rivolta da parte dei fans consapevoli di questo comportamento.

Martedì scorso, a seguito di un vivace show di 40 minuti del senza-età Johnny Rivers, Dylan ha cantato "Shooting Star" da "Oh Mercy" e "Nettie Moore" da "Modern Times", brani separati da quasi due decenni che guardano in modo diverso alle storie di quei tempi.
"Shooting Star" assapora la dolcezza di quello che era una volta, mentre "Nettie Moore" si immerge nel dolore della perdita: "ti ho amato allora e sempre / Ma non c'è nessuno qui che ha lasciato qualcosa da dirti / Il mondo è diventato nero davanti ai miei occhi ".

Il suo sornione senso dell 'umorismo si sentiva in modo sottile. "My Wife's Home Town", da "Together Through Life" è selvaggiamente divertente di per sé - la città natale in questione è l'inferno - ma segue indirettamente quel sentimento cattivo in "Stuck Inside of Mobile With Memphis Blues Again", ha aggiunto un extra-sapore a quel lamentoso blues dalla metà degli anni '60.
Molte canzoni di "Together Through Life" sono radicate nel blues, una forma nella quale la sua band di 5 musicisti eccelle .

Il chitarrista Charlie Sexton, che era stato nella touring band di Dylan quasi un decennio fa, è tornato all'ovile dando un nuovo sostegno con un grande ritmo e alcuni assoli molto pungenti. Il batterista George Recile ha fornito gran parte della magia strumentale su diversi numeri con sempre sorprendenti accenti ritmici.
E anche se lo slancio andava inesorabilmente verso il potente tris finale  "Ballad of a Thin Man", "Like a Rolling Stone" e "All Along the Watchtower", Dylan ha di nuovo cercato di prolungare il cantato con quel suo fraseggio kilter-off- che è diventata la sua firma.

Ha ammucchiato le parole nei versi di "Rolling Stone" nella prima metà di ciascuna strofa , poi si è consentito una pregnante pausa prima delle ultime parole in ritardo sul tempo della canzone alla fine di ogni frase musicale. Era come se egli stesse facendo quel vecchio esercizio di continuare a ripetere una frase più volte , mettendo ogni volta l'accento su una parola diversa per vedere come cambia il significato.
Nel frattempo, dalla sua postazione alla tastiera, suonava un riff di note decrescenti durante "Watchtower", che ha dato l'impressione dei soldati in marcia verso il basso da una scalinata del castello sulla strada per svolgere il loro dovere. La band ha fornito una base di adeguato spessore e un accompagnamento tonante.
Chi ha bisogno di canti natalizi comunque?

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by Robert Salo

Non avevo intenzione di scrivere un altra recensione , ma dopo la mia ultima dello show di Lake Elsinore nel mese di agosto ho promesso che avrei recensito questo show si Hollywood e dal momento che nessun altro lo ha ancora fatto..... eccola:

Non ho intenzione di citare canzone per coinvolgendo i miei sentimenti più intimi, piuttosto voglio solo fare un commento generale.
Cold Irons Bound, Highway 61, Beyond here, Man in me, Twiddle Dee , Honest with sono state suonate con un rinnovato vigore e intensità, che non avevo visto in Dylan da molto tempo. O forse dovrei dire la band di Dylan - Dylan è SEMPRE IN - ma devo dire che Leopard Skin Pill Box e Jolene mi hanno fatto quasi piangere di gioia - suonava così bene e strettoa(e forte!) . Ho notato che il pubblico tendeva verso i giovani e FREAKIN LOVED HIM !!!!! Io personalmente guardavo i ragazzi e le ragazze, alcune delle quali sembravano avere 16 anni circa, ballavano e rocckavano totalmente occupati a vivere i suoni di Dylan. E non erano lì con i loro genitori! Erano lì con i loro amici. Hanno pagato il biglietto . Per vedere Dylan. Mi sorprende come è possibile che Dylan ,senza una parola, ma forse solo con una canzone , attragga tante diverse generazioni di ascoltatori. Solo a pensare, TDDWE (il momento in cui Dylan ha suonato in elettrico) è stato quasi 45 anni fa!
E guarda la sua influenza fino a quel punto già nel '65.
Al Palladium di Hollywood c'erano i fans con i capelli grigi e vecchi ragazzi con le loro mogli, come in ogni spettacolo di Dylan. Ma la notte scorsa erano in definitiva in minoranza. Fate che i giovani diventino i fans più giovani. E un'altra cosa, di solito dopo il terzo o quarto brano in uno show , il pubblico dei vecchi che aspetta un “oldies” , deluso , comincia a lasciare la venue in anticipo....l’ho visto ad ogni show di Dylan. Ma non in questo. Tutti quei giovani fans sono rimasti fino all'ultima parola dello spettacolo. E poi sono rimasti a grandi gruppi su tutto il marciapiede di fronte al luogo dopo lo spettacolo.
Un altro concerto di Dylan veramente grande. Non so quando vedrò il prossimo, ma spero che Charlie sia ancora con lui.
John Doe e la sua band hanno aperto lo show ma non hanno offerto offre molto altro che un sistema di scarsa qualità del suono. Ho letto che Johnny Rivers è stato grande nell’apertura della sera prima.

Un altro punto altamente inaspettato è stata la polizia che immiatamente ha chiuso la strada dall'altra parte del Palladium per fare uscire la carovana di Bob. Ho smesso di contare arrivato a 35 auto della polizia. Anche se era mezzanotte ho messo gli occhiali scuri e mi son messo dietro l'angolo per mia sicurezza (la polizia mi spaventa).
Ora tutti voi , abbiate un felice Natale!

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Recensione di Tony Anderson


Ha voluto ricordare alcune riflessioni sul resoconto dello show di oggi al Palladium. Entrambe le notti sono state molto ben frequentate, e la band è sicuramente verso il rinnovo del contratto. "Gonna Change My Way of Thinking" , ben tirata come un solido Rock” è stata l’opener , si come un solid Rock . Charlie sembra aver svegliato anche Stu, lasciandolo brillare qua e là offrendogli più spazio per qualche momento per lui (il meno rigido che ho visto da quando Stu nella band ).
Forgetful Heart è stato davvero convincente e per le nuove canzoni avevo affinato l'orecchio. Po Boy aveva Donnie e Tony che storcevano il collo per guardare i cambiamenti di accordo di Bob più attentamente. Bob ha suonato di più la chitarra che nella prima notte, cosa che non vedevo da anni , mettendosi al centro della scena per suonare la chitarra in posizione quasi verticale , jammando con Charlie alcuni liks in "Highwater" .
Per coloro che vogliono sapere degli strumenti , Stu ha usato un Fender amp Bassman come Top ed un 212 come cab. Ha anche qualcosa che sembra essere della fabbrica “Divided by 13” , anche se il modello 412 con testata è chiamato "Royal Albert 65".
Tony ha suonato con un Epiphone Bass Cabs, con diverse testate Bass in una unità rack accanto a lui, per lo più teste Ashdown (EVO500 & EVOII).
Charlie sta suonando con due ampli , un Vox e un Fender Bassman o Blues Deville? Bob suona la Korg CX3 organ con il Leslie. Good times. Grazie Bob & band :o)

 

 

Los Angeles, California - Hollywood Palladium - october 13 , 2009

by Ron Wells

Il Palladium di Hollywood è situato sul Sunset Blvd. a Hollywood, CA.
Costruito in stile Art Deco, l'interno può contenere circa 4.000 persone, è fatto in parte in legno e in parte è una pista da ballo circolare, due balconi che si affacciano sul pavimento, e lampadari appesi in un semicerchio intorno alla pista da ballo. Ha aperto nel 1940 con     l’ orchestra di Tommy Dorsey e cantava uno sconosciuto con il nome di Frank Sinatra.
Un passaggio veloce per tutti ,dai Rolling Stones a James Brown a Jimi Hendrix hanno suonato lì.
E questa sera il Palladium accoglie Bob Dylan.

La prima sorpresa è che Johnny Rivers è l'atto di apertura. Johnny Rivers ? Yep, quel Johnny Rivers, che è lontano alcune decadi dai suoi giorni di gloria al Whiskey a Go-Go sull'estremità opposta del Sunset Strip. Egli ha fatto un set breve , quaranta minuti di greatest hits che comprendevano Mountain of Love, Poor Side of Town, Memphis, Maybelline e Secret Agent Man. Niente male, e la folla è stata generosa con il suo applauso.

Bob Dylan, aprendo la prima delle tre serate qui al Palladium, si presenta alle 8:35 . E' subito evidente che qualcosa è diverso.
Le tastiere di Bob sono un pò più rivolte verso il pubblico e si può anche vedere la sua faccia. Donnie è ancora dietro di lui accanto a George, ma Tony e Stu si trovano sul lato opposto di fronte a Bob con Charlie Sexton tra di loro. Charlie inizia immediatamente ad aggirarsi per il centro della scena.
La prima canzone è Gonna Change My Way of Thinking da Slow Train e questo dà il tono per la serata. Questa non è lo stesso
Bob Dylan Show di un anno fa. Egli ha reinventato se stesso e la sua band ancora una volta, e Charlie è il punto focale di questo cambiamento.
Lui prosegue con Shooting Star, mentre prende il microfono al centro su uno sfondo nero riempito di bianche "stelle".
E’ qualcosa che farà più di una volta, in questa serata, canta al microfono in piedi davanti a lui, e contemporaneamente ne ha un altro nella mano destra, che poi usa quando suona la sua armonica.
Segue poi Beyond Here Lies Nothin ', una delle quattro canzoni dall'album più recente. Bob rimane al centro della scena con Donnie che ora suona la tromba. Qual che è stato evidente fin dall'inizio è ora anche più evidente, è che come Charlie si trova accanto a Bob lo sfida , lo pungola , suonando con lui . Bob fa dei riff di armonica e Charlie risponde con la sua chitarra. Il gioco è una cosa affascinante da guardare.
Se le prime tre canzoni non erano necessariamente le mie preferite, quello che stava avvenendo sul palco era affascinante. L’interazione tra Bob e Charlie continua, e la band è in ripresa per questo e suona con una rinnovata energia e concentrazione.
Un cambiamento davvero.
Poi, incredibilmente, Bob prende la chitarra elettrica e di nuovo resta il centro della scena per suonare Don't Think Twice, con Tony al contrabbasso. La sua voce è solida e chiara come mai ho sentito prima, e , dal mio punto di vista , il suono della band è tutto molto buono.
In Cold Irons Bound, Bob rimane il centro della scena, mentre alla canzone viene dato un diverso arrangiamento che avevo sentito di recente, e ancora una volta Charlie è lì con la sua chitarra a suonare contro e con l’armonica di Bob.
Alla fine Bob torna alle tastiere per Most Likely You Go Your Way. Ma non importa dove va, Charlie lo segue e si confronta con il tastierista. Bob Dylan sembra avere un grande momento, aggiusta il suo suono e raccoglie la sfida del suo riscoperto chitarrista.
My wife home’s town , con Donnie al mandolino, è suonato come gloriosamente e sporca una canzone blues può essere. Tony fa girare il suo contrabbasso e la jam della band rernde la canzone dura, più dura, più dura. Per me, questa song prende in questo show un senso completamente diverso. Con Charlie che cerca sempre Bob, che è ancora una volta alla chitarra, la band suona stretta e forte, sulle martellanti vie del blues.
Per Stuck Inside of Mobile Bob ritorna ancora alle tastiere con Charlie il centro della scena, accovacciato davanti al monitor, poi si rimette in piedi per a spingere di nuovo il Maestro dei songwriter.
High Water vede Donnie con un suono meraviglioso di banjo con Tony che torna di nuovo al contrabbasso. Bob si sposta ancora una volta al centro della scena con la sua chitarra.
Lui e Charlie fanno botta e risposta l'un l'altro, anche se sembra difficile che Bob possa tenere testa a Charlie. Bob lascia che le note della sua chitarra parlino per lui, e poi Charlie risponde. Una versione molto bella del questo brano, suonato in una notte piovosa in Hollywood.
Con Bob ora dietro le tastiere, per I Feel a change Comin on', che non è una delle mie canzoni preferite del nuovo album, ma guardando il palco è più divertente. Charlie è di nuovo in ginocchio davanti allo stadio, fino a quando non si rialza per combattere quando Dylan prende l’armonica. C'è molta energia su tutto ciò che accade sul palco, anche nelle canzoni non piacciono molto, è impossibile essere lontani da ciò che è evidente di fronte a voi, come le canzoni si trasformano in qualcosa che, si potrebbe dire , nessuno ha mai sospettato che fossero.
L’affermazione è ovvia: vi è sicuramente una rielaborazione enorme in corso con questa band e questo performer.
Highway 61, che è il vecchio cavallo di battaglia , viene fuori come raramente ho sentito. Questa non è la stessa band più vecchia, e questa canzone e questa band minacciano di tirar giù tutto.
Charlie è sempre irrequieto, accovacciato, in movimento, ora si mette in fila a sinistra prima di marciare per tutto il palco e mettersi di fronte a Dylan , lusingandolo a picchiare le tastiere ancora di più. Questo è troppo divertente.
Nettie Moore , gocce di energia considerevole, ma perde intensità dopo la canzone precedente. E' ancora una canzone bella e l’ hanno suonata molto bene.
Thunder on the mountain ha dentro l'energia di questa rinata band. Charlie suona parte del suo assolo in ginocchio davanti al monitor ancora una volta, poi spinge se stesso e il gruppo ancora verso cose più difficili. Tutte i musicisti sono molto concentrati, in questo momento, è una cosa molto bella da vedere , mentre il vostro corpo danza insieme al tonante battere.
Ballad of a Thin Man porta Bob al centro ancora una volta, cantando in un Microfono mentre ne tiene in mano un altro. Fa quasi delle pantomime mentre canta la canzone: "Tu sai cosa sta succedendo qui, ma non si sa cosa sia, non è così , Mr. Jones ?. "Be', lo so quello che è, è Bob Dylan, mai soddisfatto, sempre in movimento, in continua evoluzione, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e diverso nelle sue canzoni e per questo tour, che ha scelto Charlie Sexton per iniettare nuovo sangue, nuova vitalità nella sua band. Come la canzone continua, ci si accorge che l’ombra di Bob è proiettata dalle luci di fronte al palco contro il nero della tenda dietro di lui. Un uomo del mistero. Una presenza spettrale. Il contorno del genio.
Come la band esce per il bis, Charlie si è tolto la giacca, l'unico della band a farlo, ed ora indossa solo la sua nera t-shirt. Nelle vecchie regole non ci sarebbe stato, Mr.Dylan ha sicuramente cambiato il suo modo di pensare. Bob dice: "Grazie voi, amici "e introduce la band con alcune osservazioni su un coppia di membri della band che non sono comprensibili dal fondo della sala.
Like a Rolling Stone e All Along the Watchtower sono eseguite con la meravigliosa Jolene tra di loro. Il bis, con Bob dietro le tastiere ancora una volta, sono in primo luogo per i fans occasionali . Ancora, le canzoni sono suonate bene ed il livello di energia di questa band non ha cedimenti , e anche Stu si esibisce in alcuni passaggi veramente belli.
La band si avvicina al fronte del palco e Bob fa un cenno al pubblico. Poi se vanno. Sono le 10:30 e hanno suonato per quasi due ore ipnotizzanti.
Prima che la band salisse sul palco , uno dei brani diffusi per l’auditorium è stato "You Better Move On". Non è un problema con Bob Dylan. Egli è sempre in movimento, sempre cercando di cambiare, sempre alla ricerca di qualcosa per tenerlo interessate e ispirato. Con l'aggiunta di Charlie Sexton, si è constatato che qualcosa è cambiata. Se la scelta delle canzoni non è ciò che si potrebbe aver sperato, si può dire che l’esecuzione della band era tutto quello che si può desiderare. Questo è un modo ben focalizzato per la ricerca di modi diversi per ampliare e reinterpretare alcune delle migliori canzoni mai scritte.
Così ha voluto Dylan.

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Recensione di Ken Windrum

Dylan deve pagare Charlie Sexton a prescindere che tutti si chiedono perché da quando è arrivato Sexton nella band il livello di energia è aumentato enormemente. Ho visto Dylan circa 8 volte negli ultimi 6 anni o giù di lì ma non è mai sato bello ed eccitante come stasera , ne mai più forte ed energica. Dal momento che ha cominciato "I'm Going to Gonna Change My Way of Thinking , la sua voce era forte e sembrava davvero molto coinvolto.
La ragione di questo il fatto è che Dylan rispetta Sexton in un modo che non ha per il resto della sua band , e le funzioni di Sexton sono come quelle di un direttore d'orchestra che mantiene tutti gli altri sempre sulle punte dei piedi e molto concentrati. Ha suonato alcuni assoli di grande valore e ha tenuto il volume a un livello che non ho mai sentito prima di uno spettacolo Dylan. Su alcune canzoni, come nella completamente rinnovata Highway 61 , e un vero e proprio dondolo come Thunder on the Mountain , Sexton ha anche aumentato il livello di qualcosa che sembrava quasi come feedback o rumore. Anche Watchtower è rinata a nuova vita. Dylan ha risposto jammando con Charlie, mentre sulla tastiera era grande (una grande organo di Dylan in Highway 61).
L'altra cosa grande: Dylan è stato fuori davanti al palco con la chitarra o semplicemente cantando per circa la metà del set, nel resto è stato dietro la tastiera (che per una volta si poteva sentire ).
Nel Palladium, una volta noto per il suono terribile e fangoso, ( Dylan e la band hanno realmente migliorato il suo loro sound) era energico. Lui ha sorriso e riso anche un paio di volte. Dylan è stato anche un maestro di molti stati d'animo stasera. E 'stato divertente per la maggior parte del tempo , probabile si sentiva "On His Way" , in Ballad of a Thin Man (aiutato da una luce frontale) è stato minaccioso come un demente clown di una casa di divertimenti, apocalittico e triste in Nettie Moore e nella commovente Shooting Star era profondamente impegnato.
E ci sono state anche scorie come Beyond the Horizon / Spirit on the Water (quasi la stessa canzone) e le noiose "Honest with me e A Million Miles e , maledizione , Tweedly Dee.
Mi è piaciuta anche l’apertura-Johnny Rivers la cui voce è esattamente la stessa che sul suo hits del 1960. Ha fatto la bellissima canzone "Summer Rain" e si è conclusa con "Secret Agent Man". Sembrava veramente in forma ed era chiaramente divertito.
Inoltre amo vedere Dylan in sale da ballo più piccole piuttosto che in stadi da Baseball o arene.

 

 

Berkeley, California - Greek Theater - october 11, 2009
 
Sfida di Dylan tonificante, frustrante
 
 by Aidin Vaziri, Cronista di Pop Music Critic
 
 Il ritorno di Bob Dylan a Berkeley, dove ha suonato uno dei suoi primi spettacoli elettrici con gli Hawks più di quattro decenni fa, ha chiaramente significato molto nella platea del teatro Greco. Dove altro si pensi di trovare più persone le cui vite sono intrecciate in modo del tutto completo con le canzoni del 68enne cantante folk di politica e di liberazione personale che nella città che ha dato al mondo il Free Speech Movement ?
 Ma per Dylan, che è fondamentalmente sulla strada da quando sono state erette le statue dell'isola di Pasqua, questo è chiaramente solo un altro stop sulla strada per il prossimo show.
 Mentre i Rolling Stones e Paul McCartney hanno scelto la strada dei mercenari - grandi tour infarciti di grandi successi ogni pochi anni - Dylan ha scelto di fare qualsiasi cosa vuole , e al diavolo tutto il resto. Se questo significa vestirsi come lo zio untuoso Jack White, mettersi dietro le tastiere elettriche e portare la sua band indisciplinata attraverso uno show da 100 minuti, ricco di canzoni apparentemente tirate fuori dal suo cappello spagnolo che sembra un appartamento, va bene così.
 Nulla è cambiato molto dall'ultima volta che Dylan è stato nella Bay Area, molto tempo fa . Il bis, ancora una volta ha visto bruciare la sua band attraverso contundenti esecuzioni di "Like a Rolling Stone" e "All Along the Watchtower", mentre tutto il resto - dal 1964 "The Lonesome Death di Hattie Carroll," fino a "Jolene" - è stato eseguito come una marcia funebre lolloping , avvolta in chitarre e forti raffiche abrasive, con Dylan non tanto a cantare la canzone, ma come se tossisse le parole attraverso il naso.
 La sua sfida è stimolante quanto frustrante. L'esplosione farsesca delle corde e la voce tonante che maliziosamente lo presentò come   "la voce della controcultura 1960", nella parte principale dello spettacolo ha messo in chiaro che Dylan non aveva intenzione di fare un viaggio attraverso la nostalgia, come i suoi fan che erano seduti trasportati da dolci canzoni d'amore bonario e assoli di armonica che caratterizzano il suo più recente modo di esibirsi, però, sembrava anche disposto a compiacerli , ma alle sue condizioni.

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by Mitch Meyer
 
Ho pensato che la notte scorsa Berkeley lo show è stato molto buono ma non eccellente, un po 'deludente, davvero, ma lo show di stasera non è stato un po' a corto di qualcosa di fenomenale.
Dopo circa 25 spettacoli, direi che stasera è stato uno dei migliori. Il mio amico David ha dichiarato questo show come il suo preferito ... ma credo si riferisse a Dylan e non allo show. 
 
Come si spiega questa contraddizione ? Ho pensato che l'elenco dell’ ultima set list era zeppa di canzoni abbastanza mediocri dell’ultimo periodo dylaniano. Che cosa si può dire di "Tweedle Dee," salvo che sia di gran lunga la peggior canzone di un album che , credo, sia stato il suo miglior dopo "Blood on the Tracks"?
"I Don't Believe You "non è mai stata una grande canzone e l'esecuzione è stata noiosa. Non è piaciuta a tutti , e nemmeno canzoni molto buone come "The Man in Me" ed anche la super-rara "Mama, You've Been On My Mind".
 "Spirit on the Water" non è una gran canzonee la versione di stasera è stata noiosa, " Cold Irons Bound " è stato molto buona, ma mancava il caos emozionante delle versioni della band di pochi anni fa.
 
Ci sono stati sicuramente alcuni punti realmente alti, il migliore dei quali è stato "Hattie Carroll, "soprattutto quando Dylan è uscito da dietro la tastiera al centro della scena a cantare il versetto finale con un impegno totale.
"My Wife's Hometown " e " Ballad of a Thin Man "sono state superbe. E, come tutte le altre recensioni di questa settimana hanno detto, dopo aver aggiunto Charlie Sexton è tornato un gigantesco aggiornamento in termini di musicalità, di freschezza, di divertimento e di dinamica visiva. Ma ancora, quasi la metà della set list era debole, a mio parere, e in qualche modo la band raramente ha ingranato una marcia alta.
 
Ma nessuna di queste carenze diminuisce il valore della serata. Dylan e la band erano totalmente in marcia dal primo momento, e ogni canzone è stata una forte e dinamica esecuzione. Quando vedo Dylan non voglio la musica, ma solo i grandi testi . So che possono suonare del buon rock 'n roll, ma un sacco di band possono fare questo. Stasera, da "Love and Theft" abbiamo avuto "High Water" e "Honest with me", invece della sopracitata , liricamente terribile "Tweedle Dee". Se è possibile scegliere, per me i migliori spettacoli sono stati quelli ricchi di lenti, canzoni tranquille: l'atmosfera di "This Dream of You "," Tryin 'to Get to Heaven "," My wife home’s town”," Hard Rain ", e ,forse più di tutti, "Forgetful Heart," sono state del tutto incredibili. Chiaramente un buon suono è stato ascoltato dalla folla di 8.000 persone durante quei molti minuti di sottile bellezza. La voce di Dylan è stata chiara e forte, e il suo fraseggio è stato continuamente pieno di inventiva e significativo. E la musica è stato da sogno, evocativa ed in movimento.
 
Anche le canzoni che ha evocato poco la notte scorsa sono state sbalorditive e fresche. Sto pensando a "Thunder on the Mountain", in particolare, che ha evidenziato i migliori solos di Charlie, un thriller in assoluto, che poi ha ispirato Dylan a penetrare in quello che sembrava essere uno completamente spontaneo, improvvisato assolo di organo, gettandosi nel riff con Charlie ricamandogli tutto intorno. Per mostrare come è stato buono lo spettacolo di stasera, anche "LARS", che spesso devo lottare per ascoltare e capire era fresco, con nuovi cambiamenti nella gamma dinamica e Charlie aveva a disposizione tutti i tipi di improvvisazione e di divertimento.
 
Avere Charlie dietro è una cosa grande, è sciolto, è la creazione , è malizioso, e, che ci crediate o no, lui è lì per divertirsi.
Che cambiamento dalla solita triste band ! Chi fa musica non dovrebbe essere gioioso e giocoso? Tutto questo è meraviglioso soprattutto perché ho trovato molto frustrante, nei primi anni di questo decennio, vedere Dylan fare la maggior parte degli assoli di chitarra in modo mediocre, nella migliore delle ipotesi, quando prima aveva due grandi chitarristi, Larry e Charlie che suonavano intorno a lui. E’ stato con il ritorno di Charlie con la band che Bob ha dato la facoltà ai virtuosismi di chitarra di uscire fuori dagli schemi rigidi di prima.
Ma sembra che nel frattempo, in questi sei anni di lontananza, la statura di Charlie come chitarrista sia cresciuta enormemente agli occhi di Bob, tanto che ora potrebbe piuttosto essere chiamato "Bob Dylan e la sua Band, con Charlie Sexton. Charlie mantiene anche il contatto visivo con gli altri membri della band e sorride a tutti durante lo spettacolo. E 'bello da vedere.
 
Ieri sera, ero proprio davanti a Dylan circa quattro file indietro dal palco, ma è stato deludente non essere in prima fila dopo aver aspettato in coda per oltre sei ore. E un ragazzo alto e vicino al palco, con un cappello da cowboy in testa, mi ha impedito di vedere bene per la maggior parte dello show. Ma stasera, aspettando in fila lo stessa quantità di tempo, abbiamo ottenuto la posizione del venerato frontalino per la prima volta.
E 'stato come se Dylan e la sua band suonassaro solo per noi, senza nessuno ad ostacolare la nostra visuale.(Devo dire che la folla di Berkeley in entrambe le serate è stata completamente ordinata e ben educata ... a differenza della rissa fra ubriachi davantoi al bar nella zona in piedi al campo da baseball di Stockton un paio di mesi fa, con un incontro di pugilato con i fans ubriachi di Mellencamp.
 
Che dono di vedere Dylan in una notte in cui tutto ha funzionato per lui e per la band, e quando tutti sono nel bel mezzo di un impulso creativo a causa del ritorno del Sig. Sexton! Hanno provato ogni stile di canto , ed è stata una vasta gamma, che ha colpito diritto il bersaglio. E 'stata una cosa bella da vedere.

 

Berkeley, California – Greek Theater - october 10 , 2009

by di James Strohecker

In una notte fredda, un luogo fresco ha rivitalizzato Bob Dylan e la sua band sul palco di Berkeley con nuova energia, un nuovo look, nuovo suono, e di un nuovo calcio nel culo da parte del chitarrista Charlie Sexton. E’ sembrato che il ritorno del chitarrista abbia contribuito a fornire Bob a una rockin-blues band revisionata che spinge molto di più e che ha divertito la folla stipata nel Teatro Greco.
Era come una casa piena il Teatro questa sera - un luogo in cui i Grateful Dead erano soliti fare tre spettacoli al giorno per soddisfare le richieste dei loro fans , ma stasera però, è stato più sublime, la gente rilassata , fans di Dylan in attesa di un buon spettacolo. La band è uscita indossando tutti vestiti neri (Bob portava una camicia rosa sotto il suo abito), e Stu, Tony e Bob portavano tutti in testa un piatto Stetson nero.
La band ha aperto con Gonna Change My Way of Thinking, che è stato potente, un rinfrescante cambio d’ apertura rispetto agli anni passati. Questo è stato duro e rock fin dall’inizio , grande e cantato con bella voce.I n platea si capiva che era una cambiato il
gruppo dei musicisti: Charlie Sexton è saltato al centro del palco e subito ha cominciato a dondolarsi. La band, raccolta a semi-crchio di fronte al palco , come mai si era visto in passato – seguiva i colpi di Charlie, e Bob rimbalzava su e giù per come si muoveva e, a volte sputava il versetto, “Gonna make myself a different set of rules . . . !”
The Man in Me, che è iniziato e finito grande e audace, ha confermato che il rock è tornato a Bob. Per la prima di tante volte, questa notte, Charlie si è messo di fronte a Dylan e suonava faccia a faccia con Bob, mentre Bob batteva sulla tastiera e cantava.
Poi sono seguite The man in Me e Beyond Here Lies Nothin ', nelle quali Bob si è trasferto al centro della scena a canticchiare, suonare l'armonica e gesticolare con le mani, e cantava al passo con la musica. Bob ha cantato appassionatamente - mentre la band suonava una blues-rockin'-jam session in tutte le strofe. Il pubblico si spellava le mani.
Canzoni dure e forti e lo sportarsi di Bob al centro della scena per molte canzoni sembrano essere la caratteristica di questo di questo tour (vedi le recensioni di Seattle di Steve Rostkoski e Drew Kampíon [fonte: - Bob Links]. Bob ha passato un sacco di tempo al centro palco e sembrava godere - canticchiando e facendo dei riffs con la sua armonica a bocca , a volte per accattivarsi il pubblico ed avere in pugno la canzone (lo showman) e altre volte suonava assieme a tutta la band.
Poi , il gruppo ha suonato Mama,You Been On My Mind, con Bob alla chitarra elettrica ( con il manico verso l'alto in aria - simile a come ha fatto un paio di show fa a Reno. Bob - forse per dimostrare le sue dichiarazioni nella recente intervista su Rolling Stone che solo lui e la sua band potevano suonarla così , riffando mentre la band lo seguiva : Charlie con la sua Gibson semi-acustica , STU con   l’ acustica, Tony al contrabbasso e Donnie al violino. Nel loro insieme hanno fatto una grande versione di questa canzone.
La band ha seeguito poi Tweedle Dee & Tweedle Dum, che in passato poteva sembrare una canzone "Usa e getta" . Al Teatro Greco, essa ha assunto nuove energie – fino a diventare una festa esplosiva di chitarre rock con Charlie/Donnie straordinari , in combinazione con la batteria e il basso back-beat, che era tanto rock. Stu ha strappato il cavo, mentre Charlie era incollato al centro della scena per spingere Bob.
Poi c’è stata I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met), che è stata una delle canzoni in cui il resto della band ha fatto un passo indietro, in gruppo sulla destra del palco, con Bob che suonava l'armonica ed il piano , una bella ballata in stile-croon, con una cantilena finale che era veramente ben fatta.
La band, dopo questa , ha proseguito con una bluesy “My Wife's Hometown” , che è stata caratterizzata da alcuni liks di chitarra da parte di Bob all’inizio ed alla fine , poi in Spirit on the Water, che è stata suonata da un vivace Bob in versione blues-rock al centro della scena con l’armonica. Duro e lento, country e rhythm and blues, aricchiti dall’ armonica di Bob - che unisce tutti in questo nuovo tipo di sound corale. Molto interessante e divertente.
Da qui, il gruppo è passato ad un nuovo arrangiamento di Cold Irons Bound suonato in stile Backbeat, forte, e si sentiva il peso di George (come in passato), in combinazione bluesy con la chitarra dura di Charlie e l’armonica di Bob al centro della scena.
La sua nuova capacità di intrattenere il pubblico - canticchiando il centro della scena e di leadership - ha aggiunto una nuova dimensione allo show che è stato più divertente. . . E 'stato bello vederlo là fuori sorridente e girarsi verso la band.
Il prossimo è stata The Lonesome Death Of Hattie Carroll - un po' una sorpresa - che è stata eseguita lentamente e con passione. Bob ci ha messo passione in ogni parola di questa poetica storia, e le note di chitarra acustica di Stu e del mandolino di Donnie hanno aggiunto risonanza.
Il gruppo, in finale del main-set prima degli encore , si è buttato in una indiavolata Highway 61, nella quale tutti hanno dato più gas possibile e martellatvano le loro chitarre e la batteria, mentre la folla urlava.
E’ seguita una solida, I fell a change comin’ on , (questa è una buona canzone e un buon motivo per acquistare il suo ultimo album) ed una versione bossa-nova di Thunder On The Mountain , dove Charlie faceva botta e risposta con Bob , suonando come se stesse martellando la sua chitarra bianca e Tony e George eseguivano un Backbeat.
Hanno finito con ben fatta , articolata, stretta, versione elettrica di “Ballad of a thin man” , che ha lasciato i fans senza fiato, mentre la band lasciava il palco prima degli encore.
L'attesa dei bis è stata quasi imbarazzante, è stata una lunga attesa ed un bis a breve. La folla si aspettava molto di più che un bis breve , voglio dire, è stato Sabato sera, l'energia era terribile, il luogo era stipato, e poi la band era uscita di scena  senza una parola. . . Dopo un’ attesa molto lunga, il gruppo è tornato fuori e ha suonato il solito trio Like A Rolling Stone / Jolene / All along the watchtower. Il bis è stato buono, ma nulla di nuovo o diverso.
Forse, la mancanza di un altro brano portato alla delusione di alcune delle persone del pubblico, "Ragazzi, lo show è sembrato breve!" è stata una dichiarazione comune da parte le persone che abbiamo incontrato all’uscita.

** Bottom-line **
Per gli ultimi sei anni (dopo la partenza di Larry Campbell e Charlie Sexton), la band di Dylan il più delle volte sembrava un atto di dormiveglia con occasionali lampi di simbiosi. A volte, sembrava che avessero un musicista-del- mese in tour con loro (il violinista, il batterista, i chitarristi vari, a turno).
Ma la notte scorsa, l'hanno ritrovata.
La notte scorsa, era chiaro che Bob era rivitalizzato, l'aggiunta di Charlie, e un pugno di ottimi musicisti che suonano insieme divertendosi può creare un sound completamente diverso e l'energia che non hanno avuto negli ultimi sei anni. Insieme hanno eseguito vari pezzi con l’energia della chitarra e il duro-Backbeat del basso che hanno affascinato la folla e ha fornito nuova energia alle canzoni ed alla voce di Dlan.
Questo era Bob sembrava essere alla ricerca di quel suono che dal 2002 solo occasionalmente riusciva a trovare. La gente dell’entourage di Bob aveva scritto sui manifesti “Don't miss it!" . Direi che la frase è appropriata per questo nuova band, per Bob e la sua musica. Don't miss it.

 

Eugene, Oregon - University of Oregon - McArthur Court - october 8, 2009

by Cam

Clima perfetto a Eugene per stare in coda in piedi, e poi .. ci siamo aggiornati (grazie bobdylan.com) per entrare prima.
Eravamo nella tribuna centrale e alcuni del nostro gruppo hanno detto che erano i posti migliori nella venue . Mi piace il parterre di fronte al palco , ma hey, I'm forever young :o)
-Watching the River Flow è stato un inizio naturale per uno spettacolo in Eugene , con l'emozione di vedere Bob e Charlie alla chitarra insieme di nuovo. Nice.
-Una sorpresa è stata per me "The Man in Me" , ma non riuscivo a sentire Donny alla tromba, una carenza per tutta la serata , bello sentire ancora questa canzone.
-Beyond here lies nothin’ ... una nuova . Sto ancora ascoltando TTL.
A questo punto è chiaro che Charlie sta per prendere le redini dello spettacolo.In ho lasciato lo show lodando Sexton più di Dylan, anche se Bob era maestoso.E’ come se Charlie fosse venuto da Bob a raccogliere la sfida, impegnandosi molto di più di lui, come detto in altre recensioni. L’energia di Sexton e la sua presenza, combinata con l'entusiasmo della nuova scenotecnica , uguale Bob infuocato.
Gradevoli "Don’t think twice”,"Till I Fell in Love Whit You"... nessuno può non ricordare la fantasia di Gibson che c’era nei primi Wyman / Richards con i manici delle chitarre in posizione eretta.
-And I'll Go Mine .. tilt completo-boogie ... un'altra tendenza, un lungo arpeggio sul tema, e anche a un certo punto Bob ha cantato alcuni versi in una scala discendente in stile "spaventoso Nursery Rhyme" , cosa che a volte funziona e a volte no.
- My Wife's Hometown – Bob sembrava l’Howlin Wolf del Minnesotata. Roba divertente.
-Desolation Row.Ho notato Stu per la prima volta nella serata... fermo ancora sul lato destro del palco , strimpellare la ritmica di base .Bella rilettura di uno strano brano epico.
-Una nuova versione di 'Cold Irons Bound ", con sul palco l'ombra spettrale creata dalle luci poste in alto , amo questa canzone , ne voglio ancora.
-I Feel a chanhe comin’ on ... altro pezzo di quelli nuovi.Eccitante.
-Highway 61 in qualunque modo è sempre rock, SEMPRE! Ancor di più quando vi è una Rock & Roll guitar a spingere Bob.
- Po Boy , nuovo arrangiamento , mi è sembrato non così scattante come sul disco , questione di gusti.
-Thunder on the Mountain ... una copia minore di Summer Days a mio parere, ma abbastanza buono per il pubblico.
-Ballad of a Thin Man. Minacciosa come sempre.

I bis tradizionali e la presentazione della band, Charlie riceve GROSSI applausi).
- Rolling Stone .. rockin. Ancora la canzone migliore di sempre.
- Jolene- non la canzone migliore di sempre, ma divertente.
- Watchtower .... e il modo migliore per terminare uno show.

Considerazioni finali: Charlie Sexton ha spinto Bob e la band a calci diverse volte. Non ho potuto sentire bene Donnie , anche se la sua steel-guitar è grande. Bello rivedere ancora Bob alla chitarra , e qualche altra volta al centro della scena solo con l’armonica. Stu potrebbe essere superfluo e Tony e George sono Rocking. Questa band è di nuovo ROCK ! Andateli a vedere se vi è possibile.

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Bob Dylan: un uomo di molti cappelli: la leggenda in concerto

by Sean Hart - Argus Observer

EUGENE - Sembrava un mezzano di classe, di quelli che accompagnano i matadorers all’arena in Messico.
Lucido, scarpe nere. Pantaloni neri , bande a righe rosse, la cucitura esterna. Un giubbetto nero con bottoni ornamentali sul petto, per lo più nascosti da una rossa camicia sbottonata. E un copricapo che ricorda quello di un cantante di una mariachi band o un cattivo spagnolo in un film di spaghetti western.
Anche se spesso raffigurato con i capelli ricci ed in disordine come se si fosse appena svegliato la mattinain, Bob Dylan ha portato molti cappelli durante i suoi quasi 50 anni di carriera come musicista. E quello sottile, nero, a larga tesa di foggia spagnola che indossava Giovedi nella McArthur Court nel campus della University of Oregon in Eugene è stato così iconico come qualunque altro che ha portato.
Il cappellino da strillone che indossava sulla copertina del suo primo album, omonimo, nel 1962 copriva la testa di un viso da ragazzino cantante folk nei suoi 20 anni, con un certo sguardo fiducioso nei suoi occhi - come se fosse già importante come chiunque altro aveste mai incontrato.
I cappelli che metteva nei primi anni della sua carriera mostrano un outsider assorto nei suoi pensieri – uno che avrebbe fatto tendenza nell'infanzia del rock 'n' roll. Il Fedora che indossava per "The Last Waltz" – il film di Martin Scorsese del 1978 su The Band, gruppo spalla di Dylan nei primi tempi elettrici - raffigura un uomo che ha superato le avversità, che ha affrontato orde di fischi dai fans dell’ acoustic-folk solo per tornare al top brandendo una chitarra elettrica e una band completa alle spalle.

Ora, più di 30 anni dopo , Dylan ha reinventato se stesso ancora una volta con un cappello di tipo spagnolo con influenze tra un sombrero e un porkpie. Sottile ed elegante, il cappello si adatta perfettamente al suo abito tutto nero e il suo nuovo blues-country, il suono attuale della sua band . E Dylan ha dimostrato di essere ancora un maestro nell’ invenzione - nello stile e nella musica.
Con la falda diritta il suo cappello nuovo sta tranquillamente sul volto riposato di Dylan. Se era la luce, il make-up o una sorta di bagliore acquisito da un mezzo secolo di luci della ribalta, quando Dylan ha sorriso - come ha fatto durante lo spettacolo – invece di un 68enne, sembrava quasi come se egli avrebbe avesse ancora 20 anni.

Lui ha riso . Ha ballato - in piedi da solo, in un inferno di spettacolo, come sempre si è mosso in modo da far invidia ad un 50enne. Ha diretto la band durante i punti cardine della musica con uno sguardo di determinazione stoica. E lui è riuscito a mettere su uno spettacolo che ha strappato al pubblico ( sold-out ) una standing ovation la sua ultima canzone, "All Along The Watchtower".
Il pubblico era vario. Studenti da College di mezza-età. Gente che arrivava dritta dal 1969. C'erano tante teste calve, come ci sono stati anche tanti con i dreadlocks. La folla era dolce e sommessa la maggior parte del tempo, ma, dopo ogni canzone, gli applausi crescevano. Dopo lo spettacolo, ho sentito una persona dire che si era annoiata, ma il consenso è stato quello di una grande prestazione - nonostante l'età.
Con la sua band completo - tre chitarristi, un bassista e un batterista - Dylan ha presentato una raccolta di brani famosi di tutta la sua carriera, tra cui quattro dal 1965, "Highway 61 Revisited", "Ballad Of A Thin Man, "Desolation Row" e "Like A Rolling Stone”. Ha suonato anche quattro brani dal suo album del 2009,"Together Trough Life” , "My Wife's Home Town","I Feel A Change Comin' On","Jolene" e il suo nuovo singolo "Beyond here lies nothin’”, una canzone che riassume il nuovo sound di Dylan.

Dylan non è mai stato lodato per il suo talento vocale e, dopo 50 anni di cantare, la sua voce era più roca e aspra che mai. Egli non sembra nemmeno avere il fiato necessario per tenere molte delle note lunghe su alcune delle sue canzoni più vecchie - il testo della canzone è detto a scatti brevi , e non corrispondono alla lunghezza della musica corrispondente. Eppure, Dylan ha cantato le sue canzoni e, come solo lui poteva fare - con una passione evidente e comprensibile, anche se solo con una forte inflessione voluta e un timbro da frattaglie. Non è la voce del Dylan che aveva 20 anni, ma, con le orecchie giuste , si possono sentire tutti i 50 anni della sua carriera nella sua voce , e la lotta che conduce nel 2009 con la voce di un vecchio 68enne.

Dylan ha iniziato lo show alla chitarra, ha cantato e fatto pochi assoli di armonica, è stato dietro la tastiera per la maggior parte della notte. Ogni canzone eseguita è stata riarrangiata per adattarla alla sua nuova band. Ognuna era una versione originale, molto diversa da quelle del passato, e il set è stato molto coeso. Lo stile Country-blues è il suono odierno , con estenuanti canzoni con un suono pieno e stacchi strumentali tra le strofe - come qualcosa che si sente in un honky-tonk bar il venerdì sera nei locali di periferia di Nashville.
Dopo più di un'ora e mezza di spettacolo , Dylan e la sua band sono ritornati sul palco dopo una breve pausa ed hanno riversato tutte le loro energie ed emozioni nel grand finale culminante, che è iniziato con "Like A Rolling Stone" e "Jolene." Dylan ha poi ringraziato il pubblico, presentato la band e poi ha cpmonciato la sua ultima canzone, "All Along The Watchtower", con il vigore di un 20enne.
Dylan è rimasto accanto alla sua band per ricevere l’ ovazione della folla dopo lo spettacolo, ha sorriso ancora una volta, sembrava fiero e contenuto del successo. A 68 anni, Dylan è, senza dubbio, ha dimostrato che può fare ancora esibizioni moderne come questa di Eugene.
Ha dimostrato di essere ancora un musicista competente ed un performer. Ha dimostrato che la sua musica - vecchia e nuova - è ancora importante per un pubblico di tutte le età. Ha dimostrato che il suo stile e la musica può cambiare senza diventare obsoleta.
E, soprattutto, ha dimostrato che è, e sarà per sempre, Bob Dylan.

 

 

Portland, Oregon - Memorial Coliseum - 7 october 7, 2009

 
Un Bob Dylan sorridente al Coliseum
 
 by Jeff Baker
 
 C’ è un momento in ogni concerto di Bob Dylan quando il genio, l'adulazione, il disappunto ed il top della magia si trovano insieme in un singolo momento che definisce la sera e che cosa significa vedere questa leggenda in questa notte particolare.
 Mercoledì al Coliseum Dylan realmente stava facendo un certo sforzo nel suo vocal e la sua armonica ha caratterizzato da sola un piccolo riordino del morbido-shuffle, il boogie di Bob Dylan. Quando è arrivato alll'ultimo verso, la sua voce si è inarcata , prendendo in giro il tono ed ha dato una risposta alla domanda. “Pensate che io sia sopra la collina?” ha cantato “Pensate che sia oltre la mia primavera?”
 Noooo, ha urlato il pubblico, dando a Dylan la risposta che voleva. Ha ghignato largamente e gli ha dato giù duro sugli ultimi due versi. “Avete avuto quello che volevate . (Un altro sorriso.) Possiamo divertirci.”
 Lo stoico Dylan distaccato dalle ombre del passato , è ora sostituito da un tipo anziano , affabile che ha scambiato sorrisi con il suonatore della steel-guitar Donny Herron , dondolando avanti e dietro la sua tastiera mentre la sua band trovava nuova energia con le versioni eccitanti di “Highway 61 Revisited” and “Thunder On the Mountain”. Non ha detto una parola tranne che per la presentazione della band, ma quando ha eseguito “Ballad of a thin man” gesticolava e cantava come un predicatore in un cimitero, e non c’era da chiedersi se fosse completamente coinvolto in quel momento.
 Molto merito va a Charlie Sexton che è ritornato nella band dopo sette anni.
 E’ la prima settimana del suo ritorno regolare nella band e sta ancora cercando di trovare il feeling giusto, sempre puntando verso Dylan , spingendolo , incitandolo , suonando mentre avanza verso Dylan, che risponde ai suoi incitamenti.
 Sexton ha dato una prima spallata con “Cold Irons Bound” , in seconda battuta con “Highway 61” e “Jolene”.
 Lo show è cominciato all’ora prevista , senza nessun numero d’apertura con “Leopard-Skin Pill-Box Hat,” , un opener che ha dato un indizio iniziale dell'umore di Dylan nella sua furba rilettura di “well I saw him making love to you. You forgot to close the garage door.”
 È uscito da dietro la tastiera , ha preso una chitarra per “Lay Lady Lay”, versione quasi tradizionale , non ha fallito una lirica.
 “Things Have Changed,” una delle grandi canzoni dell’ ultima decade, è molto migliore, con Sexton che fa sentire la sua presenza e Dylan che osserva e che suona animato.
 Metà dello show è stata dominata dalle canzoni dagli album recenti: “Sugar Baby,” “My Wife’s Home Town,” “Spirit on the Water,” “Workingman’s Blues #2,” Ain’t Talkin.’” Il livello di energia può calare di una tacca ogni tanto , particolarmente in quei momenti di esecuzione dei grandi hits , ma bisogna anche capire che una persona di 68 anni non può rimanere sempre fresco ed energico per tutta la durata dello show.
 Picchia sulla tastiera , piega il ginocchio , fa ondeggiare il braccio che sembra la carrozza di Calloway , nel suo vestito nero ed il cappello a larga tesa , trascinandosi sul palco affaticato, un miscuglio di quando Elvis ed i Beatles hanno suonato su quello stesso palco.
 Il Colosseo ora è pieno di fantasmi e di quegli echi. I concerti di gran livello si sono spostati al “Rose Garden”, lasciando cadere il Palazzo di vetro in un triste autunno. Dylan ha suonatp una volta al “Rose garden”, subito dopo l’uscita di Time out of Mind , ma i suoi ultimi due concerti di Portland sono stati al Coliseum. Lui è oltre la collina, e non è più nella sua primavera . Questoo non significa che non può svegliarsi e ballare quando suona “Like a Rolling Stone” ancora una volta.
 
 (Fonte: blog.oregonlive.com)

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by Dave Harper - Oregon blue spark

Musicisti più uniti , show ancora più brillante. Come un pugno in faccia. Il suono del Coliseum non è il mio preferito, ma questa volta è stato una granucola di calci nel culo. Dylan ha cominciato lo show con con Leopard Skin Pill Box Hat e non ha mai avuto un momento di cedimento o perso feeling nella voce. Il tutto è stato forte con momenti ricchi come abbiamo sentito attraverso gli anni. Il pensiero dopo una canzone era che suonava meglio che sul disco. Pure i vecchi cavalli di battaglia come Most Likely You Go Your Way erano forti e ferocemente pertinenti. Dylan totalmente impegnato in questa Highway 61 mi ha fatto ricordare i tempi delle cavalcate nel 1984 lungo la Columbia tutto vestito con abbigliamento classico Harley, tutto cromato , 3 fari, le puntate a 80 miglia all'ora, il sole, la strada chiara.
Qualcosa è cambiato. Era il suono e la sensazione di muoversi attraverso di esso. Questo spettacolo è stato pieno di luci. Charlie Sexton, lungo, magro e serpentino, lui ha afferrato il palco e lo ha tenuto per tutta la notte .Working Mans Blues è stato pieno di sentimento e profondamente cantato. Sorprendentemente sul palco c’era segnata la posizione dove doveva mettersi per ogni canzone.
Stava bene. Sugar Baby è stato un knock out. Diversa da quella Lonesome Road fatta per il disco. Really nice. Spirit On The Water è evoluto, più muscolare e vicino a LARS . Ha usato nuovi trucchi, una voce sepolcrale che sottolineava ogni parola, era Watchtower ed ha avuto l’attenzione che meritava. Ho sentito qualcuno dire che Bob forse non doveva prendere le cose così sul serio, col rischio di perdere tutto il significato delle cose. Non è stato assolutamente così. Bob Dylan in realtà, significa sempre quello che sta dicendo e che sta dicendo a voce alta e forte come sempre.
Le due ore sono volate. La band era meglio che mai e come l'eroe ci ricorda in Jolene, verso l'alto, con una strizzatina d'occhio, lui è il re. (e anche Babbo Natale ).

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by Jeff Rosenberg

Beh, certe notti si ha la setlist che vuoi , e alcune notti prendi la setlist che viene. A Portland i fans di Bob sono stati clamorosamente delusi perchè , mentre Lunedi notte a Seattle, Bob effettuato una mezza dozzina di canzoni dal suo meraviglioso album più recente, questa sera ne ha cantate , entrambe noiosi blues shuffle – di Jolene ero stanco dopo la prima volta che ho l’ho sentita , e così è stato per “Home town” , co-accreditata con Willie Dixon. Nessuno dei pezzi più melodici -- Feel a Change, This Dream of You, Forgetful Heart, Houston, ha potuto essere ascoltato. E pensare che ero andato sperando nel debutto live di "Life is hard” ! " Almeno avrebbe potuto fare i più blusey , come "Shake Shake mamma" o "It's All Good”.
Invece, ha suonato quattro canzoni da Modern Times e due da Love and Theft - Sugar Baby che è stato un rallentamento, stonato eco delle versioni di Love and Theft era nuovo, e Tweedle Dee, una canzone almeno noiosa come Jolene.
Poi di nuovo, anche se quelle canzoni più melodiche sono state eseguite, la triste verità è che Bob, semplicemente non le ha eseguite in modo melodico. Non è più che canta una melodia alternativa all’originale, è che spesso non canta alcuna melodia di sorta, semplicemente cantando tutta la strofa su una sola nota per tenere la stessa identica nota alla fine di ogni riga della strofa.
Bisogna ammetterlo - è prevedibile ormai, e noioso. E non è solo che gioca con la metrica dei suoi testi per stare nelle battute in modo sorprendente - È che lui non rispetta più nulla del fraseggio originale, compreso ciò che funziona bene . Non è solo che lui canta "Sing a little bit of these workingman's blues" come un'esortazione invece della sua bella melodia scritta - è che anticipa la riga di "Workingman's Blues" così tanto prima della battuta che si può a malapena sentire le parole sulla musica. E lo ha fatto tutte le volte alla fine del ritornello.
Guardando le carriere contemporanee di Elvis Costello e Bruce Springsteen, il contrasto tra questi artisti non potrebbe essere più chiaro , artisti consapevoli di dover rispettare ill loro repertorio ed il loro pubblico, curando la loro carriera con attenzione, variando le setlists consapevolmente e non solo a casaccio, e Bob, che - dopo un breve rinascita della coscienza di sé nel 1993 , da allora in poi non gliene frega più un cazzo di niente. Egli potrebbe anche essere di nuovo in quella nebbia "di abuso di sostanze stupefacenti negli anni '80 " o qualsiasi altra cosa che quella incredibilmente stupida, inutile e noiosa introduzione del concerto recita ogni sera.
Lo show della scorsa notte, è stato così incredibilmente frustrante - ma al tempo stesso, incredibilmente divertente. Nonostante il canto non-melodico del quale mi sono lamentato sopra, devo dire che gli assoli di armonica di Bob stasera erano più melodici rispetto a quelli che ho sentito da lui in tanti anni - il che significa che in realtà usava più di due o tre note! Alcuni di loro avevano anche una struttura riconoscibile e una visione globale. Naturalmente, ci sono stati anche i momenti con note di troppo e anche sbagliate che addirittura andavano fuori della tonalità del brano.
E 'stato un bene che Charlie è tornato, finalmente uno strumentista con abbastanza personalità per essere un aiuto dignitoso per Bob a confronto della altrimenti attuale band senza volto. La pedal steel-guitar è stata completamente incomprensibile per tutta la notte.
A volte Charlie prende il centro della scena , di fronte a Bob o vicino a lui quando entrambi suonavano la chitarra, a volte anche in faccia quando suonava la tastiera, cercando di fare scintille. Altre volte si mettevano in fila tra George e Tony, con i manici delle chitarre in fila come fossero una horn section. In realtà, George e Donnie sono rimasti al loro tradizionale posto , introdotto recentemente , con Bob di fronte agli altri tre alla sua sinistra sul palco.
E quando Bob andava al centro della scena, sono stati i momenti magici della serata , punto più alto per me , e davvero riusciva a
raggiungere l'intensità e l'atmosfera in sala. È solo in questo modo che si vede Bob come showman, che gesticola e si muove senza uno strumento - pensare che fino a pochi anni fa, l'unica altra volta l’ aveva fatto, era stato per "Isis" nella Rolling Thunder!
Gli altri highlights sono stati Most Likely and Ain't Talkin'. E dopo la pausa, la band ben unita ha sviluppato alcuni freschi, sorprendenti momenti di stop-start , variazioni ritmiche e svisate fra gli accordi che mai avevo sentito prima.
Ma ... adesso, che probabilmente ho visto tra due e tre dozzine di shows, forse di più - ho smesso di tenere un conteggio esatto pochi anni fa - Eppure non c'era una sola canzone nella setlist della notte scorsa che non avevo sentito prima dal vivo, quasi tutte più volte.
Bene, fatta eccezione per le due non eccezionali da “Together” fatte in un modo che, per me, costituisce uno spettacolo deludente, soprattutto quando anche le versioni delle canzoni che ho sentito più volte prima non si possono paragonare a quelle precedenti.
Una cosa mi viene in mente - Cos'è accaduto al concetto di un mini-set con chitarra acustica ? Da qualche parte nella notte, sia per la prima metà dello show o come pausa in mezzo? Fare quello sarebbe consentire a Bob e alla band – e anche al pubblico - di prendere un bel respiro e per ritrovare entusiasmo. Una cosa tipo l'ascolto di un album in vinile , che prevede una momentanea pausa tra le canzoni per raccogliere i pensieri, lasciando che ogni lato del disco possa fare una buona impressione più forte su di te, piuttosto che di tutte le cose una sequenza come su un cd. Nello stesso modo, separando alcune canzoni acustiche dal resto dello show , effettuate sia con l’acustica magari amplificata che è più nitida. Ma in questi giorni, sembra, che questa cosa richieda una lunga pianificazione e troppa lungimiranza.
E un'altra cosa per la setlist - due canzoni da Blonde on Blonde, tre da Highway 61, uno da J.W.Harding e uno da Nashville Skyline - e allora perchè non altre canzoni dagli anni tra il 1969 e il 1997? Mi sembra di ricordare qualcosa da alcuni album degli anni '70 l’aveva fatta. Non sto dicendo che deve suonare la metà del nuovo album, al fine di variare la scaletta, ma è enorme errore trascurare alcuni pezzi del suo catalogo.
E non sto dicendo che l'imperatore è nudo, penso che in questi giorni sia un pò logoro. Amo tutto ciò che fa, anche la roba cattiva è affascinante, e io di certo non ho rinunciato a lui - come ho detto, sono assolutamente più d’accordo con i pezzi del nuovo album. E sono sicuro che questo è un altro modo scontato di criticare - negli anni '70 sono sicuro che dicevano che avrebbe dovuto fare gli anni '60 ... negli anni '80 hanno detto che avrebbe dovuto fare gli anni '70, ecc... ma ora tocca a me a cantare quella stessa vecchia canzone. Dovrebbe fare gli anni '90. Era veramente al top delle sue possibilità.
 

 

Seattle, Washington - WaMu Theatre - October 5, 2009

Bob Dylan porta la sua perfezione , la magica bizzaria al WaMu Theatre

By Brian J Barr

Eccolo lì, ghignante in fronte alla folla da sotto la tesa larga del suo cappello nero, le labbra contratte in una smorfia mentre ringhia queste parole classiche: "Lay Lady Lay ... abbandonati sul mio grande letto d'ottone." E le donne dietro di me si lamentavano le une con le altre ad alta voce: "Dio, la sua voce! E' orrenda!"

Non è il Dylan che ho sentitoio. Sembrava meglio di quanto avessi mai sentito dal vivo. Quella voce ormai orgogliosamente amplificata, e Dylan lascia che la sua gola sapor cenere faccia tutto il lavoro. Il testo della canzone che una volta cantava dolcemente ora è diventato una cosa mozza , sillaba per sillaba, parole mangiate, sputate, che esce attraverso un tubo di scappamento pieno di vecchia ruggine. Lui è meglio adesso che mai prima d'ora. Non è un ragazzotto di 28 anni , ma un 68enne vecchio bluesman che si veste come un incrocio tra Zorro e un generale della guerra civile, e canta vecchie canzoni con strane puntate nel jazz e nuove canzoni come se fosse ancora il 1950 .. . o il 1920, a seconda. Il figlio di puttana è sempre un enigma totale. Ma lui è sempre stato così. Solo che lui è ancora più strano oggi.
Dylan , al WaMu Theatre, ha aperto lo spettacolo allo stesso modo della sera precedente al Moore Theatre, con unl tuffo nello stomp blues di "Gonna Change My Way of Thinking" da Slow Train Coming. Lui stava dietro la sua tastiera, curvo come un avvoltoio, guardando di tanto in tanto gli altri per dare loro spunti. Con l’asso texano della chitarra Charlie Sexton di nuovo come membro del quintetto, Dylan sembrava molto vivo, gettandosi in ogni canzone, con le spalle grosse ed i fianchi piroettanti da dietro la tastiera. Quando è uscito da dietro la tastiera, a volte suonava la chitarra e altre volte ha preso il microfono come un cantante di un locale di Las Vegas, protendendo le braccia alla folla per cantare testi come "Oh, be 'I love ya Pretty Baby", da “Together Through Life” (Beyond here lies nothin’ ,) o "Tu vedi qualcuno nudo e ti chiedi : Chi è quell'uomo? '" dal suo minaccioso "Ballad Of A Thin Man".

Un set di oltre 100 minuti, ha suonato una grossa fetta di canzoni dai suoi ultimi due album, Modern Times e Together Through Life, facendo gracchiare la sua voce per "Spirit On The Water", "If You Ever Go To Houston", e "My Wife's Hometown ". Una particolarmente sofferta "Forgetful Heart" è stata eseguita con svolazzi di armonica in modo ossessivo e con voce pepata, tanto che potevano sembrare delle outtakes da Oh Mercy del 1989. Grande come lui, però, si poteva ancora sentire il senso la delusione di alcuni fans, come le donne di cui sopra dietro di me. Vogliono Dylan giovane, bello e vertiginoso, non vecchio, rugoso, il Dylan senza la voce roca. Peccato, perché Dylan di oggi è pura magia , bizzarro e il bello risiede nella sottigliezza delle prestazioni. Il suo modo di muoversi , le smorfie da vecchio jazzman. Il modo in cui socchiude gli occhi alla folla in un modo ci fa mettere in discussione tutto quello che credevamo di sapere. Il modo in cui un sorrisetto spunta di tanto in tanto durante le canzoni ti fa chiedere se tutto lo spettacolo è una sorta di scherzo e se tu ne fai parte. Come ho detto prima, il figlio di puttana è strano ed è un mistero totale. Ma Bob è ancora Bob scritto al contrario.

(Fonte: blogs.seattleweekly.com)
 

 

Seattle, Washington - Moore Theater - 4 ottobre 2009

by Steve Rostkoski

La tastiera non è più la regina dello show . Invece, Dylan ha trascorso gran parte della serata al centro del palco cantando o suonando armonica e chitarra. Non lo ricordo così animato dal 1995. Parte del motivo di questa rivitalizzazione è il ritorno del chitarrista Charlie Sexton. Lui e Bob si guardavano l'un l'altro durante lo spettacolo, spingendosi , incitandosi, giocando a vicenda come due cuccioli di pantera. Sexton è uno showman e Dylan non è uno che lascia prendere la scena dai giovani , così Bob HA AVUTO il suo gioco. E lui era libero di fare le cose che voleva.

Il numero d’apertura è stato di stampo vangelico con "Gonna Change My Way of Thinking," ed è servito come una chiara dichiarazione che le cose sono cambiate. Ho sempre amato la versione di questa canzone che Dylan ha cantato con Mavis Staples e la versione di questa notte è stata vicino al suo splendore. Bob poi ha abbellito le cose con una ossessionate versione di "Shooting Star", immerso nel colore ambrato della scarsa illuminazione facendo qualche assolo di armonica. La tromba Donnie Herron, bella, ha segnato l'inizio di "Beyond here lies nothin ' ", dal suono molto più pesante che sull’ album “Together Through Life” . Dylan e Charlie si sono scambiati botta e risposta di chitarra in "High Water" (con Bob che teneva la sua chitarra quasi verticale, allo stile di Bill Wyman, ex bassista dei Rolling stones ), migliorando in qualche modo il suo suono bluegrass e rock 'n' roll allo stesso tempo. "Not Dark Yet" è stato per un momento il centro di una scena sublime. Quando Dylan ha suonato la tastiera, pareva più ricco di inventiva e il timbro dell'organo era più vicino a quello dell’ Hammond che al Farfisa. Il suo riff di valzer in “When the deal goes down” ha dato una luce incantevole alla canzone. Una minacciosa e soddisfacente "Ballad of a Thin Man" ha concluso il set principale e noi tutti siamo stati sparati fuori al fresco della notte con un travolgente, anche se piuttosto prevedibile, encore di "Like a Rolling stone” e “Jolene". Mi aspettavo un'altra canzone o due, ma Bob ha deciso di finire così. L’unica delusione è stata "Tweedle Dee & Tweedle Dum," che non è mai stata una delle mie preferite, ma devo dire che la canzone è stata salvata dal lavoro di Sexton con la sua chitarra in fiamme.
Ci sono stati momenti durante il concerto che non potevo credere a quello che stavo vedendo e sentendo , mi ritengo fortunato di essere nella stessa stanza con l'uomo e questi musicisti. Questo è un buon feeling. Dopo averlo visto nel 2006, non sapevo se sarei
stato veramente entusiasta di questo nuovo tour, ma sono ancora qui, nel 2009, a chiedermi cosa farà Dylan prossimamente. E sono entusiasta.
Al prossimo spettacolo.


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Oltre qui si trova qualcosa

Bob Dylan da il via al nuovo tour dal Moore Theatre di Seattle con un insieme vivace che mescola materiale da vecchi album , recenti, materiale folk blues, e anche un senso di divertimento inaspettato.

By Travis Hay

La storia era nell'aria Domenica, quando Bob Dylan ha dato il via un'altra tappa del suo incessante tour al Teatro Moore, e per quanto concerne uno spetytacolo d’apertura è stato interessate non poteva andare molto meglio.

La band è stata vicina a lui , Dylan era in forma e l'acustica era perfetta. Ha anche preso la chitarra un paio di volte per tutta la serata, cosa che raramente fa oggi. Queste erano alcune delle cose che ha dato un senso ed un significato per la visione di un personaggio storico come Dylan, suonare in un ambiente storico come il Moore, anche se l'uomo conosciuto come Robert Zimmerman ebbe il suo punto più pesante di impatto sociale e culturale decenni indietro .

La set list spaziava da canzoni di vecchi album e nuovo materiale. "Shooting Star" e "Not Dark Yet" sono state sorprendenti, anche per la gente che stava in cima al secondo balcone del Moore. "Highway 61 Revisited" ha assunto un ritmo più sostenuto e la cadenza di Dylan si prestava completamente ad un dondolante riassetto della canzone , con una predominanza della tastiera vicino alla fine. Unico difetto dello spettacolo è stato la voce di Dylan. Ma io non ho alcun motivo di mettermi contro la critica musicale che ha dichiarato indecifrabile Bob Dylan. La comprensione del suo ghiaiosi, ringhianti cantati dal vivo è un po' un ostacolo da superare, ma può anche rendere l'esperienza del concerto un pò più divertente. Caso e il punto, io in realtà rideva quando pensavo che Dylan cantava “Get away from these jellybeans and these daggum women who rule” durante "Nettie Moore." Cosa c'è di sbagliato con jellybeans Bob? (Una ricerca rapida Google mostra i testi effettivi da "State lontani da quei demagoghi e quelle cattive le donne che hanno la fortuna attaccata con la colla stick," nel caso vi stiate domandando.) Forse, se Dylan avrebbe cantato una canzone o due da “Chrismas in the Heart”, il suo nuovo album , le sue parole sarebbero state più chiare. Ma probabilmente non da quando è il Bob Dylan di cui stiamo parlando.

E 'stato anche bello tornare a vedere un Dylan che , anche se ha passato la sua primavera , può ancora scivere temi popolari potenti in forma di buona musica.Il suo album del 2006 Modern Times, il disco nel quale c’era "Nettie Moore", è stato a giudizio di molti critici il migliore di quell'anno e il suo ultimo sforzo di quest'anno “Together Through Life”, ha raggiunto il numero 1 nella classifica di Billboard da quando è uscito nel mese di aprile. Due canzoni da quest'ultimo nella set list di 16 canzoni. L'apertura dell'album "Beyond Here Lies Nothin '", è arrivato in anticipo e ha contribuito insieme alla dondolante “Jolene” in tempo bluesy. "Jolene," uno dei brani migliori dell’album , alla bellezza delo show. La notte si è conclusa dopo quasi due ore , con la maggior parte delle canzoni che hanno messo in evidenza il lavoro della bruciante chitarra di Charlie Sexton.

Sexton, con il suo comportamento sciolto , è stato, assieme a dylan , uno dei momenti migliori della notte. Sapeva quando mettersi sotto i riflettori, e durante la dura riproduzione di classici come "Highway 61 Revisited" si è messo gentilmente in disparte, lasciando a Dylan lo spazio per uscire da dietro la tastiera e prendere il centro del palco con l’armonica, la chitarra o il microfono. Questa è la seconda volta che Sexton va in tour con Dylan - è stato in precedenza nella band di Dylan tra il 1999 e il 2002 - e Domenica ha segnato il suo primo spettacolo di ritorno come chitarrista. La chimica tra Dylan e Sexton è stata evidente , come i due si fanno bordone uno verso l'altro lato e giocare con le chitarre, e Sexton non pivcchiava mai sulle corde mentre Dylan soffiava nell’armonica. Dylan ha mostrato anche che riusciva a duettare con la sua chitarra durante "High Water (For Charlie Patton)" e "Don't Think Twice, It's All Right", mentre accompagna Sexton.

Dylan sembrava avere un po 'di spavalderia nel suo modo di fare ed è stato bello vederlo divertirsi. Durante "Ballad of a Thin Man" Dylan ha alzato le braccia tendendole verso la folla mentre cantava. Ondeggiava avanti e indietro quando suonava l'armonica e ha anche fatto un po'di hip scuotendo le dita al ritmo da dietro i tasti. Lui ei suoi cinque membri della band - Sexton, il bassista Tony Garnier, il batterista George Recile, il multi-strumentista Donnie Herron e il chitarrista Stu Kimball - erano vestiti di nero e la luce sul palco era di colore bianco brillante con tonalità occasionali di giallo e arancione per cambiare gli effetti. L'approccio alle esecuzioni si è sposato bene con la musica, permettendo ai suoni dal palco per essere all’altezza delle aspettative.

La folla era di età diverse, che andava dai Baby Boomers aggrappati a ogni parola indecifrabile che usciva dalla bocca della voce di una generazione , poeta laureato del R&R per i fans,e ragazzi di 20 anni, che sono stati attirati allo show dalla recente popolarità di Dylan, o forse i più giovani sono venuti con la speranza di sentire un canto natalizio.

(Fonte: crosscut.com)

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E' Bob Dylan ad essere Dylan al Moore Theatre di Seattle

Da Jonathan Zwickel - The Seattle Times

Per parafrasare Donald Rumsfeld, si va a un concerto di Bob Dylan per il Bob Dylan che è quella sera , non il Bob Dylan che si potrebbe desiderare di avere.
Il Dylan che ha suonato al Teatro Moore ieri sera non era forse il Dylan ideale, ma il sold-out della folla lo ha abbracciato comunque. “Dylan The Freewheelin”, “Dylan Highway 61”, Dylan “The desire”," Dylan - non sono il Dylan attuale , un mago fuorilegge in età avanzatoa, vestito come il papà di Zorro in nero, cappotto nero, pantaloni e cappello a larga tesa, incomparabile al Dylan di molti decenni fa.
Questo Dylan ha 68 anni, con i fianchi di un adolescente che spuntano fuori da dietro la sua tastiera per rifare le pose di Bobby Darin, le ginocchia bloccate, ruotare il corpo, il braccio destro proteso come per tenere a bada le aspettative. Questo è un Dylan che sorride, come se il suo set di 100 minuti fosse solo scherzo privato, brevi esplosioni, raffiche di armonica blues o il pianto in un assolo di chitarra sorprendentemente agile, che non canta ma invece fa una sorta di linguaggio rap, ritardando l’attacco delle strofe per poi correre fra di loro , di alzare l’ inflessione alla fine di ogni riga come un imbonitore di carnevale. L'unica cosa in comune tra questo Dylan e tutti gli altri: Si esibisce alle sue condizioni, inflessibile, impassibile, imperscrutabile. Questo è il Dylan di oggi.

La gente del Moore sembrava felice, basta essere in sua presenza. I 1.870 posti erano troppo intimi , il luogo era intrinsecamente epocale, giudizio opaco e difficile per uno show così irregolare . (Si prevede di spostare lo show al più grande WaMu teatro per un secondo spettacolo stasera.)
Dylan ha aperto lo show al Moore con una canzone rara di di 30 anni fa , "Gonna Change My Way of Thinking", dal suo primo album gospel, "Slow Train Coming". Sostenuto da un quintetto forte del ritorno del chitarrista texano , un vero asso , Charlie Sexton, ha trascorso la mezz'ora successiva distribuendo una abitudinaria e meccanica jam di blues – ben fatto , certo, ma all’ Highway 99 Blues Club si possono sentire le stesse cose tutti i Martedì.
La bar-band ha fondamentalmente entusiasmato qualcuno , suono di chitarra e fischi degli avventori durante una accelerata versione da juke-box di "Don't Think Twice It's Alright"? - Ma è stata la serie a metà strada dello show che ha davvero colpito, quando la band è scivolata in un ritmo molto più interessante per un trio di pezzi di quest'ultimo periodo. "Tweedle Dee & Tweedle Dum", "High Water" e "Not Dark Yet" sono stati languidi e doloranti, ma ancora una volta qui era il problema: Il pubblico voleva le emozioni del Dylan dei tempi passati . Dylan ora fa solo il Dylan di adesso, il Bob soulman non ha reso la tristezza di "Not Dark Yet". Aveva una gamma limitata di registri ieri sera. Forse, in un vero concerto, riesce ancora a farlo.
Il range è stato abbastanza prolisso, canzoni jazzate , imitazioni della "Highway 61 Revisited" della versione elettrica del 1966. Non è stato negato il brivido nelle title track, "Ballad of a Thin Man" e "Like a Rolling Stone". Queste canzoni hanno portato la band al suo apice. La folla, troppo rumorosa e adorante. Dylan è più enigma ora che mai, e noi lo amiamo per questo, una lezione di come apprezzare il genio ovunque si trovi.

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 by Glen Boyd
 
Per alcuni fans di Seattle che hanno avuto la fortuna di trovare i biglietti, Natale è arrivato con un giorno di anticipo, con Dylan e la sua band che si sono esibiti nel piccolo ed intimo locale da 1.300 posti, il Moore Theatre , in uno show di riscaldamento per il fall-tour nella notte di Domenica 4 ottobre.
 
Come uno che ha visto Dylan live numerose volte nel corso degli anni, posso dirvi per esperienza che i suoi spettacoli possono essere grandi o scadenti - a volte così selvaggiamente. L'ultima volta che l’ho visto suonare con la sua band attuale, ad esempio - nel 2006 a Seattle nella molto più grande Key Arena – lo show sembrava trascinarsi , e Dylan ha cantato bene solo una canzone, "Thunder On The Mountain", dal suo allora corrente (e ancora brillante) album, Modern Times.
 
Stasera però è stata una storia completamente diversa. Suonando nei confini molto più intimi del Teatro Moore, Dylan è stato altrettanto sciolto come penso di non aver mai visto. Invece di star dietro alla sua tastiera come ha fatto nel tour recente, Dylan si aggirava per il palco , ha cantato canzoni diverse, senza suonare alcuno strumento di accompagnamento diverso dal suo microfono.
 
Era anche insolitamente animato, agitava le braccia mentre cantava, e dava spunti al resto della band puntando il dito contro di loro. Vestito dalla testa ai piedi in nero, questo è stato un Dylan più appariscente di quanto ci si fosse aspettato. Su diverse canzoni, ha anche usato la sua armonica firmata, ed ha aggiunto un bel tocco a canzoni come "Shooting Star", "Ballad Of A Thin Man" e "Not Dark Yet".
Anche uno standard come "Ballad Of A Thin Man" ed il suo cavallo di battaglia "Like A Rolling Stone" hanno assunto nuova potenza, ed il fraseggio di Dylan ha aggiunto ad esse un nuovo fuoco. Quando Dylan ha cantato la strofa familiare, "Qualcosa sta succedendo qui, ma non si sa cosa sia, non è così , Mr Jones", ha ancora una volta riformulato il testo della canzone, dandole ancora di più la sensazione di rabbia dell'originale. Chi dice che Dylan è un cantante scadente, ovviamente, sa molto poco di fraseggio vocale - no , Dylan ha imparato quest’arte come pochi cantanti sulla piazza , quasi del calibro di Sinatra stesso.
 
Dylan ha fatto anche qualcosa in questa notte che non faceva da un un po'- ha preso la chitarra per un paio di canzoni. Anche se si vedeva che era chiaramente in difficoltà con essa (Dylan suona la chitarra dal vivo sempre più di rado, a causa, pare,  di una forma di artrite), sembrava proprio ben in sintonia con Sexton in "Don't Think Twice, it’s Alright" e "High Water (For Charley Patton) ".
 
Tra gli highlights includo una perfetta "Beyond Here Lies Nothin '", da Together Through Life , ed un forte versione sonora di "Gonna Change My Way of Thinking", una canzone del periodo del Dylan cristiano rinato, una scelta molto sorprendente per aprire lo show.
 
Dylan e la sua band hanno suonato per due ore di fila - che è un tempo un po' lungo per i suoi standard abituali, e sembrava avere grandi momenti per tutta la serata. Dylan ha anche sorriso un paio di volte.

 

 

Stateline, Nevada - Harveys Lake Tahoe Outdoor Arena - August 16, 2009

Review by Paul Wultz

Lo show finale del Ballpark Tour non in uno stadio ma sull’esterno del casino di Stateline , Nevada.
La serata è cominciata tranquillamente calda , ma prima di tutto devo dire che chi si era portato una giacchetta non se n’è pentito.
L’ Harvey Casino è una venue molto bella dove i biglietti sono stati sovravenduti per mettere più gente possibile dentro. Questo non dovrebbe succedere in Califlrnia , e nemmeno il capo dei pompieri avrebbe dovuto permettere questa cosa. Di conseguenza, le persone vagavano per le navate laterali e il parterre durante tutta la serata in cerca di un posto a sedere.
Comunque , a questo show finale non c’era Mellencamp , e dopo un bel ma predevidile set di Nelson , Bob è salito sul palco verso le 21,15 circa come sempre. Non voglio scendere in dettagli circa le solite canzoni , ma vorrei concentrare la mia attenzione su quelle inaspettate.

La prima è stata una bella versione tipo crooner di Lay Lady Lay con Bob al centro del palco con chitarra ed armonica. Questo ha fatto davvero felice la gente intorno a noi perchè parlavano di quello che volevano sentire tra una canzone e l’altra , e questa era una di quelle.
Sono stato in giro con Magne ed Henrik che venivano dalla Norvegia ed anche noi discutevamo di quello che volevamo sentire , e alla fine è quasi diventato uno show “ a nostra richiesta”.
Ho sempre amato "I Don't Believe You" della quale credo che piaccia anche a Bob fin da quando occasionalemente la inseriva nella set list fin dal 1965.
Bhe , stasera è stata la quarta canzone , e di certo è stata una bellissima versione.
Magne , Henrik ed io parlavamo anche di quanto sarebbe stato grande sentire “Vision of Johanna” , e BINGO , è stata la numero 6, cantata molto bene da Bob e suonata dolcemente dalla band. Dietro di me citavano “Not dark yet” e allora , WHALLA, Bob l’aveva inserita come 10° canzone nella scaletta , tutto è stato fatto con passione e cura , con una potente performance della band.
Eravamo davvero felici di come le cose stavano andando , ma vi garantisco che nessuno era preparato per la prossima sorpresa. Durante gli encore , fra Rolling stone e Watchtower , Bob ha attaccato improvvisamente "Heartbreak Hotel". Ci siamo guardati tutti in faccia e non potevamo credere alle nostre orecchie.
Era un bell’arrangiamento che rocckeggiava molto bene e sono sicuro che avrebbe reso orgoglioso Elvis.
Spero che i tapers abusivi l’abbiano registrata perchè credo sarà forse l’ultima volta che l’abbiamo ascoltata. Nessuno in realtà ha capito perchè ha fatto questa canzone. "Not Fade Away" in Lubbock, "Something" in Liverpool, certo! Ma perchè mai Bob ha deciso di cantare Heartbreak Hotel a Stateline?
Si , in un certo senso è vicina a Reno e Las Vegas , dove Elvis ha tenuto molti show , ma con questo posto Elvis non ha mai avuto niente a che fare.
Comunque, è stato assolutamente scioccante e forte , bella prestazione, e sarà nella mia memoria per un tempo molto lungo.
Così , con un’altra versione rock di Watchtower la show è finito. Questa volta ho visto solo gli ultimi 4 , ero andato anche a Glendale ma come saprete tutti lo show è stato cancellato per il caldo torrido.
La gente mi chiede sempre quale è stato il mio show preferito , ma io davvero non ho mai cercato di fare paragoni e mi sono sempre goduto quello che stavo vedendo e sentendo, ma penso che gli show attuali siano stati tutti estremamente buoni. Bob sembra ancora divertirsi sul palco e non fa prestazioni tipo “documentario” , e la band continua a migliorare di show in show.
( Nota : sembra che la band abbia lavorato a lungo su Jolene , e spero che resti in scaletta per molto tempo).
Ma penso che ciò che distingua uno show dall’altra sia la set list , che naturalmente è suscettibile di variazioni più o meno gradite , ma quando alla gente è piaciuto uno show credo che non abbia importanza quali canzoni ha cantato e quelle che sono piaciute.
Questa è la mia opinione , e rimango con quella.

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Review by Tim Hart

Harveys a Lake Tahoe è un luogo impressionante per vedere un concerto. Ho visto John Fogerty e John Mellencamp ad Harveys pochi anni fa ed è stato fantastico. Ahimè,
Mellencamp non era in questo show, dopo tutto il tour con Bob e Willie per tutta l'estate.
Tuttavia, Dylan ha fatto un tour de force di fronte a una folla impacchettata come le sardine.
Recessione? Quale recessione?
Io ho scoperto per la prima volta la musica di Dylan nel 1982 quando avevo 16 anni. Ho visto circa 10 show in 10 venue diverse su e giù per la California e devo dire che lo show dell’ Harvey è stato uno dei migliori e dei più memorabili (non che c'è n’è stato un male o addirittura uno mediocre).
Io credo che il pubblico influenzi Bob quando lui suona i suoi show migliori , quando la gente è attenta ed entusiasta a quello che lui sta cercando di fare sul palco.
Non voglio fare qui una recensione canzone per canzone , ma ogni volta che uno va ad uno show di Dylan e sento una assolutamente rockin' "Levee Gonna Break", "Not Dark Yet", per la priva volta “Heartbreak hotel”, "I Don't Believe You" and "Visions of Johanna" (Thanks Bob!) , penso sia normale testimoniare di aver assistito ad uno show unico.
Sono arrivato allo show con aspettative basse e Dylan mi ha preso assolutamente a calci nel culo.
Chi è così stupido da dire che questo ragazzo non può piùcantare , devete ascoltare la registrazione di questo show e dargli un ascolto. Grazie Bob! See ya in Berzerkley!

 

 

Fresno, California - Chukchansi Park - August 14, 2009

by James Strohecker

Fresno , il cuore della produzione caloirniana e trampolino di lancio per lo Yosemite National Park.
Il tempo era caldo e così sono stati Bob e la sua band. La notte appartiene a Dylan.
Nel suo set di 14 canzoni Bob ha inframezzato una serie di brani a sorpresa , circondato in questo tour dalla sua band , la sua solita armonica per gli assoli , e qualche bella suonata con la sua chitarra Les Paul.
E’ stato un caldo pomeriggio a Fresno. Negli altri posti intorno agli U.S. , potevate vedere grossi camion trasportare carichi di ghiaia sulla strada. A Fresno , questi camions sono pieni di pomodori o di ogni altro tipo di frutta accatastata nelle cassette per essere spedite a destinazione.

La band suonava in un bello stadio nuovo nella parte bassa della città che ha visto giorni migliori , con la necessità di una nuova rivitalizzazione , e ci è stato consigliato di non camminare da queste parti dopo il tramonto dal portiere del nostro albergo , ma non importa , lo show vale ogni rischio.
Gli show di Nelson e Mellencamp sono stati belli , ma non parlerò di loro.

Quando il sole stava tramontando e l’aria si è fatta meno calda , Bob e la sua band sono saliti sul palco – da sinistra a destra con : Stu , Donnie , George , Denny e Bob. I membri della band erano splendenti nei loro abiti grigi e cappelli neri , mentre Bob sembrava forte in un abito nero con una fine-shirt verde con una cravatta di cuoio con un centro in argento e turchese, sormontato da un cappello rotondo tutto bianco tipo Gaucho.
Rapidamente Dylan si è lanciato in “Ballad of a thin man” , prevedibile ma forte. La band lo seguiva bene e la boce di Bob ruggiva nell’aria della notte , sia nelle basse che nelle note alte..
Rapidamente sono passati a “The times they are a-changin” , con Bob alla chitarra elettrica. L’hanno suonata dura e grande – uno degli highlights della serata , e una delle sole 5 volte che l’ha suonata in questo 2009,  (fonte:BillPagel, www.boblinks.com/song2009.html).

La band ha fatto seguire Changin da un cambio senza interruzzione in “You ain’t going nowhere” , una versione ecellente. Dopotutto non è stata sporca – Bob pizzicava le singlole note dell’assolo e la band lo seguiva da vicino. Ben eseguita, ben suonata ed endemica della forza della band e del suo talento musicale [NOTA: Dai un'occhiata a queste canzoni, se è possibile trovarle -- vale la pena ascoltarle.].
Hanno proseguito con “Things have changed” , questa ha mostrato il Bob leader della band. Non importa quanto lui è nella band , lui può far loro suonare buone canzoni ( la maggior parte delle volte) dure , solide , anche se ha modificato l’arrangliamento . Things Have Changed è stata costante , forte , melodica , guidata dal basso di Tony , dalla batteria di George e dai tre chitarristi.
Suonavano veramente bene , con grande apprezzamento da parte della folla.

La band si è lanciata poi in una devastante versione di The Levee’s Gonna Break. Stu e Donnie hanno fato entrambi alcuni buoni passaggi , anche se sembravano frenati , trattenuti da un signore con le redini , Sir Dylan.
Si potrebbe dire che i membri "cavalli" della band in realtà volevano correre e strappare alcuni assoli in queste canzoni, ma Bob li ha fermamente cacciati indietro....
A Leeve hanno fatto seguire “Spirit on the water” , basata su un solido downbeat e liriche dure. Spirit è certemente basata sul testo , “We can have a whoppin’ good time”, e la maggior parte del pubblico lo era.
Bob e la band andavano avanti nel loro set e sono entrati in una versione rock di Tweedle Dee che, sebbene stretta in termini di prestazioni, tentava di riuscire a fare un assolo o tre.
Tutti i membri della band erano trattenuti , guardavano nella direzione di Bob , Donnie ha fatto un tranquillo assolo in sordina , ma se non avete fatto attenzione , l’avete certamente perduto.
Anche se forte e vera , Tweedle avrebbe , con qualche assolo individuale , potrebbe essere sopra di una decina di tacche.
Love sick ha lasciato la gente senza parole , francamente , è stato Bob al suo meglio , con le parole , l’enfasi , il suono bluesy dell’organo , e poi al centro del palco , era tutto lì, Bob andava avanti ed indietro con le parole , l’armonica , e la band lo seguiva da vicino, R&B genuino e reale , la canzone è stata un vero gioiello.
Hanno proseguito con una versione strato di “Highway 61” , che è sgfciata poi in una inattesa “Workingman’s Blues #2”, che è stata come al solito , un approccio enfatico ed accorato sulla questione dell'economia attuale - e sicuramente per l'economia locale nella valle di Fresno, dove le persone e le imprese sono state colpite da momenti difficili, ha abbassato i prezzi delle colture, la disponibilità di prestito a tasso troppi alti e la mancanza di posti di lavoro. I suoi testi parlano chiaro e dicono tutto questo:
There's an evenin' haze settlin' over the town
Starlight by the edge of the creek
The buyin' power of the proletariat's gone down
Money's gettin' shallow and weak
The place I love best is a sweet memory
It's a new path that we trod
They say low wages are a reality
If we want to compete abroad
Meet me at the bottom, don't lag behind
Bring me my boots and shoes
You can hang back or fight your best on the front line
Sing a little bit of these workingman's blues

Dylan si è buttato in una esecuzione di ”Thunder on the mountain” , la preparazione degli encore , che ha visto Donnie strappare qualche assolo dalla sua Les Paul dalla sua posizione sul palco , in linea dove Bob lo voleva naturalmente.
Di nuovo , non è che Donnie non è bravo , è proprio che Bob non gli permette di fare un passo avanti e suonare. E penso che la gente non riceve l'impatto complessivo della qualità e della maestria dei musicisti e dei singoli come risultato.
[NOTA AI MEMBRI BAND: siete tutti abbastanza bravi per fare assoli - e se Bob non vi incoraggia a prendere alcuna
iniziativa. Fatelo voi!].
La band ha chiuso con i soliti encore , LARS , Jolene e Watchtower. Tutte sono state forti , LARS particolarmente solida. Un bel finale per la serata una interessante Jolene. Mi piace la melodia di questa canzone , buon cantato di Bob ed un giusto approccio alla chiusura con “All along the Watchtower”.
Se non l’avete ancora comperato l’ultimo album di Bob , TTL , ve lo raccomando caldamente. Vale la pena di ascoltarlo e penso che Jolene vi piacerà.
Watchtower è stato il perfetto cappello di chiusura per uno show dalle prestazioni forti e solide ( anche se troppo corto ).
La band è in mentalità di fine tour come è stato ben dimostrato , tranquilla e senza colpi di genio , prestazioni senza errori , con qualche canzone insolita suonata bene.
Certo , a volte Bob sembra andare sul solito binario del tour-documentario , ma altre volte sembra unirsi al sound della band sul palco.
Forse è perchè ha tagliato il loro set abituale ( ridotto a metà ) rispetto ai primi anni del 2000.
L'unico problema che vedo è che questo gruppo è privo di uno show-incantatore , e , con uno così , certo sembrerebbe più  rock-and-roll band.
Magari Stu e Donnie semplicemente non sono all'altezza del compito - o non vogliono arrivare allo scontro con Bob per l’ esecuzione di un assolo , ma siamo alla fine del tour e si potrebbe pensare che pensano solo a portarlo a termine.
E magari potrebbero anche avere un po' di impegno giocoso come facevano Charlie Sexton e Larry Campbell, sfidandosi e ridendo uno con l’altro come hanno sempre fatto.
Come ha scritto Michael Nave nella sua bella recensione del concerto di Round Rock, Texas, dove ha avuto la fortuna di catturare Charlie Sexton uno spettacolo con questa band , (fonte: http://www.boblinks.com/080409r.html),come al solito la band guarda Dylan per ogni indicazione. La band ancora guarda a lui per tutto.
Donnie non fa un assolo a manetta se qualche mano non bussa al suo camerino e poi lo prende a calci in culo buttandolo sul palco.
Stu è un duro che ha suonato bene nella fase iniziale del tour e quindi è sbiadito nell'oscurità man mano che il tour andava avanti.
Grazie ancora per la gente simpatica di Fresno e per il buon concerto. Per i miei amici in Germania e in tutto il mondo: il prossimo tour di Bob inizia da Seattle e arriva lungo la costa occidentale - e, sì, il treno Amtrak vi porterà da Seattle a Portland, a Eugene, a Los Angeles, attraverso qualche bel paese. Cercherò di voi nel Nord-Ovest e in California - e io scommetto che i due spettacoli in Berkeley saranno forti. Qualche anno fa ha Bob si è tolto il cappello per Neil Young ed ha suonato "Old Man" . Forse c’è qualcosa di interessante in questa caduta di intensità ? E poi farà i suoi concerti a Los Angeles e Hollywood , con la folla , vale a dire, i suoi vicini, i paparazzi, le persone che sono lì per farsi vedere, e alcuni fans incalliti, ad esempio, "Ehi, c'è Jack!" (Nicholson – beccato con alcuni amici ad uno show di Dylan ). Non manvate ! Aloha.

 

 

Stockton, California - Banner Island Park - August 15, 2009

by Ana Pufmama

Ho guidato per 10 ore ma ne valeva la pena.
Gli spettacoli prima di Bob sono stati belli , si sentiva salire l’umore.
Willie è stato grande , la sua voce forte e bella , ha conquistato lo stadio, ha gettato una quantità di capi d’abbigliamento tra la folla , corteggiata col suo sorriso gentile e bendisposto verso la vita.
John è stato anche lui grande , non è cambiato negli ultimi 20 anni , suo figlio 14enne suonava la chitarra ed ha il look di una futura star.
Poi il palco è stato preparato per Bob , io ero posizionata proprio dritta in fronte alla sua tastiera.
Lodate il Signore....prima il dolce profumo dell’incenso di Bob che mi ha fatto sentire come se fossi nel suo soggiorno , potevo sentirlo respirare. Dopo che è uscita la band è arrivato lui.
Ero così felice di aver incontrato il mio ragazzo. Portava una shirt di raso rosa scuro ed una clip con un grande diamante al collo. Una giacca nera con clips di diamanti ad ogni taschino e sui polsini. Un grande anello di diamante al dito e jeans neri con le bande laterali , la fedora nera in testa. Sembrava così giovane anche se è seriamente avanti con l’età. I moschini lo infastidivano e lui agitava il suo cappello intorno ( svenimento ).
Ha aperto con “Ballad of a thin man”. La folla è impazzita , anche se si trattava di uno stadio la terra ha tremato ed ho potuto sentire la musica passare attraverso il mio corpo.....
Ha cantato con potenza , alternando la voce chiara a quella cupa e gracchiante, cantava con rabbia.
“Forever young” mi ha fatto sbraitare come una bambina , ( non volevo che Bob mi vedesse piangere ma non potevo smettere ), il mio amabile amico russo ha detto che stava cantando per me.
In “Beyond here lies nothin’” ha tirato indietro le labbra e cantato con passione. Il set è stato pieno di grandi canzoni. “Hollis Brown” mi ha fatto di nuovo piangere, il modo come l’ha cantata , di nuovo digrignando i denti con rabbia , dava senso ad ogni parola. Non ho citato ogni canzone del set , ma la loro esecuzione è stata bella ed originale.
Grondante di sudore ci ha cantato “Thunder on the mountain” , Jolene è stata grandiosa. Ero triste durante Watchtower perchè sapevo che era il finale. Per favore , usate ogni recensione negativa come carta igienica. Il miglior concerto che ho mai visto , ancora una volta in fronte a lui. Ora non ho più voce e tutti i muscoli dolortanti per il gran ballare. Non ne posso più che arrivi ottobre per i nuovi show.
 


 

Lake Elsinore, California - The Diamond - August 12, 2009

by R. J. Salo

E’ stato un lungo, lungo e caldo pomeriggio e sera. Willie è stato OK , ma il sound system era scarso. La sorpresa è stato Mellencamp, del quale non sono mai stato un fan. La sua musica è onesto rock n’ roll americano e ogni band che usa la fisarmonica ed il violino hanno il mio voto.
Ora il perchè siamo venuti qui : Per vedere l’uomo.
Mi piacerebbe parlare dei commenti che ho sentito sulla sua voce , ma non lo farò. Io ho sempre capito quello che stava cantando. Lamentarsi della sua voce è come lamentarsi perchè un regalo è avvolto dalla carta.
Molti anni fa c’era una canzone chiamata “Fell my love” , cantata da Garth Brooks , che era la soundtrack di un film. A mia moglie piaceva e mi aveva detto che la canzone era stata scritta da Bob , così l’ho ascoltata e mi è piaciuta. Ma quando ho sentito la versione di Dylan..........mio Dio.
La versione di Garth Brooks suonava come se fosse costata un milione di dollari , tutto era perfetto , la sua voce , bella , come migliaia di altri cantanti prodotti in studio ( senza mancare di rispetto a Garth ).
La versione di Dylan suonava come quella di un ragazzo senza casa che cantava sulla grondaia con una chitarra rotta. Era scura e trascinante , vi tirava dentro.
La voce di Dylan , seppur stanca , è ancora sorprendente, e giovedi sera a Lake Elsinore non è stata diversa.
"Beyond here lies nothing" (con Donnie alla tromba ?) è stata eccitante MA “Love sick” è stata così sparata in faccia che ha sorpreso un sacco di fans mentre molta altra se ne stava andando (?). Ho pensato che era impressionante , ho ascoltato tutta la canzone con la bocca spalancata , completamente senza parole. E’ un dato di fatto , più lo spettacolo andava avanti e più persone se ne andavano.
Summer days e Po’ Boy sono state davvero buone come sempre , ma Highway 61 l’ho sentita troppe volte e devo confessare che mi ha un pò stancato , comunque preferisco sempre la versione di Johnny Winter. Grande shock per i fans di lunga data : Highway è diventata una sorta di rock n’ roll d’avanguartdia con una interminabile jam , ed ora suona completamente differente da come ero abituato a sentirla. La parte strumentale nel mezzo della canzone suonava come una sorta di progressive rock alle mie orecchie. Non potevo crederci , per un minuto mi sembravano gli YES. Ora non vedo l’ora di vederli di nuovo suonarla la prossima volta ( il prossimo ottobre ad Hollywood per me )
Ora , maggiormente, mi è davvero piaciuta Jolene che è diventata molto più hot rispetto alla versione dell’album. Non riesco a togliermi dalle orecchie il suo riff : da da da da da da dum, Jolene.
Se avessi potuto avrei ricominciato tutto da capo , tanto è stato fresco e bello questo Dylan , come un pescillino appena pescato.
Willie e Mellencamp sono stati buoni ma non grandi , Dylan è stato grande. Come sempre.
La gente mi chiede qual’è stato il mio concerto preferito ed io dovrei scieglierne uno , ma poi penso che tutti sono stati i miei preferiti , proprio come lo sarà il prossimo.

 

 

Glendale, Arizona - Camelback Ranch August 11, 2009

Annullato per il troppo caldo

 

Albuquerque, New Mexico - Journal Pavilion - August 9, 2009

by Noel Trujillo

Abbiamo guidato da Albuquerque a Chimayo , circa 90 miglia , per il concerto di Dylan.
Il clima era perfetto e dopo una sosta al Sandia Casino per il buffet , siamo arrivati al Journal Pavillion che è una venue più che adeguata. Così , per gli amanti di Dylan che stavano con noi , mia moglie , fratello , figlia e figli adottivi , io ero stato l’istigatore per farli venire al concerto. Eravamo in 5° fila al centro del palco e vedevamo molto bene.
Avevo visto Dylan un sacco di volte da quando il NET è cominciato e devo dire che questo non è stato uno dei migliori show. Credo che la Sexton/Campbell lineup era più forte e spingeva Dylan molto di più dell' attuale. La loro versione di Summer Days era catarchica , mentre il corrente gruppo suona alto e prevedibile.
Willie and Mellancamp sono stati godibili , ma noi siamo venuti qua per Dylan.
Ho seguito la set list e ne conoscevo l’enfasi. Avevo sentito la maggior parte delle canzoni prima , così Thin Man, Lay Lady, e Summer Days erano adeguate ma non speciali. Delle vecchie canzoni Stuck Inside a Mobile è stata una festa , così come It's Alright Ma, una canzone che è entrata nella mia psiche al principio e la sola canzone di Dylan che posso recitare.
Delle nuove canzoni , Beyond Here Lies Nothing, Beyond the Horizon, e When the Deal Goes Down sono state le prime , per me , abbastanza bilanciate, poi It's Alright Ma, e una scoppiettante Highway 61. Da ricordare nelle nuove When the Deal Goes Down e When You Get to Houston.
Avevo sentito Nettie Moore alter volte prima , ma questa versione era migliore ed il cantato di Bob perfetto.
Gli encore di LARS , Jolene e Watchtower valevano il prezzo del biglietto. Jolene è rock.
Volevo sentire Blin Willie McTell ma non l’ha fatta. Ho letto in alcune recensioni che qualcuno degli spettatori ha abbandonato gli show prima della fine , non ho visto niente di tutto questo ad Albuquerque.
Per finire , chedo che la lineup sia adeguata ed i musicisti di qualità , ma incapaci di spingere lo sviluppo dello show. Loro non incitano Dylan e sembrano suonare per la loro salvezza....e non rispondono a Dylan quando lui li spinge. Ho pensato che ci sono stati momenti dove assoli ed improvvisazione avrebbero potuto sollevare il tono dello spettacolo e portarlo su un piano più alto , ma non ce ne sono stati. Aspetto sempre Blind Willie.

 

 

Lubbock, Texas - Texas Tech University - Jones AT&T Stadium - August 8, 2009

by Michael Nave

Bob Dylan è venuto per la prima volta nella città natale di Buddy Holly in 18 anni .
Questa notte è il mio 5° show di questo tour.
Lo show è stato unico fin dall’inizio. E’ stato il primo dei 5 che ho visto che è cominciato più tardi e Dylan aveva un sorriso sulla sua faccia prima ancora di suonare le prime note.
Le sole canzoni che hanno fatto parte della set list della sera prima sono state Highway 61 e Thunder On The Mountain.
Ha cominciato lo show alla tastiera. Ha passato molto tempo al centro del palco , staccando il microfono dal supporeo , camminando per il palco , cantando e ripetendo l’intero processo.

Sembrava sorridere molto più di quello che gli avevo visto fare nei precedenti show. Per me , nella 5° fila , la performance di Dylan e la unica set list hanno reso gradevolissimo lo show , senza sapere quale canzone sarebbe venuta dopo , e lui sembrava sempre molto coinvolto in ogni cosa , rimanendo molto animato per tutto lo show. Gli highlights per me includono l’opener Maggie’s Farm , così come Love sick e Blind Willie McTell. Il set principale è finito con Thunder on the mountain , ed è sembrata un’eternità il tempo prima che Bob e la band tornassero sul palco per gli encore.
Durante questo tempo ho visto i tecnici che lavoravano affannosamente sui monitors , finche le parole dei testi delle canzoni non sono riapparse. Ero speranzoso che Bob volesse omaggiare Buddy Holly , ed ho visto Bob parlare con Tony con Donnie li vicino , George ascoltava , spiegando loro la progressione degli accordi , mostrando a Tony dove mettere le dita sul manico del basso.
E dalle prime note ho capito che il mio desiderio stava per avverarsi , una vera ed ispirata , speciale , versione rock di Not fade away. Molte gente del pubblico dava l’impressione di sapere che si trattava di una canzone di Buddy ed erano molto coinvolti. E’ stata un’appassionata versione e sembrava che Dylan aspettasse da lungo tempo di suonarla.
Alla fine del pezzo George ha picchiato duro sul rullante e con una rullata sono entrati in LARS , questa è stata la miglior versione dei miei 5 show. Difinitivamente, la note di Lubbock è una di quelle da ricordare

 

 

Grand Prairie, Texas – Quik Trip Park August 7, 2009

By Dusty Somers

Annunciare che qui si può vedere una leggenda vivente esibirsi in concerto può essere divertente o deludente , principalmente dipende da quello che vi aspettate. Quando si va a vedere Bob Dylan è difficile non aspettarsi grandi cose , ma temperare i vostri principi sull’uomo è definitivamente necessario.
Si , lui fa ancora musica vitale , e si , può farlo dal vivo , ma è anche vicino ai 70 anni , ed è in tour da così tanto tempo , e non c’è da stupirsi se la sua voce non è più quella che ti aspetti.
Questo inimitabile borbottio che la sua voce ha sviluppato in un certo senso aggiunge un nuovo elemento di rock sporco al suo lavoro classico , e questo non si poteva negare mentre Dylan stava lottando per portare alla fine il suo set al QuikTrip Park in Grand Prairie, Texas. Dylan chiaramente si sta ancora divertendo , la band suonava stretta intorno a lui e non ci sono state apparenti o inevitabili anomalie di suono che sono tipiche di questo genere di spettacoli , tutto si è prestato ad una esperienza estremamente piacevole.
Chiaro , Dylan non era la sola attrazione della serata , con Willie Nelson e John Mellencamp che facevano l’apertura prima di lui.
Quando Dylan è salito sul palco è diventato evidente che la maggior parte dei fans erano eccitati.
Partenza con “Leopard-Skin Pill-Box Hat” che sarebbe stato l’unico pezzo da Blonde on Blonde in un set dominato da canzoni tratte da albums più recenti , Modern Times e TTL , più qualche classico degli anni 60’.

E’ stato un set , come molti di Dylan di questi tempi penso , disegnato apposta per catturare i fans del materiale vecchio mentre lui fa ricordare che tutt'ora sta producendo musica di qualità. Non disturba che lui adatti il vecchio materiale ad un sound orientato ad un simil-rock come quello delle canzoni attuali. Venerdi sera è stato rock n’ roll , non c’era un cantautore folk di nome Dylan sul palco.
Ora, le recenti disapprovazioni che ho letto sui suoi concerti possono essere atribuite a queste ragioni. Lui non interagisce col pubblico ( una breve citazione dei membri della sua band ma nient’altro tra una canzone e l’altra) , la sua voce lascia molto a desiderare , ed ha alterato tutti i suoi classici in modo tale da diventare impossibile essere riconosciuti . In effetti, sarebbe stato quasi impossibile l'identificazione di "Like a Rolling Stone", senza conoscere il testo della canzone, ma lui non si preoccupa di cantare qualcosa di vicino alla melodia originale.
Ma sapete , Dylan non ha proprio niente da dover dimostrare. Se vuole reinterpretare le sue canzoni chi può dire che non sono affari suoi ? Per quello che riguarda l’interagire con il pubblico sarebbe una bella cosa , ma che si adatterebbe a malapena al personaggio Dylan. E anche se la sua voce ha chiaramente visto giorni migliori, lui sa ancora come mettere su uno spettacolo emozionante e musicalmente solido.
Come canta in “Spirit on the water” : You think I'm over the hill / You think I'm past my prime / Let me see what you got / We can have a whopping good time.” Dylan ha definitivamente passato la sua primavera , ma ha conservato sempre quella parte dei tempi buoni veramente bella.

 

 

Corpus Christi, Texas - Whataburger Field - August 5, 2009

by Karl Garcia

Finalmente il giorno del concerto è arrivato. Abbiamo lasciato McAllen intorno alle 10,30 a.m. , le 150 miglia di viaggio sono passate velocemente. I primi ad arrivare sono stati un gruppo di ragazzi alle 15,00. Ho potuto ascoltare il suono di alcuni strumenti nel sound-check. Le mie nipoti ci hanno raggiunto in testa alla fila un’ora prima dell’apertura dei cancelli.
Dopo l’esibizione dei Wiyos , Nelson e Mellencamp , quando le ombre della sera stavano calando , è stata la volta di Bob e della sua cowboy band.
L’apertura è stata una versione rock di “Watching the river flows”. Il sound era alto ma chiaro , così le note della chitarra di Dylan hanno invaso la notte. La band si è immediatamente lanciata in una versione introspettiva di "Don't Think Twice, It's All Right" , la voce di Bob e la chitarra erano ben distinte quando la canzone ha preso il tempo dal contrabbasso di Tony Garnier.
Finita la canzone , il palco si è fatto buio e quando le luci sono tornate Dylan era dietro la sua tastiera e cominciava l’intro di " 'Till I Fell In Love With You". Momenti della canzone , Bob ha preso l’armonica ed è venuto al centro del palco facendo un assolo accattivante , ed ha continuato a sottolineare le strofa con note di contrappunto.
Nella seguente , il mood è cambiato immergendosi nell’aria fluttuante di "Spirit on the Water" .
La band suonava unita e mia figlia maggiore era deliziata dalla rete che la voce e l’armonica tessevano nell’interludio musicale.
La band ha continuato con "Rollin' And Tumblin' " , con Denny alla slide-guitar che dava un’aria Texas-stile boogie. Bob pigiava i tasti senza paura , urlando ogni versetto come se avesse la febbre mentre la band cercava di adeguarsi al suo ritmo.
Tutti hanno cercato di adeguare il respiro quando la band ha cominciato "Workingman's Blues #2" , e Dylan sembrava amminire il pubblico con ogni parola … "bring me boots and shoes!".
Il mix era cresciuto di volume facendo eco contro le mura dello stadio quando hanno cominciato "Tweedle Dee", una delle canzoni preferite da mia figlia minore , l’atmosfera era molto vivace.
Abbiamo quindi deciso di avvicinarci al campo per avere una visuale migliore. Non potevamo scegliere un momento più adatto , quando i cupi cenni di "Ballad of A Thin Man" hanno cominciato a strisciare su di noi. Il sound-mix era molto meglio vicino al palco , e si potevano vedere le sottigliezze delle luci , la creazione di un’aura blu sulle ombre dei membri della band che si stagliavano sul fondo nero inchiostro che fluttuava nella brezza.
Alla distanza di 25/30 piedi Dylan sembrava immenso come la vita.
Allora si è buttato in una ringhiante versione di "Highway 61 Revisited". Era consolante essere in compagnia di mia moglie e delle nostre figlie mentre la musica aspra risuonava intorno.
Improvvisamente piccole chiazze di luce hanno invaso il palco , ed i temi delle precedenti canzoni si sono fusi in una versione senza tempo di "Nettie Moore". Dylan cantava senza sforzo e le parole della canzone rispecchiavano il tono etereo della canzone .
"Thunder On The Mountain" è esploso sul palco e noi siamo ritornati alle nostre poltrone , ho sentito che la musica era più forte che all’inizio e rimbombava contro lo stadio. Abbiamo dovuto premere le dite sulle orecchie per il resto dello show per evitare il dolore. Ho paura di aver contribuito alla perdita dell’udito della mia famiglia ! La musica sarebbe suonata bene anche senza quel volume non necessario “Vergogna ai malvagi tecnici del suono!”.
La parte principale del programma era finita. Il crescendo degli applausi ed i sorrisi hanno presto richiamato il gruppo sul palco. Bob è sembrato veramente divertirsi durante LARS , la bluesy Jolene ed una davvero catarchica versione di Along the Watchtower" nella quale Dylan ha detto "Thank you, friends" dopo aver presentato la band. Mentre scomparivano nell’ombra del retropalco la luna era alta e grande nel cielo , spero di ripetere presto questa esperienza.

 


 

Round Rock, Texas - The Dell Diamond - August 4, 2009

Charlie Sexton si unisce alla band di Dylan

By Joe Gross

Giovedi sera Dylan , Nelson e Mellencamp hanno tenuto il loro show al Dell Diamond , e tutto è sembrato essere un fan-service. Ecco qui le canzoni che vi piacciono gente ( Mellencamp ha persino chiesto se qualcuno era in mood nostalgico , hum , è questa un’altra ragione per tutta la gente qui ?).
Certo , il calore era bollente , ma l’atmosfera era quella di una partita di baseball , birra in abbondanza , e hot dog per andare in giro.La folla ha avuto anche la possibilità di girare per il campo, (ma conquistare una base e tornare alla home non era possibile).

Bob Dylan , d’altro canto , ha presentato un altro tipo di fan-service. Dopo poche canzoni , inclusa l’opener “Rainy day women” ( la canzone più sopravvalutata di Dylan o semplicemente la cosa più sopravvalutata di tutti i tempi ? ) e una “This wheel’s on fire” che faceva venire da grattarsi la testa , l’ex-chitarrista di Dylan , Charlie Sexton , si è unito al gruppo. La sua presenza sembrava tranquillizzare Dylan e Charlie ha distribuito calci di energia fino a farla schizzare al top.
A tratti Sexton sembrava flirtare con Dylan che ha suonato l’organo per la maggior parte della serata.
Charlie pareva giocare con Dylan ( mi sono laureato in tournèe con lui , gli altri devono ancora farne di strada ).
Canzoni come “Honest With Me,” “Tweedle Dum and Tweedle Dee” e la maestosa “Highway 61” brillavano nella luce dei magnifici assoli di Sexton.
“Ain’t talkin’ “ ha avuto una profonda interazione , un bel groove con il violino di Donnie Herron.
“Like a Rolling Stone,” “Jolene” and “All Along the Watchtower" sono stati gli encore perfetti , quest’ultima caratterizzata da un “malvagio” assolo di Sexton.
Così , parlando di fun-service , chiunque rimarrà legato a questa meravigliosa notte ?
 

 

The Woodlands, Texas - Cynthia Woods Mitchell Pavilion - August 2, 2009

by Kim Morgan : (fonte: http://blogs.chron.com/woodlands/archives/2009/08/dylan_disappoin.html

Dylan delude al Pavillion concert.

Willie ha vinto con il pubblico e Mellencamp ha fatto ruggire i fans , ma Dylan non così tanto.
Più di 10.000 persone erano accalcate nel The Cynthia Woods Mitchell Pavilion il 2 agosto per vedere un trio di musicisti leggendari , Nelson Mellencamp e Bob Dylan.
Una che conosce la musica di Dylan da più di 30 anni mi ha detto che non poteva credere alle sue orecchie quando ha sentito cantare Dylan dal vivo.
“ Lui ringhia le parole , per cui non si riesce a capire “ ha detto “ Nessuno era entusiasta , nessuno. Almeno un terzo della gente se ne è andata a metà del suo set. Entro la fine del concerto oltre la metà di loro avevano già messo la macchina nel loro garage”.
Il columnist dell’ Houston Chronicle Entertainment , Andrew Dansby , ha detto che attualmente c’è un sito con un intero forum dedicato alle uscite dagli show di Dylan provocate dalla disapprovazione . Ma Dansby pensa che la gente era semplicemente confusa.

“C’è un certo contingente di Dylan fans che pensa che che lui stia per tornare con la chitarra acustica e l’armonica per suonare un’ora di Hits degli anni 60’ “ dice Dansby “ Lui non è proprio più quel ragazzo. Ho parlato anche con qualcuno che ha detto che è stato uno dei migliori show di Dylan che avesse mai visto”.
Dansby concorda sul fatto che la voce di Dylan era molto grezza e che era difficile capire qualcosa.
“ Ha svuotato il posto “ ha detto Dansby “ Io dico che il 10/15 % del pubblico se n’è andato dopo le prime tre canzoni”.
Potete leggere la recensione completa di Dansby qui , e vedere la galleria delle foto qui , anche se Dylan ha bandito le macchine fotografiche dai suoi concerti.
Eravate al concerto ? Cosa ne pensate ?

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by Bengt Lindell

Finalmente il 2 di agosto è arrivato. Mia moglie Pat ed io siamo andati a Welsh , Louisiana , da sua sorella Georgette e suo marito John. E’ stato un grande viaggio fino ad Houston , con una bella comitiva. If you ever go to Houston , meglio tardi che mai.

Alle 17,30 – giusto in tempo – I Wiyos di Brooklin aprono lo spettacolo,
Quattro ragazzi con strumenti che suonavano come qualcosa che Bob Dylan avrebbe sentito durante il suo theme Radio Hour. Hanno fatto un gran lavoro , considerando lo sgradevole compito di aprire un evento come questo.

Poi è arrivato Willie Nelson e la sua band. Che posso dire ? Willlie ha ricevuto la più rumorosa ovazione della sera , come se fosse apparso il Re Willie I° del Texas.
Lui è un professionista , nessun dubbio , è meticoloso , sorridente , gettava per aria il cappello e raccoglieva e si metteva in testa quello che gli la gente gli buttava , poi si rimetteva il suo , e via così. Ha massacrato diverse canzoni , inclusa Me and Bobby McGee di Kriss Kristofferson . Nonostante questo ci sono stati momenti mozzafiato , inclusa la meravigliosa performance di Always on my mind.

Poi è toccato a John Mellencamp che ha suonato un sorprendentemente set molto energico. Ha fato un gran lavoro. Personalmente preferisco le canzoni che canta da solo senza la band , ma la sua band è stata grande. Non sono un conoscitore di Mellencamp , così non posso elencare i titoli delle sue canzoni , comunque la mia preferita è stata una canzone che parlava di sogni , perchè i sogni possono cambiare le cose.

Poi è stata la volta di Dylan. Cosa suonerà ? come sarà il sound ?
La musica orchestrale dell’intro ha cominciato a suonare , le luci si sono attenuate : ""The poet laureate of rock 'n' roll. The voice of the promise of the '60s counterculture. The guy who forced folk into bed with rock, who donned makeup in the '70s and disappeared into a haze of substance abuse, who emerged to 'find Jesus,' who was written off as a has-been by the end of the '80s, and who suddenly shifted gears and released some of the strongest music of his career beginning in the late '90s."

Lo show è cominciato con Leopard Skin , Bob alla chitarra sembrava infuocato , la band ben unita.
Sembravano buoni , Bob vestito in nero e cappello bianco , i ragazzi in giacca bianca e pantaloni neri. Sembravano forti ed hanno suonato forte.

La seguente è stata “It ain’t me babe” , una solida versione , finita con qualche solo di Bob alla chitarra.
Poi Rollin’and Tumblin’ , Bob ora è alla tastiera dove rimarrà per il resto dello show.
Le cose sono calate un pò con il quarto pezzo. "Trying To Get To Heaven Before They Close The Door." Il cantato di Dylan era sincero , ha preso l’armonica per diversi pezzi di grandi assoli.

La seguente è stata Tweedle Dee & Tweedle Dum. Non ho mai preso questa canzone tropppo seriamente. Probabilmente è più divertente da suonare e cantare che da sentire. Ma era rock e OK.
IF You Ever Go To Houston. Non pensavo che Dylan suonasse questa canzone anche se la scelta era ovvia. Ma , è piaciuta a tutti. La canzone ha un grande groove ed una grande melodia.
"It's All Right Ma" è stata la successiva. Le nostre sedie erano un pò indietro , Bob sembrava divertirsi , ha fatto qualche passo di danza e anche ridacchiava un pò. "It's Al Right Ma-a-a-a-a, It's life And Life O-o-only."
Il pezzo seguente è stato un valzer , una intima performance di "When the Deal Goes Down." La grande Cynthia Mitchell Woods Arena in Woodlands si è fatta attenta , di nuovo un grande assolo di armonica.
Dopo questo valzer è arrivato un grande classico del rock , God said to Abraham, kill me a son". La Highway 61 congiunge il Minnesota con il delta del Mississippi e la Louisiana. La canzone ha il senso completo del mondo dylaniano.
Nettie Moore è stata la seguente , versione intimistica e grande assolo di armonica , Vai Ragazzo !
L’ultima canzone del set regolare è stata “Summer days”. Le familiari chitarre risuonavano nell’arena. Alla fine Donnie ha suonato la tromba , ma potrei essere stato il solo a non averla sentita, comunque , durante tutto il set di Dylan il sound era così-così , ma potrebbe essere stata colpa dei nostri posti , comunque eravamo seduto di fianco al banco del mixer.

Gli encore , una maestosa LARS , con la gente che ballava e cantava il coro , poi Jolene , non così grande , realmente .
Prima di All along Dylan ha presentato la band. Penso che la canzone sia stata un tributo a Jimi Hendrix “the wind began to howl” e George Racile dietro la batteria è diventato un tuono.
Il concerto è stato grande , con Dylan che come al solito che non ha detto una parola , però , prima di lasciare il palco il nostro eroe ha messo la mano sul cuore e sembrava sincero. Ultima osservazione , i biglietti erano troppo cari , "It's alright ma, it's greed
and greed only .."

 

 

Alpharetta, Georgia - Encore Park - July 30, 2009

by Brian Jordan

Avevamo i migliori posti per vedere , di fronte al palco , 5 ore di spettacolo dei migliori interpreti della Musica americana.
Molto è stato scritto circa l’abilità di Willie Nelson di stabilire una connessione col pubblico attraverso i suoi sorrisi e la sua musica , e devo dire che è vero , anche questa notte , tutti quanti quelli che erano intorno a noi sorridevano e portavano magliette e cappellini di Willie. Lui è un vero professionista e sa come farsi amare dal pubblico.
Non mi aspettavo di gradire lo show di Mellencamp così tanto. Vero solido rock da una band molto in sintonia.
Dopo è venuto Dylan , appena si era fatto scuro e cominciava a piovere un pochino.
Ha suonato le prime due canzoni , Watching the river flow e Don’t think twice alla chitarra e le cose hanno funzionato.
Poi ha preso il suo posto dietro alla tastiera per il resto dello show.
La seguente è stata Lonesome days blues , seguita da Hard rain ed è stata proprio in questa che la band è sembrata avere problemi col nuovo arrangiamento. Stu e Denny tenevano gli occhi fissi su Dylan per captare indizi , mentre Herron sfruttava a suo vantaggio la posizione sul palco per non perdere di vista le mani di Bob sulla tastiera.
La band sembrava molto tesa e attenta alle varie canzoni , è stato più tardi , quando hanno suonato le canzoni più eseguite nel tour che si sono rilassati un pò suonando più disinvoltamente.
Quando hanno trovato un feeling abbastanza confortevole da avere sufficiente approvazione da parte di Bob , si sono lasciati andare alla loro considerevole abilità. Il cantato di Bob era chiaramente capibile. Alcune delle colpe potevano chiaramente essere attribuite al mixer , ma penso non sia semplice trovare un buon compromesso per la voce rasposa , ruggente e baritonale di Bob. Questa può funzionare bene in studio , e l’ultimo album ne è la dimostrazione , ma dal vivo è un’altra cosa. High water è stata come l’alta marea , Bob e la band suonavano grandi , Po’ boy è stata bella da sentire e Bob è sembrato divertirsi molto con questa piacevole canzone.
Tweedle dee sembra andare nella set list per sempre , ed è difficile immaginarne perchè scelga sempre questa , con un repertorio così vasto come quello di Dylan a disposizione , ma la band l’ha suonata bene.
Workingman blues ha funzionato. Highway 61 ha avuto la folla ai suoi piedi una volta che è stata riconosciuta. E’ stata di gran lunga inferiore alle versioni che ho sentito con Charlie e Larry , ma forse dovrei semplicemente dire che la nuov lineup si adatta al modo di suonare e di cantare di Dylan.
Ain’t Talkin’ e Thunder on the mountain sono state le ultime prima degli encore , ed in questa fase i chitarristi sono sembrati più a loro agio con i loro ruoli che in queste canzoni li lasciano un pò più liberi di esprimersi.
Rollling stone e Jolene , seguite dal gran finale di Watchtower. Watchtower è stata strana , Bob evidentemente giocava col suo modo di cantare e con le parole.
Ovviamente è stato divertente , come dimostravano i suoi grandi sorrisi , ed effettivamente è scoppiato in una risata tra una strofa ed un’altra.
Suppongo che dovendo cantare da anni sempre la stessa canzone deve cercare qualcosa di divertente , tutto sommato una notte davvero godibile . Grande rivedere Bob dopo 3 o 4 anni di assenza. Aspetto di vederlo di nuovo dopo che la band avrà avuto il tempo per avere più coesione.
 

 

 

Simpsonville, South Carolina - Heritage Park Amphitheatre - July 29, 2009
 
 by Scram Alexander
 
 Dylan gode della libertà di una touring band che lo sostiene come una consistente a valida dinamo, muovendosi da strumento a strumento con una rimarcabile energia puntualizzata dalle più potenti liriche e fraseggio che ho visto nella sua intera carriera. La sua  voce ruggisce come un leone , scava con gli artigli , come una pantera ha eseguito uno splendido ed elegante insieme di canzoni. ,  incluse le nuove canzoni e le vecchie e qualche improvvisazione sui testi che erano sardoniche , umristiche , viscerali come sempre.
Grazie Dio per l’amicizia geniale fra Bob Dylan e Tony Garnier che è come il colonnello della band che lavora al fianco del generale.

 

Durham, North Carolina - Durham Bulls Athletic Park - July 28, 2009

Review by Jon Putnam

Il set d’apertura è stato quello dei Wiyos , un gruppo curioso che sembra uscire direttamente dal 1929.
Non sò quanto autentico sia il loro old-time blues , ragtime , una miscela di jugband , ma vedere qualcuno con il washboard/mini piatti/combinazione di strumenti da bicilcetta con la tromba che fa il verso del corno , cantando un vecchio blues attraverso un megafono non è qualcosa che si vede tutti i giorni.
Willie Nelson ha suonato un bel set e Mellencamp è stato indubbiamente energico.

Ora veniamo a Bob...ci sono state un sacco di critiche alla sua band , e penso , la colpa sia da cercare nel confronto con la tanto lodata Larry Campbell/Charlie Sexton lineup , e questa , se è una colpa deve essere divisa fra tutti.
Dubito che Freeman e Kimball sia incapaci di fare degli assoli estesi , mi sembra che non lo facciano dietro ordine di Bob , e che questa non sia qualcosa che la band sta facendo da molto . Per quanto sarà difficile , penso che si dovrebbe giudicarla per quanto la band sta facendo al momento o almeno a breve termine.

Bob ha suonato la chitarra per i primi due pezzi...Cat’s in the well mi è piaciuta , non è una grande canzone , e tipicamente , penso che la voce di Bob sia stata troppo alta nella prima canzone così che non si poteva capire cosa stesse dicendo , e nemmeno la sua chitarra si sentiva molto , ma penso che questo sia dovuto al fatto che quando è di fronte al palco usi un altro microfono al posto di quello solito alla tastiera.
Don’t think twice è stata una versione decente , Bob ha fatto qualche assolo decente di chitarra , ma il volume della chitarra era ancora troppo basso e quello della voce ancora troppo alto.
Da lì , il suono è migliorato notevolmente quando si è trasferito alla tastiera. Dovrei ammettere che , mentre negli anni passati , Bob poteva essere pigro con la voce , il suo fraseggio , la sua energia e chiarezza è stata qualcosa di migliore , se non il meglio che io ho mai sentito nei sette show che ho visto fin dai tardi anni 90’.
Il triumvirato elettrico da Love and Theft è arrivato in versioni piuttosto decenti....è difficile perdere la serie di solos che di solito attacca Summer Days ma , per quello che questa band sta cercando di fare , la prestazione è stata vivace ed il canto era una tacca sopra.
C’è stato un elegante breakdown fra le poche strofe di Tweedle Dee , probabilmente la canzone in scaletta per questa serata doveva essere Po’ Boy dallo stesso album. Estrapolata dalla versione di studio con l’addizzionale degli strumenti dal vivo , è stata eseguita con uno swing ripetuto ed è suonata grande con la bella prestazione vocale di Bob.
Tutto io resto è stato come la ruota del mulino , che gira sempre allo stesso modo , abbastanza piacevole da guardare , nulla che però sarebbe stato vincente con le precedenti versioni dal vivo dei brani.
L’esecuzione di It’s alright ma è stato è stata bella con un buon arrangiamento , la cosa sfortunata con questa canzone , per quanto possa essere buona , è che il canto è troppo veloce per il borbottio attuale di Bob , che suona non molto chiaro vocalmente , che è un peccato perchè è uno dei suoi testi migliori.
A mia moglie è piaciuta più di tutte Highway 61 , e devo dire che , per quello che doveva essere , è stata fatta molto bene , ben suonata e con molta energia – Recile alla batteria ha davvero tenuto su il tutto – ma mancano sempre gli assoli , idem per la finale Watchtower.
Il punto più basso è stato probabilmente quello delle canzoni da Modern Times , Behind the horizon il peggio della serata , buona a nulla , la strumentazione impastata e la canzone poco interessante. Nettie Moore è suonata buona , e la voce di Bob era molto bella , ma non so , per quanto possa essere buona la canzone , se sia qualcosa che debba essere suonata dal vivo , tranne almeno per una impostazione più intima di tutto lo show.
Per quanto riguarda i nuovi brani , Jolene è stata una delle migliori canzoni della serata , il canto di Bob di nuovo meraviglioso , particolarmente nel ritirnello.
Houston ha un suo tiro , ma avrebbe potuto rendere di più se il lavoro della steel guitar fosse stato più udibile.
A questo punto , dovrei essere d’accordo con tutto quello che ho letto , Donnie Herron potrebbe anche non esserci perchè non si riesce mai a sentire niente del banjo , della steel guitar o del violino che sta suonando , che è un vera vergogna perchè con questa realtà della band , più votata al ritmo d’insieme che agli interventi di collegamento e degli assoli , il suo intervento nel mix generale potrebbe dare molto di più , invece così non serve a niente.
Comunque un buono show , così sono stato felice di aver visto Bob , particolarmente per la sua bella voce e per l’energia che ci ha messo .
Per la parte debole dello show , la set list non era delle migliori , io spero in futuro in un set più avventuroso.
Aggiungo che , probabilmente , è anche dovuto ai precedenti set che sono sembrati migliori con i loro greatest hits , alla diversità della folla ed al tempo sul palco abbreviato per far posto a tutti. Sarebbe bello poter sentire qualche canzone di quelle nuove in più , perchè penso che il nuovo album sia un buon album per l’estate , e molte canzoni , come Beyond here lies nothing , Shake Shake Mama ed It’s all good in particolare , sarebbero adatte a questo corso di metà estate , per gli shows afosi all’aperto nelle notti estive.
Speriamo in qualcosa di più dopo l’esperienza di questo tour.
Una nota per Bill Pagel , davvero tante grazie per il mantenimento del suo sito sempre aggiornato sul tuor di Bob.

 

 

Norfolk, Virginia - Harbor Park - July 25, 2009

by Charles Robison

Che grande notte per un concerto al ballpark ! Una bella , calda , ( non troppo calda ) serata di sabato di luglio.

I Wiyos hanno cominciato e sono stati accolti bene dal pubblico. Mi piace vederli in una piccola venue che non disperde i loro scarni arrangiamenti. Willie è venuto dopo ed ha suonato un gran set , i suoi usuali hits , qualche canzone di Hank e qualche canzone nuova che hanno catturato la folla che era venuta al concerto. Non sono mai stato un grande fan di Mellencamp ma lui e la sua band sono davvero rock. Una grande set list con l’ highlight che è stato una versone “a cappella” di “Cherry Bomb”.

Ora , su Zimmy , Grande , grande , grande Show. E’ cominciato con un’energica versione di Rainy day women , seguita da It ain’t me babe e da una smanettante versione di The leeve’s gonna break che ha messo in vergogna la versione dell’album.
Make you feel my love è stata una gradita sorpresa. Il set era pieno di numeri rock come High Water, Thunder on the Mountain, and Highway 61Revisited.
Gli encore sono stati prevedibili , ma mi è piaciuto il recente arrangiamento di LARS e Watchtower.
Dylan e la sua band li hanno davvero stravolti.
Il mio unico rammarico in questo show è stata la mancanza di brani dal nuovo album. Ho notato che finora ha suonato soltanto 4 o 5  dei nuovi brani di TTL in questo tour , cosa che mi ha creato disappunto perchè aspettavo veramente le canzoni nuove.
Quando ho ascoltato l’album per la prima volta , ho pensato che qualcuna di queste canzoni avrebbero acquistato un groove diverso sul palco. E per le poche da questo album , le ha presentate sul palco con molta aggressività. Comunque è stato un grande show. Non vedo l’ora che ritorni di nuovo da queste parti !.

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Review by Mike Hodnett

Abbiamo programmato le nostre vacanze per questo show per vedere le tre star della lineup.

Il Ballpark è veramente grazioso , ma ho avuto l’impressione che fosse troppo piccolo e che questa cosa abbia indispettito il pubblico.
Erano previsti pesanti temporali , ma ci hanno detto che non era possible introdurre ombrelli , fortunatamente la pioggia non c’è stata.
In contemporanea c’era un concerto dei Kid Rock e dei Lanyard Skynyrd a Norfolk , quindi questo ha sottratto di certo pubblico al Ballpark che avrebbe potuto essere più affollato..
Il sound system era eccellente per tutti gli artisti. Il brano d’apertura di Bob , Rainy day women non sbaglia mai nel compiacere la gente. Ain’t me babe è stata chiara e piacevolmente rock. Make you feel my love è stata sorprendentemente simile alla versione dell’album.
Se poptessi capire una cosa di Bob , come fa a decidere di volta in volta quali canzoni fare ?
Po’ Boy e Workingman blues sono state Ok.
Concordo con le alter recensioni circa Ain’t Talkin’. É il punto più alto ed una delle sue canzoni più importanti.
A parte questo , il set ha avuto qualche canzone di troppo da Modern Times , io avrei preferito più canzoni da TTL.
Ma non voglio criticare , i suoi spettacoli sono come avere il denaro in tasca e spero in futuro di vederne ancora.

 

 

Aberdeen, Maryland - Ripken Stadium - July 24, 2009

by Mary Ailes

Bob Dylan ha suonato le prime due canzoni e poi è venuto al centro del palco con l’armonica per la mia preferita Forgetful heart. Tutto il resto l’ha suonato alla tastiera.

Questa è una delle prime performance dove lui con la tastiera in fronte al pubblico ed interagendo con esso mentre suona e canta.
Quando ha finito Thunder on the mountain ha fatto uno svolazzo alla folla , cosa che non gli ho mai visto fare. Era pieno di energia e la sua voce era la migliore che ho mai sentito dal vivo, cantava davvera tirando fuori il cuore.
Forgetful Heart è stata inquietante, era pieno di energia quando è venuto al centro del palco con la sua chitarra , cosa che ha fatto solo negli Stati uniti. Il suo oscar era sull’amplificatore vicino alla tastiera.
Dopo una apertura con una canzone sconosciuta ,( non riesco a prendere il nome ) , Willie Nelson ha eseguito tutti i suoi standard ( per me suonavano tutti uguali , nella stessa tonalità , con lo stesso tempo ) . Le nubi della tempesta si stavano ammassando , poi tuoni e fulmini si sono scatenati costringendolo ad abbandonare il palco.
Ho seguito un migliaio di persone che si erano riparate sotto un tendone , che ad ogni lampo dicevano oooooh , ed ad ogni tuono uuuuuuuh , sembrava il pic.nic del 4 Luglio.
L’intera notte sembrava il pic-nic del 4 luglio , nel parcheggio c’erano una quantità di famiglie con i loro bambini , coperte stese dappertutto e bambini che correvano giocando.
Naturalmente , durante la tempesta , ognuno si è riparato come poteva in attesa della fine del diluvio.
Nello stesso tempo , durante la tempesta , il convoglio di Bob Dylan è arrivato scortato dalla Polizia , e la gente agitava le mani per salutare il convoglio di camion , bus ed auto della polizia , mai visto niente di simile.
Allora , finalmente , il sole è spuntato e le nuvole se ne sono andate , la pioggia ha smesso di cadere e tutti sono ritornati alle loro sedie , è stata la folla più felice che io abbia visto in un temporale.

Poi è arrivato John Mellencamp ed è stato terrificante. Aveva un’enorme energia , sembrava al massimo della forma , ed ha suonato una grande varietà di musica , dai vecchi rock al folk blues. La sua voce era stellare , ha fatto la mia preferita , Small Town , con la chitarra acustica.

Adesso è il turno di Bob Dylan e la sua band. La folla si è girata verso il palco , il gruppo di Willie Nelson stava bevendo birra ai tavoli di alluminio raccontandosi storie dell’ultima estate alla taverna di Uncke Earl.
La maggior parte el pubblico era fra i 20 ed i 30 anni , un migliaio di loro erano lì per lo show di Dylan , e conoscevano anche le canzoni.

C’erano quattro ragazzi giovani , con capelli corti che hanno cominciato a parlare ad alta voce all’inizio del set di Dylan , si gridavano l’un l’altro come non riuscivano a capire cosa Dylan stesse cantando. “ Che dice ?” gridavano agli altri , “Cosa sta cantando , non riesco a capirlo !”. Mi sono rivolta a loro come se fossi la loro madre e ho detto “ Ascoltatelo , tacere ed ascoltare !” La gente intorno si è messa a ridere.

Tutto procedeva troppo velocemente , di nuovo , la mia preferita della serata è stata Forgetful Heart , ma LARS è stata particolarmente divertente , specie quando la folla cantava il coro , infatti , ad un certo punto , Dylan ha smesso di cantare e ha lasciato che il pubblico continuasse. Che anno è questo ?

Negli encore ha cantato Jolene ma non ho potuto far caso se l’aveva scritta per Dolly Parton dopo averle detto di no per un duetto con lei in un album. “Cara , io sono il re – dice Dylan – e tu sei la regina”. Naturalmente doveva essere qualcosa di completamente differente – questo è il divertente – è proprio divertente il modo col quale dice “Queen” , con la voce nasale stile 1980 “Queeeeeeeeeen”
Lo show si è concluso troppo presto , dopo di che Dylan e la sua band si sono diretti verso i loro bus. Questa volta si sono presi un break lungo dopo Thunder on the mountain prima di tornare per gli encore. Infatti , dopo aver finito Thunder ha fatto quel drammatico svolazzo con le mani come per dire “Voilà” .
Poi ci sono stati i tre pezzi di chiusura con ultimo All along the watchtower con l’arrangiamento di Hendrix , che ha sottolineato in maniera mistica la fine dello show.
Uscire con la macchina è stato il secondo dramma della serata.
Siamo rimasti fermi per 40/50 minuti e nessuno si muoveva nel parcheggio. Sapevo che c’era una sola via d’entrata e d’uscita , ma questi sono stati quasi 50 minuti di immobilità ingiustificata. La gente ha spento i motori ed ha ricominciato a parlare di nuovo , ma per i pochi che hanno cominciato a strombazzare i loro clacson il tempo non passava più.
Poi ho capito , tutto era bloccato per permettere al convoglio di Dylan , scortato dalla polizia , di lasciare il parco verso la 95 per il prossimo concerto. Tutti abbiamo dovuto attendere che il Re se ne fosse andato.


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by Todd Holden silverbird

Forgetfull Heart….trattamento completo , Bob al centro del palco , spot su di lui…ben fatto….

Leopard Skin Pill box hat...sempre un Hit.

Levee's Gonna Break, in linea con la tempesta che ha interrotto lo show....

Spirit...debole , e diventava sempre più debole....

Nettie Moore...Gesù Cristo……su di nuovo….ben fatto Bob Dylan Band….

Thunder on the Mountain...ancora in tempo….nessuno è stato colpito dai bulloni che si sono rotti durante il set di Willie , che ha dato il nulla osta per il set di Mellencamp....del quale non avevo mai sentito o comperato niente....non è stato male....ha fatto bene...

Jolene...in linea di massima ha fatto il suo lavoro….e così….

Per i dollaroni , il talento era li per suonare e non per farsi un giro....spiacente per i disagi e la lavata che abbiamo preso , ma cazzo , è uno stadio , una notte di luglio ed il meglio di qualcuna di queste icone che potrebbe anche non passare più da queste parti...letteralmente o figurativamente....

Lo show viaggiante continua….con tutti i migliori auguri di questo supersuonato della contea di Harford , Maryland.

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Review by Bob Cohen

Il Cal Ripken è uno stadio minore di base-ball situato ad Aberdeen , una piccola cittadina nel nordest del Maryland.
Questo è il posto dove ho visto il primo concerto di Bob Dylan nel 2004 , inoltre ha ospitato il Dylan-tour nel 2005 e nel 2006.
Lo show del 2004 è stato eccezzionale. Larry Campbell e Stu Kimball facevano dei bei licks di chitarra , Recile era pazzescamente buono alla batteria. Li ricordo della forza che c’era sul palco e come Bob con la tastiera manteneva al tempo il passo frenetico della band.
Lo show del 2005 è stato altrettanto grande. La voce di Dylan era in forma e la band aveva un suono più morbido dopo l’abbandono di Campbell e l’arrivo di Donnie Herron e Denny Freeman. I chitarristi facevano frequenti assoli . Lo show del 2007 è stato un frastuono e non ho potuto distinguere la musica attraverso il muro di suoni distorti.
Questo del 2009 era più allineato con quello del suono distorto del 2007 ! Perchè avere due chitarristi ( più Donnie Herron ) che , di base , fanno tutti e tre le stesse cose , gli accordi di chitarra.
Freeman e Kimball raramente si esprimono , e potrebbero fare di più , ed Herron è sempre sullo sfondo del mix , quasi inudibile. Bob è sembrato divertirsi e dare tutto quello che aveva , ma perchè tutti questi musicisti se non è possibile sentirli nel mix ?


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by Mark Rock

Il neverendingtour , meglio noto come il Bob Dylan show , è arrivato ad Aberdeen , MD , venerdi sera. Stadio da base-ball piccolo e grazioso.
Bob è arivato con la stessa band che lo accompagna negli ultimi anni. Bob era vestito in nero western con bande bianche ai pantaloni ed un cappello bianco da cowboy.
E questo è il meglio che posso dire della sua performance.

Hanno aperto con Bob alla chitarra con una decente Leopard skin. Bob faceva un sacco di movimenti e facce strane al microfono. Dopo due canzoni , Bob è passato all’organo di carnevale che suona.
The leeve’s gonna break è stata bella , suonata in una specie di ritmo alla Chuck Berry ( se Chuck ha preso un sacco di acido ) con un interminabile e ripetitivo assolo.
Bob ha sputato i testi tutta la sera , con la sua vecchia abitudine di mangiarsi le parole come se fosse sui carboni ardenti.
Spirit on the water è stata terribile , rumore bianco ed incomprensibile blaterio.
Forgetful heart , la canzone nuova , avrebbe potuto essere l’highlight – Bob al centro del palco con l’armonica , cantandola con poca convinzione. Ma la maggior parte del tempo è stato tempo cattivo con un serio non cantare.
Un sacco di non fans se ne sono andati dal Park , avevo quasi la tentazione di unirmi a loro.
Thunder on the mountain è stata la chiusura , che almeno ha suscitato qualche interesse con qualche decente licks di chitarra rock. Gli encore hanno avuto tre canzoni che sono finite con Watchtower , che lui usa sempre per la chiusura dello show. Versione urticante , con la ripetizione due volte della prima strofa.

Mi piace Bob a non finire , ma questa non è stata proprio la sua notte , nemmeno per il cantato.
Lui e la sua band possono cucinarci qualcosa di meglio.
Ho stimato il pubblico in circa 8.000 persone , i vecchi sono in misura superiore ai giovani , c’erano abbastanza 20enni , e viene da chiedersi che cosa li ha attirati. Devo dare qualche credito a Willie Nelson , i suoi fans hanno più di 60 anni , ma si vestono come hippies e motociclisti.
Tra dei più grandi songwriter d’America , molto diversi ma talentuosi , impacchettati assieme. Biglietto dollari 67.50.


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by Francis King

Venerdi mattina , mia moglie ed io siamo volati dal Mariland a Music City , non per partecipare al raduno sociale all’Hotel Baltimore , ma per passare un week-end con mia figlia che sta per diplomarsi alla John Hopkins , una che può tranquillamente lasciar suonare versioni multiple di Don’t think twice per tutta la notte sul suo computer fino che il gallo canta allo spuntar dell’alba. ( Si , l’ho educata bene ).
Tutti e tre siamo andati a vedere Mr. Dylan cantare al Cal Ripken Stadium in Aberdeen. Questo era per mia moglie il quarto show di Dylan in un anno ( si , è una santa ! ) , mia figlia il quinto ed il mio 49° concerto dal 1974, segue da vicino il mio 48° in Louisville l’8 luglio.
Non c’è paragone fra le due performance. Questo concerto era vastamente superiore , non c’è stato un anello debole od un momento opaco, niente così-così o arrangiamenti irritanti , non uno.
Dal riff d’apertura di Leopard al crescendo finale di All along the watchtower , Dylan e la sua band erano infuocati , tanto che , durante Jolene , Dylan ghignava ai suoi compagni di band , ovviamente compiaciuto della performance.
Bob non sorride molto sul palco , è stato chiaro , che in questa occasione , stava certamente godendosi se stesso. Se eravate la , avrete certamente capito il perchè. La voce di Bob era forte , il fraseggio godevole e vario , stava avendo chiaramente un grande momento. La band ha picchiato dentro con energia per tutta la serata.
Scendiamo nei dettagli : Dylan alla chitarra per una eccellente , rauca , Pillbox Hat , che ha eccitato immediatamente il pubblico. E’ stata seguita da una grande e piacevole versione di Don’t think ywice. Queste prime due hanno rivelato che Dylan era in forma eccezzionale , la sua voce tirava fuori tutti i vecchi trucchi. Persino i suoi abiminevoli assoli alla chitarra elettrica erano , al limite , passabili durante questi pezzi ( anche se a malapena ).
Allora dietro la tastiera per il resto del concerto , cominciando con una vibrante da battere i piedi The leeve’s gonna break , seguita da una bella Spirit on the water ( molto meglio che a Louisville ) e da una veramente forte versione di It’s alright mama , che ricordava la versione originale che Dylan aveva cominciato a fare alcuni anni fa quando ha cominciato a suonare la tastiera con l’entourage Sexton/Campbell.
I feel a change comin’ on è stata emozionale , decisamente meglio che la registrazione in studio su TTL.

"Honest with Me" , versione più dura di quella su "Love & Theft" , originale ma ugualmente buona , la familiare strofa di mezzo , dove l’originale riff è stato rimpiazzato da un sinistro accordo in tonalità minore.
Allora ritorniamo a TTL per Forgetful Heart , di nuovo migliore della versione in studio , con Dylan al centro del palco , usando una sola mano per reggere il microfono e l’armonica.
Poi l’obbligatoria Highway 61 è stata impeccabile. Una versione con un tempo slightly di Nettie Moore è stata la migliore che ho mai sentito. Thunder on the mountain davvero rock. I tre encore LARS , Jolene ( che sembrta essere attualmente la preferita di Dylan ) ed All along hanno fatto saltare la gente.
Il concerto è stato , salvo poche eccezzioni , essenzialmente una vetrina delle composizioni di Dylan dagli album del 21° secolo , Love and Theft , Modern times e Together Through Life. I vecchi pezzi erano grandi , ma quello che risalta è come a Dylan piaccia suonare la sua recente musica , e come la sua touring band , con lui dal 2005 ( eccetto i veterani Recile e Garnier ) si sia evoluta in una ben oliata macchina musicale.

ANCORA preferisco Sexton/Campbell , il duo chitarristico migliore , e ANCORA penso che Kimball e Freeman dovrebbero tirare fuori di più dalle loro chitarre. E , in questo tour , non si può sentire abbastanza il virtuosismo strumentale di Donnie Herron. Ma , al di la di tutto , il suono di questa band , incluso Dylan all’organo , è pieno , ricco , stretto , impressionante e divertente.

Non so quanto ancora il vecchio trovatore potrà continuare , ma io continuerò a mettermi in viaggio finche lui sarà su un palco. Grazie al cielo , le signore sono sempre con me !

 



Lakewood, New Jersey - First Energy Park - July 23, 2009

Review by Stephen Goldberg

Dopo 4 miserabili ore di guida sotto la pioggia siamo arrivati al First Energy Park ed abbiamo deciso di aspettare sotto la pioggia durante il set di Willie Nelson. La pioggia si è trasformata in una leggera nebbiolina durante il set di Mellencamp che è stato uguale a quello di Bethel.
Finito il set di John , abbiamo guardato verso l’area dove erano posteggiati i tour-buses di Bob ed abbiamo visto i ragazzi uscire dal bus e salire su un van bianco che li ha portati fino al palco.
Bob era risplendente con un cappello bianco mentre saliva la sclatetta del palco.
Il sound non era alto e fastidioso come con Mellencamp , la voce di Bob e l’organo ben mixati.
La voce di Bob era chiara , e tutti quelli che dicevano che non capivano una parola , e credetemi , ce n’erano molti di questi giudici fra la folla che se ne sono andati prima della fine del concerto, certamente non hanno mai prestato attenzione .

Meglio per noi , lui ha ripetuto solo 6 canzoni di quelle eseguite a Bethel , così abbiamo avuto ben 16 canzoni diverse nelle due serate. Non male , ognuno citava questa o quella canzone come highlight , ma ancora una volta sono state le canzoni lente come Workingman blues ed una ispirata Ain’t talking , cantate con cura e con un meraviglioso backing strumentale , ad avere la prevalenza.

Se mai Bob facesse uscire in futuro un live album , Ain’t talking sarebbe la prima della lista.
Cosa avrebbe voluto dire una notte piovosa senza Hard Rain ? Un’altra grande performance con un vocal straordinario.
Niente upsinging e nemmeno abbaiate stanotte , forse c’è andato vicino in un’occasione.
E’ stato divertente vedere la gente che andava via.

Due commenti , meglio che fare denunce , una per ogni sesso , perchè qualcuno urlava nel cellulare in modo che lo sentisse tutto il mondo : Aveva 1.000 canzoni da scegliere ma non ne ha suonata una che conoscevo per i primi venti minuti” , e , “ Non ho riconosciuto una fottuta canzone !!!!!”.
Realmente , o non le conosci o non puoi non riconoscere Girl from the north country , LARS , Watchtower , Hard Rain e Highway 61. Ma dove sei stato figlio dagli occhi azzurri ?


 

 

Pawtucket, Rhode Island - McCoy Stadium - July 21, 2009

by Larry Fishman

Questa è la terza volta di Bob Dylan al Ballpark tour e la terza volta al McCoy Stadium , famoso per aver ospitato la più lunga partita di base-ball della storia. Pawtucket è a 10 miglia da Providence e circa a 40 miglia a sud di Boston. É un grande posto per vedere uno show di Bob Dylan , anche in questa calda e piovosa notte d’estate.
Sono arrivato molto presto e mi sono messo vicino ad una transenna alla destra del palco. Come sempre ho fatto molti incontri interessanti----qualche trapiantato inglese che vive nel New Hempshire , una coppia di vecchi ragazzi di New York uno dei quali dichiarava di aver vissuto al Village allo stesso tempo di Zimmy nel 1960 ( e aveva a casa le fotografie di lui che passeggiava per Bleeker Street per provarlo ). Ma il mio preferito è stato un ragazzo sui 20 anni , che sembrava Jack White , che ha tirato fuori un pezzo di roccia dalla tasca raccolta dalla stradina di Big Pink durante il week-end.

Bob Dylan: Sottile come l’asta del microfono , cappello bianco , vestito nero con una sorta di maglietta porpora , due anelli sfavillanti sugli anulari.
Questo era infatto il “Bob Dylan Show” come diceva il biglietto.
Sono stato a pochi show di Bob ( OK , più che pochi ) e non l’ho mai visto fare assoli di chitarra. Quando ha suonato la chitarra , ha suonato gli assoli. Quando ha suonato l’organo , ha suonato assoli d’organo. La band , almeno stasera , è stata trattata come una backing-band , Garnier , Freeman e Kimball in linea alla destra del palco , Recile ed Herron dietro per supportare il capo , nessuno ha fatto un passo avanti per un momento da solista.
La voce di Bob è stata rauca per tutta la serata , ma molto passionale , focosa e gioviale.

Questa era inoltre una notte da rock .

1. Cat’s in the well : é la canzone giusta per aprire , Bob al centro del palco con la chitarra e pronto a partire. E’ passato molto tempo da quando avevo visto l’ultima volta con la chitarra , la cosa mi ha riscaldato il cuore.

2. It ain’t me babe. Con la chitarra alta sul collo , questa è una versione rock , non a tutti piace la versione acustica del passato. Un sorriso subdolo ha attraversato il suo volto nell’ultima strofa.

3: I’ll be your baby tonight. Fluidamente forte , certo una sorpresa nella set list. , Bob ancora alla chitarra , oscilla e si sta divertendo.

4. This wheel’s on fire. Prima di lasciare la chitarra , Bob suona questo classico con un arrangiamento sostenuto , con un groove molto funky.

5. The Levee's Gonna Break. Sembrava appropriato con il tempo , io avrei preferito "A Hard Rain's Gonna Fall." Eseguita con gioia nel familiare arrangiamento. Molto organo che era ben mixato nel sound generale per tutta la serata.

6. Masters of War. Mentre le passate versioni erano meditative e funeree , questa è stata hard rock , così ce l’ha buttata in faccia.

7. It's Alright Ma (I'm Only Bleeding) Ancora una volta molto forte , Donnie suonava il banjo ma era coperto dal suono della band che era infuocata. Bob sputava fuori quelle parole che colpiscono ancora.

8. Po' Boy. Iniziata con un dolce assolo di armonica , finalmente una canzone lenta per prendersi un pò di riposo , ma ancora troppo veloce rispetto alle precedenti versioni. Apprezzata.

9 Highway 61 Revisited. Sparata diritta in faccia , con l’assolo strumentale dell’organo di Bob.

10. Ain"t Talkin' . Se volessi fare una critica al nuovo album direi che non c’è una canzone come questa , è un classico dell’era tardiva eseguito con cura e sfumature. Bravo.

11. Summer Days. Bene , le canzoni più interessanti della serata sono state suonate , ed il pubblico gradisce questa Summer Days. Dovrei lamentarmi perchè non ha suonato “Honest with me” e “Tweedle” che sono due delle mie preferite, ma penso che questa sia la mia terza. Ma questo è il mio pensiero , non il suo. Sta facendo un buon lavoro , così penso che dobbiamo lasciare che Bob sia Bob.

12. Like A Rolling Stone. E’ uno show da stadio , doveva suonarla per forza. Sempre bello sentire la più grande canzone rock di tutti i tempi.

13. Jolene. L’unico brano dal nuovo album ( se avessi fatto io la set list li avrei inclusi tutti ). Brano divertente , in buona sintonia col pubblico.

14. All Along the Watchtower. Chiude lo show. Niente chitarre alla Jimy Hendrix questa sera , solo il minimo per mandarci a casa tutti felici.

Un buono show ed una buonissima notte di musica.

 

 

Syracuse, New York - Alliance Bank Stadium - July 19, 2009

by Monica Martinangelo

Estate….una dolce stagione
“Ho una canzone da cantare , non è molto lunga , la canterò molto bene se mi prende per tutta la notte”.

Bob Dylan e la sua band , insieme con Willie Nelson e John Mellencamp ( e The Wiyos ) sono arrivati al Central , NY in un caldo pomeriggio di una estate assolata.
Syracuse è la città del sale , e considerata il cuore di NY ; patria della Salt Potato , Elizabeth Cotton , dei cantanti di American Blues famosi per il loro stile unico di pizzicare la chitarra e per la famosa canzone Shake Sugaree.
Questo show si svolgeva all’Alliance Bank Stadium , noi avevamo già visto lo show a Bethel la sera prima e speravamo in qualcosa di più vitale dalla band. L’abbiamo avuto !
Hanno aperto The Wiyos che prendono il nome da una vecchia gang di strada di fine 800’ ( Whyos ). Armati di armonica , kazoo , washboard , chitarra e contrabbasso , questi ragazzi hanno eseguito dei piacevolissimi numeri , sentiremo ancora parlare di loro.
Poi è arrivato l’uomo con l’eterno dolce sorriso , con le sue lunghe trecce argentate , che suonava la sua vecchia chitarra con straordinaria abilità. Come il resto del pubblico siamo stati felici di vedere Willie. Poi è arrivato Mellencamp davvero su di giri con la sua band che ci ha letteralmente scaraventati fuori dal parco. Abbiamo ballato a lungo con la sua “Ain’t that America”. Lo stadio ha cantato a lungo , quasi in ogni canzone. Dal prato potevi vedere le sedie riservate ballare !

Come il sole è calato è arrivato il prossimo….."..Ladies and gentlemen, Columbia Recording Artist: Bob Dylan."
L’apertura è stata abbastanza sorprendente con Gotta serve somebody , seguita da Senor con Bob alla chitarra.
Il pubblico era pronto a continuare la cavalcata. C’è una scena nel film Forest Gump , dove Forest fa una lunga corsa per tutti gli Stati Uniti , e più la corsa durava più gente lo seguiva , poi , sotto un cielo blu , si fermava e uno di quelli che lo seguivano grida “ Sta per dire qualcosa!”.
Questa scena mi girava straordinariamente per la testa mentre Bob borbottava qualcosa in ricordo del nostro amato anchor-man Walter Cronkite. Dalla folla si è sentito qualcuno che diceva “ Sta dicendo qualcosa” , “Sta parlando”. Sembrava essere una novità , poi Bob e la Band si sono lanciati in Million Miles.
La set list era piena di pezzi usuali in concerto : Stuck inside og Mobile , Spirit on the water , High water , Highway 61 , Summer days e la sempre triste Nettie Moore. Per il primo encore Bob e la sua band hanno stuccato la folla con una versione stellare di LARS , seguita dalla nuova bluesy Jolene , ed hanno finito con la solita All along the watchtower.
Con il nuovo album Together Through Life al primo posto delle classifiche , Dylan si è messo on the road di nuovo , questa nuova parte del tour potrebbe essere raddoppiata : “The blood of the land” provvederà in merito , con molti funky blues , seguito dai suoi musicisti che non staccano mai gli occhi da lui.
Forse per questo Bob e la cowboy band mi hanno affascinato in questa notte d’estate. Dylan e la sua band stanno facendo faville , è tempo di lasciare momentaneamente la famiglia ed andale al vecchio ball park per saltare su questo show , è la cosa migliore che c’è in città ! Estate.....una dolce stagione , infatti.

 

 

Bethel, New York - Bethel Woods Center For The Arts - July 18, 2009

by Stephen Goldberg

Un grande show e una grande venue. Devo ammettere che dopo essere andato ai concerti di Dylan negli ultimi 21 anni , ora ho settato il bar più in basso frequentandolo molto meno.
Ora lo show è un buono spettacolo , anche se a volte ha alcuni momenti di crisi. Mi aspettavo il peggio dopo aver letto le recensioni , la temuta upsinging e la stessa noiosa band. Bene , sono felice di riportare che non ci sono stati upsinging , e che la voce di Bob è sempre stata chiara , dal brano di apertura all’ultimo versetto di Watchtower.
L’ highlight , per me , credeteci o no , è stata Po’ Boy , cantata magnificamente.
Che Bob potesse torare fuori una canzone come questa e Forgetful Heart di fronte ad un pubblico da una parte cordiale , e dall' altra ubriacata ed infuocata da John Mellencamp . è un altro segno del suo potere , o preferibilmente , della sua forza come esecutore.
La cosa che mi ha colpito , è quanto è richiesto al pubblico da Bob , se comparato a Willie Nelson o Mellencamp. Dylan , suonando canzoni come Hattie Carrol , Po’ Boy , Workingman blues e Forgetful heart , obbliga il pubblico ad ascoltare le sue canzoni , la prestazione è la cosa che ha più senso di tutte. Quelli che lo fanno sono riccamente compensati. Gli altri , preferibilmente , se ne possono anche andare. Dopo Mellencamp , penso , cosa popteva fare Bob , dopo una prestazione piena di energia come quella di John , per compiacere il pubblico ?
Ebbene , egli lo ha fatto , non ostante abbia suonato poche canzoni che i fans casuali conoscevano , ed un chitarrista solista che non ha fatto una sola nota memorabile in tutta la serata.
Dopo lo show , mia moglie mi ha detto , “ Dylan c’è riuscito ancora”.
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by Monica Martinangelo

Yasgur's Farm

Nel bel mezzo si un’estate piovosa , tra temperature altalenanti , eravamo riluttanti a metterci in viaggio per Bethel , NY , forse preferivamo uno spettacolo più vicino a casa.
Tuttavia , il vecchio campo alfaalfa di 40 anni fa è stato tutto rimesso a posto ed era una buona venue per vedere uno show, così , attraversando i boschi , siamo arrivati a Bethelwood. Gli echi del 1969 erano ancora chiari e presenti , il fallito conflitto miliotare del Viet Nam , la battaglia per i diritti civili all’interno del paese. Il festival di Woodstock aveva messo assieme , musica , un milione di persone e l’armonia sociale. Tuttavia , anche se fosse stato nel suo cortile , Dylan non aveva voluto partecipare. Bob e la sua cowboy band si esibiscono questa sera.
Abbiamo optato per le sedie sul prato per questo show e ci siamo messi in centro al prato.
Dopo Nelson e Mellencamp , quando Dylan è salito sul palco , la pioggia era finita e le stelle luccicavano.
Partecipare ad uno show di Bob Dylan è come la scatola di cioccolatini di Forrest Gump “ Non sai mai cosa c’è dentro” ( nel nostro caso che canzoni sentirai ), e questo show non ha fatto eccezzioni.
Lo show è cominciato con un vecchio pezzo preferito dai fans , Leopard Skin , e Don’t think twice con Bob alla chitarra.
In risposta , un buon canto corale ed il battere delle mani del pubblico.
La performance di Tweedle Dee , che normalmente per me è un ronzio che mi fa cercare un pezzo di gomma da masticare nella borsa , invece mi ha preso. Il lavoro della chitarra me ne ha fatto prendere atto. Tuttavia mi ha fatto guardare se c’era una scimmia col cappellino rosso sulla spalla di Bob che girava la manovella dell’organino.
Po’ Boy è un’altra di quelle che molti fans non hanno nella lista delle canzoni preferite . Bob e la sua cowboy band hanno fatto una versione più seducente di quella del disco.
Con le stelle che stavano luccicando nella notte , Bob è uscito da dietro la tastiera ed ha suonato con l’armonica una accattivante versione di Forgetful Heart. Per un attimo potevate immaginarvi stesi in un accampamento , con i piedi vicini al fuoco e la testa sulla sella a guardare la volta del cielo , questa è un’altra canzone che suona meglio in concerto che su disco. L’uomo che canta e la sua band di soldati hanno suonato un set di canzoni che a prima vista farebbe cadere le braccia , ma questo è quello che è sorprendente in uno show di Dylan.
Quello in cui lo show potrebbe essere carente : le popolari preferite , canzoni mai cantate tolte da scaffali polverosi , cantare insieme un ritornello ( cose che non fareste mai a casa ), invece offre una nuova prospettiva di canzoni che non sono di scelta popolare.
Nonostante una breve doccia, questa è stata una bella serata con le stelle splendenti e il dolce odore di fleolo nella brezza.
Bob Dylan , ineguagliabile musicista e la sua pulita cowboy band ci hanno dato una serata con un pò di preferiti onorati dal tempo , un’accoppiata di melodie non molto popolari che si mischiano bene con le nuove , cresceranno assieme e diventeranno vecchie e miglioreranno come il buon vino. Come questa Jolene !.


 

 

Essex Junction, Vermont - Champlain Valley Exposition - Grandstand - July 17, 2009

by Steve

E’ buono vedere Bob suonare la chitarra e poi la tastiera con un lato del volto girato verso il pubblico. Nel buio fra una canzone e l’altra potete vederlo sfogliare i fogli dei testi con la lucina vicino alla sua tastiera. Probabilmente ha dei problemi a ricordarsi tutti quei testi ? E’ in grande forma vocale , pieno di feeling ma mai esagerato.
Tutti nella band vestiti in nero , cappello nero , eccetto Dylan , cappello bianco a falda larga , lustrini sul collo della camicia ,chitarra luccicante ed anelli sfavillanti sulle mani. Gli show casual degli anni 80 sono solo un ricordo , in questi giorni anche il guardaroba è stato elaborato , roba di grande effetto.
Quello che affiora dopo un pò di tempo è che questa incredibile band è ancorata a Recile e Garnier. Donnie Herron non stacca mai gli occhi dalle mani di Dylan. Ci sono tutta una serie di cose intricate che accadono , solide come il granito del Vermont. Dylan ha settato la tastiera sul suono dell’organo aggiungendo un sacco al suono della band. In una delle prime recensioni qualcuno ha detto che i chitarristi Freeman e Kimball non sono buoni perchè non fanno assoli. Questa band non è costruita per gli assoli , paragonata a questa band , quella di Mellencamp è solo un chlichè di rock n’ roll band.
Nella mia mente niente batte la band dove c’erano Charlie Sexton e Larry Campbell e il set acustico che facevano , ma in 30 anni che vedo Bob Dylan devo dire che questo è un buonissimo show.
Era la prima volta che vedevo Willie. E’ stato grande di persona , con un grande soul ed un grande songwriter. Ha chiuso sotto il chiaro di luna del Vermont , bel tocco .
Ho citato Mellencamp ? Oh si , l’ho fatto.
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by Nancy , Amherst, MA

Non sono sicura se questo è il modo di fare una recensione , ma ci proverò. Il tempo era incerto e minaccioso , niente di nuovo in questa estate del New England. Ciò non ha scoraggiato il mio spirito come a mia sorella , che mi ha fatto conoscere Bob Dylan quando eravamo bambine all’inizio degli anni 60’.
Questa era la seconda volta che vedevamo Dylan in questa venue , amiamo questo posto. Ha un grande feel e non c’è niente come sentire la musica volare via nella notte , tutto l’opposto che uno stadio chiuso.
Non sono una fan di Willie Nelson per cui non posso dire molto , ma sembrava che gli altri lo apprezzavano veramente , così l’ho gustato anch’io.

Ho trovato John Mellencamp e la sua band come una vera sorpresa. Lui è uno showman , qualcuno lo trova ridicolo , ma io ho apprezzato l’impegno che ha messo nel suo show. Mi è piaciuta la sua band , specialmente la violinista. Ha aggiunto un tocco di sapore in più allo show , e mi è piaciuto vedere una donna rockkare con una band.
Ma , torniamo a noi , sono qui per vedere Dylan.
Mentre preparavano il palco ho dato un’occhiata al suo tour bus per vedere se potevo vederlo assieme alla band che saliva sul palco. Ero in 5° fila alla sinistra del palco , così i bus erano parcheggiati proprio in faccia a noi.
Era un pò scuro al momento , ma ho potuto vedere i ragazzi col cappello nero scendere da uno dei bus .....e uno aveva un cappello bianco. Sono saliti sul palco nel buio , hanno iniziato Leopard Skin e le luci si sono accese. Quasta è stata una grande apertura ed io ero entusiasta di vedere Bob , col cappello bianco , con la sua chitarra , suonare al centro del palco.
Non sono una musicista , così non posso analizzare o sezionare i brani come alcuni degli altri recensori , perciò mi limiterò a dire che , malgrado la leggera pioggia , per me è stata una serata magica.
Mi è piaciuta la versione di I’ll be your baby tonight , Things have changed e I feel a change comin’ on. Highway 61 mi ha totalmete tramortita e penso che la band sia straordinaria.
Non mi importa che ognuno dica che sente la mancanza di Charlie Sexton.
La tastiera di Bob era di fronte a noi così abbiamo potuto vederlo molto bene e certamente sembrava divertirsi , faceva un sacco di sorrisi. Era divertente guardare le sue mani e vedere come dirigeva la band.
Ho avuto una sola delusione , quando ha cominciato a suonare If you ever go to Houston ero in crisi perchè il mio nome è Nancy , e nel disco lui dice : If you see her sister Nancy..." , così aspettavo quella strofa , ma quando è arrivata lui ha rimpiazzato il mio nome con Betsy ! Ok , solo una cosa strettamente personale , una cosa sciocca.

Mi sono piaciuti gli encore LARS e All along the watchtower , ma non ho potuto sentirli molto. Alla fine dello show lui ha detto "Thank you, friends" prima di raggiungere il resto della band al centro del palco per raccogliere l’ovazione , a un cenno del suo capo , con le braccia alzate.
Io e mia sorella amiamo questa cosa , sin da quando abbiamo pianificato di stare Insieme Attraverso la Vita ed andare a vedere Bob Dylan ogni volta che possiamo.

 

 

New Britain, Connecticut - New Britain Stadium - July 15, 2009

by Cody Derespina

Pensieri pre-Bob : Willie è stato meglio dell’ultima volta che l’ho visto , ma gente , i roadies devono portarsi appresso delle bare in caso qualcuno della band muoia improvvisamente , sembrano senza vita e pallosi. John Mellencamp attualmente è davvero buono. Non sò molto della sua musica , ma la esegue con vigore , la band è stretta bene intorno a lui egli da un sacco di energia.
Dopo essere salito da Long Island per lo show . ho trovato posto nelle prime file in fronte a Bob.

1. Rainy Day Women 12&35
Sono stato a 17 concedrti di Bob e questa non l’avevo mai vista , e , credeteci o no , non avevo mai sentito questo pezzo. A parte la novità , questa è stata la sola cosa buona di questo pezzo. Bob cantava con un borbottio , ma è stato bello vederlo suonare di nuovo la chitarra. Una cosa ho notato , Dylan sembra divertirsi di più con la tastiera che con la chitarra. Ogni tanto viene al centro della scena , ma attualmente fa quello che vuole con l’organo.

2. Stuck Inside of Mobile
Quando ho sentito Stu fare la sequenza di accordi sol/do con l’acustica , ho pensato di essere fortunate e che “Billy” stava per essere suonata , invece , la batteria ha fatto un’intro and the Ragman drew circles. Anche in questo caso un’interpretazione non molto eccitante da parte di Bob , non male ma niente di stimolante. Non mi è piaciuto m olto l’arrangiamento che era così-così.

3. Levee’s Gonna Break
Non mi sono mai curato tanto della versione di Modern Times , ma in concerto la canzone è tremenda. Questo è stato il primo pezzo che mi ha dato speranza per lo show. Bob suonava la tastiera facendo la sua danza “ devo stare qui o andare al centro del palco ?” e sorrideva dopo ogni strofa. Buona performance.

4. Tryin’ To Get To Heaven
Assolo di armonica decente , buona performance. L’ha cantata veramente bene , addirittura sorprendentemente. Un’altra canzone che tendevo a bypassare sull’album , ma qui è stata diversa e molto buona. Dopo questa ho pensato “ Va bene , il concerto comincia a marciare”, ma allora abbiamo avuto.....

5. High Water
Normalmente amo questa canzone. Sono solito suonarla con la mia band tutte le volte. Ma il nuovo arrangiamento con il tempo raddoppiato di batteria nel ritornello ha davvero rovinato il tutto per me. La band non è mai entrata in uno spirito consistente e non c’era nessun lavoro di choitarra in questo pezzo. Un leggera caduta di valore.

6. I Feel A Change Coming On
Dopo queste tre canzoni è stata la volta di questa , ma ora penso che sia grande in concerto. L’ho riconosciuta subito , e dopo lo stupore iniziale ho ascoltato il debutto live , è stata eccellente. Una cosa divertente , cantando l’ultimo versetto si è dimenticato qualche parola , allora ha gridato nel microfono “ oh poppy “ che ha fatto scatenare una grande risata fra il pubblico.

7. Tweedle Dee and Tweedle Dum
Questa canzone è diventata stantia per le trope ripetizioni dal vivo , ma qui c’era un nuovo arrangiamento che suonava bene. Un altro highlight della serata. Ma Stu NON può ancora suonare la parte di Charlie , è SEMPLICE STU ! STUDIOLA ! Lui sa le note , ma non riesce a suonarle veloci come il tempo richiede. Spiacente , la cosa mi ha infastidito.

8. When the Deal Goes Down
Una canzone che non ascolto tanto sull’album , e questa non è stata in grado di farmi cambiare opinione , non che fosse una cattiva versione , solo penso che sia la canzone a non essere particolarmente buona , ha stroncato l’energia per le prossime due canzoni.

9. Highway 61 Revisited
Superficiale , si può fare di meglio per non renderla peggiore , la prossima.

10. Ballad of a Thin Man
Questa è stata grande ed ha riempito la mia serata. E’ una delle mie preferite e Dylan tira fuori un inferno da questo pezzo. Ha fatto un bel suonare-e-cantare di routine quando cerca di inserire le frasi sulla traccia dell’organo che aveva un bell’effetto.

11. Thunder On The Mountain
Buona versione stasera , ma il pezzo sembra più adatto come opener. Saranno tutti questi anni di chiusura con Summer days ma è difficile immaginare un’altro pezzo per chiudere il set principale.

12. LARS
Non male , cantato il verso “You’ve gone to all the finest schools”, che è stato buono da sentire , ha farfugliato che mi ha fatto saltare un paio di volte , ma comunque una versione normale.

13. Jolene
Bella versione e canzone OK.

14. Watchtower
Gente , questa canzone è stata la m igliore , cos’ tanto migliore.

La band è davvero buona , ad eccezzione dei chitarristi che mancano di grinta e di spinta , non han fatto un asssolo che ci abbia fatto esclamare “WOW”. Stanno l’ e suonano gli accordi o fanno semplici melodie , cosa che è bella , ma quando non fai nient’altro diventa semplicemente orribile.
Mi mancano Charlie , Larry e perfino Freddy , dannazione ! Almeno si guardassero come se stessero divertendosi , Stu e Denny se ne stanno li col la faccia senza espressione. Molto scocciante , considerata la band che aveva.

Tutto ? Leeve , Heaven , Change , Tweedles e Ballad sono stati gli highlights. E’ stato uno show molto solido. Ma io sono addolorato , vorrei un altro di QUELLI GRANDI.

 

 

Allentown, Pennsylvania - Coca-Cola Park - July 14, 2009
 
 by Stephen Trageser
 
 Finora , in questa parte del paese , il tempo è stato mite , con poca umidità. Ieri sera non ha fatto eccezzione , con poche nubi e grazie a Dio niente pioggia.
 Il Coca-Cola Stadium è solo al suo secondo anno di esistenza , strutturalmente è simile ad ogni altro stadio della Minor league , facilmente accessibile dalle maggiori highway , a 1 ora o 2 di macchina per almeno 20 milioni di persone. Fortunatamente molti di loro sono rimasti a casa a vedere l’All Star Game ( ha-ha ) , ma ciò nonostante lo show era sold-out.
 
 Prima c’è stato Willie con la sua prevedibile raccolta di preferiti.A me non importa , ma un sacco di persone non erano d’accordo.
 Poi è stata la volta di John Mellencamp. Un’altro ragazzo che la gente ama ed odia. Sarà per i suoi capelli corti , la mia opinione è cambiata nel corso degli anni. L’ho visto la prima volta circa 30 anni fa come “John Cougar” , aprire il concerto per i Kinks ( ahhhh! ) ed avevo pensato che fosse gay ( non c’era niente di male in questo....). Ora ha una band davvero grande ed ha scritto delle canzoni che , a mio giudizio , possono competere con quelle di “The Boss”.
 
 Aspettando Bob sul calar del giorno , mi è venuto in mente quando ero bambino nei drive-in , aspettando che venisse scuro per vedere il film. Via le luci , tema dell' intro , solita presentazione parlata , ma invece del film ecco Bob e la sua band salire sul palco. Un inizio movimentato è ciò a cui sono abituato , e lo show comincia a prender forma.
 Bob ha cominciato con la chitarra elettrica Pill Box Hat , con la voce rasposa e non molto pulita. Seguita poi da Don’t think twice che sembrava per due terzi Tom Waits e per un terzo Levi Stubbs.
 Al riguardo , mi sono immaginato una moglie seduta nella sua poltrona assistendo ad un concerto di Bob Dylan per la prima volta dire a suo marito “ Questo ragazzo è una truffa Walter , andiamo a casa!”. Speriamo che Walter risponda “ Noi non ce ne andiamo , almeno fino a quando ogni dollaro dei 67,50 che abbiamo speso per il biglietto ne valga la pena”.
 
 Con Rolllin’ and Tumblin’ è iniziato il ritorno , con Bob ora alla tastiera , e si , in questo tour potete ascoltarla distintamente.
 Ha suonato dei bei pezzi in Spirit on the water , bel tocco , suono chiaro ed udibile.
 
 A questo punto la voce è migliorata , più chiara e non più rasposa e borbottante , voce che ha usato per il resto dello show.
 Poi ha fatto Tweedle Dee che è sempre una buona vetrina per la band.
 E’ seguita una versione OK di Workingman blues , ma la mia preferenza va ai pezzi più movimentati , più rock , numeri come Honest with me che è venuta dopo , grande performance.
 La nuova If you ever go to Houston , è stato un piacere per me sentirla dal vivo per la prima volta , ma Highway 61 , come al solito , ci ha dato un calcio nel c..o.
 Basti dire che Ain’t talkin non è una delle mie preferite , ma Thunder on the mountain , più aderente al titolo , ci ha dato una bella scossa , con molta gente che ballava. I miei voti per gli encore : LARS B , Jolene A e Watchtower A.
 Come qualcuno ha sottolineato qualche show fa , Jolene ha molto più effetto dal vivo. Sembra destinata a diventare un punto di forza dello show per gli anni a venire. Non mi stancherò mai di sentire Watchtower in chiusura. Una delle cose che mi ha fatto tornare ad uno show di Dylan , è la sua forza di prendere rischi. Qualcosa funziona e qualcos’altro no , ma lui non è un artista prevedibile come molti altri che sono contenti di esserlo.
 Vero , abbiamo ascoltato un sacco di stesse canzoni show dopo show , ma lui le mischia meglio di chiunque altro. La qualità può variare , ma lui non può essere accusato di prendere scorciatoie , di vivacchiare senza spingere all’estremo i suoi limiti , o il peggiore di tutti , di fare lo show con disinteresse senza impegnarsi abbastanza. Dio lo benedica.

 

 

Washington, Pennsylvania - CONSOL Energy Park - July 13, 2009

by Bill Huggins

Devo cominciare col dire che il tempo è stato meraviglioso per questo show. Una confortevole giornata di sole è diventata una chiara e bellisssima notte. Mi sentivo come in Settembre.
Willie Nelson ha cominciato il concerto nel sole splendente con un apprezzabile show a medio volume. Poi, Mellencamp , ha testato i livelli di distorsione con i suoi piercing , solitamente non è così alto di volume.Fortunatamente hanno lasciato per ultimo Bob che con e la sua band è salito sul palco al crepuscolo.

Lo show si è aperto con le solite prevedibili anticipazioni. Bob è salito sul palco prendendo la sua chitarra. Il pubblico e la band sembravano in apprensione all’inizio , come avevo notato negli show precedenti. E’ stato come se le anticipazioni avessero inserito un pò di adrenalina nelle vene di tutti.

Bob ha aperto con Watching the river flow – e la sua chitarra suonava grande. Certamente può ancora suonare la chitarra , e questo è meraviglioso , perchè da ai suoi fans l’opportunità di vederlo ancora strimpellare anche solo per pochi pezzi.
La chitarra e la tastiera di Bob erano mixate più alte che nei passati show. E’ stato bello sentire il suo suono chiaramente. Una volta che questa fase adrenalinica è finita , lo show ha preso forma ed ha continuato a regalare “momenti” fino alla fine degli encore.
Bob si è messo alla tastiera all’inizio della terza canzone , The levee’s gonna break. Il suono dell’organo era pieno e ricco e ben mixato con il resto degli strumenti. Suonava grande , è stato così fino a quando Bob è uscito per suonare l’armonica nella canzone seguente, Po’ Boy.
Bob non ha suonato nessuna delle nuove canzoni fino alla senta della set list , che è stata Forgetful heart.
Come avete potuto leggere nelle precedenti recensioni , Bob ha lasciato la tastiera per questa canzone , stava al centro del palco con in mano l’armonica.
Le luci arancioni sul palco hanno sottolineato la rarità di questo evento. E’ insolito vedere Dylan ne alla chitarra ne alla tastiera , questa è un’interessante aggiunta allo show.
Forgetful heart è stata davvero eccellente e Bob ha cantato e suonato l’armonica con convinzione.
E’ eccitante sentire come Dylan prende lo spirito della canzone nei toni profondi e li inserisce nella performance.

Nettie Moore e Summer days hanno chiuso la prima parte del set. Nattie Moore è stata anch'essa grande , ed è stato bello che sia stata seguita da Summer days. Di nuovo , è stato bello sentire la tastiera di Bob molto chiaramente. Il mix era veramente buono questa sera.
Il suo modo di suonare è veramente unico , e il mix l’ha catturato bene. Devo menzionare che ho notato che Stu Kimball sembrava avere problemi ( o era solo sfortunato ) con il suo setting di chitarra-pedale-amplificatore. Sembrava aver la necessità di molti aggiustamenti durante tutto il concerto , questo è insolito , ma non sembrava aver inciso sulla qualità dello show più di tanto.

L’energia di Symmer Days ed il modo col quale questa energia arriva attraverso la canzone ( come suonata dal vivo ) non manca mai di stupirmi. Potrei ascoltarli suonare questa canzone per trenta minuti ed ancora chiederei di più. L’hanno suonata alla grande , Tony era al meglio della forma come al solito. Non voglio togliere nulla a loro dicendo che sento la mancanza di Charlie e Larry in questa canzone. Sono proprio nostalgico della prima Bob Dylan band che ha suonato questa canzone.

Come al solito , dopo Summer Days , una breve uscita dal palco , la folla è diventata un’onda incessante come se Bob e soci avessero bisogno di essere spronati a ritornare sul palco per suonare ancora qualche canzone.
Gli encore sono cominciati con Like a rolling stone , e i fans l’hanno gradito. E’ bello vedere la folla che cantava insieme questa canzone.
Improvvisamente ognuno ha sperimentato la rivoluzione con le parole di questo vecchio classico senza tempo che venivano dall’area della tastiera. Bob non sembra essere stanco di cantare questa canzone. Musicalmente è un semplice brano , liricamente un capolavoro. Ogni esecuzione sviluppa sentimento , compresa questa notte. Jolene è stato il secondo encore , suonata veramente bene. Questa e gli altri brani del nuovo album sono meglio della versione sull’album. Indubbiamente Bob cambierà gli arrangiamenti di queste canzoni in futuro , Jolene è finita troppo presto , speravo la facesse durare di più. Il concerto è finito con All along the watchtower , dopo la presentazione della band da parte di Bob. Questa canzone è epica come sempre. Al di la di tutto , lo show è sembrato partire piano , ma si costruiva momento per momento sviluppando energia fino a raggiungere un picco delizioso come in ogni concerto di Bob Dylan. Bob è una persona senza-tempo , e ancora molto abile come performer/musicista/cantante.

 

 

Eastlake, Ohio - Classic Park - July 11, 2009

by Carsten Molt

Classic Park è situato vicino ad Eastlake , Ohio , del quale è un sobborgo ad est di Cleveland.
Sono entrato alle 1840 per prendere il posto in seconda fila a metà di un teribile e brutto set di Willie Nelson. Qualcuno sembrava averlo apprezzato , ma non c’è una contabilità nel senso del gradimento.
Dopo Willie , John Mellencamp ha eseguito un bel set , un mix fra vecchi successi ed i nuovi dal suo iltimo album “Life , death anf Freedom” e alcune canzoni inedite. Ha dato una performance energetica ed è stato ben accolto e gradito dal pubblico.
Poi è partita la musica , il consueto annuncio , il palco si è illuminato di rosa ed il vero divertimento è cominciato.

1. Cat’s in the well – Era l’opener dello show che ci aspettavamo e mentre la voce di Dylan era un pò burbera , il vederlo alla chitarra ha compensato la cosa.

2. Señor (Tales Of Yankee Power)- Sono sempre contento di sentire questa canzone ed è stata suonata bene. Dylan ha cantato impegnandosi molto mentre il suo suono di chitarra era incostante ma ben inserito nell’arrangiamento che la band eseguiva.

3. Rollin' And Tumblin'- Dylan è passato alla tastiera e mentre la canzone era eseguita bene , non ha acceso il fuoco se non verso l’ ultima strofa. Freeman ha fatto un grazioso assolo durante la fase-jam.

4. Blind Willie McTell- Wow! Questa è stata un’eccellente versione di un grande pezzo ed anche uno dei miei preferiti del suo repertorio. Donnie Herron ha aggiunto dei bei pizzicati di banjo all’arrangiamento e dopo una passionale performance vocale , Dylan ha finito la canzone con un bellissimo assolo di armonica.

5. Tweedle Dee & Tweedle Dum. Come la canzone è cominciata , Dylan è venuto al centro del palco e l' ha cantata con qualche intermezzo di armonica fra una strofa e l’altra. La band si era calata in un bel vodoo rock feeling aggiungendo un sapore nuovo alla canzone.

6. If You Ever Go To Houston- Questa è stata suonata perfettamente con l’organo che sostituiva la fisarmonica che c’e nella versione del disco , cantata con molta convinzione , e la band suonava bene facendo una bella cornice alle parole di Bob.

7. Things Have Changed- La sola canzone dello show che non è stata buona. Infatti , era davvero pessima. Dylan ha borbottato le parole senza cura e la band sembrava annoiata. Donnie ha suonato qualche buon pezzo di violino verso la fine della canzone , ma era troppo basso nel mix per fare la differenza.

8. Workingman's Blues #2- Speravo di sentirlo e Dylan l’ha fatto in modo molto bello. Dylan era in totale controllo e non ha scordato niente. Improvvisava il fraseggio riga per riga , qualche volta cantava basso , qualche volta passava all’ottava superiore senza mostrare incertezze nel recitare le parole. Questa , e Blin Willie McTell , sono stati gli highlights della serata.

9. Highway 61 Revisited- Come è cominciata questa , il figlio di Willie Nelson , Lucas è salito sul palco per suonare la sua chitarra. La canzone è stata davvero forte. Lucas sembrava molto nervoso e non ha aggiunto niente alla performance.

10. Ain't Talkin'- Questa canzone era al primo posto della mia lista che volevo sentire. E’ stata buona come avevo sperato. Dylan ha messo molta cura e la sua interpretazione in ogni strofa è stata migliore delle altre. Donnie ha suonato qualche eccellente pezzo di violino che fluttuava intorno a Dylan come un fantasma inquieto. Lucas Nelson era ancora sul palco ma il tipo di background che suonava sembrava terrificante.

11. Thunder On The Mountain- Sembrava una versione troppo veloce , ma questo ha permesso a Lucas alcune assoli di chitarra davvero buoni. Dylan gli ha sorriso ed ha alzato il pollice verso di lui.

Encores

12. Like A Rolling Stone- Ha provocato un grande sorriso , come al solito. E’ stata cambiata dal normale arrangiamento , con la gente che cantava nel coro e Lucas Nelson e Danny Freeman hanno suonato qualche duello di chitarra. E’ stata una esecuzione divertente di una canzone che ho sentito non so quante volte.

13. Jolene- Sapevo che sarebbe arrivata ma son rimasto sorpreso nel constatare quanto buono sia questo pezzo dal vivo , ho gradito la versione del disco , ma questa è una bestia totalmente diversa dal vivo. Dylan era realmente divertito , suonando e cantando con il suo fraseggio , e mugugnava qualcosa durante la parte strumentale. Lucas Nelson è sembrato confortante con questa canzone e l’ha suonata al suo meglio.

14. All Along The Watchtower – La prevedibile chiusura dello show. Lucas ha suonato un decente assolo durante la jam. Dylan l’ha eseguita duramente ed è stata una buona versione di una canzone che potrebbe essere suonata col pilota-automatico.

Note:

La band di Dylan è stata buona in ogni momento. Hanno suonato bene assieme e fatto un buon lavoro per colorare i vocals di Dylan. Kimball e Freeman sembrano contenti dei loro rispettivi ruoli , anche se continuo a pensare che Freeman non abbia abbastanza personalità. George Receli è stato solido come di consueto alla batteria e Tony Garnier ha suonato il basso in modo appropriato e piacevole. Donnie Herron è stato eccellente tutta la serata con qualunque strumento , violino , steel guitar o mandolino..

Bob Dylan sembrava essere in buona forma e ci è rimasto bene per tutto lo show, anche se sudava copiosamente , cosa da aspettarsi in una notte umidissima. Non ha suonato molte parti di armonica , ma quando l’ha fatto , ha fatto degli ottimi assoli.

Lucas Nelson all’inizio era incero e nervosa , ma nel proseguimento del set si è assestato bene, specialmente negli encores.

La folla era molto cool e bendisposta. C’era qualcuno che aveva bevuto troppo durante il set di Willie , ma anche Willie sembrava essere abbastanza pieno anche lui.

Alla fine dei conti lo show è stato eccellente ed io ho avuto grandi momenti. Naturalmente questa è solo la mia opinione , e mi scuso per la lunghezza e gli errori di battitura. Ogni opinione diversa dalla mia è benvenuta , in Bob we trust !


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by Steinar Daler

Dopo un bel concerto di Willie Nelson ed uno ancora migliore di John Mellencamp , Dylan e la sua band sono saliti sul palco quando la luce del giorno se ne stava andando. Dopo una normale Cat’s come opener , il primo highlight della serata è stato Senor. Bob ha deposto la sua chitarra dopo questi due pezzi ed ha cominciato una davvero solida versione di rock n’ roll show con Rollin’ & Tumblin’.
E’ seguita Blind Willie McTell e questa è stata la sola canzone non molto buona , come al solito. Certi “staccato” nel canto alla fine la distruggono , almeno per me.
Bob è venuto al centropalco di nuovo per Tweedle Dee ed ha funzionato. La mia prima canzone dal vivo di TTL è stata la seguente. If you ever go to Houston funziona pergettamente. Things have changed è stata buona come al solito e Workingman Blues è stata buona come la versione che ha cantato questa primavera in Amsterdam , il che vuol dire Fantastica !!!
Per Hg61 , Lucas Nelson ha raggiunto Bob sul palco e ci è rimasto per il resto del concerto. Ha aggiunto qualche bell’assolo di chitarra e questo ha spinto Bob a dare il meglio , non ultimo in Ain’t Talkin’.
Thunder è stata impressiva , proprio come questa mattina quando imperversavano tuoni e lampi mentre stavamo raggiungendo Cleveland. Dopo un breve break , loro e Lucas sono ritornati per un grande trio di canzoni , LARS , Jolene e Watchtower. Jolene è molto meglio dal vivo che su CD , questa la mia opinione. Di certo un buonissimo concerto , assolutamente sopra gli standard del tour europeo in primavera. Il suo buonisssimo cantato in Workingman Blues ed Ain’t Talkin risuonano ancora nella mia testa.

 

 

Dayton, Ohio - Fifth Third Field - July 10, 2009

by Dave Inman

Mi sto rilassando nella mia stranza di Hotel in Troy , Oh , dopo il concerto di Bob Dylan in Dayton ,Oh , io sono un ragazzo del Michigam ed ho dovuto fare il viaggio fino nell’Ohio perchè ero via per lo show di Rothbury. Comunque , stanotte è stato il mio 11° concerto dai tempi del college tour nel 2004.
Come in molti dei concerti di Dylan mi sono reso conto che il pubblico era pieno di “Dylan-vergini” e di attempati “veterani”. Il Ballpark sembrava essere soldout ed il prato era pieno di gente. La set list di stasera non era familiare agli occasionali Dylan-fans.
Fra Lay Lady lay e Highway 61 , Dylan e la sua band hanno suonato 6 canzoni degli ultimi 15 anni e molta gente attorno a me bighellonava in giro perchè non conosceva nessuna di queste canzoni. Ho cercato di dire ai nuovi adepti di non aspettarsi Hurricane perchè non l’avrebbe suonata. Diversamente da Honest with me , queste “nuove canzoni” sono state eseguite o con dolci melodie o guidate dal beat della batteria.
Le songs erano solide e potenti e Bob era in grande spolvero. Ha sorriso frequentemente durante le canzoni come Highway 61 , Summer days e Lonesome days blues , che sono state più lunghe del solito perchè la band ci jammava sopra.
Se guardate la set list pensereste che lo show è stato corto , ma molte canzoni sono state suonate in versioni allungate. La chitarra di Bob in Lay Lady lay è stata eccezzionale. La nuova melodia di Behind the horizon non è stata di mio completo gradimento , ma molti del pubblico hanno apprezzato il cantato di Bob e gli assoli di armonica. Ha suonato la versione che faceva verso la fine del tour 2008 ma questa è suonata meglio , ma forse è solo una mia impressione.
3 canzoni da Together Through Life sono state suonate stasera e tutte sono state forti. If you ever go to Houston con la gente che ballava , anche quelli che non avevano mai sentito prima la canzone. Jolene è stata suonata negli encore e questo è stato un buon cambiamento dal sentire in ogni show Thunder on the Mountain.
Come ho detto all’inizio , questo è stato il mio 11° concerto , Watchtower è stata la chiusura. Non sono mai riuscito a sentire Blowing in the wind dal vivo. Ho lasciato lo show di Eastlake al mattino per 4 ore di guida .
Speriamo che suona quella canzone ! Vieni allo show se hai dei dubbi , NON rimarrai deluso.



 

 

Louisville, Kentucky - Louisville Slugger Field - July 8, 2009

by Francis King

Mercoledi , mioa moglie ed io , abbiamo guidato da Nashville alla città del baseball per il mio 48° concerto di Bob Dylan dal 1974. Le mie aspettative di questi giorni sono temperate dal fatto che l’uomo ha ormai 68 anni , ha cantato negli ultimi 50 anni , e , di conseguenza , è sorprendente quello che riesce a dare ancora a tutti noi .
Lo show di Louisville è stato un sacchetto misto. Dylan ha suonato la chitarra elettrica per le prime tre canzoni , Whatching the river flow , Man in the long black coat e Just like Tom Thumb's blues.
Accanto al piacere di aver sentito Coat live ( una rarità per me ) , queste prime tre sono state tra il pedestre ed il debole. Il corrente arrangiamento di Tom Thumb è noioso. Io di solito mi delizio con le sperimentazioni e il riarrangiamento di Bob sulle sue canzoni , è sempre stato il suo punto di forza come performer. Questo arrangiamento di Tom Thumb's , tuttavia , è stato solo noioso . Quando Dylan ha tentato qualche parte di chitarra solista mi ha sempre in qualche modo annoioato , è veramente terribile in questo. Ho sempre pensato che lui fosse una passabile chitarra elettrica ritmica e che era molto meglio con la chitarra acustica ( lo vedremo suonare ancora acustico ? ). Ma elettrica solista ? Scordiamocelo.
Bob dovrebbe lasciare i solos a Denny Freeman. Parlando di questo , penso sarebbe meglio se Bob lasciasse a Denny e Stu molte più parti di chitarra come faceva con Larry Campbell e Charlie Sexton , quella band era flessibile , efficace , semplicemente migliore. Ma penso che Freeman e Kimball potrebbero dare molto di più se lasciati più liberi di scatenarsi.
Dylan si è messo all’organo per una versione alternativa di Rollin’ and Tumblin’ che non era all’altezza di quella di Modern Times , comunque è stata OK.
Lo stesso si può dire della successiva Spirit on the water.
Things have changed , persa la sua definita linea melodica , è stata deludente , quindi lo show ha perso considerevolmente.
Bob ha fatto una solida performance di If you ever go ti Houston , seguita da una versione revival da batticuore di Hard rain. Highway 61 è stata suonata bene ( come al solito ) con Dylan che ha suonato qualche riff di organo davvero cool. Il suo modo si suonare l’organo è attualmente migliorato , anche se mi piaceva il suo tocco honky tonk jazzato del piano elettrico dei passati tours.
Po’ Boy è stata ragionevolmente ben eseguita , anche Thunder on the mountain e LARS ( Lars una delle migliori versioni che ho sentito , in parte dovuto al fatto che Dylan miglòiora di volta in volta quando suona l’organo ). Gli encore con Jolene e la sfruttata All along sono stati davvero solidi , come il sol nascente.
Complessivamente , anche se diverse canzoni sono state noiose e deludenti , è stata una prestazione godibile. La voce di Dylan è dura , il suo suono dell’organo interessante ed in costante miglioramento , e la band ? Pur non essendo all’altezza di quella di Sexton-Campbell è molto buona.
Dylan è sempre il comandante sul palco e , come ho detto prima , a questo punto , mi stupisce che la faccia ancora in barba a tutti !

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By Jeffrey Lee Puckett • jpuckett@courier-journal.com • July 9, 2009

Il Dylan , Willie e John show è arrivato come atteso mercoledi notte allo Slugger Field----ma questo dipende dalle vostre aspettative-
La wild cars , come sempre , era Bob Dylan. Per quelli esperti dei concerti dylaniani è stato forte , un set divertente con numerosi momenti galvanizzanti. Per quelli che si aspettavano un perfetto set di greatests hits , bene , erano quelli che si lamentavano all’uscita.
In fondo , questa gente ha avuto Willie Nelson e John Mellencamp , entrambi hanno snocciolato i loro maggiori successi con qualche piacevole deviazione.
Dylan , vestito come un barone spagnolo o un elegante sinistro gaucho , è arrivato sul palco fra le urla di una vecchia ragazza dodicenne e fra i noti sorrisi dei 65enni vetereni di tutte le Zimmerman wars.
Ha passato tre diverse decadi con le prime tre canzoni—Wathcing the river flows , Man in the long black coat e Just like Tom Thumb’s blues----suonando il più scassato , deformato e ridicolo fill blues di chitarra immaginabile.
Per il resto del suo set di 13 canzoni , Dylan ha comandato l’organo ed ha cantato con una voce che suonava come se avesse inghiottito marmo tritato , puntualizzando alcune frasi con un confuso gracchiare , ma alla fine ha cantato bene.
In Spirit on the water lui suonava pieno , quasi flirtato , e una jangle-pop versione di LARS è stata piene di sorprese e sfumature melodiche.
E’ una canzonwe come Like a rolling stone che mette nei guai Dylan con i principianti che vogliono la versione familiare e non le svisate ed i giochi che lui fa con l’organo.
Questa versione è atata una rivelazione , tuttavia , suonava come una cover di Dylan dei Byrds che non hanno mai fatto. Molto impressiva è stata Hard rain. E’ stata suonata come un valzer e l’inaspettato pedaggio è la sua cadenza circolare che aumenta la tensione che costruisce nel rush finale del testo.

Anche Melencamp ha fatto una serie di ritocchi durante il suo sert stellare- Le sue prime canzoni , incluse Pink Houses e Paper in Fire erano intrise di Delta blues , dando ad esse una personale qualità semza sminuire l’impatto degli originali.

E poi c’è stato Willie Nelson , come ultima portata , country music , il cui set ha offerto zero sorprese ma è stato pieno intrattenimento. Nelson ha strimpellato la sua chitarra attingendo al suo immemso catalogo di classici quali Me and paul , Bloody Mary Morning e The Troublemaker , che , e questo è strano , ha dedicato all’ultimo Michael Jackson.

 

 

Rothbury, Michigan - Double JJ Ranch - The Odeum stage - July 5, 2009

by Jim Fackert

Ho visto il delirio dell’esibizione di Dylan e della sua touring band. Li ho visti al Rothbury festival , e sono stato dolorosamente deluso.
La band marcia attraverso alcune delle canzoni più grandi e famose , poetiche ed espressive del mondo e di tutti i tempi , comportandosi come una band che le martella per la milionesima volta....troppa caffeina.
Dylan è un’icona , le sue canzoni poesia , ed entrambi meritano di meglio di questo cestino di spazzatura. Qualche migliaio di garage-bands possono suonare All along the wartchtower con più espressività ed energia di questi musicisati.
Chi ha messo assieme questo spettacolo ? Chi è il leader della band ? Arrangiamenti ? Non c’è alchimia fra Bob e la band , solo tutti gli occhi puntati su Bob nel caso faccia qualcosa di non preventivato....
La gente si è decisa ad apprezzare di più ciò che è venuto prima di loro , e molti sono rimasti disgustati “di vedere Dylan!”. L’esecuzione di Bob era affrettata , bruciava le parole , frase per frase senza partecipazione , senza cuore , difficile da seguire. Molte canzoni erano irriconoscibili fino a quando non sentivi qualche parola o frase conosciuta.
Dio , tutto quello che vorrei fare è di non lasciare il palco urlando “Bob , spara al batterista , prendi la tua piccola chitarra e canta le tue poesie !
Ah bene. Big pink è un dolce ricordo.

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by Stu Levitan

Una impressione dominante , Bob si è divertito un sacco , molto di più di quanto io possa ricordarmi. Non solo sorrideva e guardava il pubblico---durante Memphis blues again RIDEVA. E ha cantato con piena autorità e belle sfumature in tutto il concerto. Una grande , grande performance. Penso che Milwaukee sia stato bello , ma questo era di livello più notevole.

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by Gary Graff, Rothbury

Il primo giorno di pieno sole per il Festival di Rothbury di quest’anno , Bob Dylan ha mandato a casa i suoi fans con Blowin’ in the wind dopo un set di 90 minuti , 17 canzoni per chiudere il Festival sull’ Odeum main stage.
Per il quarto show di questo U.S. Tour per promuovere il suo ultimo album , “Together Through Life” , Dylan e la sua band , ci hanno offerto solo una canzone del nuovo disco , Jolene , immergendosi invece nel suo vasto iconico catalogo che offre una vasta scelta , come Leopard Skin Pill Box Hat , una frettolosa Tangled up in blue , Highway 61 revisited , Ballad of a thin man , Stuck inside , LARS ed una feroce All along the watchtower.
Suonando la chitarra per le prime due canzoni della serata e quindi passando alla tastiera e/o armonica per il resto , Dylan , vestito nero sportivo e cappello nero , ci ha servito inoltre una ben conosciuta sequenza con Senor , Rollin’ and Tumblin’ , Po’ Boy , Nettie Moore , Till i feel in love with you e Thunder on the mountain.
Dylan ha chiuso il Festival di Rothbury quando il sole ed il calore ha fatto spuntare ballerini semi-nudi , con un set potente da tenere la gente nei tre punti principali dell’area.

 

 

South Bend, Indiana - Coveleski Stadium - July 4, 2009

by Bob Shiel

Yankee Doodle Dandy ha dato l’inizio allo show con le luci e le vibrazioni festive dell’Indipendence Day , ancora una volta abbiamo cercato di immaginare che canzoni i ragazzi avrebbero suonato. Nessun sorriso da parte di Bob ancora , mentre si buttava dritto in Rainy day women , e Bob eseguiva alcuni riff con una Les Paul , tenendola piegata ad un angolo di 45° , diversamente da come è solito imbracciare la Fender. Ho sempre amato il suono delle vecchie chitarre , che danno sensazioni serie , la canzone , naturalmente , ha eccitato la folla. Bello vedere Dylan così in forma in questi giorni.
In 8° fila al centro del palco , la visione del lato sinistro di Bob Dylan era perfetta , specie quando girava la testa verso di noi nel cantare. Sono stato fortunato ad avere vicino a me Marianela , dal Perù , che non aveva mai visto un concerto di Bob.
E’ stato un piacere introdurla a questa fetta di America , e nella festa del 4 luglio. Parlavamo di stivali , ma quelli di cuoio spagnolo non c’erano stasera , male.
Comunque , il suono era graziosamente orribile , con troppa batteria e basso sul fronte , così ci siamo spostati al lato del palco per gli ultimi 3 di solo 12 canzoni....
This weel’s on fire è stato l’highlight per me. Siamo andati dietro al palco per LARS , è stato divertente osservare le faccie estasiate che avevamo di fronte. Un solo encore , All along the watchtower, chisura con una eccellente performance....solo 12 canzoni.
La mia valutazione di questa band : d’accordo che hanno percorso una lunghissima via , e quello che fanno è superlativo.... , ma... io preferisco il suono della string band di Charlie e Larry...di fatto.
Lieve delusione : Non una canzone da TTL , un disco che amo veramente. Lo show sarebbe stato più pepato con qualche brano di quell’album. , mi piacerebbe avere un bootleg dal vivo dell'album, o due , o sette.

Durante il pedestre show di Willie Nelson , siamo andato alle bancarelle a comperare una borsa con il logo di Bob Dylan. Fortunatamente Nelson ha suonato dopo Dylan così siamo usciti senza incontrare confusione.
La security si è completamente scordata di esaminarci , avevo una camera digitale che si vedeva bene nella mia borsa . Loro si sono preoccupati di ammucchiare tutti gli ombrelli contro i cancelli, lasciando la gente sotto la pioggia che pisciava loro in testa.
Come veterano di 65 concerti , cominciati nel 1986 con il tour con gli Heartbreakers , sono d’accordo con Adam che ha recensito il concerto dell’ Illinois pochi giorni fa , non uscirò più da un concerto di Dylan sentendomi come se avessi realizzato il senso della vita......tuttavia non è pretendere di più da Bob e la sua band....è una questione solamente mia....la mia mente è meno concentrata sulla musica di Bob che una volta era tutto , ora ho una buona vita a Chicago , è non è più il caso di andare a 10 concerti all’anno. Ero solito andare ai concerti arrabbiato , aggressivo , parlare con la gente come se la mia fosse la sola verità. Ieri sera ho incontrato tanto amici coi quali ero solito andare ai concerti come per un break da un cattivo matrimonio , per dire la verità , ma è stato bello parlare ancora serenamente con loro.
Alla fine di tutto , Mellencamp e Dylan hanno catturato l’attenzione , mentre Nelson sembra non avere più l’energia di una volta , almeno , così mi è sembrato la notte scorsa.

 

 

Sauget, Illinois - GCS Ballpark - July 2, 2009

by Mike Mahoney

E’ stata la prima notte a Ballpark , è stata la seconda notte del tour. Dylan e la sua band hanno fornito un duro , ben confezionato----ma pedestre show.

Stasera ha debuttato “This dream of you “ da TTL. Ben fatto , ma da questa canzone manca la fisarmonica che è il motore del suono bordertown. Dylan si è allontanato dalla tastiera , è venuto al centro del palco , ha preso la chitarra e l’ha suonata da li.
La nuova canzone ha preso di sorpresa molta gente. E’ difficile dire quanti Bobcats c’erano fra le 5-6.000 persone del pubblico , ma non è che tanti hanno riconosciuto il debutto della canzone.
Apparentemente a Dylan sembra piacere “Forgetful Heart” , l’ha suonata di nuovo l’altra sera a Sauget. Questo è diverso in lui , la messa in scena. Zimm sembrava uno di quei neri gambler delle Riverboat ( hey , siamo a poche miglia dal Mississsippi , sulla riva di St.Louis) è venuto al centro del palco , non ha preso la chitarra , nient’altro se non il microfono e l’armonica. Aveva il feeling di quando faceva i set acustici ad inizio carriera , con solamente una leggera base di chitarra e nient’altro. E’ stato un lavoro fatto senza rete. Dylan e la band hanno fatto una esecuzione della canzone come da disco. Ha anche fatto qualche passo verso il lato sinistro del palco , come per stabilire una connessione con il pubblico. E , di nuovo , molti non hanno riconosciuto la canzone. Jolene è stata la terza canzone da TTL. Deve essere orgoglioso di questa canzone , è stata l’opener degli encore. Hanno fatto un gran lavoro con questa , stavano suonando una grande canzone.
Il problema però , è che questa canzone è fatta per dar sfogo alla musica , è un pezzo fatto su misura per una lunga e divertente jam , stasera , almeno , è stato così , ha tenuto tutti in scacco. Jolene , tuttavia , promette di essere un vero e proprio stomper ( che fa battere i piedi ). Per molta gente nel pubblico è stato il calcio d’inizio della festa del 4 Luglio. E’ stato molto di più di un evento familiare.
Questo show ha dimostrato che la gente era desiderosa dello show ma non solamente di Zimm come questa recensione dedicata a lui.
Quando Bob ha suonato una versione molto fedele di Don’t think twice , la gente ha dimostrato di gradirla. In Just like a woman l’arrangiamento è studiato per far partecipare il pubblico !
Straordinario , quando è cominciato il coro , ha lasciato che la gente cantasse quanto voleva , non avevo mai visto questa cosa prima. Anche Highway 61 è partita così , ma a metà , Dylan e la band si sono lanciati in una improvvisazione che ha reso la canzone davvero interessante.
Un buono show , A ‘B’----inclusa una anteprima che è stata molto cool. Tre canzoni non avevo mai sentito prima ( tutte da TTL ). Ma spero che ne introduca qualche altra. Bob , devi essere meno rigido.
 

 

Milwaukee, Wisconsin - Summerfest - Marcus Amphitheatre - July 1, 2009

by Adam Selzer

Il mio amico Michael , sua moglie , Io e mia moglie Jill , abbiamo lasciato Chicago abbastanza presto per evitare il traffico di punta.
Avevo immaginato la summerfest come uno di quei festival musicali tipo Music Midtown o River Stage , etc. , ma è stato molto più di una festa di paese , ovunque guardavi , la gente vendeva cibo su spiedini , c’era un ragazzo su un monociclo che faceva il giocoliere col fuoco , bel modo di ammazzare il tempo in attesa del concerto. Il problema , in quell’atmosfera da circo , è che sembrava che il concerto fosse un riempitivo ( Willie aveva suonato in modo adeguato ) , ma quando Dylan è salito sul palco ogni cosa è cambiata.
Le prime tre canzoni alla chitarra sono state abbastanza tranquille , non c’era niente di sbagliato in esse , niente upsinging o altre cose , ma l’aria si stava riscaldando , davvero.
Per Mobile si è trasferito all’organo , tirando fuori l’inferno dallo strumento.
Come fa spesso in questi ultimi tempi , trova un riff e ci canta intorno costruendo la melodia.
Qualche volta penso che basi il cantato intorno al punto di vista narrativo ( sono quasi sicuro che faccia così ) , ho sentito storie diverse narrate nella stessa canzone notte dopo notte , e adesso , solo occasionalmente prende un diverso spunto narrativo , ma questo modo si presta al suo tipo di voce molto emozionale. E’ stata una grande Mobile , ed è stata solo una delle tante.
Il vocal di Bob è stato grande in tutte , sugli standard del 2009. La voce è un pò rauca , a volte troppo , ma il cantato era forte come negli anni passati , lui metteva il massimo sforzo nel cantare come faceva dieci o undici anni fa , in molte occasioni , come Mobile o Desolation Row la voce sembrava quella dei tempi passati.
Desolation Row è stato il momento più forte del concerto , iniziata con chitarra acustica e organo , Bob ha cantato come se stesse narrandola ad un programma radiofonico , e l’intensità cresceva di momento in momento , senza che certi passaggi lirici potessero fermarla , ci sono stati diversi momenti simili nella serata , ma è sempre riuscito a coprire col suo modo di cantare questi momenti , è stato un progresso , ed in qualche modo lo show è stato migliore del solito.
Un particolare interessante che abbiamo notato tutti , il riff di “If you ever go to Houston” era escluso da questo arrangiamento. Ha funzionato , credetemi.
Po Boy è stata dinamite , stesso arrangiamento della primavera , stessa durezza , canto accurato.
A questo punto mi sono girato verso Mike e gli ho detto “ Man , stiamo sentendo una canzone dal nuovo album” , cosa molto rara , uno show dove non avevamo nessuna idea di quello che sarebbe accaduto. Era naturale aspettarsi qualche premiere dal vivo , è stata il calcio d’inizio di questo Summer tour , queste sono sempre cose da greatest hits ( lo sono da anni ed anni ). Cominciavamo a capire quanto eravamo stati fortunati a sentire Houston.
Ma allora Bob ha abbandonato l’organo , armonica in mano , per una incredibile versione di Forgetful Heart , Live premiere ! Centro ! E non una anteprima qualunque , ma una fantastica anteprima.
Bob stava al centro del palco , suonando l’armonica tra un verso e l’altro , mentre la band suonava un rigido arrangiamento acustico che richiamava “What was it you Wanted”. Diversa dalla versione dell’album – aspetto con impazienza l’Mp3. E’ stato uno di quei momenti per i quali preghi quando vai da uno show all’altro , Mike ed io eravamo attenaglliati da quella tensione come quando andavamo al banco dei pegni nei nostri giorni del college.
Summer Days è suonata come al solito , eccetto che Donnie suonava una più o meno inudibile tromba. Finita questa Bob si è lanciato in un riff d’organo che si è trasformato in un pieno strumentale , e la tromba si sentiva forte e chiara. Noi discutevamo se questa era un’altra canzone o l’estensione di Summer Days ( cosa che sembrava essere ). Finito il pezzo strumentele , Bob ha presentato la band ed ha detto “ Donnie Herron alla tromba”.
Poi è tornato all’organo per una bella LARS , con un organo divertente.
Poi gli encore , bello è stato sentire un’altra anteprima con “Jolene” , ma non è stata niente di speciale , come nel disco , è un divertente ballabile senza niente di sbagliato , ma non certo una canzone che lascia il segno. Watchtower ha chiuso lo show.
Non sono mai andato via da uno show di Dylan sentendomi come se avessi capito di più il senso della vita – sarà che sono troppo vecchio o sarà che me lo sono sempre immaginato -. Non vado in giro a dichiarare che gli show attuali sono di livello più scarso di quelli del 1999 , ma , in qualche modo , sono superiori ( gli arrangiamenti sono spesso noiosi e sembrano una lunga jam , le melodie spesse volte sono cambiate , e questo è stato da un certo punto di vista uno show terribile.
Bob mette molto nel cantato , gli arrangiamenti poco originali , qualche volta avventurosi. Per la maggior parte questo non è stato uno nuovo show , ma la continuazione dello Spring tour , ma la tromba , la strumentazione e la meravigliosa Forgetful Heart dimostrano che la sperimentazione e la risultante evoluzione , che era apparsa negli Mp3 dello Spring tour sta continuando. Le cose sembrano buone per il futuro. Eravamo gasati sulla via del ritorno , ed anche la fermata in un triste bar per uno spuntino nel midwest non ha ucciso il nostro entusiasmo .
 

 

Dublin, Ireland - The O2 - May 5, 2009

by Ger Daly

Show stellare.In modo molto rude fin dall’inizio Bob e la band hanno suonato il meglio che ho visto per qualche tempo.La irish Crowd , nuova e simpatica venue , aveva un concerto da # 1 ,tuttto era giusto sulla carta , ma dopo il passo falso della Rounfhouse di Londra ero ritornato a casa pieno di disappunto , questa volta ero speranzoso ma preparato per un’altra serata di disappunto ma speravo sempre in momenti brillanti.
Leopard skin per prima , Bob all’organo , una partenza davvero solida. Don’t think twice è stata altrettanto grande , il suono era perfetto dalla posizione in cui ero io , di fronte al centro del palco , Bob alla chitarra per questo pezzo.
Poi Lonesome days blues , profondo e sporco , proprio perfetto. Sfondo nero e luci bianche , i faceva pensare che tutto questo si stava svolgendo sotto la luce lunare da qualche parte lontana milioni di miglia da qui. Bob era nel suo elemento e la band lo seguiva bene.
Just like a woman è suonata bella , tutti cantavano il ritornello , bello l’assolo di armonica.
Dopo tanti momenti magici , mi aspettavo qualche calo ma Rollin’ and Tumblin’ è stata un buon standard penso , con grande interscambio di suono fra Bob e Donnie , Toni e George ci facevano sobbalzare , Stu e Denny facevano abbastanza in modo giusto. Buona energio con riscontro positivo del pubblico.
John Brown è venuta veramente bene , di nuovo qualcosa di intrigante fra Bob e Donnie , un momento davvero bello.

Stuck inside of Mobile , non è mai stata una delle mie preferite dal vivo , ma andava bene questa sera , il cantato di Bob era Bello e chiaro , è sembrato strano che non abbia avuto momenti del suo solito borbottio , ma al momento era chiaro che stavamo assistendo ad uno show memorabile.
Under the red sky è stata una dolce sorpresa,specialmente la chitarra di Bob cje aveva un suono nuovo e diverso , gradevole penso , mi piacerenne sentirne ancora.
Honest with è stata impeccabile.
Highway 61 , dura ma meno selvaggia che a Dublino 2005 , è ancora cool . Penso che questa canzone abbia bisogno di spazi più grandi per un serio lavoro delle chitarre , un trupudio che ha lasciato nella sua scia il ricordo del passato , ma ho avuto la sensazione che queste cose non siano più possibili.
Ain’t Talkin era meglio che sul disco a mio avviso.
Anche Thunder on the mountain è suonata più fresca.
Like a Rolling stone è la parte dello show che vorrei fosse cambiata in qualche modo , ma stasera è stata grande ed apprezzata , grande risposta del pubblico! , la voce di Bob aveva bisogno di aiuto da parte di tutti noi a questo punto , lunghe parti strumentali tra una strofa e l’altra e la band sembrava trovarsi a suo agio ed infiammarsi , comunque questa struttura funziona sempre.
Naturalmente la sorpresa di ascoltare una delle canzoni del nuovo album , If you ever go to Houston , grande risposta da tutti. Bob ha apprezzato. Non dimenticherò mai gli sguardi alla “Hey quest’ uomo è un duro” che si scambiavano Tony e george ogni volta che Bob picchiava un accordo sull’organo.
Dopo lo splendido finale di Blowin’ in the wind ho pensato che sarebbero ritornati per suonare ancora qualche pezzo , ma non è stato così , ma “Hey domani sono ancora qui !” Vai Bob , chiunque andrà ai tuoi concerti qyesta estate sarà contento.
E’ grande vedere Dylan quando è al top.
 

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by Daan Arts

Il giorno dopo eravamo già tornati in Olanda . Io ed il mio amico siamo volati a Dublino per bere Guinnes e per vedere Bob Dylan. Abbiamo avuto quello che volevamo entrambi , queste gioie della vita.
Il concerto è stato grande , la folla eccitante. Don’t think twice , oh mio Dio , che performance di questa grande canzone , anche Just like a woman , dove siamo stati invitati a partecipare al coro sorridendo di gioia.
Grande performance di Mobile e Under the red sky ( non una grande canzone ma una grande performance !). Solo pochi momenti di calo nella serata che erano rapidamente sostituiti da una energica esecuzione di Like a rolling stone , ancora una volta faceva diventare il pubblico il fattore principale facendo sorridere la band.
La band era infuocata , grande jamsession in Thunder on the mountain. La band guardava Dylan negli occhi per capire dove andare...e quando andavano lo facevano alla grande con grandi sorrisi. Dopo le esecuzioni standard di Spirit e Blowin’ , ci aspettavamo Watchtower , invece è arrivata If you ever go ti Houston!!!!! Che grande sorpresa , alla gente è piaciuta e devo dire che la canzone stasera è stata migliore di quella dell’album anche se mancava la fisarmonica , così le parti di chitarra risaltavano maggiormante..
Denaro speso bene ed un’altra città dalla quale tornare a casa!
Spero di vedere Bob di nuovo , anche se la Guinness e la musica irlandese è stata ugualmente buona!
 

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Proprio qualche commento sul 1° show di Dublino
By Ken

- Pubblico estremamente giovene ed entusiasta , almeno così mi è parso
- 1° Quattro canzoni sorprendentemente buone , Bob molto animato , allattava la folla , canto energico ed efficace
- sezione dopo un pò più cullata , Bob ogni tanto perdeva un pò di grinta , il canto un pò più eccentrico del solito
- set principale , niente di troppo eccitante in termini di scelta delle canzoni , forse tranne Red Sky...
- Tutte le paure che il concerto potesse rotolare giù dalla collina sono state fugate da una davvero forte Thunder e LARS
- e , finalmente , gli encore hanno incluso il debutto di una canzone dal nuovo album da lungo attesa , Bob ha optato per If you ever go to Houston. Spettacolare performance , meglio che sull’album , eccellente vocal , Bob che si appoggia bene su tutte le strofe , perchè ha aspettato 31 show per suonare questa dannata cosa !!!!
Mi chiedo , cosa ci farà domani ?

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Review by John McCarthy

Mia moglie , mia figlia ed io , siamo tornati dal concerto alla 02 . E’ stata una notte perticolare per me , perchè erano esattamente 43 anni da quando avevo visto Bob la prim volta in concerto , era il 5 maggio 1966 nel cinema Adelphi di Dublino oggi demolito , comunque la storia è storia.
Pensiamo che Bob sia stato fantastico. La sua voce era forte e chiara tutta la sera. Non voglio addentrarmi in particolari , è quasi mezzanotte e domani è un’altra giornata di lavoro.
Gli highlights per noi : Just like a woman ( ha incoraggiato il pubblico ed unirsi a lui , cosa che abbiamo fatto con gusto ; John Brown , Mobile , Under the red sky , Master of war , Ain’t talkin’ , Like a rolling stone ( la miglior versione live da anni , è stata fantastica ) , If you ever go to Houston - una gioia assoluta da sentire , cantata molto bene. Penso se lo sia gustato anche lui , spero l’abbia gustato , noi certamente.

 

 

Edinburgh, Scotland - Edinburgh Playhouse - May 3, 2009

by Graeme Thomson

Può essere che sono capitato nella serata buona , può essere che le mie aspettative erano così basse che anche una dimostrazione dal vivo di come contrarre l’influenza suina sarebbe sembrata una sorpresa. Non lo so. Non avevo mai visto Dylan prima , così non possso fare un paragone con le precedenti esibizioni allla Bournemouth nel 2002 ed alla Earls Court nel 1978 come tutti gli altri Bobcats , tutto quello che so è che sono stato due ore a vederlo cantare e suonare alla Edimbourgh Playhouse l’altra sera , e non credo di aver pensato una volta – Gesù , cosa sto facendo qui ?.
Mi è sembrato veramente straordinario - vestito in nero con le bande gialle sui pantaloni , uno strano mix di gilet e camicia con una specie di foulard diamante intorno al collo , l’intero combo coronato con un cappello nero a tesa larga.
Quando faceva veramente sentire la musica , il che è stato spesso , non ho visto niente di stanco o cinico in quello che stava facendo , e ha suonato molto la chitarra , che credo sia un buon segno , la sua ganba sinistra aveva strani movimenti , ondeggianti , una straordinaria danza come di un uomo che sta cercando di smettere di fumare sigarette. Affascinato dalla cornice della Playhouse , non ho potuto staccare da lui gli occhi nemmeno per un minuto.
Ho pensato che poteva suonare anche con il paraocchi. É spuntato ed ha iniziato diretto con “Leopard skin pill box hat” , che è uscito come una castagnola di fuochi d’artificio.
La sua voce era chiara come una campana ed era ovviamente familiare coi parametri delle melodie originali.
Metà del set era basato sul blues , che gli ha dato un sacco di concensi – quando sapete istintivamente dove la canzone sta andando , potete seguirla tranquillamente e confortevolmente.
Probabilmente ha anche aiutato il fatto che la Playhouse – al contrario della 02 Arena o altri posti simili come il SECC – è una vecchia costruzione piena di fascino , elegante e signorile , tutto lucidato in hooker-rosso. Può contenere circa 3.000 persone ed il suono è superbo. Non posso immaginare l’esperienza di Dylan – non una parola è stata detta su questo , e della band di fronte al loro maestro disposti a semi-cerchio , come nervose ballerine in attesa del cavaliere , sembravano stare bene e suonare sempre meglio ogni minuto che passava.
Poche e semplici verità emerse mentre la serata andava avanti. Dylan è un pessimo suonatore eroico di chitarra elettrica. Non ho mai visto nessuno suonare così male ma con tale evidente gusto.
A metà di I’ dont’ believe you ho capito che la sua bocca e le sue mani stavano cercando di rinnovare la loro conoscenza con due differenti pezzi di musica. Il peggio è che , più insisteva a suonare lo stesso squilibrato riff , e più la gente lo apprezzava.
E’ stato come veder rivelata la disfunzionalità di una amicizia sconosciuta. O cosa dire del suono dell’organo ? Usato di solito durante i tea-dance per ottuagenari al Winter Gardebs , Blackpool , dopo un istante è diventato affascinante.
Ha dimenticato la strofa “You never turned around...” in Like a rolling stone , pugnalando la sua tastiera per un paio di minuti , come la vittima di uno spasmo muscolare da trauma.
Alla gente è piaciuto anche questo. Dal nostro posto in fronte al cerchio , davanti al palco , era tutto un gran teatro.

Ma l’anima dello show è stata solida , come il suono. Vicino alla fine , in realtà ho sentito di essere stato truffato di una parte vitale dell’esperienza del Dylan-live : Dov’erano tutte quelle incomprensibili versioni dei suoi classici ? Dov’era tutto quel martellante revisionismo ? Che cosè tutta questa cosa sulla gente che riesce a fatica a riconosce le canzoni solo per qualche sillaba o qualche versetto randagio , davvero ?
Non posso fare a meno di pensare , sulla base dell’esperienza dell’altra sera , che troppo è stato detto su quest’aspetto dello show , e che sia un altro gradino troppo facilmente aggiunto alla mitologia dylaniana.
Quello che ho visto è stato un attempato 67enne cantare al meglio delle sue possibilità con la voce che sappiamo tutti possiede ora , suonare diverse canzoni - qualcuna grande , qualcuna appena OK – qualcuna genuinamente superba come Po’ boy , High water , Ain’t talkin’ , una bellissima e misurata Just like a woman. L’unica canzone che ha fatto fatica all’inizio ad imboccare la via giusta è stata Sugar Baby , ma una cosa di 90 secondi. Tangled up in blue è stata presentato con un vestito nuovo , ma non c’era niente di arbitrario in essa , potrebbe anche non esservi piaciuta , ve lo concedo , ma era evidente quello che stava cercando di fare : Dylan ed i chitarristi stavano provando qualche riff che si adattasse per il resto della canzone. Non mi è sembrato nulla di superficiale o negligente da parte di nessuno di loro.
Ha finito con una versione non troppo brutta di Blowin’ in the wind , portandosi al centro del palco verso la fine , soffiando qualche nota nell’armonica , semplici , scivolanti , nel classico stile Zimmerman . Come se qualcuno di sopra stesse manovrando i fili di questa stupenda marionetta , faceva degli strani movimenti col corpo , lì in piedi davanti a noi , mi piace pensare che sembrava felice , tutti nel pubblico l’hanno pensato.
Non abbiamo dovuto pagare i biglietti , ma ho già messo da parte 50 sterline per la prossima volta che verrà in città . Mi sbagliavo , lui ha bisogno di andare avanti.

 

Glasgow, Scotland - SECC Hall 4 - May 2, 2009
BOB DYLAN - SECC, GLASGOW

By FIONA SHEPHERD

La SECC è un familiare campo di battaglia per I fans scozzesi di Dylan. La vasta area della Hall 4 li ospita ogni volta che Bob passa con suo Neverendingtour. Ma l’oggeto del loro ardore non ha ancora dimostrato interesse nell’adattarsi a questa grande arena.
Così la sua banda di bellimbusti , che portavano in testa una bella collezione di cappelli , occupava uno spazio relativamente piccolo al centro del palco , illuminati da spot modesti , e , bizzarramente , gli occasionali fasci di luce che passavano da uno all’altro sembravano non avere nessuna influenza sulla loro performance.
Come al solito , Dylan ha bisogno di girarsi per conquistare la folla , che sorrideva entusiasticamente all’apparire della sua armonica , anche se faceva solo poche note.
L’apertura , salvo Maggie’s farm e Don’t think twice , è stata relativamente semplice , ma poi il gioco di riconoscere le canzoni è iniziato quando i motivi familiari sono state rielaborati a livello quasi irriconoscibile , facendo affonfare il pubblico nel tentativo di cantare il coro di Like a rolling stone.
Il set è stato recuperato dal livello di medio-show con dei dinamici encore , che comprendevano una potente All along the watchtower , lo swing country di Spirit on the water ed una gradita versione R&B di Blowin’ in the wind con Dylan che ciondolava stranamente davanti alla sua tastiera.
Come la sua decisione di non suonare niente dal nuovo album , inutile chiedere , meglio seguire la corrente.
 

 

Liverpool, England - Echo Arena - May 1, 2009

by Alan Platt

Dopo un buon concerto in Birmingham , ero in attesa di una canzone e l’uomo , con la sua danza e la sua cowboy band sono venuti vicino a casa a liverpool.
La mia prima volta all’Arena , grande venue. Il posto era pieno come al NIA e il pubblico molto rispondente.
C’è stato un grande sorriso all’intro di “Something” che rendeva omaggio ad una band del luogo dello stesso periodo vintage di Bob.
Come al NIA non ho riconosciuto la prima canzone e mi sono sentito un buono a nulla , ma sono seguite un lotto di oldies e fino alla 11° canzone la set list era diversa.
E’ stato bello sentire “Boots of spanish leather” e “It’s alright ma” dal primo LP di Dylan che ho compretato negli anni 60’ e “Thunder on the mountain” , con “Just like a woman” sono stati gli highlight.
La reazione della gente a LARS è stata così grande che loro sono stati felici di suonare un coro strumentale mentre tutti cantavamo , e questo ha portato al gran finale di “Spirit on the water”.
Bob non rivaleggia con Clapton come guitar-hero , ed il suo suonare la tastiera è meglio descritto che adeguato , ma quando gira sull’organ-mode la cosa migliora , è una buona idea quella di usare il suono dell’organo. (Ricordo il disastroso assolo di piano al NEC pochi anni fa).
Inoltre hanno regolato il suond-balance in modo di mettere in rilevo la tastiera per dar più corpo alla band.
Inoltre Recile è stato grande alla batteria e Toni ha usato il contrabbasso per metà del concerto. George ha mostrato un drammatico cambio di velocità quando qualche idiota è salito sul palco durante “Blowin’ in the wind” , i chitarrisati erano Ok , ma potete immaginarvi perchè non compaioni in “Together Throug Life”.
Era prevedibile che Bob non facesse nulla dal nuovo album , più facile trovarlo sul sofà per GMTV , con l’età sembra essere diventato prevedibile , coerente ed in stile col suo personaggio attuale.
Se questo porta a fare un album ogni 4 anni o roba del genere , e fare un bel numero di concerti ogni anno , il vecchio ragazza dimostra di saper gestire tutto al meglio.
Così il gioco è fatto fino alla prossima volta , e speriamo più presto che l’ultima volta. Qui c’è speranza!

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Bob Dylan in Liverpool

by McCaan

Tipicamente Bob Dylan non da alcun segno di sapere dove si trova , niente “Hello Liverpool” o “E’ bello essere a Dublino” , ma questo non significa che non lo sappia.
L’ho visto suonare nella Echo Arena di Liverpool da 11.000 posti l’altra notte. Parlando con la gente prima del concerto speravo che Bob suonasse qualcosa per George Harrison , essendo questo il primo concerto in Liverpool da quando George è morto nel 2001. Pensavo che My Sweet Lord fosse l’ideale. Abbiamo dubitato , ma alla canzone numero 12 Bob ha deliziato la gente cantando “Something” , uno dei punti più alti del concerto.
Altri highlights di quella che era una vera performance dal vivo sono stati Don’t think twice , Po boy ed It’s alright ma. Ha finito con una non usuale versione di Blowin’ in the wind. Ha preso la chitarra solo per Boots of spanish leather , suonando la tastiera per tutto il resto del concerto con un sacco di interventi di armonica. Niente dal suo ultimo album. Nessuna parola eccetto la presentazione della band.
Ora andrà in Scozia e poi a Dublino la prossima settimana , qualcosa di speciale per Dublino ? Probabilmente no , ma sentiremo la prima esibizione live di “I feel a change comin’ on” dal nuovo album , con la frase “ I’m reading James Joyce” ?


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Review by John Corvill

Nessuna recensione postata fino ad ora ? OK , ecco una piccola fottuta recensione. Fin dall’inizio sapevo che sarebbe stato uno show speciale , senza dubbio uno dei migliori show di Dylan che ho visto.
Sono un accanito-fan di Dylan da lungo tempo e veterano , non sò , ho perduto il conto , potrebbero essere 15 concerti , ma all’inizio , mi ci sono voluti alcuni momenti per riconoscere la prima canzone “Watching the river flow”.
Non ha molta importanza ho pensato , perchè all’inizio la band deve gettare benzina nei cilindri. Da dove ero seduto , seconda fila sulla sinistra , il sound era assolutamente grande , obbiettivamente poteva non essere così buono in fondo all’arena , dove mi siedo di solito , così questo mi ha permesso di apprezzare come suona questa band , che è un fattore cruciale – in alcuni recenti bootlegs e su Youtube quello che si sente è una specie di confusa cacofonia , ma quando hai una buona poltrona per ascoltare come suona dal vivo ( grazie mille al grande Gary G. per il biglietto), ogni dubbio se questa sia la band ideale per accompagnare Dylan viene spazzato via. Anche Bob ci ha messo il cuore nella performance , non come sembra nei filmati , era chiaro che si divertiva ed anche la folla che era stata resa elettrica dallo show , le vibrazioni sono diventate felici ed hanno rapidamente raggiunto uno stato d’estasi che in molte occasioni ha raggiunto il suo climax , non ultimo quando la band ha cominciato “Something” dei Beatles che ha fatto battere i piedi all’intera venue , saltando di gioia. Per molti , questo è stato l’highlight “assoluto” , ma ce ne sono stati altri. Durante la seconda canzone , “Don’t think twice it’s all right” Dylan ha tirato fuori uno strabiliante assolo di armonica , la qualità del suo suono è stata sporca agli occhi di coloro che girano il culo ad ogni nota , in realtà meriterebbero che smettere di suonarla.
Bene , prendetevi questa , critici ciechi ed inconsapevoli ! Dylan ha davvero piegato la notte al suo volere , il costo del biglietto ne valeva la pena.
Anche Poo boy è stata fantastica , bluesy e stava ben in piedi con l’arrangiamento alternativo , il genere di cose che vi piacerebbe vedere fare ad una band in studio.
Una roccheggiante It’s all right ma è stata così buona che poteva essere l’highlight di ogni show normale , ma qui è stata solo uno dei tanti momenti di picco.
Just like a woman è stata grande , e di nuovo la folla ha risposto come una grande onda , è stato grande sentirsi parte di quella folla , accumunarsi ai suoi apprezzamenti e , più importante , il loro apprezzamento del più grande artista vivente del mondo che stava facendo una superba performance.
Ma per me è stata sorpassata dalle seguenti canzoni , Highway 61 , che è stata un’altra grande prestazione della band e nella quale Bob è sempre sembrato divertirsi.
La folla è stata spazzata da questa fase , saltando , urlando e pestando i piedi come se avesse l’afta epizootica , riempendosi la mente di adrenalina e di gioia di vita.
Ci sono stati pochi incidenti , qualche disturbo al centro della sezione principale , un lotto di guardie della security sono intervenute , non so cos’era successo. Più tardi qualche idiota è saltato sul palco ed immediatamente la secutiry li ha buttati giù , Bob si è messo le mani al collo e non sembrava felice di questo fatto.
Lo show è sembrato davvero breve , forse il tempo è passato veloce , probabilmente una cosa soggettiva , lo so , ma quando la band è ritornata per gli encore ho creduto che fosse la seconda parte dello show.
Spirit on the water , non posso vivere senza , come tutto Modern times . Strano che non ha fatto niente da TTL , mi sarebbe piaciuto vederlo fare If you ever go to Houston , ma non era nella set list. Comunque un fantastico show e una perfetta fine giornata per Liverpool , molti stranieri e molti della città , una grande atmosfera .Il concerto perfetto per una notte perfetta , e la fine assoluta delle chiacchiere che Bob non può più esibirsi dal vivo.

 

 

 

Birmingham, England - (NIA) - April 29, 2009

by Roger Collings

Qualche anticipazione , 2 anni senza una visita in Inghilterra. Per quelli che hanno fatto lo sforzo , non siamo stati delusi. L’Arena era piena all’80%. Ho passato la giornata in treno ascoltando Together Through Life per la prima volta , calda serata primaverile nel centro della seconda città che ho visitato dopo una buona partenza . Ho incontrato due ragazzi di Manchester ai bagni , loro hanno visto un maggior numero di concerti di me.
Il concerto è iniziato con “The wicked messenger” tutta borbottata e col ritmo rallentato . Ora c’è una certa animazione fra i menbri della band. Questa è nuova , è perchè adesso è una band invece di una collezione di musicisti ?
E’ George il miglior batterista che è stato con Bob ?
L’impianto audio è stato ok , eccetto qualce momento di troppo volume delgi amplificatori. Naturalmente questo è soggettivo , dipendeva anche dalla posizione dove ero. Ancora una volta ho scelto il posto sbagliato , sedendomi in fronte al palco , vedendo la sua schiena e con la quasi impossibilità di vedere Donnie.
Non penso di aver più visto in faccia Bob dai tempi di Tom Petty al NEC diversi anni fa.
L' highlight per me è stata , senza discussione , “Desolation row” , un fantastico suono che cresceva di momento in momento , l’intero show è valso solo per questo pezzo. Grazie Bob e grazie band per questo concerto , spero di avere un altra occasione di rivedervi ancora, questa volta più in fretta , per favore.

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by Steve Haynes

Il mio primo concerto di Dylan è stato 30 anni fa e come molti contributori a questo eccellente sito , ho scritto più volte , qualche volta eccellente , qualche volta ordinaria , ma sempre interessante !
La scorsa notte è stata speciale per me per 2 motivi – primo perchè ho avuto la possibilità di andare al concerto con mio figlio George di 17 anni, esattamente come me la prima volta , la sua prima volta con Dylan.
Secondo avevo degli eccellenti biglietti e con l’aiuto di un simpatico steward della NIA Arena abbiamo potuto metterci proprio di fronte al centro del palco , praticamente sulle transenne.
Non avevo idea di come sarebbe stato il concerto , a livello visivo ed a livello sonoro , ma da dove eravamo sembrava essere una esperienza piuttosto intimista.
I cririci hanno accusato Dylan e la sua band di suonare per se stessi ignorando il pubblico , condividendo fra loro gli scherzi ed escludendo turri gli altri.
Da dove eravamo noi era come essere sul palco , vedendo tutti gli sguardi che si scambiavano , i cenni per i cambiamenti musicali.
In ogni modo per la musica , eravamo lì per quello , dopo alcune recensioni neutrali , nel migliore dei casi , non sapevamo cosa aspettarci , e così siamo stati alla fine piacevolmente sorpresi.
Paragonata alle recenti apparizioni , penso che la voce di Bob sia migliorata , in buona forma , e la band è stata fantastica , niente assoli inutili ed un gran feeling.
Altri hanno nominato canzone per canzone , ma io voglio citare solamente i pochi highlights. “Desolation row” ed “Ain’t talkin’ “ sono state magnifiche :o), premurose ed accurate .
Anche se le ultime 5 canzoni sembravano essere degli standard , realmente non ha avuto alcun senso il venire al centro del palco con l’armonica per terminare “Blowin’ in the wind” , per me era sufficiente com’era.
Ma l’assoluto per me è stata “Workingman’s blues”.
E’ stato facile riconoscere le canzoni della set list , e nel giorno che migliaia di lavoratori hanno perso il posto a Birmingham per la chiusura di uno stabilimento , mai scelta è stata più appropriata e le parole più risonanti.
Sembrava che tutto il pubblico era sulla stesa lunghezza d’onda ed apprezzasse la cosa.
Ho avvertito che a mio figlio George non era piaciuto tutto il concerto , ma c’è sempre un momento che rimane in noi , Workingman’s blues è stato quel momento.
Ho comperato i biglietti amche per Edimburgo , e dopo l’altra sera faccio fatica ad aspettare , ma da oggi farò tesoro di questi ricordi e li condividerò con gioia con mio figlio , grazie Bob.

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 by Hugh Barney
 
 e valeva la pena ? 10 ore di guida , tornare a casa alle 03,00 ed andare al lavoro il giorno dopo ?
Si !
Niente concerto a Newcastle quest’anno , così abbiamo dovuto prendere mezza giornata di ferie e guidare fino a Birmingham.
La solita intro....... please welcome columbia recording artist - Bob Dylan' – sale sul palco alle 19,40 , molto distorto e desonorizzato. E’ atato chiaro fin dall’inizio che qualcosa non andava con il sound. Questo sembra essere un problema ad ogni concerto di Dylan , perchè questi ragazzi non fanno mai un giusto sound-check ?
C’è voluto una vita per riconoscere la prima canzone , Wicked messenger.
Il suono era così povero , la canzone non aveva nessuna possibilità di conquistare qualcuno. Bob velocemente si è spostato alla chitarra elettrica ed ha fatto una noiosa versione di Ain’t me babe. Il suono era ancora povero.
Ho cominciato a pensare che questo era il peggior concerto di Dylan che avevo visto.
Mi ha fatto molto piacere sentire High water e Stuck inside of Mobile. Dylan ha fatto un assolo di armonica alla fine di Mobile ed ho cominciato a pensare più positivo. Si poteva dire che il suono stava migliorando dal banco di regia verso la fine di Man in the long black coat.
Quando ha suonato Desolation raw il suono era perfetto. Si poteva sentire ogni parola. Dylan era in buona voce , il suono di raspa in un garage stava andando di bene in meglio .
Dopo una poco lucente Honest with me , stravolta al punto di non capire la melodia , Bob è passato ad una meravigliosa performance di Workingman blues. Che grande canzone per i nostri Tempi Moderni......i bassi salari sono la realtà , se vogliamo essere competitivi.
Highway 61 e Ballad of a thin man sono seguite ed è stato chiaro che stava diventando la Highway 61 night. Grande vocal , molto  chiara , anche in Most likely you go your way che è stata la ciliegina sulla torta.
Ain’t talkin è stata un pò senza vita ma l’esecuzione vocale è stata accurata.
 hunder on the mountain , leggermente prevedibile , ma gran divertimento col gioco delle luci abbastanza buono per un concerto di Dylan.
Allora è arrivata una delle migliori performances di Like a rolling stone che non sentivo da molto tempo.
Mi stavo preparando ai soliti prevedibili encore ma sono stato totalmente sorpreso da una versione abbastanza di suond-Motown di Blowin’ in the wind. Mi aspettavo di sentire un annuncio tipo : 'Ladies and Gentlemen, put your hands together for Martha Reeves' etc.
Tutto sommato , il mio 9° concerto di Dylan si è trasformato in una grande serata , che era cominciata male ma finita alla grande.
 Hugh Barney - Newcastle Upon Tyne.

 

 


Cardiff  , Wales (UK) - Cardiff International Arena - Apr 28 2009
 
 by Adrian Osmond, Western Mail
 
 Non ci sono molti performers che possono fare una performances come Bob Dylan e lasciare ancora la gente soddisfatta.
 Una delle cose più strane in questo concerto è stata quella di vedere migliaia di fans tentare di riconoscere le canzoni.
 C’è stato un pò di sollievo quando abbiamo sentito il borbottio di Blowin’ in the wind , ma siamo stati anche qui in ritardo nel cantare il coro di uno dei brani più famosi nel mondo dell’ultimo secolo.
 Questo , aggiunto al fatto che Dylan ha riarrangiato ancora la musica , confondendo le parole e cambiando il tempo , ha creato una notte di costanti sorprese nella quasi piena Cardiff International Arena.
 Nella sua ultima visita a Cardiff , Dylan e la sua band sono saliti sul palco e si sono lanciati in Rainy day women # 12 & 35 ( la canzone di “everybody must get stoned”). E’ stato immediatamente chiaro che la sua voce aveva guadagnato in profondità ma le parole sono meno riconoscibili di prima.
 Dylan ha preso posizione dietro la tastiera ed è rimasto lì , niente chitarra per noi stasera. I membri della band gli stavano in fronte invece di stare nella posizione dei prededenti 17 concerti.
 Sotto un grande cappello da cowboy , Dylan è passato a Mr.Tambourine man che ha quasi sfidato lo sforzo del pubblico a cantare con lui il coro , è stato il primo momento di grande sorriso della serata , ed il primo formicolio giù per la colonna vertebrale quando ha cominciato a suonare l’armonica.
 Mischiando canzoni d’ogni era , la folk di John Brown e Masters of war, con l’era classica di Highway 61 e Tangled up in blue , e moderne aggiunte come Lonesome day Blues ( niente ancora dal nuovo album ) , è stato una cosa che ha fatto piacere ai fans di tutte le età , anche se le performances hanno lasciato confusi i nuovi arrivati.
 Per finire , ha lasciato la sopracitata postazione durante Blowin’ in the wind per mettersi a ballare , si , ballare , mentre suonava l’armonica in fronte al pubblico al centro del palco.
 Dylan ha borbottato qualcosa che sembrava ” Grazie Cardiff” durante la presentazione della band .
 Un grande show da una genuina leggenda della musica , uno dei pochi che ancora produce materiale che vale la pena si ascoltare. 

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by Mike Morgan

Abbiamo guidato per 250 miglia e siamo arrivato a casa verso la 1 e mezza , stanchi ma felici. Turro sommato , una bella giornata con un buon anche se non grande show. John Brown , una davvero bella nuova cersione di Tangled , Master of war e Nettie Moore sono stati gli highlights.

Lui può ancora raccontare grandi storie con grandi versi quando vuole cosa che mi fa chiedere perchè non sia tutto così. Mi è piaciuta anche lo spirito swinging di Spirit on the water , viene meglio dal vivo che sul disco.
Tambourine man è stato il momento più basso , sbuffando un 4/4 ogni battura con una esecuzione fuori tono. Il resto è stato bluesy rock fatto bene. La band era unita , prendendo bene le dinamiche delle canzoni invece di perdersi in lunghi assoli come accadeva alcuni anni fa.
Il suono dell’organo era preminente ma ben miscelato nel mix – un rilevo piacevole dopo gli starzianti picchi del pianino prodotti nel 2007.Bob era dell’umore di Little Richard , portando Thunder on the mountain in una specie di numero da rock n’ roll. Forse , memore della annoiata disattenzione del pubblico
Che parlava tanto in modo da rendere Girl from the north country come una versione sottotitolata a Cardiff nel 2004 , questa sera ha deciso di zittirci tutti col volume. Così è stato per la gente dove eravamo noi , sotto le casse sonore , abbiamo gustato la musica avendo buoni momenti.
Il suono era certamente fragoroso con un pò di eco che rendeva difficile sentire bene tutte le parole ma era bilanciato abbastanza bene per essere in un’arena. Noi eravamo sotto il palco e potavamo vedere i cenni del capo ed i sorrisi fra Bob e Donnie e vedere le dita di Donnie muoversi nei suoi solos .
Mia figlia (27 anni) pensa di aver visto uno dei migliori concerti di Bob ai quali è stata e piuttosto ereticamente ha preferito questa versione di Memphis blues again e di Highway 61 alle incisioni originali del disco.
“Momento Reale” come ha sottolineato lei.
Mark (63) chiedeva “Che cos’è questa canzone”- “E’ da love and theft ?” – “Oh questa non la conosco”. Lui diceva che gli piacevano più le folk ballads. E’ desideroso di rivederlo ancora in modo di gustarselo meglio. Sono stato proprio felice di essere stato qui , gustandomi buone versioni di LARS e All along e dei begli assoli di armonica in Blowin’ in the wind in chiusura.
Continuiamo a sostenere Bob.
 

 

London, England - Roundhouse - April 26, 2009

Fumo di Londra

di Paolo Vites (fonte: gamblin--ramblin.blogspot.com)

“What’s real, Paolo?”, mi dice Grania, lo sguardo pieno di malinconia. L’ amica che mi ha ospitato nella sua casa di Londra mi ha appena detto di avere 62 anni, io gliene dava al massimo 50 e qualcuno in più. Grania, che quando uscì Sgt. Pepper’s dei Beatles aveva vent’anni. Grania, che ha vissuto appieno la Swinging London e che dice era una “hippie” che andava al lavoro con “i fiori nei capelli”.
Qui, nella zona di Hammersmith, a pochi metri dalle rive del Tamigi, tra casette linde e alberi verdi, il tempo si è un po’ fermato. Grania vive con l’ex marito e il suo nuovo compagno, il mio amico Nigel. E la mamma di 93 anni. Ognuno si prende cura dell’altro. Qualcosa, allora, di quell’epoca “pace & amore” non era solo utopia. Le cose che contano davvero, volersi bene, possono sopravvivere anche in questa epoca di cinismo.

Pioggia fredda, cold rain out on my face. Mattina presto, molto presto, per le strade di Soho. I pub chiusi, poca gente in giro, per le stradine che erano il cuore di quella Swinging London. In Soho Square c’è la chiesetta cattolica dove mi ero imbattuto un paio di anni fa, mentre aspettavo di andare a intervistare Shawn Colvin. Mi ci infilo anche questa volta. Ci saranno dentro mezza dozzina di homeless che dormono indisturbati sulle panche. Il silenzio è tutto, qua dentro. Da qualche parte, Ralph McTell canta ancora le strade di Londra: “Have you seen the old man outside the seaman's mission… So how can you tell me you're lonely, and say for you that the sun don't shine?”.
Accendo una candela a Santa Teresa del Bambino e torno verso un piccolo bar che avevo intravisto poco prima, gestito da una coppia di ragazzi russi. Ma che sanno preparare un perfetto “full english breakfast”: “Have a nice day, boy”, mi dice lei dolcemente quando pago il mio conto e torno a prendere la fredda pioggia di Londra sulla faccia. Prego che la pioggia cancelli tutti i miei peccati, se possibile. Mi dispiace Ralph, ma oggi mi sento solo e il sole, no, non splende.

Ma splendeva ieri, in una giornata di primaverile tepore che i londinesi raramente vedono. Camden Town, alla domenica, pullula di centinaia di persone, tutte a spasso e tutte dirette verso il famoso mercatino locale. Noi, caracollando di pub in pub, ci stiamo invece dirigendo verso la leggendaria Roundhouse: qui, nel 1968, si esibì Jim Morrison con i suoi Doors. E poi tutti, dai Jefferson Airplane agli Who e Jimi Hendrix. Le mura lanciano vibrazioni immortali.
Molte birre dopo, mi avvio per entrarci anche io, a sfidare la storia del rock che qui ha vissuto la sua golden age, e che stasera tenta di offrire uno scampolo di ricordi, quando Bob Dylan vi salirà per la prima volta sul palco, di fronte a 1800 spettatori.
Che siamo in Inghilterra, si capisce dall’ordinatissima (e lunghissima) fila di persone che con naturalezza si mette in coda: quando uno fa il furbetto e si infila poco prima dell’ingresso, un tipo della security lo blocca immediatamente e lo rimanda in fondo a tutti. Un po’ come succede in Italia.
Ma che siamo in Inghilterra, e a Londra, lo capisco quando vado a prendere il mio posto numerato nel second circle, sopra alla platea che si accalca davanti al palco. Viene a sedersi nella fila davanti a me, due poltroncine più a destra, Bill Wyman, l’uomo che con Mick Jagger, Keith Richards e Brian Jones diede inizio all’avventura della più grande rock’n’roll band del mondo, nel lontano 1962. 70 anni, ma sempre uguale, immancabile frangetta sugli occhi e splendida ragazza bionda al suo fianco pure.
Qualche minuto dopo lo vedo agitarsi e chiamare “Hey thats Roger! Roger!”. Si alza e va a salutare un amico che si sta sedendo due file sotto di me, un po’ a sinistra. Roger Daltrey, cantante degli Who. Che sembra un californiano palestrato. E meno male che 40 anni fa cantava “spero di morire prima di diventare vecchio”.
I due parlottano qualche minuto, e nessuno che rompa loro le palle con richieste di autografi, foto o quant’altro. D’altro canto siamo a Londra, e queste cose succedono da quarant’anni.

La visuale da qua è magnifica, il sound pure. Cerco sul palco il fantasma di Jimi Hendrix, invece arriva lo Zorro del rock’n’roll, Bob Dylan. Tutti ci aspettiamo almeno qualche brano del nuovo disco, o qualche sorpresina tipo quando a Londra due o tre anni fa intonò London Calling. Invece no, sarà solo uno dei tanti show del Never Ending Tour, uguale a ogni altro. Cominciato molto bene, devo dire, con una rovente Leopard skin pill box hat, memore di quei giorni del 1966 quando Bob Dylan metteva a ferro e fuoco l’Inghilterra con il più grande rock show di tutti i tempi. Seguita da un dolce e folk Don’ Think Twice, Its Alright.
Invece il concerto si trasforma (dopo una orripilante Tangled up in blue che casca a pezzi da ogni parte) in uno showcase di Love and Theft: forse Bob non si ricorda più qual è esattamente il disco che deve presentare e in che anno siamo: ben sei pezzi da quel disco, compresa una imbarazzante Tweedle Dee, una inutile Summer Days (ah, i giorni di Freddy Koella) e una soporifera Po’ Boy.

Inserto (scambio di ms con il mio amico Mike, che è volato apposta da Ottawa, Canada, per questo show, e che si trova giù in platea):
Mike: “Where are the new songs?”
Io: “In his ass”.
Mike: “Amen to that. Hey... TWEEDLE???... Po’ Boy? Jesus Christ make it stop!”.

Quando partono le note immortali della più grande canzone di tutti i tempi, vedo finalmente Bill Wyman avere un sussulto. Ce lo ho anche io, anche se l’esecuzione non è granché: ehi, sto ascoltando Like a Rolling Stone insieme a uno dei Rolling Stones. How cool is that (oh e Bob finalmente si ricorda di essere a Londra quando, presentando Stu Kimball, accenna alla nota Rehab di Amy Winehouse, canticchiando il "leggendario" ritornello "No no no"...).

C’era anche Grania, stasera, ed è felice perché ha passato un paio d’ore “insieme a Bob”. Il mio amico Mike invece ha già dimenticato la delusione per il concerto di Dylan. Lo vedo in mezzo alla strada che urla “I MET DALTREY! I SPOKE WITH ROGER FUCKIN DALTREY! WHO GIVES A SHIT ABOUT BOB DYLAN!” (se non si fosse capito, Mike è un grande fan degli Who).
Tornato dalla mia passeggiata nella pioggia di Soho, preparo le valigie, guardo un’ultima volta Magic, the London Cat che è stato sul mio letto negli ultimi tre giorni. Mi viene in mente una vecchia poesia di Cicely M. Baker, The song of the Rose Fairy: “Words can never tell half of the beauty of a Rose... what a delight to be Fairy of the Rose”. Sono fortunato, ne ho conosciute di rose nella mia vita.
What’s real, Grania?

 

 

My night at the Roundhouse with Bob Dylan

by Fraser Lewry

Prima cosa da chiarire : 1) Non sono un grande fan di Bob Dylan , mi piace assolutamente Desire , e probabilmente ho una dozzina di altri album , ma sarei stato ugualmente contento se avessi avuto solo una raccolta di greatest hits. 2) Sono andato allo show ( il mio primo ) con una estremamente bassa aspettativa. Basti dire che le aspettative non sono state rispettate , è stato terribile.
La sua voce è al di là della parodia. Dylan suona come un disperato tentativo di tossire il proprio sangue , e c’è questa stranezza di abbaiare di conseguenza , come il tentativo di rigurgitare una pesante cena a base di arachidi. La sola volta che ha parlato è stata alla  fine , quando ha presentato in un incomprensibile borbottio con accento Texas/Luosiana , che è un pò strano anche per uno che ha passato la maggior parte della sua vita a New York.
Niente di personale , ma inoltre sembra graziosamente strano . Piano piano , ha uno straordinario pallore , testa gommosa , e ha una certa somiglianza con Janette Charles , l’attrice che ha impersonato la Regina Elisabetta nel film. Forse è invece lo splendido cappello.
Il set ? Ha macellato Tangled up in blue. Ha macellato Don’t think twice , ed ha macellato All along the watchtower. E alla fine ha suonato una versione di Blowin’ in the wind che non aveva niente in commune con l’originale , bene , completa spazzatura da uno che produce spazzatura.
Solo Po’ boy ( che ha cantato solo per un momento ) ed il Highway 61 revisited ( almeno penso fosse quella ) avevano un arrangiamento da sollevare un pò l’atmosfera , invece di una goffa e disordinata parodia.
Domanda : Lui suona questa armonica da 50 anni. Perchè , quando sta per prenderla in mano , la folla comincia ad ondeggiare – ritrova il sorriso – quando lui non sembra capace di fare altro che qualche nota rudimentale , quasi fuori tonalità ?
Credeteci o no , nonostante le basse aspettative , sono andato con l’animo aperto. “ E , giudicando dalla reazione , sono in netta minoranza assieme a quelli ai quali lo show non è piaciuto. Son contento di essere andato. Sono riconoscente di aver respirato la stessa aria di un cos’ grande uomo ( naturalmente sarebbe stato bello se si fosse accorto della presenza del pubblico ). Ma Cristo , desidero che qualcuno mi spieghi perchè tutti vogliono andare a vederlo suonare nel 2009. E , eventualmente , qualcun ‘altro nella massa , potrebbe ristabilire un certo equilibro e accendere una luce più favorevole su quello che è stato.

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Londra, concerto "intimo" per Bob Dylan

by news.search.ch

Londra, concerto "intimo" per Bob Dylan 27.4.2009 16:39
Bob Dylan ha tenuto un concerto davanti alla Roundhouse di Londra davanti ad alcune centinaia di spettatori stipati all'inverosimile. Il poeta della musica USA ha cantato per oltre due ore attingendo soprattutto al repertorio classico, lasciando invece da parte i pezzi del nuovo album Together Through Life. Con la band, la star ha dato vita a sonorità rock, blues, swing e country davanti anche a una fitta platea di vip. Dylan, austero nel suo abito da gentiluomo sudista, ha concesso poco al pubblico, restando in piedi dietro a un organo Hammond.


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Come Gather Round, People

By Alice Dryden

Lo 02 Dome ed il Ticketmaster mi hanno spedito diversi avvertimenti per tutta la settimana circa la chiusura della Jubilee Line dell’underground , annunciando che lo show di Bob Dylan era posticipato alle 20,00 invece delle 19.30----allora alle 20,00 tutti  PRONTI , così il mio amico Tash ed io siamo arrivati con buon anticipo per gustarci un buon pasto cinese e per trovare i nostri posti..
Dieci minuti dopo le 20,00 le luci si sono accese e la potente voce della Columbia Records ci ha detto di dare il benvenuto al “Poeta laureato del Rock n’ Roll , Bob Dylan e la sua band sono saliti sul palco per suonare fottutamente per due ore.
Non ci sono stati hello , welcome , bello vedervi da parte di Bob , sono andati dritti con Maggie’s Farm , ed io ero già fuori , non c’è stato incoraggiamento alla partecipazione del pubblico , ma quasro non mi ha fermato.
In molti concerti , è possibile per gli hardcore fans riconoscere una canzone dalle prime note dell’introduzione e sorridere di gioia. Da quando Bob non suona più due volte nella stessa maniera la stessa canzone , è diventato un gioco difficile , dovevo aspettare i ritornelli per capire , e qualche volta anche oltre , dovuto al fatto che adesso comprime le parole in una singola sillaba.
Ha cantato come un barbone sotto una grondaia , ma francamente , chi se ne frega ? Le canzoni venivano , non ce n’era una delle mie preferite , ma con un catalogo di tre cifre le possibilità si assottigliano ( Mi sarebbe piaciuto ascoltare qualcosa da Planet waves , Oh mercy , Empire burlesque o Blood on the tracks. Forse la prossima volta ? ).
Le canzoni che non ho riconosciuto erano probabilmente dal suo nuovo album , che esce dopodomani ( anche se per quello che so avrebbero potuto essere da Shot of love che ho comprato per 2 sterline e ascoltato una sola volta ).
Ho gradito “The times they are a-changin’ “ , “The lonesome desth of Hattie Carrol” e “’Til o fell in love with you” che avevo già sentito in precedenti occasioni quando avevo visto Dylan , 20 anni fa , gosh . Ci sono state molte canzoni dal recente album Modern times , non so bene quali .
Poi è venuta “Like a rolling stone” e sapevo che il concerto era quasi finito.
Dopo altre due canzoni di encore , “All along” e “Spirit on the water” , finalmente ci ha ringraziato di essere venuti presentando la band, l’ultima canzone è stata “Blowin’ in the wind”
Siamo sempre più vicini a sapere quante strade deve percorrere ancora un uomo per toccare il fondo , ma per Dylan sono diventate poche.

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L' UNIONE SARDA.it : Serata a Roundhouse per Bob Dylan

Serata 'intima' per Bob Dylan alla Roundhouse di Londra, spazio per alcune centinaia di spettatori, stipate all'inverosimile: il poeta della musica americana ha cantato per oltre due ore, pescando dal suo sterminato repertorio; tuttavia, a differenza di quanto si attendeva alla vigilia dello show, l'artista non ha usato questa data 'extra' nella capitale britannica per presentare dal vivo brani del suo nuovissimo Together Through Life, preferendo brani arcinoti e meno del suo passato remoto e recente. Dylan e la sua band hanno dato vita a un discorso musicale senza soluzione di continuità, mix di rock, blues, swing, country, facendo finire brani tra loro diversissimi in questa sonorità che ormai è 'il' sound dylaniano degli ultimi dieci anni. Per lo show nello spazio contenuto del teatro circolare di Camden, fitta la presenza di vip: in tribuna si sono visti Bill Wyman, Roger Daltrey, Jude Law e Clive Owen, tra gli altri. Dylan ha aperto con Leopard-Skin Pill-Box Hat, alzando poi subito la temperatura emotiva con una splendida Don't Think Twice, It's All Right e con Tangled Up In Blue.
 

 

London, England - O2 Arena - April 25, 2009

Dylan in London last night: energized, committed, triumphant

by Gerry Smith

Lo show della 02 London Arena è stato un trionfo inaspettato.
Dylan aveva una Marcia in più fin dall’inizio con “Maggie’s farm” alla chiusura con “Blowin’ in the wind”. La sua performance è stata densa di energia ed impegnata come qualcuno degli show che avevo visto sin dal 1978 ( e mia madre li ha visti sin dal 1965 ).
Il set si è aperto come un treno merci in corsa e raramente ha perso lo slancio. La set list è stata scelta bene , con solo la metà dei pezzi ripetuti dai precedenti show.
Gli highlights – ce ne sono stati molti – inclusa Hollis Brown r Workingman’s blues. I pochi pezzi sottotono , particolarmente Spirit on the water , erano pezzi minori dai due ultimi album , suonano meglio sull’ impianto HiFi che sul palco.
Raramente ho sentito Dylan cantare così bene . confidenziale , espressivo , propositivo , la sua voce sembrava aver riacquistato la forza di 20 anni fa.
Il suono era di prima qualità dal mio posto , molto distante dal palco.
Dylan era perfetto nel mix , è un piacere sentire la musica così chiara , anche la presentazione ““… Colombian recording artist…” è suonata davvero muddy.
Sono andato al concerto con trepidazione , non solo perchè per l’imbarazzante mancanza dei trasporti pubblici ( qualche stupido dirigente aveva deciso di chiudere la Jubilee Line del Tube , il solo modo serio per raggiungere il centro di Londra oggi ) , ma anche per la paura che Bobby potesse essere finito.
I timori erano infondati – La voce di Bob , il suo suonare la tastiera e l’armonica e in generale il livello di energia sono stai una rivelazione.
Ci sono volte che il Mighty Zimmy colpisce ancora , Bob è sempre l’ Uomo, c’è qualcuno che ha dei dubbi ?

 

 

London, England - Sheffield Arena - April 24, 2009

from "The Times" - Bob Dylan at Sheffield Arena

Perchè dovrebbe esserci così tanta eccitazione per questo tratto del tour europeo di Bob Dylan è qualcosa di misterioso.
Si , lui ha un nuovo album , lui rimane una delle preminenti superstars superstiti degli anni 60, ma questo non spiega perchè è diventato come un biglietto bollente.
Forse è perchè abbiamo imparato di più su Bob Dylan in questi ultimi quattro anni che non nelle precedenti quattro decadi. Lui ha pubblicato le sue memorie. Ha sbalordito con la tolleranza e lo spirito nel suo "Theme Time Radio" shows. Ha fatto la prima mostra dei suoi quadri. Ha anche concesso diverse interviste.
Tuttavia , l’unico campo nel quale rimane testardo ed enigmatico e non comunicativo è il suo modo di presentarsi nelle esibizioni dal vivo.
Non ha detto una parola di saluto quando ha iniziato il suo show alla Sheffield Arena , nemmeno per presentare le canzoni , nessuna delle quali proveniva dal nuovo album.
La sua backing band da molto tempo , formata da cinque musicisti , era disposta a semi-cerchio , come se stessero facendo le prove delle canzoni , con Dylan in piedi dietro la sua tastiera di fronte agli altri musicisti.
Vestito in nero , cappello nero , sembrava un incrocio fra un toreador e un Don mafioso quando la band ha cominciato con la vivace tracotanza del R&B con “Cat’s in the well” , seguita da una drasticamente ristrutturata “It’s all over now baby blue”.
Il canto di Dylan è diventato una caricatura di se stesso ed è il testamento del fascino duraturo che le sue canzoni ed i suoi testi hanno ancora vivo malgrado questo rimaneggiamento approssimativo.
Presa la chitarra , è venuto al centro del palco per fare una lamentosa prestazione di “Boots of spanish leather” , durante la quale ha tirato fuori un paio di assoli nel suo scompigliato stile staccato.
Il dondolante swing di “The levee’s gonna break” ha mostrato una superba prestazione della band , in particolare di Tony Garnier al contrabbasso , anche se le ripetitive liriche hanno messo in evidenza che quando Dylan imbocca una strada difficilmente la abbandona.
La qualità è molto calata quando si è imbarcato in una serie di canzoni dal suo album Love and Theft , inclusa una lenta e sgangherata “Po’ boy” , seguita da una disorganizzata “Make you feel my love” che è stata infarcita da ingannevoli tentativi di falsetto. Una solida “Highway 61 , poi seguita dall’umore del blues in tonalità minore di “Love sick” che è corsa sul binario giusto , prima che la band  tirasse fuori una amabile versione di “Like a rolling stone”.
Benchè il legame spirituale fra Dylan ed il suo pubblico funziona ancora in profondità , questo legame sparisce nella prestazione dal vivo e nella capacità di essere recepito , questo show non è stato significativo. “ E’ stata la più costosa lisciata di pelo che ho mai avuto in vita mia” ha detto uno del pubblico mentre usciva.

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Review of Dylan Sheffield and 1st London

By ken

Così , questo non uniforme ma interessante tutto è arrivato in Inghilterra. Partito con un sorprendente show di alto livello nella venue della Shaffield Arena.
Le prime 3 canzoni sono state un pò da pisoliono , ma da “Boots of spanish leather a “It’s altight mama” sono state una la miglior cosa che io ricordi.
Semplicemente una splendida Boots ; Bob di fronte con la chitarra , con lo sfondo del palco iluuminato con luci bizzarre. Grande vocal . Leeve è stata bollente come sempre. Sugar Baby , una delle miglioricanzoni dai suoi album , è stata una bella performance.
Rweedle è stata grande ( wow , ho detto davvero questo ?!) .- Bob di fronte , senza chitarra , coi movimenti di un vecchi blueman con l’armonica in mano , faceva queste cose mentre cantava e suonava l’armonica allo stesso tempo. Innovativo , realmente , simile alla Love sick dell’inizio del tour.
Po’ boy è stata , penso , la vcanzone della serata. Questa complicata canzone ( melodicamente intendo ) è stata fatta con un nuovo strutturale arrangiamento , e Bob ha sparato il testo.
It’s alright mama ha guadagnato con un nuovo riff pungente , ma detto questo , lo show è diventato prevedibile.
Una buona apertura per la tappa Inglese.

 

 

Brussels, Belgium - Forest National - April 22, 2009
 
By Philippe Manche - Le Soir
 
L’icona della musica Americana popolare è stata al Forest National mercoledi mentre “Together Through Life” , il suo nuovo album sta per uscire questa settimana.
In tournèe quasi interrottamente dal 1984 , Bob Dylan , 68 anni il 24 maggio prossimo , passa quasi la metà dell’anno sulle scene del mondo intero che ha frequentato regolarmente dopo l’inizio del suo “Never Ending Tour” 25 anni fa. E ad ogni volta , i concerti sono completi – quello del Forest è stato buono , e il pubblico aspetta sempre di più i suoi grandi momenti con una passione senza fine.
Non c’è bisogno di ripercorrere la sua carriera ne la sua importranza nella sfera musicale per sapere che Bob è senza dubbio l’ultimo rappresentate della musica popolare americana del giorno d’oggi.
Folk , country , blues , rock n’ roll , li ha digeriti , impastati ed integrati per un buon 40 anni , tutte le sfaccettature della musica e dei colori mescolati in una poesia che appartiene solo a lui.
Allora , mentre il suo album sta per arrivare nei negozi , e noi lo recensiremo la settimana ventura , Bob è venuto in Europa per questa primavera di concerti.
Esattamente alle 20,32 , il “Patron” arriva affiancato dai suoi cinque musicisti. A destra del palco , dietro un piccolo organo – impugnerà la sua chitarra solo una volta per la magnifica “Man in the long black coat” – Dylan comincia con “The wicked messenger” , riesumato dall’album John Wesley Harding del 1967.
Se il suono ci metterà due o tre canzoni per stabilizzarsi , si può ragionevolmente scrivere che il concerto di mercoledi è stato molto ispirato. Certo , è stato necessario ignorarare il batterista troppo invadente , ma l’interesse ed il piacere di un concerto di Dylan , si trova anche nella scelta del repertorio.
E mercoledi , se il cantante canta sempre le intramontabili “Like a rolling stone” , “All along the watchtower” o “Blowin’ in the wind” ,  è allora che si avvia su sentieri battuti che si apprezzano ancora di più.
E sebbene “Blind Willie McTell” , omaggio al celebre bluesman , non sia una delle più conosciute , fa sempre il suo piccolo effetto sentirla dal vivo.
Ultra concentrato ed attento , con un gesto della testa o uno sguardo per dare le indicazioni ai musicisti , Dylan suona la sua tastiera e apporta un piccolo tocco alla Brooker T. , tanto che i due chitarristi , Denny Freeman e Stu Kimball , possono ricamare dei bei riffs ed assoli mentre stavano eseguendo “Highway 61 revisisted”.
Con un repertorio la cui metà proviene dagli anni 60 , ( quattro canzoni sono estratte dall’album Highway 61 revisited ) , Bob non ha avuto nessuna difficoltà a regalare i suoi gioielli durante le due ore di un concerto di elevata fattura e finalmente rock , anche se ci sono stati momenti stagnanti.
Ah si , l’artista non ha detto una parola , a parte la presentazione dei suoi musicisti , durante i 120 minuti. Normale , no ?

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by Grzegorz Gras
 
Sono le due del mattino e sono appena tornato a casa dapo aver guidato 40 Km da Breussels a Saint-Lievens-Houtem. Che lunga notte  è stata ! Fuori dai pochi show ai quail ho assistito , questo è stato il migliore , non solo per la musica , di Bob.
Dopo un veloce giro turistico per Brussels , sono andato alla Forest National venue poco dopo le 15,00. C’erano già alcune persone fuori dalle porte , fra di esse il mio amico italiano Michele. Essendo stato presentato ad alcuni Bobcats , abbiamo aspettato chiacchierando , e siccome era presto , siamo andati in un vecchio caffè vicino alla venue ed abbiamo avuto una lunga conversazione.
I tempi stanno cambiando , Bob Dylan è invecchiato , le cose sono cambiate ( e cambieranno ancora ) ma c’è una cosa che sarà eterna – ed è questa pace ed amore che scorre nella comunità dei Bobcats.
Tu puoi passare ore ed ore a discutere della vita , della musica , di Bob o di qualunque altra cosa . Dopotutto è grazie a Bob , per quello che ci ha dato e per l’effetto che ha avuto sulle nostre vite. Ci siamo rimessi in fila verso le 18,00 ed i cancelli sono stati aperti poco dopo le 19,00.
E qui arriva la sorpresa , quasi nessun controllo di sicurezza. Ci hanno lasciato entrare , guardati i biglietti non hanno voluto fare nessun altro tipo di controllo. Ho visto gente con piccole cineprese o macchine fotografiche in prima fila ed i ragazzi della security facevano poca attenzione a loro. Meraviglioso !! Grazie ragazzi per questo , ho potuto fare circa 150 fotografie , alcune delle quali davero molto belle !! . Lo show è cominciato poco dopo le 20,30 e l’opener è stata “The wicked messenger”. Dopo averla già sentita a Berlino , contavo su qualche altra ma....è stata comunque buona....Una dura versione di “It’s all over now baby blue” in questo nuovo arrangiamento ( che personalmentemi mi piace molto ) – molto meglio che e.g. la versione 2004 che non sapeva di niente dal mio punto di vista ) è stato un highlights per me.
E’ stato buono sentire dal vivo “Blind Willie McTell” - c’è qualcosa di mistico ed irreale in questa canzone-. Contavo su “Desolation row” e l’ho avuta !!! La mia ragazza ( il secondo show per lei...ha cominciato ad amare e capire Dylan ) voleva così tanto ascoltare Ballad of a thin man , la sua canzone preferita , e l’ha avuta anche lei !!!
Il resto è stato tipico , così non andrò canzone per canzone. Penso che Bob era tranquillo e di buon umore ( anche , se a detta di qualche amico alla fine era esausto per l’impegno ) ed ha goduto lo show. Proprio prima degli encore , quando sono tornati , ha perfino fatto un piccolo balletto di fronte al pubblico. Qualunque cosa fosse , è stato bello che l’abbia fatto per noi. Gli encore sono adesso gli stessi tutte le volte , cosa un pò noiosa , ma alla fine senti la “classica” “Blowin’ in the wind” , che potrebbe essere molto importante  per quegli occasionali bobfans che la sentono per la prima volta.
 
Dopo la fine dello show , abbiamo aspettato che la folla uscisse lentamente , poi siamo usciti e siamo andati al merchandise fuori dai cancelli , ho comperato per me alcuni posters nuovi ( uno molto bello del 1975 più qualcun altro ) e due bottons.
Eravamo asieme a Michele e Federica ( che è sempre là – è una ragazza che è stata “on the road” per 11 anni ed è probabilmente la persona che ha visto più show di tutti...probabilmente circa 1000 ). Siamo andati ad un ristorante per mangiare qualcosa e per un altra ora di chiacchiere , poi abbiamo dato loro un passaggio ( grazie Michele per questa t-shirt !!! ) e siamo tornati a casa.....sono adesso le 2,30 di mattina e suppongo sia ora di saltare a letto per una bella dormita. E’ stata davvero una notte piacevole....

 

 

Strasbourg, France - Zenith - April 21, 2009
 
 by Gerhard Reininger
 
Sono andato allo show di Strasburgo assieme a mio fratello. Bella venue anche se con tutti posti a sedere . La gente se n’è fregata ed è andata tutta davanti al palco, brutta vista per tutti quei costosi posti a sedere.
 Bob è salito sul palco con 10 minuti di ritardo ed ha aperto con “Cat’s in the well”. É stato un buon inizio. Seconda canzone “Master of war” – il punto più alto della serata a mio avviso.
Qualcuno ha speculato se l’avesse cantata perchè fosse il compleanno di Hitler o perchè il summit della NATO aveva avuto luogo qui qualche settimana fa. Non so se questi fatti hanno avuto rilevanza nella scelta delle canzoni , può essere , ma può anche non essere. Comunque è stata una performance a colpi di tamburi che venivano direttamente dai campi di battaglia di tutto il mondo.
 
Sfortunatamente non c’è molto altro da dire sul concerto. Tutto il resto delle canzoni sono suonate pressapoco tutte uguali. La band era radunata sul lato opposto di Bob che stava dietro la sua tastiera ed ho notato che c’era come una sfida tra loro , una indifferenza nel fare qualsiasi movimento.
Bob ha preso le distanze ed ha snocciolato le sue canzoni nel microfono , suonava la tastiera senza ispirazione , anche il suono dell’armonica , nient’altro che singole note aggiunte alla melodia , avrebbe potuto fare di più ma , spesse volte , non l’ha fatto.
Comunque è stato bello vederlo , respirare la stessa aria per un momento , bello vederlo ballare nel suo vestito nero di ispirazione Vittoriana con le bande rosse sui pantaloni , ma la musica – eccetto Master of war – è stato una irritante e noiosa zuppa di suono di chitarre senza nessun highlights. A tutti mancava un sacco Larry .
Stavolta non c’è stata nessuna scintilla che venisse dal palco ad illuminare la gente.
Un freddo e misero show che è finito dopo due ore che ci ha lasciati a mani vuote , senza niente da portare a casa.
 
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 by Gerard Poillet
 
 Che mondo meraviglioso sentire Bob suonare “Wheels on fire” con la chitarra in mano , incredibile , e suonava ...l’assolo , questo è vero. Chiunque suoni la chitarra come me poteva capirlo....E dopo la versione da big band col violino di Donnie per Blowin’ si poteva morire....Buonanotte gente !

 

 

Geneva, Switzerland - Geneva Arena - April 20, 2009

by Jean-Luc Besse

Non sapevo cosa aspettarmi per questa seconda venuta di sua Bobbità in Ginevra. Il tempo era mite , una specia di primavera e mi sono preoccupato di arrivare presto ( nell’ultimo concerto Bob aveva cominciato che un terzo della gente stava ancora fuori...).
Ho chiesto ad alcune persone dello Straff dov'era il tour bus , e mi hanno detto che non era li perchè Bob stava in in lussuoso hotel vicino al lago sin da sabato ( sembra sia partito immediatamente da Firenza dopo lo show di sabato. Lo show Bob e la sua band hanno dato ulteriore conferma che hanno apprezzato il soggiorno a Ginevra.
L’Arena era quasi piena e la gente sembrava essere di buon umore. Guardando la set list , niente di rivoluzionario e la band è sembrata molto attenta , accurata , e così rock che tutti sono rimasti sorpresi.
Bob e la sua band sono stati generosi ! Grande assoli di Stu e Denny. Tony solido come sempre e Donnie così carino quando prendeva la sua piccola chitarra con Bob al centro del palco nell’ultima canzone per duettare assieme alla sua armonica ( Blowin’ in the wind).
Niente HG 61 stasera ma la band ha rocckato davvero duro nelle altre canzoni perchè era ben presente.
Alla fine una grande e sincera standing ovation dal pubblico per il regalo di questo grande concerto.
Bob , a pochi giorni dal suo compleanno , è difinitivamente il migliore. Grazie di tutto. Continua a tenere il rock and roll vivo e vegeto.
 

 

Florence, Italy - Mandela Forum - April 18, 2009

by Marina Gentile

Ciao Mr. Tambourine,

come in qualche mia precedente avevo annunciato, ho partecipato ai concerti di Roma e Firenze del Nostro Amato. Anche se con un certo ritardo, provo a raccontare questi due giorni al seguito di Bob. Non mi avventuro, però, in una recensione puntuale, che non è alla mia portata, limitandomi a segnalare ciò che da profana ho percepito e ritenuto apprezzabile o al contrario ho considerato criticabile.
Intanto, in questo tour primaverile mi accompagnavano, oltre a mio marito, Floriano, Carlo (il di lui fratello) ed i miei nipoti Giuseppe e Riccardo (di tredici anni) al loro primo incontro con Mr. Dylan.
La presenza dei miei nipoti è stato per me il vero evento, croce e delizia di questa avventura. La preoccupazione principale atteneva alla possibile reazione all’ascolto di quella voce aspra e ringhiante, tanto che nei giorni precedenti il concerto di Roma mi sono più volte chiesta se non avevo commesso un errore a programmare non uno, ma ben due concerti con loro. Meno preoccupazione mi destava il possibile stravolgimento delle canzoni, perché loro non dominano ancora il repertorio e dunque presumibilmente non avrebbero riconosciuto gran parte delle canzoni. Per evitare una probabile delusione li avevo comunque preparati spiegando loro che la voce di Bob che ripetutamente hanno sentito nella tanto amata versione originale di LARS non era più la stessa e che il tempo ha lasciato il segno sulle sue corde vocali così come su tutta la sua persona. Ed a riprova di ciò, dall’acquisto dei biglietti avvenuto lo scorso dicembre, un po’ alla volta ho sottoposto loro un bel po’ di materiale live comprese le registrazioni degli ultimi due concerti di Bergamo e Chatillon.
Come è andata a finire ve lo dirò alla fine di questo racconto.
Comunque, la presenza dei miei due nipoti ha trasformato questo tour in una gita fuori porta cominciata venerdì 17 a Roma davanti ad un panino e ad una coca nel McDonald’s a qualche centinaio di metri dal Palalottomatica per finire domenica 19 davanti ad una succulenta fiorentina in un ameno ristorante in località Farneta a poca distanza da Cortona, con visita all’Abazia di Farneta - ed alla sua cripta che ne costituisce la parte più interessante - situata proprio di fronte al ristorante.
Ma vengo ai concerti.
Intanto a mio parere il concerto di Firenze è stato di gran lunga migliore di quello di Roma, per varie ragioni: la band e lo stesso Bob erano in migliore forma; il pubblico è stato più caloroso ed ha accolto meglio il gruppo; migliore senza dubbio l’acustica del Mandela Forum rispetto al Palalottomatica, presso il quale i concerti dovrebbero essere banditi.
Naturalmente luci ed ombre: molte ombre che l’amore per quest’uomo consente ai più di tollerare, me compresa, ma non di sottacere.
La luce che mi è parso di intravvedere in questi due concerti concerne il ruolo dei soliti noti: Denny Freeeman e Stu Kimball. Bene, se non ho preso una cantonata, sia a Roma che a Firenze mi sembra che Freeman è stato relegato in un ruolo secondario e conseguentemente Kimball ha recuperato un peso maggiore nella economia generale della band dando,nel complesso, migliore prova di sé. In ciò ripongo una speranza. Diciamola tutta: vedo un futuro, perlomeno, senza Freeman. Auspicherei anche una dipartita di Donny Herron, che mi sembra qualsiasi strumento suoni non ci si accorge della sua presenza, mentre gli assoli di violino che ci ha dispensato a più riprese in questi due concerti mi sono sembrati davvero senza alcuna espressione. E vi assicuro che lo dice una che ha un orecchio di legno!
Sia a Roma che a Firenze, è emerso chiaro il ruolo trascinante della sezione ritmica: Tony Garnier e George Receli. In particolare Receli ha letteralmente dominato a Roma nella bellissima e sempre difficile “It's Alright, Ma” ed a Firenze in “H61” alle quali ha dato sostegno ed energia.
Buona versione sia a Roma che a Firenze di “Spirit_On_The_Water” , ma d’altra parte è un pezzo che questa band conosce bene e quindi l’esecuzione è ben collaudata.
Mi è piaciuta molto anche Mr.Tambourine eseguita a Firenze.
A Roma invece ho vissuto momenti di smarrimento nel sentire LARS: un terrificante frastuono. Mi è sembrato che ognuno andasse per conto proprio e che gli strumenti si scontrassero l’uno con l’altro senza mai ricomporsi ad unità. A Firenze è andata molto meglio: buona esecuzione apprezzata dal pubblico che ha cantato in autonomia alcuni versi con la massima soddisfazione di Bob che ha dispensato per tutta l’esecuzione una quantità di sorrisetti ed ammiccamenti, come dimostra il video che sono riuscita a girare e che trovate su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=Cm9iutAsudA
Sempre a Roma è da menzionare Boots Of Spanish Leather che rappresenta il secondo pezzo eseguito da Bob alla chitarra. Mi sembra sia una versione originale con un accompagnamento in stile vagamente country ma con un cantato quasi blues: peccato per i numerosi errori delle chitarre e forse dello stesso Bob. Ho messo il video su youtube qui http://www.youtube.com/watch?v=wqAqivw0ZhA.
Il vero highlander è stata “The Lonesome Death Of Hattie Carroll” a Firenze: rilettura struggente ed esecuzione direi quasi perfetta: ha rappresentato ciò che qualsiasi fan si aspetta da un concerto di Bob.
Infine, in entrambi i concerti ha proposto una nuova versione di “Blowin' In The Wind” che personalmente ho gradito. L’esecuzione di Firenze la trovate qui: http://www.youtube.com/watch?v=E3jaNJq7vw8
La tenera sorpresa di questo tour è stata “Return To Me”eseguita sia a Roma che a Firenze: io l’ho percepita come un abbraccio affettuoso ai romani ed a tutto il suo pubblico italiano.
Infine, ho trovato, sia a Roma che a Firenze, la voce piuttosto in forma e particolarmente romantica.
Ho cercato di esprimere al meglio il mio pensiero, anche critico, ma non posso alla fine di questo mio tour non dire che sono immensamente felice di essere stata ancora una volta partecipe di questa grande storia infinita, che ha i suoi alti e bassi, ma che ci fa appassionare negli elogi e nelle critiche, regalandoci ancora emozioni anche quando ci presentiamo davanti al palco senza aspettarci nulla. Bob è una sorgente da cui possiamo ancora attingere per alimentare il nostro spirito. E lo hanno capito anche i mie nipoti.
A Firenze, all’uscita del Mandela Forum mio cognato Carlo mi ha chiesto se ricordavo come proseguiva il tour europeo e quale sarebbe stata la prossima tappa. Ho risposto che non ero sicura ma mi sembrava che Bob sarebbe andato subito dopo in Svizzera e poi in Francia. Camminavo sotto braccio a Giuseppe e Riccardo e con la coda dell’occhio vedo quest’ultimo voltarsi verso di me per dirmi: “zia, andiamo anche noi in Svizzera!” ed a lui fa eco Giuseppe”Siiii, zia dai, andiamo anche noi!!”.
Durante i concerti li ho osservati spesso temendo di cogliere cenni di noia o di stanchezza (sono abituati ad andare a letto molto presto durante il periodo scolastico) ma i loro occhi erano incollati al palco, vigili ed attenti ed alla fine del concerto di Firenze, associandosi alle considerazioni di noi adulti, hanno commentato che quel concerto era stato molto più bello di quello di Roma, perché lo avevano percepito anche loro. Alla mia domanda se gli era piaciuto come cantava Bob (la solita mia ossessione sulla voce) hanno risposto con convinzione e sincerità di sì. E con profonda commozione e gratitudine ho pensato “Grazie Bob”.

Un abbraccio a tutti
Marina

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Dylan, vecchio, adorabile marpione(impressioni dopo il concerto del 18 aprile 2009 al Mandela Forum di Firenze)

by Lorenza Boninu

Ah che barba, che noia, che barba, che noia! Gente, cerchiamo, se possibile, di scrollarci di dosso lo stereotipo del fan di Dylan deluso, incazzato, scontento o, al contrario, estatico, entusiasta, perennemente in crisi mistica davanti al Vate. Sai che risate si farebbe Dylan se solo potesse leggere le troppe parole sprecate per ogni sua singola performance, per ogni gesto o tic o smorfia che si lascia scappare quando è sul palco, per ogni vezzo della sua voce, per ogni occhiata che rivolge alla band o in direzione del pubblico. Se potesse … probabilmente non vorrebbe. Dylan, maledetto arrogante.
“A volte nelle canzoni si dicono certe cose anche se c’è solo una piccola probabilità che siano vere. A volte si dicono cose che non hanno niente a che vedere con la verità di quello che si vuole dire, e altre volte ancora si dicono cose che tutti sanno essere vere. O magari si finisce per credere che l’unica verità al mondo è che sul mondo non c’è nessuna verità. Qualunque cosa si dica, la si dice in modo meccanico. Non c’è mai tempo per pensare. Cucire, stirare, impacchettare e spedire; ecco quello che si fa”. (da Chronicles, volume I)
Questo è Dylan. Faremmo meglio a dargli retta. In ogni caso a Firenze ha cucito, stirato, impacchettato e spedito il suo show. In modo impeccabile. Mi è piaciuto? Diciamo pure che mi ha esaltato. Non mi sono fatta mancare niente: l’attesa in mezzo ai fedelissimi, la corsa all’apertura dei cancelli, l’ardua conquista del posto (quasi) in prima fila, le chiacchiere con chi, più fanatico di me, si era doverosamente fatto anche le date di Milano e Roma. E poi è arrivato lui, con quel suo ghigno accennato, la mano che spesso correva al petto, spesso alla guancia, quel suo muoversi a scatti, i suoi passetti un po’ rigidi. Qualcuno ha parlato di cabaret, e lo ha fatto in modo velatamente dispregiativo, come dire “credevamo fosse rock and roll e guarda cosa ci tocca”. Beh, se anche era cabaret, era cabaret ben fatto. E secondo me, c’era anche parecchio rock and roll, perché, diavolo, non avrei mai pensato che Dylan, proprio lui, mi facesse venir voglia di ballare: ma è successo, grazie Bob, che almeno mi hai comunicato un po’ di sano buonumore.
Io non sono affatto un’ esperta di musica. Leggo le recensioni dei critici di professione e mi perdo. Leggo le recensioni degli appassionati e mi perdo lo stesso. Sono una che nella sua vita ha ascoltato tanto, ma senza metodo, senza approfondire, senza stare a cercare influenze, filiazioni, confronti, legami, rapporti e tutto il ciarpame che si porta dietro la supposta competenza. Certo che amo Dylan più di qualsiasi altro e gira che ti gira sempre lì torno: ma sono una povera letterata e quindi da questa falsa recensione non aspettatevi sottili disamine del timbro, dell’interpretazione, dello stile, dell’arrangiamento di ogni singolo pezzo. Semplicemente posso dire che ho adorato il modo quasi giocoso in cui ha eseguito “Mr Tambourine Man”, che mi sono deliziata ascoltando “Man in the long black coat” alla chitarra, che ho avuto i brividi per tutto il tempo in cui abbiamo cantato insieme con lui “Like a rolling stone”, che mi ha colpito l’interpretazione di “The lonesome death of Hattie Carrol” (così astratta, remota, simile ad una favola nera, ad un mito senza tempo), che quando ha attaccato “Workingman’s blues #2” ho avuto la tentazione di salire sul palco e abbracciarlo, che mi è piaciuta moltissima l’idea di chiudere il cerchio di “All along the watchtower” ripetendo in conclusione la prima strofa, che ho trovato cosa buona e giusta lo stravolgimento di “Blowin’ in the wind” , la canzone più abusata e forse più fraintesa di Dylan.

Ma non è solo questione di “Blowin’ in the wind” … Vogliamo dire che Dylan quando canta i suoi cavalli di battaglia è assolutamente ironico e, quel che più conta, autoironico? E’ uno strano circolo vizioso: Dylan che si rifiuta di trasformarsi nel monumento di se stesso, i fan che non glielo permettono, e lui che continua a prenderli in giro, a prendersi in giro, e che proprio per questo si rivela assolutamente geniale, un passo avanti a tutti, e suscita ancora e ancora e ancora le medesime reazioni … chi lo chiama traditore, chi semplicemente lo adora, chi si sente urtato, chi si taglierebbe le vene per l’idolo, chi non capisce, chi pensa di capire tutto. Sono più di quarant’anni che va avanti questa storia, mi sa che Dylan ha smesso da un pezzo di farci caso. Fa parte del copione, ognuno ha la sua parte e la recita come meglio crede. La verità è che l’artista vero, in qualunque campo operi, non sta lì a chiedersi se e come accattivarsi il pubblico: se ha qualcosa da dire, la dice, senza tanti complimenti, se si sente di fare una cosa piuttosto di un’altra, la fa. La logica dell’audience appartiene alla pessima televisione italiana, quella di Amici e di X Factor, delle cover plastificate e del “pianobarismo” (rubo la definizione a Morgan, peraltro complice di certe operazioni) pretestuosamente innalzato al rango di profonda interpretazione, non certo a Dylan.
Dylan a Firenze era tranquillo, divertito, rilassato. Ha suonato con evidente piacere. Eravamo tanti, ma era come essere in pochi ad ascoltare un vecchio amico con la sua band in qualche locale fumoso. Accanto a me c’era un ragazzino con una capigliatura (finta?) stile Caparezza, peraltro molto interessato all’influsso di Rimbaud su Bob; davanti, un giovanotto venticinquenne (classe 1984 l'anno in cui io ho visto Dylan la prima volta a Roma) che, dopo essersi imbattuto in Dylan a Bologna, quando il nostro Jokerman si esibì davanti a Giovanni Paolo II, se ne è istantaneamente innamorato nel vederlo tendere sportivamente la mano al Papa; e ancora una signora più o meno mia coetanea che mi ha raccontato, con le stelline nello sguardo, di Roma e Milano; e poco prima, mentre ancora eravamo in fila, avevo origliato il resoconto estasiato di un tizio che il giorno prima era riuscito a seguire il concerto dal backstage. Beh, un concerto di Dylan è anche questo, il mescolarsi delle generazioni, il rendersi conto che, grazie a Dio, non è solo questione di attardati e attempati nostalgici, ma che il vecchio Bob può dare ancora qualcosa anche ai nostri figli, ai nostri fratelli minori. Per esempio lo scatto imprevisto che ci riporta a prima, a quando tutto è cominciato, al blues delle origini, che ci rammenta che se vogliamo davvero un nuovo inizio, dobbiamo volgere lo sguardo indietro nel tempo, a quando la musica aveva un’anima e un senso, e non si era ancora trasformata in un repertorio di suonerie per cellulari.

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Firenze dylaniata

Ieri sera ho assistito ad un grandissimo concerto dello
Zio Bob. Sono sempre stato molto critico in passato delle sue
performance, Pistoia Blues, MOdena Con Tom Petty 1988 credo, Ancona ,
e San Siro 1984
Ieri sera ho trovato un Dylan perfetto. Mi è piaciuto
tantissimo. Sno rientrato questa mattina a Pesaro con il cuore colmo di
gioia. Si, Colmo di gioia.
Quando puoi, se vuoi, puoi mettere in rete
l'ordine della scaletta?
Un abbraccio avvolgente come una strofa di Dylan
Paolo

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by Giovanni Zecchi

È la prima volta che scrivo a “Maggie’s Farm” (seguo le news quasi tutti i
giorni…), ma dopo il mio primo concerto di Dylan mi sono sentito in un certo
senso in dovere di farlo. Lo show di Firenze è finito da un’ora e mezza: scrivo
le mie impressioni-emozioni a caldo, come uno di 26 anni che non sa molto di
musica, che non sa suonare nessuno strumento, ma che un giorno nell’autunno del
2006 ha comprato per caso un CD (“Modern Times”) che lo ha fatto letteralmente
innamorare (prima per me Dylan era solo il nome di UN cantante): da allora,
attraverso tutti i suoi album e tutte (o quasi…!) le sue canzoni, ho fatto un
meraviglioso viaggio all’indietro nel tempo fino al 1962…
L’hanno scorso avevo acquistato il biglietto per il concerto di Bergamo, mi
ero recato sul posto, ma per problemi personali non avevo potuto assistere allo
show: tutta quell’amarezza (durata quasi un anno) stasera è stata completamente
cancellata…
La prima magia della serata è stata l’aver ritrovato, seduta appena una fila
sopra di me (eravamo nella gradinata superiore del secondo settore numerato),
una mia amica (naturalmente anche lei fan di Dylan…) che a gennaio non aveva
potuto comprare il biglietto per vedere il concerto insieme a me, nella nostra
città, poi…
La seconda magia della serata sono state le canzoni, ascoltate direttamente
dalla voce dell’Incantatore: posso fare paragoni solo con quelle sentite dagli
album ufficiali, dai CD live e da qualche bootleg, non avendo assistito ad
altri concerti prima di questo. Forse non mi ricordo tutto esattamente, mi
affido al flusso della coscienza…
Ha iniziato proprio con “Maggie’s Farm”: un bell’impatto, rock. Poi mi è
rimasta dentro una scatenata “Rollin’ And Tumblin’”, simile a quella del disco,
mi è parso… Quando Bob con la chitarra in braccio al centro del palco ha
attaccato “Man In The Long Black Coat” mi è venuto un tuffo al cuore. Deve
essere stata la sua voce cavernosa, paludosa: ho sentito che quello era il suo
regalo per Firenze. Emozionante, vibrante, vissuta “The Lonesome Death Of
Hattie Carroll”: nel cantarla Bob ha espresso qualcosa di bellissimo ed
infinitamente triste… La successiva onestamente non l’ho riconosciuta… Ma
quante voci ha quest’omino? “Workingmaaaaaan’s Blues #2” l’ha cantata proprio
così (!!), in maniera quasi assurda, polifonica: voce roca e raspante, bassa e
baritonale (non l’avevo mai sentito scavare così nel profondo: sconcertante!),
e poi alta e ostentatamente nasale, quella con cui sembra divertirsi, lo
sberleffo, la pronuncia di Paperino…
“Ballad Of Hollis Brown” (la conoscevo poco) è stata una sorpresa: l’
atmosfera è diventata rossa, mi pare abbiano tirato fuori un contrabbasso, era
incalzante, viscerale e molto blues, sembrava di stare nella cantina del
diavolo (chi l’ha detto prima di me…?).
Poi mi ricordo una “Summer Days” frizzante, che ha fatto ballare, e una
spettacolare “Thunder On The Mountain”, riconoscibilissima, in cui hanno
pestato duro con chitarra e batteria.
Il momento inaspettato è stato il breve giro di “Return To Me”, l’ultima
strofa (“solo tu, solo tu, solo tu…”) cantata in italiano “americanizzato”:
atmosfera romantica e rétro, ma l’ho riconosciuta solo perché sapevo che l’
avevano già fatta anche a Roma. Poi è arrivata Lei, “Like A Rolling Stone”, e
lì è stato da pelle d’oca: è valsa da sola il prezzo del biglietto, perché
cantata da QUELLA voce, con tutto il Forum in coro… Dopo il palco si è spento,
i musicisti se ne sono andati e poi sono ritornati, mentre finalmente sullo
sfondo si accendeva il misterioso occhio simbolico: l’aspettavo…
Il primo “bis” è stato “All Along The Watchtower”, con il suono della
chitarra molto bello, lancinante. Poi una specie di piacevole swing sulle note
tranquille di “Spirit On The Water”, che il pubblico mi pare non abbia molto
apprezzato. Infine l’altra Signora: “Blowin’ In The Wind”, completamente
rivisitata. Qui sono stato vinto dalla tentazione ed ho registrato un pezzo col
video della fotocamera, perché, porca miseria, ho sentito che stavo vivendo un
momento di storia, irripetibile. Ascoltare “Blowin’ In The Wind” direttamente
dalla sua voce (non importa quale…), con il suono dell’armonica che è un tutt’
uno con la sua bocca…sì, l’armonica! L’ha tirata fuori per varie canzoni (oltre
a “Blowin’ In The Wind”), anche se onestamente non ricordo quali. Però gliel’ho
sentita suonare in modo strano, con un effetto contrappuntistico, per lo più su
una sola nota, o al massimo due o tre, in “risposta” agli altri strumenti…
Soprattutto nella prima parte dello show ho visto (col binocolo) che sul
palco in realtà Bob non stava mai fermo, teneva il ritmo con la gamba
“snodabile”, si dimenava sulla pianolina: era chiaro che si divertiva,
soprattutto quando “faceva la vocina”, salvo poi farci scendere insieme a lui
negli abissi del blues, verso profondità mostruose…
Alla fine c’è stata una sorta di standing ovation, con i musicisti raccolti
sul palco di fronte alla platea: lui a un certo punto ha voltato le spalle al
pubblico di scatto, ostentatamente (questo l’ho percepito di sicuro…) e se ne è
andato dietro le quinte camminando molleggiato, seguito dagli altri membri
della band.
Terza magia della serata è stato il pubblico, le facce della gente che mi
sono divertito ad “annusare”: famiglie coi bambini, tanti adolescenti,
ragazzine con le mamme sessantottine (nel senso di “nate intorno al ’68”…),
gruppi di ragazzi da concerto rock, coppie quarantenni, cinquantenni,
sessantenni, tanti signori (e meno signori…) di mezz’età…insomma, un miracolo
che si fosse lì tutti insieme per qualcosa di comune, un miracolo che poteva
fare solo Bob Dylan. All’uscita c’è chi ha detto: - Sì, è vero, è stato proprio
arrogante - , oppure - Come ha cantato bene “Workingman’s Blues”… - , o
addirittura - Certo che un saluto a Firenze poteva anche farlo, ma si sa, lui è
una merdaccia… - Divide, divide ancora Dylan, e questo PER ME vuol dire che è
ancora vivo, come Artista e come Uomo, con tutti i suoi lampi di genio e tutti
i suoi difetti. Dà tutto - QUEL CHE PUO’ DARE - nella musica, e basta.
Posso solo dire che io un concerto così non l’ho mai visto, un tipo così non
l’ho mai visto: più volte nel corso del concerto mi è venuto da piangere e da
sorridere insieme, e questo vale più di ogni altra cosa…

P.s.: lo so, sono stato troppo lungo, ma non potevo descrivere tutte le
emozioni che questo concerto mi ha dato in uno spazio più breve di questo…

P.p.s.: comprerò sicuramente “Together Through Life”, ma la maglietta del
merchandising ufficiale a 30 € mi ha lasciato l’impressione di un furto…!!

Grazie, Giovanni Zecchi

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by Snijezana Matejcic - Croatia

Non posso credere che nessuno ancora abbia scritto una parola sulla serata al Madelaforum di Firenze , Italia. E’ stato incredibile , la musica nelle mia orecchie è ancora così viva – così tanti giovani in fronte al palco che cantavano a pieni polmoni e Bob che rispondeva suonando e cantando fuori di se dalla gioia . Vado ad un concerto all’anno fin dall’inizio del Never Ending Tour , ogni volta in una città diversa , tanti in Italia , e penso che questo concerto sia stato un highlight da molto tempo. I concerti di Dylan sono il mio energetico intellettuale ed emozionale , e questo ultimo mi servirà per alcuni mesi. Amo BD !

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by Alice

Salve a tutti i dylaniani!!
Quella di ieri era la seconda volta che vedevo il mitico Bob live ( la prima era in Val d'Aosta il 18 giugno dell'anno scorso), e lasciatemelo dire...WAO! quello sì che era un Bob Dylan con i fiocchi!!
Io ho solo 16 anni, e non ero nata hai suoi tempi d'oro, ma ho visto molti video dei vecchi live, e ieri sera mentre ero in mezzo a quella folla impazzita di giovani come me, mentre cantavo a squarciagola quelle canzoni che mi hanno fatto innamorare di Mr. Dylan, mentre lo guardavo suonare su quel palco, tutto sorridente e grintoso, mi sono sentita come trasportata indietro, come se per un attimo con la sua strana magia Bob fosse riuscito a farmi viaggiare a ritroso nel tempo, fino a quei mitici anni 60' . Ora ormai è vecchio, non ha quasi più voce e canta le sue canzoni in modo irriconoscibile, ma la magia che trasmette è sempre la stessa. So che Bob ogni tanto legge Maggie's Farm, allora gli rivolgo un grazie di cuore per la serata magica che ha regalato a tutti noi ieri sera!! GRAZIE!!!

 

 

Rome, Italy - PalaLottomatica - April 17, 2009

ave a tutti,
sono appena tornato dal concerto di Roma...concerto per me
fantastico!!! Comunque pensavo fosse molto più statico e dalla voce
abbastanza roca, invece l'ho trovato carichissimo e bene di voce già
dalla prima "Cat's in the well" dove si muoveva e faceva muovere come
nelle altre canzoni veloci come "The levee's gonna break". Sono state
tutte belle versioni a parte "Beyond the Horizon" e il bis "Spirit On
the Water" un pò noiose. Grandiosa la chicca " Return to me" con
l'ultimo verso in italiano e "Tweedle Dee & Tweedle Dum" dove ha dato
tutto al centro del palco, con ovviamente il finale " Like a rolling
stone" , dove il pubblico cantava in coro, ma lui andava sempre in
controtempo! Cmq concerto bellissimo ed esaltante, a parte l'ultima
parte dove era sicuramente un pò stanco...cmq a voi gli altri commenti.

ciao, Andrea

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Ciao Michele, mi chiamo Rita e leggo spessissimo le pagine di Maggie's
Farm. Vivo a Roma e venerdì sera scorso sono stata al concerto di Bob:
splendido. Pensa che ho dovuto convincere mio marito Stefano a venire
con me: a lui piace Dylan ma per motivi imperscrutabili negli ultimi
dieci anni non lo ha voluto più ascoltare. Ti dico solo che persino lui
è uscito dal Palalottomatica dicendo che è ancora un grande :)
Ti mando le mie impressioni sul concerto, se ritieni possano essere
interessanti (le ho messe anche sul mio blog).
Ciao e grazie per il lavoro che fate su Maggie's Farm.
Rita

Insieme attraverso la vita
Si possono fare decine di ipotesi sul significato che Dylan ha
voluto dare al titolo del suo album che uscirà tra pochi giorni. Per me
vuol dire che la sua musica mi accompagna da sempre e continuerà a
farlo finché ascolterò musica. Tutti abbiamo una personale colonna
sonora che commenta momenti e ricordi importanti, brutti e malinconici
o belli e romantici.
Andare al suo concerto qui a Roma venerdì scorso
è stata ancora una volta una grande emozione. Erano tanti anni che non
lo vedevo: l’ultima volta (fine anni ’80, mi sembra) alla scalinata del
Palazzo della Civiltà del Lavoro all’EUR. L’ho visto suonare con Van
Morrison, con Santana, con gli Heartbreakers. Tanto tempo fa.
Temevo di rimanere delusa, avevo letto tante critiche sulla sua voce, sulla
band che lo accompagna, sul suo modo di comportarsi e di suonare oggi.
Cazzate, mia personale opinione.
Sul palco non c’era il Dylan della
copertina di Freeweehlin’, non c’era quello di Desire, non c’era
nemmeno quello che suonava la chitarra. C’era invece un anziano signore
di quasi settant’anni, un po’ strano, che cammina rigidamente con un
cappello in testa e una pashmina verde al collo. Dietro una tastiera,
quasi uno qualsiasi della band sulla destra del palcoscenico. L’ho
visto accettare i limiti che l’età gli impone con una umiltà e una
consapevolezza che mi hanno commosso e nello stesso tempo riempita
(come se ce ne fosse bisogno) di ammirazione nei suoi confronti.
Il tempo non è stato generoso: la sua voce è cambiata e a tratti “si
rompe”. Ma così come un oggetto diventa più bello e prezioso quando
presenta quei difetti che vengono dal trascorrere di molti anni, così
la sua voce è ancora grande e piena di fascino, nonostante le rughe che
il tempo gli ha impietosamente lasciato.
Ha imbracciato la chitarra
per due brani: Things have changed (bellissima, una delle mie
preferite) e Boots of spanish leather (altrettanto bella), poi è andato
al suo solito posto. Mi sono chiesta se lui fosse contento o rassegnato
nel tornare alle tastiere. Return to me con l’ultima strofa cantata in
italiano è stata un atto delicato e attento nei confronti del pubblico
romano. Non mi importa molto se non guarda i fans e non parla se non
presentare la band (in verità a mia memoria è sempre stato uno di poche
parole): personalmente non mi infastidisce il suo atteggiamento. Credo
sempre che sia importante rispettare le altrui “stranezze”,
semplicemente perché tutti ne abbiamo.
Emozionante It’s all right ma
(I’m only bleeding), la trovo perfetta per i tempi che stiamo vivendo,
Highway 61 (speravo proprio di trovarla nella setlist) e, naturalmente,
Like a rolling stone. Ho apprezzato moltissimo Make You Feel My Love e
Love sick: adoro come questo anziano signore parla dell’amore. Unica
delusione: purtroppo non ha fatto Ain’t talkin’. Mi sarebbe piaciuto
tantissimo sentirla dal vivo: l’avrei scambiata volentieri con Beyond
the horizon che a mio gusto trovo un po’ noiosa.
Mi aspettavo di vedere soprattutto gente della mia età, quarantenni o giù di lì, o "più
grandi” e invece c’erano tantissimi giovani, soprattutto nel parterre
ma anche nelle tribune. È stata una gradevole sorpresa. Together through life.
 

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by John Hayes
 
Siccome vivo in Scozia , la naturale scelta per questo tour era Glasgow ed Edinburgo in maggio. Edinburgo sold-out immediatamente ed io avevo visto Bob al SECC di Glasgow nel 1990 e non mi era piaciuta la venue così tanto , cosi pensavo che avrei perso questo tour. Tuttavia , avendo letto le recensioni dei primi show , Stoccolma etc... Ho pensato... Mia moglie Maggie ( NON una fan ) ha detto che pensava che sarebbe stato bello andare via per un break da qualche parte per alcuni giorni e stava cercando fra le diverse opzioni da diversi giorni. Quando ho detto che LE STRADE DI ROMA SONO PIENE DI MACERIE.....ha detto che lo sapeva...ma vengo al punto.....era un buon compromesso.
Una possibilità per lei di vedere Roma per la prima volta e per me di vedere Bob ( forse il suo ultimo tour? ) allo stesso tempo !
Così siamo partiti mercoledi accompagnati da nostro figlio Robert (16) anche lui un fan.
La prima cosa che mi ha colpito , ero già stato a Roma altre due volte ( la prima 30 anni fa e la seconda 10 )è stata che dovevo essere molto concentrato sul vino , la pasta , la pizza etc. Di certo sono andato in Vaticano , al Colosseo etc. ma sono stato stupito di quanta roba c’era ancora da vedere qui.
E’ un must , se non siete ancora stati ovunque dopo diversi giorni di visite ,
feste etc. , Robert ed io abbiamo preso il metrò per il Palalottomatica , la grande nuova venue per tanti eventi.Siamo arrivati presto ed abbiamo scoperto che le nostre sedie erano miglia indietro dal palco ma almeno centrali.
La band ha cominciato puntuale alle 21,00 con una solida “Cat’s in the well” , è stata eseguita bene con Bob che cantava veramente bene , come ha fatto per tutta la serata. E’ seguita “Don’t think twice” , Bob ha preso la chitarra ( la prima volta dal settembre 2000 che lo vedo far questo ), “Things have changed” e “Boots of spanish leather” sono stati due highlight per me ,in parte perchè mi piacciono tutte e due , ma sono state rafforzate da lui suonando la chitarra. Dopo “ Thunder on the mountain” , ben eseguita e solida. Poi arriva una che non conoscevo , “Return to me””. E’ stata superba e totalmente inaspettata , sono stato informato che l’ha suonata anche la sera dopo a Firenze. “Like a rolling stone” poi , era certamente la più attesa del concerto ed è stata bella.
Dopo il concerto , come al solito , ho pensare alle dozzine di canzoni che mi sarebbe piaciuto sentire , ma senza disappunto , è sempre una gran cosa vederlo dal vivo.
Molta gente del pubblico ha registrato e questo è stato Ok , ma in nessun modo potrebbero rendere giustizia al concerto. Senza bisogno di dire...Non ha suonato When I paint my masterpiece , scelta troppo ovvia !! Troppo presto è arrivata la fine dell’avventura italiana. Per finire , ciao ad Maureen ed Eugenio ed anche a Rick , nostri amici e fans da lungo tempo. Le loro interpretazioni di alcune di alcune delle prime canzoni acustiche di Bob sono leggendarie !
 
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 by Henry Talon
 
Bel concerto , Dylan c’era e con lui la band. Bob ha preso l’armonica più spesso di quello che mi aspettavo ed ha anche suonato la chitarra durante lo show.
Ha riarrangiato alcune delle canzoni , anche quelle recenti , in questo nuovo stile staccato , ma questo è proprio il suo modo di fare. Gli highlights per me
Sono stai “It’s alright ma” ben puntualizzata , “Things have changed” e “Boots of spanish leather”. Il batterista ( ancora George Receli suppongo )ha fatto delle cose fantastiche.
La parte non buona : Il Palolottomatica è essenziaòmente un’arena sportiva , e nessun musicista serio vorrebbe suonare lì. Il suono era proprio terribile. Avevo promesso di non tornare più , poi Dylan arriva ed io sono tornato , ma ora ho promesso mai più un’altra volta , si dovrebbe boicottare questo posto. Ovunque sarebbe meglio , di certo i gradini all’aperto della Scalinata dove Dylan ha suonato nel 98 , pochi isolati da qui , hanno una grande acustica. Roma ha disperatamente bisogno di un posto per buoni concerti , l’Auditorium è grande , ma di certo non si può ascoltare Dylan in poltrone imbottite.

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Bob Dylan - Palalottomatica, Roma 17 aprile 2009 . Io c'ero

by Paolo Bianchi- (fonte: outune.net)

L'ultima volta che avevo visto (e recensito) Bob Dylan in concerto risale ad appena 10 mesi fa. Era il concerto del 16 Giugno 2008 al Lazzaretto di Bergamo.
In questo show romano Dylan è parso forse più "stanco" rispetto alla performance bergamasca (anche se mentre suona, grazie a Dio, non sta fermo comunque!) ma, d'altra parte, ha manifestato uno spirito più romantico e poetico. Molte delle canzoni scelte lo dimostrano: "Don't Think Twice, It's All Right", "Boots of Spanish Leather", "Beyond the Horizon”…

Il Bob Dylan (and His Band!) show si svolge sempre uguale e sempre diverso da quello precedente. Anche questa volta ha diviso nettamente il pubblico (che in realtà era già diviso nelle opinioni ancora prima che cominciasse, ndr) tra chi ha gridato al miracolo e chi ha constatato l’ennesima delusione. Sentire quel tizio dietro di me che continuava ad urlare “Giuda!” in direzione di Bob Dylan, colpevole ovviamente di stravolgere totalmente gli arrangiamenti e a volte anche i versi delle proprie canzoni, mi ha portato alla mente chi lo insultava negli anni ’60 per aver tradito il folk in favore della chitarra elettrica o chi, più tardi, gli implorava di suonare i classici rock e non i pezzi di matrice profondamente cristiana (ottenendo una volta come risposta da Bob: “Se volete il Rock, andate a vedere i Kiss!”).

La capacità di Bob di stupirti supera sempre qualsiasi fantasia, ad esempio avevo immaginato che un omaggio realistico all’Italia ed alla Città Eterna potesse risolversi nell’esecuzione di “When I Paint My Masterpiece”, che racconta appunto di un suo viaggio a Roma, già proposta più volte durante questo tour europeo, ed invece niente. Ma l’omaggio per il pubblico italiano e capitolino è arrivato lo stesso: una chicca assoluta, l’esecuzione di “Return To Me” (vecchio successo di Dean Martin, scritto da Danny Di Minno e Carmen Lombardo) compresa l’ultima strofa cantata in italiano! “Ritorna da me, cara mia… ti amo, solo tu, solo tu, solo tu… mio Cuore…”. Prima di questa sera “Return To Me” (incisa nel 2001) non era mai stata cantata dal vivo da Dylan, una perla che nessuno poteva attendersi!

Un altro argomento di rottura del pubblico è la posizione laterale di Bob sul palco: se si guarda lo spettacolo dalle prime file appare chiaro il motivo per cui suoni quasi sempre alle keyboard di profilo rispetto al pubblico (vicino all’immancabile statuetta dell’oscar di plastica!): da lì è infatti facile vederlo fissare e scrutare attento e severo i suoi musicisti. In questo concerto di Roma ha “fulminato con lo sguardo” il chitarrista Stuart Kimball reo di aver “toppato” durante “Highway 61 Revisited”. Dylan non ha nascosto minimamente la sua vera e propria ira! Ha smesso di suonare ed ha alternato movimenti di nervosismo ad occhiatacce continue a cui rispondevano le facce semi-terrorizzate dei componenti della band.

In conclusione si è trattato, come sempre, di un’esperienza dal sapore spirituale e mistico. I classici (in forma nuova) ci sono stati (Like a Rolling Stone, Blowin’ in the Wind, All Along the Watchtower su tutti) i brani più ricercati non sono mancati (anzi!) e rispetto ad un anno fa è anche tornato ad imbracciare la chitarra per due brani.

La prossima settimana uscirà il nuovo album “Together Trough Life”, del quale non sono stati ancora suonati brani dal vivo come inediti, poi il tour continuerà negli States: tra qualche mese, statene certi, sia quelli che sono usciti dal Palalottomatica di Roma soddisfatti e sia quelli che invece non riescono proprio ad accettarlo così com’è oggi, torneranno a contare i giorni che li separeranno dal prossimo concerto di Bob Dylan.

Setlist: Cat's In The Well (Bob on keyboard) - Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard) - Things Have Changed (Bob on guitar) - Boots Of Spanish Leather (Bob on guitar) - The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard) - Sugar Baby (Bob on keyboard) - Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on center stage - no harp or keyboard) - Make You Feel My Love (Bob on keyboard) - It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard) - Beyond The Horizon (Bob on keyboard) - Highway 61 Revisited (Bob on keyboard) - Love Sick (Bob on keyboard) - Thunder On The Mountain (Bob on keyboard) - Return To Me (Bob on keyboard) - Like A Rolling Stone (Bob on keyboard) - All Along The Watchtower (Bob on keyboard) - Spirit On The Water (Bob on keyboard) - Blowin' In The Wind (Bob on keyboard).

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BOB DYLAN E IL BLUES NEL CONCERTO ROMANO
 
(fonte: ostianews.com)
 
Botteghini ancora aperti a concerto già iniziato e bagarini inoperosi. Roma non ha colto con il tutto esaurito il concerto che Bob Dylan ha tenuto al Palalottomatica, tappa del tour che precede di poco l’uscita di Together through life, che uscirà venerdì 24. Sempre il 24, ma a maggio, Robert Zimmerman compirà 68 anni. Chiunque sappia qualcosa di Dylan, sa bene che non esiste personaggio più lontano dai tempi promozionali, e il concerto di stasera più che un’anticipazione del nuovo album è stato soltanto l’ennesimo capitolo di quel Neverending Tour che va avanti praticamente senza pause dal 1988. L’ultimo Dylan ha riscoperto il blues e, come ha raccontato lui stesso, l’amore per i dischi della Chess, della Sun, le sue grandi passioni insieme ad Hank Williams e alla Carter Family. Il concerto è durato più o meno due ore: la prima ora e mezza è stata occupata da una carrellata nel suo repertorio meno conosciuto, condotta sul filo di un Talking Blues e di ritmi tipo il boogie e lo shuffle. Come d’abitudine negli ultimi anni, Dylan ha passato quasi l’intero concerto dietro una tastiera che suona in modo dilettantesco, concedendosi qualche sortita con l’armonica. Al microfono al centro del palco ci è andato una sola volta, con la sua andatura rigida. La band è formata da musicisti che suonano con lui da molto tempo, Stu Kimball, Donnie Heron, Denny Freeman, alle chitarre, mandolino e violino, Tony Garnier al basso e George Receli alla batteria. Solo verso la fine Dylan, vestito come un giocatore d’azzardo da saloon, con vestito nero e banda argentata, camicia turchese e cappellone nero, ha concesso alcuni classici ma, come al solito, in versioni sorprendenti: Like a rolling stone suonata in una versione molto simile a quella dei Rolling Stones, poi All along the Watchtower alla Jimmy Hendrix e Blowin’ in the wind, trasformata in un blues terzinato che la rendeva irriconoscibile. Niente di sorprendente: da decenni Dylan si è divertito a smontare il suo mito,spiazzare i suoi fan e a ironizzare sui riti del concerto. La cosa più nuova è la sua voce che si è fatta più scura, a tratti roca, tanto che nell’acustica rimbombante del Palalottomatica si faceva fatica a tratti a decifrare la musica. L’unica concessione allo spettacolo, per dir così, l’ha fatta nella presentazione della band, quando ha introdotto i musicisti con lo stile degli imbonitori da fiera e una musica tra il blues e il cartone animato.

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by Francesco Paniccià

E' davvero difficile spiegare in poche righe (i cannot explain that in lines!) la sensazione,così personale e irrinunciabile,che provo ad ogni concerto di Dylan.
Ma mi auguro che anche voi condividiate la percezione di un'intimità rara e estremamente preziosa che immancabilmente mi assale ogni volta che aspetto di vederlo in concerto.
E ieri sera a Roma,questa sensazione era potentissima,quasi fisica e concreta.
Ho assistito a pressochè ognuna delle ultime esibizioni di Dylan in Italia e posso anche comprendere lo scoramento di chi, a mio giudizio ingenerosamente talvolta, forse per troppo amore, si professa stufo di un tour che va avanti senza sosta a discapito di una performance brillante, meno ripetitiva.
Certo, validissime ragioni legate al gusto musicale di ognuno, ma anche a ricordi inevitabilmente avvolti alla musica dylaniana, possono portarci ad esprimere il desiderio di una scaletta sempre nuova o arrangiamenti più raffinati, anche più familiari magari.
Ma credo che il giudizio sui concerti di Bob debba trascendere in qualche modo l'impressione del momento, la ricerca egoistica di quella che in fondo è un divertimento effimero, l'apprezzamento più o meno intenso della singola canzone.
Dylan non è Mick Jagger, non Tony Bennett, nè gli U2 e tantomeno Bruce Springsteen e, ad essere onesti, non lo è mai stato e non ha mai voluto esserlo.
Non ha scritto canzoni per fare l'amore in macchina, canticchare sotto la doccia, ballare ubriaco. E' stato incommensurabilmente più generoso ed onesto, di un'onestà che, come tutte le cose vere, è anche dura da accettare perchè mai compiacente.
Per questo leggo sempre con molto fastidio le critiche rivoltegli, in particolar modo quelle assolutamente ridicole, francamente quasi incommentabili, sulla discrepanza fra l'uomo e l'artista.Vorrei solo porre l'attenzione sul fatto che stiamo parlando di una persona che, con un'umiltà incredibile, si esibisce quasi ogni sera per chiunque voglia ascoltarlo, modificando, e mostrando così una passione che è vocazione nel senso più alto del termine, negli unici termini che l'età e un impietoso logorio della voce gli consentono, canzoni che qualunque altro artista avrebbe reso cianfrusaglie da museo, con i giapponesi a naso in sù a fotografarle, le scolaresche in pellegrinaggio, togliendogli per sempre il senso di libertà che ancora adesso ne promana.
Mi rendo conto di non aver ancora parlato del concerto, ma volevo solo riflettere su quanto inestimabile sia la possibilità di attingere ogni giorno, ovunque ci troviamo (questo grazie a Steve Jobs perlopiù..) a parole così belle e vere. Su quanto la sua opera sia un dono troppo prezioso. Su quanto sia lontana anni luce dall'essere solo della magnifica musica. Su quanto inoltre, il suo concerto, sia per tutto ciò, significativo.
Per 50 miseri euro.12 pacchetti di marlboro.10 birre medie allungate in un bicchere di plastica.4 schifosissimi libri su Montalbano. Un terzo di quello che quel vecchio trombone (ovviamente lo adoro, ma fra i due la differenza è incolmabile) di Leonard Cohen, chiedeva per una data milanese dopo anni di silenzio.Certo, si dirà che il concerto è durato tre ore, che la voce era vellutata, che i musicisti erano virtuosi.
Si dovrà rispondere, se si vuole essere onesti, che è un pò troppo semplice fare un tour quando le tasche si svuotano, quando si fa un disco ogni 5 anni, quando il tuo pubblico è composto da vecchie impellicciate e radical-chic che pendono dalle tue labbra ogni volta che giungi le mani in segno di ringraziamento o sciorini l'ultima banalità buddhista.
Questo può significare essere un ottimo intrattenitore. Per favore, non chiediamolo a Bob Dylan, che per tutti noi, è infinitamente di più.
Tornando al concerto di ieri sera, mi semrba di poter dire che è stato fra i migliori di quelli recenti.Forse per via del pubblico, molto giovane e insolitamente caldo, perlomeno nel parterre non numerato, Bob sembrava particolarmente energico.
L'apertura con Cat's in the well, semrbava preludere ad un concerto in linea con quelli di Trento, Bologna, Milano degli anni scorsi e così anche la successiva Don't think twice, fra i rari momenti deludenti assieme ad una noiosa e scialba Beyond the horizon.
Con Things have changed, Bob al centro del palco, chitarra elettrica al collo e dita insolitamente frementi, è stata fantastica.E' in questo genere di pezzi che Dylan da, in questi anni, il meglio di sè. Molto bella anche Boots of Spanish leather.
Ma visto che gli aggettivi sono sempre i soliti e che i concerti si somigliano, vale la pena raccontarvi la sorpresa di Return to me.
Questa scelta dice tutto.Tutto della passione di Bob, della sua infinita conoscenza delle varie tradizioni musicali, della sua voglia e questo mi fa sempre un gran piacere, di divertire il pubblico, senza voler piacere a tutti i costi, dimostrando semplicemente attenzione e delicatezza. E una sensibilità generosa.
A quel punto ero estasiato, il che non ha impedito di godermi Like a Rolling Stone e gli encores ormai classici.
Sono tornato a casa felice. Una passeggiata sull'Aventino ha reso la serata indimenticabile.
Grazie Bob.

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Bob Dylan incanta il pubblico romano

by Ema-Caw (fonte: notizie.it.msn.com)

Roma, 18 apr. (Apcom) - Immancabile cappello da cowboy, inseparabile armonica e una pashmina verde, il colore della libertà. Bob Dylan si presenta in perfetto stile country al pubblico romano che ieri al Palalottomatica lo ha accolto calorosamente. Nella seconda tappa del tour italiano iniziato a Milano e che si concluderà stasera a Firenze, il cantante e musicista statunitense ha allietato i numerosi fans con le sue canzoni che ogni volta arrangia in maniera diversa al punto da renderle irriconoscibili.
Senza la chitarra che non suona più dal vivo e dietro una tastiera, Dylan - quasi a mimetizzarsi con la band - propone alcuni dei suoi brani più famosi: da 'Just Like a Woman' a 'Ballad Of A Thin Man', da 'A Hard Rain's' a 'Desolation Row', passando per 'Rollin' And Tumblin', 'When the Deal Goes Down', 'Thunder On The Mountain', 'Spirit', 'All Along The Watchtower' e 'Blowin' in The Wind'.
Nessun accenno, invece, al nuovo album 'Together Through Life', che uscirà il 24 aprile. Di poche parole, anzi nulla: il menestrello non ha accennato un saluto. Soltanto la sua musica per quasi due ore ininterrotte. Qualcuno forse si aspettava di ascoltare altri suoi brani storici, qualcun altro un'anticipazione dell'ultimo lavoro, altri ancora il Dylan degli anni Sessanta e non il bluesman che appare oggi. Ma resta sempre Bob Dylan, gli si perdona tutto.

 

 

Milan , Italy - Mediolanum Forum April 15 , 2009

Per l’ennesima volta porto qualcuno ad un concerto di Bob Dylan (tra ex e amici nel corso degli anni saranno stati più di una dozzina). Appena sanno che vado a vedere Dylan l’amico o l’amica di turno mi chiede “Posso venire anch’io?”. La prossima volta risponderò di no perché dal 2003 dylan delude e non poco. Vado da solo, “mi tocca”, non posso farne a meno… dovessi imbroccare la serata giusta come nel 2002 ad Anzio oppure nel 96 a Ferrara e anche il 98 a Roma. Stavolta ero a Milano, l’anno scorso a Trento (la mia ragazza subito dopo il concerto: “col cazzo che ci torno a vederlo!”) e Bergamo. Parte il concerto, il 24esimo credo, l’emozione non è più la stessa ma ancora qualcosa provo, verso Just like a woman tiro un sospiro di sollievo e penso “bhè non è male, sembra più in forma delle ultime volte e la band forse ha imparato un pò a suonare…” mi giro verso la mia amica e Manuela mi guarda come fosse uno scherzo… “ma che è tutto così?!”. Intorno a me giovanissimi contenti – son felice per loro – io aspetto qualcosa della scaletta, ma niente di davvero buono arriva a sorprendermi, aspetto un assolo decente ma manco quello – io suono bene la chitarra e vedere lo strimpellio della band è straziante… ma poi… Herron fa finta di suonare? Avessi mai sentito quel pedal steel fare qualcosa! non esce un suono figuriamoci un assolo!!! …. - . Dylan c’è, insomma a 68 anni sembra esserci di più del solito, oramai ha smesso di cantare, non c’è un fraseggio, boccheggia strofa su strofa senza allungare una sola vocale, cosa ti costa?!! Un piccolo sforzo dai. Finisce il concerto e gli do un 5, un 6- per Blind Willie McTell perché sono buono e spero nel prossimo anno, intanto sappiamo tutti che tornerà per promuovere l’album ma questa volta scegliesse altre location, il Mediolanum era metà vuoto. Due giorni dopo chiamo mio fratello maggiore, lui vide Dylan con Tom Petty e ha alt(r)e aspettative, “mi sono annoiato, ma perché non fa più neanche una degli anni 70?”, “non lo so Luca poi lo chiamo e glielo chiedo”. Inaspettatamente il giorno dopo ancora mi chiama mio cugino da Firenze (quasi 20 concerti all’attivo): “ Bello, oramai è da semolino però mi è piaciuto, Workingman's Blues #2 e Po’boy e infine mi ha fatto ridere sentirlo cantare in italiano, gli do un bel voto”.
Tirando le somme: possiamo rinunciare a vedere Dylan tornare ad un buono stato (lo dico anche per la bile di Paolo Vites - caro Paolo ero abbonato al rolling thunder - che mette tanto livore nel suo Love sick per Dylan, roba da Positively 4th Street), però un po’ di passione pare mettercela, anche a 68 anni, lontano anni luce dal caro collega Mick Jagger – ma questo lo sapevamo già. Noi tutti speriamo che cambi buona parte della band, io terrei solo il bassista Tony e cambierei tutti gli altri, anche George del quale stile mi sono profondamente stufato, speriamo nel prossimo tour (che ne dite di una petizione? con la Dave Matthews Band ha funzionato http://www.davematthewsband.it/ , il fine era diverso, fare in modo che suonassero anche in Italia, il 5 luglio a Lucca, consiglio a tutti di prendere un biglietto), staremo a vedere dopo l’uscita del nuovo album, di cui si parla già maluccio, vedi il newsweek e il guardian, per i sample sentiti via internet ho un strano presentimento, che sia bruttino quasi quanto Down in the Groove? (altra petizione: AAA cercasi produttore per Bob Dylan, non dico proprio Lanois ma il caro amico T Bone Burnett ha chiesto tramite stampa di voler produrre un album del grande vecchio, T Bone ha prodotto grandi successi, gioielli musicali di Elvis Costello, Roy Orbison, Tony Bennett, K.D. Lang, Counting Crows, the Wallflowers….. ). Ma alla fine gli si vuole bene al caro Bob, e continuerò a beccarmi le battutine degli amici sul defibrillatore dietro il palco, sulla miopia che non gli fa comprendere dove sia il pubblico, sull’artrite che gli fa suonare la pianola bontempi etc etc…. e tornerò a vederlo dal vivo, intanto a giugno mi sfogo con gli Staind all’Alcatraz.
Ciao a tutti
KuoreScuro

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Dylan "vintage" per pochi intimi
 
Soltanto 5 mila spettatori al Forum di Milano che può ospitarne più del doppio. Ma l'antica magia funziona
 
by MARINELLA VENEGONI (fonte:lastampa.it)
 
Incurante della curiosità generale per il prossimo disco Anni Cinquanta, Together Through Life, di imminente uscita, Bob Dylan non ha pensato di portarsi in tour un fisarmonicista che potesse reggere almeno qualcuna delle nuove, curiose canzoni vintage.
 
Ergo, non voleva proprio suonarle, e al debutto dell’annuale tour italiano l’altra sera, davanti a poco più di 5 mila persone disperse per l’immenso Forum di Milano che ne può contenere 11 mila, il Vate di Duluth si è presentato invece con la solita formazione Freeman-Garnier-Herron-Kimball-Kramer, con la quale ormai si capisce a occhi chiusi. In realtà, lui nel vintage ci sguazza abitualmente, circondato delle chitarre pronte ad assecondare percorsi avventurosi dentro brani antichi e ogni volta riscritti con il mood del momento: ma sempre nell’ambito di un impasto blues, country e swing che rappresentano lo zoccolo duro della sua musica.
 
È sorpresa per i ragazzi e le fotomodelle, per la Berté e la Rettore, insomma per tutti quelli che popolano incuriositi e un po’ eccitati il semideserto parterre: loro, musica così non l’hanno mai ascoltata e forse il Vate pensa pure di rendere un servizio alle nuove generazioni, con atmosfere che ricordano più ciò che si potrebbe ascoltare in un vecchio club bianco del Wisconsin che non il repertorio del maestro di tutti i residui cantautori in circolazione nel mondo.
 
Dylan è completamente autoreferenziale; ma è pure in buona forma e di buon umore, come si capisce dalla dedizione recitativa che mette in Stuck Inside of Mobile With the Memphis Blues Again. Addirittura, dopo anni, si concede un pezzo in piedi, alla chitarra, Just Like Tom Thumb’s Blues, ottimo rockblues d’artigianato, prima di riparare, cappellaccio sugli occhi, al suo solito posto in fondo, dietro le tastiere: dov’è però vivace e arzillo, pronto all’armonica, dedicato al canto (o recitazione) con una voce cavernosa e raspa, ma senza mangiarsi troppo le parole. Il concerto va avanti rotondo di suoni per un’ora e mezza, con una volonterosa scaletta nella quale trovano ormai posto, da alcuni anni, vari titoli amati dal popolo, che un tempo tendeva meticolosamente a trascurare.
 
Just Like a Woman diventa un terzinato, A Hard Rain A-Gonna Fall è un valzerino, così come When The Deal Goes Down. Ci sono rockblues trascinanti (Rollin’ & Tumblin’), pezzi sincopati (Desolation Row), ballatone strascicate (Sugar Baby) e anche pezzi dall’eccelso Modern Times, come Thunder on the Mountain e Spirit on the Water, che si amalgamano nel grande calderone del sound complessivo. Lietamente, nel gran finale, si riconoscono un po’ (soltanto un po’) perfino Like a Rolling Stone e Blowing in the Wind.
 
E comunque, tutto si può dire meno che Bob Dylan sia prevedibile: la sua arte è diventata proprio quella di riversare sul pubblico l’uomo che è oggi, alla vigilia dei sessantotto anni e a colpi di duecento concerti l’anno: e non quello che gli altri vorrebbero che lui fosse. Almeno, lode all’onestà.
 

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Dylan, il Maestro che non tradisce se stesso (e noi)
 
 by Speroni Matteo
 
Preciso, serio, rispettoso della sua storia artistica e del pubblico. Per nulla beffardo o irriverente nei confronti delle sue stesse canzoni.  L' altra sera al Mediolanum Forum Bob Dylan ha mostrato il meglio di sé. Con stile inimitabile, Dylan ha portato in scena il Maestro di mezzo secolo di musica e cultura: due ore di concerto con la sua band, senza alcunché di superfluo, nessuna parola e una ventina di canzoni, compresi i bis, tra cui pezzi storici come «Just Like a Woman», «A Hard Rain' s A-Gonna Fall», «Desolation Row», «Ballad Of a Thin Man», «Like a Rolling Stone», «All Along the Watchtower», «Blowin' in the Wind». Nessun brano del nuovo album, in uscita tra qualche giorno, «Together Through Life». Vestito di nero, cappello a tese larghe e piatte, Dylan è passato dalle tastiere alla chitarra, all' armonica; dal blues al country roots, dal rock' n' roll alla psichedelia, con sonorità classiche ad alto impatto elettrico ed emotivo. Ha suonato in un Forum quasi pieno di fronte a un pubblico entusiasta che abbraccia tre o quattro generazioni, unito da un sottile filo di intimità, l' amore per Dylan e il sentimento di comprenderne l' essenza profonda, al contrario dei suoi detrattori. C' è per esempio chi sostiene che nel tempo Dylan non abbia curato la voce. A parte il fatto che l' altra sera ha mostrato una voce eccezionale per i suoi 68 anni, sarebbe come rimproverare Sid Vicious per non essersi aggiornato sulle ultime marche di gel. Bob Dylan non è un' ugola da coccolare ma una visione del mondo, espressa magistralmente anche da una voce.
 
Pagina 18 (17 aprile 2009) - Corriere della Sera

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by Benedetta
 
Premetto col dire che questa è una recensione per il concerto di Milano, mi dispiace se la mando nel posto sbagliato :)
Seconda cosa, dopo la premessa: io ho solo 15 anni. Non sono cresciuta con Dylan, cioè sì, ma diciamo che stiamo su due binari e epoche diverse, e non ero nemmeno un'idea dei miei genitori quando è uscita Like A Rolling Stone. Io con Dylan ci sono cresciuta grazie a mio padre, però il mio vero amore per lui è nato solo da qualche mese a questa parte, e quindi non posso nè voglio considerarmi una dylaniata doc (anche se, crescendo..)
Al concerto ci sono andata con una mia amica di 23 anni, Marta, che l'aveva già visto un paio di anni fa a Torino e aveva detto che gli era piaciuto molto. Il biglietto per Dylan era il mio regalo di compleanno, assieme al viaggio Torino-Milano e accompagnamento con lei.
 Dopo esserci regalate una maglietta di quelle da 30 euro originali, ci siamo avvicinate al parterre un po' sgomitando ottenendo due posti bellissimi con un'ottima vista. Per me Dylan è il numero uno al maschile, ma il mio numero uno in assoluto su tutti e tutto è Joan Baez, che è un po' la mia versione di Woody Guthrie, ma ero eccitatissima comunque.
Dico da subito che il concerto è stato stupendo, forse perchè era il primo, forse perchè Dylan mi è sembrato sorridere un sacco e davvero su di giri, e ho adorato Just Like a Woman e Like a Rolling Stone, che non ho esitato a cantare (ero una di quelle che urlava di più e la prima a urlare "bravo" quando ha attaccato Desolation Row). Forse il concerto mi ha preso perchè avevo in testa l'idea di vedere Bob Dylan con una mia amica lontana dai genitori e che potevo urlare e fare la scema a più non posso, ma anche perchè lui mi è parso davvero bravo. L'atmosfera era davvero bella e il pubblico mi pare abbia apprezzato moltissimo tutto. La scena più bella è stata quando Dylan ha lasciato cantare Like A Rolling Stone ai fans, una cosa che mi ha reso parecchio felice.
Ovviamente per ragioni di età Dylan non può più nascondersi dietro alla maschera di un Bob Dylan di protesta, di Blonde on Blonde, di un padre di famiglia, di un cristiano fervente o di chi cerca di vender un disco usando il proprio nome, ma può soltanto cercare di reinventarsi gli arrangiamenti, per cambiare un po', mi sembra che sia stato proprio lui a dire "tutto ciò che posso fare è essere me stesso, chiunque io sia", e credo che sia alla ricerca di sè stesso per l'ennesima volta, ma questa è logicamente una mia semplice impressione che non voglio imporre a nessuno. Certo anch'io, la prima volta che ho sentito l'arrangiamento di Blowin' in the Wind sono rimasta un po' stupita, perchè ero partita con l'idea "Bruce Springsteen fa Born To Run come l'ha scritta 30 anni fa, perchè Bob Dylan dovrebbe cambiare Blowin in The Wind?". Stupita sì, ma non delusa, perchè credo sia ammirevole alla sua età essere ancora capaci di mettersi in discussione.
Credo di aver detto tutto come una giovane fan di Dylan può, e secondo me il concerto è stato stupendo, e anche lui. Forse perchè mia mamma aveva 3 anni quando è uscita Blowin' in the Wind, e mio padre 10 quando è uscita Like a Rolling Stone.

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by Alex 66

"Faccio quel che posso per restare quel che sono, ma qui tutti pretendono che tu sia come loro"...ovvero Paolo Vites hai rotto i coglioni!!!
Anni fa uno spazientito Lou Reed, a chi gli rinfacciò di non avere più alle spalle dei chitarristi come Steve Hunter e Dick Wagner,  rimasti immortalati nella storia della musica rock in un leggendario disco live che porta il nome di Rock'n'roll animal, rispose piu o meno dicendo:"quei tempi sono finiti e non torneranno più".
I tempi sono cambiati e i vari Campbell, Sexton o Baxter non ci sono pìù , lo show è diverso , meno bello, ma se uno
accetta che gli anni passano anche per un Dylan che per i suoi 68 anni mi è sembrato in ottima forma, forse si godrebbe il concerto in maniera diversa, più rilassata.
Ho visto Bob Dylan una ventina di volte dal quel primo concerto all'arena di verona nell'84, ne ho visti di bellissimi, di buoni e di tremendi, e sinceramente ne ho visti di peggio rispetto a quello di mercoledì, ( per esempio l'ultimo al forum due anni fa). Bob, mi è sembrato di ottimo umore, la voce era più chiara (nel possibile), e a dato quello che poteva , le versioni di Thumb's bues, Blind Willie McTell, When the deal goes down, mi sono sembrate ottime così come le oramai stra -sentite (da me), Like a rolling stone o Just like a woman, mi sono piaciute molto , insomma un buon concerto. la band ha suonato come voleva il capo e se pretendiamo che il centravanti a cui viene chiesto di fare il terzino non faccia bene il ruolo, forse non è del tutto colpa sua.
Il problema mi sembra che certe persone che hanno visto, scritto, parlato di Dylan , orfani del "vecchio Dylan" , rifiutino
questo nuovo , ma forse più che di un sito di fans, avrebbero bisogno di un appuntamento con l'analista.
Insultare gratuitamente Dylan, con i riferimenti all'oscar vinto, le ironie con paragoni sui pesunti vip su un personaggio
citato e presentato da vari presidenti , scrittori , poeti e perfino da un papa , è stato oltre modo fastidioso, anche per chi come me è solo un buon fan e niente più.
Per quanto riguarda la questione luogo dove Dylan suona, mi permetto di aggiungere che se per vederlo suonare
al teatro degli Arcimboldi bisogna versare cifre di 170 euri come per Leonard Cohen, dico grazie ma mi tengo
stretto il forum, magari a lui e ai vip i biglietti li regalano, io li compro sempre, e trovo scandaloso pagare certe cifre
uno show , qualunque sia, e chiuque suoni, anzi , se magari il giorno del concerto londinese vorrà farsi sostituire, può sempre venire a lavorare al posto mio, così alla fine della giornata potrà concedersi il giusto relax in poltrona davanti alla tv, felice di non doversi sorbire quella vecchia seccatura che si chiama Bob Dylan.
Grazie dello spazio concesso

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By Marco Manici

Un buon concerto - ero nel secondo anello - dopo 15 minuti sono sgattaiolato nel secondo e dopo mezzora ero nel parterre-e i controlli?--- buona energia del pubblico e sopratutto buona energia da Bob- ma la voce ridotta ad un rantolo dove sarebbe?- bob urlava nel microfono e scandiva bene le parole- ma soprattutto ha un energia nuova ed inaspettata- in Hard rain e in Desolation row scandiva frasi in toni marziali e aritmici -come esercizi vocali- bisogna aver coraggio e voglia per fare certe cose- e si vede che lui cerca cose nuove- non vedo in giro tanta gente che osa questo dal vivo--per le canzoni sono daccordo con quello detto da Paolo Martinelli e Ricky Massakro--buone JLAW- finalmente una BWMCTELL fatta come si deve- ci sono sempre quelle 3 o 4 canzoni fatte per riempire la serata che non piacciono -ma non si puo avere tutto- Blowin in the wind a qualuno non piace fatta cosi--ma è bella invece- parte in r&b anni 60- poi violino country e incedere e scalare alla Just like a woman o altre canzoni--finalmente una buona Memphis blues again---nei vari settori dove sono stato ho ascoltato pareri diversi ma non negativi riguardo a Bob - sei bravo Mr.Tambourine a mettere vicino le mail dissonanti come quella di Vites,,-che riguardo a voce e concerti la pensa un po come te- e, al riguardo, sarei contento di leggere la tua recensione del concerto- a quelle completamente opposte di Martinelli e altri- fanno bene al dialogo--- Vites bisogna capirlo---ha dato molto amore -ne ha ricevuto --e vorrebbe che il gioco con gli dei non finisse --ma pensa di essere arrivato alla fine- penso di capire io--quante volte negli anni ottanta e novanta ho avuto la stessa senzazione -ma poi Bob mi ha sempre sorpreso- e alla fine mi sono abituato al suo modo di essere e di dare- l arte di Bob è forse piu seducente della seduzione al femminile- non solo non bisognerebbe svelare tutto, (NOTHINGH HAS BEEN REVEALED) lasciando un po di mistero,che incita a continuare nel tempo il sedurre e l'essere sedotti---ma anche essendo riusciti ad essere vicino alla meta--si potrebbe anche non prendere il frutto--lasciando quella sospensione-quel senso di ineffabile ci fa sentire per un attimo eterni- di essere tuttuno con un altro essere e di andare anche oltre--di lasciarsi disperdere nel tutto e ricominciare a giocare--ovviamente tutto questo riguarda piu il rapporto con il mito che con le persone---- Vites e altri si sono stancati di giocare-puo essere- ma poi appena esce qualcosa di Bob gridano al miracolo- ( l 'hai fatto anche tu Mr.Tambourine con le nuove canzoni di TTL - va bene- ma la voce di Bob nei concerti è anche piu bella e forte che nel cd - è una strana contraddizione- che, se vera, mostrerebbe il vostro dualismo amore -odio con Bob--ma va bene lo stesso- non c' entra la psicanalisi- c' entra di piu il giocare con il Mito - in un mondo che cerca di usare- di consumare il sacro ancora rimasto--è bello frequentare ancora il Mito--che comunque genera cultura e bellezza---buon lavoro--.

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Bob Dylan, la magìa non ha età

by La Gazzetta di Parma

Cappellaccio e giacca nera da cow-boy, look che lo renderebbe inconfondibile perfino di spalle, Bob Dylan con le sue canzoni senza tempo ha fatto calare da consumato stregone del rock un incantesimo durato quasi due ore sul Mediolanum Forum, prima delle tre tappe italiane (stasera è a Roma, domani a Firenze) dell’edizione 2009 del suo «Never Ending Tour».
E poco importa se la sua figura, anzichè dominare il centro del palco, rimane defilata dietro una tastiera o accartocciata su un'armonica a bocca: le vibrazioni della sua voce e il magnetismo di una musica che spazia dal blues al folk al country, sanno ancora catturare gli sguardi e le emozioni di un pubblico che è specchio di più generazioni.
Partendo da uno dei pezzi più riusciti del recente «Modern times», per poi correre a ritroso lungo un repertorio che ha segnato mezzo secolo di storia americana, il «menestrello» del Minnesota (definizione abusata ma che ormai è una sua seconda pelle) ha usato tutti gli ingredienti della sua ricetta, grazie anche al supporto di una band con due chitarre, percussioni e contrabbasso. E migliaia arrivati da ogni parte del nord Italia, giovani rocker e nostalgici signori di mezza età gli hanno restituito il calore che in genere si riserva per le occasioni uniche.
La prima esplosione di applausi è arrivata sulle note dell’immortale «Just like a woman», quando sul palco sono calate le tenebre per lasciar brillare luci di stelle e le roche parole di Dylan hanno lasciato il posto a uno straziante assolo di armonica.
Come ormai sua abitudine, anche altre pietre miliari ormai entrate nell’empireo del rock vengono «stravolte» da un arrangiamento che rende quasi irriconoscibili pezzi come «Desolation road» e «Ballad of a thin man».
E la magia che Dylan regalato nel bis, rispolverando «Like a rolling stone», «All along the watchtower» e «Blowing in the wind» ha cancellato la delusione dei tanti che hanno aspettato invano un assaggio del nuovo disco, «Together through life», in uscita alla fine del mese e anticipato in radio dal singolo «Beyond here lies nothin'».
Tra il pubblico milanese si sono visti anche la cantante Loredana Bertè, il fotografo Oliviero Toscani e la moglie del patron dell’Inter Massimo Moratti.

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by Paolo Martinelli

Dovuto a problemi privati non ero sicuro di poter andare allo show , ma ero quasi sicuro che non era sold-out. Alla fine sono andato ,  ho comperato il mio biglietto due ore prima dell’inizio , non c’erano più biglietti per il parterre , ma al mercato nero ( metodo italiano , usuale ) ho comperato una poltrona numerata. Dopo ho camminato un pò intorno all’edificio per vedere dove fosse l’uscita degli artisti.
Allora sono entrato e trovato il mio posto : buona posizione , sulla destra del palco dietro Bob.
Più tardi , prima delle 20,30 , sono andato ai servizi , ho fatto quello che dovevo fare , mi sono lavato le mani e......c’erano due box per i tovaglioli di carta , entrambi vuoti!!!!! F**K ! Ho pagato 63 euro e non c’era un tovagliolo nei servizi prima dell’inizio del concerto ?!?! Non potevo credere che il prezzo elevato dello show comprendesse il più difettoso dei servizi :o(((( Bene , ho trovato una persona con la quale protestare poi sono ritornato al mio posto.

Ho visto MOLTI posti vuoti in sala , non sò perchè , a Milano , hanno scelto il Forum di Assago e non un posto più piccolo......bene , probabilmente lo sò , non è una faccenda musicale ma qualcosa più vicina al businnes :o(

Andiamo , il mio ultimo concerto è stato Milano 2000 , da allora sono passati 9 lunghi anni, quando “Wicked” è iniziata ho cominciato a sentirmi davvero bene. Buona partenza , una canzone che mi piace , breve ma abbastanza forte per far alzare in piedi subito la platea .
Allora le luci si sono abbassate ed ho visto Bob spostarsi dalla tastiera prendendo la chitarra per venire al centro del palco : buono,  “Tom Thumb” è stata brillante , per me valeva il costo del biglietto ( tovaglioli a parte , vedi l’intro ).
Da quel momento Bob è tornato dietro alla tastiera fino al finale di Blowin’ in the wind con l’assolo di armonica.
“JLAW” è stata goduta dal pubblico cantando il coro. Avendo sentito quattro dei primi show quasi sapevo cosa aspettarmi , così il resto dello show mi è suonato così familiare , alle mie orecchie , ma è stato suonato molto bene ( non sono un musicista , sono un ascoltatore nella media ) e mi sono realmente goduto il tutto.
Dopo un pò di minuti di “Hard Rain” ho pensato :” Dov’è la chitarra acustica ? Non l’ho potuta sentire , una dozzina di secondi dopo questo Stu ha indicato col dito lo speaker dietro di lui ed ha cominciato a sentirsi anche lui nella canzone , woooow non ero io ad essere sordo. Durante “Blind Willie McTell” , così buona da sentire , Tony è venuto al centro del palco in fronte a George e Bob -....mostrando il suo bel fondoschiena alla parte sinistra della platea :o) – Bob suonava spesso la tastiera con una mano e l’altra levata verso il pubblico , e , allo stesso tempo , con una gamba , faceva movimenti divertenti che mi sono piaciuti :o).
Prima di “Thunder" le luci si sono abbassate , Bob si è spostato vicino a Donnie e nel buio del palco ho visto Tony avvicinarsi a loro , probabilmente per essere sicuro di quale fosse il prossimo pezzo : Thunder o prima un’altra canzone ? Alla fine Tony è tornato da Stu e Denny , nessuna sorpresa , in ogni modo , il Maestro ci disse anni fa : lui suona musica matematica , così stasera proprio 17canzoni...  ne aspetto 18 il prossimo show per continuare la serie 17 , 18 , 17 , 18 :o).
Bis come al solito , con la gente che cantava il coro di LARS che mi è sembrata più vicina alla versione di M&A che a quella suonata da Bob.
Dopo Blowin’ ho visto la band lasciare il palco , dalla mia posizione potevo vedere l’uscita degli artisti dietro il palco . Ho visto Tony abbracciare molto amichevolmente qualcuno. Sono uscito portandomi verso la zona dei bus , c’erano altre tre persone. Io sono alto , ma loro erano pià alti di me , così mi ci è voluto qualche secondo per capire che Bob era a fianco del bus , parlando al telefono , dopo mezzo minuto ha messo il cellulare in tasca ed è venuto nella nostra direzione ( la porta del bus era a 5 metri da noi , dietro i cancelli). Abbiamo gridato cose banali come “ grande show “ , “Thank you” e via così , abbastanza per fare in modo che lui ci ignorasse completamente saltando dentro il bus :o)-

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by Ricki Massakro

“Vista la partecipazione di pubblico, non sarebbe meglio un paio di serate agli Arcimboldi ? Ma anche lì, tanto, la pochezza di quello che è oggi Bob Dylan dal vivo non cambierebbe. Solo, staremmo più comodi, si sentirebbe meglio e personalmente ci metterei da casa mia solo dieci minuti invece che quasi due ore.”
Così scrive il signor Paolo Vites. Perchè, allora, non se ne sta a casa sua, in pantofole, risparmiando tempo, fatica, e forse denaro? Se lo deve fare per lavoro, potrebbe così timbrare prima il cartellino di uscita.
Assieme ai miei figli eravamo in seconda fila, ad un tiro di sputo dal palco, dopo essermi sciroppato trecento chilometri in auto (sola andata), tre ore di coda fuori dei cancelli, mezza giornata di ferie, ....
Dirà che sono fuori, come migliaia di altre persone che hanno fatto e faranno la stessa cosa. Può essere, certo; un cinquantacinquenne colpito da demenza senile? Va bene. Ma gli voglio dire che, visto da ben vicino, quel vecchio Bob stava divertendosi. Sono cresciuto con il Dylan chitarra e blue jeans, quindi con un certo concetto del modo di essere artista, ma ancora oggi l’ho sentito in forma: diversa, ma sicuramente ben dentro di lui. Non credo che Dylan voglia solo fare i fiorellini su questo o quel ritmo, cambiare colore delle luci, giusto per fare spettacolo (cosa che invece mi pare essere una delle poche cose apprezzate dal signor Vites); riesce anche a farlo, ma secondo molti di noi, nonostante tutto quello che fa o che si dice di lui, nonostante questa non sia proprio la migliore band, rimane ancora quella grinta di quarant’anni fa.
Noi siamo rimasti sicuramente soddisfatti della giornata, e credo che lo siano stati anche quelle decine di giovanissimi ragazzi che, attorno ai vecchiotti come me, hanno cantato a squarciagola tutte quelle canzoni. Alla prossima.
 

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BOB DYLAN live in Milan

by Marina Macaluso (fonte: telemusi.blogspot.com)

Ieri sera sul palco del Forum d'Assago di Milano è salito Bob Dylan insieme alla sua band.
Il Menestrello di Duluth ha cantato per due ore pezzi vecchi e nuovi scelti ma dal suo vastissimo repertorio.
Regalo inatteso per il pubblico milanese quando si è avvicinato al centro del palco per imbracciare la chitarra e cantare il brano         "Just Like Tom Thumb's Blues".
Non c'è stato il coretto tanto atteso del brano "Just Like A Woman" da parte del pubblico ma durante "Like A Rolling Stones", Bob Dylan, si è divertito a cantare insieme a tutti i presenti un breve pezzo del ritornello.
Con la sua voce calda e profonda ha interpretato le canzoni scelte per l'occasione con la solita grinta mostrando solo l'amore per la musica.
Poche le parole sul palco che hanno lasciato molto tempo alle lunghe interpretazioni dei brani anche grazie alla qualità della band che suona con lui da molti anni.

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The wicked messenger - di Paolo Vites (fonte: gamblin--ramblin.blogspot.com)

"If ye cannot bring good news, then don't bring any" (Bob Dylan)

“Ahò ma ye anno dato l'oscar aqquello?”: frase colta dall’amico Raffaele Concollato all’ingresso del Forum di Assago ieri sera. La frase è di Loredana Bertè. “Aqquello” è Bob Dylan, che la cantante italiana si è degnata di andare a sentire esibirsi. La cantante era probabilmente rimasta colpita dalla statuetta che dal 2001 Bob Dylan mette in bella vista vicino a sé sul palcoscenico.
C’era anche la Rettore tra i “vips” – con la “s” certamente – presenti, il che qualche sospetto sul livello di popolarità di Bob Dylan oggi lo fa venire. O forse il livello di performance che l’anziano songwriter americano è oggi in grado di produrre si merita “vips” del genere.
A onor del vero, personalmente ho incontrato anche il bravo Alberto Fortis.

Forum che era pieno a metà, un 5mila spettatori sui 12mila che ne può contenere. Uno si domanda come fanno a pagare il cachè dell’artista – e spese di contorno -: da quanto ne so, almeno fino a un paio di anni fa, chiedeva 250mila dollari a serata. Vista la partecipazione di pubblico, non sarebbe meglio un paio di serate agli Arcimboldi ? Ma anche lì, tanto, la pochezza di quello che è oggi Bob Dylan dal vivo non cambierebbe. Solo, staremmo più comodi, si sentirebbe meglio e personalmente ci metterei da casa mia solo dieci minuti invece che quasi due ore.
Non canta, Bob Dylan, non canta più. Parla (ma se fosse autentico spoken word con accompagnamento musicale adeguato sarei felice, adoro lo spoken word), sillabando frasette e parole in modo a volte piacevole, più spesso in modo balordo, producendo sorta di filastrocche a ritmo marziale. Quando prova a tirare fuori una linea melodica dalla voce, esce fuori un nonsense. La band, che lo accompagna ormai da troppi anni, è irritante. Certo, non è tutto colpa loro, visti gli arrangiamenti identici per tutti i brani, ma insomma, ce ne fosse uno che tirasse fuori i coglioni almeno una volta. E quello lì, ma quanti soldi deve prendersi per sopportare la rottura di palle di suonare per due ore sempre una inaudibile chitarra acustica. Tanti, credo.
Mi è piaciuta Just like a Woman. Per lo sfondo del palcoscenico che improvvisamente si è fatto di romantiche stelline e per quel verso, che ieri sera diceva cose che solo il mio cuore poteva percepire, credo, fra tutti i presenti: “And when we’ll meet again, introduced as friends, please don’t let on that you knew me when, I was hungry, and it was your world…”. Ma gli amici vicino a me mi hanno detto che è stata orribile anche quella. Non so. Un po’ mi è piaciuta anche Blind Willie McTell, ma credo anche questa perché improvvisamente il palco si è fatto buio, illuminato da luci sulfuree, come trovarsi a cantare il blues nella cantina del diavolo.
Un accenno dell'antica passione mi è sembrato di coglierlo quando ha fatto la più bella canzone rock di tutti i tempi: sì, quella lì. O era la commozione dell'amica seduta vicino a me, che vedeva Bob Dylan per la prima volta. È giusto così, che lui canti per quelli come lei. Per quelli come me, come diceva una volta un amico americano, andare a vedere oggi Bob Dylan è come andare ad ammirare il Mount Rushmore. Un monumento. La musica non conta più.
No, credo che Bob Dylan dal vivo 2009 sia uno degli spettacoli più imbarazzanti che si possano oggi vedere. L’amico Al , quando glielo faccio notare, mi dice: “No dai, se pensi di trovarti a uno spettacolo di cabaret ti puoi anche divertire”. Ah, ok, pensavo fosse rock’n’roll. Ma lo ammiro, ammiro Bob Dylan lo stesso. È la sua vocazione, questa, non è un entertainer. Non è spettacolo. Sta pagando un prezzo, alla musa che gli ha dato così tanto. Deve dare indietro qualcosa, solo lui sa cosa, e sta pagando un prezzo. Spero che in questo modo si stia salvando l’anima. Se lo merita.
Ti vedo a Londra, Bob, alla Roundhouse, fra una decina di giorni. Mi hanno preso un biglietto, devo esserci, è il mio sporco lavoro, sporco come il tuo, e anche io ho un debito da pagare. Con te, credo. Sarà l’ultimo ballo, l’ultimo valzer. You'll most likely go your way, and 'll go mine...

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Bob Dylan a Milano: il menestrello non canta più

di Marco Barbonaglia (fonte: ilsole24ore.com)

"There was a wicked messenger, from Eli he did come…" Così Bob Dylan apre il suo concerto milanese, primo dei tre appuntamenti italiani. Sono i versi d'apertura di The Wicked Messenger, presa da John Wesley Harding del 1968. Allora, dopo aver tracciato la strada che portò i Beatles a comporre il loro capolavoro psichedelico, Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band, Robert Zimmerman spiazzò tutti, presentandosi alle legioni di fans con un album acustico, dai suoni lineari che evocava, nei testi, oscure e potenti immagini bibliche. Non era certo la prima volta che lasciava di stucco i suoi ammiratori e nemmeno sarebbe stata l'ultima.
Chi spera, oggi, di assistere ad un revival dello scapigliato eroe della controcultura degli anni Sessanta, o di trovarsi di fronte qualsiasi altra incarnazione dylaniana, dal menestrello al visionario poeta elettrico di Blonde on Blonde, rimarrà probabilmente deluso. Il Dylan che appare sul palco è un vecchio bluesman, impegnato in un tour infinito che va avanti senza interruzioni dall'88 e che rifiuta di crogiolarsi nel ruolo di leggenda vivente. Preferisce, piuttosto, affrontare il pubblico sera dopo sera, con piglio quasi da artigiano e con una media che supera i 130 concerti all'anno.
È in questi panni che Mr Tamburine si presenta anche questa volta a Milano. Cappello e giacca da musicista country, senza la chitarra che ormai non imbraccia praticamente più dal vivo, si tiene un po' in disparte dietro alla tastiera, quasi volesse rifuggire le luci della ribalta che lo inseguono da oltre quarantacinque anni.
Voce roca, tagliente, logorata dalla continua attività live, segnata dall'inconfondibile timbro nasale, Dylan comunque non lesina i classici. Da Just Like a Woman a Ballad Of A Thin Man, da A Hard Rain's A-Gonna Fall a Desolation Row. Incanta il pubblico con un sound caldo e profondo, grazie anche ad una band straordinaria che riesce nell'impresa di seguire le sue continue improvvisazioni e trasformazioni che ne fanno un maestro nell'arte di cambiare le canzoni più famose fino a renderle irriconoscibili.
Il menestrello non tralascia nemmeno le canzoni più recenti, come il blues scatenato di Rollin' And Tumblin', When the Deal Goes Down , la potente Thunder On The Mountain o l'evocativa Spirit on the Water eseguita con accenti da crooner. Tutti brani del penultimo album Modern Times, che di moderno non ha nulla ma che è riuscito a compiere una vera e propria magia. Con sonorità fuori dal tempo che paiono, a tratti, materializzarsi da una trasmissione radiofonica degli anni quaranta, il disco ha scalato, due anni fa, le classifiche di mezzo mondo restituendo a Dylan un primo posto che non raggiungeva dal ‘76.
Prima di andarsene il menestrello di Duluth regala al pubblico ancora tre dei suoi più grandi classici. Croce e delizia dei fan, Bob si concede nell'esecuzione di Like A Rolling Stone, All Along The Watchtower e, perfino, Blowin' in The Wind. Tutte rigorosamente stravolte, con gli arrangiamenti cambiati che ne fanno quasi altre tre canzoni. Soprattutto l'ultima, vero e proprio inno di una generazione, è irriconoscibile, sfigurata, cantata con un andamento sincopato e l'accompagnamento di un violino, tra lo sgomento e l'emozione dei fan.
Ma Dylan è anche questo. I momenti migliori dei suoi show non più sono quelli dedicati ai capolavori che deve, di tanto in tanto, per forza regalare alla platea. La vera magia che compie è quella di fare vivere sul palco una musica senza tempo, fatta di blues, swing e country, un universo musicale che esisteva ben prima che il mondo fosse sconvolto dal ciclone di Like A Rolling Stone. Da lì era partito, ancora ragazzino, Robert Zimmerman. E oggi, un sessantottenne Bob Dylan, con quella voce impossibile, così lontana da ogni regola del bel canto, eppure così affascinante da farsi quasi strumento musicale, è esattamente lì che ritorna.

 

 

Basel, Switzerland - St. Jacobshalle - April 14, 2009

Review by Rex Schenk

Il nuovo bollettino della Radio svizzera DRS parla dello show di Dylan in Basilea , che sorpresa !! Specie se state guidando per tornare a casa da Basilea verso mezzanotte dopo il concerto.
Ma così è , sulla radio dell’automobile. Giusto , uno show di Dylan è un evento maggiore , qualcosa da citare assieme alle nuove variazioni politiche della Nord-Corea , in un’altro dei tour infiniti del mondo. Giusto con il tempo . Il bollettino diceva che lo show di Dylan è durato due ore circa , che non ha affrontato il pubblico in nessun modo , che “ha lasciato che la musica parlasse da sola”. Tutto ciò e vero , prendiamo questa inaspettata notizia come viene , se mi perdonate il cinismo.
Se uno show di Dylan è un set dell’imprevedibile contro il prevedibile , come ci si può avventurare nella discussione ? Allora , la St. Jakobshalle prevedibile è questa : Un seducente multifunzionale affare che rende ogni nozione di suono virtualmente impossibile , non importa cosa la gente sotto il palco si aspetti. Il suono pessimo della Heineken Music Hall è ancora nelle nostre orecchie.
Il pubblico di questa serena e anche calda serata primaverile-estiva in Basilea era il “dream-team” dei veterani del Sud della Germania degli anni 60’ e degli Svizzeri del Nord-Ovest , radunati per l’occasione. Questo era prevedibile , ma avevo evitato di pensarci. Adesso sono qui , e sono stranamente divertito perchè mi sono sentito di assomigliare a loro. C’erano anche persone giovani impossibili da descrivere , e prima dello show , tutti bevevano birra distesi fuori sul prato sotto il sole.
Se il pubblico è il pubblico di Dylan in qualche storica maniera , Dylanicamente non lo era.
Abbastanza prevedibile , lo show è cominciato alle 20,00 , con qualcosa come “Cat’s in the well” , che infatti è sfociata proprio in “Cat’s in the well”, ma la gente non era ancora arrivata , perchè sapevano che di solito i concerti rock cominciano tre ore più tardi. Sono sciamati dentro durante “Don’t think twice it’s all right” , cercando i loro posti , una volta trovati i posti , c’è stato un incessante via vai di gente che andava e veniva portando birra nei bicchieri di plastica.
Il malfunzionante affare concreto è in realtà un pub con la musica del neverendingtour come background. Eventualmente , come una moneta ben messa in un juke-box , “Like a rolling stone” poteva salvare qualche coppia in crisi di Basilea , almeno uno dei coniugi , dritto davanto a me.
Quello che è successo fra “Cat’s in the well” ed il prevedibile apogeo di “Highway 61” è stato probabilmente lo stesso che in Amsterdam. Potete graziosamente dire che i musicisti sono punti sul palco , guardando Bob e la band con il binocolo , ma attualmente non potete sentirli , perchè il suono è un continuo rimbalzare dal retro , l’eco ritorna sul palco , rimbalza sul soffitto e ricade al centro della sala , ci sono stati momenti che l’eco del suono dell’organo di Bob era ripetuto 4 o 5 volte e diventava qualcosa di simile ad un martello pneumatico , che potreste considerare come un’idea creativa per un lavoro di studio.
Io spero che Romeo o qualcun’altro luminare con microfoni direzionali fosse stato quaggiù sotto il palco. "John Brown", "Masters Of War", "Visions Of Johanna", and "Girl Of The North Country" sono state vocalmente buone stasera , sperando che abbiate avuto la possibilità di sentirle e così di poter misurare l’imprevedibile con cui “la musica parla per se stessa”
Verso l’amara fine del concerto mi veniva in mente un recente recensore tedesco che diceva qualcosa del genere: “ I musicisti immobili , il pubblico se ne va “ , e anche questo è vero.
 

 

Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - April 12, 2009

by Howard Weiner

Teppisti del calcio scatenati fuori dal Bijlmer Sports Complex , tranquilli e rilassati i fans di Bob Dylan in fila in attesa dell’apertura dei cancelli all’Heineken Music Hall per il concerto finale di Bob in Amsterdam.
" Gotta serve somebody” pronta elettrificata , penso sia stata una vesione troncata come quella dell’apertura delle altre serate.
“Don’t think twice” è stata accolta bene , Dylan svariava col suo organo in stile gospel.
La cowboy band è uscita dall’ibernazione durante una giocosa “Most likely you go your way and i’ll go mine”.
“Million miles” è stata una sorpresa e una performance che ha sorpassato le aspettative , Dylan ha snocciolato una serie di accordi “sporchi” di taglio blues , che ricreavano l’atmosfera di Time out of mind. Questa band si trova al meglio in questo tipo di suono che colpisce i nervi ed evoca una sensibilità nebbiosa.
“Stuck inside of Mobile“ è stato il giusto seguito. Dylan sembrava divertirsi per la prima volta in questo tratto di tour olandese.
La rielaborata “Sugar baby” è stata una brutta baby , lo stesso “Beyond the horizon”. Se questo è l’ orizzonte che può essere tirato fuori da Dylan è ancora distante un milione di miglia. Dopo la brutta "baby" Dylan ha annoiato i suoi fans olandesi con una stupida “Tweedle dee & tweedle dum” , di fronte al microfono con in mano la sua armonica. Sulla qualità dell’intrattenimento , devo fare una piccola divagazione , non ho mai visto una audience di gente così disinteressata che parlavano tra di loro come quella di Amsterdam. Ho cercato di evitare queste chiacchiere , ma stavano chiacchierando dappertutto , come i bambini durante la ricreazione. Ho dovuto sfogarmi , perchè questo è successo in tutti e tre gli show , ed in particolar modo le chiacchere disturbavano durante i pezzi lenti. Andando avanti , è stata fatta una focosa “Desolation row” . Bob realmente bloccato in questa canzone. Una brutta performance , ma sono stato davvero colpito dalla mancanza di coraggio e convinzione dei membri della band. Andando avanti hanno combinato un’altro disastro , la band si è fermata senza motivo  e senza saper cosa fare durante “Tough mama”. Dylan ha improvvisato qualche parola e qualche accordo , e la band , fermatasi prematuramente , è rientrata facendo un finale veloce.Da solo , con l’organo zoppicante , Bob ha cantato “avvilito” la strofa finale . 
La band si è un pò riscattata con “Highway 61” che è stata perversa.
La cowboy band ha avuto un diverbio verbale violento che ha fatto urlare Tony Garnier , l’unico che sembrava aver fatto il suo dovere , questo è stato uno show da dimenticare.
“Ain’t talking” è stata al di là del rimprovero , un ossequio festivo di Pasqua.
“Thunder on the mountain” era fuori controllo  con gli sfigati chitarristi che girando intorno si sono avvicinati a Bob per interagire con lui. LARS è stata voluminosa e potente , e così i tre encore.
Amsterdam è una città fenomenale , ma i cretini chiacchierini che sono venuti a questi concerti non hanno capito niente.
Anche Dylan è sembrato scoraggiato , con i menbri della band schierati per la presentazione , li ha indicati e svelto se n’è andato via.

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by Trevor Townson

Muri ed acqua , sembra che questa sia la principale ragione per la quale la gente viene a visitare Amsterdam , fotografare i muri e l’acqua. Alcuni grandi muri ( dighe ?) come quello della central station sono disponibili in video , anche se devo dire che non ho visto un muro muoversi per tutti i tre minuti del film.
Il mio scopo di venire ad Amsterdam non è stato quello di fare fotografie ai  muri, ma di certo ho fatto delle foto dove non era permesso.
Tre serate , bene , però io avevo i biglietti solo per le prime due . Il servizio vendita biglietti olandese sembrava essere super-complicato , così non è stata una sorpresa scoprire che il terzo show non era sold-out.
Fuori dalla venue , gli advertising sugli enormi pannelli elettronici che indicavamo i dettagli dei concerti di Bob Dylan erano quelli che attiravano di più l’attenzione.
La prima notte è stata una buona e solida performance , con George che ha dato tutto se stesso alla batteria durante “HG 61”. Non è raro che Bob lo guardi , e quando lo fa di solito è qualcosa di buono , e stasera gli occhi erano su George.
Il suo entusiasmo è continuato nella seconda serata , e lui non volle fermarrsi alla fine di “Leeve’s gonna break” , in realtà Bob l’ha guardato con un mezzo sorriso come se volesse dire “ Fermati George , la canzone è finita”.
Ancora una volta ,“Things have changed” , la tastiera di bob era ben udibile e Bob sembrava voler prendere la leader-place con degli assoli al posto delle chitarre o con la sua armonica.
Immagino che il tour di Bob è più che la ripetizione di uno show che non dovrebbe essere mai fatto uguale. Bob sembra sperimentare in tutte le sue parti col fraseggio e la musica e tutto sembra ancora più spontaneo del solito , così Bob sembra essere scoppiato con idee ed invenzioni che non è possibile fare tutto ad un tratto , e questo è troppo anche per lui.
Troppe volte lavora su effetti disastrosi , penso che stia perdendo , in “The lonesome death”, il modo in cui l’ha cantata tagliando le frasi a pezzi , non posso prendere seriamente una canzone come questa , mi fa pensare che Hattie è morta , William anche e che alla fine Dylan ha ucciso anche la canzone.
Nemmeno una delle mie preferite , comunque non sono stato così infastidito , mentre le coppie dietro di me lo hanno detto chiaramente. Ancora una volta , in generale , la folla lo ama e manifesta la sua approvazione con gli applausi. A me non imposta se lo show è stato riesumato per la settimana pasquale dalla canzone seguente , Dylan ha trasformato la versione rock di “Tough Mama” in una cosa rara.
C’è stato tanto buon lavoro anche nelle due notti prima da parte di Donnie , col violino ben udibile.
C’era una coppia che celebrava col questo viaggio il 40° anniversario di matrimonio , hanno detto che questa era la seconda volta che vedevano Dylan , la prima era stata nel 1966 a Newcastle. Coincidenza ,  anch’io avevo visto Bob Dylan a Newcastle per la prima volta nel 1984 , ma questo non era il mio 2° concerto , era il 60°. Ho apprezzato le loro parole ! Si sono guduti lo show e hanno commentato come fanno quelli che hanno visto Bob poche volte , “ E’ stato difficile per noi riconoscere le canzoni , qualche volta ci siamo riusciti solo a metà canzone”. Ho detto loro di non aspettare altri 40 anni prima di ritornare ad un suo concerto !.
Personalmente ho trovato il secondo show meglio del primo , ed il terzo meglio del secondo.
Apertura con “Serve somebody” . “Million Miles” era rock , con , mi sembra , Stu alla solista , ed anche in altre occasioni , ma potrei sbagliarmi.
Un’altra canzone , non ricordo esattamente quale , penso fosse “Beyond the horizon” o poteva essere “Sugar baby” è stata totalmente rielaborata come se fosse stata una canzone nuova , suonava davvero bene.
Non ero il solo a non prestare molta attenzione a tutte le sfumature di questa serata e Bob appariva a volte totalmente frustrato. Occasionalmente sembrava sorridere con la band , altre volta sembrava davvero incazzato con qualcosa a qualcuno.
E’ duro dire cosa c’era di errato o se era un show che stava facendo crack , persino i membri della band erano imbarazzati perchè Bob è stato per un istante in piedi accanto alla tastiera osservandoli come se stesse pensando chi era inoppurtuno. Anche in sala c’era molta gente importuna che infastidiva.
Dopo una ragionevolmente piacente “Desolation row” che non è entrata nel cuore della gente , tanto che lui faceva movimenti con il corpo e la gamba , le cose sono precipitate durante “Tough Mama”.
Sembrava che Bob volesse fare qualche intervento con l’armonica nel finale della canzone , ma non ha fatto niente che potesse essere l’apertura di un assolo , la band ha smesso di suonare perchè evidentemente tutti avevano perso il segno . Bob ha smesso di suonare la tastiera e tutto è sprofondato in un mortale silenzio . La canzone si era fermata , ma era evidente che tutti sapevano che non era finita , ma non sapevano cosa fare , e nessun applauso ha rotto il silenzio. Allora Bob ha cominciato a pestare sulla tastiera risprendendo da dove avevano interrotto per l’ultima strofa , mentre la band attendeva di capire dove poteva rientrare , mentre George , con l’espressione preoccupata , cercava di aggiungere un leggero lavoro di piatti e qualche colpo di cassa. Poi tutti sono rientrati per una veloce chiusura del pezzo.
Lo show si è chiuso come nelle due notti precedenti con Bob al centro del palco con l’armonica per “Blowin’ in the wind”.

 

 

Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - April 11, 2009

Review by Howard Weiner

Il secondo round all’ Heineken Music Hall è stato cencioso.
Una breve e sciatta Maggie’s Farm è stata seguita da una divertente Mr.Tambourine , ma serebbe stata meglio se il testo non fosse stato macellato. Man in the long black coat mi ha colto impreparato , in particolare il paludoso arrangiamento di accordi che si è concluso in un sublime finale.
Per l’occasione la cow-boy Band portava giacche nere di cuoio. Dylan sembrava il leader di una ragtime band , cappello bianco con corrispondente tuta nera e cravatta a righe , più gente entusiasta che la notte prima , comunque entrambi gli show erano sold-out.
In entrambe le serate biglietti-extra erano disponibili alle casse , io sono stato beneficiario di questi pre-show tickets entrambe le serate.
Dylan e la sua band sono stati un disastro con una feroce “When the Leeve Breaks” Leeve è più rumorosa ogni volta che la suonano , come un ariete che vuole sfondare la jam. La performance è continuata con una impressionante tripletta : “When the deal goes on” , “Things have changed” e “The lonesome death of Hattie Carrol”
La gente ha urlato la sua approvazione per Hattie. La sorpresa della serata è stata una maschia “Tough Mama” alla quale era stato applicato il turbo.
“Workingman’a blues” era stata grande la sera prima , Dylan l’ha fatta di nuovo questa sera , non gli importava di averla suonata due volte nello stesso posto ,“I can live on rice and beans.”
Un bel sole splendeva su Amsterdam nelle ore del pomeriggio , ogni persona era per strada , seduti bevendo caffè , comprando tulipani e passeggiando per le vie.
Dopo diverse pinte ed una intensiva session di caffè , mi sono fermato fuori da una chiesa a sentire i rintocchi delle campane alle 15,00. Penso che potyrei vivere in questa città pochi mesi.
Ad ogni modo , il motivo di questa piccola divagazione è che il piacere che mi aveva preso voleva il suo contributo.
Potevo levarmi in piedi a malapena per il resto del concerto , così la mia capacità di recensire il resto del concerto è stata varamente impedita.
Dopo essere doverosamente rimasto fino alla fine del concerto , ho preso il metrò per tornale al mio hotel , ho risalito le tre rampe di scale e mi sono fatto una meritata dormita. Ora aspetto il finale funky di questa sera.

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Review by Peter van Emden

Incontrando il Maestro

Voglio descrivere la mia esperienza di questo concerto , non le singole canzoni ( set list ) . Questo concerto è stato uno speciale incontro fra il pubblico e Bob Dylan , attraverso la musica e la sua presenza dal vivo , sempre un’esperienza mistica.
Quest’uomo che vuole essere se stesso ed esprimere se stesso , puro , modesto , creativo , autentico , onesto , reale e sincero è stato veramente riconosciuto dal pubblico come una grande valenza ed ha avuto ( forse inconsciamente ) grande risonanza dentro di loro.
La bella musica è l’espressione di qualcosa di più che solo qualche tono.
I testi poetici possono arricchirmi e toccare il mio cuore in profondità.
Le intenzopni di quest’uomo sono così pure.
E’ stato u incontro ed anche un onore per questo grande ed unico artista , il pubblico ascoltava con cura ed un sacco di rispetto il suo Maestro.
L’uomo che è sempre capace di cambiare di volta in volta , come un misterioso processo dinamico , con la tensione dentro di se. Lui chiede ai vecchi fans di essere flessibili e trasbordare nelle nuove aree perchè i tempi stanno continuamente cambiando ! E i giovani fans sono impressionati dal suo suono originale e dalle sue performances.
Bob si è costruito questi tanti crediti in 50 anni di carriera,
Lui da molto al pubblico e questo sembra esprimergli il suo amore e la sua gratitudine , sempre in modo modesto , ma puro e reale.
Così è stato un bell’incontro , con bella musica , l’ho gustato davvero tanto !
Grazie mille Bob !

 

 

Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - April 10, 2009
 
 by Howard Weiner
 
Evitando i chicchi della grandine , sono entrato nella Heineken Music Hall.
E’ una bella venue con un’ampia pista da ballo. C’erano anche un paio di “Heinekens” , uomini che vendevano birra col barilotto legato alla schiena. Quasi tutto va bene , alle pareti appeso il cartello “No smoking”.
“When i paint my mesteroiece” è stata oro. Il canto greve di Dylan è tornado , l’inflessione della sua voce è come il brontolio potente di un tuono.
Appariva elegante , il maestro nel suo vestito nero con striscie verdi , maglietta e foulard verdi.
Ho pensato a Garcia e Danko durante “Masterpiece”. Non desidero tornare nella terra della Coca-cola , ma potrei farlo dopo 72 ore di dissolutezza.
Il sapore europeo è continuato con una bella “Boots of spanish leather”.
Il Bob Dylan show con il cambio di sfondo nero era raffinato.
“Rolled and Tumbled” è suonata un pò bastonata e “Po’ boy” è riuscita a malapena a recuperare , io ero esaltato di sentire “Po’boy” dopo il suo debutto il 30/4/2005. “Workingman’s blues” è stata brillante , il vocal di Dylan sopra le righe.
Bob ha continuato ad eseguire i suoi recenti capolavori con una tambureggiante “High water”. Donnie pizzicava il banjo , mentre Tony e George hanno scosso e tuonato nell’arena tutta la sera.
La band era competente e supportava Bob , ma non ha mai brillato in niente.
“Love sick” è stato un regalo , le luci rosse del Distretto Speciale , il beat suonato senza molta precisione , catapultandosi poi in un’altra scheletrita “Highway 61” , il rotolare del destino è continuato con “Nettie Moore”. Amici, questa parte del concerto per me è stata deliziosa . Tuttavia , sembravano esserci molti commenti nel pubblico.
“Summer days è stata bollente e “Like a rolling stone” mondana.
Il pubblico era come zoppo , con scarso entusiasmo nel chiamare il bis.
Ho gustato “Spirit on the water” come secondo encore. Stanco ed esausto per il jet-leg , sono tornato all’Hotel Linda , dove sono alloggiato per questi tre giorni di concerti olandesi.
Ci sono tre rampe di scale per salire in camera mia , un vero inferno. Mi farò qualche buona dormita , domani è un giorno nuovo e Bob ha appena incominciato a lasciare la sua untuosa traccia.
 
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 Review by Judith Lallier
 
Dopo 2 show a Parigi , eravamo pronti per una esibizione ad alto voltaggio e Bob l’ha fatta.
Essere stati per due giorni di fronte ai riservati francesi , può tirar fuori da ognuno il lato selvaggio sul palco , ed i fans volevano proprio questo !
L’apertura con la mia favorita “ Leopard skin pill box hat” è stata perfetta , seguita per seconda da “When i paint my Masterpiece”che non è stata un gran che. Ma la terza – una grande “Watching the river flow , con Bob che suonava la chitarra come un giovanotto è stata un highlight.
“Boots of spanish leather” è stata una grande versione , mio marito ed io l’abbiamo gradita molto , ma il notro umore ha fatto scappare qualcuno dei nostri vicini !!!
“Rollin’ and tumblin’” ha fatto muovere la band ed il pubblico – “Po’boy” è stata molto meglio che quella di Parigi- “Honest with me” , forte e chiara  un vero highlight – “Workingman’s blues” ci ha fatto contenti – WOW – “High water” è stata grande, “Love sick” e “HG 61” liscie , e allora “Nettie Moore” ha mostrato la sua faccia dopo essere stata assente per alcuni show.
“Summer days” e “Rolling stone” hanno chiuso il set principale , con gli encores standard Watchtower , Spirit e Blowin’. É stata una notte indimenticabile – Lo sarà anche domani – Buonanotte!!!!
 

 

Paris ,France - Palais des Congres - April 8th 2009
 
by Marina Montesano
 
Show numero 2 a Parigi , stessa situazione della sera precedente , ma nessun rush davanti al palco da parte del pubblico , cosa che si  era dimostrata inutile.
Partenza non buona con The Wicked messenger , eseguita come se stessero facendo una prova in garage. Poi Bob ha preso la chitarra per Lay Lady lay ed è ritornato alla tastiera per Things have changed , buonissima versione con Donnie al violino. When the deal goes on è una canzone che , per me , non funziona tanto , ma è stata seguita da una fantastica Till i fell in love with you : Bob al centro del palco con l'armonica per buona parte della canzone , che ha suonato come non avevo mai sentito , potrebbe essere una nuova canzone da tanto che è grande.
Lo show va avanti senza scosse con Stuck inside of mobile e Sugar Baby , ma vola in alto con una davvero profonda It’s alright Ma :    il fatto è che Stu è stato abilmente spostato dalla Siberia dietro le spalle di Bob in fronte a lui , come il resto della band , ha suonato alla grande in questa canzone aggiungendo un sacco di ritmo.
Poi ci sono state Hattie Carrol e Tweedle , ambedue in nuove versioni , seguite da Beyond the horizon : dopo tre sere di fila sono abbastanza stufa di questa canzone , e così anche per Bob , che la esegue senza cura. Hifgway 61 ci ha fatto sorridere risollevando il morale. Dopo questa , alcune note che ho riconosciuto immediatamente : non era una canzone di Dylan , ma la versione inglese di Les bons moments (The times we’ve know) di Charles Aznavour. Che sorpresa , i miei ricordi mi dicono che l'aveva suonaya nel 1998 ( ma potrei sbagliarmi su questa data ) , una fantastica versione , davvero un momento magico ( con Aznavour in sala ).
Per i tre encore è stato permesso al pubblico di affolarsi davanti al palco , con una bella esecuzione di Spirit on the water , con grandi sorrisi fra Bob e Donnie , con la ora solita , ma non per questo meno apprezzata , armonica/balletto alla fine. É stato un buono show , non fantastico , ma gli highlights e per maggior merito The times we’ve know l’hanno reso unico.

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by Angelo Misterioso
 
Torno al Palais des Congres per il secondo show di Bob Dylan a Parigi.
Questa volta niente casino , ieri la folla , appena Bob è salito sul palco , è sciamata in fronte al palco e per la security sono state necessarie alcune canzoni per rimandare tutti al loro posto.
Stasera erano tutti seduti tranquillamente ai loro posti.
In sostanza i Francesi hanno dormito per l’intero concerto , svegliandosi solo per gli encore , strano.
Devo dire che questo show è stato migliore di quello di ieri, può essere perchè ha suonato “Lay Lady Lay” all’inizio dello show , che è una delle mie preferite.
Naturalmente le luci erano troppo deboli per fare foto decenti ( questa è l’opinione di patrice , il nostro fotografo ).
Se si esclude il cantato povero , il resto è stato bello.
Così stavolta ho davvero appezzato il concerto
L’icona francese Charles Aznavour era al concerto , anche Lanny Kravitz ( che sembrava annoiato e fuori di testa ).

 

 

Paris , France - Palais des Congres Paris April 7th 2009

L’ Express de Paris

Ieri sera Dylan è rimasto fedele a se stesso , vale a dire un uomo d’ombra e di mistero per il primo dei due concerti dello Spring Tour 2009 previsto al Palais des Congres di Parigi.
Una parte della sala l’ha visto di schiena dietro alla sua tastiera, in redingote e pantaloni neri con bande rosse, l’altra l’ha visto di profilo , la sguardo mascherato dal suo cappello ( di stile sudista? ). Per la piccola storia , lui ha cantato di fronte per un momento con la sua chitarra e l’armonica ( applausi ) , naturalmente le luci erano abbassate.....
Il cantore di Hurricane ( che non ha cantato questa sera ) non si è mai lasciato andare, non lo fa mai almeno...Ma la corrente è passata a volo radente tra lui e le tre generazioni che erano presenti, compresi alcuni baby rockers. Circondato da musicisti professionali , Bob Dylan ha cantato 18 canzoni dal suo repertorio , la set list cambia tutte le sere , anche ieri è stato così.
Il debutto è stato un pò difficoltoso per tutti , Dylan compreso , a causa del suono non buono. Bisognava tendere l’orecchio per capire ed indentificare i brani riarrangiati nelle versioni dal vivo. Lo spettacolo ha cominciato a marciare con John Brown , Chimes of freedom , Highway 61 revisited....l’energia del rock-blues , gli assoli delle chitarre e della tastiera , il suono delll’armonica hanno lasciato gli spettatori interdetti davanti ad un Dio che hanno cercato di avvicinare ( almeno quelli delle prime file ). La reazione è stata in due tempi : raccoglimento durante il brano ed ovazione alla fine. E si ricomincia.
Con Bob Dylan , la partecipazione è essenzialmente musicale. Non una parola , non uno scherzo . Per il refrain di Like a rolling stone , davvero molto attesa ed applaudita , le luci sono state puntate sul pubblico , ci si avviava alla fine.

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by Angelo Misterioso

Carla Bruni Sarkozy era al concerto ( col marito ? ) , l’ho sentito dire ieri , ma non avendola vista non ne posso parlare. Secondo la stampa Carla si è fatta regalare un’armonica da Bob. BITCH!

Lo show di Parigi , sold-out da molto tempo e molta gente cercava di comperare i biglietti fuori dal Palais , potevi averne uno dagli scalpatori ( bagarini ) per 250 euro.
Patrice Guino , il nostro fotografo che ha relazioni in tutto il mondo ha potuto invitarci in 20° fila , non le poltrone migliori , ma chi può lamentarsi ? Forse anche lui non è riuscito a fare foto decenti.
Comunque , Bob è sempre dietro la sua tastiera per la maggior parte del tempo , suonando la chitarra solo in un paio di brani , vestito in completo scuro ( “Un fottuto incubo per me “ ha detto Patrice ).
Certamente quando si va ad un concerto di Dylan non ci si aspetta il meglio , si va a vedere una Leggenda.
I suoi giorni mogliori sono lontani da lui ed il poverino non riesce più a cantare. Qualche canzone , le più conosciute , erano appena riconoscibili.
Tuttavia ci sono stati alcuni momenti buoni quando la band suonava una versione allungata o qualche assolo e Bob non stava cantando.
Al di là di tutto 2 ore di un buon show.
Bob Dylan ha fatto una seduta fotografica pre la rivista americana Riolling Stone fra la 13,00 e le 15,00 di oggi in un palazzo privato vicino al Parc Monceau di Parigi.
Arrivederci a domani.

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by Barnaby Nelson

Di sicuro un buonissimo show.
Dylan , ancora lontano dal microfono , ha dovuto fare un salto per raggiungerlo nell’introduzione , chiaramente ispirato dal fatto di essere a Parigi. La gente nelle prime file si è riverstata sotto il palco.
I musicisti della band sembravano essere più espressivi del solito – Denny andava occasionalmente avanti ed indietro , la faccia di Stu rispecchiava il suo suonare , George pieno di sprint. Più assoli da parte di Stu , buona interazione fra i membri della band , con Bob , il fuoco principale della serata è sembrato essere George per la maggior parte dello show.
Minacciosa e tesa la versione di John Brown e Master of war , in sostanza una delle migliori versioni di Master che ho sentito. La band altrettanto sostanziosa.
Tweedle Dee : Dylan al centro con l’armonica , niente chitarra , Grande armonica in Blowin’.
Nel complesso , impressionante il forte groove della band ed il livello di impegno di Dylan nel cantare , voce in buonissima forma.

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by Marina Montesano

Il Palazzo dei congressi di Parigi è un teatro che contiene meno di 4.000 persone , tutti i posti a sedere venduti rapidamente , fuori , gli scalpatori facevano soldi con i pochi biglietti in offerta,
All’inizio dello show , i fans hanno tentato di raggiungere il fronte del palco , ma sono stati respinti dalla security.
Penso che la gente ha applaudito e sorriso per l’intero show , la posizione seduta non ha potuto rendere bollente il concerto , almeno questo è il mio punto di vista.
I primi numeri sono stati disturbati dalla situazione che ho citato prima , penso sia stato bello vedere Bob alla chitarra per “I’ll be your baby tonight” . Highlights della serata è stato sen’altro una misteriosa “John Brown” , una “Chimes of freedom” cantata davvero bene , una “Tweedle Dee” con Bob al centro del palco all’armonica , poi è ritornato dietro alla tastiera per l’ultima parte dello spettacolo , una applauditissima “Master of war” e qualche numero veloce come “Honest with me” , “HG 61 “ , “Thunder” e “LARS” , perchè la band andava giù pesante e Bob sembrava in buona forma.
Inoltre c’è stata “Po’ boy” di nuovo , molto buona come l’avevo sentita in Saarbrucken.
Mi sono chiesta perchè abbia deciso di tagliare l’ultima strofa , una divertente conclusione , non un grosso problema comunque , è stato un grande ritorno. “Blowin’” alla fine , di nuovo al centro di fronte ai suoi fans , con la sua armonica e qualche balletto pazzo. Un buon finale.

 

 

Saarbrücken, Germany – Saarlandhalle - April 5, 2009
 
 by Joachim Neumann
 
Dopo Hannover , Berlino ed Erfurt , Saarbruecken è stato per me il 4° concerto di questo tratto del tour 2009.
Lo show è stato sold-out poco tempo dopo l’apertura delle vendite dei biglietti , così non c’è stata confusione per entrare nella venue. Comunque , come al solito , mi sono messo in coda , ho tolto la mia chitarra dalla custodia ed ho cominciato a suonare per quelli che erano in attesa . Questi ragazzi conoscevano le procedure , così mi hanno lasciato riprendere il mio posto nella fila alla fine del mio concerto personale. Tanti applausi alla fine , grazie miei fans !
Sfortunatamente all’ingresso c'è stata una donna ai cancelli che ha reagito in modo aggressivo urlando e spingendo , bene , noi ne abbiamo fatto le spese , ma alla fine è stato solo un pò di nervosismo che può succedere in ogni show.
 Sapete , noi ci siamo astenuti dal fare follie quando quelli della security hanno aperto i cancelli ....voglio dire che tutti volevano andare di fronte al palco. E così siamo arrivati , molto importante per me questa volta , perchè un mio amico era in attesa di vedere il concerto di Bob per la prima volta.
Potete immaginare l’eccitazione di trovarsi di fronte alla tastiera di Bob ? Che divertimento ! La venue si è riempita abbastanza in fretta , il primo ministro della contea era lì ,e c’era anche Wolfgang Niedecken. Lui è un misicista non tanto famoso in Germania e pensa di essere il più grande fan di Bob , cosa che noi sappiamo non essere vera , He He ! Tante simpatiche conversazioni durante l’attesa , poi le luci si sono abbassate e Santos ha annunciato Bob.
Gotta serve somebody , bene , l’aspettavo da Hannover , ora Bob l’ha cantata , la band davvero unita , un brillante opener a mia opinione.
Poi Bob ha imbracciato la chitarra , non era la Gibson-jazz usata in precedenza , questa volta era una semi-acustica, col corpo piccolo con una “D” sulla paletta , che meraviglia di marchio.
Ha pizzicato qualche accordo di prova prima di suonare Lay Lady Lay.
Leeve non è mai stata una delle mie preferite , ma stasera mi ha coinvolto , tutti hanno cominciato a muoversi con questa canzone, ed io con loro.
Every grain of sand è stata la seguente , gente , che performance , vera , la voce di Bob diritta nel senso del sole , ho capito che era uno show coi fiocchi .
Tweedle è ora swinging and rolling come la Summer days dei buoni vecchi tempi  vi deve piacere, ci sono altre cose che sappiamo tutti , sembra che Bob l’abbia di nuovo inventata come una nuova canzone.
Beyond the horizon , in questo nuovo arrangiamento lento , è giusta per calmare lo show e la gente per ascoltare il suono bello di Bob e della band.
Honest with me , ed è di nuovo rock , le chitarre urlanti sulla sinistra , non troppi assoli , ma dritto e duro ritmo da parte di Denny e Stu. Chitarre fuorilegge per me , là sono , e possono essere rock se lo vogliono.
Sugar baby , una canzone che piace alla maggior parte della gente , ma non a me, non so perchè , non è il mio pezzo di torta , non ci sta nel ritmo , ma la voce era di Bob di nuovo chiara e brillante.
Mobile mi ha fatto muovere di nuovo , non suonano più la solita intro , Stu parte con accordi belli della sua Gibson acustica , e allora la canzone comincia a rollare molto simile all’originale su Blonde on Blonde.
Ho scalciato durante Po’Boy stasera , che bell’arrangiamento , lento , con Dylan che scandiva le parole come dovevano essere. Meravigliosa ! Grazie per questa.
Summer days , un bello swing stasera , ma mi fa sentire sempre un pò triste , non riesco a scacciare dalla mente le grandi performances con Larry e Charlie , ma è la sola canzone che risveglia queste memorie. Nel frattempo Stu e Denny lasciano la loro impronta nella set list attuale , giusto !
I believe in you , molto dolce e soft , di certo un’altra canzone coi fiocchi.
Highway sempre forte e rock come al solito , un pò corta stasera.
Like a rolling stone è stata la fine del set principale , mi chiedo perchè Bob non canta più la terza strofa , penso da anni , qualcuno ha un’idea ?
Ho applaudito assieme al pubblico finchè le luci si sono riaccese e gli encore sono stati aperti con Watchtower. George tira sempre fuori l’inferno dalla sua batteria e Stu ha suonato tutti gli assoli. Buon lavoro , a me sembra che gli piaccia molto di più questa parte dello show .
Spirit ci ha portato verso il finale , e dopo la presentazione della band , è cominciata Blowin’ in the wind , in questo nuovo arrangiamento con le dita sulla barretta per gli armonici che la rendono di nuovo gradevole dopo tutti questi anni.
Applausi veramente rumorosi alla fine , tutti sembravano essersi divertiti molto. Stavolta ho pensato che c’era la possibilità di un secondo encore , come a Dublino nel 2005. Ma non male , han finito nella solita maniera , le luci si sono accese mentre Bob e la sua band lasciavano l’edificio. Uno dei migliori show di questo tratto del tour , ma lo sappiamo , in futuro potrebbe succedere ogni cosa. Grazie , arrivederci on the road.

 

 

München, Germany - Zenith - April 4, 2009
 
 Review by Daniel Schuster
 
Il mio secondo concerto di Bob Dylan ha avuto luogo nella mia città. Mia moglie ed io abbiamo atteso in fila per 20 minuti che aprissero le porte. Abbiamo comprato una maglietta al merchandise , bevuto una birra e ci siamo messo in moto per cercare un posto più vicino possibile alla sinistra di Bob Dylan per vederlo bene.
Ho notato che c’era molta gente di lingua inglese fra la folla , comunque abbiamo passato il tempo d’attesa parlando con qualche persona amabile.
Finalmente le luci si sono accese e la musica per la presentazione di Bob è partita.
L’apertura con “Maggie’s Farm” , arrangiata in modo diverso dalla versione dell’album , un opener di buona qualità. La canzone seguente è stata una sorpresa: “One more cup of coffe” , una delle mie preferite. Allora Bob ha preso la sua chitarra ed è venuto al centro del palco per cantare “You ain’t going nowhere”. La canzone dopo , un’altra delle mie preferite : “Things have changed”. Lui l’ha suonata in una versione diversa da quella live dell’album (Bootleg 8 ) ma altrettanto buona.
 “Just like a woman” è stata , anche se non è una delle mie favorite , un highlight , per il coro la gente ha cantato a lungo a voce spiegata.
É stata dura cantare assieme perchè Bob cambiava il fraseggio ed il ritmo del suo canto molto spesso , ma alle gente non importava , la cantavano come la conoscevano.
Dopo aver suonato “ Rollin’ and tumblin’ “ e “The lonesome death of Hattie Carrol” ( che ora ha un bell’arrangiamento ) , Bob ha preso l’armonica ed è venuto di nuovo al centro del palco per fare “Tweedle Dee & tweedle Dum” , molto ritmica e rock.
Hanno rallentato il tempo per “Sugar babe” , poi sono tornati al 100% con “Highway 61”. Un’altra sorpresa è stata la “Ballad of Hollis Brown” che non avevo mai sentito dal vivo , ma è stata certamente un altro highlight della serata.
Dopo aver fatto “Workingman’s blues” , hanno finito lo show con “Thunder on the mountain” e “Like a rollig stone” con la gente che cantava in coro. Sono tornati per gli encore con “All along the watchtower” , “Spirit on the water” e “Blowin’ in the wind”. Penso che Bob sia stato davvero compiaciuto di quanto la gente sorrideva ed applaudiva molto entusiasticamente.
La set list è stata buona , è non c’è stato niente da lamentarsi per questo show. Penso che tutta la gente coinvolta si sia divertita molto !

 

Erfurt, Germany - Messehalle - April 2, 2009
 
 by Andreas Grosser
 
Lo scorso giovedi sera Bob Dylan è salito sul palco della Messehalle Erfurt di nuovo , già nel novembre del 2005 si era fermato qui.  E se ricordo bene , era una splendida giornata di sole proprio come quella di giovedi , una delle prime giornate soleggiate e calde dopo il lungo e freddo inverno.
Al concerto ho sentito qualcuno dire che Mr.Dylan porta tempo bello qui , altrettanto a Gotha , all’aria aperta , qualche anno fa.
Due giorni prima ero stato al suo concerto di Hannover , con, eccetto 4 titoli , una set list diversa , che includeva “Chimes of freedom” , “Shooting star” e “Dignity” come highlights.
In Erfurt ci ha dato 13 canzoni diverse , la maggior parte con la voce chiara ed una genuina espressività che traspariva da ogni canzone.
E di nuovo , come nel 2005 , la raramente suonata “A hard rain’s a-gonna fall” , che aveva suonato nel 2005 con la sua band in una memorabile , indescrivibile brillante versione. Questa volta non è stata così ipnotica , profonda e maestosa , ma molto movimentata in un’altro senso : lenta per la mia impressione , troppo tranquilla. Meravigliosa “Ain’t talking” con la sua musica affascinante , che scava uno speciale senso esistenziale-sentimentale.
Un grande concerto a Erfurt , con qualche pezzo di chitarra da parte di Bob ( all’inizio di una delle prime molti non potevano credere ai loro occhi ) , il pubblico in maggioranza oltre i 40 anni , pochi i giovani.

 

 

Berlin, Germany - Max Schmeling Halle - April 1, 2009

by Grzegorz Gras

Sono tornato mezz’ora fa da Berlino ed ho fatto una doccia. Ho deciso di scrivere questa piccola recensione subito , così la mia impressione è ancora fresca e viva.
La mia ragazza ed io siamo partiti la mattina alle 7,30 e siamo arrivati a Berlino alle 13,00. Abbiamo fatto una bella passeggiata dalla Hauptbahnhof alla Alexanderplatz , poi abbiamo preso la metropolitana per andare alla Max-Schmelling-Halle , dove siamo arrivati poco dopo le 16,00. Sorpresa , poche persone erano davanti alla venue. Ancora alle 17,00 non c’era gente. Abbiamo incontrato alcuni amici che venivano dall’Italia , Michele ed un gruppo di ragazzi , così siamo rimasti a chiacchierare in attesa delll’apertura delle porte che sono state aperte alle 18,30.
I ragazzi della security hanno battagliato per farci stare come volevano loro , con il loro “deutscher Ordnung”. Finalmente siamo arrivati al palco , in terza fila proprio di fronte alla tastiera di Bob , così avevamo una bella vista.
Abbiamo aspettato altri 90 minuti poi loro sono saliti sul palco , vestiti di grigio ( o forse in nero ) con cappelli neri , solo Bob l’aveva bianco.
Prima canzone , “Wicked messenger” è stata forte , anche se avevo la sensazione che la sua voce era un grido , forse dovuto alla non buona acustica della Halle. Non procederò canzone per canzone , non è necessario procedere in questo modo , comunque avreste dovuto sentire tutti questo show...
Gli highlights – ho apprezzato il suo guitar piking in “You ain’t going nowhere” , e ci sono stati alcuni momenti forti nei quali ha suonato l’armonica durante lo show ( in totale ci sono stati molti interventi di armonica , e questo è stato bello , specialmente quando veniva al centro del palco ). “My back pages” ha avuto il suo momento , mi è piaciuto anche il nuovo arrangiamento di “Behind the horizon” sebbene l’assolo di Denny in questa canzone mi sia sembrato un pochino banale.
Ma non facciamo gli schizzinosi.....”Stuck inside of Mobile” è stata buona , con alcuni picking di chitarra enfatizzati che mi erano mancati un sacco in questi anni.
É stato bello ascoltare “Workingman’s blues # 2“, specialmente perchè era la prima volta che la suonava quest’anno. Poi “Thunder on the mountain” e “Like a rollling stone”, che suonano sempre allo stesso modo ogni volta ed ancora non hanno stancato.
Un tipico encore per questo tour e loro stavano li , guardando verso la folla.....o forse oltre la folla. Ho avuto questa brutta impressione che loro , specialmente Bob , guardassero oltre il pubblico , e devo ammettere di essere rimasco scocciato da questo schema di non prestare nessuna attenzione alla gente quest’anno. Voglio dire , anche questo “ Grazie amici , ora voglio presentarvi la band e bla..bla...bla...” è sempre lo stesso notte dopo notte ed è diventato una cosa noiosa. Potrebbe fare di meglio , lo so che potrebbe.....
Comunque , sono quasi stato pestato dalla Security per scattare qualche foto – mi hanno dato un’unica possibilità , ho potuto scattarne poche buone ! Spero di scattarne altre a Brussels.
Al di là di tutto un buon show ed una buona set list – nessuna sorpresa , al momento ho smesso di aspettarmi sorprese. Gli arrangiamenti sono belli , ma suonano tutti uguali , anche la band ha sempre lo stesso suono , e l’agire di Bob è sempre lo stesso.
Non sto dicendo che non mi piace , ho sempre amato vedere Bob Dylan live , ma vorrei che cambiasse qualcosa. Desidero sempre che per un momento cominciasse a riprendere cura dello show – lo so che le cose sono cambiate, ma perchè così tanto ?
Dai Bob , cambia schema , soltanto un pochino !

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by Reinald Purmann

La stella vagante ha bisogno di due anni nella sua orbita per tornare in questa parte dell’Europa.
Grandi aspettative dappertutto.
“They are planting storys in the press” sul cesso portatile dell’uomo davanti alla sua casa di Malibù.
Notizia così lontana ed inverosimile , un trono portatile per l’artista ? Ricordate il vecchio inno della battaglia “I wish I was in Dixie, away…” ?
Bob Dylan ha detto una volta a J.Cash che tutte le sue canzoni venivano da Dio: “Giusto” replicò Cash “ eccetto quelle che vengono da Woody , da Hank e da me” Comunque tutte le canzoni che ha cantato a Berlino 2009 venivano direttamente dal cielo.
Le due “Very best of....” di Berlino sono state raggianti , e penso non sia ancora finita.
Alle 20,08 , come il giorno prima l’uomo e la sua band sono saliti sul palco , tutti in nero nell’oscurità , solo Dylan portava il suo cappello grigio – le luci si sono accese per una inudibile “Wicked Messenger”. La prima impressione è stata quello di una versione dell’eco , dominato dal potere del sole che lo dissolve in una mattina d’aprile. Hanno sistemato questo problema molto rapidamente , ma l’ultima volta , a Berlino 2007 , era certamente molto meglio.
Dylan ha compensato con alcune belle canzoni , cantando dal “Paese della coca-co-ola”. Al centro del palco con la chitarra dirigeva “You ain’t going nowhere” !
“Leeve” , che non è una delle mie preferite , è stata perfetta come la notte precedente , un vero highlight ( solo 5 canzoni uguali alla notte prima ).
Una cordiale “My back pages” ha toccato la gente in pieno.
Ci sono stati altri highlights “ Highway 61” e “Workingman’s blues” sono state belle e perfette . Quanti altri artisti cantano nelle loro canzoni del proletariato e del suo destino economico ? ( nel giorno del G-20 , segno dei tempi ?).
“Like a rolling stone” ha commosso tutti , e molti hanno combattuto per trattenere le lacrime.
Al concerto c’era moltissima gente , giovani e vecchi , Dylan-addicted e principanti , ho parlato con alcuni di questi ultimi , una fonte di buon feeling.
“Just like a woman” è stata dimenticata. La band era attenta e concentrata nelle cose da fare , le chitarre hanno avuto delle piccole libertà. Il buon Donnie Herron è veramente attento agli ordini del suo capo. Lui e tutta la band sono perfetti musicisti , ma il mix del suono ha ridotto il violino e potenziato l’armonica.
Puo essere che lui abbia voluto così , e così è stato fatto e questo era OK e la musica davvero buona , o invece a causa di essa , loro stavano lì come un muro di pietra , in faccia a più di 5.000 persone , si sono girati e sono spariti nell’oscurità.....Auguro il meglio a quest’uomo e alla sua cow-boy band ed a tutti voi .

 

 

Hannover, Germany - AWD-hall - March 31, 2009
 
 by Reinald Purmann
 
 L’apertura di questa parte di tour tedesco in una sold-out ADW-Hall è stata buona , ma non si può dire eccezzionale. La band , vestito grigio , maglietta e cappello nero , Mr. Dylan , vestito nero con bande rosse , maglietta rossa e spanish hat grigio sono saliti sul palco 8 minuti dopo l’orario previsto , lanciandosi con energia in “Leopard skin pill box hat”.
 Seguita da una bellissima “The man in me” , Dylan al centro del palco , suonando l’armonica e cantando intensamente. Allora George Recile ha buttato via la sua giacca per una swinging “Tom Thumb’s blues”. Questa è stata una buona partenza per lo show.
 Dylan ha trascinato per tutta la sera le parole delle sue canzoni , in questa , in ogni finale di verso allungava la parola finale “kno-ot – shoo- ot”, “roo-om – moo-on etc).
 “Chimes of freedom” è stata fatta bene , in parte trionfante ed in parte ipnotica , esprimendo la speranza di un cambiamento.
 “ The Leeve’s gonna break” non è una delle mie preferite , ma stasera è stata eseguita bene , con tanta energia da parte della band e il cantato veramente buono.
 Un’altro highlight è stata “Shooting star” , al centro del palco….sfortunatamente Bob na ha usato la chitarra per tutta la sera , ma questa mancanza è stata compensata più tardi da una molto soffice , davvero tranquilla versione di “Dignity” ( mi piace questa canzone per un sacco di ragioni e perchè cita il mio nome nella canzone ).
 “Highway 61” è stata suonata come un inno e ben accolta dal pubblico , “Master of war” e “Nettie Moore” ben eseguite , ma ho sentito entrambe fatte meglio nel 2007.
 “Summer days” ha accontentato la folla dei rocckettari.
 Tutto sommato un buon concerto partito bene. Da sottolineare la band ( sulla sinistra ) e Dylan ( sulla destra ) che si guardavano in faccia sul palco , forse Dylan vuole essere sicuro che nessuno prenda l’iniziativa di qualche assolo non previsto e non desiderato. Per “All along the watchtower” avrebbe potuto fare un pò di lavoro con la chitarra ( questa canzone andrebbe suonata un pò più “fucking-loud” , stasera lo è stata solo verso la fine.
 Sono felice di averlo visto in buona forma , molto rilassato e con una bella voce , la band stretta atorno a lui come sempre. E : Beyond here lies berlin ! Se il server mi serve bene.

 

 

Copenhagen, Denmark – Forum - March 29, 2009
 
 by Jacob Gadd
 
 Il miglior modo di descrivere lo show di stasera al Forum è usare una singola parola : Arte.
 Il suono della band durante lo show era arte ( anche se la qulità del suono nel Forum poteva essere molto migliore ). I diversi piazzamenti delle luci sul palco erano arte. Gli arrangiamenti delle canzoni erano arte. E la voce di Bob Dylan è di certo arte !
 Essendo uno dei più esperti performerd di Rock & Roll ( Il migliore ? ) , Bob Dylan ha dato al pubblico uno show professionale al suo meglio.
 In questi primi sei concerti ci sono stati sei brani diversi d’apertura , stasera una meravigliosa versione di “Gotta serve somebody”.
 Le mie aspettative per il concerto prevedevano un livello alto , e alla fine del concerto sono state molto più che giustificate.
 La canzone seguente è stata “When i paint my masterpiece”
 Ho avuto la fortuna di essere seduto vicino ad un carissimo amico , Thor Lindeneg , che potrebbe diventare uno dei migliori pittori surrealisti danesi.Abbiamo avuto una versione di spessore , ed è stato in questa che ho capito che Bob aveva cambiato in meglio il suono del suo organo , grazie Bob.
 Lo show è continuato con “Watching the river flow” con Bob alla chitarra. Alla fine della canzone la gente ha avuto qualcuna delle “buone vecchie” caratteristiche di Bob-picking-the-electric guitar.
 E' seguito il primo picco di questo show di alto livello artistico: “Simple twist of fate” , semplicemente gentile , dolce , perfetta versione di questa canzone. Anche se lo show fosse finito qui sarebbe stato un successo .
 “Tweedle Dee” è stata la seguente. Non sono mai stato impressionato da questa canzone , ma in sostanza è stata tranquillamente buona.
 Il prossimo picco – una rarità : “I believe in you”.Devo ammettere che faccio saltare questa canzone quando ascolto Slow Train, e proprio non buona per le mie orecchie , ma questa sera è stata una versione celestiale , niente di meno.
 Poi arriva “Till i fell in love with you” ed è stata bella , seguita poi dal terzo picco : “Trying to get to heaven”. Una tranquilla e diversa versione , ma sempre dura e naturale come la versione originale.
 Nessun’altro picco dal mio punto di vista , ma sempre un sacco di godimento attraverso lo show con brillanti scivolate fra Rock & Roll  e Ballads , e molta armonica.
 Questo show era professionale , dava Arte nel modo migliore !
 Come sempre , se non vi piace Bob Dylan , non andate ai suoi show.
 A tutti voi attraverso l’Europa :
 Questo tour non è promettente , è grande !
 Non perdete l’occasione di vedere il vero artista : Bob Dylan !

 

 

Malmö, Sweden - Malmö arena 28.3.2009
 
by Frans Mossberg

Che m’importa , non ho molto da dire , seduto qui a guardare lo show di Dylan 2009.
La prima risposta che mi viene è “ Allora non dirlo , man! Fanculo! Tuttavia sono incuriosito dai concerti di Bob come sempre , e voglio comunque provare a dire qualche parola circa il mio coinvolgimento e la mia mixed-up confusion.

Lo show di Bob Dylan 2009 in Svezia è stato un grande show , sempre pieno di grandi canzoni e performance , buon cantato o spesse volte band formidabile , lo stesso per la qualità del suono.
Tutto nello show era gestito molto professionalmente , d’altronde non potrebbe essere stato in altro modo.
Ho ancora una sensazione di “incertezza” dentro di me da qualche parte.
Qualcosa dentro mi dice che Bob non vorrebbe che dicessi questo , ricordandolo nel film “Don’t look back” che chiedeva ai fans perchè non avevamo gridato boo se non gli era piaciuto. Non che stasera ci fosse stata qualche ragione per gridare boo. Sono così contento che Bob continui il suo tour dandoci i suoi concerti , essere presente in persona cantando le sue canzoni.
Una delle domande è che a volte uno si chiede è se Bob è veramente qui con noi!
In questi show superprofessionali sembra di essere testimoni di qualcosa di più della ripetizione di un tour senza fine ,o meglio , come se tutti fossimo stati invitati e tutti avessimo dato il nostro consenso per pagare ed entrare in un salone , dove lo scrittore di canzoni ed il performer canta solo per se stesso e per i ragazzi della sua band , lasciando il pubblico a guardare dal di fuori.
Si , entriamo nelle canzoni spinti dal loro significato e dalle emozioni , ma c’è un certo non so che che mi lascia la sensazione di qualcosa di impersonale nel fatto della completa assenza di una parola nei riguardi del pubblico e nel mai guardare verso di esso.
A volte mi chiedevo cosa doveva costargli , dal posto dove stava lui , a guardare giù dal palco verso il pubblico. Prova tutto “il disappunto ed il dolore” che esprime nei suoi testi e con la sua voce? Può anche essere allora che tutto quello che possiamo fare è ascoltare la sua arte , ma al contrario sembra che non canti per qualcuno con l’intenzione di impressionarlo.
Concerto dopo concerto , anno dopo anno , eseguendo canzoni che sono più o meno da molto tempo nel suo repertorio , è la formula che Bob ha adottato fin dal 1970 , una formula che si vorrebbe qualche volta veder interrotta. Personalmente sogno sempre di vedere  un concerto dove lui sfidi la sua vecchia formula , testando le sue nuove canzoni in fronte al pubblico , comunicando col pubblico nel miglior modo possibile , dove avesse ancora l’audacia di un set acustico con qualche vena di folk puro.
In qualche modo questo concerto è stato qualcosa di più di quelli precedenti , con l’eccezzione che lui sembra essere un pò più rilassato di prima , anche se si sposta sul palco abbastanza frequentemente , a volte gesticolando con una mano libera per aiutarsi nel cantato e declamare le parole.
Questo tipo di declamazione è veramente ciò che ha usato di più nel suo modo di cantare in questi ultimi anni. E’ sempre stata una parte importante del suo cantare fin dall’inizio , ma ora , specialmente nelle live performance la parte declamativa è diventata molto più che tranquilla , sembra che abbia sviluppato un modo di declamare composto per il 70/80 % dalle sue possibilità vocali e per il rimanente viene dal suo modo attuale di cantare. Detto questo , il cantato attuale di Bob è lontano dalle linee melodiche che usava pochi anni fa quando sembrava forzare le strofe dalla prima , alla quinta , su fino all’ottava , terminando ciascuna strofa con una quinta o un’ottava sopra.
Quei giorni sono ormai lontani . Nelle poltrone di fianco alla mia , alcuni giovani , dimenticando il gioco del football gridavano “Lord” , “Lord” a Dylan ogni volta che il pubblico applaudiva – I tempi di certo sono cambiati da quando è stato chiamato “Judas”!

Commenterò seguendo la set list :
Forte inizio del concerto con “Maggie’s Farm” , un’inizio che nel primo minuto ci ha mostrato Bob e la sua band in forma focosa. Buonissimo suond. Tutti conoscevano la canzone , non c’era dubbio che sarebbe stata una buona serata.

“The man in me” come seconda è stata inaspettata. Mi è sempre piaciuta questa canzone e anche stavolta non ha fatto eccezzione. La voce era forte e chiara. Bhe , non esattamente chiara , qualcosa un pò rauca e ringhiante. Bob con una chitarra semi-acustica , non ho capito se era lui a suonare il riff o no.

“Watching the river flow” è una canzone OK , ma non più di tanto , un grazioso country rock se non lo analizzate più di tanto.Le variazioni armoniche troppo frequenti , specialmente sui toni bassi.

“When the deal goes on” , anche questa una bella canzone , che richiede un approccio delicato , fatta con un tempo un pò troppo veloce e con Bob che sembrava incapace di decidere se stare sopra o sotto il gallo che c’era nella sua gola. Così ci sono stati alcuni momenti desonorizzati.

Tuttavia era la calma prima della tempesta , e quando “High water” è iniziata con Donnie Herron al banjo , l’energia è tornata di nuovo.Una performance intensa. Da lì in poi Bob aveva sicuramente conquistato tutti.

“Memphis blues again” con un nuovo arrangiamento con Bob che indulgeva in piccoli fraseggi all’organo che ha suonato per tutta la canzone facendolo diventare un pilastro in tutta la canzone.

E’ stata una vera sorpresa quando ha iniziato un versione semi-acustica di “Ballad of Hollis Brown”. Forte ed espressiva , con un cantato che non poteva essere migliore , dando nuova maturità alla canzone.

Poi c’è stata “Just like a woman” , le luci sul palco sono cambiate e la canzone veniva perfettamente , con Bob che sottolineava il significato ed il cambiamento del testo prolungando l’ultima parola. Nel ritornello la gente ha cantato in coro , è stato bello ed emozionante , per niente banale. “Cantare insieme a Bob Dylan” , non avrei mai pensato di poterlo fare un giorno!".

Dopo una rotolante “Summer days” con il walking-bass ed uno swing non bello , la miglior performance della serata per me è stata  “The lonesome death of Hattie Carrol” , fatta a tempo di 3/4 , con un bel drumming di George Recile ( che ha suonato magistralmente in tutto il set), con un vocal certamente riarrangiato e note diverse , ma dal vivo conserva sempre la sua bellezza , cantato con profonda e delicata voce , Bob al suo meglio.

Il programma va verso la fine con “Like a rolling stone” , “All along the watchtower” , “Spirit on the water” e “Blowin’ in the wind”.

Dopotutto è stato un grande ed in molti modo soddisfacente concerto , mi sentivo felice , anche se , come ho detto all’inizio non ho potuto togliermi da dentro una certa sensazione di vuoto.

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Un Bob Dylan in buona forma , una band atletica , una set list imprevedibile . Questa è stata la festa , dall’inizio alla fine.
 
By Kalas
 
“Bringin’ it all back home” non è solo il titolo di un’album , è anche la descrizione di quello che Dylan ha fatto in una serata come questa. Come in “Just like a woman” , uno dei classici inaspettati ed una delle poche canzoni che hanno strappato un’ovazione sin dall’introduzione.
Qui poteva sedersi e cavalcare l’onda , ma non l’ha fatto. Invece ha evitato la solita melodia e conseguentemente ripreso le parole del testo , ha cantato senza l’aiuto del coro. Non che non avrebbe potuto , ma perchè ha capito che il testo parla ancora alla gente.
L’atto di un artista estremo , un uomo che si rifiuta di essere un jukebox vivente.
D’altro canto , ha cantato in modo eccellente , con frasi ben distinte , spesso blues , in “Beyond the horizon” , “High water” , un highlight , con banjo e contrabbasso in evidenza , ha insegnato come si domina la marea.
Altrettanto buona è stata “Ballad of Hollis Brown” , con il noioso dramma della canzone mai spiegato bene.
Un altro highlight è stato “Stuck inside of Mobile” , che anni fa era il pezzo più importante del repertorio live. Il modo della band di entrare nel coro è stato contagioso.
Più inaspettata è stata la rivistazione totale di “All along the watchtower” , che è stata fin dall’inizio del millennio una delle cover più belle di Hendrix. Ma ora Dylan se l’è riportata a casa di nuovo, con l’aiuto di Danny Freeman, con un suono jazz moderato, come evrebbe fatto Tom Verlaine.
Altro ? una versione jazz di “Spirit on the water” , un Dylan ottimo e rilassato in “Like a rolling stone” , una sentita versione con l’armonica di “The man in me”.

 

 

Jönköping, Sweden - Kinnarps Arena - March 27, 2009
 

by Mikael Peterson
 
Gran giorno oggi !!! E’ tempo di un’altro Dylanconcert , il mio 26° , questa volta in Jönköping….l’ultima volta a Glagow l’11 Aprile 2007.
Qualcuno si ricorderà di me , stavo facendo un pisolino nella mia macchina quando il mio amico ha visto Bib che comperava il dentifricio fuori da Orebro a tarda notte dopo lo show al Globen , Stoccolma Marzo 28 2007....so che qualcuno di voi troverà questa storia difficile da credere , non posso darvi torto.....
E’ mezzogiorno , sto guidando e sono ad un'ora di distanza dal luogo del concerto , ha nevicato tutta la notte e guardando fuori del finestrino vedo un bellissimo paesaggio natalizio , sto bevendo una birra ed ascolto Tell Tale Signs....
Se qualcuno mi chiedesse quale canzone richiederei se mi fosse chiesto , prima di un concerto di Dylan....bene , non penso di aver passato un giorno nella mia miserabile vita senza che questa fantasia trovasse posto nella mia mente.....di solito Bob in persona mi chiede cosa fare......e per il momento la mia risposta è una sola “ Across the green mountain”....una canzone bellissima e profonda , con testo eccezzionale.
Tornato a casa , avevo previsto di scrivere una recensione passo per passo , ma ho dovuto rinunciare , semplicemente perchè è stato così fantastico che non posso immaginare ne cosa , ne quando , ne dove si ripeterà una cosa del genere , lo show è stato un grande diamante pazzo , il tipo di show del quale non si può tenere traccia , capite ? Setlist , assoli e tutto il resto.
Congratulazioni , questa volta Bob era così infuocato che sarebbe inutile spendere parole circa gli highlights e tutto il resto....senza dubbio il miglior show che abbia visto dopo l’era Sexton/Campbell , e forse anche meglio in certi momenti.....
 
Vorrei chiedervi un favore , in maggio andrò a Dublino per i due concerti con i miei due fratelli , così se avete la possibilità di ospitarci , o di trovare una sistemazione poco costosa vi lascio il mio indirizzo e_mail : mikaeljokerman@yahoo.se
 

 

Oslo, Norway - Spektrum . March 25, 2009
 
by Michael Snell

Di ritorno da Oslo , la scorsa notte è stata una pura esplosione di emozioni!
Almeno per me e quelli che mi stavano intorno....ma il pubblico in generale è stato tranquillo anche nei momenti nei quali avrebbe dovuto rallegrarsi di più!
Alle persone che erano nella sezione 003 dico , la prossima volta state seduti , almeno per una canzone per favore !!!....il resto della gente non aveva le formiche nei pantaloni , problemi di vescica e sembravano annoiarsi......
La cosa più positiva dell’altra notte è che è stato un grande set ,”Watching the river flow” è stata un pò più veloce di come l’avevo sentita fare prima ( cosa piacevole per me!) , ma quando Dylan è venuto al centro del palco urlando “When i paint my masterpiece!” Allora ! Seguita da una delle mie preferite , “You ain’t going nowhere” ( l’avrà suonata per quelli che sembravano annoiati) , poi penso sia stato grande ascoltare di nuovo “It’s alright mama” !
Ma !! Ma si! La canzone che stavo aspettando dal 2006 ( dopo averla ascoltata in un bootleg a Cork , Irlanda ) JUST LIKE A WOOOOOOOOOOOOOMAN , penso di essermi bagnato come una ragazzina che fa i giochetti con il suo amichetto , ma non voglio continuare con questa descrizione , ma grazie mille Bob , per me l’highlight della serata.
Il fratello della mia ragazza ed io ( seduri nella sezione 003 , fila 14 , poltrone 29 3 30 , avevamo una fantastica vista su tutta la band , meno i momenti che la gente del nostro settore si alzava i piedi ).
Il resto del concerto con highlights come “Ballad of a thin man” che è uscita potente dalla voce di Bob e “I don’t believe you” con Bob con la sua bellissima chitarra al centro del palco che suonava anche qualche assolo è stata una vera gioia!
“Leeve’s gonna break” è una delle mie favorite di Modern Times e naturalmente mi sono spellato le mani per applaudire , la band era molto il palla , avanti così !
Il solo momento scadente è stato “Highway 61” che penso di aver già sentito negli ultimi 6 concerti prima di questo.
Avanti con le canzoni che avevo scordato ; “Stuck inside of Mobile” , “When the deal goes on” ( un’altra bella esecuzione assieme ad “Hard rain” ), con Bob in tiro in ogni momento della performance! “Thunder on the mountain” che suona sempre bella , ho apprezzato “Like a rolling stone” più stavolta che nel 2007 , penso che quando ho visto Dylan a Cardiff nel 2006 sia stato il migliore che abbia visto!.
E poi i 3 encore , “Watchtower” (il meglio che ho visto), “Spirit on the water” ( la gente non ha urlato quando ha cantato la strofa che dice “ pensate che non sono più nella mia primavera”)e “Blowing in the wind” che è stata una bella novità per me!
Poi ci siam fatti qualche birra soli come due cani , per poi lasciare tutto nella tazza del cesso ( la birra naturalmente ahahah ).

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Eccoci , ci siamo di nuovo , un mix di emozioni e di eccitazione  , dopo aver visto e sentito le registrazioni dei due show svedesi e il ricordo dello show , forse al di sotto della media , a Stavanger lo scorso anno.
 Comunque , avevamo dei bei posti , fila 21 con una buona visuale.
 Il concerto doveva iniziare alle 19,30 , alle 19,40 si spengono le luci in sala e Al Santos fa il tradizionale annuncio. La prima canzone :
 
 1. Watching The River Flow
 che non è esattamente una delle mie preferite , principalmente perchè a mio parere non vuol dire nulla , ma questa è stata una bella e tranquilla esecuzione , e la canzone d’apertura è spesso la migliore. Sono stato più che sorpreso quando è iniziata.
 
 2. When I Paint My Masterpiece
 Che significa la seconda canzone dall’album “Bob Dylan Greatest Hits vol.2”,
 Dylan era al centro del palco con solo l’armonica , grande canzone , e Dylan continuava a cantare “rum and coca-cola” con divertimento. Sentivo che questo show stava avviandosi nella giusta direzione , anche se la voce era leggermente distorta , la voce di Dylan era la migliore che ho sentito negli ultimi anni..........allora continua la sorpresa con
 
 3. You Ain't Goin' Nowhere
 La terza canzone da un album di greatest hits , ( ora , ovviamente , non c’è niente di speciale con Dylan che canta i suoi greatest hits , la cosa speciale era che queste tre canzoni non si trovano in nessun album ufficiale , la prima pubblicazione è stata solo sui greatest hits albums ). Bella versione , ma mi mancava l’arrangiamento con Charlie Sexton e Larry Campbell che si univano al coro ( bene , sono arrivato alla terza canzone prima di menzionarli......) Dopo questo , ho potuto vedere Donnie pizzicare il banjo , e speravo che le seguenti fossero “To ramona” o “High water” , invece ci sono state
 
 4. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding)
 Il punto più basso dello show per me , in parte perchè è una canzone superata , in parte perchè la voce parlato-cantato dello scorso anno era tornata. Tuttavia ho notato che la strofa del Presidente degli Stati Uniti era stata tagliata...?
 C’era la gente più elegante che avessi mai visto ad uno show di Dylan , che applaudivano solo fra una canzone e l’altra , forse un riguardo , ma in ogni caso probabilmente quella strofa non ci sarebbe stata lo stesso. Dopo aver fatto tre canzoni del 1971 , siamo ritornati nel 1965 con questa , ma Dylan era ovviamente in feeling anni 60’ , perchè ha saltato un anno e cominciato a suonare
 
 5. Just Like A Woman
 e l’addetto alle luci ha illuminato la platea come in una notte di luna piena , con un sacco di piccole “stelle” intorno. Dylan è venuto di nuovo al centro del palco , forse supponeva che la gente volesse cantare con lui come spesso succede durante questa canzone , ma il pubblico è rimasto sorprendentemente tranquillo. Lui si è forse scocciato , è tornato dietro la tastiera e vi è rimasto per tutto il resto della canzone. Sembrava essere una serata per “gruppi di album” , così hanno continuato con “Blonde on Blonde” con
 
 6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again
 Più parti di armonica in questa , Dylan sembra aver adottato un nuovo stile col quale cantare , soffia nell’armonica cantando etc. Ha cominciato così anche in “Masterpiece". Ricordo che aveva fatto questa cosa poche volte nel 1991 con risultati disastrosi , ma stasera ha funzionato perfettamente. E la sua voce ! Non ho ancora detto quanto era grande.....ed il suo canto è migliorato nella canzone seguente che era
 
 7. Ballad Of A Thin Man
 Ripescata dal suo terzo “ anarchico-album , e sempre proposta negli anni tra il 1965 ed il 1971. Versione brillante , ha cantato tutte le strofe senza tagliare niente , ben intonato regalandoci grandi momenti. La sesta canzone ovviamente è stata buona quando l’ha iniziata
 
 8. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met)
 Di nuovo al centro del palco col la chitarra ! é stato bellissimo vederlo al centro del palco con la chitarra.......era l’immagine di.....bhe , Bob Dylan ! In otto canzoni ce ne sono state tre da Blonde on Blonde ! Dopo questa grande prestazione , Dylan ha schiacciato il bottone del fast forward andando a Modern Times , e
 
 9. The Levee's Gonna Break
 Dylan chiaramente coinvolto , danzava e saltellava intorno alla tastiera. Toni aveva preso il contrabbasso.Mi sono chiesto perchè Stu Kimball non si fosse mai mosso dalla sua posizione fin dall’inizio. Canzone divertente da sentire , e per la terza volta nella serata , ha deciso di continuare con lo stesso album , con
 
 10. When The Deal Goes Down
 è stata graziosa , una specie di rallentatore dopo lo scatenato rock and roll della canzone precedente , ma d’altro canto è stata una bella trovata di Dylan , recitando tutte le strofe complete , e son rimasto veramente soddisfatto dalle canzoni di Modern Times....Toni è rimasto tranquillo al contrabbasso , ma era tempo di rock di nuovo , con
 
 11. Highway 61 Revisited
 L’ho sentita e vista talmente tante volte……la novità è stata l’assolo di organo di Dylan verso la fine.....l’anno scorso il cantato era frettoloso.....siamo ritornati al secondo album con
 
 12. A Hard Rain's A-Gonna Fall
 Certamente ha fatto piacere al pubblico , un’altro esempio di quanto buona fosse la voce di Dylan in tutta la canzone , con la capacità di tenere la tonalità , suonando questa maestosa e potente canzone. Torniamo al bottone del fast forward col terzo pezzo della serata da Modern times ,
 
 13. Thunder On The Mountain
 Un’altra canzone divertente da vedere fatta da Dylan. Non era coinvolto come in “Leeve…” ma chiaramente compiaciuto di cantare questa canzone. Lo ammetto , ero speranzoso di una piccola sorpresa , come con “Billy” o “One more cup of coffe” , invece ci ha dato
 
 14. Like A Rolling Stone
 Naturalmente pubblico contento….Ma tuttavia tutti sono rimasti seduti ai loro posti , correttamente ascoltando lo show , così quando ha cercato la partecipazione del pubblico....deve aver pensato per un secondo di essere rimasto da solo sul palco . Devo dire che ci sono stati grandi applausi durante la canzone , si sentivano benissimo , dopo questo famoso hit , Dylan e la band hanno lasciato il palco.
 
 Il Dylan “eye-mind” logo brillava sullo sfondo e dopo gli applausi sono ritornati per delle canzoni molto famose ,
 
 15. All Along The Watchtower
 E’ la canzone che probabilmente ogni fan di Dylan ha sentito di più....difficile trovare qualcosa da dire su questa , Dylan e la band compiaciuti di eseguirla per ogni pubblico che incontrano...Tempo di rallentare di nuovo , e la sera continua con la quarta canzone da Modern Times ,
 
 16 Spirit On The Water
 Con un breve ma bello intro di armonica e un amabile assolo alla fine. Di nuovo , la voce di Dylan era così grande che avreste potuto pensare di star ascoltando l’album invece della versione da concerto.
 Non ho potuto trattenermi dal gridare in netto “No” alla strofa dove dice "you think I'm over the hill. I think I was alone on that....” , dopo la canzone Donnie ha messo il violino dietro la schiena , ed io ancora speravo in una sorpresa ( ma quando , se mai , ha finito un concerto con una sorpresa…?)
 
 La cosa seguente non è stata una canzone , è stata la prima parola detta da Dylan in tutta la serata, la presentazione (abbastanza noiosa) della band ! Donnie ha riportato il violino al posto giusto prima di farci
 
 17. Blowin' In The Wind
 Ci sono stati alcuni momenti grandi con Donnie e Dylan che suonavano il violino e l’armonica ( Dylan ha terminato al centro del palco suonando l’armonica ). Speravo in un’ultima canzone , ma aveva già fatto le sue 17 , e l’applauso non è stato evidentemente abbastanza forte. Si sono girati e hanno lasciato il palco.
 Sommando tutto : questo è stato il concerto dove ho visto il Dylan più vicino all’era Sexton/Campbell. Devo dire che ho trovato la band attuale un pò noiosa , ha dato poco stasera , mentre Dylan ha dato veramente tanto ! Non c’è stato mai un momento dove avesse inserito il pilota automatico. E’ stato grande vederlo lasciare la tastiera diverse volte . Ho lasciato lo show veramente felice , salendo sul mio bus e sono arrivato a casa dopo 22 ore.....
 
 Nota a parte , devo dire che la set list era imperniata su 7 album :
 
 Bob Dylan Greatest Hits vol. 2 - three songs
 Bringing It All Back Home - one song
 Blonde On Blonde - three songs
 Highway 61 Revisited - three songs
 Modern Times - four songs
 Freewheelin' - two songs
 John Wesley Harding - one song
 
 Nessuna canzone fra il 1971 ed il 2006…!!

 

 

Stockholm, Sweden - Globen - March 23, 2009

Dylan risveglia il profumo del caffè a Stoccolma

by raggedclown

Un'altra notte , un’altro NET show , di nuovo in Svezia , ma una diversa ( più grande ) venue si quella dello show di lunedi. Come avevo anticipato , non c’è stata ina seconda notte per “Billy” , ma Bob ha tirato fuori un’altra canzone dimenticata dalle sue pagine passate della meta degli anni 70’ , un periodo che raramente ha rivistato durante gli anni del NET.
Questa è stata “One more cup of coffe (Valley Below)” , la quale , secondo il database di sua Bobbità è stata suonata solo nove volte dal 1978 , per lo più nel 1990 , e la più recente esecuzione (Nashville 2007) conta solo a metà realmente , quando Jack White l’ha massacrata con le sue stonate ( è una canzone difficile da cantare , con note difficili da tenere senza calare di intonazione , e Jack era proprio stonato ). A parte questo , fino a ieri sera , l’unico caffe che Dylan ci aveva servito è stato quello della quinta puntata del suo Theme Time radio Hour.
Come dicono le recensioni , Dylan l’ha suonata con la chitarra acustica , al centro del palco.
Questo deve essere stato vero solo per chi aveva la vista malata , infatti non c’è traccia di chitarra acustica nella registrazione. Devo dire che la band era molto unita e tranquilla su questo pezzo , non è stata una mezza pugnalata come “Billy”. Sfortunatamente ci sono stati alcuni errori nel testo , tuttavoa , dopo la monotonia delle set list degli anni recenti , queste sorprese sono benvenute , spero che continuino. Mentre sul tema delle conzoni di Desire , vorrei dire qualcosa sulla domanda fatta a Bob nella seconda parte dell’intervista di Flanagan ( su bobdylan.com ) , cioè che Jaques Levy scrisse tutto il testo di Joey. In breve, “I don’t believe you , Bob , you’re a liar !”.

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by Steinar Daler
 
Il concerto al Club Berns è stato grande , e Billy rimarrà sempre nella mia memoria , ma il concerto al Globen è stato persino migliore. Credo sia stato uno dei concerti più belli ai quali io abbia assistito , almeno , negli ultimi anni. Perchè ?
 1) Non sapevo la set list , non la ripetizione delle 14 di ieri , ma nuovi inserimenti superbi.
 2) Grande prestazione , non ricordo negli ultimi tempi di averlo sentito cantare così bene.
 3) Molti highlights , e tre di questi proprio magici : una perfetta preformance di “Chimes of Freedom” , mi ha fatto vibrare la colonna vertebrale. “Love sick” , suonata al centro del palco mischiando voce ed armonica in un modo che non avevo mai sentito. Brillante ! “One more cup of coffe” con la chitarra acustica al centro del palco. Bluuues! Penso di dover aggiungere anche “Desolation row” , nove strofe perfette e perfino lo stile “staccato” delle ultime tre suonava giusto.
 4) Tutte le canzoni eseguite bene. Nessun punto basso.
 5) Interazione fantastica fra Bob e la sua band.
 6) Un sacco di movimenti di Bob sul palco.
 7) Suono brillante nella venue , e per ultimo il posto dove ero seduto.
 
 Torno a casa ad Oslo ! Mantieniti così Bob !

 

 

Stockholm, Sweden - Berns Salonger - March 22, 2009

By Ken

Dylan ignora il nuovo materiale e debutta con un motivo di 36 anni fa a Stoccolma

Così , un sacco di voci prima del tour dicevano che avrebbe suonato materiale dal recente “Tell Tale Signs” , o addirittura qualche canzone dal nuovo album in uscita. Ma no , sempre perverso , lui ha deciso di debuttare con un vecchio successo del 1973 , Billy , dal film Pat Garret & Billy the Kid.
......cosa grande ! Molto simile nell’arrangiamento a Romance in Durango , un sacco di strofe , sicuramente la miglior esecuzione della serata. Ha modificato qualche strofa , inserendo un sacco di senoritas , cantinas e roba simile.
D’altro canto non un brutto show , specialmente considerando le qualità dello spettacolo offerto negli ultimi quattro mesi del tour passato. Il suon era così-così , il basso qualche volta era troppo forte , la batteria un pò alta rispetto agli altri strumenti , ma alla fine la voce di Bob si sentiva bene nel mix.
Bellissima la venue , un locale vecchio di 130 anni , riccamente decorato , ho passato la maggior parte della giornata in giro nella parte vecchia della città e all’eccellente National Art Museum , Stoccolma è una bella città. Durante lo show sono caduti quattro o cinque pollici di neve , sembrava un meraviglioso inverno.
Tornando allo show....nessun cambiamento nella band , a parte il fatto di Denny/Stu/Toni messi bizzarramente in fila di fronte a Dylan !
Gli highlights sono stati “Trying to get to Heaven” , “I believe in you” e un’incredibile versione walkin-blues di “Cry awhile”.
Contrariamente ad alcuni reportage è stato in Riverflow che ha suonato la chitarra , non in “Things Have changed”. Inoltre si è messo al centro del palco ed ha cantato senza strumenti per la prima metà di “Honest with me” e per la seconda parte di “Cry awhile”....Ha usato l’armonica nell’ottava canzone e nei migliori standard , in diverse occasioni in fronte alla band con il microfono per l’armonica in mano.
E’ stato uno show standard , a parte l’imprevista Billy , tutte le altre canzoni erano prevedibili , il tutto rovinato dalla scarsità della qualità del suono , a volte il basso di Toni sembrava essere addirittuta scordato , almeno alle mie orecchie...
La voce di Bob era buona , sembrava di buon umore , sebbene sembri essere in un allarmante disagio quando deve suonare la chitarra  di fronte al pubblico !
Ma , un buono show , uno straordinario seppur breve momento per me , sono contento , ora ritorno in Irlanda !

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Stockholm, Sweden - Berns Salonger - March 22, 2009
 

by Steinar Daler
 
Che notte ! E' sempre con una strana tensione nello stomaco che vado ad un concerto di Dylan , specialmente se è il primo di un tour. Abbiamo aspettato in coda fuori nella neve e al freddo prima di poter entrare nella bella venue del concerto.
 Molti di noi speravano che assieme alla band ci fosse David Hidalgo , invece c’erano le solite facce sul palco con Dylan , le stesse dell’ultimo tour .Danny , Stu e Toni in fila sulla sinistra in fronte a Bob che era come al solito di fianco sulla destra del palco , George e Donnie nella loro posizione usuale.
 La prima canzone è stata una ordinaria “You go your way” , seguita da “Senor”. Sembrava che il pubblico fosse felice di sentirla , bella versione , mi ricordava quella di Dallas nella scorsa estate.
 “I'll be your baby tonight” e “Stuck inside of Mobile” sono poi seguite e l’impressione era quella di una notte nella media .
 Dopo c’è stata una davvero buona “ Tryng to get to heaven” con qualche buon assolo di armonica.
 Si torna alla normalità con “Things have changed”.
 Da quel che mi ricordo ed i miei appunti sono giusti , Bob non suonava la chitarra in questa canzone , ma per “Watching the river flow” Bob ha preso una enorma chitarra acustica e si è messo al centro del palco. Una bellissima versione e la sensazione di una bellissima nottata si faceva strada nel pubblico.
 “Blind Willie” è stata la canzone seguente , e anche se non ci ha depresso devo dire che ho sentito versioni migliori.
 E’ stata l’unica volta in questa serata che mi ci è voluto un pò di tempo prima di riconoscere la canzone successiva , senza sentire le parole ( il suond era molto buono ) , la musica mi ricordava due canzoni che aveva già suonato : “You go your way” e “Things have changed”. Poi e sfociata in “I don’t believe you". Ho sentito vesioni migliori di questa canzone , ma dall’altra parte non avevo mai sentito una versione migliore della canzone che l’ha seguita “I believe in you” da molto tempo , il pubblico l’ha apprezzata.
 “Honest with me” , una canzone solitamente noiosa per la mia opinione , è seguita in una buona versione , con un noioso assolo di chitarra di Stu.
 Quando sei un Dylan-fan qualche volta ti fai una domanda tipo questa : “Se incontrassi Dylan prima del concerto e lui ti chiedesse quale canzone vorresti sentire , quale sarebbe la tua risposta ?” Quando mi hanno chiesto questa cosa la mia risposta è sempre stata da anni la stessa : BILLY.
 Non mi ero mai aspettato che succedesse , stanotte l’ha suonata. Bella versione , che altro posso dire di più ? Molte lacrime scendevano daim miei occhi , per me la prima volta dopo quella sera del 2003 all’Hammersmith quando suonò Romance in Durango.
 Può essere una esperienza unica nella vita , chi lo sa ? Buone e solide versioni di “Summerdays” e “All along the watchtower” chiudevano il set principale.
 Il primo encore , “Cry a while” è stata una sorpresa. E’ stato bello quando Bob a metà canzone è venuto al centro del palco. LARS è venuta dopo ed un’altra sorpresa in finale , “Forever young” con un grande assolo di armonica.
 Pensate che andrò al prossimo show ? YES , I DO !