Ciao, senza voler creare polemiche da quello
che ritengo un semplice malinteso, non posso fare a meno di scrivere queste
due righe di precisazioni. Ti ho mandato la mail che trovi qua sotto il 2
febbraio, ossia appena ripreso in mano un computer dopo il concerto di cui
si parla. Non ho trovato risposta in questi giorni - pur avendo ricevuto il
msg automatico che mi conferma la ricezione - ed ho continuato a tenere
d'occhio il sito perché la cosa mi sembrava strana. Capirai che sorpresa
quando ho letto la mail di Angelo (se puoi farmi avere l'indirizzo ci terrei
a ringraziarlo delle splendide parole). Altrettanto sorprendente, ma in
negativo, è stato il tono della tua risposta. Primo perché come dimostrano
le date che puoi leggere qua sotto non è giustificata; secondo, e questo è
ciò che mi è dispiaciuto maggiormente, perché hai fatto pagare ad Angelo
colpe non sue e nemmeno nostre. Una mail scritta con tanta passione meritava
una risposta nel merito e non una fredda lamentela sulle inadempienze dei
gruppi (non penso ci siano tante cover band di Dylan in circolazione ed è
forse questo il principale motivo del silenzio). Per quanto mi riguarda,
considero sin d'ora chiuso l'incidente. Spero ti faccia piacere averci nella
famiglia e sono a disposizione per ogni,
Riccardo
Ecco la mail dimenticata:
Salve, mi avevi chiesto di farti avere l'eventuale altro materiale sui
Tambourines.
Ti allego un video registrato sabato scorso a Nuraminis, un paesino delle
Sardegna:
io ci aggiungo anche questi:
questo invece è il link alla pagina del gruppo che trovi su facebook, e
sotto ti ho copiato la descrizione del progetto.
The Tambourines è un progetto musicale che nasce a Cagliari nel 2009. Il
gruppo propone una rilettura in chiave Rock’n’Roll della trilogia elettrica
di Bob Dylan - Bringing It All Back Home, Highway 61 Revisited, Blonde on
Blonde - che, fra il 1964 e il 1966, segnò una pietra miliare nella storia
della musica. La line-up è la stessa con la quale Dylan “affrontava” il
pubblico durante i movimentati tour di quegli anni: voce, armonica, due
chitarre, basso, piano/organo e batteria. I pezzi sono interpretati, nel
rispetto della struttura originale, tenendo conto dell’evoluzione che il
Rock ha subito nel corso degli anni: in modo da non presentare una replica,
ma una riproposta che non vuole avere niente di nostalgico. Al contrario,
obiettivo principale della band è trasmettere l’urgenza di cambiamento, la
voglia di vivere il proprio tempo da protagonista, di cui, da quasi
cinquant’anni e spesso controvoglia, Bob Dylan è rappresentante indiscusso.
A presto, Riccardo
Caro Riccardo, non so che
scusa pigliare per giustificare la mia enorme dimenticanza, ti prego di
capirmi, ogni tanto può succedere di scordare qualcosa quando devi scrivere
tanta roba, spero non succeda più. Detto questo permettimi di fare a te ed
ai Tambourines i più grandi complimenti , ho visto i vostri video ed ho
provato le stesse emozioni descritte da Angelo nella sua precedente mail che
parlava di voi. Che dire, mi avete lasciato senza parole, la vostra musica
colpisce, come un pugno in faccia da KO, raramente, anche a livello
internazionale, si sente un suono tanto simile a quello del "Bob gone
electric". Rinnovo i complimenti e le scuse, tenetemi sempre informato della
vostra attività, intanto vi ho inserito nella famiglia artistica di quelli
che....suonano dylan,
http://www.maggiesfarm.eu/quellichesuonanoindice.htm ,
benvenuti alla Fattoria, auguroni per il futuro della vostra attività,
Mr.Tambourine
Carissimi,
per informarvi che una nuova cover del nostro bob si esibisce a siena presso
il music pub skile giovedi 10 febbraio. La cover si chiama "BLONDE ON
BLONDE" formazione della band:
on guitar Mr F.B. LEFTY
on electric guitar Mr BOB DUSTY
on drums Mr JOHN FRANCI
on bass Mr CRIS MORE
voice and guitar Mr DAVID MEROLLI
alcuni pezzi della serata
RAINY
ITS ALL RIGHT MA
MOST LIKELY
LOVE SICK
STANDIN IN D
BABY BLU
BALLAD THIN MAN
e tanto altro
Il concerto inizia alle 10
saluti dai Blonde on Blonde
Felicissimi di sapere che una
nuova cover band suona la musica del Maestro, fatemi avere qualche foto,
createvi un sito su myspace dove tutti possano reperire notizie sulla vostra
attività musicale, se fate dei video fatemelo sapere, così potrete entrare
nell' elenco della fattoria di quelli che....suonano Dylan. Resto in attesa,
Mr.Tambourine
Gary Moore muore in circostranze da chiarire
in Costa del Sol, Spagna.
"Sono totalmente scioccato. E' sempre stato nei miei pensieri e nelle mie
preghiere, non posso credere che se ne sia andato". Così Brian Downey ha
commentato la morte del collega Gary Moore, storico chitarrista dei Thin
Lizzy. L'uomo è stato trovato morto ieri notte in una camera d'albergo sulla
Costa del Sol, in Spagna, dov'era in vacanza con la sua compagna. Sarebbe
stata dunque la giovane convivente ad accorgersi che il corpo di Gary era
senza vita, poi avrebbe telefonato ad amici e familiari in preda allo choc
ed alla disperazione per avvertire dell’accaduto...
Moore, che era originario di Belfast (Irlanda del Nord ) dove nacque il 4
aprile 1952, si era unito al gruppo dei Thin Lizzy nel 1973, dopo l'addio al
gruppo del chitarrista Eric Bell. Nel 1968, Gary si trasferì all'età di soli
16 anni da Belfast a Dublino, per formare gli Skid Row, un gruppo
rock-blues. L'album Black rose con i Thin Lizzy poi, lo rese celebre, ma
l'autore ha composto anche oltre 30 opere da solista nell'arco della
carriera che alternava brani hard rock a pezzi di puro blues.
Per la tragica fine dell'artista avvenuta, alle 4 del mattino di ieri 6
febbraio, è stata disposta l'autopsia. Gary Moore sarebbe morto nel sonno al
Kempinski Resort Hotel di Estepona per insufficienza respiaratoria dovuta ad
enfisema polmonare, ma alcune indiscrezioni accennano però all'assunzione di
sostanze forse stupefacenti miste ad alcol...
L'ultima esibizione italiana del chitarrista di Hard Rock & Blues risale
allo scorso luglio quando si era esibito al Jazzin' Festival a Milano...Per
Bob Geldof con Gary Moore scompare " una delle leggende musicali irlandesi,
uno dei più grandi musicisti blues ".
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Le
prime indiscrezioni sulla morte di Gary Moore
Scritto da Alehcar in Blues Rock, Hard Rock,
Heavy metal, Musica Internazionale il 7 febbraio 2011
Sono trascorse poco più di 24 ore da quando si è appresa la notizia della
morte di Gary Moore, storico chitarrista dei Thin Lizzy e Skid Row.
Moore si trovava con la giovane compagna in Estepona, Spagna; pare sia stata
proprio la giovane donna a trovare alle prime luci dell’alba, sul letto
dell’albergo in cui soggiornavano, il corpo inanime del musicista. La donna,
non sapendo come intervenire, avrebbe poi telefonato ad amici e congiunti in
lacrime per avvertire dell’accaduto.
Secondo alcune indiscrezioni la coppia avrebbe cenato al bar dell’albergo
brindando a base di brandy e champagne e, sempre secondo alcune
testimonianze, Gary prima di rientrare in hotel si sarebbe trattenuto a
chiaccherare con un fan. Intanto amici e colleghi lasciano le prime
dichiarazioni sul musicista scomparso che è stato definito da Bob Geldof
“una delle leggende musicali irlandesi, uno dei più grandi musicisti blues“;
Moore è stato poi elogiato per le sue doti da solista da Henry Rollins
mentre Brian Adams ha esaltato il suo fare musica e il suo suonare la
chitarra.
Secondo i giornali inglesi probabilmente un eccesso di alcol avrebbe causato
la morte di Moore, non ci resta che attendere i risultati dell’autopsia per
saperne di più.
Gary Moore (nome completo Robert William Gary
Moore) (Belfast, 4 aprile 1952 – Estepona, 6 febbraio 2011) è stato un
chitarrista britannico. Ha iniziato a suonare la chitarra sin da bambino,
all'età di otto anni, quando il padre gli regalò una chitarra acustica da
suonare con la mano destra, nonostante Gary sia sempre stato mancino. Moore
afferma che la famiglia ed in particolare il padre, che era un organizzatore
di concerti a Belfast, lo hanno sempre supportato a portare avanti la
propria passione per la musica . La dedizione allo strumento fu immediata
anche perché Moore si è appassionato subito al rock'n'roll ascoltando la
musica dei Beatles e di Elvis Presley. Gary Moore è morto nel sonno il 6
febbraio 2011 mentre si trovava in vacanza in Spagna al Kempinski Resort
Hotel a Estepona nella Costa del Sol.
Moore acquistò la prima chitarra elettrica all'età di 14 anni e solamente
due anni dopo, nel 1968, si trasferì da Belfast a Dublino, per formare gli
Skid Row, una band rock-blues sperimentale, che fu il suo primo gruppo
professionale e che fu anche il motivo di incontro con Phil Lynott, cantante
della band, che diventerà un suo grande amico ed anche un fondamentale
compagno di viaggio per la sua carriera artistica.
Gli Skid Row si fecero subito notare nella scena rock di Dublino ed il
gruppo fu chiamato a suonare per l'apertura dei concerti in città dei
Fleetwood Mac di Peter Green, grande eroe per il giovane Moore. Fu una
svolta per la carriera di Moore. Infatti, Green aiutò molto la band a
firmare un contratto con la CBS. Inoltre, Green ebbe modo di apprezzare le
doti chitarristiche ma anche umane di Moore e decise di vendergli la propria
Gibson Les Paul del 1959 per 100 sterline. Si tratta di una chitarra di
immenso valore e qualità che Moore ha utilizzato con parsimonia e
specialmente in studio: Moore ha rivenduto la chitarra nel 2006 al prezzo
che si dice essere stato di 1.300.000 dollari.
Ha iniziato la sua carriera, negli anni sessanta ed ha a suonato e
collaborato con band ed artisti del calibro dei Thin Lizzy, Jack Bruce e
Ginger Baker (Cream), Greg Lake, Cozy Powell, George Harrison, Ozzy Osbourne
i bluesman B.B. King, Albert King e Albert Collins.
Nel 1987 ha partecipato al Ferry Aid, progetto portato avanti da un gruppo
di cantanti famosi che si riunì per incidere il singolo contenente la cover
del brano Let It Be dei Beatles, i cui proventi erano destinati all'aiuto
dei parenti delle vittime di un disastro del mare avvenuto a Zeebrugee
(Belgio), sulla scia di altre operazioni canore benefiche degli anni ottanta
(Do They Know It's Christmas?) cantata dalla Band Aid nel 1984 e Let It Be
(cantata dai Ferry Aid nel 1987): l'assolo di chitarra è suonato da lui e da
Mark Knopfler.
E’ considerato un artista molto espressivo
dotato di grandi capacità compositive e tecniche. In un'intervista del 1987
Moore ha affermato di ritenere Jeff Beck il chitarrista che lo ha ispirato
di più durante la sua carriera. L'inizio della formazione musicale di Gary
Moore è connotato dalla scena dei chitarristi e band blues-rock inglesi
degli anni sessanta, tra i quali cui Jimi Hendrix, John Mayall's
Bluesbreakers e Peter Green (chitarrista e fondatore dei Fleetwood Mac) al
quale, nel 1995 dedicherà anche un album (Blues for Greeny). La influenza di
Peter Green è stata notevole nella formazione chitarristica di Moore che lo
ha potuto ascoltare molte volte dal vivo, avendolo anche accompagnato con la
propria band (gli Skid Row); come detto, inoltre, Green ha venduto la
propria Les Paul a Moore ed ha aiutato gli Skid Row a concludere il loro
primo contratto con la CBS.
Attivo fino alla sua morte, sopraggiunta il 6 febbraio 2011, fin dal suo
debutto solista nel 1973, ha alternato fasi di popolarità a periodi di minor
successo, tuttavia sempre tentando di esplorare nuovi territori. La sua
produzione musicale spazia dal rock progressivo e sperimentale (con vene
jazz) del suo primo gruppo, i Colosseum II al hard/blues rock degli Skid
Row, all'heavy metal, che caratterizza la sua musica durante gli anni
ottanta arrivando anche a fasi pop metal con gli album Run for Cover (1985)
e Wild Frontier (1987), per poi tornare sul hard blues, al quale si
riavvicina all'inizio degli anni novanta con il famosissimo album Still Got
the Blues, che contiene la hit omonima.
Moore è autore della maggior parte dei testi
delle proprie canzoni, ma ha sempre incontrato maggior difficoltà nello
scrivere le liriche piuttosto che nel comporre la musica.
È difficile stabilire il grado di influenza che Moore ha potuto dare nel
panorama musicale. A ciò si aggiunga pure che la sua popolarità ha
conosciuto degli alti e dei bassi ed è sicuramente più conosciuto in Europa
che negli Stati Uniti. Comunque, Gary Moore è un artista molto stimato e
molti grandi chitarristi, come Randy Rhoads, John Sykes e Kirk Hammett
affermano di essere stati influenzati od ispirati da lui.
Lunedi 7 Febbraio 2011
When "THE LAST MASTERPIECE"?
We all know that Bob is finished as a singer by quite a while, grunts and
moans have replaced that strange voice that changed setting from one album
to another, already by that time, savants, doctors and wise men sprouted
like mushrooms, stating that "the Hammond’s madness" was the denial of
harmonic singing , assuming instead (when they didn’t said that he was a
thief of melodies) the clear preference for a combination of strong shear, a
capacity that ranged from nothing to all, a poet who took from others
regurgitating the concepts with his strange suburban and illiterate
language, so far away from the patterns of the Mainstream, with its skinny
and poetic lyrics, describing the world as seen from his eyes.
Certainly no one can now say that Dylan has not
left his huge impression on all the modern music, certainly the largest,
certainly one of the oldest and most prolific writers, yet no one, with all
the relevant experience, can now say what tomorrow His Bobness will give us!
Its composition vein travels AC, great moments and trivial moments, so what?
No man in the world can always travel at 100% of his potential, because if
that were the case he would be a machine, and unfortunately the experience
has taught us that even the machines are mechanisms affected by the wear of
time. We said about the great moments, moments that have different names,
Highway 61, Blonde on Blonde, Oh Mercy, Blood on the Tracks, Love and Theft.
Other albums of lesser value, childrens of a minor Bob, passed largely under
silence or with a few words due, Self Portrait, Dylan and the Dead, Knocked
Out Loaded, Under the Red Sky, and so on, everyone can put in the list the
album that doesn’t apprecciate. Other discrete albums, not masterpieces, but
enjoyable, TTL, Modern Times, Desire, Empire Burlesque, etc.. etc.
The present age should be that of the rest of the warrior, especially after
a stormy life spent almost “on the road”, with hard work and physical and
mental efforts. But Rober Zimmermann, age or not age, has never let the
things of life fold Bob Dylan, he has always faced, fought, won and lost,
but he is always "on the road”, always on stage, hoping that the death will
take him away while he is doing the things he loves most, singing to his
audience, although sometimes his attitude seems to prove otherwise, but this
is a consequence of its elusive nature and the dangers to which he exposes
his life if its name is Bob Dylan, (remember John Lennon). Maybe this year,
maybe next year, maybe two or three, could come out of the hat of Bob some
new Masterpiece, the old prophet has certainly in his head something to show
us that if the body wobbles the mind resists to the time assaults remaining
always functional.
And then all of us, savants, doctors, wise men and ignorant, we will shouted
at the wind rose that the Prophet has returned in all its shining greatness,
we will say once again, voice or not voice, that Dylan is still Dylan, we
will say that nothing on earth can scratch the icon of icons, we will say
that his music has once again been able to surprise us, annihilate us, that
he has contradicted us, forcing us to go back on all things not very nice
said about him!
"Quien sabe? They will say the fatalistic, those who accept anything that
gives the convent, just as we accept all that comes in the Bob mind. "Quien
sabe?, There is no answer to the question friends, be patient Dylanfans, be
patient, one day a new rabbit will come out from Bobby’s hat!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
A quando "THE LAST MASTEPIECE"?
Sappiamo tutti che Bob è finito come un cantante da un bel po ', grugniti e
gemiti hanno sostituito quella strana voce che cambiava impostazione da un
album all'altro, già a quel tempo, dotti, medici e sapienti spuntavano come
funghi, affermando che "la follia di Hammond" era la negazione del canto
armonico, assumendo invece (quando non dicevano che era un ladro di melodie)
la chiara preferenza per una combinazione di taglio forte, una capacità che
varia da niente a tutto, un poeta che prendeva da altri rigurgitando i
concetti con quella sua strana lingua suburbana ed illetterata, così lontana
dai modelli del Mainstream, con i suoi testi scarni e poetici, descriveva il
mondo visto dai suoi occhi. Certo, nessuno può dire oggi che Dylan non abbia
lasciato la sua impronta su tutti i grandi artisti della musica moderna,
certamente la più grande, sicuramente uno degli scrittori più longevi e
prolifici, ma nessuno, con tutta l'esperienza del caso, potrebbe ora dire
quello che domani His Bobness ci darà!
La sua vena compositiva viaggia a corrente alternata, grandi momenti e
momenti banali, e allora? Nessun uomo al mondo può viaggiare sempre al 100%
del suo potenziale, perché se così fosse sarebbe una macchina, e purtroppo
l'esperienza ci ha insegnato che anche le macchine sono meccanismi soggetti
all'usura del tempo. Abbiamo detto a proposito di grandi momenti, momenti
che hanno nomi diversi, Highway 61, Blonde on Blonde, Oh Mercy, Blood on the
Tracks, Love and Theft. Altri album di minor valore, figli di un Bob minore,
passati quasi sotto silenzio o con poche e dovute parole, Self Portrait,
Dylan and The dead, Knocked Out Loaded, Under the Red Sky, e così via, tutti
possono mettere in lista l'album che meno apprezzano. Altri albums,
discreti, non capolavori, ma divertenti, TTL, Modern Times, Desire, Empire
Burlesque, ecc. ecc
L'età attuale dovrebbe essere quella del riposo del guerriero, soprattutto
dopo una vita tempestosa spesa quasi sempre "on the road", con il duro
lavoro e gli sforzi fisici e mentali. Ma Rober Zimmermann, età o non età,
non ha mai lasciato che le cose della vita piegassero Bob Dylan, ha sempre
affrontato, combattuto, vinto e perso, ma lui è sempre "on the road", sempre
sul palco, sperando che la morte lo portano via mentre sta facendo le cose
che ama di più, cantare per il suo pubblico, anche se a volte il suo
atteggiamento sembra dimostrare il contrario, ma questa è una conseguenza
della sua natura sfuggente e dei pericoli a cui espone la sua vita perchè il
suo nome è Bob Dylan (ricordate John Lennon). Forse quest'anno, forse il
prossimo anno, forse fra due o tre, potrebbe venire fuori dal cappello di
Bob qualche nuovo capolavoro, il “vecchio” profeta ha sicuramente qualcosa
nella sua testa per mostrarci che se il corpo vacilla la mente resiste agli
assalti del tempo restando sempre funzionale.
E poi tutti noi, dotti, medici, sapienti ed ignoranti, grideremo alla rosa
dei venti che il Profeta è tornato in tutta la sua splendente grandezza,
diremo ancora una volta, voce o non voce, che Dylan è ancora Dylan, diremo
che nulla al mondo può scalfire l'icona delle icone, diremo che la sua
musica è stata nuovamente in grado di sorprenderci, annientarci, che ci ha
contraddetto, costringendoci a tornare indietro su tutte le cose non molto
belle che abbiamo detto su di lui!
"Quien sabe? Diranno i fatalisti, coloro che accettano tutto ciò che passa
il convento, proprio come noi accettiamo tutto quello che passa per la mente
di Bob." Quien sabe?, Non c'è risposta alla domanda amici, siate pazienti
Dylanfans, siate pazienti, un giorno, un nuovo coniglio uscirà dal cappello
di Bobby!
Caro Mr. Tambourine,
sono da tempo un lettore attento del vostro sito, anche se finora avevo
scelto di non intervenire nelle discussioni, dal momento che su Dylan o non
si discute affatto o si discute all’infinito, senza vie di mezzo.
Mi permetto però di scriverti per raccontarti un’esperienza molto recente:
per ragioni di studio mi sono trovato a passare alcuni giorni in Sardegna e
un amico e compagno di studi – oltre che di escursioni musicali – mi ha
segnalato una cover band del vecchio Bob, che doveva esibirsi a Nuraminis,
un paesino a una trentina di km da Cagliari. Ho accettato l’invito con
piacere, con l’idea di passare una serata gradevole, ma ho ricevuto molto di
più: mi è sembrato di fare un’immersione totale nello spirito del 1966, come
se quel concerto fosse una macchina del tempo o una seduta spiritica!
Da autentico dylaniano apprezzo l’intera produzione del Nostro, ma per me la
trilogia elettrica rappresenta il suo vertice – e che peccato non aver
potuto partecipare ai live di quel periodo, per motivi schifosamente
anagrafici: forse sarò un po’ sentimentale, ma mai avrei immaginato che
ascoltare Subterranean Homesick Blues da una cover band mi desse un’emozione
così. Per darti un’idea, hanno aperto con Obviolusly 5 Believers e Leopard
Skin Pill Box Hat praticamente fuse tra loro, hanno sfumato quasi su
atmosfere grunge facendo Outlaw Blues; poi bisognava esserci anche solo per
vedere come rispondeva il pubblico, che si è “goduto” a cantare Like a
Rolling Stone, ha abbondantemente ballato From a Buick 6 e mancava poco si
mettesse a pogare su It Takes a Lot to Laugh… Ci siamo beccati quasi due ore
di concerto, con il frontman perfettamente a suo agio nel suo ruolo e con
presentazioni graffianti degne del vecchio Bob.
Quando me ne sono tornato a casa, sulle rive del Grande Fiume, ho provato a
cercare qualche notizia su questo gruppo che – manco a dirlo – ha scelto di
chiamarsi «The Tambourines»: questi non hanno un sito internet (purtroppo),
ma sono riuscito a scovare una versione fatta in quella serata di I Want you
(http://www.youtube.com/watch?v=0Y6_FMZoF38) che mi piace molto e che, ti
assicuro, la rendeva ancora di più (il video penso sia stato postato dal
cantante, almeno così pare). Mi sembrava opportuno segnalartelo, sperando
che questi ragazzi possano presto essere ammessi nella famiglia di Maggie.
Grazie per il tempo che mi hai dedicato. Angelo Magistri.
Caro Angelo, da quando ho preso
la conduzione del sito ho pregato in tutti i modi le tribute band o i
singoli artisti che suonano un tributo a Bob di mandarmi tutto quanto era
possibile (foto, sito internet, biografia etc.) per avere una sezione
completa dedicata a questi nostri vakidi artisti che purtroppo devono quasi
mendicare le loro esibizioni in quanto il grande pubblico italiano ha ancora
l'idea del "Bob Dylan con la chitarra e l'armonica", sembra quasi che la
gente non si sia mai accorta che Dylan andò elettrico 50 anni fa e da allora
non ha più cambiato. Ritornando a prima, alcuni hanno risposto al mio
appello, Blackstones, Slow Train Band, Limited Edition, Maggie's Farm
Southern Band, Al Diesan, Dylan Dogs, Mr. AntonDjango's Band, ma oltre
questi amici c'è la nebbia. Queste pagine sono a disposizione di tutti
coloro che, amando la musica di Dylan, hanno deciso di farla diventare un
hobby o una piccola attività collaterale della loro vita. Detto questo,
rinnovo ancora l'invito alle band o agli altri artisti che non sono ancora
apparsi nelle cronache della Fattoria, ma è chiaro che non posso puntare la
pistola alla testa di nessuno e nemmeno obbligare qualcuno a fare qualcosa
che non attira il loro interesse. Ti ringrazio per la segnalazione dei "The
Tambourines", se non ricordo male ho avuto occasione di parlarne una volta
su queste pagine invitandoli a mandarmi il loro materiale, purtroppo sono
ancora in attesa. Un saluto ed un grazie a te,
Ciao Tambourine
grazie della celere risposta sulle pagine di Maggie's, la mia richiesta è
stata esaudita da Alexan Alexian che giustamente mi ha indicato dilannl.nl
come punto di riferimento in questi casi..
Spiacente di averti fatto scomodare Elio Rooster! A presto e buon lavoro
Pierpaolo MrMouse
Son contento che tu abbia
risolto, un grazie da parte mia ad Alexian Wolf per l'aiuto che ti ha dato,
per quanto riguarda invece il Porcile sono ansioso anch'io di sapere da Elio
"Rooster" se funziona ancora o è momentaneamente in stand by.Alla prossima :o)
Ed ecco anche la risposta di
Elio "Rooster"
Ciao Mr.Tamb,
mi fa piacere questo contatto con te. L'avessimo avuto prima, avrei avuto la
possibilità di confermarti che, almeno per quanto riguarda me (ma sento di
poter estendere anche agli altri componenti questa sensazione), l'attività
del porcile è ferma da tanto tempo.
Non so in base a cosa ritieni invece che io sarei la parte attiva del
porcile. Se si tratta di mettere a disposizione qualche cosa, ci
mancherebbe, e quindi a Pierpaolo dico subito che, se vuole, posso con
piacere fargli copia di You Don't Know Me, di Hush, Hush Sweet Charlotte e
di From the Coast of Barcelona, i soli boots che ho in copia tra quelli che
lui cita. Ma aldilà di questo non posso fare altro.
Il Porcile è stata una cosa per me molto bella, all'interno di quella cosa
meravigliosa che è stata, sempre a parer mio, Maggie's Farm nei suoi primi
7-8 anni di vita.
Da qualche anno Internet ha proposto sostanziali cambiamenti, e, per quanto
riferibile a Dylan, abbiamo in fretta dimenticato - tra ADSL, Youtube,
torrent, social network, dylanradio, dylanvideo ecc ecc - quale era la
realtà anche solo all'inizio dello scorso decennio. A parte la facilità di
scaricare qualsiasi cosa, negli ultimi anni, rispetto a quando lo facevamo
con le connessioni a 56k, oggi sembra preistoria pensare a quei primi video
cd che iniziarono a circolare nel 2001-2002 e che davano finalmente la
possibilità, in alcuni casi dopo 25-30 anni, di entrare in possesso di una
serie di cose di Dylan che avevamo magari solo sognato di vedere, o che
avevamo raccattato un pò ovunque, magari con delle straduplicate vhs.
Anche fotograficamente - un altro degli aspetti dylaniani che mi affascina
da sempre - le cose sono cambiate in maniera incredibile, e negli ultimi
anni continuo a trovare in rete delle foto di Bob, anche molto datate, di
una qualità e di una bellezza molto superiori a quelle che abbiamo visto e
scelto per tanto tempo.
La fatica che si faceva per gestire i tree e i b&p nel porcile oggi non
avrebbe senso, anzi non lo ha proprio, non ci sono richieste se non molto
sporadicamente (e per le quali, ribadisco, c'è tutta la disponibilità
possibile), ma prevale il facile, rapido e comodo fai da te.
Non ho proprio la possibilità, poi (e questa però non l'ho mai avuta), di
dire che quella versione lì di Tangled up in bue o di Simple twist of fate è
più bella di quell'altra o di quell'altra ancora che però era un pochino
migliore di quella fatta quella volta lì. E non soltanto perchè sono brani
eseguiti centinaia di volte da parte di un signore che continua a fare 100
live fissi l'anno, ma perlopiù perchè rimango del parere che la migliore
versione di qualsiasi brano di Dylan non esiste, oppure è quella che farà la
prossima volta che la canterà.
Ciao! Elio Gallotti
Caro Elio, sento il dovere di
ringraziarti a nome di tutti gli amici dylaniati come noi per tutto quello che avete fatto tu,
Carlo "Pig", Anna "Duck e Michele "Napoleons in rags" (il pulcino) per
diffondere tra gli appassionati il materiale dylaniano più raro. Hai davvero
ragione quando dici che l'evoluzione di Internet ha cambiato davvero tutto,
oggi i naviganti si arrangiano da soli, le possibilità di trovare quello che
cerchi sono centuplicate rispetto ai tempi degli inizi della Fattoria e del
Porcile. Il tempo poi fa il resto, Michele ha passato la mano, il Porcile ha
passato la mano, le esigenze personali di chi come voi dedicava un sacco di
tempo a queste cose sono certamente cambiate rispetto a dieci anni fa, si
matura, si prendono tanti altri impegni, la vita ci porta su strade diverse
a volte, e pur non dimenticando il passato bisogna pensare al futuro. E'
l'evoluzione naturale delle cose, l'elenco delle nostre priorità è
estremamente variabile e sono proprio le priorità a determinare i nostri
cambiamenti, si lascia una cosa e se ne inizia un'altra, magari di genere
completamente diverso, ma questa è la vita, niente è indispensabile e niente
è superfluo. Al di là del Porcile, spero che la vita per te, per Anna, per
Carlo e Michele vi stia dando le soddisfazioni che certamente meritate.
Anch'io, quando Michele mi ha passato il timone, ero certo di poter
continuare la collaborazione con i former-collaborators, ma pian piano mi
sono accorto che le cose non stavano più in quel modo, erano cambiate le
cose e le persone, per cui mi sono ritrovato solo (a parte qualche sporadico
aiuto) a dover mandare avanti una cosa impegnativa come la Fattoria. Quando
anch'io lascerò spero di trovare qualcuno disposto a raccogliere l'eredità
mia e di Michele, altrimenti anche Maggie's Farm rimarrà solo un grande
archivio e nient'altro. Un saluto ed un abbraccio,
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Sabato 5 Febbraio 2011
Prossimi concerti Maggie's Farm Southern Band
Carissimo Mr.Tambourine,
seguendo il tuo affettuoso consiglio del tipo “we only live once”, la
Maggie’s Farm Southern Band ha in programma un po’ di concerti nei prossimi
mesi, al momento:
25 febbraio e 18 marzo al Maracas (Bacoli). Per il 24 maggio abbiamo
concordato con Il Good Fellas di Napoli una serata per celebrare il 70mo
compleanno del Maestro.
Naturalmente cercheremo di aggiungere altre date. I Dylaniati partenopei si
preparino ai festeggiamenti….
Un abbraccio,
Antonio Genovese
Molto bene Antonio, mandami
le locandine per la vetrina, e se vuoi anche le recensioni delle serate con
qualche foto, i Blackstones sono gli unici che mi fanno avere sempre
il resoconto delle loro serate, è ora di cominciare anche con le altre
tribute band, non trovi? Resto in attesa, un abbraccio a tutti voi, Mr.Tambourine
Ciao Mr Tambourine,
sto cercando dei bootleg di Bob che non so dove andare a trovare, e così ho
scritto agli indirizzi presenti sul sito del Porcile (
http://porcile.altervista.org/ ) ma nessuna risposta. Sai se sono ancora
indirizzi validi?
Sto cercando di mettere insieme un pò di versioni live di pezzi tratti da
Blood On the tracks per vedere come sono cambiati nel corso degli anni...
Non so esattamente quali concerti cercare, se qualcuno possiede materiale o
sa dirmi dove trovarli gliene sarei grato!
Per quanto riguarda TANGLED UP IN BLUE, mi pare di aver capito che le
versioni dal vivo interessanti sono:
-Rolling Thunder Revue
1.Toronto 2 dicempre 1975 (citata nel sito dylanchord.info, il bootleg è
"Mapleleaf Gardens 1975")
- Tour 1978:
1. Houston 26 novembre 1978 (citata da Carrera, ma non so da quale disco)
2. Jackson 28 novembre 1978 (citata da Carrera, ma non so da quale disco)
3. Charlotte 10 dicembre 1978 (bootleg "Hush, Hush Sweet Charlotte" )
Per quanto riguarda SIMPLE TWIST OF FATE invece:
-Rolling Thunder Revue
1. 10 Settembre 1975 da "SONGS FOR PATTY VALENTINE" (non conosco il luogo;
il testo è riportato su Maggie's Farm)
-Tour 1981
1. Summit di Houston, Texas, il 12 Novembre 1981 - Reperibile sul bootleg
"You Don't Know Me" (Disc Three) (sempre su Maggie's)
-Tour 1984
1. Brussels 7 giugno (non conosco il CD di riferimento)
2. Gothenburg 9 giugno (bootleg "(A)Dying Voice Within Me")
3. Barcellona 28 giugno (bootleg "From the Coast of Barcelona")
4. Parigi 1 luglio (bootleg "Les Temps Changent")
5. Wembley 7 luglio (bootleg "What's Real?")
Potete aiutarmi in qualche modo? Sia direttamente che indicandomi
eventualmente a chi rivolgermi, magari conoscete qualcuno a Roma che ha
parecchio materiale, o qualche negozio che tratta bootleg. Se anche non sono
esattamente questi concerti ma conoscete qualche versione simile o comunque
interessante va bene lo stesso.
Insomma, non voglio essere ulteriormente prolisso! Attendo una eventuale
risposta, grazie a tutti anticipatamente..
Pierpaolo "Mr.Mouse"
Caro Mr.Mouse, ho contattato
Elio "Rooster" (che è parte attiva del Porcile) per sapere
perchè non ti hanno risposto ed attendo la sua risposta, per il resto
spero che quelli che leggeranno questa tua possano mettersi in contatto per
darti informazioni o il materiale da te richiesto. Mi permetto di pubblicare
il tuo indirizzo e-mail così potrai essere contattato direttamente da
qualcuno dei nostri lettori: mrmouse@libero.it . Per la risposta di
Elio sul Porcile stay tuned, ciao, :o)
New York, New York - Terminal 5 - November
22, 2010
di Willy Gissen
Dylan decolla al Terminal Five
Ho fatto uno scherzo a mio padre. Lui mi ha chiesto come è stato il concerto
di Dylaned io gli ho risposto "Come al solito".
Beh, cercherò di evitare iperboli sul concerto di stasera, ma sarà dura.
Dylan era in forma rara per l'apertura al Terminal 5 di New York City, il
primo di uno stand di tre notti.
C'è qualcosa di speciale nel vedere Dylan in una città che proprio non lega
con quelle del Connecticut o quelle suburbane del New Jersey. La folla è più
elettrica e informata, e più varia pure. Ho passato circa 30 minuti a
parlare con una coppia durante l'attesa per l’inizio dello show - la moglie
era inglese e aveva in precedenza visto Dylan in Inghilterra, e l'ultimo
show il marito lo aveva visto con Joan Baez nel 1963.
Inutile dire che ho cercato di spiegargli tutto con quello che era successo
nel frattempo.
Questa è stata la prima volta che sono andato al Terminal 5, che è un luogo
interessante. L'interno del terminal contiene solo 3.000 persone, ma il
punto migliore è l'ammissione generale sul pavimento perchè i balconi sono un
pò distanti.
Basta con i preliminari. Ora per il concerto. Dylan ha iniziato con una
dondolante versione di "Gonna Change My Way of Thinking" da Slow Train
Coming, il suo primo album cristiano. Ha aperto così per le tre notti, ed è
stata una scelta eccellente. La canzone inizia il concerto con il piede
giusto e lascia che il pubblico gradisca il concerto che è più di un
semplice ascolto di canzoni. Ed è anche rock.
Dylan ha suonato anche una versione lunga di "Desolation Row", e anche se
alcuni versi sembravano essere stati saltati o ripetuti, la canzone è uscita
bene, è durata quasi 15 minuti, sembrava veramente non finire più.
"Forgetful Heart” è stata cantata in modo emozionale, malinconico e si è
contrapposta piacevolmente ai pezzi rock più duri. "Highway 61" è sempre uno
standard, come "Tangled Up in Blue", e il pubblico le ha avute entrambe
questa sera. "Ballad of a Thin Man", la canzone finale del main set,
comunicava il mistero così essenziale per Dylan, con l’illuminazione sul
nero che creava un effetto un pò inquietante.
Dylan è diventato estremamente versatile e ha dimostrato per tutta la notte,
una facilità di commutazione dalla tastiera per l'armonica e per la chitarra
solista. IL suo modo di suonare la tastiera continua a migliorare, e ha
anche aggiunto un tocco nuovo questo tour con immagini ombra proiettate
sullo sfondo dello schermo dietro il palco. La band era in forma rara,
con l’uso anche di una grande varietà di strumenti.
Naturalmente, l'icona di Dylan è uscita per il bis - è considerato un
rappresentazione della Trinità, con l'occhio di Dio che tutto vede in mezzo,
la corona rappresenta Gesù in alto e la colomba rappresentante lo Spirito
Santo simboleggiato.
Comunque, posso effettivamente riassumere il concerto in due parole, "Come
sempre".
Maharishi Mahesh Yogi, nome alla nascita Mahesh Prasad Varma, (Jabalpur,
probabilmente nel villaggio di Chichli, vicino a Gadawara, 12 gennaio
1918[1] – Roerdalen, 5 febbraio 2008), è stato un guru indiano fondatore
della tecnica conosciuta come Meditazione Trascendentale (MT) e del
movimento ad essa relativo.
Mahesh era il suo nome proprio, mentre Maharishi e Yogi sono due onorifici.
Il guru iniziò a farsi chiamare così intorno agli anni '60. I suoi devoti si
riferivano spesso a lui anche utilizzando l'espressione "sua santità".
Nel 1941 Maharishi divenne assistente di Swami Brahmananda Saraswati, che fu
shankaracharya (leader spirituale) di Jyotir Math, sull'Himalaya indiano,
dal 1941 al 1953. Maharishi, che affermò che i suoi insegnamenti derivavano
da quelli che egli ricevette dal suo maestro, iniziò a diffondere la tecnica
della Meditazione Trascendentale a partire dal 1955, inizialmente in India
poi, a partire dal 1958 in varie nazioni orientali e occidentali nell'albito
di una serie di veri e propri tour mondiali.
Tra la fine degli anni '60 e gli anni '70 raggiunse un'enorme popolarità
anche grazie al fatto di avere avuto tra i suoi discepoli numerose celebrità
dell'epoca come il gruppo musicale dei Beatles, Mia Farrow e altri. A metà
anni '70 diede inizio al cosiddetto TM-Sidhi Program, un training che
avrebbe permesso agli adepti di raggiungere l'arte della levitazione (da lui
chiamata "yogy flying", ovvero "volo yoga") e di contribuire alla creazione
della pace nel mondo. Nel 1992 alcuni dei suoi seguaci fondarono il Natural
Law Party, un partito politico basato sugli ideali di MT e operante in
svariati paesi del mondo. Nello stesso anno si trasferì a Vlodrop, nei Paesi
Bassi. Nel 2000 fondò la Global Country of World Peace, un'associazione non
profit intesa come nazione globale senza confine, e ne proclamò i leader.
All'inizio del 2008 annunciò il suo ritiro da ogni attività amministrativa
per dedicarsi al mauna (silenzio spirituale) in cui rimase fino alla morte,
avvenuta tre settimane più tardi.
Secondo i dati pubblicati dal movimento di MT milioni di persone nel mondo
hanno appreso la tecnica base della Meditazione Trascendentale e decine di
migliaia sono stati coloro che hanno preso parte ai corsi avanzati.
Attualmente vi sono nel mondo oltre 1000 centri di MT (una trentina in
Italia) e in alcuni paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Svizzera
e l'India esistono anche scuole e università gestite interamente da MT.
Intorno a MT sono sorte numerose associazioni non profit e aziende
commerciali a scopo di lucro ed è stato stimato che il cosiddetto "impero di
Maharishi" abbia un valore di vari miliardi di dollari.
La giovinezza
La data e il luogo di nascita di Maharishi Mahesh Yogi non sono certi. Per
l'anno di nascita le fonti oscillano infatti tra il 1911, il 1917 e il 1918.
Quello che è certo è che nacque in seno a una famiglia appartenente alla
casta militare e residente in una delle province centrali dell' India
britannica. Inoltre il nome Mahesh, uno degli epiteti di Shiva, indica che
Maharishi proveniva da una famiglia shivaita.
Secondo la sua autobiografia si laureò in fisica all'Università di Allahabad
nel 1942. A partire dal 1941 divenne segretario del shankaracharya di Jyotir
Math, Swami Brahmananda Sarasvati, rimanendo al suo seguito fino alla morte
di quest'ultimo, avvenuta nel 1953. In seguito alla morte del maestro egli
si recò a Uttarkashi, nella Valle dei Santi, in Himalaya. Nonostante egli
fosse stato molto vicino al maestro non poteva tuttavia diventarne
successore spirituale, poiché non proveniva dalla casta dei sacerdoti
(brahmani). Il giornalista e scrittore canadese Paul Grescoe scrisse che
Maharishi fu così deluso di non essere nominato dal maestro come suo
successore da intraprendere un'azione legale al riguardo, senza successo.
Secondo il racconto di Maharishi il suo guru gli aveva assegnato il compito
di trovare una tecnica di meditazione che sarebbe stata accolta dalle masse.
Il tour in India (1955-57)
Nel 1955 Maharishi lasciò Uttarkashi e iniziò a insegnare pubblicamente
quella che egli definiva "una tecnica di meditazione tradizionale" da lui
appresa dal suo maestro e cui inizialmente si riferiva col nome di
"Transcendental Deep Meditation" e in seguito solo "Transcendental
Meditation". Maharishi girò l'India per due anni promuovendo l'adesione al
suo movimento, che inizialmente prese il nome di Spiritual Development
Movement (Movimento per lo sviluppo spirituale) e che in seguito fu
ribattezzato Spiritual Regeneration Movement (Movimento per la rigenerazione
spirituale) in occasione di un seminario tenutosi a Madras nel 1957.
Già a questa altezza cronologica Maharishi fu oggetto di critiche, in questo
caso da parte di yogi e hindu devoti, che lo accusavano di semplificare
eccessivamente le pratiche tradizionali sottolineando che il volere arrivare
alla pace spirituale senza passare per la penitenza e l'ascetismo era una
via contraria alle credenze di base dell'induismo e che non trovava
riscontro nella Baghavad Gita. Altre critiche riguardavano il fatto che
Maharishi si facesse pagare per insegnare la sua tecnica di meditazione,
cosa che fu vista come una compravendita antietica di "mantra commerciali".
Il successore di Brahmananda Sarasvati, Swami Saroopanand, affermò che in
quanto semplice segretario del maestro maharishi non aveva alcun titolo per
insegnare la meditazione o assegnare mantra, e che "i guru non vendono la
loro conoscenza, la condividono".
I tour mondiali (1958-1968)
Nel 1958 Maharishi intraprese il primo di una serie di tour mondiali di cui
Maharishi diede in seguito un dettagliato resoconto nel suo libro del 1986
Thirty Years Around the World.
Il primo tour mondiale partì da Rangoon, in Birmania, per poi proseguire
toccando la Thailandia, la Malesia, Singapore, Hong Kong e le Hawaii. Nel
1959 Maharishi sbarcò negli Stati Uniti, tenendo lezioni a San Francisco,
Los Angeles, Boston e New York, e in Europa, dove tenne lezioni a Londra. Fu
in concomitanza con il suo arrivo negli USA che egli cambiò nuovamente nome
al suo movimento, chiamandolo semplicemente Transcendental Meditation
Movement (Movimento della Meditazione Trascendentale). Nel 1960 il viaggio
continuò, toccando nuovamente l'India, poi l'Europa continentale (Francia,
Svizzera, Norvegia, Svezia, Germania, Italia, Paesi Bassi) e infine
Singapore, l'Australia, la Nuova Zelanda e l'Africa. Nel corso dei suoi
soggiorno Maharishi teneva lezioni, insegnava la pratica della MT e
organizzava dei centri in cui i suoi allievi avrebbero potuto continuare a
incontrarsi. Nel frattempo apparve alla televisione britannica e su svariati
giornali del Regno unito.
Nel 1961 Maharishi fu in Austria, Svezia, Francia, Italia, Grecia, India,
Kenya, Regno Unito, Stati Uniti e Canada. Apparve nuovamente sulla BBC e una
sua lezione alla Royal Albert Hall di Londra attrasse ben 5000 partecipanti.
Nello stesso anno egli tenne il primo seminario per la formazione degli
insegnanti di MT a Rishikesh, in India, con 60 partecipanti provenienti da
molti paesi diversi. Nel frattempo Maharishi iniziò anche la sua opera di
traduzione e commento dei primi sei capitoli dell'antico testo vedico della
Baghavad Gita.
Il tour mondiale del 1962 toccò l'Europa, l'India, l'Australia e la Nuova
Zelanda, concludendosi in California, dove Maharishi iniziò a dettare il suo
libro più famoso, La scienza dell'essere e l'arte di vivere, pubblicato nel
1963 (la prima edizione in lingua italiana apparve nel 1970 a cura della
casa editrice Astrolabio).
Il quinto tour mondiale, nel 1964, toccò Europa, Asia, Nordamerica e India,
mentre nell'ottobre dello stesso anno venne dato il via al primo corso
avanzato di MT. Nel corso del suo soggiorno negli USA Maharishi incontrò,
tra gli altri, anche U Thant, all'epoca segretario generale dell'ONU.
Nel 1966 fu fondata la Students' International Meditation Society.
Nel 1968 Maharishi annunciò la creazione dei suoi nuovi quartieri generali a
Seelisberg, in Svizzera.
"Il guru dei Beatles"
Per approfondire, vedi la voce Soggiorno dei Beatles in India.
Sebbene l'estensiva promozione di MT attuata da Maharishi a livello mondiale
avesse già dato buoni frutti, il massimo della popolarità fu raggiunto dal
guru a partire dal 1967 grazie al suo collegamento con i Beatles, breve ma
enormemente enfatizzato dai media, che diede al guru un'incredibile
visibilità.
Furono discepoli di maharishi in quel periodo anche numerose altre celebrità
del momento, quali Mia Farrow, Mike Love dei Beach Boys (che divenne egli
stesso insegnante di MT), Donovan, Mick Jagger, Marianne Faithfull e altri.
Tutto questo fece sì che la MT divenisse un elemento molto popolare
nell'ambito della controcultura dell'epoca. Una prova della popolarità
raggiunta da Maharishi in quel periodo è data dal suo essere stato al centro
di varie satire da parte dei media britannici, i quali prendevano di mira il
suo acume negli affari e il suo amore per il lusso (simboleggiato dal suo
andare in giro in Rolls Royce).
Crescita ed evoluzione del movimento di MT (1970-90)
Nel 1974 viene fondata la Maharishi International University e nel 1975 il
guru si guadagna la copertina del famoso settimanale Time.
Nello stesso anno intraprese un nuovo tour intercontinentale per inaugurare
quella che egli chiamava "l'alba dell'era dell'illuminazione".
A metà anni '70 il movimento di Maharishi negli Stati Uniti contava 360
centri e oltre 6000 insegnanti. Il passo successivo fu quello di approcciare
il mondo aziendale proponendo la MT come strumento per alleviare lo stress
lavorativo e per incrementare la creatività, la flessibilità, la
produttività e la soddisfazione per il proprio impiego, nonché migliorare le
relazioni con i propri superiori e colleghi. A partire da questo momento
dunque, e per tutti gli anni '80, il movimento di MT iniziò ad allontanarsi
progressivamente dalla sua precedente immagine legata alla controcultura
hippy. E' dello stesso periodo l'inizio delle dichiarazioni sempre più
sensazionalistiche circa i poteri della MT, con un'enfasi in particolare sul
cosiddetto "volo yoga" e sui suoi effetti sulla riduzione del tasso di
criminalità.
Conseguenza di questo nuovo orientamento fu un certo declino della
popolarità di MT sulle masse nel corso degli anni '80 e un crescere delle
critiche circa le affermazioni esagerate e pseudoscientifiche del maestro
indiano e dei suoi allievi. Nonostante ciò il movimento continuò ad attrarre
varie celebrità.
Contemporaneamente si moltiplicarono gli investimenti del movimento in campo
immobiliare, con acquisti di numerose proprietà nel Regno Unito e negli
Stati Uniti.
Gli anni a Vlodrop (1990-2008)
Nel 1990 Maharishi trasferì i propri quartieri generali da Seelisberg a un
ex convento francescano situato a Vlodrop, nei Paesi Bassi. Da quel momento
comunicò con i suoi fedeli principalmente attraverso internet e un canale
satellitare a pagamento, chiamato Veda Vision, con trasmissioni in 22
lingue.
Nel 1992 alcuni discepoli di Maharishi, tra cui John Hagelin, fondarono il
Natural Law Party, un partito politico basato sulle idee del movimento e
attivo in 42 Paesi. Tra gli obiettivi primari del partito vi era il
finanziamento di un programma che avrebbe istruito migliaia di "volatori
yoga", in modo da creare il cosiddetto "Effetto Maharishi" (Maharishi
Effect) che avrebbe assicurato l'invincibilità a ogni nazione. L'unico
successo elettorale del NLP fu ottenuto dalla sua divisione indiana, che
riuscì ad assicurarsi un seggio alle elezioni del 1998. Il coinvolgimento
politico di Maharishi si interruppe nel 2004, quando dichiarò: "Dovevo
entrare in politica per capire che cosa ci fosse di sbagliato in essa".
Nel frattempo, nel 1994 uno dei più stretti collaboratori del guru, Deepak
Chopra, aveva lasciato il movimento: Maharishi lo aveva infatti accusato di
essersi messo in competizione con lui e gli aveva chiesto di smettere di
viaggiare e di pubblicare libri. Il medico indiano di fronte a questa
richiesta lasciò MT per lanciare una propria carriera indipendente.
Nel 2000 fu fondata l'associazione Global Country of World Peace e Tony
Nader ne fu incoronato maharaja da Maharishi.
Del 2001 è la fondazione di Maharishi Vedic City, una nuova città situata
poco a nord di Fairfield, nell'Iowa, le cui costruzioni si sarebbero
ispirate ai principi di Maharishi di armonia con la natura.
A partire dal 2003 il regista David Lynch, fervido sostenitore di MT, iniziò
un programma di raccolta fondi atto a finanziare l'insegnamento della
Meditazione Trascendentale nelle scuole statunitensi.
Del 2007 è l'acquisto dell'American Bank Note Company Building, un palazzo
situato nei pressi della borsa di new York che divenne sede della Maharishi
Global Finance Capital.
In concomitanza con questi fatti crescono le critiche degli scettici circa
alcuni bizzarri progetti multimiliardari del guru, come il piano da 10
miliardi di dollari per porre fine alla fame nel mondo tramite l'agricoltura
biologica e il piano da 1 miliardo di dollari per porre termine ai conflitti
bellici tramite gruppi di meditazione.
Il 12 gennaio 2008 Maharishi annunciò il suo ritiro da ogni impegno
amministrativo e apparizione in pubblico, scegliendo di vivere ritirato
nelle sue stanze in silenzio spirituale. Le sue ultime parole ai discepoli
furono: "È stato un piacere ai piedi di Guru Dev (Brahmananda Saraswati)
prendere la luce di Guru Dev e passarla a coloro che mi hanno circondato.
Oggi posso concludere il mio impegno preso con Guru Dev. Possa il mondo
vivere in pace, felicità, prosperità e libero dalla sofferenza".
Maharishi Mahesh Yogi morì in pace nel sonno il 5 febbraio successivo. I
riti funebri vedici si tennero in India alla confluenza del Gange presso
Allahabad. Alla morte del guru la dirigenza di alcune delle varie
associazioni e imprese commerciali legate a MT passò ai suoi nipoti.
Bibliografia
Maharishi Mahesh Yogi, La scienza dell'essere e l'arte di vivere,
Astrolabio, ISBN 88-340-0253-9
Note
^ Il luogo e la data di nascita sono oggetto di discussione. Secondo
Wikipedia in lingua inglese, sul passaporto risulterebbe nato a Pounalulla.
Quale anno di nascita viene talvolta anche indicato il 1911 o il 1917.
Venerdi 4 Febbraio 2011
Lowell, Massachusetts - University of
Massachusetts Lowell - Tsongas Center - November 20, 2010
di Boynton Owen
Un altro bello spettacolo, come ci si aspettava in questo tour. "Visions of
Johanna" spiccava rispetto alle primi nove canzoni, come ha fatto "Simple
Twist of Fate". Entrambi questi sono stati suonati con cura e sono stati
molto belli, come ci si aspetterebbe. Tuttavia, sembrava come se Dylan
teneva indietro e a volte, in questa notte, Dylan sembrava un pò stanco,
come se fosse andato in riserva.
"It Ain't Me, Babe" aveva una voce chiara e un buon lavoro di chitarra (che
è stato impressionante per Dylan in questo tour), e l’ attuale arrangiamento
di "Love Sick", soprattutto l’organo di Dylan in questa è
roba potente. Con "Tangled Up in Blue", l’energia è salita di livello, più
vicino a quello che i fans si potevano aspettare dopo alcuni recenti
spettacoli. Mi sembra che la sua entrata al centro della scena, cantando,
senza strumenti, sia stata la chiave di questo pezzo: facendo questo, egli
ha dimostrato che se vuole può prendere il volo.
Noi abbiamo dovuto aspettare la nona canzone questa sera.
"Tangled" è stato, come tutte le canzoni al centro del palco, molto buona, e
ha compattato la folla. "Not Dark Yet ", al centro della scena, è stato un
altro punto di forza, dolorosamente lenta, con assolo di armonica
particolarmente ben eseguito. "Ballad", come sempre, regna (qualcuno
dovrebbe far uscire una raccolta delle migliori performance di questo tour.
Infine, mentre "Jolene" era un pò impallata, "Like a Rolling Stone" ha
colpito le mie orecchie e gli occhi così forte durante questo spettacolo, ma
a questo punto, è davvero difficile decidere quando questa canzone funziona
particolarmente bene. Di interesse adiacente, in "Tweedle Dee," Dylan non ha
suonato la chitarra, appoggiato invece all'organo, e con scarso entusiasmo,
a volte, tornando da esso e goffamente in piedi a guidare il suono della
band durante il quale forse voleva sentire un volo di assoli di chitarra
che non sono mai decollati. Tutto sommato, abbiamo avuto un buon momento,
senza picchi spettacolari, ma anche senza minimi degni di denuncia, e con,
come sempre, quattro o cinque canzoni che da sole valgono il viaggio e la
pena di aspettare, e altro ancora.
A casa per un pò di vacanze, Stu è in giro
con gli amici The Family Wash e 12 South Taproom
dalle parti di Nashville.
Ascoltate il lavoro di produzione più recente di Stu con "The Wheels":
radici del rock / Americana duo Sean Locke e Jabe Beyer. Stu ha prodotto il
disco di prossima uscita insieme con Doug Lancio (chitarrista / Patty
Griffin's Band), presso lo studio di Patty's a Nashville.
In seguito a numerose richieste, l’ album da solista di Stu del 1996 "One
Last Wish"è disponibile per il download su CD Baby.
Stu riprenderà il tour con Bob Dylan nel 2011.
Lowell, Massachusetts - University of
Massachusetts Lowell - Tsongas Center - November 20, 2010
di Stephen Johnson
Non vedevo l'ora di vedere Bob e la sua band e questa volta non sono stato
deluso. Bob era in ottima forma e sembrava divertirsi. Come alcuni esperti
hanno commentato, la band è stato un pò incerta a tratti, e soprattutto
Charlie sembrava essere scollegato e, occasionalmente, inconsistente, come
se le preferenze di Bob e il suo sguardo d'acciaio fossero in contrasto con
la voglia di Charlie di stupire con i suoi liks di piombo, o strappare
l’applauso con buffonate da chitarrista (i-Shimmy Shimmy e fare la frusta
col cavo d' alimentazione). Ci sono state diverse pause belle e dondolanti,
e alcuni brani meravigliosi, in particolare Highway 61 e Simple Twist of
Fate, ma altre volte l'insieme sembrava solo essere professionale, nel senso
migliore, ma limitato, del vocabolo.
Ciò detto, è stata una notte meravigliosa. Bob è veramente un leone in
inverno ora, e ha uno swing affascinante ed una gentile spavalderia, la sua
cenciosa ma spesso morbida voce esprime ed interpreta le sue canzoni
stupefacentemente, accentuate con movimenti del braccio e segni di
interazione col corpo all’organo e all'armonica, portando un sorriso e
suscitando una lacrima. E' impossibile per me separare il significato della
sua musica maturato in oltre 45 anni da una realtà specifica di una serata
particolare e dello spettacolo. Mi piacerebbe pensare che in piccola misura
ho imparato a non discutere o giudicare, solo offrire questa testimonianza
nel mio ruolo di ammiratore e di testimone.
La set list è stata trascendente e se fosse stata solo la bellezza del
momento, o che la sede era nella città di Keroauc, o che la fine del Tour è
vicina, e la prossima settimana lo riporta a New York City, le canzoni e la
scaletta sono stati sublimi: l'aggiunta di “Change my way of thinking” è
stata un’ottima scelta, e “It ain’t me baby” è stata maestosa. Ascoltare
Simple Twist of Fate e Tangled Up in Blue insieme nella stessa notte è stato
incredibile, e Visions of Johanna è sempre da commozione per strappare
qualche lacrima. Io sono diffidente di commentare Not Dark Yet dal momento
che è l’ 'ultima canzone' che può essere cantata, almeno al mio orecchio,
che unisce il cielo e l'inferno, il buio e la luce, la gloria e la debolezza
dell’ umanità insieme in alcune strofe incorniciate dal suo ossessionante
refrain. E
poi ci sono anche le altre canzoni, meravigliose e suggestive. Una notte
grande e speciale.
Maggie's Farm, the unofficial Italian site of
Bob Dylan, expresses its deepest condolences for the tragic death of David
Plentus, webmaster of dylancover.com. Thanks David for all your work ...
Rest in peace.
David Plentus, il creatore di
dylancover.com è morto nell'
incendio della sua casa.
La polizia ha confermato l'identità dell’
uomo trovato morto Venerdì mattina in una casa andata a fuoco ad East
Taunton, l’uomo era il 55enne David Plentus, webmaster di dylancover.com.
Il corpo gravemente ustionato di Plentus è stato trovato all'interno di una
camera da letto del 103 Ave Fairbanks, la casa che aveva condiviso con il
fratello John di 59 anni.
La polizia ha detto che avrebbe aspettato fino a Mercoledì per
l'identificazione del corpo a causa della mancanza del fratello maggiore
John che si trovava in vacanza in un altro stato e non poteva essere
raggiunto per telefono cellulare o via e-mail.
Il capitano John Reardon della polizia ha detto che lui ed il detective
Manuel Spencer erano sicuri al 100% che si trattasse di David Plentus il cui
corpo è stato trovato nella camera da letto al primo piano.
Il capitano Reardon ha ribadito che la polizia non sospetta dolo
nell’incendio e nella morte di Plentus. Alla domanda sullo stato delle
indagini ha detto, "penso che siano chiuse". Spencer, tuttavia, ha detto
l'autopsia sarà condotta da ufficio dal coroner di stato di questa
settimana.
"E' una pratica standard," ha aggiunto Spencer.
John Plentus ha appreso della tragedia del fratello nel tardo pomeriggio di
Mercoledì da un vicino di casa mentre stava tornando verso casa sua, che era
stata gravemente danneggiata dal fumo e dal fuoco.
Il suo vicino di casa Manny Pereira ha detto che stava sul suo passo carraio
in Fairbanks Avenue quando ha visto John Plentus, valigia in mano, che
passava a piedi.
"Gli ho chiesto se avesse parlato con la polizia e mi ha detto 'No'", ha
riferito Pereira, 77 anni. "Ho detto a lui c'era stato un grave incendio
in casa sua e lui ha detto, “Ok” ed ha proseguito la sua strada.
John Plentus ha detto alla polizia che il fratello David non fumava ne
beveva a dismisura - suggerendo che fosse stato qualcosa di diverso da una
sigaretta accesa ad appiccare il fuoco, che la polizia aveva detto
precedentemente essere partito dalla camera da letto.
David Plentus, webmaster del sito
DylanCover.com, morto
nell'incendio della sua casa.
David Plentus, webmaster del sito
http://dylancoveralbums.com/ , ha perso la vita nell’incendio della sua
casa. Plentus viveva ad East Taunton, Massachusetts, con suo fratello
maggiore John, che era in vacanza al momento della disgrazia.
Alan Fraser, webmaster del sito dedicato a Dylan "Searching for a Gem” mi ha
mandato un link per l'articolo, ed ha confermato che era lo stesso David
Plentus che gestiva il sito dylancover.com. Fraser ha scritto: "Ho trovato il
suo sito una risorsa preziosa e lui era un frequente contributore al mio
sito. Sentirò molto la sua mancanza e spero che il sito dylancover cossa
continuare ad esistere".
Il sentimento di Fraser è stato ripreso sul suo sito:
31 Gennaio 2010: Sono molto triste di aver appreso da Bill Hester ed Arie de
Reus della morte di David Plentus, perito nell’ incendio nella sua casa a
East Taunton, MA, il 19 gennaio 2011. Dave è stato il webmaster del sito
dylancover, che si è rivelato una risorsa preziosa per il mio sito
“Searching for a Gem”.
Tra i commenti sulla pagina Facebook di DylanCovers.com:
Venerdì: qualcuno ha sentito qualcosa di David nelle ultime due settimane?
No. Mi sono chiesto la stessa cosa! Spero che sia ok e stia solo prendendo
una meritata vacanza. Non l'ho mai incontrato di persona, ma lo considero un
amico e uno spirito affine.
Anche per me, lui è una o delle persone più gentili che conosco. Ciò che mi
preoccupa è che non risponde da più di una settimana. Lui è di norma molto
rapido nel rispondere e, normalmente, avrebbe lasciato un messaggio "Torno
presto" ... Spero che non sia seriamente nei guai.
Oggi: E' con grande tristezza che ho postato questa informazione - che David
Plentus è scomparso due settimane fa - tragica vittima di un incendio nella
sua casa in Massachusetts. Possa tu riposare in pace Dave.
. . . una perdita enorme per la comunità Dylaniana, i nostri pensieri e il
nostro amore per la sua famiglia. Mi mancherà immensamente questo ragazzo.
Il suo contributo alla comunità Dylaniana era immenso, ed era una delle
persone più amichevoli e responsabili che ho conosciuto. I miei pensieri ed
il mio amore per lui e per suo fratello.
Mi dispiace leggere questo ...
RIP David. Ho appena letto su un collegamento da Expecting Rain che David
Plentus, il creatore di dylancover è morto in un incendio il 19 gennaio. . .
DylanCover e tutti i link associati e blog sono stati una grande fonte di
informazioni per oltre 10 anni. Ci mancherà.
L'ultimo post di di Plentus su Facebook è
stato il 13 gennaio.
Di recente ho iniziato a integrare lo scambio di articoli su Dylan col
collegamento al sito internet ampiamente studiato e documentato “Bob Dylan
Examiner”. Il 10 ottobre ho contattato Plentus per informarlo che una nuova
canzone di Dave Stewart, co-scritta con Bob Dylan era stata pubblicata. Ho
anche detto che ho linkato al sito dylancover un articolo su Solomon Burke.
Il giorno dopo, Plentus rispose che aveva visto il link per l'articolo di
Stewart e aveva aderito al mio feed Examiner.
I frutti del lavoro Plentus possono essere visti su dylancover.com, che
contiene oltre 30.000 cover di Dylan.
Plentus era ovviamente un diligente e laborioso fan di Bob Dylan, e aveva
molti amici e ammiratori.
Ci mancherà.
Sunday April 3 - Nang Gang Exhibition Hall (Venue MIGHT change), Taipei,
Taiwan
Wednesday April 6 - Workers Gymnasium, Biejing, China
Friday April 8 - Grand Stage, Shanghai, China
Sunday April 10 - Loretta Grounds, RMIT University, Ho Chi Min City, Vietnam
Tuesday April 12 - Star Hall, Kowloon Bay, Hong Kong
Wednesday April 13 - Star Hall, Kowloon Bay, Hong Kong
Friday April 15 - Timbre Rock & Roots Festival, Singapore
Altre date del tour sono:
Sunday April 17 – West Coast Blues ‘N Roots Festival, Fremantle Park, Nr.
Perth, Western Australia, Australia
Tuesday April 19 – Adelaide Entertainment Centre, Adelaide, Australia
Wednesday April 20 – Rod Laver Arena, Melbourne, Australia
Saturday April 23 – WIN Entertainment Centre, Wollongong, Australia
Monday April 25 – Byron Bay's Bluesfest, Byron Bay, New South Wales,
Australia
Tuesday April 26 – Byron Bay's Bluesfest, Byron Bay, Australia (To be
confirmed)
Wednesday April 27 – Sydney Entertainment Centre, Sydney, Australia
Saturday April 30 – Auckland, New Zealand Vector Arena
Bob Dylan arriverà in Europa e nel Regno Unito per un tour nel 2011.
Inizialmente, i colloqui dicevano che questo tour potrebbe avvenire in
autunno. Tuttavia, ora stiamo sentendo che la visita di Dylan può essere
già all’inizio di questa estate.
Anche Isis Magazine conferma
(oltre a boblinks.com) le date di inizio tour 2011 di Taiwan, Pechino,
Shangai, Vietnam, e le due di Hong Kong:
Sunday April 3 - Nang Gang Exhibition Hall (Venue MIGHT change), Taipei,
Taiwan
Wednesday April 6 - Workers Gymnasium, Biejing, China
Friday April 8 - Grand Stage, Shanghai, China
Sunday April 10 - Loretta Grounds, RMIT University, Ho Chi Min City, Vietnam
Tuesday April 12 - Star Hall, Kowloon Bay, Hong Kong
Wednesday April 13 - Star Hall, Kowloon Bay, Hong Kong,
mentre il sito ufficiale di Bob elenca le date solo dal 15 Aprile a
Singapore. Sono certo che sia boblinks.com che Isis abbiano, all’interno
della Special Rider, i loro bravi informatori che ne sanno certamente più di
tutti noi, comunque il sito ufficiale tace ancora su queste date che al
momento dobbiamo ritenere solo dei rumours in attesa di conferma ufficiale.
Certo che dopo quanto successo l’anno scorso con le autorità del governo
Cinese è difficile sperare che abbiano compresa la cazzata che hanno fatto
l’anno scorso rifiutando a Bob il permesso di esibirsi nel loro paese in
nome di chissà quale strana e bizzarra paura o terrore che Dylan potesse
improvvisamente instaurare la democrazia in Cina sovvertendo l’ordine
attuale delle cose. Certo, forse non sarà Dylan ad aprire questa strada, ma
il popolo cinese stesso, ormai stanco dei soprusi dell’attuale regime di
stampo comunista che soffoca ogni genere di libertà individuale. E’ un vero
peccato che un paese che tanto ha dato alla civiltà sia nelle mani di esseri
ottusi che non vedono oltre il loro naso, ma sono sicuro che prima o poi la
storia insegnerà qualcosa anche a loro!
Lowell, Massachusetts - University of
Massachusetts Lowell - Tsongas Center - November 20, 2010
Dylan canta, ma cosa dice? La performance dell’Icona manca di connessione.
di James Reed - Personale Globe
Centro Tsongas, Sabato: Non solo una prodezza di illuminazione intelligente,
che ha fatto parlare anche l'ombra del 69enne Dylan. Il vecchio con la sua
influenza sovrasta la storia della musica popolare. Questo è innegabile.
Tuttavia, non ha distratto dalla realtà che vedere Dylan dal vivo è una cosa
difficile in questi giorni. E’ glorioso - burbero, sì, ma saggio e
onnipotente, come se fosse appena sceso dal monte.
Più spesso, però, i concerti di Dylan sono frustranti - non solo per lo
stato della sua voce, ma piuttosto la sua incapacità (o forse il rifiuto) di
comunicare il suo messaggio tanto bene. E se non vai a vederlo in un teatro,
dove il suono non è così disperso, si spende la metà dello show a spingere lo
sconosciuto accanto a te chiedendogli: "Cosa sta dicendo?''
Quello che canta non è così cruciale come quello che ha come trasporto.
Presso il Tsongas Center, il mix del suono non era prevedibile da parte di
Dylan, ma questo potrebbe non avere importanza, davvero. La sua voce - in
modo brizzolato e confuso, si sta ormai avvicinando timbro di Tom Waits - è
stato difficile da capire non solo per i testi, ma anche il collegamento di
Dylan a loro.
I fan hanno accettato queste cose a malincuore in cambio del privilegio di
vedere una tale icona importante della cultura pop. Hanno imparato a gustare
le briciole: frammenti di linee familiari ("Non sono io, bambina / No, no,
no''- aha!), Fugaci momenti in cui ascoltare Dylan ti dà qualcosa di più, e
la consapevolezza che egli non dice una parola, tranne il suo solito: "Bene,
grazie, amici'' prima di presentare la band alla fine di ogni spettacolo.
Questi sono tutti fatti di lunga data ormai, ma a volte i fans vogliono
qualcosa in più. Ha suonato bene in alcune canzoni, in particolare con la
esecuzione emotiva di "Tangled Up in Blue'' e "Not Dark Yet". E' stato detto
che per entrambe le canzoni di Dylan si è avvicinato al microfono al centro
del palco e ha suonato come niente di più di un uomo di spettacolo.
Ancorata all’ asso chitarrista Charlie Sexton, la sua band era uniformemente
eccellente, costeggiando il confine tra arte, precisione e destrezza
casuale. I cambiamenti di umore erano sottili ma rilevanti, dal blues tipo
treno-merci di "Rollin 'and Tumblin' '' alla crudezza flessibile di "Visions
of Johanna''.
Quando Dylan non era dietro la sua tastiera, i suoi liks di chitarra,
frastagliati e fragorosi, si evidenziavano in "Stuck Inside of Mobile With
The Blues Again Memphis'' e "A Simple Twist of Fate.''
"Like a Rolling Stone'' ha chiuso lo show, un mare di mani al cielo hanno
riconosciuto la melodia abbastanza bene per cantarla tutti insieme. E' stata
una scena toccante - la voce di una generazione che guida la folla in un
inno. Un' ultima domanda mi è venuta in mente: Perché non è possibile che la
voce si esprima più spesso a quel livello?
(Fonte:
http://www.boston.com)
Martedi 1 Febbraio 2011
La mail di Alexan wolf
ciao Mr. Tambourine,
dal sito di bill page
4/3/11 Taipei, Taiwan
4/6/11 Beijing, China - Workers Gymnasium
4/8/11 Shanghai, China
4/10/11 Ho Chi Min City, Vietnam - Loretta Grounds, RMIT University
4/12/11 Hong Kong - Star Hall, Kowloon Bay
4/12/11 Hong Kong - Star Hall, Kowloon Bay
4/15/11 Singapore - Timbre Rock & Roots Festival
4/17/11 Fremantle, Australia - West Coast Blues 'n' Roots
4/19/11 Adelaide, Australia
4/20/11 Melbourne, Australia - Rod Laver Arena
4/23/11 Wollongong, Australia
4/25/11 Byron Bay, Australia
4/27/11 Sydney, Australia
4/30/11 Auckland, New Zealand
vogliamo lanciare un quiz su dove il nostro compirà i 70 anni?
Duluth e Hibbing a questo punto sembrano improbabili, ma non si sa mai,
risposte entro il 9 febbraio e poi vedremo chi si sarà avvicinato di più
saluti, Alexan wolf
Ok
aperto il sondaggio, scrivete ! Per dovere di cronaca devo dire che il sito
ufficiale di Bob per il momento conferma soltanto le date dal 15 Aprile a
Singapore al 30 Aprile ad Auckland. :o)
Van Morrison rimosso dalla Rock And Roll Hall
Of Fame
CLEVELAND- I Funzionari della Rock and Roll Hall
of Fame hanno annunciato Martedì di aver rimosso salla Hall of Fame Van
Morrison in seguito alla scoperta che aveva scommesso sui risultati delle
vendite dei suoi album durante tutta la sua carriera. "Dal 1971 al 1998, Mr.
Morrison ha posto decine di scommesse illegali sul successo dei suoi albums,
"a volte le scommesse erano di decine di migliaia di dollari", ha detto il
presidente Terry Stewart della Hall of Fame, aggiungendo che il cantante
irlandese aveva chiaramente truccato i risultati di The Best Of Van Morrison
gonfiando i dati di vendita. I fans hanno sostenuto che, a prescindere,
Morrison si merita un posto nella Rock Hall basato sulla sua striscia record
di 4.256 spettacoli consecutivi condotti senza l’incrinatura di un sorriso.