MAGGIE'S FARM

SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

MODERN TIMES

Bob Dylan - Modern Times

 

THE FIRE GONE OUT BUT THE LIGHT IS NEVER DYIN'
di Michele Murino

Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Quando nel '97 si parlò di una sua rinascita con Time out of mind, in molti azzardarono che fosse anche il canto del cigno del più grande autore di canzoni del secolo.
Solo 4 anni dopo, con "Love and theft", Dylan dimostrò di poter fare ancor meglio, con un album che era un vero caleidoscopio di stili e di liriche che rinverdivano letteralmente i fasti dei suoi capolavori degli anni '60.
Con Modern Times, Dylan prosegue esattamente sulla linea di "Love and theft" tanto che da più parti il disco viene definito una sorta di "Secondo capitolo" dello stesso libro, e lo stesso Dylan - smentendo la sua casa discografica che presenta il nuovo album come il terzo di una trilogia - lo descrive invece come il secondo di una trilogia che si completerebbe solo se e quando egli deciderà di ritornare in studio per un nuovo lavoro.
Pensavamo fosse molto difficile che, a distanza di un solo album, Dylan potesse fare meglio di "Love and theft".
Modern times invece dimostra ancora una volta che la capacità di Dylan di scrivere grandi canzoni e di realizzare dischi eccellenti è intatta e la pioggia di elogi che le riviste inglesi e americane (ma non solo) stanno riversando sul nuovo lavoro "rischia" di oscurare quella torrenziale che investì "Love and theft" nel 2001.
La parola "masterpiece" comincia a leggersi in gran copia, il termine "genius" spunta sulle pagine delle riviste più autorevoli, le cinque stelle si sprecano e non è difficile indovinare che qualche Grammy potrebbe essere già in arrivo.
L'album appare molto compatto già fin dal primo ascolto, un po' meno blues e r'n'r-oriented rispetto al precedente e con una dominanza un po' superiore delle ballads e delle crooner songs, o più in generale delle canzoni d'atmosfera.
Tuttavia, come per "Love and theft", Dylan - che ha ancora una volta magistralmente prodotto il disco da solo, utilizzando il solito nom-de-plume di "Jack Frost" - bilancia in maniera abbastanza equilibrata i ritmi veloci e quelli lenti, alternando con sapienza le canzoni trascinanti alle melodie dolci e soffuse, le atmosfere "calde" a quelle più soft.
Thunder on the mountain apre il disco, ed è un'apertura irresistibile, forse uno dei brani più "radiofonici" del Dylan recente, di più facile ascolto e di maggior presa. Il fraseggio qui è magistrale e ricorda i fasti dei brani degli anni '60 e '70, soprattutto in versi come "Gonna raise me an army, some tough sons of bitches / I'll recruit my army from the orphanages" oppure "Shame on your greed, shame on your wicked schemes...", o ancora "I was thinkin' 'bout Alicia Keys, couldn't keep from crying / When she was born in Hell's Kitchen, I was living down the line".
Musicalmente è una bella riscrittura dei vecchi classici come Johnny B Goode (ricorda molto anche la dylaniana On the road again), ma la voce di Dylan è capace di trasformarlo in un brano "nuovo". Le liriche sono molto interessanti, e talvolta piacevolmente ironiche: "Tuono sulla montagna, rotola fino al suolo / Mi alzerò domani mattina per percorrere quella difficile strada / Un bel giorno sarò a fianco del mio Re / Non tradirei mai il tuo amore nè nessun'altra cosa / Mi procurerò un esercito, un bel po' di robusti figli di puttana / Recluterò i miei soldati negli orfanotrofi / Sono andato alla chiesa di St. Herman e ho pronunciato i miei voti religiosi / Ho succhiato il latte di migliaia di mucche..."
Non potevano mancare naturalmente neanche in Modern Times i riferimenti biblici. Il titolo del brano ed il verso del "trombone" fanno infatti riferimento ad Esodo, 19:16. Inutile poi sottolineare "the writing on the wall" che compare in molte canzoni di Dylan con rimandi biblici. "The art of love" è invece un probabile riferimento all'Ars Amatoria di Ovidio.
Dopo un brano veloce, Dylan bilancia subito con il primo pezzo da crooner del disco, uno di quelli che hanno fatto sì che più di un recensore parlasse di mood e di vocalismi alla Sinatra. Spirit on the water, questo il titolo, è forse il brano più piacevole del disco dal punto di vista dell'ascolto, un ritmo d'altri tempi ed una melodia irresistibilmente sussurrata (il verso che recita "I'm as pale as a ghost / Holding a blossom on a stem / You ever seen a ghost? No / But you have heard of them" ne è un esempio magistrale). Il passaggio finale di armonica è altrettanto irresistibile ed è un peccato che Dylan lo abbia stoppato quasi subito. Avrebbe potuto costituire una straordinaria coda musicale, se tenuto più lungo (cosa che probabilmente avverrà puntualmente nelle esecuzioni dal vivo).
Anche qui ci sono riferimenti biblici. La prima strofa ed in particolare la frase "Darkness on the face of the deep" viene da Genesi 1:1-2
Già da queste due canzoni appare chiaro che Dylan ha curato in maniera particolare le parti vocali, soprattutto nei brani lenti, con sfumature e toni a volte finanche inusitati per il suo tipo di voce. Qui ed in brani come Nettie Moore, Ain't Talkin' e Workingman's Blues #2 la coloritura vocale è davvero bella, nettamente superiore a quella di Time out of mind e perfino a "Love and theft". L'ennesima risposta - se ancora ce ne fosse bisogno - a chi continua a sostenere che Dylan "non sa cantare".
In perfetta alternanza arriva un nuovo tiratissimo brano, Rollin' and tumblin', che sa un po' troppo di deja vu ed ha un testo un po' scontato, però Dylan lo canta davvero bene ed il piede non smette di muoversi per tutto il brano, sferragliante come un treno, fino allo splendido finale rallentato. Non è difficile ipotizzare che diventerà uno dei brani nuovi che Bob proporrà in maniera più frequente dal vivo (magari con l'inserimento di qualche assolo di armonica che ci sarebbe stato alla perfezione).
Il brano ha chiare ascendenze da Muddy Waters, autore di una canzone dallo stesso titolo e che presenta alcuni versi molto simili se non del tutto identici.
Si torna al crooning con uno dei brani più belli del disco dal punto di vista melodico, When the deal goes down, un "old style tune" che fa esplodere in maniera clamorosa tutto il potenziale del Dylan "cantante confidenziale", quello di brani come "Born in time" o "Where teardrops fall". La canzone è struggentemente malinconica ed il testo molto bello, delicato e poetico: "Nel silenzio notturno, nell'antico lucore del mondo / dove la saggezza diventa conflitto / invano rintocca il mio sbalorditivo cervello / attraverso l'oscurità dei sentieri dell'esistere / Ogni invisibile supplica è come nube nell'aria / Domani continua a venire / Viviamo e moriamo, il perchè non sappiamo... Mangiamo e beviamo, sentiamo e pensiamo / lungo la strada, lontano, smarriti vaghiamo / Io piango ed io rido perseguitato / da cose che dire non ho mai inteso, nè desiderato / La pioggia notturna insegue il treno / Portiamo tutti la stessa corona di spine... ma io sarò con te quando verrà il turno."
E arriva puntuale il terzo brano veloce del disco, Someday baby, dal classico andamento blueseggiante, anche questo ben cantato. La prova della band, qui come in quasi tutto il disco, è decisamente superiore a quanto normalmente fa vedere dal vivo. Poche impennate nel testo con riferimenti a Muddy Waters (Trouble No More) e a Kansas Joe McCoy (Pile Drivin' Blues).
E' poi la volta del primo grande capolavoro dell'album (Modern Times ne contiene almeno tre), Workingman's Blues # 2, un brano di struggente bellezza con una prova vocale straordinaria, una melodia irresistibile ed un testo tra i migliori di Dylan. Un nuovo classico del songbook dylaniano. "Sto navigando indietro, pronto per la lunga raccolta / Sballottato dai venti e dai mari / Li trascinerò tutti quanti all'inferno e tutti li metterò al muro / Li venderò ai loro nemici e cercherò di nutrire la mia anima col pensiero / Dormirò per tutto il resto del giorno / Ci son volte che nessuno vuole quel che ha / Ma ci son volte che quel che hai non puoi darlo via ", Dylan canta ogni singola parola con estrema convinzione... "Ora il luogo è accerchiato da innumeri nemici / Forse alcuni di loro son sordomuti / Non c'è uomo nè donna che conosca l'ora in cui il dolore verrà / Nell'oscurità sento il richiamo dell'uccello notturno, sento il sospiro degli amanti / dormo in cucina coi piedi all'ingresso / di un sonno che è una morte temporanea..."
Il fraseggio è furiosamente glorioso quantunque spesso sussurrato, ed in particolare il verso "Now they worry and they hurry and they fuss and they fret / They waste your night and days..." è scandito da Dylan in maniera assolutamente irresistibile; peccato anche qui per la coda strumentale finale tronca che invece il violino lasciava presagire lunga e bellissima.
Beyond the horizon ha un testo delicatamente poetico ed estremamente suggestivo ma musicalmente è il meno convincente tra i brani da crooner di Modern times, pur poggiando su una solida melodia vecchio stile che non avrebbe sfigurato in un musical con Judy Garland: "Oltre l'orizzonte, al di là del sole / alla fine dell'arcobaleno dove la vita è solo all'inizio / Nelle lunghe ore del crepuscolo, più in basso della polvere stellare / Oltre l'orizzonte è facile amare... Corre e corre il mio cuore infelice / sento il bacio dell'angelo / mentre le mie memorie annegano nella beatitudine dei mortali / Oltre l'orizzonte, sotto cremisi cieli / nella luce soffusa dell'alba ti seguirò con lo sguardo / tra regni e contee e tra templi di pietra / oltre l'orizzonte fino alla fine..."
Nettie Moore è il secondo "masterpiece" del disco. Qui la voce di Dylan è davvero straordinaria soprattutto nella strofa, un po' meno nel ritornello (ripreso tra l'altro da una vecchia canzone del 1857, The Little White Cottage, o Gentle Nettie Moore, sia pur riadattato e modificato).
Brano di grande atmosfera e melodicamente molto bello. Eventuali rese live non potranno che costituire l'apice dello show. Il brano è disseminato di citazioni di vecchi bluesmen, da Blind Lemon Jefferson a Robert Johnson, a traditionals come Frankie and Albert e Moonshiner (incisi dallo stesso Dylan).
The leeve's gonna break è l'ultimo brano rockeggiante del disco, ancora una volta ben cantato da Dylan e decisamente piacevole anche se ricorda un po' troppo brani come 10.000 men e Summer days. Anche il testo sembra un puzzle di frasi standard già sentite anche se ha qualche sprazzo notevole: "C'è gente per la strada che si porta dietro tutto quel che possiede, ce n'è altra che ha appena la pelle sufficiente a coprirsi le ossa... Mi son svegliato stamane con burro ed uova nel letto, non avevo spazio nemmeno per alzare la testa... " La canzone è debitrice nei confronti di When the Levee Breaks di Memphis Minnie che presenta alcuni versi identici.
L'album si chiude con il terzo capolavoro, forse il migliore dei tre, Ain't talkin', un brano straordinario, dalla prima all'ultima nota. Una lunghissima e suggestiva canzone d'atmosfera, che pesca ancora qua e là dalla Bibbia, costruita musicalmente nella strofa sulla melodia rallentata di Slow train e con un ritornello splendidamente ossessivo che ricorda certe atmosfere di Time out of mind e Oh Mercy. L'attacco ricorda vagamente (e forse volutamente) quello celebre di Ballad of a thin man ed il testo è forse il migliore del disco: "Non sto parlando, sto solo camminando / in questo stanco mondo di dolore / Brucia il cuore, e ancora si strugge / Nessuno sulla terra mai saprà... / Nel cuore degli uomini può dimorare uno spirito malvagio / Provo ad amare il mio prossimo e far del bene agli altri / Ma, oh madre, le cose non vanno bene... Un giorno camminavo nel mistico giardino / un caldo giorno d'estate, su un caldo prato estivo / Mi scusi signora, le chiedo perdono / Non c'è nessuno qui, il giardiniere se n'è andato / Non sto parlando, sto solo camminando / su per la strada, dietro la curva / Brucia il cuore, ancora si strugge / Nell'ultima retrovia alla fine del mondo".
Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Ci vediamo ai Grammy, mr. Dylan!

Michele Murino

Bob Dylan - MODERN TIMES
Columbia/Sony

1. Thunder On The Mountain
2. Spirit On The Water
3. Rollin' and Tumblin'
4. When The Deal Goes Down
5. Someday Baby
6. Workingman's Blues #2
7. Beyond The Horizon
8. Nettie Moore
9. The Levee's Gonna Break
10. Ain't Talkin'

L'edizione "Deluxe" contiene un DVD con i seguenti quattro video:

1. Blood In My Eyes
2. Love Sick
3. Things Have Changed
4. Cold Irons Bound

Musicisti:

Bob Dylan - piano, chitarra, armonica, voce
Tony Garnier - basso, violoncello
George Recile - batteria, percussioni
Stu Kimball - chitarra
Denny Freeman - chitarra
Donnie Herron - pedal steel, violino, viola, mandolino



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Modern Times preview
di Michele Murino - 30.6.06

BOB DYLAN ESCE CON UN NUOVO ALBUM DOPO CINQUE ANNI

Bob Dylan esce con un nuovo album dopo cinque anni. Modern Times arriverà nei negozi ed online il 29 Agosto
NEW YORK, 12 Giugno /PRNewswire/ -- Il primo nuovo album di Bob Dylan da cinque anni a questa parte, Modern Times, arriverà nei negozi ed online il 29 agosto. Il 44mo album include dieci nuove canzoni di Bob Dylan registrate quest'inverno con Dylan alle tastiere, chitarre, armonica e voce, accompagnato dalla sua band regolare che lo accompagna in tour.
Ecco alcuni titoli delle canzoni di Modern Times:
"Thunder On The Mountain," "Spirit On The Water," "Workingman's Blues," e "When The Deal Goes Down."
Il presidente della Columbia Records Steve Barnett ha dichiarato, "Un nuovo album di Bob Dylan è un evento. Bob è quel raro artista la cui musica sfida tutte le mode e risuona a tutti i livelli della nostra cultura. "Modern Times" è il terzo album di una straordinaria trilogia, insieme a Time Out Of Mind e "'Love and Theft".
Bob Dylan è uno dei più famosi ed acclamati songwriter, musicisti e performer, e ha venduto quasi 100 milioni di album e si è esibito letteralmente in migliaia di show in tutto il mondo nel corso di una carriera che copre cinque decenni. I suoi album più recenti, Time Out Of Mind e "Love & Theft"sono stati tra i suoi più grandi successi commerciali e tra i più lodati dalla critica (...)

Abbiamo avuto un'anticipazione del nuovo album di Bob Dylan, Modern Times, in uscita il 29 Agosto. Un album che Dylan ha prodotto da solo mescolando elementi del suo album del 2001, "Love and Theft" - variazioni blues (pensate a “Cry A While”) e stravaganti ballate (pensate a “Floater”) – con lo stile dei classici Time Out of Mind ed Oh Mercy. Nell'album suonano i musicisti dell'attuale band di Dylan. Nelle nostre orecchie risuona un brano che fa gelare le ossa “Ain’t Talkin’”, probabilmente il più epico e potente brano di chiusura per un album di Dylan. Altri titoli sono “Thunder On the Mountain,” “Spirit on the Water,” “Workingman’s Blues,” “When the Deal Goes Down” e “Neddy Moore.” -- Austin Scaggs


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ALICIA YOU BEEN ON MY MIND
di Michele Murino - 2.7.06

Caspar Llewellyn Smith anticipa sul "The Observer" del 2 luglio alcuni versi del nuovo album di Bob Dylan, "Modern Times".
Il verso iniziale della prima canzone dell'album, scrive Smith, recita:
'Thunder on the mountain, fires on the moon, there's a ruckus in the alley and the sun will be here soon'.
La canzone prosegue poi con: 'I was thinking about Alicia Keys, couldn't help from crying / When she was born in Hell's Kitchen, I was living down the line / I'm wondering where in the world Alicia Keys could be / I been looking for her even clean through Tennessee.'
("Tuoni sulla montagna, fuochi sulla luna, c'è confusione nel vicolo ed il sole presto arriverà" - "Stavo pensando ad Alicia Keys, e non ho potuto fare a meno di piangere / Quando lei è nata ad Hell's Kitchen, io vivevo a sud / Mi chiedo dove potrebbe essere ora Alicia Keys / L'ho cercata persino in tutto il Tennessee").
Smith indica come "Modern Times" il titolo della canzone anche se stando al verso iniziale è più probabile che si riferisca a "Thunder on the mountain" (sempre che i titoli finora trapelati siano giusti).
Alicia Keys ha commentato così la notizia: 'Ho sentito in via non ufficiale che Dylan aveva menzionato il mio nome in una delle sue nuove canzoni. All'inizio pensavo che qualcuno stesse prendendosi gioco di me! Come poteva una tale leggenda conoscermi? E, soprattutto, decidere di scrivere di me? Non ho ancora sentito la canzone - è top secret. Ma sono follemente eccitata al pensiero e sono onorata che Dylan abbia pensato a me".
Smith dice poi che nella title-track dell'album (dunque è presumibile che vi sia comunque davvero una canzone intitolata "Modern Times") Dylan parla, o meglio canta, di 'all the ladies in Washington scrambling to get out of town' ("tutte le signore a Washington arrancavano per uscire dalla città"). Smith collega questo verso con la tragedia dell'11 settembre.
In un altro verso Dylan canta: "Ho un nuovo abito ed una nuova moglie".
Smith cita altre due canzoni con i titoli di 'Netty Moore' e 'Ain't Talkin', Just Walkin'' mentre finora erano state presentate come "Neddy Moore" e "Ain't Talkin'", non è chiaro dunque se i titoli siano stati riportati erroneamente dal giornalista.
Michele Murino

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7.7.06

Anticipazione di Modern Times da Uncut di luglio

"Un nuovo Classico di Dylan"

A proposito del sound dell'album e dell'interpretazione di Dylan
"Pensate a 'Love and Theft' ed anche ai Basement Tapes, ed al modo in cui le canzoni su questi album sembrano essere state messe insieme da migliaia di vecchie frasi di vecchi blues, o vecchie canzoni folk, da vecchie storie e frammenti di leggenda"

"Blues in stile Chicago e jazz degli anni '30 in stile 'Love and Theft'"

"Dylan sembra aver passato parecchie ore in studio perfezionando le parti vocali. Il risultato è una performance in stile Sinatra dal punto di vista del fraseggio e del sentimento, una delle sue migliori prove vocali"

A proposito dei temi
"Un LP sull'amore con un tono caldo ed accogliente, un umorismo auto-ironico e maliziosi riferimenti al sesso. Dylan in Modern Times sembra rinvigorito, persino indomabile".

"C'è qualcosa in questo nuovo album che può stare a fianco dei lavori più immortali di Dylan? Inequivocabilmente sì. Ci sono diversi candidati ma tenete d'occhio soprattutto una canzone che combina la musica country con la coraggiosa politica di Infidels, il brano in difesa dei lavoratori americani "Union Sundown" ed il discorso in favore dei contadini americani al Live Aid.
E poi c'è una canzone d'amore ed una con un accenno, dopo così tanti anni, della turbinante maestà di Like a Rolling Stone"


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Michele Murino - 9.7.06

Nuovi commenti ed anticipazioni su "Modern Times" da "Uncut":

A quei fans di Dylan che cercano indizi a proposito dell'identità musicale del suo nuovo album, Modern Times, in canzoni come "'Cross the Green Mountain", l'epico brano di nove minuti tratto dalla colonna sonora del film "Gods and Generals" del 2003, l'unica sua recente dichiarazione musicale di un certo peso, possiamo dire che Modern Times ha poco da spartire con quel tipo di canzoni.
E, allo stesso modo, anche paragoni con il senso di mortalità e di mancanza di speranze per il futuro che così tanto aveva dominato il creativo ritorno di Bob Dylan nel 1997 con l'album Time Out of Mind sono fuori bersaglio.

Dylan ha prodotto e arrangiato da solo Modern Times e vi ha suonato guidando la sua band. Ha trattato ogni singolo aspetto di Modern Times con cura ed attenzione. Senza rivelare troppo, Modern Times potrebbe anche essere descritto, innanzi tutto, come un disco che parla di amore. Precedenti ideali per questo nuovo disco sono gli album della trilogia della metà degli anni '70, ovvero Planet Waves, Blood on the Tracks e Desire, con il loro misto di rabbia e di devozione che viene qui rimpiazzato da un umorismo auto-ironico e da allusioni maliziose al sesso.

Per quanto riguarda invece la domanda se quello che un tempo era stato il portavoce di una generazione abbia o meno risposto alla condizione disperata del suo Paese dai tempi di "Love and Theft", che venne pubblicato con una sinistra coincidenza proprio l'11 Settembre del 2001, il giorno che ha cambiato l'America per sempre, la risposta è, come sempre, "in un certo senso sì".
Non è che ci siano menzioni di aeroplani che si schiantano contro il World Trade Center, o di guerra nel Medio Oriente, o riferimenti a George Bush. Ma le tradizioni del blues e del folk, nelle quali Dylan ha radicato se stesso sin dall'album "Good As I Been To You" del 1992, gli consentono di alludere a tali argomenti con riferimenti senza tempo. Proprio come "High Water", una delle tracce che più risaltarono in "Love and Theft", sembrò paurosamente anticipare una catastrofe naturale come l'Uragano Katrina, allo stesso modo immagini di furia degli elementi, di flagelli divini e di povertà soffiano in tutto l'album Modern Times.

La politica di Dylan viene qui indirettamente espressa, ma altrettanto profondamente radicata come in tutte le sue classiche canzoni di protesta.
Nel tentativo di spiegare "Mississippi", un'altra splendida canzone di "Love and Theft", Dylan parlò di "liriche taglienti come un coltello che cercavano di trasmettere maestà ed eroismo... qualcosa che aveva a che fare con la Dichiarazione di Indipendenza, con la Costituzione, con il Bill of Rights."
Tutto questo è ugualmente parte dello spirito di Modern Times, un album che vede un Dylan che condanna giustamente l'avidità, la ricchezza ed il potere. In questo modo l'album si erge contro l'idea che Bush ha dell'America così come "Masters of War" si erse contro le agenzie politiche che avevano voluto una impopolare guerra nel Vietnam.

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Michele Murino - 13.7.06

IL MINUTAGGIO DELLE CANZONI DI MODERN TIMES

1. Thunder on the Mountain (5:57) 2. Spirit on the Water (7:44) 3. Rollin' and Tumblin' (6:03) 4. When the Deal Goes Down (5:06) 5. Someday Baby (4:57) 6. Workingman's Blues (6:09) 7. Beyond the Horizon (5:38) 8. Nettie Moore (6:54) 9. The Levee's Gonna Break (5:45) 10. Ain't Talkin' (8:48).

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15.7.06

A PROPOSITO DELLA COPERTINA DI "MODERN TIMES"
Caro Michele, ti invio un articolo sull'autore della foto di copertina di "Modern Times". Quando Ted Croner e' morto nel 2005 avevano scelto proprio quella foto, che e' una delle sue piu' famose, per commemorarlo. Non c'e' bisogno che ti dica che sono d'accordo con te e trovo la copertina di "Modern Times" bellissima.
Alessandro Carrera


Ted Croner, fotografo di New York, muore all'età di 82 anni

18 Agosto, 2005
di Daryl Lang
Il fotografo Ted Croner, che ha catturato sensazionali immagini in bianco e nero di New York City negli anni '40 e '50, è morto Lunedì per cause naturali all'età di 82 anni.

Dopo aver studiato con il leggendario art director Alexey Brodovitch, Croner ha lavorato nel campo della fotografia di moda ma, come i suoi contemporanei Richard Avedon, Robert Frank, Diane Arbus e William Klein, è stato attirato dalla fotografia di strada. Croner è diventato molto famoso grazie alla sua opera personale, realizzata vagabondando nella città durante il tempo libero. Croner è stato rappresentato dalla Howard Greenberg Gallery, che ha annunciato la sua morte.

"New York era una città molto importante per lui," dice Margit Erb, direttore delle vendite alla Howard Greenberg Gallery. Erb dice che Croner si divertiva a raccontare storie del suo servizio durante la Seconda Guerra Mondiale e del suo lavoro come fotografo di moda.

"Credo che probabilmente era più felice quando aveva un circolo di persone intorno a sè e raccontava storie," dice Erb.

Nato a Baltimore nel 1922, Croner era cresciuto nel North Carolina e cominciò a fare il fotografo freelance al liceo. Frequentò poi la University of North Carolina.

Nel 1941, all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, Croner si arruolò nell'esercito Americano come pilota cadetto e venne addestrato alla Photography and Aerial Mapping School in Colorado.

Di stanza a Guam, Croner scattò fotografie dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, secondo un articolo del 2003 della rivista Black & White Magazine.

Dopo la guerra, all'età di 23 anni, Croner seguì il consiglio dell'amico e mentore Fernand Fonssagrives, un fotografo di moda, e si trasferì a New York per aprire uno studio fotografico. Mise in un fondo comune il denaro che aveva guadagnato come militare insieme all'amico fotografo Bill Helburn e i due aprirono un negozio su West 58th Street.

Sempre su consiglio di Fonsagrives, Croner prese lezioni da Brodovich alla New School e iniziò a fare fotografie della città nel suo tempo libero.

Alcune delle sue più famose immagini catturarono New York di notte. Per "Central Park South," datata 1947-48, Croner fotografò il panorama con strisce di luce che formavano i contorni degli edifici. Un'altra fotografia, "Taxi, New York Night," datata ancora 1947/1948, mostra un'automobile in movimento, ripresa da un angolo basso, una macchia di cromo e di luci.

I lavori di Croner sono stati esposti al Metropolitan Museum of Modern Art ed i suoi clienti nel campo della moda includono Vogue, Bazaar, Glamour, and Brides.

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18.7.06

Il disco DVD allegato a "Modern Times" conterrà i seguenti video:
1. Blood In My Eyes - 2. Love Sick - 3. Things Have Changed - 4. Cold Irons Bound

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19.07.06

MODERN TIMES - I versi tratti dai sampler di sonymusicstore

Traduzioni di Michele Murino

Thunder on the mountain
...down the line. I'm wondering where in the world Alicia Keys could be... I been looking for her even clear through Tennessee... Feel like my soul is beginning to expand... Look into my heart and you will sort of understand... You brought me here, now you're trying to run me away... The writing on the wall come read it, come see what it say...

Tuono sulla montagna
...a sud. Mi chiedo in quale posto del mondo potrebbe essere ora Alicia Keys... L'ho cercata persino in tutto quanto il Tennessee... Mi sento come se la mia anima stesse cominciando ad espandersi... Se guardi nel mio cuore forse capirai... Prima mi hai portato fin qui e ora stai cercando di farmi scappar via... Vieni a leggere la scritta sul muro, vieni a vedere cosa dice...

Spirit on the water
...I can't trust anyway... I'd forgotten 'bout you and you turned up again... I always knew we were meant to be more than friends... When you're near it's just as plain as it can be...

Spirito sull'acqua
...comunque non posso fidarmi... Mi ero dimenticato di te ma mi sei apparsa di nuovo... L'ho sempre saputo che eravamo destinati ad essere più che semplici amici... Quando mi sei vicina tutto è semplice e chiaro come non mai...

Rollin' and tumblin'
I got trouble so hard I just can't stand the strain... Some young lady's love has charmed away my brains... The landscape is glowing gleaming in the glowing light of day...

Rotolando e ruzzolando
Ho problemi così grandi che proprio non riesco a sopportare la tensione... L'amore di una giovane signora ha gettato un incantesimo sulla mia mente... Il paesaggio risplende scintillando nella splendente luce del giorno...

When the Deal Goes Down
...The world keeps turning around, we live and we die, we know not why, but I'll be with you when the deal goes down... We eat and we drink, we feel and we think...

Quando verrà il turno
...Il mondo continua a girare, viviamo e moriamo senza sapere perchè, ma io sarò con te quando verrà il turno... Mangiamo e beviamo, sentiamo e pensiamo...

Someday baby
When I was young, drivin' was my cravin', you drive me so hard almost to the grave... Someday baby you ain't gonna worry for me anymore...

Un giorno baby
Quando ero giovane, il mio desiderio era quello di guidare, tu mi hai guidato così duramente che mi hai quasi portato alla tomba... Un giorno baby non dovrai più preoccuparti per me...

Workingman's blues
Come sit down on my knees, you are dearer to me than myself as you yourself can see... While I'm listening to the steel rails that hum got both eyes tight shut, just sitting here trying to keep the hunger from creeping its way into my gut... ???

Il blues dell'operaio
Vieni a sederti sulle mie ginocchia, tu mi sei più cara di me stesso e lo puoi capire da sola... Mentre sento le rotaie d'acciaio che vibrano ho gli occhi chiusi serrati e me ne sto semplicemente qui, seduto, cercando di impedire che la fame mi si insinui nelle budella... ???

Beyond the Horizon
...Through flame and through fire I'll build my world around you, beyond the horizon, in the springtime or fall... Love waits forever for one and for all... beyond the horizon...

Oltre l'orizzonte
...Tra il fuoco e le fiamme costruirò il mio mondo intorno a te, oltre l'orizzonte, in primavera o in autunno... L'amore aspetta per sempre, per uno e per tutti... oltre l'orizzonte...

Nettie Moore
...see you. All I ever do is struggle and strife. If I don't do anybody any harm I might make it back home alive. I'm the oldest son of a crazy man... I'm in a cowboy (?) band... Got a pile of sins to pay for and I ain't got time to hide...

Nettie Moore
...vederti. Tutto quel che faccio è lottare e combattere. Se non faccio del male a nessuno, potrei farcela a tornare a casa vivo... Sono il figlio più vecchio di un uomo pazzo... Sono in una banda di cowboys (?) Ho un mucchio di peccati da pagare e non ho tempo da nascondere...

The Levee's Gonna Break
I've paid my time and now I'm as good as new... I've paid my time and now I'm as good as new... They can't take me back unless I want 'em to... If it keep on rainin' levee's gonna break... If it keep on rainin' the levee's gonna break... Some of these people gonna strip you of all of your...

La diga cederà
Ho pagato i miei debiti e ora sono come nuovo... Ho pagato i miei debiti e ora sono come nuovo... Non potranno riportarmi indietro a meno che io non glielo permetta... Se continua a piovere la diga cederà... Se continua a piovere la diga cederà... Questa gente ti strapperà tutti i tuoi...

Ain't talkin', Just Walkin
...me from behind... Ain't talkin', just walkin', through this weary world of woe... I'm burning, still yearning, know what on earth ??? They say prayer has the power to heal, so praise the Lord (?)...

Non sto parlando, sto solo camminando
...mi da dietro... Non sto parlando, sto solo camminando, in questo stanco mondo di dolore... Sto bruciando, e ancora mi struggo, so quel che sulla terra ??? Dicono che la preghiera ha il potere di guarire, perciò loda il Signore (?)...

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Michele Murino - 29.07.06

"MOJO" SU MODERN TIMES

Ecco alcune notizie a proposito di Modern Times tratte dalla rivista inglese "Mojo", come riportate sul Dylan Pool. Nell'articolo di Mojo, a firma Robert Hilburn, il giornalista si riferisce con le seguenti parole al nuovo album di Bob Dylan, Modern Times: "Epico", "Straziante", "Dinamico", "Apocalittico". In riferimento al brano Thunder on the mountain, Hilburn sottolinea come Dylan addirittura citi Alicia Keys mentre promette di cercare del divertimento (è una delle cose di Modern Times che evidentemente ha più colpito finora, stando a quante volte abbiamo letto i vari articolisti sottolineare il riferimento di Dylan alla cantante newyorkese). Oggi è il giorno, - riporta Hilburn, citando i versi di Dylan - prenderò il mio trombone e suonerò / Beh, c'è della bella roba qui e ce n'è dovunque io vada (Today's the day, gonna grab my trombone and blow / Well, there's hot stuff here and it's everywhere I go). A proposito di Spirit on the Water, Hilburn utilizza la parola "vintage" ad indicare che esso sembra un brano "d'epoca"; un pop carezzevole, scrive Hilburn, il quale poi aggiunge: "Immaginatevi Bing Crosby mentre canta questo brano, diversi decenni fa". Hilburn cita alcuni versi: "Sometimes I wonder why you don't treat me right / You do good all day and then you do wrong all night." (A volte mi domando perchè non ti comporti bene con me / Di giorno sei buona ma di notte sei ingiusta). Rollin' and Tumblin', prosegue Hilburn, è uno stupefacente ed infuocato brano rock: "I'm flat out spent, this woman she been drivin me to tears / This woman's so crazy. I swear I ain't gonna touch another one for years" (Sono depresso, questa donna mi spinge fino alle lacrime / E' talmente pazza. Giuro che non ne toccherò più un'altra per anni). When the deal goes down viene definita come una ballata, una sorta di dichiarazione di devozione romantica che però nasconde riferimenti spirituali. "Un altro brano di spicco", scrive Hilburn. Someday Baby viene descritta come uno dei country-blues tanto amati da Dylan mentre Workingman's Blues # 2 viene definita uno dei momenti più caratterizzanti del disco, una "canzone epica". Beyond the Horizon, scrive il giornalista, ha lo stesso mood di Moonlight (dall'album "Love And Theft"): "Al di là dell'orizzonte alla fine dei giochi / Ogni passo che tu fai è lo stesso che faccio io" (Beyond the horizon at the end of the game / Every step that you take. I'm walkin' the same). A proposito di Nettie Moore si parla di quello "stile di vita inquieto, indipendente e bramoso di avventura" che ha da sempre affascinato Dylan. The Levee's gonna break, scrive Hilburn, parla delle diseguaglianze razziali ed economiche documentate dalla tragedia della devastazione di New Orleans (con riferimento al recente uragano). Ain't Talkin' - scrive il giornalista - è forse la più toccante canzone dell'album con un Dylan "in parte filosofo, in parte troubadour, in parte provocatore, in parte critico della società, in parte santo patrono". (Un giorno camminavo nel mistico giardino / Un caldo giorno d'estate, su un caldo prato estivo / Mi scusi signora, le chiedo perdono / Non c'è nessuno qui, il giardiniere se n'è andato (As I walked out in the mystic garden / On a hot summer day, a hot summer lawn / Excuse me m'am I beg your pardon / There's no one here, the gardener is gone). La voce di Dylan - è riportato - è così chiara in tutto il disco che non c'è bisogno di leggere i testi per capire i versi.


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Michele Murino
da
http://pool.dylantree.com/phorum5/read.php?1,600670 


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02.08.06

Modern Times - UNCUT DA' CINQUE STELLE AL NUOVO DISCO DI BOB DYLAN

Sul nuovo numero della rivista inglese Uncut, Nick Hasted parla del nuovo disco di Bob Dylan, Modern Times.
Il giudizio che la rivista dà all'album è estremamente lusinghiero, con il massimo dei voti (cinque stelle).
Hasted dà come chiaro ed evidente il riferimento del titolo all'omonimo film di Charlie Chaplin del 1936 in cui il Piccolo Vagabondo si confronta con l'automazione e la Grande Depressione. Hasted sostiene che il Chaplin di Tempi Moderni è certamente un modello per il Dylan di oggi. Entrambi vagano per un'America spirtualmente morta, un paese distrutto dalla miseria economica. Ed entrambi combattono con un indomito spirito anarchico.
Hasted sottolinea che il senso di morte e di mortalità che dominava Time out of mind è del tutto assente in Modern Times, che - scrive il giornalista - è il più divertente album che Dylan abbia mai realizzato.
Modern Times è secondo Hasted il diretto ed audace seguito di "Love And Theft".
Il giornalista loda l'auto-produzione del disco da parte di Dylan e la prova della band e dice che le due cose danno qualità assicurata al prodotto (i musicisti coinvolti sono i chitarristi Stu Kimball e Denny Freeman, il bassista Tony Garnier, il multi-stumentista Donnie Herron ed il batterista George Recile, ovvero la band regolare che accompagna Dylan in tour).
Come "Love And Theft", prosegue Hasted, Modern Times mescola swingtime jazz e blues.
Nel disco c'è una "risorgente fiducia", scrive Hasted, da parte di Dylan. Dimenticatevi Blind Willie McTell, qui abbiamo Bob Dylan nei panni di Big Joe Turner, mentre cammina impettito verso un bordello.
Hasted riesce a leggere anche una presa di posizione anti-Bush in brani come Thunder on the Mountain e Ain't Talkin' Just Walkin', con un Dylan vendicativo che non fa nomi, dice il giornalista, ma che fa chiaramente capire a chi si riferisce. Non è esclusa una certa forzatura del giornalista di Uncut dal momento che dai versi che cita non si capisce come possa etichettare quello che Bob canta come anti-Bush.
Modern Times è anche un album d'amore - conclude Hasted - ipotizzando l'esistenza di una nuova donna entrata nella vita di Dylan e che potrebbe avergli ispirato alcune delle canzoni di Modern Times.
Hasted pone l'accento - come già altri hanno fatto - sulla grande performance vocale di Dylan, ancora una volta qui accostato a Sinatra (!), e sottolinea come la migliore canzone del disco sia Workingman's Blues e la più debole Beyond the Horizon che - scrive il giornalista - sembra un tè danzante al Ritz.
Complessivamente il giudizio è estremamente positivo, corroborato ovviamente dalle cinque stelle del voto.
Modern Times è definito "un altro classico" di Bob Dylan.

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Michele Murino - 02.08.06

La foto di copertina di Modern Times era stata già utilizzata dal gruppo dei Luna per un loro ep del 1995, "23 Minutes in Brussels" (grazie a Paolo Bassotti per la segnalazione)



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09.08.06

Una nuova strofa da "Workingman's Blues" sulla base della clip mandata in onda dalla BBC.

There's an evening haze settling over town
Starlight by the edge of the creek
The buying power of the proletariat's gone down
Money's getting shallow and weak
Well the place I love best is a sweet memory
It's a new path that we trod
They say low wages are a reality
If we want to compete abroad

C'è la nebbia della sera che si abbassa sulla città
La luce stellare si riverbera sullo specchio del fiume
Il potere di acquisto del proletariato è andato a fondo
Il denaro sta diventando sempre più debole e leggero
Il luogo che amo è ormai un dolce ricordo
E' un nuovo sentiero quello che abbiamo percorso
Dicono che i salari bassi sono una realtà
Se vogliamo competere con l'estero

traduzione di Michele Murino
30.08.06

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Bob Dylan - Modern Times
THE FIRE GONE OUT BUT THE LIGHT IS NEVER DYIN'
di Michele Murino

Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Quando nel '97 si parlò di una sua rinascita con Time out of mind, in molti azzardarono che fosse anche il canto del cigno del più grande autore di canzoni del secolo.
Solo 4 anni dopo, con "Love and theft", Dylan dimostrò di poter fare ancor meglio, con un album che era un vero caleidoscopio di stili e di liriche che rinverdivano letteralmente i fasti dei suoi capolavori degli anni '60.
Con Modern Times, Dylan prosegue esattamente sulla linea di "Love and theft" tanto che da più parti il disco viene definito una sorta di "Secondo capitolo" dello stesso libro, e lo stesso Dylan - smentendo la sua casa discografica che presenta il nuovo album come il terzo di una trilogia - lo descrive invece come il secondo di una trilogia che si completerebbe solo se e quando egli deciderà di ritornare in studio per un nuovo lavoro.
Pensavamo fosse molto difficile che, a distanza di un solo album, Dylan potesse fare meglio di "Love and theft".
Modern times invece dimostra ancora una volta che la capacità di Dylan di scrivere grandi canzoni e di realizzare dischi eccellenti è intatta e la pioggia di elogi che le riviste inglesi e americane (ma non solo) stanno riversando sul nuovo lavoro "rischia" di oscurare quella torrenziale che investì "Love and theft" nel 2001.
La parola "masterpiece" comincia a leggersi in gran copia, il termine "genius" spunta sulle pagine delle riviste più autorevoli, le cinque stelle si sprecano e non è difficile indovinare che qualche Grammy potrebbe essere già in arrivo.
L'album appare molto compatto già fin dal primo ascolto, un po' meno blues e r'n'r-oriented rispetto al precedente e con una dominanza un po' superiore delle ballads e delle crooner songs, o più in generale delle canzoni d'atmosfera.
Tuttavia, come per "Love and theft", Dylan - che ha ancora una volta magistralmente prodotto il disco da solo, utilizzando il solito nom-de-plume di "Jack Frost" - bilancia in maniera abbastanza equilibrata i ritmi veloci e quelli lenti, alternando con sapienza le canzoni trascinanti alle melodie dolci e soffuse, le atmosfere "calde" a quelle più soft.
Thunder on the mountain apre il disco, ed è un'apertura irresistibile, forse uno dei brani più "radiofonici" del Dylan recente, di più facile ascolto e di maggior presa. Il fraseggio qui è magistrale e ricorda i fasti dei brani degli anni '60 e '70, soprattutto in versi come "Gonna raise me an army, some tough sons of bitches / I'll recruit my army from the orphanages" oppure "Shame on your greed, shame on your wicked schemes...", o ancora "I was thinkin' 'bout Alicia Keys, couldn't keep from crying / When she was born in Hell's Kitchen, I was living down the line".
Musicalmente è una bella riscrittura dei vecchi classici come Johnny B Goode (ricorda molto anche la dylaniana On the road again), ma la voce di Dylan è capace di trasformarlo in un brano "nuovo". Le liriche sono molto interessanti, e talvolta piacevolmente ironiche: "Tuono sulla montagna, rotola fino al suolo / Mi alzerò domani mattina per percorrere quella difficile strada / Un bel giorno sarò a fianco del mio Re / Non tradirei mai il tuo amore nè nessun'altra cosa / Mi procurerò un esercito, un bel po' di robusti figli di puttana / Recluterò i miei soldati negli orfanotrofi / Sono andato alla chiesa di St. Herman e ho pronunciato i miei voti religiosi / Ho succhiato il latte di migliaia di mucche..."
Non potevano mancare naturalmente neanche in Modern Times i riferimenti biblici. Il titolo del brano ed il verso del "trombone" fanno infatti riferimento ad Esodo, 19:16. Inutile poi sottolineare "the writing on the wall" che compare in molte canzoni di Dylan con rimandi biblici. "The art of love" è invece un probabile riferimento all'Ars Amatoria di Ovidio.
Dopo un brano veloce, Dylan bilancia subito con il primo pezzo da crooner del disco, uno di quelli che hanno fatto sì che più di un recensore parlasse di mood e di vocalismi alla Sinatra. Spirit on the water, questo il titolo, è forse il brano più piacevole del disco dal punto di vista dell'ascolto, un ritmo d'altri tempi ed una melodia irresistibilmente sussurrata (il verso che recita "I'm as pale as a ghost / Holding a blossom on a stem / You ever seen a ghost? No / But you have heard of them" ne è un esempio magistrale). Il passaggio finale di armonica è altrettanto irresistibile ed è un peccato che Dylan lo abbia stoppato quasi subito. Avrebbe potuto costituire una straordinaria coda musicale, se tenuto più lungo (cosa che probabilmente avverrà puntualmente nelle esecuzioni dal vivo).
Anche qui ci sono riferimenti biblici. La prima strofa ed in particolare la frase "Darkness on the face of the deep" viene da Genesi 1:1-2
Già da queste due canzoni appare chiaro che Dylan ha curato in maniera particolare le parti vocali, soprattutto nei brani lenti, con sfumature e toni a volte finanche inusitati per il suo tipo di voce. Qui ed in brani come Nettie Moore, Ain't Talkin' e Workingman's Blues #2 la coloritura vocale è davvero bella, nettamente superiore a quella di Time out of mind e perfino a "Love and theft". L'ennesima risposta - se ancora ce ne fosse bisogno - a chi continua a sostenere che Dylan "non sa cantare".
In perfetta alternanza arriva un nuovo tiratissimo brano, Rollin' and tumblin', che sa un po' troppo di deja vu ed ha un testo un po' scontato, però Dylan lo canta davvero bene ed il piede non smette di muoversi per tutto il brano, sferragliante come un treno, fino allo splendido finale rallentato. Non è difficile ipotizzare che diventerà uno dei brani nuovi che Bob proporrà in maniera più frequente dal vivo (magari con l'inserimento di qualche assolo di armonica che ci sarebbe stato alla perfezione).
Il brano ha chiare ascendenze da Muddy Waters, autore di una canzone dallo stesso titolo e che presenta alcuni versi molto simili se non del tutto identici.
Si torna al crooning con uno dei brani più belli del disco dal punto di vista melodico, When the deal goes down, un "old style tune" che fa esplodere in maniera clamorosa tutto il potenziale del Dylan "cantante confidenziale", quello di brani come "Born in time" o "Where teardrops fall". La canzone è struggentemente malinconica ed il testo molto bello, delicato e poetico: "Nel silenzio notturno, nell'antico lucore del mondo / dove la saggezza diventa conflitto / invano rintocca il mio sbalorditivo cervello / attraverso l'oscurità dei sentieri dell'esistere / Ogni invisibile supplica è come nube nell'aria / Domani continua a venire / Viviamo e moriamo, il perchè non sappiamo... Mangiamo e beviamo, sentiamo e pensiamo / lungo la strada, lontano, smarriti vaghiamo / Io piango ed io rido perseguitato / da cose che dire non ho mai inteso, nè desiderato / La pioggia notturna insegue il treno / Portiamo tutti la stessa corona di spine... ma io sarò con te quando verrà il turno."
E arriva puntuale il terzo brano veloce del disco, Someday baby, dal classico andamento blueseggiante, anche questo ben cantato. La prova della band, qui come in quasi tutto il disco, è decisamente superiore a quanto normalmente fa vedere dal vivo. Poche impennate nel testo con riferimenti a Muddy Waters (Trouble No More) e a Kansas Joe McCoy (Pile Drivin' Blues).
E' poi la volta del primo grande capolavoro dell'album (Modern Times ne contiene almeno tre), Workingman's Blues # 2, un brano di struggente bellezza con una prova vocale straordinaria, una melodia irresistibile ed un testo tra i migliori di Dylan. Un nuovo classico del songbook dylaniano. "Sto navigando indietro, pronto per la lunga raccolta / Sballottato dai venti e dai mari / Li trascinerò tutti quanti all'inferno e tutti li metterò al muro / Li venderò ai loro nemici e cercherò di nutrire la mia anima col pensiero / Dormirò per tutto il resto del giorno / Ci son volte che nessuno vuole quel che ha / Ma ci son volte che quel che hai non puoi darlo via ", Dylan canta ogni singola parola con estrema convinzione... "Ora il luogo è accerchiato da innumeri nemici / Forse alcuni di loro son sordomuti / Non c'è uomo nè donna che conosca l'ora in cui il dolore verrà / Nell'oscurità sento il richiamo dell'uccello notturno, sento il sospiro degli amanti / dormo in cucina coi piedi all'ingresso / di un sonno che è una morte temporanea..."
Il fraseggio è furiosamente glorioso quantunque spesso sussurrato, ed in particolare il verso "Now they worry and they hurry and they fuss and they fret / They waste your night and days..." è scandito da Dylan in maniera assolutamente irresistibile; peccato anche qui per la coda strumentale finale tronca che invece il violino lasciava presagire lunga e bellissima.
Beyond the horizon ha un testo delicatamente poetico ed estremamente suggestivo ma musicalmente è il meno convincente tra i brani da crooner di Modern times, pur poggiando su una solida melodia vecchio stile che non avrebbe sfigurato in un musical con Judy Garland: "Oltre l'orizzonte, al di là del sole / alla fine dell'arcobaleno dove la vita è solo all'inizio / Nelle lunghe ore del crepuscolo, più in basso della polvere stellare / Oltre l'orizzonte è facile amare... Corre e corre il mio cuore infelice / sento il bacio dell'angelo / mentre le mie memorie annegano nella beatitudine dei mortali / Oltre l'orizzonte, sotto cremisi cieli / nella luce soffusa dell'alba ti seguirò con lo sguardo / tra regni e contee e tra templi di pietra / oltre l'orizzonte fino alla fine..."
Nettie Moore è il secondo "masterpiece" del disco. Qui la voce di Dylan è davvero straordinaria soprattutto nella strofa, un po' meno nel ritornello (ripreso tra l'altro da una vecchia canzone del 1857, The Little White Cottage, o Gentle Nettie Moore, sia pur riadattato e modificato).
Brano di grande atmosfera e melodicamente molto bello. Eventuali rese live non potranno che costituire l'apice dello show. Il brano è disseminato di citazioni di vecchi bluesmen, da Blind Lemon Jefferson a Robert Johnson, a traditionals come Frankie and Albert e Moonshiner (incisi dallo stesso Dylan).
The leeve's gonna break è l'ultimo brano rockeggiante del disco, ancora una volta ben cantato da Dylan e decisamente piacevole anche se ricorda un po' troppo brani come 10.000 men e Summer days. Anche il testo sembra un puzzle di frasi standard già sentite anche se ha qualche sprazzo notevole: "C'è gente per la strada che si porta dietro tutto quel che possiede, ce n'è altra che ha appena la pelle sufficiente a coprirsi le ossa... Mi son svegliato stamane con burro ed uova nel letto, non avevo spazio nemmeno per alzare la testa... " La canzone è debitrice nei confronti di When the Levee Breaks di Memphis Minnie che presenta alcuni versi identici.
L'album si chiude con il terzo capolavoro, forse il migliore dei tre, Ain't talkin', un brano straordinario, dalla prima all'ultima nota. Una lunghissima e suggestiva canzone d'atmosfera, che pesca ancora qua e là dalla Bibbia, costruita musicalmente nella strofa sulla melodia rallentata di Slow train e con un ritornello splendidamente ossessivo che ricorda certe atmosfere di Time out of mind e Oh Mercy. L'attacco ricorda vagamente (e forse volutamente) quello celebre di Ballad of a thin man ed il testo è forse il migliore del disco: "Non sto parlando, sto solo camminando / in questo stanco mondo di dolore / Brucia il cuore, e ancora si strugge / Nessuno sulla terra mai saprà... / Nel cuore degli uomini può dimorare uno spirito malvagio / Provo ad amare il mio prossimo e far del bene agli altri / Ma, oh madre, le cose non vanno bene... Un giorno camminavo nel mistico giardino / un caldo giorno d'estate, su un caldo prato estivo / Mi scusi signora, le chiedo perdono / Non c'è nessuno qui, il giardiniere se n'è andato / Non sto parlando, sto solo camminando / su per la strada, dietro la curva / Brucia il cuore, ancora si strugge / Nell'ultima retrovia alla fine del mondo".
Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Ci vediamo ai Grammy, mr. Dylan!

Michele Murino

Bob Dylan - MODERN TIMES
Columbia/Sony

1. Thunder On The Mountain
2. Spirit On The Water
3. Rollin' and Tumblin'
4. When The Deal Goes Down
5. Someday Baby
6. Workingman's Blues #2
7. Beyond The Horizon
8. Nettie Moore
9. The Levee's Gonna Break
10. Ain't Talkin'

L'edizione "Deluxe" contiene un DVD con i seguenti quattro video:

1. Blood In My Eyes
2. Love Sick
3. Things Have Changed
4. Cold Irons Bound

Musicisti:

Bob Dylan - piano, chitarra, armonica, voce
Tony Garnier - basso
George Recile - batteria
Stu Kimball - chitarra
Denny Freeman - chitarra
Donnie Herron - pedal steel, violino