MAGGIE'S FARM

SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

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Sabato 30 Gennaio 2016

Talkin' 9752 - miscio.tux

Caro Mr. Tambourine,
credo che Mr.Berrigan abbia mostrato una gentilezza squisita nel suo intervento (e nel sorvolare sulle mie tante imprecisioni). Grazie anche a te per le necessarie precisazioni circa la storia del “cut-up”.La mia impressione è che questa tecnica sia utilizzata in misura maggiore dal Dylan dell'ultimo periodo, ma che come mostrano poeti come lui e Berrigan, non sia affatto incompatibile con l'espressione di contenuti emotivi ed esperienziali. Vale a dire che l'uso che ci hanno mostrato
non va nella direzione di una riduzione meccanica della coscienza, di una coscienza “reificata”, al contrario. Le parole che Dylan usa nell'intervista di Mikal Gilmore di Rolling Stone del 27 Settembre 2012, riguardo il “plagio” e l'appropriazione, possono valere anche nel nostro caso: “Ha a che fare con la melodia e il ritmo, e in base a ciò tutto è permesso. Rendi tutto tuo.Tutti lo facciamo.” Mi sembra particolarmente significativo questo “We all do it”,questo “noi tutti” , “ognuno di noi”, perché Dylan sembra riferirsi non soltanto agli altri artisti, ma all'uomo in generale. Che è poi la stessa cosa che dice Burroughs: ”La coscienza è un cut-up; la vita è un cut-up.“ Il nostro linguaggio taglia frammenti da un flusso di informazione continuo, esattamente come un virus che taglia frammenti di DNA della cellula ospite.
Può darsi che non sia sempre stato così, ma oggi lo è, anche perché è il nostro stesso habitat che è artificiale, tecnicizzato, riproducibile. E le stesse macchine che permettono questa costruzione della realtà in cui viviamo, lo fanno in base alla lettura e alla manipolazione di linguaggi che sono sempre più astratti. Non si deve averne paura, ma accettare la sfida. E' ovvio che di fronte alla potenza della macchine tecniche che riproducono in misura sempre maggiore gli elementi del mondo in cui viviamo (si parte dalla riproducibilità dell'immagine, già ai tempi di Benjamin, per arrivare oggi alla riproducibilità del testo nel web) perdono molta della loro forza le visioni tradizionali, la concezione romantica dell'artista come genio e la sacralità dell'opera d'arte (come oggetto di superiore dignità), entrambe contestate direttamente dall'utilizzo del cut-up.
David Kinney in “The Dylanologists: Adventures in the Land of Bob” del 2014, racconta:
[Joni Mitchell ricorda che lui [Dylan] gli disse che, nella seconda
metà della sua carriera, a volte aveva difficoltà a scrivere. Lei ribattè
 che non era possibile, citando qualche recente canzone che aveva scritto.
“Oh,” le rispose Dylan,”le ha scritte la scatola.”
“Cosa vuol dire, la scatola?
“Scrivo frammenti da film e cose che ho sentito dire dalla gente,”
disse Dylan, “ e li infilo nella scatola.”
“Non importa da dove prendi le tue frasi e i tuoi frammenti,” replicò lei.
“Li devi ancora mettere tutti insieme.”]


Forse Dylan aveva in mente anche queste cose quando si è messo a giocherellare con Watson, il computer semantico. Perché non è Watson che apre le porte a Scarlet Town, ma la concentrazione di potere nelle mani degli uomini che lo usano. E sia lui che Berrigan ci mostrano che non sarà mai Watson a mettere tutto insieme.
Ciao, Miscio.

Caro Miscio, nessun "Watson" potrà mai pensare qualcosa, potrà soltanto elaborare più o meno bene alcune cose, seguendo le istruzioni che un uomo ha inserito nel suo programma, quindi qualunque cosa uscirà da Watson sarà sempre merito di un uomo. Se un programmatore gli inserirà un programma di cut-up Watson potrà prendere delle frasi e combinarle a seconda delle istruzioni fornitegli, ma di sua spontanea volontà non saprebbe dire nemmeno un "ciao". Dylan non ha ancora vinto un Nobel per la letteratura, figurati Watson!!! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9751 - samweller

Carissimi di MF,
sono Alessandra. Ho scritto una breve recensione del concerto di Bob del 19 novembre a Bologna, ve lo mando, fatene quello che volete.
Ale

Di nuovo lungo le strade piovigginose cammina un uomo con gli stivali da cowboy.
Veste un abito nero, un cappello a tesa bianco e si muove con lentezza, niente, né gli adoratori ansiosi che affollano le entrate dei teatri, né le guardie schierate, rompe il ritmo della sua andatura ondeggiante.
Pochi, vedendolo per strada, riconoscerebbero questo vagabondo che canta per tutti e per soldi, nella sala poco illuminata di un teatro, in una città appoggiata alle colline. Lui canta, canta di ragazze col vestito della mamma fatto in casa, di figlie di nessuno, di locomotive che soffiano e di città perdute.
Quello che canta, le sue storie, sono pensieri assoluti e universali che rendono anonima, ma unica la città. La quale ne è così trasfigurata, come tutte le città dove ha cantato prima, sempre le stesse storie, sempre sulla stessa strada.
Si tratta di un rituale, è chiaro. Non è un concerto che attira orde e ha un senso solo associato alle persone che ascoltano le stesse canzoni che hanno sentito cantare così, l'anno scorso e l'anno prima.
L’uomo con gli stivali da cowboy non lascia che il mondo esterno entri nella sua musica, sta interpretando la parte del cantante che gioca a fare il cantante. È uno specchio all'interno di uno specchio, una fantasia permanente, un’illusione che scompare al tocco.
Se n’è già andato.

I miei complimenti cara Ale, tu esprimi molto più che la solita scontata recensione di un concerto, la tua è un'ossservazione su un modo di essere e di fare che condivido in pieno, Dylan è un genio che gioca con se stesso e con noi, e quando cerchiamo di capirlo o di inquadrarlo, come dici tu, se n'è già andato e a noi non resta che aspettare la prossima volta, probabilmente con lo stesso risultatato. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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La chitarra dei Jefferson Airplane non suonerà più

   Jack Casady, Paul Kantner, Jorma Kaukonen

Paul Lorin Kantner (San Francisco, 17 marzo 1941 – San Francisco, 28 gennaio 2016) è stato un cantante statunitense, noto per essere stato uno dei fondatori dei Jefferson Airplane e dei successivi Jefferson Starship.
Anche se la band fu originariamente fondata da Marty Balin a San Francisco durante l'estate del 1965, Kantner divenne l'uomo principale dei Jefferson Airplane e guidò il gruppo attraverso varie incarnazioni fino ai successivi Jefferson Starship.
Kantner sosteneva che l'uso delle droghe psichedeliche come l'LSD serviva per l'espansione della mente e la crescita spirituale. Fu un esponente di rilievo nella lotta per la legalizzazione della marijuana. In un'intervista del 1986, Kantner disse di cocaina e alcol: "La Cocaina, in particolare, è una delusione. Si tratta di una droga nociva che trasforma le persone in cretini. E l'alcol è probabilmente la peggiore di tutte le droghe. Invecchiando con l'esperienza della vita, ci si rende conto che i farmaci non aiutano, soprattutto se ne abusi ".
È scomparso nel 2016 all'età di 74 anni a seguito delle conseguenze di un attacco cardiaco.

 

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Morto Paul Kantner, chitarra dei Jefferson Airplane                                   clicca qui

 

 
Venerdi 29 Gennaio 2016

Talkin' 9750 - Edmund Berrigan

Hi there,
My mother stumbled across your site, Maggie's Farm, and asked me why my name was on it. I used google translater, since I don't speak italian, and was really amused and pleased to see my poem "Doug Work" being used, and I read the relevant entries.
I'm curious as to how you got a hold of my book, since my practice is somewhat obscure, as is correctly pointed out.
But to the point, I did borrow the line from the Dylan -- though I seem to have misheard "dream" for "creed". I'll have to go think about that for awhile.
Some notes about the poem:
The title, Doug Work, is a reference to the death of my step father, Douglas Oliver.
"Yellow Kid" is a song by the Royal Trux, which I sent to Doug on a mix-tape. The last two lines of the poem are the first two lines of the song.
The poem is derived from the effects of cut-up, though no physical cutting took place -- it was a mental rearrangement. I knew about cut-up before I knew about Dylan, but I was drawn to his music when I recognized his use of it in "Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again".
The poem is a meditation on my step-father's death, and a little bit about what truth might be. The "bloody skein" refers to a dream that Doug had about his son, who died a crib death. There are other personal references in there, which illuminate the meaning. But it was more interesting to me to include those then to explain them, which is perhaps Dylan-esque.

The poem is definitely written after "Love and Theft" came out.

Anyways, I hope the above information is amusing and interesting for you. Again, I'm really pleased to have come across this.
Best wishes, Edmund Berrigan

Salve,
Mia madre ha trovato per caso il Vostro sito, Maggie’s Farm, e mi ha chiesto come mai c’era il mio nome. Ho usato il traduttore di Google, visto che non parlo italiano, sono rimasto piacevolmente sorpreso di vedere che avete usato la mia poesia “Doug Work” e ho letto le annotazioni più importanti. Sono curioso di sapere come avete fatto a conoscere il mio libro, dal momento che la mia produzione è piuttosto oscura, come è stato correttamente osservato. Ma vengo al punto. Ho preso a prestito il verso da Dylan, anche se credo di aver male interpretato “fede” (“creed”) invece di sogno (“dream”). Credo che dovrò pensarci su per un po’.

Due o tre cose sulla poesia:
Il titolo, “La fatica di Doug”, si riferisce alla morte del mio patrigno, Douglas Oliver.

“Yellow Kid” è una canzone dei Royal Trux, che ho mandato a Doug in una compilation su nastro. Gli ultimi due versi della poesia sono le prime due righe della canzone. La poesia è ricavata dagli effetti del cut-up, anche se non c’è stato nessun taglia e cuci vero e proprio, è stato solo un arrangiamento mentale. Sapevo dei cut-up ancora prima di sapere di Dylan, ma quello che mi ha attirato della sua musica è stato accorgermi che ne aveva fatto uso in “Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again”.

La poesia è una meditazione sulla morte del mio patrigno, e un pò su quello che la verità potrebbe essere. La “Matassa di sangue” (“bloody skein”) si riferisce a un sogno di Doug a proposito di suo figlio, che morì ancora nella culla. Ci sono altri riferimenti personali che illuminano il significato. Ma per me era più interessante includerli che spiegarli, il che è forse dylanesco.

La poesia è stata certamente scritta dopo che “Love and Theft” è stato pubblicato.

Comunque, spero che le informazioni che vi ho dato siano piacevoli e interessanti per voi. Di nuovo, sono davvero contento di avervi incontrato.
Cordiali saluti, Edmund Berrigan


Traduzione e note di Alessandro Carrera:
“Doug Work” non ha il genitivo sassone (non è “Doug’s Work”), quindi la traduzione potrebbe anche essere “Fatica da Doug” e non “Fatica di Doug”, ma tendo a considerarlo una licenza grammaticale e, se la poesia parla di una persona che muore, “fatica” mi sembra una traduzione più appropriata di “lavoro”.
Berrigan dice di avere capito “creed” dove il testo dice “dream” (il testo che si trova su bobdylan.com, penso), ma Dylan, a meno che io non abbia capito male, canta proprio “creed”.
Alessandro


(Un grazie particolare da parte mia al Prof. Carrera che ha impegnato con la solita gentilezza una parte del suo prezioso tempo per togliermi qualche dubbio che mi era venuto nell'interpretazione dello scritto del Sig. Berrigan. Mr.Tambourine).

Hi Mr. Berrigan,
let me tell you that i'm really surprised and nicely glad for your e-mail. I have certainly to thank your mother for the discovering of Maggie’s Farm. I think that all the Maggiesfarmers (in this way i call all the people surfing in the site) will be very grateful for your explications about the poetry and your admission that the phrase highlighted “ - And a noble truth is a sacred creed - was taken from “Tweedle Dee & Tweedle Dum" published on the album “Love and Theft”. I had supposed this fact, but now, after your confirmation, I am certain.

It's possible to buy you book “Glads stone children" at this URL:

   http://www.spdbooks.org/Producte/9780976634171/glad-stone-children.aspx 

I want to thank you again for your your kindness, hope to read from you again, live long and propsper, Mr.Tambourine.

 

 
Giovedi 28 Gennaio 2016

Perché ieri si è celebrato il Giorno della Memoria?

Perché il 27 gennaio 1945 i soldati dell’esercito russo liberarono Auschwitz dai tedeschi. Oltre quel maledetto quel cancello, oltre la macabra e famigerata scritta «Arbeit macht frei» (Il lavoro rende liberi), apparve loro l’inferno sulla terra. E tutti i popoli del mondo videro per la prima volta quell’abimonio che era successo in quel luiogo, conobbe lo “sterminio” in tutta la sua realtà. Il Giorno della Memoria non è una ricorrenza collettiva per una solidarietà ormai vecchia ed inutile. È invece il doveroso atto di riconoscimento di quella tragica storia di migliaia di disgraziati innocenti. Una cosa è certa, chiunque oggi varchi quell’orrendo concello stenterà a credere la quantità e la qualità del male di cui è capace l’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, come ci dice la religione cattolica. Peccato non ci sappia dire a immagine e somiglianza di chi furono creati quegli schifosi animali che ebbero il coraggio di concepire e mettere in opera una cosa di quel genere.
Per campo di concentramento di Auschwitz (in tedesco Konzentrationslager Auschwitz o anche KL Auschwitz) si intende il vasto complesso di campi di concentramento e di lavoro che formarono un sistema concentrazionario situato nelle vicinanze di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), città della Polonia meridionale. Oltre al campo originario, denominato Auschwitz I, durante il periodo dell'Olocausto, nacquero diversi altri campi del complesso, tra cui il famoso campo di sterminio di Birkenau (Auschwitz II), situato a Birkenau (in polacco Brzezinka), il campo di lavoro di Monowitz (Auschwitz III), situato a Monowitz, (in polacco Monowice), e altri 45 sotto-campi costruiti durante l'occupazione tedesca della Polonia in cui i deportati venivano utilizzati appositamente per lavorare nelle diverse industrie tedesche costruite nei dintorni.

 

Ma forse tutto questo non è davvero servito a niente, il massacro sistematico di quegli uomini, donne, bambini e vecchi inermi non è servito proprio a niente, io non credo che l’uomo possa imparare a vivere senza ammazzare come ha detto Guccini, e che il vento mai si fermerà.
Sembra uno scherzo, ma l’elenco riportato sotto non lo è affatto, è il freddo elenco delle guerre combattute dopo la seconda guerra mondiale:
1945-1989
Guerra civile greca giugno 1946 – 16 ottobre 1949
Guerra d'Indocina 19 dicembre 1946 – 1º agosto 1954
Prima guerra arabo-israeliana novembre 1947 – marzo 1949
Guerra civile costaricana marzo - aprile 1948
Guerra di Corea 25 giugno 1950 – 29 luglio 1953
Guerra d'Algeria 1º novembre 1954 – 19 marzo 1962
Guerra del Canale di Suez ottobre 1956 – marzo 1957
Guerra coloniale portoghese 1961 - 1975
Guerra di indipendenza eritrea 1º settembre 1961 - 29 maggio 1991
Guerra sino-indiana 10 ottobre – 21 novembre 1962
Guerra delle sabbie ottobre 1963
Guerra del Vietnam 1964 – 1975
Guerra di indipendenza della Namibia 1966 -1989
Guerra dei sei giorni 5 giugno – 10 giugno 1967
Guerra d'attrito giugno 1968 – 7 agosto 1970
Guerra del calcio 14 luglio – 18 luglio 1969
Guerra di liberazione bengalese 26 marzo – 16 dicembre 1971
Guerra del Kippur 6 ottobre – 24 ottobre 1973
Guerra civile cambogiana 1970 – 17 aprile 1975
Guerra dell'Ogaden 1977 – 1978
Guerra libico-ciadiana 1978 - 1987
Guerra ugandese-tanzaniana 1978 – 1979
Guerra del Libano (1978) 14 marzo – 21 marzo 1978
Guerra cambogiana-vietnamita 25 dicembre 1978 – dicembre 1989
Guerra sino-vietnamita 17 febbraio – 16 marzo 1979
Invasione sovietica dell'Afghanistan 24 dicembre 1979 – 2 febbraio 1989
Guerra Iran-Iraq 22 settembre 1980 – 20 agosto 1988
Guerra delle Falkland 2 aprile – 14 giugno 1982
Guerra del Libano (1982) 1982
Conflitto del Libano meridionale (1982-2000) 1982 – 2000
Intervento americano a Grenada 1983
Guerra delle Toyota 16 dicembre 1986 – 11 settembre 1987
Prima intifada 1987 – 1993
Guerra del Nagorno-Karabakh 20 febbraio 1988 – 16 maggio 1994
Guerra di Panama 1989

1990-2000
Prima guerra del Golfo 2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991
Guerra civile somala 26 gennaio 1991 - in corso
Guerra civile georgiana 1991 – 1993
Guerra d'indipendenza croata 1991 – 1995
Guerre jugoslave 1991 – 1995
Prima guerra in Ossezia del Sud 5 gennaio 1991 – 24 giugno 1992
Guerra dei dieci giorni 27 giugno – 6 luglio 1991
Guerra di Transnistria 21 marzo – 21 luglio 1992
Guerra Georgia-Abcasia 1992 – 1993
Guerra civile in Tagikistan 1992 – 1997
Guerra civile afghana 1992 – 1996
Guerra in Bosnia 1º marzo 1992 – 14 dicembre 1995
Genocidio del Ruanda 6 aprile - luglio 1994
Guerra croato-musulmana in Bosnia ed Erzegovina 19 giugno – 23 febbraio 1994
Prima guerra cecena 11 dicembre 1994 – 31 agosto 2004
Guerra del Kosovo 22 aprile 1996 - 10 giugno 1999 Operazione Allied Force 24 marzo - 10 giugno 1999

Prima guerra del Congo novembre 1996 – maggio 1997
Guerra Civile Albanese 1997 – 1998
Seconda guerra del Congo 1º agosto 1998 – luglio 2003
Seconda guerra cecena 26 agosto 1999 – 2009
Conflitto dell'Ituri 1999 – 2007

2000-2010
Seconda intifada 28 settembre 2000 - 8 febbraio 2005
Guerra al terrorismo 2001 -
Guerra in Afghanistan 7 ottobre 2001 - in corso
Insurrezione islamica nel Maghreb 2002 - in corso
Seconda guerra del Golfo 20 marzo 2003 – 18 dicembre 2011
Conflitto del Darfur 2003 - in corso
Guerra nel Pakistan nord-occidentale 16 marzo 2004 - in corso
Ribellione Huthi in Yemen 18 giugno 2004 - in corso
Conflitto del Kivu 2004 – in corso
Conflitto israelo-libanese 12 luglio – 14 agosto 2006
Guerra messicana della droga 2006 - in corso
Seconda guerra in Ossezia del Sud 7 agosto – 16 agosto 2008
Insurrezione di Boko Haram in Nigeria 26 luglio 2009 – in corso

2010-oggi
Prima guerra civile libica 17 febbraio 2011 - 20 ottobre 2011
Intervento militare in Libia nel 2011 19 marzo 2011 - 31 ottobre 2011
Guerra civile siriana 15 marzo 2011 - in corso
Guerra in Mali 16 gennaio 2012 - in corso
Guerra civile nella Repubblica Centrafricana 10 dicembre 2012 - in corso
Sconfinamento della guerra civile siriana in Iraq 4 marzo 2013 - in corso
Guerra civile in Sudan del Sud 15 dicembre 2013 - in corso
Guerra dell'Ucraina orientale del 2014 6 aprile 2014- in corso
Seconda guerra civile in Libia 16 maggio 2014 - in corso
Operazione Margine di protezione 8 luglio 2014 - 26 agosto 2014
Intervento militare contro lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante in Iraq e Siria 8 agosto 2014 - in corso.

Naturalmente questo è solo l’elenco delle guerre e non tiene conto delle vittime delle numerose dittature che hanno operato e ancora operano in molte parti del mondo.
Chissà se quell’entità che molti dicono essere il creatore del mondo ha visto o si è accorto delle porcherie che commettono le creature da lui create. Voi che ne dite?

 

 
Mercoledi 27 Gennaio 2016

Talkin' 9749 - tarantulalips

Le tre canzoni nel cd della colonna sonora sono 4 e sono: "Down in the flood", "Cold irons bound", "Dixie"  e "Diamond Joe".
la canzone in questione è gia tagliata dal film su you tube:
https://youtu.be/gUYieuHEvUM
Ma ci sono di mezzo i dialoghi e inoltre è di molto ridotta.
Coi programmini si fa poco...

Altre canzoni non incluse nella colonna sonora sono presenti on-line come "I'll remember you" (questa è intera e non tagliata, quindi i programmini qui servono):
https://youtu.be/gryqLp-ZsDY

Poi c'e "Standing in the doorway" che non è inclusa ne nella colonna sonora ne nel film, ma(su you tube) vi è tutta la scena tagliata dal film (anche qui i programmini servono):

https://youtu.be/uaAmQ1Se1VU

Poi c'è la bella versione di "Blowin' in the wind" inserita nel cd in una limited edition non più disponibile.

Ho scritto per sapere se qualcuno aveva per caso il file in qualche modo...
L'originale per me non vale un gran che... ma il live rende
Questa è la più vicina alla versione del film:

https://youtu.be/lXWsdIoXtQU

Grazie comunque.


Spero che qualcuno abbia quanto da te richiesto e che ci contatti per mandarci il relativo MP3 che poi provvederò ad inviartelo. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
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Talkin' 9748 - gerardomirarchi

Cari amici di MF , sono di nuovo Gerry. Recentemente ho ricomprato "Bringing it all back home" e volevo riproporvi un quesito che, per molti, sarà banale. Qualcuno mi sa spiegare perchè Bob ride all'inizio di "Bob Dylan's 115 th dream?". Io una mia teoria ce l'ho. Secondo me Bob voleva ridere di se stesso vecchia maniera in versione acustica, per presentarsi nella nuova versione elettrica. Può andare come teoria?

 

No Gerry non è stato per quello. La canzone comincia con Dylan che inizia suonando da solo perchè il resto della band manca l’ingresso, prima di scoppiare a ridere e ricominciare da capo; questo momento è stato mantenuto sulla registrazione finale. Bruce Langhorne ricorda in "No Direction Home":
[Dylan] ha cominciato a suonare da solo in un primo momento e poi è scoppiato a ridere vedendo le nostre facce stupite perchè avevamo mancato di entrare a suonare. Ci siamo messi tutti a ridere e poi, dopo qualche secondo, lui ha iniziato di nuovo e ognuno di noi è entrato correttamente.
Questa è la ragione di quella risata. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Martedi 26 Gennaio 2016

Talkin' 9747 - miscio.tux

Best Compliments,
Mr. Tambourine, risposta esatta. Vinci una mia elucubrazione. Richiamo il passaggio incriminato con la seconda linea “ipotetica” della canzone di Dylan:

Well a childish dream is a deathless need
And a noble truth is a sacred creed (dream)

A suo tempo i commentatori avevano appurato che “a childish dream is a deathless need” proviene dalla prima linea della strofa XXIV di “A Vision of Poesy” di Henry Timrod,( http://www.poetryfoundation.org/poem/178782 ) e si dà una scorsa alla
strofa XXIII e XXIV del poema si nota che la seconda frase questa volta non è copiata ma probabilmente interpolata con termini lì presenti, perché “noble” e “truth” li troviamo in XXIII e “creed” in XXIV. Questa almeno è l'ipotesi che mi sentirei di fare. E' vero che, come dice Carrera, fino a prova contraria bisogna attenersi alla versione ufficiale di bobdylan.com, ma anche l'ascolto non permette di risolvere l'ambiguità creed/dream.

Accettando questa ipotesi, si può sciogliere il dubbio che ho avuto anch'io, come te, e cioè se sia Berrigan che cita Dylan o viceversa, cosa che la semplice cronologia (come hai evidenziato) non consente del tutto di appurare. Penso che sia assai improbabile che Berrigan abbia costruito la frase partendo da Timrod, e che poi Dylan se ne sia accorto e abbia pensato di usare in maniera sistematica lo stesso poema di Timrod citato (eventualmente) da Berrigan. Tanto più che mentre Timrod
appartiene ad un periodo storico di riferimento della poetica dylaniana, non mi risulta che sia lo stesso per Berrigan.
Inoltre quest'ultimo ammette espressamente di essere stato influenzato da Dylan (il che non è strano visto che rispetto a Dylan è un poeta minore, espressione ingiusta e sgradevole quanto si vuole, ma che rende l'idea). Ecco cosa dice:

[Ho passato un sacco di tempo con tutta la musica di Dylan, e sono sempre stato appassionato ai Basement Tapes come modelli di songwriting e del processo decisionale poetico e dell'assurdo. Le mie canzoni tendono ad avere testi più frammentati. Se non altro, il mio approccio alla scrittura è coerente tra testi e poesie e prose, fino a quando le varie esigenze dei singoli generi non si manifestano. E la performance stessa ha le proprie esigenze. A volte mi piace cambiare un po' le mie poesie durante la lettura ad alta voce, perché dover fare questo tipo di decisioni è stato parte del processo originale di costruzione, e ricrearlo dà energia alla performance. Suonare strumenti offre anche una sfida fisica, che ha fatto si che la lettura della poesia sembrasse molto più facile, e mi ha fatto cercare consapevolmente forme di lettura più dinamiche. [..] C'è stato un periodo in cui adattavo poesie alla musica, ma alla fine la creazione di una struttura di testo che si adattasse (fin dall'inizio) alla struttura musicale sembra essere il modo più pratico per esplorare le possibilità di entrambe.]
( http://theconversant.org/?p=7385 )

Fin qui niente di strano, si dirà, un altro influenzato dalla musica di Dylan, sono talmente tanti...
Senonché Edmund non è uno qualunque, ma discende da una dinastia di poeti, dato che non solo suo padre, Ted Berrigan (1934 -1983) e sua madre Alice Notley, ma anche il fratello Anselm e il suo patrigno Douglas Oliver (il padre muore quando lui ha 8 anni) ….. sono anch'essi poeti.
Ora chiunque leggesse queste righe potrebbe a ben diritto chiedersi se non si tratti di un inutile accavillarsi su mezze parole, che in fin dei conti lascia il tempo che trova. Io penso di no, e che Edmund Berrigan abbia intravisto un legame più profondo con quello che sta facendo Dylan, forse persino avvicinandolo fantasmaticamente alle sue figure paterne. Infatti, lo stesso titolo della poesia (“Il lavoro di Dough”) potrebbe essere un ricordo del patrigno (Douglas), mentre il padre (Ted)
potrebbe essere richiamato per via più indiretta. Anche se ci vorrebbe un esperto di letteratura americana contemporanea, tento un abbozzo di traduzione:

Il Lavoro di Doug

Il ragazzo giallo beve da scomparti spuntati nel casco automatico
Non ho una mente per la matematica, dice.
Io sono una delle circa tre persone al mondo
Che capiscono il suo libro
Una nobile verità è un sacro credo
La cui sanguinante matassa striscia su un foglio,
sbuca fuori come un immaginario relitto terreno
si gode il paesaggio e si asciuga al sole.
Non mi piace questa disposizione.
Abbiamo bisogno di qualche corpo.

Non sono in grado di dire cosa significhi, ma una cosa che si nota è che questo testo potrebbe essere un assemblaggio di frammenti; Yellow Kid è anche un personaggio dei fumetti e oltre alla frase di Dylan, anch'essa assemblata, viene citata la celebre vanteria dell'astronomo Eddington,che diceva di essere una delle sole tre persone al mondo che capivano la relatività di Einstein e aggiungeva di non conoscere la terza. Il finale poi potrebbe essere messo in relazione a quanto
riportato nell'intervista di Berrigan, vale a dire che la poesia è soprattutto voce, “forma di vita”, ha bisogno di qualche-corpo/qualcuno (some body/somebody) per poter esistere. Ciò si conforma alla concezione instancabile della performance dal vivo da parte di Dylan e fa si che il “creed” percepito conti più del “dream” scritto.
Tuttavia la cosa più importante da evidenziare, e che secondo me ha fatto si che Edmund Berrigan citasse Dylan , (oltre naturalmente al fatto che ne è un ammiratore), è che si è accorto come Dylan utilizzi sempre più nella sua composizione il metodo del “cut-up”. Questo metodo era stato utilizzato da Ted Berrigan, il padre di Edmund,in maniera sistematica nei suoi “Sonnets”. In tal senso, l'associazione tra Dylan e il padre deve essere stata automatica per Edmund Berrigan. Questa
faccenda del cut-up andrebbe approfondita, ma adesso mi sono dilungato anche troppo, per cui,... alla prossima!
Ciao, Miscio.

Grazie per le interessantissime osservazioni che tutto sommato potrebbero anche essere la verità. Spieghiamo cos'è la tecnica del cut-up per coloro che non l'hanno mai sentita nominare. Il cut-up è una tecnica letteraria stilistica che consiste nel tagliare fisicamente un testo scritto, lasciando intatte solo parole o frasi, mischiandone in seguito i vari frammenti e ricomponendo così un nuovo testo che, senza filo logico e senza seguire la corretta sintassi, mantiene pur sempre un senso logico anche se a volte incomprensibile.
La tecnica era già stata utilizzata nel dadaismo (Tristan Tzara), ma fu largamente utilizzata a partire dagli anni sessanta dallo scrittore statunitense William Burroughs, che la elaborò insieme al pittore Brion Gysin. E' una tecnica che è stata largamente usata nel mondo musicale per i testi da migliaia di artisti e non solo dal Nostro. Si può anche inventarla, basta mettere insieme una serie di frasi e cantarle con una melodia orecchiabile e quello che è il lavoro di pochi momenti potrebbe anche diventare una canzone cult. Facciamo un esempio pratico con la canzone impossibile da capire per antonomasia:

Alice guarda i gatti
e i gatti guardano nel sole
mentre il mondo sta girando senza fretta.

Irene al quarto piano è li tranquilla
che si guarda nello specchio
e accende un'altra sigaretta.
E Lilì Marlen, bella più che mai,
sorride e non ti dice la sua età,
ma tutto questo Alice non lo sa.

Ora cambiamo le parole sostituendole con altre che non hanno un senso logico proprio come quelle scritte da Francesco:

Alice sgrida i gatti
e i gatti guardano la luna 
mentre il sole fuma un’altra sigaretta

Irene mette il rimmel sulle labbra
Mentre gioca col gattino
Poi ti guarda senza fretta.
Ma Lilì Marlen, non la vedrai mai
e il tram per la caserma arriverà
ma Alice non si volta e se ne va. 

Inoltre bisogna anche sottolineare che la maggior parte degli artisti cambiano sempre qualche parola nei testi delle loro canzoni durante le esibizioni dal vivo, proprio per sottolineare la differenza col disco, quindi la variazione dream/creed ci può stare benissimo. Per Dylan cambiare ed inventare nuove strofe è diventata una consuetudine da molti anni e nessuno più si meraviglia, anche se cantasse "Like a rolling stone" con un testo completamente nuovo. A questo punto della sua carriera può permettersi qualunque cosa e credo che si diverta a fare queste stranezze. Fare un disco con canzoni di Sinatra e portarle sul palco è certamente una cosa che nessun altro artista potrebbe permettersi di fare. A novembre sono andato al Teatro degli Arcimboldi per il concerto e l'ho recensito parlandone bene, perchè, al di là delle opinioni personali, lo spettacolo era ben costruito e ben eseguito. Poi se il Dylan/Sinatra piaccia o meno è un altro discorso che interessa personalmente ognuno di noi, e ognuno di noi ha le sue opinioni e le sue preferenze. Tutto questo a Dylan non interessa, è diventato talmente leggendario che potrebbe permettersi di andare sul palco a leggere l'elenco telefonico degli abbonati di New York. Sarebbe una cosa inaudita, ma certamente tutto il mondo ne parlerebbe, e son sicuro che troverebbe anche un sacco di critici, giornalisti e die-hard fans che si schiererebbero dalla sua parte.

Tweedle Dee & Tweedle Dum" è una canzone pubblicata nel 2001 sull'album "Love & Theft", album che fece parecchio scalpore, leggete in proposito cosa scrisse Paolo Vites: http://www.maggiesfarm.eu/comewriterssss/loveandtheft.htm

ma la vera bomba per plagiarismo scoppiò con l'uscita di "Modern Times" quando Scott Warmuth fu il primo ad accorgersi che alcuni versi di “Modern Times” erano stati ricavati dalle poesie di un poeta americano dell’Ottocento di nome Henry Timrod. Lo scandalo esplode quando la notizia arriva sul “New York Times” con un articolo di Motoko Rich del 14 settembre 2006: “Who’s This Guy Dylan Who’s Borrowing Lines From Henry Timrod?” [Ma chi è questo Dylan che prende a prestito versi da Henry Timrod?]

Ecco cosa scrisse in proposito Alessandro Carrera:
http://www.maggiesfarm.eu/bobdylanehenrytimrod.html

e poi Michele Murino sempre sull'argomento:

http://www.maggiesfarm.eu/dottimediciesapienti.html
http://www.maggiesfarm.eu/comewriterssss/ilcasodelgiorno.htm

Oggi queste cose fanno sorridere ma allora scatenarono un vero putiferio e Dylan come al solito stette ad assisterte a tutta la buriana senza scomporsi, anzi, chissà le risate che si sarà fatto! Ti ringrazio ancora perchè il tuo indovinello ci ha dato occasione di riparlare di argomenti che forse avevamo dimenticato! Alla prossima, live long and propsper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Lunedi 25 Gennaio 2016

Talkin' 9746 - uguroral

Hello italian Bob Dylan Fans , I have a post for you , Hope You Like
(Ciao Bob Dylan italiano Fans, ho un post per voi, spero vi piaccia)

http://www.needsomefun.net/dogs-run-free-bob-dylan-dogs-photo-gallery/

Thanks a lot Ugur, appreciated! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9745 - nv.nico

Oggetto: Risposta a tarantulalips

Buondì amici della Fattoria,
Volevo rispondere a Tarantulalips: se non sbaglio, è stata pubblicata una versione integrale della colonna sonora di quel film, comprendente, fra le altre, tre versioni inedite di canzoni suonate da Bob e la sua Band, quindi esplora un po' iTunes o Amazon... Inoltre, sul meraviglioso sito DylanTube trovi tutto il film integrale in inglese e con l'aiuto di qualche programmino e un po' di pazienza nel taglia/incolla puoi ricavarti la traccia! ;)
Saluti a tutti,
Nicolò "Nightingale" Villani

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Talkin' 9744 - gerardomirarchi

Cari amici di MF, Mr Tambourine Man e tutti, sono di nuovo Gerry , come va?
So che questo blog non è né "Chi l'ha visto?", né una riedizione moderna del "Dove Sei" di Portobello con Enzo Tortora.
Se possibile mi piacerebbe avere notizie di un certo Luca di Bergamo con cui avevo visto il concerto di Bob Dylan all'allora PalaTrussardi credo fisse il 29 giugno del 1993 o giù di lì. Lo avevamo visto insieme perché entrambi abbiamo difficoltà di movimento ( a meno di miracoli sempre possibili). Credo fosse il tour di "Good as i been to you". Così, solo per curiosità, niente di che. Tra l'altro ho visto che è tornato attivo anche maggiesfarm.it. Immagino che qualcuno si sia occupato di rinnovare i diritti o qualcosa del genere, Un caro saluto.

Ciao Gerry, speriamo che il tuo amico Luce di Bergamo segua ancora la Fattoria e si metta in contatto con noi in modo che io possa farti avere il suo indirizzo e-mail per contattarlo direttamente. Credo che a rinnovare il dominio di maggiesfarm.it sia stato Michele stesso perchè ho visto che sono state sistemate alcune foto cose che non erano visibili da molto tempo perchè probabilmente i links si erano deteriorati, naturalmente penso questo perchè i codici d'accesso al server di Aruba li ha solo lui, Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Sabato 23 Gennaio 2016

Talkin' 9743 - miscio.tux

Caro Mr. Tambourine,
per far tornare tutti di buon umore propongo un indovinello: la seguente è una poesia di Edmund Berrigan contenuta nella raccolta “Glad Stone Children” del 2008, come si può facilmente controllare con Google Books.

Qualcuno riesce a scoprire da dove proviene la frase evidenziata in giallo? Nei prossimi giorni, se nessuno risolve l'enigma, invierò la soluzione (come nelle parole crociate) corredata da ipotesi esplicative.
Ciao, Miscio.

Ciao Miscio, ottima la tua idea di passare a cose più leggere. A mio avviso la frase si trova nell'ultima strofa della canzone di Bob Dylan "Tweedle Dee & Tweedle Dum" pubblicata nel 2001 sull'album "Love & Theft":
Well a childish dream is a deathless need
And a noble truth is a sacred dream
My pretty baby, she’s lookin’ around
She’s wearin’ a multi-thousand dollar gown


Ma la frase dice: "
And a noble truth is a sacred dream"
invece di: "
a noble thruth is a sacred creed"

Puoi controllare qui:
http://www.bobdylan.com/us/songs/tweedle-dee-tweedle-dum

Tweedledum e Tweedledee sono due personaggi provenienti dal romanzo "Through the Looking-Glass, and What Alice Found There", un romanzo fantastico scritto nel 1871 dal matematico e scrittore inglese Charles Lutwidge Dodgson
con lo pseudonimo di Lewis Carroll, come seguito di "Alice's Adventures in Wonderland" (Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie). Il romanzo è composto dai seguenti capitoli:
Capitolo 1 - La Casa dello Specchio
Capitolo 2 - Il Giardino dei Fiori Parlanti
Capitolo 3 - Insetti allo Specchio
Capitolo 4 - Tweedledum e Tweedledee
Capitolo 5 - Lana ed Acqua
Capitolo 6 - Humpty Dumpty
Capitolo 7 - Il Leone e l'Unicorno
Capitolo 8 - «È una mia invenzione»
Capitolo 9 - Alice Regina
Capitolo 10 - Sgrulloni
Capitolo 11 - Risveglio
Capitolo 12 - Chi l'ha sognato?

La storia prende il via il 4 novembre esattamente sei mesi dopo il viaggio di Alice nel Paese delle Meraviglie. Alice, sonnecchiando su una poltrona del suo salotto, si chiede cosa mai potrà esserci dall'altra parte dello specchio: riesce ad oltrepassarlo ed a dare così una risposta alle sue domande. Dapprima trova una sorta di diario (presumibilmente del Re Rosso) che contiene un testo incomprensibile (Jabberwocky) che potrebbe significare qualcosa ma non riesce a trovare la soluzione al quesito. Fuori dalla Casa dello specchio, iniziano le frenetiche avventure della bambina: l'incontro con i fiori parlanti nel giardino, con i personaggi di una scacchiera da gioco, in particolare con la Regina Rossa che riesce a frenare la lingua della curiosa bambina, o con la Regina Bianca sul fatto della prigionia di un povero cittadino rinchiuso in prigione o che possano realmente esistere delle cose impossibili da eseguire, e da non dimenticare lo scontro del Leone e dell'Unicorno con il Re Bianco. La cosa più intrigante è che qui Alice incontra tutti i personaggi delle sue filastrocche preferite, ed ecco che il colto Humpty Dumpty (tradotto in alcune edizioni in "Unto Dunto") ed i bizzarri gemelli Tweedledum e Tweedledee prendono vita in scenette al limite dell'assurdo. La trama è perlopiù incentrata sull'obiettivo di ottenere una corona e diventare Regina, ma spostandosi molto cautamente e prudentemente stando alle basi del gioco. Dopo aver passato l'esame finale, viene preparato un lauto banchetto durante il quale, Alice si risveglia dal suo sogno. Il romanzo può essere interpretato come una sorta di romanzo di formazione, in quanto, nel corso della storia, la stessa Alice matura le proprie concezioni ed avendo meno paure in futuro.

Io ho letto tutto il capitolo 4:

http://www.alice-in-wonderland.net/resources/chapters-script/through-the-looking-glass/chapter-4/ 
ma non ho trovato quella frase.

La "Glads stone children"

è una raccolta di poesie di Edmund Berrigan pubblicata nel 2008,
ma "tweedle-dee-tweedle-dum" è stata scritta nel 2001, però molte
delle poesie della raccolta erano già state pubblicate su diversi
giornali prima del 2000, quindi Dylan potrebbe aver letto la frase
su uno di quei giornali.

 

Questo è quello che posso dirti io. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Venerdi 22 Gennaio 2016

Talkin' 9742 - gebianchi

Ciao Mr. Tambourine,
sono Enrico. Non so se ti ricordi di me, ci siamo scambiati qualche “frecciatina” tempo fa, quando misi in dubbio il valore artistico di certi imitatori dylaniani. Come avrai notato non sono certo tra i più assidui partecipanti al talkin' e se intervengo è solo perché….proprio non riesco ad evitarlo. Bene, questo è uno di quei casi. Io condivido pienamente l’impostazione secondo la quale in questo forum tutti debbano poter intervenire senza tagli e censure, ci mancherebbe. Ma tutto ha un limite. Un conto è interloquire a proposito dell’opera e della cifra stilistica del corpus dylaniano, altro è ospitare inutili e spocchiosi interventi di adolescenti (se non di età anagrafica sicuramente di materia cerebrale) che si firmano con nomi inglesi, alias e quant’altro e che discettano sul nulla. Queste pseudo disquisizioni infantili non solo risultano indigeste, noiose ed irritanti, ma squalificano un lavoro che da Napoleon in rags sino alla tua gestione, cerca sempre di fornire nuovi spunti di riflessione sul verbo dylaniano (anche quando il nostro è in letargo e lontano dai tour). A questo punto mi chiedo, visto che tu sei l’amministratore-gestore di questo sito, se non sia il caso di modificarne l’impostazione, magari inaugurando una sotto-categoria della talkin' destinata ad interventi di burloni o bimbi isterici in cerca di frammenti di visibilità. Lo dico perché il problema è più serio di quanto non sembri; queste inutili divagazioni, oltre a far perder tempo ai frequentatori di maggiesfarm, rischiano di disamorare tutti quei dylaniani (dal Prof. Carrera…a scendere) che, in cerca di disquisizioni più intelligenti, si allontaneranno giocoforza da questo sito, che rischia di diventare alla stregua di molti altri, un ricettacolo di insulti e sfottò reciproci. PS: si astenessero i diretti interessati da repliche inutili e ironicamente offensive. Non le leggerei nemmeno.
Un caro saluto, Enrico


Ciao Enrico, credo che tu abbia pienamente ragione, a volte certi tipi di intervento sono noiosi e non dicono quasi niente, l'arma migliore è sempre quella di non leggerli. Va benissimo che chi vuole possa usare un nikename, io lo faccio da quando ho cominciato a gestire il sito, quindi non vedo perchè dovrei proibire la stessa cosa ad altri, ma certamente gli argomenti di discussione dovrebbero essere maggiormente incentrati sull'attività di Bob o inerenti al suo lavoro. Poi ci può stare qualunque tipo di giudizio, ma non si dovrebbe uscire dal seminato scadendo in battibecchi personali o altre cose che poco hanno a che vedere con Dylan. Purtroppo, come in tutte le cose, ci sono momenti felici ed altri invece meno piacevoli, anzi, noiosi e scoccianti, ma anche questo fa parte dell'andazzo della vita. Avrai notato che la tua mail è numerata 9742, significa che in questi anni di presenza sul WEB la bellezza di 9742 persone hanno voluto scrivere alla Fattoria manifestando nelle maniere più diverse le loro opinioni. Se anche fra queste quasi 10.000 mail, ce ne saranno state un centinaio inutili e noiose pazienza, questo non credo che infici la validità (a parere Vostro, perchè chi giudica il lavoro fatto su questo sito da anni siete Voi) di Maggie's Farm. Ogni persona che scrive alla Fattoria sa benissimo che ciò che scrive sarà letto da molte persone, dovrebbe essere quindi cura di coloro che scrivono cercare di essere il più chiari possibili (cioè non lasciarsi andare a frasi e concetti più o meno criptici che altri non possono comprendere e che spesso fanno interrompere ed abbondonare la lettura del loro scritto) e non perdersi in analisi e dissertazioni che li possano mettere in cattiva luce agli occhi degli altri. A me è capitato, credo soltanto tre volte, di dover censurare uno scritto o una parte di esso, altre mail invece (contenenti solo insulti a me per la mia scarsa conoscenza della materia dylaniana o per il mio modo di operare con il sito) le ho solo pubblicate scrivendo un laconico "No Comment". A tutti piacerebbe che il mondo sia perfetto, ma purtroppo sappiamo che non è possibile, perciò a volte dobbiamo adeguarci e sorbirci anche qualche rottura di zebedei.Se uno scrive cose che non son capaci di destare l'interesse degli altri in fondo è peggio per lui, la figura magra la fa lui, come si dice, chi è causa del suo mal pianga se stesso. Perciò caro Enrico, quando, dopo aver letto tre righe, cominci a sentire gli attributi dondolare, abbandona subito il tutto, non perdi niente, OK? Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o) 

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Talkin' 9741 - tarantulalips

Ciao!!qualcuno sa come avere il file della versione di drifters escape presente in masked and anonymous?? Su you tube c'è il pezzo di film. .. ma la canzone integrale?? è una gran versione perché. ..
spasíbo


L'originale la trovi sull'album "John Wesley Harding", https://www.bobdylan.com/us/songs/drifters-escape ,oppure se vuoi una versione dal vivo c'è questa su youtube:

 

Backing band: Larry Campbell (guitar/pedal-steel guitar/mandolin/violin), Tony Garnier (bass), Freddie Koella (guitar), George Recile (drums)

per scaricare sia il filmato oppure soltanto l'MP3 ci sono diversi programmi. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Giovedi 21 Gennaio 2016

Talkin' 9740 - al-diesan

Oggetto: Dylan Fest 2016 California

Carissimo Tambourine, amici tutti… ho il piacere di annunciare la mia partecipazione al "Dylan Fest 2016" che si terrà il 1° maggio a Torrance, cittadina nei sobborghi di Los Angeles.
Sarà la mia prima volta in California, la decima (in assoluto) negli Stati Uniti e sarà anche la prima volta in 26 anni che il Festival ospiterà un performer internazionale!
La nota dolente è che potrò cantare solo una canzone in quell'occasione, ma conto di rifarmi in altre situazioni, in quei giorni, per fare qualcuna delle mie solite set lists.
Starò lì in zona per 11 giorni, esclusi i 2 giorni di viaggio (andata e ritorno).
Mi piacerebbe poter condividere questa esperienza con qualcuno di voi, veramente appassionato e disposto a farsi un periodo di vacanza oltre oceano, dal momento che da qui (ovvero da Cagliari) partirò da solo, salvo piacevoli imprevisti.
Qui di seguito un breve cenno sul programma di viaggio.

Partenza da Roma con volo diretto KLM (operato da Alitalia) alle 10,10 del mattino del 26 aprile; l'arrivo è previsto, ora locale alle14,15 (ci sono 9 ore di differenza di fuso orario).
Pernottamento presso una struttura da definire (anche questa a breve visto che le offerte si esauriscono presto) nel centro di Torrance, qualcosa di non costoso ma decente.
Rientro domenica 8 maggio con partenza da Los Angeles alle 16,15 locali e arrivo (il giorno dopo) a Roma alle 13,10 (anche questo volo diretto).
Il costo attuale è intorno ai 500 € per il volo, la stanza dovrebbe aggirarsi intorno ai 1000 - 1100 € da dividere in due (quindi 500 a testa o poco più).
Spero di trovare un buon compagno di viaggio tra gli appassionati della Fattoria.
So che non è la data canonica del 24 maggio, ma qualcosa mi dice che devo andare lì per festeggiare i 75 anni di Bob (anche se un po' in anticipo) ed i miei primi 40 anni di permanenza sul pianeta Dylan.

Chiunque fosse interessato può mandarmi una mail su
al-diesan@al-diesan.it
oppure, sempre come messaggio privato, sulla mia pagina Facebook
https://www.facebook.com/al.diesan

Grazie a tutti, keep the fingers crossed !!!

Al Diesan

Caro Al, un grande augurio per la tua avventura californiana e spero proprio che qualcuno dei nostri amici dylaniati possa accompagnarti. Naturalmente al ritorno mi farai un bel resoconto! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9739 - Sir Eglamore

Tamburino, eccomi, sono Sir Eglamore. Lo zio si è offeso e non vuole più parlarti. Lui ha detto che dovresti tenere a freno la lingua quando parli con gente di alto lignaggio come noi. E’ un uomo d’altri tempi con un codice d’onore che voi non potete nemmeno capire, le vostre regolette perbeniste ci fan ridere.
Oltretutto lo zio nei confronti di nonna Rosamund ha un attaccamento morboso e ora per causa tua la tiene chiusa a chiave in camera sua (camera dello zio naturalmente) e lei così non può più scrivere. Quindi non ho altra scelta che tornare a scrivere io. A dire il vero ci sarebbe anche un’altro zio, Sir Andrew Barton, ma è sempre via per lavoro, credo che ora incroci sullo stretto di Malacca, è da quelle parti che si fanno affari oggi.
Detto questo, ti comunico che anche io dissento con forza. Veniamo al punto: la tua pavida censura che sacrifica uno dei passi più alti dello scritto dello zio è inaccettabile. Sicuramente non avrai colto la dotta citazione del frate cappuccino… che alla fine tutto si risolva con una viola e un tulipano è cosa risaputa (lo pensa anche la nonna). Io non credo che l’interessata si sarebbe offesa perché eran complimenti. Anche il buon Gaber lo diceva: “un figone resta sempre un’attrazione (che va bene per sinistra e destra)”. Il fatto è che tu, diciamocelo, hai paura di una bella querela e di dover sborsare di tasca tua gli sghei. Correttezza e galanteria sono solo alibi. Che comportamento plebeo! Oltretutto con questo dimostri di non avere la minima fiducia in noi che ti seguiamo e nell'aiuto economico che sapremmo fornirti in quella malaugurata eventualità.
E comunque senza il nostro essenziale contributo al sito non so proprio come potresti tirare avanti. Bella gratitudine! Ti ho raccontato le vicende di quei mattacchioni dei folksingers, ho sfatato la bufala del veganesimo, ti ho spiegato il grande Garth (a proposito che fine ha fatto quella pagina?), ho sventato un film-truffa (che per altro piaceva moltissimo all’Ardemagni), ho contribuito ad aiutare il povero Marco Mcioffi Posta. Che altro pretendi?
E anche sul protocollo ho molto da ridire. Capisco che sia tu a decidere, ma questo non toglie che il protocollo sia sbagliato. Ti spiego il perché. Mettiamo il caso che una tua affezionata lettrice svolgesse l’attività di intrattenitrice notturna (ne conosco parecchie a cui piace Bob Dylan). Identificarla con un tamara.laprospera in grassetto quando lei aveva magari scelto come nickname Sad Eyed Lady non mi sembrerebbe un comportamento da gentiluomo. Né mi parrebbe simpatico pubblicare spurgofogne.frosinone nel caso a scriverti fosse uno spazzino abituato a seguire Maggie’s Farm dalla scrivania dell’ufficio. E se qualcuno ti scrivesse da casa dell’amante? Non penso sarebbe contento di vedere il suo nome sotto quello della sua ospite.
Che pazienza che ci vuole con te, Tamburino.


Rallegrati, la pazienza è la virtù dei forti, anch'io una volta mi lamentavo perché non avevo le scarpe belle, poi vidi un uomo senza piedi e smisi di lamentarmi. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledi 20 Gennaio 2016

Talkin' 9738 - nadir75

Ben trovato, Mr.Tamburine.
Chi scrive, spero non disturbare: Alberto della Rovere, un Tuo lettore, da Vicenza.
Anzitutto, complimenti per tutta la ricerca, la dedizione e la cura con cui ci accompagni, disvelando - Heiddeger in mente ... - i sentieri, mai interrotti, del nostro Bob.
Che ho riscontrato davvero in forma la prima sera agli Arcimboldi, a novembre.
Per chi Ti digita, il miglior suo concerto, assieme a quello di Padova, palasport, 2011. Senza dimenticare Firenze, 2009.
Dopo aver letto lo scambio odierno - felice e davvero facondo, grazie ad entrambi - con Marco, mi permetto segnalarTi la pubblicazione del Dialogo con Enrico Palandri, da me raccolto, per Edizioni Saecula, 2015.
Nel quale parliamo di tanto, dal '77 in poi - inclusi Bob, beat, Leopardi ...

  http://www.ibs.it/code/9788898291380/della-rovere-alberto/dialogo-con-enrico.html

Il volume è distribuito a livello nazionale da Libro Co. Italia, nell'ambito della collana Di storie in Storia. Nessuno testimonia per il testimone, che "coordino": serie di dialoghi umani, così mi piace qualificarli, intrapresi con lo scopo d’evitare – come scrivo nella bandella delle prime pubblicazioni - la scorciatoia dell'analisi bibliografica, risalendo, invece, alla consapevolezza storica, e non solo, dell'intervistato e al suo cammino di studi, contestualizzato nel tempo, suo come dei lettori.
Mi chiedo se possa farTi piacere leggere il testo... se fosse, potrei inviarTene copia, tramite l'editore.
Confidando non risultare "invadente", Ti saluto.
Walk in beauty, Alberto della Rovere.

Caro Alberto, grazie della segnalazione che interessa anche molti nostri lettori. Ti ho risposto privatamente inviandoti l'indirizzo al quale puoi far inviare il libro. Resto in attesa, grazie ancora, Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)il

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Talkin' 9737 -  miscio.tux

Caro Mr.Tambourine,

permettimi di dissentire. Sarà una mia idiosincrasia personale, sarà che Schopenhauer mi è simpatico come una Drosofila quando ti entra nell'occhio, ma proprio non penso che in Dylan si possano trovare più legami con lui che con Rimbaud. Nessun dubbio che il tedesco, per i suoi tempi, fosse un intelletto acuto e geniale, ma appunto, di tempo ne è passato parecchio e la polvere si accumula. Se l'importanza di S. fosse confinata alla storia del "velo di Maya" si tratterebbe veramente di un filosofo minuscolo, visto che è la storia che più o meno ci raccontano tutti i mistici, da quando l'uomo ha iniziato a parlare, e tanto varrebbe tornare alle fonti e partire alla ricerca di qualche barbuto santone induista, o di qualche glabro buddista, come fecero i Beatles. S. non nega l'esistenza del mondo reale, fisico, ma lo considera come una manifestazione secondaria, (un epifenomeno) del mondo della volontà. Che legame ci sia tra i due mondi non lo sapremo mai, perché non lo sapeva neanche lui, c'è un limite alla fantasia.
Quello che sappiamo è che S. risolve il binomio kantiano di fenomeno e noumeno (cosa in sè) in fenomeno e volontà: la cosa in sè è la volontà. Ma il problema non è affatto risolto, perché se i fenomeni sono molteplici e differenziati (nel mondo degli oggetti fisici c'è la pera, il pollo, il Premier,Teresa Fuga groupie occasionale di Schopenhauer ecc.) per S. la volontà, essenza delle loro cose in sé è indifferenziata. Per esempio, se per Kant c'era una Fuga e una Fuga in sé, inconoscibile, per S. c'è soltanto la Volontà, una specie di blob indifferenziato che dall'oltremondo preme, come nei film dell'orrore, contro un muro di gomma, e noi appunto ne vediamo le orride estroflessioni, che sono i fenomeni, tra cui Miss Fuga. Come questo indifferenziato possa produrre la molteplicità dei fenomeni è un mistero. Che è come dire il mistero di tutte le cose che sono Uno come Parmenide, che l'Universo è un tutt'uno e amenità di questo genere, ma in tono da bel tenebroso, che i nostri filosofi usano in genere per sedurre le dame alla prima della Scala. Furbescamente S. , visto che aveva sottomano le Idee o Forme Platoniche, e non sapeva dove metterle, le infila nel buco che s'era creato tra il molteplice (fenomeni) e l'uno (volontà), tanto sono più generali dei primi e meno della seconda, ma il risultato fu quello di chiudere le finestre col cartone, la fiera dello spiffero.
Queste forme fondamentali erano 4 secondo S. : l'elettricità, la gravità, gli elementi chimici e le forme viventi; esse dovevano tutte essere immutabili in quanto manifestazioni fenomeniche della verità noumenica. Infatti sono mutate tutte e 4: l'elettricità è diventata la forza elettrodebole, la gravità ha curvato l'apriori kantiano, gli elementi chimici si sono dissolti in quark e le forme viventi hanno iniziato ad essere spiegate dalla chimica e dalla fisica.
Si tratta evidentemente di una sordida cospirazione degli scienziati, che preferiscono usare la grezza ragione invece delle finezze dell'intuizione, le sole a svelarci che se le calamite si attraggono è per l'insopprimibile volontà del polo sud di congiungersi col polo nord. La stessa identica volontà che porta l'uomo alla passione amorosa, tanto che per San Valentino si potrebbero inviare calamite. Al contrario di Rimbaud, che non lo desiderava, non risulta che S. avesse successo con le donne e questo è un fenomeno veramente inspiegabile, che costrinse l'infelice filosofo a sfogare l'incoercibile volontà del noumeno frequentando signorine chiacchierate.
Comunque, al Supercinema della Volontà non tutte le rappresentazioni sono col buco, alcune sono di fantascienza, come L'Antinomia dello Scarafaggio. In questa pellicola, un uomo e uno scarafaggio si guardano negli occhi cercando di determinare, dato che tutto è volontà e rappresentazione, chi dei due sia la rappresentazione dell'altro. Un duello di volontà come in Mezzogiorno di Fuoco. Il paradosso sta nel fatto che lo scarafaggio è più veloce (è arrivato prima dell'uomo nel corso dell'evoluzione ) e quindi l'uomo dovrebbe essere una sua rappresentazione, ma ora che l'uomo c'è ed è più raffinato, vede aspetti del mondo dello scarafaggio che l'insetto non poteva vedere, e che quindi non potevano esistere, mancandone la rappresentazione. Ne consegue che nemmeno lo scarafaggio può esistere senza l'uomo. Furono probabilmente paradossi di questo genere a far dire a S. che l'uomo in fondo è uno scarafaggio e a Kafka lo stesso dei commessi viaggiatori.
Va bene, dirai, possiamo continuare all'infinito con le cavolate o puntualizzare un pochino di cose serie. Giusto. Ne elenco alcune: S. era un reazionario, Dylan no; S. è un idealista trascendentale, ritiene che il mondo fisico non esista se non c'è la rappresentazione di un soggetto conoscente, Dylan no; S. crede che il mondo reale sia fittizio, che la vera realtà sia coperta dal "velo di Maya", Dylan come credente non può ammettere che il mondo degli eventi reali sia un inganno se non riducendo Dio ad un Trickster (altra cosa è ammettere che ci si possa ingannare, scambiare il vero col falso, ma questo dipende da noi); in S. il concetto stesso di volontà è un orpello ottocentesco che lascia trasparire una visione monolitica della dinamica mentale,una cristallizzazione identitaria che è l'opposto della frammentazione dell'io moderno, sostituito dalla psicologia attuale col concetto di motivazione, aperto sia all'interno, da lato della causazione psichica, vista come una molteplicità di istanze neurologiche a volte contraddittorie, sia all'esterno, dal lato dei condizionamenti sociali e ambientali; Dylan è completamente moderno, consapevole della frammentazione dell'individuo contemporaneo, e lo dimostra sia nella gestione delle sue immagini pubbliche, che nella costruzione dei suoi testi.
Poi ciascuno può pensarla come vuole,io la vedo così.
Ciao, Miscio.

Ciao Miscio, ho letto con piacevole attenzione le tue opinioni, anche se credo che ci siamo addentrati in un mondo difficile. Il primo filosofo della storia del pensiero occidentale è senz'altro Talete di Mileto (in greco antico Θαλής, traslitterato in Thalès; Mileto, 640 a.C./625 a.C. – 547 a.C. circa), dopo di lui c'è una schiera infinita di pensatori come Anassimandro, Anassimene, Senofane di Colofone, Parmenide di Elea, Zenone, Eraclito di Efeso, Anassagora, Empedocle, Pitagora, Democrito, fino ad arrivare ai tre grandi ateniesi Socrate, Platone, Aristotele ( per un elenco più dettagliato https://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_della_filosofia ). Ognuno di quelli che sono arrivati dopo Talete son partiti dalle idee del predecessore rielaborandole ed espandendole, e questa, in poche parole, è la storia della filosofia. Come dici tu, partendo dal presupposto di esserne in grado, potremmo discutere per almeno qualche centianio d'anni senza trovare un punto d'incontro. Tutto sommato meglio tornare al nostrano Bob Dylan dopo queste piacevoli divagazioni. Certamente Bob sarà meno profondo di tutte queste grandi menti, ma almeno è più masticabile, più diretto, sparandoti in faccia le emozioni come fossero uppercuts. Ogni tanto è bello e utile divagare, ma si fa una fatica bestia a seguire il pensiero di tutta questa gente che ha saputo lasciare sul mondo un segno tangibile del loro passaggio. Anche Bob, nel suo piccolo, lascerà una traccia indelebile, e fra mille anni, forse ci sarà ancora qualcuno come noi che discuterà di lui cercando di capirlo come tentiamo di fare noi. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Martedi 19 Gennaio 2016

Talkin' 9736 - danieleardemagni77

Caro mr.Tambourine e caro Marco Cioffi...al di là di qualche inutile presa per il culo nei miei confronti da parte dei soliti burloni che lascio perdere e che non spaccherei nessuna copia di nessun lavoro di Bob (perché li amo tutti anche se in modo diverso), onestamente in diversi ti hanno dato risposte piuttosto esaurienti...mi limito a dirti delle canzoni, alcune delle quali già citate in mail precedenti, che dovresti cercare di mettere nella tua lista, non reperibili sulla discografia ufficiale ma in colonne sonore o in Bootleg (sia i 12 autorizzati, sia altri):

Hard Times in New York Town
House Carpenter
Talkin' John Bich Paranoid Blues
Who Killed Davey Moore?
If Not for You (dal Bootleg series 1-2-3 con George Harrison alla chitarra)
Seven Days
Angelina
Foot Of Pride
When the Night Comes Falling From The Sky ( versione alternativa tratta dal BS 1-2-3 a mio avviso nettamente superiore di quella apparsa su Empire)
Series of Dreams
Percy's Song
Abandoned Love
Caribbean Wind

Poi se ti va prova a cercare certe versioni alternative molto belle anche qui reperibili su dei Bootleg:
God Know
Born In Time
Most Of The Time
Can't Wait (soprattutto la versione presente sul 3° cd del BS vol.8 deluxe edition)
Someday Baby (sempre BS vol.8)
Red River Shore
Dreamin' of You
Ain't Talkin'

Poi quelle reperibili in qualche colonna sonora, raccolta o anch'essa in qualche BS (anche live)
Huck's Tune
Tell Ol' Bill
'Cross The Green Mountain
Return to Me
Waiting for You
Things Have Changed (interessanti anche le varie versioni live di questa)
Miss The Mississippi
Dixie (Masked and Anonymous)
Diamond Joe (Masked and Anonymous)
Down in the Flood (Masked and Anonymous)
SomebodyTouched Me
Wade In The Water
Handsome Molly
Grand Coulee Dam (queste ultime quattro uscite su una raccolta giapponese del 2000 intitolata Bob Dylan Live 1961-2000/ Thirty-nine years of great Performances e difficile da trovare in giro).
...e sappi che certe canzoni "scartate" in quel periodo o versioni alternative finite poi su dei Boolteg, non vuol dire siano inferiori a certe canzoni o versioni finite sulla discografia ufficiale.
Ciao e a presto.

Daniele Ardemagni "Ardez"

Grazie per linteressantissima lista, son sicuro che Marco ne farà tesoro, e non ti crucciare per i burloni, questo misero modo tengon l'anime triste di coloro che vivon sanza infamia e sanza lodo, non sapendo cosa dire di se stessi sparlano degli altri, proprio come i politici. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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LICENSE TO KILL - St. Jakob Stadium, Basel, Switzerland, June 2, 1984

 

Colin Allen (drums)
Ian McLagan (keyboards)
Greg Sutton (bass)
Mick Taylor (guitar)

 

 
Lunedi 18 Gennaio 2016

Talkin' 9735 - mcioffi.posta

Carissimi tutti,
grazie per le perle dei Bootlegs, grazie davvero. Ho cominciato solo ora a colmare le lacune dylaniane, ma sono a buon punto; del resto quando pochi anni fa ho deciso di recuperare tutti i dischi del "nostro", sicuramente sbagliando, mi sono rivolto - per cominciare - ai dischi non bootleg.
Poi è arrivato Tempest e oltre non potevo andare (che Dylan - Sinatra non mi avrà mai); ho deciso allora di recuperare il Dylan dei bootlegs...ed eccomi qui. Grazie soprattutto a "Sir Anthony McIntosh", o come si chiama, suo fratello cacciatore di draghi e sua cognata Monna Lisa. Chiedo venia: non sono "il povero Marco" ma il Marco miserabile che neanche Victor Hugo...
E' vero, ne "Il mondo come volontà e rappresentazione" Schopenhauer descrive in modo illuminante il BISOGNO METAFISICO DELL'UOMO; ma è ancor più vero che, nelle svariate appendici, a pagina 1512 della sesta edizione dell'opera, più o meno fra le righe, viene approfondito il tema del bisogno dylaniano dell'uomo...tema ancor più profondo, irrisolto e irrisolvibile.
Ma torniamo a noi...
Sì, ci sono arrivato tardi...e solo grazie a De Gregori. Le sue traduzioni, buone e meno buone, hanno toccato anche canzoni non comprese nei miei "trentatre" dischi di Dylan. Ho deciso di recuperare; ma sono povero (miserabile) e la pirateria é un reato e io ho smesso di delinquere da almeno 3 minuti. Ho chiesto quindi aiuto all'istituzione Maggie's Farm per la mia playlist.
Ogni tanto, lo confesso, ascolto Leonard Cohen...ho tutta la sua opera e - mi fulminerete - penso che Dylan e Cohen si equivalgono, che siano i più grandi in assoluto...dopo De André e Brassens, che sono i miei preferiti.
Non sono un seguace di Dylan della prima ora (anche perché sono nato nel 1980), e se ho "solo" i dischi "ufficiali" é perché negli ultimi 20 anni ho ascoltato più il grandissimo Piero Ciampi che Dylan.
Cercherò di recuperare, ve lo prometto. Vogliate accogliermi nella vostra comunità come io accoglierei voi.

Un giorno vi chiederò cosa ne pensate de La Domenica delle Salme; se credete anche voi che Guccini abbia provato a rispondere con la sua "voce potente" di Nostra Signora dell'Ipocrisia; se anche voi sospettate che anche Cohen abbia sentito l'oppressione della "grande normalizzazione" post caduta del muro di Berlino e che abbia espresso le sue angosce con The Future (album e canzone)...e vi chiederò come abbia risposto Dylan a tutto questo...
Ma non vorrei mettere troppa carne al fuoco.
Viva Max Manfredi e viva Vinicio Capossela.

Il vecchio Dylan mi perdonerà...in fondo non gli interessa più di tanto di tutti noi.

Il povero Marco, alla terza bottiglia, con l'aiuto di Anna di Francia (Lolli).


Caro Marco, sono felice che dopo molte altre esperienze tu ti sia avvicinato al mondo dylaniano ed indirettamente alla sua personale filosofia di vita (partendo dal fatto che "filosofia", in greco antico, è una parola che deriva dalla fusione di altre due che significano "amare" e "sapienza", quindi, in parole povere, "amore per la conoscenza o per la sapienza"). La filosofia si pone domande e riflette sul mondo e sull'uomo, indaga sul senso dell'essere e dell'esistenza umana, tenta di definire la natura e analizza le possibilità e i limiti della conoscenza. Potremmo dire che tutti noi, proprio come Dylan, nel nostro piccolo pezzo di spazio che la vita ci permette di occupare, siamo dei piccoli filosofi che ci poniamo domande e che non sempre troviamo risposte soddisfacenti. Di conseguenza la filosofia è una cosa che giocoforza fa parte di noi stessi: come diceva Aristotele «Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui»
(Aristotele, Protreptico o Esortazione alla filosofia).

E' bello che tu ti sia sentito di dever ringraziare coloro che, in un modo o nell'altro, ti hanno dato una sincera mano consigliandoti perchè tu riesca ad ottenere un risultato soddisfacente dai tuoi desiderata. Come hai potuto constatare, alcuni amici hanno risposto al tuo appello, Lady Rosamund, il fratello di lei Sir Walter Clifford (tutti e due nonni di quel Sir Eglamore che non vuole più parlare con me, un vero peccato, pazienza!), poi Francesco Alunni e Simone cncs.

Credo che tu abbia fatto la tua scelta dopo esserti fermato a Tempest ed aver rifiutato "Shadows In The Night", certamente avrai capito che il Dylan con la sindrome Sinatriana è un artista che non vuole dire assolutamente niente con quel disco, vuole fare semplicemente un omaggio, indipendentemente dal valore artistico, ad un cantante che probabilmente ha imparato ad ascoltare ed amare da piccolo. Però. fino a "Tempest" il vecchio Bob ha sempre cercato di comunicarci i suoi sentimenti, a volte con rabbia ed a volte con rassegnazione, conseguenze dirette dei suoi stati d'animo nei diversi periodi durante i quali la sua fortissima personalità si è evoluta. Bene hai fatto a citare  "Il mondo come volontà e rappresentazione", l'opera più famosa di Schopenhauer, pubblicata nel 1819, nella quale il filosofo tedesco apre una visione assai originale di come il mondo deve essere “rappresentato” e "discusso" rispettando il “principio della ragion sufficiente” (il mondo fenomenico) e l’idea platonica (od “oggetto dell’arte”, ovvero l’estetica); il mondo inteso come “oggettivizzazione della volontà” e della “affermazione e negazione della volontà” (cioè, l’etica).
L'uomo, questa forza cieca della conoscenza, che mira solo al proprio perpetuarsi, è il motivo principale della tragicità dell’esistenza umana: bisogni, desideri, ideali che ci muovono non sono che maschere con cui la verità ci nasconde il suo vero volto. La sofferenza e il dolore umano dipendono dai nostri impulsi insoddisfatti, e il mondo in cui viviamo non è “il migliore tra quelli possibili” perché la Storia non è progresso ma ripetizione ciclica del nostro disagio esistenziale, come ben descrisse anche il nostro Giacomo Leopardi che fu ammirato ed elogiato dal pensatore tedesco. Secondo Schopenhauer, che prende spunto dalla filosofia platonica, la volontà si oggettiva nel mondo attraverso le “idee”, delle quali l’arte è “diretta contemplazione”, permettendoci così di liberarci dalle costrizioni della volontà.
La filosofia di Schopenhauer è intrisa di storiografia, anzi, ne è un elemento fondamentale. Schopenhauer viaggia molto fin dalla sua giovinezza, compiendo numerosi viaggi in diverse parti del mondo. Questi viaggi e le cose viste ed assimilate determineranno tutta la sua visione della vita e le sue esperienze di viaggio influenzeranno tutta la sua filosofia. Schopenhauer espone un pensiero critico verso l'alta borghesia. Critica tutte le attività collegate ed essa. La sua è una visione pessimistica. Il pessimismo di Schopenhauer deriva essenzialmente dalla consapevolezza dell'impotenza. Schopenhauer crede che l'uomo sia impotente davanti alla "sconcertante" potenza della natura. Secondo Schopenhauer l'uomo non può intervenire nei confronti del fluire del tempo.
Fondamentalmente Schopenhauer è convinto che gli uomini siano "ignoranti". Con ciò vuol dire che l'uomo non conosce il mondo. Schopenhauer pensa che il mondo non sia così com'è. Il mondo non è così come lo si vede. Per lui l'uomo non vede realmente il mondo. Questo significa che l'uomo, per Schopenhauer, vede il mondo come lo desidera. Non vede il mondo come realmente è. Nella sua filosofia Schopenhauer spiega questo concetto. Il mondo si può rappresentare sotto due forme. La prima è la forma intellettuale, scientifica. La seconda è la forma della volontà.
Il "vero" mondo è nascosto agli occhi dell'uomo. Il mondo vero si trova proprio dietro un velo. Questo velo è appunto il "velo di maya" (simbolo dell’illusorietà della realtà che ci circonda), termine inventato proprio da Schopenauer. Nella lingua sànscrita il termine "māyā" esprime ad un tempo le idee di produzione, arte, magia, illusione.Dunque di qualcosa o di un insieme che viene prodotto naturalmente, o mediante procedimento artistico o magico, e che comunque mantiene sempre in sé una natura essenzialmente illusoria, ma, si badi bene, non per questo irreale. Schopenhauer afferma che la vita è un sogno. La realtà invece si nasconde sotto il velo di maya.
Per Schopenhauer il velo di maya rappresenta ciò che nasconde la realtà delle cose. Schopenhauer afferma che bisogna strappare via questo velo. Solo in questo modo l'uomo potrà conoscere il mondo. Il velo va strappato tramite le tre vie di redenzione dal dolore. Si tratta delle tre strade che possono sconfiggere il dolore e l'ignoranza dell'uomo. Esse sono l'arte, la pietà e l'ascesi. Secondo Schopenhauer la vita dell'uomo è infatti come un pendolo che oscilla tra la noia e il dolore.

In questo Dylan si avvicina molto più a Schopenhauer che a Rimbaud (che voleva arrivare alla conoscenza dell'ignoto attraverso la sregolatezza di tutti i sensi), anche Dylan grida ai quattro venti che bisogna strappare il velo che abbiamo davanti agli occhi e che ci presenta un mondo come vogliono coloro che tirano i fili degli avvenimenti. Dylan andrà oltre Schopenauer, strappando il velo e mettendo in atto una decisa ribellione allo stato delle cose, "Non lavorerò più nella Fattoria di Maggie" perchè, a suo giudizio, troppe cose sono sbagliate o non funzionano nel modo giusto nella fattoria, quindi bisogna strappare il velo di ipocrisia che la ricopre o abbandonarla al suo destino senza rimpianti.
Dylan ci ha insegnato molto e ci ha condizionato molto col suo modo di affrontare il mondo ed i suoi avvenimenti, mondo che ha descritto nelle centinaia di canzoni scritte in questi ultimi cinquant'anni. Ogni argomento è rilevato, pesato, valutato, ad ogni problema rilevato corrisponde la ricerca di una soluzione che non sempre si riesce a trovare e che a volte deve fermarsi alla rassegnazione, alla tristezza, al dolore, allo scoramento, al rimpianto ed a volte nella tragedia. Le centinaia di canzoni scritte da Bob sono come un libro di filosofia, che, argomento per argomento, trattano tutto lo scibile, naturalmente secondo la visione dylaniana.

Alla tua domanda non era facile rispondere, però ci abbiamo provato con tutta la nostra buona volontà, e da quanto hai scritto, almeno un pochino ti siamo stati di aiuto, e questo è sicuramente una soddisfazione che aggiungiamo alle tante che Maggie's Farm ci ha dato in questi anni. Scusa se mi sono dilungato un pò ma mi sembrava giusto far capire anche a chi legge questi piccoli scambi  di idee senza avere il tempo di fare ricerche approfondite sul significato delle cose che si scrivono, dei paragoni che si fanno, sul perchè si citano certi personaggi di non semplice assimilazione. In fondo tutti questi personaggi, chi in un modo e chi nell'altro, come dice Vasco, "stanno cercando di dare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l'ha". Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan - Changing of the Guards - Live 1978

 

Bob Dylan: Vocal, Guitar, Harp,
Billy Cross: Lead Guitar
Ian Wallace: Drums
Alan Pasqua: Keyboards
Rob Stoner: Bass, Vocal
Steven Soles: Acustic Guitar, Vocal
David Mansfield: Pedal Steel, Violin, Mandolin, Guitar, Dobro
Steve Douglas: Saxophone, Flute
Bobbye Hall: Percussions
Background Vocal: Helena Springs, Jo Ann Harris, Debi Dye

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David Bowie, presto, a New York, un grande concerto in suo onore           clicca qui

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De Gregori: "Né ideologia o nostalgia. Ora faccio quello che mi va"           clicca qui

 

 
Sabato 16 Gennaio 2016

Talkin' 9734 - martina.martulli

Mi chiamo Sir Walter Clifford. Sono il fratello di Lady Rosamund.
Signor Tamburino, non ne abbia a male, ma trovo disdicevole che la mia amatissima sorella si esponga pubblicamente su un sito internet. Purtroppo ciclicamente mi trovo nella condizione di doverne tutelare la reputazione. I fatti sono poco noti ma spiacevolissimi. Persino il sublime Mr. Child ne è all’oscuro, ma se crede può chiedere a Ms. Seeger and Ms. West che, a dispetto della loro giovane età, conoscono bene la questione.
Pertanto, signor Tamburino, non avendo nessuna intenzione il mio stravagante pronipote di tornare a rivolgerle la parola, debbo scrivere io.
Lei dice che lui approva senza riserve quanto scritto da Simone Cncs in merito ai consigli da fornire al povero Marco Mcioffi Posta. Lei dice che lui pensa che la cosa migliore che il povero Marco Mcioffi Posta possa fare per sanare questo suo penoso deficit sia rivolgersi direttamente al sig. Daniele Ardez Cognatodimassimobubola Ardemagni. Inoltre lei dice che lui, a prescindere da ciò, consiglia di appoggiare su un ceppo due dischi minori come Blonde On Blonde e Blood On The Tracks e fracassarli con una pietra, essendo indegni di comparire al fianco di gemme come Down In The Groove e Under The Red Sky.
Infine, un'ultima cosa: mia sorella si è giustamente lamentata del fatto che il suo nome venga accostato a quello di una sconosciuta e volgare popolana, tale Martina Martulli. Io concordo pienamente con lei non comprendendone per altro il senso. Le chiediamo pertanto di provvedere nel più breve tempo possibile alla cancellazione di tale iscrizione, eventualmente anche andando a modificare il protocollo.
Distinti ossequi.

Carissimo Sir Walter Clifford, se lei pensa di scrivermi con tutti i nomi dei suoi parenti, amici o servitori non andremo più a casa. Lei saprà certamente che a suo nipote Sir Eglamore ho già dovuto censurare una volta una mail (anche se la cosa non mi è piaciuta perchè contrasta con le mie idee), ma se sono costretto lo devo fare anche se a malincuore. Anche questa volta ho dovuto censurare una frase, e sono certo che lei ha capito perchè! Detto questo passiamo a schiarirci le idee sulle regole che governano questo sito:

1) Le regole del sito le ho fatte io e in questi anni di gestione ho constatato che funzionano perfettamente, quindi non vedo perchè dovrei apporre delle varianti al protocollo.

2) La scelta di usare un indirizzo mail di una volgare popolana, tale Martina Martulli, è stata sua, quindi, se vuole rimediare, è lei che deve cambiare. Potrei darle un suggerimento per una soluzione semplice, basta registrare una mail su uno qualunque dei provider, alice, tiscali,yahoo, gmail etc..., tanto sono tutte gratuite, proprio come ho fatto io registrando la mia mail col soprannome di "spettral" del quale sono certo che lei sappia l'origine.

3) Se suo nipote Sir Eglamore non intende più parlare con me vuol dire che col tempo me ne farò una ragione e vedrò di dormire ugualmente, altrimenti farò ricorso a dei tranquillanti.

4) In questo momento sono molto preso e non ho tempo di andare a vedere chi sono Ms. Seeger and Ms. West.

5) Non capisco perchè Marco Cioffi deva essere denominato con l'appellativo di "povero", solo perchè non conosce a memoria tutta la produzione dylaniana? Mi sembra poco valida come ragione, poi potrebbe anche essere che invece Marco sia ricchissimo di soldi e che sia un mare di saggezza in altri campi più importanti!

6) Per quanto concerne Daniele Ardez Cognatodimassimobubola Ardemagni credo che abbia il sacrosanto diritto di avere le sue preferenze e se avesse voglia di spaccare tutte le copie di "Blood On The Tracks" che gli capitano sottomano sia un problema esclusivamente suo, contento lui contenti tutti!

7) Ultima cosa che tengo a precisare, visto che mi ha definito uno che su Dylan ne sa meno di una mondina di Vigevano, che sono completamente d'accordo con la sua valutazione, quindi le suggerisco di crearsi un sito dylaniano nel quale potrà scrivere tutto quello che non avrà potuto leggere su maggiesfarm vista la mia totale ignoranza in materia.

Spero di essere stato amichevolmente ed onestamente chiaro, spero inltre che non mi metta più in condizioni di dover togliere frasi dai suoi scritti. 

Live long and prosper, Mr, Tambourine, :o)

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Talkin' 9733 - alunni.f

Ciao Mr Tambourine,
permettimi di ringraziare il grande Simone per le belle parole; quei viaggi per andare a sentire Dylan sono stati memorabili quanto i concerti stessi.
Quanto alla mail della gentile Fair Rosamund, faccio ammenda presso il suo illustre nipote per non aver incluso Moonshiner, Mama, You Been On My Mind e George Jackson. La splendida Let's Keep It Between Us credo sia presente solo su bootleg non ufficiali, mentre The Groom' Still Waiting At The Altar penso che ormai si possa considerare parte integrante di Shot Of Love.
Tornando all'argomento bootleg, vorrei dire a Marco che alcune delle canzoni non incluse nei dischi ufficiali non sono affatto scarti: ad esempio Positively Fourth Street fu rilasciata come singolo (e lo stesso vale per Can You Please Crawl Out Your Window? e George Jackson); altre non si incastravano bene in determinati dischi (come Dignity o Series Of Dreams, che hanno un sound non così omogeneo rispetto a Oh Mercy! ma sono due capolavori), alcune sono state escluse in maniera più o meno incomprensibile (come Blind Willie McTell, una delle vette del canzoniere di Dylan: c'è anche chi ha ipotizzato che la canzone non era stata inclusa in Infidels perché con la sua bellezza avrebbe oscurato le altre canzoni del disco), alcune per svariati motivi sono delle splendide incompiute (come I'm not there o Caribbean Wind, quest'ultima riscritta per tre volte), altre sono state incluse nelle colonne sonore dei film per cui sono state composte (Things Have Changed ha anche vinto l'oscar). Tutto questo per dire che nelle Bootleg Series (e in altre raccolte) ci sono delle canzoni straordinarie, alcune delle quali al livello delle cose migliori scritte da Dylan. Senza poi considerare l'aspetto dei live, che è una miniera di gemme sterminata: le bootleg series 4 e 5, che testimoniano i tour del 1966 e del 1975, sono tra i dischi più belli di Dylan in assoluto, di molto superiori alla stragrande maggioranza dei dischi in studio.
A presto!
Francesco Alunni

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Jimmy Fallon imita Bob Dylan e canta "Hotline Bling" del rapper canadese Drake

Jimmy Fallon si è vestito da Bruce Springsteen e ha cantato insieme al Boss in persona, dopo di che ha vestito i panni di Neil Young accanto al vero Neil Young. l'altra  sera, al Tonight Show, Jimmy Fallon ha impersonato un altro veterano della storia della musica: Bob Dylan, al quale ha fatto cantare "Hotline Bling" di Drake.
Sentite come suonerebbe la hit del rapper se la interpretasse davvero il menestrello.

 

 
Venerdi 15 Gennaio 2016

Talkin' 9732 - cncs

Caro Mr T, Ciao!
Mi permetto di consigliare al nostro amico Marco mcioffi.posta che se volesse sapere anche quali sono i brani "minori" pubblicati da Dylan ufficialmente, può sempre rivolgersi al grande Daniele "Ardez" cognatodimassimobubola" Ardemagni.
Troverà una lunga lista di brani interessanti ma meno conosciuti e di difficile digestione quali "Like a rolling stone", Desolation row", Workingman's blues #2, "Shooting star" e in pratica tutto "Blood on the tracks" e "Blonde on blonde"....
Un saluto a Francesco Alunni, vero appassionato, studioso, conoscitore alquanto profondo di Dylan. Credo sia con lui che abbiamo diviso ore di macchina e di Bob assieme ai miei cugini. Se non lo fosse...bravo lo stesso!
A presto! Simone

Grazie per il suggerimento caro Simone, sono certo che Marco chiederà di sicuro la setlist di "Ardez"!!! Da parte mia aggiungo questa vecchia "Dixie" che mi affascina, sperando che Marco non l'abbia già!!! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Jeff Buckley canta Bob Dylan                                                                     clicca qui

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Il sermone di padre Dylan                                                                           clicca qui

 

 
Giovedi 14 Gennaio 2016

Talkin' 9731 - martina.martulli

Mi chiamo Fair Rosamund. Sono la nonna di Sir Eglamore.
Tamburino, lui si è molto offeso e con te non ci vuol parlare più. Lui però vorrebbe segnalare al povero Marco alcune canzoni ingiustamente omesse dal Sig. Alunni. Quindi scrivo io.
Lui dice:
Hiram Hubbard (traditional)
Quit Your Lowdown Ways
Baby, I'm In The Mood For You
Mama You Been On My Mind (capolavoro assoluto)
Percy's Song
Paths Of Victory
Moonshiner (traditional)
George Jackson
Seven Days
Yonder Comes Sin
Let's Keep Between Us
Groom's Still Waiting At The Altar

Questo è quello che gli è venuto in mente.

Poi, un'ultima cosa: lui non vuole assolutamente che te lo dica, ma lo ha divertito quello che hai scritto sugli atei.
Lui dice che tu sei un po' bislacco (lui dice anche che su Dylan ne sai quanto una mondina di Vigevano e che nemmeno ascolti i nuovi album) ma che sei una gran brava persona.
Stia bene, Fair Rosamund

Cara Rosamund, son felice di fare la sua conoscenza!

Ho trovato questa sua foto in "Google immagini" e mi permetta di farle i miei complimenti più sinceri, lei è davvero una bellissima donna, degna in tutto e per tutto di un Plantageneto!

 

 


 

 

 

 

Non capisco perchè suo nipote Sir Eglamore, grande cacciatore di draghi,  sia molto offeso con me e non mi voglia più parlare, io non ho proprio niente contro di lui, anzi, ammiro molto la sua fantasia e la sua vasta cultura, ogni suo scritto mi stimola sempre ad approfondire le mie conoscenze sugli argomenti che tratta quando mi scrive. Spero che in futuro suo nipote possa ritornare su questa infelice decisione perchè i suoi scritti sono molto apprezzati, e non solo da me. Lo ringrazi da parte mia per i suoi suggerimenti delle canzoni per il povero Marco! Le dica anche che ha ragione, sono davvero un pò bislacco e che su Dylan ne so meno di una Mondina delle risaie di Vercelli, di Novara o di Pavia, ma si sa, fare la " mondina" era un lavoro molto faticoso che non lasciava tempo per la cultura, un lavoro praticato da persone di bassa estrazione sociale, a proposito, fu proprio nelle risaie di Molinella che si ebbero le prime proteste di mondine per l'ottenimento di migliori condizioni di vita.
Anche Vigevano ha delle grandi tradizioni per quanto riguarda la coltivazione del riso e le mondine, ma stranamente la città è più nota per l'industria calzaturiera. A Vigevano, città da sempre vocata alla manifattura, sorse nel 1866 il primo calzaturificio italiano (Luigi Bocca); in circa 40 anni i laboratori diventarono 36 e quasi 10.000 le persone occupate nel settore (molte delle quali lavoranti a domicilio); nel 1937 si contavano 873 aziende con 13.000 dipendenti fino ad arrivare a 900 aziende con quasi 20.009 addetti nel 1965. Parallelamente all'industria calzaturiera si diffuse anche l'industria tessile per la lavorazione della seta e del cotone.
Nel secondo dopoguerra il settore tessile si ridimensionò fortemente mentre quello calzaturiero, dopo il boom degli anni cinquanta e sessanta, iniziò un drastico declino, compensato solo in parte dallo sviluppo dell'industria metalmeccanica finalizzata a produrre macchinari per la lavorazione delle calzature, che resiste nonostante la forte concorrenza dei paesi emergenti. Il settore calzaturiero è ancora presente e Vigevano rimane uno dei luoghi dedicati alle calzature nel Nord Italia, tuttavia in una forma molto minore rispetto al passato.                                                                                                  E' vero che non ho ascoltato l'ultima uscita delle Bootleg series da 5.000 $ ma i dischi sono veramente tanti e ci vuole un sacco di tempo per ascoltarli tutti e non so se mai lo farò, dato che non ho i 5.000 $. Mi fa invece molto piacere che mi consideri una gran brava persona, e su questo concordo con lui, specialmente quando si gestisce un sito come Maggie's Farm bisogna andare con i piedi di piombo e cercare di non urtare mai in nessun modo la suscettibilità degli altri, e questo credo che mi riesca bene. Resto in attesa di altre cordiali lettere come questa.
Fa la la-n-fa, da-n-da da-n-fa, lanky down dilly, my dear grandmother Rosamund Clifford. Mr.Tambourine, :o)

P.S. Se qualcuno fosse interessato a sapere la sua storia può cliccare qui

2° P.S. Suo nipote Sir Eglamore era al corrente che Hitler si incazzò come una belva quando Bob Dylan andò elettrico?

 

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Talkin' 9730 - oniudra

Ciao Mr. Tambourine, innanzitutto mi fa piacere salutarti. Anche se avrò scritto pochissime volte ho sempre seguito te e Michele sin dall'inizio, e in maniera assidua tutte le Talkin'. Sì, perchè leggere di gente ossessionata da His Bobness ti fa sentire meno solo :-). E mi rendo conto che tra gente "malata", le domande che ci si pone possono essere veramente assurde. La mia qual'è?
Ebbene, Bob avrà mai pensato di scrivere un pezzo che inizia per X o Z? Mi risulta che siano le uniche prime lettere mancanti tra tutta la sua produzione. Non so un brano che potrebbe chiamarsi ZANZIBAR (" I like to spend some time in Zanzibar..."), ZIMMY'S DREAM (" While riding on train goin' Italy..."), o X'S MIND ("I can say what's going on in the mind of MIss X"). Ma capita mai a qualcuno di voi di porsi domande del genere? Vabbè. Long life and Prosper, oniudra

Questa domanda andrebbe fatta direttamente a lui, se mai ti capiterà di intervistarlo ricordati di chiedergli perchè non ha mai scritto una canzone col titolo che inizia per X o per Z. Ho visto che hai scritto "Long life and Prosper" invece del "vulcan" Live long and prosper, colgo quindi l'occasione per spiegare a tutti il significato del saluto vulcaniano e perchè ho deciso di adottarlo per salutare ognuno di voi.

Il saluto Vulcaniano

Di seguito è illustrato il significato di ogni dito nel tipico gesto di saluto vulcaniano accompagnato dalle parole "Tai nasha no karosha" (Live Long And Prosper, Lunga Vita e Prosperità).
Il mignolo rappresenta la filosofia dell'IDIC (Infinite Differenze in Infinite Combinazioni), l'anulare rappresenta la filosofia del Nome (Tutto) che è naturalmente unita alla filosofia dell'IDIC.
Il dito medio, il più lungo, rappresenta la Dottrina della Dominazione della Logica Sulle Emozioni.
Il dito indice rappresenta il rispetto vulcaniano per la vita ed accoppiato con la Dominazione della Logica Sulle Emozioni indica che l'esistenza richiede una continua dominazione della Logica sulle Emozioni.
Il pollice da solo rappresenta la grande importanza della privacy individuale.
Il fatto di usare questo gesto accompagnato dalla frase rituale significa riconoscere a chi si ha davanti l'assoluta ed inviolabile privacy della mente, il diritto ad essere diverso o anche opposto a chi sta parlando, ed è un invito alla combinazione delle differenze per un vantaggio reciproco con la assicurazione che la logica proteggerà ogni
diritto ad una degna esistenza. Ultima curiosità, il nome vulcaniano di Spock non è mai stato rivelato perchè sarebbe risultato impronunciabile nel linguaggio umano.

Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledi 13 Gennaio 2016

Talkin' 9729 - mauriziolongo

Oggetto: Bowie

Ciao a tutti,
quando mi è arrivata la notizia della dipartita del Duca Bianco stavo scherzando su Facebook con due amici sulle nostre rispettive playlist “essenziali”, scoprendo molte affinità, la coincidente notizia della sua morte ci ha lasciati basiti.
Sono andato a vedere nei miei scaffali di musica quanto materiale di Bowie possedevo e mi sono ritrovato nella pagina di Nick Hornby di 31 Canzoni dove parla del nostro Dylan. Consiglio a tutti di leggerla, è un pezzo di humor inglese fantastico, inizia dicendo che lui non è un fan di Dylan e finisce ammettendo di avere quasi tutta la discografia. Geniale.
Anch’io pensavo di non essere un grande fan di Bowie ma mi sono saltate fuori un sacco di cose, compreso un raro 45 giri doppio dei Tin Machine con una versione spaziale di Maggie’s Farm, per gli altri agganci tra il nostro eroe ed il duca
consiglio questa pagina :
https://bowiesongs.wordpress.com/tag/bob-dylan/

Dopo Reed, Cocker anche Bowie è uscito di scena, mentre Reed se ne andato dopo anni di dischi “difficili” ed un fallito rientro, condito da un clamoroso flop commerciale, con i Metallica, Bowie da vera star ha fatto un’uscita spettacolare, ha nascosto la sua malattia, ha concepito un capolavoro come Blackstar, il mondo ha celebrato il suo compleanno e due giorni dopo è volato via…. un caso ? Con Ziggy Stardust non si può mai dire, non escludo neanche un ritorno!

Un grazie per la tua testimonianza del dispiacere per la morte di Ziggy. E' un vero peccato che la bellissima pagina che hai linkato sia in inglese e quindi non di facile comprensione per tutti. Spero che qualche amico che abbia una buona padronanza della lingua ci invii la traduzione in italiano perchè è un argomento che sicuramente interesserà a tutti i lettori: Live lonf and Prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9728 - mcioffi.posta

Grazie a Francesco Alunni,
Hai colto nel segno!
Mi aspettavo 10 brani e me ne ritrovo quasi 40; ora mi attivo con la playlist di brani bootleg/non ufficiali/non editi nei dischi "veri e propri".
Grazie anche a Mr. Tambourine per la sua gentile intercessione.
P.s.: "Most of the Time" è molto bella ma...come dire - come si dice con le figurine - "ce l'ho! "; è una canzone di Oh Mercy, quindi è compresa nei dischi "ufficiali" - non bootleg - in mio possesso.
Grazie ancora, Ciao.

Come dicevano i nostri antenati romani "Melius abundare quam deficere", quindi scusami per Most Of The Time :o(((((((! Ho sbagliato grossolanamente perchè una outtake di questa canzone è stata pubblicata anche su "The Bootleg Series, Vol 8: Tell Tale Signs". Naturalmente questa non vuol essere una scusa, ho detto una pistolata e una pistolata rimane! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

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David Bowie, i 10 album che hanno fatto la storia                                        clicca qui

David Bowie, a marzo un concerto-tributo a New York                                 clicca qui

 

 
Martedi 12 Gennaio 2016

Talkin' 9727 - alunni.f

Ciao Mr Tambourine,
se non ho capito male, nella scorsa talking Marco chiedeva quali sono le principali canzoni di Dylan incluse in dischi ufficiali delle Bootleg Series o di altre raccolte. Premesso che ti consiglio almeno The Bootleg Series volumes 1-3, il volume 4 Live 1966 e il volume 5 Live 1975, non puoi non ascoltare:

House Carpenter (traditional)
Let Me Die In My Footsteps
Talkin' John Birch Paranoid Blues
Tomorrow Is A Long Time
Lay Down Your Weary Tune
Who Killed Davy Moore?
John Brown
Seven Curses
Farewell Angelina
If You Gotta Go, Go Now
I'll Keep It With Mine
Can You Please Crawl Out Your Window?
Positively Fourth Street
She's Your Lover Now
I Wanna Be Your Lover
I Shall Be Released
I'm Not There
Quinn The Eskimo
All American Boy
Sign On The Cross
All You Have To Do Is Dream
Call Letter Blues
Up To Me
When I Paint My Masterpiece
Abandoned Love
Golden Loom
Angelina
Caribbean Wind
Someone's Got A Hold Of My Heart
Lord Protect My Child
Foot Of Pride
Blind Willie McTell
Dignity
Series Of Dreams
Red River Shore
Things Have Changed
'Cross The Green Mountain
Huck's Tune

Un saluto a tutti. Francesco Alunni

Ti ringrazio per il gentilissimo disturbo che ti sei preso, credo che Marco gradirà moltissimo questa tua setlist che è senz'altro un punto di partenza. Permettimi solo di aggiungere alla tua lista "Most of The Time" che a me piace moltissimo. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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We could be hero, just for one day!

I'm floating around my tin can
Far above the Moon
Planet Earth is blue
And there's nothing I can do."
(Major Tom)


Purtroppo, come diceva il grande Totò, la legge che domina inesorabilmente l’universo è “La Livella”, che non guarda in faccia a nessuno e che quando arriva il nostro momento forse ci lascia il solo tempo di dire “Grazie, è stato bello ma ora devo andare”.
La vita è una cosa misteriosa e nessuno è mai riuscito a comprenderne il senso, specialmente se pensiamo che quando uno se ne va da questo piccolo ed insulso pianetino sperduto in un infinito universo non torna più indietro, non esiste più, è come se mai fosse nato o esistito. Certo, rimane la sua opera, le cose buone o quelle cattive che hanno caratterizzato la sua vita, ma lui non lo saprà mai perchè semplicemente non esiste più, viene cancellatto dall’esistenza, come se non fosse mai nato o esistito.
Capita a tutti, grandi uomini e piccoli mister no more, quelli che a differenza dei grandi nomi non sono mai stati niente e nessuno, solo uno dei tanti che non ha lasciato il minino segno di sè.
Certamente quando ci lascia un grande artista come sicuramente è stato David, uno dei più grandi e significativi della sua epoca, rimane un sapore amarissimo in bocca, qualcosa ci tocca le corde del dispiacere perchè magari una delle sue canzoni hanno accompagnato o sono state una più o meno importrante colonna sonora di una parte della nostra vita. Ognuno di noi ha il suo artista preferito ed una piccola cerchia di altri artisti che sono altrettanto importanti. Certamente noi siamo stati molto fortunati perchè siamo nati ed abbiamo vissuto in un’epoca nella quele gli Artisti, quelli con la A maiuscola, nascevano come la cavallette pur non essendo una piaga. Quanti nomi abbiamo dovuto piangere in questi anni, inutile fare e rifare sempre lo stesso elenco degli scomparsi, lo sappiamo e basta. Oggi ci troviamo a dover aggiungere un altro grande Artista all’elenco, David Bowie (David Robert Jones ) ed i suoi alter ego Ziggy Stardust, Halloween Jack, Nathan Adler e The Thin White Duke se ne sono andati a scorazzare per le vie dei cieli verso il Paradiso, o lo Janna, o nel Walhalla, o nel Felice territorio di caccia di Wakan Tanka sulla cima della montagna Merù, o forse ad Avalon dove vanno tutti gli eroi, o a Duat, o da qualunque altra parte ci dicono le religioni alle quali siamo legati, e mi spiace per gli Atei che non sanno o non hanno un posto dove andare dopo una vita passata a credere solo in se stessi.
La frase che titola questo piccolo scritto mi colpì fin dal 1977 quando l’omonimo album venne pubblicato. “We could be hero, Just for one day”, certamento queste parole hanno un impatto notevole per il loro profondo significato, tutti, indipendentemente dalla nostra grandezza o dalla nostra importanza potremmo avere l’occasione di diventare eroi, anche se per un solo giorno. Eroi positivi o eroi negativi, dipende dal coraggio o dalla pusillanimità che ci caratterizza, se ci sacrifichiamo per il benessere degli altri o se sacrifichiamo gli altri per il nostro benessere.
La storia è piena di eroi, di tutti coloro che hanno dato qualcosa per il vantaggio di altri, di tutti coloro che sono morti per un ideale, di coloro che sono mostri senza un ideale ma solo perchè appartenevano ad una razza. Quanti esempi ci ha presentato la storia, fin dall’inizio della civiltà umana, quando l’uomo cominciò ad essere bipede e ad elaborare i primi modi di comunicazione. Da allora miliardi di innocenti sono stati massacrati senza un perchè, ma questa è un’altra triste storia che facciamo sempre finta di non capire o di non voler imparare. Gli eroi negativi hanno sempre trovato terreno fertile sotto i loro piedi, mi vengono alla mente nomi terribili ed immagini ancora di più, ma quando pensiami a quelli positivi ci rassereniamo un pò. Il nostro amico David/Major Tom ci ha regalato momento felici e di questo gli siamo grati, anche se non possiamo più dirglelo. Ma non importa, lui ha lasciato un’impronta di se stesso anche se non c’è più, e noi e quelli che verranno dopo di noi continueranno a ricordarlo e ascolteranno ancora le sue canzoni. Bravo David, la tua vita non è stata per niente inutile, ci hai lasciato qualcosa, grazie ancora, can you hear me Major Tom?
Mr.Tambourine.

 

 

 
Lunedi 11 Gennaio 2016

Talkin' 9726 - mcioffi.posta

Grazie per le risposte sempre puntuali e articolate.
Ci tengo a precisare un'ultimissima cosa, dato che temo di essermi espresso male:
Quando dico che possiedo tutti i dischi ufficiali mi riferisco ai dischi NON bootleg, proprio perché bootleg significa (o dovrebbe significare) non ufficiale, non autorizzato.
Fa niente se proprio il sito ufficiale dell'artista vende e promuove l'ultima costosissima pubblicazione "pirata" a X dollari...
Non ho nemmeno un bootleg, tutto qui.
Grazie ancora per le dritte, alla prossima.
Marco

E' un fraintendimento comprensibile, resta il fatto che gli 11 album delle Bootleg Series sono stati ufficialmente pubblicati da Sony e sono elencati anche nel sito di Bob come parte intergrale della sua produzione ( vedi la pagina http://www.bobdylan.com/us/upcoming-dates#us/albums ). Spero sempre che qualcuno ci invii i suoi suggerimenti per la tua playlist! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o) 

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Happy 71 ROD!!!!

Roderick David Stewart è nato a Londra il , 10 gennaio 1945, la sua voce graffiante lo ha reso uno degli artisti di maggiore successo di tutti i tempi, avendo venduto oltre 200 milioni di dischi in tutto il mondo. In tutta la sua lunga carriera, Rod ha conquistato sei volte la prima posizione nella classifica degli album più venduti nel Regno Unito e 31 volte la top ten per quanto riguarda quella dei singoli. Egli ha avuto un grande successo anche in America, con 16 singoli entrati nella top ten della Billboard Hot 100, di cui quattro che hanno raggiunto il primo posto. Sempre in America, grazie al concerto gratuito del 31 dicembre 1994 davanti a oltre quattro milioni di spettatori sulla spiaggia di Copacabana, Stewart è entrato nel Guinness dei primati, diventando l'artista con maggiore pubblico a un proprio concerto dell'intera storia del rock. Nel 2007 è stato nominato CBE, Commendatore dell'Eccellentissimo Ordine dell'Impero Britannico (Commander of the Order of the British Empire) a Buckingham Palace per i meriti e il contributo dato alla musica. Inoltre, Rod Stewart è l'artista britannico di maggior successo in assoluto negli USA.

 

 

 
Sabato 9 Gennaio 2016

Talkin' 9725 - mcioffi.posta

Cosa mi serve - mi chiedi - recuperare brani scartati/giudicati non idonei ecc.
Non so, ho sentito dire da molti (non da tutti) che Blind Willie è una delle più belle canzoni mai scritte; e poi perché mai tu, Michele Murino, Alessandro Carrera e altri avreste mai tradotto canzoni come Foot of pride?
Vuoi mettere la vostra fatica nel tradurre con la mia nel recuperare i cosiddetti scarti?
Ci saranno almeno dieci "illustri escluse" che meritano di finire nella mia playlist?
Ribadisco che non ho nessuna intenzione di spendere un centesimo per le cosidette rarità; vorrei solo completare il "mio" canzoniere con le escluse ingiustamente.
Aspetto le playlist degli altri utenti, se vorranno, altrimenti farò da me come mi hai suggerito...mi ci vorranno secoli...
Alla prossima!
Marco

Caro Marco, Blind Willie McTell non è un inedito, è stata pubblicata su The Bootleg Series, Vol 1-3: Rare & Unreleased 1961-1991, che è una pubblicazione ufficiale, quindi, se hai tutti gli ufficiali di Dylan dovresti averla nel tuo deposito dylaniano già da molto tempo. Sempre riferendomi a quei titoli da te citati nella mail di ieri, Things have changed è stata pubblicta su The Essential Bob Dylab nel 2002, quindi anche questa dovresti averla, invece Waiting for you non è mai stata pubblicata da nessuna parte ma è stata eseguita 146 volte dal vivo (almeno così dice il sito ufficiale di Bob).

Se vuoi fare una ricerca più rapida e che attraverso la quale scoprirai molte cose che avevi dimenticato o che non hai mai saputo (per inciso credo che non esista nessuno al mondo, nemmeno Bob stesso, che conosca tutte le canzoni che lui ha scritto) vai nel suo sito cliccando sul link sotto:

http://www.bobdylan.com/us/songs 

e troverai tutto l' elenco delle canzoni scritte da Dylan. La consultazione è veloce perchè di fianco al titolo c'è l'album sul quale è stata pubblicata e l'anno di pubblicazione, troverai delle canzoni per le quali lo spazio degli album è bianco, che vuol dire che non è mai stata pubblicta su nessun disco officiale, forse su qualche bootleg illegale (definizione inutile perchè Bootleg vuol già dire "copia pirata" o "copia illegale"), però in compenso troverai, cliccando sul titolo che apre la pagina dedicata, sulla destra, sul rettangolo marrone con scritto "discover" quante volte è stata eseguita dal vivo e dove. Questo lavoro ti porterà via qualche ora ma ti informerà con precisione, canzone per canzone, del lavoro di Bob Dylan. Dopo di che potrai scegliere quale di queste canzoni mai pubblicate ufficialmente potresti andare a ricercare nei circuiti illegali.

Per puntualizzare, Michele Murino, Alessandro Carrera, tanti altri amici e per ultimo io, abbiamo voluto tradurre tutte le canzoni di Bob per mettere a disposizione un archivio unico ed incomparabile, difetti di chi l'ebola dylaniana!!! Spero di esserti stato più utile di ieri, Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9724 - streetoffire

Ciao Mr Tambourine,
per ringraziarti del tuo prezioso lavoro nel gestire il sito maggiesfarm, ti propongo questo racconto Dylaniano. Il protagonista di questa storia giura e spergiura che sia tutta storia vera e che, cercando nei giornali dell'epoca, ci sia persino qualche riferimento su quanto raccontato. Ecco la storia. Spero ti piaccia e ti giunga gradita.

IL RITRATTO DI BOB DYLAN

Genova, Piazza De Ferrari, estate 1992. Quel pomeriggio non avrei neppure dovuto essere lì. Avevo un appuntamento, ero in ritardo, e cercavo disperatamente di recuperare minuti preziosi. All'improvviso la mia attenzione viene catturata da una figura seduta sul bordo della fontana della piazza. E' intento a disegnare qualcosa su un foglio di carta, ha il capo chino, sembra alienato da tutto ciò che lo circonda e, soprattutto, sembra... Bob Dylan. Mi siedo vicino a lui, da questa distanza ho modo di osservarlo meglio, fugando ogni dubbio: ebbene sì, sono seduto a 40 cm da Bob Dylan, posso sentire il suo
respiro, posso respirare la sua stessa aria, potrei persino toccarlo, abbracciarlo. Mi limito invece ad osservarlo e, quasi senza accorgermene, inizio a fischiettare 'Blowin' in the wind'.
Dylan non la prende benissimo: ripone foglio e matita in tasca, si alza e si allontana con passo spedito. Potrebbe finire qui, e sarebbe già stato abbastanza. Invece no, non può finire così, non deve finire così. C'è B*O*B  D*Y*L*A*N a pochi passi da me... E quando mi ricapita un'occasione del genere?
Lo seguo, lo raggiungo e tento un approccio: "Ehi Bob, scusa per prima... Sai, sono un tuo grande ammiratore, ma tranquillo, non sono uno di quelli psicopatici, ok? Le tue canzoni hanno cambiato la mia vita, e continuano a farlo ogni giorno." Dylan rallenta il passo, accenna un mezzo sorriso sarcastico e mi risponde: "Mi spiace averti cambiato la vita, ora posso proseguire per la mia strada?". E io: "Certo, ma se vuoi ho un'ottima alternativa..." Dylan si ferma, mi guarda di traverso e mi domanda: "Quale alternativa? Di cosa parli?" E' giunto il momento di tentare il tutto per tutto, così gli rispondo: "Lo vedi quel palazzo? Io abito all'ultimo piano e dalla finestra puoi ammirare tutta la piazza, è una delle viste più belle di
Genova. Se pensi possa interessarti, saresti mio gradito ospite..." E qui avviene il vero e proprio miracolo. Dylan mi fissa dritto negli occhi, per un istante penso stia decidendo dove tirarmi un pugno: se sul naso o sullo stomaco invece... Invece incredibilmente mi risponde: "Ok, vediamo questa piazza dall'alto, spero ne valga la pena." Sì, porca-troia-sì, io e Dylan ora
camminiamo uno affianco all'altro, come vecchi amici. Mi guardo intorno, cerco
di capire se è tutto vero o se sto semplicemente sognando. Se è un sogno è dannatamente reale, se non è un sogno allora è semplicemente il giorno più bello della mia vita. Cerco di rimare tranquillo; non vorrei che Bob, vedendomi un po' troppo agitato, cambiasse idea all'ultimo momento. "Ecco, siamo arrivati" gli dico mentre cerco la chiave giusta per aprire il portone. Niente da fare, sono troppo agitato. Le chiavi mi cadono per terra. Dylan sembra trovare il tutto molto divertente. Chissà forse un giorno scriverà una canzone sul nostro strampalato incontro, qualcosa del tipo "Man from the North Italy country". Finalmente il portone si apre. "A piedi o in ascensore?" domando.
"Ehi, mica mi hai invitato per farmi venire un infarto vero? Ascensore, grazie." mi risponde Dylan. Attendiamo che l'ascensore scenda. Si apre la porta e ne escono due persone. Uno dei due mi guarda, poi guarda Dylan e torna a
guardare me: "Ma è davvero lui?" E io: "Sì, cazzo, è proprio lui...".
Ultimo piano. Siamo arrivati. Apro la porta. "Prego accomodati". Dylan si guarda intorno, sembra parecchio incuriosito. "Se non credi che sono un tuo fan, prova a guardare qui..." gli dico mentre apro la porta della mia camera: ci sono suoi poster ovunque, e tutti i suoi dischi. "Ok, la tua versione è credibile" dice Dylan mostrandomi un sorriso sincero e divertito. "E questa invece è la vista della piazza di cui ti parlavo" dico, aprendo le finestre della camera. "Sì, è un vero spettacolo" mi dice Dylan. Lo vedo rovistare nelle tasche e tirarne fuori un foglietto di carta, dove comincia a disegnare qualcosa. Dopo qualche minuto mi mostra il disegno. E' un ritratto e... Cazzo, ma quello... Quello sono io... Oh porca troia, Bob Dylan mi ha fatto un ritratto... E' il giorno incredibilmente fottutamente più grandioso della mia vita!!! "Che te ne pare?" mi dice. E cosa ti devo rispondere? "Ehi Dylan, mi pare che sei un grande, il più grande di tutti, davvero." "Ok, spero continuerai a pensarlo anche se non posso lasciartelo il disegno, ok?"
All'inizio ammetto di esserci rimasto un po' male ma, ripensandoci... Cazzo,
Dylan adesso ha un mio ritratto nella suo portafoglio... Oggi è il giorno incredibilmente fottutamente strepitosamente più supergrandioso della mia vitaaaaaaa!!!!!!
Trascorriamo insieme circa un'ora, parliamo di Genova, di Colombo, di arte e di storia, poi Dylan mi dice: "Ehi, adesso devo proprio andare. Ho un appuntamento al ristorante, e sono già in ritardo." "Quale ristorante? Se vuoi ti ci accompagno io"... dico ormai senza più freni inibitori capaci di interrompermi. "Il ristorante è Zeffirino e sì, puoi accompagnarmi" mi risponde
Dylan. "Zeffirino? Il top di Genova, certo. E' qui vicino, cinque minuti e ci siamo." Arriviamo davanti al ristorante, so bene che ora le nostre strade si interromperanno, direi per sempre, seppure chissà, magari un giorno... "Ehi amico, grazie" mi dice Dylan "Non avevi cominciato bene fischiettando quella canzone, ma direi che ti sei rifatto con tutto il resto." E cosa si risponde a Bob Dylan quando ti dice grazie? Dovrei dirgli "Tu dici grazie a me? Ma che sei matto? Sono io che devo ringraziarti, di così tante cose che non so neppure da dove cominciare... Grazie per album come "Blonde on Blonde" e "Blood on the tracks": mi hanno letteralmente salvato la vita, mi fatto vedere tutto in un modo differente, mi hanno aperto la mente e fatto palpitare il cuore, sono stati il mio riparo dalla tempesta quando niente e nessuno sembrava potesse
salvarmi." Ma sento di non riuscire realmente ad esprimere quanto le sue canzoni abbiano significato per me e allora preferisco rispondere semplicemente: "Grazie a te Bob, è stato un vero piacere ed un onore conoscerti."
Ci stringiamo la mano, la porta del ristorante si apre, Dylan mi dice "Goodbye" e sparisce per sempre, senza neppure lasciarmi il tempo di dirgli anch'io "Goodbye".
Ritorno nel mondo reale, quello di tutti i giorni, quello dove Dylan è una star irraggiungibile, asociale e un po' antipatica. Cosa facevo prima di incontrare Bob Dylan? Ah, giusto, l'appuntamento. Guardo l'orologio: ormai è saltato, dovrò inventare qualche scusa decente per scusarmi: mica posso raccontare che ho avuto Bob Dylan ospite a casa mia: non mi crederebbe nessuno, dopotutto ancora non ci credo neppure io.

Marco on the Tracks

Nell'estate del 1992, e precisamente nei giorni elencati sotto Dylan era in tour europeo cominciato il 26 Giugno a Lulea in Svezia e terminato il 12 Luglio a Juan Les Pines in Francia prima di ritornare in America per il tratto terminale canadese americano.

Il 4 Luglio era a Genova per esibirsi a Porta Siberia, il giorno dopo a Correggio alla festa Comunale unita, il giorno 7 a Merano all'Ippodromo di Maia ed il giorno 8 ad Aosta all'Arena Croix Noir.

Teoricamente questa bellissima storia potrebbe anche assere avvenuta ma stento molto a credere che il protagonista di questo incontro sia stato sincero. Certo la sua fantasia è stata ottima e molto simpatica, misurata e non esagerata, ma per essere almeno in parte credibile ci vorrebbero delle prove, ritagli di giornali dell'epoca e cose del genere, una cosa qualunque che dimostri che non si è inventato tutto. Anche a me è capitato all'Arena di Milano, ero andato con mia moglie e mio figlio per vedere Bob (che avevo già visto un paio d'anni prima a Verona) ma ero impaziente di vedere Roger McGuinn che apriva lo spettacolo. Per me allora The Byrds erano un mito con la M maiuscola, e poter vedere il loro Leader sul palco cantare non mi sembrava vero. Non conoscevo Tom Petty e Gli Heartbreakers anche se furono una gradita sorpresa. Il primo ad esibirsi fu Roger con la sua 12 corde acustica e quelli seduti sul prato si tuffarono sotto il palco, secondo round Tom Petty con gli Heartbrteakers suonarono sei o sette canzoni del loro reperetorio, poi improvvisamente, ecco Roger McGuinn con la sua Richenbaker 360 12 corde color natural ritornare sul palco, unirsi agli Heatrbreakers e cominciano a suonare le canzoni più famose dei Birds, partendo da Mr.Tambourine Man! La mia famiglia ed io eravamo seduti sulla scalinata alla destra del palco, quando notai che qualcuno, con un cappuccio in testa e gli occhiuali del sole scuri era venuto a sedersi vicino a noi. "Che stronzo" pensai "Ma che cazzo vuol dire tenere gli occhiali del sole di sera col buio che c'è?" Capii quando se ne andò che era Bob Dylan, probabilmente venuto a valutare l'esibizione di Tom Petty e Roger McGuinn. Non dissi mai niente a nessuno di questo fatto, nemmeno ai miei, tanto nessuno mai mi avrebbe creduto, pensa che oggi, a distanza di 30 anni, penso di aver sognato quel fatto, che non sia stato reale. C'è gente che ha incontrato Dylan in un autogrill, ad un distributore di benzina o chissà quale altra strana combinazione. Ma poi, alla lunga, il tempo appanna tutto e pensi di aver sognato. Comunque, vera o no non ha importanza, la tua storia mi è piaciuta e l'ho apprezzata veramente. Grazie di cuore, Live long and prosper, Mr.Tambourine, .o) .

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Joan Baez ha 75 anni, 5 motivi per amare la regina del folk anche oggi     clicca qui

Joan Baez compie 75 anni: l’usignolo di Woodstock continua a cantare   clicca qui

 

 
Venerdi 8 Gennaio 2016

Talkin' 9723 - mcioffi.posta

Sicuramente ci avrete già pensato in parecchi; Ovviamente si tratta di gusti e la scelta dovrebbe essere spggettiva ma...mi fido di voi.
Arrivo al dunque: ho tutti gli album in studio, quelli ufficiali, di Bob; ma non ho nessuna intenzione di diventare povero recuperando tutti i bootleg, le rarità e le incisioni non ufficiali.
Per fortuna siamo nell'epoca di Spotify e si può recuperare legalmente - e ci mancherebbe - parecchio materiale...
Mi consigliereste una playlist di inediti (non editi su album ufficiali) che meritano di essere recuperati?
Esempio:
Blind Willie McTell
Things have changed
Waitin' for you...
Datemi i migliori pezzi extra pubblicazioni ufficiali e ve ne sarò grato in eterno.
Marco

Mission impossible caro Marco! Se hai già tutti gli album ufficiali che ti serve andare a cercare brani mai pubblicati o addirittura quelli che furono, ai tempi delle incisioni, considerati non di livello e di qualità non idonee per entrare in un album ufficiale? Anch'io non sono personalmente favorevole a questo tipo di operazioni dedicate a Duchi, Cardinali (titolo equiparato a quello di Principe), Delfini di Francia o infanti di Spagna, Magnati di qualunque cosa e via di questo passo. Sembra impossibile che una collection di quelle che furono considerate outtakes di Dylan nel 1965/1966 sia stata messa in vendita al simpatico prezzo di 5.000 dollaretti, sob! sob!, ma pare che, al momento, ne siano rimaste disponibili solo circa 500. Anche se fossi perdutamente innamorato di Bob Dylan non potrei permettermi spese folli di questa levatura, ma non tutti siamo uguali! Forse un giorno o l'altro pubblicheranno sulle Bootleg Series tutte le litigate fra Dylan e la Baez dal 1962 al 1966, quelle con Sara dal 1962 al 1975, quelle con Caroline Dennis dal 1986 al 1992 e quelle con Darlene Springs dal 2005 al 2014 dopo che la simpatica negretta gli aveva sperperato 180.000.000 di dollari. Poi rimarrebbero le litigate con le amanti ufficiali e quelle occasionali, con gli amici ex-fidati, con Mr. Groosman e via di questo genere......avremmo assicurati booltegs per almeno altri 20/30 anni! A parte gli scherzi, non saprei davero cosa consigliarti, per me sei uno dei pochi che ha tutti, e sottolineo tutti, gli album di Bob, e scusa se è poco. Se posso darti un consiglio fai una ricerca (guarda che sarà lunga) e copiati su una pagina tutte le track lists delle Bootleg Series, elimina quelle che sono state pubblicate su album ufficiali e sulle rimanenti fai una scelta. Youtube ti può aiutare a ricordare i motivi dei titoli che magari non ricordi o non conosci. Da parte mia non mi sento di consigliarti una playlist di questo genere, ma se qualche nostro lettore lo vuole fare sarà ben lieto di pubblicare le setlists suggerite. Stay tuned! Live long and prosper, Mr;Tambourine, :o)

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Il bisogno di un Padre sul palcoscenico della vita - di Fausto leali              clicca qui

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LE COVER - Chrissie Hynde - I Shall Be released (G.E.Smith solo guitar)

 

 

 
Giovedi 7 Gennaio 2016

Japan Tour 2016, terza data ad Osaka?

La pagina di Wikipedia per il Never Ending Tour 2016:
https://en.wikipedia.org/wiki/Never_Ending_Tour_2016
segnala un terza data a Osaka presso la sede della festival Hall.
La data non è ancora stata confermata dal sito ufficiale dell'artista.
Siamo in attesa di qualche notizia su questa data.

Tour 2016, Japan leg.

04 Aprile 2016 - Tokyo, Japan - Bunkamura Orchard Hall, Shibuya
05 Aprile 2016 - Tokyo, Japan - Bunkamura Orchard Hall, Shibuya
06 Aprile 2016 - Tokyo, Japan - Bunkamura Orchard Hall, Shibuya
09 Aprile 2016 - Miyagi, Japan - Tokyo Electron Hall Miyagi
11 Aprile 2016 - Osaka, Japan - Festival Hall
12 Aprile 2016 - Osaka, Japan - Festival Hall
13 Aprile 2016 - Osaka, Japan - Festival Hall (not yet confirmed)
15 Aprile 2016 - Nagoya, Japan - Bunkamura Orchard Hall, Shibuya
18 Aprile 2016 - Tokyo, Japan - Bunkamura Orchard Hall, Shibuya
19 Aprile 2016 - Tokyo, Japan - Bunkamura Orchard Hall, Shibuya
25 Aprile 2016 - Tokyo, Japan - Bunkamura Orchard Hall, Shibuya
26 Aprile 2016 - Tokyo, Japan - Bunkamura Orchard Hall, Shibuya
28 Aprile 2016 - Yokohama, Japan - Pacifico

I biglietti saranno in vendita a partire dal 16 gennaio.

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Talkin' 9722 - drilledjos

Ciao Tambourine,
rovistando nei miei vecchi 45 giri ho trovato un disco che non ricordavo più di avere, Mr.Tambourine Man dei Mamas & Papas. Ho cercato quindi su youtube e l’ho trovato. Ti invio il link perchè è una versione molto bella e molto diversa dalle solite cover.
Giuseppe Trivellato

 

Grazie Giuseppe, davvero molto bella. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

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