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THE  BEATEN  PATH

THE DYLAN'S PAINTINGS AND THE REAL PLACES

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Lunedì 31 Ottobre 2022

Glasgow, Scotland - SEC Armadillo - October 30, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)

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Dylan ha omaggiato dal vivo Jerry Lee Lewis                                                        clicca qui

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Paris, France - Grand Rex - October 11, 2022

di Nicholas Hatfull

Uno spettacolo speciale quello di Bob Dylan stasera al Grand Rex, un vecchio cinema del quale avevo sentito che era un luogo unico. Un po' più capiente di come avevo pensato, l'interno è decorato con una specie di scenografia da teatro dell'opera fantasy - tetti vagamente italiani e fantasiosi, torrette, coronate da un soffitto di stelle scintillanti. Quando entra in scena l'ondata di eccitazione e di caloroso apprezzamento è piacevolmente espansiva, e rimarrà tale per tutto il tempo, anche se avverti una distrazione dalle persone che non si aspettavano che le canzoni di Rough e Rowdy Ways predominassero (a volte in una forma già notevolmente modificata). Sono sulla balconata che in realtà offre una vista relativamente decente di Bob dietro un pianoforte verticale. Di tanto in tanto quando si gira a guardare Tony Garnier la luce illunina il suo viso e ne evidenzia i lineamenti. Quattro o cinque volte durante la performance, Bob esce da dietro il pianoforte per prendere gli applausi e fare gesti umoristici pavoneggiandosi - aggiustandosi la giacca, accarezzandosi i capelli.
Molti i momenti salienti, e come sempre non necessariamente quelli che mi aspettavo.
Black Rider è da brivido. I’ll be your baby improvvisamente inizia un assolo di armonica, assolutamente glorioso - ho dovuto chiudere gli occhi. In Masterpiece tutto sarà “maledettamente diff'rent''. My own version crepita con le sue ricche immagini - quel cipresso, coi riferimenti shakespeariani che sembrano ben radicati. Sono colpito stasera da quanti assoli ci sono nelle canzoni di Rough e Rowdy Ways. Se ci sono momenti in cui Bob sembra prendersela comoda per conservare le energie, questi sono molto occasionali. La mia netta impressione è che lui abbia una netta padronanza della materia, rimodellandola al momento, ogni riga, ogni parola. Tutti sorridono, lo spettacolo è una meraviglia.

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di Serge Bonnery

Alle 17:00 mi trovo con un gruppetto di fans attorno al tour bus parcheggiato sul viale Poissonnière, di fronte al Grand Rex, dove si terrà il concerto serale. Ma Bob sta giocando brutti scherzi! In verità non è sull'autobus. Lui arriva alle 18:30 con un’auto privata. Mentre il servizio di sicurezza protegge lo spazio tra l'autobus e l'ingresso degli artisti del Grand Rex, lui passa alle nostre spalle, accompagnato da due persone, con indosso una felpa con cappuccio grigio, in modo che nessuno lo veda entrare nella sala del concerto. Rispetto!
Il concerto è stato magnifico, pieno di emozione, in un'atmosfera davvero calda. Standing ovation dopo ogni canzone e a volte Bob lascia il pianoforte per venire al centro del palco per gli applausi . È vestito con una camicia rossa e il suo tradizionale abito nero. La sua voce è molto calda, e lui la modula a suo piacimento. Tra il suo modo di suonare il pianoforte e la sua voce, c'è un perfetto accordo, che la band sublima con la sua presenza nello stesso modo, solida e discreta. Tony Garnier è al comando e Charles Drayton è in cielo. Con Donnie Herron la complicità è meravigliosa. La scaletta è quella solita, ma ad ogni concerto Bob si reinventa davvero se stesso. Sarà ancora qui a Parigi per altre due notti. Sarò di nuovo lì Giovedì per ascoltarlo e salutarlo.

 

 
Sabato 29 Ottobre 2022

Nottingham, England - Motorpoint Arena - October 28, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)
encore
18. I Can't Seem To Say Goodbye (Jerry Lee Lewis) - (Bob on piano)

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Hull, England - Bonus Arena - October 27, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)

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Jerry Lee "The Killer" ci ha lasciato                                                                   clicca qui

  

 

 
Giovedì 27 Ottobre 2022

Cardiff, Wales - Morotpoint Arena - October 26, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)

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Talkin' 12035 - catestef

Oggetto: Mia curiosità

Una piccola mia nota o se vogliamo una mia curiosità....
Mi aspetto che il Prof. Carrera ci parli in anteprima da qualche parte, del libro di Dylan, in uscita tra pochi giorni, che lui ha tradotto in italiano, ovvero "Filosofia della canzone contemporanea".
Qui i link amazon del libro in italiano:  clicca qui
Grazie!


Non saprei dirti caro Stefano, credo di aver letto poco tempo fa che il Prof. Carrera era in Italia per una serie di conferenze, e molto probabilmente avrà parlato anche di questo libro oltre che trattare altri argomenti dylaniani, ma non ho ancora trovato un articolo scritto da Alessandro che parli di questo nuovo  libro. Senz'altro prima o poi qualcosa verrà publicata, tutto arriva a chi sa aver pazienza! Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Martedì 25 Ottobre 2022

London, England - London Palladium - October 24 , 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)

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Talkin' 12034 - rustysilver71

Oggetto: Dylan Garage Trio

Ciao Maggie's Farm, siamo 3 amici, vecchi appassionati di Bob Dylan, che da circa un anno hanno deciso di provare a reinterpretare i pezzi...
Il vostro sito è sempre stato un punto di riferimento per noi e per questo motivo ci fa piacere condividere alcuni nostri pezzi con voi. Altre registrazioni sono presenti sulla nostra pagina Facebook: Dylan Garage Trio.
Nel caso in cui le nostre versioni fossero di vostro gradimento per noi sarebbe un grandissimo onore ricevere menzione su Maggie's Farm.
Grazie per l'attenzione e un caro saluto! Dylan Garage Trio.

https://www.youtube.com/watch?v=nz1FZ8bfwXQ

https://www.youtube.com/watch?v=kAYtSSGluy0

Grazie amici, ho guardato i videoclip da voi indicati, ed anche altri perchè mi siete piaciuti davvero! Spero che tanti altri Maggiesfarmers abbiano il piacere di vedervi ed ascoltarvi, in modo che le visualizzazioni facciano un bel balzo in avanti. May you stay forever young.......live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Krefeld, Germany - Aayla Arena - October 9, 2022

di Christof Graf

Bob Dylan a Krefeld 2022. Niente di nuovo in Occidente! Con queste parole si potrebbe descrivere l'ultimo dei sei shows di Bob Dylan in Germania nel 2022. L'aspettativa di alta qualità delle esibizioni musicali di Dylan in "Rough And Rowdy Ways Tour 2021-2024" lo aveva preceduto dall'inizio del tour europeo a Oslo e nei concerti a Flensburg, Magdeburgo e Berlino è stata confermata anche in
Krefeld. Per anticipare subito: La setlist, che non è cambiata di poco dall'inizio dell'Europeantour di quest'anno e dall'inizio dei suoi concerti in America alla fine del 2021, non è cambiata nemmeno nella Krefeld Ice Hockey Arena. Dylan comincia con un cowboy-rock-groove per "Watching The River Flow" e conclude con "Every Grain Of Sand". Nel mezzo, presenta nove su dieci canzoni dal capolavoro "Rough And Rowdy Ways", pubblicato durante la pandemia. Fatta eccezione per l'epopea di 17 minuti di "Murder Most Foul", tutte le canzoni si ascoltano con piacere. Nel mezzo, vecchie canzoni come "Gotta Serve Somebody" o "When I Paint My Masterpiece". No, non c'è mai stato un Best nei concerti di Dylan, nemmeno a Krefeld nel 2022. Sì, non suona "The Times they are a-changin’” ma lo fa capire in molte cose che questi sono cambiati. La discussione sul "Never EndingTour", iniziata nel 1988 con lo stop forzato per la pandemia e la questione è se i concerti del "Rough And Rowdy Ways Tour 2021-2014" siano in realtà nuovo l'inizio o solo un altro capitolo del vecchio NET.
L'atmosfera del concerto e l'atteggiamento anche dell'artista è cambiato. Poco dopo le 20.00, dopo una breve introduzione di musica classica, la luce si spegne. Un attimo dopo, Dylan è lì, quasi nascosto dietro il pianoforte. È vestito in velluto nero. Se resta seduto, a malapena lo vedi. Si alza per cantare. Allora puoi almeno riconoscere testa e capelli. Non ci sono quasi scenografie. Le ex luci di stile Hollywood studio sono un ricordo del passato. La Statuina dell’Oscar non c’è più. Il primo piano sullo sfondo è illuminato da una luce gialla o rossa. Niente distrae dalla presenza di Dylan. I suoi cinque compagni d'armi musicali indossano abiti neri, così come lo stesso Dylan. Il pavimento del palco del "Rough And Rowdy Ways Tour" è immerso in una luce bianca brillante. L'atmosfera è sottile, scarsa e discreta per mettere a fuoco con attenzione le parole e i cliché di Dylan. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) mostra la direzione, così come quella confessione di Dylan “I contain moltitudes”. Dopo "Masterpiece" Dylan gracchia un "Grazie" al pubblico. Il pubblico ringrazia il maestro con un applauso immediato dopo anni di mancata comunicazione.
Ci saranno altri due "Grazie" nel corso della serata. Dopo "BlackRider", Dylan si alza brevemente e fa tre passi esitanti a metà del palco. Per due secondi, tiene l’asta del microfono. Tocca di nuovo il pianoforte protettivo. Dylan è fisicamente stanco e la fragilità diventa visibile. I suoi passi sono lenti ed esitanti. Voce e pianoforte, invece, sono onnipresenti e manifestano la sua rilevanza come a
cantautore e scrittore. L'atmosfera del concerto ha qualcosa di quasi religioso. Dylan non è più solo un narratore, ma un compagno. Lui è un predicatore e creatore della colonna sonora della nostra vita. Il devozionale è elegiaco, epico, ossessionante, malinconico e commovente. Con "Black Rider" ti viene in mente Leonard Cohen, l'altro grande cantautore dopo Bob.
Dylan e la band scacciano l'oscurità con una ugualmente oscura "My Own Version Of You" e una lasciva "I'll Be Your BabyTonight". Dylan suona l'armonica per la prima volta questa sera. Segue una minacciosa "Crossing The Rubicon". Bob interagisce con il chitarrista Doug Lancio, si protende verso di lui, proprio come dice all’altro chitarrista Bob Britt "stai tranquillo" con un gesto della mano. Dylan ama fraseggiare a Krefeld ed è soddisfatto dei risultati. Il suo canto è chiaro, forte e distinto. Le sue storie si stanno evolvendo. Dylan poi torna a essere fragile al centro del palco. Un gesto gradito e insolito, ma allo stesso tempo tempo un po' preoccupante. È importante che Dylan in questo tour presenti il suo attuale album. Le distrazioni sono indesiderabili. Gli smartphone sono stati precedentemente rinchiusi. Il concerto sembra un melange di devozione della chiesa da un predicatore che legge i leviti ai suoi discepoli, come ad una conferenza di un professore di letteratura che semplicemente padroneggia il potere della parola. Inoltre, Dylan si presenta come pittore di immagini linguistiche quando lascia testo e la musica si interrompe per secondi. Le parole a volte stavano da sole nella stanza.
Dylan ha trasformato l'arena dell'hockey riempita all'80% in una chiesa piena di schemi mentali. Ha creato secondi di silenzio nella comunità di circa 3000 persone. "Key West" ha avuto momenti belli così come il blues "FalseProphet" nel primo terzo del concerto. In "Gotta Serve Somebody" Bob Britt era in primo piano con la sua chitarra elettrica veloce e forte. Alla fine, Dylan ha finalizzato la canzone con le parole pronunciate: “Ognuno deve servire qualcuno, .... Perfino io”. Umile e concentrato anche il nuovo batterista Charley Drayton e gli unici rimasti della vecchia band Tony Garnier al basso e Donnie Herron al violino, pedal steel e lap steel. Il quintetto suona sempre più perfetto da una canzone all'altra. Tony Garnier è per Dylan qualcosa di simile a Rosco Beck per Leonard Cohen. Una specie di direttore musicale che aspetta l'umore, il dispiacere e la gioia di Dylan come un'aquila in attesa di calare sulla preda. Dylan sembra avere ancora molte nuove idee nel 2022 e vuole parlare di problemi impopolari in modi approssimativi. A Dylan non è mai importato delle opinioni dei critici. La sua attuale mitezza di età era sufficiente a Krefeld per fargli dire tre "Grazie" per l'attenzione che ha ricevuto. Dopo il Blues "Goodbye Jimmy Reed", Dylan presenta i musicisti. Non ci sono bis. Solo "Every grain of sand" dall'album "Shot Of Love" del 1981. Poi i musicisti si mettono in fila di nuovo insieme a Dylan solo per pochi secondi al centro del palco. Standing Ovation! Il viaggio elegiaco nel tempo come è un'istantanea. Dylan e la band scompaiono nello stesso buio dal quale erano usciti 100 minuti prima. Lo show è finito e tutti dicono "Le cose sono cambiate".

 

 
Lunedì 24 Ottobre 2022

London, England - London Palladium - October 23 , 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)

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Talkin' 12033 - mmontesano

Oggetto: Cronaca del concerto di Bruxelles

Buongiorno, sperando di fare cosa gradita, invio il link alla cronaca del concerto di Bob Dylan al Forest National, Brussels, scritta da Nicola Gervasini per TomTomRock. Cari saluti, Marina Montesano.

https://www.tomtomrock.it/report/concerto-bob-dylan-world-wide-tour-forest-national-brussels/

Grazie Marina, sempre graditissime le tue segnalazioni, alla prossima allora! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Berlin, Germany - Verti Music Hall - October 6, 2022

di Werner Kehl

Le cose sono cambiate radicalmente nel mondo dall'ultima volta che Bob Dylan si è esibito a Berlino nel 2019, purtroppo non in meglio.....Ciò che sicuramente è molto più positivo è il cambio della venue; tre anni e mezzo fa ha suonato in quell'enorme-dromo qui vicino. La disperata richiesta nella mia ultima recensione di quello spettacolo era quella di suonare in un luogo più adatto al suo stile.

La Verti Music Hall (almeno per me) ricorda in qualche modo la Mitsubishi Electric Hall di Düsseldorf (grandi spettacoli di Bob sia nel 2015 che nel 2017): arena relativamente piccola e molto moderna, fatta su misura per spettacoli che mirano ad avere un suono ottimale. Penso di poter tranquillamente presumere che i musicisti & i tecnici coinvolti nel Rough & Rowdy Ways Tour sono stati assolutamente entusiasti del loro spazio di lavoro in questo auditorium all'avanguardia.
Un paio di persone che conosco hanno partecipato allo spettacolo del mercoledì, altri amici sono venuti stasera (venerdì). Ho deciso che lo show in mezzo funzionava meglio per me. Senza un biglietto in mano mi sono diretto a MB Platz e con mia grande sorpresa ho visto che stavano ancora vendendo i biglietti al botteghino. Non avevano tanti biglietti rimasti ma ne avevano alcuni nella sezione 201.
Speravo di essere in un posto che mi avrebbe consentito un lavoro molto decente e a quella posizione potevo vedere molto bene Bob (a proposito, sì, ero io con il binocolo come alcuni hanno sottolineato nelle loro recensioni).

Lo spettacolo è iniziato un paio di minuti dopo le 20:00 e ad essere sincero ho trovato la prima mezz'ora piuttosto noiosa (la seconda canzone l'ho trovata particolarmente noiosa, a parer mio. è un ferrovecchio e Bob dovrebbe abbandonare e sostituire con qualunque altra canzone!).
E poi è successo: ha inizato Black Rider e dopo pochi secondi si è fermato, spiegando al pubblico che qualcuno stava filmando e scattando foto e che lui e la band non sarebbero andati avanti fino a quando la persona non avrebbe smesso. Tutti in sala hanno trattenuto il respiro, si poteva sentire cadere uno spillo. Bob ha riavviato la canzone e dopo qualche secondo si è fermato nuovamente, ribadendo quanto detto prima e aggiungendo: "CACCIATE QUESTO RAGAZZO FUORI DI QUI"! Quello è stato il momento in cui questo concerto è cambiato completamente, è stata la scintilla necessaria per cambiare quello - fino ad allora - spettacolo poco brillante. Finita la canzone, Bob si è alzato dal pianoforte ed è andato al centro del palco per prendere la sua solita posa, questa volta con lo sguardo negli occhi come se volesse dire “Non osate!”, praticamente tutti si sono alzati e gli hanno fatto un travolgente applauso!! E da qui in poi, lo spettacolo è andato avanti magnificamente. Le canzoni dell'ultimo album sono state suonate in modo assolutamente stellare e i nuovi arrangiamenti, anche dalle canzoni più vecchie, erano fantastici, che fosse Baby Tonitght o To Be Alone che subito mi hanno ricordato il modo sublime col quale Maria Muldaur le aveva registrate qualche anno fa. E poi finalmente abbiamo avuto l’armonica in Every Grain Of Sand, un po' come la ciliegina sulla torta...
Quindi, tutto sommato, una serata estremamente piacevole e qualcosa di cui amare profondamente in questi tempi terribilmente preoccupanti!

 

 
Sabato 22 Ottobre 2022

Talkin' 12032 - miscio.tux

Oggetto: Un bimbo particolare

Ciao Mr. Tambourine,
Ho visto che il piccolo Dario Tux ti ha scritto. Ti devo delle spiegazioni. Io e Dario siamo sposati da tre anni, è stato un matrimonio riparatore, non te l’ho mai confidato perché temevo mi derideste. Ci siamo sposati in Comune, non in chiesa, eh! Mi sono imposto, Dario Greco voleva che comprassi uno di quei ridicoli vestiti bianchi con lo strascico, lui è meridionale ed è un po’ tradizionalista, devi capirlo. Ma io mi son proprio rifiutato, mi sono comprato invece un abito di velluto a coste color panna. Ovvio che non potevo dirtelo, me lo immagino Eglamore a gridare: “ma questo è un sito di ricchioni!”. Conviviamo, è per questo che Dario ti ha scritto la sua ultima lettera dal mio indirizzo mail; ricordi? era la talkin' 12023 del 9 ottobre. Ma le cose non vanno propriamente a gonfie vele, però il piccolo Dario Tux è stato un regalo del signore. E’ un bimbo incredibile, non credere, non è sempre così sgradevole, sa essere anche molto dolce lui. Certo, è piuttosto precoce per essere un bambino di tre anni, non dico di no. Spesso non sappiamo come gestirlo, Dario Greco dice che io lo vizio, ma quando gli faccio un’osservazione lui si mette a ridere come un matto e, sganasciandosi e rotolando, urla: “Papà Miscio dovresti vederti”. Io una volta ho provato a mollargli un ceffone, ma lui mi ha subito tirato un calcio in culo che mi è venuta un’ernia discale L5 S1.
Tambourine, ho visto che tu gli hai risposto un po’ sgarbatamente, non offenderti, ma non devi farlo più. Anzi scusati magari, vediamo se gli passa. Perché se lui se la lega al dito abbiamo finito tutti di vivere. Quel falalà falalì lo ha fatto imbestialire, pensava tu lo sfottessi, che gli cantassi la ninna nanna. Non smetteva più di bestemmiare. Adesso ha preso in antipatia Bob Dylan, dice che latra come un cane investito da un tir, ha scritto persino una parodia che ha intitolato “Like a Rolling Dog (on Highway 61)”. E’ un bambino difficile, lo so, pensa che mi torna sempre dal parco con le tasche piene di pezzi da 200 e non mi dice dove li prende. Oggi poi è partito per andare a vedere i concerti di Dylan, vuole capire cosa ci troviamo di così bello in un vecchio rimbambito come lui, mi ha detto. Anzi credo voglia scrivervi le recensioni dei concerti da quello che ho capito. Mi raccomando!
Ciao, a presto. Miscio.

Ciao Miscio, io non ho proprio niente contro le coppie particolari come la vostra, cioè quelle non formate da persone di due sessi diversi. Pur sapendo che Sir Elton John aveva un marito ed aveva adottato un bambino ho pensato che quel bimbo fosse stato molto più fortunato di tanti altri che hanno genitori sui quali è meglio stendere un velo pietoso a causa dei loro comportamenti. Vorrei precisare che non mi è passato nemmeno per la mente di prendere in giro il vostro piccolo, fa la lanky down dilly era solo un saluto per una persona che stimo molto. Detto questo, auguro una vita piena di amore e di felicità agli sciagurati che hanno voluto la paternità del piccolo Dario Tux. Live long and prosper a tutti voi, Mr.Tambourine, :o)

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Libri: "Sognai talmente forte” - Da Omero a Dylan - di Massimo Bubola                 clicca qui

 

 
Venerdì 21 Ottobre 2022

London, England - London Palladium - October 19/20, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)

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Berlin, Germany - Verti Music Hall - October 5, 2022

di Sascha Priester

Sì, un'altra esperienza molto diversa. Ero seduto un po' troppo indietro, di tanto in tanto mi distraevo per il troppo e continuo movimento nel pubblico. Le persone arrivano in ritardo fino a 30 minuti dopo l'inizio dello spettacolo. La Sicurezza girovaga costantemente, mostrando alle persone i loro posti, chiacchierando. Le persone entrano ed escono per comprare la birra ovviamente necessaria durante le canzoni e, sì, popcorn... bene con questa negatività.
Lunghe introduzioni musicali sono state suonate in molte canzoni. Per esempio Watching The River Flow e anche Most Likely, probabilmente allungate per avere uno spettacolo un po' più lungo, suppongo. Molto improvvisato, molto bello. Sfortunatamente, Every Grain non aveva l' armonica e anche un pasticcio con il testo proprio all'inizio. Ma riflettendo su ciò che è successo, sono così felice che questi concerti abbiano luogo, anche stasera è stata piena di tanti bei momenti di creatività, belle le versioni di tante canzoni, Bob che canta da solo con il suo pianoforte per alcune strofe con la banda in (quasi?) silenzio. Nessun "Grazie amici..." stasera o qualsiasi altra cosa, altre battute come negli ultimi spettacoli, ma due pensieri ancora nella mia mente: Crossing the rubicon: “Quanto può durare ancora? Quanto tempo può durare?“ cantato con tanta intensità, riflessione, saggezza e, hm, tristezza. Quindi ancora grazie a voi e a Dylan, non vedo l'ora di vederlo domani ancora in tour.

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di Laurette Maillet

Da Magdeburgo a Berlino. Viaggio facile con il FLIXBUS, due ore e mezza! Alla stazione degli autobus di Berlino prendo la U12 e 20 minuti a piedi per il mio alloggio. Le strade sono animate! Petra mi sta aspettando. io ho una camera da letto privata e un grande letto :)
BERLINO, 5 ottobre, l'ultima volta a Berlino Bob aveva suonato nella sala Mercedes Benz, accanto alla Verti :) Mi siedo sulle scale di fronte al fiume e... guardo il fiume scorrere prendendo gli ultimi raggi del sole. Entro le 17:30 vado alla venue. Gli autobus sono parcheggiati in strada. Erik sta sorvegliando la porta :) La sala Verti aprirà solo alle 18:30. Ho bisogno di un biglietto quindi metto il mio
cartello. Alcuni bagarini stanno comprando e vendendo :( Inoltre il locale è piccolo, forse 3000. Mi fido della mia "buona stella" e ho ragione. Alle 19:15 un uomo viene dritto da me e mi chiede quanti biglietti mi servono "Solo uno.". "Io ne ho due ma uno è libero".Woah! Chiedo perché libero. Dice che ha appena perso un buon amico e lui vuole rendere felice qualcuno, quindi stava cercando un vero fan. "Sono una vera fan!". Entro le 19:30 mi siedo. Buona visuale del palco e parlo con il mio Buon Samaritano e i suoi amici. Lavorano in una stazione radio e mi conoscono attraverso Expecting Rain. ??? Il locale è piccolo e pieno. Le persone sembrano essere di spirito buono, più loquace degli Scandinavi. Bob inizia puntuale... al pianoforte. Subito il pubblico si alza ed è entusiasta! Il suono è veramente buono. La batteria è rumorosa e vedo Bob far segno con la mano destra do “abbassarla”??? All'inizio c'è un lungo assolo di pianoforte in Watching e Most Likely. In generale Bob ne aggiungerà altri al pianoforte tra i versi delle canzoni. Forse per avere la possibilità di sedersi ??? Poiché sarà seduto per tutti i suoi assoli. Si sposta al centro per Moltitudes e Black Rider. Ha un aspetto migliore che a Magdebourg. Il pubblico sta in piedi quando lui è al centro. E Bob lo può vedere. Dopo "To be alone with you" il pubblico reagisce bene e Bob decide di tornare al centro della scena per una posa più lunga senza la giacca.
Indossa una camicia verde/blu. Bella :) Tutto è perfetto fino a "Mother of muses", poi sento che la sua voce è meno chiara e si siede al pianoforte e "Jimmy Reed" non è buono come al solito. Forse troppo piano :( Per "Every grain of sand" il pubblico è in piedi. Alcuni fans si muovono nel corridoio. Ma nessuno raggiungerà il palco. Nessuna armonioca in EGOS ma un lungo assolo al piano. Questo è il miglior suono dai tempi di Oslo. Un luogo più intimo e un buon pubblico. Bella gente a Berlino. Quindi Bob dovrebbe essere felice ed io
credo che lo fosse. Ci sono altri due spettacoli qui, a Berlino. Ci vediamo domani. E... dopo domani.

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di Michael Ballstav

Eccoci a Berlino per rivedere il vecchio Bob. Potrebbe sembrare vecchio quando cammina ma sicuramente suona il piano in modo più brillante! È stato un bel primo spettacolo a Berlino stasera e l'arena Verti è stata buona per Bob con una bella folla gentile (ma troppe persone che entrano ed escono comunque e questro mi ha un po' irritato). Le canzoni che mi hanno colpito stasera erano Crossing the rubicon, una magnifica versione di My own version of you + due grandi I’ll be your baby tonight/To be alone with you. Gotta serve somebody è sempre buona e vorrei che più canzoni potessero suonare come quella. Ma perché non suoni l'armonica, Bob? Mi manca!

Michael Ballstav

 

 
Giovedì 20 Ottobre 2022

Talkin' 12031 - dario.tux

Oggetto: Ardemagno, prendimi tu.

Ciao Tamburo,
mi presento: mi chiamo Dario Tux e sono il figlio di Dario Greco e Miscio Tux. Ho solo 3 anni, ma ho già un battacchio che sembra un martello pneumatico. Per fortuna non ho preso da papà Miscio che ha un pistacchio imbarazzante. I miei due papà si sono conosciuti a un meeting del prof. Carrera. Dopo pochi istanti erano già nei bagni della Feltrinelli, fu lì che papà Dario possedette papà Miscio. Ed è lì che venni concepito, lo so perché me lo raccontano tutte le sere prima di spegnere la luce. Dopo un giorno hanno iniziato a bisticciare e non hanno più smesso. Non c’è un argomento su cui vadano d’accordo, non si trovano nemmeno su quello strazio di Dylan, per cui inspiegabilmente vanno pazzi entrambi. Smettono di questionare solo quando li zittisco io con un porcone da far tremare i vetri. Loro mi dicono sempre che, va bene i poeti maledetti e Bukowski e Ginsberg, ma non sta bene bestemmiare a tre anni. Provate voi ad avere a che fare ogni santo giorno con due tangheri, rampognosi e inconcludenti, di questo calibro! Voi vi chiederete perché un teppista come me scriva ad un sito di benpensanti come il vostro. Il motivo è solo uno: sono stato concepito sulle note di I’ll Remember You cantata dal prof. Carrera e la responsabilità è vostra, quindi adesso mi trovate una famiglia di adozione che sia decente: voglio dei papà con le palle, coi soldi, non degli intellettualini petulanti, gente che sgobba sodo e parla poco… non so pensavo all’Ardemagno. Adesso, scusate, torno a guardare Mentana, che forse è la volta che gli tiriamo una bombazza da mille chilotoni a quel mentecatto di Putin.
Ciao, bro, alla prossima.

Bene carissimo Dario Tux, questa credo sia la mail che non avevo ricevuto. Aggiungiamo così un'altro personaggio creato dalla fantasia infinita di chi ti sta alle spalle perchè, a tre anni, non penso che tu sappia già scrivere e leggere. Comunque, ben entrato a far parte dei personaggi strambi della Fattoria. Alla prossima, con nuovi paralipomeni per i quali sei davvero una sorgente di talento! Perciò alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :O)

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George Harrison, il disco di Bob Dylan e il viaggio in India                                   clicca qui

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Nick Cave, il fantasma di un Elvis dolente                                                               clicca qui

 

 
Mercoledì 19 Ottobre 2022

Amsterdam, The Netherlands - AFAS Live - October 17, 2022

  

1. Oh Susanna (Stephen Foster) - (short instrumental)
2. Watching The River Flow (Bob on piano)
3. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
4. I Contain Multitudes (Bob on piano)
5. False Prophet (Bob on piano)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
7. Black Rider (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
10. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
11. To Be Alone With You (Bob on piano)
12. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
13. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
14. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
15. That Old Black Magic (Bob on piano)
16. Mother of Muses (Bob on piano)
17. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
18. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)

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Talkin' 12030 - dario.tux

Oggetto: Lo dico ai  miei papà

Ehi bro!
“Ricevuto, grazie, Mr.Tambourine” ma se tu poi non pubblichi mi stai a prendere in giro. Non fare il furbetto con me, ho solo tre anni ma non passo per nabbo tanto facilmente. Se te la mandavo col piccione viaggiatore la lettera facevamo prima. Nel ‘500 si comunicava più velocemente che su questo sito. Tieni in casa un ippopotamo che dorme, ma che te ne fai? Non voglio flammarti, ma capisci anche tu che tenersi le mail nelle guance per l'inverno, come gli scoiattoli, è una roba che mummifica ogni anelito vitale. Va beh comunque ti perdono. Pubblica però, se no lo dico ai miei due papà che dopo ti blastano di brutto.
Senza rancore, Dario Tux.

Carissimo Dario, ti confesso che la tua mail mi ha molto stupito perchè non so nemmeno di cosa tu stia parlando. E' la prima mail che ricevo da questo indirizzo, quindo non ho la minima idea di cosa tu mi abbia scritto (ma davvero mi hai scritto??????????) perchè non ho mai cestinato le mail di nessuno, nemmeno quelle che ai primi mesi della mia conduzione del sito mi insultavano come se fossi stato lo scemo del villaggio. Ti dirò che una mezza idea su chi tu possa essere l'ho ben chiara nella testa ma naturalmente lo tengo per me. Resto in attesa che mi RImandi la mail di nuovo in modo da poterla pubblicare in quanto potrebbe essere interessante anche per moltissimi lettori. Alla prossima dunque, fa la lanky down dilly, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 12029 - lucam.giani

Oggetto: A.Orlandi

Gentili signori
è possibile entrare in contatto con Andrea Orlandi, vostro tramite.
Sono un appassionato di fotografia e mi interessano alcuni scatti.
Ringrazio. Cordialmente. Luca Maria Giani.

Mi spiace di non poterti aiutare perchè Andrea mi aveva contattato anni fa per mandarmi alcune sue foto, infatti nell'archivio di maggiesfarm c'è una pagina dedicata alle foto di Dylan scattate da Andrea. Purtroppo, a causa di un guasto al mio computer di allora, perdetti tutti i contatti, compreso l'indirizzo mail di Andrea. L'unica cosa che ti consiglio è quella di cercare su Google e sono certo che troverai il sito Facebook, Twitter e Pinterest di Andrea così potrai inviargli una mail. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Martedì 18 Ottobre 2022

Amsterdam, The Netherlands - AFAS Live - October 16, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Magdeburg, Germany - GETEC Arena - October 3, 2022

di Laurette Maillet

Magdebourg, 3 Ottobre. Ho cambiato il mio viaggio in autobus con un viaggio in treno, 9:15 invece delle 3 del mattino. Dato che ho una bella camera da letto privata, mi metto a dormire tardi. Ian è in viaggio con me e iniziamo un piacevole viaggio. Abbiamo due trasferimenti e sono tirati. Si parte in preda al panico quando lo schermo annuncia un cambiamento nella nostra ultima stazione ferroviaria. Non più la stazione centrale. Abbiamo informazioni da persone simpatiche: noi adesso dovremo prendere una metropolitana per riconnettersi con la stazione centrale. Siamo 6 Bobcats su quel treno più un membro dell'equipe di Bob Dylan che conosco sotto il nome di Michael. (Cosa sta facendo su quel treno? Mistero) Quindi... Corriamo e corriamo finché non saltiamo finalmente sul secondo treno appena in tempo. Un'ora dopo corriamo di nuovo a prendere l'ultimo treno per Magdeburgo. Poi possiamo rilassarci per due ore. Non molto cibo ma fino ad ora ma mi sento bene. So che non sarà facile trovare un biglietto. Questa è la Germania dell'Est e non ho mai avuto un modo semplice per trovarne uno. Sono molti i bagarini ma troppo costosi per un singolo biglietto. Entro le 19:15 accetto di acquistarne uno per 40€. Non è la scelta migliore dato che questa è di nuovo un'arena sportiva e il pavimento è... piatto. Significa che se ho persone davanti a me non riesco nemmeno a vedere Bob. Chiacchiero con il giovane vicino a me. È un fan e aveva già visto Bob molte volte. Anche lui conosce l'ultimo album e la scaletta. Quindi sta bene :) ho capito fuori che molti di quei fans di Dylan non capiscono... l’Inglese ????:(L'uomo davanti a me... è anche un fan dal Regno Unito e vedrà molti spettacoli del Tour. Grande. Fin qui. L'Arena è mezza piena... forse solo 3000 persone. Aspettiamo impazienti. L'orologio sul muro segna le 8. Poi le 8.05.
Poi alle 20:15 inizio a preoccuparmi. E se Bob non stesse bene???? Entro le 20:17 le luci diventano fioche fioche... e sentiamo la classica introduzione di musica.
"Whatching the river" è catastrofica. Il suono è pessimo. Leggermente meglio in "Moltitudes". Bob si sposta dolorosamente al centro della scena dopo "False Prophet" ....la prima e unica volta per questo spettacolo. Come a Flensburg tutti gli assoli al pianoforte sono con Bob seduto, che scompare dietro al pianoforte. Dirà "grazie" due volte e "grazie amanti delle signore" o "grazie amanti dei bambini" dopo "Baby tonight". L'unica canzone che farà reagire il pubblico. Sono tutta orecchie per "Mother of muses", il mio buon amico Bob Russell mi ha chiesto di prestare attenzione a quella canzone! Circa a tre quarti della canzone vedo Bob che tiene un oggetto bianco, nella sua mano destra, davanti al suo viso. Quindi smette di cantare e menziona con rabbia una telecamera in mezzo al pubblico. Lui
dice qualcosa sul cantare dietro il pianoforte e tira bruscamente il microfono giù, si siede al pianoforte e finisce "Mother" nascosto. Woah! Egli recita "Good bye Jimmy Reed" seduto. Poi si alza e mette il suo cappello bianco/crema al pianoforte (vedo ora che questo era il suo cappello) e che lo usa per nascondere la sua faccia. Per me rovina totalmente uno dei miei pezzi preferiti. E mi interrogo sulla sua salute mentale. Cosa gli importa se qualche fan scatta una foto? La maggior parte dei telefoni sono chiusi nei sacchetti YONDER. Una macchina fotografica, luce blu e ora un'altra fotocamera. ??? Cerca di trovare una scusa per essere arrabbiato o è veramente dolorante e irritabile per la sofferenza? Di tutti i miei 6 spettacoli, finora, quello è stato il peggiore. Ho lottato per raggiungere il luogo, non ho mangiato, ho pagato un po' di soldi per il biglietto... e ha dovuto vedere un Bob arrabbiato. Non è giusto! :(Speriamo che a Berlino lo trovi di umore migliore. Tre spettacoli nella la stessa città dovrebbe dargli il tempo di riposare e rilassarsi. Quindi andrò avanti con speranza e amore. Smettila di puntargli le vostre fotocamere in faccia!!!! Non rovinate gli spettacoli!!! Ci vediamo!

 

 
Lunedì 17 Ottobre 2022

Brussels, Belgium - Forest National - October 15, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Flensburg, Germany - Flens-Arena - October 2, 2022

di Sascha Priester

Immagino che la cosa più sorprendente sia il cambiamento generale del suono dal mio ultimo concerto che avevo visto a Stoccarda nel 2019. È davvero difficile da descrivere, devi essere lì, vedere e ascoltare ma, forse più importante, sentirlo. Sentendo “Watching the rivwer “ e “Most Likely You Go Your Way” capisci che hanno trovato la strada in questa performance in modo attento e sottile - un approccio adatto per ogni canzone del passato. L'emisfero della band circonda Bob come in un antico teatro romano, sempre concentrati e con gli occhi sempre su Bob. Tutti i musicisti sono eccellenti nel suono che stanno creando, mentre sono rimasto molto colpito dall'acustica della sala in grado di evidenziare tutte le sfumature. Un percussionista eccezionale, batterista e pacemaker, l’abbiamo qui davanti a noi, creando questo nuovo arazzo che sostiene la voce e il pianoforte di Bob in un modo innovativo. Un arazzo, costruendo volumi, riducendoli. Sputare parole, avere amore con loro - e anche avere più di una risata (... così bella – “quando Io dipingo il mio *risata* capolavoro“).

I brani più vecchi sono stati eseguiti bene, tutti, ma il mio sogno personale è diventato realtà nell’ ascoltare finalmente l'attuale album nella sua quasi interezza. Un capolavoro dopo l'altro, I Contain Multitudes, Own Version Of You, Black Rider, Key West, Crossing The Rubicon e Mother Of Muses sono in evidenza in questa bellissima serie di canzoni.
"... watching the river flows", Bob l’ha eseguita seduto al piano. Questo ora è un po' un problema, perché quando si siede dietro la "barricata del piano" nera, che sarebbe stato un disastro per le persone, che hanno pagato una vera fortuna questa volta per i biglietti (con molti posti vuoti nella hall). Tony & Co. stavano ridendo, tutto andava bene.

Ma ora su una nota molto seria, la mia teoria su questo pianoforte: Lo strumento massiccio non è un muro per nasconderci Bob. Questo non è un brutto abito da vecchio cinico e misantropo dagli atteggiamenti strani nei confronti del suo pubblico.

Tutti ne siamo stati testimoni negli ultimi anni: Bob, come ogni uomo molto anziano, diventa visibilmente sempre più debole, ma è mentalmente forte da morire. Lui usa questa "barricata", che è ovviamente molto massiccia e forse anche fissata in modo speciale, per stabilizzarlo, quando sta in piedi appoggiandovisi. Vuole resistere, vuole che la sua faccia si veda. Il microfono è regolato in questa posizione e lui combatte per questo tutta la sera, persino pregato per questo così straziante in Mother Of Muses. Nelle canzoni successive, ovviamente sempre più stanco fisicamente, lui suona il piano con una mano, ma con l'altra tiene una presa salda sul bordo del pianoforte. Questo incredibile sistema e il modo per offrire la meglio performance per lui, ma anche per noi (i tanti 'grazie' e insomma, i discorsi di ieri sono stati sbalorditivi), considerata anche l'unica armonica durante Every grain of sand. Splendidamente iniziata, ha suonato l'armonica con entrambe le mani, blues, ispirata, piene di vita, potenza e saggezza. E solo quando ho pensato, per favore, non fermarti mai più, con una mano ha cercato di nuovo l’equilibrio. Bob ha continuato a suonare l’armonica con una sola mano, quindi ha chiuso la canzone con il pianoforte. Anche lui ha camminato verso il centro del palcoscenico per mostrarsi per intero, stando lì - grandi momenti per noi per dimostrare il nostro rispetto per questo incredibile artista di talento, dotato e coraggioso che è ancora sulla strada. Ci vediamo stasera a Magdeburgo, quando gli dei e le muse sono con noi. Grazie, Bob, per averci dato un'altra visione del tuo universo. Grazie di tutto.

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La magia di Bob Dylan al Grand Rex di Parigi - di Samuele Conficoni                    clicca qui

 

 
Sabato 15 Ottobre 2022

Talkin' 12028 - calabriaminumum

Oggetto: Maglia Dylan 

Ciao Mr.T., sapevi?

I Minnesota Timberwolves omaggiano Bob Dylan con la maglia City Edition               clicca qui

Non lo sapevo, perciò grazie della segnalazione, ecco la foto delle magliette, ispirate al famoso murales sulla 5th strada di  Minneapolis:

  

Grazie ancora, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Boblinks è tornato a funzionare correttamente, problema risolto.                         clicca qui

 

 
Venerdì 14 Ottobre 2022

Paris, France - Grand Rex - October 13, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Talkin' 12027 - sebastiano.giulia

Caro Sebastiano, ti ringrazio per l' invio di questo file di Black Rider registrato alla Verti Music Hall di Berlino il 6 ottobre scorso, ma purtroppo non posso linkarlo in modo che anche gli altri amici di maggiesfarm possano ascoltarlo perchè il file è troppo grosso e non posso trasferirlo sul server dove il sito è appoggiato. Comunque grazie, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 12026 - arch.massimo.ottaviani

Oggetto: Foto Bob Parigi

Buongiorno Mr. Tambourine,
nonostante l'avviso che appare tentando di connettersi a bob links, il sito è ancora visibile.
Accedendo dal mio smartphone alla prima schermata clicco su "Avanzate", appare un'altra finestra e li clicco "procedi su www.boblinks.com (non sicuro)" e la pagina si apre senza problemi (vedi foto allegate).
La spiegazione di questa novità non so dartela.

Colgo l'occasione per inviarti una foto di Bob a Parigi che girava su Twitter...sempre più nascosto e in forma nonostante l'età.

Ed anche per ricordarti che sono la persona che ti scriveva con la mail barabba123... e che hai conosciuto a Barolo.

Un saluto a tutti e a presto. Massimo.

Carissimo Massimo, anch'io con lo smartphone, seguendo la procedura da te descritta, sono riuscito ad accedere a boblinks, invece sul PC funziona solo, nello stesso modo, con Google Chrome, mentre con Mozilla Forefox non è possibile, speriamo che il webmaster Bill Page si affretti a rinormalizzare la faccenda.

Un discorso a parte per quel che concerne la gentilezza e la disponibilità di Barabba 123, perchè è grazie a lui se ho potuto partecipare al concerto di Bob a Barolo dopo che si era offerto di regalarmi un biglietto. Ricordo benissimo l'incontro e ricordo che sei stato veramente una persona squisita, una persona che ricordo con piacere anche dopo alcuni anni. Ti ringrazio per la foto e permettemi di dire che vedere Bob così bardato mi mette tristezza, non saprei dire perchè!!! Davvero grazie ancora per allora, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Giovedì 13 Ottobre 2022

Paris, France - Grand Rex - October 12, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Che è successo a boblinks.com???

Ho cercato di collegarmi come al solito per vedere la setlist e le recensioni dei concerti ma, grande sorpresa, si apre una pagina che dice che la connessione non è sicura. Se qualcuno è ingrado di darci una spiegazione sarebbe davvero illuminante! Intanto resto in attesa che anche Bill Pagel venga informato che nessuno si può più collegare al suo sito. Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledì 12 Ottobre 2022

Paris, France - Grand Rex - October 11, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Talkin' 12025 - pieronicolaantonelli

Oggeto: Guarda ENZO BIANCHI e PIETRO BRUNELLO in "Bob Dylan e la Bibbia: la profezia del cambiamento"

Ciao una bella catechesi di Enzo Bianchi sulla bibbia e Bob Dylan.

https://youtu.be/xnjy3KZ6jug 

Il video è lunghetto, dura circa un'ora e mezza, però molto interessante, anche perchè è sempre bello ed utile sentire il parere di altri, quando si pensa di sapere tutto c'è sempre qualcosa di nuovo da apprendere! Ciao, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Copenhagen, Denmark - Royal Arena - September 30, 2022

di Laurette Maillet

Copenaghen. Il FLIXBUS mi porta da Göteborg a Copenaghen in 5 ore.
Niente da fare durante il viaggio, solo rilassarsi e guardare i campi verdi e le foglie autunnali che cominciando a cadere dagli alberi. Marcus, il mio ospite di couchsurfing, mi indica di raggiungere il suo appartamento a sud di Copenaghen: prima la linea S del treno A e poi a piedi per 30 minuti in una zona circondata da acqua e piccoli parchi. Magnifico! Sembra molto piacevole vivere qui. Marcus verrà anche lui allo spettacolo di Bob Dylan stasera, quindi gli consiglio di ascoltare "Rough and Rowdy ways"... solo per essere nello spirito giusto :). Entro le 17:15 camminiamo per i due isolati fino alla fermata dell'autobus. La gente di Copenaghen usa la bicicletta o il trasporto pubblico. Arriviamo presso la sede poco prima delle 18. È di nuovo un'enorme arena. 12000 posti? Credo che sarà come Stoccolma, mezza piena. Ma che ne so? Marcus entra mentre rimango fuori a vendere i miei quadri. La folla che viene dalla metro è infinita. Per un'ora senza sosta, i tifosi passano davanti a me, Incontro una giovane donna italiana che sembra conoscermi bene.
Anche un'altra donna che ho già incontrato qua e là. Comincio ad essere abbastanza popolare :) Entro le 19 mi metto in fila. I miei piedi sono stanchi, ma grazie ancora al mio buon amico Bjørn-Tore se ho un biglietto anche stasera. Sorprendentemente esattamente lo stesso posto che avevo a Göteborg; parterre, ultima fila della seconda sezione. Chiacchiero un po' con un fan americano che ha visto
Bob Dylan con George Harrison e Ringo al concerto per il Bangladesh ed anche uno show della prima Rolling Thunder Revue e ci promettiamo di restare In contatto. Saluto Jason che passa e mi siedo. Per contraddire la mia previsione la sala è gremita. Poco dopo le 20.00 inizia lo spettacolo. Lo stesso come a Goteborg. Nessuna chitarra. Bob tutto vestito in nero, sembra stanco. Lui starà seduto al pianoforte per la maggior parte delo show. Si muove al centro della scena dopo "Moltitudes" ma dirò solo "grazie".
Dopo "Masterpiece" suona "Prophet" che sembra avere un nuovo arrangiamento???
"Baby Tonight" è davvero aggressiva. Un po’ cinica. Bob si presenta al centro della scena dopo una grande "Rubicon".."Key west" è limpida come il cristallo. Dopo "Serve somebody" vedo del fumo provenire dal palcoscenico. Il palco è in fiamme??? No. è giusto per scoraggiare le foto, credo. E un altro "grazie". La presentazione della Band è veloce e semplice. Prima dell'ultimo "EGOS". BENE! Ho la sensazione che Bob fosse fisicamente stanco. Non sta in piedi troppo a lungo. Il suono era fantastico e... Il pubblico incredibilmente rispettoso. Vedo solo pochi movimenti tra le canzoni. Niente chiacchiere o mormorii. Un pubblico di età mista, giovani, uomini e gente più anziana. È stato un bello spettacolo considerando la grande arena e il pubblico. Non il mio migliore, senza sorpresa o specificità e un Bobby non nel suo miglior stato d'animo scherzoso. Nemmeno arrabbiato :( Ma amo il pubblico e la gente di Copenaghen in generale. Ci sarebbero stati due spettacoli in una sede più piccola e sarebbe stato molto più divertente. Queste grandi arene sportive non si adattano bene all'intimità della setlist. Si spera che i prossimi spettacoli siano più "intimi". Grazie a tutti. Grazie Bobby e riposati bene prima della tappa in Germania.

 

 
Martedì 11 Ottobre 2022

Talkin' 12024 - silcatt

Oggetto: Ho suonato con Bob Dylan - Noel "Paul" Stookey

Carissimi, ecco la traduzione dell'ultima intervista pubblicata da Ray Padgett. Stavolta si fa un salto negli anni '60 con Noel Stookey, il "Paul" di Peter, Paul & Mary.

Alla prossima! Silvano

Carissimo Silvano, se fossi capace di inventare nuove parole per ringraziarti lo farei..............ma dovrai accontentarti. GRAAAAAAAAZIE!!! alla prossima,m Mr.Tambourine :o)

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Noel Paul Stookey di Peter, Paul & Mary racconta di Bob Dylan negli anni ‘60

di Ray Padgett
(17 settembre 2022)

Fonte: https://dylanlive.substack.com/p/peter-paul-and-marys-noel-paul-stookey

Traduzione di Silvano Cattaneo

Noel Paul Stookey è meglio conosciuto con il suo secondo nome: Paul. Il "Paul" dell'iconico trio musicale Peter, Paul & Mary. Hanno avuto i primi successi con il boom della folk music negli anni '60 e, lungo la strada, hanno aiutato un giovane cantautore con una voce cui bisognava abituarsi, a raggiungere un pubblico più vasto. La loro "Blowin' in the Wind" è stata la prima registrazione di una canzone di Dylan a raggiungere la vetta della classifica di Billboard (Bob non sarebbe stato in cima a questa classifica con un suo brano fino a "Murder Most Foul", nel 2020).
Sei decenni dopo, Stookey è ancora presente sia sul fronte musicale che su quello dell'attivismo. Per la musica, all'inizio di quest'anno ha pubblicato il suo ultimo album “Fazz”, fondendo folk e jazz (da cui il titolo). E sul fronte dell'attivismo ha co-fondato con sua figlia Elizabeth Stookey Sunde l'organizzazione no profit “Music to Life”. Durante l'estate, Music to Life ha ricevuto una sovvenzione di 500.000 dollari dalla Mellon Foundation per formare musicisti di ogni area geografica, genere ed età impegnati nella giustizia sociale. Per ulteriori informazioni sul programma 2023, i musicisti interessati possono iscriversi alla mailing list di Music to Life.
"Questi artisti sono attivisti sul serio", spiega Paul. “Non si tratta solo di organizzare una cena di beneficenza dove qualcuno si alza, canta una canzone e si donano 100 dollari per portare avanti la causa. Io sono uno di quelli chiamati per concerti di beneficenza, ma questi attivisti che Music to Life sostiene entrano effettivamente nella comunità, dalle prigioni del Maine ai senzatetto di Houston. C'è un elemento di partecipazione pratica che non c'era negli anni '60".
Quando ho chiamato Stookey abbiamo naturalmente parlato soprattutto di Dylan. Dei giorni inebrianti del Greenwich Village negli anni '60, ovvio, ma anche del tempo che ha trascorso con Bob e The Band a Woodstock dopo l'incidente in moto, e anche di incontri successivi negli anni '80.

Ray Padgett: Oggi è un giorno di buon auspicio per parlare, è il giorno dopo il grande ritorno di Joni Mitchell a Newport [24 luglio 2022].

Noel Paul Stookey: Bello! Non ho mai prestato troppa attenzione al lavoro di Joni, ma ho continuato a sentire le versioni dei suoi brani fatte da Judy Collins. Ero più vicino a Judy che a Joni.

RP: Forse c'è un parallelo con Dylan e Peter, Paul & Mary, ossia artisti che contribuiscono a rendere popolare un altro.

NPS: Sì, ma quello che è successo tra Dylan e Peter, Paul & Mary è stata un'evoluzione naturale. Da un lato capisco quando le persone attribuiscono a Peter, Paul & Mary di aver introdotto Bob Dylan. Ma dall’altro lato sento davvero che era inevitabile in virtù della potenza delle sue liriche. La natura dei testi, il fatto che parlassero di qualcosa di così contemporaneo, stava cambiando il volto della musica popolare negli anni '60, verosimilmente fino alla formazione del folk-rock negli anni '70.
Penso che Dylan, indipendentemente dalla voce, sarebbe per forza di cose diventato molto popolare. Nonostante il suo approccio forse un po’ troppo teatrale, quella voce aveva un certo tipo di autenticità che la gente non poteva rifiutare. Con una voce del genere non pensi di andare davanti a un pubblico, a meno che tu non lo faccia apposta. [ride]

RP: Ricordi la prima volta che lo incontrasti, presumo in uno dei club del Village?

NPS: Al The Gaslight io ero il maestro di cerimonie e uno degli artisti. Non ero solo un cantante folk. A dirla tutta indossavo tanti cappelli: ero il maestro di cerimonie, ma capitava anche che servissi ai tavoli. Ed ero l'ideatore del programma. Il Gaslight si stava lentamente evolvendo come punto privilegiato per i cantanti folk. Certo, c'era il Folk City, il locale di Mike Porco, ma il Gaslight era il posto in cui si ritrovavano Len Chandler, Dave Van Ronk e Tom Paxton.
Una sera, dalla porta spuntò Bob Dylan. Dissi: "Sì, abbiamo il nostro microfono a disposizione, possiamo farti salire." La prima volta che si esibì lì, non ricordo l'anno ma erano i primi '60, cantò principalmente derivativi, niente di originale che io possa ricordare. Onestamente, era così così.
Tornò circa un mese dopo, nel frattempo aveva lavorato in un club di scacchi nel New Jersey, e chiese se poteva continuare. Lo riconobbi e dissi “certo”. Sapendo già che tipo di musica avrebbe fatto, lo inserii tra un chitarrista di flamenco e il mio consueto numero di cabaret.
Salì sul palco e iniziò a fare un pezzo folk chiamato "Buffalo Skinners". La canzone racconta la storia di un uomo che si trova a ovest e ottiene un lavoro presso un gruppo di persone che scuoiano pelli di bufalo. A fine stagione va dal contabile e viene pagato in pelli di bufalo. Dice: "Cosa dovrei fare con queste?" E il tipo: "Oh, portale all'emporio e scambiale." Così va all'emporio e le scambia con le provviste necessarie a continuare il suo viaggio, sempre più a ovest.
Bene, Dylan iniziò a cantare questa canzone con gli stessi accordi. Solo che era diventata la storia di un cantante folk che si esibisce in un club di scacchi nel New Jersey. Alla fine, il proprietario lo paga in pezzi degli scacchi. Dylan chiede: "Cosa dovrei fare con questi?" "Portali dal barista. Sono come denaro." Quindi Dylan si siede al bar, ordina una birra, paga con il re e riceve due torri come resto. [ride] Mi fece impazzire. In retrospettiva, è ovvio per me che Dylan aveva idea di cosa fosse la musica folk. Che la sua portata era molto più ampia della storia specifica. Che poteva comunicare concetti prendendo in prestito forme tradizionali collaudate e vere. Poco dopo lo raccomandai ad Albert Grossman, che era il manager di Peter, Paul & Mary e non passò molto tempo che Dylan divenne parte della sua scuderia.
Forse un anno dopo, Albert [Grossman] si presentò al The Gate of Horn di Chicago, dove Peter, Mary ed io eravamo in cartellone con Shel Silverstein, e ci fece ascoltare un acetato di due canzoni, convinto che ci sarebbero piaciute. Una era "Don’t think Twice, It’s All Right" e l'altra era "Blowin' in the Wind". Inutile ricordarlo, entrambe sarebbero diventate punti cardine per Bobby.
Penso che noi fossimo appena reduci da "If I Had A Hammer". Si stava introducendo il concetto di musica con un messaggio in quello che era stato un genere musicale popolare. Allora i disc jockey potevano ancora decidere le canzoni da mandare in onda, che si trattasse di Buck Herring, che trasmise il nostro primo singolo di successo "Lemon Tree", o di uno di quei disc jockey sempre più socialmente orientati come Dave Dixon di Detroit. La musica che parlava a una coscienza sociale iniziò a prendere il sopravvento nelle onde radio.

RP: Cosa mi dici di quelle due canzoni, "Blowin'" e "Don't Think Twice"? Ti sembravano potenziali canzoni per Peter, Paul & Mary? Ovviamente non ve le hanno date armonizzate a tre voci.

NPS: Abbiamo sempre scelto una canzone per il suo valore, non per l'interpretazione dell'artista che l'aveva creata o che ce la portava. Sapevamo di poter fare qualsiasi cosa avremmo voluto perché avevamo tre voci molto particolari. La prima canzone che eseguimmo fu "Mary Had a Little Lamb" perché noi tre facevamo versioni così diverse tra loro di tutte le altre canzoni folk, che quella era l'unica su cui eravamo d'accordo.
C'era un feeling così naturale tra le nostre voci che non importava chi avesse il ruolo principale, gli altri due avrebbero trovato delle parti. Dal punto di vista stilistico, ciò che Peter, Mary ed io siamo stati in grado di fare è stato accentuare il significato delle canzoni. Abbiamo sempre preso le nostre decisioni in base al significato più importante del testo. Se questo implicava che qualcuno dovesse avere una linea solista, allora avevano una linea solista. Se il significato del testo usciva meglio da un duetto, avremmo cantato in duetto.

RP: E questo come si tradusse, ad esempio, con il testo di "Blowin' in the Wind"? Puoi farmi qualche esempio di testi che vi indirizzavano in determinate direzioni?

NPS: "Blowin' in the Wind" è come un accumulo di saggezza, quindi dovevano accumularsi anche le voci. Il primo verso sarebbe stato una voce sola, il secondo verso un duetto e il terzo tutti e tre assieme. Il ritornello sarebbe stato armonizzato. Poi una voce solista diversa avrebbe iniziato la strofa successiva, e qualcun altro si sarebbe aggiunto nel verso dopo. In un certo senso, costruiva. Ha soddisfatto il nostro desiderio di emulare ciò che la canzone stava cercando di dire, cioè che insieme dovremmo prestare attenzione a queste cose. Non so nemmeno se fossimo così calcolatori, ma intuitivamente ci sembrava la giusta direzione da prendere.
Prendemmo sempre decisioni del genere. Ho un nuovo album in uscita chiamato “Fazz”, un termine che ho incorporato dopo aver sentito Paul Desmond provare a descrivere una canzone che Peter, Paul & Mary e il Dave Brubeck Quartet stavano per fare insieme. Una specie di connubio tra musica folk e jazz.
Nel realizzare questo album ho ripensato a molte canzoni che avevo fatto con Peter, Paul & Mary. All’epoca stavo introducendo parecchi accordi jazz alternativi nell'ambiente folk. A un certo punto, Peter mi sorprese a fare un accordo di settima maggiore dietro una melodia di Woody Guthrie. Disse: "Non suonare le settime maggiori per Woody!" Anche se allora mi sembrò un po' arbitrario, sottolinea quello di cui ti parlavo: la decisione finale se qualcosa dovesse essere incorporato in una canzone, che fosse una voce o un accordo di chitarra, era ciò che la canzone stava dicendo. Questa cosa migliora la canzone o sminuisce il messaggio? Attenendoci a quelle decisioni drastiche, la vita è diventata più facile. Magari una cosa può essere musicalmente intelligente, o persino suonare bene, ma se vedi che non suona bene per quel particolare testo, allora non inserirla.

RP: In quei primi giorni incrociavi spesso Dylan in vari caffè e club. Com'era la scena?

NPS: Eravamo tutti consapevoli che c'era molto interesse per la musica che stavamo facendo. Per un certo periodo, se eri a New York, il Greenwich Village era il posto dove stare.
Per circa tre mesi, forse anche sei mesi, durante il periodo delle prove di Peter, Paul & Mary, ricordo di aver sentito Bobby in tutti i caffè. Gli artisti, di regola, passavano da un locale all'altro. Non per lavoro, ma magari solo perché avevano amici nell' altro bar che li avrebbero chiamati sul palco per fare qualcosa insieme.
C'è stata una grande interazione tra Figaro, Bitter End, Gaslight, Rienzi e Gerde's Folk City. Un grande scambio di informazioni. Pensa che qualcuno mi ha detto che una volta Odetta suonò una canzone dando le spalle al pubblico perché non voleva che una persona che sapeva essere lì davanti, un cantante folk competitivo, le rubasse gli accordi.
Tutto questo fu poco prima che Peter, Paul & Mary iniziassero a trasferirsi in club come The Blue Angel, nei quartieri alti, "portando la musica dell'uomo comune all'élite sofisticata" [detto con una punta di sarcasmo], e ad andare in tour. Quello cambiò tutto. Una volta in tour, capitava di fermarci al Gaslight per sentire che stava succedendo, ma quella scena scomparve abbastanza velocemente. Quando tornammo al Village, tutto era diventato elegante. L' esplosione folk finì molto rapidamente.

RP: Tu rimanesti colpito da Dylan come autore, ma com'era come esecutore, come presenza sul palco?

NPS: Probabilmente era nervoso, perché era così introspettivo. Stava molto abbottonato. Non era a suo agio. Direi che le relazioni sociali non erano in cima alla lista delle sue abilità.

RP: Cosa intendi?

NPS: Strette di mano deboli, saluti borbottati, strane introduzioni ai brani. Non sono uno psichiatra, ma sembra che la sua inclinazione naturale sia quella di essere un tipo solitario e tranquillo. Anche se il suo talento lo stava attirando sul palco, non sembrava il posto più confortevole per lui.

RP: Nel 1963, voi e Dylan cantaste entrambi alla Marcia su Washington [28 agosto]. Ho visto i video degli artisti e ho visto i video di Martin Luther King, ma puoi collegare le cose e spiegare quale fu il ruolo dei musicisti quel giorno?

NPS: La musica era una parte molto importante del movimento. Che si trattasse dei Freedom Singers o di semplici persone che cantavano durante le marce a Selma, c’era musica in qualunque occasione si parlasse di diritti civili. Forse perché Pete [Seeger] e "We Shall Overcome" avevano grande importanza in tutto ciò. Forse perché fa parte della vocazione della musica popolare connettere l’arte con la vita umana. Persino alle prove che si svolsero davanti al Washington Monument, con Odetta che cantava, Dylan e Baez che cantavano, noi che cantavamo, la musica era integrata in mezzo ai discorsi. E poi marciammo tutti al Lincoln Memorial.
La musica parlava su più livelli, ma quello che fece fu farci capire l'interconnessione tra tutte le persone. Quando canti insieme sei connesso in un modo che stare in piedi spalla a spalla ad ascoltare qualcuno che parla non fa. Quella fu una parte importante, ed è ancora una parte importante, per capire che siamo tutti coinvolti insieme.

RP: Sempre nell'estate del 1963 ci fu la prima esibizione di Dylan a Newport. Il libro di Elijah Wald [“Dylan Goes Electric!”, edito in Italia da Vallardi con il titolo “Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica”] parla di un aereo privato su cui Albert Grossman mise i suoi artisti e portò voi tre e Dylan a Rhode Island. Ti dice qualcosa?

NPS: A quel tempo, Peter, Paul & Mary stavano frequentando i campus universitari. Comprammo un bimotore Lockheed Lodestar. Peter lo chiamava “l'aragosta caricatutto” [ndt: gioco di parole tra “Lodestar”, il tipo di aereo e “lobster”, aragosta]. Aveva tre pinne come i vecchi aerei TWA. Fu davvero di grande aiuto perché potevamo volare da un campus all'altro, da un piccolo aeroporto all'altro, senza fare trasbordi. Penso che tu ti riferisca a quell’aereo. Se ricordo bene, c’era una delle chitarre di Dylan nell'armadietto posteriore, potrebbe essere stata proprio quella con cui a Newport ha suonato elettrico.
La maggior parte delle persone denigrò il suo passaggio da quella che era considerata una scrittura politica a una scrittura introspettiva. Phil Ochs, in particolare. Ma per quanto mi riguardava, corrispondeva alla mia stessa visione.
Puoi parlare di politica, ma poi tutto ritorna alla responsabilità individuale. E se vuoi essere individualmente responsabile, devi capire chi sei. Pensai che il cambiamento di Dylan fosse molto naturale, e penso che sia parte di un'evoluzione in cui mi sono rispecchiato quando ho abbracciato la spiritualità alla fine degli anni '60. Non credo che lui abbia rinunciato alla sua preoccupazione per la condizione umana, penso che l'abbia semplicemente ampliata, ma le persone non erano pronte per questo.

RP: Ci sono due canzoni su cui ho letto qualcosina di interessante e mi chiedevo se potevi chiarire meglio. La prima è "Talkin' Bear Mountain Picnic Massacre Blues". Fosti tu a dare a Dylan l'articolo che poi l'ha ispirato?

NPS: Accadde uno o due giorni dopo che avevo sentito la sua riscrittura di "Buffalo Skinners". Bobby era ancora in città, veniva al Gaslight per esibirsi. Ero rimasto così colpito da ciò che aveva fatto che, quando vidi l'articolo, pensai che quel ragazzo potesse trasporre qualsiasi cosa in un modo che tutti potessero capire. Se ben ricordo, gli portai il giornale e gli diedi l’articolo ritagliato. Tornò, giuro, la sera dopo o al massimo passò un altro giorno, ma tornò molto rapidamente e fece "Bear Mountain Picnic Massacre Blues".

RP: Quindi glielo desti con l'idea che c'era una canzone in quella storia e lui sarebbe riuscito a scriverla?

NPS: Esattamente, che lì c'era una canzone di Bob Dylan.

RP: Cosa c’era in quella storia che te l’aveva fatto pensare?

NPS: L'assurdità. Pensavo che Dylan ne cogliesse l’assurdità e fosse in grado di commentarla alla grande. Che potesse darle piena efficacia. Nella canzone, alcune persone non finiscono gettate a riva? Non sono sicuro che successe davvero, ma la barca si capovolse. La sua capacità di darle un corpo e una struttura era piuttosto sorprendente. Sapevo che l'avrebbe fatto, mi era bastato il brano "Buffalo Skinners".

RP: E qual è la storia dietro un altro talkin' blues, il tuo "Talkin' Candy Bar Blues". Ho letto che Dylan ha contribuito, ma i suoi versi non sono finiti nel disco. Cosa successe?

NPS: In realtà, non credo che Dylan abbia contribuito… No, aspetta, hai ragione! Wow, la tua documentazione è fantastica. [ride] Ora che me lo dici, avevo scritto "Talkin' Candy Bar Blues" e Albert [Grossman] l'aveva inviata a Bobby perché gli piaceva il concept, ma non era sicuro di dove sarebbe andata parare.

RP: Quindi era un lavoro in corso?

NPS: Non era finita quando Bobby la vide. Bobby tornò con qualcosa di molto duro, il che mi sorprese. O forse non era duro, semplicemente avevo la mia versione. Sono contento di come la canzone si è sviluppata, ma non ho usato nessuna delle cose di Dylan. Mi sembra che lui avesse introdotto dei concetti di comunità più che una storia di quartiere. Erano... non ricordo. Penso che abbia provato due o tre versi che semplicemente non mi calzavano. Mi piacerebbe trovare quel contributo originale di Dylan nei miei archivi. Grazie per avermelo ricordato.

RP: Hai un grande archivio? Sei una persona che colleziona e si aggrappa alle cose?

NPS: Cosa intendi, un accumulatore?

RP: Sì, un accumulatore.

NPS: Beh, onestamente, sì. È come quando mia moglie guarda il mio laboratorio al piano di sotto con gli oggetti di cui ho detto: "Oh, non buttarlo via, lo sistemo io". Ma solo un misero 10% poi ritorna su per le scale. Ecco, sto guardando i miei archivi allo stesso modo.
In una certa misura sono anche responsabile degli archivi di Peter, Paul & Mary perché ho una stanza con umidità controllata qui nel Maine dove tengo un sacco di nastri audio e video, nastri master di tutto il lavoro che abbiamo fatto. Sto per assumere a tempo pieno un archivista che mi aiuti a riordinarli.

RP: Ti senti con l'archivio di Bob Dylan a Tulsa? Ti hanno contattato?

NPS: Sì, ci sono stati alcuni contatti, ma penso che parlino di più con Peter. Abbiamo ricevuto una richiesta dalla Kentucky Music Hall of Fame di allestire un chiosco per Mary [morta nel 2009]. Stiamo raccogliendo foto, alcune lettere, materiale d'archivio, persino alcuni costumi che probabilmente invieremo loro.
Per quanto riguarda Dylan, non so quanto Peter, Paul & Mary verranno incorporati in quell’archivio [di Tulsa].
In termini di contatti effettivi con Dylan, nel corso degli anni le nostre strade si sono poi incrociate solo un paio di volte. Lo abbiamo incontrato nel backstage di quello spettacolo televisivo [un tributo a Martin Luther King, all’Opera House di Washington, 20 gennaio 1986] in cui ha massacrato la chitarra solista in "Blowin' in the Wind", con noi e Stevie Wonder. È stato uno di quei pasticci dove il produttore dice: "Oh mio Dio, possiamo mettere insieme tutti questi nomi sullo schermo, faremo uno show col botto." Così hanno messo insieme Dylan, noi e Stevie per fare “Blowin' in the Wind” e non è stato molto bello.
Nel backstage Dylan mi chiese: "Sei ancora con il Signore?" Risposi: "Oh, sì!"
Successe in seguito a quel viaggio che feci a Woodstock dopo il suo incidente. Lui stesso stava attraversando alcuni cambiamenti, poco prima che pubblicasse “John Wesley Harding” e diversi anni prima dei suoi due album da cristiano rinato.
Mi chiese di recitare una piccola parte in un film che stava girando a Woodstock, nel periodo dell'incidente in moto.

RP: Ricordi qual era la tua piccola parte in quel film?

NPS: Sì, ero vestito con una tunica bianca da monaco. Era da qualche foresta in mezzo a una foresta, ma sono sicuro che quasi tutto è stato scartato.

RP: Cosa facevi in tunica bianca da monaco?

NPS: Penso che stessi pontificando. Ma fu prima delle nostre due esperienze spirituali.

RP: Era una scena solo con te o anche con The Band o con Bob?

NPS: No, da solo. Mi sembra che il cameraman fosse Howard Alk.

RP: Vedesti qualche concerto dei suoi tour post-Newport con The Band?

NPS: Penso che in quel periodo non stessi prestando molta attenzione alle faccende di Bobby, e se capitava era un interesse sporadico.
Peter, Paul & Mary non dovettero combattere i giudizi dei puristi. Eravamo già stati criticati un paio di volte per essere patinati. Continuammo con i nostri strumenti acustici. Sebbene le nostre armonie fossero forse una sfida per coloro che amavano solo la musica degli Appalachi, abbiamo sempre fatto la musica che volevamo fare. Presa in prestito da artisti folk, a volte cambiando le armonie. Abbiamo aggiunto un bridge su "There But for Fortune" di Phil Ochs. Chi è abbastanza audace da farlo? Tutto ciò era parte della nostra comfort zone. Se sentivamo che doveva essere fatto, lo facevamo e sopportavamo le conseguenze negative.
Siamo stati totalmente dentro al nostro mondo fino alla fine del ‘69. Poi ci siamo presi sei anni di pausa, periodo che abbiamo affettuosamente chiamato “di buona condotta”. Non siamo tornati insieme fino al '78.

RP: Se dopo Newport eri ancora immerso nel mondo di Peter, Paul & Mary, come finisti a Woodstock per quel piccolo film?

NPS: Ricerca spirituale. Il sospetto che la realtà non fosse tutto ciò che sembrava essere. La ricerca di qualche direzione per l'anima. E poi l'avvento dei Beatles, perché quello fu piuttosto potente. La loro comparsa fu un cataclisma sulla scena della musica pop, almeno quanto era stato l'arrivo della musica folk. E andava nella direzione della scoperta di sé. Molti brani dei Beatles, dopo che ti sei lasciato alle spalle "I Want to Hold Your Hand", erano sulla scoperta di sé stessi.
Fu la grande domanda che feci a Bobby: "Hai sentito i Beatles? Cosa ti fanno venire voglia di fare come artista?" E Bob mi disse: "Beh, devi ascoltare il mio nuovo album.” Come se “John Wesley Harding” fosse la sua risposta ai Beatles. Pensai che fosse curioso perché, di certo, stilisticamente non lo era.

RP: Dove si svolsero queste conversazioni con Dylan? Eri lì per qualche brano dei “Basement Tapes”?

NPS: Forse cenai con The Band e Albert [Grossman] nel ristorante che lui possedeva a Woodstock. Può essere. Avevo un bassista che si era sposato a Woodstock, Jim Mason, che poi ha prodotto i Firefall.

RP: Come ha fatto "Too Much of Nothing" a farsi strada dai nastri della cantina al vostro repertorio? Immagino che anche qui ci sia stato di mezzo Albert Grossman. [ndt: “Too Much of Nothing” fu originariamente incisa proprio da Peter, Paul & Mary nel novembre 1967]

NPS: Non riesco a ricordare. Probabilmente di nuovo Albert e/o il suo rapporto con Peter. So che ne facemmo una versione molto pop.

RP: Anni dopo, voi eravate di nuovo sullo stesso palco per il Live Aid [13 luglio 1985], giusto?

NPS: Non fu una scelta felice, in particolare per Mary. L'aspettativa era che noi saremmo andati a cantare "Blowin' in the Wind" con Bobby a concludere. Quando chiamai Keith Richards e Ron Wood, fu... non so. Penso che quello abbia tracciato una linea di demarcazione definitiva tra ciò che Dylan pensava di essere e ciò che Mary pensava dovesse essere la comunità folk.
Ricordo solo di essere andato alla roulotte di Dylan, lui era seduto sullo scalino. Si supponeva che più tardi saremmo saliti sul palco con lui, ma non successe. Salimmo per il gran finale e questo è tutto. Non abbiamo mai cantato come trio al Live Aid. Non è stata una bella sensazione.

RP: Fondamentalmente eravate lì solo per cantare con Dylan e lui vi ha snobbato.

NPS: Già. Come ti ho detto, le relazioni sociali non erano in cima alla lista delle abilità di Bobby.

RP: Quel trio con Keith Richards e Ron Wood: penso che oggi la maggior parte dei fan di Dylan la consideri come la peggiore performance della sua carriera.

NPS: Sì, persino Dylan potrebbe essere d'accordo. Ne ho visto una clip di recente. O la chitarra di Ron Wood era spenta, o la chitarra di qualcun altro non era accordata, quindi hanno continuato cambiando chitarre. Nessuno cantava davvero, tranne Dylan.
Per cercare di trovare un valore in quella esperienza, penso che forse stava cercando di tendere una mano alle buone intenzioni. Stava cercando di dire: "Ehi, siamo tutti coinvolti in questa cosa, insieme. Anche le persone che non ti aspetti, sono qui insieme". Gli concedo questo beneficio. Non credo che l’abbia fatto per autoglorificarsi, non ne aveva bisogno. E nemmeno perché era amico di quei due. Penso che l'abbia fatto come una dichiarazione più ampia.
Questo è tutto. Non ho più sentito Bobby né parlato con lui, devono essere passati ormai quarant’anni. Se dovessi sintetizzare, direi che abbiamo avuto una relazione affettuosa ma distante. Penso che sia stato davvero fantastico quello che ha scritto sulle note di copertina [dell’album “In the Wind”, 1963] di Peter, Paul & Mary, su di me che facevo l’imitazione di Charlie Chaplin sotto le luci tremolanti del Gaslight. Aveva un senso poetico che di tanto in tanto poteva mettere su carta senza musica.
Paul allora era un chitarrista cantante cabarettista Ma non il tipo buffo ah ah.
La sua buffità poteva essere definita e descritta solo dalla parola "hip" o "hyp", Una combinazione di Charlie Chaplin Jonathan Winters e Peter Lorre. orse fu quella sera che qualcuno agitò un pezzo di cartone davanti a un piccolo riflettore e lui fece rapidi ridicoli
movimenti sul palco e gli occhi di tutti videro di persona un film muto dal vero, iIl cattivo barbuto di una vecchia fotografia.
Non c'è abbastanza spazio sul giornale per parlare di tutti quelli che erano lì e di cosa facevano esattamente.
Ogni sera era davvero un romanzo di alto livello. Comunque fu una di quelle sere che Paul disse "Dovete ora sentire me e Peter e Mary cantare". Allora i capelli di Mary erano lunghi quasi fino alla vita, e la barba di Peter era cresciuta solo per metà, e il palco del Gaslight era più piccolo, e la canzone che cantavano era più giovane.
Ma le pareti tremarono, e tutti sorrisero, e tutti si sentirono bene.

Grazie Noel! Scoprite di più sul suo attuale impegno per la giustizia sociale su Music to Life [https://www.musictolife.org], e sul suo nuovo album “Fazz” sul suo sito web [https://noelpaulstookey.com].

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Lunedì 10 Ottobre 2022

Krefeld, Germany - Yayla Arena - October 9, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Talkin' 12023 - miscio.tux

Ciao Mr. T.,
oggi vorrei proporti un mio nuovo pezzo ispirato a Woody Guthrie, che a sua volta contiene riferimenti più o meno diretti all'opera di Bob
Dylan, Van Morrison, James Brown e Tom Waits. Spero sia di tuo apprezzamento. Ho da poco lanciato questo nuovo blog:
https://dancemet0theendoflove.blogspot.com  , ispirato all'omonimo brano di Leonard Cohen. Colgo l'occasione per salutare tutti gli amici della Fattoria e ci sentiremo presto per alcune grosse news legate a Dylan e al sottoscritto.
Link di lettura:

https://dancemet0theendoflove.blogspot.com/2022/10/questo-treno-mi-piace-perche.html

Un caloroso saluto, Dario Greco. :)

Grazie Dario, qualche giorno in ritardo dal triste anniversario della scomparsa, ma che conta è la sostanza di quanto hai scritto e non la data di pubblicazione! Sempre bravo, piacevole ed a volte anche istruttivo, è sempre bello sapere il punto di vista di altri appassionati come te! Grazie ancora, alla prossima, Mr.Tambourine :o).

 

 
Sabato 8 Ottobre 2022

Talkin' 12023 - miscio.tux

Oggetto: "T. Bone" Burnett e Blowin' in trhe wind

Caro Mr. Tambourine,
rintanati nel nostro cantuccio dylaniano, fuori dalle cose del mondo, discettiamo di musica e passato come si addice ad attempati signori, “mentre il cielo si sta piegando sotto di noi”. Niente più rivoluzioni, solo una “tavola vuota lungo la riva del mare”, su cui accatastiamo pensieri nella speranza di dare un senso al caos. Stop. Finita la licenza poetica. Uno di questi pensieri riguarda la trovata discografica di "T. Bone" Burnett, che per quanto irrilevante ha il pregio di far passare il tempo, come le briscole. Del resto, come ci insegnano i teologi medievali, si può essere sinceramente preoccupati del destino dell’umanità per poi attardarsi in sanguinose controversie concernenti l’anima delle zucche. Sperando poi che dal particolare, che siano le zucche o Burnett si possa tornare all’universale. Burnett infatti, en passant, sciorina una serie di affermazioni che sottendono una concezione dell’arte, che può essere vagliata per vedere se è coerente con quanto Dylan ci ha sottoposto nel suo duraturo tragitto. Faccio riferimento a questa intervista:

https://variety.com/2022/music/news/bob-dylan-t-bone-burnett-auction-ionic-original-disc-christies-interview-1235300576/

dove possiamo trovare una montagna di contraddizioni. Per esempio di sè stesso Burnett dice: “Sono un artista discografico. Non mi piace suonare dal vivo”. Esattamente il contrario di ciò che direbbe Dylan. Da una parte però è anche molto chiaro perché:
“Quello che sto cercando di fare è inserire uno spazio per la musica nel mercato delle belle arti”. Infatti la prima cosa necessaria per fare un mercato, come tutti sanno, è creare la scarsità, non si può vendere aria (per l’acqua ce l’hanno già fatta, smerdando quella degli acquedotti). Se questo è perfettamente plausibile da parte di Burnett, che Dylan mito della controcultura, dopo aver più volte tuonato contro banche e corporations, e per giunta oggi ottuagenario, si metta a trafficare, pare un po’ meno plausibile, se non miserabile. Ora, che la digitalizzazione abbia portato al massimo livello la riproducibilità della musica a scapito della qualità può essere vero, e i sistemi tradizionali di vendita hanno impoverito la massa degli artisti meno noti, mentre le major musicali si sono adattate, disponendo di metodi sistematici di drenaggio del valore su larga scala. Ma chi si può permettere di creare pezzi unici e venderli all’asta per milioni di dollari se non artisti affermati? C’è qui una evidente inversione della logica, perché prima si diventa famosi col mercato di massa, poi si creano i pezzi da collezione e non il contrario.

Poco prima della sua prematura scomparsa David Graeber, https://it.wikipedia.org/wiki/David_Graeber, si chiedeva: ”... se l'arte contemporanea fosse semplicemente un'estensione del capitale finanziario, con opere progettate per star bene nelle banche o nelle case dei banchieri, perché dovremmo preoccuparcene?... Perché le tendenze mutevoli negli oggetti decorativi che i proprietari di tali yacht amano collocare nei loro salotti dovrebbero essere considerate rilevanti, in qualche modo, per la vita o le aspirazioni di conducenti di autobus, cameriere, minatori di bauxite, operatori di telemarketing ,o praticamente chiunque al di fuori della cerchia del "mondo dell'arte" stesso?” Egli dava due risposte che andavano in direzioni opposte. Da una parte l’arte può avere un carattere normativo, disciplinare, nei confronti di un generale valore estetico, “che alla fine comprende tutte le forme di generazione di significato ed espressione culturale [..] che assicura che autisti, cameriere, minatori e venditori di telemarketing continuino a sentirsi dire che le loro vite e preoccupazioni sono poco interessanti e poco importanti, e relegano le forme estetiche e le espressioni culturali che parlano ai loro cuori allo status di secondo o terzo livello”. In pratica il famoso “io son io e voi non siete un c...” del nostro Marchese del Grillo. Dall’altra, proseguiva Graeber, “anche se cooptata dai ricchi”, l’arte continua ancora a costituire un serbatoio di valori e simboli che catalizzano forme alternative di relazione sociale, non disponibili, così facilmente, altrove”. Francamente è difficile pensare che una esecuzione, seppur perfetta di Blowin’ in the Wind, registrata su un supporto indistruttibile e priva di rumore, possa trasmettere una forza simbolica più grande di una performance spesa nelle piazze, anche se in mezzo agli schiamazzi.

Il valore di Blowin’ in the Wind è già stabilito e non dipende dal supporto su cui è registrato o dall’assenza di rumore. Anche qui per chi conosce un po’ Dylan, ci sono altre contraddizioni: chi non ricorda le estenuanti rincorse a cui il nostro, per cui era sempre “buona la prima”, obbligava i record producer di studio, o il contributo dato dal cane di casa ad una versione di Every Grain of Sand? Altrettanto leggendario è il sudore freddo di chi suona insieme a lui dal vivo, che si deve tener pronto ad ogni genere di improvvisazione. Oppure, se vogliamo il sigillo dell’esperto, andiamoci a leggere le pagine in cui Carrera spiega l’ossessione con cui Dylan deforma le sue canzoni rendendole irriconoscibili e quanto di più lontano ci possa essere alla loro versione su disco, per scoraggiare l’ascolto ripetitivo, feticistico, mercificato, l’eterno ritorno della replica? Cosa rappresentano se non questo i manichini che a volte si porta dietro? E adesso qualcuno vorrebbe farci credere che il menestrello ha riscoperto l’aura dell’opera d’arte, la sua intoccabilità, la purezza del suono, l’irriproducibilità. Scusate tanto ma mi scappa da ridere. E secondo me scappa da ridere anche a lui. Non so se i suoi interlocutori siano sempre all’altezza dello scherzo. Nelle “Cronache” discute con Archibald MacLeish,

https://it.wikipedia.org/wiki/Archibald_MacLeish

lo ascoltiamo raccontare di come l’America moderna fu crocifissa e risorse plasmandosi nella Guerra Civile, poi abbiamo la sventura di sentirlo insieme a Bono:
“Bono dice qualcosa a proposito degli inglesi che sono venuti qui e hanno fondato Jamestown, e che sono stati gli irlandesi a costruire New York, parla della rettitudine, della ricchezza, della gloria, della bellezza, della meraviglia e della magnificenza dell’America. Io gli dissi che se voleva vedere il luogo dove è nata l’America doveva andare ad Alexandria, nel Minnesota.”



Umorismo alla Woody Allen? Ma torniamo a Burnett: ”La musica è un'arte. La musica registrata è un'arte. Questo non è per il pubblico di massa. Il pubblico di massa ci ha detto cosa vuole: "vuole musica gratis". Paradossale pensare ai viandanti del blues, al Dylan adolescente che ascolta le radio gracchianti e notturne che hanno formato la sua sensibilità e trasporre tutto ciò sull’ instabile delirio di Burnett. E di nuovo: “Ma ancora una volta, l'arte non è per tutti. E più cerchi di attrarre tutti, meno possibilità hai di fare arte”. Affermazione senza senso, perché i costosi supporti di Burnett non selezionano la qualità dell’ascoltatore, ma solo il suo portafoglio. E se anche andassero a finire in un museo, ci ricordiamo cosa diceva Dylan in proposito in Visions of Johanna? Molto meglio allora sarebbe seguire la strada di Adorno,

https://it.wikipedia.org/wiki/Theodor_W._Adorno ,

quella dell’arte “difficile”. Iconizzare l’arte popolare come fa Burnett accentua il carattere feticistico della fruizione mercificata. Ma non pare che questo lo turbi, visto che “Ho smesso di preoccuparmi di tutto questo nella mia vita. La sola cosa che m’importa adesso è fare bella musica e registrarla nel modo più permanente possibile”. Crediamo che anche Dylan sia così ingenuo? A me non pare. Comincia ad avere senso la vendita dei diritti delle canzoni, se già prevedeva di fare questi pezzi unici. Un modo per rendersi indipendenti dal marketing delle case discografiche, dall’autopromozione e dalla vendita delle magliette. Diventa comprensibile, se come hai suggerito tu, la vendita in blocco dei diritti è indirizzata a finanziare il costoso apparato dei tour. Anche Burnett sembra adombrarlo, quando dice: "E' sperabile che questo consenta a persone che non sono grandi presenze culturali [come Dylan] ma comunque significative, che non vendono milioni di dischi, ma potrebbero comunque vendere un centinaio di dischi a un buon prezzo, di pagare il loro anno di tour e tutto il resto". Questo, dalla prospettiva di Dylan potrebbe funzionare. Si spillano quanti più quattrini possibile a coloro che vogliono fare collezione di qualcosa che non potranno mai possedere, al pari degli idioti che comprano i testi autografi con i disegnini fatti apposta:

perché per possederli dovrebbero comprare anche la società nella quale l’espressione artistica trova un senso. Incassato il malloppo l’artista si dedica a ciò che per lui vale, e cioè alla performance dal vivo, al suo rapporto con la gente. E il malloppo incassato trova la sua utilità anche nel mantenere vivo questo rapporto, ancor meglio se è finanziato da danarosi e ottusi mecenati. Comunque ho il sospetto che presto vedremo se ho ragione o meno, perchè quel Philosophy of Modern Song che dovrebbe uscire a novembre ci svelerà la concezione che Dylan ha di questo tipo di arte.
Ciao, Miscio.

Ciao Miscio, anch'io, lo ripeto perchè credo di averlo in qualche modo già detto, non capisco il senso ed il valore della stranezza "T.Bone Burnett/Blowin' in the wind", se non a quello di mistificare la realtà proponendo un falso concetto. Credo che a nessuno di noi dylaniani interessi avere questa "meraviglia del metaverso multimediale" che, in sostanza, non abbiamo capito se effettivamente si tratti di una nuova e recentre riregistrazione fatta da Dylan in person (e perchè avrebbe fatto una cosa così lontana da lui?) o semplicemente la forsennata manipolazione di una vecchia registrazione filtrate con tutte le possibilità attuali tecniche di digitalizzazione e riversata su un supporto la cui natura non è per niente chiara a moltissimi, cioè a tutti coloro che si chiedono se il "vecchio CD" non era più sufficiente. Comunque plaudo alla tua "osservazione" su questa commercialissima ed inutile trovata, è sempre un piacere ed una scoperta leggere ciò che una persona "vile e di infimo lignaggio" ha lo spudorato coraggio di scrivere e sottoporre all'omnibus attenzione. Una valanga di grazie, un abbraccio ed alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Berlin, Germany - Verti Music Hall - October 7, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

 

 
Venerdì 7 Ottobre 2022

Berlin, Germany - Verti Music Hall - October 6, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Borgomanero: Questa sera omaggio a Bob Dylan nel festival di poesia civile       clicca qui

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Compagnia dei Caraibi porta in Italia Heaven’s Door, il whiskey di Bob Dylan      clicca qui

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Andrea Del Monte vince il premio “AUTORE DELL’ANNO”                                     clicca qui

 

 
Giovedì 6 Ottobre 2022

Berlin, Germany - Verti Music Hall - October 5, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Talkin' 12022 - arch.massimo.ottaviani

Oggetto: Video concerto 22 Settembre Stoccolma

Buongiorno Mr. Tambourine, ti ho allegato un video mp4 di un paio di minuti della canzone "Every Grain of Sand" del concerto del 27 settembre a Stoccolma.
Personalmente per il momento è l'unico video che sono riuscito a trovare dei concerti europei (sembra che il sequestro dei cellulari funzioni). Ho pensato possa essere gradito, così sappiamo cosa ci siamo persi.
Ti fornisco anche il link Twitter dal quale l'ho estrapolato.

https://twitter.com/i/status/1577365337917505553

Ciao e a presto, Massimo.

Ciao Massimo, grazie di averci fornito il link perchè il video, così come me lo hai allegato, non posso linkarlo sul sito. Comunque l'ho guardato e che dire.....BOB IS BOB!!! Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Gothenburg, Sweden - Scandinavium - September 29, 2022

di Laurette Maillet

Göteborg. Il mio FLIXBUS da Stoccolma era un bus normale verde/arancione. Sette ore dopo sono arrivata in buona forma a Göteborg. Ho preso un tram per raggiungere la casa di Modi, il mio ospite di couchsurfing dell’ Irak. Ha preparato per me un hamburger e patatine fritte :) Grazie! L'appartamento è immacolato e il calcio è sul grande schermo piatto... in arabo :) Il letto è accogliente e dormo profondamente fino al mattino. 29 settembre. Modi non ha lavora oggi (è un barbiere). Entro le 14 prendo il tram per il centro e vado a piedi alla Scandinavium Arena. Ancora una volta un enorme palazzetto dello sport. Sono già stata qui prima! Mi attardo circa fino alle 18:00. Non vedo nessuno dell'equipaggio o delle persone della Band. Ancora grazie al mio buon amico Bjørne-Tore ho un biglietto per stasera. Provo a vendere i miei quadri e vengo riconosciuta da uno dei miei "fan" :). Ma niente altro :( Entro le 19:00 entro. Le due le ultime file saranno vuote per tutto lo spettacolo. Potrò fare il mio karaoke e il mio ballo. 10 minuti prima delle 20:00, Jason prende posizione alla tavola armonica e mi saluta :) Mi sento felice e mi divertirò davvero.
19:59, tutti sul palco, niente chitarra stasera. Bob dice "grazie" (anche "grazie amanti dell'arte" dopo 'Masterpiece') poche volte e si muove due volte al centro della scena all'inizio, ma poi si sposterà al pianoforte. Muto (tranne che per il canto :) Il pubblico reagisce a "I’ll be your baby tonight" e qualche applauso dopo "Serve somebody" ma niente di troppo entusiasta :( La presentazione della Band è veloce (forse con uno scherzo su Doug???). Sto facendo karaoke su "Every grain" quando improvvisamente Bob dice "Stop!". La band smette di suonare perché pensano che l’ordine sia stato per loro, ma Bob indica una luce blu nel pubblico. Dice qualcosa tipo "Abbiamo quella luce blu in faccia, smettila ora"????. Qualcuno stava facendo foto o video?? Poi ricominciano dalla seconda strofa di "Every grain". Forse per scusarsi Bob suonerà il doppio di armonica, un lungo assolo! Sono state delle belle scuse! :) Per me ... il miglior spettacolo finora. Solo perché mi sentivo tornata ai buoni vecchi spettacoli dov' era permesso muoversi e cantare :):)??? Vorrei più azioni/reazioni dalla folla. Ma quando parlo con le persone dopo lo spettacolo, dicono "Tutti vogliono le vecchie canzoni, con le vecchie versioni". Beh! Per per me è stato un grande giorno e un grande spettacolo. Ora gente! Smettetela di far lampeggiare la vostra luce blu luce sul suo viso! :) Ci vediamo in viaggio!


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di Lena Geiser

Sono saltata su quel treno, vecchia magia nera, e ho fatto un viaggio mozzafiato attraverso i paesaggi di Bob Dylan. Lentamente lentamente verso l'alto e whooosh… ..giù di nuovo. C'erano fiumi e scene dipinti come capolavori, c'erano orrori, più orrori e amore rilassante. L’uomo ha fatto la sua entrata e il suono ritmico della band ci ha cullato piacevolmente. Abbiamo sentito il meglio di Key West e abbiamo detto Godbye a Jimmy Reed. Ho pianto quando il treno ha rallentato e quella melodia celeste di armonica è stata ascoltata e ho capito che ogni battito si poteva contare come ogni granello di sabbia. Con amore per l'autista del treno e il suo equipaggio.
Lena Geiser

 

 
Mercoledì 5 Ottobre 2022

Talkin' 12021 - cavalliselvaggi57

Oggetto: A proposito di "Siamo pietre inamovibili"

Carissimo Mr. Tamburine,
troppi giornalisti parlano di Dylan sparando giudizi saccenti basati sul nulla. È il caso di Paolo Fusi e della chiosa finale del suo articolo “Siamo pietre inamovibili”. Determinati giudizi non mi permetto di darli neanche sul mio migliore amico conosciuto un miliardo di anni fa alle medie. Figuriamoci su una personalità complessa come quella di Dylan.
Tacere quando non si ha niente da dire è sinonimo di intelligenza. Ricordo inoltre al signor Fusi ( e a chi corregge i suoi articoli) che “fa”, indicativo presente-terza persona del verbo fare, non deve essere accentato.
Un abbraccio, Giovanni.

Caro Giovanni, facciamo un salto indietro nel tempo alla sera dell'8 aprile del 1300, luogo Antinferno, sulla riva del fiume Acheronte. Lì si trovano le anime dei dannati che sono in attesa che Caron dimonio con gli occhi di bragia, li trasporti all’altra sponda del fiume. Nell’Antinferno non si trovano però solo le anime di coloro che hanno commesso uno specifico peccato, ma anche le anime dei cosiddetti ignavi, ovvero di coloro che durante la propria vita non presero mai una decisione e non seguirono mai un ideale. Essi sono degni solo del disprezzo. Rincorrono una bandiera bianca, senza insegna; in più vengono punti da insetti e il sangue colato viene succhiato dai vermi. E' la legge del contrappasso (dura lex sed lex, come dicevano i Latini), poiché non furono attivi in vita, ora, sono costretti a correre ininterrottamente seguendo la bandiera bianca che significa assenza di ideali. Per questo motivo, non sono considerati dei peccatori, e si ritiene che sia giusto ignorarli e disprezzarli. Nonostante ciò, gli ignavi non sono nell'Inferno, perché forse potrebbero vantarsi con le altre anime di non aver commesso nessun peccato reale; e nemmeno sono in Paradiso poiché offuscherebbero la luce e lo splendore dei Beati. Ma forse è meglio usare le parole del Poeta:

«Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli».
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa».

Detto questo senza nessun rancore, perdoniamo coloro che usano in malo modo le parole degli altri mistificandole (alterare, per lo più deliberatamente, la realtà dei fatti, o anche una situazione o un concetto, in modo da suscitare un’interpretazione distorta della realtà). "Il bel tacer non fu mai scritto", concetto attribuito a Dante, ma più probabilmente espresso dal poeta e librettista del 1700 Jacopo Badoer. Quindi oltrepassiamo queste umane miserie senza più pensarci! Un abbraccio anche a te, Mr.Tambourine, :o)

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La leggendaria e drammatica vita di Woody Guthrie                                               clicca qui

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Libri: Massimo Bubola,"Sognai talmente forte"                                                       clicca qui

 

 
Martedì 4 Ottobre 2022

Magdeburg, Germany - GETEC Arena - October 3, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Talkin' 12020 - misco.tux

Oggetto: Sweet Sir Galahad

Caro Mr. Tambourine,
Nell'articolo di Paolo Fusi ("Siamo pietre inamovibili...") che hai linkato Giovedì scorso, si legge: “C’è anche Mimi, la sorella di Joan Baez, insieme a Sweet Sir Galahad, il motociclista hippie mezzo matto che l’aveva salvata dalla depressione, e che morirà in un incidente imbecille, stroncando la vita di Mimi, che non si riprenderà mai più.” Mi chiedo, è veramente esistito un motociclista soprannominato Sweet Sir Galahad? Me lo chiedo perché "Sweet Sir Galahad" è una canzone di Johan Baez, in cui
Sweet Sir Galahad
Came in through the window
In the night when
The moon was in the yard
si racconta di Milan Melvin che entrò nella stanza da letto di Mimi passando dalla finestra. Fu il suo secondo marito e si sposarono nel 1968 a Big Sur, per divorziare nel 1971 (https://www.whosdatedwho.com/dating/mimi-farina-and-milan-melvin). Mi sembra curioso che la Baez abbia scritto un testo che celebrava le gesta di un presunto motociclista spasimante proprio di fronte a sua sorella novella sposa. Se poi i due sono la stessa persona, allora si deve notare che Melvin non morì affatto in un incidente di motocicletta, ma ben più tardi nel 2001, lo stesso anno di Mimi, e di malattia, come lei. Fu Richard Farina il primo marito di Mimi a morire in un incidente siffatto, ma nel 1966. L'autore è forse a conoscenza di complicati retroscena o ha solo fatto un po' di confusione? Per quanto riguarda la misoginia e la mancanza di empatia di Dylan, per giudicare bisognerebbe conoscerlo, e non attraverso i pettegolezzi. Di lui sappiamo che è stato un donnaiolo, d’altro non sappiamo, e magari ci risponderebbe con una frase di "Mississippi" (I've got nothin' but affection for all those who've sailed with me);se poi a qualcuno è antipatico, non è colpa sua.
Ciao, Miscio.

Carissimo Miscio, come ben sai non è la prima volta, e non sarà nemmeno l'ultima, che un giornalista scarsamente informato sulle cose dylaniane scopiazza a destra e sinistra finendo poi per prendere lucciole per lanterne. Di seguito, per rinfrescare brevemente la memoria alcuni cenni su Richard Farina e Mimi Baez copiati da wikipedia:

Arrivato a New York, Fariña iniziò a frequentare il Greenwich Village, luogo di incontro di numerosi artisti, poeti e cantanti folk. Lì fece amicizia con Tommy Makem e conobbe Carolyn Hester, che poco dopo sposò. Nel settembre del 1961, durante la registrazione del terzo album di Carolyn Hester, Richard incontrò un ancora sconosciuto Bob Dylan, che suonava l'armonica a bocca in alcuni brani del disco, con cui strinse una profonda amicizia.
Nella primavera del 1962, in Europa, Fariña incontrò Mimi Baez, sorella minore di Joan Baez. Poco dopo la Hester ottenne il divorzio e Richard sposò Mimi, che aveva 17 anni. Fariña era noto anche per il suo romanzo Been Down So Long It Looks Like Up to Me, pubblicato nel 1966. La storia, basata principalmente sulle esperienze universitarie e i viaggi compiuti dall'autore, è un racconto picaresco ambientato nel West, a Cuba durante la Rivoluzione, e in una università newyorkese. Il libro è ben presto diventato un classico tra gli appassionati della controcultura degli anni sessanta. Da Been Down So Long It Looks Like Up to Me è stato tratto un film nel 1971.
Il 30 aprile 1966, due giorni dopo la pubblicazione del romanzo, Fariña partecipò ad una presentazione in una libreria di Carmel Valley Village. Poche ore dopo, nel corso di una festa per il ventunesimo compleanno della moglie Mimi, Richard incontrò un ospite che era arrivato in motocicletta, e i due decisero di andare a fare un giro. Nel tragitto, probabilmente a causa dell'eccessiva velocità, il guidatore perse il controllo e la moto uscì di strada. Richard Fariña morì sul colpo, mentre l'amico che era alla guida riuscì a sopravvivere.
Secondo varie testimonianze, Richard e Mimi avevano litigato lasciando la libreria perché lui non le aveva fatto un regalo di compleanno. Fu solo dopo qualche giorno che Mimi, tornando a casa, trovò i fiori, ormai appassiti, che il marito le aveva fatto spedire mentre erano alla presentazione del libro.
Il dolore della sorella per la morte del marito e la sua successiva storia d'amore con Milan Melvin sono raccontati da Joan Baez nella canzone Sweet Sir Galahad.

Avviso tutti gli amici che ho in canna un'altro bellissimo articolo di Miscio su T. Bone Burnette e Blowing in the wind che pubblicherò a giorni. State connessi e non perdetevelo. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Lunedì 3 Ottobre 2022

Flensburg, Germany - Flens-Arena - October 2, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Stockholm, Sweden - Avicii Arena - September 27, 2022

di Luigi Biondi

Un bel concerto nel freddo autunnale svedese che si avvicina rapidamente. Bob Dylan ha iniziato alle 8 in punto (o almeno così pensiamo di essere senza telefono chiuso a chiave nella borsa) tra sibili e applausi di circa un migliaia di persone che si sono riunite nel sempre blando Globen, ma ciononostante un pubblico molto attento e trasversale alle molte generazioni che Dylan attrae.
La scaletta era la solita, condita con molti arrangiamenti interessanti e ruoli di rilievo per batteria e percussioni, chitarre elettriche e acustiche (Doug Lancio e Bob Britt) e il violino di Donnie Herron. Molto probabilmente Most Likely è stato uno dei primi momenti salienti, poi le cose sono andate un po' traballanti fino a quando una grande e solida versione e molto divertente di I’ll be your baby tonight, cantata e recitata con risate e allusioni (i testi alternativi erano olto turbolenti però).
Key West è stato un capolavoro.
To Be Alone with You ha portato più divertimento, e poi è arrivato il momento di scatenare gli accordi elettrici di Doug e Bob in Gotta serve somebody. Il pianoforte è sempre stato in primo piano dopo la fantastica introduzione di I Made Up My Mind, una canzone che di solito suscita emozioni e lacrime.
Jimmy Reed è stata seguita dall'introduzione della Band con accenni a tutti i membri. Il finale con Every Grain of Sand, con un canto impeccabile, aveva anche un assolo di armonica esteso che rimandava al vintage/Bob. Una notte da amare e ricordare per me e mia figlia che è venuta al suo primo (e si spera non l'ultimo) concerto di Dylan.
Luigi Biondi

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di Anders Tidström

Bob è Bob, ed ho la sensazione che anche il suo tour Rough and Rowdy Ways sia un addio irrequieto, un rituale di un addio. È ribelle per natura e la sua mente sembra essere forever young (sempre giovane), ma ci sono ostacoli sulla strada.
Fatti fisici. È un segno triste quando si pavoneggia lentamente sul palco ed a malapena riempie i pantaloni con il suo corpo magro. Per quanto tempo il vecchio sarà in grado di catturare e rastrellare i grandi pesci nell'ampio oceano? Questo concerto è stato un bellissimo esercizio ma l'arena era mezza piena (6.000) e gli applausi non hanno mostrato l'entusiasmo di ieri. C'era più feedback trattenuto, ma anche vero amore e fedeltà nell'aria. Non era uno spettacolo rock, ma una camminata lenta su quei modi ruvidi e turbolenti.
Ricordo la prima volta di Bob a Stoccolma 56 anni fa. Adesso c’è davanti un futuro che ha un’ altra forma. Chissà cosa ci sarà dopo? Ma in ogni caso Bob è eterno e il suo lavoro non è ancora finito. Un uomo di una creatività illimitata si è presentato a Stoccolma e lo ha fatto con fiducia in se stesso. Sorridete.
Anders Tidström

 

 
Sabato 1 Ottobre 2022

Copenhagen, Denmark - Royal Arena - September 30, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)

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Talkin' 12019 - pieronicolaantonelli

Buongiorno a tutti... Mi chiedevo, e non mi spiego, come mai nessun manager italiano si sia mosso per fare arrivare Bob in Italia? E' possibile che il cachet economico che richiede sia troppo elevato per i nostri organizzatori di eventi da non riuscire a fare un po' di business? Credo che almeno una data da noi avrebbe fatto il locale pieno... O no? Pace e bene a tutti.

Non saprei dire, non so quanto sia oggi il cachet di Bob, quindi il management italiano di Bob, che è sempre stato D'Alessandro e Galli, dovrebbe vendere almeno tre o quattro date per far arrivare nel nostro paese la carovana dylaniana. Perciò è matematico che dovremo pensare all'anno prossimo sperando che Bob sia sempre in salute ed attività. Tutti vorremmo poterlo vedere e sentire ma, come dicono sempre le novizie, dobbiamo accontentarci di quello che passa il convento, ed in questo momento il convento non passa niente :o(((((( Alla prossima, Mr:Tambourine, :o)  

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Stockholm, Sweden - Avicii Arena - September 27, 2022

di Laurette Maillet

Da Oslo a Stoccolma. Saluta la mia 'Swister Nun' e Astrid e vado a piedi fino alla stazione degli autobus. Come al solito mi perdo e arrivo giusto in tempo per prendere il mio autobus FLIXBUS. Ho due posti per me. Arriviamo alle 19:30 nel centro di Stoccolma che conosco bene. Bob suonava proprio qui, sul lungomare, ma non questa volta. Purtroppo per me ho il mio ostello a 15 minuti a piedi dall’Arena Avicii. 27 settembre, il mio buon amico Bjørn-Tore dalla Norvegia mi ha offerto tre biglietti per i prossimi tre spettacoli.
:) :) Grazie mille! Vado a piedi all'Arena Avicii presto nel pomeriggio. È una bella passeggiata, con un tempo relativamente bello. Mi perdo :( e arrivo alle 17:00. Gli autobus sono parcheggiati in basso nel parcheggio.
L'arena è enorme! Una cupola gigante bianca! Le porte si aprono alle 17:30. Provo a vendere dei miei lavori ma senza successo:( Quindi entro alle 19,00. Il mio posto è sulla fila 16 del parterre. Non male. :) Credo che siano le 20:00 quando salgono sul palco. Bob va subito al pianoforte. Nessuna chitarra.
I suoni sono attutiti. Non chiari come ad Oslo. C'è un'eco che sarà migliorato da "My own version of you". Bob dice 'grazie' dopo la prima canzone "Whatching the river flows". Dopo "I Contains moltitudes" fa un passo verso il centro della scena. È tutto in nero ma indossa una camicia di seta rosa :) Sembra estremamente magro :( "Masterpiece" sarà con tutta la band, molto meglio :) In "Black rider" mi concentro su Charley Drayton. Sembra fantastico, grazie Charley!:) Bob torna al centro della scena dopo "My own version of you". I suoi pantaloni sono troppo grandi; grandi e lunghi. Sembra che Bobby si sia ridotto :). È strano, la sua schiena non è più dritta :(:( "I’ll be your baby tonight" ha un nuovo arrangiamento. Bob dice "grazie" e ha aggiunto "grazie amiche amanti" ( se ho sentito bene). "Crossing the Rubicon" è il mio momento clou per stasera. Bob dirà di nuovo "grazie". Anche se il pubblico non è così entusiasta, tranquillo e con un ragionevole applauso. Prima di quello che dovrebbe essere "Serve somebody" c'è un lungo momento nel buio in cui vedo Bob Britt e Tony avvicinarsi al pianoforte per le istruzioni. Hanno cambiato la chiave o qualcosa che non ho capito? (Non sono una musicista :o( Ma Bob inizia con il regolare "you may be an ambassador to England or France..." " Ma non ho sentito bene le altre frasi???? In "That old black magic" Bob si è tolto la giacca. Woah! Dopo "Jimmy Reed" è all microfono centrale, in camicia. Lui prova ad afferrare il microfono ma senza successo. Così presenta la band al pianoforte. Mormora "Camminando con voi nella mia testa..." Ma aggiunge " Sto solo scherzando. Peccato! Love Sick...sarebbe stata fantastica! Ma è "Every grain of sand" con un lungo assolo all'armonica. Dice arrivederci :) La performance è stata fantastica, buona come quella di Oslo, ma il suono non era così perfetto. E il pubblico era... morto! L’Arena? Troppo grande per una scaletta del genere che richiede intimità. Ci vediamo tutti a Göteborg.

 

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