MAGGIE'S FARM

SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

2016 Nobel Prize in literature

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Lunedì 31 Ottobre 2016

Talkin' 9925 - alunni.f

Oggetto: In risposta a Sir Eglamore

Caro Mr. Tambourine,
vorrei fare un paio di considerazioni su quanto detto da Sir Eglamore. I problemi del canone letterario e della tradizione mi sembrano più complessi di dire "Se è antico, non può che avere una maggior dose di nobiltà e buon gusto"; ovviamente si tratta di una battuta ma è anche un modo di svicolare dal problema, un po' come il riferimento criptico a Zolla. Tra l'altro non ci vedo nemmeno tutto questo collegamento col '68, semmai è la caduta del concetto di verità ad aver aperto la strada al postmoderno e al decostruzionismo, collegati, questi sì, con la critica del canone letterario. Il fatto poi che sia un'illusione necessaria a vivere meglio mi sembra quantomeno discutibile. Con questo non intendo criticare la centralità della tradizione, e personalmente ritengo importante fidarsi del giudizio elaborato dagli intellettuali nel corso della storia, ma nel senso di consigli di lettura e non come giudizi definitivi (che in estetica non possono esistere).
Passando alla questione se Dylan sia o no letteratura, tra le motivazioni addotte da Sir Eglamore c'è quella della discontinuità di valore. A parte il fatto che ovviamente il Nobel, come qualunque altro premio, viene assegnato per le cose migliori fatte e non per le peggiori, questa critica riecheggia vagamente le considerazioni dell' Anonimo del trattato Sul sublime su Omero e Apollonio Rodio. Questo intellettuale dell'antichità sottolineava la grande discontinuità stilistica presente in Omero, in cui però abbondavano i momenti sublimi, contrapposta alla costanza dello stile raffinato di Apollonio, priva di cadute ma anche di grandi picchi. Questo per dire che la discontinuità non mi sembra che possa essere una categoria per dividere l'alta letteratura da quella bassa (e tanto meno dalla non letteratura). Prendere poi alcuni versi isolati in traduzione e citarli come esempi di cattiva letteratura mi sembra un esercizio poco corretto e francamente applicabile anche a grandi poeti. Infine per quanto riguarda il genio linguistico di Dylan consiglio a Sir Eglamore il libro di Cristopher Ricks, Dylan's visions of sin. Ricks, che ha insegnato poesia a Oxford e scritto libri su Milton, Keats, Tennyson e T.S. Eliot, pur mettendo in guardia dal rischio di ridurre a letteratura le canzoni di Dylan, sostiene che Dylan sia "il più grande usatore (user) vivente della lingua inglese" e "uno dei più grandi facitori di rime di tutti i tempi". Il suo libro consiste in grande prevalenza di puntuali analisi testuali e per esempio impiega diverse pagine per analizzare il distico "The highway is for gamblers, better use your sense / Take what you have gathered from coincidence". Non ci sono solo le immagini bizzarre nei testi di Dylan, c'è anche una straordinaria sensibilità linguistica e Tim Parks, in un articolo per The New York review of books: (http://www.nybooks.com/daily/2016/10/16/bob-dylan-nobel-poetry-that-stays-home/ ), fa notare come le polemiche sul Nobel a Dylan siano state minori nei paesi anglosassoni, proprio perché più attenti all'uso stilistico inventivo che Dylan fa della sua lingua. Semmai parte del problema potrebbe essere la tendenza di Dylan all'improvvisazione, a fare poco labor limae, e questo aspetto in parte si riversa sui suoi testi, ma tutto questo non deve distogliere dalla genialità con cui Dylan usa il linguaggio, che è un aspetto fondamentale del suo fascino.
Un saluto a tutti. Francesco Alunni

P.S. mi sembra poi contraddittorio Sir Eglamore che prima afferma che non ci siano verità e poi critica la decadenza della società contemporanea, facendo quindi riferimento a qualche parametro considerato vero. Io sono invece convinto che bisogna fare ricorso al concetto di verità, se si vuole evitare l'euforia nichilista dei postmodernisti.


Caro Francesco, io mi faccio da parte e lascio la risposta a Sir Eglamore (se si sentirà di farlo, vista la sua positiva bizzaria, ma certamente anche lui come te saprà che nel "Trattato Sul sublime" di autore anonimo si discute sulla sostanziale differenza tra genialità e mediocrità, mentre i letterati di epoca ellenistica esaurivano il proprio compito nella produzione di testi costruiti seguendo alla perfezione una serie di regole formali, il genio poetico opera in maniera completamente differente, giocando sul rapporto tra ordine e disordine allo scopo di generare forti emozioni, senza preoccuparsi troppo delle imperfezioni e dei difetti che possono esserci nell'opera. Solo il genio, in quanto dotato di un grande spirito, è in grado di superare le convenzioni e indurre nel suo spettatore grandi emozioni capaci di rivelare nuovi aspetti della realtà. Com'è noto il sublime non si identifica con ciò che è bello, ma con ciò che è sconvolgente, che provoca sbigottimento, sorpresa, spavento: per fare un esempio, Elena è stata senz'altro la donna più bella del suo tempo, ma non per questo è “sublime”, mentre per altro verso è senz'altro sublime Ecuba nelle Troiane di Euripide, quando esprime l'infinito dolore per la sorte dei figli). Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9925 - cerutti.andrea70

Ref: Talkin' 9919

Ciao Maggie's,
sono rimasto sorpreso abbiate pubblicato la mia e mail. Era molto informale, avevo conosciuto Murino ad un concerto di Dylan a Milano. Credo che il suo spirito viva sempre in questo sito e non ho dubbi che sia sempre presente nonostante tutto. Tenevo a fare allora due precisazioni. De Lillo è bravissimo, ho letto Underworld ed è assolutamente fantastico, Lenny Bruce descritto mirabilmente ma anche Edgar Hoover, solo il finale lo trovai da " fine della Storia". Ma i finali dei grandi romanzi non fanno testo, un grande romanzo non si valuta dal finale, ha già dato tanto, tutto prima!
Poi credo che Facebook sia un social che si riferisce a rapporti interpersonali mentre un sito ufficiale sia a titolo commerciale puro.
Infine. Quando Dilan dice andro' a Stoccolma se mi sarà possibile intende dire tradotto in lingua comune Se Dio vorrà, Se nulla capitera'.
Dove saremo tra un mese e mezzo? Io non lo so, la vita non è così scontata come sembra. Pensa solo a Napoleon, chi l'avrebbe mai detto che oggi non sia qui su questo sito?
Niente misteri insomma. Credo che Dylan meriti il Nobel. La canzone quando arriva in cielo lassù in alto raggiunge a pieno titolo i crismi di letteratura. Come il teatro e aggiungo come il cinema.
Ciao e grazie per il ricordo di Napoleon.

Caro Andrea, usualmente pubblico tutto ciò che mi scrivete, eccezion fatta se per un motivo vostro personale mi chiedete di non pubblicare la vostra mail, quindi non dovresti essere stupito per questo. Inoltre è stata anche un'ottima occasione per ricordare quel grande amico di tutti noi che è Michele Murino, anche se oggi come oggi, probabilmente per motivi che a lui sono stati più che sufficenti per abbandonare quel prezioso sito da lui concepito ed iniziato con così tanta passione e che io sto portando avanti senza mai dimenticare i suoi principi, Michele non ha più il tempo o la possibilità per essere ancora presente. E' altresì chiaro che ad una certa età, bisogna sempre aggiungere "a Dio piacendo" prima di fare programmi e previsioni in là nel tempo. Guarda questo terrificante video dell'incidente dell'altro giorno ad Annone quando il ponte è crollato, si vede chiaramente le macchine che passano sotto il ponte ed il camion che comincia ad attraversarlo, quando arriva al centro il ponte crolla di schianto:

 

Giuro che mi vien la pelle d'oca se penso che su quell'auto bianca poteva esserci uno qualunque di noi, uno che stava forse tornando a casa sognando un bel bagno caldo ed una felice cena in compagnia dei suoi cari. La vita, ridotta a queste circostanze diventa una cosa completamente senza senso, bastava che l'auto viaggesse a 10 Km. in più o in meno di velocità e adesso quella persona sarebbe ancora tra di noi. I responsabili di questa tragedia meritano pienamente il Premio Nobel per l'idiozia.Chiedo scusa se il filmato susciterà un senso di malessere in chi lo vede, ma purtroppo rappresenta la maledetta e stupida realtà della vita. Quando vedo queste cose mi vien voglia di smettere di discutere sul fatto se Dylan andrà o meno a ritirare il suo Premio Nobel, ma poi, come sempre, ecco riapparire la triste realtà, the show must go on, life must go on, mentre nel mondo si continua a morire nei modi più assurdi. Perciò, anche nei drammi quotidiani, noi continuiamo a discutere su chi è Bob Dylan e cosa rappresenti per noi e per gli altri. Questo è il compito che questo sito si prefigge, e questo è il compito che io, voi che leggete, voi che scrivete, portiamo avanti con passione e sincerità, e grazie ancora a Michele che ha iniziato tutto. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Huntsville, Alabama - Von Braun Center, Mark C. Smith Concert Hall, October 29, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony
    on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric guitar)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric guitar)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage)
14. Desolation Row (Bob on piano, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Tony on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Bob Dylan rompe il silenzio e accetta il Nobel: "Sono senza parole"        clicca qui

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Bob Dylan: "A Stoccolma ci vado se posso"                                              clicca qui

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Nobel a Dylan, contrappasso rock per l'Accademia: "Vengo, se posso"   clicca qui

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Bob Dylan rompe il silenzio e accetta il Nobel per la Letteratura               clicca qui

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Andrea Bocelli: 'Il Nobel a Dylan? Un peccato"                                          clicca qui

 

 
Sabato 29 Ottobre 2016

Bob Dylan rompe il silenzio: "A Stoccolma ci vado...se posso"                 clicca qui

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Dylan: "A Stoccolma per ritirare il Nobel? Se posso ci vado"                    clicca qui

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Jackson, Mississippi - Thalia Mara Hall, October 27 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on acoustic guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony
    on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric guitar)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric guitar)
12. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage)
14. Desolation Row (Bob on piano, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Tony on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)


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Talkin' 9925 - danieleardemagni77

Ciao mr.Tambourine..ti mando un'analisi accurata e ben articolata che condivido pienamente sul Nobel a Bob fatta da Massimo Bubola.

http://www.bibazz.it/culture/con-dylan-la-canzone-e-da-nobel/

A presto. Daniele Ardemagni "Ardez"

Come non essere d'accordo con Massimo!!!!!!! Ti ringrazio per la gradita segnalazione e sono sempre in attesa del tuo parere riguardo al "Nobel dylaniato". Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9924 - nv.nico

Oggetto: Don't Look Back 2016

Ciao a tutti amici della Fattoria!
Come promesso mi sono messo al lavoro e ho pronte per voi le tracce del concerto che ho tenuto in tributo a Bob il 26 agosto di quest'anno al teatro Conchiglia di Sestri Levante!
Spero vivamente siano di vostro gradimento e attendo impaziente i vostri pareri...

  

File Mp3: https://www.dropbox.com/sh/rs659ki8lb1mi3e/AACGfuipZeNKtkAUlQGk9k2Ra?dl=0

File Aif: https://www.dropbox.com/sh/agmge89vk4voa0q/AACA-e0LppBnxvyMb_dOeRySa?dl=0

Don't Look Back:
- Nicolò Villani: voce, chitarra, armonica
- Francesco Morgillo: chitarra solista
- Francesco Cellino: basso
- Simone Morgillo: pianoforte
- Michele Ulivi: organo hammond
- Davide Chioggia: batteria
- Giacomo Gamberucci: violoncello
Special guest - Luigi "Dillo" Di Lorenzo: armonica



Come sempre grazie a tutti per il vostro tempo e la vostra disponibilità,
Nicolò "Nightingale" Villani

Grazie Nicolò. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Dylan, effetti del Nobel sulla classifica americana e sullo streaming         clicca qui

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Bob Dylan, Roversi e il risentimento della Letteratura                                                        clicca qui

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Bob Dylan, ma davvero è maleducato e arrogante?                                    clicca qui

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Talkin' 9923 - ilponte2010

Uscira' il 7 novembre il nuovo disco dai suoni folkrock di Billeri e le Ombrelettriche, su bandcamp e' possibile l'ascolto dell'album in anteprima.

https://valeriobillerieleombrelettriche.bandcamp.com/releases

 

Grazie di avercelo segnalato!

 

 
Venerdì 28 Ottobre 2016

Baton Rouge, Louisiana - River Center, Theatre For The Performing Arts, Oct. 26, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob on guitar, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony
    on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric guitar)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric guitar)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage)
14. Desolation Row (Bob on piano, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Tony on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Talkin' 9922 - Newstok_Scott

Hello,
I just wrote a brief piece on Duluth and Shakespeare, concluding with Dylan:

https://www.perfectduluthday.com/2016/10/14/truth-shakespeare-duluth/

I hope you might find this of interest.

Yours sincerely, Scott Newstok
Department of English
Rhodes College
www.rhodes.edu/newstok

I wont to thank you a lot for your nice nob in regard of Maggie's Farm.
I toke some information about you and now i know that you are a Professor and a teacher of literature of the English Renaissance as well as film, rhetoric, education, lyric poetry and the humanities at the prestigious Rhodes College in Memphis, Tennessee.
Your esteem for my Dylan-Italian Fansite made me proud a lot.
I found your essay very very nice and well done.
I beg you to excuse me if my english will seems so schoolastic and not perfect.
The unfortunate thing is that most of the readers of Maggie's Farm does not know the English language to read correctly your essay, and even me I am not able to make a correct translation of your script.
I hope that someone of our readers who knows and speaks a perfect english language will have the courtesy to make a good translation for all our readers. Thanks again friend, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9921 - marco.merli1988

Ciao,
si, probabilmente il nobel ha più importanza, però sicuramente due parole sull'argomento Booby Vee le avrei spese.
A tal proposito vorrei riportare un video di Bob del 2013 in cui rende omaggio allo stesso Vee.
Ora, Dylan, come sai, non parla molto ai concerti però quella sera evidentemente ha voluto fare uno strappo al mutismo cronico che si porta dietro da anni.
Ti riporto sotto quello che sono riuscito a capire:
Parlando di chi ha cantato su quel palco cita Mick Jagger e Madonna… I’ve been on stage with most of these people, but the most meaningful person I ever been on stage was a man who’s here tonight and who used to sing a song called “Susie baby”. And I wonna say that Bobby Vee is actually here tonight and maybe you can show appreciation with just a round of applause.
So we’re gonna try to do this song… (poi penso si riferisca a Tony) I’ve done it with him before once or twice…

https://www.youtube.com/watch?v=GQKKhDxN0LY

Sarà stato anche d'importanza marginale, ma valeva la pena ricordarlo.
Saluti, Marco.

Ti ringrazio di cuore per aver fatto quello che avrei dovuto fare io. Non voglio giustificarmi ma credimi, in questo periodo "Nobeliano" non so davvero da che parte girarmi, il materiale è moltissimo e "l'argomento è il Nobel", quindi, anche se con rincrescimento, ho dovuto rimandare questa brutta notizia. Mi ero riproposto di parlarne più avanti ma mi hai preceduto ben facendo, grazie ancora, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9920 - miscio.tux

Intervista a Ferlinghetti sul Nobel a Bob:

http://www.repubblica.it/cultura/2016/10/16/news/lawrence_ferlinghetti

ciao, Miscio.

Grande Ferlinghetti, ciao, alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9919 - cerutti.andrea70

Ciao Napoleon,
ti scrivo mentre sto ascoltando Blood on the tracks.
In questi ultimi anni ho avuto modo di leggere molti Nobel anche dei primi del novecento.
Penso che la poetica di Dylan, se si possono utilizzare questi termini un po' da scuola, rientri in pieno nel solco dei Nobel.
Da subito sono stati premiati con una certa regolarità artisti che hanno saputo scrivere aprendo nuove strade, controcorrente, nel senso poetico e concettuale.
Ho letto tutti gli autori americani Nobel tra cui Steinback che ha scritto uno dei dieci romanzi di sempre, Bellow il cui Herzok è strepitoso e balzano entrambi non la mandarono a dire ai presidenti degli States dell'epoca.
Ho letto anche De Lillo in questo senso è uno abbastanza allineato molto Stars end stripes. Ciò non vuol dire che Bellow e Steinback non fossero profondamente americani, ma differisce con l'essere stars and stripes.
Ma è per dire che non è assolutamente vero che i Nobel siano stati dati a etudiantes d'ecole tutto scrivania e cipiglio. André Gide fece scandalo per i canoni dell'epoca con "L'immoralista". Galsworthy nella saga dei Forsyte premiato nel 1909 descrisse un mondo vittoriano tutto soldi e aridità sociale e morale anch'esso fuori da molti schemi dell'epoca.
Credo conti molto anche come scrivi, che tipo di ragionamento sottendi, non è premio per improvvisati scrittori di strali, ma è dato per capacità di ragionamento, di comprensione, di racconto, oltre quindi il fatto di essere capaci di illuminare strade nuove spesso al buio sino a quel momento.

Sul comportamento di Dylan aspetterei a esprimermi, come sai è sempre meglio aspettare il finale. Credo sia molto di classe e vado controcorrente, per esempio, tenere la dicitura del Nobel su Facebook che è pagina non commerciale e non mostrarla su quella ufficiale. Ritengo inoltre a modo non avere rilasciato duemila interviste irrorando etere e carta stampata sfruttando l'occasione. I premi si prendono con sobrietà, spero comunque che a Stoccolma parli.

Ho scoperto dopo due anni che aveva preso la Medaglia della libertà, vale il Nobel come prestigio trovato di stile che non abbia dato ordine di strillarlo a tutti gli angoli del mondo.
Per il Nobel andrà fatta una eccezione ma penso che Bobby non deluderà, a suo modo ovviamente.
Ciao!


Ciao Andrea, dovresti aggiornarti, Michele "Napoleon in rags" Murino ha lasciato il sito da lui creato a me perchè continuiassi nella sua opera nel lontano marzo del 2008. Anch'io spero tanto che Michele si faccia sentire ogni tanto su queste pagine, sarebbe bello per tutti, ma i miei desideri potrebbero in qualche nodo essere inconciliabili con i suoi impegni e la sua vita attuale.

Concordo con le idee da te espresse ma non sono d'accordo sulla distinzione da te fatta tra il sito Facebook di Dylan ed il suo sito ufficiale, il sito Facebook di Bob è ufficiale tanto quanto il sito web. Restiamo dunque in attesa di vedere come si comporterà Dylan per verificare se l'avevamo imbroccata. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Giovedì 27 Ottobre 2016

Shreveport, Louisiana - Shreveport Municipal Auditorium, October 25, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob on guitar, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony
    on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric guitar)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric guitar)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage)
14. Desolation Row (Bob on piano, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Tony on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Talkin' 9918 - daniela.bardelli

Buongiorno, andare a leggere cosa c'è di nuovo nel vostro sito è diventata una mia piacevole attività quotidiana; complimenti è molto bello; dovesse interessarvi qui una mia recensione di Bob Dylan, Chronicles volume :1

http://lascrittura.altervista.org/bob-dylan-chronicles-volume-1-mia-recensione/

ciao Dianella Bardelli

Ciao Daniela, allora benvenuta nella Fattoria! Tutto ciò che riguarda Dylan interessa ai nostri affezionati Maggiesfarmers che apprezzeranno certamente il tuo scritto. LIve long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9918 - marco.merli1988

Ciao,
è già di un paio di giorni fa la notizia, te la sei persa?
http://www.rockol.it/news-664506/bobby-vee-e-morto-il-cantante-take-good-care-for-my-baby
Saluti, Marco

Certamente no caro Marco, ma Bobby (R.I.P.) ebbe un'importanza marginale nella vita di Bob, dopo due o tre concerti capì che Bob non era un pianista e lo licenziò. Inoltre, l'abbondanza di notizie di questo benedetto o maledetto (a seconda dei punti di vista) premio Nobel hanno certamente la priorità, così come l'hanno sempre le vostre mail!. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9918 - luisa217mp

Sono entusiasta del sito Maggie's Farm. È fatto benissimo e c'è tutto. Fantastici i testi con traduzioni e note. Volevo solo ringraziarvi. Grazie grazie e ancora grazie.
Ciao, Luisa.

Ciao a te Luisa, per leggere tutto quello che c'è in Maggie's Farm ci vuole moltissimo tempo, avanti dunque, l'entusiasmo non ti manca! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledì 26 Ottobre 2016

Talkin' 9918 - martina.martulli

Oggetto: In difesa del Canone

Caro Miscio,
non vorrei averti sopravvalutato. Succede spesso agli ingenui. Alcuni scritti, come quello ottimo su Dylan e Nietzsche, mi avevano colpito per il loro spessore e la preparazione che sottendevano. Insieme a quelli di due amabili fanciulle di cui non ricordo il nome - ora sparite -, li ho considerati i momenti più alti toccati da Maggie’s Farm. I più alti eccettuati i miei, naturalmente, che avendo una portata direi quasi metafisica, si pongono su tutt’un altro livello rispetto alle vostre contingenze.

Il tuo ultimo commento - cominciavo a disperare -, se pure non privo di qualche spunto interessante, mi pare un po’ svogliato e intriso di luoghi comuni. Non sarai mica solo un erudito!
Tu - io ti do del tu, ma tu dammi del lei - sminuisci il concetto di autorità, come del resto hanno fatto tutti dal ’68 in poi, senza riflettere che il mondo esploderebbe se le ambizioni di ognuno potessero trovare soddisfazione; ora che la libertà l’abbiamo conquistata (“are birds free from the chains of the skyway?” - Nota di Mr.Tambourine:"Sono liberi gli uccelli dalle catene del cielo?" - da Ballad in Plain D - per citare un verso non proprio originalissimo) non si sa più dove andare, neppure se sopravviveremo, a tal punto è arrivato il caos nel mondo; si rimpiangono gli anni della tanto disprezzata Guerra Fredda e del Dottor Stranamore, l’autoritarismo brutale, una fase storica in cui però si è raggiunto l’apice del benessere e della serenità, perlomeno qui da noi. Tu credi forse che i singoli individui, al di fuori di un alveo che li conduce, siano in grado di effettuare scelte virtuose? Se lo pensi sei un ottimista. L’obiettivo sarà sempre dettato dall’interesse personale più facile e immediato, dal fiume sgorgheranno infiniti rigagnoli che in breve faranno un pantano. Autorità, guida, maestro… chiamalo come ti pare, ma qualcuno che pianti una rete di cinta è necessario, non foss’altro per divertirsi a scavalcarla (ma solo in pochi se no diventa un ‘68). Se non ci fosse il limite non ci sarebbe nemmeno il vivificante anelito libertario e saremmo dei perfetti idioti anestetizzati, che è più o meno lo stato in cui ci siamo ridotti oggi.

Oltretutto tanti aspetti di quello che un tempo è stato il pensiero ribelle e alternativo (dal femminismo al libertarismo, dal pacifismo all’animalismo…) fanno ora parte del pensiero unico dominante, fondato sul mito del Progresso e della Libera Scelta, sui tabù di Democrazia e Uguaglianza, su Scienza e Tecnologia come strumento di liberazione; tra l’altro di questi ultimi c’è veramente da ridere, ora che possiamo osservarne gli effetti in termini di rincoglionimento prodotto e di demolizione dell’economia reale! Un pacchettone di ideologia modernista talmente carico di ipocrisia e menzogna da far rimpiangere la mentalità borghese che a questo punto, se non sembrava brillare per ingegno, si è perlomeno dimostrata più sensata e onesta. Non ti pare infatti più accettabile sentir dire: “Tu, figlia mia, un negro non lo sposi!” piuttosto che: “Ah, se mia figlia, dopo la laurea in lingue orientali a Venezia, sposasse un migrante ne sarei ben lieta, data la filantropia che la nostra famiglia ha sempre dimostrato in questa città”?
Quali sono quindi i parrucconi? Il professore di letteratura greca che ama il trimetro giambico scazonte o il gallerista col codino grigio che blatera di “ingresso all’ingrosso, geometria della magia e geomagia”? Purtroppo, come puoi vedere, è tutto vero:



E’ tutto molto più complesso di quanto si crede comunemente e la bussola non c’è, quindi io ormai parto da dei semplici postulati come: “Se è antico, non può che avere una maggior dose di nobiltà e buon gusto”. Praticamente faccio la prova del carbonio, che sia un formaggio o una poesia. Visione autoritaria, passatismo, vacui estetismi? Non credo, ti spiego meglio: di verità, lo sappiamo tutti, non ce ne sono, il problema è che non se ne può fare a meno, se no la società si disintegra, che è quello che sta succedendo a noi. Pertanto un codice è necessario che ci sia, il condividere qualcosa di incontestabile che ci leghi fra noi e ci agganci al nostro passato. Ecco spiegata l’importanza di tradizioni e religione. Per una mente illuminata è scontato che si tratti di canoni puramente convenzionali, che non vi sia quindi niente di assoluto o di sacro al di sotto di essi, ma altrettanto scontata risulta la necessità di creare dei miti fondanti e sacralizzare le convenzioni della maggioranza (mi perdoni Faber, ma la sua "direzione ostinata e contraria" - da Smisurata preghiera - di Fabrizio De André - ci ha straziato i maroni). Che quindi dei canoni esistano anche in letteratura non deve stupire e trovo ingiusto accanirsi sulle vestali che ne proteggono l’integrità. Non sono così sciocco da non capire che, in un processo evolutivo dell’esperienza artistica, le vette più alte raggiunte dall’arte si configurino il più delle volte come momento di rottura e superamento dei canoni esistenti, ma mi chiedo se, senza un canone di riferimento, questi artisti avrebbero potuto dar vita ai loro capolavori.

Ovviamente per delle menti libere come le nostre che, dopo aver vissuto i fasti del Classicismo, gozzovigliato ai banchetti rinascimentali, riso alla battute di Voltaire, hanno alla fine smantellato ogni mito, archiviandone i pezzi dentro biblioteche e musei, non è facile mettersi a sgranare un rosario, al contrario ci risulta più facile ridere di chi lo fa. Ma attenzione… dissacrare avrebbe dovuto rimanere una pratica per pochi eletti, da esercitare davanti al focolare (cos’hai, Miscio, contro il focolare?) o magari durante il simposio, non certo in piazza. E questo in base a due semplici considerazioni: 1) uno sgranatore di rosario, in linea di massima, riconosce la validità dei limiti, compreso il confine fra i suoi diritti e i tuoi, mentre un mangiatore di MacDonald guarda il film sputacchiando popcorn sulla testa dei vicini di poltrona e scoreggiando allegramente. Senza lo sgranatore di rosari prepariamoci a convivere con un branco di barracuda solipsistici (Il solipsismo, -- dal latino solus, "solo" e ipse, "stesso": "solo se stesso" - è un termine che si riferisce alla dottrina filosofica secondo cui l'individuo pensante può affermare con certezza solo la propria esistenza poiché tutto quello che percepisce sembra far parte di un mondo fenomenico oggettivo a lui esterno ma che in realtà è tale da acquistare consistenza ideale solo nel proprio pensiero, cioè l'intero universo è la rappresentazione della propria individuale coscienza) ; 2) quando lo sgranatore di rosari sarà estinto, non ci sarà più qualcuno di cui ridere.

Il ’68, delegittimando l’autorità e spezzando le antiche catene, ha spianato la strada all’attuale imbarbarimento dei costumi -siamo tutti artisti di noi stessi -. Si è creato un vuoto di potere e una propensione all’edonismo del singolo che il Mercato ha saputo subito sfruttare, diventando quel mostro incontrollabile che rende i nostri tempi abominevoli, anche più dell’uomo delle nevi, sotto tutti i profili: estetico, morale, sociale, culturale.



Dylan queste cose sembrerebbe averle capite subito, se è vero che con le colt di Peter LaFarge voleva sparare agli hippies che gli salivano sul tetto della casa di Woodstock. Aveva capito di aver creato dei mostri. Il libertarismo di Dylan a me non pare avere la minima valenza sociale, ma essere solo un percorso individuale.
Servirebbe piuttosto un ’68 al contrario, allora sì che imbraccerei il fucile, intanto non ci rimane che la derisione, l’aristocratico disprezzo e una pacata Resistenza quotidiana. Si fa quel che si può. Per esempio ti fornisco un indizio che potrebbe indicarti un sentiero di redenzione. Saputello d’un Miscio, è ora di uscire dalla fase adolescenziale. E’ solo un numeretto, ma non mi chiedere di più, non posso fare nomi, è roba per pochi, roba che scotta: 8845913465.

Tornando a Dylan e ai testi delle sue canzoni, non si tratta solo di “virgole e punti”, o di “formalismi incipriati” (bello però… bravo!), il fatto è che Dylan appare un geniale, ispirato, eterno dilettante. La pirotecnia dei versi immaginifici e visionari del biennio 65/66 a volte pare poco controllata. L’eccessiva ambiguità di alcuni scritti presta invece il fianco a chi maliziosamente voglia insinuare che niente più di un furbesco nulla vi possa essere ricercato. Beh, Tarantula è piuttosto imbarazzante in questo senso. Anche la recente tecnica compositiva del cut-up lascia un po’ perplessi. Ho anche la sensazione che Dylan intenda le fonti come un immenso archivio a cui attingere, a prescindere da un’approfondita conoscenza di esse, un uso quindi a volte un po’ troppo strumentale e superficiale. Inoltre si salta da Francis James Child a Ginsberg, da Rimbaud a Whitman con una discontinuità stilistica che lascia presupporre un lavoro poco rigoroso sul linguaggio poetico. Del resto da un outlaw girovago, stravagante e senza padroni che regredisce nella tecnica chitarristica piuttosto che perfezionarla, passando dal finger picking di Don’t Think Twice o Rocks and Gravel agli assolo del Never Ending Tour, che rigore potevamo aspettarci? Oltretutto lo Zimmerman parrebbe uomo privo di buon gusto, in perfetto stile yankee, a giudicare non solo da come ha cominciato a vestirsi fin dal lontano 1978, o da certi suoi dipinti, o dallo stile baroccheggiante della villa di Malibu, ma anche da alcuni suoi versi. Non voglio sminuire Dylan, ci mancherebbe, a me piace così, adoro questa spontaneità a rotta di collo - oltretutto mi diverte moltissimo - ma capisco che uno studioso rigoroso possa storcere il naso. Insomma… c’è tanta roba che è difficile da ignorare; il nostro Bobby probabilmente uscirebbe dylaniato (scusate la bruttura) da una critica oggettiva e rigorosa dei suoi testi. Io temo che l’affermazione che Dylan si sia tenuto volutamente “basso” per paura di cadere nell'intellettualismo e allontanarsi quindi da quello spettrale anonimato che rende eterna la tradizione orale, per quanto suggestiva, sia un po’ tirata per i capelli, a me pare invece che la figura di Dylan sia a priori inconciliabile con quella di un fine intellettuale, essenzialmente per il carattere disorganico e passionale del suo approccio.
Come dici anche tu, si tratta di un’altra forma di espressione, legata all’immagine complessiva dell’artista: la sua particolare voce, la performance, il trasformismo, il percorso articolato, l’enigmaticità, i silenzi, il sarcasmo, le interviste… probabilmente non è letteratura.

Quando, con ragionamento acuto, efficace e sincero ti chiedi: “ma perché il Nobel solo a lui?” e poi, coerentemente con la tua diffidenza verso i Soloni del Canone, ti affidi a un concetto traballante come quello di “evidenza degli effetti sociali”, metti in luce tutta la debolezza del tuo pensiero, che è poi il vizio su cui si fonda la pseudocultura contemporanea. Se è questo infatti il criterio oggettivo che dobbiamo usare, arriveremo entro breve a risultati aberranti: non solo Leonard Cohen e Rolling Stones, ma anche Madonna e Marilyn. E la Coca Cola? Forse che il Drive-In di Berlusconi non ha, ahimè, cambiato un’epoca? Anche i Pokemon che, nel loro coniugare mondo virtuale e mondo reale, si dimostrano diabolicamente geniali. A tutti un Nobel? Evidentemente no perché è tutta merda, ma questa semplice verità ce la può suffragare solo un canone condiviso e rispettato. Quando Dylan ha appeso con le gambe all’insù nel sottoscala di casa sua l’Elvis regalatogli da Andy Wharol, per poi regalarlo ad Albert Grossman, non ha condiviso forse l’estetica conservatrice dei più? E, quel che è peggio, seguendo il principio dell’evidenza degli effetti sociali dovremmo declassare tutti quei poeti la cui poesia è troppo grande per poter far breccia sulle masse; non mi pare che Pavese abbia provocato grandi effetti sociali, che ne facciamo allora? Lo buttiamo? C’è qualcosa che non torna.

Comunque a me basta che da un Murino si sia arrivati a un Carrera, che Dylan possa essere considerato quell’unicum a metà strada tra canzone popolare e letteratura. Non capisco dove sia lo scandalo, perché dovremmo offenderci. Che bisogno abbiamo del Nobel? E poi, oltretutto, chi lo vuole un premio che è stato già attribuito a Dario Fo?

Condivido in pieno la conclusione del tuo intervento che evidenziava i rischi del Nobel. Io dopo l’entusiasmo iniziale, ho capito che premiare Dylan non è stata una scelta opportuna. Vogliamo farne un nuovo irritante santino, come è stato fatto con Faber? Scuola media Bob Dylan… ci piacerebbe? Un Bob Dylan di massa, con nessuno che ci capisce qualcosa e tutti che ne parlano a vanvera. Ci piace Blowin’ in the Wind all’oratorio? Non preferiamo piuttosto che rimanga fenomeno di nicchia, esoterismo per pochi adepti? “Il portavoce di una generazione”… ridicolo, siamo ancora lì. Sono cinquant’anni che l’uomo cerca nei modi più improbabili e divertenti di distruggere l’immagine che i media gli hanno cucito addosso, ma non c’è niente da fare, è una maledizione la sua… adesso anche il Nobel! E il modo in cui sta gestendo la prestigiosa premiazione è, secondo me, a dir poco geniale. Se va tutto come spero, siamo vicini al capolavoro assoluto.
Per altro il Nostro è anche in gran forma in questo momento: tornata la voce, filone Sinatra esaurito, niente cappello… cosa vogliamo di più?

E comunque non ti concedo di darmi impunemente del neriero (mi sono permesso di toglierti quella G infamante), per questo affronto potresti venire disarcionato e nel fango umiliato, saputello d’un Miscio.
Scrivi più spesso, ma porta rispetto alla Tradizione.

Saluti, Sir Eglamore

P.S.
Mi dicono che sarebbe un bel gesto aiutare con un bonifico le meritevoli ragazze dell’associazione A.I.A.C.E. (Adolescenti Indigenti Amanti della Chirurgia Estetica).

Ho apprezzato molto il tuo pensiero e, tenendo anche conto che l'arroganza fa parte integrale del personaggio "Sir Eglamore", letto con attenzione e con un pò di concentrazione diventa ben capibile. Credo che il diritto di replica spetti a Miscio, quindi cedo a lui la parola. Cercate però di non distaccarvi troppo dalla comprensibilità immediata perchè se un saggio, se pur breve, è difficile da interpretare potrebbe correre il rischio di annoiare, quindi vi consiglio di stare il più possibile aderenti al terreno evitando cabrate pericolose e voli pindarici (Questo aggettivo "Pindarico"- che pianamente significa 'relativo a Pindaro' - è usato in maniera larga e viva nella locuzione 'volo pindarico' (riportata nei dizionari da più di un secolo). Ciò che significa è una digressione rispetto al discorso, molto rapida, inaspettata, non strettamente collegata al resto - ed è una digressione (appunto) alata, lirica, e talvolta affettata e retorica: nel volo pindarico ci può essere tutto il fascino della deviazione inattesa e suggestiva, e tutta la spiacevolezza di una progressione illogica che non giunge al punto. Nel caso in cui non sia una divagazione piacevole, questa locuzione si mostra, invece, piacevolmente ironica.
Ultimamente il 'volo pindarico' è accostato al semplice volo, o viaggio, mentale; un uso gradevole, che spesso riesce a mantenere il senso di una divagazione rispetto a un filo.
Questa espressione nasce dalla peculiare lirica di Pindaro, che nelle sue odi morali e civili introduce episodi mitici in maniera rapida, con salti logici. Forse Pindaro, un poeta così serio, non sarebbe felicissimo di sapere il suo nome indissolubilmente legato, con una vena di scherzosità, a questo carattere dei suoi poemi. Un carattere che balza all'occhio e che è passato alla storia, ma che dopotutto è secondario: quando Alessandro Magno volle punire la ribellione dei Tebani in maniera esemplare, fece in modo che l'intera città di Tebe fosse rasa al suolo. Tutta, tranne la casa di Pindaro, che così tanto, coi suoi versi, aveva dato al mondo greco).
Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)


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Talkin' 9917 - acquaraggia

Il NOBEL a BOB DYLAN

finalmente

Giovedi 27 Ottobre

dalle ore 19.00 apericena

SPAZIO GLICINE - Via San Gallo 2 r, FIRENZE



Discussione, opinioni, letture, canzoni, dibattito.

Ospiti : il Prof. Danilo Breschi-Universita’ di Roma
Che leggera’ alcune liriche dylaniane con il sottofondo di Acquaraggia

Il Prof. Larth Velcha-Ass.Don Milani
Che illustrera’ come il Prete di barbiana usasse anche la musica come letteratura

discussione aperta

altri ospiti musicali internazionali

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Talkin' 9916 - zoppasm

Buonasera Mr Tambourine,

un mio articolo su Leonard Cohen, in cui si accenna al suo rapporto con Bob Dylan. Forse vi può interessare:

http://formiche.net/2016/10/23/leonard-cohen-il-simbolismo-cristiano-e-bob-dylan/

Marco

L'articolo è davvero piacevole da leggere, grazie, alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan e il silenzio sul Nobel: possibili scenari e precedenti illustri    clicca qui

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Bob Dylan, il Premio Nobel che fa discutere e riflettere                              clicca qui

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Se questo è un Nobel, di Bob Dylan                                                            clicca qui

 

 
Martedì 25 Ottobre 2016

Tulsa, Oklahoma - Brady Theater, October 23, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage)
6. I Could Have Told You (Bob center stage)
7. Early Roman Kings (Bob on piano)
8. Love Sick (Bob center stage)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano)
12. Pay In Blood ( Bob center stage)
13. Desolation Row (Bob on piano)
14. Soon After Midnight (Bob on piano)
15. All Or Nothing At All (Bob center stage)
16. Long And Wasted Years (Bob center stage)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano)
18. Why Try To Change Me Now (Bob center stage)

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Perché Bob Dylan non doveva vincere il Nobel                                         clicca qui

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Dylan, il tuo genio non è tuo, perciò  vai a prendere il premio e smettila di fare il buffone                                                                                                        clicca qui

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Talkin' 9915 - al-diesan

Ciao Tambourine, come promesso ti invio i links dei video appena caricati sul mio canale YouTube; si tratta della prima trance, quelli registrati in USA nel maggio scorso, nel dettaglio sono:

"Senor" https://www.youtube.com/watch?v=bJ0ZB_PC1AM
Registrato al Dylan Fest di Torrance (California) il 1° Maggio; qui suono con una band straordinaria sia per numero di elementi, sia per la qualità dei medesimi, uno tra tutti Marty Rifkin (che suona la pedal steel) ex chitarrista di Bruce Springsteen e session man per Elton John e Tom Petty

Mr. Tambourine Man https://youtu.be/-lvsR4j2zs0
Registrato professionalmente dalla troupe del Kulak's, un locale di Los Angeles dove per 20 $ è possibile far videofilmare la propria performance durante il loro "open-mic"; il video è stato registrato il 2 maggio

Live at Fox Coffee House https://youtu.be/8c0GAnsrxNI
Il locale di Long Beach (California) organizza il suo "open-mic" due volte la settimana, questo è quello del sabato 7 maggio; per l'occasione ho potuto eseguire 3 canzoni "Shooting Star", "Forgetful Heart" e "Blowing In The Wind"

Auguro buon ascolto a te ed a tutti gli amici della Fattoria, Al Diesan.

Caro Al, sei sempre il migliore, grazie per i links, alla prossima! Mr.Tambourine, :o)

 

 
Lunedì 24 Ottobre 2016

Thackerville, Oklahoma - WinStar World Casino and Resort, Global Event Center,October 22, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage)
6. I Could Have Told You (Bob center stage)
7. Early Roman Kings (Bob on piano)
8. Love Sick (Bob center stage)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano)
12. Pay In Blood ( Bob center stage)
13. Desolation Row (Bob on piano)
14. Soon After Midnight (Bob on piano)
15. All Or Nothing At All (Bob center stage)
16. Long And Wasted Years (Bob center stage)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano)
18. Why Try To Change Me Now (Bob center stage)

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Bianca Guariglia «44 anni fa fui derisa per la tesi su Dylan»                  clicca qui

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"Bob Dylan non si fa vivo? Maleducato e arrogante"                              clicca qui

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"Bob Dylan potrei considerarlo maleducato e arrogante”                       clicca qui

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Bob Dylan ammette il Nobel poi ritratta, è giallo                                      clicca qui

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Rima o ritornello non sono paragonabili a una poesia                            clicca qui

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La risposta è nel vento                                                                              clicca qui

 

 
Sabato 22 Ottobre 2016

Bob Dylan: via dal suo sito la citazione del Nobel

E' durata solo poche ore la scritta "WINNER OF NOBEL PRIZE IN LITERATURE" sul sito internet di Bob. Dopo aver  ignorato la notizia per circa una settimana, curandosi bene di evitarne ogni accenno anche durante i concerti, ieri, sul suo sito, nella sezione Books, che annuncia l'uscita dell'edizione aggiornata del libro "The lyrics: 1961-2012" era apparsa la scritta che lo definiva vincitore del Premio Nobel per la letteratura.



La scritta però è durata molto poco, la dicitura che accennava al premio è stata miseriosamente rimossa dopo poche ore. Oltre a non aver mai detto una parola sull'evento, cosa non sorpredente visto il silenzio sul palco che dura da decenni, Dylan si è reso praticamente irreperibile, rendendo impossibile ogni comunicazione con l'Accademia Svedese. Il comportamento dell'artista ha lasciato perplessi i responsabili del Premio, ma ufficialmente, al momento, nessuno ha ancora messo in dubbio la partecipazione di Dylan alla cerimonia in programma a Stoccolma il 10 novembre per la consegna del premio da parte del Re di Svezia. "Penso che verrà. Se non vuole venire nessuno può costringerlo, ma ci sarà ugualmente una bella festa e il premio gli appartiene comunque", così ha dichiarato Sara Danius, segretaria dell'Accademia.

I dubbi continuano però a rimanere, secondo lo statuto dei Nobel, se anche è possibile rifiutare l' assegno (circa 900.000 dollari) e la medaglia, non è possibile rinunciare al titolo.

Bisogna aggiungere che invece sul sito Facebook di Bob - https://www.facebook.com/bobdylan/ - la scritta relativa al Premio non è stata cancellata.

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Rimosso dal sito ufficiale di Bob Dylan ogni riferimento al Nobel         clicca qui

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Talkin' 9914 - miscio.tux

Caro Mr. Tambourine,
ma c'è ancora qualcuno che pensa che Dylan non sia degno perchè non rientra nella definizione di letteratura? Ci si provino a definire la letteratura. Una volta Wittgenstein chiese a tutti di definire che cosa fosse un gioco e la mandibola dei saccenti scese lentamente a terra, come capita a certi personaggi dei cartoni animati. Ci sono termini che violano i confini perché sono forme di vita. Non li si può delimitare tramite il principio di oggettività ma tramite quello di autorità: è
così perchè lo dico io e io sono importante. Di solito è uno sport praticato da mosche cocchiere o anziani professori fulminati. Se poi qualcuno volesse proporre un criterio di demarcazione per la
letteratura, faccia pure, ma si ricordi che generazioni di filosofi non sono riusciti a trovarne uno veramente plausibile per la scienza. Tanti auguri, se un giorno Sir Eglamore si decidesse di dismettere la sua attività di negriero e riuscisse a risolvere il problema, giuro che farò di tutto perchè Maggie's Farm si trasformi nel comitato promotore del suo Nobel. Lasciamo perdere. In tutto questo a me francamente importa poco star lì a discutere con chi dice che Dylan non mette le virgole nei
punti giusti. So che riesce a farmi pensare, immaginare, emozionarmi, e non mi fa appisolare. Quello che è accaduto è che anche a Stoccolma ci si è accorti che l'arte non è un formalismo incipriato, ma un vestito che si attacca così fortemente all'essere biologico da fonderlo e diventarne tutt'uno, un vestito di pensieri, sogni, comportamenti, relazioni. Appunto, Dylan è la “nostra” forma di vita. O almeno ci attraversa in una maniera preclusa ad altre forme di espressione.
Ma allora, si chiede qualcuno, si poteva pure dare il Nobel ai Rolling Stones o a Leonard Cohen o a Springsteen o perché no a Tom Waits, anche
loro in qualche modo “aggregano” forme di vita. E certo non si può giustificare la scelta di premiare Dylan con lo stesso principio d'autorità che i Soloni del Canone Letterario usano contro di lui. Anche se penso che Dylan sia un poeta migliore, non so basare questa mia preferenza su un criterio oggettivo, sul numero delle virgole o delle rime messe al posto giusto. Il mio criterio si basa sull'evidenza degli effetti sociali prodotti. In un mondo in cui lo strapotere delle tecnologie mediatiche favorisce una reificazione della parola, cioè una separazione tra il contenuto di esperienza e il contenuto di conoscenza
che essa veicola, Dylan è riuscito a mantenere legati i due termini come nessun altro, a trasmettere l'esperienza vissuta ma anche la consapevolezza di ciò che si ha di comune. Nessuno come lui ha attraversato la storia del secolo scorso, ha riunito persone, ha fatto sognare loro mondi possibili, riflettere, discutere di morale, filosofia, politica, diritto, poesia, nessuno come lui ha fatto in modo che frammenti del passato fungessero da catalizzatore del presente e del futuro. Giustamente in proposito Adriano Ercolani ha snocciolato i meriti storici di Bob, anche se non capisco la sua insofferenza verso il 68, dato che gran parte di quei principi ispiratori li ritroviamo anche in Dylan.
Un'ultima considerazione. Appurato che Dylan si merita ampiamente il Nobel, resta da vedere quanto a lui sia gradito. Non tanto perché si consideri indegno o perché sia uno spocchioso che lo snobba. Nel suo libro Carrera ha accennato alle volte in cui Dylan si è tenuto volutamente “basso” per paura di cadere nell'intellettualismo. “Ha spesso composto i testi direttamente sulla melodia ...improvvisando”; “la sua riluttanza [ad essere poeta] nasce dal timore di perdere il contatto con la spettrale altissima aridità della tradizione orale”. Il tipo di notorietà che assicura un Nobel è quello che ti fa finire nelle
antologie, nei libri di testo, che porta a considerare la musica e la performance come secondarie. Porta a fissare il genio, il poeta, a far leggere i suoi testi a Mr. Jones seduto davanti al focolare, che presto lo catalogherà come figura minore. Il complicato meccanismo che Dylan ha creato, mettendoci una vita intera potrebbe essere in pericolo. O forse anche il peso del Nobel non è più quello di una volta e Dylan avrà le spalle abbastanza robuste per sopportare pure quello.

A proposito, un'intervista a Carrera qui nel podcast del programma Fahrenheit di Radio3 del 13/10/2016.

http://www.radio.rai.it/podcast/A46244486.mp3

Al minuto 7:15 si inizia a discutere del Nobel a Dylan.

Ciao, Miscio.

Caro Miscio, è proprio di oggi la notizia dell'ammissione/cancellazione della notizia sul sito ufficiale di Bob, come avrai potuto leggere sopra. Quale sia il gioco di Bob al momento nessuno può dirlo, però, a mio avviso, questo comportamento non ha senso logico, come dicono in America "Take it or leave it", prendere o lasciare, a mio avviso non credo che Bob abbia bisogno di 7/10/15/30 giorni per decidere se accettare o rifiutare il premio. Per me, nella sua testa, aveva già deciso da anni se accettare o rifiutare una eventuale possibile assegnazione a lui del premio più prestigioso del mondo. Ma come sempre, questo è solo il mio parere che lascia solo il tempo che trova e vale meno del due di picche a briscola. Sostengo a spada tratta che questo non è un "comportamento da Dylan", Dylan ha sempre saputo che direzione prendere e non è mai stato indeciso su qualcosa (a parte le donne, situazione nella quale faceva consenzientemente la parte dell'indeciso per tenere il piede in più scarpe), per questo non capisco la ragione di questo insensato tira-molla che non porta da nessuna parte. Detto questo, condivido ogni tua parola e ti faccio i miei complimenti per la tua assensata analisi.
Lui ha detto: "Sono Bob Dylan soltanto quando devo esserlo, il resto del tempo sono me stesso", quindi dovremmo un pò tutti deciderci a definirne i confini precisi e stabilire cos'è realmente Bob Dylan, è quello che vediamo sul palco o è quello che è quando è a casa sua e che noi non conosciamo minimamente? Forse, e ripeto forse, dopo aver stabilito questo piccolo particolare, potremmo permetterci di discuterlo, di criticarlo, di giudicarlo. Purtroppo l'ignoranza, nel senso del non saper certe cose, ci mette in condizione di non poter esprimere un giudizio sincero, sappiamo troppo poco di Bob, sappiamo solo le sue canzoni ed anche quelle le interpretiamo a modo nostro, ed il senso che diamo loro a volte è diverso da quello che Bob voleva dar loro. Bob è come una matrioska, lo apri e dentro c'è n'è sempre un'altra, all'infinito. Lui è indefinibile, per questo è diventato leggendario? Probabilmente, e probabilmente anche il premio Nobel è troppo stretto per lui. Parlando di Bob è facilissimo esagerare, cadere nel banale, cadere nella stupidità, è perfin possibile centrare la verità, ma caspita, quanta fatica, e poi rimane sempre il dubbio, sarà vero? Ho appena riletto quanto ho scritto e non ho capito bene cosa volevo dire, ma fa niente, forse qualcuno un giorno me lo spiegherà! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9913 - nv.nico

Ciao a tutti amici della Fattoria!
Rispondo ad Alessandro Sottoriva: gli audio del concerto li ho, ma devo ancora editarli e fare un bel dropbox... Pazientate ancora qualche giorno e mando tutto!
Grazie mille della richiesta e chi volesse mettersi in contatto con me riguardo il mio tributo o semplicemente per chiacchierare su Bob, il mio indirizzo email è nv.nico@hotmail.it

Grazie ancora della richiesta, non resterete delusi,
Nicolò "Nightingale" Villani

Grazie Nicolò, restiamo in attesa! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9912 - vogliamoilsummerfestival

Dopo 2 anni, circa torno a scrivervi per comunicare che su Il Tirreno Lucca e' uscito questo articolo:
http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2016/10/16/news/mccartney-dylan-e-waters-tris-di-star-per-il-summer-2017-1.14261743

Sinceramente noi al momento non sappiamo il grado di affidabilità di questi nomi per il Ventennale del Lucca Summer Festival. Unica cosa che possiamo dire che almeno 2 concerti si terranno nella nuova Location spalti mura con posti che potrebbero arrivare a 50mila.
Appena abbiamo news ve le comunicheremo.

Vi ringrazio per la premura della segnalazione, spero che il Summer Festival di Lucca possa schierare veramente il trio Dylan - McCartney - Waters. Restiamo in attesa di vostre news. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Venerdì 21 Ottobre 2016

El Paso, Texas - Abraham Chavez Theatre, October 19, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage)
6. I Could Have Told You (Bob center stage)
7. Early Roman Kings (Bob on piano)
8. Love Sick (Bob center stage)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano)
12. Pay In Blood ( Bob center stage)
13. Desolation Row (Bob on piano)
14. Soon After Midnight (Bob on piano)
15. All Or Nothing At All (Bob center stage)
16. Long And Wasted Years (Bob center stage)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano)
18. Why Try To Change Me Now (Bob center stage)

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Bob Dylan ha accettato il premio Nobel                                                     clicca qui

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Talkin' 9911 - mcioffi.posta

Notizia di ieri: le "lyrics" di Bob verranno ampliate con 768 pagine (annotate version). Con la speranza che Dylan abbandoni presto il progetto "Sinatra", e ci regali ancora almeno un paio di dischi inediti, non possiamo fermarci solo in Italia alle traduzioni (di Carrera) fino al 2001. Il recente Nobel impone una raccolta completa, comprensiva di apparato critico, note di copertina, poesie e canzoni sparse non comprese nei dischi "ufficiali". E' vero che sul sito della Farm c'é già tutto questo...ma un'opera in volumi non guasterebbe. Possibile che in Italia nessuno lo comprenda? Voglio mettere Dylan dove merita, non solo accanto a De André e a Cohen...voglio mettere Dylan accanto a Villon e Rimbaud. Sulla libreria. Carrera, pensaci tu!

Ho girato il tuo invito al Prof.Carrera perchè ho pensato fosse più giusto che a rispondere fosse lui, ecco le sue parole:

Caro Cioffi e cari amici di maggiesfarm,
ho passato gli ultimi giorni (e notti) a rivedere le mie traduzioni e note da Dylan. Feltrinelli sta per pubblicare una nuova edizione delle Lyrics che corrisponderà all'edizione che sta per apparire ora. In America, "The Lyrics: 1961-2012" uscirà l'8 novembre. Arriva fino a "Tempest" e aggiunge alcune canzoni a "Love and Theft" e Modern Times". In Italia, l'opera verrà divisa in tre volumi: 1) The Lyrics 1961-1968 (da "Bob Dylan" a "John Wesley Harding"; 2) The Lyrics: 1969-1982 (Da "Nashville Skyline" a "Shot of Love"); 3) The Lyrics: 1983-2012 (da "Infidels" a "Tempest"). I primi due volumi saranno disponibili per il Natale 2016 e forse anche prima. Il terzo volume uscirà molto probabilmente nell'aprile del 2017. Ho corretto alcune imprecisioni rimaste nell'edizione del 2006 e ho rivisto con cura tutte le note, correggendole e ampliandole dove necessario. Erano anni che anch'io aspettavo il via. Grazie al fatto di essere in tre volumi, questa edizione sarà molto più maneggevole, e spero rimanga in circolazione ben più della precedente, che era andata esaurita subito.


Un saluto a tutti quanti, Alessandro Carrera

Grazie ad Alessandro, come al solito gentilissimo e disponibile, per averci dato questa ottima notizia, fate dunque posto nelle vostre librerie per questi tre volumi che certamente non potranno mancare a nessun fans di Bob!!!

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Talkin' 9911 - nicolamanuppelli

Ciao. Vi segnalo questo pezzo su Dylan e letteratura americana dove ho usato citazioni dal vostro sito, indicato a fine articolo.

http://www.satisfiction.me/nicola-manuppelli-inedito-bob-dylan-queste-visioni-di-johanna-che-conquistano-la-mia-mente/

 Grazie, Nicola

Ottimo pezzo Nicola, quando scriverai ancora di Bob mi raccomando di segnalarcelo. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9911 - daniela.bardelli

Salve, nel link qui sotto un mio omaggio poetico alla voce di Bob Dylan

https://poesiaprosaspontanea.wordpress.com/2016/10/19/la-voce-di-bob-dylan-oggi-ottobre-20016/

Ciao, Dianella Bardelli - https://it.linkedin.com/in/dianella-bardelli-58471b45

Grazie anche a te Daniela, appreciate! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9911 - duluth49

Mi aggiungo ai moltissmi che hanno appreso la notizia del Nobel a Bob, vi volevo dire che quel giorno ho provato una immensa gioia e, per festeggiare , la sera stessa ho acquistato una Magnum di Champagne che ho condiviso con la mia famiglia. Loro chiaramente conoscendomi non mi hanno dato del matto, ma quasi ......... un saluto a tutta la Fattoria ed un grande grazie a Mr.Tamburine per il suo sempre ottimo lavoro. Marcello.

Lo Champagne è sempre un'ottima idea per festeggiare qualcosa, mi spiace solo di non essere stato presente, pazienza, berrò da solo il mio che ho in frigorifero perchè ho avuto la stessa idea! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan pubblicherà la raccolta dei suoi testi più belli                         clicca qui

 

 
Giovedì 20 Ottobre 2016

Albuquerque, NM - Albuquerque Convention Center, Kiva Auditorium, October 18, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage)
6. I Could Have Told You (Bob center stage)
7. Early Roman Kings (Bob on piano)
8. Love Sick (Bob center stage)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano)
12. Pay In Blood ( Bob center stage)
13. Desolation Row (Bob on piano)
14. Soon After Midnight (Bob on piano)
15. All Or Nothing At All (Bob center stage)
16. Long And Wasted Years (Bob center stage)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano)
18. Why Try To Change Me Now (Bob center stage)

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Bob Dylan sta snobbando il premio Nobel?                                                clicca qui

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La mossa più Bob Dylan di Bob Dylan dal 1965 al Nobel                            clicca qui

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Effetto Nobel per Bob Dylan, quintuplicati gli ascolti su Spotify                clicca qui

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Bob Dylan Nobel esce libro The lyrics 1961 2012 testi delle canzoni          clicca qui

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Libri: Esce "Bob Dylan The Lyrics 1961 - 2012"       

Una raccolta completa dei testi di Bob dal 1961 al 2012 è stata annunciata in uscita in Novembre, i testi sono in inglese, per il pre-ordine  clicca qui

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Talkin' 9911 - mmontesano

Ciao, ecco un altro articolo di TomTomRock sul Nobel, questa volta a firma di Giovanni Porta

http://www.tomtomrock.it/journal/bob-dylan-il-premio-nobel-e-noi/#

Marina Montesano

Grazie Marina, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9910 - alessandro.sottoriva

Ciao Mr. Tambourine, volevo chiederti un piacere, se possibile.. ho apprezzato molto la performance di Nicolò Villani e la sua Band, dell’anno scorso, (non dal vivo, purtroppo) alla serata tributo a Bob Dylan a Sestri Levante, con gli ottimi interventi di Paolo Vites and company. Ho visto che contrariamente all’anno scorso, a parte l’invito di Nicolò a partecipare alla serata di quest’estate, “ l’argomento” non è stato più trattato.. niente recensione, soprattutto niente registrazione della serata… Per la gioia mia e di tutti i Maggiesfarmer’s potresti chiedere a Nicolò se esiste in rete qualcosa della serata di quest’estate? Grazie mille, so che ti darai da fare… ciao, alla prossima. Ale ’65.

Caro Ale, quando mi inviano materiale io lo pubblico con piacere, ma se non ricevo niente tante cose non le sò o mi sfuggono dalla memoria. Io non ho la mail di Nicolò quindi giro il tuo appello direttamente a lui da queste pagine, speriamo ci legga e ci faccia sapere. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledì 19 Ottobre 2016

L’Accademia svedese si è stufata di cercare Bob Dylan                            clicca qui

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Bob Dylan, impossibile contattarlo. L’Accademia: «Noi rinunciamo»       clicca qui

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L'Accademia del Nobel ha rinunciato a contattare Bob Dylan                    clicca qui

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L'Accademia del Nobel ha rinunciato a contattare Bob Dylan                    clicca qui

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Nobel a Bob Dylan, la mia dichiarazione d’amore                                      clicca qui

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Bob Dylan ha vinto il Nobel, ma potrebbe non ritirarlo mai                       clicca qui

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Talkin' 9909 - al-diesan

Carissimo Tambourine, ho il piacere di annunciarti il mio ritorno sul palco qui vicino a casa, in Sardegna, dopo le fantastiche esperienze in California (maggio) ed Irlanda (Agosto); questa è anche l'occasione per festeggiare degnamente l'assegnazione del premio Nobel per la letteratura al nostro Maestro Bob, evento ormai atteso da qualche anno.
Al di là delle critiche e perplessità che tale assegnazione ha suscitato, personalmente credo che se un autore di canzoni (e non solo) si ritrova sui libri di testo scolastici già dal 1977 (e forse anche prima) qualcosa vorrà dire; per me, e per tutti noi che seguiamo Bob da anni, sicuramente rappresenta il giusto coronamento di una carriera straordinaria, soprattutto come autore.
Chissà quanti secoli passeranno prima che un altro autore di canzoni possa fare altrettanto…. se mai ci sarà !!!
Ti invio in allegato la locandina della serata e ti preannuncio che presto verranno pubblicati nuovi video sulla pagina YouTube.
Al Diesan

Benissimo caro Al, so che sarà una bella serata, invito dunque i cagliaritani dylaniani a venire a vederti, ascoltare la tua voce è sempre un'emozione. Restiamo in attesa dei video e sopratutto spero di incontrarti di nuovo presto. Un abbraccio, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9908 - zerganenko

Oggetto: Ciao! Evviva!

Ecco le mie riflessioni sulla vittoria sacrosanta di Bob.

http://xl.repubblica.it/articoli/viva-bob-perche-il-nobel-a-dylan-e-sacrosanto/46188/

Adriano Ercolani

E bene hai fatto a farlecaro Adriano, anche se io personalmente, dopo lo stupore iniziale, ho deciso di non spiegar niente a nessuno sulla faccenda del Nobel, lasciamo che i nostri osannati scrittori si tengano le loro poesiucole ed i loro romanzetti e lascino in pace Bob, tanto a loro il Nobel non lo daranno mai! Però questa è stata una mia decisione (un pò impregnata di sadismo nel lasciare coloro che non sanno nel non sapere) ma tu, come altri amici Maggiesfarmers, avete fatto bene ad inviare o scrivere la vostra opinione sui vostri blog, segnalandomeli poi in seguito, perchè per questo sito, è non faccio per autosviolinarmi, è anche l'unico che si occupa seriamente dell'arte di Dylan. Per noi (e mi metto anch'io nella schiera dei lettori perchè da loro ho imparato assai, c'è sempre qualcosa da imparare da qualcuno se si è giustamente umili) è più importante la vostra opinione e quello che scrivete voi che tutti gli articoli dei critici specializzati in tutti i tipi di musica e dei giornalisti che conoscono tutto di tutto. Al prossimo articolo su Bob, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)   

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Talkin' 9907 - zoppasm

Oggetto: Nobel a Dylan - formiche.net

Buongiorno Mr Tambourine, adesso dicono che l'avevo previsto...

http://formiche.net/2016/10/14/nobel-bob-dylan/

(se devo dirla tutta, è vero. Questo al di là di altre teorie nel mio saggio che potrebbero dar fastidio).

Un caro saluto, Marco Zoppas

Come ho detto all'amico Adriano, lo stesso dico a te, dunque grazie anche a te. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9906 - zoppasm

Oggetto: Articolo sul Nobel a Dylan

Ciao Tambourine, ti segnalo il mio articolo su Dylan:

 https://pietroge.wordpress.com/2016/10/13/il-giullare-saluta-e-il-menestrello-sale-sul-trono/

Cordiali saluti, Pietro Bertino

Come sopra. grazie Pietro, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9905 - zoppasm

Caro Tambourine Man. Felicissimo per il Nobel a Bob Dylan, ma non voglio entrare in questo dibattito, anche perché sarei troppo di parte. Segnalo solo che l'altra sera ad ora di cena girando distrattamente tra i vari canali tv mi sono imbattuto nel promo di "Gazebo" ed era realizzato con i cartelli come il celeberrimo video di "Subterranean Homesick blues"- Lo so, è una piccola cosa, fatta da una trasmissione che non amo particolarmente, ma mi è sembrato un omaggio originale.

Certamente, non è originale ma è sempre un omaggio ad un grande artista. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Martedì 18 Ottobre 2016

Phoenix, Arizona - Comerica Theatre, October 16, 2016

    

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage)
6. I Could Have Told You (Bob center stage)
7. Early Roman Kings (Bob on piano)
8. Love Sick (Bob center stage)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on piano with harp)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano)
12. Pay In Blood ( Bob center stage)
13. Desolation Row (Bob on piano)
14. Soon After Midnight (Bob on piano)
15. Long And Wasted Years

(encore)
16. Blowin' In The Wind (Bob on piano)
17. Why Try To Change Me Now (Bob center stage)

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Bob Dylan torna a suonare la chitarra in concerto dopo quattro anni       clicca qui

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Nobel a Bob Dylan? Non sono solo canzonette                                         clicca qui

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Bob Dylan, perché no: assegnargli il Nobel per la Letteratura non è giusto.                “Il premio nostalgia dato da un consesso di anziani hippies”                   clicca qui

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Nobel, due parole a Baricco sul premio a Dylan                                         clicca qui

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Bob Dylan è il nostro faro, il padre dell'America                                        clicca qui

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Talkin' 9904 - samuconf93

Ciao Mr. Tambourine,
sono un fan di lunga data di Bob Dylan - ho 23 anni ma lo seguo da quando ne avevo 12 - e scrivo per un sito musicale bolognese, Music Map. In fondo troverai il link con l'articolo che ho scritto riguardante il meraviglioso traguardo raggiunto dal nostro idolo - sperando che possa essere di tuo gradimento e di interesse per tutta la bellissima community di Maggie's Farm, che frequento da molti anni. Qui potete leggere l'articolo: http://www.musicmap.it/news/new.asp?id=12982

Complimenti per la splendida gestione del sito, Samuele

Ottimo scritto Samuele, a Pistoia c'ero anch'io assieme a tutta la combriccola di Maggie's Farm. A proposito delle poesie di Dante musicate da Casella, la tradizione, o forse la fantasia popolare, tramanda un aneddoto avvenuto in una città della quale non ricordo il nome, Dante ne ha girate talmente tante durante il suo forzato esilio, comunque si narra che il Poeta stesse passando in una stradetta dove c'era un falegname che stava costruendo una finestra cantando Tanto Gentil e Tanto Onesta Pare, all' udir quel tapino Dante montò su tutte le furie, strappò la finestra dalle mani del falegname e la scagliò via assieme a molti degli attrezzi della bottega dell'artigiano. Il tapino, spaventato dalla collera di Dante, gli chiese umilmente "Perchè avete rovinato tutto il mio lavoro?" - "Voi stavate rovinando il  mio"  rispose Dante andandosene. Certamente la poesia è un'arte in continua evoluzione, solo che noi, nel nostro piccolo, avevamo capito da molti anni che Dylan era diventato una delle massime espressioni di questa difficilissima arte. Con vent'anni di ritardo l'han capito anche gli svedesi, ma loro hanno moltissime foreste e si sà, il legno è duro! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9903 - emmeeffe23

Ciao, sono Marco Fornaro e alla fine la tesina su Bob Dylan la feci. Non ha avuto un successone, nonostante un lavoraccio dietro (magari imperfetto, con degli errori senz’altro) che se volete vi girerò, perché Dylan dalla scuola è stato considerato solo uno strafatto e non degno di considerazione. Dopo il Nobel, ho scritto un articolo che non voglio nemmeno suoni come rivincita. Certi fatti si commentano soli.

http://www.spettakolo.it/2016/10/14/bob-dylan-merita-vincere-premio-nobel-la-letteratura/=

Hai pienamente ragione Marco quando dici che non tutti hanno avuto bisogno della voce di Dylan, ma tutti hanno avuto bisogno delle sue parole. E ne avremo bisogno ancora. Speriamo continui ancora a lungo a darci dei suoi pezzettini di Nobel, sempre che lo accetti, ad oggi gli accademici di Svezia non sono ancora riusciti a parlare con il loro prescelto. Mandami pure la tua tesina, non è detto che tutto ciò che viene scritto su Bob debba essere per forza un capolavoro, può essere anche un normale saggio, pur nella sua semplicità, fatto con volontà, intelligenza, fatica e studio. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9902 - emmeeffe23

Buongiorno, mi chiamo Dianella Bardelli, ho un blog di poesie,  https://poesiaprosaspontanea.wordpress.com , vorrei il vostro permesso di pubblicare il testo di Visions Of Johanna con traduzione in italiano che ho trovato nel vostro sito

http://www.maggiesfarm.eu/testiV/visionofjohanna.htm

Grazie, Dianella Bardelli
https://it.linkedin.com/in/dianella-bardelli-58471b45

Per me non c'è nessun problema Daniela, però, a scanso equivoci, a piede pagina aggiungerei questa frase: "Il testo di questa canzone che appare in questo blog è coperto da copyright © ed appare al solo scopo illustrativo e di studio (diritto di citazione), appartenendo ogni titolo di proprietà e di utilizzo ai rispettivi autori ed editori. Gli aventi diritto potranno richiedere la rimozione delle pagine qualora si sentano lesi". Live long and prosper, Mt.Tambourine, :o)

 

 
Lunedì 17 Ottobre 2016

Talkin' 9901 - martina.martulli

Fra i commenti ad uno dei numerosi articoli on line pubblicati in questi giorni ho trovato questi due interessanti post, scritti da qualcuno che sembra conoscere molto bene il mondo della cultura contemporanea. Capita spesso che siano più pregnanti i commenti dei rispettivi articoli. Ve li sottopongo:
 
E' il post-moderno. L'espressione "letteratura" si dilata, ingloba altri generi, il testo tende a confondersi con il fenomeno della sua ricezione e il mito dell'autore (tanto tributario delle dinamiche dell'industria culturale) finisce per diventare parte della valutazione del suo lavoro. L'iconicità legata all'autore diventa inseparabile dal testo, che in quanto tale non viene confrontato (con gli strumenti di una critica rigorosa) a Yeats, Eliot, Quasimodo, o Becket..., l'ampiezza del favore di cui gode garantisce della sua importanza perché il fenomeno mediatico e sociologico si intreccia in maniera inestricabile con la sfera estetica. Leggo che lei insegna negli Stati Uniti, e questi fenomeni dovrebbero esserle molto più familiari che a noi che siamo in Italia e che ancora siamo prudenti con le contaminazioni di livello. Ha presente quando in un corso di letteratura contemporanea negli USA si fa un seminario sui graffiti dei ghetti abitati dagli afroamericani? Bene, parta da quel capo e potrà ripercorrere il filo che porta al Nobel a Dylan. Dylan è il poeta dei lettori che non leggono poesia.

E ancora:

Se fosse viva Fernanda Pivano sono certo che ora starebbe giubilando per questo premio Nobel, e allegherebbe un serie di argomenti non banali a difesa della tesi sullo spessore letterario dei testi di Bob Dylan. Io non ho ragione di oppormi a questa tesi, non sostengo affatto che Dylan sia un autore banale (ma allora neanche Leonard Cohen o Frank Zappa lo sono...). Osservo però che nella musica pop-folk-rock il testo viene concepito per adattarsi alle scansioni ritmiche e metriche della forma canzone (che sono piuttosto rigide), e la sperimentazione non è mai così audace da rischiare un effetto di estraneazione rispetto agli schemi di ricezione e consumo stabiliti nella mente dell'ascoltatore. Non sono certo che in questi limiti la ricerca sul linguaggio possa giungere a quei livelli di altezza, profondità e durata nel tempo che giustificherebbero un premio Nobel. Possibile che il lavoro sul testo di Bob Dylan sia tanto più profondo e significativo di quello di Lawrence Ferlinghetti (per citare un poeta in qualche modo vicino alla cultura e parabola dylaniana)? E allora io mi spiego questo premio con le considerazioni fatte prima.

Qualcuno le potrà bollare come parole aride, elitarie e preconcette, scritte da un "thin man" del XXI secolo, in realtà la questione è molto più seria e più che mai aperta.
Non sarò certo io a dare un contributo decisivo alla questione, però sento di poter dire che, se è vero - come noi pensiamo - che ci sia più poesia ispirata in brani come Hard Rain, Love Minus Zero, Mr. Tambourine Man, Johanna, Watchtower, Twist of Fate e Blind Willie McTell che in tanta letteratura contemporanea, è altrettanto vero che il Nobel a Dylan potrebbe costituire un precedente pericoloso.
Mettiamoci nei panni di un sottile professore universitario di letteratura italiana, poco avvezzo alla musica rock e alla lingua inglese. Di Dylan conosce poco: ha letto solo qualche articolo di giornale fuorviante e ricorda alcune polemiche sui presunti plagi. Proviamo a immaginare che per onestà intellettuale voglia mettere alla prova i suoi pregiudizi e cerchi pertanto di documentarsi.
Immaginiamo che il primo impatto sia con i risultati di una ricerca per immagini di Google. Magari una foto di Dylan in versione rock star, con i capelli scompigliati, un pendaglio da lampadario all’orecchio, i guanti di pelle nera senza dita e con indosso un gilet che lascia scoperto il petto da pollastro spennato. Poi lo vede invecchiato, di vent’anni, vestito da cowboy nel giorno del rodeo. Un po’ perplesso apre qualche video a caso su Youtube e si imbatte prima nello strampalato videoclip di Tight Connection To My Heart, poi nella lamentosa Knockin’ on Heaven’s Door col Papa che dorme e infine in qualche pezzo più recente del Never Ending Tour, sboffonchiato con voce raschiante di lupo in agonia. Gli viene fatto osservare che non si tratta delle pagine più felici, allora sceglie la Like a Rolling Stone anfetaminica di Scorsese - quella rossa, non quella grigia -. Sempre più perplesso cerca di andare al cuore del problema, apre allora il volumone dell’ottimo Carrera e prova a sfogliarlo. Incontra subito Blowin’, ma quella l’aveva già sentita all’oratorio, poi sfortunatamente l’occhio gli cade su versi come:
“non sono io, piccola, no, no, non sono io”;
“fa l'amore come una donna ma scoppia a piangere come una bambina”;
“lo misero in prigione ma un tempo sarebbe potuto diventare il campione del mondo” ;
“il battito sta pompando, il mio cuore va a mille all'ora, ho speso il mio denaro per te, dolcezza, le membra mi tremano, il cuore mi si spezza”;
“vento idiota che soffia ogni volta che muovi i denti, sei un'idiota, bambina, è un miracolo che tu sappia ancora respirare”;
“Tu hai domato il leone nella mia gabbia ma non è stato abbastanza per cambiare il mio cuore”.
A questo punto le sue perplessità diventano granito ed esplode lo sdegno.
Noi, gli innamorati, sappiamo che Dylan non è così, che lui è ben altro. Noi sappiamo che nei suoi versi sferzanti e spumeggianti, enigmatici e allo stesso tempo sinceri, scorre profondo il fiume sotterraneo della tradizione orale.
Ma come facciamo a spiegarlo al professore? Sul librone c’è proprio scritto: “fa l'amore come una donna ma scoppia a piangere come una bambina”. Il professore invece è abituato a leggere: “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso. Scenderemo nel gorgo muti”
Il problema della contaminazione dei generi potrebbe forse essere superato dal professore se si trovasse di fronte a un’opera di alto valore artistico compatta e unitaria, per quanto in ambito musicale; del resto l’Iliade, come tutta l’epica di tradizione orale, potrebbe essere il frutto di un processo creativo del tutto simile a quello che ha generato le Child Ballads, e probabilmente è stata concepita per venire cantata. Non è questo il punto secondo me.
Il problema maggiore è che la produzione del nostro vate è caratterizzata da grande discontinuità. Sotto il profilo del valore artistico, a fronte di una Tambourine, vi sono dozzine di Political World; mentre Blind Willie McTell convive con Union Sundown e Man of Peace. Non si tratta solo di questioni legate alle esigenze e alle caratteristiche della musica leggera, tale discontinuità è anche dovuta a un’ispirazione intermittente, non sempre all’altezza. Ma la discontinuità è anche stilistica e gli scritti, anche i migliori, sembrano sgorgare in Dylan con l’impeto del dilettantismo, senza una tecnica maturata nel tempo. Anche le fonti e i riferimenti, spesso nobili e inconsueti, come nel caso dell’Antico Testamento e della saggistica sulla Guerra Civile, sembrerebbero tradire la disorganicità e le lacune tipiche dell’autodidatta. Tutte queste considerazioni non possono essere ignorate da uno studioso.
Viviamo in un mondo sempre più confuso, assistiamo a uno svilimento del concetto di Arte, i cui tradizionali confini vengono quotidianamente travolti da orde di pseudo intellettuali che confondono l'Arte con emozione e marketing. Da quella faccia tosta della milionaria Marina Abramović, alla tizia dentro lo scatolone che si fa pastrognare la passera dai passanti; dalle canzoni di Guccini sull’antologia delle medie, alla Pivano che proclama Faber poeta italiano del secolo; dalle banalità vagamente classicheggianti di Allevi alla street art... gli esempi sono infiniti.
Concludendo, credo si debba cercare di contrastare questa tendenza ergendo muri a difesa della vera cultura. Pertanto, da amante fedele di Bobby, dico a malincuore che gli accademici di Stoccolma hanno probabilmente sbagliato ad attribuire il Nobel per la letteratura a Dylan. Domani potrebbe essere Bruce Springsteen. Dopodomani Crozza.
Quel che è fatto è fatto, ma sarebbe meraviglioso se a rimediare fosse proprio Dylan. Non accettando il premio. Magari facendo passare per modestia quello che probabilmente sarebbe un gesto di suprema alterigia. Del resto non si tratta di un premio già sputtanato?

Saluti, Sir Eglamore

PS Mi scuso col prof. Carrera perché le traduzioni citate non sono in realtà le sue ma, per comodità (il suo libro pesa troppo!), sono state pescate a casaccio dal web o citate a memoria.

Caro Sir Eglamore, io credo semplicemente che a noi dylaniani, per amare Bob sia bastata una canzone, Blowin' in the wind, per apprezzare la sua arte e la sua originalità e, sbilanciamoci pure dicendo unicità, bisogna invece averlo seguito passo per passo in tutta la sua variegata carriera, alti e bassi compresi. Dylan ha alternato, nella sua annosa opera di song and lyricswriter, testi di alto contenuto sociale, morale, poetico, letterario, ad altri assolutamente banali con frasi che fanno scappare qualche sorrisetto sarcastico leggendole e sapendo che vengono da lui. Ma questo non vuol dire niente, al mondo, per uno che dice rosso troverai sempre qualcuno che dice verde, se uno dice nero ne troverà uno che dice bianco e così via, dritto e rovescio per qualunque argomento che faccia parte di tutto lo scibile. Come ho già detto non sta a noi dover spiegare il Nobel a Dylan, piuttosto sarà un fastidio per coloro che sono stati disturbati dalla notizia di cercare di capirne il perchè. Se uno non conosce Dylan non è un peccato mortale, può continuare tranquillamente a vivere senza conoscere ne lui ne la sua opera e la faccenda è finita lì. O forse c'è qualcuno che crede che Dante si esprimesse sempre con le forma della Commedia? Una cosa è il comportamento in chiesa coi santi, un'altra quello in taverna coi ghiottoni. Credo che così come Dante abbia provato e gustato tutte le gioie ed i dispiaceri della vita, la stessa cosa sia capitata a Dylan o a migliaia di altre persone. Penso a Sigmund Freud che oltre ad avere il pregio ed il vanto di aver inventato la psicoanalisi era anche un cocainomane incallito ( http://droga-droghe.blogspot.it/2012/09/cocaina-e-sigmund-freud.html ), penso al collerico e violento Caravaggio che, oltre ad essere stato in assoluto il più grande pittore di tutti i tempi, usava i visi delle puttane da lui frequentate per dipingere le sue Madonne, penso a Leonardo da Vinci, il genio per eccellenza, che fu legato sentimentalmente a due uomini, prima con Gian Giacomo Caprotti detto "il Salaì" e poi con Francesco Melzi con il quale convisse fino alla morte, quando il Melzi ereditò tutti i beni mobili di Leonardo, ma anche queste sono stupidate, ognuno ha il diritto di vivere la propria vita come preferisce, naturalmente senza recare danni ad altri, indipendentemente dalla grandezza e dalla importanza delle opere del proprio ingegno. Mi spiace per l'ipotetico professore che non conosce Dylan, forse potrebbe essere una carenza magari non voluta, ma non possiamo farci niente, se gli interessa conoscere Dylan deve leggerlo ed analizzarlo a fondo, poi deciderà se diventare suo seguace o no, ma sarà una scelta sua e basta. Noi non dobbiamo spiegare niente a nessuno, Dylan ha avuto il Nobel (e forse potrebbe anche rifiutarlo, non sarebbe il primo, staremo a vedere) e se a qualcuno è rimasto scocciato o seccato per questo a noi non ce ne frega proprio niente, come si suole volgarmente dire, ognuno gratti le sue croste. Credo inoltre che il buon Prof. Carrera ti scuserà se non hai usato il suo pesantissimo libro! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9900 - paolo.manclossi

Il nostro "Bobby" riprende in mano la chitarra e ci regala una bellissima versione di "Simple twist of fate"

 

C'era da aspettarselo, anche perchè, come puoi vedere dalle foto sotto, aveva usato la chitarra già dal sound check di Desert Trip ad Indio. Speriamo non sia stato un caso sporadico. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

   

 

 
Domenica 16 Ottobre 2016

Indio, California - Empire Polo Club, October 14, 2016

  

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on piano)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage)
6. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
7. Early Roman Kings (Bob on piano)
8. Love Sick (Bob center stage)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on piano with harp)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano)
12. Pay In Blood (Bob center stage)
13. Desolation Row (Bob on piano)
14. Soon After Midnight (Bob on piano)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage, then on piano)

(encore)
16. Like A Rolling Stone (Bob on piano)
16. Why Try To Change Me Now (Bob center stage)

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L' Accademia del Nobel non riesce a parlare con Bob Dylan. Il 10 dicembre la premiazione a Stoccolma, ma non si sa se il cantante andrà                     clicca qui

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Il silenzio di Bob Dylan dopo il premio Nobel                                             clicca qui

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Nobel a Bob Dylan: reazioni opposte da Baricco a De Mauro                    clicca qui

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Nobel a Bob Dylan, il fronte del no. "Ma cosa c'entra lui?"                        clicca qui

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De Lillo: “Dylan lo merita, ha raccontato il suo tempo come pochi altri”  clicca qui

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Bob Dylan, un Nobel all’industria discografica anglo-americana?            clicca qui

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"Nobel 2016? Di certo non a Bob Dylan", l'epic fail di New Republic        clicca qui

 

 
Sabato 15 Ottobre 2016

Las Vegas, Nevada - The Cosmopolitan of Las Vegas, The Chelsea, October 13, 2016

  

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on piano)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Early Roman Kings (Bob on piano)
8. Love Sick (Bob center stage)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on piano with harp)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano)
12. Pay In Blood ( Bob center stage)
13. Desolation Row (Bob on piano)
14. Soon After Midnight (Bob on piano)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage, then on piano with harp)

(encore)
16. Blowin' In The Wind (Bob on piano)
16. Why Try To Change Me Now (Bob center stage)

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Talkin' 9899 - acarrera

Mi hanno chiesto tre articoli per il Nobel a Dylan. Questo è uscito su ytali.com e uscirà anche sull'Unità. I prossimi su doppiozero.com e su "Il Cittadino" di Lodi.

https://ytali.com/2016/10/13/bob-dylan-non-e-letteratura-forse-no-ma-e-poesia/

A presto, Alessandro Carrera

Ciao Alessandro, come al solito ti siamo sempre grati, tutti noi Maggiesfarmers, e riconoscenti per l'attenzione che dimostri nei nostri riguardi. Son certo che ci segnalerai anche i tuoi prossimi scritti, anche se per l'attuale ho dovuto fare un copia ed incolla e riportarlo sotto perchè nel mio browser non si vede correttamente (forse è il mio brower che non è aggiornato), perciò mi sono sentito di mettere in condizione di poter tranquillamente leggere il tuo saggio anche coloro che hanno browsers datati come il mio. Comunque colgo ancora una volta l'occasione per dirti grazie a nome di tutti i lettori di Maggie's Farm che così tanto hanno stima di te così come ce l'ho io. Alla prossima, ciao, Mr.Tambourine, :o)

Bob Dylan. Non è letteratura? Forse no, ma è poesia

di ALESSANDRO CARRERA, 13 ottobre 2016

Il Premio Nobel per la letteratura a Bob Dylan ha colto di sorpresa anche coloro che se l’aspettavano. Perché era da molto che lo aspettavano. Era dal 1993 che uno scrittore americano, anzi una scrittrice, Toni Morrison, non vinceva il Premio Nobel. Le voci in circolazione riferivano che l’Accademia di Svezia non avesse una grande opinione della letteratura americana, e in particolare della poesia. Poco internazionale, troppo concentrata su se stessa. A detta dei pacifici accademici di Svezia, la nazione la cui letteratura è forse la più letta al mondo non riusciva a superare la soglia di casa. L’ultimo poeta americano a vincere il Nobel, un americano che aveva preferito il ritorno in Inghilterra, era stato T. S. Eliot nel 1948. Seguito, è vero, da Faulkner nel 1949 e Hemingway nel 1954, e dalla Morrison nel 1993. Ma più nessun poeta.
Avevano ragione, lassù a Stoccolma? Avevano dei pregiudizi? La domanda rimane in sospeso perché il Premio Nobel a Dylan non è veramente un premio alla letteratura intesa come pratica di scrittura. È un premio alla poesia come forma di vita più che un premio alla pagina scritta. Un ragionamento da bottega (da bottega dei poeti) direbbe che Dylan è meno poeta di tanti altri che il Nobel, a questo punto, non lo vinceranno più. Ma se si esce dalla bottega dei poeti e si cammina per le strade di qualunque città dell’Occidente, e non solo, il ritmo di quel camminare è scandito da versi di Dylan.
Versi cantati, versi ritmati, versi “semplici” (ma provatevi a tradurli e vedrete che semplici non sono). La poesia di Dylan non nasce sulla pagina, nasce dalla gola e prende corpo nella bocca, come è giusto che sia. Lo sapeva anche W. H. Auden quando diceva che la poesia è “un modo di succedere, una bocca” (“a way of happening, a mouth”). Il Dylan degli inizi, quello delle canzoni di denuncia, di “Masters of War” e di “The Times They Are A-Changin’”, era stato spesso paragonato a un Auden, appunto, “di strada”. E a metà degli anni Sessanta, quando infuriavano le polemiche sul passaggio di Dylan dal folk al rock (una polemica oggi assurda, anche perché, come poi si è visto, Dylan non ha mai abbandonato le radici folk), ci aveva pensato Allen Ginsberg a dire che Dylan aveva portato la poesia nei juke-box, e che questa era la missione che gli aveva assegnato Dio.
Oggi i juke box non ci sono più, c’è Youtube, ma Dylan cammina ancora, non è mai tornato sulla decisione presa nel 1988 di dare un centinaio di concerti ogni anno, e soprattutto camminano i suoi versi, “cammino per strade che sono morte” (“I am walking through streets that are dead”), “non parlo, cammino soltanto” (“ain’t talkin’, just walkin’”), “un’altra tazza di caffè prima di riprendere il cammino” (“one more cup of coffee for the road”). Osip Mandel’stam diceva che nei versi di Dante si sente tutto il gran camminare che il poeta aveva fatto in giro per i sentieri e le montagne d’Italia, si sente il consumarsi dei suoi sandali sulle strade dell’esilio. Dylan ha consumato parecchi stivali da cowboy prima che gli autobus che lo portavano da un concerto all’altro facessero la strada per lui, ma in realtà non ha mai smesso di camminare.
Non è mai stato mandato in esilio, ma si è messo in esilio da solo quando nel 1988 ha deciso che ogni anno, fin quando le forze l’avrebbero retto, avrebbe vissuto almeno cento giorni sulla strada, dando concerti ovunque, nei grandi stadi come in piccole città di provincia, nei teatri come nei rodei, in qualunque parte del mondo lo volessero, per star zitto lui e far parlare solo e unicamente le sue canzoni, le canzoni che l’hanno formato o le canzoni che voleva far resuscitare dall’oblio.
Nel giorno del Nobel a Dylan, che è anche il giorno dell’addio a Dario Fo, non posso non ricordare dov’ero e con chi ero nel 1997 quando è stato annunciato il Nobel a Fo, perché a suo modo anche questo ricordo ha a che fare con Dylan. Ero all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles e avevo appena incontrato Giovanni Giudici. Prima di tramutarsi in un’occasione di orgoglio nazionale, l’annuncio del Nobel a Fo aveva sconcertato gli italiani presenti per un convegno, quasi tutti letterati.
Molti erano ammiratori di Fo, ma non lo apprezzavano come letterato. Ciò che per tutti era stato un attimo di perplessità subito seguito dalla soddisfazione (dopotutto è un italiano che vince, eccetera), per Giudici era un motivo di grande scoramento. Come mi disse prendendomi sottobraccio e facendosi reggere un po’ mentre camminava, non è che proprio se lo aspettasse, il Nobel, ma avrebbero potuto benissimo darlo a Zanzotto e a lui, e se lo sarebbero diviso tra loro da buoni amici. E tutti, che lo dicessero oppure no, pensavano “Chissà come la prende male Mario Luzi”.
Oggi, tra le sei e mezza del mattino (ora mia, quando ho saputo la notizia) alle nove e mezza (ora mia mentre scrivo) ho già sentito lo scoramento venire dai poeti; meglio, dai poeti-che-non-cantano. Lo capisco. Perché non un Nobel per la musica o la performance, allora? Perché sottrarre alla poesia scritta anche quel poco spazio che le è rimasto? Perché non riconoscere, tra i poeti americani, Charles Simic o W. S. Merwin? Che sono certamente più “poeti” di Dylan, non c’è dubbio. Capisco la delusione, ma non la condivido.
Simic e Merwin sono grandi poeti della pagina scritta, ma la poesia nasce prima, molto prima della pagina scritta, era già grande da secoli se non da millenni, e resterebbe grande anche se non venisse più scritta. Nell’istituzione della letteratura, la poesia ci sta stretta. Si scrivono oggi moltissime tesi di laurea sulle parole dei cantautori senza avere la competenza per parlare della loro musica, e questo non è un bene, ma c’è anche molta gente che scrive tesi su Shakespeare senza sapere niente di teatro, eppure la poesia di Shakespeare fa esplodere tutto il suo potere solo quando è pronunciata sulla scena. I testi di Dylan non possono essere separati dalla sua voce, o da una voce che sia in grado di portarli a destinazione. Ma se c’è sempre qualcuno che ne rimane folgorato dalle sue canzoni, anche tra le giovani generazioni, e che decide di prendersene carico, di farle sue, allora vuol dire che l’insieme, il mix che Dylan ha creato con le parole, la voce, la musica e la scena, è più grande di quello che appare. Non è di un semplice cantautore che stiamo parlando. Non è letteratura? Forse no, ma è poesia.

ALESSANDRO CARRERA
Alessandro Carrera è nato a Lodi nel 1954, si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Milano e dal 1975 al 1987 ha fatto l’insegnante, l’ufficio stampa di un’etichetta discografica, il folksinger, il cantautore (con una partecipazione al festival del Club Tenco di Sanremo nel 1978) e il caporedattore di riviste scientifiche e un po’ meno scientifiche (compresa una di studi esoterici). Dal 1987 al 2001 è stato Lettore d’ italiano del Ministero degli Affari Esteri, ha insegnato in varie università degli Stati Uniti e del Canada e ha lavorato per conto degli Istituti Italiani di Cultura di Toronto e di New York. Dal 2001 è direttore del programma di Italian Studies alla University of Houston, in Texas. Ha pubblicato studi di filosofia, letteratura e musica (classica e popolare), raccolte di poesie e opere di narrativa. Il suo romanzo breve "La vita meravigliosa dei laureati in lettere" (Sellerio 2002) è stato pefino un piccolo bestseller. Per i Meridiani Mondadori ha tradotto tre romanzi di Graham Greene e per Feltrinelli tutte le canzoni e le prose di Bob Dylan. Nel 1993 è stato uno dei vincitori del Premio Montale, nel 1998 ha vinto il Premio Loria per il racconto e nel 2006 il Premio Bertolucci per la critica letteraria. Ha raccolto tre anni di articoli scritti per “Europa” in "L’America al bivio della democrazia" (Vertigo 2008), ma siccome mai pensava che avrebbe fatto il commentatore politico ancora si stupisce al suono della sua voce quando lo intervistano sulla politica americana. Ha collaborato con il quotidiano Europa.

(Fonte: https://ytali.com/2016/10/13/bob-dylan-non-e-letteratura-forse-no-ma-e-poesia/ )

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Talkin' 9897 - mmontesano

Oggetto: Dylan e il Nobel. Commento di John Vignola

Eccolo:

http://www.tomtomrock.it/tomtomrock/john-vignola/articolo-a-scuola-da-john-vignola-32-chi-ha-paura-del-nobel-a-dylan/#

Ciao, Marina Montesano

Grazie Marina, come giustamente dice John, la letteratura non è un genere ma un valore, e di valore alla letteratura Dylan ne ha aggiunto in quantità industriale. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9896 - rudysalvagnini

ciao Mr. Tambourine,
finalmente è arrivato, questo Nobel. Se ti interessa ti segnalo che ho scritto due parole sull'argomento nel mio blog.
A presto, Rudy Salvagnini

http://rudysalvagnini.blogspot.it/2016/10/il-nobel-per-la-letteratura-bob-dylan.html

Ciao Rudy, come al solito, bellissimo articolo, grazie per la segnalazione, alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9895 - drtancredi

Oggetto: Adesso Lyrics versione aggiornata nelle scuole

Non aggiungo altro…

Hai perfettamente ragione, non c'è assolutamente nient' altro da aggiungere. Ora ci sono quelli che sbavano per la gioia e quelli che per l'invidia dicono che Bob non c'entra con la letteratura. L'invidia, vocabolo che deriva dal latino in-videre (“guardare di sbieco”, “guardare storto”) ed è uno dei sentimenti moderni più diffusi, e anche più inconfessabili. Un proverbio danese dice che “Se l’invidia fosse una febbre, tutto il mondo sarebbe ammalato”. Si dice che ogni persona abbia ciò che vuole e ciò che vorrebbe invece l’ abbiano gli altri, sarà vero? Non saprei, permettimi di dire che invidiare è cosa stupida, certamente si può fare di meglio! E' vero che il guadagno altrui viene quasi sempre percepito come una perdita propria, ma questo non giustifica i sentimenti negativi come l'invidia. Cartesio diceva che "Alla resa dei conti, non c’è vizio che nuoccia tanto alla felicità dell’uomo come l’invidia" ed aveva dannatamente ragione. Ma in fondo a noi piccoli ammiratori accalappiati da Dylan poco ci importa dell'opinione degli invidiosi, non stiamo bene nel nostro brodo, non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo spiegare a nessuno perchè Bob ha meritato questo impareggiabile Premio. Chi non capisce, chi invidia, chi sparla avrà certamente le sue ragioni, però a noi non interessano, così come non ci interessa fare una discussione su quest' avvenimento. Dylan ha vinto il Nobel? Bene, tutto il resto non interessa! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9894 - mario_rizzo

Dylan ha vinto il Nobel. L'avete sentito vero?

Certo, era ora, sei stato il secondo a segnalarmelo, grazie e scusa il ritardo nel pubblicare la tua mail, avrei dovuto farlo ieri ma un impegno me lo ha impedito, grazie ancora, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Giovedì 13 Ottobre 2016

F I N A L M E N T E ! ! !

Dopo un numero assai pingue di figure di merda accumulate negli ultimi vent'anni, gli accademici di Svezia si sono decisi ad assegnare il più presigioso premio mondiale per la letteratura a Bob Dylan, non uno scrittore tradizionale nel senso stretto della parola, ma certamente uno dei più geniali ed importanti degli ultimi 50 anni. La musica e l'America sono cambiate con lui, proprio come lascia intendere la motivazione: "Per aver creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione musicale americana". Tutti l'hanno copiato o han tratto ispirazione da lui, ma questo si sapeva da oltre mezzo secolo, la grande domanda che tutti si facevano era perchè gli unici a non essersene ancora accorti erano proprio gli accademici svedesi. Ora naturalmente il WEB ed i quotidiani di tutto il mondo parleranno e commenteranno l'annuncio fatto oggi, qualcuno ha già cominciato a lamentarsi, a contestare, a porsi domande senza senso come "cosa c'entra la letteratura con la musica" o "cosa c'entra Dylan con la letteratura". Noi evitiamo di commentare, ognuno nasce, vive e muore nel proprio brodo, è assolutamente inevitabile. Poi ci sono quelli che quando il Padreterno distribuiva l'intelligenza hanno sbagliato fila, ma per questoi non mi sembra giusto incolparli per la loro pochezza. Sorge spontanea un'altra grande domanda: "Bob si presenterà alla Konserthuset di Stoccolma il 10 Dicembte a ritirare il Premio?", staremo a vedere. Diciamo che a noi fans la notizia ci ha riempito di gioia e ci ha fatto esclamare "Giustizia è fatta!". 

 

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Bob Dylan premio Nobel, Le sue canzoni sono letteratura                       clicca qui

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Bob Dylan premio Nobel per la Letteratura 2016                                        clicca qui

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La profezia di Dario Fo: "Che bello se dessero il Nobel a Dylan"             clicca qui

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Bob Dylan Nobel per la letteratura, il fax nel 1993 e una cena a Milano
Il ricordo del critico del «Corriere della Sera» Mario Luzzato Fegiz          clicca qui

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Suze, l’italiana che fece perdere la testa a Bob Dylan                                clicca qui

<< This is also where I stay sometime - it snowed last week And my guards (?) as you can see got all covered with snow - bella ragatza everywhere - If I don't open my mouth in this town every one thinks I'm Italian (unbelievable but true I swear) Going to Toreno - tomorrow - bella ragatza all over - around the streets, swimming in the air - unbelievable (oh, you're so Italian) Femmy (?) I always thought Italians were Mama Rosa and Anna Manani's - but they are all Sophia Lorens - I'm learning a song called "Se Dio Vorra" (canzone tratta dalla commedia musicale "Rinaldo in campo" di Garinei e Giovannini) - Gotta go, gotta meeting with the Pope about all the colored people coming over here - Amore, Bob >>.

Un grazie particolare ad Alexan Wolf per aver fornito la cartolina e la trascrizione - Da notare che Bob scrive Sue e non Suze ( Maggiesfarm del 12 Marzo 2011 )

http://www.maggiesfarm.eu/news44.htm

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Il Nobel a Dylan? Altro che poetica, solo una passerella mediatica          clicca qui

 

 
Mercoledì 12 Ottobre 2016

Talkin' 9893 - francesco.tamburini94

Oggetto: Telefobia

I fan si lamentano dei maxi schermi che non inquadrano Dylan?
Hanno assolutamente ragione, sta di fatto che questa è una fobia che Bob si porta dietro da anni, e non solo per i maxi schermi, ma anche per le normali televisioni.
Vedete questo video tratto da una premiazione ai Juno Awards del '86: si può facilmente notare come i tubi catodici lì presenti lo distraggano, lo intrappolano in un infinito ripetersi di se stesso in quel preciso istante.
La chiamerei telefobia.

ps: in realtà questo qui sopra è un divertente montaggio trovato in rete, questo è il vero video, in cui comunque Dylan viene distratto per qualche secondo dalle televisioni lì presenti:

 

Un saluto, Frank

Sarà anche un  divertente scherzo ma illustra pienamente la fobia di Dylan per fotocamere, cineprese, telecamere, telefonini ed aggeggi di questo genere, schermi giganti compresi. Vediamo innanzitutto di capire bene cosè una fobia, cito da un sito specializzato:

Le Fobie sono caratterizzate da paure travolgenti ed irrazionali e sono piuttosto comuni. In molti casi l’ansia associata alla paura dell’oggetto o della situazione può rendere incapaci di agire e avere gravi ripercussioni sulla qualità della vita dei soggetti che soffrono tale disagio.

La Fobia Sociale, anche conosciuta come Disturbo d’Ansia Sociale, è caratterizzata dalla paura di essere scrutati ed umiliati in pubblico e si manifesta con un’estrema timidezza e un forte disagio in situazioni sociali. Questa fobia spesso conduce il soggetto all’isolamento e non è attribuibile a disturbi fisici o mentali. L’incidenza della Fobia Sociale è circa del 13% ed essa è stata definita come “il disturbo d’ansia trascurato”, dal momento che non si incontra spesso come diagnosi.

I sintomi associati variano in intensità, si va da un livello d’ansia leggero e tollerabile ai sintomi di un vero e proprio attacco di panico, che comprendono sudorazione, fiato corto, tachicardia, secchezza delle fauci e tremore.

Tale disturbo può essere anche classificato come disturbo generalizzato o come Fobia Sociale specifica:
•la Fobia Sociale Generalizzata consiste nella paura di essere umiliati di fronte ad altre persone nel corso di diverse situazioni social
•la Fobia Sociale Specifica solitamente comprende una specifica risposta ad uno specifico evento. L’Ansia da Performance (il terrore da palcoscenico) è la più comune Fobia Sociale Specifica e si presenta quando il soggetto deve esibirsi in pubblico.

Le Fobie Specifiche (in passato semplici Fobie) consistono in paure irrazionali legate a specifici oggetti o situazioni. Le Fobie Specifiche sono tra i più comuni disturbi medici. Molti casi sono situabili ad un basso livello di gravità e non abbastanza significativi da richiedere un trattamento.

In realtà nessuno di noi è in grado di stabilire se quella di Bob sia una vera e propria fobia, e forse, dietro a questo atteggiamento che sembra essere assurdo, ci sono delle ragioni che nessuno di noi conosce. Sembra proprio che lui non tolleri nessun tipo di attrezzo tecnologio atto a catturare la sua immagine: Ricordate quel film di indiani dove il pellerossa idiota di turno fruga nella sella di un cavallo, ne estrae uno specchio, si guarda e quando vede si vede riflesso nello specchio fugge terrorizzato temendo che gli dei potessero in qualche modo rubargli l' anima. Non siamo a questi livelli naturalmente, ma certamente qualche piccolo incrinamente nell'essere umano Bob Dylan deve esserci per giustificare questo assoluto rifiuto che qualcuno fissi la sua immagine nel tempo. Io continuo a pensare che nei riguardi del pubblico sia un modo di agire "politically uncorrect". Io non so se fra i nostri lettori ci sia qualche avvocato che possa spiegarci se Bob ha il diritto (essendo un personaggio pubblico che si esibisce sui palchi di tutto il mondo) di pretendere che nessuno lo fotografi o lo filmi o se sia solo una ingiustificata richiesta "condicio sine qua non". Forse qualcuno che esercita l'avvocatura per lavoro potrebbe schiarirci le idee su questa situazione che sembra un abuso di potere da parte di Bob. Restiamo in tiepida attesa di saperne di più sull'argomento, nel frattempo, complimenti e grazie per i bellissimi filmati davvero divertenti. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan - It's All Over Now Baby Blue - Desert Trip 10-7-16

 

Bob Dylan - High Water (For Charley Patton) - Desert Trip - Indio, CA - October 7, 2016

 

 

 
Martedì 11 Ottobre 2016

DESERT TRIP: BOB DYLAN, CHI L'HA VISTO?

Dopo le lodi, come sempre, arrivano le lamentele. Moltissima gente, andata per vedere e gustarsi Bob non ha proprio visto niente di lui se non vecchi filmati visti 1.000 volte in bianco e nero. Questo ha lasciato dell'amaro in bocca a tutti coloro che avevano il diritto di vedere Bob, ma quando lo show si svolge all'aperto in questa situazione, vedi foto:

non è possibile che la maggior parte del pubblico pagante non veda Bob a causa della sua (a mio parere ingiustificata) fobia per gli schermi giganti. Specialmente sui siti americano e sui vari blog che ha partecipato al concerto si sta lamentando a ragion veduta. E' difficile che a Bob passi questa avversione per foto e schermi che privano i suoi fans di un ricordo ed anche della prestazione stessa, chi va ad un concerto vuole vedere l'artista, non solo sentirlo, altrimenti basta mettere nel lettore un CD un bootleg di un concerto e si risparmiano un bel mucchio di dollaroni. Dylan avrebbe bisogno di una piccola (o grande) rivolta dei suoi fans, disertare i suoi concerti finchè la Leggenda con conceda l'uso degli schermi e la possibilità di far foto. Sono perfettamente cosciente che questa è pura utopia, ma a Bob farebbe davvero bene, e forse gli scioglierebbe anche un pochettino di più la lingua, deve essere davvero triste essere in mezzo ad una folla gigantesca e non essere capace di dire una parola a nessuno. Il successo a volte da molto, ma toglie anche molto. Non voglio dire che quiesto comportamento sia sbagliato, ma non mi sento nemmeno di dire che sia giusto!

Ecco alcuni esempi di fans che si son lamentati attraverso i loro tweet:

George Burn - At Desert Trip we can’t see Bob Dylan on the big screen and we’re mad about it

Karen Graham - B‎ob Dylan playing but not showing the singer. Only old TV footage. Boring!!!'

Pkorporaal - want to see Bob Dylan not these videos!

Alex Hodges - Bob is a living prophet, But there was a slight problem for festival goers. The gigantic screen above the stage wasn't showing Dylan. Well, not really. It was showing archive footage of Dylan, seemingly random imagery and not much else.

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Talkin' 9892 - alessandrocai85

Ciao,
scrivo solo per segnalare la messa in onda, su Rai 5 il mercoledì alle 21, di una serie di documentari sul blues, composti da sette diversi registi.
Si inizia domani con il primo diretto da Scorsese.
Un appuntamento che credo sia imperdibile per ogni appassionato di buona musica.

http://www.ufficiostampa.rai.it/dl/UfficioStampa/Articoli/THE-BLUES---d0e4ac76-8b06-4d37-851d-b88e4b07b486.html

Buona serata. Alessandro.

Credo sia una serie molto interessante, grazie della segnalazione, live long and prosper, Mr.Tambourine,  :o)

 

 
Lunedì 10 Ottobre 2016

Talkin' 9891 - pieronicolaantonelli

Bella serata con Bob al desert concert..certo qualche cosa con i Rolling sarebbe stata cosa buona e giusta! Come quella di Paul e Neil...comunque non lamentiamoci, la setlist era buonissima..speriamo nei prossimi live..Devo dire che in televisione si e parlato pochissimo di questo desert concert...5 secondi Vincenzo Mollica su Rrai 1 poi silenzio assoluto,,,mah!! pace e bene a tutti.

Credo che sia stato chiaro a tutti, fans ed addetti ai lavori, che le Star di Coachella siano stati gli inglesi, intramonbtabilki Stones, Who con energia ancora da fornire in quantità industriale, McCartney che (pur grandissimo musicista e cantante) purtroppo continua a vivere all'ombra di John Lennon come se John fosse la sua eterna spada di Damocle, sempre alle sue spalle a ricordagli chi era il più grande dei Fab Four. Quarto posto ad un altro inglese, quel Roger Waters che ci ha fatto gustare ancora una volta l'immensità dei suoi capolavori pinkfloydiani. Gli Americani in questo evento fanno la figura dei fanalini di coda. ma questo è il meglio che attualmente l'america è in grado di presentare ancora al pubblico proveniente dagli oldiesbutglodies anni '60. Sappiamo dalle recensioni dell'evento scritte su tutti i giornali con i relativi siti online che Bob non ha aperto bocca nemmeno per smozzicare una parola, e questo non favorisce e non stimola certo la simpatia da parte del pubblico, ma d'altronde sappiamo che Bob è così, non era difficile prevedere il suo comportamento, lui non avrebbe mai fatto come Paul e Neil che hanno fatto un paio di canzoni insieme, Bob, se proprio deve omaggiare qualcuno omaggia se stesso, e non posso dargli tutti i torti, lui è più grande di tutti gli altri, anche se ancora oggi gli Stones riempiono stadi con centinaia di migliaia di persone per volta, ma questo non conta un cazzo, Dylan non riesce più a fare quelle cifre e giustamente ha abbassato il tiro ai teatri ed ai palasport, ma caro PieroNicola (spero di aver scritto giusto il tuo nome), vogliamo paragonare le liriche di Bob con le cazzate di Jagger? Perchè la sua banda suona il rock, e tutto il resto all’occorrenza, sappiamo bene per lui fare tutto e’ un esigenza, e’ un rock bambino soltanto un po’ latino, una musica che e’ speranza, una musica che e’ pazienza, e’ come un treno che e’ passato con un carico di frutti, eravamo alla stazione si ma dormivamo tutti e la sua banda suona il rock per chi l’ha visto e per chi non c’era e per chi quel giorno li’ inseguiva una sua chimera, e non svegliatevi oh, non ancora, e non fermateci noo…per favore no’.
La sua banda suona il rock e cambia faccia all’occorrenza, da quando il trasformismo e’ diventato un’esigenza, lo vedrete in crinoline come brutte ballerine, lo vedrete danzare come giovani zanzare,  lo vedrete alla frontiera con la macchina bloccata, ma lui ce l’avra’ fatta, la musica e’ passata.
Lui ti penetra nei muri, ti fa breccia nella porta, ma in fondo viene a dirti che la sua anima non e’ morta, e non svegliatevi oh, non ancora, e non fermateci oh… no’ no’ per favore no’.
La sua banda suona il rock ed e’ un’eterna partenza, viaggia bene ad onde medie e a modulazione di frequenza, e’ un rock bambino soltanto un po’ latino, una musica che e’ speranza, una musica che e’ pazienza, e’ come un treno che e’ passato con un carico di frutti, eravamo alla stazione si ma dormivamo tutti e la sua banda suona il rock, per chi l’ha visto e per chi non c’era, e per chi quel giorno li’ inseguiva una sua chimera, e non svegliatevi oh…non ancora. e non fermateci oh no, per favore no. Lui non è mai stato uguale agli altri, lui ha scritto cose che gli altri non hanno scritto, un pò come Mogol da noi! Pretendere da una leggenda che si comporti come uno qualunque dei vecchi dinosauri che c'erano sul palco di Coachella non è reale e nemmeno elegante, e perchè mai il grande Bob Dylan dovrebbe umiliare il suo genio e la sua arte con esibizioni da "Las Vegas"? Certo, gli articoli parlano degli altri, ma che vuol dire, anche gli altri sanno che il migliore è lui quindi, nella mente dei suoi fans, come dicevano i latini, "Ubi Maior Minor Cessat". Chi se ne frega se quel cicciotto con la faccia anni 50' di Mollica parla per 5 socondi, potrebbe anche evitare tanto nessuno pende più dalle sue labbra, Mollica può dire o fare quello che vuole che tanto non cambia assolutamente niente! Al TG1 hanno fatto vedere un pò del video di Jagger che canta Come Together dei Beatles, così la sera dopo McCartney risponde con I Wanna Be You Man (primo hit dei Rolling Stones scritto proprio da Lennon/McCartney), canzone che forse non cantava più sul palco da una cinquantina d'anni. Voto 5 anche a Neil Young che poteva risparmiarsi la banale comparsata. Il Festival è stato un successo che verrà ripetuto la settimana ventura, i biglietti sold out, ma non illudiamici o non facciamo finta di non capire, il cimitero degli elefanti è sempre emozionante da visitare, ma per questa occasione lascerei da parte Bob che ha interpretato qualcuno dei suoi migliori classici, ma ha inserito anche canzoni più banali delle quali poteva fare a meno a favore di brani più facilmente spendibili, ma lui dimostra con queste cose che il pallino l'ha sempre in mano lui e non gli altri. Se clicchi il link sotto troverai tantissimi articoli relativi all'evento e potrai constatare da solo a chi sono andati i favori dei giornacritici:

https://news.google.com/news/story?ncl=http://www.ilpost.it/2016/10/10/desert-trip-foto-primo-weekend/&hl=it&geo=US

Viva Dylan dunque, e complimentini anche agli altri per l'impegno. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Indio, California - Empire Polo Club, October 7, 2016

Bob Dylan offre una forte esibizione a Deserto Trip, nonostante l’inserimento di alcune performance eccentriche

By PETER LARSEN / STAFF WRITER

Bob Dylan ha aperto il Desert Trip Festival con un set pieno di canzoni di suoi classici cantati nel modo più chiaro e potente come lui non fa mai in questi giorni, una buona prestazione che ha visto il leggendario cantautore dare alla folla quello che si aspettava, facendo allo stesso tempo anche quello che piaceva a lui.
Gli ultimi tour di Dylan si sono concentrati quasi esclusivamente sulla sua produzione dei più recenti albums, gli ultimi due dei quali erano albums di cover di classici brani pop e jazz. Anche i suoi altri albums pubblicati nel corso degli ultimi 15 anni o giù di lì sono pieni di buona musica, ma per un fine settimana costruito con circa sei interpreti leggendari dagli anni '60 la folla sperava che Dylan avrebbe presentato solo le sue cose migliori.
E per una parte lo ha fatto, aprendo il suo set di 16 canzoni, durato circa 90 minuti, con "Rainy Day Woman # 12 & 35" e poi "Don’t Think Twice” Ha suonato il pianoforte per quasi tutta la notte, pienamente impegnato nelle performances, con la sua band di assi pungente come sempre.
Gli schermi enormi appesi sopra il palco non han ripreso la band o Dylan in un primo momento (e non era permesso ai fotoreporter di fotografare o filmare durante il suo set), ma mentre avanzava in canzoni come "Highway 61 Revisited" e "It’s All Over Now Baby Blue” han cominciato a proiettare videoclip che comprendevano anche le canzoni del set in modo che la gente nel vasto campo davanti al palco potesse effettivamente vederlo.
Alla fine Dylan ha infilato nella set list alcuni numeri recenti come “Early Roman Kings” e "Love Sick", mentre sugli schermi dei video giganti passavano esclusivamente filmati di repertorio (Bob sembra davvero essere come il bianco e nero delle immagini degli anni '50), le canzoni classiche sono continuate: "Tangled Up In Blue", "Desolation Row", "Ballad of a Thin Man".
Alla fine l’inserimento di alcune performances eccentriche di Dylan non ha avuto più di tanta importanza. Bob non è stato più mostrato in diretta sullo schermo video dopo la sesta canzone. Ha detto esattamente zero parole al pubblico. Ma ha suonato parte della sua roba migliore e lo ha fatto terribilmente bene tanto da fare come bis il suo classico "Masters of War", proprio come voleva il pubblico e come voleva anche lui.

( Fonte: http://www.pe.com/articles/dylan-815340-days-sung.html )

 

 
Lunedì 10 Ottobre 2016

Indio, California - Empire Polo Club, October 7, 2016

by Nancy Cobb

Dalle prime note di Rainy Day Woman ho capito che questo spettacolo sarebbe stato diverso. Ho sentito dire che gli organizzatori del concerto non hanno cercato di influenzare la sua set list, ma forse gli avvenimenti delle ultime 24 ore, la dichiarazione di Trump sulle donne, l’uragano, gli attentati e le guerre hanno influito. E chi era qui e dice che non riusciva a capire probabilmente ha bisogno di un apparecchio acustico o soffre di altri problemi. Il suono per Bob e la band era cristallino (non posso dire lo stesso per i Rolling Stones che sono saliti sul palco dopo di lui con una strumentazione sfacciatamente super amplificata, o forse è che al confronto i testi di Mick non significano molto). La folla era relativamente tranquilla ed educata, Dylan portava la sua fedora firmata e pantaloni a righe bianche ma con una giacca che sembrava venire dall’era della depressione e forse senza nulla di sotto di essa (non ero molto vicino ed è stata una notte molto calda). 8 delle 16 canzoni che Bob ha cantato erano classici provenienti dagli anni 60’ del periodo rock, e solo 6 erano del recente, delle quali 3 dall’album “Tempest”. I punti salienti per me sono stati Desolation Row e il bis Masters of War. Con la voce stanca e ben modulata di Bob questa canzone ha avuto un significato sinistro per più di 50 anni, e il nostro paese è ancora nello stesso pantano. Per chiudere il set prima del bis ha cantato Ballad of a Thin Man per la 2258° volta dal vivo. Speravo che dicesse qualche parola su Mr. Trump e sul fatto che il candidato miliardario sembra non avere bene in mano la situazione.
Ha anche cantato Make You Feel My Love che non avevo mai sentito dal vivo, brano del quale Adele ha fatto un’ottima cover bene. Spero che la sua dedizione e l'interesse per le canzoni del “Great American Songbook” lo ispireranno a scrivere una vera e propria canzone d'amore con sede nel presente invece di un sogno per il futuro o dell'amarezza del passato.
Andrò a vedere Bob anche il prossimo fine settimana.

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Indio, California - Empire Polo Club, October 7, 2016

 

 

 
Domenica 9 Ottobre 2016

Le canzoni di Bob a “Desert Trip”

Really sorry for the big mistake, come avevo scritto nella mia risposta alla Talkin' 9889 del 26 Settembre, ho sbagliato tutto, Bob mi ha seccamente smentito ancora eseguendo una prevedibile quanto straordinaria set list per “Desert Trip”. Ha rispolverato i suoi oldest “must” mischiandoli con altri di produzione più recente. Probabilmente ha capito che andare a Coachella a cantare le canzoni di Frank Sinatra sarebbe stato un clamoroso flop perchè al Desert Trip c’era un pubblico diverso dal solito, non composto da suoi fans ma composto da gente che era lì per vedere sia lui che i Rolling Stones nello stesso giorno e sullo stesso palco (quando mai capiterà ancora un evento simile?). Anche gli Stones hanno confezionato una special set list con i loro maggiori successi e ben due cover, una “Ride ‘Em on Down” di Jimmy Reed e nientemeno che “Come Together” dei Beatles. Ecco la scaletta degli Stones:

Start Me Up
You Got Me Rocking
Out of Control
Ride ‘Em on Down (Jimmy Reed cover)
Mixed Emotions
Wild Horses
It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It)
Come Together (The Beatles cover)
Tumbling Dice
Honky Tonk Women
Slipping Away
Little T&A
Midnight Rambler
Miss You
Gimme Shelter
Sympathy for the Devil
Brown Sugar
Jumpin’ Jack Flash
You Can’t Always Get What You Want
(I Can’t Get No) Satisfaction

Quindi Dylan non poteva assolutamente permettersi il lusso di presentare canzoni non all’altezza dell’evento, pena il disastro totale, ecco dunque rispuntare quattro capolavori sparati uno in fila all’altro per aprire il suo set: Rainy Day Women #12 & 35 da “Blonde on Blonde” del 1966, Don’t Think Twice It’s All Right da “The Freewheelin' Bob Dylan” del 1963, Highway 61 Revisited dall’omonimo album del 1965, It’s All Over Now Baby Blue da “Bringing It All Back Home" pure del 1965, per poi fare un salto di 36 anni al 2001 per High Water (For Charley Patton) da “Love and Theft”. Salto indietro al 1975 per Simple Twist Of Fate dal mitico “Blood On The Tracks”, per risalire poi al 2012 per Early Roman Kings da “Tempest”, indietro al 1997 per Love Sick da “Time Out of Mind”, ritorno a “Blood On The Tracks” e al 1975 per Tangled Up In Blue per poi passare ad una inaspettata Lonesome Day Blues tratta ancora da “Love and Theft” del 2001. Più inaspettata ancora Make You Feel My Love che ci riporta a “Time Out Of Mind” del 1997, canzone riportata al successo da Billy Joel, Garth Brooks e successivamente dalla bellissima interpretazione di Adele che vendette un paio di milioni di copie. Si torna a “Tempest” del 2012 per Pay in Blood e poi grande salto indietro al 1965 e ad “Highway 61 Revisited” per la gigantesca Desolation Row. Piccolo ritorno a “Tempest” per Soon After Midnight che non è certo la canzone migliore dell’album (Long and Wasted Years sarebbe stata di miglior effetto). Indietro di nuovo al 1965 per l’immensa Ballad Of A Thin Man da “Highway 61 Revisited” per chiudere la sua esibizione con uno dei suoi capolavori assoluti, Masters Of War da “The Freewheelin’ Bob Dylan” del 1963.
Questa set list dimostra che Dylan non è per niente uno stupido, Dylan è un artista leggendario che è capace di fare distinzioni nette in perfetta armonia con le esigenze dell’evento che va ad affrontare, quindi niente stupore, solo un gran piacere nel constatare che l’età della decadenza è ancora molto lontana da Bob.
Ed ecco la set list:

Indio, California - Empire Polo Club, October 7, 2016

  

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on piano)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage)
6. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
7. Early Roman Kings (Bob on piano)
8. Love Sick (Bob center stage)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on piano with harp)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano)
12. Pay In Blood (Bob on piano)
13. Desolation Row (Bob on piano)
14. Soon After Midnight (Bob on piano)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage, then on piano with harp, then center stage)

(encore)
16. Masters Of War (Bob center stage)

 

 
Sabato 8 Ottobre 2016

Desert Trip, gli orari e il programma dei concerti                                         clicca qui

Desert Trip, show senza precedenti, programma, orari, diretta Tv              clicca qui

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"Blue & Lonesome", il nuovo album degli Stones

Un album di cover di canzoni blues come all’inizio della loro carriera quasi cinquant’anni fa seguendo le orme dei bluesmen allora in voga come Muddy Waters, Willie Dixon, Howlin’ Wolf e degli altri mostri sacri della musica del diavolo. I Rolling Stones hanno annunciato l’uscita del nuovo album, intitolato “Blue & Lonesome” programmata per il 2 dicembre.
I Rolling Stones rivestono i panni dei loro inizi come english blues band. Secondo quanto ha dichiarato il co-produttore dell’album Don Was «questo album è la chiara testimonianza della purezza dell’amore che nutrono nei confronti della musica e del blues che è, per gli Stones, la sorgente di tutto quello che fanno».
In occasione di questo forse primo ed ultimo album costruito esclusivamente con covers di vecchi brani blues, gli Stones hanno apportato una modifica al loro leggendario logo, la famosa lingua rossa di Jagger è stata ora dipinta di blu. E la notte scorsa, il 5 ottobre, la lingua blu è stata proiettata sui monumenti di Londra come il Marble Arch ed il grattacielo Centre Point.


Lo slogan utilizzato da Mick Jagger e compagni per annunciare l’album è un capolavoro in perfetto stile Stones: “Cinque decadi per realizzarlo, soltanto tre giorni per registrarlo”. E in effetti “Blue & Lonesome”, che arriva dopo più di dieci anni dal loro precedente album in studio, è stato realizzato lo scorso dicembre completamente in diretta con tempi da record nei British Grove Studios di West London, non lontano da Richmond dove gli Stones iniziarono la loro carriera suonando proprio questo tipo di canzoni nei pub e nei club.

L’album è stato prodotto, oltre che da Don Was, anche dai Glimmer Twins, ovvero Mick Jagger e Keith Richards, ed è da subito disponibile per il pre-ordine in tutto il mondo sul sito della band inglese http://www.rollingstones.com/  . Il disco è come un live registrato in studio, senza sovra-incisioni. Con Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts e Ron Wood suonano molti dei musicisti che li accompagnano da molti anni, Darryl Jones al basso, Chuck Leavell e Matt Clifford alle tastiere.
È stato Don Was a dare l’annuncio del nuovo album a Le Figaro, è il primo album che Jagger e soci registrano in studio dai tempi di “A Bigger Bang” pubblicato nel lontano 2005.
Il disco conta dodici tracce di covers di blues tutte registrate in tre giorni e senza sovraincisioni, con il preciso intento di risultare spontanee e grezze. “La batteria entra sul microfono di Jagger”, ha raccontato Was, sovrintendente della band dal 1994. Annunciata anche la presenza di Eric Clapton in due brani: Slowhand si trovava a registrare le sue canzoni nello studio accanto a quello dei Rolling Stones, e non appena li ha sentiti suonare ha fatto irruzione nella sala del British Grove Studios e, dopo aver preso in prestito una chitarra di Keith Richards, si è unito alla band.
Ora gli Stones sono attesi sul palco del Desert Trip Festival in programma dal 7 al 16 ottobre all’Empire Polo Club di Indio, in California.

Questa la tracklist dell’album:

1. Just Your Fool (Original written and recorded in 1960 by Little Walter)

2. Commit A Crime (Original written and recorded in 1966 by Howlin’ Wolf – Chester Burnett)

3. Blue And Lonesome (Original written and recorded in 1959 by Little Walter)

4. All Of Your Love (Original written and recorded in 1967 by Magic Sam – Samuel Maghett)

5. I Gotta Go (Original written and recorded in 1955 by Little Walter)

6. Everybody Knows About My Good Thing (Original recorded in 1971 by Little Johnny Taylor, composed by Miles Grayson & Lermon Horton) feat. Eric Clapton

7. Ride ‘Em On Down (Original written and recorded in 1955 by Eddie Taylor)

8. Hate To See You Go (Original written and recorded in 1955 by Little Walter)

9. Hoo Doo Blues (Original recorded in 1958 by Lightnin’ Slim, composed by Otis Hicks & Jerry West) feat. Jim Keltner

10. Little Rain (Original recorded in 1957 by Jimmy Reed, composed by Ewart.G.Abner Jr. and Jimmy Reed)

11. Just Like I Treat You (Original written by Willie Dixon and recorded by Howlin’ Wolf in December 1961)

12. I Can’t Quit You Baby (Original written by Willie Dixon and recorded by Otis Rush in 1956) feat. Eric Clapton

 

 
Venerdì 7 Ottobre 2016

Desert Trip, il festival musicale definitivo                                                 clicca qui

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«Desert Trip», i miti del rock sul palco in California                                 clicca qui

 

 
Giovedì 6 Ottobre 2016

Bob Dylan, esce una edizione speciale di "No direction home"                 clicca qui

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LE GRANDI COVER

Boots of Spanish Leather - Nanci Griffith

 

BOOTS OF SPANISH LEATHER
words and music Bob Dylan

Oh, I'm sailing away, my own true love
I am sailing away in the morning
Is there something I can send you from across the sea?
From the place where I'll be landing?

There's nothing you can send me, my own true love
There is nothing I am wishing to be owning
Just to carry yourself back to me unspoiled
From across that lonesome ocean

Oh, but I just thought you might want something fine
Maybe silver or of golden
Either from the mountains of Madrid
Or from the coast of Barcelona

Well If I had the stars of the darkest night
And the diamonds from the deepest ocean
I'd forsake them all for your sweet kiss
That's all I wish to be owning

Well i might be gone a long ol' time
And it's only that I'm asking
Is there something I can send you to remember me by?
To make your time more easy passing?

How can, how can you ask me again?
Well it only brings me sorrow
Oh, the same thing I would want today
I would want again tomorrow

Oh, I got a letter on a lonesome day
and It was from his ship a-sailing
Saying, I don't know when I'll be coming back again
It depends on how I'm feeling

But if you, my love, must think that away
and i know your mind is a-roaming
and i know your thoughts are not with me
But with the country where you're going

So take heed, take heed of the western wind
Take heed of stormy weather
And yes, there is something you can send back to me
Spanish boots of Spanish leather

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Rolling Stones, arriva il nuovo album con cover di blues                           clicca qui

 

 
Mercoledì 5 Ottobre 2016

Cancellato lo show del 20 Ottobre a Lubbock, Texas?

Expectingrain ed altri siti americani come:
http://www.fox34.com/story/33306995/bob-dylan-cancels-oct-20-show-in-lubbock 
http://kfyo.com/bob-dylan-lubbock-show-canceled/ 
https://www.reddit.com/r/bobdylan/comments/55p9g3/dylan_concert_in_lubbock_tx_on_october_20th/ 
riportano oggi la notizia che lo show sia stato annullato a causa incompatibilità con la programmazione del Tour. Ho verificato sul sito ufficiale e la data non risulta ancora cancellata, ma è altrettatnto vero che per quella data non c'è collegamento con Ticketmaster per poter prenotare. Gli articoli dicono inoltre che i biglietti già prenotati, circa il 50% della capienza del City Bank Auditorium saranno totalmente rimborsati.

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Bruce Spingsteen e le canzoni che ci salvano dalla malinconia                   clicca qui

 

 
Martedì 4 Ottobre 2016

LE PIU' BELLE PERFORMANCES

The Great Music Experience - Buddhist temple of Tōdai-ji, Nara, Japan, May 1994

A Hard Rain's A-Gonna Fall - I Shall Be Released - Ring Them Bells -  I Shall Be Released (Ensemble)

 

Blowing in the wind - with the McCrary Sisters, PNC Pavilion at Riverbend - Cincinnati, Ohio, 26 August 2012

 

 

 
Lunedì 3 Ottobre 2016

Talkin' 9890 - martina.martulli

Oggetto: Questioni importanti

Ciao Street! Posso chiamarti amichevolmente Street?
Mi hai fatto passare una nottataccia, a ripensare a quello che l'enciclopedia dell'edicola dice di Bobby non sono proprio riuscito a chiudere occhio. Perché è sbagliato chiudere sempre un occhio su tutto. Siamo rassegnati, invece bisogna lottare, come fai tu, contro l'ingiustizia e si parte proprio dalle cose piccole, quelle che qualcuno ingenuamente potrebbe definire insignificanti. Se non ci stupiamo di uno Zimmermann al posto di Zimmerman, poi non stupiamoci se cadono i viadotti.
Su queste cose riflettevo stanotte e anche sul fatto che avevi ragione tu, Street, in merito alla questione dei negri. L'episodio della cameriera negra in lacrime mi ha toccato, ho capito che ha valore assoluto di paradigma e non è una semplice casuale contingenza, non è la smargiassata di un cretino irrecuperabile, non è solo una delle mille cafonate quotidiane a cui ai baristi (per ora generalmente bianchi) tocca assistere.
Ma mi spingo oltre, cercando per tutta la notte di mettermi bene in testa che l'espressione corretta, quella da usare, è "Nero", mi è venuto alla fine un'ulteriore scrupolo. Infatti, a forza di pensarci, anche la parola nero a me suona ora dispregiativa. E parecchio! Ma che razza di colore gli abbiamo affibbiato? Il colore dell'Uomo Nero, quello dei misteri della notte, quello delle paure e dei crimini più indicibili. Certo, a noi il bianco e a loro il nero... che coincidenza! Caro mio, questa è una sperequazione, si chiama razzismo. Non basta togliere una G, qui bisogna sostituire il nero con un colore più rassicurante, il Lilla magari.
Oppure, per evitare le prevedibili polemiche di chi dirà: "Perchè Lilla se è un negrone tutto nero?", tagliamo la testa al toro e li sbianchiamo (credo si possa). Così poi ci possiamo chiamare tutti Bianchi.

Sir Eglamore

P.S. Tamburino, porta pazienza, che con dei followers come noi sei sulla strada della santità.
Ah, ho controllato, guarda che l'aneddoto di Bobby e Odetta ve l'avevo già raccontato: http://www.maggiesfarm.eu/news48luglio2011.htm

Benissimo caro Eglamore, vuol dire che al posto della storia Dylan-Odetta ce ne racconterai un'altra ugualmente interessante. Abbiamo discusso in lungo ed in largo sul significato, le origini, l'uso ed il perchè della parola "negro" o "nero". Io non credo che il problema sia quello, l'uomo ha dato ai vari colori esistenti in natura un nome preciso per distinguerli, il verde per le piante, il nero per le cose scure, il bianco per le chiare, il giallo, il rosso ed il blu per le altre cose. Il problema è come si usa una parola e qual'è il significato che le si attribuisce. I bianchi hanno la pelle di colore bianco e mi sembra giusto chiamarli bianchi, allo stesso modo i neri (o negri) hanno la pelle scura e quindi di conceguenza li abbiamo chiamati neri. In questo non ci vedo niente di male, i pellerossa li abbiamo chiamati (dopo esserci accorti che chiamarli indiani era proprio una scemenza) così a causa del colore dovuto al fatto che vivevano in zone dove il sole rendeva la loro pelle ricca di sfumature che tendevano a quel colore, idem per i giapponesi e via così. Poi conta molto come si usa la parola, il tono, il senso, per anni abbiamo letto sui fumetti di Tex Willer che gli indiani erano i "musi rossi", poi nella 2° guerra mondiale i giapponesi erano "i musi gialli", per arrivari infine al disprezzo della razza nera a causa della schiavitù e del loro non essersi tecnologicamente sviluppati come noi, molto probabilmente perchè il loro habitat naturale non permetteva sviluppi di quel genere a causa delle condizioni climatiche. Io credo che se ci chiamassimo tutti bianchi faremmo una gran confusione, se invece usassimo il nome dei colori col loro semplice significato e senza doppi sensi vedi che la cosa assumerebbe tutto un altro aspetto. C'è gente che si diverte a scrivere battutacce di questo genere: "Perché un negro è bianco sotto le palme e I piedi? Perché tutti hanno qualcosa di buono", oppure "Dimmi le 5 parti bianche di un negro. I palmi delle mani, le piante dei piedi, gli occhi, i denti e il padrone". Emerite scemenze, ma i bianchi sono un popolo strano, posseggono in pari quantità intelligenza ed idiozia. Diceva George David Aiken "Se dovessimo svegliarci una mattina e scoprire che tutti sono della stessa razza, credo e colore, troveremmo qualche altra causa di pregiudizio entro mezzogiorno". Il grande Bob Marley (R.I.P.) diceva che il mondo sarà sempre pieno di guerre finchè si darà più importanza al colore della pelle che a quello degli occhi, e aveva ragione da vendere! Forse è vero che la lavanderia è l’unica posto dove le cose dovrebbero essere separate in base al colore. Noi odiamo alcune persone perché non le conosciamo, ma non le potremo mai conoscere finchè le odieremo. La realtà è che il mondo dei bianchi è pieno zeppo di persone poco intelligenti, e tanto meno sono intelligenti credono che i negri siano più stupidi di loro. Per finire cito William Faulkner: "Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l’uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve".
Chissà quale sarà l'interessante argomento della prossima chiacchierata, restiamo in attesa.....Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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LE GRANDI COVER

Peter, Paul & Mary and John Sebastian - The Times They Are A Changin

 

 

 
Sabato 1 Ottobre 2016

Talkin' 9889 - streetoffire

Oggetto: Trova l'errore

Caro Mr Tambourine,
ti inoltro quanto letto in volume di un'enciclopedia, in edicola proprio in questi giorni, a proposito della musica americana e di Bob Dylan. La riporto esattamente come è scritta, ovvero con qualche errore definiamolo "grammaticale" e con una descrizione di Dylan quantomeno approssimativa.

<< L'autore più rappresentativo è probabilmente Robert Zimmermann, noto come Bob Dylan in onore del poeta Dylan Thomas. Dylan si richiama inizialmente al filone folk, complicato da reminescenze della musica religiosa nera; dal 1965 arricchisce i suoi arrangiamenti ed elettrifica i suoi strumenti, creando un folk-rock personale e aggressivo e dando voce al dissenso giovanile nei confronti dell'"equilibrio del terrore", del razzismo, della ricchezza come mito e privilegio (Highway 61 revisited, Bringing it all back home, Blonde or blonde). >>

Aldilà degli errori sia sul cognome che sul titolo di uno dei suoi album più famosi, aldilà del fatto che gli album citati non mi pare siano queli che danno voce al dissenso giovanile (casomai sarebbe vero l'esatto opposto: i giovani dissentisco contro la svolta rock di Dylan del 1965...), se questo è Bob Dylan io sono Mary Poppins.
Possibile che ancora oggi si dicano così tante ingenuità su Dylan e che lo si conosca così poco?

Firmato Marco on the Tracks (o forse Mary Poppins on the Tracks)

Caro Marco, a volte chi scrive queste cose vuole distinguersi a tutti i costi e questi sono i risultati! Un mio amico ha scritto a lettere cubitali sul muro di fondo del suo garage: "Errare humamum est, perseverare ovest", così, mentre rilegge la frase tutti i giorni, si ricorda di frenare invece di pensare agli affari suoi ed andare a sbattere contro il muro del garage! C'è un bellissimo epitaffio che mi è capitato di leggere su una lapide in un cimitero scozzese per farti capire quanto molta parte della gente che ci incontriamo sia banale: "Qui giace Fred McGuire. Gli cadde un penny, morì nella mischia". L'oca è ritenuta essere l'animale simbolo della stupidità, ma questo solo a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne, ma la realtà è che questo concetto è quanto di più sbagliato ci possa essere, in realtà sono stati gli uomini a scrivere le sciocchezze e non le oche, Di oche è ancora pieno il mondo, perciò sai quante cazzate dovremo ancora leggere? Molti che scrivono di Dylan avrebbero tanto da imparare dalle oche. Se poi qualcuno scrive "Blonde or Blonde" e non " Blonde on Blonde" basta stendere un velo pietoso sopra la cosa! Molti quando comprarono quel capolavoro lessero il titolo e si chiedettero "Cosa vuol dire Blonde on Blonde? Biondo su biondo? Che titolo bizzarro, questo Dylan è davvero strano!" Anni dopo forse qualcuno disse loro che "Blonde on Blonde" significava semplicemente Bob, allora essi pensarono che forse avevano sbagliato qualcosa e che Dylan fosse meno bizzarro di quanto avevano supposto. E' un classico chi i saggi fanno sempre tesoro della verità, invece la bocca degli stolti è sempre un pericolo costante. C'è un vecchio adagio che dice: "I critici sono come gli eunuchi di un harem: sanno come si fa, lo vedono fare tutti i giorni, però non sono capaci di farlo". Oppure c'era Luciano Pavarotti che diceva "Chi sa fare la musica la fa, chi la sa fare meno la insegna, chi la sa fare ancora meno la organizza, chi la sa fare così così la critica". Non prendiamocela più di tanto, basta un sorriso per cancellare una idiozia! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

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