MAGGIE'S FARM

SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

2016 Nobel Prize in Literature

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Mercoledì 30 Novembre 2016

Talkin' 9958 - mcioffi.posta

Al professor Carrera, a Mr.Tambourine, agli utenti del sito...grazie a tutti. Che altro aggiungere: nell'attesa del terzo volume godiamoci i primi due delle Llyrics...c'è tanto da leggere e scoprire...C'é ancora tanto da imparare.
Marco

Parole sante le tue Marco, quando crediamo di sapere tutto scopriamo che c'è sempre qualcosa ancora da imparare!!! Live long and prosper, Mr.Tambourine.

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Clearwater, Florida - Richard B. Baumgardner Center for the Performing Arts, Ruth Eckerd Hall, November 23, 2016

Recensione di Laurette Maillet

A Fort Myers mi sono imbattuta in un vecchio fan che ho incontrato nel 1981 a Santa Monica quando Bob si stava esibendo lì. L’ho sempre ricordato come un interessate personaggio unico nel suo genere. Egli era profondamente addentro in tutta l’opera di Dylan e poi ha pubblicato, forse la prima Fanzine chiamata “Zimmerman blues”. Lui aveva incontrato e parlato con Dylan molte volte negli anni '80, per poi trasferirsi a Miami, quando Dylan ha chiuso il suo studio fatiscente nel 1983. E’ stato un semplice scherzo del destino che fossi seduta accanto a lui allo show di Fort Myers. Naturalmente, mi ha invitato a casa sua, a Fort Lauderdale, per lo spettacolo. Lui mi è venuto a prendermi con il bus della Greyhound.
Abbiamo iniziato a parlare di Bob, del passato, del presente e del futuro. Anche se Bryan Styble ha continuato ad andare agli shows nel corso degli anni, ha perso il contatto con quello che io chiamo “L’entourage”. A partire dagli anni '90 la situazione è cambiata intorno Dylan sul palco e da quello che era un ambiente fresco e quasi familiare negli anni '80 si è trasformato quasi in una cospirazione segreta contro la curiosità dei fans agli esordi del Neverendingtour.
Lasciamo la casa a 6:30 e ci perdiamo per le strade di Fort Lauderdale. Bryan ha uno strano senso di orientamento senza GPS. Quello che doveva essere una serata piacevole si trasforma in un incubo. Noi stavamo entrambi urlando in macchina; follia alla fine della giornata. Finalmente riusciamo a raggiungere la sede del concerto alla 20:30 molto tempo dopo che Bob era salito sul palco e il lungo periodo di tempo servito a trovare il mio solito biglietto gratuito. Sembravo un relitto. Questo è l'ultimo spettacolo del Tour, il motivo per cui sono ancora in questo paese (si noti che io non sono una fan di Trump e non credo nemmeno che Hillary sia molto meglio). Questo sarebbe il mio 14° show negli U.S.A. di questo Tour autunnale.
Non che mi aspetti che Bob faccia qualcosa di speciale ma è come un arrivederci, o, chi lo sa, uno spettacolo d'addio, perchè il futuro è incerto per tutti noi. Viviamo in un mondo politico. I miracoli accadono e possono portare una buona stella sopra la nostra testa. Mentre sto disperatamente cercando di entrare, un piccolo uomo stava uscendo. Gli chiedo se lascia la sede e mi risponde di sì. “Posso avere il suo biglietto” dico, anche se sono sicura che non vi è possibilità di rientrare con un biglietto digitalizzato ... non ho altra soluzione. Passo il controllo della sicurezza e via di corsa sulla balconata. Qui c’è una minore possibilità di imbattersi in un usciere. Mi siedo in un posto vuoto mentre Bob canticchiava “Melancholy mood”. Mi ci vogliono un paio di canzoni per recuperare il fiato e realizzare la mia fortuna; nessun usciere mi ha chiesto niente. La voce di Bobby è meglio che mai. Io ho l'idea che sta facendo qualcosa alle corde vocali. Suona con il cappello che continua a mettere e togliere. Sta al pianoforte, soprattutto. Ogni tanto si sposta dal piano al centro della scena.
Sebbene sia sulla strada da Indio dal 7 di ottobre, sembra in forma. La sua voce e le sue espressioni sono potenti. la scaletta è un pò cambiata dall'inizio ad oggi, ma si è stabilizzata su 5 canzoni di Sinatra (2 meno dell'ultimo tour) e una serie di canzoni di Dylan dagli anni '60 a Fallen Angels, un buon bilanciamento tra dolci melodie e hard rock. Questa setlist dovrebbe soddisfare ogni pubblico, anche se i fans più accaniti preferirebbero un’altra scaletta. E il pubblico stasera è riconoscente. Questa ripetizione costante permette alla band di fare un perfetto backup per Dylan che a volte, suona il pianoforte in modo irregolare. Il cambiamento nel ritmo di "High Water" 2 o 3 volte in questo tour dimostra la creatività del Maestro e il talento della band. "Pay in Blood" è ora eseguita al pianoforte.
"Tangled up in blue" scatena sempre applausi a volontà da parte del pubblico.
" Desolation Row" da sola avrebbe dovuto far vincere a Mr.Dylan il premio Nobel per la letteratura.
"Soon after midnight" è una dolce melodia, a volte sostituita da “Make you feel my Love”. La costante è "Things Have changed”, "Beyond here lies nothin’", "Highway 61", E "Don’t Think Twice” che ho perso questa sera. "Scarlet Town" invece di “Early Roman Kings” da Tempest, "Duquesne Whistle". "Love Sick" porta i ricordi del passato ... ora un ponte verso il futuro. "Long And Wasted Years" prima di “Autumn Leaves” ben applaudito. Ci sono voluti solo pochi minuti per il bis. L'inno degli anni 60 "Blowing in the wind", purtroppo quei giorni difficili sembrano essere una promessa che non sarà
realizzato così presto. Non possiamo imparare qualcosa dal passato? "Quanti mari deve sorvolare una bianca colomba prima di dormire sulla sabbia?" forse l’agnello che vaga lontano dal gregge prenderà la risposta nel vento.

Dico bye bye Bobby!
Prenditi cura di te.
Viaggia in sicurezza.
Ci incontreremo di nuovo un giorno
Sul viale Tangled up in blue!

 

 
Martedì 29 Novembre 2016

Talkin' 9957 - acarrera

La spiegazione del Prof. Alessandro Carrera a Marco Cioffi

Caro Marco Cioffi,
se prosegui un po' nella lettura e arrivi ai "Basement Tapes", troverai il testo di "Quinn the Eskimo (The Mighty Quinn)". La versione presente su "Self Portrait" è quella dal vivo all'isola di Wight, ma la versione originale è quella dei Basement Tapes, quindi è logico che il testo sia lì. Quanto alle altre canzoni che citi, sul disco "Self Portrait" i "credits" erano molto confusi, e venivano indicate come scritte da Dylan alcune canzoni che lui aveva solamente arrangiato. "In Search of Little Sadie" è un traditional inciso da Clarence Ashley nel 1929. "It Hurts Me Too" è un blues standard. La prima registrazione è quella di Tampa Red (1940), la più famosa è quella di Elmore James (1957). Dylan ha cambiato un po' i versi, ma non abbastanza per depositarla a nome suo. "All the Tired Horses" è di Dylan, ma è lui che non ha voluto metterla nel libro, non la casa editrice Feltrinelli. Io e i redattori della Feltrinelli abbiamo seguito, come da contratto, l'edizione americana "The Lyrics 1961-2012", pubblicata da Simon & Schuster, e non possiamo aggiungere o togliere canzoni a nostro piacimento. Già ci siamo presi la libertà, nelle note (che nell'edizione americana non ci sono), di incorporare strofe aggiunte di alcune canzoni che Dylan canta ma non ha inserito nel testo stampato. Comunque, ecco in omaggio ai Maggiesfarmers la mia traduzione di "All the Tired Horses": "All the tired horses in the sun / How I'm s'posed to get any riding done?" [Tutti i cavalli stanchi al sole / Come posso rimettermi a cavalcare?]. Notate che "riding" suona come "writing", e quindi il significato può anche essere: "I miei cavalli (i miei musicisti o le mie forze creative) sono stanchi, come posso rimettermi a scrivere?" Per un album di quasi tutte cover, è una buona indicazione.
Un saluto, Alessandro Carrera

Un sentitissimo grazie al Prof. Alessandro Carrera anche da parte di tutti gli altri Maggiesfarmers. Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9956 - mcioffi.posta

Facendo una ricerca su internet (vedi Wikipedia ) mi sono accorto che le canzoni In Serch of Little Sadie e It Hurts Me Too non sono accreditate a Bob Dylan, contrariamente a quello che indicava Murino sul suo vecchio sito (parole e musica di Bob Dylan), e come ancora vengono accreditate sul nuovo sito alla voce testi. Wikipedia riporta: tradizionale, arrangiato da Bob Dylan. Così fosse ha fatto bene Carrera a non tradurle, visto che il volume comprende tutti i testi di Dylan e solo quelli scritti da lui. Il sito Maggie's Farm dovrebbe in questo caso correggere il "refuso Murino". Ho poi trovato Quinn The Eskimo più avanti nel libro, nella sezione dedicata ai Basament Tapes, pubblicati dopo ma cronologicamente precedenti...e qui posso capire la politica del volume. Nessun accenno invece per All The Tired Horses; mi viene il dubbio che venga considerato alla stregua di un brano strumentale. Peccato poiché "Tutti i cavalli stanchi al sole (come ho potuto pensare di cavalcarne ancora?)" meritavano almeno una citazione. Del resto l'opera poetica di Ungaretti comprende anche Soldati e M'illumino d'Immenso, nonostante la "lunghezza" delle poesie. Per il resto volumi fatti benissimo. Ciao.
Marco

Caro Marco, il gentilissimo Prof. Alessandro Carrera, come puoi vedere, ti ha risposto personalmente dando a te ed a tutti noi altri fedeli dylaniani, l'esatta spiegazione delle cose. Nota che questa è una risposta incontestabile perchè data dall'autore-traduttore dei tre libri in persona.

Per quanto riguarda "In Serch of Little Sadie" alla pagina:

http://bobdylan.com/songs/search-little-sadie/ 

puoi vedere che il sito ufficiale di Dylan accredita la composizione proprio a Dylan, quindi quello di Murino non è un errore, e anch'io mi sono attenuto a quanto scritto sul sito ufficiale.

Per quanto concerne "It Hurts Me Too" alla pagina:

http://bobdylan.com/songs/it-hurts-me-too/

è accreditata ad Elmore James e così ho corretto io, non volendo contraddire quanto riportato sul sito ufficiale.

Alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9955 - catestef

Oggetto: Quesito M. Cioffi

Ho controllato su quattro volumi di diversa origine che possiedo:
Bob Dylan The Lyrics 1961-2012 edizione americana anno 2016
Bob Dylan Lyrics 1962-2001 Feltrinelli Trad. alessandro Carrera (fuori stampa)
Dylan Lyrics 1969-1982 Feltrinelli Trad. Alessandro Carrera Anno 2016 credo che quest'ultimo si rifà all'edizione americana The Lyrics anno 2016
Bob Dylan Lyrics since 1962 Tomo della Simon & Shuster
I primi tre riportano solo due song: Living the Blues e Minstrel Boy

L'ultimo, ovvero il tomo della Simon & Shuster edito nel 2014 disponibile in numero limitato di copie e credo ormai fuori stampa contiene oltre alle due sopracitate song anche: All the Tired Horses - Like a Rolling Stone - Quinn the Eskimo e She Belong to me.

Questo è quanto ho trovato per mia curiosità al quesito di M. Cioffi.

Un salutone alla Maggie's Farm, Stefano Catena.

Caro Stefano, innanzitutto un grande grazie per l'impegno messo nella tua riceca per dare una rispopsta all'amico Marco Cioffi. Come avrai certamente letto sopra ho richiesto all'amico Prof. Carrera di dirci la sua "verità" che è anche l'unica che vale in quanto reale. Alessandro ha gentilmente spiegato tutti i perchè del quesito in oggetto, e per questo, noi tutti "Maggiesfarmers united" lo ringraziamo di cuore ancora una volta. LIve long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Lunedì 28 Novembre 2016

Talkin' 9954 - mcioffi.posta

Aspettavo da tempo l'opera completa di Dylan tradotta da Carrera; l'ho fatto presente su queste pagine e, complice il recente Nobel, sono stato accontentato. Ovviamente il 24 novembre, giorno dell'uscita dei primi due volumi delle lyrics, mi arrivano direttamente da Feltrinelli on Line i libri in questione. in questi giorni sfoglio il primo volume (61-68) e mi godo le traduzioni e le note; questa sera attacco con il secondo volume (69-82) e... con mia grande sorpresa mi trovo, alla pagina 33, pagina relativa al disco Self Portrait, solo due canzoni contemplate e tradotte: Living The Blues e Minstrel boy. Il disco, é vero, comprende Cover e adattamenti di brani tradizionali; comprende canzoni di Dylan presenti in precedenti dischi (like a Rolling Stone e She belongs to Me) ... ma, a parte le due canzoni presenti nel volume secondo delle lyrics, non si fa nessun cenno a All The tired horses, In Search of Little Sadie, The Migthty Quinn (Quinn The Eskimo), It Hurt me too...che dovrebbero essere di Dylan e quindi il volume dovrebbe contemplare. Dalla numerazione del libro non mi pare che manchino pagine...pare proprio che le suddette canzoni siano state scordate...dubito che Alessandro Carrera se le sia dimenticate; molto più probabile che Feltrinelli abbia avuto fretta: una fretta da Nobel. Chiedo agli altri utenti di verificare; se la mia é una copia difettosa provvedo a contattare Feltrinelli...se invece, come temo, le copie sono tutte come la mia, bisogna comunque che contatti Feltrinelli per far ritirare il libro dal mercato e, ovviamente, per chiedere una immediata ristampa che colmi la lacuna. So che Carrera legge questo sito; so che é molto disponibile (in passato ha risposto prontamente ai miei quesiti) e spero che, nei limiti del possibile, faccia pressioni con l'editore affinché la sua opera venga trattata come merita. Fatemi sapere come devo comportarmi e se anche voi avete avuto lo stesso problema. Grazie,
Marco


Ciao Marco e grazie di aver segnalato tempestivamente questo che sembra essere uno sbaglio dell' editore Feltrinelli. Comunque, per maggior sicurezza, ho girato la tua mail al Prof. Carrera che certamente ci saprà dire qualcosa di più preciso su questo fatto. Restiamo dunque in attesa, di solito Alessandro risponde prontamente, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Clearwater, Florida - Richard B. Baumgardner Center for the Performing Arts, Ruth Eckerd Hall, November 23, 2016

Recensione di Tom & Judy Lallier

Non l’avevo programmato ma è successo, abbiamo visto l’inizio e la fine del Tour degli Stati Uniti. Bob ha iniziato nei vigneti di Chateau Saint Michelle per due notti a Washington in una bella serata d'estate. Bellissimo posto dove ho conosciuito la grande energia di Mavis Staples che apriva il concerto. Bob era in rara forma in stile crooning come se fosse stato il Presidente del Consiglio di amministrazione di se stesso. Grandi spettacoli a Seattle ed a Eugene. Poi avanti con "Desert Trip" per alcune delle migliori performance art mai eseguite dai tempi di Andy Warhol, direttamente uscite dal 1967.
Assicuratevi di avere il video quando uscirà. San Michelle e Palm Springs erano due set completamente diversi ma proprio divertenti.

Il caso ha voluto che siamo finiti a Ft. Lauderdale l'ultima notte del Tour il giorno prima di quello del Ringraziamento per trovare nostra figlia. La band ha utilizzato il meglio dei due set di Seattle e Palm Springs, per unire in un meraviglioso amalgama canzoni vecchie e nuove. Tutti sul palco sembravano rilassati, pronti per il rock. La prima metà del set è stata un up-beat tempo con Bob che ballava e teneva il ritmo con le gambe, mentre picchiava sulla tastiera del piano. La mia preferita è stata High Water, dove la band ha inserito nuovi stacchi funk per ogni verso. Charlie era eccezionale in tutto, suonando alla grande mentre faceva il contrappunto ai testi di Bob e al pianoforte. Why Change Me Now è stato cantata quasi come una sfida al pubblico ed ha segnato una svolta nel mood della serata. Le canzoni sono diventate introspettive con una grande versione di Desolation Row che è piaciuta molto alla folla. Duquesne Whistle è stata la più stretta canzone della notte con tutta la band che sembrava divertirsi col ritmo tirandola più in lungo del solito. Bob ha acceso le luci bianche per Long and Wasted Years cantando ogni strofa con vera forza di convinzione. L'ultima parte dello show è stato come una grande bottiglia di vino invecchiato o come un tramonto nel Grand Canyon, ciascuna deve essere goduta lentamente terminando con un gran bagliore. Grazie Bob, speriamo di vederti presto. Un grande grazie da tutti.
Tom & Judy Lallier

 

 
Sabato 26 Novembre 2016

La nuova edizione in tre volumi di “Lyrics 1962-2001” a cura di Alessandro Carrera

Il Premio Nobel per la letteratura a Dylan ha accelerato la decisione, già nell’aria,    di procedere a una nuova edizione italiana dei suoi testi. “Lyrics 1962-2001”, pubblicato da Feltrinelli nel 2006, traduzione e cura di Alessandro Carrera, è andato esaurito quasi subito, e a distanza di dieci anni aveva bisogno di essere aggiornato.
La nuova edizione, sempre a cura di Alessandro Carrera, sarà divisa in tre volumi: il primo, “Lyrics 1961-1968” copre l’opera di Dylan attraverso le fasi folk e rock.
Il secondo, “Lyrics 1969-1982”, presenta le canzoni del periodo country, le ballate narrative degli anni ’70 e la svolta religiosa verso il gospel. Il terzo, “Lyrics 1983-2012” copre le sperimentazioni degli anni Ottanta e i recenti cicli di canzoni ispirati al folk, al blues, e alla pop song classica delle prima metà del ventesimo secolo.
Da “Bob Dylan” del 1961 a “Tempest” del 2012, i tre volumi di “Lyrics” rappresentano un’opera che non ha uguali nella storia della canzone e che, come è stato riconosciuto dall’Accademia di Svezia, costituisce un corpus poetico di grandissimo rilievo anche letterario.
L’edizione è completata da un ricchissimo apparato di note che la rende unica al mondo. Non esistono infatti altre edizioni annotate dei testi di Dylan, nemmeno in lingua inglese.
I primi due volumi saranno disponibili il 24 novembre 2016. L’uscita del terzo volume è prevista per aprile 2017.

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The Blackstones, l’eterna voglia di stupire

by Dean Spencer

Sabato sera, in compagnia dello Zio Bob (alias Biagio Gagliano), mi sono recato ad Erba per assistere al concerto dei Blackstones in programma alla Birreria Majnoni. Eravamo già stati in questo locale, non grande ma molto accogliente, nello scorso mese di Aprile sempre per sentire gli amici Blackstones, e questa volta io e Biagio ci domandavamo quali avrebbero potuto essere le eventuali novità, anche perchè una band non è che debba per forza tutte le volte rinnovarsi per presentare qualcosa di nuovo o di diverso. Il fatto è che i Blackstones hanno questa caratteristica nel loro DNA, la voglia di divertirsi, divertire il pubblico e se possibile stupirlo, ed anche questa volta hanno fatto centro.
La prima novità mi è balzata all’occhio visitando il loro sito ( http://www.blackstones.it/ ) nella pagina di presentazione della band ( http://www.blackstones.it/zzzz6members.htm ), Mick Dylan ha cambiato nome in Tonino Viganò, Frank Night è ora Francesco La Notte, Joe “Kobra” Tagliabue adesso è Giuseppe Tagliabue, Marcus Braga è rientrato in formazione dopo una pausa di quasi due anni dovuta ad impegni di lavoro, Lodovico Sala è una new entry con la Ovation Ballader acustica, poi c’è la anche la novità della corista Daniela Bonanomi (che io ho avuto modo di sentire durante le prove) che non ha potuto essere presente e quindi ha rimandato il debutto al prossimo concerto a causa di un abbassamento di voce.

Ma le novità della serata non erano solo queste, I Blackstones hanno invitato a partecipare alla loro serata Leo Carucci, un chitarrista amante di Jimi Hendrik dalla manina alla “tale e quale show”, andatevi a sentire questo magnifico “Villanova Junction” https://www.youtube.com/watch?v=ruxKUwBcnXk#t=80 , il pezzo di chiusura del set di Hendrik a Woodstock, per vedere come suona questo straordinario ragazzo!
Ma non è ancora finita, altra formidabile ospite della serata l’amica Grace Donà
https://www.facebook.com/search/all/?q=Grace+Dona#!/grace.dona.18  dalla graffiante voce alla Tina Turner.
La pagina del sito dei Blackstones annunciava il concerto per le ore 22,00 e a quell’ora, puntuali come una band svizzera, comincia l’esibizione.

Tonino e Marcus

Inizio alla ghrande con Have you ever seen the rain dei CCR, il pubblico si esalta subito e comincia a cantare il refrain con la band. Segue la bellissima I Shall Be Released di Bob Dylan con l’assolo di G.E. Smith al concerto del 30° anniversario al Madison Square Garden di NYC, il pezzo è molto bello e la tastiera e la chitarra acustica creano, assieme alla ritmica, alla solista, al basso e la batteria un wall of sound alla Phil Spector, la canzone è super, ma non è una delle più conosciute dylaniane, quindi, pur prendendosi una cascata di applausi non è stato possibile il sing along col pubblico. Si passa poi alla rock band per eccellenza, i Rolling Stones, con un vecchio pezzo dei tempi di Brian Jones, quella I’ts All Over Now scritta da Bobby Womack e Shirley Womack.

La serata prosegue con un pezzo da antologia italiana, Impressioni di Settembre di Mussida/Mogol/Pagani, il primo singolo della giovane PFM che vede un ottimo Francesco al canto.
Arriva quindi un altro gioiellino targato Harrison/Dylan/Petty/Orbison/Lynne, la bellissima Handle With Care eseguita davvero con un sacco di “care”, canzone gustata dai presenti anche se quasi sconosciuta, ma è un pezzo così accattivante che cattura l’attenzione di tutti.
Ecco allora in arrivo due pezzi da storia della musica, Brain Damage e Confortably Numb, due delle cose più belle scritte dai Pink Floyd, naturalmente il pubblico conosce i ritornelli e scatta il sing along.
E’ la volta della dolcissima Wonderful Tonight di Eric Clapton, seguita dalla furiosa Don’t Think Twice sempre nella versione claptoniana che ammutolisce ed esalta tutti, le mani si spellano ed i sorrisi di gioia sono stampati sui volti di tutti.

E’ il momento del primo ospite, Leo Carucci sale sul palco con la sua Stratocaster Bianca e si unisce ai Blackstones per due devastanti versioni di Hey Joe e Red House. Il pubblico assiste a bocca aperta all’esibizione di Leo, che con il tappeto sonoro dei Blackstones prendono un sapore particolare. Finita la sua performance Leo saluta acclamato dal pubblico, promettendo di tornare per il gran finale.

  LEO CARUCCI

Altra pietra miliare della musica italiana, Auschwitz di Guccini, bellissima e dolcissima, ma terribile nel ricordo e nel significato, sperando non sia più necessario scrivere canzoni di questo tipo.
Si ritorna al rock d’autore, Dead Flowers dei Rolling, All Right Now dei Free, Honky Tonk Woman ancora degli Stones e a questo punto qualcuno già balla sui tavoli!
Dopo gli Stones non potevano che arrivare i Beatles con due pezzi storici, Don’t Let me Down diventata famosa per essere stato uno dei pezzi suonati sul tetto della Apple Boutique al 94 di Baker Street che faceva angolo con Paddington Street nel quartiere di Marylebone a Londra, seguita dall’inossidabile riff di Day Tripper. Naturalente tutti cantano perchè conoscono i pezzi.
Qualche minuto di musica più dolce con la bellissima Homburh dei Procol Harum apprezzata da tutti perchè resa famosa da noi nella versione dei Camaleonti, ma i Blackstones la eseguono nella versione originale di Gary Brooker e Keith Reid.
E’ il nostro momento, io e lo Zio Bob veniamo invitati sul palco per cantare Knockin' On Heaven’s Door, ed anche questo pezzo finisce in un tripudio, essendo forse il pezzo più famoso di Dylan dopo Blowin’ e Mr.Tambourine Man.
Si torna al bellissimo ritmo dei Canned Heat per una piacevole e ballabile Let’s Work Together, e non importa se sedie e tavolini comoinciano a scricchiolare.

    Biagio e Dean

Siamo ormai alle battute finali con Hurricane e l’impareggiabile Mr.Tambourine Man nella versione dei Byrds. La gente è sfiancata ma contenta ed i sorrisi si sprecano assieme ai complimenti.
Ma il pubblico non lascia andare via i Blackstones, giusto un minuto per bere una birra e poi di nuovo sul palco per una riedizione di Have You Ever Seen The Rain con alla voce l’incredibile Grace Donà, energia da vendere e bravura e talento in quantità industriale e di nuovo la chitarra magica di Leo Carucci.
Poi si canta tutti assieme Il Tempo di Morire di Battisti e la birreria sembra uno dei migliori pub inglesi o una delle tante Roadhouse che si trovano sulle Highway americane.
Qualcuno richiede ancora I Shall Be Released, con l’assolo affidato questa volta alla chitarra di Leo che si alterna con Francesco.

   Grace Donà

La serata è finita davvero, i Blackstones hanno suonato per più di tre ore, ma la gente non abbandonerà il locale prima delle 04,00 di mattina o di notte che dir si voglia.
E così anche questa è fatta, ora, tutti contenti, torniamo a casa, ma con la promessa di non mancare assolutamente al prossimio concerto degli amici Blackstones. La serata è stata più che bella, è stata magica, il feeling era quello giusto, aspettiamo con ansia la prossima volta, perchè le sensazioni di stasera sono di quelle che si fanno ricordare a lungo.
So long friends, see you asap….Dean Spencer.

 

 
Venerdì 25 Novembre 2016

Fort Lauderdale, Florida - Broward Center for the Performing Arts, Au-Rene Theater, November 23, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Scarlet Town (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Dylan chiude alla grande il 2016

Bob non poteva onorare meglio di così i suoi 75 anni!
Apre il Tour 2016 il 4 Aprile a Tokio e lo chiude il 23 Novembre a Fort Lauderdale in Florida. In mezzo fa uscire “Fallen Angels”, seguito da "Bob Dylan: The 1966 Live Recordings", un box-set da 36 CD, poi da “"The Real Royal Albert Hall 1966 Concert" in 2 CD, poi un DVD Blu-Ray di “No Direction Home” il film diretto da Scorsese con sequenze mai viste, prima ancora piazza un’enorme struttura in ferro chiamata “Portal” all’ingresso del MGM's National Harbor Casino in Maryland, apre una mostra di pittura chiamata “The Beaten Path” alla Halcyon Gallery di Londra, in Ottobre si esibisce per due week-end a “Deseert Trip”, il mega concerto rock con Rolling Stones, Paul McCartney, Neil Young, Roger Waters, The Who. Per i libri esce la riedizione riveduta ed aggiornata di "Bob Dylan The Lyrics 1961 - 2012". In un concerto risuona la chitarra in una canzone dopo anni, e per finire chiude in bellezza vincendo il premio Nobel per la letteratura, iniziando col mondo intero una nuova saga di “Guerre Stellari”. Ormai è più di un mese, esattamente dal 13 di Ottobre, che televisioni, radio, carta stampata e WEB hanno come argomento principale Bob Dylan.
Se un artista che suscita tanto scalpore non merita il premio Nobel non saprei proprio che dire d’altro. Personalmente mi sarei risparmiato battutine, battutelle e battutacce come tanti envious artists hanno fatto a ragione o a vanvera, a seconda dei punti di vista. Noi abbiamo cercato di riferire per dovere di cronaca e di commentare il meno possibile tutto l’ambaradan, (da Amba Aradam, monte dell'Etiopia su sui si svolse, nel 1936, l'omonima, confusa battaglia della Guerra d'Etiopia fra l'esercito del Regno d'Italia, guidato vittoriosamente da Badoglio, e l'esercito etiope). Abbiamo esultato e gioito, e questo ci basta! Live long and prosper a tutti, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9953 - dinve56

Il cantautore americano non finisce mai di stupire, in piena sintonia con Gianbattista Marino che recitava "è del poeta il fin la meraviglia...". Un'intera generazione e, ormai, più di una generazione, attende le prossime dichiarazioni e, ancor più, la lezione magistrale che Dylan dovrebbe tenere di fronte agli Accademici di Svezia. Il conferimento del Nobel per la letteratura ha consentito di parlare di Dylan anche a scuola dove, per lunga e consolidata tradizione, si illustrano i caratteri della poesia cantata, a partire da Omero, il padre della poesia occidentale.
Che dire ancora? Bob, non smettere di stupirci. Vorrei aggiungere:" Mi piacerebbe che tu parlassi ai miei allievi, anzi al cuore dei miei allievi". Una vecchia prof. che tenta di restare viva e collegata con il mondo anche grazie alle tue canzoni. Carla d'Inverno

Carissima Carla, permettimi di fare "chapeau" a questa tua, per me commevente, email. Sarebbe davvero bello se Bob, col suo fare impacciato, potesse realizzare il tuo desiderio. Cara vecchia Prof., perchè ti butti giù in questo modo? Credo che tu sia "viva e collegata al mondo" molto più di tanti altri che sparano stupidaggini dalla mattina alla sera in televisione! Un abbraccio e spero di rileggerti per qualche altro motivo, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9952 - duluth49

Ho visto ieri sul sito il post della Litizzetto , vorrei dire alla Grande comica, intrattenitrice ed altro che prima di parlare di tante cazzate che dice non si deve permettere neanche di nominarlo il nome di BOB DYLAN , si lavasse la bocca etc etc ..... Vorrei anche dire che il premio Pulitzer il ns. Bob lo ha gia' preso. E quell'altro leccapiedi che gli sta accanto dovrebbe smetterla di ripetere ad ogni puntata ed ecco a voi il .... Grande qui il Grande la. Ma smettila . E qui mi fermo, se no ..... son troppo incazzato. Scusa lo sfogo, Marcello.

Don't worry, be happy, caro Marcello, ti ho elencato qui sotto alcune frasi celebri che ti faranno capire che è inutile incazzarsi alla vista degli stolti, vuoi passare tutta la vita incazzato?

Un cretino è un cretino. Due cretini sono due cretini. Diecimila cretini sono un partito politico (Franz Kafka)

Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio (Abraham Lincoln)

Il buddismo crede nella reincarnazione, ma tale teoria è sconveniente per il saggio, infatti è meglio che tanti imbecilli rimangano nel regno dei morti (Carl William Brown)

Visto che l'imbecillità è così difficile da sradicare, penso che forse l'idea buddista della reincarnazione abbia in se qualcosa di vero (Carl William Brown)

Il vantaggio di essere intelligente è che si può fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (Woody Allen)

Quando nel mondo appare un genio, lo si capisce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui (Jonathan Swift)

Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell'errore (Cicerone)

Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio (William Shakespeare)

Uno sciocco trova sempre uno più sciocco che lo ammira (Nicolas Boileau)

Si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso (Oscar Wilde)

Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma per l'universo ho ancora dei dubbi (Albert Einstein)


Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Giovedì 24 Novembre 2016

Orlando, Florida - Dr. Phillips Center for the Performing Arts, Walt Disney Theater,
November 22, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Scarlet Town (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Alla fine il Nobel sarà consegnato nei camerini di un concerto: ma è più Dylan a tenere al premio o il premio a tenere a Dylan?                                            clicca qui

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Bob Dylan e Matteo Renzi, le nuove icone pop del ‘vaffa’                          clicca qui

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1984, Dylan a Verona (quando l’Arena era grande…)                                  clicca qui

 

 
Mercoledì 23 Novembre 2016

VENERDI' 25 NOVEMBRE - ore 19.30

Maratona DYLAN Jam

"... for the loser now will be later to win..."

Caffè letterario "MAMELI 27" (Via G. Mameli, 27 - ROMA, Trastevere)

INGRESSO LIBERO con consumazione obbligatoria

Musica live con Palco aperto, Video, Curiosità, Notizie

Una serata-maratona dedicata alla multiforme Arte di BOB DYLAN, uno dei più grandi Poeti in musica di sempre - Genio ribelle, libero e inafferrabile anche in occasione del recente conferimento del Premio Nobel - e alla profondissima influenza che i suoi versi cantati hanno esercitato sulla canzone d'Autore internazionale e su Artisti italiani come Fabrizio De André, Francesco De Gregori e Francesco Guccini.

Musica live con palco aperto a tutti i musici che vorranno venire a proporre le proprie interpretazioni del repertorio dylaniano e di autori che da Dylan hanno tratto ispirazione.
Il live, in cui si alterneranno gruppi, band e singoli artisti sarà aperto dal cantautore e polistrumentista Roberto Petruccio.
Introducono i "Dylanisti" Cinzia Baldazzi, Claudio Camerini e Adriano Camerini

Saranno a disposizione di chiunque voglia suonare e cantare:
- Amplificazione (Mixer, 2 casse esterne, 2 aste e 2 microfoni, con relativi cavi)
- Pianoforte elettronico Roland (ovviamente con tasti pesati)
- Chitarra acustica amplificata.

Per organizzare al meglio il "palco aperto" ed evitare il più possibile l'eventuale ripetizione degli stessi brani, consigliamo ai musicisti e cantanti che vogliono esibirsi di contattare l'organizzatore, responsabile artistico e promoter dell'evento, Roberto Petruccio, e indicare le canzoni che intendono proporre. Sarà così definita la scaletta del concerto. Ciascun brano sarà "assegnato" al primo musico che lo segnalerà.

Contatti Roberto Petruccio:
Profilo FB: Roberto Petruccio (in messaggio privato)
https://www.facebook.com/roberto.petruccio
Cell. 340-9104999 (anche Whatsapp)

Possibilità di gustare i buonissimi medaglioni del Mameli27, un primo piatto o il tagliere. Il tutto accompagnato dalla Birra artigianale Mustacanus. Oltre a tante altre bibite o vini.
Per aggiornamenti sui nostri appuntamenti e sull'organizzazione delle serate jam. segnalare i brani che volete eseguire e condividere video, curiosità e notizie sui generi musicali in programma unitevi al Gruppo:

Le Jam session del Mameli 27 - La Musica e la Poesia in Libertà
https://www.facebook.com/groups/1560431110923460/ 

Caffè letterario "MAMELI 27"
Via G. Mameli, 27 (ROMA, Trastevere) - www.mameli27.com
Pagina FB: Caffè letterario Mameli27
https://www.facebook.com/mameliventisette

Info e prenotazioni:
Tel. 328 6103675 (anche sms) - 06 89018978 (ore16-20)

E-mail:
caffe.mameli27@gmailcom

messaggistica pagina fb:
https://www.facebook.com/mameliventisette

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Luciana Littizzetto: "Snob" Dylan

 

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Francesco De Gregori: «Canto Bob Dylan, ma a modo mio!»                 clicca qui

 

 
Martedì 22 Novembre 2016

Fort Myers, Florida - Florida Southwestern State College, Barbara B. Mann Performing Arts Hall, November 20, 2016

 

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Scarlet Town (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Clearwater, Florida - Richard B. Baumgardner Center for the Performing Arts, Ruth Eckerd Hall, November 19, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)


(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Jacksonville, Florida - Times-Union Center for the Performing Arts, Moran Theater, November 18, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)


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Talkin' 9951 - gianola.aldo

Ciao mr. Tambourine!
volevo segnalare la nuova versione di High Water fatta alla Warren Zevon
(Boom Boom Mancini) !

https://www.youtube.com/watch?v=EQ8955tVcn8

Ciao e keep on keepin' on! Aldo.


Grazie Aldo, bella versione, peccato che ci sia solo l'audio e non il video completo! Per il resto stai tranquillo, for the present i still keep on keepin'. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan: impossibilitato per impegni successivi                                   clicca qui

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Polemiche sul Nobel: Dylan vi stupirà                                                        clicca qui

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Bob Dylan, un re con sei milioni di corone                                                clicca qui

 

 
Sabato 19 Novembre 2016

Dylan in concerto a Stoccolma nel 2017: (forse) terrà la lectio magistralis  clicca qui

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Nobel, Bob Dylan andrà a Stoccolma il prossimo anno                                clicca qui

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Nobel, Bob Dylan a Stoccolma l'anno prossimo                                           clicca qui

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Da Celestino 5° a Dylan: Il gran rifiuto                                                           clicca qui

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Quell'ultima superbia che rende Bob Dylan più piccolo                               clicca qui

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Bob Dylan: il “Gran rifiuto”                                                                            clicca qui

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Talkin' 9950 - badilan

Certo che a uno come Dylan che quando arrivo’ a New York senza un dollaro in tasca dopo aver fatto il saltavagoni gliene fregherà molto del Nobel….nessuno dice a Dylan quello che deve fare Dylan ….non lo capirete mai !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! … a Verdone ma nvedi….

Sii meno impulsivo, giusto che nessuno debba dire a Dylan quello che deve fare, ci mancherebbe altro, ma vedrai che alla fine accetterà il Premio, Soldi e Medaglia e terrà la sua Lectio Magistralis. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
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Talkin' 9949 - newmorning

Ciao
Da quando hanno dato il nobel a Dylan
ho sperato che non andasse a ritirarlo
e avevo quasi perso le speranze fino a mercoledì
Mi sono appena riletto la traduzione di Stefano Rizzo di Day of the locusts
e secondo me le sue ragioni si possono leggere tra quelle righe
Per certi aspetti lui non è cambiato
e non vuole ripetere esperienze simili
ciao, Sergio

Ciao Sergio, la tua spiegazione potrebbe essere valida, ma da allora sono passati molti anni e molti Dylan che di esperienze ne han viste di tutti i colori, staremo a vedere! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9948 - marco.marchetti

Ho letto le dichiarazioni di Carlo Verdone su Bob e mi hanno abbastanza indispettito. Ma come fa uno come Verdone che è diventato famoso recitando parti da “macchietta” esasperata in tutti i suoi film a criticare il comportamento di Bob? Che ne sa Verdone delle ragioni di Bob? Certo che con frasi tipo “n’ sacco bello!”, “n’che senzo?”, “o famo strano?” non vincerà mai il Nobel, e mi sembra giusto. Ho letto, a titolo informativo la biografia di Verdone su wikipedia e ho visto che ha vinto alcuni premietti in Italia, all’estero niente, esclusa la Cina qualche tempo fa, ma.....che conta la Cina cinematograficamente? Ve lo immaginate Bob Dylan che alla notizia di aver vinto il Nobel per la letteratura si gratta la pera e dice con l’espressione confusa: “N’che senzo?” Se c’è qualcuno che deve smetterla è proprio lui, altro che Dylan!!!!
Ciao a tutti, Marco.

Non posso aggiungere una parola, hai già detto tutto tu, posso solo dire di condividere il tuo pensiero anche se Carlo mi piace e mi ha divertito molto con i suoi film, ma certe uscite sarebbe meglio evitarle, anche se è pur vero che ognuno ha il diritto alla propria opinione, anche se può sembrare inopportuna come è parso a molti di noi fans dylaniani. Forse bisognerebbe lasciar evolvere le cose, come avrai potuto leggere sopra, probabilmente l'anno venturo Bob andrà a Stoccolma, terrà in concerto, svolgerà la sua Nobel Lecture ed accetterà il premio, basta aver pazienza e stare a vedere. Finita la storia allora sì che si potranno fare tutti i commenti del caso. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Venerdì 18 Novembre 2016

Verdone a Dylan: "Ah Bob, ma falla finita. Più umiltà e riconoscenza"      clicca qui

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Bob Dylan contro il mondo                                                                          clicca qui

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Dylan le suona al Nobel «Non vengo a ritirarlo»                                         clicca qui

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Talkin' 9947 - tarantulalips

Oggetto: Un Nobel tira l'altro

Non sono d'accordo con le polemiche sulla mancata presenza di dylan alla cerimonia del 10/12, ma quest'articolo fa spaccare dal ridere.
http://www.lercio.it/accademia-di-svezia-istituisce-il-nobel-per-la-pazienza-verso-bob-dylan-e-se-lo-assegna/

http://www.lercio.it/accademia-di-svezia-istituisce-il-nobel-per-la-pazienza-verso-bob-dylan-e-se-lo-assegna/

Devo dire che l'idea di istituire il premio Nobel per la "pazienza verso Dylan" è davvero un'idea originale, che poi l'Accademia di Svezia se lo assegni mi sembra giusto!!! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9946 - daniella.bardelli

Ciao ho appena visto sui giornali e in TV le reazioni al fatto che Bob Dylan non andrà a ritirare il premio Nobel. Mi è sorta spontanea nella mente e nel cuore una poesia improvvisata, si intitola Beato te Bob che puoi fare quello che ti pare; lo penso davvero.

https://poesiaprosaspontanea.wordpress.com/2016/11/17/beato-te-bob-che-puoi-fare-quello-che-ti-pare/

Grazie Dianella
https://poesiaprosaspontanea.wordpress.com



Grazie ancora, alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9945 - zoppasm

DEATH OF A LADIES' MAN - In memoria di Leonard Cohen, compagno di viaggio di Bob Dylan:

http://formiche.net/2016/11/11/addio-leonard-cohen/

Marco

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Mobile, Alabama - Saenger Theatre, November 16, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

 

 
Giovedì 17 Novembre 2016

Ultim'ora: Dylan non andrà a Stoccolma il 10 Dicembre

L'Accademia di Svezia ha annunciato che Bob Dylan non parteciperà alla cerimonia di consegna del premio Nobel per la Letteratura 2016 essendo occupato "per altri impegni". La cerimonia è in programma il 10 dicembre, giorno dell'anniversario della morte del fondatore Alfred Nobel. L'Accademia afferma di aver ricevuto "ieri" dall'artista americano una "lettera personale nella quale spiega di non potersi rendere disponibile a raggiungere Stoccolma per accettare il premio". Dylan "desidererebbe poter ritirare il premio personalmente, ma altri impegni lo rendono impossibile. E sottolinea che si sente enormemente onorato dal premio", si legge in una nota diffusa dalla stessa Accademia. La cerimonia di consegna si svolgerà a Stoccolma il 10 dicembre. L'Accademia afferma che "rispetta" la decisione di Dylan e che il fatto che un premiato non si rechi a Stoccolma è poco frequente, sebbene non eccezionale; è successo per esempio negli ultimi decenni con i britannici Doris Lessing e Harold Pinter e con l'austriaca Elfriede Jelinek. L'Accademia aggiunge che Dylan dovrebbe comunque tenere un discorso di accettazione del Nobel entro sei mesi dopo il 10 dicembre, e aggiunge che fornirà ulteriori dettagli entro due giorni. Il Nobel per la Letteratura è stato assegnato a Dylan il 13 ottobre: dopo due settimane il cantautore ha accettato il premio, non confermando però ancora se si sarebbe recato a Stoccolma o meno per la consegna. Allora la segretaria permanente dell'Accademia, Sara Danius, aveva rivelato che l'artista aveva ringraziato con una telefonata, dicendo che il premio lo aveva lasciato "senza parole". Il riconoscimento è stato assegnato all'artista con la motivazione di essere stato capace "di creare una nuova espressione poetica nella grande tradizione della canzone americana".

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Birmingham, Alabama - Birmingham-Jefferson Concention Complex, Concert Hall, November 15, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage,  Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob on center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Talkin' 9944 - rudysalvagnini

Ciao Mr. Tambourine,
se può interessarti questo è il link a un articolo che ho scritto un paio di settimane fa per MYmovies riguardo a Bob Dylan e il cinema: http://www.mymovies.it/cinemanews/2016/135010/
Sempre complimenti per Maggie's Farm!
Rudy Salvagnini.

Grazie Rudy! Alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Crescere ascoltando Bob Dylan                                                                  clicca qui

 

 
Mercoledì 16 Novembre 2016

Questa sera a Pavia: Conversazione pavese con Pratelli su Bob Dylan    clicca qui

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Renato Zero approva il Nobel a Bob Dylan                                                 clicca qui

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Talkin' 9943 - g.grassi

Egregio Mr.Tambourine,
ti segnalo un mio contributo alla discussione sul Nobel Prize che ho postato su Youtube.
Il titolo è:
Nobel Prize to Bob Dylan: a discussion on literature, poetry, songs; what’s the difference?
L’indirizzo è:

https://www.youtube.com/watch?v=gdTfjO4y-EY

Ho anche chiesto alla casa editrice l’autorizzazione di postare una mia versione italiana di Visions of Johanna mesi fa,
ma al momento nessuna risposta.

Saluti, Giuseppe Grassi

Per iol momento grazie per la segnalazione, facci sapere per Visions! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9942 - zoppasm

Lettera aperta ad Alessandro Baricco:

http://formiche.net/2016/11/13/alessandro-baricco-beethoven-bob-dylan/

Marco

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Talkin' 9941 - notdarkyet

Caro Mr. Tambourine,
anzitutto grazie per aver pubblicato la mia segnalazione.
Il seminario di cui ti parlavo è iniziato lo scorso venerdì e proseguirà fino al 9 dicembre: cinque incontri di un'ora e mezza ciascuno, sempre di venerdì. Il titolo che ho scelto è "Da Duluth a Stoccolma: filosofia di Bob Dylan". Ti invio in allegato la locandina.
Grazie ancora e a presto!
Giorgio.

Grazie per la precisazione, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Leonard Cohen: La storia di Hallelujah                                                      clicca qui

 

 
Martedì 15 Novembre 2016

Chattanooga, Tennessee - Tivoli Theatre, November 13, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage,  Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob on center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Dylan e il cinema, istruzioni per l'uso                                                         clicca qui

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È morto Leon Russell, icona rock degli anni ’70                                        clicca qui

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Il mio incontro con Leon

 

Qualche anno fa ero a Los Angeles e fui invitato a cena a casa di mio nipote. Il taxi mi lasciò davanti all’abitazione, salii i gradini dell’ingresso e suonai il campanello. Giacomo venne ad aprirmi, ci abbracciammo e nel far questo sentimmo una musica provenire da non molto lontano.

“Cos’è?” chiesi stupito, “Non lo so” rispose lui, ma ecco che una voce risuonò sopra la musica, “’Cause your mine, yes your mine, Delta Lady”. “Cazzo, questo è Leon Russel!” esclamai esterefatto. “Andiamo a vedere” disse Giacomo, così ci incamminammo verso la casa dalla quale proveniva la musica. C’era un portone aperto e nello spazioso cortile c’era un palco non molto grande, molta gente in piedi ad ascoltare, e, incredibile a dirsi, Leon Russel accompagnato da quattro musicisti stava cantando. Ci gustammo tutto il concertino, non più di sei o sette pezzi, poi, finito il tutto, ci avvicinammo timidamente al palco facendoci strada fra la gente. Leon scese dal palco e a quel punto decisi di cogliere l’occasione al volo, Carpe Diem ha detto qualcuno, “Ciao Leon, come mai questo concertino?” gli chiesi come se lo conoscessi da una vita. Lui alzo le spalle sorridendo, “E’ il compleanno di un mio amico d’infanzia così ho deciso di fargli un regalo speciale”. Dopo poche altre battute senza impegno, gli chiesi l’autografo, lui mi chiese come mi chiamavo, poi si fece dare una delle sue cartoline con la foto e scrisse “To Tonino” e la firmò.

Lo ringraziai ed anche lui, circondato dai musicisti e da moltissima altra gente, rientrò in casa. Giacomo ed io ritornammo a casa sua ed il mio incontro con Leon finì così, senza lodi e senza infamia. Ho ancora quella cartolina che costudisco gelosamente appesa al muro della mia stanza in una cornicetta, ed ogni volta che la guardò mi ricordo di quel fortunato ed incredibile momento.

Rest in Peace “Master Of Space And Time”.

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Leon Russell and Friends: "The Homewood Session"
Vine Street Theater
Hollywood and Vine, Hollywood ,Ca
Rec date 5,1970
broadcast:1971 - 58:49
KCET Los Angeles
A PBS Broadcast

 

Questo spettacolo “Homewood sessions, Vine Street Theatre, Hollywood, CA” è stato originariamente trasmesso il 5 dicembre 1970 (USA TV, KCET Los Angeles). Una nota aggiunge:
Il Vine Street Theatre aveva un piccolo studio nella parte posteriore dell'edificio. Lo spettacolo venne registrato il 16 Aprile sotto il tendone del teatro ed all'inizio titolato come "The Vine Street Theatre present Homewood", ma poi fu cambiato in “Homewood session”. In realtà furono registrate sei ore di scanzoni ma ne fu trasmessa una sola ora, come Leon dice nell'introduzione di apertura di quando è stato ritrasmesso e tutto era senza copione ed estemporaneo. Leon dice anche che fu la prima trasmissione nazionale di uno spettacolo "stereo" di rock and roll, ma che avrebbe richiesto un simulcast FM, dal momento che la televisione americana non era stereo nel 1970 e fino al 1980, questa versione è probabilmente una postproduzione.

Personnel:

Leon Russell
Don Nix
Claudia Linnear
Kathi McDonald
Chuck Blackwell
Jim Horn
John Gallie
Walter "Furry" Lewis
Don Preston
Joey Cooper
Carl Radle
Sweet Emily

Track List:

3:20 - Will The Circle Be Unbroken
6:30 - Caravan
9:28 - It Takes A Lot To laugh, It Takes A Train To Cry
14:49 - Delta Lady
19:50 - A Song For You
24:10 - Good Morning Judge [Furry Lewis solo]
27:55 - John Henry [Furry Lewis solo]
30:38 - Furry's Blues [Furry Lewis solo]
33:10 - Amos Burke
36:03 - Honky Tonk Women
39:29 - Sweet Emily
42:53 - Prince Of Peace
46:22 - Girl From The North Country
49:13 - Big Boss Man
52:14 - Crystal Closet Queen
55:19 - Of Thee I Sing

 

 
Lunedì 14 Novembre 2016

Talkin' 9940 - al-diesan

Ciao Tambourine, ti invio in allegato la 2a trance dei links relativi agli ultimi video pubblicati su YouTube:

"Beyond Here Lies Nothing"


 

"Soon After Midnight"

 

"Love Sick"

 

"Not Dark Yet"

 

tutti questi sono stati registrati al Caiseal Mara Hotel di Moville (Irlanda) durante il Dylan Fest 2016, nel mese di agosto.
Auguro a te ed a tutti buona visione.
Al Diesan

Grazie Al, come al solito molto belli, a me è piaciuta moltissimo Not Dark Yet! Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9939 - notdarkyet

Caro Mr. Tambourine,
segnalo, a chi fosse interessato, il seminario "Filosofia Poesia Canzone" che si svolge all'università Ca' Foscari di Venezia e che quest'anno è dedicato interamente a Bob Dylan.
Ti ringrazio e ti auguro una buona giornata!
Giorgio

Ciao Giorgio, ci potresti comunicare la data dell'evento? Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9939 - daniella.bardelli

Buongiorno, ho letto il libro di Alessandro Carrera, La voce di Bob Dylan; è talmente ricco di informazioni da doverlo studiare, non basta leggerlo se uno vuol sapere davvero cosa ha scritto Dylan; io non mi intendo di musica, la ascolto, la voce di Dylan, come vi ho già detto, mi piace più adesso di quando era giovane; c'è un discorso dal libro di Carrera che mi ha ispirato un'altra poesia; dopo aver detto Dylan ti piace o non ti piace, aggiunge: " Il rock and roll non mette note a piè di pagina. Non è una scuola, è un'iniziazione, e impara i suoi segreti solo chi va a bottega" (pag. 40 ).
Ecco, allora mi è venuto in mente di scrivere qualcosa su Dylan ti piace o non ti piace, che mi sembra sintetizzi bene come frase anche i tempi che stiamo vivendo ( parlando in generale).
Se siete stufi delle poesie che vi mando vi capisco.

https://poesiaprosaspontanea.wordpress.com/2016/10/31/dylan-ti-piace-o-non-ti-piace/

ciao Dianella

Non credo proprio che siamo stufi cara Daniella, quando hai materiale su Bob mandalo, noi siamo sempre in attesa di cose diverse dalle solite news. LIve long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Asheville, North Carolina - U.S. Cellular Center, Thomas Wolfe Auditorium, November 12, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage,  Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob on center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Bob Dylan a Napoli, per lui pronti il teatro San Carlo e Pompei                clicca qui

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In scooter con Bob Dylan verso Piazza del Popolo                                    clicca qui

 

 
Sabato 12 Novembre 2016

Columbia, South Carolina - Township Auditorium, November 10, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
12. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage then on piano, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Columbia, South Carolina - Township Auditorium, November 10, 2016

di Brendan Loper

Ho visto la prima volta Bob nel 2002 e poi l'ho visto in tour una dozzina di volte da allora. Bob è uscito con una urlante “Things Have Changed”, sempre bella da ascoltare. Indossava un cappello, un completo grigio, camicia nera, una cravatta di cuoio color argento, e quelle che sembravano essere alcuni ornamenti sgargianti. La metà dello show ha tolto il cappello. In questi tempi bui, è stato bello vedere Bobby fare la sua cosa e la sua suo Pay in Blood, Lonesome Day Blues, High Water e Scarlet Town che dipingono un paesaggio desolato che è apparentemente sempre più familiare. Lui suona bene, la band è stretto inhtorno a lui.
Probabilmente il fatto di suonare le stesse canzoni ogni sera ha favorito questo legame. Stay With Me, Melancholy Mood e Autumn Leaves davvero in evidenza.
In Pay In Blood l’ho sentito dire, "La vita è breve e non dura a lungo /
Ti impiccheranno la mattina mentre ti cantano una canzone".
Brendan

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Leonard Cohen addio                                                                                  clicca qui

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La morte di Leonard Cohen                                                                         clicca qui


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È morto Leonard Cohen, addio al maestro                                                 clicca qui

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La mia prima ed unica volta con Leonard Cohen

Era l’Agosto del 1970, fu l’unica volta che ebbi la fortuna ed il piacere di vedere Leonard Cohen. Tornavo con alcuni amici da Amsterdam e nel viaggio di ritorno, nel sud della francia, vedemmo il manifesto che annunciava il festival pop di Aix en Provence.

Usciti con la nostra polverosissima e scassatissima Mini dall’autostrada, entrammo nel parco del meraviglioso castello medioevale di Saint-Pons dove si sarebbe svolto il festival-pop di Aix en Provence, con la partecipazione di Leonard Cohen accompagnato da Judy Collins, The Flock, Deep Purple, Colosseum, Family, Mungo Jerry, Majority One, Pete Brown and Piblokto, gli arancioni del Rahda Krishna Temple, Titanic, Triangle, gli straordinari Flock e....Johnny Winter!!!!
Cohen salì sul palco in un modo unico, a cavallo di uno stallone bianco! Alla musica, Cohen si era avvicinato grazie alla cantante e amica Judy Collins che per prima ne interpretò alcune canzoni e lo esortò a tentare la fortuna con la musica, spingendolo a suonare e cantare in pubblico. La sua canzone Suzanne del 1966 ne decretò il successo universale.

 

Anche ad Aix Judy è sul palco a fianco di Leonard accompagnadolo nelle sue ballate più famose come Famous Blue Raincoat, The Partisan, So Long Marianne, Chelsea Hotel #2, Sisters of Mercy, e la celeberrima Hallelujah, resa ancor più famosa dalle molteplici cover, in particolare da quelle di Jeff Buckley, Bob Dylan (eseguita in più concerti durante il 1994 ma mai pubblicata ufficialmente), Bon Jovi e John Cale, Waiting for the Miracle, Tower of Song, First We Take Manhattan (molto nota è la cover di Joe Cocker) e Bird on a Wire.

   Marianne Ihlen, immortalata in "So Long, Marianne" fu la compagna che stette con Leonard Cohen per 6 anni in Grecia, è scomparsa il 28 Luglio 2016 di leucemia.

Furono due ore di poesia, dolcezza, emozioni, gioia, commozione che non mi capitò di riprovare così intensamente. Non ebbi più occasione di andare ad un suo concerto ma non dimenticai mai più quella notte magica. Rest in Peace Leonard e grazie per le emozioni che mi hai donato in questi anni.
Mr.Tambourine

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Talkin' 9939 - zoppasm

Oggetto: DEATH OF A LADIES' MAN

In memoria di Leonard Cohen, compagno di viaggio di Bob Dylan:

http://formiche.net/2016/11/11/addio-leonard-cohen/

Marco


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Talkin' 9938 - emmeeffe23

Ciao amici,
Ho scritto un pezzo su Cohen. In qualche modo c’è dentro anche Bob. Spero vi piaccia.

http://www.spettakolo.it/2016/11/11/leonard-cohen-non-manchera-mai/


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Talkin' 9937 - mcioffi

oggetto: Nobel a metà

Fossi in Dylan dedicherei il Nobel a Leonard Cohen e lo condividerei con lui. Non é un premio postumo, si sa, ma Bob é un rivoluzionario.
M.

 

 
Venerdì 11 Novembre 2016

Talkin' 9936 - s.cagnucci

http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/lyrics-1961-1968/

http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/lyrics-1969---1982/

http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/bob-dylan-lyrics-1962-2001/

Seguo da tanto tempo il vostro magnifico sito ma non ho mai scritto, mi accingo quindi a farlo in merito alla pubblicazione che sta per uscire.
Avendo acquistato tempo fa il magnifico tomo curata dal Prof. Carrera volevo sapere se queste nuove edizioni sono aggiornate e diverse da quella originale, o solo uno scompattamento.
Nel caso acquisterei solo il volume che va da dal 2001 in poi.
Grazie anche del magnifico sito che è una manna per noi amanti di Dylan.
Stefano cagnucci



Il mese scorso, il Prof. Carrera, rispondendo ad una domanda dell'amico Cioffi precisò questa cosa, a beneficio tuo e di coloro che non si ricordassero più riporto le sue parole:

Caro Cioffi e cari amici di maggiesfarm,
ho passato gli ultimi giorni (e notti) a rivedere le mie traduzioni e note da Dylan. Feltrinelli sta per pubblicare una nuova edizione delle Lyrics che corrisponderà all'edizione che sta per apparire ora. In America, "The Lyrics: 1961-2012" uscirà l'8 novembre. Arriva fino a "Tempest" e aggiunge alcune canzoni a "Love and Theft" e Modern Times". In Italia, l'opera verrà divisa in tre volumi: 1) The Lyrics 1961-1968 (da "Bob Dylan" a "John Wesley Harding"; 2) The Lyrics: 1969-1982 (Da "Nashville Skyline" a "Shot of Love"); 3) The Lyrics: 1983-2012 (da "Infidels" a "Tempest"). I primi due volumi saranno disponibili per il Natale 2016 e forse anche prima. Il terzo volume uscirà molto probabilmente nell'aprile del 2017. Ho corretto alcune imprecisioni rimaste nell'edizione del 2006 e ho rivisto con cura tutte le note, correggendole e ampliandole dove necessario. Erano anni che anch'io aspettavo il via. Grazie al fatto di essere in tre volumi, questa edizione sarà molto più maneggevole, e spero rimanga in circolazione ben più della precedente, che era andata esaurita subito.

Un saluto a tutti quanti, Alessandro Carrera


Quindi ti consiglio di acquistare tutti e tre i volumi in quanto aggiornati. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Knoxville, Tennessee - Tennessee Theatre, November 9, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob on center stage, Donnie on pedal steel
6. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

 

 
Giovedì 10 Novembre 2016

Charlotte, North Carolina - Blumenthal Performing Arts Center, Belk Theater, november 6, 2016

di Kevin e Molly Brackett

Sono andata con mia figlia 14enne a vedere Dylan a Charlotte stasera. Io l’ho visto circa una dozzina di volte, ma questa sera per mia figlia era la sua prima volta. Quella che segue è la mia recensione, poi mia figlia ha aggiunto qualche parola dal punto di vista di una 14enne che vede Dylan per la prima volta.

Questo è stato il primo show di Dylan al quale io abbia portato un paio di binocoli. Ho potuto vedere chiaramente le espressioni sul volto di Bob, come ha suonato e cantato.
Don’t Think Twice e Highwater erano entrambe eccezionali! In Highwater in particolare era rauco e perfettamente compreso. E' tutto finito ora, lui ha cantato in un modo singsongy che non mi aspettavo, ma in ultima analisi,
ho goduto.
Quando ha preso il centro della scena ancora una volta per cantare I Could Have Told You ho sorriso, specie quando puntava il microfono verso il basso, come un crooner anni ’50. Come ho detto prima, guardando il suo volto posso dire che si stava divertendo.
Lovesick era solida e la folla si è infiammata per Tangled Up In Blue che è un pezzo troppo grande per uscire dalla lista set, ma questo è giusto perché sembra che egli canti Ad Libs nuovi versi ogni volta che l’ho sentito cantarla, e anche stasera non è stato diverso.
Il ritmo di Desolation Row era simile nel feeling a It’s All Over Now versione che in precedenza non avevo mai sentito dal vivo. Nella mia memoria questa canzone sarà sempre identificata come la canzone di chiusura al Group Therapy, un bar di Five Points appena fuori il campus della USC a Columbia. John, un ex-pescatore greco che faceva il barista, era un grande fan di Dylan e quando metteva Desolation Row si sapeva che era ora di smettere di bere. Finita la canzone le luci si accendevano e tutti a casa. Non dovrebbe essere una canzone gioviale ma è proprio così che suonava stasera.

Poco dopo la mezzanotte è stata segnata da una rissa scoppiata tra due ragazzi nelle file posteriori. Eravamo abbastanza vicine da essere disturbate ma non abbastanza vicine per essere in pericolo. Il personale li ha spinti via e dopo pochi minuti e lo spettacolo è andato avanti come si deve!
Sono d'accordo con mia figlia, Autumn Leaves è stato la vincitrice, eseguita con tutta l’anima possibile.
Grazie per il grande spettacolo!

Mi chiamo Molly. Ho avuto davvero un grande momento! Mi è piaciuta immensamente Autumn Leaves, il brano migliore.
Mio padre ha detto che il Dylan non si offende se dico che penso che Adele la canti meglio. Mi è piaciuto il modo in cui si muoveva quando stava cantando una canzone ha apprezzato molto e mi è piaciuto il modo in cui il set cambiava dietro di lui per abbinarsi alle canzoni che stavano suonando. Davvero ottimo. Non dimenticherò mai la notte ho avuto modo di vedere Bob Dylan dal vivo!

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Tarantula, di Bob Dylan                                                                               clicca qui

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Bob Dylan in trattativa per l’Auditorium di Roma dopo il Nobel                clicca qui

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Dylan, una deserta America                                                                         clicca qui

 

 
Mercoledì 9 Novembre 2016

Nobel a Dylan, intervista esclusiva al Prof. Carrera                                    clicca qui

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Roanoke, Virginia - Berglund Center, Performing Arts Theatre, November 5, 2016

by Kalonymaus Amshinov

Abbiamo avuto alcuni diari di viaggio toccanti qui nel corso degli anni, ma anche se il mio è durato tre giorni e di oltre 1000 miglia, arrivo dritto al punto, ho detto: "Ha drammaticamente ripulito il suo show ", frase alla quale l'amico che era con me ha risposto: " Sì, questo è uno spettacolo professionale".
Andiamo ai suoi concerti da decenni, ma erano 2 anni che non vedevamo il nostro eroe, e in questa recensione troverete le mie osservazioni su quasi tutto ciò che importa: la voce, lo stile di canto nel segno di una sola melodia, l’enunciazione, la varietà di emozioni presentate nelle canzoni da un esecutore comunque costantemente in uno stato d'animo positivo, la sua scelta, l'aspetto, l'energia e il canto, la cinetica dei suoi movimenti.

Anche per me finalmente si è accesa la luce sul motivo per il quale Bob ha passato così tanto tempo, nelle sue registrazioni e nei concerti, cantando le canzoni di Sinatra: Ha cercato di imparare e continuare a migliorare il suo modo di cantare, di suonare quel tipo di musica, lezioni che ha iniziato ad applicare alla proprie composizioni, vecchie e nuove, proprio come ha fatto con le canzoni di Woody ed i vecchi pezzi blues all'inizio della sua carriera.

E mi è piaciuto come l'intro portentoso in Things Have Changed trasformata dalla voce roca, il timbro jazz aggiunto alle canzoni come Don’t Think e la rockeggiante High Water, che ci fa ricordare ciò che sta succedendo in questa stagione in tutto il paese, dandoci conforto e ragione di credere che in qualche modo ce la faremo.
I riff mariachi che accompagnano la sua recitazione in Desolation Row; il rockabilly di Early Roman Kings, la eccessivamente elaborata e allungata blues-stile di Blowin', il suo inno popolare antidiluviano (che ricorda come l'ha fatta nei the Basement Tapes); e la precisione con cui ha cantato con tanta cura ogni sillaba dei brani sinatriani, tutti magicamente e magnificamente rivelatori.

Non l’ho mai visto divertirsi così con semplice gioia durante le esecuzioni, le ginocchia mosse a tempo di rock, digrignando le sue antiche membra (che in quei momenti sembravano senza tempo) in pose e movimenti familiari da crooner, saltando su dalla panchina del pianoforte per tornare al centro della scena.

Andate a vederlo ora in questo tour dove "tuttoè possibile."

 

 
Martedì 8 Novembre 2016

Charlotte, North Carolina - Blumenthal Performing Arts Center, Belk Theater, November 6, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donny on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donny on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Bob Dylan genio Nobel ma anche pittore in mostra alla Halcyon Gallery   clicca qui

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Jeffrey Eugenides: "Il sogno americano può diventare un incubo"            clicca qui

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Talkin' 9935 - alessandro.sottoriva

Ciao Mr. Tambourine, ho ascoltato le tracce del Live che Nicolò Villani a tenuto pochi mesi fa, e ci tenevo proprio a fare una mia recensione, come avevo fatto l'anno scorso. Il ragazzo ci da dentro sul serio, non avevo dubbi l'anno scorso, quest'anno ne ho avuto la conferma. Quindi...
Ciao Nicolò, eccomi qua, allora ecco le mie brevi impressioni sul tuo live...Siete partiti bene con Gotta Serve.. bel finale con l'armonica anche se avrei prefeito sentir la tua voce, magari con qualche vocalist. The Times.... bella, sembra la cover sussurrata di Tracy Chapman. Si fila via liscio con l'acustica fino a Mr. Tambourine, sembra un tuffo carpiato all'indietro nei 60th.. bravo... Oltrepassando la chilometrica Visions of Johanna (ma come diavolo farai a ricordarti le parole, in qualche caso se le dimenticava anche lo stesso Dylan).. E qui, a questo punto, si volta pagina, si incendia l'atmosfera, con la strabellissima Ballad of Thin Man, parte piano come un vecchio treno a vapore, ma poi tira, tira, tira, oh come tira, parole come martellate, stupenda Band stupendo l'organo Hammond, la Batteria, tutto, tutto perfetto, da pelle d'oca. Adrenalina pura. Solo questo, come si dice, vale il prezzo del biglietto!! Miglior pezzo della serata, ti dico solo che lo sento in macchina la mattina per darmi la carica..Ti dico grazie, Nicolò, l'hai fatta ancora meglio dello scorso anno, anche se a dire il vero aveva l'entrata col botto, da saltar sulla sedia, qui invece l'entrata un pò più soft. La sentite? No, dico La Sentite? Come cosa! La sirena dell'ambulanza! Sta arrivando a portarci soccorso e sopra ci sta scritto L.A.R.S. no, non Los Angeles Ricchi Sfondati, ma Like A Rolling Stone, tutta un'altra roba, questa mi cava il fiato, il sangue mi esce dalle tasche! Sempre perfetto l'Hammond, Tu, l'armonica la batteria e tutto il resto della Band, bella bella bella bella bella....I Want You, idem come Visions, un salto in qualche vicolo della N.Y. anni 60...un cane randagio, il bidone della monnezza, una scala antiincendio... Strano ma questo mi è arrivato, ben fatta Originale. Davvero tirate da urlo Tell Me, Momma, e Watchtower, quest'ultima un'autentica fiammata! Avrà anche i suoi anni ma spacca, eccome spacca! Che dire di Hurricane... Perfetta dall'inizio alla fine, grande performance, buona la prima direbbe qualcuno, secondo pezzo migliore della serata, ma Gamberucci, è parente per caso della Scarlett Rivera? Uguale! Grande affiatamento di tutta la Band. Oh, Sister e Tonight.. non fanno altro che confermare l'epoca d'oro della Rolling Thunder Revue.. Sembra che la carovana si sia fermata li sul palco.. Molto bella, fluida e scorrevole anche la Things Hawe.. Un apprezzamento speciale, lo devo fare a questa tua versione di License to Kill, da Infidels del 83, ci sento dentro anche un pò di Tom Petty, e una grande armonica che a sua volta, sembra fonderci dentro una grande Covenant Woman.. Ahh che bellissimo effetto! Siete Grandi! Un doveroso grazie anche al mixer suono, una registrazione audio eccellente quest'anno. Man in the Long.. e Cold Irons filano via lisce, tra un phatos e l'altro, fino ad arrivare alla lenta e fumosa Melancholy. Bene. Arrivato a questo punto mi devo ricordare di togliere le dita dalla presa della corrente, alla fine di Knockin', perchè è proprio questo che mi è arrivato, mi sono folgorato e sono passato vicino alle porte del cielo. Ma non ho bussato, sono tornato. STU PEN DA!!! Di Blowin' mi avrebbe incuriosito una versione solo chitarra acustica e violoncello, tipo quella che fa un certo Dylan alla fine dei suoi live, ma non dico niente, perchè non c'è niente da dire. Touchè! Dall'ultimo pezzo di questa tua Grande scaletta mi arriva dentro di tutto, in maniera particolare, per le parole, la musica, per la Serie di Sogni... Per questo ti dico Grazie Nicolò, a te e alla tua Strepitosa Band, la Passione e la Musica che vi portate dentro e che vi tiene insime, sia di auspicio per un Mondo migliore, perchè così com'è, proprio non va... Da parte mia, da semplice Dylaniano, dopo aver sentito questo tuo, vostro Live, mi sento in dovere di augurarvi tante soddisfazioni, ve lo meritate. Un Augurio che voglio farvi con le parole di un altro Poeta americano, non ho altro.

 Ale '65.

"Esprimete ciò che sentite, non abbiate paura delle conseguenze, perchè il tempo non fa sconti a nessuno. Amate, odiate, buttatevi a capofitto in ogni cosa vi dia emozioni forti. Le persone sono lo spettacolo più bello al mondo. E non si paga il biglietto. " (Charles Bukowski).

Che posso aggiungere caro  Ale, hai detto tutto tu, complimenti al bravo recensore! Grazie, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

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Lunedì 7 Novembre 2016

Roanoke, Virginia - Berglund Center, Performing Arts Theatre, November 5, 2016

  

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donny on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donny on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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I dipinti di Bob Dylan in mostra a Londra                                                     clicca qui

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The Beaten Path, i dipinti realizzati da Bob Dylan                                        clicca qui

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Talkin' 9934 - roccosaracino72

Dylan avrebbe meritato il Nobel per questo solo verso: "Let me forget about today until tomorrow". Provi, chiunque lo critichi, a scriverne uno lontanamente uguale.

Già, quante frasi di Bob meriterebbero il Nobel oltre a questa! Live long and prosper, Mr.Tambourine, .O)

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Talkin' 9933 - zoppasm

Un'intervista per il mio libro su Bob Dylan a Radio Marconi:

http://www.thestoners.it/Dylan/Marco_Zoppas_Radio_Marconi.mp3

Marco

Ottimo Marco, consiglio a tutti gli amici di Maggie's Farm di scaricare l'MP3 ed ascoltare la tua intervista. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Domenica 6 Novembre 2016

Durham, North Carolina - Durham Performing Arts Center, November 4, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donny on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donny on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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I dipinti di Bob Dylan in mostra a Londra                                                     clicca qui

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Apre a Londra la mostra dei quadri di Bob Dylan                                         clicca qui

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MUSICA E LINGUAGGI: Bob Dylan, capire le parole                                    clicca qui

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Ferlinghetti: "Grazie Bob, hai riscattato chi credeva nei sogni della "Beat Generation".                                                                                                  clicca qui

 

 
Sabato 5 Novembre 2016

SABATO 19 NOVEMBRE 2016 - ORE 22,00

BIRRERIA  MAJNONI

via xxv aprile, 53 - 22036 Erba
Tel: 338 982 3695

Special Guest: LEO CARUCCI

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La forza della normalità: Bob Dylan e il Nobel                                            clicca qui

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Come finirà la Soap “Dylan e il Nobel?"                                                     clicca qui

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La mostra di Bob Dylan a Londra                                                                clicca qui

  

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Bob Dylan. Pubblicata l’introduzione alla mostra “The Beaten Path” alla Halcyon Gallery di Londra che espone i dipinti del cantautore                               clicca qui

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Lunedì 7 novembre alle 21:00 "Io non sono qui" Gratis in streaming       clicca qui

 

 
Venerdì 4 Novembre 2016

Charleston, West Virginia - Clay Center - Maier Foundation Performance Hall, November 2, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donny on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donny on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Talkin' 9932 - notdarkyet

Caro Mr. Tambourine,
ti segnalo questo articolo dell'amico Fausto Leali, a proposito del Nobel a Dylan:

http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2016/11/1/BOB-DYLAN-Il-Nobel-2-0-e-le-ragioni-di-un-finto-silenzio-che-sfuggono-a-Mr-Jones/730768/

A me è piaciuto molto.
Un caro saluto, Giorgio

Grazie Giorgio, ormai sappiamo tutti, per averlo letto in diverse, occasioni quanto sia bravo Fausto a mettere in fila le parole e quanto serie e riflessive siano le sue opinioni. Credo che tutti i Maggiesfarmers lo leggeranno con piacere,. live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9931 - pierlorenzo.nava67

Oggetto: Il Nobel a Dylan e la laurea a Bocelli

Ciao Mr.Tambourine,
ho letto pochi giorni fa della laurea in Filologia Moderna conferita “Honoris Causa” ad Andrea Bocelli” dall'Università degli Studi di Macerata. Poi ho letto la dichiarazione che Bocelli ha rilasciato circa il Nobel a Bob Dylan e la cosa mi ha dato parecchio fastidio. Ti allego la notizia ANSA che riporta l’evento, per dimostrare che non mi sono inventato niente:
Il Nobel per la letteratura a Bob Dylan? ''Un peccato, perché la letteratura è importante nella vita di ciascuno di noi''. Andrea Bocelli ha risposto così ad una domanda dei giornalisti, che, a margine della cerimonia per la laurea honoris causa in filologia conferitagli dall'università di Macerata, gli hanno chiesto un commento sulla scelta dell'Accademia di Stoccolma. ''E' un problema figlio dei nostri tempi. Si premia quello che è più sotto l'attenzione di tutti, e siccome oggi i media premiano soprattutto gli artisti in genere, e i cantanti in primis, succede che l'attenzione della gente porta a queste scelte''. Quanto alla laurea ad honorem, queste le parole del tenore: ''Sono abituato a conquistarmi le cose sul campo, in modo relativamente facile, e la notizia mi ha sorpreso. Spero di meritarla''. Accanto a lui c'era la moglie Veronica Berti, ex studentessa dell'Unimc: ''Sono venuto ad assistere alla sua laurea'' ha ricordato Bocelli.
http://www.ansa.it/marche/notizie/2016/10/29/bocelli-peccato-nobel-a-dylan_8ebecc0d-1723-4da3-8730-1f943f04a96c.html


Passato il malumore ho voluto prendermi la briga di capire cos’è la laurea in Filologia Moderna, ma la cosa non è facile. Ho cercato su wikipedia che dice:
Di fatto, non è facile dare una definizione univoca di ciò che è la filologia, perché è una disciplina dai molteplici aspetti in quanto ha assunto significati e scopi differenti presso i singoli studiosi dall'antichità ad oggi. La filologia è stata, e può essere, intesa anche come:
• gli studi letterari ed eruditi, nel loro complesso;
• gli studi storici, in senso lato, in contrapposizione al pensiero filosofico;
• l'insieme degli studi e delle ricerche che, basandosi sull'analisi dei testi, dei documenti e delle varie testimonianze, si propone di fornire una corretta interpretazione e sistemazione di un problema critico e storico;
• la scienza che studia l'origine e la struttura di una lingua; in questo significato viene a coincidere con alcuni settori della linguistica;
• in senso esteso: l'insieme delle discipline che si propongono la conoscenza, la ricostruzione e la corretta trattazione sotto ogni aspetto di una o di più civiltà antiche e meno antiche;
• la parte della critica artistica che, mediante questa metodologia di indagine, ha come fine la comprensione e l'attribuzione di un'opera d'arte, la sua datazione e la conoscenza della sua genesi e delle intenzioni dell'artista nel produrla;

Invece Nietzsche dice:

« Filologia è quella onorevole arte che esige dal suo cultore soprattutto una cosa, trarsi da parte, lasciarsi tempo, divenire silenzioso, divenire lento, essendo un'arte e una perizia da orafi della parola, che deve compiere un finissimo attento lavoro e non raggiunge nulla se non lo raggiunge lento. Ma proprio per questo fatto è oggi più necessaria che mai; è proprio per questo che essa ci attira e ci incanta quanto mai fortemente, nel cuore di un'epoca del "lavoro": intendo dire della fretta, della precipitazione indecorosa e sudaticcia, che vuol "sbrigare" immediatamente ogni cosa (...). Per una tale arte non è tanto facile sbrigare qualsiasi cosa perché essa ci insegna a leggere bene, cioè a leggere lentamente in profondità, guardandosi avanti e indietro, non senza secondi fini, lasciando porte aperte, con dita e con occhi delicati. »
(Friedrich Nietzsche, introduzione ad Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali)


Non avendo ancora capito ho cercato sul sito della Università Cattolica di Milano ed ho trovato:

Il corso di laurea magistrale in Filologia moderna intende fornire, da un lato, una solida e vasta preparazione metodologica e disciplinare ai futuri insegnanti di area linguistico-letteraria, e formare, dall’altro, professionisti di livello avanzato, di capacità ideative e di responsabilità, nei campi dell’editoria libraria e multimediale, delle biblioteche e degli archivi, della conservazione della memoria, della progettazione e dei servizi culturali, delle arti della scena e dello schermo, della promozione di eventi, dell’informazione e della pubblica comunicazione. A tal fine, il corso assicura l’accumulazione delle necessarie competenze intellettuali e di abilità operative progredite, autonome e creative, in funzione dei diversi profili professionali; di conseguenza, esso mette a disposizione dello studente un curriculum quanto mai flessibile, dandogli l’opportunità di costruire un piano di studi largamente personalizzato, assecondando così i suoi più spiccati interessi culturali, in vista dei traguardi occupazionali che egli si prefigge.

A questo punto non ho ancora capito cos’è questa “Filologia Moderna”, ma la spiegazione più originale e che condivido in pieno è quella che ho trovato nel blog “Zero in condotta, vi consiglio di leggere tutto l’articolo che è davvero interessante ed esilarante:

http://zerincondotta.blogspot.it/2013/05/ma-che-ti-laurei-fare-in-filologia.html 

Dunque qual è ruolo del filologo moderno? Chiudersi in biblioteca alla ricerca di manoscritti perduti come un novello Angelo Mai? Risolvere misteriose connessioni letterario-religio-masso-illuminaristiche come Robert Langdon? Sperare di ricevere un giorno il sussidio di disoccupazione?
Niente di tutto questo: il compito più difficile dell’aspirante filologo è riuscire far capire al mondo a che cacchio serve la sua laurea (oltre a stare da Dio appesa alla parete della stanzetta, ovviamente).
Il vero problema è che quando all’università ti trovi per la prima volta faccia a faccia con la filologia, nemmeno la professoressa che la insegna è capace di spiegare a parole di cosa si tratti precisamente, per cui parte con una caterva di esempi che solitamente non fanno altro che confondere ancora più le idee.

A questo punto mi son chiesto non cosa c’entrasse Bob Dylan con il Nobel, ma cosa c’entrasse Andrea Bocelli con la Filologia Moderna. Colgo l’occasione per augurare ad Andrea tutto il bene del mondo ed allo stesso tempo mi piacerebbe che il nostro grande tenore (però per arrivare a Pavarotti deve ancora percorrere a piedi tutta la Route 66 anche se di questa famosissima strada oggi ne rimangono solo alcuni tratti) non rilasciasse dichiarazioni così "sprovvedute".
Perdonatemi lo sfogo ma certe cose indispongono veramente.
Un saluto a tutti, Pierlorenzo.

Caro Pierlorenzo, ti confesserò che con tutto il rispetto che posso avere per Bocelli condivido tutte le tue parole. Consiglio a tutti di leggere l’articolo del Blog “Zero in condotta!
Se poi qualcuno dei nostri lettori più ferrato di noi ci volesse spiegare in parole povere che cos'è la filologia moderna potremmo essere meglio indirizzati per capire se la laurea a Bocelli abbia qualche fondamento. Grazie ancora, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Giovedì 3 Novembre 2016

Louisville, Kentucky - Kentucky Center for the Performing Arts, Robert S. Whitney Hall, November 1, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony
on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric guitar)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric guitar)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage)
14. Desolation Row (Bob on piano, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Tony on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Talkin' 9930 - cladem06

Hey Mr. Tambourine,
che bello l'articolo di Tim Parks.
L'ho tradotto da tanto che mi è piaciuto e condiviso.
Te lo mando in allegato, usalo se ti serve.
Claudio Demichelis

Bob Dylan: La Musica Viaggia, la Poesia Resta a Casa

di Tim Parks

Nessuno è stato un critico piu’ feroce di me nei confronti del Premio Nobel.
Non tanto per le scelte che vengono fatte, sebbene alcune (Elfriede Jelinek, Dario Fo)
siano state davvero imbarazzanti; ma proprio per la stupidità dell’idea che un gruppo di giudici Svedesi, sempre gli stessi, possa pontificare su letterature provenienti da decine di culture e idiomi diversi, o che qualcuno possa davvero stabilire chi siano i migliori scrittori del nostro tempo. Migliori per chi? Dove? Come puo’ un’ opera soddisfare le esigenze di ciascuno?
Il Nobel per la letteratura è una disgrazia della storia, che dipende in gran parte dalla dote rappresentata dal premio di 1 milione di dollari.
Cio’ che piu’ di ogni altra cosa viene rivelato, è il desiderio collettivo, almeno qui in Occidente, che devono esistere vincitori e sconfitti, a livello globale.
Che si racconterà la storia di chi sono i grandi del nostro tempo, indipendentemente dal fatto che cio’ avvenga in un modo piu’ o meno convincente.

In certi momenti ho persino pensato che il premio abbia avuto un’influenza perversa. Il semplice fatto che ci siano scrittori che scrivano effettivamente per questo scopo modellando il loro lavoro, e i loro contatti nella speranza che un giorno verranno insigniti, è francamente inquietante. E tutti conosciamo naturalmente quella figura triste, il grande letterato che in tarda età si mangia il fegato perché, pur essendo in cima a tutti gli altri riconoscimenti, non è mai stato chiamato dall’Accademia di Svezia.
Sarebbe davvero meglio che il premio non esistesse. Per quanto riguarda i giornalisti poi, si potrebbe dire che piu’ sono interessati al premio, meno lo sono alla letteratura.

Ciò detto, devo ammettere che quest’anno i giudici hanno fatto qualcosa di notevole.
E quindi, chapeau! Perché hanno realmente scatenato un gran putiferio in un modo delizioso. Innanzitutto hanno assegnato il premio a qualcuno che non lo stava inseguendo affatto, e questo merita già un applauso. Poi, hanno provocato il contraccolpo dei puristi che chiedevano che il Nobel venisse assegnato ad un romanziere o ad un poeta, e dei fans scatenati che sentono che il loro eroe letterario è stato defraudato, ma che così facendo hanno rivelato tutta la meschinità e i limiti che infestano il dibattito letterario. Perché questa gente non capisce? L’Arte semplicemente non riguarda questa o quella forma. La decisione del giudice di celebrare un’ eccellenza che coinvolge anche la scrittura è un invito ad andare oltre stressanti rivalità e a trarre piacere nel contemplare l’eccezionale opera di un uomo.

Ma la cosa che colpisce di piu’ sulla scelta di Dylan riguarda un po’ il suo status primario di musicista rispetto a quello di romanziere o poeta. Ancor più interessante, almeno dal mio punto di vista, in quanto residente da lungo tempo in Italia, traduttore, ed insegnante di traduzione, è quanto questo premio divida il mondo, geograficamente e linguisticamente, in un modo mai avvenuto con i Nobel precedenti.
Ciò è piuttosto curioso se si pensa che il Nobel fu inventato proprio per stabilire un consenso internazionale sulla grandezza letteraria.

Perché? Perché mentre la grandezza di Dylan diventa evidente in paesi anglofoni , persino in quelli che si scandalizzano che il Nobel sia stato assegnato a lui, questo non avviene in tutti quei posti dove la musica di Dylan viene si regolarmente ascoltata, ma la sua lingua è solo in parte compresa. Vale a dire, nella maggior parte del mondo.

Quando il premio viene dato ad un poeta straniero - Tomas Tranströmer, Wislawa Szymborska, Octavio Paz – il cui lavoro magari uno non ha letto, o non è neppure disponibile in inglese, ci si basa sulla fiducia che i giudici conoscano una o due cose. Per quanto arbitrario ed assurdo il premio possa essere, gli stessi giudici lo prendono senza dubbio seriamente e fanno del loro meglio. Anche nei casi in cui esistano traduzioni, quelle poche persone che leggono e riflettono sulla poesia sono di solito abbastanza sofisticate da capire che una poesia tradotta non è, se non raramente, la cosa reale.
E’ più una sfumatura, un’indicazione, un sapore di impossibilità.

Dylan però lo hanno ascoltato tutti nel mondo, tutti quelli che hanno una radio o che guardano la televisione.
In questo senso la giuria si è esposta come mai aveva fatto in precedenza. E lo hanno ascoltato insieme ad altri musicisti pop e gruppi i cui testi sono magari banali ed irrilevanti.
Fuori dai paesi di lingua inglese, la gente è ormai abituata a sentire canzoni popolari in inglese e ad avere soltanto una vaga idea di ciò di cui i testi parlano. Non ci si chiede nemmeno se siano dei buoni testi o dei clichès, proprio come se si trattasse di canzoni cantate in Polacco o Cinese.
Persino coloro che parlano inglese ad un certo livello ed hanno ascoltato “Mr. Tambourine Man” un migliaio di volte, probabilmente non reagiscono come farebbe un madrelingua inglese.

Though you might hear laughing, spinning, swinging madly across the sun
It’s not aimed at anyone
It’s just escaping on the run
And but for the sky there are no fences facing
And if you hear vague traces of skipping reels of rhyme
To your tambourine in time
It’s just a ragged clown behind
I wouldn’t pay it any mind
It’s just a shadow you’re seeing that he’s chasing.

Dylan canta le parole in modo chiaro. Ma per un ascoltatore straniero è duro. Non vede le parole scritte. Non può soffermarcisi. Non sa se il significato è semplice o se sono dei nonsense. In particolare, quando trova tre verbi che terminano in “ing” in un’unico verso – laughing,spinning, swinging – non gli è chiaro se sono dei gerundi o dei participi.
Come analizzare questa frase? E come capire il fascino di “But for the sky there are no fences facing,” se non cogli immediatamente che in inglese possiamo dire che fences face each other?

Non parliamo poi delle difficoltà che sorgono con “Subterranean Homesick Blues”.
Quando leggiamo una poesia sulla pagina, ci prendiamo del tempo. Ci riflettiamo. La assaporiamo.

Quando ascoltiamo della poesia cantata, e cantata intensamente come fa Dylan, strascicando e ringhiando, che è anche una sofisticata forma di ironia, come ci si puo’ aspettare che noi la apprezziamo, non essendo dei madre lingua inglesi?

Così ora ci troviamo di fronte a questo fantastico paradosso. Di tutti i vincitori del Nobel, Dylan è di sicuro e di gran lunga il più conosciuto al mondo. Evviva.
Ma conosciuto solo nel senso che la gente ha ascoltato le canzoni, non capito, non assaporato il significato delle parole. Così, circa un’ora dopo che l’Accademia di Svezia ha dato l’annuncio, ho cominciato a ricevere messaggi e mail da amici italiani dai toni più vari:
“ho sempre amato Dylan, ma cosa mai ha avuto a che fare lui con la letteratura? E questa è gente che conosce l’inglese piuttosto bene.
Finché finalmente qualcuno ha scritto: “Ho sempre sospettato che le parole di Dylan avessero qualcosa di speciale”. E in questo messaggio c’era un elemento di orgoglio nel conoscere l’inglese bene abbastanza da capirlo.

Inutile dirlo, ci sono alcune versioni di Dylan tradotte in Italia. Nel 2015 il grande cantautore F. De Gregori è uscito con un album Amore e Furto che contiene alcune belle versioni da Dylan o “rubate” a Dylan, in Italiano. Lui chiama “Subterranean Homesick Blues” Acido Seminterrato e fa del suo meglio per mantenere le pazze rime di Dylan:

ragazzino cosa fai
guarda che è sicuro che lo rifarai
scappa nel vicolo,
scansa il pericolo
nel parco uno con un cappello ridicolo
ti dà la mano
vuole qualcosa di strano
Ma questo tipo di virtuosismo è l’eccezione che conferma la regola, e persino ora, ci si meraviglia di quanto De Gregori si sia avvicinato, pur rimanendo così lontano. Nella maggior parte dei casi le traduzioni delle cover sono banalità rimasticate dall’originale, finalizzate esclusivamente a seguire il ritmo della musica o la necessità della rima.
Si direbbe che alla fine indeboliscono anziché accrescere la reputazione del cantante.

Non dovremmo essere sorpresi allora se al di fuori del mondo anglofono la controversia su questo Nobel è addirittura più feroce che non al suo interno.
Perché il premio ha messo a nudo un fatto che di solito viene ignorato dai premi letterari internazionali, o che comunque si tende ad ignorare: che un’opera d’arte è intimamente legata al contesto culturale in cui è stata creata. E il linguaggio è un punto cruciale di questa.
Più semplicemente il significato dell’opera di Dylan va ricercato intensamente nel mondo che ha prodotto Dylan stesso.
A livelli diversi, e all’interno di un mondo globalizzato e internazionalizzato, questo sarà vero per ogni opera letteraria.


(Articolo originale: http://www.nybooks.com/daily/2016/10/16/bob-dylan-nobel-poetry-that-stays-home/ )

Un grande grazie Claudio, l'articolo è molto ben fatto e buona cosa hai fatto traducendolo a vantaggio di tutti gli amici che quotidianamente visitano la Fattoria. Queste pagine sono diventate un ottimo supporto per dire e discutere i pareri più diversi, non che tutti abbiano ragione, però, per la legge del contrappasso, difficilmente qualcuno ammette di aver avuto torto. Il problema più grosso rimane ancora quello che i Dotti, i Dottori, i Sapienti o Saccenti che dir si voglia, quelli che passano la vita a leggere quello che hanno scritto altri, per il momento, cioè ad oggi, non si sono ancora messi d'accordo su cosa sia la letteratura e quali e quante forme d'arte possano rientrare in questa definizione. Ma dove è scritto che una canzone con un testo significativo non possa essere pura poesia espressa senza fronzoli e con buona letteratura? Forse che la buona letteratura deve avere come viatico per forza un grosso tomo tipo i Miserabili, Guerra e Pace, Via col Vento, Moby Dick, Addio alle Armi, Il Ritratto di Dorian Gray, Il Mistero Buffo, La Divina Commedia, Il Decamerone, l'Idiota, I Fratelli Karamazov, Madame Bovary, Il Vecchio ed il Mare, i Buddenbrooks? Personalmente sospenderei il Premio Nobel in attesa di definire senza più ombra di dubbio che cos'è la "letteratura", ma io sono un piccolo appassionato dylaniano senza alcun titolo o merito, quindi le mie stupidate potrei anche risparmiare di scriverle. Lasciami dire che tutto quello che ho letto in questo ultimo mese riguardo al Nobel, a Dylan, al pro e contro, compresi tutti coloro che con parole diverse hanno scritto migliaia di volte le stesse banalità, sono state cose sapute e risapute, dette e ridette (non dimentichiamo che Dylan è in lista per essere premiato dal 2007 quando il Premio fu dato a Dario Fo e lo stesso Fo disse che sarebbe giusto dare lo stesso premio anche a Dylan prima o poi), scritte e riscritte, lette e rilette ogni anno quando Dylan sembrava ostracizzato e naturalmente i sapientoni dicevano che questo era giusto, l'altro era sbagliato, che questo bla bla bla e quell'altro umbarabaciccicocò tre civette sul comò! Sono quasi alla nausea di tutti questi scritti che ci spiegano naturalmente quello che noi popolo umile, working class hero di emarginati dalle multinazionali che decidono per noi cosa sia bene o sia male, certamente non sappiamo perchè siamo una sottocategoria di strane scimmie evolute piuttosto che delle persone umane. Noi non sappiamo niente e loro ci spiegano il perchè della nostra ignoranza, quando non ci prendono a calci nel didietro perchè qualche volta abbiamo anche il coraggio di essere felici. Bhè io sono stanco, ho ancora due o tre cosette da pubblicare su quest'argomento e poi "Big Ben ha detto stop". Il grosso problema è che ormai di Dylan si sa tutto e difficilmente si capisce chi e cosa sia stato e cosa è ora. Chi è Dylan lo può dire solo lui, mentre tutti coloro che (me compreso) ne scrivono  bene si rubano le parole di bocca senza cambiare niente, perchè la frittata puoi girarla mille volte ma rimane sempre una frittata. E' bello leggere le parole di coloro che sanno come si fa a scrivere bene, a mettere in fila le parole in modo che alla fine uno dice: "Cazzo, questo si che ha le idee chiare", ma quando si tratta di Dylan le idee chiare non le ha nessuno e fatalmente si cade nel trito e ritrito, si scrivono le stesse cose dette anni prima con parole , perifrasi e circolocuzioni diverse per esprimenre lo stesso concetto già espresso anni prima. Chissà come ridacchia Bob se ha letto qualcuna delle migliaia di elucubrazioni scritte sui media di tutti il  mondo, chissà se scuote la testa poi si gira e se ne va dicendo: "In fondo in fondo questi non sanno niente di me, meglio così!". Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledì 2 Novembre 2016

La poesia è tornata per le strade - di Paolo Vites                                          clicca qui

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Talkin' 9929 - cmfansite

Salve, è la seconda volta in assoluto che scrivo su Maggie' s Farm (ma è da anni che leggo questo sito). Volevo intervenire  per commentare la marea di scempiaggini dette e scritte in questi giorni sul fatto che Dylan stesse snobbando il Nobel, che stesse ignorando l'Accademia, e via delirando, ma poi ho lasciato perdere. Intervengo ora che i fatti mi hanno dato ragione. Non vorrei apparire presuntuoso, ma non c'è bisogno di essere dei fans maniacali di Dylan per capire che il nostro non stesse snobbando un bel nulla. Lui è un tipo molto riservato com'è noto, non è tipo da cerimonie e salamelecchi; e soprattutto non è tipo da fare molte interviste, figuriamoci rilasciarne appositamente per bearsi della felicità di aver vinto il Nobel. Si sarebbe presentato alla premiazione comunque. Adesso l'Accademia ha fatto sapere che Dylan ha risposto; probabilmente sarà stato il suo entourage a convincerlo a causa dell'inutile chiasso fatto dai giornali in questi giorni, ma la sua non era arroganza o maleducazione: è fatto così. Non pensava di far nulla di male, e lo dimostra proprio il fatto che si è convinto a farsi vivo con l'Accademia, perché deve aver capito che sarebbe stato meglio dare un taglio ai pettegolezzi. Infatti adesso l'occasione per parlarne è stata un'intervista realizzata per presentare la sua mostra di acquerelli e dipinti a Londra. Perché, ripeto, non gli sarebbe mai venuto in mente di fare un'intervista appositamente per crogiolarsi di aver ricevuto il premio. Le sue parole comunque non lasciano spazio all'immaginazione: "Che sorpresa", "meraviglioso", "da non crederci", "chi può anche solo sognare una cosa del genere". Certa stampa dovrebbe andare a nascondersi. Poi uno si meraviglia che Dylan non abbia voglia di fare interviste, e le conceda solo a pochi giornalisti fidati. Tra l'altro ora alcuni, per non ammettere di aver preso un granchio con le loro descrizioni fantasiose di un Dylan snob col Nobel, stanno distorcendo alla grande le sue parole sul presentarsi o meno alla cerimonia di premiazione. Scrivono che Dylan abbia detto "ci andrò, se potrò", quando in realtà ha detto che vuole andarci "assolutamente", e poi ha aggiunto "se sarà possibile", giusto per pourparler. In molti articoli però l'assolutamente è scomparso, ed è rimasta solo la formula dubitativa. Molto onesto, non c'è che dire. Ma poi, come si poteva seriamente sostenere che uno che è andato a ritirare il Golden Globe di persona potesse fare lo schizzinoso col Nobel?

P.S: Ho letto con divertimento l'intervento di Sir Eglamore, sebbene non condividessi nemmeno le virole. Chissà come sarà scontento di queste dichiarazioni di Dylan, dopo aver scritto "il modo in cui sta gestendo la premiazione è, secondo me, a dir poco geniale. Se tutto va come spero, siamo vicini al capolavoro assoluto".
Purtroppo per lui non è andata come sperava. Detto con simpatia.
Saluti a tutti voi, e alla prossima, Antonio.

Ciao Antonio e grazie per aver scritto la tua opinione. Io credo che Sir Eglamore volesse solamente puntualizzare che, secondo il  suo metro di giudizio, trova giusto ed encomiabile il fatto che Dylan abbia sempre rifiutato ogni tipo di etichetta, la massificazione mediatica (quando con il termine massificazione si indica un fenomeno sociale e politico, tipico della contemporaneità, caratterizzato dall'annullamento dell'individuo e della sua singolarità, nella totalità della massa come aggregato variegato e informe), l'essere considerato qualcosa di diverso da quello che è in realtà (secondo Dylan stesso), e tutto questo è capibile, condivisibile e persino contestabile. Dylan ha una grande opinione di se stesso e del suo lavoro, sarebbe un imbecille se così non fosse, non credere in questo postulato sarebbe come dire che Dylan dovrebbe essere l'unico imbecille al mondo a non aver capito il valore del lavoro di Bob Dylan. Sir Eglamore ammira Dylan per due motivi apparentemente contrari ed inconciliabili, la genialità espressiva delle sue grandi canzoni e la pochezza e la svogliatezza, la voglia di disimpegno di tanta altre parte della sua opera. Si è portati a pensare che un genio debba sempre esprimersi a livello geniale, invece Dylan sembra essere un genio atipico, un genio che a volte si traveste da uomo della strada e parla in modo semplice di sciocchezze e banalità, di donne, di amori e tradimenti, di sentimenti di gioia e dolore patrimonio comune dell'umanità, anche Einstein ogni tanto smetteva i panni del genio e per rilassarsi suonava il violino come tante persone comuni. L'essere sempre impegnato col dovere di essere sempre geniale è una spada di Damocle difficile da tollerare nei lunghi anni di una carriera come la sua, facendo un paragone stupido sarebbe come un Giro d'Italia che parte per non arrivare mai, è chiaro che prima o poi, tutti i partecipanti morirebbero lungo la strada. Probabilmente Dylan ha capito che le pause dalla genialità sono necessarie, proprio come i cetacei che pur passando la maggior parte del tempo sott'acqua devono ogni tanto venire a galla e respirare. Forse la banalità di certi testi dylaniani rappresenta proprio questa bovccata d'aria, non so se sia così, potyrebbe anche essere una gran cazzata, ma a me piace pensarla così. Dylan non si è mai dimenticato di essere Robert Zimmerman di Duluth, infatti proprio lui ha detto: "Sono Bob Dylan quando devo essere Bob Dylan, il resto del tempo sono me stesso". Ma poi ti spiazza quando dice: "Tutti si travestono per nascondere quello che celano dietro i loro occhi. Ma io, io non riesco a nascondere quello che sono (da Abandoned Love). Però quando scrive: "E così successe come si sarebbe potuto prevedere, l'esplosione senza tempo di un sogno della fantasia. Nel cuore della notte, il re e la regina precipitarono in pezzi (da Ballad in Plain D), oppure concetti tipo questo: "How does it feel, Oh How does it feel, To be without a home, Like a complete unknown,
Like a rolling stone?" dimostra di aver meritato senza la minima ombra di dubbio il premio Nobel per la letteratura. Poi negli anni a venire qualcuno riclassificherà la letteratura in tante parti diverse da quelle accettate oggi, ma almeno fino ad ora, la definizione di letteratura è così descritta dall'Enciclopedia Treccani:
"Letteratura s. f. [dal lat. litteratura, der. di littĕra e littĕrae, secondo il modello del gr. γραμματική (v. grammatica)]. – 1. In origine, l’arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s’intende comunemente per letteratura l’insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano comunque; e con significato più astratto, l’attività intellettuale volta allo studio o all’analisi di tali opere: l. antica, classica, moderna; l. italiana, francese, inglese, provenzale, ecc.; l. universale; la l. del Trecento, del Settecento; e con riguardo al contenuto, alla forma, al carattere, ai fini che si propone: l. in prosa, in versi; l. narrativa, poetica, didascalica; l. popolare, popolareggiante, patriottica; l. impegnata o disimpegnata, a seconda che tratti o non tratti di problemi politici e sociali della realtà contemporanea; l. per l’infanzia; l. amena, le opere scritte principalmente col fine di dilettare (romanzi, racconti, novelle); l. erotica; l. di consumo, di livello più commerciale che artistico, destinata a un immediato smercio presso un largo pubblico; l. rosa, quella formata di romanzi e racconti sentimentali; in senso ampio (e con riferimento alle opere letterarie più valide): svolgimento, decadenza, rinnovamento della l.; corso di l., professore di l. (latina, italiana, ispano-americana, ecc.); dedicarsi alla l., studiare la l., ecc. Storia della l., quella che rappresenta lo svolgimento della letteratura di un popolo o anche di tutti i popoli (storia universale della l.), con notizie biografiche e giudizî critici sugli autori e le loro opere; anche il manuale, l’opera, il testo di studio, detti spesso, nell’uso fam., più brevemente letteratura: la l. del De Sanctis; ricordatevi di portare la l. domani a scuola. 2. Con accezione più ristretta (calco del ted. Literatur), l’insieme degli scritti relativi a una scienza, arte o disciplina: l. musicale, drammatica, pittorica; la l. giuridica tedesca dell’Ottocento; e anche degli scritti relativi a un oggetto determinato: l. dantesca, petrarchesca; in tema di fallimento esiste un’abbondante l. (in questi ultimi casi, più com. bibliografia). 3. In tempi recenti, il termine ha assunto anche un sign. limitativo, per qualificare complessivamente quelle produzioni letterarie in cui al virtuosismo della parola e delle forme non corrisponda un adeguato fervore sentimentale e fantastico; quindi, fare della l. equivale in genere a fare della retorica, curare più la forma che la sostanza. 4. non com. Stampato accluso alla confezione di un prodotto farmaceutico, contenente le indicazioni terapeutiche e posologiche.

(Fonte: http://www.treccani.it/vocabolario/letteratura/ )

Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Il Nobel a Bob Dylan e l’arroganza d’autore                                                 clicca qui

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Il premio Nobel a Bob Dylan: sì, ma a quale dei mille Dylan?                     clicca qui

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Bob Dylan ha accettato ufficialmente il Premio Nobel                                 clicca qui

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L’irreperibile                                                                                                  clicca qui

 

 
Martedì 1 Novembre 2016

Paducah, Kentucky - Luther F. Carson Four Rivers Center (The Carson Center), October 30, 2016

   

1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony
on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on electric guitar)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric guitar)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage)
14. Desolation Row (Bob on piano, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Tony on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)

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Talkin' 9928 - hectormilesi

Ciao a tutti, ho sempre pensato che se Dylan fosse stato un giorno insignito del Premio Nobel per la letteratura avrebbe suscitato il casino attuale. Potrebbe darsi che Bob non si presenterà a Stoccolma per ritirare il premio, ma rimane il fatto che sul suo sito Facebook la scritta WINNER OF THE NOBEL PRIZE IN LITERATURE è ancora presente, il che mi fa pensare che Bob, quando na avrà avuto abbastanza di ridacchiare nei back-stage del tour, si farà vivo con gli accademici svedesi, naturalmente scatenando un altro tsunami mediatico.
Ciao a tutti, Ettore

Caro Ettore, mai parole furono più preveggenti! Scusa il ritardo nella pubblicazione, ma pensavo che Bob facesse penare un pò di più gli accademici svedesi. Però complimentoni anche se tardivi, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9927 - paolo.manclossi

“Dylan e il Nobel della discordia”
Una bella discussione nella trasmissione della Gruber con Vecchioni e ospiti illustri….intanto Dylan risponde a modo suo sul perché non si è fatto vivo. “Saputa la notizia” – “NON HO AVUTO PAROLE”…..tanto per spiegare il suo silenzio.
Il “Nostro” Bobby non si smentisce mai………una risposta che è tutto un programma ….. “Se posso ci vado sicuramente….”

L'interessante e colto dibattito sul Nobel a Dylan nel rispetto di opinioni che contrastanti ma che dai entrambe le parti sottolineano l'importanza del "nostro", clicca sul lionk sotto:

https://youtu.be/i1GQ4tafJBA

Grazie Paolo per la segnalazione, naturalmente ognuno dice la sua, giusta o assurda che possa essere. Per fortuna l'unico al quale tutte queste opinioni non interessanto credo sia proprio Bob. Guardate il filmato amici Maggiesfarmers, poi fatevi una domanda e datevi una risposta, come chiede sempre Marzullo. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9926 - gianlucacarlini

Cari della Fattoria,
se, nonostante tutto, in giro c'è qualcuno infastidito o, peggio, contrariato dall'atteggiamento dell'amato Bobby di fronte al premiuccio ricevuto in svezia... beh, a quel qualcuno provo a regalare questo inarrivabile brano di Jorge Luis Borges:

"All’altro, a Borges, accadono le cose. Io cammino per Buenos Aires e indugio, forse ormai meccanicamente, a guardare l’arco di un androne e la porta che dà a un cortile; di Borges ho notizie attraverso la posta e vedo il suo nome in una terna di professori o in un dizionario biografico. Mi piacciono gli orologi a sabbia, le mappe, la stampa del secolo XVIII, il sapore del caffè e la prosa di Stevenson; l’altro condivide queste preferenze, ma in un modo vanitoso che le muta negli attributi d’un attore. Sarebbe esagerato affermare che la nostra relazione è di ostilità; io vivo, mi lascio vivere, perché Borges possa tramare la sua letteratura, e questa mi giustifica. Non ho difficoltà a riconoscere che ha dato vita ad alcune pagine valide, ma quelle pagine non possono salvarmi, forse perché ciò che v’è di buono non appartiene a nessuno, neppure all’altro, ma al linguaggio o alla tradizione. D’altronde, io son destinato a perdermi, definitivamente, e solo qualche istante mio potrà sopravvivere nell’altro. A poco a poco vado cedendogli tutto, sebbene conosca la sua perversa abitudine di falsificare e ingigantire. Spinosa intese che tutte le cose vogliono perseverare nel loro essere; la pietra eternamente vuol essere pietra e la tigre, tigre. Io resterò Borges, non in me (seppure sono qualcuno), ma mi riconosco meno nei suoi libri che in molti altri o nell’elaborato arpeggio d’una chitarra. Anni addietro cercai di disfarmi di lui e passai dalle mitologie dei sobborghi ai giuochi col tempo e con l’infinito, ma codesti giuochi ormai sono di Borges e dovrò ideare altre cose. Così la mia vita è una fuga e io perdo ogni cosa e tutto è dell’oblio, o dell’altro. Non so chi dei due scrive questa pagina."

Se poi rimanesse qualche incomprensione, basta sostituire la parolina"Dylan" a "Brges" nel sopracitato brano.
Se infine (ma è l'ultimo aiutino che ho a disposizione) rimanesse qualche istanza di risentimento verso Bobby, invito a rileggere il capitolo 3 di chronicles vol. 1, quando Dylan si prese la briga di spiegarsi personalmente.

Con poco affetto per i parolai, Gianluca Coocoo bird.

ps: a proposito di Svezia, chi ricorda quando, nel 66, Dylan fu più esilarante che mai con un: "I happen to be swedish myself"?

Ciao Gianluca e grazie per aver espresso il tuo parere. Certamente i "parolai" non sono "addicted" a questo sito, credo che in queste pagine non troverai nessuno che si sia espresso o si esprimerà contro l'assegnazione del Nobel a Dylan. Noi siamo tutti felici e beati, e francamente ridiamo e soprattutto questa volta possiamo permetterci di non dare spiegazioni a chi è poco addentro nel lavoro dylaniano ma vuole per forza metterci il becco perchè è la moda dei social, social nei quali c'è anche gente che twitta cose di questo genere: "Amici, ho fatto una scoreggia grandiosa che sembrava il "Va pensiero del Nabucco, domani se riesco scoreggerò "Nessun Dorma!". A parte tutte queste bassezze umane, noi ci diam da fare per conoscere quanto più ci è possibile sull'opera omnia di Bob, ma credo che tutti noi, per quanto bravi, siamo sempre un pò distanti dal capire perfettamente chi è Dylan e cosa ha detto al mondo. Capire le parole e conoscere i testi delle canzoni è una cosa, capire cosa c'è dietro le parole invece non sempre è così facile, come diceva Dante: "O voi ch'avete li 'ntelletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani". Quanti personaggi, specialmente televisivi, amano darsi più importanza di quella che effettivamente hanno, stanno a pontificare come Solone, il famoso legislatore ateniese, uno dei sette saggi di Atene, oppure fanni i Salapuzi ( parola latina, che torna bene in ironia sul soggetto che indica: il salapuzio, figura molto comune in ogni piega della realtà, omino generalmente di piccola corporatura, forse un po' livoroso o astioso, decisamente saccente, colui che quando parli fa smorfie da pesce e ti corregge anche le virgole con filippiche o geremiadi deliranti che però a parer suo sono solo verità scomode, il salapuzio è quello che durante una conferenza continuerà ad alzare la mano per puntualizzare quel che dice l'oratore, nell'imbarazzo generale, senza far onore ad alcun intelletto) ergendosi dritti col petto e con la fronte come avessero l'inferno a gran dispitto. Questa social-society ormai funziona così, tutti contro tutto e tutti, lontani i tempi delle lotte per i diritti civili o le marce per la pace, i megaraduni di woodstoockiana mamoria sono oggi qualcosa come le piramidi, il colosso di Rodi, il faro di Alessandria o i giardini pensili di Babilonia, meraviglie che fan parte del passato delle quali è rimasta solo qualche vestigia più o meno consumata dal tempo, oggi i festival nazional-popolari, badges della superficialità abbinata all'apparire, si fanno su Facebook, con tutta la povertà temetica che la cosa si trascina dietro. Molti di quelli che hanno duramente criticato, quelli che tu molto gentilmente hai definito "parolai" valgono forse meno della suola delle scarpe di Dylan, gente assimilabile al ciarpame, alle cianfrusaglie, persone che prima danno fiato alle corde vocali e poi pensano quello che volevano dire. In questi ultimi 15 giorni ne abbiamo sentite di ogni, ma noi tiriamo dritto per la notra strada senza parole inutili, taciti, soli, sanza compagnia, ce ne andiam l'un dinanzi e l'altro dopo, come frati minor vanno per via, praticamente niente e nessuno ci può condizionare o imporre la sua idea su cosa sia Dylan, su cosa sia la letteratura, se il Nobel per la letteratura ha ancora lo stesso significato di quando fu attribuito per la prima volta ad René Francois Armand Prudhomme nel 1901. Oggi Dylan si trova in buona compagnia, con gente come Giosuè Carducci, Rudyard Kipling, Anatole France, William Butler Yeats, George Bernard Shaw, Grazia Deledda, Thomas Mann, Luigi Pirandello, William Faulkner, Ernest Hemingway, Salvatore Quasimodo, John Steinbeck, Pablo Neruda, Eugenio Montale, Dario Fo, tanto per citare alcuni nomi che conosco di più. Coloro che criticano in genere sono gli incapaci e gli invidiosi, ma noi prendiamo le debite distanze da quelle categorie. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

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