Non ti chiedo se quella fede nuziale ha
un vero significato, perché ovviamente da persona discreta come sei, e
per rispetto di Bob non lo diresti mai, giustamente. E poi quando Bob
dovesse mai decidersi a non essere più solo, se adesso eventualmente lo
fosse, ha solo l’imbarazzo della scelta.E‘ impossibile
incontrarlo, lo so, spero solo che si avvicini con il suo tour un po’
più all’Italia. E’ un paese con cui ha un legame particolare, a partire
da Suzy, dai locali in cui, giovanissimo si esibiva, sino alle ultime
collaborazioni. Speriamo che il nostro bel paese sia nel suo cuore. Lui
è nel nostro.
Grazie mille ancora, Iosella.
Non ho notato nessun
anello sulle dita di Bob, ma potrebbe anche essere una mia
disattenzione, dovrei vedere la foto che mostra quest' anello, molti
cantanti portano anelli anche abbastanza vistosi, ma non è detto che
l'eventuale anello di Bob sia una fede nuziale. Se è sposato un giorno o
l'altro si verrà a sapere. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Salve Mister,
l'attenzione di molti Farmers sull'album "Blood on the tracks",
attenzione rinverdita dalla recente pubblicazione della Bootleg 14, mi
ha portato a scoprire (?) - il punto interrogativo è d'obbligo, e chiedo
a te chiarimenti in proposito - che l'ultima canzone dell'album,
"Buckets of rain", è stata composta da Bob Dylan e Bette Midler. Un
saluto cordiale e buona giornata a tutti! Carla.
Cara Carla, "Buckets of rain" è
accreditata esclusivamente a Bob Dylan. Lo spunto per questa canzone era
l'intenzione di Dylan e della Midler di fare una nuova versione
della canzone "Friends" di Moogy Klingman che la Midler aveva registrato
sul suo album "The Divine Miss M" diversi anni prima. Quando la cosa
non riuscì, i due elaborarono questa versione, conosciuta come
"Nuggets of rain", che verrà registrata da Bob e dalla Midler sull'
album "Songs For The New Depression" della Midler in duetto con
Bob. Il tutto nacque Il 23 ottobre 1975, in occasione del 61° compleanno
di Mike Porco, quando Dylan e un gruppo di amici si recarono al locale
di Mike, il Gerde's Folk City, facendo una session dopo lo spettacolo
principale. Dylan e Joan Baez cantarono "One Too Many Mornings", sul
palco salirono poi Ramblin 'Jack Elliott, Eric Andersen, Patti Smith,
Arlen Roth, Bette Midler, Buzzy Linhart, Phil Ochs e altri. Dylan e il
suo gruppo avevano portato luci e macchine da presa e filmarono la
sessione che iniziò ben oltre la mezzanotte; una breve scena di Phil
Ochs che cerca di accordare la chitarra di Eric Andersen da open A a regolare è stata inclusa poi nel film "Renaldo & Clara". Una
settimana dopo, il 30 ottobre, la Rolling Thunder Revue suonò il suo primo
concerto. Bob avrebbe voluto che anche la Midler facesse parete del cast, ma
lei non partì con lo stravagante ed un pò folle carrozzone che Dylan
aveva messo in piedi. Qui puoi sentire le prove della canzone,
https://www.youtube.com/watch?v=pYmeDej1X4o , mentre la versione
incisa sul disco della Midler è quella sotto postata:
"Nuggets Of Rain"
(Buckets of Rain)
(Bob Dylan)
[Bette:] Ohh-oh, Ohh-oh, ah
Sing to me baby, baby.
Buckets, nuggets of rain.
[Bette & Bob:] Nuggets of rain,
nuggets of tears.
Got all the nuggets
comin' out of my ears.
Nuggets of moonbeams
in my hand.
You got all the love,
honey baby, I can stand.
I been down, high like an oak.
I've seen pretty people
disappear like smoke.
Friends will arrive,
friends will disappear.
You want me,
honey baby, I'll be here.
[Bette:] Oh-oh, I'll be here.
Ooooooh.
Sing to me baby, baby, baby.
Buckets of rain.
[Bette & Bob:] I like your smile
and your fingertips.
I like the way that you move your lips.
I like that heavenly way
you look at me.
Everything about you is bringing me ecstasy.
Little red wagon,
little red bike.
I ain't no monkey
but I know what I like.
I like the way you monkey around.
Stick with me baby
and we'll never be found.
Life is heavy
and life is sad.
Life is a bust
when you think you've been had.
You little too much do
when you do it well.
I do it for you,
honey baby, ain't you glad?
[Bette:] Oh, Oh-oh, oh-oh-oh, ooooh.
Bobby, Bobby,
hey there Mister D,
you set me free. Yeah.
I don't believe I really said that.
[Bob:] "Hum, meany."
[Bette:] "Oooh, you don't even know. You have no idea."
[Bob:] "I don't want to know . . . . .
You and Paul Simon should have done this one."
Live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Giovedì 29
Novembre 2018
New York, N.Y.- Beacon Theatre,
November 27, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. All Along the Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
L'altro giorno ho comprato l'ennesimo
disco di Bob Devo ammettere che non mi aspettavo tanto..... Una volta
ascoltato mi sono reso conto che si trattava di un ottimo lavoro, io non
sono un esperto musicale ne' tanto meno un critico, ma devo dire che la
chitarra e l'armonica aggiunti alla sua voce mi hanno trasmesso grandi
emozioni. Come sempre Lui recita le sue canzoni cantando e, scusate se
e' poco. Su tutte splendide YOU'RE A BIG GIRL NOW e YOU'RE GONNA MAKE ME
LONESOME WHEN YOU GO. Pensate se oggi ritornando indietro nel tempo, si
potesse ascoltare in un piccolo locale questa set list con Bob a pochi
metri da noi. E' un sogno, lo so, ma nella vita bisogna anche sognare
cose che non avverranno mai. Un saluto a tutti voi . Marcello.
Caro Marcello, non sei
l'unico, sapessi quante volte anch'io ho sognato cose che non si sono
mai realizzate, ma non importa, non si può avere tutto dalla vita. Io mi
ritengo fortunato, anzi, molto fortunato, ad avere un figlio per me
meraviglioso ed una moglie che dopo tantissimi anni mi vuole ancora
bene. Un salutone, Mr.Tambourine, :o)
Confermate da bobdylan.com le seguenti
date anticipate ieri:
24 Giugno , Helsinki, Finland - Hartwall
Arena
26 Giugno, Götebor, Sweeden - Scandinavium Arena
28 Giugno, Stockholm, Sweeden - Ericsson Globe
Mercoledì
28
Novembre 2018
New York, N.Y.- Beacon Theatre,
November 26, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. All Along the Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
Salve Mr. Tamburine, scusa se ti disturbo
per un’informazione, ma ho visto che non sono ancora uscite le date del
prossimo tour. Ricordo che l’anno scorso già ai primi di novembre erano
disponibili le date dei concerti in Italia per il mese di aprile.Poi ho
notato al dito del nostro una vistosissima fede nuziale, devo dire anche
un po’ eccessiva. Ma non è che il nostro caro vecchio imprevedibile Bob
faccia a tutti uno sberleffo finale e si ritiri dalle scene happily
married? Anche perché dalle recensioni che leggo, sembra che i concerti
americani siano interessantissimi e molto belli, e che lui sia in gran
forma.
Grazie per tutto quello che fai, un caro saluto,
Iosella
Leggi sotto!!! Live
long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Bob Dylan e Neil Young al British Summer
Time 2019 ad Hyde Park
clicca qui
Martedì 27
Novembre 2018
Talkin' 10614
- francesco.tamburini94
Ciao Mr. Tambourine,
ti allego il link con l’audio del primo concerto di quest’anno al Beacon
Theatre di New York, registrato in una più che ottima qualità (cosa
affatto scontata!).
Da questo “bootleg” si può capire come le recensioni che posti sono
assolutamente confermate: Bob e la band sono in una forma strabiliante,
non solo per la mancanza di Sinatra (non se ne poteva più!), ma la voce,
le sonorità e l’affiatamento sono incredibili ultimamente.
Consiglio a tutti l’ascolto, anche con un buon bicchiere di whiskey da
accompagnamento (anche non il celeberrimo Heaven’s Door)
Live long and prosper, Francesco
Grazie per la
segnalazione Francesco, l'ascolteremo con attenzione! Secondo le
recensioni pare che Bob sia in forma e questo è più che positivo,
qualcuno sente la mancanza di Stu ed altri invece no, certamente la sua
mancanza ha prodotto unapiccolo deficit ritmico che richiederà un pò di
tempo per essere colmato. Forse l'anno venturo ci sarà un nuovo
chitarrista o forse rientrerà Stu, basta aver pazienza fino alla prima
data del Tour 2019! Credo che l'affiatamento sia il frutto della
staticità della set list, cosa positiva, anche se questo genera la
prevedibilità e la mancanza delle "serate geniali" e quelle "disastrose"
che facevano parte dell'alea di andare a vedere un concerto di Bob.
Poteva essere una grande serata o una porcheria, ma c'era sempre la
speranza di capitare nella "serata giusta" e vedere per un paio d'ora
the dark side of the moon! Alla prossima, live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Atlantic City, N.J. - Hard Rock Hotel
and Casino, Etess Arena, November 17, 2018
di Peter Stone Brown
Dopo una fanfara di 20 secondi che annunciava l'inizio dello spettacolo,
Bob Dylan è salito sul palco della Mark Etess Arena, una stanza
cavernosa sepolta all’interno dell’Hard Rock Casino che una volta era il
Trump Taj Mahal. Sul cartello d’ingresso c’era una lista infinita di
“No”! L'elenco includeva anche non parlare, no pubblicare su social
media, senza twittare, senza registrare, senza telecamere e niente
riprese.
Seduto al piano, Dylan ha iniziato con "Things have changed" con un
nuovo arrangiamento e con una voce incredibilmente forte e chiara.
Quindi è seguita "It Ain’t Me Babe" che ora includeva quattro no nel
ritornello.
Poi è passato ad "Highway 61 Revisited", tuttavia tutte e tre le canzoni
sembravano un riscaldamento più che una performance vera e propria.
Bob si sedette di nuovo per "Simple Twist Of Fate" che conteneva
un'armonica molto bella e un fresco interludio di piano alla fine. In
tutte le canzoni il piano di Dylan stava sovrastando il mix. Non sono
sicuro se fosse intenzionale o forse dipendeva da dove eravamo seduti.
Poi è arrivato il nuovo "Cry A While" con l’arrangiamento simile a
quello di “Rumble” del chitarrista anni ’50 Link Wray. Da un lato era
divertente ed interessante, soprattutto come Dylan si adattava alle
parole di questa ritmica, ma non sono sicuro che sia una cosa che possa
funzionare davvero a lungo termine.
Per tutta la prima parte dello show ci sono state quattro file di
ragazzi davanti a me che si alzavano ogni 15 secondi agitando le braccia
in alcuni strani movimenti sopra la sua testa, seduti e alzati ogni 15
secondi continuamente.
Poi il ritmo si è rallentato un po' per una rarrangiata "When I Paint"
con un sacco di cambiamenti nel testo. Era semplicemente troppo buio per
poterli trascrivere e non sono sicuro che fossero migliori
dell’originale, ma è stato divertente da ascoltare.
Poi è tornato a dondolare per "Honest With Me". Penso che sia stato
proprio durante "Honest With Me" che una montagna che camminava che si è
rivelata essere una sorta di creatura primordiale subumana con un
terribile taglio di capelli si è seduto sul sedile alla mia sinistra. La
creatura primordiale cominciò immediatamente a muovere la sua testa da
100 libbre
da destra a sinistra e viceversa, considerando che qualunque cosa la
creatura fosse, stava bloccando la mia visuale e significava che dovevo
iniziare a spostare la mia avanti e indietro. Nello stesso momento la
creatura ha tirato fuori il suo cellulare tenendolo alto sopra la sua
testa, senza mai guardarlo, probabilmente puntava il soffitto. Il
ragazzo accanto a me, che era già stato avvertito dalla Security in modo
brusco, si chinò e disse alla creatura che la sicurezza lo avrebbe
espulso,
ma la creatura primordiale disse che non sarebbe successo perchè lui era
un poliziotto in pensione che di solito faceva servizio sul palcoscenico
del Beacon.
Nel frattempo Bob Dylan cantava "Tryin 'To Get To Heaven" in un
arrangiamento che sembrava a metà strada tra la versione originale e
quella jazz fatta nell’autunno del 2000. Mi piacerebbe raccontarvi di
più su questa prestazione ma la montagna ambulante e il ragazzo vicino a
me hanno deciso che era un buon momento per parlare tra loro. All'inizio
ho provato con la gentilezza, sporgendomi e chiedendo loro se Bob Dylan
stava disturbando la loro conversazione. Ha funzionato per circa 30
secondi. Naturalmente il primordiale subumano si alzava e urlava dopo
ogni canzone, "Noi ti amiamoo Bobby" o “Ti vedo al Beacon Bobby" a pieni
polmoni, confermando la massima del mio amico Seth che le persone che
urlano più forte tra le canzoni sono quelle che non hanno mai ascoltato
la canzone.
Poi venne "Scarlet Town", una canzone che dipende interamente da come
Dylan la canta perché la musica è una cosa ripetitiva per tutta la
canzone. Sarebbe stato bello sentirla, ma la primordiale montagna
sub-umana decise che era ora di parlare con la specie di donna che era
venuta con lui. Dopo tre o quattro versi, non sentendo niente, ho urlato
piuttosto forte "Zitti, la gente viene qui per ascoltare". La creatura
primordiale si voltò e mi disse: "Stringimi la mano". "Non voglio
stringerti la mano" gli ho risposto. La creatura quindi ha minacciato il
danno fisico, a quel punto Seth uscì dal suo posto ed è andato a cercare
la Security che lo ha fatto smettere restando poi alla fine del
corridoio.
Dylan a quel punto stava cantando "Make You Feel My Love", durante la
quale la persona della sicurezza ebbe una lunga discussione con le
persone dietro di me che stavano riprendendo con i loro telefoni
cellulari. Nel frattempo la primordiale
creatura aveva tirato fuori il suo cellulare e stava riprendendo lo
spettacolo. Io ho iniziato a picchiettare delicatamente sulla schiena
dell’uomo della Security, ma lui era immobile mentre parlava con quelli
che stavano usando il telefono cellulare dietro di me. Alla fine si
voltò e gli indicai la creatura primordiale.
A quel punto Dylan era nella nuova versione di "Like A Rolling Stone"
che era abbastanza buona, ma il ritmo tipo quello di "La Bamba" ha tolto
l’enfasi e l’angoscia dell'originale.
Poi venne "Early Roman Kings" che era ok, e da questo momento in poi la
creatura primordiale si era finalmente calmata.
Il clou dello spettacolo è stata una triste e lenta "Don’t Think Twice".
Il suo canto era veramente bello e questa nuova versione aveva un un
senso di rammarico nel testo.
Una "Love Sick" abbastanza forte è arrivata dopo, ma a questo punto mi
sono trovato a constatare la mancanza della chitarra di Stu Kimball.
Quando avevo sentito questa canzone un un anno fa, le soste aggiunte
erano veramente dinamiche, persino mozzafiato, ma quella forza extra,
quel wham che avrebbe dovuto essere lì era invece sparito.
"Thunder On The Mountain" e "Soon After Midnight" erano entrambe
piuttosto buone, e poi è arrivato un nuovo arrangiamento rocki di "Gotta
Serve Somebody", probabilmente basato su qualche oscura versione con
liks di chitarra stile rockabilly, ma dovrei trovare una copia di questa
versione e portarla ad alcuni amici che sono enciclopedie della chitarra
per identificare quei liks. La canzone è ora un rock and roll a tutti
gli effetti, con testi continuamente rivisti e Dylan che stava
chiaramente divertendosi cantando, portandola molto lontano dalle sue
origini gospel. Alla fine della canzone Dylan camminò brevemente per la
prima volta verso la parte anteriore del palco, e restò lì per alcuni
secondi.
"Blowin 'In The Wind" era nel solito arrangiamento e fu seguito da una
semi-reggae "All Along The Watchtower" che è stata interessante ma
semplicemente non ha raggiunto le altezze che potrebbe potuto avere.
"Watchtower" funziona perché la canzone è intrinsecamente spettrale.
C'è una cosa che Bob Dylan fa quando è in serata giusta, lui può fare in
modo che non puoi dimenticare, ma è una cosa che non può essere forzata
e deve accadere naturalmente, cosa della quale Dylan è senza dubbio ben
consapevole. È una questione di sfornare la magia e una volta che la
magia accade sei fortunato. Dylan ne è un maestro assoluto. Questo però
non è accaduto ad Atlantic City.
Lunedì 26
Novembre 2018
New York, N.Y.- Beacon Theatre,
November 24, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. All Along the Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
Utica, New York - Auditorium Theatre,
November 15, 201
di Mo
Siamo arrivati presto ad Utica, NY. Ci siamo fermati al ristorante
Ancora per la cena dove eravamo attesi da Tim e Patricia.
La neve è arrivata poco prima che abbiamo recuperato i nostri biglietti.
Ho preso un poster e una bottiglia d'acqua e ho trovato i nostri posti
nella fila Z dove abbiamo presto saputo che le persone accanto a noi
avevano comprato i loro biglietti per il prezzo ragionevole di $ 79,50 e
noi li avevamo pagati $ 280 ciascuno. Jo andò direttamente alla
biglietteria dove gli fu detto "Sei stato derubato da Bob Dylan e Ticket
Master! Mi sentivo male, sconvolto. Questo fatto ha occupato la mia
mente per un po' e ha interferito nel godermi lo spettacolo. Ma per
fortuna
la distrazione da quel sentimento è arrivata grazie ad un tizio della
Security che puntandomi la luce del flash mi ha urlato "Metti via il
telefono!"
Le prime canzoni erano dolci. La voce di Bob era in buona forma.
La sua voce era dolce. Questo non è uno spettacolo rock-n-roll, né è un
folk-show, o uno spettacolo blues, o uno country con una cowboy band. Il
palcoscenico, il suono, la nuova chiave che Bob ha trovato per le sue
canzoni, il pianoforte, l'illuminazione, è come una cena in un club
degli anni '50 ma naturalmente senza la cena.
Per rispondere alla domanda di Steve dello scorso anno, la risposta è:
Ritmo. Ci manchi Stu.
Con Honest With Me finalmente lascio la mia distrazione per la storia
dei $ 79,50 vs $ 280,00 e mi concentro sulla musica. Scarlet Town ha
portato Bob al centro della scena e Donnie al banjo, la batteria di
George e il basso di Tony erano dolci ... stelle dorate tutt'intorno.
Praticamente ogni canzone è stata suonata con un nuovo arrangiamento per
la cena al club. Like a Rolling Stone, beh interessante.
verso la fine mi alzai per andare in bagno ma la signora addetta disse
che non potevo andarci. Ho chiesto perché non potevo e lei mi ha
risposto "Bob non vuole che nessuno vada al bagno mentre sta eseguendo
una canzone e Bob ottiene sempre quello che vuole". Oh. C'erano molti di
noi alla porta che voglevano andare al bagno, (avevo bevuto un'intera
bottiglia d'acqua, l'idratazione è molto importante) e così per non
pensare di non poter usare il bagno ho cominciato a parlare, solo per
sentirmi dire ancora dalla signora che non potevo parlare. Ecco allora
che qualcuno ha detto: "Questo non sembra un concerto ma un campo di
prigionia". Ho sentito una donna che stava dicendo: "Questa è la prima
volta e l'ultima volta che vedrò Bob Dylan, troppe regole e nessuna
delle sue canzoni è riconoscibile". Questo mi ha reso triste. Così ho
provato a tornare allo show con un atteggiamento positivo, ma non sono
riuscito a superare la porta. Ci ho provato, ma la signora addetta ha
detto: "Devi aspettare che Bob abbia finito la canzone, hai circa un
minuto”. Così, ho aspettato, e ho iniziato a contare (nella mia testa,
non sul mio telefono, ovviamente,) calcolando il tempo del minuto.
C’era il bis quando sono tornato al mio posto con un grande sorriso sul
mio viso! Io e Jo ci siamo trovati davanti una coppia in piedi che
ondeggiava e ci hanno fatto sorridere così tanto che è stato un buon
momento finalmente! Poi Bob e la band hanno suonato All Along the
Watchtower ed era proprio ciò di cui avevo bisogno: sì! Sì! Sì! Allora
lo show finì così.
Uscimmo dal teatro e ci ritrovammo in un vicolo cieco e ci siam messi a
cercare la strada di casa.
Non è stato il miglior spettacolo a cui abbia partecipato ma non era
nemmeno il peggiore, è stata un'esperienza illuminante ricca. Va tutto
bene.
Clapton: "Mi sono ispirato a Dylan per
la copertina di Merry Xmas"
clicca qui
Domenica
25
Novembre 2018
New York, N.Y.- Beacon Theatre,
November 23, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. All Along the Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
Utica, New York - Auditorium Theatre,
November 15, 2018
di So I Ran
Piacevolissimo viaggio nella tempesta pre-invernale di 3-4 ore da
Mystic, senza problemi o contrattempi fino allo splendido Stanley
Theatre di Utica, New York, per assistere ad un altro spettacolo di Bob
... con un ottimo posto al fianco di Scotty che è ESATTAMENTE il tipo di
bobcat al quale devi essere seduto accanto in uno spettacolo di Bob ...
Bob era "attivo" sin dall'inizio, arrivando molto presto a "Cry Awile”',
la versione migliore che abbia mai sentito.
Perché girovagare nella melma dei Cult 45 quando puoi crogiolarti nelle
luci rilassanti e nei piaceri sonori della Cattedrale di Bob??
Successivamente, abbiamo ottenuto una doppia magia con una favolosa
"When I Paint my Masterpiece".…
Le esibizioni virtuosistiche di LARS e "Don’t think twice" sono seguite
poi... pure genialità, entrambe.
Terrificanti al centro palco Scarlet Town & Love Sick.
Il meglio della serata per me personalmente ("Te lo dico io!") è stato
una stronza interpretazione di "Devi vedereeeeerrrrrrrrrrrrrvvvvvveeee
Qualcuno!" giuro, Bob stava inventando i testi al volo.....Bel finale
con "Watchtower" nel mix.
Tutto sommato, uno dei migliori concerti, anche se, come mi ha fatto
notare Scotty, questi concerti sono come granelli di sabbia che ti
scivolano tra le dita, quindi goditeli finchè puoi!
Una volta, quando io ero un pischello, c’era il rock. Come iniziò? Credo
con Elvis The Pelvis ed il suo bacino roteante che innalzava il livello
di guardia degli ormoni dei ragazzi after the world war II born. Poi la
fulminea ed impensabile meteora che cancellò Presley e portò all’empireo
quel modo di vivere, cantare e vestirsi che il mondo conobbe col nome di
Beatles. Successivamente il rock, che con i quattro ragazzi di Liverpool
mutò temporaneamente il nome in “beat”, ingigantì nel cosmo musicale con
le parole/verbo incendiarie di un giovane menestrello chiamato Bob
Dylan. Poi, con la musica visionaria e potremmo dire totale dei Pink
Floyd e di Frank Zappa, il nostro rock si estremizzò con le inarrivabili
performances di Jimi Hendrix, Rolling Stones e Doors, riprendendo
possesso del suo nome originario continuando per un altro paio di
decenni a testimoniare e narrare le continue trasformazioni del mondo
musicale. Ma inevitabilmente gli eroi o muoiono giovani o invecchiano
troppo, allora cosa rimane di quella irripetibile favola chiamata rock?
Il nulla, il niente, un immenso buco nero nell’universo orfano di esso.
La constatazione è che il rock è tecnicamente morto, travolto da ondate
di scadentissima musica, schiacciato dalle proprie antiche
caratteristiche che l’hanno reso incapace di reagire al nuovo che stava
avanzando con gli stivali dalle sette leghe, relegato per sempre nella
stanza dei ricordi. Eppure molti di noi, forse a causa dell’età, fanno
fatica a prende atto di questa spiacevole situazione. Basta fare la
prova, basta guardarsi in giro e vedere come gira oggi il mondo musicale
ed i gusti degli sfortunati teen-agers nati negli ultimi due decenni
musicalmente disonorevoli per l’antica ed orgogliosa tradizione delle
sette note.
Il buon vecchio Rock n’ Roll è stato ormai relegato in soffitta, con i
giochi ed i ricordi della nostra gioventù, ma è un vecchio ostinato che
tenta di sopravvivere all’ondata di uno sghembo Grammy soddiviso in
categorie e sottocategorie. Forse dopo un centinaio di categorie per noi
“vecchi rocchettari” ridicole ed inutili si trova finalmente la
categoria di quello che era un tempo il rock, ma i nomi odierni sono
imparagonabili a quelli dei suoi inventori, messaggeri e propagatori.
Sembra una metafora del vuoto, che possa servire a trovare qualcosa che
in qualche modo gli assomigli, ma bisogna andare giù fino alla categoria
“Best Alternative Music Album”, categoria che però non usa più il
termine rock. Ai Grammy il rock è diventato ormai come il nonno che alle
feste dei ragazzini non può essere invitato, un nonno che ha perso da
anni lo smalto dei tempi migliori. "Il rock è morto, o è solo vecchio?",
si è chiesto Bill Flanagan sul New York Times, ma la risposta è
scontata, non è più musica per i giovani. Le nuove generazioni ascoltano
cose alle nostre orecchie musicalmente estranee, mentre il nostro buon
vecchio rock circola ormai nelle città fantasma, abitate dai rimasugli
di una guerra nucleare che ha devastato tutto, come nei peggiori film
che raccontano di questa irreale realtà.
Se diamo un occhio alle classifiche attuali al momento vediamo ai primi
posti Andrea Bocelli, il duo Aled Jones e Russell Watson, anch’essi di
impostazione tenorile, due colonne sonore, ovvero quelle di The greatest
showman e A star is born, e, colmo dei colmi, quel tanto osannato e
criticato White album dei Beatles, un disco di estrema bellezza
pubblicato ben 50 anni fa, e lo stesso vale per la Platinum collection
dei Queen, tornata in classifica grazie alla spinta del film “Bohemian
Rhapsody” di recente uscita. Uniche presenze vagamente in odore di rock
quelle dei Muse al primo posto e gli Imagine Dragons al nono.
Ma ovviamente non è solo una questione di età, è che il rock non riesce
più a raccontare la contemporaneità. Sulla scena ci sono ancora i sacri
dinosauri dell’epoca, Dylan continua imperterrito coi suoi concerti,
Springsteen continua a sembrare in missione per propagandare cause
indecifrabili, stesso discorso per la "parodia" dei Rolling Stones che
si ostina ancora a calcare le scene musicali. La sola verità è quella
che il rock è morto, morto il giorno in cui Elvis partì per il servizio
militare, morto il giorno in cui l'aereo con a bordo Buddy Holly si
schiantò al suolo, buttato fuori dalla porta a calci nel sedere dall’
avanzante ondata del punk.
Probabilmente ad uccidere il rock è stato proprio il peso del suo
stereotipo. La parola rock oggi non indica più la realtà ma bensì un
vecchio cliché sgualcito dal tempo, quattro accordi striminziti,
chitarre elettriche con enormi pedaliere per far sembrare la chitarra
tutto meno che una chitarra, batteria in quattro quarti con cassa e
rullante in esagerata evidenza e un cantante che urla più che cantare.
Povero Elvis dalla voce ineguagliabile, quello da un miliardo di dischi
venduti quando i dischi si compravano ancora nei negozi. Anche i negozi
sono spariti, sorpassati dal tempo e cancellati dalla tecnologia online.
Il Rock era la musica più fantasiosa mai apparsa sul nostro pianeta e
forse per questo oggi è morto e sepolto per sempre. Troppo bello, un
animale strano, potremmo dire unico, caratterizzato da una varietà di
molteplici aspetti, caleidoscopico, duttile, eclettico, molteplice,
multiforme, polimorfo, proteiforme, sfaccettato, variegato, versatile,
in una sola parola irripetibile. Ciao buon vecchio Rock, io, e quelli
come me, ti ricorderemo sempre, ti porteremo sempre nei nostri cuori
assieme ai nomi di coloro che ti hanno fatto grande!
Venerdì 23
Novembre 2018
Talkin' 10613
- cimar2003
Ciao Mr.Tambourine , vorrei segnalare
questa nuova uscita :
Bob Dylan in Italia. Un fantastico viaggio in 100(uno) concerti
di Federico Boggio Merlo,Sergio Gandiglio
La prima volta fu nel 1984. L'ultima deve ancora venire, perché il Never
Ending Tour del premio Nobel Bob Dylan non accenna a rallentare e
include sempre più spesso l'Italia nel suo infinito percorso giramondo.
"Bob Dylan in Italia" è il libro che mancava, perché mai prima si era
tentato di storicizzare - con parole, date e immagini - i tanti,
indimenticabili passaggi dell'artista di Duluth nel nostro paese. Non si
tratta però tanto di elenchi e schede, ma piuttosto di un lungo
racconto, in cui la descrizione dei singoli eventi è arricchita da
aneddoti e curiosità, dalle reazioni del pubblico e dai commenti della
critica specializzata, oltre che dall'opinione degli autori, i quali
hanno assistito personalmente alla maggior parte dei concerti presi in
esame nel libro. Il risultato è un saggio illustrato di ampio respiro su
Bob Dylan e la sua arte, e si propone come un punto di riferimento non
solo per le migliaia di spettatori che hanno potuto assistere ai
concerti di Dylan nel nostro paese, ma anche per coloro che lo hanno
visto suonare una volta soltanto o che non hanno mai assistito a un suo
concerto, perché leggendo queste pagine avranno la possibilità di
scoprire tanti aspetti del più grande genio musicale vivente.
Grazie per la preziosa
segnalazione caro Cimar, un libro che raccontasse esclusivamente Dylan
nel nostro paese mancava certamente e credo sia stata ottima l'idea dei
due autori di dedicare la loro esperienza a raccontare questo lato del
girovagare infinito di Bob. Certamente scoprire tante nuove storie su
tutti questi concerti ed i loro retroscena sarà una cosa
superinteressante per tutti coloro che hanno dedicato un piccolo o
grande spazio nel loro cuore per Bob. hi volesse acquistarlo lo può
trovare
cliccando qui
LETTURE/ “La Bibbia di Bob Dylan”:
cercando Dio sulla Highway 61
clicca
qui
Giovedì 22
Novembre 2018
Waterbury, Connecticut - Palace
Theatre, November 20, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. All Along the Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
Richmond, Kentucky - Eastern Kentucky
University, EKU Center for the Arts, November 11, 2018
Di David Friedman
Bob e la band erano in forma stellare stasera. La set list era invariata
come da spettacoli recenti, con "It's A Man's World" di James Brown che
chiude le due canzoni di encore. Nel complesso, il concerto è stato più
delicato, più tenero, rispetto a quello degli scorsi anni. Comprendeva
la versione più lusinghiera di "Don’t Think Twice" che io abbia mai
sentito. Anche "Make You Feel My Love" ha avuto un'eccezionale dolcezza.
Parecchie canzoni avevano nuove melodie o fraseggi dell'anno scorso, non
di quest'anno, inclusa "Cry A While", "When I Paint My Masterpiece" e
persino "Like A Rolling Stone".
I cambiamenti di fraseggio in Rolling Stone sembravano scherzosi, quasi
a invitare il pubblico partecipare ad ogni coro (Chi ha detto che Bob
non interagisce con il pubblico?) Sembrava anche giocherellone quando
era al centro della scena per "Scarlet Town" e "Love Sick". "Early Roman
Kings" era un numero bluesy, abbastanza diverso dalla versione standard.
Per tutto il tempo, la voce di Bob era forte e melodica, e lui e la band
sembravano in perfetta armonia.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Review by E.B.
Quando ho visto questa specifica data del tour aggiunta al calendario
alcuni mesi fa avevo la sensazione che Bob e la sua band non si
sarebbero avvicinati di più a me in questo tour ... vivo nella contea di
Hamilton, a nord di Cincinnati, Ohio. Altre date sarebbero state
aggiunte, ma la mia impressione originale si dimostrò vera, Cincinnati
non era in elenco questa volta.
Fortunatamente ho preso un biglietto prima che fossero tutti esauriti.
Il centro EKU era un luogo perfetto per vedere lo spettacolo, una
meravigliosa venue intima con un grande suono, con anche alcuni tocchi
di illuminazione teatrale drammatica durante il vivace Spettacolo di 2
ore. Avrei voluto che lo show durasse altre 2 ore!
Una deliziosa serata di alcuni nuovi titoli di brani rielaborati per
apprezzare i nuovi arrangiamenti. Ho avuto gli occhi umidi diverse
volte, così come pure alcune persone sedute vicino a me, l'impatto
emotivo dello show è "un cavatappi al cuore!" (Nota: abbiamo ottenuto
"Simple Twist of Fate", non "You're a Big Girl Now" nella set list,
forse qualche cenno al nuovo set delle Bootleg Series di More Blood On
The Tracks Vol. 14 non ci sarebbe stato male, un po' di altre canzoni
avrebbero potuto essere belle, ma non cambierei niente della performance
di questa notte. Non mi aspettavo nel secondo bis di sentire "It's a
Man's World" quindi è stata una grande sorpresa e molto piacevole!)
Il pubblico di questa notte non era il solito di fans, ma ha dato un
caloroso abbraccio a Bob ed ai ragazzi, anche se alcuni fra loro erano
confusi e disorientati dai suoni delle canzoni non così familiari (a
loro) che stavano ascoltando. Alcuni commenti che ho sentito durante la
presentazione mi hanno portato a credere che questi frequentatori di
concerti potrebbero non essere rimasti in stretto contatto con ciò che
Bob e la band han fatto negli ultimi anni ... ma erano fermi, felici e
incantati di essere lì! Con lui! Dopo tutti questi anni! Insieme!
Ancora! (Dopo lo spettacolo, ho sentito un uomo esclamare, "È una grande
notte per essere vivo!")
Personalmente ero assolutamente stregato dall'intimità della voce di Bob
e la sua esibizione giocosa al centro del palco con il microfono sul
cavalletto, era uno spettacolo. La band girava a pieno gas e non perdeva
il controllo.
Grazie mille a tutti quelli che hanno fornito la set list e la
recensione. Ho appena letto dello spettacolo di ieri sera, ..... anche
se ho visto Bob nel 2006 e 2009 e seguo questo tesoro di un sito web
..... (Un vero tesoro nazionale! Veloce, digiti una parola e trovi il
sito di Bill!), .... è meraviglioso avere queste recensioni delle
performances della serata e delle impressioni altrui, .....e di tutte le
altre molte notti che non abbiamo potuto vedere di persona!
Mentre il poster annuncia ... "Non osare perderlo!"
Mercoledì
21
Novembre 2018
Talkin' 10612
- samuconf93
Oggetto: BS 14, Heylin & More...
Carissimo Mr. Tambourine,
Spero che tu stia bene, così come i tanti Farmers che scrivono qui ogni
giorno. Saluto con grande affetto anche la sempre gentilissima Carla.
Parto subito con una precisazione. Il libro di Heylin, che io ho
definito “compendio al Bootleg Series 14”, non è però compreso nel box.
Mi sono espresso male. Nel box sono compresi sia un libro fotografico
con saggi e curiosità sia un altro libro contenente foto, articoli di
giornale dell’epoca e la riproduzione di un taccuino di Bob, ma libro di
Heylin è acquistabile solo sul sito della Route. È un “naturale
compendio” al BS14 perché tratta proprio della registrazione di “BOTT”,
ma è slegato dal box. Io, da collezionista e cieco amante di Bob, non ho
resistito e ho acquistato sia box sia libro di Heylin, per leggerlo
ascoltando i dischi...
E qui veniamo alla questione delle pubblicazioni d’archivio della
Columbia. Ho un amico, non fanatico quanto noi, sia chiaro, che però
apprezza Bob, ma da qualche anno ha gettato la spugna perché - lo cito
testualmente - non ci sta più dietro. E lo capisco. Per un conoscitore
che apprezza Bob ma non dedica a lui una grande parte del proprio tempo
queste uscite sono estreme e possono risultare eccessive.
Personalmente io ne sono felicissimo. Credo che la Columbia ci stia
conducendo nel “retrobottega” di un genio, permettendoci di capire come
ha composto e registrato i brani dei suoi dischi più significativi. Così
abbiamo avuto la meravigliosa uscita completa dei Basement Tapes nel
BS11, la “follia” dei 18 CD dell’edizione completa del BS12, e ora i 6
del BS14.
Per chi come me ama studiare e scrivere di Bob si tratta di
pubblicazioni di rilievo, ma capisco benissimo che possano risultare
esagerate persino al 50% dei fanatici di Dylan! E hanno tutte le ragioni
per pensare ciò. Va notato che in mezzo abbiamo avuto qualcosa di
leggermente diverso. Il BS13 era mastodontico anch’esso (8 CD l’edizione
deluxe), ma più vario nel format perché copriva un triennio e mescolava
con una alternanza più appetibile outtake in studio e brani tratti da
concerti.
Io penso che ogni BS uscito finora sia impeccabile, ma la mia è una
opinione personalissima e so bene che molti, a buon diritto, non la
pensano così. Mi piacerebbe sapere il tuo parere, poiché non scrivi mai
cose banali, e quello di tanti altri Farmers, perché questo dibattito
sulla necessità/utilità dei BS, specialmente quelli più grandi, mi ha
catturato! Quali preferite finora? E quali invece “rifuggite”?
Un abbraccio e a molto presto,
Samuele
Grazie per la
precisazione Samuele. La questione che proponi è interessante, ma la
situazione è, come hai ben detto anche tu, abbastanza personale, nel
senso che se non sei più che fanatico di Bob, tutta questa massa
preziosa di materiale può risultare difficile da reperire per i costi,
difficile per l'interesse che può suscitare in un fan diciamo "normale",
e difficile anche all'ascolto. Personalmente, sentire diverse takes
della stessa canzone non mi prende più di tanto, a me piace la canzone e
non mi chiedo mai la sua genesi, l'ascolto, la gusto e questo mi basta,
sapere poi se per registrarla sono state necessarie una o duecento takes
non suscita il mio interesse e non diminuisce o aumenta la mia stima per
Bob. Naturalmente ognuno avrò la propria opinione su quest'argomento e
se vorrà manifestarla queste pagine sono sempre a disposizione! Live
long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Salve Mister,
mi associo alla richiesta di Stefano (talkin 10609); sui rapporti
storico-musicali tra i ragazzi di Liverpool e Dylan, argomento molto
"intrigante" (talkin 10606), mi
chiedevo se non sia possibile reperire qualche informazione in merito
nel libro di Michele Murino "Dylan and friends" (ed. Bastogi), uno di
quei testi su Bob che mi riprometto di acquistare e leggere. Certo non
manca il materiale fotografico che ritrae Bob e Sara in compagnia di
Linda e Paul e numerosi sono i gossip sul dialogo Lennon-Dylan nel taxi
a Londra. Lennon ha anche imitato la voce di Bob,in tono scherzosamente
satirico... Insomma un po' di fumo c'è...magari si scopre anche
l'arrosto di un'intricata vicenda di amicizia e scambi culturali e
musicali. Proviamo a vedere se Murino ha toccato l'argomento. Lunga
vita! Carla
Proprio il primo
capitolo del libro di Michele "Dylan & Friends" si parla del rapporto di
Bob con i 4 di Liverpool. Qualche piccola curiosità, la traduzione del
dialogo del famoso filmato di Lennon e Bob abbastanza alticci o
fumaticci (non saprei dirti se l'uno o l'altro) in un taxi, filmato che
si trova su Youtube, ma sostanzialmente è poco interessante viste le
condizioni alterate dei due. Per il resto sono cose risapute e ripetute,
sono sempre quelle ed alla fine non attirano più di tanto l'attenzione,
come quando rivedi un film già visto. Non saprei dirti se ci sono in
circolazione altri libri dedicati esclusivamente al rapporto
Dylan/Beatles, certamente gli avvenimenti descritti da Murino saranno
senz'altro riportati in molti libri in lingua inglese, ma che ci sia un
libro esclusivamente dedicato solo ai rapporti tra Bob ed i Fab4 non
sono in grado di dirlo. E poi, se ci fosse, ci sarebbe senz'altro il
problema della lingua che è un ostacolo difficilmente sormontabile se
non si conosce perfettamente l'inglese. Comunque, se qualcuno ha
informazioni più precise ce lo farà sapere. Leggi il libro di Murino,
puoi trovarlo online a questi indirizzi:
Roanoke, Virginia - Berglund
Performing Arts Theatre, November 10, 2018
di Peter MacIntosh
Sono in viaggio per seguire lo spettacolo di Dylan in un soggiorno di
tre notti con i miei amici del Michigan e Nuova Scozia. Come sempre, il
bardo non ha deluso. L'arredamento della sede era piacevole, e con molta
meno Security rispetto alla notte precedente in Charlotte, North
Carolina. Roanoke stessa ha un centro meraviglioso, vibrante e
divertente in una tiepida sera d'autunno.
Il set di Dylan abbina ora i suoi successi del lontano e recente
passato, salvo "It's a Man's World" eseguito in onore di James Brown.
Wow, che modo di finire quello che era già stato uno spettacolo
favoloso. La canzone, come il mio collega e compagno di viaggio della
Nuova Scozia, può essere una risposta furba ed empatica di Dylan al Me
Too Movement (Il movimento Me Too, noto anche
come "#MeToo", con alternative diciture in altre lingue, è un movimento
di matrice femminista che verte contro le molestie e la violenza sulle
donne, che si diffuse in modo virale a partire dall'ottobre 2017 come
hashtag usato sui social media per aiutare a dimostrare la diffusa
prevalenza di violenza sessuale e molestie, soprattutto sul posto di
lavoro, subita dalle donne, dopo le rivelazioni pubbliche di accuse di
violenza sessuale contro Harvey Weinstein). Mentre pochi
potrebbero pensare a James Brown come ad un rappresentante e difensore
del femminismo, la sua canzone cattura indiscutibilmente qualcosa di
magico.
Il set nel suo complesso è stato superbo, elaborato con cura in termini
di ritmo, canzoni vintage e l'atmosfera dei tempi andati. È tutto lì,
con l’amore che conquista tutti, la violenza, l’umorismo, la coscienza
sociale, l’immaginazione e così via. Mentre il sistema audio della sala
Roanoke lasciava a desiderare in confronto agli altri spettacoli ai
quali abbiamo partecipato in questo autunno, esso difficilmente ha
impedito alla qualità della performance di splendere lo stesso.
La band ovviamente è di prim'ordine, fedele alla forma. La recente
partenza di Stu è a malapena notata, il che è un bel risultato date le
sue tremende doti e contributi musicali. La partenza di Stu ha costretto
il quartetto rimanente (e Dylan) ad aumentare il loro lavoro musicale,
qualcosa che hanno facilmente e abilmente realizzato. Forse Tony,
George, Donnie e Charlie sono stati ispirati dall'essere in presenza di
un maestro così a suo agio e in controllo totale della sua arte. Il
vasto
sorriso amichevole di Donnie nella parte anteriore del tour bus dopo lo
show dimostrava che quella era stata una serata memorabile.
Lunga vita a Bob Dylan!
Peter MacIntosh
Martedì 20
Novembre 2018
Springfield, Massachusetts - Symphony
Hall, November 18, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. All Along the Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
Ciao,
vi mando il link sulla mia canzone pubblicata ieri intitolata « Letter
to Bob » con un bel video di Deborah Velazquez.
Se vi piace, condividetela pure con i fans:
Buondi'
sul Bs14 deluxe c'e' un libretto scritto in inglese. C'e' qualcuno che
lo traduce in italiano qui nella Farm ? Magari puo' interessare a
qualche altra persona come me.
Grazie, Stefano Catena.
Appello lanciato,
restiamo in attesa! Stay tuned, live long and prosper, Mr.Tambourine,
:o)
Lunedì 19
Novembre 2018
Atlantic City, N.J. - Hard Rock Hotel
and Casino, Etess Arena, November 17, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
20 All Along the Watchtower
BOB DYLAN
with Tom Petty & The Heartbreakers and The Queens Of Rhythm
WEMBLEY ARENA - LONDON. October 17, 1987 - "The Temples In Flames Tour"
The Times They Are A-Changin'
Like A Rolling Stone
Maggie's Farm
Forever Young
Dead Man, Dead Man
I Dreamed I Saw St. Augustine
Simple Twist Of Fate
I'll Be Your Baby Tonight
Watching The River Flow
Gotta Serve Somebody
Man Of Peace
I And I
Don't Think Twice, It's All Right
Tomorrow Is A Long Time
Heart Of Mine
In The Garden
Knockin' On Heaven's Door
Chimes Of Freedom
Rainy Day Women Nos. 12 & 35
Let My People Go (Go Down Moses) (Trad)
Personnel:
Bob Dylan (voice, guitar)
Tom Petty (guitar)
Mike Campbell (guitar)
Howie Epstein (bass)
Benmont Tench (keyboards)
Stan Lynch (drums)
The Queens Of Rhythm: Carolyn Dennis, Queen Esther Marrow, Madelyn
Quebec (backing vocals)
Ho appena letto di un libro di Heylin
"come compendio a BS14". non ho capito se è un nuovo libro.
E poi visto che Dylan sta terminando alcuni concerti con pezzi soul, che
ora si stia dando al soul?
Michele Lenzi
Non è un libro, è una monografia che non fa parte del cofanetto di 6 CD di
"More Blood, More Tracks", The Bootleg Series Vol.14, ma è
stata pubblicata a compendio perchè tratta delle sessions di Blood On
The Tracks. E' acquistabile al prezzo di 15 dollari a questo indirizzo:
Credo che i pezzi soul
San-Ho-Zay, brano strumentale di Freddie King, It's A Man's Man's Man's
World di James Brown sono stai eseguiti come tributo a due grandi
musicisti scomparsi che han passato parte della loro vita nei
luoghi toccati dal tour, invece Moon River (musica di Henry Mancini e
parole di Johnny Mercer) è un brano classico che fa parte della colonna
sonora del film Colazione da Tiffany ed è stato eseguito in onore del
paroliere proprio nel
Johnny Mercer Theatre. Non credo proprio che questa sia indice di una
svolta soul! Chissà quale sarà la prossima mania dylaniana dopo la
noiosa infatuazione sinatriana! Live long and prosper, Mr.Tambourine,
:o)
Ciao Mr. Tambourine,
ti chiedo due consigli su temi diversi:
1) dove trovare (link o libri) la storia dei rapporti storici e musicali
tra Dylan e i Beatles?
2) in generale, quali sono i migliori canali YouTube dedicati a Bob?
Grazie come sempre, Gabriele
Caro Gabriele, quella dei
rapporti Beatles/Dylan è una domanda alla quale io non so rispondere, ma
forse qualche Maggiesfarmers saprà indirizzarci meglio, stay tuned.
Sassuolo, domani sera “Dylan on my mind”,
dedicata a Bob Dylan
clicca qui
Sabato 17
Novembre 2018
Utica, New York - Stanley Center For
The Arts, Stanley Theatre, November 15, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie
on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
20 All Along the Watchtower
Salve Mister,
non nascondo a te ed agli amici della Fattoria che le parole di Samuele
e le tue mi hanno lusingata; hai proprio ragione a dire che sono
arrivata tardi a conoscere Dylan, ed è per me difficile spiegare quanto
mi abbia arricchito questa conoscenza e quanto mi abbia aiutato a
formarla e sgrezzarla lo scambio di opinioni con te e con tutti i
Farmers. Il sapere che si forma attraverso il sito è nuovo perchè non è
accademico e dogmatico, ma nasce dallo scambio di conoscenze, opinioni,
emozioni, pertanto è sempre aperto e in divenire, come l'opera
dell'artista di cui parliamo e discutiamo. Da due anni a questa parte
non c'è giorno che non dedichi un po' del mio tempo ad ascoltare la voce
di Bob o a leggere qualcosa che lo riguardi. Sto ultimando la lettura
dei migliori saggi su Dylan raccolti da Carrera; è una lettura
impegnativa e spero di dirvi presto qualche opinione in merito. Vorrei
riprendere "Tarantula" e le liner notes perchè la comprensione della
musica e delle parole di Dylan è un unico processo
intuitivo-conoscitivo. Leggerò sicuramente l'articolo citato da Samuele
nella talkin' 10604 ed attendo la
sua opinione sul libro di Clinton Heylin, nonchè quella che gli hai
sollecitato tu, Mister, sul proliferare di inediti dylaniani. La
prefazione del libro di Carrera citato prima, inizia con un titolo
paradossale: "Ci deve essere un modo per uscire di qui" - sottotitolo -
"Non siamo noi a dover giustificare perchè siamo ossessionati da Dylan.
Sono gli altri che dovrebbero spiegare perchè non sono ossessionati loro
(Christopher Ricks, a un convegno su Dylan all'Università del
Minnesota). Per evitare di diventare socio-patica, qualche volta mi
dedico ad altro ma...con fatica. Alla prossima. Lunga vita! Carla
Cara Carla,"Ci deve essere un modo per
uscire di qui" è la frase iniziale di ALL ALONG THE WATCHTOWER ("There
must be some way out of here,"), e credo che l'amico Carrera l' abbia
usata come un' antifrase (dal greco ἀντί, "contro", e φράσις,
"locuzione", che è una figura retorica per cui il significato di una
parola, di un sintagma o di una frase risulta opposto a quello che
assume normalmente; di solito cambia anche il tono della voce. Es: "AH!
Che bel lavoro hai fatto" significa invece di aver
fatto un pessimo lavoro) per dire che la
verità è il contrario, ossia "Non c'è nessun modo per uscire di qui",
quando Dylan ti prende, come disse Mosca dei Lamberti "Cosa fatta capo
ha"! (A Mosca è dedicato un episodio della Divina Commedia (non
rilevante come quello di Farinata degli Uberti o dei tre fiorentini di
Tegghiaio Aldobrandi e gli altri, spiriti degni e ch'a ben far puoser
l'ingegni, anche se con una certa sorpresa si scoprirà poi di trovarli
tutti all'Inferno nei gironi più bassi, quindi più gravi, nella bolgia dei seminatori di
discordie (Inf. XXVIII, vv. 103-111), dove il poeta lo trova
orribilmente mutilato delle mani, come punizione del suo consiglio "Cosa
fatta capo ha" che convinse gli Amidei a uccidere Buondelmonte de'
Buondelmonti, provocando in Firenze le fazioni che presto si sarebbero
divise in
guelfi e ghibellini). Il prof. Carrera meriterebbe un monumento da parte
dei dylaniani italiani (e non solo) per l'immensa mole di scritti di
qualità che in questi anni si è prodigato a scrivere su quasi ogni
asperto del personaggio/artista Bob Dylan. Nei saggi di Carrera si
trovano le risposte e le spiegazioni a qualunque tipo di domanda
dylaniana possa venire in mente e questa è opera da tenere in alta
considerazione. Non dimentichiamo poi i tre "libri basilari" che
contengono i testi originali e le traduzioni di tutte le canzoni di
Dylan, anche questa opera monumentale e per la quale ogni appassionato
dylaniano che si rispetti dovrebbe tenere in tasca l'immaginetta di
Carrera come quella dei Santini e ringraziarlo tutti i giorni quando
spunta il nuovo sole.
Detto questo sono molto contento che tu
continui nel tuo faticoso/divertente/interessante/istruttivo lavoro di
studio ed approfondimento sull'opera omnia di Bob, cioè dai libri alle
canzoni, e ti consiglio anche, quando avrai terminato quelli, di leggere
attentamente tutte le interviste fatte a Bob (che troverai negli archivi
della Fattoria) che naturalmente ti faranno scoprire, attraverso le
parole stesse di Dylan, aspetti della sua personalità difficilmente
riconoscibili negli scritti o nelle canzoni perchè sono sensazioni
spontanee e non pensate, sono immediate e quindi sincere, anche se
magari certe cose sono schemi che vengono ripetuti più volte ad uso e
consumo dei media, frasi che ogni artista ha in tasca già confezionate
per stupire, per confondere, o per qualche altro disegno che alberga
nella sua mente.
Hai ragione quando
dici che la Fattoria è un "work-in-progress" infinito, una specie di
clone della "Fabbrica del Duomo" di Milano o per dirla alla Dylan un
"Neverendingwork" dove tutti i giorni può esserci la sorpresa di leggere
qualcosa scritta da una persona che vede la stessa cosa da un altro
punto di vista e si fa un'opinione diversa, però disposta a discuterla e
condividerla con gli altri Maggiesfarmers. Naturalmente resto sempre in
attesa di qualche tuo saggio, o piccolo o grande, che spieghi agli altri
il "tuo" modo di vedere e sentire Dylan. Live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Venerdì 16
Novembre 2018
Rochester, New York - Auditorium
Theatre, November 14, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
20. San-Ho-Zay (partial instrumental) (song by Freddie King) (Bob on
piano, Donnie pedal steel, Tony on standup bass)
21. Long and Wasted Years (Bob on piano then center stage, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
Savannah, Georgia - Johnny Mercer
Theatre, November 6, 2018
di David Mendick
Wow. Valeva la pena di fare 9 ore di macchina dal Maryland al profondo
sud. Lo sapevo che questo spettacolo di Savannah sarebbe speciale e
avevo ragione. Le covers di Sinatra sono ora un lontano ricordo, ma
Dylan è emerso come il cantante migliore di sempre. Le rielaborazioni
delle canzoni che conosciamo ed il suo canto le hanno rese totalmente
sorprendenti. Like a Rolling Stone, forse la migliore canzone di tutti i
tempi, è diventata ancora migliore. Don’t Think Twice con la band quasi
in sottofondo e Dylan che canta come Sinatra. Non è che stia prendendo
rischi, non sta nascondendo nulla. Un set geniale dall'inizio alla fine.
Al Johnny Mercer Theatre un bis bellissimo, Blowin’ in The Wind con il
violino stupendo seguita poi da Moon River. Il Teatro è impazzito. Il
giorno delle elezioni ringrazia Dio per Bob Dylan. Ha il mio voto. Lui è
il mio capo. È stato bello rivedere i miei vecchi amici Howie X ed Eric
quando sono ripartito.
David Mendick
Giovedì 15
Novembre 2018
Youngstown, Ohio - Covelli Centre,
November 13, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
20. San-Ho-Zay (instrumental) (song by
Freddie King) (Bob on piano, Donnie
pedal steel, Tony on standup bass)
21. Long and Wasted Years (Bob on piano
then center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
Ciao Mr. Tambourine,
Un saluto a te e a tutta la Farm. Ci tenevo a ringraziare Carla per
quello che ha scritto riguardo alla mia recensione: sono felice che i
miei articoli riescano a trasmettere il mio amore per Bob e ad
appassionare i lettori. A proposito: qui sulla Farm ho letto molte delle
riflessioni di Carla e mi sono parse estremamente puntuali e
interessanti. Ne approfitto per “pubblicizzare” un altro dei miei
articoli per Music Map, la recensione alla ristampa deluxe del “White
Album” dei Beatles. Questo è il link, per chi fosse interessato:
Aggiungo anche che sto leggendo - per la
verità ho quasi terminato - l’ultimo libro di Clinton Heylin, compendio
del Bootleg Series 14 di Bob. È una lettura davvero illuminante e la
consiglio vivamente. Va assaporato mentre si ascolta la bellissima
edizione deluxe del box set...
Grazie ancora e un abbraccio!
Samuele
Concordo con te caro
Samuele, Carla è una persona che ha dimostrato di essere attenta,
riflessiva, piena di interesse ed acume, di voglia di conoscenza ed
approfondimento nella totalità del personaggio Dylan e del suo lavoro
sia musicale che letterale, è arrivata tardi a Dylan ma ci è arrivata e
noi possiamo solo essere contenti di aver trovato una nuova adepta alla
sterminata comunità dylaniana. Aspetto con interesse un tuo commento
approfondito su questo ultimo Vol. 14 delle Bootleg Series, ma non mi
interessa sapere se le varie takes sono belle, brutte, migliori o
peggiori di quelle pubblicate su Blood On the Tracks, mi interessa
piuttosto sapere il tuo parere sulla necessità o meno di buttare sul
mercato così tanto materiale che alla lunga diventa anche difficile da
ascoltare nella sua totalità, voglio dire che un disco come questo si
può ascoltare una volta o due volte ma è difficile che lo si vada a
ripescare dopo averlo messo sullo scaffale dylaniano con gli altri.
Premetto che non ho sentito i CD e che le mie parole sono solo frutto di
un'opinione a freddo. Resto in attesa, live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
“Miss solitudine” rotola lontano
dall’amore
clicca qui
Mercoledì
14
Novembre 2018
Jokerman, Dio buono o vendicativo?
Credo che sia stato abbastanza il testo di “Jokerman” per aver fatto
meritare a Dylan il premio Nobel. Geniale l’accostamento col Jolly che
nel gioco delle carte (credo qui usato come allegoria del Creatore), il
joker che può valere tutto, senza che nessuno può paragonarsi a lui
perchè è il Re supremo ed estremo delle regole, lui le ha dettate e
l’universo deve seguirle, il Jolly che cammina sulle nuvole, che sposta
le montagne, che manipola i popoli, colui che manda i suoi messi a
Sodoma e Gomorra a riscuotere il terribile prezzo per il di Lui perso
rispetto, il Jolly amico dei martiri, amico della prostituta Maddalena,
il Jolly che guarda nelle fiamme infernali e vede i ricchi bruciare nel
fuoco della loro ingordigia. Superba la frase che parla dei falsi
Giudici che muoiono imbrigliati nelle ragnatele che essi stessi hanno
tessuto, seguita dalla semplice osservazione “Solo questione di tempo
prima che scenda la notte”: In questo verso si legge tutta la storia del
nostro mondo, mondo che un giorno non ci sarà più e la luce sparirà come
tutto il resto. E’ solo una questione di tempo dice Dylan, ma il tempo
terrestre è così relativamente minuscolo rispetto all’eternità, quando
tutto sarà scomparso e nella volta stellare non ci sarà più la luce di
una stella che splenderà!
Jokerman è davvero Dio nell’intento dylaniano di descrivere con liriche
di grande potenza l’entità suprema che sta al di sopra di tutto e tutti.
La canzone inizia con un flash del redentore che distribuisce alla folla
pani e pesci sulle rive del lago di Tiberiade. É l’unico miracolo
menzionato da tutti e quattro gli Evangelisti. C’è però da porsi una
domanda al di là della fede, cioè cosa rappresenta questo fatto, un
episodio miracoloso realmente accaduto o solamente una semplificazione
della Chiesa (vista nella persona di Gesù) che continuerà ed elargire in
futuro i benefici derivanti dalla parola e del sacrificio di Cristo nei
secoli dei secoli. Non a caso avanzano dodici ceste di pane dopo la
miracolosa spartizione (tenendo presente che in nessun Valgelo è citata
la parola “moltiplicazione) che simbolicamente dovrebbero rappresentare
le dodici tribù di Israele che dovranno andare per il mondo a diffondere
il verbo del Dio fatto uomo.
Mentre tutto ciò succede, continua il racconto della canzone, gli occhi
degli antichi idoli stanno fiammeggiando per la rabbia di essere stati
sconfitti dalla “verità” unica ed assoluta, ma Dio appare come l’essere
invincibile con in mano due serpenti, forse un’estensione della figura
del Giove padre di tutti gli dei. Ma già fin da ora Dylan si pone
l’interrogativo, la “verità”, prima di affermarsi, dovrà aspettare
ancora moltissimi anni prima di essere accettata, e quest’accettazione
porterà solo a cose buone o creerà scontri inevitabili con altre culture
e religioni? La risposta la conoscono tutti quindi la domanda dylaniana
è più che legittima.
Segue poi una breve descrizione del mondo dei paurosi, che cercano,
pieni di terrore, un qualche tipo di futuro. Solo Dio non ha mai paura
perchè il suo pensiero è sempre molto più avanti dagli altri,
dylanisticamente rappresentato dalla figura che cambia pelle lasciandosi
alle spalle il passato per guardare al futuro con una nuova certezza.
Segue poi la strofa che è un ristrettissimo bigino della storia del
Nazareno, l’amico dei martiri, l’amico della prostituta redenta, che
distrugge senza pietà i luoghi dove il peccato trova terreno fertile
(Sodoma e Gomorra), il Dio se si vuole cinico che osserva gli egoisti
bruciare nelle fiamme del loro stesso egoismo. La vita di Cristo in
quattro parole, sembra quasi un miracolo poetico, chi altri è riuscito a
dire così tanto con così poco?
Gli antichi testi del Levitico e del Deuteronomio possono descrivere Dio
come vogliono, ma in realtà l’unico uomo che potrebbe raffigurare
l’entità Divina di Dio è Michelangelo (citazione che probabilmente fa
riferimento al giudizio universale dove le dita dell’uomo sembrano
toccare quelle del Dio creatore).
Segue poi un flash sui disastrosi e travagliati tempi attuali, i
massacri dei civili perpetrati dalle milizie dell’anticristo, i falsi
predicatori che fan le stesse cose a parole, bombe, cannoni, gas, catene
e chi più ne ha più ne metta! Ecco la vera profezia sotto le spoglie
dell’avvertimento: E’ solo questione di tempo, ci siamo capiti tutti,
poi arriverà la notte eterna.
JOKERMAN
words and music Bob Dylan
da "Infidels"
Standing on the waters casting your bread
While the eyes of the idol with the iron head are glowing
Distant ships sailing into the mist,
You were born with a snake in both of your fists while a hurricane was
blowing
Freedom just around the corner for you
But with the truth so far off, what good will it do? Stai sulle acque lanciando il tuo pane
mentre gli occhi dell'idolo con la testa di ferro risplendono
Navi distanti veleggiano nella nebbia
Sei nato con un serpente in entrambe le tue mani mentre un uragano
infuriava
Libertà proprio dietro l'angolo per te
ma con la verità così lontana, che bene ne verrà?
Jokerman dance to the nightingale tune,
Bird fly high by the light of the moon,
Oh, oh, oh, Jokerman Uomo Jolly balla al canto dell'usignolo
uccello vola alto alla luce della luna
Oh, oh, oh, Uomo Jolly.
So swiftly the sun sets in the sky,
You rise up and say goodbye to no one
Fools rush in where angels fear to tread,
Both of their futures, so full of dread, you don't show why
Shedding off one more layer of skin,
Keeping one step ahead of the persecutor within Così rapidamente il sole appare nel cielo,
tu ti alzi e dici addio a nessuno
Sciocchi si precipitano dove angeli hanno paura a camminare
Entrambi i loro futuri, così pieni di terrore, tu non ne mostri alcuno.
ti disfi di un altro strato di pelle,
tenendoti un passo avanti al persecutore interiore
Jokerman dance to the nightingale tune,
Bird fly high by the light of the moon,
Oh, oh, oh, Jokerman Uomo Jolly balla al canto dell'usignolo
uccello vola alto alla luce della luna
Oh, oh, oh, Uomo Jolly.
You're a man of the mountains, you can walk on the clouds,
Manipulator of crowds, you're a dream twister
You're going to Sodom and Gomorrah
But what do you care? Ain't nobody there would want to marry your sister
Friend to the martyr, a friend to the woman of shame,
You look into the fiery furnace, see the rich man without any name Sei un uomo delle montagne, puoi camminare
sulle nuvole,
manipolatore di folle, sei un tessitore di sogni.
Stai andando a Sodoma e Gomorra
Ma che ti importa? Nessuno lì sposerebbe tua sorella
Amico del martire, amico della donna del disonore
Guardi dentro la fornace fiammeggiante, vedi il ricco senza nome.
Jokerman dance to the nightingale tune,
Bird fly high by the light of the moon,
Oh, oh, oh, Jokerman Uomo Jolly balla al canto dell'usignolo
uccello vola alto alla luce della luna
Oh, oh, oh, Uomo Jolly.
Well, the Book of Leviticus and Deuteronomy,
The law of the jungle and the sea are your only teachers
In the smoke of the twilight on a milk-white steed,
Michelangelo indeed could've carved out your features
Resting in the fields, far from the turbulent space,
Half asleep near the stars with a small dog licking your face Dunque, il Libro del Levitico e del
Deuteronomio,
la legge della giungla ed il mare sono i tuoi soli maestri.
Nel fumo del crepuscolo su di un cavallo da guerra bianco latte
Michelangelo avrebbe potuto veramente scolpire i tuoi lineamenti.
Riposi nei campi, lontano dallo spazio turbolento,
Mezzo addormentato vicino alle stelle con un cagnolino che ti lecca il
viso.
Jokerman dance to the nightingale tune,
Bird fly high by the light of the moon,
Oh, oh, oh, Jokerman
Uomo Jolly balla al canto dell'usignolo
uccello vola alto alla luce della luna
Oh, oh, oh, Uomo Jolly.
Well, the rifleman's stalking the sick and the lame,
Preacherman seeks the same, who'll get there first is uncertain
Nightsticks and water cannons, tear gas, padlocks,
Molotov cocktails and rocks behind every curtain,
False-hearted judges dying in the webs that they spin,
Only a matter of time 'til night comes steppin' in Bè, il fuciliere insegue il malato e lo
storpio,
il predicatore tenta di fare lo stesso, chi arriverà per primo non è
sicuro.
Bombe e cannoni, gas lacrimogeni, lucchetti,
cocktails molotov e rocks dietro ogni tenda,
Giudici falsi di cuore muoiono nelle ragnatele che essi stessi hanno
tessuto
Solo questione di tempo prima che scenda la notte.
Jokerman dance to the nightingale tune,
Bird fly high by the light of the moon,
Oh, oh, oh, Jokerman Uomo Jolly balla al canto dell'usignolo
uccello vola alto alla luce della luna
Oh, oh, oh, Uomo Jolly.
It's a shadowy world, skies are slippery gray,
A woman just gave birth to a prince today and dressed him in scarlet
He'll put the priest in his pocket, put the blade to the heat,
Take the motherless children off the street
And place them at the feet of a harlot
Oh, Jokerman, you know what he wants,
Oh, Jokerman, you don't show any response E' un mondo di ombre, i cieli sono di un grigio
scivoloso,
una donna ha appena dato alla luce un principe oggi e lo ha vestito di
rosso.
Egli si metterà il prete in tasca, metterà la lama al fuoco,
Toglierà l'orfano dalla strada
e lo metterà ai piedi di una meretrice.
Oh, Uomo Jolly, tu lo sai lui cosa vuole,
Oh, Uomo Jolly, tu non dai nessuna risposta.
Jokerman dance to the nightingale tune,
Bird fly high by the light of the moon,
Oh, oh, oh, Jokerman Uomo Jolly balla al canto dell'usignolo
uccello vola alto alla luce della luna
Oh, oh, oh, Uomo Jolly
Durham, North Carolina - Durham
Performing Arts Center, November 3, 2018
di Thad Williamson
Un grande spettacolo, pieno di eccellente musica, sorprendenti scelte
musicali e arrangiamenti, esibizione vocale espressiva ed eccellenti
assoli di armonica.
La venue è perfetta, e ha aiutato molto il fatto che il 99,5% delle
persone ha rispettato le richieste per non far uso del cellulare durante
lo spettacolo. Dopo un inizio abbastanza normale, Dylan si è scaldato e
ha prosperato nel setting, offrendo un numero di momenti altamente
memorabili e commoventi.
* Prestazioni eccezionali *:
* Don’t Think Twice, I’ts All Right*: ri-arrangiato in un lento lamento
con supporto minimo della band dietro Bob al pianoforte; canto molto
espressivo, ottima armonica
* Like a Rolling Stone: * Una grande sorpresa per me ... Ho sentito i
primi accordi e ho pensato "È Like" ma non ci ho creduto finché Bob non
ha iniziato a cantare. Tempi misti, con la seconda parte di ogni verso
che rallenta drammaticamente. Ha cantato tutte e quattro le strofe (la
prima volta che l'ho sentito farle tutte e quattro dal vivo)
* When I Paint My Masterpiece *: simile a "Don't Think Twice" nel lento,
a lungo quasi un canto a cappella dei versi. Un po' di testi nuovi,
variazioni / aggiunte.
* Gotta Serve Somebody*: fantastica! Nuovo arrangiamento totalmente
irriconoscibile dalla familiare versione del 1979, ma funziona. Un sacco
di nuovi o testi riscritti: "(Potrebbe essere a Las Vegas, potrebbe
essere divertente / potrebbe essere dietro ad un cespuglio, con in mano
una pistola fumante / ma devi servire qualcuno. ")
Molte altre buone prestazioni: Trying To get To Heaven, Love Sick, una
davvero dolce Make You Feel My Love, Simple Twist Of Fate, Soon After
Midnight, esecuzioni solide di Pay in Blood, Early Roman Kings; Pay In
Blood con un arrangiamento significativamente nuovo.
La cosa più difficile è stata forse la nuova disposizione di Cry Awhile
in una versione rockettante, meno melodica, ma gradita alla folla.
Dal punto di vista delle prestazioni, un'appassionata interpretazione di
Scarlet Town, a circa un terzo dello spettacolo sembrava essere il
momento in cui la folla è entrata davvero dentro lo spettacolo, ma nella
mia mente i punti salienti erano quelli che ho citato sopra.
Encores: un lungo e nuovo (per me) lead-in di Long and Wasted Years,
quindi una ottima Blowin' in the Wind.
Uno spettacolo davvero eccezionale, senza dubbio tra i primi cinque
spettacoli che ho visto dal 1991.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Michael Joseph Silcoff
Sabato 3 novembre 2018, Bob Dylan e la sua band hanno presentato un
collezione di favoriti rivitalizzati e gemme rare, sostenuti da
pulsazioni ritmiche e suono da professionisti da un gruppo di musicisti
che sono alcuni dei migliori in circolazione.
Durham, North Carolina's, la DPAC è stata l'ambientazione ideale per il
concerto di Dylan, caratterizzato da una bellissima sala ed un suono
eccellente.
Dylan e la band sono saliti sul palco e si sono subito lanciati in modo
sicuro in “Things Have Changed”. Il rombo della canzone è un rito, i
testi hanno immediatamente impostato il tono della serata. Si può solo
applaudire Dylan per il suo inquieto desiderio di dare nuova vita alle
sue canzoni. Dylan ha aggiornato alcuni numeri, tra cui "When I Paint My
Masterpiece" e "Cry A While". La settima canzone della notte, una
versione rock di "Honest With Me" non è riuscita a colpire nel segno. Lo
stile "Rumble" di Charlie Sexton non è stato abbastanza per salvare la
canzone, l'unico passo falso della serata.
La perenne "Like A Rolling Stone" è stato rinnovata e ri-energizzata.
Dylan ha rallentato il tempo durante il pre-chorus, una rischiosa
decisione, ma ha pagato meravigliosamente ed è stato uno dei momenti
speciali della serata. Il batterista George Receli è apparso allegro con
il nuovo arrangiamento, che mostrava la sua abilità a tenere il passo
con il Dylan in continua evoluzione.
"Don’t Think Twice, It's Alright" era a dir poco magistrale. La dolorosa
interpretazione di questo classico ha colpito in modo particolare il
pubblico che sedeva ipnotizzato dal suo fraseggio vocale e dalle sue
linee melodiche. Il fraseggio di Dylan ricordava la misteriosa capacità
di Sinatra di portare una frase verso la prossima, aumentando la
prodezza narrativa del cantante. Tony Garnier al basso ha servito la
canzone meravigliosamente, alternando tra pizzicare e piegarsi sul suo
contrabbasso. Il tocco di Garnier ha aggiunto la giusta atmosfera al
momento splendente di Dylan senza sovrastarlo. Era un esempio del perché
Dylan ha tenuto Garnier al basso dal 1989, rendendolo il membro più
longevo della band, e per buona ragione.
Dylan ha eseguito un bel po' di materiale da Tempest del 2012,
ringhiando i testi dell'album a volte con grinta e fierezza.
Il banjo stellare del polistrumentista Donnie Herron in una lunatica
"Scarlet Town "era accattivante, Herron è l'eroe non celebrato della
band, che spesso usa la sua pedal-steel per impostare un mood misterioso
alle canzoni.
Dylan e la sua band brillavano quando suonavano in up-tempo, nei numeri
di jump-blues come "Highway 61 Revisited" e in particolare "Thunder On
The Mountain" che ha fatto saltare il tetto dal DPAC. I riff di chitarra
di Sexton erano di gusto eccellente ed erano un elemento chiave per
preservare l'energia soulful delle canzoni.
"Gotta Serve Somebody”, anche se difficile da riconoscere, è stata
accattivante, Dylan ha rielaborato gran parte del testo. Sembrava
cantare qualcosa come "potresti essere un avvocato, ma avrai la tua
giornata in tribunale ", prima di lanciarsi nel coro.
Dylan è apparso gioviale dopo essere tornato sul palco per gli encore,
ridendo con il chitarrista Sexton prima di eseguire una versione vicina
a quella dell’album di "Long And Wasted Years".
Ha chiuso con un affascinante "Blowin’ In The Wind", prima al piano e
poi al centro della scena mentre il pubblico si alzava in piedi. Dylan
Ha guardato la folla, ha annuito una volta in segno di apprezzamento ed
è scomparso nel backstage per torna sulla strada verso un’altra città.
Martedì 13
Novembre 2018
Richmond, Kentucky - Eastern Kentucky
University, EKU Center for the Arts, November 11, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It's A Man's World (song by James
Brown) (Bob on piano, Donnie on violin)
Roanoke, Virginia - Berglund
Performing Arts Theatre, November 10, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It's A Man's World (song by James
Brown) (Bob on piano, Donnie on violin)
Asheville, North Carolina - Thomas
Wolfe Auditorium, November 2, 2018
di Marty Traynor
Lo spettacolo di Dylan ad Asheville, Carolina del Nord, mi ha fatto
riflettere
su quanto desideravo che Paul Williams fosse ancora in giro per
commentare ciò che
sta succedendo con Dylan. Tutto quello che posso dire è che Dylan è in
un posto molto diverso dal suo solito negli spettacoli che ho
frequentato negli ultimi due anni. Paul Williams potrebbe dire qusto
meglio di quanto possa dire io.
La setlist mescola canzoni di diversi, 20 umeri che coprono gran parte
della carriera di Dylan. A differenza degli ultimi due anni, non 'erano
covers di Sinatra. Ma il surf-rock vive! Ci sono riff dei Beach Boys in
almeno due dei suoi attuali arrangiamenti: "Honest With Me”
ricorda molto "Dance, Dance, Dance" e "Thunder in the Mountain" ora col
riff ripreso da da "Shut Down pegni, parte II". Ec’è include anche l’
assolo di batteria da “Wipe Out”.
La band è fantastica anche senza Stu Kimball. Il pianoforte di Dylan è
molto più alto che mai, forse su sua stessa richesta. Il mio unico
rimpianto è di non poter partecipare a più spettacoli in questa tappa
del tour. Con una chitarra in meno nel mix, il pianoforte di Dylan è più
presente nel mix – Bob sta suonando il pianoforte bene - e il suo modo
di suonare l'armonica è geniale. L'unico riconoscimento alla band è il
momento in cui Sexton fa un grande assolo in "Love Sick" con Dylan che,
cantando al centro del palcoscenico, dirige la mano verso di lui per
circa mezzo secondo.
La voce di Dylan sembra ora molto più forte che negli ultimi due anni,
il fraseggio illuminante è tornato come una vendetta. Nella nuova "Like
a Rolling Stone" rallenta e disegna il finale di ogni coro, parole che
si allungano in modi nei quiali non si è avventurato prima. Lo è anche
il suo modo di suonare l'armonica, davvero terrificante.
Dopo lo spettacolo, uscendo, conversando con diversi fans che non hanno
partecipato
a gran parte degli shows, ho sentito un mix di opinioni, da "Lo amo" a
"Io proprio non lo capisco. "Sono abbastanza sicuro di averlo capito. Il
più grande spettacolo al mondo è
vivo e vegeto. Da non perdere.
La notte della vittoria di Obama e
delle speranze di Dylan
clicca qui
Domenica
11
Novembre 2018
Charlotte, North Carolina - Ovens
Auditorium, November 9, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It's A Man's World (song by James
Brown) (Bob on piano, Donnie on violin)
Buongiorno Mister,
ho letto la recensione di Samuele Conficoni su Music Map e volevo
ringraziarlo per la chiarezza e la squisita sensibilità con cui ha
illustrato la genesi tormentata e complessa di uno degli album più
riusciti di Dylan. Grazie al suo breve saggio, ho cominciato a
comprendere il senso delle "varianti" apportate alle diverse
registrazioni delle canzoni, fino all'album ufficiale "Blood On The
Tracks", che si trova sullo scaffale e nel lettore CD di ogni dylaniano.
Davvero grazie!...ovviamente anche a te, Mister, che ci dai
l'opportunità di acquisire nuove conoscenze e di approfondire quello che
già sappiamo dell'opera del Nostro. Lunga e buona vita. Carla.
Cara Carla, ti
ringrazio per le belle parole nei miei confronti, ma ti stupirà sapere
che io ho sempre pensato e penso tuttora che le più belle cose su queste
pagine le avete scritte Voi! Keep on your Dylan knowledge, you're on the
bright side of the moon! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Sabato 10
Novembre 2018
Bob Dylan
- It's a Man's Man's Man's World (James Brown cover) Augusta, Georgia, 7th November 2018, Augusta, Georgia, William B.
Bell Auditorium
Knoxville, Tennessee - Tennessee
Theatre, October 31, 2018
Di Hanson R. Tipton
Avevamo visto Dylan suonare nel bellissimo Tennessee Theater proprio due
anni fa, e avevamo posti in prima fila! Quindi inizialmente ero esitante
a spendere $ 100 per vedere se stesse ancora facendo le cover di
Sinatra, ma quando ho visto le set lists di questo tour ho deciso che
non potevo permettere a Bob di venire in città di nuovo senza di me ...
E' stato uno spettacolo fantastico. Sono saliti sul palco solo un paio
di minuti dopo le 20:00. Mi è piaciuto molto il set-up e l'illuminazione
del palco, sebbene da dove ero seduto (ottava fila, centro
dell'orchestra) non potevo praticamente vedere Donnie. E tutta
l’amplificazione era stata arretrato davvero lontano dal limite del
palcoscenico.
Sono sempre rimasto stupito dalla nuova vita che viene ridata a queste
canzoni classiche cambiando gli arrangiamenti e questo spettacolo non ha
fatto eccezione. Il solo arrangiamento che a mio avviso non funziona è
quello di Tryin 'to Get to Heaven. Invece adoro queste versioni di
Simple Twist of Fate, When I Paint My Masterpiece, Like a Rolling Stone
(con un colpo di rullante alla Bobby Gregg all’inizio), e Gotta Serve
Somebody. Love Sick è sempre un punto culminante dello show.
Mi sono anche piaciute tutte le canzoni di Tempest, che non conoscevo
così bene come le altre. Scarlet Town, in particolare, è stato per me
uno dei momenti salienti dello spettacolo.
Che lascia senza parole è Don’t Think Twice. Mi ha fatto venire la pelle
d'oca.
L'intera band è stata eccezionale come sempre. E il suono dell'armonica
di Bob era migliore di quanto penso di averlo mai sentito dal vivo. I
ragazzi sono in ottima forma e sembrano essere di buon umore, un sacco
di sorrisi e qualche parola tra le canzoni.
Nell'encore stava accadendo qualcosa, ma non ho capito bene cosa.
Bob è passato da Blowin’ ad All Along The Watchtower, e lì c’è stato un
momento di confusione quando una donna è corsa verso Bob (non so da dove
arrivasse, ma penso dal palcoscenico) prima che la Security la bloccasse
e la portasse via. So che queste cose ogni tanto succedono ma io non le
avevo mai viste. Bob è apparso sorpreso, ma ha continuato come se niente
fosse. Hanno suonato per circa due ore. Ottimo modo di trascorrere la
notte di Halloween.
Milano Palazzo reale - Dylan e le
iconiche foto per Blonde on Blonde
clicca qui
Venerdì 9
Novembre 2018
Augusta, Georgia - William B. Bell
Auditorium, November 7, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It's A Man's World (song by James
Brown) (Bob on piano, Donnie on violin)
(Nota di
Mr.Tambourine: James Brown dichiarò di essere nato a Macon e di aver
vissuto la sua infanzia ad Augusta. Il
William B. Bell Auditorium
fa parte di un grande complesso multifinzionale, in origine col nome di
Augusta-Richmond County Civic Center, che comprende sia la James Brown
Arena - rinominata nel 2006 in memoria ed onore di James Brown - da
8.000 posti per l'Hockey su ghiaccio sia il William B. Bell Auditorium
che è un teatro da 2.800 posti.)
Carissimo Mr. Tambourine,
nel salutare te e tutti gli amici della Farm inserisco qui il link della
mia recensione al Bootleg Series Vol. 14 “More Blood, More Tracks” per
il sito Music Map:
Spero ti piaccia! A prestissimo e buona vita.
Samuele
Ottimo lavoro caro
Samuele, e grazie anche a nome dei nostri lettori che avranno la
possibilità di leggere una recensione fatta davvero bene! Live long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
Giovedì 8
Novembre 2018
Savannah, Georgia -Johnny Mercer
Theatre, November 6, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. Moon River (song composed by Henry
Mancini with lyrics by Johnny Mercer) (Bob on piano then center stage,
Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
Oggetto: Cerco gruppo che suoni Bob in
Friuli Venezia Giulia
Ciao son appassionato di Bob, suono bene armonica e strimpello chitarra.
Cerco gruppo o da formarsi in Friuli Venezia Giulia possibilmente zona
Trieste o dintorni. Livello amatoriale..molto amatoriale.
Spero tu possa trovare appassionati
come te che ti aiutino a realizzare questo bel progetto. Pubblico latua
mail così gli interessati potranno contattarti direttamente:
Libri: "Sguardi randagi", vent'anni di
Faber nelle foto di Guido Harari
clicca qui
Mercoledì
7
Novembre 2018
Macon, Georgia - Macon City
Auditorium, October 27, 2018
Di Jeff Bridges
Bob si è esibito per la seconda volta qui a Macon la scorsa notte. Alle
20,00 la band è apparsa sul palco. La band in giacche bianche, Bob in
grigio. Tony e George con il cappello, gli altri senza. Bob ha
posizionato il suo pianoforte più vicino al fronte palco davanti alla
folla. Tutti i membri della band dietro di lui a distanza rispettosa.
Questo spettacolo è stato tutto Bob. Era energico e comandava, il suono
era eccellente e la familiare set list è stata eseguita molto bene. Come
le recensioni precedenti hanno già descritto, la sua tastiera era forte
nel mix e quando tirava fuori la sua armonica la magia c’era ancora. Ad
un certo punto dello spettacolo la band ha abbassato il suono quasi a
zero...hanno smesso di suonare. Solo la voce e il pianoforte di Bob sono
rimasti. Un vero piacere. A me è piaciuto molto questo spettacolo ..
anche senza Stu. Non così disordinato ... come ho detto, più Bob. Questa
è la ragione per cui andiamo comunque e sempre ai suoi concerti. Il mio
primo spettacolo fu nel 1974 e lui non ha mai mancato di impressionarmi
ogni volta che l'ho visto da allora. Il miglior spettacolo che ho visto?
Sempre l'ultimo ... questo in particolare.
Lo spettacolo di Bob Dylan a Macon è stato abbastanza sorprendente. Ha
decisamente superato le mie già grandi aspettative ed è sempre bello
quando questo accade.
Il City Auditorium di Macon è un posto bellissimo e tutti i posti sono
buoni per vedere e sentire. Alcune persone hanno detto nelle loro
recensioni che non è uno spettacolo di rock and roll, ma questo lo è
stato davvero. È solo che c'era una gamma molto più dinamica nelle sue
canzoni. Like a Rolling Stone è passato dal rockeggiare all'inizio di
ogni verso a rallentare fino a che gli strumenti sembravano un sussurro,
con la voce di Dylan che scandiva ogni sillaba esagerando nel fraseggio.
È stato molto efficace, mi ha ricordato un po' l’arrangiamento di Van
Morrison. Dylan suonava bene il piano e concludeva anche le sue ballate
più lente alzandosi e battendo i tasti per un crescendo emotivo.
Don’t Think Twice era molto lenta, intensa ed emotivamente carica. Così
molte altre grandi canzoni - When I Paint My Masterpiece e Simple Twist
of Fate che era più bella dell'originale. In Ballad of a Thin Man ha
sottolineato i versi e ha minimizzato il verso "Mr. Jones?". Le
esibizioni di Dylan erano potenti, con molti cambiamenti dei testi in
tutte le canzoni, e la sua band era più stretta che mai intorno a lui. A
me è piaciuto molto lo spettacolo, sicuramente sulla cima con i miei
preferiti.
Non osare perderlo!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Michael Aderhold
All'inizio dello spettacolo, nuovi arrangiamenti (almeno per me) di It
Ain’t Me Babe, Simple Twist of Fate e When I Paint My Masterpiece,
semplicemente meravigliosi.
Scarlet Town era spoglia, con Bob al centro palco che mi riempiva la
testa. La canzone non ha mai suonato meglio, sicuramente un punto
culminante.
Ci ha stesi tutti con il nuovo arrangiamento di Like a Rolling Stone,
con il tempo rallentato alla fine di ogni strofa, Tony inchina il
contrabbasso e poi ecco la trappola di George che esplode in “How Does
It Feel!".
Due canzoni che non ero contento di vedere tornare nella setlist
quest'anno si sono rivelate invece essere tremende:Thunder On The
Mountain - Charlie la domina – e il boogie rimbalzante di Gotta Serve
Somabody con quello che sembrava essere il 95% di nuovi testi (e in una
delle due canzoni - non ricordo quale - a George è stato permesso di
fare un breve assolo di batteria!
Love Sick, Blowin' in the Wind, e Ballad of a Thin Man erano forti come
sempre.
Ma il momento clou della serata è stato una straordinaria e drammatica
Don’t Think Twice, esprimeva un dolore così palpabile che potrei
ammettere per un secondo o due di essermi sentito intristire.
Nessun vero punto debole, ma devo dire che la nuova Tryin’ To Get To
Heaven non funziona proprio, e penso anche che sia anche ora di
romettere in garage Pay in Blood ed Early Roman Kings.
La band era più stretta che mai intorno a Bob, anche se ora è formata
solo da 5 musicisti, ogni strumento sembra ora avere più spazio ed
essere più chiaro e distinto. E Bob !!! Oltre a fare diversi assoli
d'armonica la sua voce era sfumata e forte per tutta la notte anche se
questo era il suo quarto spettacolo in 5 notti!
Ho visto Bob 15 volte in totale, all'incirca una volta ogni 2 anni dal
1988, e non sono mai uscito da uno spettacolo con un sorriso più grande.
Facilmente il mio preferito dal 2005.
Tomorrow night, will you remember what you
said to night?
Tomorrow night, will all the thrill be gone?
Tomorrow night, will it be just another memory
Or just another song, that's in my heart to linger on?
Your lips are so tender, an' your heart is beating fast
And you willingly surrender to me, my darling will it last?
Tomorrow night, will you be with me when the moon is bright?
Tomorrow night, will you say those lovely things you said tonight?
Your lips are so tender, an' your heart is beating fast
And you willingly surrender to me, my darling will it last?
Tomorrow night, will you be with me when the moon is bright?
Tomorrow night, will you say those lovely things you said tonight?
(Mickey Raphael play harmonica)
Martedì 6
Novembre 2018
North Charleston, South Carolina -
North Charleston Performing Arts Center, November 4, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece
(Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right
(Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Long And Wasted Years (Bob on piano then center stage, Donnie on
pedal steel,
Tony on standup bass)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
Il ritorno di Bob Dylan nudo e crudo:
sangue sulle canzoni
clicca qui
Lunedì 5
Novembre 2018
Durham, North Carolina - Durham
Performing Arts Center, November 3, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece
(Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Long And Wasted Years (Bob on piano
then center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
Orlando, Florida - Dr. Phillips Center for the Performing Arts, Walt
Disney Theater, October 26, 2018
di
James Hope
Cosa posso dire?! La
scorsa notte, lo zio Bobby ci ha portato tutti in "Sugar Town" e "ci ha
"riempiti di zucchero”, facendo appassionatamente una performance che ha
dimostrato che dagli anni '70 Dylan è ancora lontano dallo smettere di
fare concerti. Questo era il mio dodicesimo show di Dylan: dalle grandi
arene al coperto, a quelle di baseball all'aperto della minor league al
tour negli stadi con Willie Nelson, e in questa stessa sede ad Orlando
negli ultimi anni. In effetti lo spettacolo dello scorso anno è stato
grandioso, ma noi naturalmente indulgevamo con Dylan mentre interpretava
ad arte alcuni brani di Sinatra; la set list di quest'anno senza le
covers di Sinatra è stata ancora più soddisfacente, così Dylan ha
restituito il favore al suo pubblico di età con una maggiore
rispolverata dei vecchi classici che anche i fan non-hardcore
apprezzano.
L'aprtura è stata
Things Have Changed, piuttosto forte, visto il modo in cui Dylan
picchiava sul pianoforte con forza. Come molti degli shows che ho visto,
tuttavia, potrei dire che il mix audio doveva essere regolato per
adattarsi meglio al teatro, migliorando canzone dopo canzone, il che
probabilmente lo rende un luogo appropriato per sentire che la voce di
Dylan era sicura e forte durante tutto lo spettacolo di quasi due ore.
Inoltre, il ritmo era eccellente, con numeri morbidi e uniformi
intervallati al momento giusto. Per quanto riguarda la short-list di
"premi e sorprese", lo spettacolo è stato comprensivo di una versione di
"Highway 61" che è andata a mille e anche nell'ultimo encore, "Ballad of
a Thin Man", queste due canzoni valevano da sole l'intero prezzo del
biglietto.
"Scarlet Town" è stata
resa molto più ipnotizzante della versione dell'album, nella quale Dylan
era al centro del palco con il microfono e, a bassa voce, ancora con
sicurezza, impregnava ogni linea di emozioni premurose. In realtà tutti
i numeri più gentili erano grandi, incluse "It Ain’t Me Babe", "Simple
Twist of Fate", "When I Paint My Masterpiece", e specialmente "Soon
After Midnight". Il numero con il più notevole cambiamento delle liriche
è stato “Gotta Serve Somebody”, che era quasi tutta nuova (molto per la
gioia di Bob), dato che stava lanciando linee dim qui e di la ovunque
... "potresti essere un avvocato, preparandoti per un prova - ma devi
servire qualcuno”. L'unica canzone della notte che in realtà non ha
funzionato per me, nonostante abbia anticipato una buona resa, è stata
"Cry a While". Durante il tour che seguì quello della pubblicazione di
questa canzone, la band aveva catturato tutti gli incredibili cambi di
tempo interni che rendevano la canzone così unica e aiutavano a
punteggiare in modo aggressivo i testi. La scorsa notte, comunque, era
l'unica melodia che sembrava davvero essere diventata confusionaria ed
aver perso la strada. Ma il più grande brivido di tutti è stata una
versione incredibile di "Like a Rolling Stone" che ha visto Dylan
suonare con il pubblico come un gatto gioca con un gomitolo di lana! Al
di la di tutto, questa versione del leggendario spettacolo "Bob Dylan &
his Band" vive pienamente come dice il famoso poster del concerto che
avverte: "Non perdetelo ". Per quanto riguarda me, se Dylan è alla
chitarra, al piano o all'arpa, non mi interessa, va sempre bene.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di KD
Dopo aver assistito
allo spettacolo bellissimo di Ft. Lauderdale io e mio figlio eravamo
desiderosi di vedere se lo spettacolo di Orlando avrebbe retto il
confronto. Son contento di segnalare che Dylan ci ha regalato un altro
spettacolo incredibilmente memorabile. Ogni aspetto dello spettacolo è
stato grandioso; la voce, la band, le espressioni, le frasi, ogni enfasi
sottile e sfumata su certe parole. Questo veramente è un tour d'alto
livello per Dylan e la band. Mentre l'intero spettacolo è stato davvero
fonte di ispirazione, i punti salienti sono stati molti, ma voglio
citare Masterpiece, Scarlet Town, LARS, Don’t Think Twice, Soon After
Midnight, Love Sick, e Gotta Serve Somebody, momenti di sublime
rapimento.Non perdere questo tour.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Daniel Dorchak
Sto cercando frasi per
descrivere questo concerto con gli elogi che merita. Fort Lauderdale era
stato uno show spettacolare in tutti i sensi, quindi era difficile
pensare a uno spettacolo che poteva competere con lo splendore della
performance di Bob alla Au Rene, poi è arrivata la notte di Orlando.
Things Have Changed è
stato un primissimo momento da evidenziare, un potente fraseggio che ha
impostato il tono della serata. Highway 61 ha fatto tremare la venue,
Simple Twist ha abbattuto la casa, Cry a While ha visto la signora
accanto a me in piedi a battere le mani. Mi ha detto prima dello
spettacolo che non era nemmeno una fan di Bob.
Masterpiece è stata
stupefacente. L'armonica di Bob trafiggeva l'aria. Bob si è infilato poi
in Scarlet Town. Love Sick era straordinariamente buona. Don’t Think
Twice era buona come sempre, lenta ma dolce. C'è stato un pò di casino
con i testi di Thunder on the Mountain, ma George ha compensato con un
assolo molto bello di tamburi. Tony lo stava prendendo in giro. Soon
After Midnight ha completato lo spettacolo e Serve Somebody è stata
reinventata. Blowin' in the Wind è stata cantata con grande cura. Mr.
Jones fa la sua apparizione ed esce come fa Bob, attraverso le tende.
Questi due spettacoli sono stati molto buoni. Bob ha dimostrato che è
impegnato a rinascere creando nuovi testi per alcune e nuove frasi per
quasi ogni canzone. La sua voce è chiara e fluida. Il suono è forte. La
band si è divertita, noi tutti ridevamo contenti, persino Bob.
Domenica 4
Novembre 2018
Asheville, North Carolina - Thomas
Wolfe Auditorium, November 2, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece
(Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. Ballad Of A Thin Man (Bob on piano and harp, Donnie on lap steel)
I musicisti del Minnesota
che hanno aiutato Bob Dylan in "Blood on the Tracks"
Billy
Peterson, basso: prima delle sessioni di Dylan,
ha suonato con tutti, da Lawrence Welk e Righteous Brothers a Leo
Kottke e Natural Life. Da allora è diventato uno dei bassisti più
recercati del Minnesota, lavorando per 23 anni con la Steve Miller Band,
Cat Stevens, Ben Sidran, Neal Schon, Phil Upchurch, Irv Williams e la
sua family jazz band, i Petersons.
Gregg
Inhofer, tastiere: Ha suonato con i rocker jazz This Oneness, che
divenne la band di supporto di Olivia Newton-John. Ha fatto un paio di
album da solista e ha tenuto concerti per le Twin Cities.
Kevin
Odegard, chitarrista: è stato un cantautore attivo di Twin Cities, a
capo della KO Band, prima di trasferirsi a Los Angeles come Executive
nel settore musicale presso la Recording Academy e la National Academy
of Songwriters. Nel 2004, è stato co-autore di "A Simple Twist of Fate"
con Andy Gill e Bob Dylan, inoltre ha suonato in “'Blood on the Tracks".
Ha pubblicato un album retrospettivo della sua carriera, "Artifacts".
Peter
Ostroushko, mandolino: è diventato presto un abituale "A Prairie Home
Companion" di Garrison Keillor e un pilastro nella scena acustica del
Minnesota. Un virtuoso violinista/mandolinista, ha suonato con grandi
nomi come Willie Nelson, Chet Atkins ed Emmylou Harris, si è esibito con
la Minnesota Orchestra, ha prestato la sua musica agli special della TV
di Ken Burns e ha pubblicato più di una dozzina di album con il suo
nome. Ha avuto un ictus nel gennaio 2018.
Bill
Berg, batteria: dopo aver suonato con Leo Kottke e Flim & the BB's, si è
trasferito a Los Angeles, dove ha lavorato come animatore per la Disney
in film come "Beauty and the Beast". Ora vive principalmente in North
Carolina, fa opere d'arte e occasionalmente suona in un gruppo jazz.
Chris
Weber, chitarra: ha diretto per anni il negozio di chitarre Podium a
Dinkytown e si è trasferito nel nord della California dove ripara
chitarre.
“Blood On The Tracks”
1) Tangled Up in Blue - 5:40
2) Simple Twist of Fate - 4:18
3) You're a Big Girl Now - 4:36
4) Idiot Wind - 7:45
5) You're Gonna Make Me Lonesome When You Go - 2:58
6) Meet Me in the Morning - 4:19
7) Lily, Rosemary and the Jack of Hearts - 8:50
8) If You See Her, Say Hello - 4:46
9) Shelter from the Storm - 4:59
10) Buckets of Rain - 3:29
Musicisti
Bob Dylan - voce, chitarra (1-10), armonica (1-5, 7, 9), organo Hammond
(4), mandolino (8), produzione
Kevin Odegard - chitarra (1, 3, 4, 7, 8)
Chris Weber - chitarra (1, 3, 4, 7), chitarra a 12 corde (8)
Gregg Inhofer - tastiere (1), piano (3-4), organo Hammond (7-8)
Billy Peterson - basso elettrico (1, 4, 7)
Bill Berg - batteria (1, 3, 4, 7, 8)
Tony Brown - basso elettrico (2, 5, 6, 9, 10)
Eric Weissberg - chitarra (6)
Charles Brown III - chitarra (6)
Buddy Cage - pedal steel guitar (6)
Thomas McFaul - keyboards (6)
Richard Crooks - drums (6)
Peter Ostroushko - mandolin (8)
Tecnici
Ron Coro - direzione artistica
Pete Hamill - note di copertina
David Oppenheim - illustrazioni
Phil Ramone - engineering [B]
Paul Martinson - engineering [A]
Glenn Berger - operatore nastro, assistente tecnico [B]
Paul Till - fotografia
Blood on the Tracks è stato pubblicato nel 1975 dalla Columbia Records.
L'album raggiunse la prima posizione nella classifica pop di Billboard,
in Nuova Zelanda e Canada, la seconda in Norvegia, mentre nella
corrispondente classifica inglese raggiunse la quarta posizione e la
quinta in Olanda.
Il singolo Tangled Up in Blue si piazzò alla posizione 31 della
classifica dei singoli pop. Blood on the Tracks è uno degli album
dell'artista ad avere realizzato le maggiori vendite. Ha infatti
guadagnato un disco d'oro (12 febbraio 1975) e 2 di platino (il primo il
9 agosto 1989, il secondo il 14 novembre 1994)
Le canzoni che compongono Blood on the Tracks sono state generalmente
interpretate da critica e pubblico come un riflesso dei tumulti
personali che Dylan stava attraversando all'epoca, in particolare la sua
separazione dalla prima moglie Sara Lownds. In realtà, Dylan non ha mai
voluto confermare questa ipotesi, e nella sua autobiografia del 2004,
Chronicles - Vol. 1, affermò che i brani del disco non avevano niente a
che fare con la sua vita privata, e che erano stati ispirati dalla
lettura dei racconti di Anton Čechov.
Tutte le dieci canzoni dell'album furono originariamente registrate a
New York e prodotte da Phil Ramone. Quando la Columbia aveva già
preparato gli acetati definitivi per la stampa dell'LP, Dylan cambiò
idea sugli arrangiamenti dei brani, e volle ri-registrare cinque delle
canzoni a Minneapolis con un gruppo di musicisti locali assemblati da
suo fratello, il produttore David Zimmerman. Le teorie sul perché Dylan
abbia così drasticamente voluto riscrivere l'album sono molteplici, una
delle più note è quella che Dylan abbia ritenuto gli arrangiamenti dei
brani troppo scarni e monotoni, con le canzoni troppo simili tra loro. È
stato anche detto che, solo due settimane prima dell'uscita di Blood on
the Tracks, Dylan suonò un acetato di prova del disco a suo fratello, e
che il commento negativo dello stesso lo abbia portato a rimettere mano
ai brani dell'album. Nonostante la versione originaria del disco sia
stata ampiamente resa disponibile su bootleg, solamente una delle cinque
versioni originarie dei brani reincisi è stata pubblicata ufficialmente
(You're a Big Girl Now sull'album del 1985 Biograph). Versioni
alternative di Tangled Up In Blue, Idiot Wind, e If You See Her, Say
Hello provenienti dalle stesse sessioni sono state pubblicate in The
Bootleg Series, Vol. 1-3, insieme a Call Letter Blues, un inedito poi
scartato. Up To Me, altra outtake delle stesse sedute di registrazione,
venne pubblicata su Biograph. Lily, Rosemary and the Jack of Hearts è
l'unica canzone delle sedute di New York a non essere stata ancora
pubblicata ufficialmente.
Il disco è ritenuto il lavoro migliore del Dylan degli anni settanta, in
grado di rivaleggiare con i suoi capolavori più celebri degli anni
sessanta. A proposito della popolarità dell'album presso i fan e la
critica, Dylan disse (durante una intervista radiofonica con Mary
Travers): «Un sacco di persone mi dicono che amano quell'album. È
difficile per me capirne il perché. Voglio dire, alle persone piace quel
tipo di dolore?».
Secondo il giornalista musicale Jimmy McDonough, prima dell'uscita di
Blood on the Tracks, Dylan si recò a far visita a Neil Young nella sua
casa in Florida, per chiedere la sua opinione circa i brani del disco.
da "Bob Dylan 1962/2002 - 40 anni di canzoni" di Paolo Vites
Blood On The Tracks (Columbia, 1975)
Tangled Up In Blue / Simple Twist Of Fate / You’re A Big Girl Now /
Idiot Wind / You’re Gonna Make Me Lonesome When You Go / Meet Me In The
Morning / Lily, Rosemary And The Jack Of Hearts / If You See Her, Say
Hello / Shelter From The Storm / Buckets Of Rain
Pubblicato il 17 gennaio 1975
Registrato agli studi A&R di New York dal 16 al 19 e dal 23 al 25
settembre e agli studi Sound 80 di Minneapolis il 27 e 30 dicembre 1974
Foto di copertina di Paul Till
Note di copertina (nell’edizione originale) di Pete Hamill
Dipinto nel retro copertina di David Oppenheim
Nota: la seconda edizione ha un diverso dipinto sempre di Oppenheim e
nessuna nota di copertina; una terza edizione ha il primo dipinto e le
note di copertina, mentre l’edizione su cd ha solo il secondo dipinto.
Posizione più alta raggiunta nelle classifiche americane: n. 1.
Musicisti: Bob Dylan (voce, chitarra e armonica); Eric Weissberg, Ken
Odegard, Charles Brown III, Barry Kornfeld, Chris Weber (chitarra); Tony
Brown, Bill Peterson (basso); Richard Crooks, Bill Berg (batteria); Paul
Griffin, Greg Imhofer (tastiere); Buddy Cage (pedal steel).
(Nota di Mr. Tambourine: Nell'elenco manca
Peter Ostroushko che suonerà il mandolino in If You See Her Say Hello,
Paolo Vites scrive invece che fu Dylan stesso a suonare il mandolino)
“Povera America. Terra dove i poeti muoiono. Eccetto Dylan. Lui è
rimasto, di fronte a noi ed è rimasto vero. Non è il solo, naturalmente;
non è il solo, adesso. Ma di tutti i nostri poeti Dylan è quello che ha
preso, in modo più evidente, il mare in tempesta e lo ha messo in un
bicchiere”.
Così Pete Hamill nelle note di copertina di Blood On The Tracks
(edizione originale; il suo scritto è candidato al Grammy nella sezione
delle note di copertina e la Columbia, che l’ha eliminato per
sostituirlo con un dipinto di Dave Oppenheim, fa prontamente marcia
indietro ristampando il disco con le “liner notes” originali, cosicchè
esistono tre edizioni di Blood On The Tracks: una con le sole note, una
con il solo dipinto e una con tutte e due, mentre la ristampa su cd,
fino ad oggi, ha soltanto il dipinto).
A ventisei anni dalla sua pubblicazione si discute ancora se Blood On
The Tracks sia il migliore disco di Bob Dylan, o quanto meno l’unico
degno di stare accanto ai suoi capolavori degli anni Sessanta. I
colleghi di Dylan lo amano alla follia, tanto che Keith Richards ha
spesso commentato: “Se solo Dylan ci desse un altro Blood On The
Tracks”.
A luglio alcune riviste pubblicano gossip su una probabile fine del
rapporto tra Dylan e Sara: i giornali parlano di una relazione con la ex
moglie del musicista John Sebastian (ex Lovin’ Spoonful), e anche di una
relazione con una executive della Columbia, Ellen Bernstein. Non ci sono
prove di tale relazione (ma d’altro canto Dylan riuscirà addirittura a
tenere segreto un matrimonio, quello con Carolyn Dennis, durato ben sei
anni), sta di fatto che la Bernstein è la donna dietro a Blood On The
Tracks, quantomeno dal punto di vista discografico, in quanto presente a
tutte le session e, in un certo senso, produttore esecutivo. Dylan
smentirà apertamente che il disco abbia a che fare con la crisi del suo
rapporto matrimoniale (“Ai tempi ero ancora sposato, come avrei potuto
comporre canzoni che parlano di separazione e di divorzio?”,
giustificherà piuttosto banalmente), ma dichiarazioni come quella del
figlio Jakob faranno trapelare il vero contenuto di Blood On The Tracks:
“Amo la musica di mio padre, naturalmente; mi piace ascoltare dischi
come Highway 61 o Blonde On Blonde. Ma album come Blood On The Tracks
non riesco ad ascoltarli. Quello è mio padre e mia madre che vanno in
pezzi. Quale figlio vorrebbe ascoltare un disco del genere?”.
A metà luglio Dylan si ritira nella sua fattoria nel Minnesota in
compagnia dei figli, ma, ancora una volta, non della moglie. E' qui che
prendono corpo gran parte delle canzoni di Blood On The Tracks scritte,
come vuole la leggenda, su un piccolo libretto di appunti dalla
copertina rossa. Ci sono anche canzoni (intitolate Belltower Blues,
There Ain’t Gonna Be Any Next Time, Where Do You Turn?, It’s Breakin’
Up, I Don’t Want No Married Woman, Ain’t Funny) che non è mai stato
possibile ascoltare, benchè registrate durante le session dell’album,
mentre mancano ancora Buckets Of Rain e Meet Me In The Morning che
verranno composte in seguito in studio.
Il 22 luglio Dylan va a vedere gli amici Crosby, Stills, Nash & Young
che si esibiscono a Minneapolis. Dopo il concerto, in albergo, canta a
Stephen Stills e al bassista Tim Drummond una decina delle canzoni
appena composte. Entrambi rimangono a bocca aperta. Ad agosto si reca a
trovare nella sua casa di San Francisco il vecchio amico Michael
Bloomfield, l’eroe di Like A Rolling Stone. Ha intenzione di chiedergli
di partecipare alle future incisioni, ma quando esegue il materiale
nuovo, in una impossibile accordatura in Re, senza dargli il tempo di
imparare il minimo necessario, Bloomfield perde la pazienza e gli dice
che non se ne fa niente.
Il 16 settembre, finalmente, Dylan decide di entrare in studio: su
suggerimento dell’onnipresente Ellen torna al leggendario Columbia
Studio A di New York, adesso ribattezzato A&R Studios, quello che ha
visto nascere i suoi capolavori degli anni Sessanta. Responsabile
tecnico è Phil Ramone, apprezzato produttore sin dai primi Sessanta e
negli anni Settanta l’uomo dietro alla riuscita di There Goes Rhymin’ di
Paul Simon, ma è Dylan, di fatto, a produrre. E' il vecchio John Hammond
a chiamare Ramone solo il giorno prima: “Dylan è in città”, gli dice al
telefono, “e abbiamo bisogno di catturare qualcosa di magico da parte
sua”. In un modo o nell’altro ci riusciranno. I fantasmi di pochi mesi
prima sono scomparsi per lasciare il posto ad alcune delle più brillanti
visioni musicali e liriche della carriera di Dylan: New York è riuscita
nella missione.
Dylan chiede personalmente di avere in studio con lui l’ottimo
chitarrista Eric Weissberg e il suo gruppo, i Deliverance, freschi del
grande successo ottenuto con la colonna sonora del film omonimo (in
Italia Un tranquillo weekend di paura) contenente il brano, arcinoto nei
Settanta, intitolato Duelling Banjos. Neanche a dirlo, sarà un disastro.
La collaborazione durerà infatti un solo giorno, il primo: “Fu
pazzesco”, dirà Weissberg. “Non riuscivi a guardargli le dita, perchè
suonava con una accordatura che non avevo mai visto prima (l’accordatura
aperta in Re, nda). Non gliene poteva fregare di meno del sound o di
quello che avevamo appena fatto. Eravamo nella confusione totale perchè
pretendeva di insegnarci un pezzo nuovo mentre un altro veniva fatto
suonare in sottofondo. Dicevo, tra me e me: ricordati, Eric, questo
tizio è un genio, e forse questo è il modo di lavorare dei geni. Ma se
fosse stato qualcun altro e non Bob Dylan, me ne sarei andato su due
piedi senza pensarci due volte”.
Il 16 settembre vengono comunque registrati diversi brani, tra cui
diverse take di Tangled Up In Blue e prime prove di Simple Twist Of
Fate, If You See Her Say Hello, Lily, Rosemary And The Jack Of Hearts,
Call Letter Blues (che sarebbe poi diventata Meet Me In The Morning),
You’re A Big Girl Now e brani rimasti a tutt’oggi sconosciuti, come i
già citati Belltower Blues o Ain’t Funny.
Il 17 Dylan abbandona i Deliverance e fa venire in studio solo il loro
bassista, Tony Brown. Il quale non avrà meno problemi: “Bob non fa
prove, Bob crea e basta”, racconta Phil Ramone. “Il bassista mi guardava
come a dire: che cazzo fate? Potete scrivermi gli accordi, mi volete
aiutare? Non serve a niente, gli dicevo, perchè tanto non rifarà una
canzone per due volte allo stesso modo. Una volta cambierà una sequenza
di accordi, un’altra volta passerà al verso successivo saltando il
ritornello”.
C’è un altro musicista presente il 17, ed è un ritorno notevole, il
tastierista Paul Griffin, presente alle storiche session di Highway 61.
In quel giorno si lavora a una nuova prova di You’re A Big Girl Now. La
sera, in studio, si presenta una persona speciale, un certo Mick Jagger,
e la seduta finisce a base di alcol e vecchi blues.
Il 18, sempre con i soli Brown e Griffin, Dylan registra Shelter From
The Storm e You’re Gonna Make Me Lonesome When You Go, poi interrompe la
session per andarsene al Bottom Line a vedere un concerto dei Little
Feat.
Il 19 settembre è il giorno più fruttuoso: arrivano Lily, Rosemary And
The Jack Of Hearts, Simple Twist Of Fate, Buckets Of Rain (che non è
altro che un rimaneggiamento del brano del folksinger e vecchio amico
Tom Paxton, Bottle Of Wine) e, soprattutto, l’epica Idiot Wind.
Il 23 settembre, su suggerimento di Ellen Bernstein, in studio si
aggiunge Buddy Cage, valente suonatore di pedal steel del gruppo country
rock californiano dei New Riders Of The Purple Sage che hanno da poco
pubblicato una bella ripresa di You Angel You di Dylan nel loro album
Brujo. Sulla traccia base di Call Letter Blues incisa con i Deliverance,
Dylan reincinde un’altra parte vocale con nuove liriche; nasce, infine,
un nuovo titolo, Meet Me In The Morning. Con l’abrasivo apporto della
pedal steel hendrixiana di Cage, sarà l’unico brano registrato con tutti
i Deliverance ad apparire sul disco finale. Anche a You’re A Big Girl
Now viene aggiunta una parte di pedal steel. Le session terminano il 25:
“(Dylan) lavora in modo istintivo”, dirà Ellen Bernstein. “Il livello di
energia, in quelle session, era tremendamente alto perchè con lui non si
torna e ritorna sullo stesso pezzo decine di volte finchè l’energia
scompare. Fu tutto incredibilmente immediato e molto emozionante”. Per
essere stato il soggetto di almeno una canzone, You’re Gonna Make Me
Lonesome When You Go, Ellen deve saperne qualcosa del tasso di emotività
che Dylan mette in quelle registrazioni. “Blood On The Tracks fu un
momento catartico per Dylan”, dirà Phil Ramone”. “Quello era un momento
traumatico per lui, per via dei suoi problemi relazionali, e in quelle
canzoni si stava mettendo a nudo”.
Il disco è pronto: la Columbia commissiona al giornalista Pete Hamill le
note di copertina e il disco viene dato alle stampe in mezzo milione di
copie. Ma Dylan, ascoltato ancora una volta il risultato, blocca tutto.
Non è sicuro che sia quello il disco che vuole, ma si accorda con la
Columbia, in ogni caso, a far sì che il disco, se non alla fine di
ottobre come concordato, esca subito dopo Natale. Festività che Dylan va
a passare con la madre e i suoi parenti più stretti nella sua fattoria
in Minnesota. Parenti stretti che, naturalmente, includono anche il
fratello minore, David. Personaggio assolutamente discreto che compare
nella saga dylaniana solo nell’episodio di Blood On The Tracks, David
Zimmerman vi appare però in modo decisivo. A lui, infatti, Bob chiede un
parere sul disco che sta per uscire e David è categorico: “Sarebbe
meglio rifarlo”.
David, manager di alcuni artisti della locale scena di Minneapolis,
suggerisce al fratello di andare in studio, lì a Minneapolis, con alcuni
musicisti che avrebbe provveduto a trovare lui stesso, e provare a
incidere nuovamente le canzoni che a Dylan sembrano particolarmente
inadeguate. Il problema è che Dylan non ha la chitarra con cui ha
registrato a New York, una Martin modello 1937 0042, dotata di una
piccola cassa, conosciuta fra i musicisti come il “modello Joan Baez”
perchè la folksinger la usa abitualmente e la consiglia a Dylan: molto
rara, molto costosa e molto pregiata. David chiede a uno dei suoi
artisti, Kevin Odegard, che ha già suonato con Dylan in passato, di
trovarne una, mantenendo il riserbo su chi ne farà uso. Odegard ne trova
una in un negozio di strumenti musicali di proprietà di un certo Chris
Weber che a malavoglia affitta lo strumento, ma solo a patto di
assistere alle registrazioni, in modo da tenere sotto controllo la
preziosa chitarra. Weber finirà per suonare su Blood On The Tracks.
David Zimmerman, intanto, ha contattato la più rinomata sezione ritmica
di Minneapolis, il bassista Billy Peterson e il batterista Bill Berg, un
affidabile duo capace di accompagnare musicisti jazz come gruppi rock.
Berg, che sta partendo per la California per cercare fortuna come
disegnatore per la Disney, accetta di fermarsi in studio quando sa che
si tratta di Dylan.
Così, in modo assolutamente informale, quasi casalingo, e molto “low
budget”, David mette insieme il cast di musicisti che devono aiutare Bob
a rifare Blood On The Tracks.
Eppure funziona. A differenza di quanto accade nei grandi studi e con i
musicisti di grido, Dylan si trova a suo agio con questi personaggi,
musicisti più per passione che per professione. Fa subito amicizia con
Chris Weber, parlano di chitarre e quando Dylan scopre che Weber è anche
un po’ cantautore, lo invita a suonargli le sue canzoni. Il clima
rilassato produce subito, il primo giorno, una nuova take di Idiot Wind,
più pregnante e ricca di urgenza di quella registrata a New York, con
Dylan che esegue personalmente l’overdub della parte di tastiere, mentre
una nuova versione di You’re A Big Girl Now è meno indolente di quella
precedente, con piacevoli interventi di chitarra flamenco e un forte
spirito jazzy, soprattutto nelle pregevolissime parti di pianoforte.
Il 30 si torna in studio e Dylan vuole affrontare Tangled Up In Blue.
Dopo averla suonata in chiave di Sol, Dylan chiede un parere.
“Passabile”, risponde senza convinzione Odegard. “Mi fulminò con lo
sguardo, sibilando: ‘Passabile’?”, racconta lo stesso Odegard, “nello
stesso modo in cui in Don’t Look Back fulmina con lo sguardo il povero
Donovan. Credetti di morire”. Ma Dylan dopo qualche istante, smaltita la
rabbia, acconsente: “Proviamola allora come dici tu”. Odegard consiglia
di farla in chiave di Fa e la cosa funziona splendidamente. Odegard è
responsabile anche del delizioso intro di chitarra che apre ogni nuovo
verso, un piccolo riff rubato a quello del brano Midnight Blues da un
disco dei Joy Of Cooking.
Decisamente ispirati, si lanciano in una nuova Lily, Rosemary And The
Jack Of Hearts, non prima dell’avvertimento di David Zimmerman: “E' un
brano un po’ più lungo del solito. Non fermatevi mai. Anche se sembra
finita, continuate a suonare”. Esattamente come ai tempi di Sad Eyed
Lady Of The Lowlands. Quindi tocca a If You See Her, dove è Dylan stesso
a suonare la parte di mandolino. E anche qui emerge una versione molto
più ricca melodicamente di quella originariamente registrata.
Le session sono finite. Dato che la Columbia ha già stampato le
copertine, i nomi di questi eroici musicisti di Minneapolis che hanno
dato a Dylan tanta fiducia nei propri mezzi, non vengono accreditati e,
molto più colpevolmente, i giusti crediti non vengono stampati neanche
nella seconda edizione dell’album, quella con il solo dipinto di
Oppenheim. Ma trovano un posto nella leggenda, così come da rivalutare è
il ruolo di David Zimmerman, che è stato, di fatto, il produttore di
Blood On The Tracks: oltre ai consigli al fratello e l’aver trovato gli
uomini giusti, molte idee musicali, come la parte di batteria in Tangled
Up In Blue, sono frutto della sua iniziativa.
Blood On The Tracks verrà salutato come un capolavoro assoluto. Di
fatto, le nuove versioni dei brani sono tutte superiori ad eccezione,
forse, di Tangled Up In Blue e di Idiot Wind, che sono quanto meno sullo
stesso livello. Joni Mitchell e Robbie Robertson, ad esempio,
dichiareranno di preferire le versioni newyorkesi, le originali. Ellen
Bernstein, poi, è assolutamente contraria all’utilizzo delle nuove
incisioni. Joel Bernstein, il tecnico delle chitarre di Dylan (in quegli
anni al lavoro anche con Neil Young) racconta: “Quando seppe che David,
il fratello di Bob, aveva detto che era meglio registrare nuovamente il
disco con un nuovo gruppo, fu scioccata. Pensava fosse una pessima
idea”.
A meno di possedere un bootleg, è possibile ascoltare alcune delle
versioni originarie almeno in parte sul cofanetto The Bootleg Series: si
tratta di Tangled Up In Blue, Idiot Wind, If You See Her e Call Letter
Blues. La versione newyorkese di You’re A Big Girl Now era già stata
pubblicata nel cofanetto Biograph.
Si tratta ovviamente di giudizi assolutamente soggettivi, in quanto
tutte le versioni di questi brani sono ricche di fascino. Ma nelle
incisioni di New York, oltre ad avere versi molto più autobiografici
(specialmente la seconda), Tangled Up In Blue e Idiot Wind suonano più
spontanee, meno elaborate, ricche di urgenza e di un fuoco interiore che
brucia in Dylan, autentico “sangue gettato nei solchi”. Bello è poi il
suono della chitarra, dove l’accordatura aperta risalta in modo
particolare e ricorda quella tipica di artisti come Joni Mitchell o
David Crosby.
Tangled Up In Blue, ad ogni buon conto, andrà incontro a infinite
riscritture, un brano che è ancora oggi materia viva nella mente e nella
voce di Dylan, il quale continua a cambiarne i soggetti, le scene e le
parole: “La versione su Real Live”, dirà Dylan nell’85 a Cameron Crowe,
“è quella più simile a come doveva essere la canzone. Non sono mai stato
soddisfatto (di come è venuta), credo che stessi cercando di farla
assomigliare a un dipinto, dove puoi vedere le parti diverse ma puoi
anche vederne l’insieme. E' quello che ho cercato di fare, con il
concetto di tempo e il modo in cui i personaggi cambiano dalla prima
alla terza persona, e non sei mai sicuro se sta parlando la terza
persona o la prima. Ma se guardi alla cosa nel suo insieme, non è
importante. Nella versione di Real Live l’immaginazione è migliore e
molto più simile al modo in cui avrei voluto che fosse quando la
registrai”.
Tangled Up In Blue è ricca di immagini autobiografiche, come la
splendida descrizione dell’atmosfera vissuta da Dylan al Village nei
primi Sessanta, quando dice: “C’era musica nei cafè alla sera / E
rivoluzione nell’aria”, salvo l’ingresso improvviso di Rimbaud, seppur
non citato direttamente - ma chi altri potrebbe essere (peraltro citato
direttamente insieme a Verlaine in You’re Gonna Make Me Lonesome) - a
sovvertire l’ordine temporale e logico della strofa (“Poi lui cominciò a
trattare con gli schiavi / E qualcosa dentro di lui morì”). La figura
dell’artista che lascia la sua musa per darsi a dubbi affari commerciali
come la tratta degli schiavi diventa una parodia di se stesso, visti i
tanti riferimenti fatti negli anni Sessanta alla poesia di Dylan come
discendente direttamente da quella di Baudelaire e Rimbaud, un
riferimento al periodo di ritiro a Woodstock, che in un certo senso
coincise anche per Dylan con la morte artistica.
Ma un verso certamente non è mai cambiato, nelle migliaia di rese dal
vivo che Dylan ha fatto fino ad oggi, una vera dichiarazione di intenti
per un uomo che non ha intenzione di arrendersi mai: “Tutta la gente che
conoscevamo / Ora è soltanto una illusione, per me / Ma io, io sono
ancora on the road / Diretto verso un altro localaccio”. Promessa
mantenuta, dato che Dylan è oggi, da anni, costantemente on the road,
diretto a un altro posto dove suonare.
Idiot Wind, che raggiungerà l’apoteosi nella memorabile interpretazione
catturata su Hard Rain, il vertice assoluto dell’abilità di Bob Dylan
come performer, è un brano pieno di risentimento e rabbia latente: verso
critici e scrittori (“Si inventano storie sulla stampa”), verso la
moglie (“Sei un’idiota, bambina”), verso se stesso (“Siamo degli
stupidi: è un miracolo che riusciamo a sopravvivere”), ricca di fascino
melodico sottinteso, soprattutto nei ritornelli epici che suonano anche
come una dedica all’America (“From the Grand Coulee Dam to the
Capitol”).
If You See Her, nella sua prima registrazione, suona troppo scarna e
melodicamente priva di sussulti, mentre nella versione di Minneapolis è
di una bellezza struggente difficilmente rintracciabile in altre canzoni
dylaniane.
You’re A Big Girl Now è fantastica in qualunque versione la si ascolti:
quella crepuscolare, resa languida dal suono della pedal steel, e quella
più ruvida, quasi jazzata, di Minneapolis. E' proprio questo il brano
che fa dire a Dylan che Blood On The Tracks non ha nulla a che fare con
i suoi problemi matrimoniali: “Ho letto che questa canzone dovrebbe
parlare di me e di mia moglie. Vorrei che la gente mi chiedesse le cose
prima di andare a stampare sui giornali quello che viene loro in mente.
Questi interpreti (di me) sono, a volte, degli stupidi stronzi
ingannatori. (Questa canzone) potrebbe parlare di chiunque tranne che di
mia moglie, va bene?”.
Call Letter Blues è identica a Meet Me In The Morning, salvo che questa
ultima è molto, molto meglio, con una performance vocale di Dylan
spiritata e grintosa e lo splendido intervento di Buddy Cage alla pedal
steel.
Di Simple Twiste Of Fate non conosco altre versioni, ma tali sono la
perfezione e l’intensità raggiunte da Dylan che non c’è bisogno di
altro. E' un brano quasi cinematografico, il set di un’impossibile
storia d’amore, un incontro fugace e nascosto fra due amanti, con chiari
riferimenti alla relazione adulterina con la Bernstein, parole sputate
con vette di lirismo incantevole e un intervento di armonica devastante.
Lo stesso vale per la lunga ed epica Lily, Rosemary And The Jack Of
Hearts: un altro film, questa volta western, con una lunga galleria di
personaggi e un rubacuori che vince su tutti, il Jack Of Hearts, che
potrebbe essere Dylan stesso.
Di Shelter From The Storm si è invece potuto ascoltare in tempi recenti
una prima versione, inclusa nel film di Cameron Crowe Jerry Maguire, che
sembra avere più raffinatezza e incisività di quella pubblicata su Blood
On The Tracks, che sembra invece svogliata, confusa, senza una direzione
precisa.
Anche quei due gioiellini di semplicità folkie che sono You’re Gonna
Make Me Lonesome e Buckets Of Rain rimangono così come sono, senza
alternative, e sono fotografate per l’eternità nella loro ammaliante
semplicità.
C’è un’altra outtake, registrata il 23 settembre a New York, che è stato
possibile conoscere grazie a Biograph, anche se Roger McGuinn l’aveva
già incisa a metà anni Settanta. E' Up To Me, un po’ troppo simile però
a Shelter From The Storm e forse per questo scartata.
Disco fascinosissimo, che ha influenzato, esattamente come fecero i suoi
album della prima metà degli anni Sessanta, un’intera nuova generazione
di musicisti, ricco di soluzioni melodiche impeccabili e soprattutto di
performance vocali che sono tra i vertici della vocalità dylaniana,
Blood On The Tracks rappresenta perfettamente Dylan e la sua età. E' la
versione cruda, amara, “sanguinante” della crisi del progetto
matrimoniale che, per milioni come lui, aveva rappresentato lo “shelter
from the storm”, il rifugio già invocato dai Rolling Stones di Gimme
Shelter nel ‘69 da quella “tempesta” che gli anni Sessanta avevano
scatenato sull’America, solo per rivelarsi essere più pericoloso e
mortale di ciò da cui avevano creduto di sfuggire. “La vita è triste, la
vita è una fregatura / Tutto quello che puoi fare è fare ciò che devi /
Fai ciò che devi, e cerca di farlo bene”, canta non a caso Dylan nella
strofa conclusiva dell’ultimo brano di Blood On The Tracks, Buckets Of
Rain.
Mentre il decennio in corso si sta popolando sempre più dei nuovi
menestrelli dalla faccia triste (uno su tutti, James Taylor) che cantano
sommessamente la crisi delle grandi utopie di solo qualche anno prima ma
anche la crisi e la difficoltà delle relazioni stabili fra i due sessi
andando regolarmente al vertice delle classifiche di tutto il mondo,
Dylan scende sul loro stesso terreno e li sbaraglia, dimostrando che,
con il minimo sforzo, se solo ne ha voglia, è ancora il più grande di
tutti: negli anni Sessanta ha messo in fila Beatles e Rolling Stones non
appena si è impegnato, per un paio di dischi e una facciata, a fare del
rock’n’roll. Adesso dimostra che come cantautore intimista e semi
acustico, beh, anche lì non ce n’è per nessuno.
Dopo il “sangue nei solchi” ci sarà una sola altra rivoluzione nella
musica rock capace di spazzare via tutto, e sarebbe stata, di lì a un
paio di anni, quella del punk. Ma Dylan, allora, non sarà più in
concorrenza con nessuno. Lui è diretto a un “tempo fuori dalla mente”.
Che se la vedano gli altri, perchè Blood On The Tracks, rimane, piaccia
o no, come l’ultimo esempio di sfida al mondo da parte di Dylan. Dopo
sfiderà solo se stesso.
Fort Lauderdale, Florida - Broward
Center for the Performing Arts, Au-Rene Theater, October 24, 2018
di Will St. James
Bob era al suo meglio stasera. Lo spettacolo è iniziato con Things Have
Changed che è stato a lungo una canzone che mi piace. It Ain’t Me Babe è
stata cantata con un nuovo arrangiamento che ha fatto cantare il
pubblico attorno a me.
Dopo è arrivata una potente Materpiece completa di grandi nuovi testi ed
un bellissimo intermezzo d’armonica. Le due canzoni che ha cantato al
centro del palcoscenico - Scarlet Town e Love Sick - erano entrambe
impressionanti e divertenti.
La folla è esplosa in una risata e in un applauso quando c’è stato un
piccolo errore durante Scarlet Town. Cose come questa fanno sì che le
persone come noi tornino allo show di volta in volta per vedere cosa Bob
ha da offrire. Love Sick era particolarmente agghiacciante e
sbalorditiva, cantata da Bob che si appoggiava al microfono sotto le
luci giganti. La rallentata Don’t Think Twice era un highlight. La
canzone è iniziata molto lentamente e costruita verso un crescendo di
batteria leggera e basso ben suonati da George e Tony. Mi sono piaciuti
i nuovi testi in Gotta Serve Somebody. La canzone dell'era del gospel è
stata trasformata per adattarsi al sound Americana. Blowin' e Thin Man
continuano ad essere due grandi bis. Questo spettacolo è stato tremendo,
il suono era forte e la sua voce era chiara. Grazie, Bob, per un'altra
fantastica notte. Ogni volta che ti incontriamo all'interno di una sala
per spettacoli è un sogno che si avvera.
Will St. James
°°°°°°°°°°°°°°°°
di Laurette Maillet
Come vanno le cose. Sarasota e Ft. Meyers erano due piccoli luoghi e gli
spettacoli erano totalmente esauriti, tuttavia era stato relativamente
facile trovare alcuni biglietti all'esterno. Immaginavo che a Ft.
Lauderdale sarebbe stato più facile. Ma ... Appena arrivo, ecco i
bagarini, con fare abbastanza aggressivo. Non capisco perché questo tipo
di attività è consentita solo richiedendo biglietti in più. "Ruba un
po', ti mettono in prigione, ruba molto ti fanno re". A volte odio
questo paese.
Riesco ad entrare. Sulla balconata. Giusto in tempo per "Things Have
Chjanged". Mi faccio sempre la domanda: "sì, ma in quale direzione?". La
security è lassista e io posso alzarmi durante l'intero spettacolo.
Come altri, stiamo un po' ballando sul balcone, cantandoe e
rumoreggiando. Bob ci avrà sentito? Trovo lo spettacolo molto meglio
degli ultimi due. Altra energia. "Love sick" è favolosa. Charlie si sta
divertendo un sacco. Un altro Bobcat con me sembrava impazzito.
Il mio intero divertimento alllo show è ballare e cantare come se non ci
fosse nessuno a vedermi. Uno di quelle cose favolose che Bob non farà
mai sul palco. Lui sta suonando per se stesso ed io mi sto divertendo.
Non ha bisogno di eccitare il pubblico con artifici. Il pubblico deve
essere felice da solo. Non una parola, non un segno. Solo Bob Dylan e la
sua band. La stessa set list ma in qualche modo così diversa.
Torno di nuovo al mio ostello. Canto "Don’t Think Twice" alla luna
piena. Sono l'unica all'interno dell'ostello. Una grande casa per me.
Non mi sento sola. Dormo soddisfatta.
Grazie Bobby. Notte.
Il governo giapponese ha nei suoi
archivi un film sui Beatles di 35 minuti
clicca qui
Venerdi 2
Novembre 2018
Knoxville, Tennessee - Tennessee
Theatr, October 31, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. All Along The Watchtower (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
Caro Mr. Tambourine,
ma come ha fatto l'Ignobile, a conoscere il contenuto della "mia" mail
prima che tu la pubblicassi? Non te lo poni questo dilemma gnoseologico?
Da quando ha scoperto Salvatore Aranzulla (
https://www.aranzulla.it/come-inviare-email-anonime-18768.html ) ha
cominciato a inviare fake mail spacciandosi per l'Arcivescovo di
Canterbury. Devi sapere che a lui, costretto in triciclo fino a tarda
età da genitori apprensivi, è rimasta la voglia della derapata, che
sfoga come può. Se per disgrazia invece fosse andato a lezione da
Masetti, che ha lavorato per il CERN, saremmo tutti fregati. Ma non
credo, si deve studiare per fare l'hacker, e lui preferisce le donnacce
della locanda. Se lo inseguiamo sulla sua strada ci trascinerà tutti
all'Inferno. Che, a dire il vero, per me, visto che mi hai messo tra gli
ignavi, sarebbe già un progresso. Meglio strangolare la moglie come
Althusser piuttosto che restare Miscio Mezzapippa per sempre. Ardere nel
fuoco di Satana insieme a voi, viscidi menzogneri.
Comunque ottima questa versione di Up To Me. Anche se solo Dylan e Paul
Clayton (chissà che non resusciti per Halloween) sanno chi è quel tal
"Dupree che fa il ruffiano al Thuderbird Café"
Dupree was a bandit; he was so brave and bol';
He stoled a diamond ring for some of Betty's jelly roll
Betty told Dupree, "I want a diamond ring."
Dupree told Betty, "I'll give you anything."
Michigan water taste like cherry wine,
The reason I know: Betty drink it all the time.
I'm going away to the end of the railroad track
Nothing but sweet Betty can ever bring me back
Dupree tol' the lawyer, "Clear me if you can
For I have money to back me, and sure as I'm a man
The lawyer tol' Dupree, You are a very brave man
But I think you will go to jail and hang"
Dupree tol' the judge, "I am not so brave and bol'
But all I wanted was Betty's jelly roll
The judge tol' Dupree, "Jelly roll's gonna be your ruin
"No, no, judge, for that is what I quit doing"
Judge tol' Dupree, "I believe you quit too late
Don't you Know it's already in your fate
E capita tra l'altro a fagiuolo: l'avevo già detto (altro che saccente,
addirittura un profeta) e mi ripeto, Up to Me non è un “tocca a me” nel
senso che solo Dylan è capace di fare certe cose, è un “tocca a noi”,
nel senso che ognuno deve soffiare dentro l'armonica della sua vita,
nessuno può farlo per lui. È la rivendicazione delle potenzialità di
ogni singola persona, di ogni piccolo ebreo, la sua irripetibilità. Se
poi lo vogliamo leggere come superomismo, beh almeno è la rilettura di
Nietzsche riciclato e pastorizzato a sinistra, come gli eroi di Bowie.
Ma queste sono nostalgie del tempo passato. Oggi siamo dentro a Scarlet
Town, abbiamo i fuochi dell'Apocalisse alle spalle come in Ain't
Talkin'. Altro che versificazione piatta, Dylan è uno dei pochi che
descrive la follia che viviamo, con presidenti filonazisti che ballano
sul baratro di un pianeta che scoppia, radicati sull'abbrutimento
popolare che loro stessi hanno coltivato. E se c'è qualche nonnetto
nella Fattoria che rimugina, “che palle questo miscio.tux, scrive sempre
lui, ma non ha una vita?”, gli sparo nel cornetto acustico.
Un macabro augurio a tutti voi farabutti della Farm, Miscio.
Caro vile Miscio, come ormai saprai, il gran cacciatore di draghi (non
il Mario della Banca Europea) Sir Eglamore ha potenzialità altamente
segrete, non saprei dirti se di origine Guelfa (notizie di prima mano
dal papato) o Ghibellina (notizie dai discendenti degli Amidei,
degli Uberti e dei Lamberti - Mosca dei Lamberti fu quello che dopo
l'omicidio di Buondelmonte dei Buondelmonti ad opera dei casati alleati
Amidei-Lamberti-Uberti disse la famosa frase "Cosa fatta capo ha",
avvenimento che divise la città di Firenze nelle due note fazioni
Guelfa e Ghibellina. Purtroppo non lo sapremo mai, da Eglamore possiamo
prendere solo la parte buona e stendere un velo per nascondere le sue
bassezze! Per chi non lo sapesse Louis Althusser (Birmandreis, 16
ottobre 1918 – La Verrière, 22 ottobre 1990) è stato un filosofo e
accademico francese, principale teorico del marxismo strutturale
(un'approccio analitico anti-empiristico, anti-umanistico ed
anti-idealistico all'ideologia marxista), oltrechè una delle personalità
di spicco della corrente filosofico-antropologica strutturalista e
post-strutturalista tra i primi anni sessanta ed i primissimi anni
ottanta, assieme a pensatori del calibro Claude Lévi-Strauss, Jacques
Lacan, Michel Foucault, Roland Barthes, Pierre Klossowski e Gilles
Deleuze. Invece di Masetti abbiamo ancher la foto ed un'intervista:
Ho apprezzato la tua
interpretazione dei testi di Up To Me e le seguenti osservazioni! Ottima
analisi e buona dialettica, stupisce che tutto questo venga da una
persona ignava, vile, incolta e di bassa levatura!!! Alla prossima caro
rompipalle Miscio, forse Sir Eglamore avrà qualòcosa da
contestarti....speriamo! Live long and prosper, Mr. Tambourine, ;o)
Fort Myers, Florida - Barbara B. Mann
Performing Arts Hall, October 23, 2018
di Steven Kruh
Spettacolo eccellente !! Venti canzoni - tutte composizioni originali di
Dylan. Ha suonato un’armonica terrificante ... su quattro o cinque
numeri. Band incompleta, solo Charlie Sexton alla chitarra, ha permesso
di concentrarsi meglio sugli arrangiamenti e sulla musicalità. Due
piccole delusioni: non abbastanza assoli in primo piano (quello che
veniva offerto principalmente era Dylan al piano); inoltre, data la
piccola sede, avrei sperato in qualcosa di più acustico fra
strumentazione e musica. Donnie Herron ha suonato il mandolino
elettrico, il banjo e il violino, tutto rigorosamente come
accompagnamento ... e solo l'ultimo come obbligato - e Tony ha suonato
in abbondanza il contrabbasso, ma, Charlie Sexton suonava esclusivamente
la chitarra elettrica.
Un momento clou strano: non ero pazzo per la performance del blues-rock
di Gotta Serve Somebody, anche se Charlie ha sfoggiato un paio di
piacevoli riff di chitarra!! Ma, un'alterazione nei testi mi ha davvero
sconvolto. Dylan ha cantato qualcosa come "Potresti essere il Padre
Tempo, potresti essere la Madre Terra”. Questo era, finalmente (!!) per
me la conferma di quello per cui mi sono battuto da trent'anni: Gotta
Serve Somebody "prende in prestito pesantemente" dal singolo di successo
di Memphis Slim del 1951, Mother Earth. Ero felicissimo quando ho
sentito quelle parole sfuggire dalle labbra di Zimmy. Un bacio sulla sua
fronte!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Recensione di Laurette Maillet
Da Sarasota a Fort Myers è una breve corsa sul Greyhound bus.
ShaktiJoy, il mio ospite CS, mi sta aspettando alla stazione.
Mi guida intorno alla baia per scoprire il bel centro, poi andiamo a
casa per un pasto vegetariano. Shakti pratica Yoga da oltre 30 anni ed è
una "figlia" di Amma, la donna indiana che se ne va in giro per tutto il
mondo per dare amore, abbracci e buono spirito. Discutiamo di andare a
visitare l'ashram di Amma in India. Prima del suo corso di insegnante di
yoga Shakti mi lascia al locale. Prendo 2 biglietti , insolito da parte
mia, ma un amico non ha potuto venire e gentilmente mi ha offerto quei
biglietti. Cammino intorno al laghetto di fronte all'ingresso. Mi
imbatto in George e Tony. Quindi entro nella galleria espositiva di
Kerouac. Trascorro del tempo a guardare in TV un documentario sulla vita
di Jack Kerouac e la scrittura di "on the road". Kerouac non è mai
riuscito a gestire la sua popolarità e si è ubriacato fino alla morte,
incompreso e depresso.
Ho un biglietto extra da vendere ma non sono l'unica. Rinuncio a
venderlo ed entro all'interno del locale con 2 biglietti. Un paradosso
per me. Ora ho 2 posti per me stessa in cima del teatro! Il pubblico è
di mezza età e anche di più, anche se lo spettacolo si svolge in un
campus. (3 bambini hanno rifiutato anche il mio biglietto gratuito !!)
Bob è vestito in nero. Il suono è perfetto, le canzoni (stessa lista
Set) sono ben eseguite.
Mi sento stanca. Devo fare uno sforzo per concentrarmi su ciò che sta
accadendo sul palcoscenico. Solo le canzoni degli anni '60 ricevono una
risposta dal pubblico. Il pubblico è venuto a vedere la leggenda! "Like
a Rolling stone" Inizia con il microfono spento così ci vuole il coro
per svegliare i Pappies e i Mammies. La gente lascia il teatro molto
prima del bis. Sorprendentemente "Ballad of a thin man" è eccezionale
stasera. Più staccata. Più potente. Il momento saliente per me questa
sera a F.Meyers. Sono andata alla deriva in quasi tutte le altre
canzoni. Bob e la sua band hanno lasciato il palco rapidamente, niente
inchino nemmeno stasera.
Shakti mi sta aspettando fuori alle 22 precise. Ero felice di essere lì.
E' stato un giorno e una serata facile. Spero che Bob diventi più
stimolante ... o sono io che cado in una routine? Grazie a tutte le
brave persone.
Buona notte Bobby.
Giovedì 1
Novembre 2018
Huntsville, Alabama - Von Braun Center,
Mark C. Smith Concert Hall, October 30, 2018
1. Things Have Changed (Bob on piano, Donnie
on pedal steel)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
5. Cry A While (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
9. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel)
11. Pay In Blood (Bob on piano, Donnie on pedal steel)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano and harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano. Donnie on pedal steel)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on lap steel)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. Ballad Of A Thin Man (Bob on piano, Donnie on lap steel)
Sarasota, Florida - Van Wezel
Performing Arts Hall - October 21, 2018
di Laurette Maillet
Sarasota, 21 ottobre. Prendo un Greyhound bus al mattino presto. Ho
saltato lo spettacolo a Clearwater per diversi motivi. Arrivo vicino al
centro della città di Sarasota. Bella cittadina, faccio colazione al
Caffè Italiano, una passeggiata per il "Van Wezel performing art cener",
prendo un autobus per la casa di Peter che sarà il mio ospite CS per 2
giorni. Con il passare del tempo ... sono le 18 quando iniziamo la nuova
avventura.
Peter ha bisogno di un biglietto. Anch'io. Passiamo alle "notizie"
(voci, pettegolezzi e brutte vibrazioni negative) lo spettacolo è
esaurito, esaurito. Io consiglio Peter su come comportarsi con la
security e la gente.... Ma non ce n'è bisogno.
Sarasota non è Clearwater e la sicurezza è OK. Visto che non siamo
scalper siamo i benvenuti e la folla è più che amichevole. Pochi stanno
vendendo biglietti e va tutto bene per noi. Il mio posto è in alto ma il
teatro è piccolo, il più piccolo in questo tour. Alcuni Bobcats
sorseggiano "Heaven's door "whisky venduto nell'atrio. Provo un sorso e
quasi diventa tutto blu! Mio Dio! È forte! S..t!
Grazie Bob Dylan per essere un artista e ringraziare ME per essere
ammiratore di un artista! Punto. Inizia lo show con la musica della
“Conquista del West” in un fragore di applausi. La coppia accanto a me
parla incessantemente ma io sono Zen e mi concentro sul palco e sul
suono degli altoparlanti. Suona bene finché Bob non si rivolge al
tecnico del suono in "Make You Feel My Love". È così sconvolto che
lascerà il piano e se ne andrà a parlare con il ragazzo mentre la band
continua a suonare. Forse il microfono del pianoforte è ora più forte e
più chiaro. Tutto bene. Buona reazione da parte del pubblico sulle
canzoni più ovvie. "Like a Rolling Stone" è ben applaudita, “Tangled Up
in Blue” idem. Sembra un pubblico degli anni '60. "Blowin’ in The Wind"
arriva troppo presto, mi concentro su Donnie, il suo violino suona meno
presente nel mix. Ha cambiato la melodia? O il violino? "Ballad of a
Thin Man" .... Standing ovation ma .... Bob guarda a malapena il
pubblico e IMMEDIATAMENTE lascia il palco. Nessun inchino??? Oh, oh!
Evidentemente era molto arrabbiato allora! La cosa sembra non essere
notata dal pubblico di stasera. Ci vuole una buona esperienza e tanti
shows per capire ... l'umore. Lo spettacolo è stato buono. "Don’t Think
Twice It’s All Right”, va bene così, era emotivo, un silenzio totale da
parte dell'auditorio ... inclusi i miei vicini! Vorrei che tu
recuperassi Bobby. Non preoccuparti. E' stato un fantastico show. Il
pubblico era felice. Io anche, Joe era felice ... Peter era felice. Mi
hai reso felice! A presto! Notte, notte Bobby.
Dall'inizio del NET (giugno 1988) siamo a
quasi 3000 concerti in tutto il mondo x chi non teme confronti....mini
tour di altissimo livello si sono alternati ad altri molto meno....con
alti e bassi a distanza di una serata. ..come l'umore di ognuno di
noi....come ogni artista o fenomeno sportivo. Ho avuto la fortuna ma
anche la sfortuna di toccare con mano serate incredibili con altre
stucchevoli ma in in ogni caso mi sono ritrovato a tornare ancora per
rivivere certi momenti o riscattare concerti da dimenticare. Ricordo
bene nei commenti "perche' cambia ogni sera scaletta....", "perche' non
ha fatto questa canzone o un'altra....la versione precedente era
migliore ....ne ho sentite tante ma questa le batte tutte. Per un
artista che ha stravolto le sue canzoni in mille modi...piacendo a
qualcuno nel momento stesso un cui un'altro considerava inascoltabile la
medesima versione. Per arrivare all'ultimo periodo "quello del Sinatra
sound" o a quello piu' recente....non mi è piaciuto il primo....molto ma
molto di piu' l'attuale. Una set list ripetitiva e' vero ma una grande
set list....con un sound, diciamo, piu' controllato, ma le canzoni
scelte? Grandi canzoni. ... con interpretazioni espressive di assoluto
spessore del pervenuto vecchietto che tiene ancora molto bene il palco
....tra i tanti concerti ascoltati dal vivo dall'esordio italiano
(Verona 84) e su altre fonti anche questi ultimi si fanno rispettare...
e se capitasse ancora dalle ns. parti saro' al mio posto per poterlo
ascoltare ancora una volta.. il "nostro" teniamocelo ancora stretto ....
Caro Paolo, c'è molta
verità, saggezza ed obiettività nelle tue parole, complimenti e
condivido! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)