maggiesfarm.eu - sito italiano di bob dylan

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THE  BEATEN  PATH

THE DYLAN'S PAINTINGS AND THE REAL PLACES

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Sabato 30 Aprile 2022

È nato Iconic Original, il nuovo format analogico col supporto di Bob Dylan        clicca qui

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T Bone Burnett annuncia un nuovo supporto analogico                                         clicca qui

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Mobile, Alabama - Saenger Theatre - April 7, 2022

di Laurette Maillet

6 aprile, da Birmingham a Mobile. Stefano guida il pick-up che abbiamo noleggiato. Con Mauro ormai siamo un trio. Andremo direttamente a Mobile e faremo il check-in in un bellissimo hotel in centro, a soli due isolati dal teatro Saenger. Camminiamo per le strade di Mobile. Sono vuote e silenziose, non sta succedendo molto.
7 aprile, Stefano cerca qualche cheese cake per colazione. Troviamo una tea room e abbiamo una splendida "collazione", come si dice in italiano.
I tre camion Bob Dylan sono allineati dietro il Saenger. Alle 8:00 I rodies di BD iniziano a tirare e tirare fuori il materiale.
Percorriamo le strade di Mobile, ancora vuote. Entro le 18:00 sono al teatro Saenger, carica di un nuovo set di stampe. Ne vendo alcune subito perché i fans mi riconoscono dalle mie recensioni. Bellissimo! Comincio ad essere famosa.:) Spero che mai, mai diventerò paranoica :) :( La fama è un sentimento dolce/amaro.
Entro in teatro di ottimo umore. Sono sicura che Bob sarà di buon umore anche lui.

20:00 in punto. Inizia, il piccolo teatro da 2000 posti è pieno. La folla sembra in media dai 50 anni o più.
So che il mio amico John Paul ha portato i suoi tre figli a vedere Bob Dylan. :)
Lo spettacolo va subito bene. Il pubblico è in piedi per pochi minuti In "Whatcing the river flows", ma gli uscieri fanno segno di sedersi.
Sono in corridoio e ci saranno movimenti durante l'intero spettacolo. Le persone non possono rimanere ferme per 69 minuti di spettacolo :( Altre persone... parlano. Creando disturbo.
Mi concentro sul palco. Bob è felice, si sposta spesso al centro della scena per molte pause. Le prime 6 file sono accese e si può vedere i fans davanti muoversi al ritmo della musica. Una signora è particolarmente ispirata nella parte anteriore sinistra. Il posto accanto a lei è vuoto. In passato mi sarei trasferita lì. Ma... quei giorni sono passati :(
Guardo spesso Charley Drayton alla batteria. Doug è nascosto dietro Bob. Prima dello spettacolo mi sono imbattuto in Bob Britt e gli ho detto "ciao!". Lui sembrava sorpreso che qualcuno potesse riconoscerlo. Mi ha sorriso.
"Masterpiece" è fantastico con la nuova linea - un giorno tutto suonerà come una RAPSODIA quando dipingerò il mio Capolavoro -
Durante "Key west" alcune persone se ne vanno. Le signore accanto a Corky se ne vanno. Siamo sollevati.
Dopo "I've made up my mind to give myself to you" Bob si prende una lunga pausa in piedi al centro palco. Così ha fatto anche dopo "Crossing the Rubicon". Ad un certo punto ha anche mormorato "Grazie". Rispondo "Grazie!".
E sorpresa... esordisce in "To be alone with you" all'armonica. Grande.
"Jimmy Reed" è di nuovo potente.
Bob dice: "Grazie a tutti. Permettetemi di presentarvi la mia band. Alla batteria Charley Drayton. all'altra Doug Lancio" oops! No "alla chitarra". Poi mormora qualcosa sul "Martedì grasso" e dice qualcosa del genere "'Mardi gras' è iniziato qui. Dovrebbe essere riportato in questa città." Bobby è loquace stasera :)
La folla che esce sembra soddisfatta. Vendo ancora diverse mie stampe. Un modo per arrivare fino al 2024. :)
Grazie a tutte le brave persone. Ci vediamo tutti a Meridian.

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di Dan McKay

Ho appena visto il miglior concerto rock n' roll che possa immaginare. Sono stato un fan regolare ai concerti di Bob Dylan sin dal mio primo show nel 1978! Il primo spettacolo di Dylan fu uno davvero buono al LSU Assembly Center. Lo spettacolo che ho visto a Mobile, Alabama, il 4-7-22 è stata la più grande prestazione che io abbia mai visto in confronto a qualunque altro show.
Da dove cominciare: dall'inizio ovviamente. Il suono e il pubblico all'inizio erano un po' lenti, ma hanno cominciato rapidamente a carburare. Ho visto questo tour a Shreveport circa 3 settimane fa e sono rimasto deluso dall'atmosfera e dal pubblico. Il pubblico avrebbe potuto essere lo stesso qui a Mobile, ma la risposta è stata completamente diversa. Il pubblico si è coinvolto e ha fischiato e urlato per il resto della strada, in senso buono naturalmente. Non ci è voluto molto perché questo crescesse esponenzialmente anche in Dylan. Questa band e il suo repertorio si sono (odio dirlo) gelificati. Si sono messi insieme! Non riesco a scegliere nulla, ma era rock bello. Nessun Tony al basso in piedi "ad arco", non c'era spazio per tali sottigliezze. L'intera cosa è stata una performance singolare, niente è stato tralasciato, nient'altro che intensità e nessuna vera pausa da una canzone all'altra. Se c'è stato un climax è arrivato nel verso la metà dello show in “Gotta Serve Somebody” in cui i due chitarristi Bob Britt e Doug Lancio hanno duellato in un bridge fantastico. L'illuminazione era perfetta e ha aggiunto molto all’esibizione. Pensavo che il palco sarebbe levitato. Ma quel picco non è finito lì, ha continuato. Ero seduto sul bordo del mio sedile, non potevo appoggiarmi dietro. Le prossime 3 canzoni sono “I've Made Up My Mind”…., “Melancholy Mood” e “Mother of Muses”, tutti i tipi di canzoni che suonano come ballate nell'album in studio. Lo spettacolo era al culmine, Tutto era in cima alla montagna e non sarebbe sceso.
L'enunciazione dei testi di Bob era al massimo. Se conoscevi le parole poteva seguire bene tutto ciò che cantava. Non c'è un rocker da nessuna parte che può paragonarsi a Dylan a 80 anni! Addio Charlie, addio Larry! Spero davvero che la compagnia di Bob stia realizzando dei buoni video di questo spettacoli. Lo vorremo vedere e sentire di nuovo!
“Every Grain of Sand” sembra ora essere accettata come la preferita di tutti. Nessun LARS in vista e non ho sentito nessuno lamentarsi dopo. Lo spettacolo si è concluso con una standing ovation che è stata la prima vera di un pubblico che vedo da anni. Questo non è stato superficiale, è stato una vera standing ovation per una performance da virtuoso. C'erano alcuni posti vuoti nel Saenger Theatre che ha una capienza di poco meno di 2000 posti ed è anche vicino per venire in auto, ma..., chi l'ha perso... purtroppo l'ha perso! È il tipo di cosa che accadono raramente. Ogni spettacolo che vedrò d'ora in poi sarà paragonato a questo. Non perdete il tour finché ne avrete la possibilità.

PS. Subito dopo Bob ha avuto un'interazione amichevole con un membro del pubblico durante la presentazioni della band. Se qualcuno può dirci cosa è successo, per favore, lo faccia.
 

 
Venerdì 29 Aprile 2022

Bob Dylan ha ri-registrato le sue canzoni per un nuovo formato digitale              clicca qui

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Ionic Orginal è l'evoluzione del vinile, si comincia con la musica di Dylan           clicca qui

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Le canzoni perdute di Dylan, Il disco arriverà a novembre                                     clicca qui

 

 
Giovedì 28 Aprile 2022

BOB DYLAN/ “Play f… loud!”, i migliori dieci dischi dal vivo - di Paolo Vites        clicca qui

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I'm Not There (2007) - Commento critico al film - di Dario Greco                            clicca qui

 

 
Mercoledì 27 Aprile 2022

Talkin' 11971 - catestef

Oggetto: Nuovo libro in italiano su Dylan     

Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica                                                   clicca qui

Grazie per la segnalazione Stefano, certo interesserà a moltissimi nostri amici dylaniani! Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Birmingham, Alabama - BJCC Concert Hall - April 5, 2022

di Laurette Maillet

I miei vicini ridono forte! "Ho deciso di darmi a te" - Da Salt Lake City a Birmingham - E il pubblico è pazzesco!
Ho quasi l'intera fila per me, tranne una bella coppia che mi hanno comperato due delle mie stampe per 40$ che mi sono serviti per il biglietto.. :).
Quindi faccio il "karaoke" con Bob. Anche se devo ammettere che sono così stanca che mi sembra di essere come in un sogno. Mi capita poche volte di sentire Bob lontano nel mio subconscio. Sensazione non troppo brutta perché non ho mai perso la lucidità. E lo giuro, non ho fumato niente :).
Per me è un grande spettacolo. Recuperare una giornata deprimente.
È stato come guardare un video dello show su YOUTUBE stando sdraiata sul mio divano :). Solo che Bob Dylan e la band erano lì in carne ed ossa! E bravi nel loro lavoro!
Esco. Ho ancora delle stampe da vendere. Lo dice una bellissima Signora Angel ama ciò che faccio e vuole comprare le 15 copie che mi sono rimaste. "Saranno sufficienti 100$?" chiede. "Beh! Certo!" ...:) Chiacchieriamo per pochi minuti. Scambio email e spero di risentirla. Lei è veramente una bella signora! Non qualcuno che mi aspettavo di trovare qui a Birmingham :(. I ragazzi non sono così contenti del "loro" spettacolo. Credono che a Chattanooga sia stato meglio. Solo una questione di sentimento, immagino. Troviamo un bel Pub per consumare finalmente un pasto decente. Scelgo il Falafel hamburger. Poi torniamo a casa, chiacchierando tra noi. La notte sarà la migliore che ho avuto per molto tempo da quando sono in viaggio, 7 ore di sonno complete.
Grazie alle brave persone: Stefanie, Stefano e Mauro, il mio vicino di casa che mi ha comprato due stampe. Sono felice di essere venuta a Birmingham ancora una volta!
Ci vediamo a Mobile.

 

 
Martedì 26 Aprile 2022

Talkin' 11970 - katznkitz

Oggetto: Bob Dylan Beathen Path and other paintings

Hi, I am sure you will enjoy these.
Cheers, Derya.

https://www.youtube.com/watch?v=cxVOtYugC2Y

Also: https://vimeo.com/user19918202

Dear Derya, thanks for the kind suggestion, I really appreciated so much the clips! I'm sure that you have seen this page:

http://www.maggiesfarm.eu/thebeatenpath.html

I'm sure you've already seen the Maggie's Farm page in which, after a very long research work, I compared Dylan's paintings and the real places from which Bob took inspiration for his works. See you next time, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Saved (1980)

Secondo capitolo gospel di Bob Dylan

Nessuno può salvare Dylan da sé stesso, nemmeno Dylan stesso. Il problema è che il cantautore americano non ha nessuna intenzione di fare sconti a nessuno, quando entra in studio per registrare il suo ventesimo disco. SAVED è per molti versi il sequel di Slow Train Coming che lo aveva preceduto meno di un anno prima. Eppure nonostante la produzione di Barry Beckett e Jerry Wexler e le registrazioni realizzate nuovamente al Muscle Shoals Sound Studio, le differenze sono nette fin dalla prima traccia. Al disco collaborano Tim Drummond, Jim Keltner e Fred Tackett, motivo per cui il disco ha gran bel tiro, che gli permette di esplorare, se possibile in maniera più radicale e profonda, l'ossessione dylaniana per il gospel. Nella migliore delle ipotesi si tratta di un solido e nervoso blues rock, con alcuni degli episodi musicalmente più vibranti di tutto il repertorio. Il problema, se si problema si può parlare, è derivato da una certa allegoria e da testi che sono inequivocabilmente in debito verso il Nuovo Testamento. Bob Dylan è entrato in una fase della sua carriera in cui ha smesso di chiedersi cosa possa volere il pubblico. Pensa a sé stesso e tira dritto. Col senno di poi questo è uno di quei dischi che poteva restare nel cassetto.

Eppure ci sono aspetti che lo rendono unico, meritevole di fare da contraltare alla sua produzione in studio più celebrata e iconica. Del resto appena dopo Desire il Nostro aveva iniziato a produrre lavori che la critica faticava a comprendere e a mettere a fuoco con analisi obiettive ed equilibrate. Sono passati appena cinque anni dal suo ultimo vero capolavoro: quel Blood on the Tracks concepito come un'autentica opera d'arte. Un lavoro coeso, vibrante e toccante, come pochi. Saved in effetti pare sia stato realizzato da un artista totalmente differente. Qui ci troviamo di fronte a un musicista che scrive in modo nuovo, diverso. Quello del 1975 usava metafore e linguaggio da poeta stilnovista ispirato da Shakespeare e da altri campioni della letteratura mondiale come il russo Cechov; l’autore di Saved parla una lingua più piana, forse più banale, almeno rispetto allo standard e al metro precedente. Eppure oggi a distanza di 40 anni abbiamo imparato ad ascoltare i suoi diversi stili, che includono tanto le fisime quanto le rivelazioni, ma per il mondo che viaggiava sui meridiani e le prospettive del 1980 deve essere stato uno shock ascoltare questo disco da invasato.

Un fanatico religioso, dirà la critica, nonostante fosse poco chiaro se Dylan stesse facendo sul serio o no. Di certo stava facendo sul serio con i suoi spettacoli dal vivo, visto che raramente ha suonato dal vivo con questa intensità, con il furore e il fuoco sacro del rock che divampava. Attraverso le testimonianze live ufficiali oggi possiamo collocare questo Saved in una cornice molto più precisa e consona. Abbiamo visto dove ha portato il viaggio degli anni ottanta, il cammino senza tregua (il Never Ending Tour) degli anni Novanta, dove Dylan sembrava davvero un salmone infaticabile, capace com' era di andare contro ogni stile, formula e soluzione che in quel momento sembrava essere paradigma e prerogativa di successo. Dylan ha fatto grande musica in ogni decade. Questo oggi è un fatto con cui certa critica e certi giornalisti hanno imparato a fare i conti. Perché cadono i miti, cadono i poster della nostra gioventù, ma il buon vecchio Bob resta saldamente in sella.

Forse era lui quello che stava cercando salvezza. È rimasto aggrappato al suo credo, cambiando naturalmente, ma con una chitarra a tracolla e un’armonica ferita. Con una penna a volte gentile, a volte di fuoco e di furore. Oggi possiamo sorridere per tutte le recensioni che avevano dato per finito e condannato all’oblio un autore che non aveva ancora compiuto 40 anni. Certo, bisogna dire che all’epoca un musicista a quell’età era considerato sul viale del tramonto, per quanto concerne la musica popolare. Dylan però ha saputo tenere botta, prima di tutto alle sue convinzioni, poi al pubblico e alla critica. Dalla sua ha avuto uno zoccolo duro di seguaci che ha sempre sostenuto l’artista, fregandosene perfino dei dischi brutti, inutili o banali che avrebbe prodotto durante una fase della sua carriera musicale.

Tuttavia Saved non rientra in questa categoria: qui ci sono grandi canzoni, ottime idee musicali e una band che suona come se avesse alle spalle il baratro della dannazione eterna. Una canzone su tutte? "What Can I Do for You?", naturalmente, dove l'assolo finale di armonica è redenzione pura.

Oggi un disco del genere verrebbe accolto come un capolavoro, di certo nessuno si sarebbe scandalizzato per le idee estreme del cantante, men che meno per chi è in sella da più di 30-40-50 anni. C’è gente che cambia atteggiamento, stile musicale, ideologia e religione. Oggi un disco come Saved potrebbe perfino passare inosservato, ammesso che ci siano artisti pronti a rischiare e a produrre musica come questa. Ok, Nick Cave e pochi altri. Così mentre i miti mutano pelle per sopravvivere a loro stessi, Dylan è ancora su quel palco diretto verso un altro show. Avrà tradito il pubblico e di sicuro ha più volte silenziato le critiche e la stampa, ma questo non ha alcuna importanza. Quello che conta adesso come allora è la musica. Saved sotto questo punto di vista raggiunge il suo obiettivo, vincendo a mani basse la sfida e la posta in gioco.

Dario Greco

 

 
Sabato 23 Aprile 2022

Bob Dylan: uno scrigno senza fondo                                                                   clicca qui

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Talkin' 11969 - lsemprini

Oggetto: Miami & the Groovers a Bellaria domenica 24 Aprile

Domenica 24 aprile alle ore 19 tornano in trio acoustic folk Miami & the Groovers, sul prestigioso palco del Pjazza di Bellaria, locale che ha dato i natali artistici ad un musicista come Vinicio Capossela.

Lorenzo Semprini (voce, armonica, chitarra), Alessio Raffaelli (piano, fisarmonica) coadiuvati da un ospite speciale come Elisa Semprini (violino e voce) daranno vita ad un concerto a tinte folk, rock tra brani originale e rivisitazioni di Lou Reed, Bob Dylan, Lumineers, Damien Rice, Bruce Springsteen e ci sarà anche spazio per qualche brano autografo in italiano dall'album solista di Lorenzo Semprini, "44", uscito lo scorso ottobre.
Miami & the Groovers sono una delle rock band indipendenti più apprezzate e seguite in Italia. Fondata nel 2000 da Lorenzo Semprini, leader autore e cantante, hanno prodotto quattro album in studio (Dirty roads 2005, Merry go round 2008, Good things 2012, The Ghost King 2015), un box live cd/dvd (No way back 2013), due ep (Are you ready 2008, Biancorosso 2011), ricevendo ottime critiche ed un appassionato seguito di pubblico
(“È un’esperienza a cui non sei abituato, nemmeno se sei nel rock da quarant’anni come me, quella del rapporto fra Miami & The Groovers ed il proprio pubblico.” Blue Bottazzi).
L’attività live della band conta centinanti di concerti nei maggiori club-locali-teatri italiani, diversi mini tour all’estero (Austria, Svezia, Inghilterra, Stati Uniti) e moltissime collaborazioni in studio e live con artisti come: Alejandro Escovedo, Willie Nile, Joe D’Urso, Jono Manson, Antonio Gramentieri, Southside Johnny, Bill Toms, Elliott Murphy, Jake Clemons, Joel Guzman, Jesse Malin, Graziano Romani, Gang, Alex Valle e tanti altri…
Inoltre Lorenzo Semprini ha partecipato a diverse edizione del Light of day americano ed europeo condividendo il palco con artisti come Greg Trooper, Marah, John Rzeznik (Goo Goo Dolls), Steve Conte (New York Dolls), Bruce Springsteen, ecc.
Ingresso libero, info e prenotazioni 3888912550



RECENSIONI:
La musica di Good Things è gioiosa, trascinante, potente, orecchiabile anche. Un disco da infilare sullo stereo dell’auto e non togliere più, come un bel Tom Petty dei tempi di Damn The Torpedoes (Blue Bottazzi – Beat)
Con “Good Things” i M&TG si sono superati ed hanno dato prova di essere una band solida ben piantata nelle radici del rock, capace di farlo vivere e vibrare grazie alla loro freschezza, spontaneità e passione per la musica. Un disco dalle molteplici facce, riferimenti a Clash, Smiths, Fuzztones, Beatles, Bo Diddley e ancora qualche briciola di Springsteen… un inno al rock, uno di quei dischi che… “in Italia se ne sono sentiti pochi!!!” (Gabriele Guerra – Backstreets)
Dopo tanti anni trascorsi on the road è arrivato il momento propizio per fermare con un’istantanea la fase particolarmente felice che sta attraversando il gruppo e catturare lo spirito di uno dei live act più energici e coinvolgenti dell’attuale scena rock italiana. (Andrea Furlan – Mescalina)
Quello cui ho assistito il 23 e 24 marzo scorsi al teatro di Cesenatico perciò non avrebbe dovuto sorprendermi più di tanto. D’altra parte non è stato nemmeno il tipo di cosa cui puoi veramente prepararti o che puoi immaginare in anticipo.
L’unica parola che mi viene in mente per definire l’atmosfera del primo concerto, quello del 23, è “irreale”. Molto semplicemente, non somigliava in nulla alla realtà che ho conosciuto in più di trent’anni di concerti. Non era solo la classica elettricità nell’aria, o l’attesa, o l’entusiasmo o tante altre belle cose che pur c’erano. Era quello che teneva assieme tutte queste emozioni: la sensazione tangibile che quello fosse il concerto di tutti i presenti, sopra e sotto il palco. Sono decenni che sento parlare del senso di comunità del rock. Ne sento parlare, appunto. Mai visto realmente fino all’altra sera. L’idea che non esista alcuna barriera tra il pubblico e la band, che loro siano te, che tu sia loro e che quella sia musica davvero di tutti: pubblico, artisti che aprono il concerto, band principale. Tutti insieme, senza gerarchie e con un unico scopo, dare corpo e anima a delle canzoni.
(Andrea Boido – Blogfoolk)


DOVE HANNO SUONATO:

Palazzo D’Accursio Bologna, Teatro Galli Rimini, Rocca Malatestiana Cesena, Castelsismondo Rimini, Ponte di Tiberio Rimini, SUBIACO ROCK BLUES FESTIVAL, KLAGENFURT FESTIVAL (Austria), STRADE BLU, PAGANELLO WORLD FRISBEE CHAMPIONSHIP, RAVELLO FESTIVAL, GLORY DAYS IN RIMINI, RAVENNA FESTIVAL, RADIO NOWHERE CONVENTION, RIMINI STREET FOOD/ROLLING STONE MAGAZINE, BIG MAMA (ROMA), 12 BAR CLUB (LONDRA UK), THIS MUST BE THE PLACE (CHICAGO, USA), THE SAINT (ASBURY PARK, NEW JERSEY), STONE PONY (ASBURY PARK, NEW JERSEY), BITTER END (NEW YORK, USA), SIDEWALK CAFE (NEW YORK, USA), CAFE VIVALDI (NEW YORK, USA), THE PRINCE ALBERT PUB (BRIXTON UK), BORDERLINE (PISA), NAIMA (FORLI'), TEATRO MIELA (TRIESTE), STAZIONE BIRRA (CIAMPINO), LA SCENE (PARIGI), INDIAN’S SALOON (MILANO), SPAZIOMUSICA (PAVIA), ALL’1&35 CIRCA (CANTU’), ROCKISLAND (RIMINI), GILGAMESH (TORINO), TEATRO DEGLI ATTI (RIMINI), TEATRO COMUNALE (CERVIA), TEATRO ROSSINI (LUGO), TEATRO COMUNALE (CESENATICO), PALAZZO DAVALOS (VASTO), HARRYS (JONKOPING Svezia), TEATRO SOCJALE (Piangipane, Ravenna), Piazzale Fellini Rimini, The Turning Point (NY, Usa), Paramount Theatre (Asbury Park, Usa).

DISCOGRAFIA:
DIRTY ROADS (2005)
MERRY GO ROUND (2008)
ARE YOU READY ep (2008)
GOOD THINGS (2012)
NO WAY BACK cd/dvd live (2013)
THE GHOST KING (2015)

 

 
Venerdì 22 Aprile 2022

“Beyond Here Lies Nothin’ ” fu un plagio?

Moltissime persone, fans e non, giornalisti e critici, l’hanno pensato. Effettivamente l’assonanza del pezzo di Dylan con un’altra famosa canzone è più che evidente, come d’altronde è da sempre risaputo che nel mondo del blues prendere una melodia esistente, cambiare le parole e fare un arrangiamento leggermente diverso dall’originale è cosa che è sempre successa e che succederà ancora. Quindi non c’è da stupirsi se anche Dylan, specialmente agli inizi della sua carriera di songwriter si è servito di questo escamotage per creare canzoni divenute dai “must” mondiali.
Ma quale sarebbe la canzone che ha ispirato Dylan per “Beyond Here”? Molti hanno detto e pensato che la canzone sia stata “Black Magic Woman” nella versione di Carlos Santana. Ma le cose forse non sono andate proprio così. Vediamo quindi di fare un piccolo resoconto di questa faccenda.

E’ probabile che tutti i dylaniani incalliti, i giornalisti ed i critici musicali abbiano pensato che lo spunto per “Beyond Here Lies Nothin’” sia stato preso da Bob dalla canzone “Black Magic Woman” di Santana,

che a sua volta aveva fatto una cover del pezzo dei Fleetwood Mac

che a loro volta l’avevano presa da una canzone del decennio precedente di un artista nero. In sostanza, i fatti sono questi: Molti anni fa, un coloured-bluesman di nome Otis Rush,

famoso nella zona di Chicago negli anni 50 e 60, imbraccia la sua Gibson 335 cherryred, prendendo probabilmente anche lui ispirazione dal ricco patrimonio del blues, scrive un pezzo e lo chiama “All your love (I miss loving). Poco tempo dopo, un’altro coloured bluesman, Jody Williams,

  

riprende il pezzo, fa alcune piccole variazioni e lo chiama “Lucky you”. In Inghilterra, nello stesso periodo, un giovane chitarrista di nome Eric Clapton sente il pezzo di Otis Rush, abbandona la sua Telecaster, compra una fiammante Gibson 335 cherryred, numero di serie 67473, da SELMER MUSIC SHOP dei fratelli Ben e Lew Davis’s al 114/116 di Charing Cross Road (Peter Green e Jeff Beck vi hanno comperato le loro Les Paul, John McLaughlin ha lavorato nel negozio, così come Paul Kossoff e Tony Hatch, Jimmy Page vi comprò la sua prima Les Paul e Steve Howe la sua Gibson 175)

 https://reverb.com/news/selmer-the-london-music-shop-where-clapton-page-beck-and-more-bought-their-guitars,

abbandona il gruppo beat del quale faceva parte, “The Yardbyrds”, e decide di dedicarsi esclusivamente al blues. Si imbarca in una disastrosa tournèe in Grecia con una band chiamata “The Glands” suonando i classici blues fra i quali “All your love”. Durante il soggiorno greco il gruppo di Eric fa da supporto ad un’altro gruppo chiamato “Juniors”, ma sfortunatamente il chitarrista degli Juniors rimane coinvolto in un incidente stradale che lo terrà fermo per molto tempo. Il proprietario del locale chiederà allora ad Eric, dopo averlo sentito suonare, di sostituire lo sfortunato chitarrista. Eric accetta perchè a quell’epoca, qualche soldo in più non fa schifo a nessuno.

sulla destra Clapton

Finito l’impegno greco, Clapton fa ritorno in Inghilterra, lascia il gruppo e verrà sostituito da un certo Peter Green, che con loro apprenderà il repertorio di quella squinternata bluesband. Eric intanto si unisce ai Bluesbreakers di John Mayall coi quali incide il famoso disco “ Blues Breakers - John Mayall with Eric Clapton “, conosciuto anche come il “Beano album",

perchè sulla copertina del disco Eric sta leggendo una copia di “Beano”, una rivista illustrata di comics. Intanto Peter Green,

Peter Green

impadronitosi del repertorio dei “Glands”, lascia anche lui il gruppo, incontra il batterista Mick Fleetwood e con lui da vita agli Shotgun Express, una R&B band inglese, comprendente Rod Stewart e Peter Bardens. La band avrà vita breve, così Green e Fleetwood decidono di unirsi al bassista John McVie e al chitarrista Jeremy Spencer e fondano i Fleetwood Mac, gruppo per il quale Green scriverà una canzone intitolata “Black magic woman” che non è altro che la “All your love” di Otis Rush con il testo cambiato. Carlos Santana sente la canzone e decide di fare una cover col suo gruppo, facendola diventare uno dei must più famosi degli anni 70. Passano quasi 40 anni, Bob Dylan prende la stessa canzone, “All your love” diventata “Lucky you”, diventata “Black magic woman”, modifica leggermente la melodia, cosa che dipende anche dal modo di cantare di un artista, scrive un suo testo (ispirato alle Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer), aggiunge la fisarmonica di Hidalgo e registra il pezzo per il suo nuovo album di prossima uscita “Together Through Life”. Dylan cambia solo il testo ed il suond lasciando inalterata la struttura e la melodia del pezzo originale. Dylan non è nuovo a queste operazioni, avendo usato svariate volte questa tecnica specialmente all’inizio della sua carriera nell’era folk, ma dopo l’intervanto di Bob il pezzo non è più “All your love”, è diventato “Beyond here lies nothin’ “, non più un pezzo di Otis Rush ma un pezzo di marca Bob Dylan!
Dylan ha preso tutte quelle precedenti versioni della canzone, le ha shakerate ed ha tirato fuori la sua versione, quella “Beyond here lies nothin’ “, che, anche se assomiglia un pò a tutte le precedenti e ne ha preso l’ispirazione, in fin dei conti ora è diventata tutta un’altra canzone, un vero e proprio pezzo di Dylan. Questi sono i fatti, poi ognuno di noi è libero di interpretarli come vuole, ma almeno saprà come in realtà andarono le cose.

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Le due band che hano influenzato Dylan to go electric                                       clicca qui        

 

 
Mercoledì 20 Aprile 2022

Le canzoni di Bob Dylan a servizio del cinema - di Dario Greco                            clicca qui

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Chattanooga, Tennessee - Tivoli Theatre - April 4, 2022

di Laurette Maillet

Da Asheville a Chattanooga. 4 aprile. Dopo che sono andata fuori di testa per il mio viaggio a Chattanooga, Stefanie ha accettato di darmi un passaggio sul suo furgone. Grazie mille.
Ci siamo alzate presto e abbiamo fatto il check-out dal mio bellissimo ostello della gioventù, on the road alle 8:00. È un bel viaggio e parliamo molto di... Bob Dylan.

Andiamo dritti al teatro Tivoli, prendiamo una tazza di caffè e prendo
un bagel con crema di formaggio. Poi vado all'ostello della gioventù dove
Stefano e Mauro si uniranno a me da Atlanta per fare una parte del tour
insieme. Da Chattanooga fino a Mobile.
Facciamo il check-in. Loro fanno un pisolino e io torno al Tivoli per chiacchierare con Stefania.
Entro le 18:00 abbiamo entrambi bisogno di un biglietto.
Lei ne ha preso uno prima. Un uomo me ne ha proposto uno per 150$. Troppo costoso. Dopo mezz'ora torna da me e dice che mi darà il biglietto. Gli do una delle mie stampe che gli piace molto. Freddo!
A metà tempo ho salutato i miei buoni amici dall'Australia :)
Sono in cima al ... mondo :)
Nessuno sarà alla mia destra o alla mia sinistra.
Ma per qualche ragione stasera non ho voglia di fare karaoke e nemmeno di ballare.
Mi concentro sui testi. Mi sento di umore triste. Ma Bob è certamente se stesso. Si sposterà al centro della scena dopo "Masterpiece", "Crossing the Rubicon" e "Gotta Serve Somebody".
La giornata è stata una bella esperienza con amici e brave persone.
Lo spettacolo è stato tristemente emozionante per me.
Domani è un altro giorno!

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Bob Dylan torna in libreria e racconta l'arte di scrivere canzoni                          clicca qui

 

 
Martedì 19 Aprile 2022

Tour 2022, nuove date

28 Maggio 2022 - Spokane, Washington - First Interstate Center for the Arts

29 Maggio 2022 - Kennewick, Washington - Toyota Center

31 Maggio 2022 - Portland, Oregon - Arlene Schnitzer Concert Hall

01 Giugno 2022 - Seattle, Washington - Paramount Theatre

02 Giugno 2022 - Seattle, Washington - Paramount Theatre

05 Giugno 2022 - Eugene, Oregon - Hult Performing Arts Center

07 Giugno 2022 - Redding, Californa - Redding Civic Auditorium

09 Giugno 2022 - Oakland, California - Fox Theater

10 Giugno 2022 - Oakland, California - Fox Theater

11 Giugno 2022 - Oakland, California - Fox Theater

14 Giugno 2022 - Los Angeles, California - Pantages Theatre

15 Giugno 2022 - Los Angeles, California - Pantages Theatre

16 Giugno 2022 - Los Angeles, California - Pantages Theatre

18 Giugno 2022 - San Diego, California - San Diego Civic Theatre

E' possibile che a breve verranno comunicate altre date di questo tratto primavera-estate 2022, stay tuned!!!

 

 
Sabato 16 Aprile 2022

Oklahoma City, Oklahoma - Civic Center Music Hall - April 14, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Asheville, North Carolina - Thomas Wolfe Auditorium - April 2, 2022

di Barry Gloffke

La 3° ed ultima notte del nostro mini tour di Bob Dylan nella Carolina del Nord, con la mia ragazza, Jacqueline, abbiamo guidato la nostra auto a noleggio 2 ore a ovest per Asheville. Asheville sembra una bella città artistica, ma troppe politiche sociali consentono ai senzatetto, ai tossicodipendenti, ai disadattati ed alla marmaglia in generale di vivere per strada. Solo un altro liberale paradiso utopico di una città guidata da politici progressisti.

Abbiamo avuto la fortuna di procurarci posti in prima fila per lo spettacolo... ogni ogni tanto le stelle si allineano e Dio ti concede grazia.
Il Thomas Wolfe Auditorium è un altro luogo anonimo, così come Charlotte e Greensboro (tutti e 3 i teatri della Carolina del Nord erano insipidi e luoghi senz'anima).
Stasera è stata una prestazione solida, non all'altezza di Greensboro (difficile da superare quello), ma molto meglio di Charlotte. Bob era di nuovo in bella voce e la band era davvero entusiasta stasera. Il primo tempo mette in evidenza per me I'LL BE YOUR BABY, TONIGHT, I CONTAIN MULTITUDES and FALSE PROPHET.
I momenti salienti del secondo tempo sono stati l'uno-due di MY OWN VERSION OF YOU e CROSSING THE RUBICON che sono per me il fulcro di questi spettacoli... e GOTTA SERVE SOMEBODY che ha assolutamente fatto a pezzi il posto in un uragano di applausi fragorosi... complimenti a Charley Drayton. Buona folla stasera...buona energia, anche se la maggior parte della gente è rimasta al proprio posto per tutta la sera.... La maggior parte della folla sembrava non rendersi conto che JIMMY REED e EVERY GRAIN OF SAND (bella resa stasera) sono i chiudi-spettacolo perché quasi nessuno era in piedi/ballando, e questo era particolarmente insolito per la canzone finale... non avevo mai visto la folla seduta per l'ultima canzone in uno dei miei precedenti 69 spettacoli... sconcertante).

Ho detto ciao a Laurette prima dello spettacolo... non eravamo d'accordo su quale fosse il più forte/più debole degli ultimi spettacoli...ci siamo sempre parlati allo stesso modo, noi abbiamo punti di vista diversi. Ho incontrato alcuni Bobcats nella sede, Sean di East Stroudsburg, Pennsylvania (un grande fan di Bob) e Joe (odio Asheville) di Asheville... che ha fatto sapere a Jacqueline e a me che odiava la città bellissima nella quale ha sempre vissuto per come è risotta oggi.
Per completare il circuito sociale abbiam parlato con Roger, il bodyguard di Bob prima dello spettacolo e gli abbiamo fatto gli auguri per il resto del tour. Spero di vederti in autunno Roger... chiamami per un drink se sei a New York.

Tutto sommato questa è stata una settimana fantastica per noi... 2000 miglia di guida...tre città della Carolina del Nord e tre spettacoli di Dylan con uno straordinario spettacolo a Greensboro. Spero di vedere ancora tutti voi Bobcats nell'autunno 2022...pregando che Bob faccia un altro tour nel nord-est prima che l'anno finisca.
Non sai mai quando arriverà la fine, quindi mi piace godermi ogni spettacolo come se fosse The Last Waltz. Ecco perché mi chiamano il “Dancing Cowboy di New York”.
Il prossimo spettacolo non perdetelo!

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di Laurette Maillet

Da Greensboro ad Asheville il 2 aprile. I miei buoni amici Jack Fate e Kim verranno a prendermi al mio motel per un giro ad Asheville. Mi offrono la colazione alla casa dei Waffle. Arriviamo alle 14:30 al mio ostello per il check-in. Poi andiamo a visitare il Thomas Wolf Museum. Grande momento!
Asheville è una cittadina piacevole. Sembra di essere nel tipo di città "hippy". E io sono di umore incerto. La mia esperienza è che i cosiddetti "hippies" potrebbero non essere i più generosi o di mentalità aperta :(.
Pochissimi giovani cercano i biglietti e non è facile trovare un buon Samaritano :). Stasera la mia priorità non è nemmeno prendere un biglietto per lo spettacolo ma trovare un passaggio per Chattanooga. Per qualche ragione non capisco bene che non ci siano mezzi pubblici per lasciare Asheville il 3 aprile. Nessun autobus o treno di alcun tipo. Il Greyhound Bus che parte il 4 impiega 14 ore con due trasferimenti :(. In nessun modo potrò arrivare allo spettacolo. Mi sento così stupida che non ho previsto il problema.
Scrivo un cartello "Ho bisogno di un passaggio a Chattanooga" e chiedo ai fans che arrivano alla sede, se c’è qualcuno che andrà a Chattanooga. Sembra che nessuno avesse un piano per raggiungere Chattanooga :) (o è disposto ad aiutare :( ).
Jack Fate mi compra un biglietto per lo spettacolo di Asheville. Per il mio compleanno. Grazie Dave.
Continuo a cercare un passaggio fino all'ultimo momento.

Finalmente mi siedo all'interno del locale. So che Bob sarà buono stasera. Deve esserlo! Ho bisogno di conforto. Ho bisogno di rimettermi in sesto.
20:00 Bob è attivo. Il pubblico è su. Buon segno. E subito il suono è eccellente. Ed è uno dei migliori spettacoli dai tempi di Phoenix.
Non potrebbe essere più perfetto. Apprezzo persino "Mother of Muses". Bob si sposta al centro dopo quattro delle sue canzoni. E il pubblico è sveglio e selvaggio. Ha fatto una lunga introduzione su "Masterpiece" davvero fantastica!
Sono in viaggio per Bob Dylan e un bello spettacolo, è tutto ciò che cerco.
Sono in viaggio da un mese ormai ed la mia unica priorità è raggiungere la prossima città per il prossimo spettacolo. Non ho un posto dove stare! Ringrazio tutte le persone che mi hanno aiutato... ad andare avanti.
Vendo alcune mie stampe. Non è solo per soldi, ma anche per la stima di me stessa. Due o tre fans mi conoscono per le mie recensioni. Quindi posso dire oggettivamente che Bob Dylan era di buon umore e la sua performance è stata eccellente ad Asheville.
Devo arrivare a Chattanooga... e lo farò!

 

 
Venerdì 15 Aprile 2022

Tulsa, Oklahoma - Tulsa Theater - April 13, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Greensboro, North Carolina - Steven Tanger Center - April 1, 2022

di David W. Carpenter

Quando ho sentito parlare per la prima volta di questo tour, ho pensato che non ci sarei andato perché non avevo voglia di viaggiare, cosa che ho fatto spesso per andare agli shows in passato. Ho cambiato idea quando ho scoperto che sarebbe venuto al Tanger Center di Greensboro, a circa un miglio da casa mia!
Il mio ultimo spettacolo è stato lo show del dicembre 2019 a Washington, che era stato eccellente. Ho ascoltato online alcune (non molte) cose del tour lo scorso autunno, e per lo più suonavano abbastanza bene, ma non l'ho fatto deliberatamente quest’anno, in modo che fossero più una sorpresa. Avevo poche aspettative.
Lo spettacolo ha avuto un inizio difficile. Watching the river e Go Your Way non erano forti e sembrava che ci fossero alcuni problemi di suono. Io cominciavo a sentirmi a disagio, perché sono andato allo spettacolo con un mio amico che è un po' nuovo come fan di Bob Dylan. Era entusiasta di venire, ma sapendo come le persone che non conoscono la sua storia sono spesso deluse dagli spettacoli di Dylan, anche buoni, col quale avevo discusso prima di chiedergli o meno di accompagnarmi. Comunque, dopo il primo paio di canzoni ero preoccupato che lo spettacolo non gli piacesse. Ero anche irritato per le due bottiglie sul pianoforte, nessuna delle quali è mai stata toccata durante lo show, che hanno bloccato in modo significativo la nostra vista. Dylan era anche in ombra per l’intero spettacolo. Questa potrebbe non essere una novità per la maggior parte delle persone che hanno seguito questo tour online, e sapevo abbastanza per non essere sorpreso da questo tipo di sciocchezze, ma ero a disagio a causa del mio amico, che probabilmente non si aspettava cose del genere. È, francamente, irritante e irrispettoso che Dylan faccia questo tipo di giochetti.

Tuttavia, anche il posizionamento dei musicisti sul palco era peculiare, presumo che sia una caratteristica regolare di questo tour. Il batterista e Tony erano a sinistra, con Donnie a destra e Dylan al centro, affiancato stranamente da vicino dai due chitarristi. Uno di loro in particolare era spesso estremamente vicino a Bob e spesso direttamente dietro di lui. Ad un certo punto all'inizio dello spettacolo, Bob è sembrato scattargli addosso e lui immediatamente e rapidamente è indietreggiato un pò, anche se è tornato al fianco di Bob dopo solo forse 20 secondi. Durante un'altra canzone, Bob gli ha detto "Gesù, amico!" Sembrava che la frase fosse indirizzata a questo chitarrista, anche se non lo so per certo. Ovviamente i chitarristi sono dove sono perché Bob ha detto loro di essere lì, ma il layout generale del palco non dà la sensazione di un'accogliente jamming che si potrebbe avere mettendo i suonatori molto vicini tra loro. Ciò è intenzionalmente imbarazzante, ed è stato irritante per tutta la serata.

Per quanto riguarda la musica, sono stato contento che abbia incluso ogni canzone da Rough and Rowdy Ways ad eccezione di Murder Most Foul. Quasi tutti suonavano in modo eccellente. Per me, solo Key West suonava meno soddisfacente della versione dell'album. Pensavo che i punti più alti fossero Mother of Muses e Black Rider, ma tutte sono state eseguite e cantate bene. Delle due canzoni gospel, Every Grain of sand ha funzionato, Gotta serve non così tanto. I'll Be Your Baby Tonight e To Be Alone With You sembravano entrambe sorprendentemente strane dato che l'uomo ha 80 anni. ("Io non sono ancora morto/ La mia campana suona ancora"). Masterpiece era buona, ma non così buona come l'ultima volta che l'ho sentita suonare. Melancholy Mood era adorabile.

Nonostante l'eccellenza del materiale da RARW e il buon lavoro, lui ha gestito bene il tutto, ma mi è piaciuto lo spettacolo meno di qualsiasi altro spettacolo di Dylan che abbia mai visto dal 2004. Forse il fatto che fossi più lontano dal palco del solito ha giocato un ruolo decisivo. Non saprei. In in ogni caso, qualcosa nell'atmosfera era fuori posto. È stato un ottimo spettacolo ma mi ha lasciato un po' deluso.

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di Jesse Jones

Ho 70 anni, sono un fan di Dylan da quando ne avevo 12, e ho sempre frequentando i suoi concerti dal 1974. Ho un profondo apprezzamento per la sua arte e il fatto che lavora così ancora duramente all'età di 80 anni per continuare a creare ed eseguire, mi commuove profondamente. Ho trovato il concerto di Greensboro inquietante. Ho confrontato la mia recensione dell'ultimo spettacolo di Dylan del 30 novembre 2019 al Beacon Theatre di New York. Ho adorato quello spettacolo. Poche settimane dopo, la pandemia ha cambiato il mondo per sempre. Durante la pandemia Dylan ci ha regalato Shadow Kingdom e Rough and Rowdy Ways. Non possiamo chiedergli di più. Che Dylan possa eseguire 49 concerti in 163 giorni come sta facendo ora è davvero sorprendente. Ma quando la musica è rock lui non può più dondolarsi con essa. Rimane rigido dietro al pianoforte, apparendo disincarnato. I ragazzi della band sembrano quasi spaventati di muoversi per paura di far capire alla folla che Dylan non lo può più fare. Rough and Rowdy Ways è un trionfo. Amo anche le vecchie canzoni, ma esse sembravano non adattarsi bene al Dylan di oggi. Mi chiedevo come facesse Dylan a 80 anni a cantare I'll Be Your Baby Tonight senza ironia. Gotta Serve Somebody ha impressionato, sembrava che stessero suonando un lamento funebre. Sono grato di aver avuto modo di vedere Dylan esibirsi di nuovo. Sono grato per gli oltre sessanta anni del suo songwriting, registrato ed eseguito musica così grande.

Jesse Jones

 

 
Giovedì 14 Aprile 2022

Charlotte, North Carolina - Ovens Auditorium - March 30, 2022

di Laurette Maillet

Dalla Colombia a Charlotte. 30 marzo.
Ho dormito bene in un letto matrimoniale ma mi sveglio con l'ansia; Non avevo altro soluzione che prenotare una corsa in autobus alla Greyhound. Partenza alle 16 e arrivo presumibilmente alle 17:35. Ho prenotato una camera in un Motel molto vicino alla sede a Charlotte.
John è un simpatico autista che metterà Bob Dylan sulla radio di bordo per l' intero viaggio. Un'ora e mezza dopo ci fermiamo davanti al mio Hotel/Motel, proprio accanto all’ Ovens Auditorium.
La zona non è piacevole. Siamo vicino all'autostrada e non c'è una caffetteria in giro :(. Compro del cibo alla stazione di servizio Exxon: noddles, cereali, bevanda al cioccolato... Basterà :).
Accendo la TV dove ci sono stupidi programmi, ma in qualche modo questo mi fa rilassare. Chiacchiero con Stefanie nel parcheggio. Sta cercando di vendere i suoi libri extra di Dylan e guadagna qualche soldo per la strada. È una fan "povera".
Non molto tempo dopo le 18:30 un uomo si avvicina a me con un grande sorriso sulle labbra. "Ho un biglietto per te, seguimi".
Dice che il posto è in quarta fila. Woah! Lui sembra conoscermi ma io non l'ho mai visto prima. Ha detto di aver incontrato Bob Dylan in passato quando era nel mondo della musica.
Prendiamo i nostri posti in quarta fila al centro e poi…. chiacchieriamo. Mi invita alle Bahamas dove possiede un'isola e costruisce resort ricreativi. Mi invita a dipingere là. Quindi deve sapere che sono una pittrice e una scrittrice :).
Suona molto bene per me e gli chiedo la sua e-mail e il numero di telefono. Chi sa cosa accadrà??? :)

20:03. Le luci sono soffuse.
Bob si avvicina al pianoforte con sopra appoggiate di nuovo due bottiglie d'acqua :). Il suono è.... Cattivo. Il microfono è molto alto. Bob canta lontano da esso. Non riusciamo a sentire una parola.
"Whatching the river flows" è principalmente strumentale.
"Most likely you go your way"... È anch’essa piuttosto massacrata.
"I Contain moltitudes" suona bene. Il preferito del mio buon samaritano di questa sera.
"False Prophet" sarà il mio momento clou. Ma Bob è seccato e non si muove per venire al centro della scena per la posa.
Anche "Masterpiece" viene massacrata. Bob è troppo lontano dal il microfono. Non riesco nemmeno a fare il "karaoke"??? Ad un certo punto Bob smette di cantare e lascia che la band suoni un lungo pezzo strumentale. Bob Britt non capisce il messaggio e, ad alta voce, girandosi verso di lui, Dylan gli dice "suona qualcosa". Britt strimpella la sua chitarra acustica un po' più forte. Woah! Bobby è arrabbiato stasera.
"Black Rider" va bene. Il microfono deve essere stato regolato :(.
"I’ll be your baby" fa reagire la folla e per la prima volta, e Bob si sposta al centro della scena per una posa. Ciò andrà bene per il pubblico che finora è stato paziente e solidale :), Bob sente buone vibrazioni.
"Gotta Serve Somebody" viene riorganizzata. Con un tempo di rock and roll la band esegue un lungo intro strumentale. Non il miglior risultato. Raffredda l'energia :(.
"Melancholy mood" riporterà Bob al centro della scena ancora una volta, e così mi accorgo che indossa la sua giacca con il ricamo rosso. Un po' di colore questa sera :).
Anche "My own version of you" riceve una buona reazione dal pubblico, un grande applauso.
L'intero spettacolo sarà musicalmente caotico. Il pianoforte è troppo rumoroso e Bob sta picchiando nervosamente e con rabbia sui tasti. Ancora una volta lui si gira verso Britt e gli dice "Suona!". Qualcuno tra la folla grida "abbassa il ritmo!" Bob mormora qualcosa come "possiamo suonare solo così velocemente!" Non sono sicuro se sta scherzando o arrabbiato o...ubriaco!? Parla a se stesso o alla band tra le canzoni. Lo spettacolo più strano di questo tour per me. Il mio buon samaritano è soddisfatto. Ovviamente alcuni fasn lo troveranno....fantastico. Non sono sicura di cosa significhi fantastico :)

Stefanie ha avuto difficoltà fuori con la security ma è riuscita ad entrare.
Saluto il mio buon samaritano. Forse ci vedremo alle Bahamas un giorno!
Fuori il vento soffia forte. La pioggia inizia a cadere. È tempo di recuperare sicurezza e comfort. Sono felice di aver fatto il viaggio.
Questa è un'altra di quelle avventure on the road. Bobby si riposerà e si rilasserà a Greensboro

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di Barry Gloffke

Puoi prendere la strada maestra, prendere quella bassa, prendere quella che trovi... dice Bob Dylan. Ho seguito il suo consiglio, oltre a benzina e pedaggi autostradali ho deciso di mettermi in viaggio da New York City alla Carolina del Nord per vedere 3 dei suoi spettacolidi in questo tratto del Rough and Rowdy Ways Tour della primavera del 2022. La mia ragazza Jacqueline non ha voluto che facessi il viaggio di 10-11 ore da solo, così lei mi ha detto "Vengo anch'io". Ok, allora procuro i biglietti per Charlotte, Greensboro e Asheville, un posto dove stare e una macchina… e via!!

Show #1, Charlotte, Ovens Auditorium un luogo anonimo, più simile all'auditorium di una scuola superiore che un teatro. Personale molto gentile. Pubblico molto calmo stasera... peccato perché Bob ed i ragazzi suonano un altro grande spettacolo. Soprattutto dopo le prime 2 canzoni, WATCHING e MOST LIKELY, che come al solito negli ultimi 2 tour sembrano essere di riscaldamentoi. Grande e lunga introduzione per entrambe, ma Bob era appena udibile.
I CONTAIN MOLTITUDES è stata perfetta stasera, ma è stata superata da FALSE PROPHET... Bob ha cantato bene... e la band l’ha coadiuvato bene... il momento clou #1 di stasera. Bob ha suonato un grande assolo di armonoica in MASTERPIECE. Una versione solida di BLACK RIDER che è stata seguita da un’ottima I’LL BE YOUR BABY TONIGHT, che è stata leggermente disturbata da un fastidioso tintinnio del pianoforte di Bob.
Poi il culmine della serata... una rovente MY VERSION OF YOU e CROSSING THE RUBICON, che desideravo disperatamente ascoltare dal vivo, dopo averlo implorato invano durante il tour dell'autunno 2021. Ero assolutamente entusiasta dell'interpretazione di Bob stasera. Lento, minaccioso, oscuro, minaccioso. Grande!!
TO BE ALONE WITH YOU, caratterizzata un grande intermezzo strumentale in cui Bob si è rivolto alla band e ha detto "suonate quello che volete"!
Allla mia ragazza non è piaciuta la versione di Bob di KEY WEST... non si rendeva conto di quale canzone fosse per diversi istanti. Bob ha ben eseguito GOTTA SERVE SOMEBODY... peccato che il pubblico non era all'altezza. Versione sincera di I MADE UP MY MIND (purtroppo ancora qualche tintinnio di troppo dal pianoforte). Una frizzante MELANCOLY MOOD. Una versione rimbalzante di JIMMY REED. E per completare la serata una bellissima interpretazione di EVERY GRAIN OF SAND, con un bell’intermezzo strumentale. Un altro spettacolo di Bob da segnare.

Ho incontrato molti nuovi Bobcats e ne ho incontrati anche alcuni visti nei precedenti tour/spettacoli. Ho visto Will di Raleigh (l'ho incontrato a Phili 2021) e ho incontrato Laurette dopo lo spettacolo. Ho avuto una bella conversazione con un ragazzo di nome Bob (camicia tye-dye) che sarà a Greensboro come noi. Ho parlato con un gruppo di ex newyorkesi che lavorano ora sul posto e infine ho chiacchierato con Roger, il bodyguard di Bob.
Nel complesso una buona prima notte in North Carolina per me e la mia ragazza. Avanti verso Greensboro.

 

 
Mercoledì 13 Aprile 2022

Little Rock, Arkansas - Robinson Center - April 11, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Masked and Anonymous, Chronicles & Theme Time Radio Hour - di Dario Greco     clicca qui

 

 
Martedì 12 Aprile 2022

Talkin' 11968 - calabriaminimum

Carissimo Mr. Tambourine Man,
Con Bob Dylan mai mollare, altrimenti lui ti pubblica 16-18 volumi di "The Bootleg Series" e tutto il tuo sforzo risulta essere vano.
Scherzi a parte, ho pensato che fosse arrivato il momento di tentare una nuova esperienza.
Così mi sono buttato in questo nuovo blog. Non so se avrà continuità o no. Per il momento la cosa mi intriga.
Giudica tu, dato che io non sarei obiettivo né onesto. E come disse Dylan: "Per vivere al di fuori della legge, devi essere onesto".
Questa è l'introduzione al mio nuovo progetto:

https://bobdylanthestudioalbumsreview.blogspot.com/2022/04/introduzione.html

In fede, Dario Greco.

Caro Dario, io credo che tu abbia avviato questo tuo nuovo progetto per dar sfogo alla tua grande passione e grande esigenza di scrivere, ma più che scrivere, per dar modo a te stesso di continuare la tua voglia di comunicare a tutti il tuo modo di pensare, di affrontare un argomento e di inquadrarlo e giudicarlo. Certamente un nuovo progetto sempre un rischio, ma questo fa parte del gioco, sia quando si scrive o quando si fa qualsiasi altra cosa. Un artista quando sale sul palco si mette in gioco sapendo che verrà giudicato! Lo stesso per chi scrive, ma con una differenza, quando uno canta o parla dà una inflessione al tono della voce che serve ad aiutare la comunicazione esatta del suo feeling, cosa che invece con solo la parola scritta non accade. Le parole sono fredde e quasi impersonali ed a volte è anche facile venire fraintesi e contestati. Ma anche questo fa parte del gioco, e per gente come noi mettersi in gioco è importante, quasi come respirare! A mio avviso puoi stare tranquillo, il tuo modo di scrivere è ormai collaudato da molti anni, idem per il tuo modo di affrontare le problematiche e svilupparle nei tuoi ragionamenti. Potrai forse incappare qualche volta in qualche contestazione, ma questo ci sta e non spaventa. A me è capitato diverse volte di aver trovato dei lettori che mi hanno contestato abbastanza ferocemente perchè non gradivano il mio modo di scrivere e giudicare il lavoro dylaniano. Ricordo che la cosa mi fece prendere una decisione abbastanza drastica, quindi risposi ai miei contestatori che questo era il mio sito e che nel mio sito scrivevo le mie idee. Se non piaceva loro ciò che scrivevo consigliai loro di comprarsi un dominio, farsi un loro sito personale dove avrebbero potuto scrivere tutto quello che avrebbe fatto loro piacere. Col tempo poi le cose si calmarono e anche le critiche smisero, e il mio sito continua ad esistere e prolongarsi nel tempo giorno dopo giorno, almeno finchè sentirò l'esigenza di portarlo avanti, poi, quando sarò saturo, passero la mano come fece Michele Murino nel lontano 2008 quando mi chiese di continuare il suo lavoro. Così farò io, magari quando non me la sentirò più chiedero a qualcuno di continuare a portare avanti la Fattoria. Quindi forza, come ha detto Bob "You don't need a weatherman to know which way the wind blows". Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)))))))))))))))))

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Bob Dylan: una voce che dice la verità                                                                   clicca qui

 

 
Lunedì 11 Aprile 2022

Memphis, Tennessee - Orpheum Theatre - April 9, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Bob Dylan e i signori della guerra                                                                        clicca qui

 

 
Domenica 10 Aprile 2022

Meridian, Mississippi - MSU Riley Center - April 8, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano and harp)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Columbia, South Carolina - Township Auditorium - March 29, 2022

di Grant Miller

Ho assistito al concerto stasera al Township Auditorium.
Bob è stato fenomenale stasera! Penso che potrebbe essere il miglior spettacolo di Dylan che abbia mai visto mai. Sicuramente nella top 3 delle 23 volte che l'ho visto. Mi sono venuti i brividi quasi ogni canzone.

Hanno iniziato esattamente alle 20:00, non alle 20:01 o alle 20:05, ma proprio alle 20:00! Bob ra al pianoforte in ogni canzone. Sembrava di ottimo umore e ha ringraziato sinceramente il pubblico dopo “Good Bye Jimmy Reed”. Si alzò dietro al pianoforte in Melancholy Mood e Mother of Muses ed è uscito da dietro il pianoforte per fare un inchino dopo False Prophet, I'll Be Your Baby Tonight e Gotta Serve. Ha fatto un assolo di armonica di due minuti per iniziare I'll Be Your Baby . L’unico assolo di armonica della serata.
L'acustica era eccellente al Township Auditorium e la sua voce era
molto forte e chiara. Sono rimasto a bocca aperta?? Suonava meglio di quello che ha fatto in passato. Teneva in mano gli appunti più a lungo di quanto non fosse mai sembrato.
Ha fatto le sue vecchie canzoni proprio come ha fatto in Shadow Kingdom.
Per me le versioni di stasera di I Contain Multitudes, False Prophet, Black Rider, Crossing the Rubicon e My Own Version Of You erano migliori di
Quelle dell’album. Sono rimasto sbalordito oltre ogni immaginazione.

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di Laurette Maillet

Da Charleston a Columbia. 29 marzo. Ho incontrato Redding, un fan, dopo lo spettacolo a Charleston e ha deciso di unirsi me per lo spettacolo a Colombia. Mi accompagnerà lì e io pagherò per la bernzina, la colazione e il costo di una stanza per la nottata. Avremo bisogno di due biglietti per lo spettacolo ma non sono preoccupata. Saluto William, il mio ospite di couchsurfing. Ci incontreremo di nuovo. Il viaggio verso Columbia è stato piacevole con Redding. Mangiamo pitas e humus per colazione. Facciamo il check-in al motel "Days' Inn" per una pausa nel pomeriggio. Fin qui tutto bene. Entro le 18 torniamo al Township Auditorium. Nulla di bello e in una zona non così elegante :(. La folla è scarsa. Lo spettacolo è lontano dal tutto esaurito. David Bilodeau che mi conosce dalle mie recensioni su boblinks.com si offre di acquistare per me un biglietto. Sceglierà il più costoso. Grazie mille! Redding riceverà anche lui un biglietto (seconda fila) gratis e così Stefanie. Quindi... Siamo tre Fans felici. Il locale non è niente di eccezionale. Un'arena con balconate e gallerie. I sedili sul parterre sono sedie piegate. La mia visione del pianoforte è buona. Due bottiglie erano state poste sul pianoforte. :) per bloccare la visuale da destra (come sembrano credere i Fans). Lo spettacolo inizia in orario e Bob si sposterà al centro dopo "False Prophet" "I’ll Be Your Baby" "Crossing the Rubicon" "I've made up my mind to give myself to you". In "Goodbye Jimmy Reed" una ragazza bionda si alza e balla. Attrae l' attenzione di Bob. Sembra sorridente. Il pubblico è pronto per "Every Grain of Sand". Almeno davanti di me e nel corridoio. Non c’è tanta security stasera :) Ma anche molte persone lasceranno il locale molto prima del fine dello spettacolo :(.
E 'stato un bello spettacolo. Non il migliore in assoluto. Una sorta di routine. Bob fa una battuta presentando la band, ma non la comprendo. Sembrava qualcosa su Donnie e Tony. Vendo tutte le mie stampe all'esterno. Un po' di soldi per i prossimi spettacoli. Chiedo un passaggio per Charlotte che dista solo un'ora e mezza ma senza successo. Quindi prenderò il mio autobus Greyhound domani. Fiduciosamente arrivo puntuale alle 17:35 a Charlotte. Grazie alla brava gente; David Bilodeau per il Tix, Redding O'Shea per le corse, Stefanie per la bella conversazione. Grazie ai Fans a cui piacciono i miei dipinti. Grazie Bobby... ci vediamo a Charlotte. Sii buono!

 

 
Sabato 9 Aprile 2022

Mobile, Alabama - Saenger Theatre - April 7, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano and harp)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Talkin' 11967 - silcatt

Oggetto: Le interviste di Ray Padgett

Carissimo Tambourine, ti allego un nuovo capitolo delle interviste di Ray Padgett ai collaboratori di Dylan. Più che "Ho suonato con Bob", stavolta si tratta di "Ho lavorato per Bob": sono infatti le testimonianze di tre componenti della crew che ha accompagnato in tournée Dylan nella seconda metà degli anni '80 (tour con i Grateful Dead, con Tom Petty e prima parte del NET, quella con G.E. Smith). Spero come sempre di aver fatto cosa gradita. Alla prossima, Silvano.

Carissimo Silvano, chi non ti è grato per il magnifico lavoro che fai per tutti noi??? Queste interviste, che tu pazientemente ti prendi la briga di tradurci, rivelano un pezzo direi sconosciuto della vita dylaniana, cose che senza le interviste di Ray difficilmente noi, fans inguaribili di Bob, avremmo potuto mai conoscere. Il tuo lavoro aggiunge valore a questo piccolo sito che però ha il pregio di essere il solo sito italiano dedicato a Bob, diventato ormai una piccola enciclopedia dylaniana per la ricchezza e la varietà degli argomenti trattati. Un grande ringraziamento anche a nome di tutti gli amici che avranno il piacere di leggere la tua traduzione e, mi raccomando, le curiosità dylaniane non sono ancora finite!!!! Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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I racconti dei ragazzi del suono del primo Never Ending Tour.

di Ray Padgett
(20 febbraio 2022)
Fonte: https://dylanlive.substack.com/p/stories-from-bob-dylans-first-never?s=r

Lo scorso autunno ho intervistato alcune persone che furono in tournée con Bob Dylan nei primi concerti del Never Ending Tour, nel 1988: il batterista Christopher Parker, il tour manager Richard Fernandez e il direttore di scena Mark Spring. Quella quasi-serie continua ora con un tre-per-uno. Ho parlato con i ragazzi del suono di Dylan: David Robb, responsabile dell’audio che il pubblico ascoltava in sala; Keith Dircks, responsabile dell’audio che la band ascoltava sul palco; Robert “Fuzzy” Frazer, che spostava l’impianto da un posto all’altro e aiutava ai microfoni.

Diciamolo subito: il loro lavoro non richiedeva un’interazione molto stretta con il nostro uomo. Raccontano sì un paio di aneddoti, ma per me sono più interessanti le loro storie, quasi una finestra su com’era la vita quotidiana per uno della troupe in tour con Bob. È probabile che non sia cambiato molto da allora.

Se a un concerto vi siete chiesti cosa stessero facendo le persone che si affaccendavano sul palco prima dell’arrivo di Bob, o cosa stessero combinando le persone in piedi dietro quei grandi banchi, David, Keith e Fuzzy aiutano a scoprirlo.

David Robb, mixer di sala

David Robb: Ho iniziato a lavorare con Al Santos nel 1980, quando lui era direttore di produzione di Frank Zappa, e con lui ho lavorato in tour per quasi tutti gli anni '80. Insieme abbiamo fatto tre anni con Zappa, poi siamo stati con Tom Petty, gli Yes e quindi con Bob Dylan. È interessante notare che Al [Santos] è ancora il direttore di produzione di Dylan, trenta e passa anni dopo.
Feci un breve tour con Bob nell'estate ’86, quando suonò un mesetto di date con i Grateful Dead e Tom Petty. All’epoca io ero con i Dead e non avevo mai visto Bob dal vivo prima di allora.
Poi venne il vero e proprio Never Ending Tour, a partire dal maggio dell'88. Assistetti a due o tre giorni di prove, a New York. La band di tre elementi che iniziò a provare non aveva Kenny Aaronson al basso, stavano provando con Marshall Crenshaw. A quel tempo, Marshall [Crenshaw] e il batterista Chris Parker vivevano entrambi a Woodstock come me, e io portai la loro attrezzatura alle prove. Penso sia stato dopo il primo giorno o nel bel mezzo del secondo giorno, che Bob disse che non era quello che voleva. Così [il chitarrista] G.E. Smith convinse Kenny Aaronson a partecipare, e Kenny restò con lui per quel tour e il successivo.
Ero molto fiducioso di riuscire a ottenere un buon suono da quel gruppo, così stavo solo a guardare per capire come lavorava Bob, come lavorava con la band, capire gli aspetti politici e tutto il resto.

Ray Padgett: Cosa intendi per “politici”?

David Robb: Voglio dire, come si relazionavano i membri della band con Bob? E lui come si relazionava con loro? Come costruivano le canzoni? Stavano imparando esattamente le cose da lui oppure lui gli dava solo le battute iniziali? Bob è probabilmente uno dei musicisti meno strutturati con cui abbia mai lavorato.
Il primo vero concerto fu al Concord Pavilion in California [il 7 giugno 1988]. La posizione del mixer a Concorde non era l' ideale e non potemmo configurare l'intero sistema che avevo portato con me. Non fui completamente soddisfatto di come realizzai quel primo show, ma da lì in poi le cose migliorarono.
Sapevo che i testi dei suoi brani erano molto, molto importanti per il suo pubblico. A essere sincero, non presto molta attenzione ai testi degli artisti per cui lavoro. Quando la band suona non seguo i testi, ma ascolto la voce per essere sicuro che sia ben posizionata tra gli strumenti e sia perfettamente comprensibile. Alcuni artisti dicono addirittura: "Abbassa un po' la voce. Voglio sentire la chitarra o la tastiera altrettanto forte". Ma per Bob ero convinto che, per avere le liriche intelligibili, la sua voce dovesse stare sopra qualsiasi altra cosa nel mix.
Il mio stile di mixaggio era un po' insolito. La maggior parte delle persone che mixano frontalmente al palco hanno una pedana alta circa un metro in modo che possano sedersi lassù, vedere sopra le teste del pubblico e guardare il palco mentre lo spettacolo è in corso. Io, invece, penso che la persona che gestisce l'attrezzatura debba avere la stessa esperienza del pubblico e per questo motivo non ho mai usato alzate. Mettevo la mia console direttamente sul pavimento. Se il pubblico era seduto, io stavo seduto. Se il pubblico era in piedi, io stavo in piedi. Questa fu un'ottima notizia per gli organizzatori dei concerti di Dylan, perché quando hai parecchia attrezzatura tutta su una pedana, ci sono posti a sedere dietro inutilizzabili. Quando vedevano che io ero allo stesso livello di tutti gli altri, dicevano: "Fantastico, si sono liberati un sacco di posti che posso vendere!"

RP: Com’era il programma tipico del giorno del concerto?

DR: Uno dei tanti compiti che ho svolto durante i tour è stato il ground rigging [ndt: assemblaggio e posizionamento di tutte le strumentazioni e della scenografia]. Sapere dove è disposto il palco e dove si troverà esattamente il pubblico determina dove installerò il sistema audio. Come prima cosa bisogna montare e sistemare in alto le luci, perché altrimenti si continuerebbe ad inciampare. Poi si pensa alla parte audio. Si porta dentro tutta l’attrezzatura, si montano gli amplificatori, si sollevano e si direzionano nel modo giusto.
Dopo pranzo arrivano sul palco gli strumenti della band e si sistemano. Quindi microfoniamo e controlliamo tutti i collegamenti. Dopo che l’impianto è completamente attivo, faccio alcuni rapidi controlli sulla copertura dell’ambiente, faccio un po' di equalizzazione, riproduco un po' di musica e un po' di rumore rosa, testo le capacità del sistema e come funziona.

RP: Cos’è il rumore rosa?

DR: Il rumore rosa è un segnale elettrico con una forma d'onda media particolare. Consiste in tutte le frequenze che l'orecchio può sentire, suonate contemporaneamente. Se lo ascolti non percepisci le note reali, suona come i disturbi elettrici tra un stazione e l’altra di una radio. Viene utilizzato per testare gli impianti audio, perché puoi monitorare come viene influenzata la forma d'onda mentre passa attraverso l’impianto. In un locale, i tuoi altoparlanti sono puntati tutti in direzioni diverse. Supponiamo che tu sia in un palasport o in un ambiente simile: avrai molto riverbero, suono riflesso dalle pareti e dal soffitto. Se prendi un segnale audio, lo riproduci attraverso l’impianto e poi usi un microfono per catturare quello che sta uscendo, ti aiuta a capire come l’ambiente sta influenzando il suono.
Verso le quattro o cinque del pomeriggio la band di solito si presentava per un soundcheck, andavano sul palco e improvvisavano un po'. A volte, specialmente all'inizio di un tour, hai bisogno di averli sul palco uno alla volta. La batteria, in particolare, potrebbe avere anche dozzine di microfoni, quindi ci vuole un po’ per ascoltarli tutti. Ma dopo alcuni spettacoli di solito puoi lasciare che la band suoni quello che vuole al soundcheck.
Dylan era unico perché raramente faceva un soundcheck. Non aveva bisogno di provare le canzoni. Le ha scritte, le conosce. Probabilmente le avrebbe suonate in modo diverso da come le aveva suonate prima. Ho parlato con G.E. Smith a questo proposito: potresti conoscere l'intero repertorio di Dylan, potresti aver ascoltato ogni singola cosa che ha registrato, ma non sarà quello che suonerai stasera.
A volte Bob si presentava a controllare la sua chitarra elettrica. Raramente controllava la chitarra acustica, così chiedevo a G.E. [Smith] di suonare l’acustica di Bob dopo che Bob se n’era andato. Non c'era molto da imparare o canzoni da provare. Al termine del soundcheck, Al Santos faceva scendere la band dal palco. Quindi preparavamo rapidamente il palco per il gruppo di supporto e facevamo un breve soundcheck con loro, prima che aprissero le porte del locale.
Bob e G.E. stilavano la scaletta e Al Santos faceva copie per tutti. Una per ciascuno dei musicisti, una per me, una per il tipo delle luci, una per quello al monitor... Erano una guida interessante, ma di certo non ci avresti scommesso che Bob si sarebbe attenuto a quella lista.
G.E. [Smith] era quasi sempre nella stessa posizione, alla destra di Bob. Avresti detto che come musicista di accompagnamento sarebbe rimasto più defilato, ma non poteva davvero farlo. Per l'intero concerto doveva guardare le mani di Bob per capire quando avrebbe cambiato l'accordo e quale accordo sarebbe stato. G.E. avrebbe preso spunto da quello. A volte gridava qualcosa a Kenny [Aaronson], in modo che Kenny sapesse in quale tonalità stavano suonando.
Avrei anche potuto indovinare quale canzone avrebbe fatto dopo, ma non c’era molta differenza per me. Ho usato pochissimi effetti sulla voce di Bob o sui suoi strumenti. Prima del tour con Bob ho mixato gli Yes e lì avevo davvero bisogno di sapere quale sarebbe stata la canzone successiva perché c’erano parecchie cose che avrei cambiato nel mix. Ma per Bob, era una band di quattro elementi, non avrebbero cambiato molto, tranne quando G.E. e Bob passavano dall'elettrico all'acustico, ma questo è abbastanza ovvio.
Mi vanto di guardare, oltre ad ascoltare. Questa è una delle cose che dico alle persone quando mi chiedono "qual è il trucco per mixare?" Cerchi di farlo suonare nel miglior modo possibile, ma poi ti fermi per un minuto e fissi il palco, guardi ogni singola cosa presente sul palco che emette un qualche tipo di suono e fai in modo di poterla sentire nel posto giusto nel mix.
Il mix non cambiava molto, gli effetti non cambiavano, non c’erano veri stacchi. Non c'erano nemmeno le battute iniziali delle canzoni. Avresti detto che Bob stesse accordando la sua chitarra e poi all'improvviso suonava un paio di accordi, a quel punto iniziava a suonare G.E. e, okay, la canzone era partita. Era più un problema per il tecnico delle luci.

Con Bob ho avuto praticamente zero interazioni. Sta sulle sue. Non so come sia con la band quando sono soli, ma ogni volta che si trovava lì c’era pochissima comunicazione. Ovvio, probabilmente io ero nella posizione peggiore perché stavo dietro alla console di sala. Magari aveva qualche commento per il tecnico dei monitor che era a pochi metri da lui, ma non veniva mai a parlarmi.
E questo mi fa ricordare l'unica vera interazione avuta con lui, che è stata affascinante. Eravamo al Fiddler's Green, un anfiteatro all'aperto vicino a Denver. Nel primo pomeriggio Al Santos mi disse che avremmo potuto avere brutto tempo, con relativi problemi. Poco prima del soundcheck alzai lo sguardo sulle montagne, si vedeva un tornado che iniziava a formarsi. Una cosa stranissima, sembrava che qualcuno sopra le nuvole avesse un enorme cono gelato nero e lo stesse infilando tra le nuvole per poi tirarlo di nuovo su. Giù e su, giù e su. Poi all'improvviso questo cono nero scese fino in fondo, colpì il suolo e si fermò. Il punto in cui colpì il suolo era a miglia di distanza da dove ci trovavamo, ma potevamo vederlo molto chiaramente.
Dopo il soundcheck, andai al catering. Ero seduto a cena e successe un fatto inaudito: entra Dylan, si avvicina e si siede al tavolo con me. Discutemmo per venti minuti su come il tornado influisse sulla pressione dell'aria e su come la pressione dell'aria avrebbe potuto influenzare il suono. Non credo fosse preoccupato per il suono, penso che probabilmente fosse più curioso dal punto di vista scientifico: cosa fa una cosa del genere al suono?
Rimasi sbalordito che fosse interessato a questa cosa e che stesse rompendo la sua routine di sedersi sul bus da solo e non parlare con nessuno. È stata l'interazione più lunga che abbia mai avuto con lui.

A uno show successivo – eravamo al Garden State Arts Center, nel New Jersey – nel bel mezzo del set di Bob, sentii qualcuno che mi stava dando dei colpetti sulla spalla. Ero pronto a schiaffeggiare via quella mano, ma mi girai ed era il manager di Bob [Elliot Roberts]. Mi disse: "Ho un’artista che sta per firmare e voglio che si sieda qui e ascolti Bob per un paio di canzoni.” Risposi: "Va bene, basta che non mi disturbi." Quando finì la canzone, mi voltai e dietro c’era Tracy Chapman. Come previsto, divenne una sua cliente e io, dopo Bob, finii per mixare per Tracy.

Altro concerto memorabile fu l'ultimo di quel tour. Terminammo con quattro serate al Radio City Music Hall. Era l'ultima data [18 novembre 1988], mi sentivo tranquillo, eravamo stati quattro giorni nello stesso teatro, quindi sapevo cosa aspettarmi.
D’un tratto mi sporsi in avanti a dare un’occhiata alle attrezzature al mio fianco. Sull’altro lato del rack c’erano alcuni posti a sedere bloccati per farci stare la console dell’artista di supporto [Tony Childs]. Riuscii solo a vedere queste scarpe da ginnastica dipinte a mano che picchiettavano sul pavimento. Mi dissi: "Oh, fantastico, un tizio è saltato dai posti economici a questi vuoti al mio fianco". Ero preoccupato che qualcuno fosse seduto lì a cazzeggiare in mezzo a 100.000 dollari di elettronica. Mi alzai, guardai oltre il rack pronto a far buttare fuori questa persona... Era George Harrison.
Dopo quello spettacolo, Al Santos mi disse che Bob voleva vederci. Solo Santos e io. Gli chiesi: "Dici sul serio?" Camminammo per pochi isolati fino al Russian Tea Room, il famoso ristorante. La guardia del corpo di Bob, in piedi sul marciapiede, ci fece cenno di avvicinarci. Aprì una porta privata e salimmo in una saletta. Penso ci fossero solo sette o otto persone sedute in quella stanza, incluso Bob. Noi due entrammo e il suo manager ci disse: "Bob vi voleva qui per ringraziarvi per il tour".
Molti manager si limitano a prenotare i concerti e poi tornano nel loro ufficio a fare altre cose, ma il manager di Bob era sempre con lui. Era il suo portavoce. A quel punto, le altre persone nella stanza si alzarono e fecero un piccolo applauso per il lavoro che avevamo fatto. Se non ricordo male, il gruppetto comprendeva Peter Gabriel, Rosanna Arquette e George Harrison. Credo che sotto sotto stessi pensando: "Oh, adesso ci daranno anche un sacco di soldi qui", ma non è mai successo. Nessun grande bonus. Però è stato bello essere ringraziati.

Keith Dircks, band monitor

Keith Dircks: Ero il responsabile dei monitor, quindi lavoravo a 6 o 7 metri da lui. Nel primo anno, mi avrà detto forse 40 parole. Davvero. Lo incontrai per la prima volta ai Montana Studios di New York, gli studi delle prove. Dave [Robb] era in un'altra stanza con la console frontale, e io rimasi nella sala prove con la console dei monitor. La band era arrivata per prima, come il giorno precedente. Quando entrò Bob, gli chiesi: "Qual è la tua filosofia sui monitor?" La sua risposta fu: "Tutt’intorno." E questa fu l’indicazione con cui dovetti lavorare.

All'inizio fu tutto un "Abbassa quello, non voglio questo, non voglio quello." Poi andammo a fare il primo spettacolo. La mattina dopo il manager mi chiamò nella sua suite. Stavo per essere licenziato perché Bob odiava i monitor. Intervenne Dave [Robb] che chiese: "Allora, cosa non ti piace?" E lui: "Beh, non erano abbastanza alti di volume." E Dave: "Davvero? Li vuoi alti?"
Al secondo spettacolo avevo [il manager di Dylan] Elliot Roberts accanto a me, perché ormai ero sul filo del rasoio. Dopo la terza canzone mi fa: "Abbassa quella merda!" E da allora non fu mai più detto nulla su come facevo i monitor.

Sai, Bob è davvero un tipo di poche parole. Tra le 40 parole che mi rivolse il primo anno ricordo una cosa in particolare. Eravamo ai Montana Studios, solo io e lui nella stanza. Ero in fondo a trafficare, lui si avvicinò e disse: "Alla fin fine, due sono le cose che ti restano." E poi ci fu una lunga, significativa pausa. Hai presente le pause di Bob. Finché aggiunse: "I ragazzi e il cibo.” Mise in bocca un jalapeño, si girò e se ne andò.
L'anno successivo, nell'89, nacque la mia prima figlia. E dopo tutti questi anni, maledizione, aveva ragione! Ti restano i ragazzi e il cibo. L'aveva esattamente inquadrata. Allora non potei apprezzarlo, pensai “Beh, okay, è un Bob-ismo”. Ma dopo tanti anni credo che avesse un significato.

Nel tour americano tutta la crew aveva delle mountain bike che portavamo con noi. Ogni volta che si aveva un'ora libera, andavamo a fare un giro. Quando arrivammo in Europa nessuno aveva la bici, tranne Bob e il suo entourage. Ma ogni volta che andavano in giro, lasciavano le bici sbloccate e venivano rubate. Così nel Paese successivo dovevano comprare un altro set di biciclette.

Non c'erano molte groupie. Negli altri tour del rock, quando vai al bus ti trovi le groupie fuori. Un giorno vidi una ragazza in piedi vicino al bus. Chiesi: "Posso aiutarti?" E lei: "Posso fare una domanda?" "Sicuro." "Avete bisogno di altri poeti in tournée?" Dissi: "Oh, cavolo, hai perso la barca per un giorno. Abbiamo assunto il nostro ultimo poeta ieri." Si allontanò sconsolata.

Non so se Bob sapesse chi fossi io, anche se ho lavorato a pochi metri da lui ogni notte per due anni. Nell'89 mia moglie era incinta della nostra prima figlia. Ogni sera la chiamavo e le chiedevo: "Ci siamo?" A Poughkeepsie, rientrato in hotel trovai un messaggio che mi diceva di tornare a casa. Quindi lasciai il tour per una decina di giorni. Mi sostituì Dave Taylor, un ragazzo che stava già in tour con noi. Il mio soprannome durante il tour era Mel. Quando tornai, gli chiesi: "Allora com'è andata?" E Dave: "Non credo che gli sei mancato." "Perché?" E Dave: "Mi è passato davanti e mi ha chiesto: 'Ehi Mel, come va?'"

[Dylan] parlava con G.E.[Smith] e G.E. poi parlava con me. La mattina dopo, G.E. magari mi diceva: "Riguardo alla scorsa notte, vorrebbe che tu rendessi un po' più profonda la chitarra." In qualche modo abbiamo capito cosa fosse meglio per Bob, per integrarlo con il resto della band. Se piazzavo due monitor di fronte a lui, sarebbero stati completamente separati l'uno dall'altro: uno aveva solo la sua chitarra, l'altro la sua voce. E i monitor laterali avrebbero avuto più in evidenza la band.

Dio, la musica era semplicemente incredibile! Sarei andato a sedermi in sala solo per sentir suonare G.E. [Smith], Chris Parker e Kenny Aaronson. G.E. ha un catalogo infinito di canzoni nella testa. La mia parte preferita dello spettacolo erano le quattro o cinque canzoni acustiche in cui c'erano solo Bob e G.E. Il più delle volte G.E. usava una 12 corde e Bob la sua Takamine. Sai, io che lavoro sull’audio apprezzo di più la qualità complessiva del suono piuttosto che i singoli elementi. E dalla qualità di quello che stavano suonando e dall’atmosfera che filtrava tra le note, potevi capire tutto.

Alla fine ho lasciato il lavoro nelle tournée perché mi stavo completamente perdendo i miei figli. Il vicino di casa ha insegnato loro come andare in bicicletta, cose di questo genere. È stato il prezzo da pagare per vivere in un tour bus. Tutti quelli con cui parli dicono: "Deve essere stato fantastico! Sei stato in giro per il mondo!" E in quel momento è come se tu rivedessi la porta del bus che si chiude e poi la porta del palco mentre entri. Se il catering o le docce ti sembrano familiari, capisci di essere già stato lì. A parte questo, è sempre lo stesso giorno.

Robert “Fuzzy” Frazer, impianto e microfoni:

Ray Padgett: Quando ti sei unito ai tour di Dylan?

Fuzzy Frazer: Ho iniziato con i Rush alla fine degli anni '70, con loro sono stato sei anni. Poi cambiarono compagnia e io fui assunto da Ultrasound. Poco dopo arrivò anche Dave [Robb] e lavorammo con i Grateful Dead. Sono stato con loro dall'83 al '97, più o meno. Se avessi dovuto mixare ancora Mickey Hart, mi sarei tagliato le vene. Persone davvero simpatiche, non fraintendermi, ma dovevi pagarmi per ascoltare quella musica. Dio mio, il Beam! [Ndt: il “Beam” è un complicato strumento a percussione formato da una trave di alluminio su cui sono posizionate corde di pianoforte; spesso usato per creare effetti nelle colonne sonore dei film di fantascienza, faceva parte della strumentazione di Mickey Hart.]

RP: Non li paragoneresti un po’ a Dylan? A suo modo, anche lui improvvisa. Non è certo i Rush.

FF: Sì. César Díaz, il suo tecnico delle chitarre, rideva del suo modo di suonare. Diceva che faceva la "scansione degli accordi", scorrendo le dita su e giù per il manico cercando di trovare un accordo.
Lui è Bob. Non c'è nessun altro come lui. Non suona mai la stessa canzone due volte nello stesso modo. In effetti, dovevo ascoltare il testo per capire che canzone fosse, perché magari era diventata un reggae o aveva un tempo nuovo. È stata una sfida.
Grande merito a G.E. Smith: era un vero maestro sul palco. Gestiva quella band. Conosceva 600 brani di Dylan. Ci ha impressionato ogni notte. Ho assolutamente il massimo rispetto per G.E.

RP: Qual era il tuo ruolo specifico negli spettacoli?

FF: Ero addetto all’attrezzatura, montavo l’impianto e aiutavo a sistemare i microfoni. Piccole cose del genere. A volte facevo i monitor, ma per quelli ero in basso nella scala gerarchica.

RP: Dici che ascoltavi per capire che canzone fosse. Ma cosa facevi durante gli show?

FF: Guardavo per assicurarmi che le cose andassero bene sul palco, che gli amplificatori fossero a posto, che non fosse caduto un microfono, che non ci fossero problemi. Bob era piuttosto criptico. Non ha mai comunicato veramente con Keith [Dircks]. Sarebbe stato difficile per me mixare Bob e sapere se andava bene e se era felice del risultato. Non parlava mai con nessuno. Uno dei ragazzi, Matthew, che anni dopo è diventato il suo addetto ai monitor, mi ha detto che ci sono voluti due anni prima che Bob gli dicesse qualcosa. Con nonchalance gli disse qualcosa tipo: "Bella giornata oggi, eh?" E bastò questo per stendere Matt: "Hey, Bob mi ha parlato oggi!"

RP: Quindi tu eri il tipo che corre sul palco se qualcosa va storto, per sistemare un cavo o cose del genere?

FF: Si, esattamente. Principalmente cose dell’impianto. Niente a che vedere con gli strumenti, per quello c’era Red. César [Díaz] fece un ottimo lavoro con le chitarre di Bob. Dal suo lavoro, capii perché era stato assunto.

RP: Divenne persino il chitarrista di Bob per un po' [Ndt: oltre settanta date, a cavallo tra il 1990 e il ‘91]. Non sono molti i tecnici della chitarra che diventano veri chitarristi sul palco.

FF: Si, esattamente. César era davvero talentuoso. Mi è dispiaciuto proprio quando è morto [nel 2002]. Era un personaggio divertente. A proposito, hai mai visto il video che Stephen Bickford girò in quel tour?

RP: Non mi dice niente.

FF: Stephen Bickford era il lightning designer e in quel periodo era uno dei migliori al mondo. Aveva un elenco enorme di clienti. Un vero, vero talento. Fu difficile fare le luci per Bob: voleva un palcoscenico buio, lo voleva notturno, non voleva luci nei suoi occhi. Una sfida per Bickford riuscire a fare un buon lavoro.
Bickford aveva con sé una videocamera di fascia alta e fece alcune riprese durante il tour, non materiale sul palco, ma la troupe e le persone nel backstage, i pasti e cose del genere. Una delle cose che filmò fu G.E. Smith che aveva scritto una poesia dedicata alla troupe e che lesse davanti alla videocamera. Fu una cosa davvero bella. Te lo giuro, Bickford era pieno di talento e una persona così semplice, onesta, schietta e buona. Raramente, quando sei in tour, porti qualcuno a incontrare la tua famiglia, ma lui era quel qualcuno che vorresti che la tua famiglia incontrasse.

Non ricordo interazioni avute con Bob. Mi sono tenuto a debita distanza. Alla gente piace la propria privacy e io non ero lì per essere il loro amico, o per fare il simpatico o chiacchierare con loro. Hanno già abbastanza persone che provano a stargli addosso ogni giorno.
Per un periodo ho lavorato con i Kiss. Loro avevano il sistema giusto: si truccavano [in scena] così poi potevano camminare per strada senza essere riconosciuti. Quando mi sono unito ai Rush facevano club e teatri, ma poi sono passati ad arene da 10.000 posti e il livello di interesse dei fan è diventato prepotente. Andavamo fuori a cena tutti assieme e non ne potevamo più: i fan ci assalivano anche al ristorante.

RP: Ti ricordi per quanto tempo sei stato con Dylan?

FF: Se non ricordo male, ho fatto i tour di Dylan con i Dead, con Tom Petty, e poi con G.E. Smith. Da allora ho visto tutte le incarnazioni della sua band. Al Santos è davvero gentile, si ricorda di me, mi invita agli spettacoli e facciamo sempre una bella chiacchierata. Personalmente penso che il periodo con G.E. [Smith] sia stato di gran lunga la cosa migliore, persino meglio dei tour con Petty. G.E. guidava davvero la band. Seguiva gli accordi di Bob, si girava e faceva un cenno ai ragazzi: quale canzone, in quale chiave.
Ho un poster appeso alla parete con le date del Radio City Music Hall, l'ho fatto firmare a tutta la band tranne Bob perché non volevo disturbarlo. Però, quasi al termine del periodo con lui, comprai un libro dei suoi testi e lo tenevo sempre con me. Un giorno, parlando con Suzie [l'addetta al guardaroba di Bob], le chiesi: "Che probabilità ci sono che riesca a farmelo firmare?" E lei: "Oh, non lo so. Dammelo e vediamo." Non avevo grandi speranze. Come ti ho detto, ero abbastanza in basso nella scala gerarchica. Ma che io sia dannato se non l'ha firmato! Ho quello firmato da lui, e quello che ho fatto firmare a Lou Reed quando ho mixato per Lou.

RP: In generale, com’è paragonabile un tour con Bob rispetto ad altri musicisti con cui hai lavorato?

FF: I Grateful Dead erano il top perché si prendevano davvero cura della loro squadra. Avevamo quattro chef che viaggiavano con noi, portandosi appresso tutta la loro cucina. Le chiamavamo le nostre ragazzotte cuciniere, anche se erano tutti ragazzi. Ogni mattina uscivano, prendevano prodotti freschi e cucinavano pasti speciali. C’era un menu diverso ogni giorno. Il cibo era buono, i soldi erano buoni, i bonus erano buoni,
Dylan appena sotto di loro. Dylan attira il meglio. Il suo contabile si fermava ogni volta a contare i posti in sala per confrontarli con i biglietti strappati. Perché diciamolo, i promotori ci marciano, vendono biglietti extra e posti in corridoio. Lui stava in cima al meglio. [ride]

RP: Cosa ricordi dei concerti di Dylan con i Grateful Dead, prima degli anni con G.E. Smith?

FF: Mi piaceva di più Bob con Tom Petty rispetto a Bob con i Dead. Anche se ho lavorato con loro per 15 anni, non ero un grande fan della loro musica. Ti sedevi dietro di loro, ascoltavi i due tipi alla batteria e non avresti mai detto che stavano suonando la stessa canzone. Billy [Kreutzmann] era un buon batterista, ma Mickey [Hart] era... Ha questa reputazione di "planet drum", il tamburo del pianeta, come se fosse un batterista di livello mondiale. Oh mio Dio, non potrebbe esserci niente di più lontano dalla verità. Se andavi alla console vedevi i fader di Billy tutti in alto nel mix e quelli di Mickey in basso. La gente non voleva sentirlo.

RP: Sì, anch’io sono un grande fan di Dylan con Petty, più che di Dylan con i Dead.

FF: Lo stesso per me. Talenti musicali molto migliori. Mi sarebbe piaciuto vedere la loro collaborazione andare avanti più a lungo, però poi forse non ci sarebbe stato G.E. [Smith]. G.E. e Kenny Aaronson al basso, che mostro! Il basso e la chitarra insieme erano proprio... Dio, erano proprio da godere. Molte volte si tratta di clienti, non devono per forza piacerti. È un lavoro e tu fai del tuo meglio. Ma se ti piace la musica, è un bonus in più!


 

 
Venerdì 8 Aprile 2022

North Charleston, South Carolina - North Charleston Performing Arts Center - March 27, 2022

di Nancy Cobb

Questo è il mio ultimo spettacolo di Bob in questa tappa del Rough and Rowdy Tour, quindi sto riassumendo gli spettacoli che ho visto dopo San Antonio - precisamente Nashville, Savana e Charleston. Parte del pubblico si comportava male parlando durante la musica o urlando dopo una strofa cercando forse di catturare l’attenzione di Bob, ma lui aveva una magnifica voce e le canzoni continuavano a diventare sempre più ricche e complesse con i singoli membri della band che aggiungono svolazzi come introduzioni e abbellimenti, e Bob col pianoforte ora è meno solista e più integrato con il resto della band. Adesso ci sono i membri della band che fissano Bob e sono in grado di seguire più perfettamente con il suo fraseggio e i suoi cambiamenti. La qualità del suono nei locali dopo il Ryman era eccellente e il volume e il ritmo degli ultimi spettacoli sono stati aumentati e tutto era ben tenuto insieme dalla batteria di Charley e principalmente dal contrabbasso di Tony.
Key West è ora una nuova canzone e so che altri potrebbero non essere d'accordo, ma si è trasformata in uno dei momenti salienti per me.
My Own Version of You, Black Rider e False Prophet sono così diverse da altre canzoni che anche le persone che non hanno mai seguito Dylan rimarrebbero stupite e impressionate se lo vedessero ora dal vivo. Sfortunatamente non abbiamo più il Dave Letterman SWhow da guardare, ma spero che un nuovo conduttore televisivo dia alla gente la possibilità di vedere
Dylan in diretta televisiva adesso. In conclusione, so che sembra noioso ma gli spettacoli stanno davvero migliorando sempre di più. Di solito non sono sold out, quindi dovrebbe essere possibile avere un biglietto a un prezzo ragionevole anche all'ultimo minuto.

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di Laurette Maillet

North Charleston 17 marzo.
Per prima cosa voglio spiegare che le mie recensioni sono ovviamente opinioni personali. Io non son capace di fingere di dire la verità. Capisco che i fans possano avere opinioni e prospettive diverse, in tal caso, incoraggio chiunque a scrivere una piccola recensione
da solo invece di criticare la mia e dirmi che ho tutti i torti :(. Lo stesso vale per le mie opinioni sulle città o sul pubblico. Io non sono mai pienamente entusiasta, faccio del mio meglio per essere obiettiva, niente è giusto o sbagliato, tutto è questione di prospettiva. Niente è nero o bianco, qualunque cosa è una sfumatura di grigio.
Detto questo, ho sentimenti contrastanti sullo show di Charleston.
Quindi da Savannah a Charleston prenderò per la prima volta da molti anni un treno Amtrak. Sveglia presto e via alla stazione Amtrak dove sono sicura di trovare una caffetteria. Bene! Tutto sbagliato. Non c'è nessuno. Il treno è in orario e il viaggio è confortevole. Arrivo con 50 minuti di ritardo a North Charleston. Nessuna lamentela, solo un'osservazione :)

William, il mio ospite di couchsurfing verrà a prendermi e mi accompagnerà nella sua chiesa. Camminerò quindi per 40 minuti fino al centro sud di Charleston. Sto morendo di fame, quindi cerco una caffetteria. Sogno uova e vino. King Street non è per niente come Bourbon Street a New Orleans. Loro hanno negozi di abbigliamento più stravaganti, scarpe e gallerie d'arte. Sono felice di trovare le empanadas. Questo funzionerà. Più tardi un caffè freddo.
Mi sdraio vicino al molo e faccio un pisolino sull'erba per due ore. William verrà a prendermi e portami al centro di North Charleston che è un po' diverso, più pub e birrerie. Mangio una torta di carote e un altro caffè.
Entro le 16 non ho più niente da fare o da vedere. Il PAC è un edificio enorme tra enormi edifici.
Favvio una chiacchierata con Stefanie, una seguace americana di BD. Lei viaggia, dorme e mangia nel suo furgone. Fa freddo! Vendo alcune mie stampe. Quindi incontro Bob Russel che ha un biglietto per me. Ancora molte grazie per la sua gentilezza e generosità. Il posto è nella fila E, al centro. Vedo bene il palco. Un roadie poserà due piccole bottiglie d'acqua sul pianoforte. Esattamente dove c’era la scatola dei biscotti ieri sera. :) :)

Tre minuti dopo le 20 inizia lo spettacolo.
Bob gioca con le bottiglie (ovviamente una sua richiesta), rimescola le carte dei testi e inizia con:
1) "Watching the river flow". Una canzone di riscaldamento per regolare il volume del microfono. Il pubblico è tranquillo ed educato.
2) " Most likely you go your way "... I'll go mine. Mi parla stasera. Giusto quello che penso di alcune persone :)
3) "I contain moltitudes". - Sono un uomo con molte contraddizioni, sono un uomo di molti stati d'animo. Quindi non cercare di spiegare i biscotti e le bottiglie :) -
4) "False prophet". Ben fatta. Voce cristallina. Lui si sposta poi al centro della scena per la posa.
5) Variazione "Masterpiece" –“Sarà tutto come una RAPSODY...quando dipingo il mio capolavoro”.
6) "Black rider" oscura e profonda. Sta parlando con il suo gemello, quel nemico interiore?
7) "I’ll be your baby tonight”, poptrebbe sostituirla con " If not for you ? ". per cambiare un po’.
8) "My Version of You" - Darò la vita per qualcuno, qualcuno vero, qualcuno che sente come sento io - Non è il sogno di tutti?
9)" Crossing the Rubicon " il clou di quello spettacolo (per me). Bob sa di essere stato bravo e si sposta al centro della scena per una posa.
10)" To be alone with you" . Che ne dici di sostituirla con "When dogs run free" tanto per cambiare :)
11)"Keywest". Stasera ....non la mia tazza di tè! Piatta e noiosa :(
12) "Gootta serve somebody". Il pubblico non è molto rock. Io sì.
13)"I've made up my mind to give myself to you". E per la prima volta ho la sensazione che stia parlando con me o con il pubblico in generale, come posso vedere sta guardando la folla da sopra il pianoforte e le bottiglie d'acqua.
14)"Melancholy mood" dolce, ma potrebbe esserlo anche “Shooting Star".
15) "Mother of Muses" canta per me... ancora non è la mia preferita. Troppo ovvia. Ma Bob è soddisfatto e torna al centro della scena ancora una volta.
16) "Good Bye Jimmy Reed" bella energia.
Rapida presentazione della band.
Encore "Every Grain of Sand". Giusto per dire al pubblico che è ora di andarsene. :)

Lascio rapidamente la sede e vendo il resto delle mie stampe. Un fan che è solito leggere le mie recensioni, Redding mi offre un passaggio fino a casa del mio host CS. Grande. Ho una camera da letto tutta per me. Charleston è stata sorprendente e tutto sommato una bella esperienza. Io non credo che sia la città in cui potrei vivere non avendo la macchina. Grazie a tutte le brave persone.
Grazie Bobby. Facciamo che le bottiglie rstino un altro MISTERO. Grazie Charley Dayton, ho trovato il più stimolante di tutti i musicisti
in quella band.

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Il 4 aprile 1951 nasceva Francesco De Gregori                                                        clicca qui

De Gregori, auguri Principe                                                                                      clicca qui

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Shel Shapiro: “Bisogna saper mantenere l’umiltà di ascoltare il prossimo”         clicca qui

 

 
Giovedì 7 Aprile 2022

Birmingham, Alabama - BJCC Concert Hall - April 5, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Down in the Groove (1988)


Ugliest Bob in the World

Scrive Joel Selvin, critico musicale del San Francisco Chronicle: “Bob Dylan ha fatto parecchi cattivi dischi. Ora i cattivi dischi sono il frutto del tentativo di realizzare buoni album. Bob Seger e Tom Petty probabilmente non hanno mai fatto dischi cattivi. Ma non hanno realizzato neanche un grandissimo album nella loro longeva attività discografica. Hanno prodotto invece buoni, ottimi dischi. Sul fatto che Knocked Out Loaded possa essere considerato il suo peggior album, ci sarebbe parecchio da discutere. Possiamo però pacificamente riconoscere che si tratti di uno dei sui peggiori 10 lavori in studio. Magari non è il peggiore in assoluto, ma di certo sta a fondo classifica.”

Ho scelto di iniziare questo commento retrospettivo dedicato a Down in the Groove, facendo un piccolo passo indietro. Premetto che questo non sarà un pezzo semplice da scrivere e di conseguenza neppure da leggere e da fruire, specialmente da dispositivo mobile. Il punto è che trovo davvero troppo semplice e riduttivo bollare questi dischi (che sono giustamente considerati minori) come se fossero cose di poco conto, nella carriera di un artista importante, unico e geniale come Bob Dylan. Specialmente perché questo specifico disco, pubblicato il 30 maggio 1988, segna in un certo senso la conclusione degli “anni ottanta” per il suo autore. Anni ottanta, tra virgolette, perché a questa definizione attribuiamo la fase più oscura, sottostimata e gestita male, dal cantautore statunitense. Eppure il 1988 per chi conoscerà un minimo la vicenda umana e la carriera professionale di Dylan, mostra una svolta fondamentale, in termini retrospettivi. Il motivo è piuttosto evidente. Appena 8 giorni dopo la pubblicazione di Down in the Groove, (disco di cui parlerò più avanti) il suo autore decide di partire per un nuovo tour.

E il tour è quello che oggi conosciamo come NET: Never Ending Tour.

Secondo alcune tesi, questa tournée durerà 135 date, ma per molti non è ancora terminata. A causa del Covid-19, Dylan è stato fermo ai box 2 anni, ma appena ha avuto la possibilità, è tornato in giro, con un tour mondiale che avrà termine (si ipotizza) nel 2024. Scaramanzia e cabala a parte, da quel 1988, Dylan è tornato a interpretare il ruolo di assoluto protagonista nei live acts. Piaccia o meno, questa è la data a cui fare riferimento. Questo è il disco che segna una nuova tappa, fondamentale. Sotto un certo punto di vista la carriera dell’artista deve molto a quello che comprensibilmente è considerato il suo lavoro peggiore. Non sono qui per interpretare l’avvocato del diavolo, dato che nemmeno mi piace questo album, ma gli andrebbe riconosciuta una qualità intrinseca, che forse nemmeno i lavori più incensati della critica possiedono. Rolling Stone, così tanto per cambiare, nel 2007 attribuisce a Down in the Groove la scomoda etichetta di peggior disco di Dylan. Come afferma Alan Light, critico newyorkese, se sei un vero appassionato o uno studioso della carriera di Dylan, questo è il lavoro più ingannevole, ragione per cui è comprensibile trovare i brutti dischi tanto interessanti. Perché ci raccontano qualcosa in più della storia. E dopo aver esaminato quello che viene prima, dopo e durante (in questo caso) anche un album difettoso è ancora importante.

Diciamo che con Dylan è possibile frammentare e unire il corpus discografico, ma resta il fatto che è il totale, la somma delle differenti parti, che diventa interessante rispetto alla specificità dei singoli dischi. Abbiamo già raccontato di quel magnifico e proverbiale colpo di coda che è stato Oh, Mercy, disco prodotto e firmato da Daniel Lanois nel 1989, ma troviamo che in questa occasione sia più interessante e divertente vedere in che modo i cattivi dischi sono cattivi, che cosa hanno rappresentato all’epoca, come vanno giudicati e catalogati adesso. Oltretutto per chi non lo conoscesse, stiamo parlando di un disco che dura appena 30-32 minuti. Che Dylan negli anni ottanta fosse artisticamente apatico è questione di opinioni, ma il fatto che avesse rallentato nel ritmo compositivo è invece un dato di fatto.

Down in the Groove certifica questo aspetto, visto che troviamo nella raccolta di brani solo quattro canzoni autografe, di cui due sono scritte a quattro mani con Robert Hunter. Il paroliere dei Grateful Dead tornerà più avanti a comporre assieme a Dylan Together Through Life, album del 2009. Non solo: uno dei quattro brani autografi è un outtake risalente a Infidels, disco del 1983. Si tratta di Death is not the end, brano che verrà riproposto più avanti da Nick Cave, il quale darà alla canzone una seconda vita e una certa dignità artistica che forse nella versione originale non possiede.

Forse non bisognerebbe limitarsi ad analizzare unicamente i brani autografi, dove comunque troviamo "Silvio", canzone che mette in evidenza un Dylan performer divertito e divertente, che ribadisce una delle sue qualità a molti forse un po' nascosta. Quella rara capacità di essere autore divertente e interprete spigliato e agile. Già l’agilità considerata unicamente come qualità e virtù, aspetto secondario e poco valutato per un autore che in passato aveva composto brani epici e monumentali come Desolation Row, Lily, Rosemary and the Jack of Hearts o Sad Eyed Lady of the Lowlands. Ho scelto proprio queste tre canzoni, tra le tante, perché sommando la durata si arriva a trentuno minuti. La stessa durata di questo trascurabile Down in the Groove. Album che contiene appunto quattro brani autografi, tra cui la terribile Ugliest Girl in the World, senza dubbio la peggiore canzone scritta dal cantautore.

Scrive Calvino nelle sue Lezioni americane: "La rapidità dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilità, mobilità, disinvoltura, tutte qualità che si accordano con una scrittura pronta alle divagazioni, a saltare da un argomento ad un altro, a perdere il filo cento volte e ritrovarlo dopo cento giravolte." Dylan, autore di canzoni conosce bene il significato di rapidità e disinvoltura. Sono queste le ragioni per cui la sua penna è sempre occupata, il suo piede sempre svelto, parafrasando Forever Young. "Silvio" ci mostra che il Dylan autore e quello performer godono di buona salute, in questo 1988. Ed è pur vero come il disco mostri un cantautore in evidente difficoltà compositiva. Era dal lontano 1970, anno in cui pubblica Self Portrait, che Dylan non pubblica un disco infarcito di cover, brani tradizionali o composizioni di altri autori. Eppure qualcosa si smuove. Perché sotto il nome di Traveling Wilburys, pubblica assieme a George Harrison, Tom Petty, Roy Orbison e Jeff Lynne, uno dei suoi più grandi successi commerciali del periodo. Un altro colpo di coda, nel quale spiccano brani come Tweeter and the Monkey Man, Congratulations e Dirty World. Così quella che potrebbe risultare l’ennesima parentesi, di fatto getterà le basi per un nuovo, ennesimo ritorno, in grande stile. Archiviati questi goffi tentativi di collaborazioni con Grateful Dead, Tom Petty, Stones e addirittura con membri dei Sex Pistols, (nel brano Sally Sue Brown, figura nei crediti il chitarrista Steve Jones) Dylan torna ancora una volta a casa.

Attingendo dalla migliore vena compositiva, darà alle stampe un disco maturo, triste e concentrato come Oh, Mercy. Perché la festa degli anni ottanta volge al termine. Inizia una nuova decade dove il Political World avrà ancora bisogno dei versi di Bob Dylan. Come diceva (più o meno) Franco Battiato nella canzone: Mister Tamburino, non ho voglia di scherzare, rimettiamoci la maglia, i muri stanno per crollare!

Dario Greco

 

 
Mercoledì 6 Aprile 2022

Chattanooga, Tennessee - Tivoli Theatre - April 4, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Talkin' 11966 - calabriaminimum

Può essere questo un gran giorno per essere dylaniani?

L'idea di questo nuovo blog "Bob Dylan The studio albums review" risale a un anno fa. Stavo scrivendo dei commenti critici
retrospettivi per Maggie's Farm, ma pur avendo iniziato con netto anticipo, non ero poi riuscito a portare a termine il lavoro in tempo
per il 24 maggio. Volevo completare la retrospettiva per festeggiare questo importante traguardo per l'uomo e per l'artista che mi aveva
influenzato e ispirato. Così, come fanno in tanti sul web e sui social network, ho barato, dichiarando di aver concluso il percorso.

Non era vero e lo sapevo. Ma sapevo anche che nessun lettore si sarebbe preso la briga di andare a verificare il numero effettivo di
post, considerando il fatto che avevo realizzato 29 post su 39 totali, un numero considerevole. Il tutto era stato incentrato sulla
produzione in studio relativa al periodo che va dal 1962 al 2020, momento in cui Bob Dylan aveva dato alle stampe il suo ultimo disco.

Oggi però, dopo aver scritto anche il pezzo su Christmas in the Heart, annuncio di aver sul serio concluso i miei scritti e vi esorto quindi
a verificare, leggere e dare loro una possibilità.
Si tratta di un gran giorno. Almeno per me e per chi segue queste pubblicazioni.

https://bobdylanthestudioalbumsreview.blogspot.com/

In fede, Dario Greco.

Caro Dario, sei come un mastino quando azzanna la preda!!! Dylan non ha scampo con te, non desisti mai!!! Questo è quello che ammiro di te, altre il tuo modo di scrivere e trattare gli argomenti dylaniani e non. Tanti auguri per questo nuovo blog!! Un abbraccio, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Martedì 5 Aprile 2022

Savannah, Georgia - Johnny Mercer Theatre - March 26, 2022

di Laurette Maillet

Da Atlanta a Savannah.
Mi ci sono volute ore per capire come raggiungere la città in tempo per lo spettacolo e dove pernottare. La mia unica soluzione era chiedere aiuto al mio buon amico Bob Russel che gentilmente e generosamente ha prenotato una camera per me al... Marriott:), proprio accanto al teatro Johnny Mercer. Devo solo pregare perché l'autobus della Greyhound arrivi puntuale.
Lasciamo Atlanta con mezz'ora di ritardo e un ingorgo aumenta il ritardo a 45 minuti. Va bene ancora perché ho già un biglietto da Stefanie. Arrivo verso le 18:00 in hotel e vado subito a mangiare un boccone. Sto letteralmente morendo di fame. Una ciambella e una bottiglia di latte al cioccolato andranno bene :).
Un Fan mi propone un buon posto per lo spettacolo di stasera. Quindi, questa è la prima volta che ho due biglietti. So che non sarò in grado di venderne nessuno anche se lo spettacolo è lontano dall’essere esaurito.
La città di Savannah è carina ma non potrò fare nessun giro turistico. Vado subito al teatro Johnny Mercer.
Il mio posto è subito dopo il box, in seconda fila. Ma nessuno rivendicherà i tre posti davanti a me. La platea non è nemmeno piena.
Mentre osservo il palco vedo una scatola posta a destra del pianoforte. Che cosa potrebbe essere? Sta sicuramente bloccando la visuale dei fans seduti sulla destra. In nessun modo potrebbero vedere la faccia di Bob.
Il teatro è nella media, niente di speciale. Bob arriva puntuale.
Ci vuole un po' per iniziare il "Watching the river flow".
Cerc herà l’armonica tra i testi di "Masterpiece" ma non l’ha trovata.
Dopo "False Prophet" Bob si sposta al centro della scena, nell'oscurità. I suoi movimenti sarà scarsi ma parlerà parecchio con Tony, ride con Bob Britt e scambia qualche parola con Donnie ma non cambierà nulla della setlistt.
Bob sembra avere fretta, rimescolando le carte sul pianoforte, spostandosi da una canzone all'altra. Sogna di essere da qualche altra parte?
La sua voce è chiara ma a volte sta solo mormorando le parole.
Peccato perché mi diverto davvero. Apprezzo questo spettacolo perché è stato così difficile capire la logistica. Due o tre fans cercano di riscaldare il pubblico ma invano. Il pubblico resta seduto.
Per me è come avere Bob nel mio soggiorno. Mi concentro sulla sua faccia. In piedi per un applauso dopo ogni bella canzone. E sono tutte buone.
"My own version of you" e "Crossing the Rubicon" saranno i miei momenti salienti.
"Every grain of sand" è un po' debole. Momento di dormire :)
Con Bob Russel e Nancy usciamo per un drink prima che mi tuffi sul mio
Letto matrimoniale.
6 ore di sonno e di nuovo in viaggio....
Grazie a tutti i buoni samaritani: Bob Russel, Daniel Dorchak e suo
padre, Stefanie per i Tix...tutti i bravi Fans che apprezzano le mie recensioni ed i miei dipinti.
Ci vediamo a North Charleston.

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di Carlo Cicirella

Per prima cosa voglio dire grazie ad Anita della security per scollegare i cavi o aiutarli a scollegarli, è bello quando la sicurezza ascolta i fans. Lo spettacolo di ieri sera era di alto livello. Ogni canzone era perfetta e persino Key West ha funzionato a dovere, ancora il vecchio arrangiamento ma la fisarmonica è dolorosamente mancante. È stato il momento clou anche dei precedenti spettacoli.
Il suono era ottimo e l'acustica era eccezionale.

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di Ralph Cowart

Questa è la decima volta che vedo Dylan in concerto dai tempi della Rolling Thunder Review nel 1977 a Gainesville, FL. Ciò include uno spettacolo allo RFK stadio a Washington con i Dead e Tom Petty. La sua voce era buona e probabilmente ha beneficiato di quasi due anni di pausa causa la pandemia. Mi son piaciute tutte le nuove canzoni di Rough e Rowdy Ways, in particolare "Key West". Delle canzoni non da RARW ho pensato che "I'll Be Your Baby Tonight" fosse la migliore.
La band ha davvero rockeggiato su questo pezzo e la voce di Bob era molto buona. Mi è anche piaciuta "Gotta serve somebody". Ha aggiunto molte parole nuove alla canzone.
Tutto sommato un grande spettacolo. Spero che non sia stata la mia ultima possibilità di vederlo.

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“Pretty Woman”: la tragica storia dietro l’indimenticabile hit                               clicca qui

 

 
Lunedì 4 Aprile 2022

Asheville, North Carolina - Thomas Wolfe Auditorium - April 2, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Greensboro, North Carolina - Steven Tanger Center - April 1, 20222

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Atlanta, Georgia - Fox Theatre - March 24, 2022

di Graham Waldrop

Mi sono davvero divertito a questo spettacolo. Sono andato con il mio amico che era il mio
compagno di stanza del college e che è venuto in città per lo spettacolo. Siamo fans di Dylan da tanto tempo fa e siamo stati insieme ad alcuni spettacoli, quindi è stato divertente. C’era anche mia moglie e un altro mio amico che è anche un grande fan di Dylan
e la sua ragazza. I bei tempi sono stati rivissuti da tutti.

Mia moglie ed io siamo andati allo spettacolo di Louisville l'anno scorso, quindi sapevamo cosa aspettarci per la maggior parte della scaletta, ma amici, non in termini di prestazione.

Ecco la mia recensione:

Watching The River Flow and Most Likely
Sembrano solo canzoni per riscaldare Bob. La band ha fatto un buon lavoro, ma Bob non era assolutamente in ottima forma in questi
Primi pezzi. I problemi audio dell'ultimo tour sono stati risolti da tempo
almeno i termini di questi primi due.

I contains moltitude
Esecuzione morbida e delicata per la prima metà, un po' troppo
Gridata nella metà posteriore (tutti i bei MAAAAIDS), ma una bella
prestazione complessiva.

False Prophet
Esecuzione eccezionale. Bob ha fatto sua questa canzone e si poteva capire tutto perfettamente. Ho pensato che le parti strumentali erano un po' mancanti in termini di tempismo da parte della band, ma a parte questo,
è stata eccezionale.

When i paint my masterpiece
Eseguita teneramente da Bob. Il mio vecchio compagno di stanza del college adora questo pezzo, è uno dei suoi preferiti. Donnie l'ha esaltato con il violino.

Black rider
Inquietante e molto efficace.

I’ll be your baby tonight
Non mi è mai piaciuta questa canzone, ma è stata divertente, in particolare dal punto di vista strumentale.

My Own Version Of You
Spettacolo della notte! Santocielo! Bob sembreva uno scienziato pazzo, e la band era davvero molto stretta qui. Se questa fosse stata l'unica
prestazione sarei tornato a casa soddisfatto. Decisamente alla pari
con la performance di Boston dell'anno scorso che è stata la mia preferita in assoluto dell'ultimo tour,

Crossing the rubicon
Morte ai primi re romani, grazie a Dio. Questa è stata una prestazione favolosa. Molto sottovalutata in passato

To be alone with you
Troppo breve, ma ancora una volta Donnie ha fatto miracoli con il violino.

Key West
Assolutamente bizzarra. Sembrava una ballata di un omicidio o qualcosa del genere. non sono mai stato contro Bob per le sue rioletture, ma questa era disgustosa da un punto di vista melodico (la band ha comunque fatto un ottimo lavoro).
I momenti strumentali senza canto suonavano come l'inizio di
Brownsville Girl che era... interessante.
Bob andava alla grande dal punto di vista vocale, ma il tono e lo spirito della canzone si sono completamente persi qui. Sono rimasto deluso da questa di sicuro.

Gotta serve somebody
Dei cinque spettacoli (incluso questo) che ho visto dal 2018 quasi tutti contenevano questa canzone, questa è stata la migliore performance di Gotta Serve a cui ho assistito di persona. Bob suonava in modo fantastico, la band stava suonando -tremendamente.

I've Made Up My Mind
La mia canzone preferita di RARW ancora una volta è andata eccezionalmente bene. Bob non ha tenuto le parti alla fine del verso tanto a lungo quanto l'anno scorso e questa era una versione più parlata (come molte canzoni di ieri sera lo erano), ma era comunque ben fatta. Esecuzione sublime.

Melancholy Mood
Questa è stato meglio di quella di Louisville e mi è piaciuto l'inizio
strumentale.

Mother of muses
Teneramente eseguita. Non sono un grande fan di questa canzone, ma era ben fatta.

Good bye Jimmy Reed
Come nell'ultimo tour, questa canzone viene eseguita dal vivo in un modo troppo limitato. Ti potrebbe demolire la casa dal vivo, ma Bob ed i ragazzi non erano in questo mood stasera. Trattenere Rubicon ha senso, ma Jimmy Reed deve avere la stessa energia di Serve somebody. È buona ma non fantastica come dovrebbe essere.

Every grain of sand
L'ultima esibizione del tour mi è piaciuta più di questa, ma è stata
ancora davvero buona e un modo appropriato per concludere lo spettacolo.

Altre note:
Molte persone parlavano durante l'intera performance. Io... non capisco questo comportamento. Uno ogni tanto è una cosa, ma molte
le persone si comportavano come se fossero alristorante e la band fosse il sottofondo.

L'illuminazione e gli effetti del fumo erano molto alla David Lynchian e totalmente pessimi. Una cagata. L'atmosfera era tremenda.
Il suono era fantastico. Il FOX ha sempre avuto una buona acustica, ma questa era una delle migliori.
Questo spettacolo è stato migliore di quello di Louisville di molto. Penso che Bob si9 trovi davvero a suo agio con queste canzoni di RARW. La band sembra anche molto più a proprio agio con questo materiale.

La voce di Bob è la più chiara che abbia mai sentito di persona.
Ci sono spettacoli nel corso degli anni che mi sono piaciuti di più, ma penso che negli ultimi quattro anni abbia fatto molto meglio
di 10 o 15 anni fa.

 

 
Sabato 2 Aprile 2022

Perché la Columbia ce l'ha con Dylan?

Dylan (1973)

Premetto che faccio fatica nel non provare affetto e simpatia verso un’operazione bislacca, fuori fuoco e discutibile come questa raccolta "Dylan" (1973) pubblicata in Europa con il titolo Bob Dylan (A Fool Such as I). In alcuni casi si è parlato di un tentativo di auto-sabotaggio, ma nella migliore delle ipotesi fu la vendetta dell’etichetta verso l’artista che era passato all’Asylum. Per la prima dozzina d’anni di carriera, Dylan registrò con la Columbia Records: un’eternità, per un business in cui gli artisti, i manager e gli A&R, cambiano etichetta con la stessa velocità con cui oggi gli atleti professionisti cambiano squadra. Tra pochi bassi e parecchi alti, il sodalizio tra l’artista e la CBS era durato 12 anni, periodo in cui Dylan aveva dato alle stampe 12 lp, di cui solo uno costituito da brani non autografi e un altro prevalentemente strumentale (la colonna sonora del film Pat Garrett & Billy the Kid).

Non è raro che le case discografiche saccheggino il materiale d’archivio non utilizzato quando un grosso artista (e Dylan all’epoca lo era, eccome!) migra verso altre etichette. Tuttavia risulta stramba la scelta di pubblicare proprio quel tipo di brani, principalmente cover e tradizionali, che erano stati registrati durante le sessioni di Self Portrait e New Morning.

Immancabile come la nuvola fantozziana arriva il critico a chiosare su questo disco, affermando che si tratti di “un inetto confezionamento dei momenti più bizzarri di un grande artista, che fortunatamente finora erano stati dimenticati”.

Il capitolo Dylan vs Critica musicale, prima o poi dovrà essere affrontato e risolto al suono di flautate e suadenti pernacchie. Non intendo dire che una leggenda vivente debba per forza essere perdonata, quando produce canzoni mediocri, ma non esiste altro caso di tale portata mediatica, dove il giudizio della stampa sia così fazioso e demolitivo. In pratica se andiamo a sommare e a unire tutte le stroncature sull’opera dylaniana, potremmo compilare senza difficoltà un volume della portata di "Guerra e pace". In certi casi le critiche sono immotivate, in altre addirittura fantasiose e per niente costruttive.

Guardando in ottica retrospettiva, il disco prodotto da Bob Johnston regala alcuni bei momenti, come nell’iniziale Lily of the West, in Sarah Jane, nella sbracata e umoristica versione di Mr. Bojangles, in Big Yellow Taxi di Joni Mitchell, nella conclusiva Spanish Is the Loving Tongue. C’è poi un brano interessante come The Ballad of Ira Haynes, la cui storia è stata trasposta sul grande schermo da Clint Eastwood nel film Flags of Our Fathers.

Sono però le canzoni appartenenti al repertorio di Elvis Presley che offrono a questo disco una certa dignità e importanza, se non altro in una cornice storica e aneddotica.

Elvis aveva infatti proposte alcune versioni di brani scritti ed eseguiti da Bob Dylan. Il preferito dall’autore sembrerebbe Tomorrow is a long time, ma ebbe successo anche la versione presleyana di Don’t think twice, it’s all right. In questa occasione è Dylan che esegue due brani di Presley. Bisogna fare un piccolo passo indietro, arrivati a questo punto.

Dopo aver inciso John Wesley Harding e Nashville Skyline, Dylan decide di realizzare un paio di album dall’atmosfera rilassata e un po’ svagata. In particolare questo aspetto emerge dalle sessioni di Self Portrait. Per l'occasione Dylan esegue Blue Moon, brano che in precedenza era stato inciso proprio da Elvis. In New Morning l’omaggio è più sentito e personale, con la composizione autografa di Went to see the Gypsy, titolo dedicato proprio a The King. Del resto Dylan non ha mai fatto mistero di essere un sincero appassionato di Elvis, Little Richards e dei pionieri del rock and roll e del rockabilly. Elvis ha di diritto un posto speciale nel suo cuore, come anche Buddy Holly. Specialmente nella fase Sun Records, Elvis esercita un ruolo determinante in alcune scelte artistiche di Dylan. Questa eco giungerà fino alle sessions di Time Out of Mind del 1997, poi ancora oltre. Si tratta di un’ispirazione continua.

Appena venne dimesso dall'ospedale per istoplasmosi negli anni Novanta, dichiarò: "Sono davvero felice di sentirmi meglio. Ho pensato davvero di rivedere presto Elvis". Del resto all'epoca (nel 1977) Dylan fu profondamente colpito per la morte di Elvis, come avverrà successivamente anche per quella di John Lennon. "Non parlai a nessuno per una intera settimana dopo che Elvis morì", ricordò. "Se non fosse stato per Elvis ed Hank Williams, non farei quel che sto facendo oggi".

Ecco, se vogliamo trovare una ragione che possa dare significato a questo disco incidentale del 1973, i brani A Fool Such As I e Can’t Help Falling in Love, al di là della loro riuscita, sono un motivo sufficiente, a livello storico e retrospettivo, per dare una certa dignità artista a questa operazione. Il giudizio sull’opera in sé deve rimanere sospeso, ma se proprio dovessi sbilanciarmi direi che è un disco tutto sommato divertente, godibile, scanzonato. Capace di mostrarci una vena comica come raramente è successo nella produzione discografica dylaniana.

Dario Greco

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Venerdì 1 Aprile 2022

Talkin' 11965 - corradooritanzi

Oggetto: Dylan osserva Bob

Ciao Mr. Tambourine,
Il garbo con cui guidi questo storico sito è ormai cosa cognita tra gli appassionati italiani di Bob Dylan. E il garbo con cui mi hai chiesto di inviarti qualche riga sul mio nuovo libro non può venire disatteso.
Per i tipi di Porto Seguro Editore ho pubblicato La Ventiquattresima Ora, un romanzo il cui motore centrale è l’architettura con cui si sostiene. In breve: ventiquattro capitoli tanto quanto sono le ore del giorno. Un capitolo, un’ora. Ogni storia si svolge solo nell’arco della sua ora. Un protagonista per capitolo e personaggi a latere che aiutano a dar sugo alla vicenda. E uno di questi secondari che diventa il protagonista dell’ora (e della storia) successiva. In un modello che si ripete fino al penultimo capitolo.
Perché sto rubando del tempo ai lettori di MF? Perché nella girandola di episodi incastrati, un capitolo vede come primo attore Dylan (dopo essere stato evocato in quello precedente). Un Dylan colto nel tempo attuale, seduto in un bar del Village dove, dopo aver ordinato un cappuccino, vede entrare un gruppo di giovani, dalla figura, contorni e colori ben poco contemporanei, in cui riconosce il suo stesso io, ma di sessant’anni prima. Mi fermo.
Un romanzo dalle porte scorrevoli che si affacciano su una serie di aspetti della condizione umana. Mi chiedi di indicare qualche link in cui poterlo acquistare. Ho visto che si trova in qualche libreria e si può ordinare nel sito della casa editrice:

https://www.portoseguroeditore.com/?s=la+ventiquattresima+ora 

o sugli abituali Amazon, Ibs, Feltrinelli, Mondadori e compagnia cantante.
Se qualcuno mi vuol scrivere per saperne di più, il Mangiafuoco di MF ha la mia mail.
Buona giornata a tutti voi.

Caro Corrado, ti ringrazio perchè questo tuo libro, che non ho ancora avuto il piacere di leggere ma lo farò presto, solletica la mia, e non credo non solo la mia, curiosità. L'idea di Dylan vecchio che osserva il comportamento del Dylan giovane è veramente suggestiva. Credo che molti nostri amici leggeranno il tuo libro, al quale auguro un buon successo! Non c'è niente di più bello di un genio che osserva se stesso! Alla prossima e grazie per le belle parole, Mr.Tambourine :o)
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Charlotte, North Carolina - Ovens Auditorium - March 30, 2022

  

1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. Melancholy Mood (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions
17. Every Grain of Sand (Bob on piano)

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Bob Dylan pittore e scultore                                                                                     clicca qui

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"Elton, ti ricordi di aver lanciato arance addosso a Bob Dylan?!”                          clicca qui

 

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