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MAGGIE'S FARM

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sito italiano di Bob Dylan

creato da Michele "Napoleon in rags" Murino - curato da Mr.Tambourine

                                                                     

LE NEWS

Lunedi 30 Aprile 2012

Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 28, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. To Ramona (Bob on guitar)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Summer Days
6. Not Dark Yet (Bob on harp)
7. Jolene
8. Ballad Of Hollis Brown
9. A Hard Rain's A-Gonna Fall
10. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on harp)
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart (Bob on harp)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on harp, Donnie on violin)

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La mail di Ziomauri

Mr.Tambourine, ciao.
Ti chiedo la cortesia di pubblicare questo annuncio sul sito:
CERCO BIGLIETTI PER DYLAN A BAROLO, POSSIBILMENTE 2 MA ALMENO 1. GRAZIE!
CELLULARE: 335.7249905 - MAIL: maurilio.n@alice.it
Ieri ho fatto un giro a Barolo, ho parlato con gli organizzatori di "collisioni", devo confermare che l'evento nel suo complesso sarà veramente di notevole importanza e di qualità elevata ( si prevedono oltre 70.000 visitatori...). Il contesto dove Dylan terrà la sua performance è la piazza principale del paese con un contorno dato da vigneti di barolo e dalle colline morbide e di natura magica delle langhe )
Ti ringrazio e spero di vederti nella terra del buon vino, ammesso che riesca a trovare i biglietti...
ziomauri (Maurilio Nicolino)

Ecco pubblicata la tua richiesta, purtroppo i biglietti sono andati a ruba in pochi giorni e la data è sold-out, ti auguro di trovarli. Speriamo di vederci nelle langhe, :o) Mr.Tambourine

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Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 27, 2012

di Eduardo e Lízia Bueno

Non c'è dubbio: Bob Dylan è sicuramente in pace, soddisfatto e divertito con se stesso in questa sua nuova incarnazione. Se egli era solo un tipo di artista che poteva guardare indietro, avrebbe visto che tutti i ponti bruciati sembrano ora essere in via di ricostruzione e che ora suona con gioia le sue tastiere, dondolandosi e cercando di uscire alto nel mix (anche se a volte non è ancora sicuro) per collegare tutti i pezzi delle sue creazioni in tutta una serie che, dopo mezzo secolo, ha ancora un senso completo.
A volte lo si guarda infatti come una sorta di Vincent Price del west (come qualcuno ha detto recentemente), con gli occhi a lama di rasoio che vagano tra il pubblico, che può comunque essere anche il figlio con gli occhi azzurri, il sognatore romantico, il volto rotondo, i capelli ricci alla chierichetto dai primi anni '60 che ha costruito una scala verso le stelle, che ha scalato ogni gradino e ci ha dato l' arcobaleno, sembra essere per sempre giovane. Tutto queste impressioni sono state stagliate nella mente di quelli che erano convenuti al Gran classic Rex Theather, dove Bob ha suonato il suo secondo show di Buenos Aires – anche meglio del primo, secondo il parere della maggior parte tutti coloro che li hanno visti entrambi.
Buenos Aires è una città classica, e anche se il pubblico in tutte due le serate è sembrato essere un pò freddo, è ancora il genere di posto in qualche modo legato a Bob: qui, l'eleganza si confronta sempre con la decadenza ... Deve tenere ancora due più concerti qui, forse altre sorprese ci attendono, ma pochi avrebbero scommesso che avrebbe suonato "Girl From The North Country".

1) Il concerto è stato aperto ancora da "Leopard-Skin Pill-Box Hat " che suonava nello stesso modo di ieri, solo con un tocco di eccitazione in più, o forse era solo una mia impressione, seduto in seconda fila, a meno di dieci metri dall’ uomo, in un teatro con una grande acustica...

2) "Girl From The North Country", Bob era in grado di far rieccheggiare ancora una volta il vagabondo che passeggia appassionato per le strade di New York, pensando al suo perduto amore lontano, nelle pianure innevate, durante la sua giovinezza nel nord del paese. Tranne che, per me, era come se come se stesse cantando per una misteriosa ragazza dalla Patagonia, nella parte estrema del mondo, nel profondo sud dell'Argentina. La band ha seguito il sentimento e la passione abbastanza bene e riscaldato il clima, e sciolto tutta la neve ...

3) Poi, un'altra sorpresa: "Beyond Here Lies Nothing" che ha cambiato il suo posto nella setlist. Ma ha cambiato anche il suo stato d'animo: la bella canzone nuova ha appena scosso la gente.

4) Bob ha deposto la sua chitarra e preso l’armonica per "Tangled Up In Blue", una volta ancora presentata in modo commovente e penetrante.

5) "Honest With Me" è stata abbastanza chiara, ma anche un pochino piatta.

6) "Desolation Row": uno dei miei preferiti di tutti i tempi che non poteva andare male, infatti è andata abbastanza bene. E' stata sicuramente una storia d'amore chimica tra la sua mente e tutti quegli strani e sovrumani personaggi. C’era una persona barbuta e un pò grassottella seduta accanto a me, e non ho potuto fare a meno di pensare ad Alan Moore e le sue sentinelle nella parte superiore delle torri di guardia, mentre le nostre teste si sporgevano in fuori per stare abbastanza lontane dal Vicolo della Desolazione di Buenos Aires, oggi ricoperto di spazzatura e sporcizia.

7) Il blues e il tango sono cugini americani: entrambi cantano il dolore per l’amore perduto. Così, sembrava perfetto che Bob avesse deciso di scegliere la capitale mondiale del Tango per il debutto di una nuova canzone in questo tour: una magnifica versione di "Cry A While". E' stato una delle performances più potenti degli ultimi sette concerti, a mio parere, abbastanza forte da trasformare il largo e maestoso River Plate nel possente Mississippi.

8) E' stata quasi una crudeltà di parte di Bob di far seguire "Make You Feel My Love" subito dopo da "Cry A While". La sua performance è stata profonda ed intensa, rivelando il lato “Dottor Jekyll e Mister Hide” della sua personalità. Un momento incredibile. Come avrà fatto a passare così in fretta da uno stato d'animo drammatico alla canzone successiva?

9) Una pioggia di lacrime aveva bagnato i nostri piedi, certo le barriere si erano rotte. L' imponenza del suono, comandato dalla tastiera di Bob, ha di nuovo inondato il Teatro intero. Acqua alta in tutto il mondo - ed è stato così buono in "The Levee’s Gonna Break" che ha completato una serie di quattro canzoni perfette una in fila all’altra.

10) Quando pensi di aver avuto tutto, Bob ti dimostra che a volte si può avere un pò di più ... e "Love Sick" è scoppiata come il rombo di un tuono.

11) "Highway 61" è seguita e ci ha spinto ulteriormente sulla strada. Dove stiamo andando? Non lo so, ma so che da qualche parte arriveremo.

12) "Simple Twist Of Fate" ci ha ricordato ancora una volta che c’è ancora del sangue su quei binari. L'uomo dal lungo cappotto nero non è nato troppo tardi: lui sembra essere il padrone del proprio tempo.

13) "Thunder On The Mountain" suonava come un boogie loosy e Bob non sembrava preoccuparsi più per la struttura della canzone registrata come traccia d’ apertura di Modern Times. E' diventata una cosa completamente differente e suona come il momento “parco giochi” dello show ogni sera, almeno per lui. Se ora sorride quasi tutto il tempo, in Thunder ride quasi ...

14) Non ci sono parole per descrivere "Ballad Of A Thin Man". Non c’è spazio per la scia di timore che provoca ogni volta che Bob e la sua band la eseguono. Egli è il Mago delle cose straordinarie.

15) L’aver eseguito in modo perfetto e classico "Ballad" sembra aver liberato "Like A Rolling Stone" ed i classici seguenti dal peso del passato. Questa è una canzone dell’età della pietra che ora, o almeno in questo tour, è stato staccata da tutta l'importanza avuta in precedenza e che Bob può suonare quasi scherzando di nuovo con le sue tastiere, che diventano una sorta di tavolozza di acquerelli per lui, per ridisegnare il suo capolavoro. "Like A Rolling Stone" ci ha permesso di liberare le nostre menti e forse anche la povera Miss Lonely avrà finalmente trovato la strada di casa. Ogni notte è venuta in modo diverso, l'unica cosa che non è cambiata è stata la reazione allegra del pubblico.

16) Poi Bob si è tuffato in una versione di "All Along The Watchtower", che, abbastanza sorprendentemente è iniziata con lui al centro del palco che soffiava nella sua armonica. E per aumentare il divertimento ha cantato la seconda strofa mentre suonava l’armonica alla fine di ogni riga. La band suonava come ... The Band. Attualmente, non è proprio Bob che sembri completo e compiuto: la sua touring band (la migliore che ha mai avuto?) fa la sua parte per completarlo. Sono in pace con il loro capo: sanno che sono lì per servirlo.

17) Ancora una volta, "Blowing In The Wind" è stata il bis e soffiava non solo il vento idiota del passato lontano, ma ha anche portato lontano le nostre menti. E’ l’ora di tornare a casa e piangere un pò!
 

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di Steinar Daler

Solo una breve rassegna dai primi due shows di Buenos Aires. Mi dispiace di non saper scrivere poeticamente come i due ragazzi della recensione dello spettacolo brasiliano.
Prima la cosa principale: la voce di Bob è buona, non abbaia e non canta le note alte. Concerti molto professional entrambe le sere. Forse il secondo era un pò meglio del primo, ma forse è solo la mia scelta in base alla scaletta. Il locale è adatto per la musica e il suono è buono. Nessun problema all'ingresso.
Sei nuove canzoni per il secondo concerto, scaletta variata dal primo giorno. Blowin' in the wind è ora tornata alla sua melodia originale. Bob appare giovane e sembra essere in ottima forma. Tutti i membri della band brillano in diverse parti dei concerti. Poi il lato meno bello: il pubblico era bello, ma non troppo entusiasta prima della fine dello show. Ma dopo il concerto tutti sembravano essere contenti. Bob, una volta cantava qualcosa come: "Ho sempre voluto correre rischi, tirando indietro la mia mano destra e avanzando la sinistra. Non corre più rischi ora, e questa imprevedibilità mi manca.
Ma, forse per il pubblico argentino che non ha avuto la possibilità di vederlo tanteb volte quanto me, comunque penso che sia stata una buona esibizione, se domani o lunedi suonerà "Angelina" - una canzone dove si parla di Argentina - lo perdonerò. Ma quando è salito sul palco argentino Bob avrebbe dovuto agire più come Maradonna o Messi che come Lampard o Gerrard .. (Mi dispiace per tutti coloro che non masticano molto di calcio). Gerard e Lampard sono sempre solidi, ma non brillano mai come i due argentini che ho citato. Ci sono stati almeno un paio di highlights stasera, “Desolation Row” e “Cry a While”. Vorrei scrivere un pò di più dopo i prossimi due concerti. Comunque grande essere in Argentina.

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Dylan sarà premiato da Obama con la Medaglia della Libertà

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Sabato 28 Aprile 2012

Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 27, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Girl Of The North Country (Bob on guitar)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Desolation Row
7. Cry A While (Bob on harp)
8. Make You Feel My Love (Bob on harp)
9. The Levee's Gonna Break
10. Love Sick
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on harp, Donnie on violin)

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Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 26, 2012

di Alberto Callero

"Hey Hey My My / Rock And Roll will never die", diceva Neil Young nel 1978. E questo è quello che abbiamo visto a Buenos Aires, nel primo dei quattro concerti al Teatro Gran Rex. Prima di tutto devo dire che il teatro è situato nella parte classica della città, ricca di storia. E’ davvero un evento straordinario vedere Bob Dylan in questo posto. La folla di circa 3.500 persone ha visto uno dei migliori concerti di sempre di Zimmy in Argentina, e che concerto strano è stato! Ho notato che in Brasile ha suonato un sacco di chitarra e cantato con l’armonica in mano come un vero e proprio autentico crooner, ma oggi c'era un uomo che si divertiva a suonare con un organo Korg! “Leopard Skin Pill Box Hat” è stato il brano d’apertura dell’incredibile show composto da musica che veniva dalle radici! E’ raro vedere Bob così in buona forma al giorno d’oggi. La sua voce era buona e sembrava molto chiara, sembra che sia meglio ora a 70 anni rispetto all'ultima volta che si è esibito nel nostro Paese nel 2008.
Io credo che questa sia la miglior rock-band, con Charlie Sexton alla chitarra, mentre gli altri eseguono con autorità ogni notte canzone dopo canzone. Diciassette brani per il primo spettacolo...Che altro posso dire? ... "Like A Rolling Stone" è come l'acqua nel deserto per Bob, non può vivere senza suonarla. Io penso che nel secondo concerto di domani lo vedremo suonare di più la chitarra. "It Ain’t Me Baby” e "Beyond Here Lies Nothing" sono state le due sole canzoni della set list suonate con la chitarra. Devo dire che sono anche molto felice di vedere delle persone "reali" sul palco. Il Rock del 21° secolo suona come uno scherzo di cattivo gusto alle mie orecchie, ma con Dylan e la sua band il fuoco sacro del rock è vivo.
I punti salienti di questa meravigliosa notte sono stati una versione stupefacente e “killer” di “High Water”e "The Levee’s Gonna Break". Il concerto è finito con una grande ovazione per questo ragazzo-mago che vive per la musica, sente la musica, ci insegna cos’è la musica.Cosa vedremo domani sera nella seconda serata in Corrientes Avenue?...Come ha detto John Lennon nell’album "Revolver", "Tomorrow Never Knows". Con Bob Dylan tutto è possible. Grazie tantissime per un altro momento magico. Bob ..."My My Hey Hey / Rock And Roll Is Here To Stay".

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Bob Dylan riceverà la Medal Of Freedom da Obama

  Il Presidente Obama ha annunciato oggi che Bob Dylan è uno dei 13 destinatari di Medaglia Presidenziale della Libertà di quest'anno, la notizia è stata battuta dall’agenzia Reuters:
La Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile della nazione, viene data alle persone "che hanno dato contributi particolarmente meritori per la sicurezza o gli interessi nazionali degli Stati Uniti, alla pace nel mondo, o agli sforzi significativi culturali o altri soggetti pubblici o privati."
"Questi straordinari premiati provengono da contesti diversi e percorsi di vita diversi, ma ognuno di loro ha dato un contributo duraturo alla vita della nostra Nazione. Ci hanno sfidato, ci hanno ispirato, e hanno reso il mondo un posto migliore. Non vedo l'ora di consegnare questo premio, ha detto il presidente Obama in un comunicato.
La cerimonia si svolgerà nella tarda primavera, secondo la Casa Bianca.
Inoltre sono stati premiati anche Madeleine Albright (Segretario di Stato), John Doar (Assistant Attorney General, responsabile della Divisione per i Diritti Civili del Dipartimento di Giustizia), William Foege (direttore dei Centers for Disease Control and Prevention), l'astronauta ed ex senatore John Glenn, Gordon Hirabayashi (ha apertamente deplorato il trasferimento forzato e l'internamento di americani di origine giapponese durante la seconda guerra mondiale), Dolores Huerta (co-fondatrice della Associazione Nazionale Lavoratori Agricoli), Jan Karski (figuradi primo piano della resistenza polacca), Juliette Gordon Low (Fondatrice delle Girl Scouts ), Toni Morrison (scrittore), Shimon Peres (Presidente israeliano), John Paul Stevens (giudice della Corte Suprema), e Pat Summitt (allenatore dellaUniversity of Tennessee).

Ecco la motivazione per Bob Dylan:
Uno dei musicisti americani più influenti del 20° secolo, Dylan ha pubblicato il suo primo album nel 1962. Conosciuto per i suoi testi ricchi e poetici, la sua opera ebbe una notevole influenza sul movimento dei diritti civili negli anni 1960 e ha avuto un impatto significativo sulla cultura americana negli ultimi cinque decenni. Ha vinto 11 Grammy, tra cui un Oscar alla carriera. È stato nominato “Commandeur dans l'Ordre des Art et des Lettres” e ha ricevuto una citazione speciale per il Premio Pulitzer. Dylan è stato premiato nel 2009 con la National Medal of Arts. Ha scritto oltre 600 canzoni, e le sue canzoni sono state registrate più di 3.000 volte da altri artisti. Continua a registrare albums e fare tour in tutto il mondo ancora oggi.

Harold Lepidus "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/bob-dylan-to-receive-presdential-honor-plays-first-of-four-buenos-aires-shows?CID=examiner_alerts_article

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Obama premia Dylan con la medaglia della libertà                        clicca qui

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Cos'è la Medaglia Presidenziale della Libertà?

  La Medaglia presidenziale della libertà (Presidential Medal of Freedom) è una decorazione conferita dal Presidente degli Stati Uniti ed è, assieme alla Medaglia d'oro del Congresso, concessa con un atto del Congresso, la massima decorazione degli Stati Uniti.
Viene conferita a coloro che hanno dato: "un contributo meritorio speciale per la sicurezza o per gli interessi nazionali degli Stati Uniti, per la pace nel mondo, per la cultura o per altra significativa iniziativa pubblica o privata".
Anche se è una onorificenza civile, la medaglia può essere assegnata a personale militare e indossata sull'uniforme.

La Medaglia presidenziale della libertà deriva dalla Medal of Freedom istituita dal presidente Harry Truman nel 1945 per onorare i servizi civili durante la Seconda guerra mondiale. Il presidente John Fitzgerald Kennedy la ripristinò nel 1963 con il decreto 11085.
In pratica questo decreto generò una nuova onorificenza, di aspetto completamente differente, di uso molto più ampio e di gran lunga più prestigiosa.
La medaglia viene assegnata ogni anno, il 4 luglio (anniversario dell'indipendenza degli Stati Uniti) o in giorni vicini, o in altro giorno scelto dal Presidente. I beneficiari sono selezionati dal Presidente, sia su propria iniziativa o sulla base di segnalazioni.
La disposizione di rimettere in vigore la medaglia ha aumentato le dimensioni e le responsabilità della Distinguished Civilian Service Awards Board che potrebbe diventare la principale fonte di queste segnalazioni.
La medaglia può essere assegnata ad una persona più di una volta (ad esempio John Kenneth Galbraith e Colin Powell) e può essere assegnata postuma (per esempio Paul William "Bear" Bryant, Roberto Clemente e John F. Kennedy).

La Medaglia presidenziale della libertà ha la forma di una stella d'oro smaltata di bianco, su pentagono rosso; il disco centrale contiene tredici stelle d'oro su uno sfondo blu (ripreso dal Great Seal of the United States, "Grande sigillo degli Stati Uniti") con un bordo circolare d'oro. Tra le punte della stella sono inserite cinque Aquile americane (l'aquila americana è l'emblema degli Stati Uniti) d'oro con le ali spiegate. Si porta attorno al collo con un nastro blu dai bordi bianchi.
In una particolare versione dell'onorificenza conosciuta come Presidential Medal of Freedom with Distinction si indossa la medaglia descritta sul petto a sinistra; in più, il nastro blu viene indossato a tracolla sulla spalla destra, con la sua coccarda (blu con bordi bianchi, col disco centrale della medaglia al centro) appoggiata sul fianco sinistro.
La medaglia può anche essere indossata nella versione in miniatura sul petto a sinistra e l'aquila americana d'argento con le ali spiegate sul nastro (nella versione With Distinction l'aquila è d'oro). Inoltre la medaglia è accompagnata dal nastro per essere indossata su un'uniforme militare e da un distintivo per abiti civili.

(Fonte: Wikipedia)

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Maggio 4: Quartiere in musica, da Luciano Berio a Bob Dylan     clicca qui

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BOB DYLAN INCANTA BELO HORIZONTE

 

Like a Rolling Stone sing along - Belo Horizonte, Brazil. April 19 2012

 

Rainy Day Women # 12 & 35 - Chevrolet Hall, Belo Horizonte, 19/04/2012

 

Simple Twist Of Fate - Chevrolet Hall (Belo Horizonte) 19.04.2012

 

Don't Think Twice, It's All right (live at Credicard Hall, São Paulo, Brasil)

 

Blowing In The Wind (live at Credicard Hall, São Paulo, Brasil)

 

All Along The Watchtower (live at Credicard Hall, São Paulo, Brasil)

 

 

 
Venerdi 27 Aprile 2012

Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 26, 2012

  

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Tryin' To Get To Heaven (Bob on harp)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob on harp, Donnie on banjo)
8. Spirit On The Water (Bob on harp)
9. The Levee's Gonna Break
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Love Sick
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower (Bob center stage then keyboard)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Donnie on violin)

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Porto Alegre, Brazil - Pepsi On Stage - April 24, 2012

di Eduardo Bueno

Porto Alegre ("Porto Felice", in portoghese) è la capitale più meridionale del Brasile, con un milione e mezzo di abitanti, un sacco di alberi, un bellissimo lago, vicina sufficientemente al confine con l'Uruguay e Argentina, la sola regione del Brasile dove si può avere un tocco di inverno ... E l'inverno sta arrivando, bambino, le finestre sono quasi pieni di brina ... E' anche la capitale del "Paese dei Gauchos" e, secondo alcuni, la città più rock del Brasile. E' qui che Bob ha terminato il suo tour brasiliano la scorsa notte, con uno stretto, forte, spettacolo edificante che suonava diverso da quelli di tutti i cinque anni precedenti - come Fernando Viotti, un fedele collaboratore di Bob Links ha detto, il migliore finora.
C’erano le mie figlie (Belem, 30 anni, incinta di tre mesi adesso, Flora, 27 anni, e Lízia, 15), oltre a due delle mie ex-mogli e tutti i miei bravi ragazzi, ovviamente, grandi fans di Dylan. Inoltre, mia moglie, sua figlia ed io, avevamo appena sentito lo show della sera prima passeggiando nel parco, al buio, nell'aria fredda e sottile, che si trova vicino a casa mia. Era il compleanno di mia figlia Paula (Clara compiva gli 11 anni lo stesso giorno e noi venivano dalla sua festa).
Pepsi on Stage (credo bisogni suggerire nomi nuovi per i locali brasiliani) è una sorta di capannone con il tetto in lamiera zincata tanto che sembra un capanno degli attrezzi (era una ex-fabbrica, in realtà), che Bob e la sua cowboy-band in qualche modo sono stati in grado di trasformare in una sorta di fienile – un Granaio "gaucho", di sicuro, con echi di un vecchio paese e canzoni occidentali, blues songs e anche musica hillbilly, che ha fatto ballare un sacco di gente. C'erano circa 3.000 persone, e ho sentito che alcuni dei presenti hanno detto dopo lo show che non gli era piaciuto. Beh, a mio parere, si sono comportati come qualcuno che va al museo per vedere una donna voluttuosa dipinta da Renoir e si trovano davanti alla stessa donna... dipinta da Picasso, capite cosa voglio dire? Andate a casa ragazzi, andatevene dalla mia finestra,andatevene alla velocità dela luce!Fuori! Fuori! Ora!

1) Bene, Bob, ancora una volta, Bob ha scelto “Leopard-Skin Pill-Box Hat", come canzone di apertura. Viotti ha pensato che fosse la migliore versione fin da ora, e sicuramente era calda, ma ho continuare a credere che, forse a Buenos Aires, capitale dell'Argentina, domani notte, Bob potrebbe cambiare il suo modo di pensare, e aprire con ... beh, sai che canzone che avevo scelto, se avessi il potere di farlo ...

2) Quindi, "It’s All Over Now Baby Blue", con Bob al centro del palcoscenico, suonando con gioia la sua chitarra ("una Rick Kelly tipo Stratocaster con il pomolo a testa d’aquila, probabilmente realizzata appositamente per lui", almeno così mi ha detto il mio amico Cassiano) e lui ha pronunciato ogni parola con dolcezza e, abbastanza sorprendentemente, era gentile con la ragazza triste, offrendole un’altra possibilità per ricominciare da capo ... versione molto bella, la migliore di quest'anno, hanno detto alcuni.

3) Come al solito, dopo è arrivata "Things Have Changed", ed era dura e cupa come dovrebbe. Mi piace molto l'ironia che nasconde, dal momento che sembra ovvio per me che, cantandola in tal modo, Bob è così gentile da mostrarci che, sì, ancora se ne frega ...

4) "Tangled up in Blue" sembrava avere raggiunto il meglio dei suoi giorni di utilizzo, e questa versione soddisfa tutte le possibilità emozionali forti che la canzone suggerisce da quando apparve come traccia d’apertura di "Blood on the Tracks". Come le notte prima, la canzone sembra essere un quadro, o un film, grande qualità nei testi, in modo da rimanere profondamente legata al suono allora tanto doloroso.

5) "Beyond Here Lies Nothing", abbastanza impersonale ed anonima, non ha lasciato nulla dietro di se. Bob alla chitarra, concentrato e convincente come sempre. Sembra che a Bob piaccia cantare questa canzone, e così lo stiamo ad ascoltare.

6) "Simple Twist Of Fate". È un storia d'amore semplice - gli è successo, ancora una volta...Come può rivisitare un forte dolore così spesso, quasi ogni sera del tour?

7) Poi, una sorpresa e, di sicuro, un premio: una sorta di versione cowboy di "John Brown ", che ha lasciato molti fan storditi e confusi. Confesso ancora una volta: non ho riconosciuto la canzone. Comunque, mi sentivo così tanto sotto la sua magia che non ero nervoso, o arrabbiato, ma non disturbato, anche se era un pò vergognoso dover ammettere che non riconosci la canzone...

8) "Summer Days" era abbastanza bella, non particolarmente brillante, anche se una bisogna ammettere che era perfetta per la "sede-stalla stile gaucho" e solo doveva essere suonata per questo pubblico davvero gaucho. Siamo tutti cowboys dell’emisfero meridionale, dopo tutto, ed è un fatto innegabile che i gauchos agissero sulla scena storica almeno 200 anni prima che il cowboy nord-americano comparisse!

9) "Desolation Row" è stata meravigliosa, tenera, gentile, e Bob suonava pieno di simpatia per tutti coloro che conoscono meno le sue canzoni, è stato anche misericordioso con ogni singola anima in quel mucchio selvaggio di personaggi condannati che in qualche modo fu in grado di inserire in quel vicolo deserto della sua mente.

10) Poi "Blind Willie McTell", e, amici, che ci crediate o no, ha suonato anche meglio che a Brasilia, una settimana fa, o a Hollywood, due mesi fa. E' una benedizione per tutti i fans di Dylan che questa canzone sia tornata nella set list. Così ora, non c'è più alcuna ragione di continuare a lamentarsi che ha avuto il coraggio di lasciarla fuori da "Infedels", a favore di ... quale canzone? "Neighborhood Bully", forse? Oh, Dio abbi pietà ...

11) "Highway 61" è stato cantato alla Daytona Speedway stile, e con gusto. Il modo in cui pronuncia "ooone", dopo "60" è stato strabiliante ...

12) Quindi, "Love Sick", oh, caspita, è venuta fuori così densa, così nebbiosa, così intensa che era come se tutti potevano sentire il ticchettio degli orologi, la sensazione di bagnato sotto le gocciolanti nuvole, e camminare per le strade morte, vedendo gli amanti nei prati e le sagome nelle finestre. E non c'era il silenzio, ma sicuramente il tuono! Per me, insieme a "Blind Willie" e "Desolation Row" è stato uno dei veri highlights della notte.

13) "Thunder on the Mountain" all'inizio sembrava come se fosse fuori fuoco, ma questo tipo di partenza sciatta (almeno a mio parere) era come un salvacondotto, un permesso ufficiale a Bob stesso per improvvisare molto sulla sua tastiera, andando oltre la band e la stessa melodia, ma permettendo loro, sia alla band che alla melodia - di ritrovarlo dietro la
curva successiva che si nasconde ancora dietro il muro del suono. La musica in sé non era brillante, credo, ma questo cercare e nascondere l'azione era molto giocoso e divertente, infatti, il povero Tony non sapeva più da che parte andare, troppo occupato a cercare di “tenere insieme” la "sua" band in quel labirinto creato da Bob. Momento divertente, davvero bello da godersi in questo granaio gaucho, con Bob che suonava come il gatto che suona sul tetto (o sotto) che scotta... Lui è un gatto fresco, anzi.

14) "Ballad of Thin Man": Credo che nessuno sia d'accordo che questa canzone sia la chiave per percepire e comprendere questa ottava, o nona reincarnazione di Dylan, uno che ci sta mostrando il suo prêt-à-porter di questo nuovo secolo. Non c’è molto altro da dire.

15) "Like a Rolling Stone" era diversa da tutte le altre notti in Brasile, e mi permetto di dire che ne è venuta fuori in versione un pò slegata, ma ancora divertente e piacevole, e di sicuro più leggera di tante altre volte precedenti - e Bob, di nuovo, come a Belo Horizonte, non ha cantato il ritornello giusto per consentire alle persone di farlo per lui.

Poi, mentre stava presentando la band, Bob ha suonato alcuni accordi di "Hey Jude" sulla tastiera, e fatto sorridere ancora di più la gente, anche Paul McCartney è in Brasile e stasera suonava a soli 200 chilometri di distanza da qui, a Florianópolis. Un omaggio a Paul?

16) Quindi "All Along the Watchtower", potente come sempre, ma più breve che mai.

17) Poi lui e la band hanno lasciato il palco, e dopo un pò sono tornati per una versione col violino di "Blowin in the Wind " , toccante, che colpiva, abbastanza da sogno di farci credere che, sì, siamo in grado di ... costruire un mondo nuovo, perchè troppe e molte persone sono già morte in quello vecchio. Alcuni ragazzi del pubblico giuro che hanno detto: "La risposta amici miei, è ... etc" Amici? Aveva detto o voleva dire ... noi? Non sono sicuro che abbia veramente detto amici invece di amico, ma certamente sembrava che ...

Poi tutti via, di nuovo in albergo, e per l'aeroporto, lui domani torna nelle pianure, torna in scena, questa volta nel reale paese dei gauchos: Land Macho Man Argentina, nowdays sotto il dominio di una versione patetica di Evita Peron ...Vorrai Bob piangere per l'Argentina? Saranno in grado di piangere per lui? La risposta, amici miei è ...

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La mail di Luigi Catuogno

Gentilissima redazione di maggiesfarm,
Vi scrivo per segnalarVi il link al mio nuovo sito e sul mio progetto di arrangiamento di brani di Bob Dylan
http://www.luigicatuogno.com
Cordiali saluti e buon lavoro
Luigi Catuogno

Ti ringrazio Luigi, ho ascoltato diverse tue interpretazioni di canzoni di Bob e le ho trovate piacevoli e particolari.

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La mail di Alexan "Wolf"

Ciao Mr. Tambourine,
scusa se ti rubo un pò di spazio per una materia off topic, ma il 5 aprile a 72 anni è improvvisamente mancato a Dublino Barney McKenna. L’ultimo membro originale dei Dubliners (http://en.wikipedia.org/wiki/The_Dubliners). Precedentemente al 1962 era stato per breve tempo nei Chieftains: Barney suonava il banjo, ma anche mandolino, melodeon (una specie di fisarmonica diatonica e inoltre cantava. Come il resto della band – una delle più longeve, se non la più longeva, del panorama internazionale – è sempre stato ed era tuttora attivo: grazie alla passione di mio figlio ho potuto ascoltarlo l’anno scorso a Lubiana e quest’anno a febbraio a Zurigo, nell’ambito del loro tour per i cinquant’anni della band. Due concerti davvero emozionanti. Ora la fiaccola passa in mano al violinista John Sheahan, entrato nel gruppo nel 1964: http://www.youtube.com/watch?v=sjqUM9qgSZ0 . Ecco un link tra le centinaia disponibili in rete: Barney è quello seduto che suona (contemporaneamente!) il banjo e il violino: http://www.youtube.com/watch?v=mcA3MmV6Ymk . Volendo, si possono trovare riferimenti a canzoni che hanno ispirato Dylan (The Parting Glass per Restless Farewell, The Patriot Game per With God On Our Side … lascio il piacere a chi vorrà approfondire, di cercarle)

McKenna was considered the most influential banjo player in Irish folk music. Broadcaster and banjo player Ciaran Hanrahan said: "From a musical pont of view, he was the single most important figure in the development of the tenor banjo in traditional music. It was not used up until the 1960s. He popularised it. He inspired a whole generation … he was one of "life's gentlemen" and one of the most entertaining people you could meet. "On a personal level he was such a decent, generous, humble man. He wore his talent very lightly." The Dubliners have had an incalcuable impact on the Irish ballad tradition. They are arguably the most famous Irish traditional ballad group of all time and were responsible for the resurrection of some Irish songs that had died out. "I don't think you'll ever be able to figure out what they generated for Ireland and for Dublin," Mr Hanrahan said.

… Hundreds burst into spontaneous applause at the funeral of 'Banjo Barney' as a variety of reels and songs beloved by the musician were performed by friends. He was remembered by Father Mark Mohan: “… in these last few days, Barney's passing has changed the course of the McKenna family life, it has changed also Dublin, Ireland, and indeed the music world at large. It has lost one of its greatest. The last man standing, so to speak, of the original Dubliners has been taken from us." The other original members, Luke Kelly, Ciaran Bourke and Ronnie Drew, died in 1984, 1988 and 2008 respectively. He continued to perform, record and tour with the band ever since its 1962 creation in the Dublin pub O'Donoghue's (http://www.youtube.com/watch?v=9ze-kyNLlfE). And he was still continuing despite suffering from diabetes and a mild stroke.

Under sombre skies and misty rain, Ireland’s President Michael D Higgins and his wife Sabina led mourners along with … a lone piper … through the town centre ahead of the funeral Mass with McKenna's coffin draped in the green and gold harp flag of Leinster. Inside the church, musicians were set up to the left of the altar, including current Dubliners John Sheahan and Eamon Campbell, … . The music that Mr McKenna loved so much dominated his funeral Mass -- 'Fermoy Lassies/'Sporting Paddy' and 'Fiddler's Green' performed, as well as 'Ar Eirinn Ni Neosfainn Ce hI'. As the funeral Mass opened, a memorial table was set up to the side of the altar on which items treasured by Mr McKenna were placed, including a banjo and plectrum, a model fishing boat, a Breton-style fisherman's cap, an accordion …


Colgo l'occasione per dirti che fai bene, ogni tanto, a gettare un sasso nello stagno. Mi riferisco all'editoriale del 10 aprile "Tour 2012: Dylan è sempre in fuga da se stesso?" che in effetti ha ottenuto un pò di reazioni. Per onestà devo dire che anch'io non sono d'accordo con la tesi che vi sostieni. Rubo una frase da un blog di Jazz: "Per molti jazzisti il live può essere un’occasione per arrotondare lo stipendio, per altri anche solo pura routine ma per i grandi, suonare ogni giorno è più come un carnet de route della propria esperienza musicale. Chet Baker, in questo, è stato tra i più grandi." E' proprio quello che Dylan sta facendo: non ci riesce sempre (anzi, direi che ci riesce sempre meno), però ci sta provando. Direi che il suo trasformarsi in crooner (sono solo definizioni, ma ci intendiamo) e più in generale il suo essere in tour nel modo nel quale lo è siano, all'opposto, proprio il segno del suo essere sempre di più se stesso.
Con immutata stima e riconoscenza per il lavoro che svolgi
alexan wolf


Caro Alex, in quell'articolo non volevo proprio dire che Dylan suona per sbarcare il lunario, anzi proprio quello che dici tu, Bob fa di tutto per la sua necessità spirituale di essere sempre sul palco e di dare tutto se stesso, anche se, come giustamente hai osservato tu, non sempre ci riesce, e meno male che non gli passa la voglia di provarci, altrimenti dovremmo dire per sempre addio al neverendingtour ed al Nostro e lavorare di memoria. Volevo anche dire che trovo geniale l'idea di indossare i panni del "crooner", ma che Bob sia prolifico di idee geniali e di cambi di personaggio non è una novità. Fin dai tempi del Village Bob è in fuga da quegli stessi personaggi che sono stati il frutto della sua fantasia, così diversi uno dall'altro e così uguali nella poetica espressiva, quanta differenza tra "la voce della sua generazione" ed il "rocker" accompagnato da The Band, fischiato da tutti e sempre in lotta con i fedeli del Folk per potersi staccare da un clichè che non ha mai voluto, quante facce ha avuto in sostanza il personaggio Bob Dylan?

                              

     

               

Comunque fa sempre piacere che la sua fantasia è sempre al lavoro. Inoltre verso la fine dell'anno avremo la gioia e la sorpresa del nuovo disco, sul quale si scateneranno tutti dicendone di ogni! Anche noi, io, tu, altri amici della Fattoria diranno la loro, non importa se non siamo d'accordo, l'importante è continuare ad ammirare l'artista più significativo degli ultimi 100 anni. Ognuno di noi ha il suo tipo di Dylan preferito, al quale è più legato, e forse è vero che qualcuna di queste trasformazioni dylaniane non ci è risultata gradita o piacevole, ma non c'è niente di male in tutto questo, il tempo passa e le collissima, l'ho rivista poco tempo fa dopo anni ed era un'altra persona, quasi irriconoscibile, sembrava un armadietto di quelli dell' Ikea, che delusione è stata per me che ogni tanto avevo alcuni flashback di quando ancora lei era giovane e fresca. Ma purtroppo niente è inalterabile, la voce di Bob ha subito diversi cambiamenti fino ad arrivare a quello che è oggi, sempre emozionale ma tecnicamente al limite delle possibilità estensive del canto. Ma così è, se ti piace lo prendi, se non ti piace lo lasci, però lo ammirerai sempre, anche se non ti sentirai più di seguirlo o essere coinvolto come prima. Alla prossima, Mr.Tambourine   

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Bob, ma quando cambi il giubbetto?        

                           

     Bratislava 2010                                         Belo Horizonte 2012

     

               Copacabana 2012                                     Rio de Janeiro 2012

 

 
Giovedi 26 Aprile 2012

Tour News: aggiunta nuova data in Mexico

Una nuova data, 12 Maggio in Mexico City al Pepsi Center WTC, in aggiunta a quella già prevista per il giorno 11 di Maggio nello stesso luogo, è stata  confermata ieri dal sito ufficiale di Bob Dylan. Finiti gli show in Brasile, Bob è in viagio per Buenos Aires, Argentina, dove terrà quattro spettacili al Teatro Gran Rex. Ecco l'elenco aggiornato delle prossime date:

4/26/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/27/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/28/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/30/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
5/02/12 Santiago, Chile - Movistar Arena
5/05/12 Heredia, Costa Rica - Palacio de los Deportes
5/07/12 Monterrey, Mexico - Auditorio Banamex
5/09/12 Guadalajara, Mexico - Auditorio Telmex
5/11/12 Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC
5/12/12 Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC
6/30/12 Paddock Wood, England - Hop Farm Festival
7/02/12 Berlin, Germany - Citadel Music Festival
7/03/12 Dresden, Germany - Junge Garde
7/04/12 Bonn, Germany - Kunst Rasen Gronau
7/06/12 Bad Mergentheim, Germany - Schlosspark
7/07/12 Salzburg, Austria - Salzburg Arena
7/08/12 Montreux, Switzerland - Montreux Jazz Festival
7/13/12 Benicassim, Spain - Benicassim Festival
7/14/12 Calella, Spain - Cap Roig Festivall
7/15/12 Nimes, France - Festival de Nimes
7/16/12 Barolo, Italy - Collisioni Festival
7/18/12 Lyon, France - Fourviere Nights Festival
7/20/12 Bayonne, France - Bayonne Arena
7/22/12 Carhaix, France - Vieilles Charrues Festival

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Bob Dylan vieta l’entrata ai reporters allo show di Sao Paulo, consentito l’accesso solo ad un Cartoonist

Il quotidiano brasiliano Folha de Sao Paulo ha riferito lunedi che il cartoonist brasiliano Rafael Grandpa è stato l'unico membro dei media al quale è stato permesso partecipare al Bob Dylan show di Sao Paulo lo scorso fine settimana.
Il giornale ha riferito che Grandpa, un pluripremiato fumettista brasiliano, ha disegnato le performance più memorabili dello spettacolo come unico membro della stampa.

(Fonte: http://thesilvertongueonline.com/2012/04/bob-dylan-bans-reporters-from-sao-paulo-show-allows-cartoonist)

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Porto Alegre, Brazil - Pepsi On Stage - April 24, 2012



1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. John Brown
8. Summer Days
9. Desolation Row (Donnie on electric mandolin)
10. Blind Willie McTell (Bob on harp, Donnie on banjo)
11. Highway 61 Revisited
12. Love Sick (Bob on harp)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower (Bob on harp)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on guitar and harp, Donnie on violin)

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Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall - April 22, 2012

di Eduardo Oliveira

Ci risiamo. Dopo quattro anni, boblinks.com ci permette di individuare i concerti vicino a casa nostra. Si tratta di una specie di rituale: ci lamentiamo dei prezzi, diamo un'occhiata alle set list, si leggono le recensioni dei concerti precedenti. E poi ci troviamo in fila per l’entrata. Intorno a noi vediamo un sacco di facce giovani, alcuni di loro sembrano fans reali, esperti dylanlogisti, come uno recensore ci ha definiti recentemente in modo corretto. Ci riconosciamo dalle obsolete t-shirt e i capelli grigi, e anche dallo sguardo di superiorità col quale guardiamo i ragazzi giovani. Non facciamoci del male, possiamo convivere con loro, a volte anche insegnare loro qualcosa, purché non si mettano a fare commenti stupidi o gridare qualche richiesta stupida per canzoni che difficilmente Bob farà (credetemi gente è appena successo, lui non canterà Hurricane!)

Così il teatro è quasi pieno e, come al solito, l’inizio dello show è in orario. Mezza canzone dopo, tutte le piccole cose fastidiose sono molto, molto lontane. "Leopard ..." è buono, non eccezionale, ma è sufficiente a ricordarci che siamo in presenza di una grandezza. Questa band può realmente fare un’ottima esecuzione. Questa notte l’acustica è buona, il posto è grande, e possiamo sentire chiaramente la voce di Bob e capire le parole che dice (cosa che, diciamocelo, non è poi tanto comune mentre salta da una grande canzone ad un’altra. La prima parte del concerto è stata incredibile, una serie di favoriti e non, ma graziosamente eseguiti.

"It’ Ain’t Me" è stata bella calda, "Things have changed” ha avuto un grande assolo di armonica, ma "Tangled Up" è stata un vero affare. Bob ha recitato (urlando) parola per parola, facendo sequenze strane di strofe, sicuramente per pasticciare le nostre menti e farci apparire sciocchi di fronte ai giovincelli. Non abbiamo potuto cantare insieme a lui come abbiamo sognato di fare in tutti questi anni, ma la canzone era perfetta. La band era infiammata e così sarebbe rimasta per tutta la notte. "Beyond here... ", la sublime" Not Dark Yet ", una versione jazz di “Summer Days”, poi "Simple Twist of Fate", uno dei momenti salienti della sera, con Bob che sembrava un crooner reale. In “High Water” il banjo ci ha fatto ballare, "Trying to get to Heaven” ci ha dato un pò di respiro prima di una "Highway 61 " come al solito frenetica, con la band che ama suonare questo rock-bluesy, sputando fiammate sul pubblico. Che incredibile sequenza!

Ad alcuni di noi non piaceva “Forgetful Heart” sull’album, ma Bob davvero ci messo il cuore in questa canzone. "Thunder on the mountain" è stata solo regolare, senza la profondità necessaria. "Ballad of a Thin Man" con uno strano effeto-eco è stata scoppiettante, probabilmente il punto più alto della serata. Bob si spostava a piede libero per il palco, facendo la sua danza strana, la sua voce davvero aggressiva, e il pubblico è impazzito. Gli Hit conosciuti dai giovani sono stati spazzati via da quersta canzone. E noi, vecchi liceali, che fingevamo di non essere sorpresi. Ognuno ha avuto quello che voleva quando Bob e la sua band ci hanno sparato in faccia una esplosiva "Like a rolling stone", seguita da "All along the watchtower". Alla fine "Blowin’ in the Wind", con tutta la gente sotto il palco.

Come usciamo, ci sentiamo abbastanza generosi nei confronti di questi giovani che avrebbero potuto fare un sacco di altre belle cose ed invece hanno ha scelto di unirsi a noi in questa riunione di "aficcionados".
E poi andiamo a casa, a fare progetti folli di andare in altri paesi stranieri per vedere ancora Bob senza dover attendere altri quattro anni.


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di Fernando Viotti

Il secondo concerto di Bob a São Paulo è iniziato con una domanda: Dove cazzo era Al Santos? Sia Sabato che Domenica la sua voce sonora non si è sentita come al solito annunciare "La leggenda del rock n' roll, e così via, il "Columbia Recording Artist" Bob Dylan".
Cinque minuti di ritardo quando Bob e la band sono apparsi sul palco per attaccare per la quinta volta in Brasile "Leopard Skin Pill Box Hat". Mi dispiace dirlo, ma per me, questa volta non ha funzionato così bene. Forse perché il pubblico era seduto, il suono era un disastro, e Bob forse non ha fatto uno sforzo come le volte precedenti con la voce... Niente jam, la priorità era solo per farla finita alla svelta.
Per fortuna "It Ain’t Me Baby" ha rimesso le cose a posto. Bob ha preso la chitarra come un vero Guitar Hero (che sicuramente non è ...) per eseguire alcuno buoni e brevi assoli. Il minimalismo efficace dei sui gesti non era un atto isolato, ma era legato a un minimalismo musicale, in cui qualsiasi tecnica di realizzazione si ferma prima di trasformarsi in un virtuosismo.
E’ seguita “Things Have Changed”.... Come si fa a confrontare ciascuna di queste eccellenti versioni di questa canzone in Brasile? In ogni caso, questa volta qualcosa di veramente nuovo, nell'ultima strofa Bob ha soffiato nell’armonica dopo ogni frase, e per tutto il coro fino all'ultimo versetto, arrivando così fino alla fine della canzone ... Grande.

Non c'è molto da dire su Tangled Up in Blue... Scusatemi ancora, ma “Beyond Here Lies Nothing” è suonata così strana come “Leopard”... Tony ha cercato invano di salvare la canzone, ma tutto quello che c'era da fare era aspettare .... e ne valeva la pena.
Non tanto per le prestazioni, ma per la canzone stessa, una delle mie preferite in qualsiasi elenco possibile ed immaginabile. Il colpo che ha portato Bob al riscatto, la gemma del disco che ha segnato la sua ultima rinascita, la sorprendente lirica che potrebbe essere in uno qualsiasi dei suoi dischi, ma al tempo stesso non poteva essere solo su "Time out of mind", dal momento che è un inno alla maturità, all'invecchiamento, all'accettazione della disillusione, la canzone che stavo aspettando dal 18 aprile del 1998 a Rio de Janeiro, quando Bob ha cantato mentre si stava facendo buio ... Not Dark Yet, chiaramente riconoscibile, e per me, fin dal primo accordo, il momento clou della serata.
Bob ha cantato con grande emozione dal momento che "le ombre stanno calando...", e ha suonato dei begli accordi sulla tastiera. Una commozione unica, proprio come la “Blind Willlie McTell” di qualche giorno fa, e io non credo che la ripeterà molte volte nel 2012 ...

Poi una sequenza di canzoni antagoniste: l'umore è girato con intensità da vivace a introspettivo: “Summer Days” e “Simple Twist of Fate”, (altri grandi assoli di chitarra di Bob), “HighWater” e “Trying To Get To Heaven”, “Highway 61” e “Forgetful Heart”, io ho quasi pianto sperando in un debutto di un’altra canzone, ma sono stato molto contento e soddisfatto ugualmente...

La parte finale del concerto è seguita senza sorprese, tranne per la reazione del pubblico nel mezzo di “Ballad Of A Thin Man” (eccellente quanto le precedenti). Le persone dalle retrovie hanno letteralmente invaso le corsie dell’area VIP di fronte al palco e vi sono rimaste fino alla fine del concerto. Con quel milione di volti improvvisamente ai suoi piedi, e forse in cerca di occhi scuri, Bob è ritornato ancora per “Blowin' in the wind”, con la chitarra invece dell’armonica negli assoli, non meno impressionanti di quelli di sabato. Lui saluta ancora una volta con la sua tipica riservatezza, e se ne va senza dire un addio verso la parte fredda del paese per l'ultimo capitolo del suo tour brasiliano. Un tour che può essere chiamato davvero memorabile. Domani sarò faccia a faccia con lui per l'ultima volta, dopo che, sicuramente, verrà il tempo del mio pianto ....

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La mail di Bruno "Jackass"

Ciao Mr. Tambourine,
ti allego la locandina del prossimo concerto dei Dylan Dogs.
Sabato 19 Maggio al Clarò, Piazza dei Campani 6 a San Lorenzo (Roma).
Inizio previsto del concerto ore 22,00 circa.
Festeggeremo con qualche giorno di anticipo i 71 anni di Bob Dylan, ma anche il compleanno di Provvidenza, la nostra tastierista.
Per ricordare Levon Helm, prima e dopo il nostro concerto, trasmetteremo per intero il video di "The Last Waltz" (dalle 21,00).

    Bruno "Jackass"

Bravi, Levon era davvero un musicista eccezzzzzionale veramente, mi spiace solo di abitare lontanissimo da Roma e non poter partecipare alla serata, spero tu faccia un resoconto per Maggie's Farm, :o) Mr.Tambourine

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Libri: Hellzarockin' / a comic on Bob Dylan                                   clicca qui

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Addio a Chris Ethridge, bassista dei Flying Burrito Brothers       clicca qui

 

 
Martedi 24 Aprile 2012

Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall - April 22, 2012

   

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Not Dark Yet (Bob on harp)
7. Summer Days
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob on harp, Donnie on banjo)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob on harp)
11. Highway 61 Revisited (Bob on guitar)
12. Forgetful Heart (Bob on harp)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower (Bob on harp)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on guitar)

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Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall - April 21, 2012

di Fabio Augusto Silva

Questo è stato il mio primo concerto di Dylan in assoluto. Quando era stato qui a São Paulo nel 2008 ero un pò a corto di denaro. Questa volta, però, anche con i prezzi dei biglietti ancora scandalosi, non potevo lasciarmelo sfuggire. So che il Brasile sta finalmente iniziando a essere incluso nei tour mondiali da un sacco di artisti, ma chi sà quando Dylan sarebbe tornato?
Inoltre il ragazzo ha appena compiuto 70 anni . Ho ascoltato un sacco di sue registrazioni in concerto all'inizio degli anni 2000, ma da allora, a parte il qualche occasionale video su Youtube, non avevo davvero seguito la sua attività dal vivo. Sapevo che la sua voce se n’è andata all'inferno e che la band era piuttosto grande. Dopo lo spettacolo posso dire che le mie aspettative sono state soddisfatte, la sua voce è davvero molto dura e la sua band eccellente!
Ho anche pensato che il lavoro sulla tastiera fatto da Bob fosse abbastanza buono, e la sua armonica forte e personale.
Il luogo, la Credicard Hall ha una grande acustica, così anche se ero abbastanza lontano dal palco, ho potuto sentire tutto forte e chiaro. Purtroppo è un posto molto grande così molte persone hanno potuto stare sedute durante lo show. La folla, tuttavia, è stata piuttosto eccitata per tutto lo show e credo sia stata anche la sensazione di Bob visto come si muoveva senza sosta dalle tastiere al centro della scena, piegando le ginocchia quando suonava la chitarra e l’armonica , agitando le mani, e in generale sembrava essere eccitato anche lui. Penso che bisogni però anche fare qualche riflessione sulla sua voce troppo dura, ha ringhiato e gridato un pò nella maggior parte delle canzoni. Una voce un pò ruvida per le orecchie dei fans occasionali, ma per me è stato un segno che era veramente in palla.
Le mie canzoni preferite: Don’t think twice era molto bella, Tangled Up in Blue è la mia personale favorita ed era una delle canzoni che volevo sentire dal vivo, questo è stata una buona versione anche se preferisco quelle prima del 2000, Beyond Here Lies Nothing suona dannatamente bene senza la fisarmonica, Make You Feel My Love è stata una grande sorpresa, penso che la suoni raramente... forse ha ascoltato la cover di Adele e voleva rivendicare la paternità? Every Grain of Sand è stata uno dei pezzi più belli da ascoltare, anche se Bob era abbastanza difficile da comprendere, durante The Levee’s Gonna Break è il gruppo ha fornito un’ottima traccia per la tastiera di bob, che ha visto la folla battere le mani al suo ritmo, la band ha davvero eseguito in modo fantastico e la canzone è stata uno dei numeri più applauditi, sono stato davvero felice di sentire Love Sick, questa canzone è sempre un punto culminante dal vivo per me, e infine il momento clou della serata, per me e la folla, è stato Ballad of a Thin Man, Bob ha tirato fuori una buona voce (con uno strano ma efficace effetto di eco) e anche bello è stato quel suo modo di suonare l’armonica. Blowin' in the Wind è stato il bis, davvero una bella sorpresa. Ora aspettiamo e vediamo cosa verrà fuori dallo show di domani!

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Tour Estivo 2012: confermato il 14 luglio a Calella, Spagna

L' ultima conferma per una data del Tour Estivo è stata appena data dal sito ufficiale di Bob, lo show confermato avrà luogo in Spagna esattamente il 14 luglio a Calella. Il concerto si svolgerà al Jardín Botánico del Cap Roig nell'ambito del "Festival Jardins de Cap Roig".

Altre voci parlano di un’altra data spagnola tra quelle dell’8 luglio a Montreux, Svizzera e quella del 13 a Benicassim, Spagna.
C’è anche da notare che tra l’ultima data sudamericana il giorno 11 maggio a Mexico City e la prima data europea prevista per il 30 giugno a Tonbridge, Kent, England per l’Hop Farm Music Festival, ci sono circa una cinquantina di giorni liberi che potrebbero riservarci altre sorprese.
Il primo ad annunciare la data spagnola di Calella era stato il sito web del quotidiano spagnolo "El Periodico" .

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Sinead O'Connor cancella la data di oggi allo Smeraldo di Milano    clicca qui

 

 
Lunedi 23 Aprile 2012

Bob Dylan, Like a Rolling Stone in Brasília - 17.04.2012

 

Bob Dylan em Brasília 17/04/2012 - Highway 61

 

Bob Dylan - Brasília 17/04/12- Rainy Day Woman # 12 & 35

 

Bob Dylan em Brasília - 17/04/2012 - Ballad of a thin man

 

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Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall - April 21, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. To Make You Feel My Love
7. Honest With Me
8. Every Grain Of Sand
9. The Levee's Gonna Break
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited (Bob on guitar)
12. Love Sick
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on harp)

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Belo Horizonte, Brazil - Chevrolet Hall - April 19, 2012

di Fabio Augusto Silva

Belo Horizonte è una città di 5 milioni di persone che continua a crescere senza un controllo pianificato, e proprio nel mezzo ci sono le sue maestose antichità, le montagne cristalline del Minas Gerais nel sud-est del Brasile, lontano dalle splendide  spiaggie atlantiche. L'oro è stato trovato qui nel 1704. Un mucchio d'oro: circa 40 tonnellate, che hanno fatto la ricchezza di diverse nazioni, Brasile escluso però... E' stata la più grande corsa all’oro nella storia dell'umanità fino al 1849, quando nuove miniere furono trovate in California, e tutta l'avidità, la fame e la confusione si trasferì da quelle parti. Topazi, smeraldi, tormaline abbondano anche qui, nelle grandi montagne di granito che rendono l'orizzonte di Belo Horizonte sicuramente "belo", ma oltre all’oro furono trovate immense quantità di ferro.
Bene, Bob viene da una terra dove il ferro era la prima risorsa, non è vero?... Così, sembra che sia venuto nel posto giusto. Comunque, era come se tutto il campo magnetico del posto lo avesse caricato, e lui ci ha portato a fare un viaggio bellissimo, come vedremo, ragazzi io penso che spettacolo di ieri sera, il terzo di questo tour, sia stato di gran lunga il migliore fino ad ora, anche se i due precedenti sono stati abbastanza belli.

1) Lo spettacolo nella Chevrolet Hall (oh Dio, questi nomi ...) è iniziato con "Leopard Skin Pill Box Hat ". E' sicuramente un pezzo divertente, una canzone funky, che ha davvero scosso la folla, ma uno continua a chiedersi perché Bob decide di scegliere questa particolare canzone come apertura ai suoi concerti in questi ultimi anni. Beh, credo che lui può fare quello che vuole, e non si lamenta nessuno. E il suono andava bene, comunque. Quindi ... teniamola in lista.

2) Poi ha lasciato la tastiera, ha preso la chitarra e iniziato "It’’s All Over Now, Baby Blue". Agli inizi sembrava solo una replica delle sere prima, ma, subito dopo la seconda strofa, Bob ha mostrato che stanotte era la notte buona: ha fatto la chitarra solista, ha piegato le ginocchia, le labbra, ha guardato i rappresentatnti dei media con il coltello fra gli occhi - occhi a lama di rasoio - e ha fatto alcune improvvisazioni, spendendo più tempo del solito per questa canzone, come per annunciare che la band che era davvero in grande spolvero e aveva una gran voglia di suonare.

3) Poi al centro della scena, senza chitarra, solo l’armonica, ha cominciato a mostrare a tutti quelli intorno questo suo nuovo linguaggio del corpo, piegare le ginocchia, spalancare le braccia, toccarsi il petto con la mano sinistra, mettendo la destra sui fianchi, con un sorriso, una sorta di sorriso, la messa a fuoco della vista su un vasto paesaggio nella sua mente, così ha iniziato una densa, tesa, versione blues di "Things Have Changed". Sta cercando di imitare Chaplin, con questo nuovo maneirismo, con il modo di muoversi come un burattino, col suo abito nero, il cappello bianco che sicuramente trasformano questo "nuovo Dylan" del XXI secolo in un personaggio tanto solido ed importante come gli altri sei (o sette? o otto?) personaggi che ha già interpretato in una carriera che dura da mezzo secolo. E questo tipo particolare, come tutti gli altri precedenti, ha anche qualcosa a che fare con Hollywood, non solo perché questo ha preso un Oscar (era proprio lì, sulla tastiera, di fronte a noi). E' stata una infernale versione di questa canzone che sta diventando davvero molto comune nella set list, e sempre aveva un suono eccezionale per me.

4) Non so se è stata la mia immaginazione ma la versione di "Tangled Up in Blue" che è seguita è stata sicuramente in cinemascope, fatta per il grande schermo: è stata davvero come un film con Bob che cammina lungo i binari, pieni di sangue, sudore e lacrime. Il modo in cui ha pronunciato "pipe" valeva il prezzo del biglietto - e anche se è un "Tipo silenzioso", può sicuramente dare voce a tutte le nostre fantasie d'amore spezzate, o, il che è peggio, con le realtà degli amori finiti... Ma il fatto è che, come tutti voi probabilmente già sapete, alcuni produttori brasiliani hanno appena comprato i diritti per fare un film dalle canzoni di Blood on the Tracks, bene, Bob ha fatto un film intero con una sola canzone....

Milena, un elegante, gentile e dolce ragazzina di DODICI anni era vicino a me, in prima fila, mentre la splendide, sorprendenti ragazze dai 19 ai 21 anni Helena, Gabriela e Natalia, che splendevano nel pieno fiore della loro giovantù ribelle, erano venute allo spettacolo, con l'edizione brasiliana di “On the Road” sotto il braccio (ma questo non può essere visto come una coincidenza, perchè, un'ora prima dello spettacolo, il traduttore del libro in portoghese stava firmando quel libro in una bella libreria ad un isolato di distanza dalla venue del concerto - e questo traduttore sembra essere colui che sta scrivendo queste righe ora). C’era anche un ragazzo quasi 60 anni che ha visto Bob per la prima volta durante la Rolling Thunder Revue al Boston Garden nel giugno del 1975 ("lo spettacolo pomeridiano" come ha sottolineato) e Rogerio, un ragazzo che si avvicina ai suoi fifties, grande Dylan conossaieur, erano, fianco a fianco con il cugino di 14 anni di Milena, che conosceva ogni parola che Bob cantava come se fossero state stampate nella sua anima. Eravamo i passeggeri di questo viaggio magico, quando Bob improvvisamente ha lasciato l'auto abbandonata nel West ...andando verso una sorta di porto, dove la sua nave era pronta a partire con le vele spiegate...

5) E infatti "Beyond Here Lies Nothing" è seguita, abbastanza forte da buttar giù tutte le finestre, e ogni finestra è fatta di vetro. Versione grande, molto meglio di quella di Brasilia di due notti fa, almeno a mio parere. Forte, stretto, con Bob alla chitarra (credo - non ha preso alcun appunto, spero che la memoria non m'inganni ...) tutto ciò che posso vi posso assicurare è che il capitano non dice niente, ma dimostra l'affetto per tutti coloro che hanno navigato con lui, perchè sembra che, dopo tutti i pericoli incontrati nel viaggio, è stato così gentile di portarci tutti su un’isola remota, forse Black Diamond Bay.

6) Dopo che lui ci ha condotto attraverso questo tipo di tempesta che era "Beyond", Bob improvvisamente si trasforma in pianista, suonando un valzer in modo così malinconico da sembrava un fantasma.. Avete mai visto un fantasma?... In "Spirit of the Water", Bob piegato sulla tastiera ha realizzato una serie di improvvisazioni di tipo jazz e, per me, è stato davvero come se avesse suonato come il pianista del casinò fantasma, rifiutando di fermare il suo suono, anche in una decadente stanza vuota, come in una poesia di Lawrence Ferlinghetti. Ma la camera era ben lungi dall'essere vuota, ragazzi! Comunque, la mia impressione è che tutti eravamo come sospesi tra due mondi.

7) Poi, dopo lo spirito dell'acqua è stata la volta dell’acqua alta. “High Water (for Charlie Patton) e Bob ci ha portato in un'altra strana città nel suo paesaggio mentale, e tutto ad un tratto ci siamo trovato in piedi, quasi a fluttuare, nel diluvio, con la compagnia spaventosa di Charlie Patton. Bob è stato davvero brillante, e lui e la band sono stati davvero cazzuti in
questa particolare versione di "High Water", non così rock e tempestosa come l’avevamo conosciuta su "Tell Tale Signs", in quanto il mandolino le ha dato una sorta di sapore country, ma è stata comunque densa e abbastanza "significativa".

8) Quando l'acqua finalmente è stata prosciugata, l’incubo marino era ben lungi dall'essere passato, e tra i relitti del villaggio di Charley Patton, Bob ha trovato un collegamento stretto e ci ha spinto a ... oh, Dio "Desolation Row". Poi il fantasma del bluesmen deceduto nel Sud è diventato un equipaggio sovrumano di Cenerentole, Romei, Einstein, Casanova, e il dottor Filth è comparso senza preavviso, come se si trattasse di un normale dolore che ti spinge al suicidio... E loro erano tutti presenti nella dolce e suadente melodia di Bob, tornato alla tastiera, con un fraseggio che ha punteggiato ciò che poteva anche essere un incubo, un re del sogno lisergico - e non chiedetemi perché, ma giuro che mi son venuti in mente Jerry Garcia ed i suoi Grateful Dead. Ma eravamo tutti grati e vivi però. Grazie ancora una volta, Bob. C'è qualcosa che possiamo fare per te? Ma, lui continua a sorridere, portando una delle sue mani fuori dalla tastiera e lasciando l’altra sospesa nell’aria per un pò come in una mossa di karate al rallentatore, con l'altra mano sul fianco, o quasi seppellita in tasca, mettendo la mano sinistra sul petto per ringraziare l'allegria della folla, sorridendo, sorridendo, come se fosse travestito da Robin Hood che suona il suo violino elettrico.

9) “Honest With Me” è stata onesta, abbastanza giusta, ma in qualche modo, sembra un pit stop durante il viaggio nel quale Bob ci stava portando.

10) Ma "Simple Twist of Fate" è esplosa come un quadro vivente, di nuovo come in un film dipinto con "solo" le qualità della voce e della musica, e ci siamo stati davvero in quel vecchio albergo strano con il neon che brucia attraverso il beat-up tempo, e poi era come se Bob avesse avuto la faccia dipinta di bianco come nella Rolling Thunder Revue, tranne che ora era il suo volto. I suoi denti bianchi lampeggiavano mentre diceva ogni parola, facendomi sentire un formicolio scintillante nelle ossa - ma non l'ho sentito solo io, ma anche tutte le belle ragazze intorno a me, ed anche il ragazzo 60enne che aveva sentito questo stesso brano al Boston Garden 37 anni fa - ho detto 37 anni fa, amici miei!

11) Ma il viaggio era sicuramente doloroso, e anche lento, così Bob è salito di nuovo sulla Cadillac, come nella pubblicità, e ci ha portato dritti sulla Highway 61, e quando le ruote erano in fiamme, (un amico di Woodstock mi aveva chiamato nel pomeriggio dicendomi che il grande Levon Helm se n’era andato), stavo dedicandomi questa canzone per lui, e spero che Bob mi perdoni se ho avuto il coraggio di farlo senza il suo consenso. Quando il telefono suonò, e la ragazza dolce di Woodstock mi informò della triste notizia, ho subito pensato alle altre volte: “Richard Manuel è morto", "Rick Danko è morto" " Richard Farina è morto", "Victor Maymudes è morto". Cazzo, basta, chi dovrà andare da Bob a dirgli queste notizie? Non lo so - Quello che so è che lui è ancora in circolazione e sicuramente non c'è modo migliore di questo per onorare tutti questi  eroi defunti nella vita di Bob.

12) Poi il lungo viaggio è continuato, fino a questa vecchia e misteriosa zona ad ovest della città, con alberi africani torturati dal vento caldo, e lui che sembrava una sorta di impresario di pompe funebri, o almeno "The Man in The Long Black Coat". Per me -. con tanti shows sulle spalle, questo è stato il momento migliore della serata, felice di averla sentita.

13) E la passeggiata ci ha portato ai piedi del Monte del Tuono. “Thunder on The Mountain”, Il tuono rotolante aveva un suono pauroso tra le nuvole nere che circondano la sua cima, ma Bob aveva deciso di salire comunque sulla montagna. E poiché egli era in questo luogo di grandi montagne che è il Minas Gerais, ci ha consegnato un solido rock, quasi come se fosse stata fatta prima della Fondazione del mondo. Grande, tuonante versione, con Bob che interferiva nel ritmo naturale del fraseggio della canzone con la sua lunatica tastiera, molto personale, che ha fatto fare a Tony Garnier un grande sorriso.

14) "Ballad of a Thin Man" - si può avere di meglio? Penso che questa canzone rappresenti come Dylan si senta bene in questi giorni - rilassato, felice, contento di se stesso e dei suoi personaggi "vecchi e nuovi", il pubblico ha potuto vedere ed apprezzare i suoi nuovi movimenti da marionetta, braccia aperte, la gestione dei due microfoni e dell'armonica,
ascoltando gli echi della sua voce negli anelli di fumo della sua mente ....

15) Quindi, "Like a Rolling Stone" completamente diversa da due notti fa, grazie, specialmente al pubblico, che la cantava a squarciagola, urlando ogni parola, tutto la band è rimasta sorpresa: tutti guardavano con grandi occhi aperti e sorridevano molto tra loro e al pubblico. Poi Bob semplicemente non cantava il coro "How does it fell” solo per lasciare che il pubblico cantasse per lui. TUTTI cantavano! Ogni persona del pubblico, di qualunque età. Per molte persone istantaneamente divenne una notte storica, di quele da ricordare. E Bob ha sicuramente sentito tutta quell'energia! Chiedete a lui, se volete!

16) Quindi, "All Along the Watchtower". beh, sai, è un sacco di tempo che aspettiamo che Bob la tolga per un pò dalla set list, ma sembra non volerla più togliere, ha trovato il modo perfetto per compiacere la folla con questa sequenza finale perfetta, credo. E' stato fantastico, e tutti hanno di nuovo cantato insieme.

17) Se ne sono andati, e dopo un pò sono tornati per un’alta pietra preziosa, una grande versione di Rainy Day Women. Ragazzi, dovevate essere qui a vedere i volti sorridenti e luminosi che dicevano tutto. E' stato un viaggio infernale, attraverso le sventurate montagne fino ad arrivare alle porte dell’ Eden.

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La mail di Marco Noce

Cari dylaniati della Maggiesfarm,
lunedì 23 aprile, al caffè letterario di Villacidro (piazza Zampillo, ore 19), in Sardegna, canterò alcune canzoni di Bob Dylan in un reading dell’attore Giacomo Casti che ripercorre (in un’oretta) la vita e il pensiero di Antonio Gramsci. Che c’entra Gramsci con Dylan? Quasi niente, a parte che entrambi sono due occidentali piuttosto critici con la società occidentale. Eppure, lo strano incontro è in qualche modo sorprendente. Tanto che mi ha indotto a tentare la traduzione di alcune canzoni: ve le inoltro in allegato, se vi piaceranno mi piacerebbe che trovassero posto nell’apposita sezione di Maggiesfarm dedicata alle traduzioni dylaniane.
Le canzoni tradotte:
All I really want to do (Tutto ciò che voglio fare)
The times they are a-changin’ (Aria di cambiamento)
Blind Willie Mc Tell (idem)
The Groom’s still waiting at the altar (Lo sposo è lì che aspetta all’altare)
Not Dark Yet (Non è ancora buio)

Con stima e affetto, Marco Noce

Ti ringrazio per il paziente e meticoloso lavoro svolto, so che non è facile tradurre Dylan rendendogli il suo senso originale delle cose, complimenti caro Marco, queste pagine sono sempre a disposizione per quelli come te che cercano di dare qualcosa in più sul Nostro Bob.

Clicca qui per leggere le traduzioni di Marco Noce

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Addio Levon Helm, anima dell’America                                         clicca qui

 

 
Sabato 21 Aprile 2012

Belo Horizonte, Brazil - Chevrolet Hall - April 19, 2012

  

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin'
6. Spirit On The Water
7. High Water (For Charley Patton)
8. Desolation Row
9. Honest With Me
10. Simple Twist Of Fate
11. Highway 61 Revisited
12. Man In The Long Black Coat
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Rainy Day Women #12 & 35

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Le parole di Bob per Levon sul suo sito                                        clicca qui     

19 Aprile 2012
In reazione alla dipartita di Levon, è stato un mio grande amico fino alla fine, uno degli ultimi grandi spiriti della mia e di qualsiasi altra generazione, ". è davvero triste parlarne. Ricordo ancora il primo giorno che l'ho incontrato e l’ultimo giorno che l’ho visto. E' passato molto tempo da allora e insieme ne abbiamo passate tante. Mi mancherà, e sono sicuro che mancherà anche a moltissimi altri".

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Levon si, Suze no, perchè?

La domanda mi è venuta spontanea quando ho visto le parole di Bob per Levon pubblicate sul suo sito. Per dire la verità la domanda me l’ero già fatta quando Suze se ne andò, allora mi chiesi perchè non ci fu nemmeno una parola da parte di Bob in ricordo di una delle persone che probabilmente diede uno dei più grandi contributi all’inizio della sua carriera artistica. Non seppi darmi una risposta allora e non me la so dare nemmeno ora. Non posso pensare che Suze fosse diventata così lontana ed indifferente per Bob da metterla nel dimenticatoio, come una delle tante persone conosciute ai tempi del Village per le quali non valeva la pena spendere una parola. Mi piace di più pensare che il silenzio di Bob in quella triste occasione sia stato dovuto ad un feeling particolare, un pudore personale ed intimo che non gli abbia permesso di “mettere in piazza” nemmeno una parola, mentre per Levon è stato diverso, lui è stato un grande amico di Bob, compagno di molti momenti musicali, importanti e non, ma non penso che Levon sia stato per Bob un compagno di bravate come Bob Neuwirth. Mi fa davvero piacere che Bob abbia ricordato Levon, così come ancora oggi un pò mi girano le palle per quel brutto e dannato silenzio su Suze, perdonatemi anche se non siete d'accordo, ma così la sento e così la dico.

Mr.Tambourine

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Levon Helm, l’ultimo valzer del batterista - di Paolo Vites            clicca qui

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LEVON HELM: THE LAST WALTZ...un piccolo ricordo                 clicca qui

 

 
Venerdi 20 Aprile 2012

Levon se n'è andato


May 26, 1940 ~ April 19, 2012

Levon Helm passed peacefully this afternoon.
He was surrounded by family, friends and band mates
and will be remembered by all he touched
as a brilliant musician and a beautiful soul.

 

Levon Helm, batterista di "The Band" è morto                              clicca qui

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Rest in Peace Levon, you will be greatly missed!

Chi avrebbe pensato che eri ancora in grado di fare ancora una volta questa canzone?? Voglio dire, il signor Helm perso la sua abilità a parlare quando si ammalò di cancro alla gola, ma contro tutti gli ordini medici: Canta ancora!! Non so cos'è successo, ma Dio: Grazie!! Sei un bravo ragazzo, dopo tutto :-) (Anonimous)

 

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Brasilia, Brazil - Ginasio Nilson Nelson - April 17, 2012

di Eduardo Bueno

Bene, finalmente dopo quattro tour in Brasile, Bob è venuto nel cuore dell’antico altipiano brasiliano (800 milioni di anni), il Planalto Central, nel mezzo del quale si trova la cosiddetta città "futuristica" di Brasilia che non è solo la capitale del Brasile, ma anche la capitale della corruzione in Brasile...
Rubano un sacco qui, ragazzi, potete scommettere! E questa volta qualcuno di loro ha rubato anche l'acustica del quel ridicolo luogo chiamato Nilson Nelson Arena. Nilson Nelson? Oh, andiamo...
Ma, in un certo senso, a chi importa? Per chi, come me, che era in prima fila non solo non era molto facile vedere Dylan perfettamente, ma anche ascoltarlo.
La cosa è che lui si poteva sentire, che è sicuramente una benedizione, ma non si poteva sentire assolutamente niente del suono della band per la pessima acustica.
Credo che ci saranno state circa 5.000 persone in quel luogo orribile. Lo spettacolo è iniziato esattamente alle 9.30 pm.
1) Bob ei ragazzi hanno aperto con una bella, ma non speciale, versione di " Leopard Skin Pill Box Hat". Eddie Segwick non c'era - non c’è mai stata. Ma questo stesso luogo, una volta era pieno di giaguari che sono i cugini sudamericani del leopardo. Ci sono stati fino al 1960, quando Brasilia è stata costruita nel bel mezzo del nulla, poi sono stati tutti braccati
e si sono estinti.... Beh, sembravano vivere di nuovo in questa strana apertura...
2) La seconda canzone è stata "Don’t Think Twice", in questo tipo di paese della luce che va e viene è un modo di agire che sta diventando abbastanza comune ultimamente. Non credo che questa versione abbia reso piena giustizia al vecchio suono, ma si sa, è solo un parere personale...
3) Terza canzone: "Things Have Changed", primo vero momento forte dello show, almeno per me. Bob al centro della scena, muovendosi come una marionetta a cantare di questo mondo pieno di pazzi in questi tempi strani. Abbiamo davvero il feeling come marionette, anche se non ci rendiamo conto di chi sta tirando i fili... Beh, almeno questa volta le corde erano nelle mani di Bob crooner, e lui ha cantato con il cuore e l'anima.
4) Quarta canzone: "Tangled Up in Blue". Ebbene, l'uomo: egli non solo ancora non se ne frega: sembra come senta ancora il dolore della separazione, che spezza il cuore e lascia un cavatappi nel cuore: ogni parola è stata cantata come se fosse stata incisa nella sua anima. Versione Grande.
5) Poi la mia prima versione live di "Beyond Here Lies niente" e in un modo, per me, che suonava ancora meglio rispetto al disco, e non mancava per niente la fisarmonica di Hidalgo. Non è stata meravigliosa ma era molto buona.
6) "Simple Twist of Fate", la canzone compagna di "Tangled Up In Blue" è seguita ed ho pensato che era superba. L’ho già ascoltata molte volte - una decina di  versioni live, e questa in particolare è stata la migliore per le mie orecchie, dopo tutti questi anni ... Se io sono nato troppo tardi, la colpa è solo di un simple twiat of fate... etc.
7) "Summer Days" utilizzata per salire di tono in altri spettacoli che ho visto (specialmente proprio qui in Brasile, nel 2008), ma non questa volta. Beh, la colpa era dell’acustica del locale, la peggiore che abbia mai sentito. Non riuscivo a sentire un unico accordo suonato dalla band. Ma a quanto pare, sembrava essere solo una pantomima rockabilly, potente come sempre, almeno credo...
8) La candida, dolce-amara sinfonia che è "Spirit on the Water" ha sofferto dello stesso problema. Bob ha cantato magnificamente, ma, non so, qualcosa mancava nell'insieme, tra cui il suono della band!
9) "Honest With Me" - mi chiedo chi voglia essere onesto? Credo che fosse buona come una volta , ma nessuno nelle prime quattro righe poteva sentire qualcosa suonato dalla band, e non è una canzone che Bob ha scritto apposta per essere eseguita “a cappella” con solo la sua voce (tutto ciò che abbiamo potuto sentire), vero? Quindi, non posso "giudicare", ma penso che questa parte "centrale" sia stata la parte più scarsa dello spettacolo.
10) Ma poi, oh men, una superba, meravigliosa, versione magica di "Hard Rain A-Gonna Fall ", con il pubblico a cantare insieme il ritornello! “It’s a hard, It’s a hard....etc! Di fianco a me c'erano quattro ragazzi, avevano tutti 14  ANNI!! La canzone è tre volte più vecchia di ognuno di loro! La somma delle età dei quattro ragazzi era uguale all’età della stessa canzone! Mentre ritornavo a casa ho visto una coppia di 60enni! In un certo senso il sogno di Dylan, avere tutti i tipi di pubblico, di tutte le età! Lui sembrava Rimbaud che recitava le sue poesie! Era la poesia francese simbolisticamente tradotta in una melodia folk-rock. Il primo clou dello spettacolo, a mio (e di molti altri "Dylanofili) parere... Credetemi sulla parola!
11) Quindi "Highway 61", che fa saltare le scintille come sempre e, infine, forse grazie a qualcuno laggiù, nella sala di controllo, siamo stati in grado di sentire anche il suono e, nella nonostante l'acustica orribile (che qualche senatore ha probabilmente rubato per usarla al matrimonio del figlio... eh eh eh), infine, suonava goooood.
12) Poi, oh, ragazzi, è possibile nascondere il volto nei fazzoletti, perchè Bob offerto una versione wooooooooonderfulllllll di "Blind Willie McTell", abbastanza forte da far piangere un uomo adulto. E' stata fantastica, magica, spettrale, profetica. Sembrava almeno buona come la versione che ha presentato nella cerimonia per onorare Martin Scorsese a Los Angeles, credo il 12 febbraio (o gennaio?) di quest'anno, l'unica canzone di Dylan eseguita in pubblico quest’anno (per quanto ne so io) prima di aprire questo il Tour 2012 a Rio de Janeiro, domenica scorsa. La prima volta che ho sentito questa canzone dal vivo, nonostante abbia visto più di 70 show di Bob. Forse qualcuno tra il pubblico vede ancora "il fantasma delle navi schiaviste", dal momento che il Brasile è stata l'ultima nazione sulla Terra ad abolire la schiavitù e quello che ha ricevuto il maggior numero di schiavi di tutti i tempi (cinque milioni di schiavi sono stati portati in Brasile dal 1532 fino al 1888).
13) Poi una torrida, veloce, fragorosa versione di.. "Thunder on the Mountain", e abbiamo potuto sentire di nuovo la band...
14) "Ballad of a Thin Man" eseguita con molto effetto di eco sulla voce, cosa che è diventata ormai una prassi comune per questa canzone. Semplicemente perfetta, a mio parere, con Bob come un croupier che getta le sue carte al pubblico estasiato, al centro della scena, cercando come una statua, oh, mi dispiace, volevo dire come una leggenda vivente, splendente, felice, sicuro, completo, pieno di sentimento, sincero e fedele come il fuoco, come il ghiaccio!
15) Quindi "Like a Rolling Stone" con lui alla tastiera, ma soffia nella sua armonica come mai aveva fatto prima, quattro cori, e negli ultimi versi, ha fatto esplodere l'armonica tra ogni riga. La prima versione che credo, renderà questa versione di Brasilia così unica. Spero che qualcuno l'abbia registrata. Io sono tecnologicamente troppo scarso per fare queste cose. Spero che qualcuno la metta su You tube al più presto. Vale la pena di sentirla amici! Lo giuro!
16) Come al solito, "All Along the Watchtower" è venuto dopo ed è stata anche potente, Bob al centro, danza, movimento, quindi prende la chitarra per suonare come un ragazzo all’inferno! Questo era troppo grande.
Poi loro sono andati via e quelli che pensavano di conoscere le modalità degli spettacoli hanno immmediatamente pensato: Beh, è così, è tutto finito, baby blue...
17) Beh, avevano torto, dopo quattro minuti di ovazione in piedi, Bob e la sua band sono tornati per una divertente groovy, funky, versione esilarante di " Rainny Day Women # 12 & 35", come se fosse un messaggio per noi: tutti devono sballarsi!
Specialmente, naturalmente, i corrotti senatori brasiliani, in questo caso, letteralmente lapidati, naturalmente!
Quindi, alle 11.10 pm, dopo esattamente 1 ora e 40 minuti di musica e 17 canzoni era davvero finita.
Ma ci saranno altri quattro spettacoli in Brasile, il paese con il più alto costo di un biglietto al mondo, che ci crediate o no (300 dollari USA per un biglietto, beh, qualcuno deve pur pagare per il week end del figlio del senatore! Questo per ora è tutto, gente!

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Dylan col fido Baron in Brasilia

           

         

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Dylan arriva a Belo Horizonte

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Bob Dylan a Collisioni, a 50 anni da "Blowin' in the wind"          clicca qui

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La voce di Levon - di Ezio Guaitamacchi                                       clicca qui

 

 
Giovedi 19 Aprile 2012

   

Rio de Janeiro, Brazil - Citibank Hall - April 15, 2012

di Fernando Viotti

Citibank Hall, Rio de Janeiro, ore 20,45. Quindici minuti prima dell’inizio della versione 2012 del Bob Dylan "Never Ending Tour", avendo dato un’occhiata presso la sede del concerto, penso che stasera Bob suonerà in un teatro mezzo vuoto.
Difficile pensare che qualcosa di simile ai due concerti brasiliani sold out possa accadere anche qui a Rio, anche perchè i prezzi dei biglietti sono alti e potrebbero causare l’assenza di molto pubblico. Una spiegazione migliore è la ben nota abitudine dei "cariocas", (i nativi di Rio), di essere sempre in ritardo per gli eventi, come in realtà è accaduto, infatti quando Bob ha dato il via al concerto con Leopard Skin Pill-Box Hat, quasi tutte le sedie sul frontale del palco erano occupate.

Questo tradizionale pezzo d’apertura mostra Bob e la band in buona energia, ma alla fine la canzone è stata piatta. Tuttavia, il secondo brano, It Ain’t Me Babe, che ripete la seconda canzone come nell’ultimo concerto in Rio nel 2008: Bob con la chitarra, questa volta con Charlie Sexton al suo fianco, ad avviare uno scambio di frasi che sarebbero sfociate brillantemente in alcune canzoni seguenti più tardi.

Poi una versione bellissima di Tangled Up In Blue. Bob canta forte e chiaro e procura piacere al pubblico con alcuni assoli di armonica. Dopo una versione piatta di Things Have Changed, la band ha reso meglio in The Levee’s Gonna Break. Tony e Charlie di fronte a Bob per tutto il tempo, mentre lui aveva la testa china sulla sua tastiera Korg, dando un ritmo più veloce di quella originale, e con la parte strumentale allungata come in una jam. Una grande prestazione, ma non così gradita al pubblico locale, a quanto pare non così familiare con i brani di Together Through Life ( Nota di Mr.Tambourine - in realtà la canzone si trova su Modern Times). Beyond Here Lies Nothin' ha mostrato il suo grande potere quando suona dal vivo, seguita da uno dei punti culminanti della notte, con una gran voce, più chiara del solito, Bob ha cantato dall'inizio alla fine Desolation Row, ha pronunciato ogni sillaba in modo stressato fino all’ ultimo coro ("de-so-la-tion-rooow"!), eseguendo la canzone in un modo molto simile (ma meglio!) alla versione del famoso Mtv Unplugged del 1994.

In Summer Days, Bob ha dato spazio alla band per pochi minuti, come aveva già fatto in passato qualche volta, osservandola enigmaticamente da un angolo, a volte sembra voler risaltare in mezzo alla band in qualsiasi momento, mentre tamburellava impaziente con le dita. Poi è tornato alla chitarra, questa volta per scambiare qualche frase con Charlie su una versione sorprendente di Simple Twist Of fate, altro fiore all'occhiello della serata, quasi come l'originale, ma forse non così drammatica, e senza dubbio meno morbida. Forse come risultato dei quasi quarant'anni di distanza del dolore che ha dato alla luce il brano.

Un momento di piacere per il pubblico, come al solito, con Highway 61, una piccola pausa con Forgetful Heart, e poi il warm up di Thunder on the Mountain prima dell’ultima attrattiva della notte. Una provocatoria, entusiasmante e bizzarra performance di Ballad of a Thin Man, con Bob che oscillava tra i due microfoni, quello al centro e quello sul lato sinistro del palco, di fronte al gruppo mentre la sua apocalittica voce risuonava con diversi effetti sonori. Dopo di queste, ha iniziato improvvisamente e frettolosamente i pezzi di chiusura, Like a Rolling Stone e una troppo rumorosa All Along the Watchtower, con due prestazioni non all'altezza della grandezza di quelle canzoni monumentali.

Alla fine, un grande concerto, ma non così fantastico, che ci ha lasciato ancora con grandi aspettative, la curiosità e la nostalgia per i prossimi spettacoli. Domani è ancora lontano, ma cerchiamo di pazientare per vedere cosa succede a un miglio di distanza dalla spiaggia di Rio, al "Teatro Nilson Nelson" nell’ entroterra brasiliano nella notte di Martedì.

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Dylan e Patti Smith in rotta di "Collisioni"                                     clicca qui

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Bob Dylan al festival "Collisioni 2012" a Barolo                            clicca qui

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Festival Collisioni 2012: Bob Dylan e Patti Smith in concerto      clicca qui

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Da Dylan a Patti Smith tanti vip a "Collisioni"                               clicca qui

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Bob Dylan, in giro per le strade di Copacabana

Un reporter incontra Dylan "camuffato" e senza nessuna “security” a Rio prima dello spettacolo.

  Bob Dylan da solo su Avenida Nossa Senhora de Copacabana, vestito con giaccavento nera e cappello di lana in una giornata con 34º di caldo.

Cercare Bob Dylan per le strade di Rio è l’equivalente di andare alla ricerca dell’Eldorado nel bel mezzo della foresta Amazzonica. Come trovare questo tipo di Greta Garbo del rock, tra ciclisti e corridori, marombados, mulatte, sargentellianas, turisti francesi e tedeschi con le facce arrossate dal calore? Dylan non si fa mai trovare, quale Santo mi avrebbe aiutato oggi? Eppure, per esigenza professionale, non mi rimaneva altro da fare, cercare donchisciottescamente Bob in quella meravigliosa domenica pomeriggio. La strategia è evidente: un tour negli Hotels a 5 stelle di Rio.
Ho chiesto un pò in giro se qualcuno avesse notato un turista cammuffato con abiti e jeans consumati, cappello calcato sulla testa, occhiali scuri, magari con stivali nuovi di zecca, che aveva magari bevuto per il caldo un buon bicchiere di cabernet sauvignon cileno fresco. Se la gente vede uno con giaccavento e cappello di lana nella calura di Rio si chiede subito il perchè e chi sei. Ma tutta questa strategica di ricerca è servita solo a far passare un poco più di un'ora e mezza senza alcun segno di entourage dylanesco da quelle parti, solo un forte odore di lusso costoso ed esclusività.
Da Fasano Ipanema al Copacabana Palace è un salto. Da questo Hotel lui potrebbe uscire dalla porta di sinistra prendendo la direzione per Avenida Nossa Senhora de Copacabana. Uno dice disincantato: "Quel tizio là col cappello e la giacca a vento assomiglia a Dylan". Proprio quello che mi serviva, una traccia da seguire, ma poi il soggetto citato dal tizio si è voltato verso il viale e mi si è congelato il sangue nelle mie vene, era proprio Bob Dylan.
 

  "È lui! È lui!" I secondi sembravano ore, la strada sembrava più ampia, e Dylan si guardava intorno indeciso dove andare, in piedi all’edicola di Inhangá Street. Chissà che direzione prenderà mi sono chiesto, ma improvvisamente Dylan ha puntato verso la nostra parte, in silenzio, come se fosse parte del paesaggio, senza causare alcun curiosità fra le persone anziane e i cani di Copacabana. Camminava con esuberanza, le mani in tasca. Ha fatto una smorfia quando ha visto la mia macchina fotografica, ma non si è fermato, ha continuato a camminare verso di noi e l'obiettivo sorpassandoci rapidamente.

"Ehi, Dylan!" Era quasi sparito dalla strada quando si è voltato dicendo con un ringhio: "Sei un fottuto paparazzi". “No, no, no, non lo sono, credimi, te lo giuro” gli ho detto. "Perché la foto?" Mi ha chiesto. "Per Facebook, e anche per noi» ho risposto mentendo. Mi sono ritrovato faccoa a faccia con Bob Dylan, e la mia anima veniva torturata. "Perché?", ha chiesto ancora. «Perché tu sei uno degli artisti più importanti del 20° secolo" ho risposto.
 

  Il repórter di "Caderno 2'", Jotabê Medeiros con Bob Dylan

E lui ha sorriso. Solo allora si è rilassato. Ho chiesto alla ragazza che c’era con me di prendere la macchina fotografica e di farmi una foto con lui. Le mani di lei tremavano, la messa a fuoco sarà stata giusta? Tutto sembrava svanire dall’emozione. Ha sorriso quando gli ho chiesto se si stava divertendo a Rio. "I love it!" ha detto. Non sapevo più come tenerlo lì con noi. "Hai fame?" gli ho chiesto. Dylan si è accarezzato la pancia con le mani, facendo il gesto classico della pancia piena. "Non proprio." Ho sottolineato: "Sai, laggiù in fondo a quella strada c’è una mensa con il classico vino italiano, sembra un posto di lusso di quelli frequentati dai mafiosi, molto buono. “Davvero?». Divenne interessato: "Per di lì?" ha chisto indicando la strada. "Sì" ho risposto. "Okay", ha detto lui sorridendo di nuovo, mentre si avviava in quella direzione. Allora ho deciso di lasciarlo andare senza infastidirlo oltre.

  Trentaquattro gradi all'ombra, e Dylan con la giaccavento, il berretto di lana e gli stivali da cowboy. Ho pensato che non era un gran travestimento per passare inosservati nel caldo di Rio, meglio pantaloncini corti, occhiali, cappellino a tesa lunga per coprire bene il volto e cuffie dell’ iPod nelle orecchie. In taxi, le mani mi sudavano ancora, il mio cuore era in subbuglio, ho guardato la città ed ho sorriso come un bambino. Non ci credevo ancora, avevo incontrato e parlato con lui, con Bob Dylan. Pubblicare il tutto sarebbe stato come tradire la fiducia del vecchio Dylan? Penso di sì solo se l'avessi fatto a scopo di lucro, ma non era il mio caso.
Quando io e la ragazza abbiamo lasciato l'hotel, il tassista, che stava vedendo la nostra euforia, mi ha chisto: "Di chi state parlando?" Sentita la risposta, ha dimostrato di conoscere la materia. "Ah, il signor Zimmerman! Il naso grande, scommetto che lo hai riconosciuto per il naso, eh?"

(Fonte: http://www.estadao.com.br/noticias/impresso,bob-dylan-de-gorro-nas-ruas-de-copa,861558,0.htm)

Grazie all'amico Simone per la segnalazione!

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I demo inediti di George Harrison                                                  clicca qui

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Joni Mitchell "cerca di lasciare la musica"                                    clicca qui

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La mail di Duluth49

un grazie per il tuo meraviglioso sito e, in risposta alla email letta oggi dico - not dark yet-, grazie BOBBY
MARCELLO

 

ui
Mercoledi 18 Aprile 2012

Brasilia, Brazil - Ginasio Nilson Nelson - April 17, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Summer Days
8. Spirit On The Water (Bob on harp)
9. Honest With Me
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp)
13. Thunder On The Mountain (Bob on guitar)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower (Bob on harp)

(encore)
17. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on guitar)

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A Barolo (Cn) - Collisioni Festival 2012 - Piazza Colbert - Unica data italiana

Ciao Tamb, ecco la data italiana per la prossima estate. La prima? La sola? Vedremo ......

http://www.bobdylan.com/us/tour/2012-07-16-collisioni

Otello

Onore al merito caro Otello, mi hai battuto sul tempo! Unica data italiana 2012, confermata dal promoter italiano di Dylan D'Alessandro & Galli clicca qui, Grazie, alla prossima, Mr.T. :o)

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Biglietti per Barolo in vendita dal 18 Aprile (TicketOne)                clicca qui

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Tour 2012, Bob Dylan: una data a Barolo (Cuneo) il 16 luglio       clicca qui

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Bob Dylan: unica data italiana a Luglio                                          clicca qui

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Bob Dylan in Italia il 16 luglio                                                         clicca qui

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Bob Dylan a Barolo, unica tappa                                                    clicca qui_

 

 
Martedi 17 Aprile 2012

Bob Dylan live in Rio de Janeiro - Like a Rolling Stone

 

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Dylan: Foto di Rio de Janeiro, Brazil - Citibank Hall - April 15, 2012

   

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La mail di Simone

Che bello, alzarsi presto la mattina per andare a lavorare, aprire il sito di
Maggie con cuore palpitante e...trovare la solita "scaletta riscaldata" del
vecchio zio (nonno) Bobby!! Ma suonava a Rio o a Milano? E' aprile 2012 o novembre 2011?
Simone


Bob è quello dell'anno scorso, la band è quella dell'anno scorso, la setlist è più o meno come quelle dell'anno scorso, perchè dunque aspettarsi qualcosa di diverso? Ce lo eravamo chiesti prima dell'inizio del tour ed ora abbiamo la risposta, niente è cambiato. Ma questo non deve impedirci di ringraziare il buon vecchio Bob per essere ancora in giro su tutti i palchi del mondo, ma soprattutto ricordati caro Simone, che la serata "memorabile" di Dylan è sempre dietro l'angolo. Io l'ho visto una ventina di volte in concerto, ma come quella volta al Palatrussardi di Milano ( 3 ore e 1/2 di show nel quale Dylan ne ha fatte più di Bertoldo, dal ballare, al ridere, al parlare con la gente, al correre per il palco, fare gli assoli al posto di G.E.Smith) sarà difficile rivederlo. Ora c'è questo Dylan, più pacato, più distaccato, forse anche più stanco, ma, per la miseria, diamo a Cesare quello che è di Cesare, Bob non molla mai!

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DYLAN DOGS IN CONCERTO
Ciao Tambourine, allego locandina del nostro prossimo live, sabato 21.4 al Clarò (RM). Bruno - Dylan Dogs


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SLOW TRAIN BAND IN CONCERT

Sabato 21 Aprile 2012 - Ore 22:00 - SCIMMIE - Via Ascanio Sforza 49 - MILANO

 

 
Lunedi 16 Aprile 2012

Rio de Janeiro, Brazil - Citibank Hall - April 15, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. The Levee's Gonna Break
6. Tryin' To Get To Heaven
7. Beyond Here Lies Nothin'
8. Desolation Row
9. Summer Days
10. Simple Twist Of Fate
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

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Dylan (con il fido Baron) arriva all'aeroporto di Rio

  

   

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Film: For the Love of the Music: The Club 47 Folk Revival

Il documentario si svolge intorno al Club 47, l'iconico caffè in Harvard Square, ora noto come Club Passim, dove Joan Baez, Tom Rush, Taj Mahal, Judy Collins e molti altri hanno cominciato ad esibirsi nei primi anni del folk revival dal 1958 - 1968.
Nei 105 minuti di durata, il film presenta interviste con la Baez, Rush, Mahal, Collins, Maria Muldaur, Geoff Muldaur, Jim Kweskin, Jackie Washington, Jim Rooney, Peter Rowan e molti altri. Dispone anche di musica inedita e fotografie rare, con Bob Dylan, Joan Baez, Eric Von Schmidt e altri.
Incluso nel film ci sono le registrazioni audio di due spettacoli inediti di Bob Dylan, con "Talkin 'World War III Blues" e "With God on Our Side", e una versione dell'inno "Glory Glory" eseguita da Dylan con Eric von Schmidt. Questi filmati d'archivio sono stati registrate presso il Club 47 e sono attualmente conservate nell'Archivio di Nuova Musica Folk Inglese.

    Joan Baez al Club 47 nel 1959

Il Documentario 'Club 47' esplora il periodo di massimo splendore del famoso locale popolare di Cambridge hub Strum, quando il Club 47 passò da umile caffè di Cambridge a mecca della musica folk. Eppure, questa fantastica storia, non era mai stata raccontata prima d'ora in dettaglio come nel nuovo film "For the Love of the Music:. Il 47 Revival Folk Club"

 

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La falsa "Friday", canzone perduta di Bob Dylan

Il mese di marzo 2011 è il mese dell’esplosione di Rebecca Black, una tredicenne californiana che con un brutto video, una brutta canzone e moltissimo auto-tune ha raggiunto la celebrità su internet con 90 milioni di visite su YouTube e decine di migliaia di copie vendute del suo primo (e molti sperano ultimo singolo), “Friday”. Il video, piuttosto rozzo, naturalmente è diventato oggetto di parodie, remix e cover, se ne contano più di una decina, compresa una simil-Bob Dylan Version. .
La canzone,si dice essere stata scritta da Clarence Jey e Patrice Wilson, ma qualcuno ha cercato di farla passare come canzone perduta di Bob Dylan, comunque pare sia stata già nota al pubblico americano all’epoca della marcia su Washington. A dimostrare questo fatto c’è un filmato dei Byrds nella versione McGuinn, Crosby, White , Clark, Hillman e Clarke che esegue questa canzone:

 

Ecco cosa dice in proposito il sito searchingforagem.com, ( http://www.searchingforagem.com/Starlight/BobUnrelF.htm):

Friday – di Clarence Jey / Patrice Wilson, 2011 N
“Friday” il singolo di Rebecca Black pubblicato dalla Ark Music Factory è stato scritto da Clarence Jey e Patrice Wilson, e non è una composizione perduta di Bob Dylan dai "The Basement Tapes", come è stato riportato. La versione su YouTube che si presenta come la registrazione perso da Bob ed accompagnata da un finto promo su etichetta discografica Columbia, è in realtà una bufala cantata da Mike Bauer . L'etichetta discografica falsa è una versione ritoccata di un vero e proprio promo del 1971 della Columbia negli Stati Uniti che si riferiva al provino di "Watching the River Flow", Columbia 4-45409. Grazie a "Isis" per le informazioni.

Ed ecco il falso Dylan:

 

e naturalmente il testo:

7 a.m., waking up in the morning
Got to be fresh, got to go downstairs
Got to have my bowl, got to have cereal
Seeing everything, the time is going
Ticking on and on, everybody’s rushing
Got to get down to the bus stop
Got to catch my bus, I see my friends
Kicking in the front seat
Sitting in the back seat
Got to make on my mind
Which seat can I take?

It’s Friday, Friday
Got to get down on Friday
Everybody’s looking forward to the weekend
Friday, Friday yeah
Partying, partying (yeah)
Fun, fun, fun, fun
Looking forward to the weekend

7:45, we’re driving on the highway
Cruising so fast, I want time to fly
Fun, fun, think about fun
You know what it is
I got this, you got this
My friend is by my right
Hey i got this, you got this
Now you know it

Kicking in the front seat
Sitting in the back seat
Got to make on my mind
Which seat can I take?
It’s Friday, Friday
Got to get down on Friday
Everybody’s looking forward to the weekend

Partying, partying (yeah)
Partying, partying (yeah)
Fun, fun, fun, fun
Looking forward to the weekend

Yesterday was Thursday, Thursday
Today is Friday, Friday uhm..(partying)
We-we-we so excited
We so excited
We going to have a ball today
Tomorrow is Saturday
And Sunday comes afterwords
I don’t want this weekend to end

It’s Friday, Friday
Got to get down on Friday
Everybody’s looking forward to the weekend

Partying, partying (yeah)
Partying, partying (yeah)
Fun, fun, fun, fun
Looking forward to the weekend

Naturalmente, oltre la "fake Dylan cover", altri musicisti si sono sbizzarriti con altre versioni, ad esempio Davis Bowie: http://www.youtube.com/watch?v=jqDAsR-52Ww&feature=related,
o dal grande Frank Sinatra: http://www.youtube.com/watch?v=rt70Mfg-ONw&feature=related,
oppure ancora versioni con un Dylan cartonizzato:http://www.youtube.com/watch?v=Kv13TjaqCW4,
oppure un'altro ancora: http://www.youtube.com/watch?v=MBaDX41avJI&feature=related.

Potremmo anche affermare con certezza che in Italia abbiamo un paio di artisti che saprebbero interpretare molto meglio la parte di Bob Dylan, ho in mente Al Diesan e Biagio Gagliano, che darebbero un sacco di punti a questo volonteroso Mike Bauer, nel doppiare Dylan.
Esiste anche un'altro "fake" ad opera di Mike Bauer chiamato "My Moment", stessa qualità di Friday ma anche qui si sente che Dylan "suona male": http://www.youtube.com/watch?v=S0IV8CeMpRM .

Ognuno si diverte come può, meno male che queste cose a volte riescono a farci sorridere da tanto sono ingenue, ma vi assicuro che se navigate un pò per il web troverete gente disposta a giurare che la canzone è stata scritta da Bob, altri dicono in prigione da LeadBelly e che Dylan l'abbia incisa come tributo ad Huddie, un sacco di gente disposta a giurare di aver sentito Bob cantarla nei luoghi più disparati degli States, forse l'unico che non sa niente di tutto questo è proprio Bob!

 

 
Sabato 14 Aprile 2012

Domani parte il tour 2012

  Domani sera alla Citibank Hall di Rio de Janeiro in Brasile, il Nostro Bardo parte per il 2012 tour, con quindici date che si concluderanno l’11 Maggio a Mexico City, poi attesa fino al 30 giugno per il salto in Europa per il tratto estivo del tour che partirà dall’inghilterra con l’Hop Farm Festival. Finora nessuna data italiana è stata messa in preventivo, e francamente sembra ormai davvero tardi per poter sperare in una qualche comunicazione in tal senso. Niente Italia per Dylan dunque? Staremo a vedere, come si dice la speranza è l’ultima a morire. Certo che con i chiari di luna che sta passando il nostro paese (a causa di chi o di che cosa è veramente difficile da determinare, ognuno dice la sua e tutti hanno senpre ragione come al solito, chissà se verrà un giorno nel quale qualcuno dirà di aver avuto torto e magari si sentirà in dovere di chiedere scusa perchè i suoi errori che si sono riversati sulle schiene dolenti di moltissima gente che non aveva proprio bisogno di sovraccarichi), se le amministrazioni di qualche luogo nominato avranno il coraggio di fare un investimento turistico con Bob Dylan, altrimenti per quest’anno dovremo accontentarci di leggere le recensioni che vertranno da altri paesi. Comunque sia, la parola d’ordine è sempre “OTTIMISMO”, basta aver pazienza e prima o poi qualcuno deciderà che non si può lasciarci senza la nostra dose annuale di Bob. Nel frattempo seguiremo le recensioni che arriveranno dagli show, sapremo se Bob è in forma, se è migliorato, se gli arrangiamenti avranno subito qualche aggiornamento, o se invece tutto sarà buono come lo scorso anno ma senza novità da segnalare.

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Brasile, perchè andare a sentire questa band?

  Sembra che Bob Dylan avrà la stessa band di supporto che lo accompagna negli ultimi anni. Questa formazione è uno delle più fisse nella carriera di cantante. La costanza può avere una ragione: questa è la migliore band per suonare le canzoni dylanesche. Mi spiego.
Bob Dylan ha avuto diversi gruppi come band di supporto. Negli anni 60 (e fino al 74), il gruppo che lo accompagnava è diventato famoso in seguito col nome di The Band. Nel 76, molti artisti sono saliti sul palco con lui nella famosa "Rolling Thunder Revue", trasformando le loro presentazioni in uno spettacolo catartico e di divertimento. Poi venne la fase cristiana, che ha portato Dylan verso un approccio più soul e nera alla sua musica. Negli anni '80 è stato in tour con Tom Petty and The Heartbreakers, ed è stato accompagnato anche dai lunghi assoli tipici dei Grateful Dead. E così via.

Per molti, The Band è stata il gruppo più importante per la musica di Dylan. In realtà ha avuto un ruolo importante nellacreazione di "wild mercury thion sound" che il cantante aveva cercato all'inizio della sua fase elettrica. The Band ha sempre avuto un suono con caratteristiche uniche, ma era formata da veri e propri talenti che erano diventati faqmosi anche singolarmente, non c'è da stupirsi se nel tour del 1974, negli shows di Dylan, The Band suonò anche alcuni brani loro, senza la presenza di Dylan.
La band di supporto corrente di Dylan, però, non sembra che sia stata creata per ottenere successo e fama. I musicisti sembrano essere dedicato agli strumenti, dando la giusta quantità del loro talento. Invece di usare la musica per mostrare ciò che sanno fare, usano le loro abilità per rendere la musica un evento che sta accadendo. Questo non significa che siano meno dotati o che The Band era formata da egocentrici. Sono modi diversi di esprimere l'arte.

Con la band di oggi, la musica respira come vuole il cantante. Nella sua autobiografia, Bob Dylan dice che poco prima di iniziare il tour con i Grateful Dead, aveva trovato un nuovo modo di interagire con la musica e accantonato l’idea di abbandonare le scene. Con la nuova tecnica, nel modo di suonate insegnata da Lonnie Johnson, avrebbe potuto far galleggiare un brano attraverso diverse variazioni della melodia.
Più che cambiare la melodia, Bob Dylan ha voluto esprimere sentimenti diversi. E la sua band attuale è in grado di catturare questi cambiamenti di umore e seguire lo stesso percorso del suo leader. Ma non solo: la sua band suggerisce anche dei modi per testare nuova autonomia con progressioni musicale spontanee, quasi da jam. (Ascoltate attentamente l'ultimo verso di "A Hard Rain A-Gonna Fall." Come la chitarra, che sembra essere timidamente sullo sfondo, presenta una nuova melodia, che influenza Dylan nel modo di cantare. A poco a poco, Bob abbandona il suo angolo facendosi coinvolgere dalla melodia improvvisata).
Alla fine, questo è esattamente ciò che Dylan ha sempre cercato: la spontaneità e la non paura di improvvisare. E' noto che nelle loro sessioni di registrazione degli inizi a Bob non piaceva ripetere le stesse versioni. Modificava sempre qualcosa ogni volta (tempo, il tono, il fraseggio, ecc.) Ora egli è in grado di ricreare quel momento ogni volta che è sul palco, senza dover dettare la rotta. Come rematori, i suoi musicisti conoscono perfettamente quando è tempo di rallentare o di accelerare.
Negli ultimi anni, Bob Dylan si è dimostrato particolarmente felice quando è sul palco. Improvvisi, i sorrisi inaspettati fanno parte con successo del programma corrente. Egli soccombe ad alcuni tipi di tecnologia, come l'armonia unica del microfono e fa eco al suo divertimento.
Che cosa possiamo aspettarci dagli shows di Dylan è difficile da dire o definire. Ma sappiamo che non lo dimenticheremo mai.
Bob Dylan and His Band
Tony Garnier, l'attuale bassista Dylan, è entrato nella band il 10 giugno 1989 ed è il musicista che più di tutti ha suonato con Bob, quasi 3.000 concerti). Dalla sua entrata, molti musicisti sono passati sotto il ponte di Bob, fino ad arrivare alla formazione dylanesca che abbiamo oggi:
Stuart Kimball - chitarra
George Receli - batteria
Charlie Sexton - chitarra
Don Herron - violino, mandolino, tromba e pedal steel

(Fonte: http://dylanesco.com/dylan-no-brasil-por-que-ver-bob-com-esta-banda)

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Dylan in Brasile: perché andare allo spettacolo?

Dopo quattro anni, Bob Dylan torna in Brasile per sei concerti in cinque città. Con questa notizia, e proporzionalmente con l'euforia dei fans, cresce la critica di coloro che non capiscono perché andare ad un concerto di un artista, per certi versi, è finito da tempo (sia nell'arte che nella vita).
Per prima cosa, bisogna sapere che, a differenza di molti artisti degli anni '60, Bob Dylan è ancora contemporaneo. Nelle sue esecuzioni non c'è spazio per la nostalgia. Le sue performance non sono un passaggio a volo radente sulla sua carriera, ma ogni volta è il donare i suoi testi e la sua musica in modo sempre nuovo. Sì, ci sono pezzi che fanno riferimento a vecchi stili come il country ed il bluegrass, ma questo non vuol dire che non stia rivedendo il suo lavoro.
Vedere Bob Dylan dal vivo è come assistere alla creazione della musica in quel momento. Sul palco, il lavoro dylanesco non esiste: succede. In alcuni casi, è chiaro che il cantante sta facendo dei tentativi in direzioni diverse, forse alla ricerca di nuovi pasdsaggi che portano a nuove riletture. Non sempre funziona, è vero (ma questa cosa, a detta di molti fans, non è strettamente negativa). Ma quando avviene la magia, il momento è indivisibile e infinito.
Questa tendenza all'improvvisazione è una caratteristica che viene data da Bob in tutta la sua carriera, e sarebbe stupido che vanificasse se stesso con gli arrangiamenti originali. Non aspettatevi gli stessi ritmi, le stesse melodie, andrete ad assorbire qualcosa di nuovo e di diverso, che non si può associare con niente di già conosciuto. Uno spettacolo di Dylan dovrebbe essere assimilato a poco a poco, come un complesso copione di un film, ma ti dà un piacere che dura molto di più rispetto al film.
Il cantante è di poche parole col pubblico. Ultimamente, il suo dialogo si riduce quasi esclusivamente alla presentazione della band. In tutto lo show c’è solo un "nanogesto" per esprimenre il suo ”grazie”. Bob Dylan non seguire lo stesso protocollo degli altri musicisti internazionali, che sono tenuti a pronunciare le parole di rito sulle bellezze naturali del Brasile. Lui offre uno spettacolo circense con una presentazione quasi immobile. Lui è un poeta musicista / e il suo senso con le parole lo porge ionsieme ai suoni.
Le parole escono dalla sua voce precedente. Bob Dylan ora ha aggiunto una forte raucedine nella sua voce nasale. Il suo modo di cantare e l'influenza poetica , inoltre, non aiutano il flusso della melodia. Ma più importante che essere "musica per le orecchie", l’ interpretazione dylaniana manifesta l'intenzione dell'artista. La musica è espressione umana, ma che non sempre si mostra nello stesso modo. Per raccontare la stessa storia, possiamo adottare un tono eccitato, triste, confessionale o anche ironico. E così può essere la voce mentre riesegue le sue opere. Ogni giorno una interpretazione. Ogni giorno un’intenzione.

(Fonte:http://dylanesco.com)

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VIDEO OF THE DAY

 

Hard Candy Christmas

Words & Music by Carol Hall

Hey, maybe I'll dye my hair
Maybe I'll move somewhere
Maybe I'll get a car
Maybe I'll drive so far
They'll all lose track
Me I'll bounce right back
Maybe I'll sleep real late
Maybe I'll lose some weight
Maybe I'll clear my junk
Maybe I'll just get drunk on apple wine

Me, I'll be just...
Fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down
I'll be fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down

Hey, maybe I'll learn to sew
Hey, maybe I'll just lie low
Maybe I'll hit the bars
Maybe I'll count the stars until dawn
Me, I will go on
Maybe I'll, settle down
Maybe I'll just leave town
Maybe I'll have some fun
Maybe I'll meet someone
And make him mine

Me, I'll be just...
Fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down
I'll be fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down

I'll be fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down

(INSTRUMENTAL)

I'll be fine...I'll be fine...I'll be fine....

 

 
Venerdi 13 Aprile 2012

La mail di Silvia

Sono una ragazza dell'età delle amiche di Daniele, anzi, più giovane: ho sedici anni. Ho visto lo scorso giugno il concerto dell'Alcatraz, dopo mesi di attesa in fibrillazione, insieme ad altri miei coetanei e l'ho adorato. Ho "scoperto" Bob Dylan (e per scoperto intendo dire che ho cominciato ad ascoltarlo, poi ad apprezzarlo, poi a diventare una pazza invasata) lo scorso anno, e devo dire che quasi tutto quello che so su di lui l'ho scoperto su maggiesfarm. Il concerto era per me un'incognita perché nei mesi precedenti proprio su questo sito avevo letto previsioni catastrofiche riguardo alla voce di Bob, agli arrangiamenti, alla sua presunta antipatia, tant'è che mi aspettavo una specie di cadavere ambulante. Mr Tambourine, il tuo pessimismo è degno di Giacomo Leopardi! Per fortuna non è stato affatto male, e anzi, sarà che era la prima volta che vedevo Bob dal vivo (ed è già un'esperienza, pur non volendo io paragonare Bob Dylan a William Shakespeare), sarà che mi sarei accontentata, viste le premesse disastrose di maggiesfarm, che leggesse le pagine gialle, ma è stata una serata per me memorabile, ho ascoltato Bob suonare alcune delle mie canzoni preferite e mi sono divertita. Io non so cosa ci si aspetta da un VECCHIO di settanta anni, mi trovo d'accordo con Ardez, meglio lui dei giovani-vecchi alla Mick Jagger. D'altra parte probabilmente Mr. Tambourine ha ragione a dire che Dylan si è creato un personaggio, ma lo ha sempre fatto, ed è sempre rimasto, in fondo, fedele a se stesso, chiunque lui sia.
Complimenti per il bel sito, Silvia

Cara Silvia,
in comune col Leopardi sono certo di avere soltanto il pessimismo. Ma lasciami dire che quello che tu definisci “pessimismo” è per me, in realtà, una grande tristezza, un senso indefinito che ti mette in bocca il sapore delle cose che il tempo sta facendo scomparire. Questo lo dico perchè, avendo visto e seguito il “meglio” di Dylan negli ultimi 50 anni, ecco, non so come dire o se tu, giovane e giustamente orgogliosissima 16enne potrai capire cosa mi passa nel cuore e nelle mente, volevo dire che egoisticamente avrei voluto fermare Bob nel tempo, farlo rimanere sempre al Top dei Top, renderlo immune da questo lento declino fisico al quale anche lui, come me e molti altri della sua età, siamo sottoposti. Sono straordinariamente felice che ci siano persone come te e come “Ardez”, la meglio gioventù che giustamente avanza, che sa apprezzare fino in fondo un artista che oggi riesce a dare il 50% di quello che dava una volta. Ecco perchè sono pessimista come dici tu, in realtà la mia è solo tristeza e nostalgia, dei suoi ma forse anche dei miei anni migliori, chi lo sà qual’è la verità.....quanto mi piacerebbe che tu, Ardez e tutti quelli come voi, potessero per miracolo, solo per un giorno, rivivere i momenti che i vecchi ormai rincoglioniti e nostalgici come me abbiamo avuto la fortuna di vivere nei giorni lieti e spensierati della nostra giovinezza. D’altro canto devo constatare che, dopo una fase di “stanca” durata qualche anno, dopo l’allontanamento di Freeman ed il ritorno di Sexton le cose sono cambiate, forse non molto a livello musicale, ma a livello di grinta ed impegno, di entusiasmo e di voglia di stare sul palco certamente. Dato per scontato che chi sale su un palco diverse volte in un anno non può essere sempre nelle stesse condizioni di forma, di voglia, di verso giusto etc....etc.....e può anche incappare, nell’arco di un anno, in 80 serate si, 10 serate no, e 10 serate nelle qualo esegue solo il compitino. Tutto questo è successo nel tour dell’anno scorso. Il Dylan dell’Alcatraz fece il compitino, il Dylan di tre mesi dopo era un’altra persona, non saprei dirti il perchè. Sul finire del 2010 e per buona parte dell’inizio del 2011 (le recensioni testimoniano) ci furono alcune evidenti diatribe fra Bob e Charlie, col risultato che Charlie fu messo in gabbia o in stand by che dir si voglia, con l’impossibilità di muoversi e suonare come è sua caratteristica. Superato questo problema la cose sono tornate a marciare bene, molto bene, alcune volte davvero alla grande, e altre volte la stanchezza ha preso il sopravvento, ma questo fa parte del gioco, gli artisti, anche se si chiamano Bob Dylan, sono persone umane come noi, con gli stessi sentimenti, gioia, dolore, allegria, noia, momenti si e momenti no, insomma, tutto quello che capita a noi capita anche a loro, quindi è umano che non siano sempre uguali. Il fatto di dover sempre ripetere un repertorio abbastanza standard con pochissime variazioni è già una cosa deprimente in se stessa, ma certe canzoni Bob è obbligato a farle, che gli piaccia o no. Ecco allora che può capitare la serata no, leggermente sbagliata o addirittura noiosa, e noi siamo obbligati a registrare tutte queste cose anche se a volte voremmo fare a meno e raccontare solo le cose piacevoli.
Ti giuro che non è per niente facile portare avanti un sito come Maggie’s Farm, devi stare attento a come scrivi ed a quello che scrivi, c’è senpre qualcuno pronto a spararti (simbolicamente intendo) dietro l’angolo.
Spero che in futuro, qualche giovane tipo Ardez o qualcuno come lui inizi a collaborare con Maggie’s Farm con lo scopo di prendere il mio posto in un prossimo domani, nemmeno io sono eterno come non lo è stato Michele Murino (a proposito Michele, che fine hai fatto?). Spero, cara Silvia, che tu abbia capito che le cose sono sempre più difficili di quello che sembrano, e se sapessi quanto tempo porta via il mantenere un sito come questo capiresti che se anche qualche volta dico qualcosa di negativo su Bob potrei forse anche avere ragione, anche se te lo ripeto e te lo giuro, mi crea tristezza non dover parlar bene di Bob. Ma quando uno come Bob dichiara ai suoi fans sul suo sito che in Cina ha suonato quello che voleva lui e nessuno gli ha imposto niente io non la bevo come se fosse un bel bicchiere di limonata in un caldissimo pomeriggio estivo, capisco e giustifico tutte le azioni di Bob in Cina, l’ho anche difeso per questo perchè ognuno nel suo lavoro è libero di fare, accettare o respingere quelle condizioni che non ritiene a lui favorevoli (per quel che può valere una difesa come la mia), ma cose del genere Bob non dovrebbe rifilarle a nessuno, primo perchè non ne ha nessun bisogno, secondo perchè sono molto dificili da far credere. Venendo al succo della faccenda, Bob è un genio, e come tutti queli come lui, ha i suoi immensi meriti e le sue grandi stranezze, come dicevo l’altro ieri, prendere o lasciare! Un salutone e, spero di rileggerti in futuro, intanto gustati la chicca sottostante, :o),  Mr.Tambourine.

 

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Metto Bob sul mio computer?                                                        clicca qui

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I Papaboys di Wojtyla in un musical a Roma                                 clicca qui

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Wojtyla: a Roma musical rock su Papaboys                                  clicca qui

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VIDEO OF THE DAY

 

 

 
Giovedi 12 Aprile 2012

Faloppio: Concerto tributo a Dylan                                                clicca qui

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Accadde ieri: Bob Dylan debutta a New York                                 clicca qui

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George Harrison: Living in the Material World                              clicca qui

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VIDEO OF THE DAY

 

 

 
Mercoledi 11 Aprile 2012

La mail di Daniele Ardemagni

Non so a che gioco si giochi a volte su maggiefarm..
A volte pare un sito dedicato a Bob con tutte le migliori intenzioni, a volte mi pare un sito di dettratori del Nostro.
Va bé...comunque sia mr.tamburino certe considerazioni se le avessi scritte nel 2009 le avrei capite (dylan non aveva molto entusiasmo effettivamente finchè non tornò Sexton), ora molto di meno visto la rinascita e la "nuova faccia" che Bob ha dato al NET da un paio di anni.
Ho qualche giovanissima amica che non vede l'ora di vederlo (tutte fra i 18 e i 22 anni) e sanno da racconti vari di dylaniani che i concerti di Bob non sono facili, ma sono comunque da vedere..perchè fanno parte della storia. Io lo vedo tutti gli anni dal 2000 e in 13 volte ho visto diversi "bob dylan"...a volte entusiasta e volte battere un pò la fiacca (soprattutto nel 2009, per il resto direi sempre spettacoli di qualità). Bob è in giro da 50 anni e da ormai 25 anni dura il Never Ending Tour, non ha più 25,35 o 40 anni come qualcuno pretenderebbe ma dovremmo essere contenti di averlo ancora qui...certo che se coetanee delle mie amiche leggessero certe cose che si scrivono qui col cazzo avrebbero ancora voglia di andarlo a sentire...ma loro sanno che è un evento speciale...come avere di fronte Shakespeare che recita le sue opere...perchè è questo che è in realtà Bob..colui che ha rivoluzionato la parola e il costume oltre che il rock...molti se ne sono accorti, altri no. Ma continua ad essere un punto di riferimento...e me ne sbatto altamente quando certi "feticisti" mi prendono per pazzo perchè amo di più MD, TOOM, Saved a Blood on the tracks...va bé..proverò a mettemi in cura e farmi psicanalizzare..
Ciò che voglio dire è che a volte mi pare che qualcuno lanci il sasso e poi si penta e nasconda la mano. Dylan non è un cantante e neppure "solo" un cantautore. Dylan è un genio e per tale deve essere preso sotto ogni "abito" che indossi (l'unico che possa essere affiancato a lui senza sfigurare può essere Cohen, almeno da un punto di vista lirico). Se invece si vuole vedere concerti dall' effetto nostalgia si va a vedere gli Stones prima che Jagger ci rimetta le anche, i Pink, MacCartney, Clapton e tutti gli altri che non hanno mai avuto il coraggio di rinnovarsi e rischiare anche a rischio di essere contestati, ma continuano a fare ciò che anche il 90% dei cantautori nostrani fanno: ripetersi da 40 anni con modifiche minime agli arrangiamenti (praticamente come riascoltare il cd originale) finchè non smetteranno...e questo mi sembra molto, ma molto triste. Quindi, ancora una volta dalla parte di Bob, qualunque maschera possa indossare...perchè è quella che in quel preciso momento lo rappresenta meglio e gli da la possibilità di essere ancora qui.

Caro “Ardez”,
non farmi dire quello che non ho detto, :o). Io ho soltanto dichiarato che Dylan non è più quello di una volta (che è poi la verità andando il Nostro per i 71 anni), non ho affermato che non si debba più andare ad ascoltare Dylan o che non ne valga la pena, tutt’altro, volevo solo dire che oggi Dylan, certamente a causa dell'età, delle condizioni fisiche e della voce, si presenta in maniera diversa, che ha creato un’altro personaggio da far recitare a Bob Dylan, quello del crooner che “volutamente” non vuole apparire un “genio”, ma soltanto un personaggio minore, un cantante che vuol far ricordare un certo tipo di musica entrata di diritto nella storia della musica americana e mondiale, proponendo una serie di canzoni eseguite con “trascuratezza” fra virgolette, canzoni che volutamente devono sembrare improvvisate al momento, senza un inizio ed una fine predefiniti, Dylan da sempre più spazio ad un certo tipo di improvvisazione sul palco, che è quello che poi non ti permette prima di prevedere come si comporterà, se sarà uno show modesto, uno buono, uno mediocre o uno ottimo. A sostegno di quanto ho dichiarato portavo la presenza ormai scontata del costume di scena che da anni è diventato (contrariamente alle abitudini di Bob, che ho conosciuto negli anni 60’ con Mr.Tambourine Man dei Byrds e di persona l’ho visto un sacco di volte dal 1984 in poi) una costante sicura dello spettacolo, è l’unica cosa di cui puoi essere certo oggi, Bob si presenterà vestito in quel modo perchè deve far recitare a se stesso un personaggio diverso da quello che è stato fino a qualche anno fa. Bob continua ad essere un genio, come dicevo nel mio articolo, un genio da prendere o lasciare, è una decisione soggettiva e personale, qualcuno va matto per questo Dylan ed a qualcun’altro non piace, ma chiunque sarà d’accordo con te che Dylan è e rimane il genio a cavallo due secoli e due millenni. Alla prossima, :o)

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Nuove voci di altri show in Spagna, il “Summer Festival” di Lucca invece è out

Il calendario delle date del tour estivo si sta riempiendo. Gli shows di Salisburgo il 7 luglio e quello del Festival di Nimes il 15 luglio sono stati confermati sulla pagina "Upcoming Date" del sito di Bob.
Il Servizio Informazioni di Bob Dylan ha inviato una e-mail questa mattina, informando i lettori che a breve "diversi altri show saranno annunciati per la Spagna." Questi spettacoli molto probabilmente si terranno nei giorni fra il 9 ed il 12 di luglio.
In altre news sul tour, secondo una fonte confidenziale, vien detto: Vi posso assicurare che Dylan non suonerà a Lucca al "Lucca Summer Festival", il promoter italiano Mimmo D'Alessandro.. (lo ha detto la scorsa settimana) che non ci sarà alcuna possibilità di avere Bob al Summer Festival di Lucca.

BOB DYLAN TOUR 2012, DATE CONFERMATE:
4/15/12 Rio de Janeiro, Brazil - Citibank Hall
4/17/12 Brasilia, Brazil - Ginasio Nilson Nelson
4/19/12 Belo Horizonte, Brazil - Chevrolet Hall
4/21/12 Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall
4/22/12 Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall
4/24/12 Porto Alegre, Brazil - Pepsi On Stage
4/26/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/27/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/28/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/30/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
5/02/12 Santiago, Chile - Movistar Arena
5/05/12 Heredia, Costa Rica - Palacio de los Deportes
5/07/12 Monterrey, Mexico - Auditorio Banamex
5/09/12 Guadalajara, Mexico - Auditorio Telmex
5/11/12 Mexico City, Mexico - Pepsi Center
6/30/12 Paddock Wood, England - Hop Farm Festival
7/02/12 Berlin, Germany - Citadel Music Festival
7/03/12 Dresden, Germany - Junge Garde
7/04/12 Bonn, Germany - Kunst!Rasen Gronau
7/06/12 Bad Mergentheim, Germany - Schlosspark
7/07/12 Salzburg, Austria - Salzburg Arena
7/08/12 Montreux, Switzerland - Montreux Jazz Festival
7/13/12 Benicassim, Spain - Benicassim Festival
7/15/12 Nimes, France - Festival de Nimes
7/18/12 Lyon, France - Fourviere Nights Festival
7/20/12 Bayonne, France - Bayonne Arena
7/22/12 Carhaix, France - Vieilles Charrues Festival

(Fonte: http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/bob-dylan-tour-rumors-more-shows-spain-italy-s-lucca-summer-festival-is-out?CID=examiner_alerts_article)

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VIDEO OF THE DAY

 

 

 
Martedi 10 Aprile 2012

Tour 2012: Dylan is always escaping from himself?

      What a strange question, someone will say, but what does that mean? I’ll try to explain it, it means that Bob has run away from himself, that he's playing a character that is no more the songwriter who has always been, but has become something of a "crooner" that has nothing to do with his past.
This idea, over time, has become a certainty (at least for me), confirmed by the disguise, that, from several years, Bob is wearing in every show, a gig-dress that makes him look like an old Spanish Hidalgo, or some sort of Zorro with no mask in retirement age, or an old Mississippi-boat gambler, a thousand miles away from the character that Bob Dylan had accustomed us to love. What appears today on the stage is a version of Bob Dylan almost disarming, like an old battleship that is making his last missions before entering the dry dock for the demolition.

   Bob has become a "crooner" fairly average, with a voice that allows him very little, the composer-performer who can’t sing his songs as he would like, and that's the reason why he invented this new character, a who usually dresses in Tex-Mex (or Tejano) style, a sort of "old travelling on the road man" that nobody would be surprised to find in a border Cantina, to whom he entrusted the task of going on the road again to try to sing the songs of Bob Dylan.
One of the biggest advantages of this operation is that this person, good or evil knows all the songs of its inventor, no matter if they sounds like something very different from the originals, no matter if sometime the verses are invented and sometimes this crooner sings incomprehensible words, with many lines that seem to have been gnawed by some desert rat.
See this chaplinesque crooner gives me joy and sadness at the same time, remembering what he was and what he is now.

     I believe that now even Bob thinks the same things that I think, that he also knows that Dylan's heyday was by now consumed over time, and so he has turned into something else, Bob has also decided that this today crooner was now only a pale shadow of what Bob Dylan was, and now he's forcing us to accept the idea of a Bob "take it or leave it."
Americans are less captious and philosophers of us Europeans, for them the situation must be accepted or rejected, without bothering to embroider thousands of phrases of convenience or justification, the Americans are like the Spartans, the first thing they do is sniff the air, then they make a bit of grimaces, and then they decide if the matter is good or bad.

      Dylan could not passively accept his decline, and then he decided to invent a new character, someone perfectly recognizable by his dress and mode of acting, and voilà, the new costume, a costume that makes him look like an old "gambler" who lives his adventures aboard the old "Mississippi Queen", after all even Bob seems now want to live together with these new way of playing and singing, and the old Spanish Hidalgo, the old Zorro, the old player in his old and elegant costume is the modern version of "Bob Dylan" that good ol' Bob has given him, this is the time of "fourth part of the day"-Bob, the old crooner in the old Cantina at night. "This is today-Bob Dylan, a Dylan fully-developed into a new character reinvented again by his imagination", - Tonite Bob Dylan & his band" - says the "name in lights" of chuckberryan flavour. The today-Dylan has abandoned the yesterday-Dylan, tomorrow he will leave the today-Dylan. So is the great Dylan, TAKE IT OR LEAVE IT, friends!

Mr.Tambourine

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Tour 2012: Dylan è sempre in fuga da se stesso?

Che domanda strana, dirà qualcuno, ma cosa vuol dire?
Cercherò di spiegarlo, vuol dire che Bob è fuggito da se stesso, che sta interpretando un personaggio che non è più il cantautore che è sempre stato, ma è diventato in un certo qual modo un "crooner" molto lontano dal suo passato.
Questa idea, nel tempo, è diventata una certezza (almeno per me), confermata dal costume di scena che da molti anni Bob indossa in ogni spettacolo, un vestito da concerto che lo fa sembrare un vecchio Hidalgo spagnolo, o una sorta di Zorro in pensione, o un giocatore sul vecchio Mississippi, a mille miglia di distanza dal personaggio che Bob Dylan ci aveva abituato ad amare.
Quello che appare sulla scena oggi è una versione di Bob Dylan quasi disarmante, come una vecchia nave da guerra che sta facendo le sue ultime missioni prima di entrare in bacino di carenaggio per la demolizione. Bob è diventato un "crooner" piuttosto mediocre, con una voce che gli permette molto poco, il compositore-performer che non può più cantare le sue canzoni come vorrebbe, e questo è il motivo per cui ha inventato questo nuovo personaggio, un personaggio che di solito appare sul palco in abbigliamento stile Tex-Mex (o Tejano), una sorta di "old travelling on the road man" che nessuno sarebbe sorpreso di trovare in una taverna di frontiera, al quale Dylan ha affidato il compito di andare di nuovo sulla strada per cercare di cantare le canzoni di Bob Dylan.
Uno dei maggiori vantaggi di questa operazione è che questa persona, bene o male, conosce tutte le canzoni del suo inventore, non importa se suona come qualcosa di molto diverso dall'originale, non importa se a volte i versi sono inventati e, talvolta, questo crooner canta parole incomprensibili, con molte linee che sembrano essere state rosicchiate da qualche ratto del deserto.
Vedere questo crooner chaplinesco mi dà gioia e tristezza allo stesso tempo, facendomi ricordare ciò che era e ciò che è. Credo che ora anche Bob pensi le stesse cose che penso io, che egli sappia bene che il periodo di massimo splendore "come Bob Dylan" si è ormai consumato nel corso del tempo, e così lui si è trasformato in qualcos'altro, Bob ha anche deciso che questo crooner odierno sia solo una pallida ombra di quello che Bob Dylan è stato, ed ora ci costringe ad accettare l'idea di un Bob "prendere o lasciare".
Gli americani sono meno capziosi e filosofi di noi europei, per loro la situazione deve essere accettata o respinta, senza preoccuparsi di ricamare migliaia di frasi di convenienza o di giustificazione, gli americani sono come gli Spartani, la prima cosa che fanno è annusare l'aria, poi fanno un pò di smorfie, e poi decidono se la faccenda va bene o no.

Dylan non poteva accettare passivamente il suo declino, e così ha deciso di inventare un nuovo personaggio, qualcuno perfettamente riconoscibile dall' abbigliamento e dal modo di agire, e voilà, il nuovo costume, un costume che lo fa sembrare un vecchio "gambler" che vive le sue avventure a bordo della vecchia "Mississippi Queen", dopo tutto anche Bob sembra ora voler convivere con questi nuovi modi di suonare e di cantare, e il vecchio Hidalgo spagnolo, il vecchio Zorro, il vecchio "baro" nel suo vecchio ed elegante costume è la versione moderna di "Bob Dylan" che il buon vecchio Bob gli ha passato, questo è il tempo della "quarta parte del giorno"-Bob, il vecchio crooner nella vecchia Cantina notturna. Questo è Bob Dylan oggi, un Dylan evoluto in un nuovo personaggio reinventato ancora una volta dalla sua immaginazione ."Tonite Bob Dylan & his band" dice il "name in light" di chuckberryana memoria, il Dylan di oggi ha abbandonato il Dylan di ieri, il Dylan di domani lascerà dietro di se il Dylan di oggi. Così è il grande Dylan, PRENDERE O LASCIARE, amici!

Mr.Tambourine

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VIDEO OF THE DAY 

 

 
Sabato 7 Aprile 2012

“Blood On The Tracks” diventa un film                                         clicca qui _________________________________________________________________________________________________________

Morto Jim Marshall, il padre dell'amplificatore rock

(AGI) - Londra, 5 apr. - Si e' spento oggi a Londra all'eta' di 88 anni Jim Marshall, meglio noto negli ambienti musicali come il 'Signore dell'Alto Volume' o, piu' semplicemente, il 'Governatore': un nome che li' per li' dira' forse poco al grande pubblico, che pero' gli deve molto in termini di possibilita' di ascolto. In gioventu', attivo lui stesso come strumentista, suonava la batteria, Marshall ha infatti impresso una svolta all'evoluzione della musica moderna, e piu' in generale dell'espressivita' artistica, concependo, progettando e infine producendo gli omonimi amplificatori elettrici, il cui avvento mise a disposizione del mondo del rock, e in particolare delle chitarre (ma non solo), una gamma di potenziali opzioni espressive fino ad allora praticamente inimmaginabili. La notizia della sua morte e' stata data dalla sua stessa azienda, la 'Marshall Amplification' che fondo' nel lontano 1962, con un comunicato pubblicato sul sito on-line ufficiale. Immediate le espressioni di sincero cordoglio manifestante da una miriade di star che furono non solo suoi clienti, ma anche partner e addirittura complici di un'avventura dipanatasi lungo mezzo secolo. Una per tutte: "Il rock'n'roll non sara' mai piu' lo stesso senza Jim, ha scritto su Twitter il frontman dei Guns'n'Roses, Slash, "ma i suoi amplificatori vivranno per sempre", con le ultime due parole a caratteri interamente maiuscoli. Dove la storia si confonde con la leggenda, come e' tipico del mondo rock, la' prende le mosse l'epopea del padre dei moderni amplificatori. Nato James Charles Marshall il 23 luglio 1923 a Acton, nella brumosa periferia occidentale londinese, fu in qualche modo instradato alla futura carriera da una famiglia nella quale abbondavano gli artisti di music hall. Da bambino fu colpito dalla tubercolosi ossea, che lo costrinse a lunghi periodi di degenza in ospedale e ne compromise una regolare istruzione. Riformato per motivi di salute, trascorse a casa la II Guerra Mondiale, e comincio' a sbarcare il lunario cantando nei locali prima di passare alla batteria. Si dice che, essendo frattanto riuscito a prendere un diploma in ingegneria elettrica, si progetto' da solo un primo prototipo di amplificatore portatile per potenziare la sua voce, intonata ma flebile. Passato dietro ai tamburi, nel dopoguerra divenne insegnante, e allevo' numerosi aspiranti batteristi di futuro grido, tra cui Mitch Mitchell che avrebbe poi suonato nella Jimi Hendriz Experience, il cui omonimo leader avrebbe in seguito sfruttato nella maniera probabilmente migliore le possibilita' messe a disposizione dalle invenzioni di Jim. Nel 1960 apri' un negozio di strumenti musicali a Hanwell, presso Ealing: com'era ovvio, offriva soprattutto percussioni, ma ben presto aggiunse le chitarre al proprio catalogo, e si formo' una clientela stabile. Fu conversando con alcuni avventori, da Pete Townshend degli Who a Ritchie Blackmore dei Deep Purple, fino al veterano 'Big' Jim Sullivan che avrebbe a lungo accompagnato Tom Jones per diventare infine un produttore discografico di grido, che ne ascolto' le lamentele a proposito dei limiti tecnici dell'amplificazione allora esistente. Colse al volo l'idea che gli avevano ispirato: trasformo' il negozio in laboratorio, ingaggio' un altro ingegnere che gia' lavorava per un'etichetta professionale, e comincio' a sperimentare la realizzazione di nuove apparecchiature. I primi cinque tentativi non lo soddisfecero, ma il sesto si', e ne offri' il risultato agli avventori. Soltanto il primo giorno ricevette ben 23 ordinazioni, tra cui quelle di un gia' affermato Eric Clapton e dello stesso Hendrix. Quando vide quest'ultimo per la prima volta, ebbe a raccontare Marshall parecchi anni dopo, penso': "Accidenti, ecco un altro musicista americano che vuole la mia roba per niente!". Invece Jimi pago' sull'unghia tutto quanto acquisto', e senza mercanteggiare sul prezzo. Ben presto sarebbe diventato uno dei suoi piu' preziosi testimonial involontari. Oggi Jim Marshall e' considerato uno dei quattro padrini della strumentazione musicale contemporanea insieme a Leo Fender, Les Paul e Seth Lover. Nel 2003 ricevette l'ambita onorificenza dell'Ordine dell'Impero Britannico per il proprio contributo alla sviluppo dell'industria musicale, ma anche per le iniziative benefiche: memore della malattia infantile, per decenni ha elargito fondi per milioni di sterline a istituzioni assistenziali, tra cui il 'Royal National Orthopaedic Hospital' di Stanmore, cintura ovest londinese, dove lo curarono da piccolo. (AGI) .

Fonte: http://www.agi.it/estero/notizie/201204051844-est-rt10230-musica_morto_jim_marshall_il_padre_dell_amplificatore_rock

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Il primo amplificatore Marshall che vidi

Il primo amplificatore Marshall che vidi fu quello di Robin Trower, chitarrista dei Procol Harum, al leggendario Piper di Milano. Mi fece l’impressione di essere faccia a faccia con uno di quei misteriosi mostri degli abissi dalla potenza smisurata. Quando Robin alzava il volume non c’e n’era più per nessuno, i 200 watt valvolari del suo amp seppellivano ogni altro suono.

Anni prima ero al Vigorelli di Milano a vedere i Beatles, c’era tutto il Ghota della musica del tempo seduto davanti a me, io avevo comperato un biglietto di Platea ed ero capitato in seconda fila. Davanti a me c’era tutto il Clan Celentano al gran completo (Mariano Detto, Natale Massara, Gianni Dall’Aglio, Dino Pasquadibisceglie, Milena Cantù (l’allora ragazza del Clan), Gino Santercole, Don Backy, Miki Del Prete, Luciano Beretta e forse ne ho dimenticato qualcuno). Proprio davanti a me c’era una giovane Iva Zanicchi che aveva appena inciso “Come ti vorrei”, alla quale diedi involantariamente un gran calcione sul retro di una gamba, chissà se Iva si ricorda ancora questo particolare! Sul Palco allestito al Vigorelli c’era la batteria di Ringo nuda e cruda (intendo senza microfoni in quanto allora non c’erano impianti abbastanza potenti da sopportare quei rumori, poi tre amplificatori Vox da 100 watt valvolari (anche questi senza microfoni), ai lati due torrette con una decina di casse della Davoli per parte (seppi dopo da Gianni Pradella, figlio del Pradella che fece l’amlificazione per i Beatles a Milano, allora titolare di un negozietto di strumenti musicali dalle parti di piazzale Cadorna ed ingaggiato per l’occasione dall’impresario Leo Wechter che aveva portato in Italia i Fab 4, che delle 20 casse sulle due torrette ai fianchi del palco solo 4 erano funzionanti, il resto era per far scena. Per farla breve quando dalla rampa degli spogliatoi del Vigorelli apparve la punta del cappellino di John Lennon si scatenò l’inferno, oltre 10.000 ragazzi che urlavamo disperatamente tutti assieme! La cosa durò venti minuti, poi i Beatles fecero l’inchino al pubblico e se ne andarono. I miei occhi avevano registrato tutto, ma le mie orecchie non avevano sentito un cazzo di niente! Naturalmente anche i Beatles non avevano sentito niente di quello che avevan suonato, avrebbero potuto suonare quattro canzoni diverse contemporaneamente che nessuno se ne sarebbe accorto, per questo due anni dopo, nel 1967 tennero l’ultimo concerto dal vivo e poi si ritirarono in studio per il rimanente della loro carriera.

La seconda volta che vidi degli amplificatori Marshall fu sempre al mitico Piper di Milano per il concerto di Jimi Hendrix. Tre ampli (quelli con testata e doppia cassa sovrapposta da 200 watt all tube di potenza) per lui e tre per il basso di Noel Redding (in realtà solo un amplificatore a testa fu usato perchè la linea elettrica del Piper non reggeva il consumo dei tre amp, quindi due furono lasciati come scenario ma non attaccati, con la batteria di Mitch Mitchell al centro, il tutto in una saletta di non più di 10 metri X 10 stipata da oltre mille persone, un vero incubo da bolgia infernale, ma quella volta la chitarra di Jimy ci disintegrò tutti senza pietà, molti dei miei amici stettero circa sei mesi senza osare ad avvicinarsi ad una qualsiasi chitarra!.

 

I Marshall erano i classici ampli dal vivo, per i grandi raduni di moda all’epoca, era l’unico nmodo di farsi sentire da centinaia di migliaia di persone, potenza selvaggia a tutta manetta (pauroso il volume di Ritchie Blackmore dei Deep Purple).

I Service, che allora si chiamavano “amplificazione” erano all’inizio della loro evoluzione e facevano fatica a sostenere ed eguagliare la potenza di suono del Marshall. Il suono del rock era quello ormai, regolato e codificato, ed anche quando anche Marshall ridimensiò i suoi ampli eliminando la doppia cassa il suono rimase quello, per il rock il Marshall e per il Country il Fender, Queste erano le regole di quegli anni, poi l’evoluzione livellò queste differenze avvicinando le prestazioni degli amps, ma la leggenda ormai era scritta e tale rimarrà finchè si farà musica. L’icona del rock è: Chitarra (Les Paul o Fender Stratocaster) – Marshall, e niente è riuscito a cambiarla fino ad oggi.

Mr.Tambourine

Un pò di storia

  Marshall JCM 800

La Marshall Amplification fu fondata a Londra nel 1962 da Jim Marshall. Il primo modello (JTM-45) fu sviluppato per sopperire alla difficile reperibilià di amplificatori per chitarra, copiando sostanzialmente il circuito elettronico del Fender Bassman '59. Le principali modifiche rispetto al modello di riferimento furono dettate principalmente da scelte di ordine pratico. Le valvole di potenza erano delle 5881 da surplus militare (rimpiazzate quasi subito dalla britanniche KT66). Come valvole di preamplificazione vennero adottate, in luogo delle originarie 12AY7 e 12AX7, le europee ECC83, caratterizzate da un guadagno superiore. I coni Jensen da 10 pollici originari erano in grado di gestire solo 15 watt ciascuno, cosa che portava Fender ad usarne quattro in parallelo. Marshall scelse di adottare un singolo cono di produzione inglese (Celestion) da 12 pollici, inserendolo in una cassa chiusa. Tutte queste combinazioni, più altre modifiche circuitali, portarono ad avere un amplificatore dal timbro caratteristico e molto più portato a distorsione rispetto al Basmann originario. Per la capacità di produrre elevato volume sonoro, necessario per i primi grandi concerti rock, questi amplificatori, come il Marshall Super Lead Plexi, vennero adottati da chitarristi del rock classico britannico degli anni ’60 e ’70.
La definitiva caratterizzazione del "suono Marshall" avviene con l'adozione di circuitazione a valvole nella serie denominata "Plexi", nome dovuto al rivestimento in plexiglas del pannello frontale.
L'evoluzione dei modelli ha portato alla produzione delle serie JCM, utilizzata nell'Hard Rock e poi nell'Heavy Metal.
Successivamente agli amplificatori valvolari, l'azienda ha investito in amplificatori a transistor (a stato solido). Molti di questi amplificatori vengono prodotti in stabilimenti in paesi come India, Cina, Vietnam. Esistono comunque ancora oggi disponibili da catalogo e prodotte a Milton Keynes, sede della casa madre, riedizioni dei modelli storici del marchio, come il JCM800x, re-issue dell'originale modello JCM800 monocanale prodotto dal 1981 al 1990 in due versioni a testata: la 2203 da 100watt e la 2204 da 50watt con in più un loop effetti, aggiunto proprio nella riedizione.
Il 5 aprile 2012 il fondatore, "The Father of Loud" Jim Marshall, si spegne a Londra all'età di 88 anni.


(Fonte: http://it.wikipedia.org)

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Venerdi 6 Aprile 2012

Confermata la data di Salisburgo

Il concerto di Salisburgo (Austria) del 7 Luglio alla Salzurgarena è stato confermato dalla pagina “Upcoming Dates” del sito ufficiale di Bob. I biglietti sono in vendita qui.

Non ancora confermata la data francese del 15 luglio al Festival Di Nimes anche se è stato pubblicato il manifesto del festival e sono stati messi in vendita i biglietti da franspectacle .

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Dylan, niente concerto a Lucca

Tramonto definitivo per la data di Lucca, probabilmente non compatibile con gli impegni di Bob. La dichiarazione è stata rilasciata da Mimmo D'Alessandro della D'Alessandro & Galli, promoter italiano di Bob. Restiamo in attesa speranzosa per altre date italiane.

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"Blood on the tracks" diventerà un film drammatico                      clicca qui

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In lavorazione un film basato sull’album Blood on the Tracks      clicca qui

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Un film da Blood on the Tracks?                                                     clicca qui

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Giovedi 5 Aprile 2012

Ulteriori date annunciate per il Tour 2012

Nuove voci per due ulteriori concerti si sono aggiunte oggi:

July 7: Salzburg Arena, Salzburg, Austria
July 15: Festival De Nimes, Nimes, France

restiamo in attesa delle conferme ufficiali da parte del sito di Bob. Ancora nessuna novità per l'Italia.

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Nuova data per i Dylan Dogs

Ciao Mr. Tambourine,
per la platea di Maggiesfarm ti segnalo il nostro prossimo live all'Aisha, Via Emanuele Filiberto 193 (Metro Manzoni) - Roma - sabato 14 aprile alle 22,00.
Allego locandina... e auguri di Buona Pasqua!
Bruno "Jackass"

Buone feste anche a voi, :o)

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The illustrated Desolation Row                                                           clicca qui

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HERE COME THE SONS?

L’idea è sua, ma ne ha già parlato agli altri, ricevendone risposte per lo più positive. James McCartney, ultimogenito e unico maschio avuto da Paul McCartney, vorrebbe dare vita a una nuova band insieme ai figli degli altri tre Beatles originali: Sean Lennon, Dhani Harrison e Zak Starkey, primogenito di Ringo Starr. Il nome della formazione è bell’e pronto: ‘The Beatles – The Next Generation’.

“A me piacerebbe un sacco”, ha spiegato al network pubblico britannico BBC il 34enne James McCartney, cantante e chitarrista in proprio con alle spalle due Ep co-prodotti dal celeberrimo padre. “Sean mi è parso interessato, e così anche Dhani”. Il più cauto sembra sia invece Zak, che dal famoso genitore ha ereditato lo strumento, la batteria: non è un caso, poichè dell’ipotetico quartetto-bis è quello con la carriera personale più interessante, avendo suonato tra gli altri con Oasis, Iron Maiden e Waterboys, ma soprattutto avendo di recente soppiantato in maniera abbastanza stabile il leggendario Keith Moon (a suo tempo amico fraterno di Ringo) in quel che resta dei mitici Who. “Pero’”, ha spiegato James McCartney, “con un pò di aiuto dal sangue che ci scorre nelle vene, si può sperare che alla fine il gruppo veda la luce”.
Ci crede talmente, McCartney Junior, da confessare candidamente di aver “sognato di diventare migliori dei Beatles”; anche se, ha ammesso, bontà sua, “non sono proprio sicuro di farcela”. Comunque, si è affrettato ad aggiungere, “mi piacerebbe anche solo eguagliarli, i Beatles, ma persino così è davvero dura!”.

(Fonte: rainews24.it)

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Mercoledi 4 Aprile 2012

Confermata anche Bayonne

La pagina “upcoming dates” del sito di Bob ha confermato la data del concerto del 20 luglio a Bayonne, Francia, così come ieri aveva confermato le quattro date tedesche. Che non sono stati ancora confermati sono invece i già vociferati concerti di Lucca e di Cortona. Sappiamo che c’è ancora tempo per le conferme, ma non possiamo non dire che la cosa ci crea una certa apprensione, al momento nessuna data italiana confermata. La dichiarazione di Mimmo D’Alessandro sul concerto di Bob a Lucca l’avevamo presa per buona, essendo Mimmo il promoter italiano di Bob, perchè pensiamo che le persone come lui, che agiscono a livelli molto alti, prima di rilasciare una dichiarazione devono essere sicuri di quello che dicono, in teoria non potrebbero permettersi di fare dichiarazioni non seguite poi da fatti concreti. Noi continuiamo a credere che al momento giusto Mimmo confermerà le sue dichiarazioni, certo, lo confessiamo, ci sarebbe piaciuto di più se l’avesse già fatto. In questi giorni Maggie's Farm sta ricevendo moltissime visite dai paesi esteri perchè probabilmente sperano di trovare notizie sui prossimi concerti italiani. Vedi nella "Vetrina" le date finora confermate dal sito di Bob.

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La mail di Biagio Gagliano

Caro Mr. Tambourine,
quest'anno il pranzo al barbaresco ha prodotto auspici pasquali e non natalizi.
Meglio così, visto che l'auspicio si chiama Saving Grace, canzone che adoro per testi e musica.
Per me è un sogno che si materializza. Lo dedico a te e tutti i Dylan's fans. Spero che gradiate
Ciao,Spero a presto, Buona Pasqua a tutti
lo zio Bob

   

Saving Grace audio - clicca qui per ascoltare

SAVING GRACE
words and music Bob Dylan

If You find it in Your heart, can I be forgiven?
Guess I owe You some kind of apology.
I've escaped death so many times, I know I'm only living
By the saving grace that's over me.

By this time I'd-a thought I would be sleeping
In a pine box for all eternity.
My faith keeps me alive, but I still be weeping
For the saving grace that's over me.

Well, the death of life, then come the resurrection,
Wherever I am welcome is where I'll be.
I put all my confidence in Him, my sole protection
Is the saving grace that's over me.

Well, the devil's shining light, it can be most blinding,
But to search for love, that ain't no more than vanity.
As I look around this world all that I'm finding
Is the saving grace that's over me.

The wicked know no peace and you just can't fake it,
There's only one road and it leads to Calvary.
It gets discouraging at times, but I know I'll make it
By the saving grace that's over me.

Caro Biagio, la tua voce è sempre emozionante come quella di Bob, grazie davvero, alla prossima, :o)

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La mail della Biblioteca Comunale di Tuglie

Gentile dottore,
scriviamo dalla bibliomediateca comunale di un piccolo paese della provincia di Lecce, Tuglie;
le chiediamo una cortesia : è possibile avere un contatto con il prof. Alessandro Carrera per sapere dove è possibile consultare la sua pubblicazione "Guida ragionata alla canzone d'autore", Milano 1980?
grazie per l'attenzione, cordialità,
Franco Sperti - responsabile biblioteca

Gentilissimo Sig. Sperti,
ho passato la vostra mail al Prof. Alessandro Carrera il quale mi ha detto che vi contatterà direttamente per la risposta. Alla prossima,
Mr.Tambourine

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Who Are All Those People In Sgt Peppers                                         clicca qui

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Martedi 3 Aprile 2012

2° Duluth Dylan Fest                                                                            clicca qui

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Il Concerto del Mese: Bob Dylan & The Band                                     clicca qui

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Sgt. Pepper 45 anni dopo                                                                    clicca qui

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L’America in Emilia, l’evento musicale                                               clicca qui

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Lunedi 2 Aprile 2012

Il concerto inglese 2012 di Bob Dylan: in mezzo a un campo           clicca qui

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FIB Benicassim: Bob Dylan si aggiunge alla line-up annunciata      clicca qui

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La mail di Raffaele

Ciao Tambourine, non mi ricordo più chi erano i musicisti che accompagnarono Dylan quando suonò a Bologna per il Papa, mi rinfreschi la memoria? Ciao e grazie per il bellissimo sito!

Certo, leggi il tutto qui! e guarda il video sotto, :o)

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