MAGGIE'S FARM

SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

created by Michele "Napoleon in rags" Murino  -  managed by Mr.Tambourine

                                                                  

LE NEWS

invia le tue e-mail a : spettral@alice.it
il presente sito, amatoriale, non riveste alcun carattere commerciale, ma intende solo onorare l'artista cui è dedicato. I testi delle canzoni e le immagini che appaiono in questo sito sono coperti da copyright © ed appaiono a solo scopo illustrativo e di studio (diritto di citazione), appartenendo ogni titolo di proprietà e di utilizzo ai rispettivi autori ed editori. Gli aventi diritto potranno richiedere la rimozione delle pagine qualora si sentano lesi. Nella nostra personale convinzione che questo sito, come altri simili, non possa che costituire di riflesso un veicolo promozionale. Ove possibile verranno riportate le fonti.

send your e-mail to : spettral@alice.it
this amateur site has no commercial character, but will only honor the artist which is dedicated. The lyrics and images that appear on this site are copyrighted © and are for illustration purposes only and study (right to quote), and belong to each title and use to their respective authors and publishers. Rightholders can request removal of pages if they feel damages or injuried. Is our personal conviction that this site, as similar ones, can only be a reflection of a promotional vehicle. Where possible the sources will be listed.

la  vostra vacanza nel tranquillo verde dell'Umbria

a

Martedi 30 Settembre 2014

Jules Aerts ha lasciato per sempre il neverendingtour

     Jules sul palco di Barolo

Jules Henry Aerts , 56 anni, da oltre 20 anni tecnico del suono di palco di Bob (sempre sulla destra del palco) si è spento serenamente circondato dalla sua famiglia Venerdì 26 settembre 2014 presso la Columbia Presbyterian Medical Center, New York.
Jules era nato nel Queens, New York, e risiedeva a Hazlet, NJ, prima di trasferirsi a Colts Neck nel corso degli ultimi venti anni. Si era laureato alla Raritan High School e ha frequentato la Fairleigh Dickens University. Era un parrocchiano della chiesa cattolica di St. Mary.

Ha lavorato come tecnico del suono per diversi artisti nel settore dello spettacolo compresi i Ramones; Blondie; Soul Asylum; Patti Smith; Band Blues Brothers. Ha trascorso gli ultimi 20 anni girando il mondo con Bob Dylan e la sua band.
Amava la buona cucina e la musica ed era un professionista affermato. Ma la sua passione preferita era passare il tempo con la sua famiglia, gli amici, e soprattutto le sue avventure con la figlia JennyLee.
Jules sarà ricordato con affetto per il suo amore, l'amicizia, e soprattutto perchè riempiva la vita di chi gli stava vicino con la sua risata.

____________________________________________________________________________________________________________________

Adelaide, Australia - Adelaide Entertainment Centre, August 31, 2014

di Dennis Linard

Wow! E’ davvero raro vederlo, ed io faccio fatica a trovar le parole. Chi avrebbe mai pensato che il vecchio bisbetico ci avrebbe stordito ancora, ma come ha fatto? La storia di Bob Dylan gioca un ruolo importante nella mia vita e una delle gioie andando ai suoi spettacoli è sempre stata, per me, l'ignoto elenco della set list; la sfida di indovinare; il momento rivelatore in cui il riconoscimento entra nel cervello.
Ero curioso di vedere in questo tour se la set list fosse stata principalmente statica.
Volevo avere un'esperienza diversa? Mi sono trovato molto rilassato,
sapendo ciò che Bob avrebbe suonato in anticipo. Non mi è mai capitato prima d’ora, e mi è piaciuto (anche se ho perso la solita sfida).

Per inciso: Il concerto di Bob ad Adelaide era pubblicizzato alla radio locale con il motivo di “Hurricane”, come se questo brano fosse ancora eseguito (devo controllare quando l’ha suonato l'ultima volta. Come ha detto il mio ragazzo “questa è esilarante pubblicità ingannevole”.

Ora il concerto: Dalle corde di una strimpellata di chitarra acustica
che è stata strutturata in modo da sembrare una canzone popolare che riecheggia il fantasma del Greenwich Village, apre una bella interpretazione di “Things Have Changed” per poi finire lo show con la canzone che all’inizio gli ha dato la fama, “Blowin' in the Wind”, Bob e la sua cowboy band sono stati al meglio delle loro prestazioni. Erano queste esibizioni solo fortuite? Credo di no. Ciò che mi ha afferrato subito era il suono. L'Adelaide Entertainment Center non è mai stato famoso per la sua finezza, suona sempre come un fienile rimbombante, ma questo era un suono delicato, intricato, che si fondeva perfettamente in una miscela di
musica rock suonata ad un livello che ha reso facile sentire ogni strumento,
ogni sfumatura, ogni frase. E il fraseggio di Bob era magnifico come sempre. Raramente lui riceve elogi per il suo canto, in questi giorni canta più come Tom Waits che come il Bob dei vecchi tempi, ma il suo fraseggio non ha mai deluso. Bob ha detto che la metrica della canzone è più importante per lui che i suoi testi.
Beh, la sua esecuzione stile declamatore di parole di grande potenza e bellezza dice che lui non è completamente onesto quando dice così.

Ogni canzone, anche quelle che normalmente non considero in cima alla mia lista di quelle che “voglio sentire”, come ad esempio Scarlet Town e Early Roman Kings erano incredibili. Menzione speciale a.....all'inferno, a tutto l'intero set. Stavo cercando, set list alla mano, di lodare una canzone sopra tutte le altre ma non ho potuto farlo. Ognuna era una delizia. Dal lugubre al biologico al rock, il concerto non si è mai impantanato nella monotonia.

Se siete dei Bob-ossessi, non perdetevi questo tour. Se state andando sperando di sentire la vostra canzone preferita, illudetevi pure. Se apprezzate la grandezza, sedetevi e rilassatevi ad ammirare la magia che quest’ uomo continua ad usare nella sua creazione.

Ho visto Bob nove volte nel corso degli ultimi 28 anni e sto riflettendo su ciò che Benmont Tench (Tastierista degli Heartbreakers di Tom Petty) ha detto di recente, “E’ un privilegio vivere in un' epoca nella quale c’è Bob a fare musica”.

 

 
Lunedi 29 Settembre 2014

Come "Lord Franklin", nota anche come "Lady Franklin's Lament" divenne "Bob Dylan's Dream".

Pentangle - Lord Franklin

 

Mighty Squirrel Performs Lady Franklin's Lament

 

We were homeward bound one night on the deep
Swinging in my hammock I fell asleep
I dreamed a dream and I thought it true
Concerning Franklin and his gallant crew

With a hundred seamen he sailed away
To the frozen ocean in the month of May
To seek a passage around the pole
Where we poor sailors do sometimes go

Through cruel hardships they vainly strove
Their ships on mountains of ice were drove
Only the Eskimo with his skin canoe
Was the only one that ever came through

In Baffin's Bay where the whale fish blow
The fate of Franklin no man may know
The fate of Franklin no tongue can tell
Lord Franklin alone with his sailors do dwell

And now my burden it gives me pain
For my long-lost Franklin I would cross the main
Ten thousand pounds I would freely give
To know on earth, that my Franklin do live


"Bob Dylan’s Dream" è una canzone scritta da Bob Dylan nel 1963 ed è stata registrata da Dylan il 24 aprile 1963 e pubblicata dalla Columbia Records un mese dopo sull'album “The Freewheelin' Bob Dylan”. La canzone è stata anche registrata come demo per la casa editrice di Dylan, M. Witmark & Sons. La versione demo, registrato il giorno prima della traccia per l'album, è stata ufficialmente pubblicata su “The Bootleg Series Vol. 9 - The Witmark Demos:. 1962-1964” nel mese di ottobre 2010. Una versione live del brano è stato pubblicata anche sul bonus disc allegato alla versione deluxe della Bootleg Series Vol.9 “In Concert at Brandeis University 10/05/1963”.

Varie ipotesi sono stati proposte per quanto riguarda l'ispirazione della canzone, nessuna delle quali è però determinante. In una, "Bob Dylan’s Dream” si dice che Dylan ricordi i tempi trascorso al Greenwich Village con il comico Hugh Romney e dei loro amici durante i primi anni 1960. Romney,(diventato poi attore col nome di Wavy Gravy che faceva gli annunci dal palco di Woodstock:

  , abitava sopra il Gaslight Cafe in MacDougal Street, dove ha lavorato come direttore artistico. I due si incontrarono al Gaslight, nella primavera del 1961. Dylan si avvicinò Romney per avere la possibilità di esibirsi ed ha cominciato a comparire regolarmente agli hootennanies del Gaslight. Nel giro di pochi mesi, Dylan debuttò al Gaslight come Artista o Esibizione in evidenza.
Dylan, spesso steso al piano di sopra nell'appartamento di Romney, scrisse una delle sue canzoni più significative in quell’appartamento, "A Hard Rain’s A-Gonna Fall” nell’ agosto 1962. L’inverno seguente, alla fine di gennaio o all'inizio di febbraio del 1963 scrisse "Bob Dylan’s Dream", probabilmente come ricordo nostalgico dei suoi primi giorni nel Village quando la sua vita era difficile e faticosa.

Invece il biografo e critico Robert Shelton postula che la canzone riguardi l'innocenza perduta nell'adolescenza di Dylan a Hibbing, Minnesota. John Bucklen, uno dei più stretti amici di Dylan a Hibbing a metà degli anni 1950, ha detto a Shelton che lui e Dylan si recavano spesso a casa di sua sorella, dove avrebbero avuto modo di suonare la chitarra e cantare versi. "Quando ho sentito la canzone" ha detto, "non ho potuto fare a meno di pensare che alcune delle sessioni che avevamo fatto a casa di mia sorella erano parte di quel sogno".
Sempre secondo Shelton, Dylan ha preso la melodia di "Bob Dylan’s Dream” dalla ballata tradizionale "Lord Franklin" (nota anche come "Lady Franklin’s lament" o "The Sailor’s Dream"), che imparò dal folksinger britannico Martin Carthy che conobbe mentre era a Londra a fine dicembre del 1962.
Tuttavia, Dylan probabilmente aveva sentito ed imparato la canzone ancora prima di conoscere Carthy dal suo amico del Village Paul Clayton (suicidatosi nel 1967 per problemi di droghe e depressione), che l’aveva registrata che nel 1957 per il suo album “Whaling and Sailing Songs: From the Days of Moby Dick on Folkways”.

In un'intervista pubblicata come parte di una storia sul club folk Gerde’s Folk City del Greenwich Village, il folksinger Barry Kornfeld ha descritto come la canzone di Clayton "Who's Gonna Buy You Ribbons (When I'm Gone)" si sia trasformata in "Don't Think Twice" di Dylan.
"Ero con Paul un giorno, arriva Dylan che vagava in giro e dice: 'Ehi, man, questa sì che è una grande canzone. Ho intenzione di usarla per una mia canzone. E Dylan la trasformò in una canzone che era molto meglio di quella di Paul, una canzone molto più interessante, “Don't Think Twice, It's All Right'."

Paul Clayton - Who's Gonna Buy You Ribbons (When I'm Gone)

 

Le case editrici di Clayton di Dylan si citarono in giudizio l'un l'altra per presunto plagio. Si scoprì così che la canzone di Clayton derivava da una precedente canzone popolare intitolata "Who's Gonna Buy You Chickens When I'm Gone?" che era di dominio pubblico. La causa, che fu poi risolta ed appianata fuori dal tribunale, non ebbe alcuno strascico sulla amicizia tra i due cantautori.
Nelle note di copertina dell’album Biograph del 1985, Dylan riconosce ed ammette che "'Don't Think Twice” era un riff di Paul Clayton." Inoltre Dylan accreditò a Clayton la melodia di “Percy's Song".
Poi, nel 1970, Dylan registrò la cover di una canzone di Clayton "Gotta Travel On" come 14° traccia per il suo album "Self Portrait".

La musica folk ha spesso viaggiato sul sedile posteriore di una macchina imprigionata in un registratore, questa volta la macchima era quella di Paul Clayton, che aveva usato il registratore per impossessarsi delle belle e sconosciute ballate di montagna della Virginia centrale. Paul le portò nei locali folk del Greenwich Village, dove erano sempre alla ricerca di nuove canzoni per il loro repertorio. In oltre un decennio e mezzo, Clayton ha fatto innumerevoli viaggi tra Charlottesville e New York, condividendo il suo entusiasmo e le melodie con musicisti su entrambi i lati della linea Mason-Dixon. (La linea Mason-Dixon è una linea di demarcazione tra quattro stati degli Stati Uniti d'America, che forma parte dei confini della Pennsylvania, del Maryland, del Delaware e del West Virginia.
La linea fu tracciata tra il 1763 ed il 1767 dagli astronomi inglesi Charles Mason e Jeremiah Dixon, per risolvere una disputa di confine tra le colonie britanniche della Pennsylvania e del Maryland dell'America coloniale.
Mason e Dixon trovarono nella fase di misurazione molti più errori sistematici di quelli previsti, vale a dire errori non casuali. Quando queste informazioni furono sottoposte ai membri della Royal Society, Henry Cavendish si rese conto che le discrepanze potevano essere dovute alla forza di attrazione gravitazionale dei monti Allegani che deviavano i fili a piombo dei teodoliti e i liquidi volatili delle livelle.
Nevil Maskelyne nel 1772 propose quindi di misurare la forza gravitazionale che causava questa deformazione su un filo a piombo indotta dalla forza di una montagna vicina e nell'estate del 1773 inviò Mason (che era nel frattempo ritornato in patria) attraverso l'Inghilterra e la Scozia alla ricerca di un luogo adatto a ripetere l'esperienza. Mason selezionò la montagna di Schiehallion per condurre quello che divenne noto come l'esperimento Schiehallion, volto principalmente da Maskelyne a determinare la densità della montagna scozzese. Diversi anni dopo Cavendish utilizzò una bilancia di torsione molto sensibile per condurre l'esperimento Cavendish e determinare la densità della Terra.

Dopo l'abolizione della schiavitù da parte della Pennsylvania nel 1780, la linea Mason-Dixon servì come linea di demarcazione tra la cattività e la libertà. Oggi nell'uso popolare la linea viene usata per indicare simbolicamente il confine culturale tra il Nordest e il Sud (Dixie) degli Stati Uniti).

I seguaci della musica folk americana avranno probabilmente familiarità con il Gaslight Cafè nel Greenwich Village, la mecca musicale del 1960, nella quale giovani folkies come Bob Dylan hanno lanciato le loro carriere passando il cestello durante la fumose notti degli “Open mike”. Ma alcuni potranno avere più familiarità con l'altro Gaslight Restaurant di Charlottesville. Vagando giù per la West Main in una serata nei primi anni '60, essi potrebbero aver sentito il suono di un dulcimer provenire da una porta aperta. Se fossero entrati da quella porta in quella notte speciale, avrebbero visto Paul Clayton salire sul palco con Bob Dylan, Mike Seeger e Bill Clifton e suonare alcune delle canzoni popolari più antiche e più rare che si potevano trovare in Virginia.

Nato nel 1931 a New Bedford, Massachusetts. da una famiglia che cantava vecchie canzoni di caccia alla balena, Clayton è leggendario tra gli hardcore folkies e gli storici della scena musicale di Charlottesville. Ma non ha mai avuto un ampio riconoscimento durante la sua vita o dopo la sua morte nel 1967, come suggerisce il biografo Bob Coltman, nonostante la registrazione di quasi 20 album e la sua notevole influenza su Dylan ed altri. Clayton rimane sempre e solo un folksinger e niente di più, ammirato e rispettato di più per la sua profonda conoscenza dei canti popolari della Virginia e gli sforzi instancabili per raccogliere le canzoni più che per il proprio materiale.
Clayton su iscrisse all'Università della Virginia nel 1949 e studò con Arthur Kyle Davis Jr., uno studioso di canti popolari e autore di ballate tradizionali della Virginia. Più tardi, come studente laureato, Clayton contribuì a produrre diverse ballate tradizionali della Virginia, la scrittura di note accurate e la trascrizione di nastri sepolti negli archivi della Virginia Folklore Society.
I suoi viaggi lo portarono poi attraverso gli Stati Uniti in alcune parti dell’Europa e dell’Africa, ma la sua base di partenza era sempre una, la casetta primitiva nella remopta zona occidentale della contea di Albemarle conosciuta come "Brown Cove". La casetta diventò sia un rifugio artistico per Clayton sia il posto per alcune feste sfrenate, secondo Coltman, ma serviva anche come punto di lancio per la raccolta delle sue canzoni. Clayton è stato bravo nello "scoprire" un certo numero di cantanti della zona, tra le quali Mary Bird McAllister, che Clayton registrò mentre cantava canzoni come "Across the Blue Mountains al Allegheny" nella fine degli anni '50.

Dylan ha visitato il rifugio di Clayton e ha trascorso il suo 21° compleanno in un party organizzato da Clayton nell’appartamento di Charlottesville di Steve Wilson, uno dei più cari amici di Clayton. Dylan aveva incontrato Clayton nel 1961 quando entrambi stavano gironzolando di notte nei folk clubs del Greenwich Village.

Nel 1964, Dylan disse a un intervistatore che una canzone popolare "va oltre anche se sono io a cantarla, ... va in ogni genere di cose strane, cose che io non conosco, che non posso pretendere di conoscere. L'unico ragazzo che so che può davvero farlo è un ragazzo che si chiama Paul Clayton, lui è l'unico che abbia mai sentito o visto che può cantare canzoni come questa, perché lui è un mezzo, non sta cercando di personalizzarle, lui porta a voi queste canzoni............come se fosse in stato di trance”.

Anche se riscosse una parte dei diritti d'autore di “Don’t Think Twice”, Clayton non potrebbe, in ultima analisi, pretendere per se la proprietà della canzone, perché le sue origini sembrano essere state di pubblico dominio. "Gonna Buy You Ribbons (When I'm Gone)" era una canzone che Clayton ha affermato di aver imparato e copiato da "Who's Gonna Buy You Chickens When I'm Gone?" cantata da Mary Bird McAllister. Modificò il testo e mantenne la melodia intitolandola "Who'sGonna Buy You Ribbons (When I'm Gone)". Poi è arrivato Dylan e ha fatto la stessa cosa, trasformandola in “Don’t Think Twice, It’s All Right” che diventò un classico. Clayton si accordò con Dylan per una piccola somma, ma l'incidente sottolinea come la canzone popolare sia qualcosa che è a cavallo tra composizione collettiva e paternità individuale. Lo slogan di Clayton è stato citato da più di un partecipante alla scena del Greenwich Village: "Se non è possibile eseguire, scrivere; se non è possibile scrivere, riscrivere; se non si può riscrivere, diritto d'autore; se non è possibile il copyright, citare in giudizio".

Dopo un paio di settimane dal suo ritorno da Londra, nel gennaio del 1963, Dylan ha iniziato a suonare "Bob Dylan’s Dream" durante le ore dopo le sessioni al Gerde’s Folk City, in cui Gil Turner era presentatore.

Oltre alla melodia, la canzone di Dylan condivide anche piccole somiglianze liriche con "Lord Franklin “ (o “Lady Franklin’s Lament”), come nelle linee apertura e di chiusura della canzone:
While riding on a train goin' west,
I fell asleep for to take my rest.
I dreamed a dream that made me sad,
Concerning myself and the first few friends I had.

We were homeward bound one night on the deep
Swinging in my hammock I fell asleep
I dreamed a dream and I thought it true
Concerning Franklin and his gallant crew


I wish, I wish, I wish in vain,
That we could sit simply in that room again.
Ten thousand dollars at the drop of a hat,
I'd give it all gladly if our lives could be like that.
And now my burden it gives me pain
For my long-lost Franklin I would cross the main
Ten thousand pounds I would freely give
To know on earth, that my Franklin do live


In breve tempo, Dylan fece diventare la canzone parte regolare del suo repertorio, suonandola nel suo primo grande concerto di New York alla Town Hall il 12 aprile 1963 meno di due settimane dopo, il 24 aprile. Ha poi registrato due canzone nello Studio A della Columbia, unoodei quali, Bob Dylan’s Dream, fu selezionata ed inserita nella track list per l'album “The Freewheelin' Bob Dylan".


 

 
Sabato 27 Settembre 2014

Canberra, Australia - Royal Theatre, August 29, 2014

Dylan è sempre rock in Canberra anche un decennio più tardi.

Canberra ha dovuto aspettare più di un decennio perchè Bob Dylan venisse a suonare di nuovo dal vivo sul palco, ma il suo ritorno Venerdì sera valeva tutta l’attesa. Salutato come un eroe da tutti, è entrato in sordina sotto i riflettori del Royal Theatre in mezzo ad una moltitudine di applausi scroscianti.

Considerando che ora ha 73 anni, la vecchia Leggenda non ha deluso.

Aprendo la notte con una bella interpretazione del suo pensiero stimolante e vincitore dell'Academy Award Hit “Things Haver Changed”, la leggenda del rock ha subito avuto il pubblico al suo comando per portarlo dove voleva.
Ed è andato sempre meglio mentre lo spettacolo progrediva, la sua voce roca si abbinava perfettamente al suono della band che era al meglio del suo sound.

La performance di due set ha offerto un mix di materiale più recente e alcuni classici di Dylan meravigliosamente rielaborati, Tangled Up In Blue è stao il punto culminante del primo set.
(Fonte:http://www.canberratimes.com.au/entertainment/music/dylan-rocks-canberra-again-a-decade-later-20140830-3elit.html)

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Nick Miller

Prima del concerto ci imbattiamo in persone che avevano già visto Dylan sotto la pioggia in quel pazzo giorno d’ Aprile 1978  allo Showgrounds di Sydney. Niente pioggia stasera ed alle 20.00 esatte il palco si illumina, con la statua sul piano ed il busto di Beethoven su un amp.
La set list è come quella di tutto questo tour australiano ed anche prima, (tranne Fortitude Valley), Dylan è ancora in bella voce, la band in grande forma (Charlie fa un lavoro particolarmente duro) e il pubblico apprezza. Favoriti per me stasera sono state una cadenzata She Belongs To Me, una bella versione di Simple Twist Of Fate, una devastante Early Roman Kings ed una lugubre Forgetful Heart.
Anche in questo caso è stato un vero piacere essere nella stessa stanza con Dylan, altra notte favolosa.

Nick Miller , Sydney, Australia

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di James Mackie

Venerdì a Canberra è il mio prima show in questo tour. Ci incontriamo con nostra figlia per la cena e poi andiamo tutti allo spettacolo. Si parla con persone che camminano con noi, che stanno ricordando l’esibizione allo Showground di Sydney nel 1978 in mezzo al fango per la pioggia violentissima. Io ero lì, era il mio primoshow di Bob. Ho visto oltre 30 spettacoli dal vivo in tutto il mondo, ma ho ancora quello negli occhi. Io conosco bene il Royal Thatre di Canberra e so che è un buon luogo per lo spettacolo.

Sono rimasto sorpreso di quanto bene questo spettacolo è stato preparato. Come si è detto Bob aveva in mano la sala, il pubblico era incantato. Un sacco di assoli di armonica. Punti salienti sono stati Workingman's Blues # 2, Duquesne Whistle, Forgeful Heart. Watchtower + Blowin come encore sono creativi e un vero pleaser per il pubblico. Mia figlia ha 20 anni, ma non è una fan di Bob, è venuta allo spettacolo solo per far piacere a me, però dopo lo spettacolo gli è scappato "Wow che spettacolo, davvero buono ".

Le posizioni relative della band sono interessante. Egli sembra ora essere tornato ad interagire di più con Charlie e George, piuttosto che con Tony. Sto immaginando questo o hanno altri hanno fatto notare questo fatto.

_________________________________________________________________________________________________________________

Mark Knopfler a Collisioni 2015                                                              clicca qui

               

 

 
Venerdi 26 Settembre 2014

Fortitude Valley, Australia - The Tivoli, August 27, 2014

di Al Reynolds

Avevamo visto Bob al Palais Theatre di Melbourne la settimana prima, e prima ancora ad Amsterdam lo scorso anno. Sapevamo che era in gran forma e che questa era l'occasione di vederlo in un luogo ancora più piccolo in questo tour di sedi più piccole delle solito.
Sono stato sorpreso di aver trovato i biglietti al mio terzo tentativo, soprattutto dopo aver sentito che avevano esaurito tutto in pochi secondi.

Così siamo volati a Brisbane e, dopo essere sopravvissuti ad un acquazzone pomeridiano, arriviamo al teatro dove c’era una coda che si snodavalunga intorno alla venue. Il Tivoli è una sede di solito per 800 persone, ma i posti questa sera sono tutti in piedi per poter ospitare 1500 persone. Intanto che eravamo in coda le guardie di sicurezza, trattenendo la coda, hanno aperto le porte del parcheggio interno accanto al teatro, in attesa di qualcuno che doveva arrivare. Mentre ero tentato di aspettare per vedere se riuscivo a intravedere Bob, ho pensato che era meglio entrare e arrivare il più vicino possibile al palco.

Il gong ha suonato alle 20.00 precise e lo spettacolo è iniziato. Come altre recensioni di questo tour testimoniano, Bob è in grande voce al momento e sembra davvero divertirsi. Sembrava ancora più rilassato rispetto a Melbourne la settimana prima e sembrava essere contento di stare quasi in mezzo al pubblico dato la piccolezza del locale e che erano tutti in piedi.

La prima metà della set-list era la solita di questo tour e dopo la fine di Love Sick c’è stato l'intervallo. Nella pausa abbiamo convenuto che era un altro grande concerto. Bob è tornato e come inizio ha fatto una versione schioccante di High Water (For Charley Patton).
Poi è successo qualcosa. Invece di Simple Twist of Fate (come previsto) Bob si è diretto verso il centro della scena e con un accompagnamento minimo ha cantato una toccante e angosciosa versione di Girl from North Country.
La sua voce ha portato ad esempio il cuore, l'anima e l'esperienza per la canzone che non avrebbe mai potuto immaginare essere così profonda 52 anni fa quando la scrisse. Ho sentito un formicolio alla spina dorsale, un bel momento, ho parlato dopo lo show con altri fans e anche loro hanno ammesso di aver sentito il brivido. Era ancora più emozionante perché la solita scaletta era stato interrotta e non avevamo idea di dove Bob voleva portarci, e sospetto che nemmeno la sua band lo sapeva.

Versioni rollicking di Cry a While, Tweedle Dee e Tweedle Dum e Lonesome Day Blues sono seguite. Bob era davvero oscillante sul suo pianoforte e la band ha anche goduto questa occasione di poter fare i cani sciolti. Trying to Get to Heaven è stata un altro standout eseguita dalla banda lasciata di nuovo libera per Thunder On The Mountain. C'era ancora una bellissima sorpresa a seguire, Ballad Of A Thin Man. Non ho mai sentito Bob cantarla meglio. E' stata affascinante.

Chi può immaginare che cosa lo ha spinto a cambiare stasera? Forse la causa va cercata nelle dimensioni del locale e lui non aveva il suo solito set di luci, così forse questo gli ha dato la libertà di cambiare, forse ha avuto un flashback dei suoi concerti del 2009, difficile poter dire.

Il bis era il solito dal tour, ma nessuno si è lamentato. E' piuttosto difficile battere Watchtower seguita da Blowing in the Wind, due delle sue migliori canzoni mai scritte. Una notte brillante e piena di sorprese, con una band fantastica, e abbiamo avuto il privilegio di vedere il maestro nella parte più alta della sua arte.

 

 
Giovedi 25 Settembre 2014

Brisbane, Australia - Brisbane Convention & Exhibition Centre, August 25, 2014

di Minh McCloy

Se si vuole capire quanto bene stavano insieme Bob e la sua band a Brisbane nella notte di Lunedi bisogna leggere alcune delle recensioni di Perth o di Melbourne. Più che buoni!
Quindi non voglio parlare di come ogni canzone fosse ipnotizzante o ben fatta, tutti lo sanno, ogni canzone è una cosa unica ed energizzante.
Voglio ricordare Bob.

Volete energia? Ci ne sono state ondate di energia, provenienti dal palco e in streaming tra la folla. Bob era sia la fonte primaria e la lente di focalizzazione della brillantezza della band.
E l'uomo e le sue mosse? Impettito e dondolante come hanno descritto altri. Qualcuna sensuale, forse animalesche o feline?

Bob sembrava felice di essere incorporato, invischiato nella propria musica riprodotta da quei musicisti, e non mi voglio dire felice o forse felice, era forse in estasi. Quell'ondeggiare che fa capire a chi sta fuori il piacere di essere sul palco e la soddisfazione per le prestazioni immacolate.

E così pure per la voce.
E' la voce del padrone utilizzata per un effetto ottimale per trasportare nel presente la sua musica vintage.
C'erano alcune canzoni che avvicinavano la perfezione. La voce, i musicisti, la musica e noi, una benedizione. Il cuore, l'anima e l'essenza di quell'esperienza era quella stupefacente e magica voce.

E poi la venue che ci permetteva di essergli vicini invece che a distanza.

Grazie Maestro Dylan. Non ci sono più parole.

______________________________________________________________________________________________________________________

Marcus Mumford Sings Bob Dylan’s "New Basement Tapes" Song, "When I Get My Hands On You"

 

 

 
Mercoledi 24 Settembre 2014

Talkin' 9466 - a.genovese

Caro Mr Tambourine,
siamo lieti di informarti che la Maggie’s Farm Southern Band è stata invitata a partecipare ad una serata di beneficenza che si terrà al teatro Mercadante di Napoli il 27 settembre (sabato) e vedrà la partecipazione di artisti prestigiosi (Tullio De Piscopo, Isa Danieli, etc.)

  Maggie's Farm Southern Band

Il manifesto recita più o meno:

Le donne e l'arte di vivere
http://www.napoliclick.it/portal/benessere/1070-l%E2%80%99arte-di-vivere-delle-donne.html

La serata, curata da Massimiliano Gallo per la direzione artistica, vedrà la partecipazione di: Giovanni Block, Isa Danieli, Edoardo De Angelis, Maurizio de Giovanni, Tullio De Piscopo, Gianluca Di Gennaro, Gigi e Ross, Gianfranco Gallo, Massimiliano Gallo, Nello Mascia, Carlo Mey Femularo, Maggie’s Farm Southern Band, Claudia Pane, Francesco Paolantoni, Antonello Perillo, Leone Perugino, Walter Ricci Hammond Trio, Andrea Sannino, Arduino Speranza, Sex and Sud.
Come al solito faremo di tutto per onorare la “Fattoria” e la musica del Maestro….

Saluti, Antonio.

MFSB sito ufficiale: http://www.mfsb.it/

MFSB sito Facebook: https://www.facebook.com/pages/Maggies-Farm-Southern-Band/183928818316198

Davvero un bellissimo e pregiato invito che certamente vi siete meritati. Se potete mandare qualche foto ed una piccola recensione della serata per gli amici della Fattoria le pubblicherò più che volentieri. Un ringraziamento per la sincera intenzione di far onore alla "Fattoria" ed alla musica del Nostro. Sono sicuro che suonerete al vostro meglio! Un salutone a te ed a tutti gli altri componenti della Band, Mr.Tambourine, :o)

________________________________________________________________________________________________________________

Los Angeles, il 6 febbraio concerto per Bob Dylan                               clicca qui

________________________________________________________________________________________________________________

St. Kilda, Australia (suburb of Melbourne) - Palais Theatre, August 20, 2014

di Irwin Luce

Sono appena tornato dall'aver visto Bob Dylan in tutte le 4 notti consecutive presso il Palais Theatre di St. Kilda e queste sono le mie osservazioni. Questi concerti sono innovativi in molti modi. L'ho visto in diretta in moltissime occasioni dal 1978 e non ricordo che mai che una set list fosse stata così uguale all’altra. Ma a mio modo di pensare questo rappresenta un nuovo concetto di show di Dylan. Credo che questo sia il suo approfondimento artistico.
Dylan è vestito con un lungo cappotto nero (sì, lo so) con finiture in oro e un cappello ispirato a Van Gogh. Il set è poco illuminato e le luci sono messe in modo che la scena sembri una strada con lampade fioche. Ricorda la Londra o la Parigi di inizio '900. Il momento in cui Bob arriva più vicino ad una chitarra è quando Charlie Sexton si china verso di lui a guardare le mani di Dylan sulla tastiera, e questo accade spesso. Questo contribuisce a mio parere a migliorare le performances sulla tastiera e anche a migliorare le performances vocali. I movimenti di Dylan quando è seduto al piano e quando sta in piedi col microfono in mano sono particolarmente stilizzati .... i movimenti del suo braccio sinistro, che bello! Ciò contribuisce allo stile e alla presentazione della sua arte. Anche la band assume un aspetto sobrio e regolato in modo che l'intera immagine è un lavoro d' arte. La pubblicazione delle Drawn Blank Series qualche anno fa ci ha mostrato un altro lato del suo genio artistico e questi concerti sono un'estensione di tale arte. Vorremmo tutti andare a vedere un Goya o un Picasso o un Rembrandt o un dipinto di Velasquez per apprezzare il genio di questi grandi artisti, ed è per questo motivo che siamo attratti dall'immagine che Dylan ha dipinto sul palco del Palais. Potrei andare avanti ma la gente poi potrebbe scambiarmi per un fan ultra-devoto!

 

 
Martedi 23 Settembre 2014

Si è sposata Desiree Dennis-Dylan
 

 La figlia “segreta” di Bob Dylan ha sposato la sua compagna - ma il suo famoso padre non è intervenuto alla cerimonia.

Desiree Dennis-Dylan ha sposato la sua compagna Kayla Sampson nel mese di giugno in una cerimonia intima a Long Beach in California.
Il matrimonio ha avuto luogo durante la pausa di sei settimane prima della ripresa del neverendingtour di Dylan, ma purtroppo Bob, profeta dell’uguaglianza e del cambiamento sociale nel 1960, non si è fatto vedere alle nozze di Desi.

La madre di Desiree, Carolyn Dennis, ex moglie di Dylan ed ex corista professionista ha eseguito Amazing Grace alla cerimonia. Bob Dylan non è stato menzionato nel corso della cerimonia.


Il padre della sposa ballato con sua figlia Kayla e Desi ha ballato con la sua mamma.
Desi non ha parlato del suo famoso padre e gli ospiti non sapevano nemmeno che lei era la figlia di Dylan.
(Nota di Mr.Tambourine: questa mi sembra proprio una stronzata megagalattica!)
Uno di loro ha detto: 'Non lo sapevo che Desi era la figlia di Dylan, sono rimasto sorpreso. Non c’è stato nessun discorso, le spose hanno solo ringraziato tutti per essere venuti. E’ stata una giornata favolosa”.
Un altro amico di famiglia, che non ha partecipato al matrimonio, ha detto a MailOnline: “Bob doveva esserci, ma non si è fatto vedere”.

Desi è nata il 31 gennaio del 1986 ed ora ha 28 anni.

Sua madre Carolyn Dennis, un cantante gospel rock, era la seconda moglie di Dylan ed è stata anche una delle coriste di Dylan oltre che di Ray Charles.

Dylan e Caroline si sposarono con una cerimonia segreta cinque mesi dopo la nascita di Desiree, e hanno divorziato sei anni più tardi, nel 1992.
Il cantante è riuscito a mantenere segreti sia il suo secondo matrimonio sia e l'esistenza di una figlia per 15 anni, aveva procurato lro una casa in un sobborgo di Los Angeles e andava a trovarle con discrezione.
Ma nel 2001 il segreto è stato rivelato dallo scrittore Howard Sounes nella sua biografia “Dylan: Down The Highway”.

Desiree, musicalmente talentuosa, ha cantato e ha viaggiato per tutto il mondo come parte del gruppo artistico “Young Americans” ed ha avuto il privilegio di condividere il palco con artisti del calibro di Jessica Simpson, Kelli O'Hara. Hugh Panaro, Brian Stokes Mitchell, Michael Crawford, Chaka Khan e Dick Van Dyke.
Desi ha conosciuto Kayla durante un tour con “Young Americans”.

L'anno scorso la madre di Kayla, Jolene Sampson, ha detto che la famiglia non sapeva se Dylan sarebbe intervenuto al matrimonio. ''Certo che lui è invitato, ma non sapevamo se sarebbe venuto” ha detto.
Alla domanda sul perché lei ha previsto che lui non avrebbe partecipato ha detto:”Lui è molto famoso”, ma ha subito aggiunto che Dylan era dispiaciuto di non essere venuto ma che era veramente solidale e felice per Desi”.
Ha poi aggiunto, tramite una e-mail: Qualcuno ha diramato false notizie sul fatto che Bob avrebbe partecipato al matrimonio. Non l’ho mai incontrato o parlato con lui e non ho idea del suo parere o di come la pensi. Noi gli abbiamo solo comunicato la data del matrimonio senza sapere se sarebbe venuto o no, lui non era il punto focale della celebrazione. Ogni opinione circa la sua partecipazione era una pura speculazione, ma comprendo che lui è una celebrità mondiale”.

MailOnline non ha aggiunto nessun commento di Desi o Kayla.

Il padre di Kayla, Bruce Sampson, ha detto: "No comment, cercate di capire”.

Un portavoce del gruppo di “Young Americans”, dall’ufficio del gruppo a Corona, in California, ha detto che era stato chiesto loro di non fare commenti.

(Fonte: http://www.dailymail.co.uk/news/article-2759983/EXCLUSIVE-No-Folk-icon-Bob-Dylan-shunned-wedding-secret-Lesbian-daughter-backup-singer.html#ixzz3DoGsBMSO)

_________________________________________________________________________________________________________________

St. Kilda, Australia (suburb of Melbourne) - Palais Theatre, August 20, 2014

di Steinar Daler

Basta una breve recensione del mio ultimo concerto australiano a St. Kilda, Melbourne. Ho visto i 3 concerti di Perth e le prime 3 serate di St. Kilda. Entrambe le sale da concerto erano belle e con un suono eccezionale. Per quelli di voi che non hanno visto quei concerti e hanno solo letto le scalette, potrebbe apparire come se fossero stati tutti uguali e forse noiosi. Non non è così! Questa setlist è perfetta e, naturalmente, ci sono stati piccoli cambiamenti da una notte all’altra. L'ultimo concerto è stato il migliore, ma forse è solo perché ho avuto un posto centrale in 2° fila.

E' passato quasi un anno da quando c’è stato il primo spettacolo con quasi la stessa setlist, ma di certo è migliorata. I membri della band sanno davvero quelle canzoni molto bene ormai e si vede e si sente. La voce di Bob è molto buona e ci sono state un paio di canzoni eccezionali come Forgetful Heart, Love Sick e Long And Wasted Years, ma ormai sono quasi tutte eccezionali. Forse Beyond Here Lies Niente e Spirit On The Water potrebbe essere cambiate con qualche altra - perché no Girl From The North Country? - ma il resto è semplicemente fantastico - tranne per il pianoforte plink plonk a metà di Watctower. Charlie Sexton è stato grande, sta facendo sempre più liks delicati sulla sua chitarra e Donnie Heron è più alto nel mix. Stu suona sempre meglio la chitarra acustica e George Recile ha migliorato la sua dinamica sui tamburi. Tony è sempre buono. Ho già deciso di andare a vedere diversi concerti negli Stati Uniti quando ci sarà il tour autunnale, anche se molto probabilmente Bob continuerà con la stessa setlist. Andate a vedere lui e la sua band, sono fantastici! Non rimarrete delusi.

Voglio dire un paio di parole su un paio di canzoni. Tangled Up In Blue è naturalmente un pleaser per il pubblico, ma è sempre meglio e diversa da concerto a concerto. Workingman’s Blues # 2 è semplicemente incredibile. E’ il clou di ogni concerto, assieme a Long And Easted Years. Avanti così, avanti Bob, e continuerò a venire a vedere te ed il tuo gruppo.

Se devo lamentarmi di qualcosa è per quei 4 microfoni davanti al volto di Bob. Perché? E la luce molto fioca. Non desideri che la gente ti veda Bob?

Bello essere in Australia per la prima volta anche. Persone piacevoli, belle
arene e sicurezza rilassata presso le sedi.

 

 
Lunedi 22 Settembre 2014

Talkin' 9465 - duluth49

Voglio ricordare che ieri il grandissimo Cohen ha compiuto 80 anni. Ho avuto il privilegio di sentirlo a Lucca pochi anni fa, è stata una serata fantastica, mi rimarrà nelle mente tutta la vita.
Non per fare classifiche , ma dopo BOB, viene LUI.
Con le sue poesie mi ha fatto capire molte cose della vita , la musica è cultura, cerchiamo di apprezzarla .
Saluti da un amico della FARM, Marcello.

Grazie Marcello, e tantissimi auguri a Leonard. Cogliamo l'occasione per risentire questa stupenda Hallelujah. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

Now, I've heard there was a secret chord
That David played and it pleased the Lord
But you don't really care for music, do you?
It goes like this: the fourth, the fifth
The minor fall, the major lift
The baffled king composing Hallelujah
Ora, ho saputo dell'esistenza di una melodia segreta (1)
che Davide suonava e che compiaceva il Signore (2)
ma tu non ti interessi veramente di musica, non è vero?
Funziona così: la quarta, la quinta
la minore aumentata, la maggiore diminuita.
Il re turbato compose Alleluia


Hallelujah Hallelujah
Hallelujah Hallelujah

Your faith was strong but you needed proof
You saw her bathing on the roof
Her beauty in the moonlight overthrew you
She tied you to a kitchen chair
She broke your throne and she cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah
La tua fede era forte ma avevi bisogno di una prova
avevi visto lei mentre faceva il bagno sulla terrazza
la sua bellezza e la luce della luna ti avevano sopraffatto
e lei ti ha legato ad una sedia della cucina
ha infranto il tuo trono ed ha tagliato i tuoi capelli
e dalle tue labbra ha tirato fuori l'Alleluia


Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah

Now maybe there's a God above
as from me all I ever learned from love
It's how to shoot at someone who outdrew you
But It's not a cry that you hear tonight
It's such somebody who's seen the light no
it's a cold and it's say very broken Hallelujah
Forse c'è un Dio sopra di noi
e tutto quello che ho imparato dall'amore
è come far fuori qualcuno che ti ha superato
Non è un pianto quello che ascolti la notte
non è qualcuno che ha visto la luce
è qualcosa di freddo ed è come un Alleluia che si spezza


Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah

Oh people i've been here before
I know this room, and i've walked this floor
You see I used to live alone before I knew you
And i've seen your flag on the marble arch
but it's not but it's not some kind of victory march no
it's a cold and it's say very rollin' Hallelujah
Oh gente, sono già stato qui
conosco questa stanza, ho camminato su questo pavimento
vivevo qui da solo prima di conoscerti
ho visto la tua bandiera sull'arco di trionfo
ma l'amore non è un certo tipo di marcia trionfale
è qualcosa di freddo ed è come un Alleluia che si spezza


Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah

There was a time you let me know
What's really going on below
But now now you never even show it to me, do you?
I remember when I moved in you
And te holy dove she was moving too
And every single breath that we drew Hallelujah
C'è stato un tempo nel quale mi hai lasciato capire
cosa accadeva veramente
ma ora non me lo mostri più, non è vero?
E mi ricordo quando mi muovevo dentro di te
e la sacra Colomba si muoveva anch'essa
e ogni nostro respiro chiamava Alleluia


Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah

I did my best, i know it wasn't much
I couldn't feel, so I learn to touch
I've told the truth, I didn't come here to London just to fool you
And even though It all went wrong
I'll stand right here before the Lord of Song
With nothing nothing on my tongue but Hallelujah
Ho fatto del mio meglio, non era molto
non potevo sentire, così ho tentato di toccare con mano
ho detto la verità, non son venuto qui a Londra per ingannarti
e anche se tutto è andato storto
mi fermerò proprio qui  davanti al Signore della canzone
con nient'altro nella mia voce che Alleluia


Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah

__________________________________________________________________________________________________________________

Il racconto triste e strano di Victor Maymudes

Cavalcando senza alcuna meta con Dylan

di Peter Stone Brown

Another Side Of BOb Dylan - di Victor Maymudes
Co-scritto e curato da Jacob Maymudes - Editrice St. Martin Press

Victor Maymudes era il road manager di Bob Dylan nel 1960, e ricoprì un ruolo simile 20 anni più tardi a partire dalla metà degli anni '80 alla metà degli anni '90. Era amico, forse anche confidente e avversario di Bob a scacchi.

Maymudes concluse la sua amicizia con Dylan nel 1997, e tre anni dopo firmò un contratto editoriale, iniziando coasì la registrazione delle sue memorie su nastro. Tuttavia, egli morì improvvisamente per arresto cardiaco l'anno successivo lasciando solo i nastri, e pochissimo materiale su carta. Ora, un decennio più tardi, suo figlio Jakob ha deciso di finire il libro per lui, forse nella speranza di preservare l'eredità di suo padre, ma anche per scoprire chi fosse l'uomo che è stato assente durante gran parte della sua infanzia. Inizialmente Jacob ha annunciato le sue intenzioni pubblicando un paio di nastri abbastanza confusionari del padre su youtube che sono però scomparsi nel giro di pochi giorni. Poi c’è stata una campagna pubblicitaria senza successo da parte di Kickstarter, poi, in qualche modo, è riuscito a fare un accordo con la casa editrice St. Martin Press, la stessa editrice per la quale Maymudes aveva originariamente firmato un contratto per pubblicare il libro.
Ho ascoltato un paio di quei nastri su youtube ed erano per lo più incomprensibili snocciolate di sproloqui nei quali la memoria di Maymudes era spesso in contrasto con la timeline reale degli eventi.

I genitori di Maymudes erano comunisti americani ebrei, nati in Polonia e trasferitisi prima a New York e infine a Los Angeles. A un certo punto, il padre era direttore regionale del giornale Yiddish “The Morning Freiheit”. Nel 1955, Victor e Herb Cohen, che un decennio più tardi avrebbe gestito Frank Zappa, Tom Waits e molti altri, aprirono a Los Angeles lo Unicorn Coffee. Questo è stato l'ingresso di Victor nel business della musica. Dopo la separazione con Cohen Maymudes cominciò a far da manager ad artisti come Ramblin' Jack Elliott, il poeta beat/comico Hugh Romney (poi noto come Wavy Gravy). Elliott gli suggerì di andare a New York per incontrare Bob Dylan, cosa che fece nel 1961. A quanto pare lui e Dylan ebbero una simpatia reciproca istantanea.

La rivista Rolling Stone e alcuni dei membri meno specializzati della stampa britannica hanno fatto riferimento a questo libro come la storia completa del tutto, ma c'è molto poco nel libro per far salivare anche il fan più accanito di Dylan. Dopo una breve introduzione che narra le origini di Victor, il libro è solo la trascrizione modificata dei nastri incisi da Maymudes trascritti dal figlio e, occasionalmente, con commenti aggiuntivi sulla narrazione.

Uno dei problemi con il libro è l’ arco temporale degli eventi nel quale Maymudes non è sempre preciso e, a volte, i conti non tornano proprio. Per esempio parla della produzione del primo grande concerto della Baez nel 1962, ma secondo quanto scritto nel sito web ufficiale della Baez il suo primo tour nazionale si svolse nel 1961, nel 1962 lei aveva già pubblicato due album in studio e un album live uscito proprio quell'anno. Maymudes sostiene inoltre che Albert Grossman gli rubò un concerto di Dylan. Maymudes aveva prenotato una delle sale più piccole alla Carnegie Hall e affidò la gestione dell’evento al manager/promoter Harold Leventhal nel 1962. Se così fosse , quello spettacolo non è mai avvenuto, e se lui si è probabilmente confuso con il concerto organizzato da Israel G. Young del negozio Folklore's Center del Greenwich Village tenutosi nella Sala Capitolare della Carnegie nel 1961, non lo sapremo mai. Molto più avanti nel libro Maymudes afferma che Dylan ha partecipato alla Selma Alabama March nella primavera del 1965 ma questo non è accaduto. Maymudes confonde l’evento con un raduno elettorale avvenuto a Greenwood Mississippi nel quale Dylan si esibì insieme a Pete Seeger e Theo Bikel.

Nel 1964, Maymudes era stato assunto come road manager di Dylan per una serie di concerti in un tour un pò folle attraverso gli Stati Uniti. Nella nuova station wagon Ford di Dylan nella quale c’era anche il cantante Paul Clayton e, stranamente, un giornalista di nome Pete Karman. Questo viaggio che comprendeva una sosta a Hazard, Kentucky, per fare una visita non proprio di successo a Carl Sandberg in North Carolina, questo fatto è stato scritto nelle precedenti biografie Dylan, ma anche se questa volta si tratta di un resoconto di prima mano, c'è poco di nuovo ed interessante da aggiungere.

Dylan è sempre stato un introverso estremista, incline di tanto in tanto a scoppi di rabbia per questioni di privacy o quando qualcosa non soddisfaceva le sue aspettative. Maymudes si era gettato a capofitto per soddisfare le sue esigenze, creando ambienti in cui Dylan potesse scrivere, prendere decisioni e pensare veloce, soprattutto in termini di uscire da situazioni potenzialmente appiccicose. Durante un viaggio di vacanza in Grecia nel 1964, Maymudes avrebbe vagato per la campagna, mentre Dylan scriveva in camera sua quello che si sarà il suo quarto album, Another Side of Bob Dylan. Ma anche qui, la memoria Maymudes è confusa, perchè lui dice che l'album venne registrato nel mese di agosto 1964, invece è la data della pubblicazione, in realtà è stato registrato in una lunga sessione di due mesi prima.

Maymudes a quanto pare non era nel giro nel 1965, un anno fondamentale per Dylan, e il libro non racconta il perché. Il risultato è che non c'è nessuna testimonianza sulla decisione di Dylan di darsi al rock and roll.

Maymudes era tornato con Dylan per un esplosivo tour nel1966 con gli Hawks (che sarebbero poi diventati The Band). Tuttavia l'unica storia del tour rtaccontata da Maymudes (uno delle più folli della storia del rock and roll) è quando un roadie sconosaciuto venne arrestato per droga in un paese del quale non si ricorda il nome con conseguente perquisizione della stanza dell’ hotel di Dylan. Maymudes spende un pò di tempo per raccontare di questo particolare roadie che era veramente bravo a procurare le donne per il dopo spettacolo. Maymudes rimase sconvolto quando Grossman licenziò il roadie e lo rimandò a casa. Ma non c'è nemmeno una parola sui ragazzi della band, nulla dei fischi e delle polemiche che Dylan suscitava in ogni posto dove suonava, e nulla circa quanto Dylan fosse completamente esaurito alla fine del tour. Maymudes era apparentemente lì quando Dylan ha fermato la sua bici nel vialetto della casa di Albert Grossman a Bearsville, New York. Dopo una discussione con Albert Grossman, Maymudes lasciò Woodstock e si diresse verso la west coast.

La parte successiva del libro parla del coinvolgimento di Maymudes nella scena bohemienne intorno a Santa Fe, dove finalmente entrò nel campo della costruzione e del settore immobiliare. Ad un certo punto egli accompagnò Dennis Hopper in Perù alla ricerca di una location per il film The Last Movie. Vari personaggi famosi (Maymudes cita però i nomi col contagocce) compresi i Merry Pranksters, Allen Ginsberg e vari attori e attrici che vanno e vengono, ma Maymudes non riesce a rendere la scena credibile. Ci sono un paio di brevi incontri con Dylan durante questo tempo.

Nel 1987, col matrimonio finito ed il fallimento dei suoi tentativi immobiliari, è sull'orlo del disastro finanziario, Maymudes chiede a Dylan un lavoro. Dylan, in procinto di imbarcarsi in un tour estero con Tom Petty & the Heartbreakers lo ingaggia anche se non aveva bisogno di lui. A questo punto, forse perché questi eventi sono più vicini nella memoria di Maymudes, il libro diventa un pò più vivace. Durante questa parte c'è una sensazione di quello che voleva dire essere on the road ed a volte essere dietro le quinte. Maymudes era convinto che Dylan avrebbe dovuto avere il suo tour bus personale e inavvertitamente qualcosa viene svelata: Dylan era in realtà preoccupato di alienarsi le simpatie dei membri della sua band usando un suo bus personale. Maymudes descrive dettagliatamente come ha trovato e progettato il bus in un capitolo (apparentemente scritto e non dettato) e come avrebbe dovuto essere attrezzato il bus. Durante questi viaggi scopriamo che anche Bob Dylan può perdersi negli hotel (era lì senza radio CB?), il bus che si rompe e altre avventure. Ma ancora una volta le cose fondamentali sono mancanti. Per esempio nelle prime due tappe del tour del 1989, quattro notti al Beacon di New York City e due notti al Tower Theater (appena fuori Philadelphia), per il finale dello show, Dylan ha fatto qualcosa che non ha mai più rifatto ne prima ne dopo. Prendeva l’armonica alla fine di "Leopard-Skin” e saltava in mezzo al pubblico continuando a suonare e usciva da una porta laterale del teatro. Per far apprezzare questa scena, la band di Dylan di solito stava lontana sul palco. Questo libro avrebbe dovuto raccontare la storia che stava dietro a questa decisione, ma purtroppo non c’è nemmeno una parola.

In definitiva, l’unica cosa che si capisce di questo libro è che non c’è che molto su Bob Dylan che non sia già stato raccontato in un modo o nell'altro. Nel descrivere la scena del backstage al concerto tributo del 30°anniversario di Dylan al Madison Square Garden, dove ci sono stati innumerevoli grosse star della musica, si ha l'impressione che Dylan ha così tante persone intorno a lui che pensano di sapere quello che vuole, ma che non riesce mai a fare quello che lui vuole veramente.

Mentre le interiezioni di Jacob Maymudes di solito sono ben scritte e talvolta dolorosamente oneste quando lui narra i lati positivi e negativi della personalità di suo padre, così come il suo ricordo di essere stato un adolescente in tour brevemente con Dylan, quello che di cui Victor Maymudes aveva bisogno era uno scrittore che potesse raccontare bene le interessanti (non necessariamente scandalose) storie e sollecitarlo quando la sua memoria non si accordava ai fatti. Per quanto Victor Maymudes fosse stata una delle persone più vicine a Dylan, leggendo questo libro per scoprire qualcosa sul modo di pensare di Dylan, la risposta rimane sfuggente come sempre.

(Fonte: http://www.counterpunch.org/2014/09/19/riding-shotgun-with-dylan/)

 

 
Sabato 20 Settembre 2014

Talkin' 9465 - tarantulalips

Ciao a tutti! Vi comunico una serata,secondo me, da non perdere a Milano il 15 novembre.
Il gruppo suonerà dopo due date a Londra allo Spazio Teatro 89 di via fratelli Zoia. Qui, oltre ad una setlist di pezzi propri, la band suonerà (come scritto sul loro sito) tutto Highway 61 Revisited del Nostro in una serata dedicata a uno dei più grandi dischi di sempre.
Per altri dettagli consultate il sito:
http://www.mandolinbrothersband.com

One night only!

___________________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan e Victor Maymudes, back in the day

La biografia di Victor Maymudes amico e confidente di Bob Dylan - di Jacob Maymudes

Sono le storie mai raccontate e la vita di mio padre che era amico, confidente e tour manager di Bob Dylan per circa 40 anni.
Uno dei miei ricordi preferiti dell’infanzia era quando si viaggiava sul bus personale di Bob Dylan per un intero tour sulla west coast. Mio padre mi portava con lui, avevo solo 8 anni. Era così freddo girare da un posto all’altro e stare dietro le quinte per un bambino. Mi ricordo che guardavo dei film nella parte posteriore del tour bus mentre Bob e la band decidevano la set list per i vari spettacoli. Mi piaceva uscire con Bob, mio padre e Tommy Masters, il suo autista del bus. Ripenso a quel tempo come un'esperienza molto surreale.

  Il primo tour-bus di Dylan restaurato da Maymudes

Mio padre, Victor Maymudes, era amico e tour manager di Bob. Ha incontrato Bob nel 1960. Nel 2000 mio padre ha firmato un contratto editoriale per scrivere una biografia. Il contratto di pubblicazione era per un libro sulla sua vita ed i suoi viaggi con Bob. Mentre stava scrivendo il libro a Santa Monica in California improvvisamente ci lasciò. Il libro non fu mai completato. Ma, con un piccolo aiuto, posso riprendere da dove lui aveva smesso e scrivere il resto della sua incredibile storia.
Per fortuna mio padre aveva registrato ore e ore di storie ed eventi che ha vissuto durante la sua vita come amico e tour manager di Bob. Sono queste stesse registrazioni audio, oltre 24 ore di parlato, che ho intenzione di modificare, ri-organizzare e trasformarle in un libro con una storia tangibile ed estremamente piacevole da leggere.

Sono molto entusiasta di iniziare a scrivere a tempo pieno, ho anche a chiesto l'aiuto di mia madre Linda Wylie che ha curato e scritto “Above The Clouds”, la biografia di Anatoli Boukreev, vincitore del Jon Whyte Award per la letteratura. Lei è un autrice professionista e lei sarà il mio editore e mentore. Inoltre ha anche le proprie storie incredibili quando viveva a casa di Dennis Hopper a Toas, New Mexico, negli anni '60 e usciva con Sara e Bob quando erano insieme.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Victor Maymudes highlights

tratti da "Another Side of Bob Dylan: A Personal History On the Road and Off the Tracks" di Victor Maymudes e Jacob Maymudes

http://www.amazon.com/dp/125005530X?tag=expectingrain-20&link_code=as3&creativeASIN=125005530X&creative=373489&camp=211189


di Caroline Howe per MailOnline - Pubblicato: 10 settembre 2014

La leggendaria icona del folk e del rock Bob Dylan tenne sempre segreti i suoi rapporti con le donne fin da quando arrivò sulla scena folk del Greenwich Village di New York nei primi anni Sessanta.

Egli era innamorato della folksinger Joan Baez ma non la sposò perché lei non poteva essere controllata e lui non voleva competere con lei.

Quelli vicino a lui dicono che ha avuto ben cinque mogli, tre più di quante lui ne ha fatte conoscere al mondo.

Ha mantenuto segreto il matrimonio con la cantante gospel-rock Carolyn Dennis e l'esistenza della figlia gaynata da quel matrimonio, Desiree Dennis-Dylan.

Dylan era così reticente che a volte teneva i suoi confidenti più stretti fuori dal giro. Ma Victor Maymudes, spalla di Dylan per decenni, che è deceduto nel 2001, ha registrato i suoi ricordi e le osservazioni su Dylan su un nastro che ora è stato trasformato in un libro: “Another Side di Dylan: A Personal History on the Road e Off The Tracks”, pubblicato da St. Martin's Press.


Dylan, ora 73enne, stava con la folksinger Joan Baez a Bearsville, New York, un piccolo villaggio nella città nord dello stato di Woodstock, nell'estate del 1964 mentre ssStava lavorando a quello che sarebbe stato il suo quarto album, "Another Side di Dylan", che profeticamente fu caratterizzato dalla canzone “It ain’t Me Babe”.
Per quanto amava Joan, e per quanto vicina la coppia fosse, egli non sposò la Baez, ma scelse di camminare lungo la navata l'anno seguente, nel 1965, con l'ex modella e coniglietta di Playboy, Sara Lownds.

“Perché non Joan Baez”', Maymudes chiese a Dylan.
“Perché Sara sarà a casa quando voglio che lei sia a casa, lei ci sarà quando voglio che lei sia lì, lo farà quando io voglio che lo faccia. Joan non sarà lì quando voglio lei. Lei non lo farà quando io voglio farlo”, Dylan gli rispose.

“Bob non voleva competere con Joan”, dice Maymudes. “Se Bob era un re, Joan era una regina, e Bob non voleva una regina. Voleva qualcosa di più semplice”.

La timida e silenziosa Sara Lownds viveva nei dontorni a Bearsville e la scena musicale del momento. Quando Dylan stava scrivendo, Sara andava da Victor e sballavano insieme per il fumo e per la droga.

Joan, ora 73enne , ebbe subito successo dopo l'inizio della sua carriera di cantante e di attivista nel 1960, e costantemente eseguiva nei suoi concerti alcune delle canzoni di Dylan, contribuendo così a renderlo famoso, così come a fargli fare un sacco di soldi.

Sara e Bob si erano trasferiti a  Woodstock, avevano una casa al Greenwich Village a New York e una casa per l’estate a Long Island.

Dylan confessò a Maymudes che la sua fama era diventata frustrante, “Una sorta di prigione che era chiusa intorno a lui e lo fece temere per la propria incolumità e quella della sua famiglia. Egli naturalmente accuso il colpo a causa di tutto questo”.

  

Si trasferì con la sua famiglia a Los Angeles e comprò un pezzo di terra sulla costa di Malibu. Ha comprato una bicentenaria hacienda in cima alle colline di Santa Barbara come rifugio privato per Sara. Ma il loro matrimonio fu ugualmente turbato.

“Sara in genere è sempre stata isolata, i riflettori erano sempre e solo su Bob. Lai voleva una identità personale oltre a quella che di moglie e di madre”.
“Sara non poteva parlare con nessuno a Los Angeles perché Bob ha una strana sorta di controllo mafioso su tutti quelli intorno a lui. Alla fine, penso che questo sia controproducente, ma quello era il suo stile” ha scritto Victor.
Il matrimonio turbolento finì nel giugno 1977 dopo che Bob e Sara avevano avuto quattro figli, tra i quali il musicista Jakob Dylan. Ci sono state molte separazioni dovute alle sue presunte relazioni con altre donne, nonché amanti di lunga data, Joan Baez è rimasta parte della sua vita, anche se lui non l’ha sposata.
Il divorzio avvenne fra grandi liti e fruttò a Sara 36 milioni dollari, più la metà dei diritti d'autore sulle canzoni scritte mentre erano sposati, a condizione non lei non parlasse mai della sua vita con Dylan.
Penso che la storia per lei si è conclusa con un bel malloppo ma posso solo immaginare il prezzo che ha pagato.

  Nel giugno del 1986 Dylan sposò Carolyn Dennis, da molto tempo sua corista, che era stato anche membro delle Raelettes di Ray Charles. Il matrimonio ebbe luogo sei mesi dopo la nascita della loro “figlia segreta” Desiree Gabrielle Dennis-Dylan. Robert Dylan era nominato come il padre sul certificato di nascita.
Ma l'esistenza della bambina non sarebbe stata rivelata fino al 2001, quindici anni dopo, quando l'autore britannico, Howard Soundes, scrisse la notizia esplosiva nella sua biografia del 2001 su Dylan “Down The Highway”.
Carolyn e Bob decisero insieme di tenere l’esistenza della bambina segreta per il bene della stessa, lontana dagli occhi del pubblico. Hanno anche deciso la loro figlia avrebbe scelto da sola se voleva prendere il cognome del padre, cosa che lei fece nel 1999.

Desiree ha annunciato che stava per sposare la sua partner Kayla Sampson nel settembre del 2013, quando la California abolì il divieto dei matrimonio fra persone dello stesso sesso.

Dylan e la moglie, Carolyn Dennis, non sono mai stati fotografati insieme in pubblico. Lei risiedeva a Tarzana, in California, un sobborgo di Los Angeles nella valle di San Fernando. Dylan andava a trovarla raramente e la Dennis chiese il divorzio quattro anni dopo, che venne concesso definitivamente nel mese di ottobre del 1992.

Victor Maymudes, anche lui cantante, conobbe Dylan quando arrivo a New York, al Greenwich Village, nel 1961 ed iniziò a suonare nelle caffetterie sulla MacDougal Street per guadagnare abbastanza soldi per mangiare.

Era l’epoca dei beatnik, musica, pace e amore, marijuana e alcool e tutti parteciparono attivamente a questo stile di vita.
I due divennero amici all'istante e cominciò quello che diventò una abitudine di vita, ore ed ore a parlare, sempre fatti di erba o hashish.

Fumavano nei caffè - tanto che Bill Cosby, che era anche lui parte della scena del Village, ma vestiva come un fighetto, si avvicinò alla coppia e disse loro che non avrebbero dovrebbero fumare così smodatamente.
“State sprecando la vostra vita ", disse loro. “Vi sono cresciuti i peli sulle mani e avete perso il vostro desiderio sessuale. Fra un pò vi creseranno le tette!”.
“Abbiamo fatto una bella risata e abbiamo continuato a fumare” ha detto Maymudes. “Abbiamo continuato a stare seduti sempre fatti, ridendo e parlando del mondo. Lui aveva vent'anni ed io venticinque... io aveva viaggiato e lui non ancora”.

Dylan non aveva i soldi al momento e se voleva bere un caffè in un bar doveva aspettare che qualcuno glielo pagasse.

Si innamorò di Suze Rotolo, un artista/attivista, che è stata fotografata con lui sulla copertina del suo album “The Freewheelin' Bob Dylan”, ma il suo istinto di controllo si presentò allora sotto forma di argomenti verbali.
Chiamava Suze da una cabina telefonica, e seguivano interminabili "litigi” rivela Maymudes.

“Quando vado da qualche parte tu devi venire con me. Devi venire. Quando torno, è necessario che anche tu torni”.
Victor vide allora l'inizio della fine di quella relazione.

Quando si incontrarono, Dylan confessò a Victor che era scappato da casa in Minnesota, una pratica che cominciò quando aveva undici anni.

Era stato in un carcere minorile, pensò di fuggire per il carnevale per venire in città. La vita a Hibbing, Minnesota, era dura quando suo padre lasciò la famiglia e andò a vivere con la nonna a Minneapolis.

Dylan ha espresso la sua solitudine amara nelle canzoni che costantemente scriveva su un quaderno a spirale per poi riscriverle con una macchina da scrivere. Victor e Dylan sono stati ovunque nei loro viaggi, Dylan si rintanva in una stanza d'albergo, mentre Victor uscva a fare sport o per esplorare la zona.

Altri pezzi grossi abitavano in quel momento al Greenwich Village: scrittori e poeti come Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Peter Orlovsky, Truman Capote; pittori come Jackson Pollock, Willem de Kooning; attori come Steve McQueen, Barbra Streisand e Woody Allen. Ognuno di loro ascoltava la nuova musica degli anni 1960.

Maymudes descrive la notte nella quale Dylan ha incontrato i Beatles per la prima volta, il 28 agosto 1964. ”Bob cercò di rotolare un joint ma tutto andò a pezzi e gli cadde dalle mani” ha rivelato Maymudes "spargendo tutto sopra un cesto di frutta che stava sul tavolo”. Così Victor ha deciso di rotolare la canna lui stesso. Questo ha dato inizio alla festa, ma poco dopo Dylan, ubriaco marcio, è svenuto sul pavimento. “La mattina seguente, Paul si è avvicinato a me e mi ha abbracciato per 10 minuti” ha scritto Maymudes, e mi disse "Sei stato grande, ed è tutta colpa tua perché ora amo questa cosa!"

Maymudes dice “Dylan perde il controllo più facilmente di altre persone e sviene in quel modo. Era al limite, credo, perché aveva, ed ha ancora, una visione sociale molto stretta per quello che riguarda i suoi rapporti personali”.
“Ma ... lui ha una visione della poesia che va oltre e vede più di chiunque altro, e poi è in grado di descrivere ciò che ha visto. Così sono le dinamiche della sua personalità fuori equilibrio, se siete disposti ad accettare i suoi difetti dovete essere in soggezione davanti alla sua brillantezza.



"Non è perfetto ... lui è un bastardo proprio come tutti noi” ha scritto Victor su Dylan.

(Fonte: http//www.dailymail.co.uk/news/article-2749670/Bob-Dylan-refused-marry-Joan-Baez-couldn-t-control-shunned-lesbian-daughter-Desiree-tried-roll-joint-Beatles-passed-drunk-reveals-blockbuster-book-best-pal.html#ixzz3D34iuXw1)

 

 
Venerdi 19 Settembre 2014

Talkin' 9464 - marima63

Caro Mr. Tambourine,
è bello trovare artisti come Shaver che sanno essere grati al fonico che consente la buona riuscita del proprio concerto. Per quanto bravo sia un artista la musica nasce da un lavoro comune a cui tanti partecipano, e sono tutti necessari, pare scontato, ma tu che lo hai vissuto in prima persona sai che non lo è. Così come sono necessari promoters competenti e coraggiosi per portare da noi artisti di nicchia, o ancora sconosciuti, qualche volta rimettendoci di tasca propria, e dare così la possibilità agli appassionati di vederli.
E perché un sito funzioni ci vuole qualcuno che si impegni a gestirlo ogni giorno, anche quando una parte dei lettori si prende una pausa in cui si dedica a tutt’altro…
Ho trovato talmente sensate le parole con cui hai chiuso la tua risposta al mio ultimo messaggio che sono stata tentata di condividerle: “Cercare parallelismi o scopiazzature o ispirazioni o plagi è solo un gioco da fans maniaci, o da prezzolati detrattori, come fosse un gigantesco gioco della playstation, nel quale vince chi trova più riferimenti”. Ma ti sei accorto, vero, che c’è qualcuno che utilizza il tuo a.k.a. per discutere di esegesi testuale con i suddetti fan?! :-) Scherzi a parte, i miei ringraziamenti nei tuoi confronti erano sinceri. Spero si sia capito. Riflettere sui versi di un artista e sui suoi riferimenti consente non solo di avvicinarsi meglio alla sua opera, di apprezzarla più a fondo ma offre anche la possibilità di comprendere meglio se stessi, gli altri, la realtà che ci circonda. O magari ci porta a leggere un nuovo libro, ad ascoltare ancora un’altra canzone. Può essere solo un gioco, ma non tempo perso.
Alla prossima, Maria Rosa Ventura.

Cara Maria Rosa, è proprio come dici tu, "riflettere sui versi di un artista e sui suoi riferimenti consente non solo di avvicinarsi meglio alla sua opera, di apprezzarla più a fondo ma offre anche la possibilità di comprendere meglio se stessi, gli altri, la realtà che ci circonda", anche se a volte la ricerca è così esasperata da portarci su terreni anche improbabili o troppo fantasiosi. A volte potrebbe sembrare un gioco, ma quanti di noi hanno imparato o scoperto cose nuove su Bob ed il suo lavoro proprio per merito di questo gioco? Credo molti, e questo mi rende felice e soddisfatto, anche se naturalmente non tutti hanno il tempo di scrivere alla Fattoria la loro opinione o di fare ricerche particolareggiate che richedono molto tempo e volontà. Ho letto in un sito americano che ha portato al parossimo la ricerca delle similitudini e delle uguaglianze fra le parole di Bob e quelle di altri scrittori. Una cosa incredibile, ai confini della realtà, faccio un esempio: se Bob in una sua canzone usa la parole "love" e se questa parola viene trovata (N.B. solo essa, senza nient'altro) in uno scritto di Shakespeare allora significa che Bob ha tratto ispirazione da lui o lo ha plagiato. Cose come questa sconfinano inevitabilmente nel ridicolo oltre che nell'assurdo, eppure c'è gente che se riesce a fare una tale similitudine idiota pensa di essere la verità personificata invece di aver scoperto solo una inutile acqua calda.

Per quanto riguarda uomini come Carlo Carlini hai ancora ragione, solo una sconfinata passione può a volte giustificare il fatto di rimetterci di tasca propria, e credo che Carlo, tra i suoi tanti successi abbia avuto anche inconvenienti spiacevoli di questo tipo, ma lui non ha mai mollato finchè, purtroppo, ha dovuto lasciarci. Grazie a lui ho avuto la possibilità di conoscere, di parlare, di cenare, di passare del tempo con artisti di grosso calibro ed altri minori, ma ti assicuro che è sempre stato un piacere lavorare con loro e per loro. Ho avuto la fortuna di poter cantare Like a Rolling Stone con Bob Neuwirth e Ruth Gerson, con gli Yardbirds (per inciso ricordo a tutti che questo storico gruppo ha dato alla musica tre giganti come Eric Clapton, Jeff Beck e Jimmy Page) e gli Animals (proprio quelli di Eric Burdon, naturalmente senza più Eric, e di House of the raising sun) ho potuto cantare con i due storici gruppi riuniti sul palco per un bis dove eseguirono "Gloria" di Van Morrison.

     

              Con Chris Dreja (Yardbirds)           con Hilton Valentine (Animals) e Jim McCarthy Yardbirds)

con Bob Neuwith, Ivan Bodley, Ruth Gerson (purtroppo io non sono inquadrato) per LARS

  

       con Ruth Gerson Band per Emotionally Yours                con Ruth Gerson Band per I Shall Be Released

E per finire, fra tutti gli artisti americani per i quali ho fatto il fonico sul palco, non uno si è scordato di venire a ringraziarmi dopo lo spettacolo, e questo è un "must" per loro. Lo stesso non posso dire di altri artisti italiani, escluso Bobby Solo che è stato veramente "alla mano" standosene tre ore in camerino con me che suonavo la chitarra e lui cantava tutte le canzoni dei Beatles, e, stranamente, non accennò a nessuna canzone di Elvis. Ci divertimmo molto e ci sentimmo per telefono per molto tempo ancora, finchè inevitabilmente i contatti si diradarono fino a finire.

Alla prossima, Mr:Tambourine, :o)

________________________________________________________________________________________________________________

St. Kilda, (suburb. of Melbourne), Australia - Palais Theatre, August 19, 2014

di Peter Elliott

Sono andato allo show di Lunedi e l'ho trovato di un incantesimo vincolante che mi ha fatto desiderare di vederlo la seconda notte con grande aspettativa. Ancora una volta Stu vagava sul palco facendo strumming esattamente alle 20.00 e poi la band e l'uomo iniziavano “Things Have Changed”. Dal primo minuto si è trattato di un indimenticabile prestazione. Il canto di Bob durante lo spettacolo era straordinario. La sua voce si è evoluta nella più calda ed espressiva della sua carriera e porta la sue canzoni moderne alla vita con tanta emozione sincera.
Il bellissimo vecchio Teatro Palais è un luogo ideale e sembrava di tirare fuori il meglio dal grande uomo. La folla era selvaggiamente entusiasta e questo sembrava ispirare Bob ancora di più. Ogni canzone era una delizia. Le versioni di Workingman’s Blues, Waiting for You, Tangled Up In Blue, Simple Twist e Soon After Midnight erano indimenticabilmente belle. Forgetful Heart e Long And Wasted Years erano potenti e ti rivoltavano le budella al di là delle parole. Una Pay In Blood ringhiante sangue era incredibile, Love Sick, High Water e Early Roman Kings hanno fatto tremare il tetto del teatro che quasi crollava. Poi il bis. Se, come ha riconosciuto Bob, “All Along TheWatchtower” era diventata la canzone di Jimi Hendrix, ora è tornata al suo legittimo proprietario. Questa è la versione migliore che abbia mai sentito ed è stata evidenziata da un bellissimo gioco a metà tra il pianoforte di Bob e la chitarra di Charlie.
Lo spettacolo è culminato con una bella prestazione di Blowin’ in the Wind, suonata al pianoforte, poi per chiudere lo show al centro del palco per un assolo di armonica da togliere il fiato.

Questo è stato un magnifico show con la band in fiamme che metteva in risalto lo stupendo lavoro al pianoforte da Bob. Il suo modo di suonare l'armonica era brillante e così tutta la parte cantata. Oh mio Dio, il canto, era tutto per me ed ora nella speranza che questo genio straordinario ed in continua evoluzione tornerà ad abbellire queste sponde presto.

 

 
Giovedi 18 Settembre 2014

St. Kilda, (suburb. of Melbourne), Australia - Palais Theatre, August 18, 2014

di Peter Elliott

Che privilegio vivere questa continua evoluzione del genio e che gioia che egli è ancora così impegnato con la sua arte. Mi sento benedetto che lui viene nella mia città ogni pochi anni per darci una notte come questa. Nessun altro artista si avvicina alla sua straordinariamente ricca massa di lavoro, ma chi altro di 70 anni potrebbe dare un concerto con pezzi che vengono principalmente dal più recente album recente in uno spettacolo così affascinante?
Quest’ uomo ha creato le incredibili canzoni "di protesta" dei primi anni Sessanta, gli incredibili album della metà degli anni sessanta che hanno cambiato la musica per sempre, i brillanti albums degli anni Settanta, alcune delle sue più grandi canzoni (Angelina, Blind Willie McTell, Every Grain Of Sand, ecc), è stato molto diffamato negli anni ottanta e poi il grande periodo degli ultimi anni che iniziò con lo scavare di nuovo nella musica popolare e nel blues e che culminò poi in Time out of Mind, Love and Theft ecc. Eppure qui sta ancora tenendo il palco con una maestria che è unicamente sua e fresca come sempre.

Così, in una umida notte di Melbourne, Bob ha suonato nel glorioso vecchio Palais Theatre sulla spiaggia di St. Kilda. Sono sicuro che il luogo ha ispirato Bob che ha dato una performance stellare che è stato ben accolto da una urlante folla riconoscente. Non so perchè si parla male dell' illuminazione, per me era meravigliosamente atmosferica ed adatta all’ossessionante natura di questa attuale set list. I nostri posti erano i migliori che abbia mai avuto per uno spettacolo di Bob, solo nove file dal fronte palco e ho potuto vedere tutto chiaramente. Né sono i microfoni davanti al suo volto un problema. Per me non c'è critica per quest’uomo, mi siedo e accetto tutto quello che fa crogiolandosi nel suo lavoro sempre sorprendente che condivide con il mondo.

E' difficile elencare canzoni in evidenza, ogni canzone è stato un momento clou fino alla successiva che poi diventatva il momento clou. La mia emozione principale era la sua voce. Oh, quella voce che sembra provenire dal profondo di un'anima imbevuta di polvere, il sangue e il dolore di innumerevoli secoli di amore umano e di disperazione, quella voce che attraverso le sue varie incarnazioni nel corso degli anni mi ha sempre "trafitto il cuore". Al momento si tratta di uno strumento glorioso che ringhia per "Pay in Blood", ma può canticchiare splendidamente in “Soon After Midnight" o "Simple Twist of Fate". Credo che Bob si è evoluto in questa voce che ora si adatta così perfettamente alla sua posizione di maestro delle radici della musica americana. Poi c'è il suono dell’armonica, che altri in altre recensioni hanno osservato essere un suono più morbido questa volta. Vorrei guidare su una lunga strada solo per sentire di continuo questi splendidi assoli. Aggiungo a questo qualche bella frase al pianoforte in molti pezzi che sono stati una delizia.

La band, come sempre, era favolosa e che gioia è sentire Bob suonare con i ragazzi che possono davvero seguirlo. Attenti in Pay in Blood, dondolanti in Spirit On Tyhe Water e Duquesne Whistle e fornito un bell appoggio morbido per i numeri più lenti come Simple Twist of Fate o Soon After Midnight.

La set list è una rappresentazione magistrale di questa incredibile carriera e dello spazio musicale che attualmente occupa. Comè dolce sentire She Belongs to Me e sentirla cantare come se fosse stata scritta ieri. La grande potenza delle canzoni di Dylan è che sono aperte a tanti diversi arrangiamenti ma mantengono sempre la melodia di base e la struttura dell'originale.
Mi è piaciuto Workingman’s Blues # 2, Pay in Blood, Duquesne Whistle, Simple Twist, Spirit On The Water e tutto il resto. Di straordinaria bellezza sono state le esecuzioni di Forgetful Heart e Soon After Midnight. Poi c'è il grande divertimento di cercare di raccogliere i nuovi testi di Tangled up in Blue.

Infine arriva il bis ed è un dono generoso ai fans. La mia versione preferita in assoluto di All Along the Watchtower. Era maestosa e toccante allo stesso tempo. Poi un modo fantastico per concludere il concerto con una squisita rielaborazione di Blowin’ in the Wind, la mia scelta come più grande canzone mai scritta. Bob la esegue al pianoforte, poi passa al centro della scena per un solo da brivido di armonica.

Questa è stata una notte di grazia e maestà eseguita da un artista leggendario al culmine dei suoi poteri. Ho avuto il grande piacere di condividere la festa con i miei amici, la bella Karen, John e Vicki. Siamo rimasti molto soddisfatti anche dai giovani che stavano di fronte a noi, che ci hanno entusiasmato con la loro passione per il grande uomo. Tornerò Martedì per un’altro spettacolo e non vedo l'ora.

Grazie di tutto Bob, Dio ti ama.

___________________________________________________________________________________________________________________

The Byrds: come abbiamo scritto “Eight Miles High”

Roger McGuinn, cantautore: “Quando alcuni d.j. dissero che era una canzone sulla droga la diffusione radio venne vietata, e fu la fine per noi”.

Eight Miles High è stata definita la prima canzone psichedelica. E' vero che avevamo sperimentato l'LSD, e il titolo contiene la parola "alto", quindi se la gente vuole dire che significa “volare alti” non ha tutti i torti. Ma Eight Miles High in realtà nasce come un tributo a John Coltrane. E' stato il nostro tentativo di suonare jazz.
Eravamo in tour in America, e qualcuno ci ha suonato l'album di Coltrane Africa / Brass (Africa/Brass è il titolo di un disco jazz del sassofonista statunitense John Coltrane pubblicato dall'etichetta Impulse Records nel 1961. Si tratta del primo disco di Coltrane uscito sotto l'etichetta Impulse, e vede l'impiego del quartetto di Coltrane accompagnato da diversi altri strumentisti che portano a 21 il numero dei musicisti partecipanti all' album. Il suono da big band, con l'inusuale (per Coltrane) implementazione di corni francesi ed euphonium, rende la musica presente nell'album molto differente da quanto prodotto in precedenza da Coltrane). Avevo appena comperato un registratore a cassette, era una cosa nuova, potevi comprare i nastri e suonarli. Avevo alcuni nastri vuoti ed ho registrato l’album di Coltrane, insieme ad alcuni di Ravi Shankar, e li avevo portati in tour. Era l'unica musica che avevamo con noi per tutto il tempo sul tourbus. Entro la fine del tour, Coltrane e Shankar si erano radicati in noi.
C'era una traccia Coltrane chiamata India, dove stava cercando di emulare la musica sitar con il suo sassofono. Aveva una frase ricorrente, dee da da da, così ho preso la mia chitarra Rickenbacker ed ho suonato alcune cose jazz intorno ad essa. Ero innamorato del suo modo di suonare il sassofono: tutte quelle piccole note divertenti e roba veloce nella parte inferiore della gamma tonale.
Allo stesso tempo, Gene Clark [chitarra ritmica] aveva alcuni accordi e una vaga melodia, che è andata a finire nella struttura di Eight Miles High. Negli anni successivi, Gene ha iniziato a fantasticare che aveva scritto tutta la canzone da solo, cosa che non era il caso di dire, era stato uno sforzo di collaborazione tra me, Gene e David Crosby. L'anno precedente, nel 1965, abbiamo fatto un tour in Inghilterra. Era la nostra prima volta che volavamo su un aereo, e ho avuto l'idea di scrivere una canzone su questo fatto. Gene mi ha chiesto: "A che altezza pensi stiamo volando?". Ho pensato che erano circa sette miglia, ma i Beatles avevano una canzone intitolata Eight Days a Week, così abbiamo cambiato il titolo in Eight Miles High perché abbiamo pensato che sarebbe stato più attuale.

Quando la canzone uscì, alcuni d.j. hanno fatto le somme e si sono resi conto che, dal momento che gli aerei di linea commerciali volano solo ad un’altezza di sei miglia, stavamo parlando di un diverso tipo di “altitudine”. Abbiamo rilasciato una dichiarazione per confutare tali affermazioni, ma fu ugualmente la fine del nostro successo commerciale. I Byrds furono danneggiati per sempre.
Gene ha lasciato la band proprio nel mese che Eight Miles High fu pubblicata. Aveva paura di volare e sudava freddo, in piedi nel corridoio dell’aereo, dicendo: "Non posso rimanere su questo coso, devo scendere". Ricordo di aver detto: ".. Non si può essere uno dei Byrd, se non si può volare".

David Crosby, cantautore / chitarra ritmica

Naturalmente Eight Miles High era una canzone sulla droga. Essa si riferisce alla quota di quel volo, ma era un doppio senso intenzionale. Ho pensato che fosse un'idea di Gene per scrivere una canzone circa il nostro viaggio a Londra, lui era un meraviglioso talento. Ma se Roger dice che è stata una sua idea, forse lo era.
L’abbiamo scritto tutti insieme in un camper, in fretta scambiandoci testi e idee per la progressione degli accordi. La linea "E quando tocchi terra provi la più strana sensazione che hai mai avuto", parla del nostro disorientamento. Avevamo 21 anni, non eravamo mai stati fuori degli States, e tutto era alieno per noi. Abbiamo faticato per capire le persone, ci devono essere circa 25 diversi accenti inglesi.

"Da nessuna parte trovi calore " si riferisce al nostro trattamento da parte della stampa britannica. Una terribile promozione ci aveva pubblicizzato come "la risposta americana ai Beatles". Naturalmente, la stampa ci diede contro per questo, ma i Beatles sapevano che non avremmo mai detto una cosa del genere, perché li adoravamo. Ed erano estremamente accoglienti, ci portavano a casa dopo i concerti, portandoci a cena e feste.

Il riferimento alle limousines nere voleva intendere la Austin Princess, una grossa vettura britannica che le case discografiche usavano molto perché era più economica di una Bentley. E la linea “la grigia città piovosa" era mia. "Girare le piazze rannicchiati nelle tempeste" si riferisce al maltempo a Londra, dove la gente che si raggruppa negli androni dei portoni per evitare la pioggia che scende a secchi.
Sapevamo che Eight Miles High era una canzone speciale e volevamo registrarla bene. Avevamo firmato per la Columbia, i cui studi erano controllati dai sindacati, con pause regolari e tutto il resto. Abbiamo pensato che erano cazzi. Nel frattempo, i Jefferson Airplane stavano registrando in fondo alla strada alla RCA con Al Schmitt, uno dei più grandi ingegneri del suono della storia. Così ho detto alla band: "E se andassimo là a registrare in un vero e proprio studio?" Così siamo usciti di nascosto e siamo andati a registrare una versione. Quando la Columbia venne a saperlo, ci minacciò di annullare il nostro contratto e di farci causa. La battaglia infuriò finchè non registrammo un'altra versione per la Columbia, che poi divenne un classico. Penso ancora che la prima versione era migliore, però.

(Fonte: http://www.theguardian.com/music/2014/sep/16/how-we-made-eight-miles-high-the-byrds)

 

 
Mercoledi 17 Settembre 2014

St. Kilda, (suburb. of Melbourne), Australia - Palais Theatre, August 18, 2014

di Raghava

Con la set list sempre uguale da un pò di tempo e molte buone
recensioni già scritte sulle ultime prestazioni, è più facile fare da da eco a quelle parole e dire che Bob e la band erano in ottima forma, ancora una volta, con qualche sorpresa
Con pochissime stranezze, un paio di tipici fraseggi di Bob e alcune piccolissime improvvisazioni della band, tutto è andato come da copione, uno spettacolo strettamente temporizzato con il gong d’inizio che ha suonato esattamente alle 20.00 mentre le luci si abbassavano.
Ho avuto modo prima del concerto di andare a fare una passeggiata, mangiare qualcisina e guardare la gente.
La band è scesa da un paio di van, e un piccolo gruppetto di Bobhead era già in attesa nella piovigginosa serata proprio mentre arrivavo dal parcheggio che si trovava dopo il teatro. Una pausa per guardare Tony, Charlie e gli altri dirigersi rapidamente verso l'entrata posteriore sotto l'occhio vigile della sicurezza, no, niente Bob in vista. Quante volte hanno fatto questo? Quale paese, che città è stasera? Per coloro che si mettono in viaggio da fuori città (o periferia) per il prossimo paio di spettacoli, assicuratevi di avere l'opportunità di camminare per il quartiere prima o
dopo. Buon caffè e buoni dolci, e l'hamburger e la birra che avevo preso erano un buon inizio per la notte (e non ero dove offrivano birra gratis per i possessori del biglietto!!). Il luogo è piccolo e la gente fuori in attesa dell’apertura delle porte era rilassata. Ho raggiunto il mio posto e mi trovai semplicemente una buona posizione per godermi lo spettacolo, in particolare, la luce dorata che si adattava perfettamente all’interno del Palais Theatre, ma che è stato anche sequenziato per un effetto sbalorditivo
in particolare durante High Water e l'inizio altamente concentrato di Long And Wasted Years. Molti tra il pubblicoalzavano i loro telefoni per filmare spezzoni dello spettacolo. Bello vedere un paio di famiglie presenti, e la coppia di giovani ragazzi di fronte a me che sono stati completamente presi dallo spettacolo.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Jonathan Feldman

Tante persone criticano Bob perchè non parla al pubblico, stasera al Palais ha parlato per 2 ore. Parlava e noi, il suo pubblico, abbiamo risposto ascoltandolo. Ha parlato di amore, di sfortuna, di tristezza e di gioia.

In evidenza una resa accattivante di Workingman’s Blues # 2, Simple Twist of Fate, Spirit On The Water e meglio di tutte per l’energia una lunghissima ma ordinate Long And Wasted Years.

Le ultime due volte che sono stato a vedere Bob temevo che la sua voce fosse andata “oltre la collina”, ma stasera ho rimesso quei pensieri nella casella a cui appartengono.

Grazie Bob per quello che ci hai detto stasera ... mi dispiace che alcune persone semplicemente non ti sanno ascoltare.
 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Nick Miller

Lieve panico per raggiungere il Palais Theatre con gli aerei in ritardo tra Sydney e Melbourne, ma alla fine sono arrivato ed ero quasi in prima fila!

Mi son proprio goduto la a Melbourne presso il Palais (dove Dylan suonò nel 1966), gran folla,Bob e la band molto in sintonia come sempre.
Highlights per me sono stati una incredibile Workingman’s Blues 2 #, Pay in Blood e Forgetful Heart. Il concerto prevede una gioia diversa ogni sera, spero così anche per il resto del tour.

_____________________________________________________________________________________________________________

September 16: Happy 89th birthday B.B. King

" Il blues era come quei problemi che un bambino poteva avere in famiglia. Un pò di vergogna a permettere che qualcuno ti scoprisse ad ascoltarlo, ma tu lo amavi. Solo non potevi sapere come le altre persone l' avrebbero preso".
(B.B. King)

B.B. King, nome d'arte di Riley B. King (Itta Bena, 16 settembre 1925), è un chitarrista e cantautore statunitense.
Con una lunghissima carriera alle spalle, oggi è uno dei più importanti esponenti del blues viventi. Con la sua "Lucille", una chitarra Gibson ES-355 custom, è diventato un'icona stessa del genere musicale già a partire dagli anni cinquanta.

               

Ha avuto una così grande carriera che ancora oggi è riconosciuto come il re del blues. Ha vinto 14 volte il Grammy. Nella rivista Rolling Stone è posto come sesto chitarrista più bravo di tutti i tempi (Lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone). Il suo sound è caratterizzato da suoni caldi e piacevoli che danno vita ad un blues elegante che lo ha contraddistinto per tutta la sua carriera. Il suo stile chitarristico è caratterizzato solo da parti soliste che si alternano al canto, senza mai sfociare in parti di accompagnamento.

King passò molta della sua infanzia vivendo con la madre e la nonna, lavorando come contadino. King ha detto che veniva pagato 35 centesimi per ogni 100 libbre (45 kg) di cotone che raccoglieva, prima di scoprire il suo talento. Da giovane, si appassionò ai cantanti neri come T-Bone Walker e Lonnie Johnson e artisti jazz come Charlie Christian e Django Reinhardt. Presto incominciò a esercitarsi cantando musica gospel in chiesa.

Nel 1943 King si trasferì a Indianola, Mississippi e tre anni dopo a Memphis, Tennessee, dove affinò la sua tecnica di chitarrista con l'aiuto del cugino, il chitarrista country blues Bukka White.
Alla fine, King incominciò a trasmettere la sua musica dal vivo sulla radio di Memphis WDIA come disc-jokey, una stazione che aveva da poco cambiato la propria programmazione per trasmettere soltanto musica nera, cosa estremamente rara all'epoca. Alla radio King incominciò ad usare il nome The Pepticon Boy, che più tardi divenne "The Blues Boy from Beale Street" (il ragazzo del blues di Beale Street) o più semplicemente The Beale Street Blues Boy: il nome fu poi abbreviato a Blues Boy e, infine, a B.B.
Nel 1949 King cominciò a registrare canzoni per la RPM Records di Los Angeles. Gran parte delle sue prime registrazioni furono prodotte da Sam Phillips che poi avrebbe fondato la leggendaria Sun Records.

  Negli anni cinquanta King divenne uno degli esponenti principali del panorama R&B collezionando una lunga lista di hits tra i quali You Know I Love You, Woke Up This Morning, Please Love Me, When My Heart Beats Like a Hammer, Whole Lotta' Love, You Upset Me Baby, Every Day I Have the Blues, Sneakin' Around, Ten Long Years, Bad Luck, Sweet Little Angel, On My Word of Honor, e Please Accept My Love. Nel 1962 King firmò per la ABC-Paramount Records.
Nel novembre del 1964 King registrò al Regal Theater di Chicago l'album Live at the Regal che sarebbe ben presto entrato nella leggenda.

  B.B. King con la sua Lucille

Il primo successo di King al di fuori del mercato blues fu una riedizione di The Thrill Is Gone di Roy Hawkins che nel 1969 scalò le classifiche sia pop che R&B, evento molto raro ancora oggi. L'elenco dei successi di King continuò per tutti gli anni settanta con canzoni quali To Know You Is to Love You e I Like to Live the Love. Dal 1951 al 1985 King è apparso sulle classifiche R&B di Billboard ben 74 volte.

Nei decenni successivi King ha registrato sempre meno senza perdere in popolarità grazie alla partecipazione a film e show televisivi (tra cui una puntata de I Robinson dove interpreta se stesso) e tenendo annualmente circa 300 serate. Nel 1988 ha conquistato una nuova generazione di fan grazie al singolo When Love Comes to Town, suonata insieme agli U2. Nel 2000 ha invece registrato Riding with the King in coppia con Eric Clapton.

     

Nella sua carriera ha suonato insieme a moltissimi artisti e gruppi, tra cui Eric Clapton, Buddy Guy, David Gilmour, Muddy Waters, Paul Butterfield, Luciano Pavarotti, Richie Sambora, Phil Collins, Billy Ocean, Stevie Ray Vaughan, Etta James, Gladys Knight, Chaka Khan, James Brown, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Ray Charles, Albert King, Gary Moore, Diane Shuur, Slash, U2, John Mayer, Jeff Beck, Gloria Estefan, Roger Daltrey, Bobby Bland, Zucchero, Tracy Chapman, Sheryl Crow, Billy Preston, Elton John, Mark Knopfler, Van Morrison, Billy Gibbons, Willie Nelson, Brad Paisley e Aretha Franklin e la sua partecipazione, nel 1990, al Pistoia Blues con Jeff Healey ed Edoardo Bennato dove interpretano alcuni brani tra cui quello di Edoardo, Signor censore. Singolare è inoltre una sua esibizione insieme all'attore Bruce Willis, suo grandissimo fan, e Anthony Jacobson, amico d'infanzia.

È indubbio che King sia stato fonte di ispirazione per moltissimi musicisti, da almeno cinquant'anni, e che la sua fama nel mondo musicale non sia diminuita nemmeno oggi.

Nel 2004 King è stato insignito di una laurea ad honorem presso la University of Mississippi.

Nel 2005 per festeggiare i suoi 80 anni, pubblica un album pieno di ospiti illustri: Van Morrison, Billy Gibbons, Eric Clapton, Sheryl Crow, Darryl Hall & John Oates, John Mayer, Mark Knopfler, Glenn Frey, Gloria Estefan, Roger Daltrey, Bobby Bland ed Elton John.

King ha inoltre donato la sua grande collezione blues all'Ole Miss Center for Southern Studies.

Perchè la sua chitarra si chiama "Lucille"?
Nell'inverno del 1949, King stava suonando in una sala da ballo nell'Arkansas. Per riscaldare il locale era stato acceso un barile contenente del kerosene, una pratica non troppo insolita. Due uomini incominciarono a litigare, facendo cadere il barile contenente il kerosene infuocato sul pavimento. Questo scatenò un incendio e conseguente evacuazione. Una volta fuori, King si rese conto di aver lasciato la sua chitarra, una Gibson semi acustica, nell'edificio in fiamme e rientrò per recuperarla. Il giorno dopo, King scoprì che i due uomini avevano combattuto per una donna chiamata Lucille e decise di chiamare Lucille la sua prima chitarra, così come tutte le chitarre che ha posseduto da quell'esperienza quasi fatale, per ricordarsi di non fare mai più una cosa del genere. Altra versione invece vuole che, saputo il nome, avesse detto «per colpa di Lucille a momenti ci rimetto la vita» creando poi un doppio senso tra la ragazza e la chitarra. Lucille in particolare è una Gibson Custom Shop ES-335 (nella sua carriera ha suonato anche ES-175, ES-330, ES-345 ma è del 335 che ha fatto il suo marchio), una chitarra nera semi acustica prodotta appositamente per il vero "Re del Blues". Costruita con le specifiche di BB King si distingue dalle altre 335 per l'introduzione Vari-tone, un selettore rotativo che interviene inserendo diverse combinazioni R/C per dare diversi tagli al suono proveniente dai pickup: di fatto si va da un suono gonfio e rotondo fino al suono più fine e sottile adatto al funky.


 

 
Martedi 16 Settembre 2014

I'm listening to Billy Joe Shaver

I'm listening to Billy Joe Shaver
And I'm reading James Joyce
Some people they tell me
I got the blood of the land in my voice
(I Feel A Change Comin' On) Words & Music by Bob Dylan with Robert Hunter

Billy Joe Shaver: Ancora un fuorilegge, dopo tutti questi anni

di Geoffrey Himes

Billy Joe Shaver era un fuorilegge metaforico. Poi divenne un fuorilegge reale.
Shaver ha contribuito a lanciare la stile di musica country chiamato "Outlaw" nel 1973, scrivendo 11 dei 12 brani per l’album di Waylon Jennings "Honky Tonk Heroes", album spesso citato come primo disco del movimento.

  "Honky Tonk Heroes" track list
Lato A
1.Honky Tonk Heroes – 3:35 (Billy Joe Shaver)
2.Old Five and Dimmers (Like Me) – 3:05 (Billy Joe Shaver)
3.Willy the Wandering Gypsy and Me – 3:00 (Billy Joe Shaver)
4.Low Down Freedom – 2:20 (Billy Joe Shaver)
5.Omaha – 2:36 (Billy Joe Shaver, Hillman Hall)

Lato B
1.You Asked Me To – 2:30 (Billy Joe Shaver, Waylon Jennings)
2.Ride Me Down Easy – 2:37 (Billy Joe Shaver)
3.Ain't No Good in Mexico – 2:00 (Billy Joe Shaver)
4.Black Rose – 2:28 (Billy Joe Shaver)
5.We Had It All – 2:45 (Troy Seals, Donnie Fritts)
6.Slow Rollin' Low – 2:44 (Billy Joe Shaver) – (Brano bonus aggiunto nel cd del 1999 - Buddah Records)
7.You Asked Me To – 2:38 (Billy Joe Shaver, Waylon Jennings) – (Versione singolo - brano bonus aggiunto nel cd del 1999 - Buddah Records)

“L’outlaw country era - un contenitore nel quale tutti volevano rimanere invischiati - ricorda Shaver, oggi 74enne. "Quando Waylon ha registrato “Honky Tonk Heroes” hanno iniziato a chiamarci “outlaw”. Forse ci hanno chiamato così perchè eravamo degli emarginati, perché era quello che eravamo allora... Tutti gli altri indossavano costumi di scena tutti ornati di lustrini, noi invece indossavano vecchie camicie da lavoro e vecchi jeans. La loro musica era dolce e chiara, la nostra era agitata e turbolenta. Loro non volevano avere niente a che fare con noi, ma poi, quando abbiamo iniziato ad avere successo, han cambiato opinione".

Quello stesso anno, Kris Kristofferson ha prodotto l’album di debutto di Shaver, "Old Five and Dimers Like Me", e le sue canzoni cominciarono subito ad essere registrate da Kristofferson, Johnny Cash, Elvis Presley, Tom T. Hall, Jerry Jeff Walker e gli Allman Brothers.

Elvis Presley - You asked me to

 
You Asked Me To
Words & Music by Billy Joe Shaver, Waylon Jennings

Long ago and far away
In my old common labour shoes
I turned the world all which-a-way
Just because you asked me to

Likened to no other feel'
Summer love is simple true
There's no end to what I'd do
Just because you asked me to

Let the world call me a fool
But if things are right with me and you
That's all that matters and I'll do
Anything you ask me to

Knowin' how much I love you
After all I've been through
I'd turn and walk away from you
Just because you asked me to

Let the world call me a fool
But if things are right with me and you
That's all that matters and I'll do
Anything you ask me to

Let the world call me a fool
But if things are right with me and you
That's all that matters and I'll do
Anything you ask me to

Il 31 marzo 2007, tuttavia, Shaver diventatò un fuorilegge nel senso più letterale della parola, quando sparò un colpo di pistola in faccia a Billy Bryant Coker fuori dal locale “Papa Joe's Texas Saloon” di Lorena, Texas. Un mandato di cattura fu emesso per il suo arresto, divenendo così il fuorilegge sul quale altri compositori cominciarono a scrivere canzoni che raccontavano la sua storia.
 

Billy Bryant Coker

"Dale Watson ed io siamo buoni amici", dice Shaver al telefono dal Texas "e il giorno dopo la sparatoria, lui mi chiamò e disse “Voglio scrivere una canzone su questa storia. Gli ho risposto “Non farlo”. Lui ha detto “Beh, in realtà l’ho già scritta .... ti dirò il titolo .... "Where Do You Want It?', e io gli dissi che non avevo detto quella frase, “Non importa” mi rispose ridendo, “La frase funziona!”.

"Poi, quando mi arrestarono pochi giorni dopo, l'ufficiale giudiziario mi disse puntandomi il dito “Dove lo vuoi?” La canzone era già stata pubblicata e le persone stavano già citando quella frase. Era divertente essere un personaggio in una canzone scritta da un’altro. Lui mi ha descritto in modo che io non ho mai nemmeno da lontano pensato di essere, ma per questo non me la sono presa, lui è un amico".
Shaver non ha mai negato di aver sparato a Billy Bryant Coker, ma ha detto che lo fece per legittima difesa. Una giuria a Waco lo assolse dall’imputazione di tentato omicidio il 9 aprile 2010. (Coker è sopravvissuto e ha testimoniato al processo.)

  Billy Joe Shaver nell'aula del processo

Dopo aver sistemato la sua situazione giuridica, Shaver decise che doveva raccontare in modo chiaro come erano andati i fatti della sparatoria, e con l'aiuto dell’amico Willie Nelson, ha scritto una canzone sulla sparatoria intitolata "Wacko From Waco" (Un pazzoide da Waco), pubblicata sia in duetto in studio con Nelson ed in una versione live per l'album del 2011 "Live at Billy Bob's Texas".

"Wacko from Waco" - Billy Joe Shaver

 

"Quando una storia diventa una canzone, diventa qualcosa di diverso, qualcosa di divertente", dice Shaver. "Wacko From Waco” è un titolo divertente, e prende lo spunto da quello che è successo. La suonano ancora nelle radio qui da noi, quindi le cose si stanno riaggiustando".
Quest'anno al Southwest Music Festival di Austin Shaver ha aperto il suo spettacolo al Dogwood proprio con "Wacko From Waco." Il cantante si trovava sul patio posteriore del bar del centro, i lunghi capelli grigi che fuoriuscivano da un cappello da cowboy marrone e sulle spalle la sua sbiadita camicia da lavoro blu.
"Sono il pazzo che viene da Waco, su questo non ci sono dubbi, ho sparato in faccia ad un uomo ma non posso dire molto su questo, stava cercando di spararmi", Shaver ha cantato ", ma ha impiegato troppo tempo per mirare. Chiunque al mio posto avrebbe fatto lo stesso. Io non comincio i combattimenti, io li finisco. Questo è il mio modo di fare e lo sarà sempre. Sono un pazzoide che viene da Waco. E’ meglio non bisticciare con me".
I’m a wacko from Waco, ain’t no doubt about it,
I shot a man there in the head (but can’t talk much about it).
He was trying to shoot me,
but he took too long to aim.
Anybody in my place, woulda done the same.
I don’t start fights — I finish fights, That’s the way I’ll always be.
I’m a wacko from Waco, you best not mess with me.

Su questa ultima riga, Shaver ha girato il cappello di traverso e fatto la sua miglior espressione del volto di un folle. Prende in giro se stesso, ha fornito l'antidoto perfetto per le spacconate da macho narrate nella canzone. E' quel misto di spirito irriverente e atteggiamento scontroso che ha reso le canzoni di Shaver così piacevoli come quelle che scrisse per il leggendario album di Jennings.

Ad Austin, Shaver ha anche cantato una delle sue canzoni più famose, “Georgia on a Fast Train" (che Willie Nelson ha cantato al Merriweather Post Pavilion il mese scorso. "Sei un buom cristiano con una buona istruzione" canta Shaver. "Non hai alcun bisogno di trattarmi in questo modo".

Billy Joe Shaver with Eddy - Georgia on a Fast Train

 

Shaver ha ricevuto una istruzione minima nella sua città natale di Corsicana, in Texas, ma è cresciuto fino a essere uno dei migliori scrittori di musica country americani. La sua naturale intelligenza, la sua etica e il lavoro tenace hanno superato la sua mancanza di istruzione, e le sue canzoni autobiografiche sono ancora oggi cantata da tutti, da Emmylou Harris a Bob Dylan.

(Nota di Mr.Tambourine: Dylan non ha mai cantato una canzone di Billy Joer Shaver in uno dei suoi spettacoli, però ha inciso, durante le sessioni per la registrazione della colonna sonora del film "Hearts Of Fire" una meravigliosa versione della canzone di Billy Joe Shaver "Old Five Dimers Like Me" che può essere ascoltata cliccando sul link sotto:

http://alldylan.com/bob-dylan-old-five-and-dimers-like-me-billy-joe-shaver-audio-video/ )

“E' più facile scrivere la verità su di te piuttosto che raccontare la verità su qualcun altro” dice Shaver " Sono proprio un vero e bravo scrittore, così posso fare quel lavoro. Non mi piace speculare o fare cose troppo di fantasia. Preferirei andare avanti e scrivere di quello che è successo. E' più facile, come prevedere che pioverà quando si sta in piedi in mezzo a un temporale che sta per scatenarsi. Scrivo da quando avevo 8 anni. Sono stato dentro e fuori da un sacco di cose, ma ho sempre tenuto i miei occhi spalancati e le orecchie ben aperte".

Shaver ha raccolto un discreto numero di nuove canzoni per il suo primo album in studio in sei anni, "Long in the Tooth" che è uscito nel mese di agosto. Prodotto dall’amico di lunga data e collaboratore di Steve Earle, Ray Kennedy, il disco comprende una buffa canzone sul tema dell’invecchiamento, un saltellante ritmo in 2 quarti sul suo trasferimento a Nashville nel 1962, e un’altra che narra di una band composta da violinisti che parla dei treni che vedeva passare nella sua infanzia. Il nuovo album è davvero buono, però, Shaver sa che non potrà mai allontanare dalla sua mente l'ombra di quella sparatoria.

"Quello che è realmente accaduto è che quello mi ha sparato un paio di volte, io ho risposto al fuoco e ho colpito quel figlio di puttana sul lato destro della guancia. Ha lasciato cadere sia la pistola che il coltello e mi ha detto “Mi dispiace”.
E aggiunge: "Io non sono orgoglioso, e sono sicuro che anche lui non è orgoglioso di avere ancora quella pallottola in bocca. Willie Nelson ha scritto una canzone chiamata “Give Me My Bullet Back” e mi ha chiesto di cantarla, io gli ho detto “Nemmeno per sogno, non voglio continuare a parlare di quella storia".
Invece Shaver ha scritto la canzone "Hard to Be an Outlaw" e l’ha registrata in duetto con l’ 81enne Nelson. Dopo più di quattro decenni come “outlaw”, alle prese con la legge e la scrittura di canzoni country, i due vecchi cantano "E' difficile essere un fuorilegge che non è più richiesto".

   

Loro potranno anche essere non trasmessi dalle radio country in questi giorni, anche se non han più alcun mandato di cattura sulla testa (Willie Nelson è stato arrestato 4 volte negli ultimi 40 anni per possesso di droga), comunque questi due sono i migliori cantautori e intrattenitori di questo stile di musica americana.

  

Fonte: http://www.washingtonpost.com/blogs/going-out-guide/wp/2014/07/03/billy-joe-shaver-at-the-hamilton-still-an-outlaw-after-all-of-these-years/)

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Ma chi è Billy Joe Shaver?

Di Mr.Tambourine

Ho avuto la fortuna di conoscere Billy Joe molti anni fa, quando, lavorando come fonico di palco per “Musica Vera Service”, ebbi il privilegio di lavorare per tutti quegli artisti americani che, se non fosse stato per lo spirito filantropico e la smisurata passione per la musica americana del mai dimenticato amico Carlo Carlini, non sarebbero mai arrivati nel nostro paese.

l'indimenticato Carlo Carlini

E così, fra tutti quegli artisti, mi capitò di lavorare una sera in quel di Bellagio come fonico di palco per Billy Joe Shaver e per quello stupendo chitarrista che era il compianto figlio Eddy Shaver, scomparso un paio d’anni dopo quella serata per una overdose d’eroina.

Billy col figlio Eddy

La cosa che più mi rimase impressa di Billy Joe, a parte le bellissime canzoni, fu la sua educazione e la sua pacatezza. Finito il concerto venne dritto a ringraziarmi per avergli dato un suono bellissimo (parole sue) sul palco “Great sound, great sound” mi disse “ se tu lavori bene io suono bene, se tu lavori male io suono male e faccio una figura di merda, questa sera hai lavorato davvero bene, moltissime grazie”, poi scese dal palco e si mise sulla porta d’uscita per stringere la mano, per firmare autografi e ringraziare ad una ad una le persone che erano venute a sentirlo, cosa che non ho mai visto fare da un artista italiano. Conservo ancora come una reliquia la maglietta della “Ernie Ball Strings” che indossavo quella sera e che mi firmò sulla spalla con un pennarello. Indossavo la stessa maglietta al parcheggio di P.zza Volta a Como quando arrivò una limousine americana, credo fosse stata una Cadillac, nera, si aprirono le porte e quasi non potei credere ai miei occhi. Dall’auto scesero Jon Anderson (cantante degli Yes) e Rick Wakeman (Tastierista degli Yes che ha sposato una ragazza di Como e credo abiti in una villa sul lago vicino a quella di Julian Lennon) ed una coppia di vecchi benestanti americani, lei naturalmente bionda e prosperosa e lui con regolare cappello da Cowboy e sigaro in bocca. Come mi videro, Jon Anderson venne da me e mi chiese dove avevo preso quella maglietta e di chi era la firma sulla spalla. “Di Billy Joe Shaver” gli risposi. Rimase stupito, mi guardo e disse “Lo conosco”, poi mi indicò la coppia di anziani vicino alla macchina con Rick e disse “Quello col cappello da cowboy è Mr. Ernie Ball e lei è la moglie, vorrebbero fare una foto con te per ricordo. Non ho mai visto quella foto scattata da Jon ma che ci posso fare, non si può avere tutto dalla vita. Rividi Anderson e Wakeman diverse altre volte a Como, e sempre si scherzò sulla storia della foto con Ernie e consorte.

https://www.facebook.com/OfficialBillyJoeShaver

Shaver è stato allevato dalla madre, Vittoria Watson Shaver, dopo che suo padre Virgil lasciò la famiglia prima che lui nascesse. Fino all'età di 12 anni trascorse molto tempo con la nonna nel villaggio di Corsicana, Texas, in modo che sua madre potesse lavorare a Waco. A volte accompagnava sua madre al lavoro in una discoteca locale, dove iniziò ad interessarsi alla musica country.
La madre di Shaver si risposò dopo poco tempo che la nonna era morta, così Billy Joe e sua sorella maggiore Patricia si trasferirono con la madre e il nuovo patrigno. Shaver lasciò la scuola dopo la terza media per aiutare i suoi zii a raccogliere il cotone, ma di tanto in tanto tornava alla scuola per fare sport.
Shaver si arruolò nella Marina degli Stati Uniti per il suo diciassettesimo compleanno. Al suo congedo, ha svolto una serie di lavori pericolosi, compreso il tentativo di fare il cowboy da rodeo. In questo periodo, Shaver incontrò e sposò Brenda Joyce Tindell. Con lei ebbe un figlio, John Edwin, grandissimo e poliedrico chitarrista, più noto come Eddy, che nacque il 30 giugno 1962 e morì per overdose di eroina il 31 dicembre 2000. I due divirziarono e si risposarono più volte.
Shaver trovò lavoro in una segheria per sbarcare il lunario. Un giorno, la sua mano destra (mano dominante) venne presa in un ingranaggio, perse la parte migliore di due dita e contrasse una grave infezione. Finalmente recuperato, imparò a suonare la chitarra senza quelle dita mancanti.

Shaver decise un giorno di fare l'autostop per andare a Los Angeles, California. Le sue risorse non gli permettevano un viaggio fino all’ovest, così finì per accompagnare un uomo che lo fece scendere alla periferia di Memphis, Tennessee. Il successivo viaggio lo portò a Nashville, dove trovò un lavoro come compositore di canzoni per $ 50 a settimana. Il suo lavoro venne a conoscenza di Waylon Jennings, che usò le canzoni di Billy Joe Shaver per la maggior parte del suo album “Honky Tonk Heroes”. Altri artisti, tra cui Elvis Presley e Kris Kristofferson, cominciarono a registrare le sue canzoni e questo portò Billy ad avere il suo primo contratto discografico.

Billy non è mai stato in grado di ottenere una diffusa notorietà come cantante, anche se non ha mai smesso di registrare la propria musica. Nei suoi dischi, è stato accompagnato da grandi musicisti rock e country come Willie Nelson, Nancy Griffith, Chuck Leavell e Dickey Betts (degli Allman Brothers), Charlie Daniels, Flaco Jiménez, e Al Kooper.

Dopo aver perso la moglie Brenda e la madre per cancro nel 1999, Shaver perse anche il figlio Eddy, che morì a soli 38 anni per un'overdose di eroina l'anno successivo. Shaver quasi morì l'anno seguente per un attacco di cuore sul palco durante la giornata per l’Independence Day Show a Gruene Hall nel New Braunfels, Texas. Dopo un intervento chirurgico al cuore con successo, Shaver ha pubblicato “Freedom's Child” nel 2002.
Nel 1999, Shaver si esibì al Grand Ole Opry. Nel novembre 2005, e si esibi anche al CMT Outlaws 2005. Nel 2006, Shaver è stato introdotto nella “Texas Country Music Hall of Fame”. Recentemente ha lavorato come consigliere spirituale del candidato governatore indipendente Kinky Friedman del Texas. Per il suo lavoro, l’Americana Music Convention gli ha assegnato il “Lifetime Achievement Award in Songwriting”. Attualmente Billy vive a Waco, Texas.

Bob Dylan ha citato Shaver nella canzone "I Feel a Change Comin 'On" (Bob Dylan & Robert Hunter) che è stata pubblicata sull’ album, Together Through Life nel 2009. "Sto ascoltando Billy Joe Shaver, e sto leggendo James Joyce".

L’arresto a Lorena, Texas
La polizia di Lorena, Texas, emise un mandato d'arresto per Shaver 2 Aprile 2007 con l'accusa di aggressione aggravata e possesso di arma da fuoco in un luogo pubblico. Questo per il fatto avvenuto fuori da una taverna, il “Papa Joe Texas Saloon” di Lorena il 31 Marzo 2007, in cui Shaver sparò in faccia a Billy Bryant Coker, un colpo di pistola. Coker fu ricoverato d'urgenza ma la ferita no era mortale.

I testimoni intervistati dalla polizia riferirono di aver sentito Shaver chiedere "Dove lo vuoi?" e poi, dopo che il colpo fu sparato, "Dimmi che sei dispiaciuto" e "Nessuno mi dice di stare zitto." Coker disse alla polizia di essere stato provocato. L'avvocato di Shaver dichiarò che Shaver aveva sparato a Coker per "autodifesa", dopo che Coker aveva minacciato Shaver con un coltello ed una pistola.
Dopo aver invano tentato di arrendersi alla polizia di Austin, TX, che erano a conoscenza del mandato, Shaver si è presentato alla McLennan County Jail a Waco, TX, Martedì 3 aprile. Fu rilasciato dopo un'ora su cauzione di 50 mila dollari e fece il suo spettacolo alla Waterloo Records di Austin quella sera stessa, dove dsse ai suoi fans, "Non dimenticare di pregare per me, e dite anche ai vostri figli di pregare anche per me".
Shaver è stato assolto dal tribunale di Waco il 9 aprile 2010 dopo aver testimoniato di aver agito per legittima difesa.
Il musicista country texano Dale Watson, ha scritto una canzone sull'incidente dal titolo "Where Do You Want It?"

 

 
Lunedi 15 Settembre 2014

Talkin' 9463 - marima63

Oggetto: mx st

Caro Mr. Tambourine,
m’è capitato in questi mesi, pur navigando assai saltuariamente in rete (per necessità e per scelta mi do pause in cui abbandono questa realtà fantasmatica e fagocitante), di leggere una quantità di cose interessanti tra le pagine di Maggie’s Farm… Starvi dietro è un pò come allenarsi ai campionati mondiali di sudoku! :o) Permettimi quindi una piccola sintesi delle principali vicende, così riprendo il filo del discorso… Intanto ho preso atto che ci siamo persi (momentaneamente?) un album di cover a favore dei “Basement Tapes” in opera omnia. Tutto sommato uno scambio onesto! :o) D’altronde da una raccolta di interpretazioni che prometteva di chiamarsi “Ombre nella notte” non può meravigliare un comportamento evanescente. Magari la vedremo riapparire il prossimo 26 agosto, sempre che non si tratti di un abile gioco di prestigio…
M’ha appassionato anche il dibattito agostano su Tempest e la dubbia natura di Leo and Cleo. Naturalmente condivido quanto detto negli interventi tuoi, di Miscio e di altri, così come apprezzo la logica saggezza del Prof. Carrera. D’altronde la vicenda del Titanic ha dato vita a una letteratura sterminata, dove si è detto tutto e il suo contrario. E come poteva essere altrimenti? Ci fu una grande imbarcazione nata per salvare l’umanità e le creature della terra e poi questa pensata per sfidare i mari con la forza del progresso tecnologico. Ci sono magnati che dovevano imbarcarsi e all’ultimo minuto non l’hanno fatto e altri che son saliti e affondati con la nave… una vicenda perfetta per generare domande e di conseguenza risposte, alcune logiche o ben documentate altre fantastiche o fuorvianti. Se vogliamo continuare a lavorare tra storia e leggenda, tra i numerosi Leo, Leon, Leonard che erano a bordo della nave troviamo anche un Leo Zimmermann, passeggero di terza classe, purtroppo annegato. Non risulta nessuna Cleo, ma varie signorine sono indicate con la C. puntata del nome… quindi per storici e romanzieri vi è sempre spazio per nuove storie e leggende…
Ma, giustamente, noi lavoriamo di logica per non finire col perderci nel profondo mare blu. Anche se a usare la logica come cuscino ogni tanto si fanno strani sogni.
Giorni fa mi è capitato di rivedere in televisione il grande Eduardo De Filippo in una delle sue prime commedie, “Ditegli sempre di sì”.

 “Lo vedi come fila il ragionamento? Eh?” Era il tormentone di Michele Murri, tornato a casa dopo un anno di manicomio, dove gli viene insegnato a ragionare. In realtà prende tutto alla lettera ed entra in agitazione se qualcuno intorno a lui non procede secondo logica. Così quando sente recitare una poesia (bruttarella) scritta da un giovane poeta squattrinato, la logica a cui si tiene aggrappato va in tilt e lo porta a dar vita a episodi comico/tragici via via sempre più gravi.
Ma questo non è il caso di codeste pagine dove si va dal letterale all’anagogico! Veramente le leggo con piacere e, non occorre lo dica, apprezzo sempre gli interventi di Miscio (grazie Maurizio) nonché i tuoi. Come diceva la a me cara Emily Dickinson:

Strong Draughts of Their Refreshing Minds To drink
enables Mine
Through Desert or the Wilderness
As bore it Sealed Wine -

To go elastic - Or as One
The Camel’s trait - attained -
How powerful the Stimulus
Of an Hermetic Mind -
(711)

Bere forti sorsate delle loro menti rinfrescanti
attiva la mia
attraverso i deserti o i luoghi selvaggi
come aprire un vino sigillato

Avanzare elastica - o come uno
che ha raggiunto il ritmo del cammello
come è potente lo stimolo
di una mente ermetica.


Poi non ditemi che sono avara di complimenti! :-)
Quanto a Workingman’s Blues # 2 è un pezzo straordinario, agile e complesso, commovente e trascinante nello stesso tempo e le nuovi interpretazioni gli rendono ancora più giustizia. Non ho avuto modo di verificare se recentemente ha fatto ulteriori cambiamenti (e non so se mai riuscirò a farlo) ma certo la questione è intrigante.
Gli artisti spesso cambiano i testi delle canzoni, li rielaborano in corso d’esecuzione. Ma ciò avviene anche per la poesia, che sta recuperando sempre più, fortunatamente, la sua dimensione orale, recitativa, visti tutti i poetry slam (che personalmente non amo molto) e le improvvisazioni poetiche a cui si può assistere. Cambiamenti dovuti non solo a un’esigenza formale, stilistica o legata alle circostanze del momento, ma anche al fatto che un testo poetico finisce (così come accade ai personaggi di un romanzo) coll’avere una sua vita propria.
In quella forma evocativa, misteriosa, gnomica che la poesia assume, si celano forme e contenuti spesso ignoti anche all’autore stesso nel momento della stesura. Così egli di nuovo scava nel legno, rimodella l’argilla, alla ricerca di quelle forme che ha intravisto emergere sopra le precedenti.
Ci si stupisce che Dylan non abbia ancora fatto pubblicare sul suo sito i testi di Tempest, solo pigrizia? Chissà... prima o poi appariranno… :-) Ma va bene anche così, visto che lo chiamiamo bardo e la tradizione dei bardi è essenzialmente orale. Canzoni che scavano nei miti e nella tradizione, canzoni in continuo movimento, che un cantore itinerante porta con sé. La gente le ascolta e le riprende, spesso storpiando qualche parola… un pò come noi facciamo.
Cari saluti a tutti, Maria Rosa.

Cara Maria Rosa, permettimi di non essere d'accordo con la storia del bardo di Duluth ( gli antichi bardi per forza di cose potevano godere esclusivamente della tradizione orale), perchè lui può contare su un sito Internet al contrario dei suoi antichi predecessori, un sito gestito però, a mio parere, da una massa informe di cervelli mononeuronici. I testi sono testi, ed anche se a volte alcuni di essi vengono modificati non vuol dire niente, è solo il "momento" dell'artista che sente la necessità di dire qualcosa di diverso o in più, per noi o per se stesso, ma credo che questo non falsi il senso o il significato di una canzone. Workinman's Blues # 2 rimarrà sempre tale anche con tutte le strofe cambiate, il suo "mood" rimarrà sempre quello. Ecco l'ultima versione della canzone, potrai sentire che molte parole e frasi sono state cambiate e, dica quel che vuole, Bob sta sempre cantando Workingman's Blues. Per me non è così importante rilevare che i testi variano, come non è importante se Dylan si ispira ad altri dai quali a volte prende di netto intere frasi. A bocce ferme una canzone di Dylan è e rimane una canzone di Dylan, non sarà mai una canzone di Ovidio cantata da Dylan, capisci cosa voglio dire?

 

Ti dirò che preferisco la versione dell'album che ha una struttura completamente diversa e mi permetto di dire migliore (naturalmente è solo il mio personale giudizio) dell'attuale versione dal vivo che, sempre a mio modesto parere, sembra appiattire la canzone su un livello che non merita. Ci sono artisti che riproducono fedelmente sul palco quello che hanno registrato in studio ed altri come Bob che invece adorano stravolgerle fino a farle diventare irriconoscibili. Non saprei quale dei metodi sia il migliore, ma penso che un artista, dopo aver fatto diverse prove prima di incidere un pezzo, debba attenersi il più possibile all'originale. A mio avviso ha poco senso stravolgere le canzoni fino al punto che il pubblico debba riconoscerle solo se conosce a memoria le parole, senza l'aiuto della melodia, della musica e dell'arrangiamento. Ma capisco ed accetto questa esigenza così forte in Dylan, dopo cento concerti all'anno ti viene voglia di cambiare le cose per non infossarti nella noia. E' un pò quello che sta succedendo con la set list di quest'anno, sempre e sempre dannatamente uguale, che in un certo senso ha "standardizzato" anche Dylan, cosa abbastanza snervante per un dylaniano sempre alla ricerca, o in attesa, di qualcosa di nuovo da parte del menestrello. 
Tornando a soffermarci e riflettere per un momento ancora su Workingman's Blues # 2 possiamo dire che il testo della canzone ha uno sfondo politico e sociale mescolato con il tema di una ballata d'amore. Ci sono alcuni accenni di un certo sollievo spirituale che si capiscono dalla lettura del testo, anche se non proprio in modo esplicito. Inoltre, nel testo, non è chiaro se il crooner è un lavoratore o Dylan stesso. In ogni caso, come in altre canzoni di Dylan nel corso degli anni, il testo della canzone può essere interpretato in modi diversi a seconda della prospettiva dalla quale si guarda.
La canzone è stata ispirata da quella scritta da Merle Haggard "Workin' Man Blues".

Nell'ottobre 2006 scoppia la famosa polemica. Il quotidiano Nelson Mail pubblicò un articolo del poeta neozelandese Cliff Fell in cui si rilevava le imbarazzanti somiglianze tra i testi di "Workingman Blues # 2" e l'opera del poeta romano Ovidio, in particolare nella traduzione di Peter Green dei "Tristia" e delle "Epistulae ex Ponto".
Fell ha trovato diverse somiglianze:

Bob Dylan: "No one can ever claim / that I took up arms against you"
Ovidio: "No one can claim that I ever took up arms against you"

Bob Dylan: "To lead me off in a cheerful dance"
Ovidio: "Or Niobe, bereaved, lead off some cheerful dance" (Libro 5, Sezione 12, riga 8)

Bob Dylan: "Tell me now, am I wrong in thinking / that you have forgotten me?"
Ovidio: "That I'm wrong in thinking you have forgotten me!" (Tristia, libro 5, sezione 13, riga 18)

Bob Dylan: "You are dearer to me than myself / as you yourself can see"
Ovidio: "Wife, dearer to me than myself, you yourself can see" (Tristia, libro 5, sezione 14, riga 2)

Bob Dylan: "My cruel weapons have been put on the shelf"
Ovidio: "Show mercy, I beg you, shelve your cruel weapons" (Tristia, libro 2, sezione 1, riga 179)

Il Professor Richard F. Thomas dell'Università di Harvard espanse ulteriormente la ricerca nel trovare i plagi di Dylan da Ovidio nella sua pubblicazione The Steet of Rome: The classical Dylan.

Bob Dylan: "Now the place is ringed with countless foes"
Ovidio: "I’m barred from relaxation / in a place ringed by countless foes." (Tristia, libro 5, sezione 12, riga 19-20)

Bob Dylan: "Them I will forget / But you I’ll remember always"
Ovidio: "Them I’ll forget, / but you I’ll remember always" (Lettere dal Mar Nero)


Altri riferimenti a Ovidio compaiono nelle canzoni "Ain’t Talkin '", "Spirit on the Water" e "The Levees Gonna Break".

Detto questo, bobbiamo puntualizzare che gli attuali tempi moderni, "The New Dark Ages" così definiti da Dylan all’epoca di "World Gone Wrong", sono tempi in cui l’uomo non sembra più capace di comprendere sé stesso.
Oggi, lo sguardo col quale Dylan osserva i folli avvenimenti del nuovo millennio è velato dallo stesso sorriso amaro che increspava le labbra di Charlot. Il parallelismo con Charlie Chaplin è una costante dell’iconografia dylaniana: già all’epoca dell’esordio, John Hammond aveva descritto lo sbarbatello del Minnesota "un vagabondo Chaplin musicale".

Dylan non appartiene ai tempi odierni: la sua voce, intessuta di immagini bibliche che attingono al pozzo primigenio del folk dei suoi maestri è paradossalmente fuori dal tempo. Quella di Dylan è un’incessante ricerca del tempo perduto, un impossibile tentativo di trattenere anche solo un frammento di quegli "attimi" che sfuggono nell'eternità, come le luci della celebre fotografia di Ted Croner usata per la copertina di Modern Times.
"Modern Times" è solo un nuovo tassello nel ciclo della discografia dylaniana e Workingman's Blues è solo un'altra delle moltissime canzoni di Bob. Cercare parallelismi o scopiazzature o ispirazioni o plagi è solo un gioco da fans maniaci, o da prezzolati detrattori, come fosse un gigantesco gioco della playstation nella quale vince chi trova più riferimenti. E' vero, a volte le frasi di Dylan assomigliano molto ad altre scritte molto prima delle sue, ma bisogna ricordare che lui ha sempre ammesso che questo è il suo metodo di scrittura, cioè riflettere e meditare su altri lavori precedenti al suo. Dylan mescola le parole, e come per magia, anche solo pochi frammenti di frasi diventano un’altra grande canzone.

Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

__________________________________________________________________________________________________________________

50 anni fa i Beatles e Bob Dylan si incontrarono per la prima volta       clicca qui

 

 
Venerdi 12 Settembre 2014

Perth, Australia - Riverside Theatre, August 15, 2014

di Judi Kenneally (con commenti di Ian Lovell)

Alla vigilia di questo tour australiano ho fatto la conta di quanti spettacoli di Dylan avevo visto. Il conteggio è arrivato a 29 e questo è il mio 8° tour australiano dal 1986. Sì, avevo 6 anni nel 1966, e ho anche perso i concerti del 1978 ..ma dopo il 3° show di Perth posso onestamente dire che penso che Dylan nel 2014 sia proprio il migliore che abbia mai visto.

Tutti i 3 concerti Perth sono stati totalmente ipnotizzanti e convincenti. Questi piccoli spettacoli teatrali intimi sono quelli dove Dylan c’è veramente. A 73 anni sta cantando queste canzoni accuratamente selezionate con convinzione assoluta ... con una band capace di tutto. Per fortuna eravamo seduti abbastanza vicino per vedere quanto si divertono a suonare insieme...i nostri migliori posti nella terza notte, dritti di fronte a Bob al pianoforte a coda. L'illuminazione è scarsa e l’impostazione drammatica, l'atmosfera perfetta.

Dylan e la sua band hanno assunto le sembianze di una Blues Swing Band da battello del Sud... un forte sviluppo della sua ultima visita nel 2011.
Sentire le sue ultime canzoni di Tempest per la prima volta è stata una esperienza totalmente intensa. Bob si sposta dal centro della scena alla voce e armonica al pianoforte ... che suona con vigore. Le sue ultime canzoni sono in sintonia con la sua voce attuale. Dylan canta così volutamente e a volte in modo assolutamente dolce ... opportunamente l'apertura con “Things Have Changed”. Workingman’s Blues # 2#, Forgetful Heart e Long And Wasted Years sono state incredibilmente toccanti. Pay in Blood, Scarlet Town ... intense.
Questo è Bob Dylan oggi ... non degli ultimi ..questa non è una greatest hits da jukebox nostrano ..stiamo assistendo a un artista ancora interessato a esplorare la sua arte.
Le sue canzoni più vecchie sono She Belong To Me..Tangled Up in Blue..e Simple Twist Of Fate, e hanno preso nuova vita..con nuovi arrangiamenti in linea con il tema di questo spettacolo. Se desiderate il Dylan del passato ..ascoltate i suoi dischi ... questo è quello di adesso.
Pensavo di averne abbastanza di sentire All Along the Watchtower e Blowing in the Wind, ma sono stati aggiornati con nuovi arrangiamenti..Dylan picchiava sul pianoforte durante Warchtower interagendo con gli assoli della band. Venerdì sera sono rimasti più del solito tempo per raccogliere la travolgente standing ovation del pubblico.

Abbiamo incontrato un uomo in ascensore la prima notte, (era tutto sofferente perchè sua moglie aveva acquistato i biglietti) .. Non gli era piaciuto Bob nel 1986 ed era scettico di quello che avrebbe avuto da Bob questa volta. Lo abbiamo incontrato di nuovo dopo il terzo spettacolo. Ci ha detto che era stato completamente preso sin dalla prima notte, che era rimasto a letto fino a tardi ascoltando Tempest......se ci fosse un 4° spettacolo sarebbe andato di nuovo. Sentirsi così molto fortunati a vivere questo momento ... vedere Dylan dal vivo in ottima forma nuovamente.

 

 
Giovedi 11 Settembre 2014

Christchurch, New Zealand - Horncastle Arena, September 10, 2014

   

1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years

(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind

_________________________________________________________________________________________________________________

Talkin' 9462 - miscio.tux

Caro Mr. Tambourine,
mi richiedi l'arduo compito di decifrare il significato delle “cruel weapons” della seconda strofa di Workingmkan's blues #2:

My cruel weapons have been put on the shelf
Come sit down on my knee
You are dearer to me than myself
As you yourself can see
I’m listening to the steel rails hum
Got both eyes tight shut
Just sitting here trying to keep the hunger from
Creeping it’s way into my gut


Le mie armi crudeli sono sulla mensola
Vieni a sederti sulle mie ginocchia
mi sei più cara di me stesso
e da te lo puoi capire
Mentre sento le rotaie d'acciaio vibrare
ho chiusi gli occhi e serrati
e me ne sto qui, seduto, cercando di impedire che la fame
mi si insinui nelle budella


Si sa ormai, dopo il lavoro di scavo dei dylanologi, che la frase proviene dai Tristia di Ovidio il quale si rivolgeva alle “armi” di Augusto, paragonato a Giove che scagliava fulmini.

Pietà, ti prego, e riponi il tuo fulmine, arma crudele,
arma, ahimè, troppo a me nota, sventurato che sono.


Ne richiedeva la clemenza per tornare a Roma dall'esilio. Il senso con cui Dylan usa la frase non ha nessun legame con le intenzioni di Ovidio.
Non abbiamo quindi molte informazioni. La tua analisi, che interpreta queste armi come quelle del conflitto amoroso di un uomo e una donna che si sono rinfacciati di tutto ferendosi con i fatti e le parole, ha una certa logica, tanto più se si tiene conto che i blues, una delle fonti principali di riferimento di Dylan sono pieni di queste problematiche.
L'unico appunto che mi sentirei di muovere è che appare un pò fuori contesto se il tema è quello del lavoro. L'ipotesi che vede le “cruel weapons” come armi nucleari ha senso se si pensa che, come diventa sempre più evidente, le conquiste del lavoro in Occidente erano legate indirettamente alla presenza del blocco sovietico, che costringeva i paesi occidentali a mantenere un consenso di massa interno tramite lo sviluppo del welfare e gli alti salari. Ma il contesto non lo creiamo
noi, è quello che ci consegna Dylan, e se dobbiamo rimanere legati alle informazioni che ci provengono dal prosieguo della strofa, lo scenario non rappresenta (almeno in questa strofa) un lavoratore contemporaneo, ma un viaggiatore sopra un vagone di treno, che dorme per scacciare la fame , tipico racconto da Grande Depressione, ma anche da lavoratore negro itinerante, di quelli che fecero il blues. La cosa più semplice che mi viene in mente quindi, è che le “armi crudeli” siano il lavoro stesso, la cui fatica “crudele” non è uno scherzo e che “sono state messe da parte” (non è quindi il soggetto del discorso che le mette da parte ma altri, anche se se ne potrebbe discutere, dato che la frase è anche un modo di dire) dalla disoccupazione catastrofica della Great Depression.
Comunque ce n'è ancora tanto da dire su questa canzone straordinaria!
Ciao, Miscio.

Prendere frasi di altri autori ed usarle per proprio uso e consumo è sempre stato un vezzo di Dylan, anzi, forse molto più di un vezzo. Questo modo di fare in Dylan diventa arte, usare frasi di altri per dire le proprie opinioni è un esercizio non facile che solo i genii come Dylan possono e sanno fare. Dylan ha usato questo sistema di rubare frasi di altri fin fin dagli inizi della sua carriera di songwriter, quando, dopo essere arrivato al Village, smette di fare la controfigura di Guthrie per diventare il Bob Dylan che scrive e canta canzoni sue invece che cantare quelle di altri.
All’inizio copia le melodie e cambia le parole, poi, in seguito, scriverà le sue melodie riempiendole di parole di altri, ma però con significato e finalità diversi. Nessuno è mai stato abile come lui in questa operazione, le frasi degli altri prendono il suo significato, acquistano il senso dylaniano delle descrizioni perdendo il loro originario, da parole di altri diventano parole di Dylan.
Per Tempest ha usato Timrod ed Ovidio, e chissà quante altre frasi che a lui piacevano e che nessuno ancora è riuscito ad attribuire ad altri. Per altri album ha usato riferimenti di ogni tipo ed estrazione, l’importante era che quelle parole dicessero quello che lui voleva dire. Dylan è sempre stato un avido lettore di qualunque cosa che potesse accrescere in lui il senso della conoscenza delle umane piccolezze o grandezze, i vizi e le virtù dell’uomo, inteso come colui che dispone e propone le cose sulla terra, forse, come faceva Mosè, seguendo le istruzioni ed i consigli divini.
Bibbia, profeti, poeti, letterati, Rimbaud, Shakespeare, vangeli, classici, tutto viene macinato e mischiato dal mulino dylaniano per essere poi usato in un’altro modo. Poco sfugge alla sua sete di sapere, alla sua necessità di raccontare, criticare e giudicare.
Moltissime canzoni hanno origine da idee d’altri, ma Dylan rielabora il linguaggio e lo piega ai suoi scopi. Un esempio fra i più eclatanti è senz’altro “All along The Watchtower”, tratta dall’album John Wesley Harding, senz’altro il brano più celebre di Dylan fra quelli ispirati dalla Bibbia, che riprende quasi interamente un capitolo del profeta Isaia.
É senz’altro la più controversa delle canzoni di Bob per quanto riguarda l’interpretazione del testo, con diverse chiavi di lettura. Diceva Dante: Littera gesta docet, quid credas allegoria, moralis quid agas, quo tendas anagogia. Detto in parole povere: Il senso letterale ti spiega il fatto, quello allegorico ciò che devi credere, il senso morale ciò che devi fare, il senso anagogico dove devi mirare. In questo senso il Dylan delle Torri di guardia sembra attraversare una fase acuta di delirio religioso di tipo cristiano, un fenomeno abbastanza strano per un personaggio del suo calibro, vessato dai commentatori, venerato dagli umili e snobbato dai letterati.
Ma Dylan non è tipo da porsi questi problemi, lui ha sempre tirato diritto per la sua strada ridendo delle parole dei sapienti, - Io scrivo le canzoni, poi loro mi spiegano cosa volevo dire - disse anni fà in un’intervista al riguardo dei "letterati di professione".
“All along the watchtower” è un classico esempio di quando si dice una cosa per volerne dire un’altra, i riferimenti storici e biblici sono così tanti ed evidenti da rendere palese la volontà di Dylan di voler celare un messaggio contemporaneo attraverso il racconto di una storia antica come la distruzione di Babilonia , la Grande Mela del passato , la città più superba di Sodoma e Gomorra, di Menfi, di Tebe, di Troia, di Atene, di Sparta e della stessa Roma, l'urbe eterna.

L’America contemporanea con il suo alto livello di corruzione potrebbe essere vista da Dylan come l’antica Babilonia? Meritevole della distruzione totale? A questo punto pare davvero probabile che sia questo il messaggio nascosto nella canzone.

Le similitudini contenute in “All along the watchtower” con la caduta di Babilonia, come descritta dal profeta Isaia, sono così lampanti nel testo che comincia a diventare impossibile rifiutarne il riferimento biblico.
Poi magari Dylan, imprevedibile com’è, voleva dire tutta un’altra cosa, ma questa sembra essere l’interpretazione più probabile, la più vicina alla realtà, vista alla luce delle vicissitudini personali dell’uomo Robert Allen Zimmerman e dell’artista Bob Dylan. Zimmerman recita bene la sua parte quando interpreta il personaggio di Bob Dylan, o è Bob Dylan che con tutto il suo genio non riesce a staccarsi completamente dal personaggio Zimmerman?
In questo quadro le quattro chiavi di lettura Dantesche ci sono tutte :
1) Il senso letterale che ti spiega il fatto: Il discorso fra il giullare ed il ladro, l’avvicinarsi dei due cavalieri, il ruggito del leone e il vento che comincia ad urlare.
2) Il senso allegorico che ti dice ciò che devi credere: New York = Babilonia, i businnesmen dirigenti della CBS , i plowmen Albert Grossman ed il suo staff, il ruggito del leone il monito Divino, i cavalieri i due diversi aspetti di Dylan stesso, Dylan uomo e Dylan artista, il vento urlante gli angeli che muovendo le ali distruggeranno la città empia e quel modo di vivere al di fuori delle regole del Bene.
3) Il senso morale che ti dice ciò che devi fare: Evitare la collera di Dio cercando una via d’uscita a quel modo immorale di vivere, cambiare il comportamento non per paura della punizione o della perdizione perchè la sola via giusta è quella che conduce a Dio e non al denaro.
4) Il senso anagogico che ti spiega ciò a cui devi mirare: una vita che non sia in contrasto con gli insegnamenti di Dio, fuggire i comportamenti dei businnesmen e dei plowmen, non accodarsi alla fila di coloro che non sanno cosa ha valore, evitare la necessità di avere una torre di guardia per prevenire i pericoli perchè niente e nessuno potrà fermare l’ira di Dio quando si scatenerà nella distruzione di questa marcia civiltà identificata nella similitudine Babilonia=New York.

Le persone comuni fanno solo quello che sanno fare, le persone straordinarie fanno quello che le persone comuni non sanno fare, i genii fanno tutto. Dylan ha letto Dante, e forse l’ha studiato più profondamente di quello che supponiamo, tanto da applicare le famose quattro chiavi di lettura al testo di “ All along the watchtower “  questo è un modo di interpretare il testo di quella magistrale canzone.
Dylan dichiarò che “All Along The Watchtower” è l’unica canzone “politica” che abbia mai scritto. Volendo potremmo trascrivere la canzone in linguaggio più moderno, ad esempio, prendiamo il testo:

"Dev' esserci una via d'uscita",
disse il giullare al ladro,
"C'è troppa confusione,
non riesco a trovare sollievo.
Uomini d'affari bevono il mio vino,
contadini scavano la mia terra,
nessuno di loro lungo il confine
sa quale sia il valore di ciò"

"Non c'è motivo di allarmarsi",
disse il ladro gentilmente
"Ci sono molti qui tra di noi
che pensano che la vita sia solo un gioco.
Ma tu ed io sappiamo tutto ciò
e non è questo il nostro destino,
perciò, basta parlare in maniera falsa adesso,
l'ora è tarda."

Lungo le torri di guardia,
prìncipi osservavano
mentre tutte le donne andavano e venivano
anche i servitori scalzi.
Fuori, in lontananza,
un puma ringhiò,
due cavalieri si stavano avvicinando,
il vento cominciò ad ululare.


Cerchiamo ora di riscriverlo con un linguaggio allegoricamente più moderno:

"Dev' esserci una via d'uscita",
disse il politico al banchiere,
"C'è troppa confusione,
devo vederci chiaro.
Gli uomini d'affari non pagano le tasse,
i contadini nemmeno,
nessuno di loro, in tutto il paese, può capire il danno che ci procura"

"Non c'è motivo di allarmarsi",
disse tranquillamente il banchiere
"Ci sono molti qui tra di noi
che non sanno come si vive la vita.
Ma tu ed io sappiamo ben tutto questo
e non è questo il nostro futuro,
perciò, basta farci prende in giro,
è ora di agire"

Nei grattacieli i grandi finanzieri
Guardano in giù
mentre molte donne entrano ed escono dalle loro stanze
e con loro anche gli umili lacchè.
Fuori, in lontananza,
si sente il tuono ringhiare,
Dio sta mandando due angeli a distruggere tutto,
il vento comincia ad ululare.

Naturalmente tutte questi sono solo modi di interpretare il senso ed il linguaggio dylaniano, cose che si fanno sempre sperando d’azzeccarci almeno qualche volta.
Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)


 

 
Mercoledi 10 Settembre 2014

Talkin' 9461 - adriancov

Forse ho trovato una foto di Carla Rotolo e della sorella Suze insieme con Bob. Guarda la foto allegata, la somiglianza fra le due donne è proprio da sorelle. Che ne pensi?
Ciao a tutti, Adrian.

Ho apprezzato molto il tuo tentativo caro Adrian, ma purtroppo la ragazza nella foto con Bob e Suze è Lena Spencer (col suo gatto Pasha), fotografati all'interno del Caffè Lena che si trova al 47 di Phila Street a Saratoga Springs, NY 12866  di proprietà della stessa Lena.

     

     

   

Il Caffè Lena esiste ancora oggi ed è meta turistica di molti dylanfans, clicca i link sotto:

http://www.caffelena.org/
http://www.timesunion.com/entertainment/article/Through-the-years-at-Caffe-Lena-4824329.php
http://caffelenahistory.org/index.php?7
http://www.nyfolklore.org/pubs/voic34-1-2/coffeehs.html

Purtroppo nessun sito WEB ha pubblicato qualcosa riguardo alla scomparsa di Carla, e se non fosse stato per il post di Patrick Pezzati sul suo sito Facebook nessuno avrebbe saputo della morte di Carla. L'unica immagine di Carla che ho trovato sul WEB è quella inserita nel filmato che ho postato giorni fa con la notizia della scomparsa. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

_________________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan canta "Things We Said Today" per il disco tributo a Paul McCartney



"The Art Of McCartney" renderà omaggio alla lunga carriera del 72enne cantante con nuove cover registrate in studio dei suoi successi più amati da artisti di fama mondiale.
Tra la miriade di nomi famosi, Kiss, Alice Cooper, Billy Joel con la cover del 1973 deltema di James ''Live and Let Die'', mentre la leggenda della musica Bob Dylan ha registrato una versione di ''Things We Said Today'' che è stata scritta da Sir Paul e dal suo defunto compagno di band dei Beatles John Lennon.
The Cure hanno collaborato con il figlio con James McCartney, figlio di Paul, per la cover della hit del 1967 ''Hello Goodbye'', che è il primo brano ad essere estratto dall'album ed è già disponibile per il download.
Altri musicisti degni di nota appaiono sul disco-tributo, Smokey Robinson, Chrissie Hynde, Kiss, Roger Daltrey e BB King.
Il disco uscirà il 17 novembre.

"The Art Of McCartney" track list:

1. Billy Joel - ''Maybe I'm Amazed''
2. Bob Dylan - ''Things We Said Today''
3. Heart - ''Band on the Run''
4. Steve Miller - ''Junior's Farm''
5. Yusuf Islam - ''The Long and Winding Road''
6. Harry Connick, Jr. - ''My Love''
7. Brian Wilson - ''Wanderlust''
8. Corinne Bailey Rae - ''Bluebird''
9. Willie Nelson - ''Yesterday''
10. Jeff Lynne - ''Junk''
11. Barry Gibb - ''When I'm 64''
12. Jamie Cullum - ''Every Night''
13. Kiss - ''Venus and Mars''/''Rock Show''
14. Paul Rodgers - ''Let Me Roll It''
15. Roger Daltrey - ''Helter Skelter''
16. Def Leppard - ''Helen Wheels''
17. The Cure, featuring James McCartney - ''Hello Goodbye''
18. Billy Joel - ''Live and Let Die''
19. Chrissie Hynde - ''Let It Be''
20. Cheap Trick's Robin Zander and Rick Nielsen - ''Jet''
21. Joe Elliott - ''Hi Hi Hi''
22. Heart - ''Letting Go''
23. Steve Miller - ''Hey Jude''
24. Owl City - ''Listen to What the Man Said''
25. Perry Farrell - ''Got to Get You Into My Life''
26. Dion - ''Drive My Car''
27. Allen Toussaint - ''Lady Madonna''
28. Dr. John - ''Let 'Em In''
29. Smokey Robinson - ''So Bad''
30. The Airborne Toxic Event - ''No More Lonely Nights''
31. Alice Cooper - ''Eleanor Rigby''
32. Toots Hibbert with Sly & Robbie - ''Come and Get It''
33. B.B. King - ''On the Way''
34. Sammy Hagar - ''Birthday''

The Art of McCartney Bonus Tracks:

1. Robert Smith - C Moon''
2. Booker T. Jones - ''Can't Buy Me Love''
3. Ronnie Spector - ''P.S. I Love You''
4. Darlene Love - ''All My Loving''
5. Ian McCulloch - ''For No One''
6. Peter, Bjorn and John - ''Put It There''
7. Wanda Jackson - ''Run Devil Run''
8. Alice Cooper - ''Smile Away''

Ecco il video dei Cure con James McCartney che cantano "Hello Goodbye".

 

Mi permetto di dire che questi ragazzi, compreso il figlio di Paul, devono mangiarne ancora di patate................!

 

 

 
Martedi 9 Settembre 2014

Sydney, Australia - Sydney Opera House, September 8, 2014

        

1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years

(encore)
18. All Along The Watchtower (new arrangement, center stage with harp and no piano)
19. Blowin' In The Wind (new arrangement, center stage with harp and no piano)

__________________________________________________________________________________________________________________

Talkin' 9460 - ziobob41

Carissimo Tabourine,
Proprio non avrei dovuto aprire la pagina di Maggie's Farm questa mattina, perché non amo sorprendermi commosso.
Non quel sentimento che porta dritto alle lacrime, ma che si fa strada attraverso i nervi e arriva giù dove c'è solo silenzio, desolazione, mistero.
Eppure ho incontrato Lanny solo in due occasioni, quel concerto ad Erba nel bellissimo parco che tu hai ricordato e quando sono andato a far visita ai Blackstones nel loro bunker, proprio uno scantinato della fabbrica di Lanfranco.
In tutto avrò scambiato parole con lui per non più di un'ora.
Come ha potuto lasciare una traccia così profonda nel mio spirito?
Sto guardando le sue foto che passano su Maggie's farm e....no, non posso dire di averlo conosciuto (ma chi può davvero conoscere un'altro, anche dopo tanti anni?), riesco solo a sussurrare che ho avuto un brevissimo intreccio con una persona
che evidentemente sapeva richiamare il meglio che ognuno vorrebbe incontrare nel proprio cammino.
Un abbraccio ai Blackstones, ai famigliari.
Biagio Gagliano

Caro ZioBob, sapevo che eri una persona sensibile e le tue parole, oltre che renderti merito, hanno commosso anche me un'altra volta. Che dire.....io ho frequentato Lan molto più di te, eppure lui ha lasciato dentro di noi la stessa cosa. Bastavano poche parole perchè Lan facesse breccia nel cuore e nella mente di qualcuno, per lui era facile e spontaneo, non aveva bisogno di recitare, a lui bastava apparire com'era e ti conquistava, rubava la tua simpatia e la tua stima. Vorrei approfittare di questa occasione per ringraziare, (chiedo davvero scusa per non averli citati nel ricordo di Lanny), agli amici Dario Girardo, Luca De Niglio, Franco Ponso e l'ex-cantante/chitarrista Beppe Lo Riggio della "Slow Train Band" per aver organizzato in collaborazione con te e la tua ex-band dei "Limited Edition" la serata tributo a Lanny  http://www.blackstones.it/zmetromondo.htm  al "Metromondo" di Milano. Ringrazio anche i Blackstones, per avermi dato la slidepic di Lanfranco e le foto della serata. 

Lanfranco Veronelli a.k.a. Lanny Brush

  Al Diesan

Limited Edition

Slow Train Band

Blackstones

All Together per "Knockin' On Heaven's Door"

Per chi avesse piacere di rileggere la cronaca della serata fatta da Maggie's Farm clicchi qui

Un affettuoso salutone e speriamo di rivederci presto, Mr.Tambourine, :o)

__________________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan - Tornano i «Basement Tapes»                                               clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________________

De Gregori rifà "Buonanotte fiorellino" nello stile di Dylan                    clicca qui

 

 
Lunedi 8 Settembre 2014

Sydney, Australia - Sydney Opera House, September 7, 2014

           

1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years

(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind

__________________________________________________________________________________________________________________

Talkin' 9459 - miscio.tux

Oggetto: Note a Workingman modificato

Grazie di cuore ragazzi, così mi sento un pò meno un matto che parla da solo. Simone è stato molto gentile e senza l'impegno di Mr.Tambourine semplicemente non saremmo qui; se a volte dimentico di ringraziarlo è perché la gratitudine che tutti gli dobbiamo è ovvia.
Naturalmente le ricerchine che faccio sono di livello amatoriale, spinte dalla passione più che dalla competenza, e non meravigliatevi se trovate qualche traduzione dall' inglese piuttosto improbabile, si fa quel che si può.
Comunque, l'argomento Dylan è veramente inesauribile e mi sembra difficile dar torto a Cristopher Ricks quando dice che Bob ha fatto con la canzone quello che Shakespeare ha fatto col teatro. Riguardo alla versione "quasi" nuova di Workingman's Blues #2, quello che è certo è che le modifiche la portano un pò più vicina ai temi di Tempest.
La frase "I can see for myself that the sun is sinking/Over the deep blue sea” appare famigliare, (come osservava Carrera, “Dylan lavora sulle associazioni”) e infatti richiama l'ultima strofa di "Tempest":

The watchman he lay dreaming
of all the things that can be
he dreamed that the Titanic was sinking
into the deep blue sea.
La vedetta continuava a sognare
di tutte le cose che possono essere
sognò che il Titanic stava affondando
nel profondo mare blu.


E se a livello di metafora non importa molto sapere se è il Sole o il Titanic che sta affondando, il problema è ricondotto al capire chi sia questo fantomatico "watchman" nel cui sogno si sviluppa la realtà. Per il momento tralasciamo i voli di fantasia. Altra cosa certa è che le discussioni in rete hanno individuato nel passaggio dell'ultima strofa:

I’m gonna punch my spear right straight through
Half-ways down his spine


una citazione che proviene dalla traduzione inglese dell'Odissea ad opera di Robert Fagles, che ormai conosciamo, in quanto usata abbondantemente da Dylan anche per i testi di Tempest. Ulisse è nell'isola di Circe, si imbatte in un cervo e lo uccide per procurarsi la cena:

I was well on my way down, nearing our ship
when a god took pity on me, wandering all alone;
he sent me a big stag with high branching antlers,
right across my path-the sun's heat forced him down
from his forest range to drink at a river's banks just
bounding out of the timber when I hit him
square in the backbone, halfway down the spine
and my bronze spear went punching clean through he
dropped in the dust, groaning, gasping out his breath.

Ero così sulla mia strada di ritorno, vicino alla nostra nave
Quando un dio ebbe pietà di me, che vagavo tutto solo;
Egli mi mandò un grosso cervo con grandi corna ramose
che incrociava il mio sentiero - il calore del sole lo spingeva fuori
dal suo territorio nella foresta per bere alle sponde del fiume
era appena sbucato tra gli alberi quando lo colpii
proprio sul dorso, a metà della spina dorsale,
e la mia lancia di bronzo si spinse netta attraverso di lui
cadde nella polvere, mentre gemeva esalando il suo respiro.


Qui troviamo un esempio di come l'interpretazione complessiva potrebbe mutare la traduzione letterale, che suona:

Spingerò la mia lancia proprio dritto
in mezzo alla sua schiena

se infatti si interpretasse l'intera strofa come il racconto di un soldato che sta per tornare a casa (si noti per l'appunto con quale dolcezza Dylan, pur con la sua voce gracchiante, riesce a pronunciare “when the frost is on the vine”) e tenuto conto che uno dei significati secondari di “spine” è anche quello di “costola” , la scena può essere letta come un richiamo al ferimento del costato di Cristo da parte del soldato ai piedi della croce [“one of the soldiers with a spear pierced his side, and straightway there came out blood and water.” Giovanni 19:34 (American Standard Version)], che ha dato origine alla leggenda di Longino. Quindi potremmo tradurre, secondo questa interpretazione:

Spingerò la mia lancia proprio dritto
in mezzo al suo costato

Le linee seguenti rafforzano questa ipotesi, il pregare verso il cielo e i dubbi sul sorgere del sole, diventano perplessità esagerate nei riguardi della cattura di un cervo. C'è da dire che, almeno a me sembra, nell'originale di Omero, Ulisse mostra uno sguardo distaccato ma in qualche modo compiaciuto osservando l'agonia della sua preda ( ma qui Dylan non deve fare niente, è proprio la sensibilità moderna che è diversa). Nel testo di Dylan questa sensazione sparisce del tutto, anzi, c'è una straordinaria sovrapposizione tra il cervo, un eventuale nemico ucciso e il Cristo, che vengono accomunati in un unico destino di orrore e compassione. A mio parere, se si vuole trovare, tra tutte le linee divergenti che ci sono in workingman's blues, un elemento unificante, questo è proprio quello della compassione, non nel senso della pietà che si prova osservando i fatti dall'esterno, ma piuttosto della consapevolezza che anche chi narra o chi osserva è direttamente un attore della vicenda e come tale anch'egli meritevole di compassione.
Anche le linee successive testimoniano della capacità prodigiosa di Dylan di sovrapporre fonti e citazioni eterogenee la cui corrispondenza più che razionale è emozionale. La “fugitive prayer” la ritroviamo secondo le discussioni degli utenti di “expectingrain” in un dramma del 1853 di Lydia Maria Child (1802-1880), un'attivista antiabolizionista dell'800.
http://womenwriters.library.emory.edu/content.php?level=div&id=child_stars_001&document=child_stars&&running-header=off
Tuttavia volendo rimanere nel contesto Omerico, nel libro XV dell'Odissea, Teoclimeno che fugge per aver ucciso un uomo della sua tribù chiede ospitalità sulla nave di Telemaco con queste parole: [Fagles 308-311, p.328]

I am a fugitive now,
doomed to wander across this mortal world.
So take me aboard, hear a fugitive's prayer:
don't let them kill me-they're after me, well I know!
(Io sono un fuggitivo adesso,
condannato a vagare in questo mondo mortale.
Così prendimi a bordo, ascolta la preghiera di un fuggitivo:
non lasciare che mi uccidano: mi stanno inseguendo, lo so bene!)


E il compassionevole Telemaco accoglie la sua richiesta. L'ipotesi è rafforzata dal fatto che di seguito nel testo di Dylan si fa una congettura sul sorgere del Sole "I’m guessin' tomorrow the sun will rise" il cui rimando più ovvio è agli eventi che si succedettero immediatamente dopo la morte di Cristo, ma che ricorda pure un passo dell'Odissea che è diventato famoso come “la profezia di Teoclimeno”:[Fagles 398-398 p.422]

The sun is blotted out of the sky-look there a
lethal mist spreads all across the earth!
Il Sole è cancellato dal cielo - guardate
una nebbia letale si diffonde per tutta la Terra!


che nella traduzione letterale dell'originale greco suona 'Il Sole è stato tolto dal cielo e un’oscurità sinistra invade la terra', il cui possibile riferimento ad una reale eclissi del 1178 a.C. ha originato uno studio scientifico.
( http://www.duepassinelmistero.com/profeziaditeoclimeno.htm )

Torniamo ora ai "voli di fantasia". Il passaggio di cui ho parlato all'inizio, “The sun is sinkin'/Over the deep blue sea “ è presente in due frasi separate di "Old T.I." una canzone entrata nella tradizione degli indigeni delle isole dello Stretto di Torres, una delle due grandi etnie in cui si possono suddividere i nativi australiani. Per questo mi chiedevo se Dylan continuasse ad eseguire la versione modificata del suo Workingman durante il suo tour australiano. (Old TI la si può ascoltare qui, al minuto 50.00, nell'arrangiamento di "Seaman Dan")

http://www.abc.net.au/radionational/programs/weekendarts/kate-evans---torres-strait-panel/4915194

‘Old TI’

Why are you looking so sad my dear? / Why are you looking so blue? /
Are you thinking of someone so faraway? / In a beautiful place called TI /
Old TI my beautiful home / It's the place where I was born /
Where the moon and stars that shine make me longing for home / Old TI my beautiful home /
Take me across the sea / Over the deep blue sea /
Darling won't you take me back to my home TI / TI my beautiful home /
TI my beautiful home /I'll be there forever / The sun is sinking / Farewell.

Perchè sembri così afflitta,mia cara/Perché sembri così triste?/
Stai pensando a qualcuno assai lontano?/ In un posto bello chiamato TI/
Vecchia TI mia bella casa/ E' il posto dove sono nato/
Dove la Luna e le stelle che brillano mi fanno provare nostalgia per casa/ Vecchia TI mia bella casa/
Prendimi al di là del mare/ Sul profondo mare blu/
Cara non vuoi riprendermi nella mia casa TI/ TI mia bella casa/
TI mia bella casa/ Io sarò là per sempre/Il Sole sta sprofondando/Addio.


“T.I.” è la Thursday Island, il vecchio centro dell'industria della pesca delle perle e delle conchiglie dello Stretto di Torres. Questa canzone è estremamente importante nella tradizione dei nativi per molte ragioni che non è il caso di elencare qui. Pur essendo una canzone immediatamente entrata nel repertorio tradizionale, fu probabilmente composta nel 1936 a bordo del peschereccio “Pearl” da un certo Jarfar Ahmat (o Jaffa Ah Mat) un "lavoratore" marittimo che si dilettava anche come cantante. (fonte: William Neville Scott -Complete Book of Australian Folklore.) Ma qui è meglio fermarsi. Se veramente Dylan aveva queste connessioni in testa farà trapelare di più.
Passo direttamente ad un'altra connessione un pò folle: le righe immediatamente precedenti a quelle discusse dicono:

It's a long way down, I don’t want to be forced
Into a life of continual crime
E' una lunga via desolata, non voglio esser costretto
a una vita di crimine perpetuo


anche qui il frammento (It's a long way down) è troppo striminzito per specularci molto sopra, ma dato che di lavoratori si sta parlando la suggestione di collegarlo con la canzone “It's A Long Way Down To The Soupline” (“E' una lunga coda per la zuppa”) è irresistibile, tanto più che è stata scritta da Joe Hill : http://www.folkarchive.de/soupline.html  (meno precise, ma in italiano le informazioni qui: http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=47409&lang=it  ).
Hill, a cui Dylan aveva già dedicato la famosa (almeno per noi) “I Dreamed I Saw St. Augustine”, l'aveva effettivamente composta come parodia a “It's A Long Way to Tipperary”, una delle canzoni favorite dall'esercito inglese durante la Prima Guerra Mondiale. Cronologicamente la canzone di Hill dovrebbe risalire al 1914 e la depressione a cui si riferisce è quella iniziata col collasso finanziario del 1907 ( http://en.wikipedia.org/wiki/Panic_of_1907 ) a cui poi seguì l'euforia degli anni '20 e la successiva grande crisi del '29.
Basta così: Mr. Tambourine e il prof. Carrera hanno già abbastanza materiale per sprofondarmi nel girone dell'onanismo associativo.
Ciao, Miscio.

Intanto possiamo cominciare a dire che Dylan ha intitolato la sua canzone “Workingman's Blues # 2” quasi certamente perchè la prima canzone con quel titolo è stata “Workin' Man Blues" che è una country-song eseguita dal suo autore, Merle Haggard. Uscita nel 1969, la canzone divenne una delle più eseguite durante la carriera di Merla. Ecco alcune parole:
I
t's a big job just gettin' by with nine kids and a wife
I been a workin' man dang near all my life
I'll be working long as my two hands are fit to use
I'll drink my beer in a tavern,
Sing a little bit of these working man blues
E' lavoro notevole, dannazione, avendo una moglie e nove bambini
Sono stato un lavoratore per tutta la mia vita
Lavorerò fino a quando sorò in grado di usare le mie mani
Bevo la mia birra in una taverna,
Cantando un pò di questi blues dei lavoratori


Il ritornello viene da "Meet Me Around the Corner" di Big Joe Williams:
Meet me around the corner baby / bring my boots and shoes
My best woman done quit me / and I ain't got no time to lose
Now she low and she squatty / she right down on the ground
Every time she wobbles / she make my love came down

Il verso del 'Night birds call' (
In the dark I hear the night birds call I can feel a lover’s breath, I sleep in the kitchen with my feet in the hall, Sleep is like a temporary death) potrebbe essere riferito a 'Wichita' di Gilian Welch:
Going back where the grass grows tall,
And the fields burn in the fall.
You can still hear
the night birds call,
Back in Wichita

"I sleep in the kitchen with my feet in the hall" viene dal blues "They're Red Hot" di Robert Johnson:
"I got a girl, sh’s long and tall /
She sleeps in the kitchen with her feets in the hall"

“Workingman's Blues # 2” è zeppa di riferimenti, le sue frasi sono state prese e modificate da frasi di altri autori, non solo questa canzone, ma tutto l’album “Modern Times” dal quale è tratta la canzone è farcito con citazioni prese dal poeta secessionista Henry Timrod (cosa che scatenò un putiferio mediatico quando la cosa fu scoperta) Ecco un breve sunto di quanto scrisse in proposito Alessandro Carrera:
I
niziamo da un certo Scott Warmuth, il primo ad accorgersi che alcuni versi di “Modern Times” sono ricavati dalle poesie di un poeta americano dell’Ottocento di nome Henry Timrod. Lo scandalo scoppia quando la notizia arriva sul “New York Times” con un articolo di Motoko Rich del 14 settembre 2006: “Who’s This Guy Dylan Who’s Borrowing Lines From Henry Timrod?” [Ma chi è questo Dylan che prende a prestito versi da Henry Timrod?]

Il poeta in questione è Henry Timrod (1828-1867), nato a Charleston in South Carolina (dove gli è stato innalzato un monumento), giornalista, insegnante e convinto sudista (la sua poesia “Carolina” è stata adottata come testo dell’inno dello stato). Dopo la sua morte per tubercolosi all’età di 39 anni, le sue poesie sono state raccolte in volume nel 1873. Dylan è, come ammette in “Chronicles Volume 1”, un grande appassionato della Guerra di Secessione e, per quanto le sue idee sulla schiavitù e sulla lotta per i diritti civili siano più che note, non ha mai preso una posizione manichea sul conflitto che ha contrapposto il Nord e il Sud degli Stati Uniti. Per questo non deve stupire il suo interesse per un poeta “confederato” così come non deve stupire il fatto che Dylan che esegua la canzone “Dixie” (uno degli inni di Confederati) nella colonna sonora di “Masked & Anonymous”. Anche perché, come “Dixie” era cantata in tutti gli Stati Uniti, non solo nel Sud, Timrod è stato ampiamente letto anche anche al di fuori della Carolina. Tra l’altro Dylan non cita le poesie esplicitamente “sudiste” di Timrod. Prende solo alcuni elementi puramente lirici, inserendoli nella struttura di tre canzoni di “Modern Times”.
Dylan, v. 36
Sleep is like a temporary death

Timrod, “Two Portraits”
The germs of many virtues rest,
Which, ere they feel a lover's breath,
Lie in a temporary death…


http://www.maggiesfarm.it/carreratimrod.htm


C’è un’ altra frase che provocò una intensa discussione sulla sua interpretazione: “My cruel weapons have been put on the shelf”. Ma quali sono queste armi crudeli che il lavoratore ha posato sullo scaffale? Ci sono state diverse fantasiose interpretazioni e la discussione è sempre aperta. Il nostro Maggiesfarmers Sandro Pettinato scrisse in proposito:

Santo Pettinato Talkin' - 5355 http://www.maggiesfarm.eu/talking415.htm

"vorrei dare il mio contributo alla questione delle "cruel arms" di "Workingman's Blues #2". A mio parere le traduzioni per quel verso (in realtà per i primi due distici della seconda strofa) possono essere molte, ma il metodo è uno solo. Dylan sta citando due versi dei "Tristia" di Ovidio nella traduzione inglese di Peter Green. I due versi in latino sono:
Libro II, 1, 179
"parce, precor, fulmenque tuum, fera fela, reconde,";
Libro V, 14,2
"o mihi me coniunx carior, ipsa vides.".
La traduzione di Green recita:
"Show mercy, I beg you, shelve your cruel weapons"
e
"wife, dearer to me than myself, you yourself can see".
Il Nostro, ladro di pensieri, "ruba" il testo ovidiano, lo rielabora (trasformando "shelve" per ottenere una rima con "myself") e non si preoccupa certo di dover citare la fonte.
Dicevo che il metodo è uno solo. Si prenderà una traduzione "di riferimento" dei "Tristia" e si adatterà il testo italiano alle scelte di metrica, rima e stile. La traduzione in mio possesso riporta:
"pietà, ti prego, posa il tuo fulmine, le armi crudeli,"
"a me più cara di me, vedi tu stessa".
Per "on shelf" eviterei una letterale "sulla mensola/sullo scaffale" perché in inglese l'espressione è immediatamente percepita come "idiom" (in disparte) e il campo d'azione è vasto (una donna "left on the shelf", per esempio, è una zitellona). Al limite si potrebbe seguire "nel cassetto". Però, visto che l'adattamento dylaniano è probabilmente dovuto alla rima, personalmente io seguirei il "reconde", naturalmente non all'imperativo. La rima "shelf/self" è semplice e non è la prima volta che Dylan ne fa uso. Mi vengono in mente Denise e Where Are You Tonight (Journey Through Dark Heat).
Ma saranno i fulmini queste armi crudeli e divine per eccellenza? Ai curiosi consiglio la lettura di Ovidio. Da tempo (immemorabile) Dylan è capace di raccontarci intere storie con un solo verso. E a ogni performance quel verso può aggiungere capitoli alla storia. E' per questo che continuo ad andare ai concerti.
Comunque, "Modern Times" contiene parecchie citazioni ovidiane.
Ciao a tutti, Santo Pettinato"


E questo era il parere di "Tiger":
Altra canzone che si richiama in maniera più esplicita alla guerra civile. Credo che il protagonista sia un lavoratore che nel corso della guerra è diventato generale: si spiegherebbero così le allusioni alle armi crudeli, ai nemici e all'ordine delle uccisioni per i sacri pacifici campi. La tematica privata e quella pubblica-sociale-politica si intrecciano in modo davvero mirabile.

Ed ora le considerazioni di "Bruno Jackass" http://www.maggiesfarm.eu/talking407.htm
Cosa possono essere le "armi crudeli" se non le bombe atomiche? Di nuovo
riesce difficile vedere una bomba atomica sullo scaffale... apposta ho
preferito "ho deposto le armi ora", più generico. Dylan sembra usare la
metafora fino in fondo al punto di rendere più difficile possibile capire di
cosa si parla.


E questa fu la mia risposta:
La frase originale dice: "My cruel weapons have been put on the shelf". Qui secondo me non ci siamo, non credo possibile e nemmeno logico che uno deponga le bombe atomiche sullo scaffale e dica alla sua donna di venire a sedersi sulle sue ginocchia, io per "cruel weapons", trattandosi di una cosa strettamente personale tra due persone che vivono assieme, intendo tutte quelle ragioni che possono creare la discordia fra di loro, l'egoismo, la cattiveria, l' ignorare l'altra persona, il tradimento, lo sbeffeggio, l'ironia crudele di certe frasi, le parolacce che feriscono, insomma tutto quello che due persone si possono dire e fare per farsi del male, allora quando viene il momento della voglia di riappacificazione è logico che uno dice all'altro, "Ho messo nel cassetto tutte le cose negative che ci facevano male, vieni a sederti sulle mie ginocchia, in fondo ci siamo sempre voluti bene non ostante i contrasti". Così la vedo più aderente alla realtà.

Come vedi “Workingman's Blues #2” sembra una miniera nella quale si può scoprire di tutto. Mi piacerebbe tanto sapere anche la tua interpretazione di “My cruel weapons”. Resto in attesa....Ciao, Mr.Tambourine, :o)


 

 
Sabato 6 Settembre 2014

Lanny Brush is gone but his spirit's livin' on and on

When the storm clouds gather 'round you, and heavy rains descend
Just remember that death is not the end
And there's no one there to comfort you, with a helpin' hand to lend
Just remember that death is not the end
Not the end, not the end
Just remember that death is not the end
(Death is not the End – Bob Dylan)


Il tempo vola.....accidenti, son già passati cinque anni da quando il 23 di Agosto 2009 Lanny Brush, il bassista dei Blackstones, ci ha lasciato. Era un pomeriggio di domenica, lui stava costruendo uno dei suoi bassi con corpo in alluminio che poi avrebbe venduto a bassisti che apprezzavano moltissimo gli strumenti costruiti da lui, quando Lanfranco (questo era il vero nome di Lanny ) si accasciò sul suo tavolo di lavoro, uscendo di scena nel silenzio e nella solitudine, senza far chiasso come era suo costume. Così l' hanno trovato, col volto sereno, forse l’attacco di cuore è stato così violento ed immediato che probabilmente Lanny non si è accorto di niente, forse non ha avuto il tempo di realizzare quanto dolore, quanta tristezza e quanto rimpianto stava lasciando dietro di lui. Non gli piaceva usare il suo vero nome, preferiva usare il nikename da palco che gli aveva dato Mick. “ Sul palco siamo una persona, nella vita un’altra, al pubblico interessa solo quella che c’è sul palco“ mi aveva risposto molto tempo fa quando gli chiesi perchè nessuno dei componenti dei Blackstones appariva nel loro sito con il vero nome.
Sono stato ospite e testimone diverse volte in occasione dei concerti dei Blackstones ed ho avuto il privilegio e la fortuna di conoscerlo bene, molto meno però di quanto avrei voluto, ma il tempo e la lontananza non sempre ci permettono quello che desideriamo. Lanny era una persona che ti affascinava soprattutto per la sua gentilezza, l’educazione, la riservatezza e la serietà, ma allo stesso tempo era un uomo di compagnia come pochi. Avrei voluto poterlo frequentare ancora, ma il destino ha deciso diversamente.
Nella vita normale (quella giù dal palco intendo) Lanny dirigeva lo stabilimento di proprietà della famiglia, la sera poi, in compagnia dei suoi vecchi amici, assumeva l’identità di Lanny Brush, il suo alter ego. Con i Blackstones stava vivendo un revival meraviglioso che l’aveva portato sui palchi di Milano, Torino, Aosta, Novara, Canzo, Asso, Erba, Città di Castello, Sezze, Trevignano Romano, Cantù , a Venezia per la settimana dedicata alla indimenticabile Fernanda Pivano e la Beat Generation nella splendida cornice di Forte Marghera, poi Roma, le trasferte all’estero di Feldkirch, Bludenz, Rankweill e Nuziders in Austria, poi la partecipazione al Pistoia Blues 2006 nella manifestazione collaterale organizzata dalla Maggie’s Farm di Michele Murino, poi nella splendida cornice del Teatro Sociale di Como, concerto sold-out con più di mille persone, fino all’ultimo concerto nella sua Erba, nella felliniana location allestita nel parco di casa Colombo, sempre portando fra la gente la musica e la poesia di Bob Dylan.
Ho voluto rivolgere una domanda, in questa triste ricorrenza, ai suoi amici che con lui hanno condiviso il palco in quegli anni, per sentire e ricordare da loro e con loro chi era Lanfranco Veronelli alias Lanny Brush. Così mi ha risposto Frank Night, chitarra solista dei Blackstones, con la voce che ancora tradiva emozione pur dopo tanto tempo:
“Era così buono, generoso e soprattutto così umile che è ancora difficile per noi pensare che non ci sia più, anche se il suo spirito è sempre con noi sul palco, al fianco del suo basso che da quel triste giorno abbiamo sempre portato in scena con noi, come se Lanny dovesse apparire da un momento all’altro ed imbracciarlo. Con lui abbiamo condiviso tanti felici momenti di duro impegno che ci hanno portato oltre le nostre previsioni ed aspirazioni. Era molto di più di un Amico con la A maiuscola, è stato grazie al suo impegno che la band ha potuto arrivare ad essere conosciuta a livello internazionale. Lui è sempre nei nostri cuori, anche se il destino avverso ci ha costretti a continuare senza di lui. Dentro di noi siamo certi che lui avrebbe assolutamente voluto che portassimo avanti questa band per la quale aveva dato tanto, e così abbiamo fatto, anche se è sempre duro, ancora oggi, accettare la sua assenza. Come musicista era perfetto, un grande, una sicurezza per chi suonava con lui. Quando ci capita di entrare in quella che era la nostra sala prove nello stabilimento lo rivediamo, sentiamo la sua voce, immaginiamo i suoi movimenti, ci sono i suoi bassi, i suoi amplificatori, il suo giubbetto appeso all’attaccapanni, è come se lui fosse ancora lì, zitto e sorridente, in un angolo che ci guarda. Ci manca molto, ci mancherà sempre”.

Al Diesan - Lanny Brush (Bob Dylan)
"Concert for a friend - Remembering Lanny Brush "- Milan, Metromondo, 31/10/2009

 

Queste sono state le parole dei suoi compagni d’avventura, vorrei aggiungere anche le mie, ma sarebbe solo una inutile ripetizione di quanto già detto da loro. Però una frase, presa in prestito da Bob, è d’obbligo prima di concludere questo ricordo: I'll remember you, when i've forgotten all the rest, you to me were true, you to me were the best.
When there is no more, you cut to the core, quicker than anyone I knew.
When I'm all alone, in the great unknown, i'll remember you.

I'LL REMEMBER YOU - (Bob Dylan) The Blackstones

 

Ciao Lan, sei sempre anche nel mio di cuore. Mr.Tambourine, :o)

__________________________________________________________________________________________________________________

Sydney, Australia - State Theatre, September 5, 2014

   

1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years

(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind

 

 
Venerdi 5 Settembre 2014

Sydney, Australia - State Theatre, September 4, 2014

   

1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years

(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind

__________________________________________________________________________________________________________________

Talkin' 9459- cncs

Grande lavoro Miscio, su quella che ritengo una delle più belle canzoni del nostro Bob!
Spero tu voglia continuare anche in futuro con questo accurato, impegnativo, certosino ma ricchissimo lavoro...
Vai così! Perché non aprire una rubrica così in bacheca? Che ne dici Mr. T?
Grazie e sempre viva Dylan!
Simone Cancio

Per il momento ti ringrazio a nome di Miscio (ma credo che lo farà di persona anche lui). Per quanto riguarda la tua proposta "bacheca" preferisco l'immediatezza delle news che la ripetitività della vetrina, poi, nei casi come questi, posto direttamente la versione nella pagina testi e traduzioni. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

__________________________________________________________________________________________________________________

Perth, Australia - Riverside Theatre, August 14, 2014

di Michael Findlay

Quando avevo 17 anni ho battuto la testa salendo le scale verso la parte posteriore dell’Entertainment Centre. Era il mio primo concerto di Bob ed ero molto emozionato dal fatto di poter respirare la stessa aria che respirava anche il mio idolo. Ieri sera, dopo molti concerti di Dylan, ho respirato di nuovo la stessa aria ed ero ancora in soggezione.
Sapevo cosa aspettarmi perché ero con il mio compagno Aaron che ha esaminato le precedenti set list dei concerti. Ancora una volta, ero nei posti economici ma questa volta la venue era più piccola e potevo quasi vedere bene. La distanza non era un problema, ma Bob lascia che la sua musica brilli più luminosa delle luci. Sembra un uomo ombra che passa solo brevemente tra spazi oscuri che lo nascondono. Speravo come l'inferno che questo sarebbe stato un secondo grande concerto e lo è stato. Era così buono che ci torneremo anche domani sera.
Mi piace che la scaletta non sia composta da “best of”. Ho ballato nei corridoi con i grandi successi in concerti precedenti e sono felice di essere una vecchia scoreggia seduta al suo posto ad ascoltare attentamente un uomo che conosce il suo mestiere. Bob ha ancora una grande gamma vocale, semplicemente inizia molto basso in questi giorni. Coloro che non hanno orecchie per sentire mi dicono che non può cantare. Semplicemente non ha più il tono delle sue grandi canzoni, ma ora Dylan le alimenta con la sua unica timbrica vocale. La sua voce riempie le sue canzoni con emozione e senso dell'umorismo. Bob ha semplificato il suono della sua armonica e ha sostituito la fascia alta e stridula con una profonda melodia. Questo è stato particolarmente toccante in “Simple Twist of Fate”. La band, sempre grande, è diventata un tutt’uno con le prestazioni di Dylan. Charley Sexton in particolare mixa bene la sua bella chitarra che suona in sintonia con il pianoforte di Bob. Era così buona durante la loro interazione nella parte tranquilla di “All Along The Watchtower”' che una lacrima è spuntata dal mio occhio. Alcuni idioti irrispettosi hanno lasciato la sala durante il bis per andare a prendere le loro auto, ma la stragrande maggioranza è rimasta a gustare ogni sfumatura di “Blowin' in the Wind”, sperando, ma sapendo, che Bob non avrebbe fatto sorprese con una una o due canzoni in più. Che grande notte. Sono così felice perchè domani lo vedo ancora.

 

 
Giovedi 4  Settembre 2014

Sydney, Australia - State Theatre, September 3, 2014

    

1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years

(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind

__________________________________________________________________________________________________________________

Talkin' 9458- miscio.tux

Oggetto: Workingman modificato

Caro Mr. Tambourine,
ho visto che la scaletta australiana ha delle canzoni che Bob mantiene fisse, tra queste, la quarta è sempre Workingman's Blues #2.
La canzone è stata cambiata spesso nel suo testo durante le esecuzioni dal vivo, almeno nel passato, fino ad un quasi rifacimento, presentato a Nagoya, in Giappone, il 17 Aprile 2014. Questa versione, che per me è strepitosa si può ascoltare qui:
http://grooveshark.com/#!/album/Zepp+Nagoya+2014+April+17/9655125 
http://grooveshark.com/#%21/album/Zepp+Nagoya+2014+April+17/9655125
Le discussioni che sono seguite in rete hanno permesso di ricostruire un testo su cui si può concordare:
http://www.dylyricus.com/2014/04/workingmans-blues-2-17-april-2014.html
Sono veramente curioso di sapere se Dylan stia ripetendo in Australia lo stesso testo modificato di Nagoya, che riporto per comodità con traduzione.
Ciao, Miscio.

Workingman Blues # 2 (Versione Nogaya 17 aprile 2014)

1° verse

There’s an evenin’ haze settlin’ over town

Starlight by the edge of the creek

The buyin’ power of the proletariat’s gone down

Money’s gettin’ shallow and weak

Well, the place I love best is a sweet memory

It’s a new path that we trod

They say low wages are a reality

If we want to compete abroad

My cruel weapons have been put on the shelf

Come sit down on my knees

You are dearer to me than myself

As you yourself can see

Well I’m listening into the steel rails hum

Got both eyes tight shut

Just sitting here trying to keep the hunger from

Creeping it’s way into my gut

Meet me at the bottom, don’t lag behind

Bring me my boots and shoes

You can hang back or fight your best on the frontline

Sing a little bit of these workingman’s blues  

C'è la nebbia della sera che cala sulla città

mentre la luce stellare si riverbera sullo specchio del fiume

Il potere d'acquisto del proletariato è andato a fondo

Il denaro sta diventando sempre più debole ed inconsistente

I luoghi che amavo sono ormai un dolce ricordo

E' nuovo il sentiero che abbiam percorso

Dicono che i salari bassi sono una realtà

se vogliamo competere con l'estero

Le mie armi crudeli sono sulla mensola

Vieni a sederti sulle mie ginocchia

mi sei più cara di me stesso

e da te lo puoi capire

Mentre sento le rotaie d'acciaio vibrare

ho chiusi gli occhi e serrati

e me ne sto qui, seduto, cercando di impedire che la fame

mi si insinui nelle budella

Incontriamoci dabbasso, non restare indietro

Portami i miei stivali e anche le scarpe

Puoi o esitare o combattere al meglio che puoi sulla linea del fronte

cantando un po' di questi blues del lavoratore

2° verse

Well, I’m sailin’ on back, ready for the long haul

I'm leaving everythin' behind

If I stay here I could lose it all, the bandits'll rob me blind

I’m tryin’ to feed my soul with thought

Gonna sleep off the rest of the day

Sometimes nobody wants what you got

Sometimes you can’t give it away

I woke up this morning

And I sprung to my feet

And I went into town on a whim

I saw my father in the street

At least I think it was him

In the dark I hear a song bird call

You know the hills are rugged and steep

But I'll sleep in the kitchen with my feet in the hall

If I told you my whole story you'd weep

Meet me at the bottom, don’t lag behind

Bring me my boots and shoes

You can hang back or fight your best on the frontline

Sing a little bit of these workingman’s blues

Sto navigando indietro, pronto per la lunga raccolta

Mi sono lasciato ogni cosa alle spalle

se rimanessi qui potrei perdere tutto, i banditi mi ruberebbero come a un cieco

Sto cercando di nutrire la mia anima col pensiero

Dormirò per tutto il resto del giorno

Ci son volte che nessuno vuole quel che hai

Ci son volte che quel che hai non puoi darlo via

Mi sono svegliato stamattina

e sono balzato in piedi

e sono andato in città per un capriccio

ho visto mio padre in strada

almeno penso che fosse lui

nelle tenebre sento il canto di un uccello chiamare

sai, le colline sono aspre e ripide

ma io dormo in cucina con i piedi nell'ingresso

se ti raccontassi tutta la mia storia piangeresti.

Incontriamoci dabbasso, non restare indietro

Portami i miei stivali e anche le scarpe

Puoi o esitare o combattere al meglio che puoi sulla linea del fronte

cantando un po' di questi blues del lavoratore

3° verse

Well, they burned my barn, they stole my horse

I can’t save a dime

It's a long way down, I don’t want to be forced

Into a life of continual crime

I can see for myself that the sun is sinking

Over the deep blue sea

Tell me now, am I wrong in thinking

That you have forgotten me?

Now they worry and they hurry and they fuss and they fret

They waste your nights and days

Them i once forget

But you I’ll remember always

It's a cold black night, and it's midsummer's eve

And the stars are spinnin' around

I'm still finding it so hard to believe

Someone would kick me when I'm down

Meet me at the bottom, don’t lag behind

Bring me my boots and shoes

You can hang back or fight your best on the frontline

Sing a little bit of these workingman’s blues

Mi han bruciato il granaio, si son presi il cavallo

non un centesimo mi resta

E' una lunga via desolata, non voglio esser costretto

a una vita di crimine perpetuo

Lo vedo da me che il sole sta tramontando

Sopra il profondo mare blu

E ora dimmi, forse che mi sbaglio a pensare

che mi hai dimenticato?

E ora s'angosciano e s'affrettano e s'affaccendano e s'affliggono

ti sprecano le notti e i giorni

Loro li ho dimenticati

ma, te, ti ricorderò sempre

E' una notte fredda e oscura, è la vigilia di mezza estate

e le stelle stanno girando intorno

Io trovo ancora così difficile credere

che qualcuno voglia colpirmi quando sono a terra

Incontriamoci dabbasso, non restare indietro

Portami i miei stivali e anche le scarpe

Puoi o esitare o combattere al meglio che puoi sulla linea del fronte

cantando un po' di questi blues del lavoratore

4° verse

I'll be back home in a month or two

When the frost is on the vine

I’m gonna punch my spear right straight through

Half-ways down his spine

Then I’ll lift my arms to the starry skies

And I’ll pray the fugitive prayer

I’m guessin' tomorrow the sun will rise

I hope the final end's been spared

Now the battle is over, up in the hills

And the mist is settlin' in

Look at me with all my spoils

What did I ever win?

I got a brand new suit and a brand new wife

I can live on rice and beans

Some people never worked a day in their life

Don’t know what work even means

Well, meet me at the bottom, don’t lag behind

Bring me my boots and shoes

You can hang back or fight your best on the frontline

Sing a little bit of these workingman’s blues

Torno a casa tra un mese o due

Quando la brina è sulla vite

Sto spingendo la mia lancia proprio dritto

In mezzo alla sua schiena

Poi alzerò le braccia ai cieli stellati

E pregherò la preghiera del fuggitivo

Indovinando se domani il sole sorgerà ancora

Spero che la meta finale mi sia stata risparmiata

Sulla collina ora la battaglia è finita

E vi cresce la nebbia

Guardami con tutto il mio bottino

Che cosa ho mai vinto?

Ho un nuovo abito e una nuova moglie

e posso continuare a vivere di riso e fagioli

C'è gente che non ha mai lavorato un giorno in vita sua

e lavorare nemmeno lo sa cosa significhi

Incontriamoci dabbasso, non restare indietro

Portami i miei stivali e anche le scarpe

Puoi o esitare o combattere al meglio che puoi sulla linea del fronte

cantando un po' di questi blues del lavoratore

Very good job Miscio, quasi tutti gli artisti dal vivo modificano il testo delle loro canzoni proprio per sottolineare la differenza fra le esecuzioni on stage e quelle in studio, ma per Dylan l'affaire è diverso perchè tutte le sue songs sono sempre un infinito work in progress. Se fosse possibile esaminare tutte le esecuzioni di tutti questi anni di neverendingtour liveshows, chissà quante variazioni avremmo dovuto registrare!!! Questa versione la metteremo nell'elenco delle canzoni perchè è una versione abbastanza modificata. Quindi grazie di tutto (sò quanto tempo e fatica ci voglia per fare un lavoro del genere), alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledi 3 Settembre 2014

Carla Rotolo ha raggiunto la sorella Suze. RIP Carla....

Due giorni fa, il 31 Agosto 2014, senza il minimo clamore, se ne andava Carla Rotolo, la cosidetta “sorella parassita” della “Ballad in Plain D” di Dylan. Nessun giornale o sito web ha pubblicato una parola sulla sua scomparsa, solo il cugino Patrick Pezzati ha informato i vecchi amici di Carla con un post sul suo sito Facebook https://www.facebook.com/ppezzati :
Rest In Peace cugina Carla Rotolo, sorella maggiore della più famosa Suze. Ha lavorato per Alan Lomax e ha presentato Dylan a Suze, e gli ha fatto conoscere un sacco di musica molto importante. Ha cantare tre armonie con Dylan e Dave Van Ronk, ma, a mia conoscenza, i pezzi non sono mai stati registrati.

Carla Rotolo (5 Marzo 1941 – 31 Agosto 2014) era la sorella maggiore di Suze Rotolo, la fidanzata di Bob Dylan ai tempi del Villlage a New York City. Carla era la primo figlia di Gioacchino Rotolo e Mary Pezzati Rotolo che erano attivisti sindacali. Lei e sua sorella Suze fecero amicizia con Dylan poco dopo il suo arrivo a New York nel 1961 e dicentarono due dei suoi più grandi fan e sostenitori. Carla ha aiutato Dylan nella sua ricerca delle melodie popolari. All'epoca lei era la segretaria dell’eminente musicologo Alan Lomax che aveva una grande collezione di musica popolare nel suo appartamento. Dylan avrebbe trascorso moltissime ore durante il giorno ad ascoltare ed esaminare la vasta collezione di Alan. La loro amicizia si sciolse quando la sorella Suze troncò la relazione con Dylan. Dylan, che ebbe un violento litigio con Carla, si vendicò di lei con
una delle sue peggiori canzoni, la canzone al vetriolo ed autocommiserante "Ballad In Plain D", con la quale Dylan descrisse in maniera pittoresca la terribile rottura della loro relazione nell'appartamento della sorella Carla. "Fu un errore incidere quel pezzo", scrisse Dylan nelle note di copertina di Biograph "e mi pento di averlo fatto". Carla, quando sentì la canzone non ebbe dubbi sul fatto che era lei la "sorella parassita". Carla Rotolo disse che fu umiliata per quel termine, sottolineando che ha sempre lavorato per pagare l'affitto. Lei respinge anche l'implicazione di aver interferito nella relazione fra la sorella Suze e Dylan "Sono stata trascinata in qualcosa di cui francamente non me ne fregava un cazzo, perché Suze stava con chi piaceva a lei, ma non riuscivo a starmene seduta nella mia stanza senza porte con le molte urla quando litigavano". Carla Rotolo dice anche che quella notte disse a Dylan di andarsene, ma lui rifiutò di farlo. La Rotolo sostiene che Dylan le diede uno spintone, così lei gli restituì la spinta arrivando quasi ad uno scontro fisico, aggiungendo che dovette chiamare degli amici per allontanare Dylan con la forza. In seguito Suze si trasferì nell'appartamento di Dylan nella West Fourth Street, per la costernazione di sua madre e della sua sorella maggiore che prese a riferirsi a Dylan con il nomignolo di "The Twerp" (in slang "persona noiosa, uno stupido", ndt). Sua madre scardinò Suze dalle grinfie di Dylan regalandole un soggiorno di sei mesi in Italia nel 1962, sebbene la coppia si riunì brevemente dopo il ritorno di lei. Carla Rotolo dice che le è rimasta un ricordo molto negativo di Dylan, considerandolo egoista, manipolatore ed emotivamente immaturo. Secondo Carla il 1963 fu un anno terribile per Suze. Dylan aveva una relazione alla luce del sole con Joan Baez e si aspettava di continuare anche la sua relazione con Suze. Una situazione già difficile che prese una svolta disperata quando, a un certo punto durante questo periodo, Suze rimasta incinta di Dylan. Secondo Carla Rotolo, Suze voleva portare a termine la gravidanza. "Al tempo gli aborti erano illegali" disse Carla, che si prese cura di Suze dopo l’aborto. "C'erano alcune cose cattive tra di loro". L'aborto fece precipitare la rottura definitiva del rapporto. Lei e sua sorella Suze ebbero il merito di contribuire a formare tendenze liberali di Dylan durante il suo periodo di sviluppo nei primi anni Sessanta. Carla è stata brevemente sposata con l'attore Rolondo Salvador Pena-Diaz dal quale ha divorziato, attualmente aveva lasciato l’America e viveva in Europa.

Ecco quanto scrisse sull’argomento Howard Sounes nel suo libro “Bob Dylan”:
- Quando Joan Baez invitò Bob a seguirla nella sua tournée estiva come guest star , Suze cadde in una crisi profonda. Le circostanze non sono mai state chiarite, ma qualche tempo dopo il festival di Newport, e forse dopo che era venuta a sapere della prossima partenza di Bob per la tournée , Suze cercò di togliersi la vita col gas nell’appartamento della West 4th Street. «Bob mi telefonò per chiedermi di andare là: aveva bisogno di aiuto. Poi lei è venuta a stare da me», ricorda Carla Rotolo, secondo la quale la sorella non intendeva davvero togliersi la vita ma solo richiamare l’attenzione su di sé. Sta di fatto che Suze non tornò a vivere con Bob dopo l’accaduto ma si trasferì definitivamente a casa di Carla nel Lower East Side di Manhattan. «Bob ha lasciato dietro di sé un bel po’ di vittime», dice Carla. «A quell’epoca Bobby era un tipo molto incasinato». Sembra, insomma, che la voglia di Bob di arrivare al successo fosse diventata più importante di ogni altra cosa. È impossibile sapere cosa provasse davvero per ciò che era successo perché non ne parlava, ma Bob non era un insensibile e sicuramente dev’essere rimasto sconvolto. Certo non rinunciò alla tournée -.
Purtroppo sul WEB non ci sono foto disponibili di Carla, ma esiste questo vecchio filmato nel quale al minuto 01:34.42 si può vedere la bella Carla Rotolo seduta ai piedi di Jean Ritchie ...... http://www.historicfilms.com/tapes/4728_0_2096

 

 
Martedi 2 Settembre 2014

Perth, Australia - Riverside Theatre, August 14, 2014

di Michael Mueller

Per prima cosa: il Riverside Theatre è un eccellente sala da concerti. Non ho mai pensato che avrei mai potuto vedere Bob Dylan in un locale adeguato ma ora l’ho visto. E per fortuna Bob era sulle canzoni. Ho visto Dylan quattro volte, e questa è stata certamente la sua miglior performance che abbia mai visto.

Dylan una volta che si è descritto come un “uomo di canto e danza”. Anche se (probabilmente) originariamente questa definizione andava intesa come una descrizione usa e getta, è diventata sempre più una sommatoria di ciò che Dylan è. Quando canta, sorprendentemente la danza ottiene la sua parte, si fa guardare. In effetti, ci sono pochi artisti settantenni che possono trasmettere sensazioni con solo il movimento tempestivo e feroce di una gamba.

Come ha fatto per molti anni, Dylan è apparso sul palco esattamente alle 20:00. Vestito in quello che sembrava una giacca da cowboy e cappello a tesa larga, il concerto è iniziato scuotendo la gente con una versione da pistolero di “Things Have Changed”. Era evidente fin dalle prime note che Dylan era in ottima voce, un piacere che ogni serio fan di Dylan sa che non è mai garantito. Si è calato nella canzone, ha urlato, minacciato e ringhiato, canzone dopo canzone.

Dopo “Things” c’è stata una selezione di canzoni vecchie e nuove. “Workingman Blues#” 2 è stata magnificamente eseguita; “High Water (for Charley Patton)" era tonante. Dylan si èalternato al centro del palco in veste di cantante solista (dietro una selva di microfoni) e con il pianoforte, che ha suonato con un battere pieno di fascino. Molti brani della set list di stasera avevano un mood paludoso, una atmosfera da New Orleans; c'è stato un sacco di sudore e di grugniti, soprattutto in brani come “Early Roman Kings”.

E' stato bello essere in grado di sentire l'interazione tra i membri della band e Dylan, ed apprezzare la loro tenuta come una unità e il loro talento come strumentisti. Tony Garnier suona con Dylan da quasi 25 anni e la sua esperienza è fondamentale per dare alla band la forza di coesione necessaria e a Dylan il sostegno di cui ha bisogno per allungare continuamente e
riorganizzare le sue canzoni a seconda di doVe i suoi stati d'animo lo portAno. Gli arrangiamenti di “Pay In Blood” e “Forgetful Heart” erano radicalmente diversI dalle versioni dell'album, e sono stati migliori che sull’album.

E questa è la cosa con Dylan; le parole. Egli le dice come se avessero un reale significato per lui. La sua consegna è inflessibile e determinata quando le canzoni lo chiamano ad essere vero e persino giocoso, quando queste qualità sono necessarie. Lui abita nelle sue canzoni, da dentro e da fuori; le vive, le trasforma, trafiggere il suo pubblico con esse.

Il punto forte è stato la sua personale interpretazione cadenzata del capolavoro di Blood on the Tracks “Simple Twist of Fate”. Cantata da un uomo che conosce una cosa o due sul destino, Dylan tesseva le parole di tutto il sentimentalismo folk-contenuto nella musica, e ha lasciato il suo pubblico rapito.

A 73anni Dylan è in forma stellare. Gli album brillanti non finiscono mai, i suoi spettacoli cambiano nel corso dei decenni, e questo è grande. Bob è stato una leggenda vivente per decenni, ora lo è più che mai, e finalmente sembra saper convidere con essa. La sua performance trasudava classe e fiducia in se stesso. In forma come questa sera, uno sente che lui potrebbe continuare a stare sul palco per molto tempo ancora.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Susan Laing

Ho visto Bob 10 volte finora.....seriamente lo seguo dai tempi di “Time Out of Mind”... quindi c'è un gap di 3 anni tra ogni esperienza. Gli ultimi spettacoli che avevo visto erano state le 2 notti consecutive al “Byron Bay Blues 11" ... alta energia, enorme folla ... canzoni come "Rolling Stone" con 20.000 spettatori che ballavano, cantando e praticamente sovrastando il sistema audio ... totale unità.... euforia plus.

Siamo appena tornati dalle 2 notti consecutive a Perth (ci siamo sciroppati 780 km) e la mia sensazione è che Bob sia più importante che mai, un vero artista, poeta, filosofo, la verità in persona.

Ha aperto con "Things Have Changed" e, come ha detto nel suo discorso di accettazione dell'Oscar è un brano che non permette di chiudere un occhio sulla natura umana. Sentivo il peso di queste parole soprattutto quando questo sentimento viene ripreso nelle eterne domande che dobbiamo porci, come quella di "Blowin '" ... quante volte può un
uomo girare la testa e far finta che proprio non vede? ...

Roba Semplicemente fantastica da lui ... uno show tutto diverso da quelli di Byron Bay, ma perfettamente adatto ai tempi ... Egli è meritevole di rispetto e la stima che lo circonda è grande. Il mio prossimo spettacolo sarà alla Sydney Opera House. Immagino che alla fine del suo tour qui molti fortunati che avranno assisitito ai suoi shows si faranno l'esame di coscienza un pò più profondamente. Le sue canzoni d'amore mostrano la bellezza di ciò che sono ed il “nuovo” materiale dei suoi tempi recenti mostra quanto non siamo attenti alla buona conservazione di questo prezioso pianeta.

 

 
Lunedi 1 Settembre 2014

Adelaide, Australia - Adelaide Entertainment Centre, August 31, 2014

  

1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years

(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind

_________________________________________________________________________________________________________________

Perth, Australia - Riverside Theatre, August 13, 2014

di Aaron Gosper

Tre forti colpi di gong suonano allo scoccare delle 20:00 e la folla esplode con applausi quando, nella semi oscurità sul palco, alcune forme si muovono al suono della chitarra di Stu Kimball. Abbiamo aspettato con ansia e un pò di trepidazione perché sapevamo cosa avremmo ottenuto. A conti fatti Mr. Dylan era in bella voce, pagherei per vederlo leggere una poesia! Alcuni media hanno fatto commenti quanto è girata la voce e questo era evidentemente forse l'ultimo tour qui in Australia.
Thongs have Changed! His Bobness è in bella voce, pianoforte e armonica sono incantevoli. La band è un poco ancora fredda ma il suono è cristallino.
“She Belong To Me”, Bob al centro della scena, il volto nascosto dietro 4 microfoni, ma la voce è bella. Ci sono state molti pezzi in evidenza quindi non procederò canzone per canzone.
“Workingman Blues #2” è uno dei miei preferiti, ma sicuramente non ero l'unico con una lacrima negli occhi! Migliore versione di sempre.
Poi una rockeggiante “Duquesne Whistle” ha visto la band in pieno vigore, certamente meglio che sull’album, Charlie Sexton ha potuto spaziare.
“Pay in Blood” era Padre Bob che teneva il suo sermone fino al fuoco e allo zolfo infernale. Eccezionale.
E’ seguita una carezzevole “Tangled Up In Blue” con testi alternativi completamente diversi dalla versione classica.
Termina la prima parte con “Love Sick”, Bob ha detto qualcosa come "Grazie a tutti, stiamo andando a fare una breve pausa". Ma non ho capito le esatte parole che ha detto.
La seconda parte è diventata migliore con “Scarlet Town” e Una impressionante “Long and Wasted Years”.
Gli encore sono stati “Watchtower” e “Blowin 'In The Wind” che era così buono che ho sentito la stessa emozione di quando l’ho sentita la prima volta e mi ha cambiato la vita quando avevo 10 anni, bello o triste, a seconda dei casi, che questa canzone sia ancora così rilevante.
Padre Bob è molto più di un uomo che canta e balla, ma stasera ci ha mostrato questo suo lato di sé. Non vedo l'ora che arrivi domani, quando potrò condividere il concerto con altri 9 membri della mia famiglia e con gli amici. Australia, fai i tuo ossequio. Non osate mancare!

_________________________________________________________________________________________________________________

I fans in fila per lo show di Dylan al Tivoli

Amanda Rose e Ian Lovell nella parte anteriore della fila fuori dal Tivoli mentre aspettano di entrare per lo spettacolo di Bob Dylan. Foto: Cameron Atfield

Non capita spesso di avere la possibilità di vedere una bona fide (genuina) leggenda della musica come Bob Dylan in un luogo intimo come il club Tivoli di Fortitude Valley.
E per la dozzina di hardcore o giù di lì fans in fila fuori dal locale dall'ora di pranzo di Mercoledì, nulla avrebbe potuto fermarli per rivendicare la loro posizione di primi della fila per entrare nell’apprezzata sede che può contenere fino a 1.500 persone.
In prima fila c’era Amanda Rose, che era arrivata con un volo da Sydney la sera prima.
"Stavo già andando a tutti gli spettacoli di Sydney, ma non avevo intenzione di andare da uno stato all'altro fino a quando hanno annunciato questo show", ha detto Rose.
"Non posso mancare”, e poichè i posti sono tutti in piedi invece che seduti, è possibile arrivare vicinissimi a lui".
Era quella determinazione per avere un posto in prima fila che ha visto Rose line up al Tivoli alle 04:00, cioè 15 ore prima che le porte sarebbero state aperte.
"Non sarebbe stato così importante per me se non ci fosse stato Bob" ha detto Rose.
"Non parla al pubblico più di tanto, ma fa un sacco di espressioni facciali, sorride, buona l'interazione con la band e trovo che una dele cose belle di questo importante concerto di Bob Dylan è che si è potuto arrivare proprio daventi a lui".

Circa un'ora dopo, il cittadino di Melbourne Ian Lovell è diventato la seconda persona ad mettersi in coda.
Lovell ha seguito Dylan in tutto il paese, ppartendo da Perth, Melbourne e al Brisbane Convention and Exhibition Centre in questo tour. “Ma lo show di Mercoledì notte sarebbe stato qualcosa di completamente diverso”, ha detto Lovell, "Questo è speciale perché è il suo unico spettacolo in un club in Australia".
"Ricordo di essere stato presente allo show di Dylan nel '98 al Mercury Lounge [a Melbourne] e ancora oggi quì si dice che sia stato uno dei più grandi spettacoli".

Le porte sono state aperte al sold-out Tivoli club alle 19.00 di Mercoledì e Bob Dylan è salito sul palco alle 20.00 precise. I biglietti acquistati in prevendita dovevano essere ritirati lo stesso giorno presso l’entrata del Tivoli.

(Fonte: http://www.smh.com.au/entertainment/music/fans-line-up-for-bob-dylans-tivoli-show-20140827-108z3x.html#ixzz3BjepprTa)

_________________________________________________________________________________________________________________

Dylaniati                                                                                                   clicca qui

Nota di Mr.Tambourine: L'autore dell'articolo Marco Rossari ha omesso di specificare che il dylaniato che ha acquistato la casa natale di Dylan a Duluth è nientepopòdimenoche il Sig. Bill Pagel, creatore e webmaster di www.boblinks.com

  Bill Pagel davanti al portico della casa d'infanzia di Bob Dylan a Duluth. Pagel sta lavorando per ripristinare la casa alle condizioni in cui era quando la famiglia Zimmerman viveva nella casa nel corso del 1940.

http://expectingrain.com/discussions/viewtopic.php?f=6&t=74516&sid=89cbf03e3bc6a189673e69f0769cd65b&start=200

_________________________________________________________________________________________________________________

Van Morrison is 69, Happy Birthday!!!

                   

"Van Morrison è interessato, ossessionato con la quantità di informazioni musicali o verbali che si possono comprimere in un piccolo spazio, e, quasi, al contrario, fin dove può diffondere una nota, una parola, un suono o un' immagine per catturare un momento, che si tratti di una carezza o un tic. Egli ripete alcune frasi a raffica che cantate da chiunque altro senz'altro sembrerebbero ridicole, perché lui è sempre è in attesa di una visione che gli si manifesti.... E'la grande ricerca, alimentata dalla convinzione che attraverso questi processi mentali l'estasi musicale e l'illuminazione sia raggiungibile. O può almeno essere intravista. "

Certamente uno dei più grandi artisti, musicisti e soprattutto un grande compositoredi di questi ultimi 50 anni, Van "The Man" Morrisom meriterebbe certamente un sito italiano a lui dedicato, come Maggie's Farm per Bob Dylan. Forse Van potrebbe sembrare troppo colto e introverso per far parte del mondo della musica rock, in ogni caso, mettetela come volete, Van Morrison è uno degli artisti piu` significativi degli anni '70.
Prendendo spunto dalle canzoni più astratte di Bob Dylan e Tim Buckley, dal rock psichedelico e dal progressive-rock, dai bardi celtici e dai neri cantanti soul, Van Morrison ha così inventato e creato una unica figura di cantante-songwriter, che si esprime con maestria attraverso le componenti fondamentali del folk, del country, del jazz e del rhythm and blues per comporre canzoni profondamente personali e forse anche filosofiche, composizioni dalla struttura musicale forbita e complessa che assomigliano piu` a delle suite classiche che a canzoni pop.

George Ivan "Van" Morrison (nato a Belfast il 31 agosto 1945) è un cantante, polistrumentista e autore di testi proveniente dall'Irlanda del Nord; suona diversi strumenti tra i quali chitarra, armonica a bocca, tastiere, sassofono e occasionalmente anche la batteria.
Dopo gli esordi blues rock con i Them, Morrison intraprese una carriera solista in bilico tra la passione giovanile per la musica nera, una forte vena sperimentale (che lo ha portato a sconfinare spesso in territori jazz) e uno stretto legame con la musica tradizionale della sua terra d'origine.
A rendere unico il suo stile contribuiscono la sua caratteristica vocalità ed i testi estremamente ricercati e poetici.

La rivista Rolling Stone lo classifica quarantaduesimo nella sua lista dei cento migliori artisti di sempre, nonché  ventiquattresimo in quella dei cento migliori cantanti di tutti i tempi.
Inoltre due suoi album, "Astral Weeks" e "Moondance", ancora secondo Rolling Stone, compaiono nella lista dei 500 migliori album di sempre.

Cresciuto in una famiglia protestante di Belfast, Morrison ascolta molta musica sin dalla più tenera età: sua madre era una cantante mentre il padre era collezionista di album statunitensi di jazz e blues.
I loro artisti preferiti erano Ray Charles, Leadbelly e Solomon Burke; nel 2005, in un'intervista concessa a Rolling Stone, Morrison afferma che «Those guys were the inspiration that got me going. If it wasn't for that kind of music, I couldn't do what I'm doing now» ("Quegli artisti hanno ispirato i miei inizi. Se non fosse stato per quel genere di musica, oggi non farei quello che sto facendo").

Tanti auguri Van e, ti preghiamo, dacci tanti altri masterpiece, cose come "Into The Mistic", "Have I Told You Lately That I Love You", "Brown Eyed Girl", "Gloria", cose così, che tanto hanno commosso e confortato molti di noi!

      

         

 

PREVIOUS PAGE - PAGINA PRECEDENTE

MOTORE DI RICERCA INTERNO

cerca in maggiesfarm.eu

ARCHIVIO NEWS