MAGGIE'S FARM

SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

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Giovedi 30 Aprile 2015

St. Augustine, Florida - St. Augustine Amphitheatre, April 18, 2015

di Chris Nickleback

Mi trovo ad apprezzare lo spettacolo di oggi più di quelllo di ieri sera. Il Sant Augustin Anfiteatro è un bellissimo luogo all'aperto nella città più antica del paese, con una capienza poco meno di circa 4000 persone credo. Il mio posto era in alto, di medio livello, e ho partecipato al concerto con un collega die-hard e un nuovo futuro fan. Contrariamente a ciò che
pensavamo sarebbe accaduto, il mio compagno die-hard ed io eravamo molto più critici del nuovo adepto. Sono fan di Dylan da quando avevo circa 20 anni, oggi ne ho 36, ho sentito tutto ... mille volte. E io sento tutto di nuovo tutta la notte fino alla mattina. Questa volta ero curioso della set-list (uguale in ogni spettacolo finora) perché ci sono così tante "Nuove" canzoni e così pochi "classici". Penso che Dylan canta le nuove canzoni con più vigore e sentimento e, francamente, che cosa vuol dire ascoltare uno di 73 anni cantare una canzone che ha scritto 52 anni fa? Voglio vivere il concerto, voglio sentire le canzoni che ha scritto di recente.
"Things Have Changed", si apre lo spettacolo e Mr. Dylan è in grande forma. L'introduzione è un pò banale ma altrettanto esilarante. L'unica cosa chiara è che la voce del cantante è stata la prefigurazione del tipo di sera che era in serbo per noi persone anziane in questa serate di primavera di aprile - doveva essere uno spettacolo di Dylan come io non avevo ancora visto. L'illuminazione è scarsa, la scena è peparata meticolosamente. A volte durante il set, mi sentivo come se fossi in un gioco, mi sentivo come se fosse il 1950 (e non ho più idea di cosa sentivo nel 1950), mi sentivo come se i telefoni cellulari non fossero stati ancora inventati, eppure, mi sentivo come la danza fosse ancora tabù, e che il mio amato Bobby D
era andato in un posto che non conoscevo ancora. Durante lo spettacolo, io, in realtà, mi sono chiesto più volte se io avessi mai pagato ancora per rivederlo. E poi mi sono risposto con un sonoro “Sì”. Sussurrai al novizio che la ragione per cui ora tutti tollerariamo questo è a causa di ciò che l'uomo ha fatto per tutti noi in passato. Gli ho detto che sarei disposto a pagare 70 dollari per solo vederlo anche se fischiasse soltanto.
"She Belong To Me” e "Beyond Here Lies Nothing" erano rumore bianco, ma "Duquesne Whistle" è stata la migliore canzone dopo quella d’apertura, e ha avuto alcuni momenti con più energia che si sia potuto vedere a questo concerto. E questa è la cosa. Mi aspettavo energia, sono stato in attesa della voce rauca, mi aspettavo la graniglia, Il Grinta - ma avrei dovuto sapere meglio e avrei dovuto controllare le mie aspettative prima d’entrare. Questa è la bellezza di Mr. Zimmerman - egli sfida le aspettative e piscia sulle norme, va al di là per cinque passi e osa non accettare il caos che è questo mondo. Egli si erge tra pochi che hanno duramente guadagnato il "privilegio "di denudare la propia anima alle masse, senza alcuna mostra di rimpianto o rimorso, senza scuse e senza vergogna.
«Pay in Blood" è un canzone che sento e che è enormemente sottovalutata. Dylan l’ha suonata straordinariamente in questa notte. In poche parole, non può replicare la versione dell'album ma non ha alcun desiderio di farlo. Se si partecipa ad uno show di Dylan, è necessario accettare questo fatto. Nelle 12 o giù di lì volte che ho l’ho visto, ho assistito al cambiamento di intere strofei; però, non l’ho mai visto cambiare tante righe, come fa apparentemente in questo tour. E
che meraviglia è ? Chi cambia i suoi testi con tanta facilità e tale rilevanza ritrovata come Robert? Chi cambia sempre qualcosa una volta raggiunta l'età matura e la vecchiaia? Bhe, Bob lo fa. Sta ancora cercando di trovare la strada di casa senza nessuna indicazione, rendendosi conto che “la casa” è all'interno di un mausoleo o sei piedi desolati sotto la terra. Dopotutto, è lì che passeremo il resto dell'eternità, no?
"Tangled Up in Blue" era piuttosto buona, e forse meglio di molte interpretazioni post-1980 che ho sentito. Ma ancora, non voglio la versione del 1974. Voglio quellaka del 2015 dalla voce di un uomo che ha visto tanto male nei primi anni ’70 con la sensazione di non essere il solo. Qualche volta io cerco di immaginarmi il mondo 30 anni dopo che sarò morto e mi chiedo quale significato le persone attribuiranno ai miei ultimi giorni. E a volte, mi immagino il mondo 30 anni dopo che sono morto e mi chiedo se ci sarà qualcuno che ascolterà le canzoni "della fase avanzata" di Mr. Dylan come “Blood on The Tracks”. "Un uomo spogliato della conformità, che racconta la verità. E racconta la verità camminando come se fosse nudo, con nessun altro scopo che raccontare la verità”.
"Love Sick" è buona, ma non eccezionale. Intervallo tra i due set. Circa 20 minuti.
"High Water" è stata una delle migliori canzoni della notte. Non stona con le versioni mutevoli delle canzoni, ma è bello
ascoltare una performance che corrisponde abbastanza a quella dell'album, e questa è vicina, magnifico, e come un corpo rinfrescato sotto una cascata, il secondo set è stato sublime. L'intero spettacolo era sublime. Visivamente, rispecchia le candele che illuminano il palco, e con questa oscurità combinata con il cappello a tesa larga di Bobbie, non ho mai visto la sua faccia. Wow. Nel 2015, un artista ha scelto di esibirsi essenzialmente senza lasciarsi vedere. The Times are changed. .
"Scarlet Town" è di gran lunga la migliore canzone che sentirete in questo show e vi sto dicendo - è f....ing brillante. "Stay With Me”, è ottima, sveglia, e di classe, e suona proprio come l'album. Ma come Zimmy dice: “si può sempre tornare, ma non si può tornare indietro fino in fondo”. E così io cerco di imparare una cosa o due lungo la strada, grazie in parte, al mio uomo principale, Mr. Dylan.
Se qualcuno ha un divano per dormirere un biglietto per lo show di Tulsa, sarei fortemente obbligato!

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Joni Mitchell:"Non è in coma, è sveglia e ha tutti i sensi reattivi"            clicca qui

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Buon compleanno Willie Nelson! Ieri ha compiuto 82 anni

 

 

 
Mercoledi 29 Aprile 2015

Nashville, Tennessee - Performing Arts Center, Andrew Jackson Hall, April 27, 2015

  

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage with the mic)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
20. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)


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Bob Dylan - Shadows In The Night - di Stefano Solventi                               clicca qui

 

 
Martedi 28 Aprile 2015

Greenville, South, Carolina - Peace Center, Peace Concert Hall, April 26, 2015

   

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage with the mic)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass) - first live performance

(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
20. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)


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North Charleston, South Carolina - North Charleston Performing Arts Center, April 17, 2015

di Jim Lundy

Son passati solo due anni da quando Dylan ha suonato nella zona di Charleston ed io era curioso di vedere quanto le cose erano cambiate da quella ventosa notte, quando lui ha dovuto tenere il cappello in testa mentre cantava sotto la pioggia al Family Circle Tennis Stadium. Ero stato a guardare la scaletta per tutte le altre 5 date che ha suonato finora quest'anno e sapevo che più della metà delle canzoni (10 su 19) si sarebbero ripetute dai concerti del 2013.
Ma fedele a quello che ha scritto nel suo libro “Chronicles”, ha infatti reinventato il look, il sentire, il suono, e il flusso dello spettacolo è abbastanza valido per chi sta puntando l'attenzione sui particolari ogni volta che torna in una città.
In questo concerto ho ricordato la sua famosa citazione dal 1965: "Penso di essere di più che un semplice song and dance man". Potrebbe essere stato uno scherzo quando lo ha detto di nuovo, ma quasi 50 anni dopo l’ ha fatto diventare realtà con una attento e pianificato e coeso meraviglioso spettacolo, non solo un mucchio di canzoni buttate là.

Una parola circa la venue: Il North Charleston Performing Arts Center (PAC) è un bel teatro per i concerti impostati in questo modo, come non ho mai visto fare a Dylan negli ultimi 24 anni. L'ambiente ha contribuito a creare l'atmosfera giusta per lo show, come tutto ciò che stava succedendo sul palco quella sera. La PAC si trova nel centro di un hotel / commerciale / big-box sviluppatosi disordinatamente che era stato costruito negli ultimi 20 anni nel mezzo della città di North Charleston, una città che è diventata famosa ultimamente per la sparatoria della polizia all'inizio di questo mese con Walter Scott.
Siamo arrivati alle 6:30, abbastanza presto per l’ora d’inizio. Questo mi ha permesso di trovare un ottimo parcheggio a cento metri dalla venue, ma è dovuto passare un sacco di tempo prima che il gong venisse suonato ed il suono molto dolce dello strumming di Stu Kimball iniziasse lo show alle 20:04.

Non era certo l'apertura di "Things Have Changed" così ho pensato che ci potrebbe essere una sostituzione scaletta. Ma come la band è salita sul palco nel quasi buio ha trasformato l'intro nella riconoscibile “Things” e le luci si sono accese (o quasi) e c'era Dylan in piedi al centro della scena ad appena 30 metri dal mio ottimo sedile nella fila G (che costava circa un centinaio di dollari). C'era un pò di confusione in un primo momento da parte del pubblico, molti dei quali hanno pensato che saremmo stati tutti in piedi per l'intero concerto proprio come avevano fatto tutte le altre volte che avevano visto Dylan. Ma questo è stato il primo esempio che il teatro stesso ha imposto il controllo dell'atmosfera dello spettacolo. I membri del pubblico, in maggioranza di mezza età, sono stati seduti nei loro posti comodi ed hanno iniziato a gridare “Seduti davanti!” per coloro che erano ancora in piedi dopo l'iniziale impeto di euforia. E anche i fans duri a morire ancora in piedi dopo che la maggior parte di tutti gli altri erano tornati ai loro posti, hanno dovuto, in mezzo ad una selva di fischi, togliersi dal fronte del palco.
Una volta che tutto questo trambusto è finito ho potuto finalmente concentrarmi su "Things Have Changed" e, com’è diverso da due anni fà.
In primo luogo, la potenza del drumming di George Recile che da tempo era una caratteristica preferita di Dylan, è così minimizzata da essere un componente minore del suono generale. George ha usato i “bastoni soft" (Come le bacchette di feltro utilizzate sui timpani) per molte canzoni. Il suono complessivo della band per questo tour sembra essere Swing/ Country, o almeno, notevolmente venato di esso, appoggiato pesantemente sulla steel guitar, ed è come soggiogato dalla illuminazione, che è più vicina al lume di candela che alla luce vera e propria. Sono convinto che questo è dovuto in primo luogo a Dylan a causa della paranoia di essere filmato o fotografato.

E, proprio come avevo subito notato all'ultimo concerto, il canto di Dylan era espressivo in un modo che non era in grado di fare 10 anni fa, quando sussurrava e recitava le sue canzoni in quello che sembrava un qualcosa irrimediabilmente rovinato da una voce monotona. Il suo vigore apparente e la sua presenza fisica sembra anche essere meglio di quanto non fosse negli anni passati, con i suoi movimenti stile burattino . Lui è sicuramente più giovane adesso di allora.

"She Belong To Me", una delle 2 sole canzoni della sua produzione 1960 nello show, è stata in gran parte reinventata musicalmente ed anche nel testo. E’ ora caratterizzata da un abile lavoro di armonica e questo l’ha resa suggestiva, e questo mood è stato mantenuto per tutta la notte nelle canzoni nella quali c’erta l'assolo. A questo punto ho anche notato che lui stava dando molta più attenzione al pubblico di quanto io non lo abbia mai visto fare, cioè una certa attenzione rispetto all'attenzione zero del passato. Lui sembrava quasi arruffianarsi per gli applausi quando metteva la mano sinistra sul fianco e la sua mano destra afferrava il bavero della giacca bianca durante le sezioni strumentali di questa e di altre canzoni. Ha ripetuto questa posizione molte volte durante lo spettacolo, mentre deliberatamente fissava il pubblico. In altre canzoni, saltava dalla panca del pianoforte prima della fine, mentre il resto della band era ancora impegnata nelle fioriture finali del finale.

La sua voce e il suo canto rinnovato sono ora ottime per le esibizioni dal vivo. Mi è dispiaciuto che mette in vetrina i brani del suo ultimo album, canzoni che sono state prodotte in un momento in cui sembrava avere meno di una gamma di mezza ottava. Per esempio, più della metà (6 su 10) delle canzoni di Tempest sono incluse (un terzo di tutta la set list!) e io non sono un fan del disco, anche se ho provato a farmelo piacere.

Con il country/swing/soft rock sound della notte mi annoiavo per brani come "Beyond Here Lies Nothin’", "Pay in Blood", e "Workingman’s blues # 2" durante il primo set. Il divertente valzerino "Waiting For You" era una nuova canzone per me e l’ho cercata poi in seguito fino a scoprire che è nella colonna sonora del film "I Sublimi Segreti delle Ya-Ya Sisters".
"Tangled Up In Blue" ha ottenuto ancora una volta la mia attenzione con un'altra generazione di testi sostituiti che la mantengono ancora fresca dopo 40 anni ("Simple Twist of Fate" ha ottenuto lo stesso trattamento di cambiamento dei testi nel corso del secondo set).
"Duquesne Whistle" ha avuto un inizio divertente e volutamente casuale, scarabocchi dalla band che rapidamente si fondono in una canzone molto ben stretta che tuona lungo i binari, ma più come una metropolitana leggera che un treno merci. E questo sarebbe un buon posto come un altro per dire che Bob ha questa band che agisce ed opera come una macchina ben oliata, lui lo sa e dà loro fiducia, anche i suoi contributi di pianoforte e armonica sono in armonia con la band, piuttosto che calpestarli come faceva negli anni passati.

Una versione piuttosto blanda di "Love Sick" ha concluso il primo set alle 8:55, quando Dylan ha detto "Thaaaaankyou! Stiamo andando a fare una pausa di un minuto", ma l'intervallo è durato quasi 25 minuti. Sono tornati con una versione banjo-pesante di "High Water", che è stata abbastanza divertente. Ma per me, gran parte del secondo set è stato terribilmente noioso, brani come “Early Roman Kings”, "Spirit on the Water" e "Soon After Midnight" trascinano verso il basso il livello di interesse. Assolutamente forte è stata "Forgetful Heart", splendidamente cantata e ossessivamente organizzata. Bob sembrava significare e sentire ogni parola e il pubblico sembrava essere in sintonia con lui . Come il secondo set avanzava anche l’illuminazione sembrava diventare più bella, anche se non sempre era al di là dell’intensità di un candelabro. Per citare una frase, "La luce in questo posto è così debole che mi fa male la testa ... "Ma complimenti a chi ha progettato questa illuminazione. Sono sicuro che stanno solo seguendo l’ordine di mantenere le luci accese come il crepuscolo.

La seconda serie si è conclusa verso le 22:00 e Bob e la band hanno lasciato la scena per i rituali 4 minuti di suspense prima di tornare per gli encores. "Blowin' in the Wind" sembra piacere al pubblico notevolmente come una canzone realmente riconosciuta. Un sorprendente cantato in “Stay With Me” di un paio di minuti ha chiuso il concerto. La mia ipotesi è che molti tra il pubblico non avevano familiarità con il post Blood On The Tracks di Bob, e che avessero udito 15 dei 19 brani del concerto per la prima volta. Il che mi riporta al pubblico ed al luogo. Di tutte le volte che ho visto Dylan dal vivo, questo è stato di gran lunga il pubblico più tranquillo del quale abbia mai avuto il piacere di fare parte. Mentre c'era qualche parlottio qua e là, per la maggior parte le persone erano sedute e intensamente assorte nell'ascolto con il minimo di grida di richieste, sms e telefonate (cioè "Amico, indovina dove sono? Sto vedendo Bob Dylan in questo momento!"). Questo ha davvero migliorato la mia esperienza anche se ho visto un concerto dove ho apprezzato più lo stile che la set list, non avevo mai visto l’impostazione da teatro e nemmeno il pubblico da teatro, ma l’ho visto questa notte.

 

 
Lunedi 27 Aprile 2015

Durham, North Carolina - Durham Performing Arts Center (DPAC), April 25, 2015

   

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage with the mic)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)


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Bob Dylan - Early Roman Kings 4/10/15 Atlantic City, NJ

 

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Bob Dylan - Shadows In The Night - di Stefano Bonagura                             clicca qui

 

 
Domenica 26 Aprile 2015

Atlanta, Georgia - Fox Theatre, April 24, 2015

  

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob walking around the stage with the mic)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)


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Tracy Chapman, 1988                                                                                     clicca qui

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Barcarola, con le orecchie di chi spera                                                         clicca qui

 

 
Sabato 25 Aprile 2015

Montgomery, Alabama - Montgomery Performing Arts Centre, April 15, 2015

by Rev. John Wm Klein

E' stata una bella serata nel cuore del Dixie country. Mia moglie Linda ed io abbiamo viaggiato dalla Auburn University a Montgomery con grandi aspettative e non siamo rimasti delusi. La prima canzone del set doveva essere "Things Have Changed” e così è stato. Solo tre ore prima ero "in piedi sul patibolo con la testa nel cappio" a difendere la mia tesi di dottorato.
Il concerto di Dylan era il regalo di congratulazioni di mia moglie per me per il successo ottenuto. Io mi sono difeso con successo e "le cose sono cambiate". Ora sto riflettendo indietro sui miei oltre 40 anni come fan di Bob. Lui mi ha aiutato in ogni prova o trionfo della mia vita. Ancora una volta lo ha fatto.

Mi sembrava che il pubblico era più vecchio, più riconoscente che animato. Quando sono tornato a casa ho guardato nello specchio mi sono reso conto del perché, a sessantanove anni, apprezzo ancora così tanto la creazione e ri-creazione che sono parte integrante di poesia e della musica di Dylan. Chi è alla ricerca del “classico Dylan” avrà avuto grande difficoltà a riconoscerlo.
"She Belong To Me” aveva un arrangiamento diverso dall’originale. ” Workingman’s Blues # 2”, terza canzone del primo set è stata incredibile. A questo punto c'era un qualcosa di ipnotico nel concerto. Tony Garnier al basso (basti pensare che Tony è con Bob dal 1989) forniva una linea di basso ritmico che ha guidato una canzone dopo l'altra, coadiuvato da George Recile alla batteria. Linda mi ha detto: "Bob canta meglio che a Birmingham cinque anni fa (13 ottobre 2010). Ora era diventato il nostro gioco capire prima dell’altro ciò che Bob stava reinventando.
Dopo l’intervallo ecco "Tangled Up In Blue", lavoro molto creativo, con Bob centro della scena con l’armonica e poi al pianoforte, e ben presto l'auditorium si è unito a lui nel ritornello.

Nel secondo set abbiamo sentito quella che, a mio parere, è stata la miglior canzone della: "High Water (For Charley Patton)" con Donnie Herron al banjo. Questo ha dato il via ad una progressione costante di numeri ben eseguiti che si è concluso con la preferita di Linda: "Spirit on the Water", molto ben eseguita da Bob al pianoforte.
Le canzoni dell’ encore sono state "Blowin' in the Wind" e "Stay With Me” dal suo nuovo album Shadows in the Night, bella ed energica, graziosa e riflessiva. Come siamo usciti dal teatro abbiamo sentito solo opinioni positive da coloro che ci circondavano. Grazie Bob per un altro grande concerto e per avermi aiutato a celebrare un altro grande momento della mia vita. Che il Neverendingtour non finisca mai.

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by David Bond

Wow! Andare al concerto, mi chiedevo come avrei reagito a "The Set" come molti si riferiscono alla set list quasi sempre immutabile dell'ultimo anno o giù di lì.
Sto scrivendo quello che ho scoperto durante il concerto, quello che ho vissuto e che sto ancora vivendo che si chiama "The Show".

Ho visto la prima volta Dylan con The Band nel 1974, e dopo ho visto la Rolling Thunder Revue, il grande tour nel 1978, il tour del Vangelo, e molti dei cosiddetti Never Ending concerti del tour dal 1988 in poi. Quello che ho sentito e visto ieri notte era il più riflessivo, ben pianificato concerto di Bob Dylan che ho mai visto. Un altro termine che viene in mente è sceneggiato, ma come un gioco, non è in realtà la stessa ogni notte perché c'è una umanità in ogni prestazione che rende unico ogni pezzo. Dopo aver ascoltato solo nastri e visto qualche video di questo show avrei dovuto votare la performance di ieri sera come molto, molto buona.

Il Montgomery Performing Arts Center è stato costruita nel 1800 e ha una ottima acustica. E' la venue più piccola di questo tratto del tour e in questa fase della sua carriera, non credo che a Bob serva qualcosa al di fuori o molto più grande di questa. Lo spettacolo è iniziato con Stu che passeggiava strimpellando sul palco l'intro acustica e dopo che la band è salita hanno cominciato “Things Have Changed”. A me sembrava che sia Bob e la band erano ben calati nella canzone. C'è molta nuova strumentazione acustica in più in questo spettacolo, ma, sentirla dal vivo, è davvero emozionante, o per meglio dire, ti fa saltare e muovere. Questa band è molto stretta, e se io non ho le conoscenze tecniche per valutare la capacità di Bob come un pianista, il piano era molto centrale nel suono, molto ben integrato e si poteva vedere tutti i musicisti attenti intorno a Bob.

Nel primo set alcuni brani importanti inclusi: Workingman Blues # 2, nel quale, al mio ascolto (utilizzando il nastro di Atlantic City come riferimento), ha riscritto quattro delle otto linee di tre versi e completamente riscritto tutte otto le linee di un altro verso.
Pay in Blood aveva una forza e un potere che non avevo sentito sul disco. Tangled up in Blue è stato magnifico (è stato a questo punto che Bob realmente ha cominciato a entrare nel suo fraseggio e l’ha mantenuto per il resto della notte); Love Sick era eccezionale (e molto interessante da sentire dopo aver letto nell'intervista AARP che lui la considerava la sua migliore canzone che parla di crepacuore e della perdita), sembrava lasciare il senso "c'è più di questo nel futuro".

La seconda parte dello show si è aperta con Stu ancora a passeggiare sul palco strimpellando e High Water ci ha riportato indietro nel mondo capriccioso della natura, della follia umana e dell'eterna speranza di redenzione.
Continuando con l'enfasi sul fraseggio c'era la meravigliosa piccola riscrittura di “Simple Twist Of Fate”.
Forgetful heart continua ad essere un punto importante dello spettacolo. Scarlet Town era inquietante. Soon After Midnight avrebbe dovuto dirci che Bob potrebbe eseguire le canzoni di Shadows In The Night. Long and Wasted Years è stato uno strano e potente mezzo per terminare il secondo set.
Stay With Me è esattamente il top di questo spettacolo con particolare attenzione alle parole. Dalla la canzone di apertura che dice "ho avuto cura, ma le cose sono cambiate" fino a “Trovo il mio stupore in ogni sentiero che conduce a te, tutto quello che posso fare è pregare, stai con me .. stai con me”. Non posso fare a meno di provare la sensazione di essere stati portati da qualche parte. E lo siamo stati.

 

 
Venerdi 24 Aprile 2015

Clearwater, Florida - Richard B. Baumgardner Center for the Performing Arts, Ruth Eckerd Hall, April 22, 2015

   

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob walking around the stage with the mic)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)

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Confermate le due date in Danimarca

Il sito ufficiale di Bob Dylan ha confermato oggi le due date dell' 8 e 9 Ottobre a Frederiksberg (Copenhagen), Danimarca, alla Falconer Salen. Ora restiamo in attesa della conferma delle altre date svedesi e norvegesi annunciate mercoledi 22 e, naturalmente. di altre date autunnali, sperando che sia compresa ancora l'Italia.

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Bob Dylan - "Workingman's Blues # 2", Atlantic City, N.J. - 10 Aprile 2015

 

 

 
Giovedi 23 Aprile 2015

Fort Lauderdale, Florida - Broward Center for the Performing Arts Au-Rene Theater, April 21, 2015

  

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage with the mic)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)

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Savannah, Georgia - Civic Center, The Johnny Mercer Theatre, April 14, 2015

di Jeff Bridges

Sono stati molti anni di spettacoli di Bob per me. Le venute di Bob in Georgia sono diventate più scarse di quanto non fossero nella prima metà degli anni 2000.
La mia prima occasione di vederlo al pianoforte. Le immagini erano fantastiche.. Gli effetti luce sono stati molto drammatici combinati con le ombre delle tende. Ho notato che la band era quasi sempre nascosta nell'ombra durante lo spettacolo. I suoi movimenti Chaplineschi sono sempre una delizia da vedere.
Dopo Love Sick Bob ha detto .. "Grazie, ora lasceremoil palco per poco (e molto rapidamente aggiunto) poi torneremo di nuovo".

Il secondo set è stato incredibile. Bob si è rimboccato le maniche e la band non ha più bisogno di dipendere da lui .. Loro sanno quello che lui vuole. La fusione di note tra il pianoforte e le chitarre, o tra pianoforte e pedal steel produce un suono unico. Ipnotizzante. Io so una cosa ..
Non voglio aspettare a lungo per vederlo di nuovo ..

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Bob Dylan - Shadows In The Night - di Ricardo Martillos                            clicca qui

 

 
Mercoledi 22 Aprile 2015

Talkin' 9569 - tarantulalips

Ciao, una fonte mi ha detto che bob tornerà in Europa in autunno per un tour nel nord Europa ed in Inghilterra. Non ho notizie per l'Italia.
Intanto segnalo le 7 date già fissate:

1/2/3 Ottobre - Oslo, Norvegia - Oslo Konserthus

5/6 Ottobre - Stoccolma, Svezia - Stockholm Waterfront

8/9 Ottobre - Frederiksberg - Danimarca

Ciao Tarantula, la tua fonte ti ha informato bene perchè la notizia è stata data dai seguenti siti e da expectingrain oggi:
Per il concerto di Oslo in Norvegia

http://www.osloby.no/oslopuls/musikk/Unik-intimkonsert-med-Bob-Dylan-7988838.html
http://www.dagbladet.no/2015/04/21/kultur/musikk/bob_dylan/konserter/oslo_konserthus/38791606/

Per le date di Stoccolma in Svezia:
http://www.livenation.se/artist/bob-dylan-and-his-band-tickets

I biglietti per i concerti saranno in vendita da Lunedi 27 a questo indirizzo:
http://www.livenation.se/artist/bob-dylan-and-his-band-tickets

Grazie per la tempestiva informazione, se avrai altre notizie aggiornami. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Richmond, Virginia - Altria Theater, April 12, 2015

Bob Dylan all'Altria Theater - di Hays DAVIS | inviato speciale

Con una mole di lavoro che copre 50 anni di tempo, Bob Dylan ha un affascinante scelta di brani da cui partire per costruire i suoi live set. I fedeli spettatori di lunga data dei suoi spettacoli sanno di non aspettarsi una set list tipo jukebox-preferiti-radio, e mentre potrebbe dimenticarne molte importanti, il suo approccio alle canzoni scelte potrebbe essere una esperienza ancora più ricca per il pubblico.
Dopo aver aperto il suo spettacolo Domenica sera al Teatro Altria con una vivace "Things Have Changed”, la sua canzone premio Oscar dal film del 2000 " Wonder Boys", c’è stata un'esplosione di entusiasmo quando Dylan si è voltato indietro per pescare nel passato 1965 per "She Belongs to Me”. Alternandosi tra il microfono al centro della scena ed il pianoforte, Dylan era una figura avvincente in tutto. Con il palco illuminato soprattutto dal dietro, si mescolava quasi con il gruppo alle sue spalle, anche se, quando ha buttato il cuore in canzoni come " Workingman Blues # 2" da Modern Times i musicisti sono sembrati scomparire dietro di lui.
La set list della serata ha favorito il suo lavoro dopo gli anni 2000 fino a "Tempest" (il suo ultimo album di materiale originale).
"Duquesne Whistle " ed il classico blues “Early Roman Kings” sono stati graditi dalla folla come higlights. Il piacere che Dylan mostrava sembrava derivare dal tuffarsi nelle sue incisioni più recenti; come quando è andato al microfono per una infuocata "Pay in Blood", sembrava l'incarnazione di uno dei personaggi delle sue liriche.
Occasionalmente Dylan ha pescato nelle vecchie canzoni, e come ha fatto per anni, il suo materiale più vecchio è stato rinnovato con arrangiamenti musicali molto diversi dall’originale ed anche alcuni trsti sono stati cambiati. Ha preso il pubblico di sorpresa quando improvvisamente ha intonato "Tangled Up in Blue", e poi "Simple Twist Of Fate", tutti e due da "Blood on the Tracks".
Certo, sarà sempre una grande emozione essere presente quando Dylan canta "Blowin 'in the Wind" (eseguita qui con la sua band che accennava ad una cadenza country), lo stesso per "Love Sick. "Posso scriverti poesie, far andare fuori di testa un uomo forte” ha cantato nel 2001 in "High Water (for Charley Patton)" e lui stasera sembrava avesse 50 anni.

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Bob Dylan - High Water for Charley Patton, Atlantic City 4/10/15

 

 

 
Martedi 21 Aprile 2015

Orlando, Florida - Dr. Phillips Center for the Performing Arts, Walt Disney Theater, April 19, 2015

   

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob walking around the stage with the mic)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)

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Baltimore, Maryland - Lyric Opera House, April 11, 2015

di David Mendick

Martin nella recensione di Atlantic City non sei credibile. Hai parlato facendo un pò di storia ma non hai idea di quello che hai detto. Questo show di Baltimora era pura bellezza e magia.
La venue del teatro era perfetta per questa continuazione del precedente tour.
Quando ho visto Dylan qualche mese fa alla Washington Constitution Hall commentai su boblink che Bob Dylan dopo tutti questi anni aveva trovato il suo concerto perfetto. Mi sbagliavo, ieri sera è stato ancora meglio.
Non perdetevi questo tour e portate i vostri figli o nipoti. Un giorno vi ringrazieranno. Saluti ai miei buoni amici che ho incontrato al bar, Howard e Gili. Seguiamo il tourbus.

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di Tim Shorrock

Ho visto Bob ieri sera con un vecchio amico. Baltimore è piacevole. Con una diversa cultura,l’aspetto e l’atmosfera era perfetta per i begli ed enigmatici arrangiamenti di Bob.
Il suo primo set è stato come essere in una Roadhouse del Texas circa negli anni ‘20. Il secondo era Blonde on Blonde nero. Se andate a vedere il suo attuale tour, assicuratevi prima di aver ascoltato TEMPEST - metà delle sue canzoni nella set list
sono tratte da questo album cupo.


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"Simple Twist of Fate" - Richmond, Virginia - Altria Theater, April 12, 2015

 

 

 
Lunedi 20 Aprile 2015

St. Augustine, Florida - St. Augustine Amphitheatre, April 18, 2015

  

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (new arrangement Bob on piano!)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)


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Shadows In The Night: Un mistero ancora aperto - di Fausto Leali               clicca qui

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Bob Dylan - Tangled Up In Blue - North Charleston, South Carolina 17 Aprile 2015

 

 

 
Domenica 19 Aprile 2015

North Charleston, South Carolina - North Charleston Coliseum Performing Arts Center, April 17, 2015

    

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on maracas then guitar)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)

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Talkin' 9568 - giorgio.malesani

Ciao a tutti,
sono Giorgio da Verona. Dopo parecchio tempo scrivo nuovamente su MF. Per quanto riguarda il fatto che Bob non suoni più la chitarra, oltre ad una sua scelta dovuta ..... a non so bene cosa, credo che possa essere un problema di schiena. Tale affermazione era sfuggita a Larry Campbell, suo ex chitarrista. Ci posso anche credere. Osservate i video degli anni in cui era in tour con Tom Petty. Guardate come Bob è curvo sulla chitarra. Ricordo che i giornali parlavano di massaggiatori sempre presenti in albergo. E se notate, non suona quasi mai il piano da seduto ma è sempre in piedi ed un pò curvo per poter non sentire il dolore.

Ciao Giorgio, certamente ricorderai che Dylan ha suonato con Tom Petty e gli Heartbreakers dal 22 Settembre 1985 al “Farm Aid" fino al 6 Agosto 1986 al Mid-State Fairground di Paso Robles, CA per il “True Confessions Tour” e poi ancora dal 5 Settembre 1987 all'Hayarkon Park di Tel Aviv, Israele al 17 Ottobre 1987 alla Wembley Arena di Londra per il “Temples In Flames” tour. Può darsi che in quegli anni abbia avuto anche un pò di mal di schiena, ma da quel che ricordo io quella con la chitarra è la sua postura classica. In piedi si esibì quando cominciò ad alternare la chitarra con la tastiera, fino al concerto di Calgary, Alberta, allo Scotiabank Saddledome il 10 Ottobre del 2012 dove credo suonò la chitarra per l'ultima volta. Oggi, come puoi vedere dalle foto sotto suona il pianoforte a mezza coda da seduto e non è incurvato in avanti, quindi sembra che il mal di schiena non lo affligga. E' chiaro che oltre una certa età alcuni acciacchi possano venire a chiunque, ma a mio personale giudizio, le congetture su artrite o altri problemi sono solo fantasie, Bob oggi suona solo il piano e l'armonica perchè così gli và di fare, non accrediterei nessun altro motivo. Comunque grazie di aver espresso la tua opinione che potrebbe essere più valida della mia, e parliamo sempre al condizionale perchè con Dylan di certezze non ce ne saranno mai, nemmeno quando a raccontare le sue storie sia lui stesso in quanto diverse volte ha rilasciato dichiarazioni che poi ha smentito tranquillamente. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

           

   

 

 
Sabato 18 Aprile 2015

ANNULLATO IL CONCERTO DI DANIEL LANOIS A MILANO

ANNULLATO IL CONCERTO A LA SALUMERIA DELLA MUSICA il 20 Aprile - Milano
La D’alessandro e Galli è spiacente di comunicare che il concerto, programmato per lunedì 20 aprile alla Salumeria della Musica a Milano di Daniel Lanois, è annullato.

L’Artista con grande rammarico è stato costretto a cancellare lo show per problemi logistici rendendo la performance in Italia impossibile. Daniel Lanois ringrazia l’organizzazione D’Alessandro e Galli per il suo invito, così come il venue e il suo staff per tutto il lavoro speso nel tentativo di realizzare questo spettacolo e spera in futuro di potersi esibire di nuovo in Italia.
Ai fans vanno le sue e le nostre sincere scuse per l’inconveniente.

RIMBORSI:
I biglietti (sia con la dicitura Magazzini Generali che con la dicitura Salumeria della Musica) potranno essere rimborsati entro e non oltre l’8 Maggio 2015.

- Biglietti acquistati presso i Punti Vendita TicketOne e presso i Punti Vendita di tutte le Rivendite Autorizzate:
Il rimborso dei biglietti potrà essere richiesto esclusivamente presso il Punto Vendita in cui è stato effettuato l'acquisto entro e non oltre venerdì 8 maggio 2015.

-Biglietti acquistati on line sul sito TicketOne.it o tramite call center TicketOne:
Tutti coloro che hanno acquistato i biglietti on-line sul sito TicketOne o telefonicamente tramite i Call Center TicketOne riceveranno all’indirizzo indicato in fase d’acquisto l'e-mail del Customer Care di TicketOne contenente tutte le modalità specifiche per il rimborso. Chi non dovesse riceverla o avesse bisogno di ulteriori informazioni può scrivere all'indirizzo email: ecomm.customerservice@ticketone.it. Qui di seguito le istruzioni per richiedere rimborso:

1) Biglietti non ritirati sul luogo dell’evento:
il cliente dovrà unicamente attendere il completamento delle operazioni di rimborso.

2) Biglietti ricevuti tramite Corriere Espresso:
Il cliente dovrà spedire i biglietti tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, entro e non oltre venerdì 8 maggio 2015 (farà fede la data del timbro postale) presso:

TicketOne S.p.A.
Via Vittor Pisani 19
20124 Milano
C.a. Divisione Commercio Elettronico

Il rimborso verrà effettuato mediante riaccredito sulla carta utilizzata per l'acquisto o altro metodo di pagamento utilizzato in fase di acquisto. Tale operazione di riaccredito avrà inizio a partire dal ricevimento della raccomandata e la visibilità del riaccredito sarà possibile dal mese successivo.

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Le McCrary Sisters smentiscono la partecipazione al concerto di Bob Dylan

Dopo aver annunciato la partecipazione al concerto di Bob Dylan il 29 aprile a New Orleans, le McCrary Sisters, hanno smentito la notizia con un comunicato su Twitter
PLEASE BE ADVISED @mccrarysisters have not been added to @bobdylan concert Apr 29 @SaengerNOLA

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Talkin' 9567 - franco.dellorto

Oggetto: “ Stewball” e Happy Xmas (War Is Over)

Ciao Mr.Tambourine,
Vorrei segnalarti questa brutta scoperta, la canzone Happy Xmas (War Is Over) di John Lennon è spudoratamente copiata da “Stewball”, canzone scritta da Ralph C. Rinzler / Robert A. Yellin / John Herald che parla di un vecchio cavallo da corsa, canzone incisa dai seguenti artisti:

The Hollies: https://www.youtube.com/watch?v=M_ITbqhDZ2M

Joan Baez: https://www.youtube.com/watch?v=BeQ_RYWTUEA

Peter, Paul and Mary: https://www.youtube.com/watch?v=hXdQB-mR4tg

Ciao, Frank.

Grazie per la segnalazione caro Frank, avevo già sentito questa voce ma non l’avevo mai verificata, cosa che invece ho fatto ora. Non buttarti giù di morale, nella ballads inglesi era normale usare la melodia di una vecchia canzone per scriverne una nuova, cosa che ha fatto più volte anche Bob.



"Stewball"
written by Ralph C. Rinzler / Robert A. Yellin / John Herald


Old Stewball was a racehorse
And I wish he were mine
He never drank water
He always drank wine

His bridle was silver
His mane it was gold
But worth of his saddle
Has never been told

Oh! the fairgrounds was crowded
And Stewball was there
But the betting was heavy
On the bay and the mare

Oh, way up yonder
Ahead of them all
Came prancing and dancing
My noble Stewball

I bet on the gray mare
I bet on the bay
If I'd bet on old Stewball
I'd be a free man today

Oh, the hoot owl she hollers
And the turtle dove moans
I'm a poor boy in trouble
I'm a long way from home

Old Stewball was a racehorse
And I wish he were mine
He never drank water
He always drank wine

Ed ecco, a grandi linee, la storia di “Stewball”:

Skewball era il nome di un cavallo da corsa inglese del 18° secolo, più famoso come soggetto di una ballata popolare.
Il cavallo nacque nel 1741, originariamente di proprietà di Francis, secondo conte di Godolphin, e poi venduto. Il suo nome fu registrato come "Squall", "Cod-ball", o "Stewball". Vinse molte gare in Inghilterra prima di essere portato in Irlanda. Le cronache irlandesi affermano che il cavallo vinse sei gare per un valore di 508 sterline nel 1752, quando aveva undici anni, ed fu designato corridore più forte di quell'anno in Irlanda. La sua corsa più famosa gara ebbe luogo nelle pianure di Kildare, Irlanda, che è generalmente il soggetto della canzone con lo stesso nome. Skewball era probabilmente un cavallo pezzato.

Una notevole registrazione è del leggendario Woody Guthrie, che comprendeva una versione in inglese e una in americano (entrambe intitolate Stewball) su nastro, registrato sul Volume 4 di The Asch Recordings (1930-1940). L'interpretazione americana è una canzone registrata in prigione cantata da Lead Belly e Guthrie con 'botta e risposta' in stile afroamericano, mentre l'interpretazione inglese deriva dalla tradizionale ballata inglese, cantato sullo stile di un cowboy valzer. La versione americana dice che Stewball era nato in California e che la gara si tenne contro una famosa giumenta grigia a Dallas in Texas. Lead Belly ha registrato diverse versioni di questa canzone, e la musica e testi dalla sua versione appare nel libro delle ballate americane e canti popolari edito da Lomax e Lomax. John e Ruby Lomax hanno anche registrato una versione di un "gruppo di detenuti" nella loro registrazione 1939 Southern States, disponibile on line sul sito American Memory.
La versione americana “prigione” di Lead Belly di Stewball fu coverizzata nel 1950 da The Weavers, e poi dal cantante britannico di skiffle Lonnie Donegan skiffle. La versione cowboy di Guthrie della ballata inglese, con gli stessi testi, ha una melodia diversa, è stata registrata nel 1961 per l'album della Vanguard “New Folks” di John Herald e dei Greenbriar Boys, e successivamente coverizzate dal popolare trio Peter, Paul and Mary. Altre versioni di questa versione di Stewball sono quella dei Mason Proffit su Wanted (1969), che differisce in una serie di modifiche liriche (tra cui la cavalla grigia) di Peter, Paul, e la versione di Joan Baez su Joan Baez / 5 (1964) , c’è quella degli The Hollies incisa su Would You Believe (1966), dei The Four Pennies sul loro Mixed Bag LP (1966), e del Chad Mitchell Trio su Reflecting (1964). Nel 1971 John Lennon prese il metro e la melodia da “Stewball” per la sua "Happy Xmas (War Is Over)".
Il famoso trio Peter, Paul and Mary hanno raccontato una loro versione della storia di Stewball nel 1963, quando entrarono nella Hot 100 degli USA. Questa versione fantastica del cavallo, sosteneva che "La sua briglia era d'argento, la sua criniera era oro, e il valore della sella non si è mai saputo". Anche in questo caso, Stewball era contrapposto ad una cavalla grigia, con il narratore che si lamentava perchè avrebbe dovuto invece scommettere su Stewball.

Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9566 - naaxela56

Ciao Mr. Tambourine,
l'ultima volta che ho visto Bob suonare la chitarra è stato a Barolo. Fu un piacere vedergliela imbracciare e - a dispetto di qualche stonatura - per me fu un piacere anche ascoltarlo. Io non so se Bob abbia dei problemi di salute alle mani. Vorrei però precisare che l'artrosi della mano che hai illustrato è l'artrosi comune (probabilmente quella di cui soffre Bob). Certamente nei suoi gradi più estremi può essere deformante, ma, in realtà, quando si parla di artrite deformante ci si riferisce all'artrite reumatoide. L'artrite reumatoide delle mani può essere molto più devastante dell'artrosi comune. Allego un link degli anni 80 (mi sembra che sia già stato mostrato su maggiesfarm)

http://v.youku.com/v_show/id_XMTM2MDM3Mzk2.html

 in cui le mani di Bob si vedono un pò più del solito. Il video si carica un pò lentamente, ma questa performance dal vivo di "Heart Of Mine" merita comunque. Un saluto a te e a tutti maggiesfarmiani
Alexan wolf

Grazie Alex, il video è davvero molto bello e meritevole, anche se le mani di Bob qui sono "normali" perchè il video è del 1981, quindi, concesso e non ammesso (come diceva Totò) che Dylan oggi soffra di artrite alle mani, cosa che io non credo, il video è troppo vecchio per fare testo. Comunque, grazie ancora, Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Venerdi 17 Aprile 2015

Montgomery, Alabama - Montgomery Performing Arts Centre, April 15, 2015


    

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)

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Talkin' 9565 - giuseppe@acquaraggia

Oggetto: Una considerazione sulla risposta a Talkin' 9562 eliasbulgaro

Parlare di "mano intorpidita" è ben diverso di parlare di "artrite deformante", che ne dici?
Riccardo

Hai ragione, bisognerebbe che il distinguo fosse ben definito, comunque io continuo a pensare che Bob non suoni più la chitarra sul palco solo perchè non ne ha più voglia, con l'artrite deformante il piano non lo suona nessuno. Riporto qui sotto, a beneficio di tutti, una breve descrizione di questa malattia:

L’ARTROSI DELLA MANO
L’artrosi è una patologia degenerativa della cartilagine delle articolazioni. Può interessare un’articolazione o più articolazioni e le più colpite sono quelle che sono sottoposte al peso corporeo: le vertebre lombari, il ginocchio, il polso, le dita dei piedi e delle mani. La cartilagine può consumarsi ed usurarsi portando ad una modifica della struttura delle articolazioni, ad una deformazione delle ossa e all’ infiammazione della membrana sinoviale (è composta da un liquido lubrificante che riduce l’attrito nei movimenti).
Il sintomo principale dell’artrosi della mano è il dolore alle dita e alle mani che si manifesta in maniera acuta dopo il risveglio, quando la mano viene tenuta ferma per più di un’ora e dopo aver sforzato l’arto. Nei casi più gravi si manifesta anche quando la mano è tenuta a riposo.
Altri sintomi caratteristici della patologia sono:
- rigidità;
- mobilità ridotta;
- scrosci articolari;
- gonfiore;
- noduli di Heberden sulle falangi distali e noduli di Bouchard sulle falange prossimali: portano alla deformazione della dita;
- rizoartrosi del pollice (nascita di una protuberanza ossea sul pollice);
- difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane e sportive dove è richiesto l’utilizzo della mano e delle dita.

Per queste ragioni non credo che Dylan soffra di questo disturbo. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Baltimore, Maryland - Lyric Opera House, April 11, 2015

di Futzi Wailer

Ho guidato da New York per vedere Bob in una delle nostre città preferite. Un luogo bellissimo, anche se i sedili sono scomodi nel modo che dei vecchi posti di teatro possono essere. Noi eravamo in prima fila, spostati di 12 posti dietro Bob e il suo Oscar. Come altri hanno notato, questo è un show curato meticolosamente. L'illuminazione è bellissima, la stimolazione deliberata. Sparite la bellezza sgangherata e la spontaneità del NET precedente. Il suono è chiaro ma forte. La folla era vecchia e estremamente attenta. Non c'era gente che usciva in qualsiasi momento, anche prima del bis. Nessun chiacchiericcio o brusio fastidioso, nessun comportamento maleducato. Con i prezzi alti dei biglietti, la folla dei “Non abbiamo niente da fare stasera, andiamo ad un concerto", abitudine molto diffusa negli spettacoli estivi all'aperto, era sparita. La band sembra non attendere più le istruzioni di Bob, ognuno di loro sà esattamente quello che deve fare. Dall'apertura strumming di Stu, al calcio d'inizio di “Things Have Changed” la folla era con lui. Avendo visto Bob in 200 spettacoli, non ho mai visto Bob ottenere un ricevimento così estatico. Lui era applaudito e adorato la notte scorsa. La sua voce è molto più chiara, la raspa e Charlie Parker lasciati alle spalle, invece è uscito un baritono croccante, a volte canticchiando, a volte sputando i testi chiaramente enunciati.
Punti alti per noi sono stati “High Water”, “Forgetful Heart”, “Tangled” e Sorprendentemente “Scarlet Town”.
“Stay With Me” è una cosa splendida, anche per uno come me che sarebbe molto felice di non sentire di nuovo la musica di Sinatra.
Prolungata standing ovation. Grazie Bob. Grazie Baltimora.

 

 
Giovedi 16 Aprile 2015

Savannah, Georgia - Civic Center, The Johnny Mercer Theatre, April 14, 2015

  

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)

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Talkin' 9565 - giuseppe@acquaraggia

Bob Dylan's Week 2015, il poster ed il programma provvisorio

https://www.facebook.com/pages/Bob-Dylans-week-2015/1571789043087415

PROGRAMMA PROVVISORIO- ALTRI EVENTI IN DEFINIZIONE

Domenica 24 maggio
Apertura Mostra e concorso Arti Figurative
Baraka Firenze, ore 19.30
Bob Dylan’s dream - piccolo divertente musical
Teatro del Borgo Firenze ore, 21.30
Radici Blues /Shark Naffis/ Songwriter/Noah Kite.
Degna Tana Pistoia, ore 21.30

Lunedi 25 maggio
Concorso di poesia How Many Words – Fiddler’s Elbow Firenze, ore 17.00
Radici Irlandesi. Open session di Musica Irlandese
Fiddler’s Elbow Firenze, ore 21.30
SongwritersGuitars-Noah Kite/Steve Picken Guest/ A. Abbatiello
Evolution Café -Empoli, Ore 21.30

Martedi 26 Maggio
Roots, About Songwriting, by Noah Kite
Plaz. Firenze, ore 19.00

Mercoledi 27 maggio
Roots , About The Guitarman by Steve Picken
Plaz. Firenze, ore 19.00
Everybody sing Dylan
Hard Rock Cafe' Firenze, ore 21.30
Bluesnight. Focus on Dylan
Novaradio Firenze, ore 22.30.Mhz 101.5 - Mhz 87.8


Giovedi' 28 maggio
Show case del volume “Phil Ochs: when I’m gone”
di Francesca Ferrari e lettura con sottofondo di testi di Dylan
Libreria Marabuk Firenze, Ore 18.00
Open Mic Dylan Microfono aperto
Fiddlers Elbow Firenze, ore 21.30
Songwriters Guitars- Noah Kite/Steve Picken
C.d.P. Settignano, Ore 21.30

Venerdì 29 maggio
Songwriters/Lily Prigioniero/Il nuovo album
Teatro del Borgo - Firenze, ore 21.30
Finale concorso poesia How Many Words
Libreria Claudiana Firenze, ore 17.30

Sabato 30 maggio
American Roots : Fingerpicking Ballads Ragtime – M.Rossignoli F.Bruni Circolo Lippi Firenze, ore 21.30
Radici Irlandesi. Open session di Musica Irlandese
Fiddlers Elbow Firenze, ore 21.30
Bluesnight. Focus on Dylan
Novaradio Firenze, ore 22.30.Mhz 101.5 - Mhz 87.8


Domenica 31 maggio
Bob Dylan's dream - piccolo divertente musical
Teatro dei Semplici - San Gimignano, ore 21.30

Quando hai il programma definitivo mandamelo che lo mettiamo "in vetrina". Long live and prosper,V, Mr.Tambourine, :0)

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Talkin' 9564 - sebastiano.giulia

Oggetto: Una considerazione sulla risposta a Talkin' 9562 eliasbulgaro

"Se poi la storia dell'artrite deformante sia vera io non saprei dire, però voglio osservare che se uno avesse le dita che si stanno deformando per l'artrite sarebbe ancora più in difficoltà a suonare il pianoforte che richiede, oltre che il tocco, anche la necessità di picchiare sui tasti, mentre la chitarra non richiede sforzi fisici, quando hai appoggiato le dita sulle corde non hai bisogno di premere come un disperato per suonare".

Ti assicuro che schiacciare i tasti della chitarra, soprattutto quando sei nella foga del suonare, implica un notevole sforzo della mano e delle dita, e se avessi l'artrite, magari deformante, sarebbe ben difficile tirar fuori qualcosa dallo strumento.
Ciao Riccardo

Caro Riccardo, mi sentirei di smentirti dal momento che sono 50 anni che suono in giro dappertutto e non mi è mai successo di avere la mano intorpidita, anche perchè la foga nel suonare la metti nella mano con il plettro, mentre l'altra al massimo potrebbe sentire un pò di male ai polpastrelli per le svisate ed i bendings. Come puoi vedere ho cominciato nel 1963 con un bellisssimo Hofner Beatles bass 501 che ho ancora, è uno dei pochi cosidetti "Cavern" che esistono al mondo. Poi passando gli anni passai alla chitarra e da allora ho suonato con Gibson, Fender, Rickenbacker, Jim Reed, Ovations e molte altre che non ricordo più.

Naturalmente questa è solo il mio punto di vista secondo la mia esperienza. Long live and prosper, V, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9563 - music@edizioninpe

Gentile staff di Maggie's Farm,
scrivo a nome di NPE (Nicola Pesce Editore), una casa editrice specializzata in fumetto d'autore e nella grande saggistica sui comics.
Vi contatto in quanto ho notato la vostra costante attività nel mantenere aggiornati i fan su ultime news e curiosità circa il proprio artista preferito. Un lavoro e un impegno lodevoli degni di stima.
Quello di cui volevamo mettervi al corrente è che la NPE ha pubblicato un volume dal nome La Storia del Rock a Fumetti.
Si tratta di una raccolta di biografie a fumetti di Enzo Rizzi (miglior autore italiano al Gran Premio Autori ed Editori 2014) dei gruppi che hanno fatto la storia del rock, raccontate dal personaggio Heavy Bone, il serial killer di rockstars.
Ovviamente è immancabilmente presente anche Bob Dylan!


Ci chiedevamo se fosse possibile darci una mano a diffondere la notizia di questo volume imperdibile per gli appassionati del genere, e non abbiamo dubbi in merito vista la passione che vi ha portato a creare il progetto che portate avanti.

Tramite questo link, potete anche visionare una preview del volume:
http://issuu.com/edizioninpe/docs/previewrock

Confido in voi e nelle vostre/nostre passioni! Grazie per l’attenzione, e vi ringrazio in anticipo per la collaborazione!
Per qualunque altra info o chiarimento, scrivete pure a music@edizioninpe.it

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Mercoledi 15 Aprile 2015

Atlantic City, New Jersey - Borgata, Borgata Event Center, April 10, 2015

di Martin Alderoty

Prima di tutto le mie credenziali. Ho appena compiuto 60 anni e sono un diehard fan di Bob dal 1972. La prima volta lo vidi con The Band a Philadelphia, penso che sia stato il 73 (in realtà la data era il 1 giugno 1974 al P.A. Spectrum
di Philadelphia). Ho rivisto Bob durante il Reborn Tour in S.F. e con i Greatful Dead al Giants stadium nel 1987, poi allo MSG in NYC. E gli ultimi spettacoli all’ Asbury Park Convention ecc. Tutto sommato una decina di volte. Naturalmente ho tutti gli album e il mio orgoglio è un bootleg davvero originale del Judas tour ereditato dal mio amico JN scomparso da molto tempo, "The sky's not yellow its chicken".
Ok, ecco la mia invettiva o forse anche la confessione.

Sono stato abbastanza fortunato grazie a mio frratello più giovane che ha procurato 4 biglietti nella fila dietro al pianoforte di Bob.
Nella prima canzone la voce di Bob era croccante, chiara, coraggiosa. Questo è stato molto emozionante e mi ha entusiasmato. Ho pensato che questo era uno spettacolo-killer, fresco fresco della pausa invernale.
La felicità non è andata oltre la seconda canzone.
In tutta onestà da quel punto in poi Bob ha cominciato a scivolare verso il basso, massacrato, aggrovigliato in uno strano scherzo del destino. Mi ha praticamente fatto piangere, ero così arrabbiato.
Letteralmente tutto lo spettacolo avrebbe dovuto essere sponsorizzato dal Geratol Radio Hour. Ho dovuto fare tutto il possibile solo per rimanere sveglio.
Bob rimbalzava nel semibuio tra il centro della scena ed il pianoforte. Accendete la luce in modo che nel trasferimento non si faccia male.
Onestamente la cosa avrebbe potuto essere 100 volte meglio se avesse diviso lo show in questo modo: Il primo tempo potrebbe essere la parte dove canta e suona quello che vuole.
La seconda metà dovrebbe essere invece quella dei suoi hits, 61, Rolling Stone, Watchtower ecc. ecc.
Dico questo non per soddisfare la mia adorazione egoistica di Zimmy, ma per i giovani ragazzi che qualche fila dietro sinceramente e appassionatamente chiedevano a gran voce Subterranean.
Onestamente, e mi duole dirlo - se avessi le palle - avrei dovuto fischiarlo. Bob ha bisogno di essere fischiato.

Credo che dovrei finire qui, ma continuo.
A un certo punto e non mi ricordo quando ho pensato che fossero i primi segni del morbo di Alzheimer.
E sapete una cosa? Non c’è bisogno della band dietro Bob. Non me ne frega un cazzo della band. Francamente non capisco perché Bob pensa di aver bisogno di una band ???? Vogliamo Bob, solo Bob, solo Bob - anche se dice solo qualche battuta o fa trucchi da giocoliere. Per essere chiari non ho nulla contro i membri della band. Sono sicuro che potevano suonare meglio per conto proprio. E pagherei anche $ 130 per vedere un loro spettacolo.

Amo Bob e andrò sempre a vederlo, anche se recitasse il menu del pranzo di casa sua.
A conti fatto lo spettacolo era come avere un vero e proprio cattivo mal di denti, da morire dal dolore - si deve andare dal dentista per toglierlo. Nessuno vuole andare dal dentista, ma in questi casi non si ha scelta.
Ho quasi il dubbio, un certo senso cosmico tipo karma voodoo, che Bob debba andare dal dentista quando mette su questi spettacoli.
Grazie per avermi permesso di esprimere la mia preoccupazione.

Ps: Sono rimasto scioccato e profondamente rattristato sentendo da Tom, il tecnico del suono, che Jules era morto 18 mesi fa. Le mie condoglianze alla sua famiglia e agli amici.

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di Schenectady Dan

Venerdì scorso intorno a mezzogiorno, le cose sono improvvisamente cambiate per me. Gli ostacoli insormontabili che c’erano per andare a vedere Dylan nel posto più vicino di questo tour sono stati rimossi. Sono entrato in azione! Dopo aver acquistato un biglietto online, mi son fatto 300 miglia ed era pronto, ben disposto e in grado di entrare nella sfavillante Borgata Hotel / Casino / Spa. La frase “Vediamoci stasera ad Atlantic City” non ha mai suonato così buona. Al box dell’entrata mi hanno offerto un aggiornamento! Per 50 $ in più sono andato al centro dell' ottava fila perfettamente in linea con il piano di Bob. I sedili sembravano essere sedie da tavolo da pranzo, realmente stretti, così stretti che chiunque passava dentro o fuori della riga letteralmente ti doveva camminare sopra. Dopo aver visto un paio di shows lo scorso novembre e dicembre, ero preparato per la "setlist". Tuttavia, mi chiedevo se sarebbe rimasta inalterata, e avevo
"Fantasticato" su di un nuovo spettacolo, o forse un "Billy" o un “Handy Dandyesque” aggiunta, ma dentro di me sapevo che niente di tutto questo sarebbe successo. Questo è lo show di Bob! E io ero lì, non importa cosa avrebbe cantato!!!
Da dove ero seduto, non c'era niente di cui lamentarsi. La gente è pazza e gli orari sono strani! Il triplo gong ha annunciato Stu e poi è cominciata “Things Have Changed”, opener che in qualche modo mi ha detto che più le cose cambiano, più rimangono le stesse. Un opener molto forte e solido. "She Belong to Me” ha visto Bob in totale controllo, mostrando il suo 50° anno di questa vecchia canzone e rendendola diversa con la versione attuale, davvero un walking antique!
L’Intro di “Duquesne Whistle” suonava come se fossimo stati trasportati indietro di cento anni o giù di lì nel tempo. Ho potuto sentire tutto della band, del piano di Bob e delle sue entrate e uscite dalla band. Questa canzone mi aveva colpito duro, giusto in tempo, come se fossi salito su un treno musicale diretto a chissà dove.

Che cosa sia successo nella quarta canzone, “Working Man Blues # 2” a me, è inspiegabile, ma per qualche motivo mi ha colpito così forte che le non ho potuto trattenere le lacrime. Non so perché, ma è successo. Non ero triste, ma emozionato. Una parte di essa mi ricorda il riff di Hunter / Garcia di "Friend of the devil" nel riff discendente. Era così forte, soooo goood,
assolutamente TOP! E’ stato un numero incredibile.
“Waiting For You” è l'unica canzone del set con la quale non ho familiarità. Questo mi ha permesso di sperimentare Bob come se fosssi stato un fan novizio e dovessi recepire il "messaggio". La trovo incoraggiante e piena di amore e di bontà, a differenza di molte altre più oscure e grintose.
Pay in Blood aveva un che di rock da far bollire il sangue.
Tangled e Lovesick non han fatto eccezione e così si è concluso il primo set.

Il secondo set è iniziato alla grande con Stu all’intro di “Highwater (For Chalie Patton)” che ci ha scosso di nuovo.
Simple Twist of Fate è stata veramente grande. Non sapevo che Stu avrebbe suonato le maracas. Questo ha raddoppiato la sezione ritmica in modo efficace, poi "Early Roman Kings" ha aumentato il fattore rock un'ultima volta qui sul Jersey Shore.
Da qui in avanti il "set" rallenta di tempo, ma non di intensità.
Forgetful Heart mi è sembrata intensità pura e come al solito mi aveva agganciato con ogni parola.
Spirit on the Water è stata morbida e delicata se si dimentica che il protagonista ha ucciso un uomo laggiù da qualche parte.
Scarlet Town ha mantenuto l'intensità e concentrandomi sulle parole ho ritrovato la sua scura bellezza. Poi è arrivata la notte stellata che ha illuminato le cose in un modo bizzarro. Giuro che guardando lo sfondo del palco si potevano vedere diverse facce di Alieni di "Roswell" , avrei voluto fare una foto per dimostrarlo!
Long and Wasted Years mi ha colpito fortemente, posso paragonarla molto bene ai casini del mio rapporto familiare passato e presente. La folla è stata moscia nel battere le mani per reclamare l’encore, ma finalmente si sono scaldati in tempo per dare il bentornato ai ragazzi.
Numero finale, con molte attrazioni nel corso della serata, vorrei Dire che "Stay With Me" è qualcosa di molto toccante con le parole, e il modo in cui Bob l’ha cantata è stato assolutamente stupendo. Bob ha tenuto il meglio per ultimo.

GRAZIE a Bob e alla band per l’intrattenimento. Continuate così!

 

 
Martedi 14 Aprile 2015

Richmond, Virginia - Altria Theater, April 12, 2015

   

1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)

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Talkin' 9562 - giuseppe@acquaraggia

Comunicato stampa Bob Dylan’s Week 4° edizione - Firenze, Italia 24-31 maggio

L' Associazione Culturale Contemporary, in collaborazione con l' Ass. Don Milani, e con il patrocinio del Comune di Firenze, organizza una settimana piena di concerti, dibattiti, conferenze, mostre d'arte, concorsi di poesia, spettacoli, dedicati a Bob Dylan e alla musica popolare americana. Questa sarà la quarta edizione di una manifestazione che negli anni precedenti ha ospitato Riccardo Bertoncelli, Alessandro Carrera (traduttore ufficiale italiano di Dylan), Pier Luigi Cresti, e molti artisti provenienti dagli Stati Uniti d' America (Tina Lundelius, Mickey Clarke,, Marina Evans, e altri), Canada (Cliff Edwards, Lewis Mumford) e dall'Europa (Jukkia - Finlandia, Richard Sherwood Inghilterra), e Africa (Seymour Melissa-Congo). Durante questa edizione ci sarà una retrospettiva su Fernanda Pivano, voce italiana della Beat Generation, e molti concerti in locations come Piazzale Michelangelo, Hard Rock Café, Fiddler's Elbow pub di Firenze, la Casa del Popolo di Settignano ma anche l’ Evolution cafè di Empoli ed il Teatro dei Semplici di San Gimignano. Il nucleo centrale sarà come sempre "Bob Dylan's dream" , il piccolo divertente musical di Acquaraggia, per il 24 maggio, compleanno di Bob Dylan, nel Teatro del Borgo; il concerto incredibile a Piazzale Michelangelo Lunedi 25! Altri artisti provenienti dagli Stati Uniti: Noah Kite, un giovane cantautore di talento; Steve Picken, guitarman completo dall'Inghilterra; Cliff Edwards, una leggenda del rock canadese con la sua band The Bells; Lily Prigioniero, songwriter americana con il suo nuovo album! Ma l'intera Week sarà tempestata da canzoni, immagini , dipinti, poesie ispirate a Dylan e a tutta la Beat Generation.
Maggiori informazioni su facebook:
https://www.facebook.com/pages/Bob-Dylans-week-2015/1571789043087415

Giuseppe Oliverio

 

 
Lunedi 13 Aprile 2015

Atlantic City, New Jersey - Borgata, Borgata Event Center - 10 April 2015

di Peter Stone Brown

E così il Bob Dylan tour 2015 nel sud, sud-ovest e Midwest è iniziato ad Atlantic City, New Jersey, una città che potrebbe essere al di sotto della linea Mason Dixon se si estendeva in New Jersey (http://it.wikipedia.org/wiki/Linea_Mason-Dixon). E per coloro che guardano con attenzione le set lists di Dylan, questo è lo stesso tour che è iniziato ad Oslo, in Norvegia, il 10 ottobre 2013, e continuerà ad andare avanti con questo formato, che comprende l’intervallo tra i due set come nei concerti di Dylan degli anni '60 e '70 e l’elenco delle canzoni è cambiato molto poco nel corso del tempo, a parte una o due eccezioni. Ed è del tutto evidente che questo è uno spettacolo specifico, per far risaltare non solo le canzoni di Dylan ma anche per l’insieme, l'illuminazione, il suond, la band, i fondali ed il volume dello spettacolo. Si tratta di uno spettacolo destinato a mettere al primo posto le canzoni prima dei musicisti. Non ci sono assoli di chitarra, non ci sono flash, è totalmente impostato sulla musica.
La maggior parte degli spettacoli in questo tour hanno avuto luogo nei grandi teatri o nelle sale da concerto di tutto il mondo e la messa in scena è stata progettata proprio per questo. L'ambiente del Borgata Event Center era l’ideale per gli elementi teatrali dello spettacolo.

Il primo gong è suonato alle 21:01, ed è cominciata una strimpellata di chitarra acustica di Stu, ma le luci non si sono abbassate ed il tutto si è rivelato essere una falsa partenza. Dopo pochi minuti, i gong hanno risuonato e Stu Kimball è salito sul palco suonando quella che sembrava essere una ballata di montagna in tono minore che è continuata fino a che il resto della band e Bob Dylan sono saliti sul palco partendo con "Things Have Changed.

Ero seduto in un posto nel corridoio e le persone nella stessa riga in tutta la navata erano impegnate in una conversazione che andava interrotta a tutti i costi. Ricordando le istruzioni di Michael Corleone a Peter Clemenza che "si sarebbe dovuto fermare Hitler a Monaco e non lasciarlo andare avanti con quelle cose", sapevo che quella conversazione doveva essere stroncata sul nascere o sarebbe durata per l'intero show. Ed essendo un esperto di queste cose dopo decenni di concerti con spettatori che frequentano concerti senza rimorso di spendere centinaia di dollari per vedere qualcuno al quale loro non prestano alcuna attenzione, ho provato una nuova idea. Mi sono sporto attraverso il corridoio e ho detto loro: "Scusatemi, non è che Bob Dylan stia disturbando la vostra conversazione?". Ha funzionato molto meglio che dire "Chiudete quella cazzo di bocca". Oltre a questo, la folla era ragionevolmente attenta perchè la sicurezza con le torce stava facendo una grande strada a caccia a quelli con i cellulari che avrebbero dovuto tenere alti sulle loro teste per filmare.

Nel frattempo Bob Dylan che indossa un abito grigio aveva appena iniziato "She Belongs To Me", che ha ricevuto un grande boato di applausi sulla linea di apertura e la canzone comprendeva un paio di begli assoli di armonica, soprattutto il secondo.
Dylan si è poi spostato dietro al pianoforte, suonando con forza e praticamente dominando il suono di "Beyond Here Lies Nothin’" prima di arrivare ad uno dei punti più alti, "Working Man Blues # 2", privilegiando le linee "Alcune persone non hanno lavorato un giorno nella loro vita / Non sanno nemmeno cosa significhi lavorare".

"Duquesne Whistle" ha avuto una specie di strana apertura nella quale non ero del tutto sicuro di quello che stava succedendo, forse perchè ero un pò lontano e non vedevo bene. Poi è arrivato il momento del valzer con "Waiting For You", dove Dylan sembravano godersi il suo assolo di piano, che si è poi ripetuto in "Pay In Blood".
"Tangled Up In Blue" è seguita in una versione che Dylan ha cantato per un paio d'anni e, naturalmente, ha ricevuto un boato di riconoscimento anche se molti sono rimasti male, in poche parole la canzone era troppo dannatamente corta, proprio come era stata lo scorso autunno"Love Sick".
"High Water (for Charley Patton)" ha dato il via alla seconda parte dopo l’intervallo, seguita da "Simple Twist Of Fate" con Dylan che andava sui toni bassi sottolineando la parola destino ogni volta. Poi la musica ha avuto un leggero cambiamento quando Stu Kimball ha posato la chitarra e ha preso le maracas per "Early Roman Kings in una disposizione leggermente diversa, con l'enfasi sul ritmo con George Recile che picchiava le bacchette sul timpano, mentre Charlie Sexton continuava a suonare una nota alta sul manico della sua Gibson Les Paul fino alla fine di ogni riga lasciando gli assoli alla steel di Donnie Herron ed al pianoforte di Dylan, e con i cambiamenti ritmici, alla fine è stato il piano che ha dominato la canzone.

"Forgetful Heart" rimane una canzone che non può mancare e ha portato il concerto verso la chiusura. "Scarlet Town" sembrava quasi onirica e "Soon After Midnight” sembrava un pò più ampia del solito, invece "Long And Wasted Years" sembrava mancasse di qualcosa rispetto allo scorso autunno.

Ancora una volta, il vero punto alto della notte, dopo una non male, ma niente di veramente speciale "Blowin 'In The Wind," è venuto con una emozionante e molto forte "Stay With Me", con Dylan che sembrava fare il conteggio delle parole. Di tutte le canzoni eseguite, questa sembrava quello che voleva cantare.

La notte dell’apertura di un tour non è di solito il miglior concerto da vedere, specialmente dopo mesi di pausa, perché per impostazione predefinita finisce per essere un concerto-riscaldamento con poche sorprese. Dylan era in ottima voce, cantava dolcemente, come nel suo ultimo album, ma era efficace. Penso che per il momento questo tour, dopo Memphis se non prima, dovrebbero cominciare a marciare a pieno ritmo come a Chicago, Philadelphia e New York lo scorso autunno.

(Fonte: http://www.peterstonebrown.com/BDtourarchive/041015-borgata-event-center-atlantic-city-nj/)

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Mancano ancora due mesi, ma è già febbre per Dylan                              clicca qui

 

 
Domenica 12 Aprile 2015

Baltimore, Maryland - Lyric Opera House, April 11, 2015

   

1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years

(encore)
18. Blowin' In The Wind
19. Stay With Me (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)

 

 
Sabato 11 Aprile 2015

Atlantic City, New Jersey - Borgata, Borgata Event Center - 10 April 2015

1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings (Stu on shakers)
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years

(encore)
18. Blowin' In The Wind
19. Stay With Me (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)

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Bob Dylan, Shadows In The Night - di Alberto Sibilla/Gianni Sibilla              clicca qui

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Le cover incredibili

Patti LaBelle - Forever Young

 

 

 
Giovedi 9 Aprile 2015

Los Lobos accompagneranno Bob Dylan a Madrid il 6 Luglio

Los Lobos, la veterana band americana di origine messicana, accompagneranno Bob Dylan nel concerto che il musicista terrà a Madrid il 6 luglio, il primo nella capitale spagnola dopo più di un decennio.
Il promotore del suo tour in Spagna, che toccherà anche le città di Barcellona, Saragozza, Granada, Cordoba e San Sebastián, ha dichiarato oggi che tale circostanza è prevista solo per Madrid, e che la vendita di biglietti per lo show si aprirà Venerdì dalle 10,00 attraverso i canali ufficiali.

(Fonte: http://www.efe.com/efe/noticias/espana/cultura/los-lobos-acompanaran-bob-dylan-concierto
-madrid/1/7/2580638?utm_source=wwwefecom&utm_medium=rss&utm_campaign=rss&utm_source
=twitterfeed&utm_medium=twitter
)

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Bob Dylan, Shadows In The Night - di Paolo Carù                                        clicca qui

 

 
Mercoledi 8 Aprile 2015

Talkin' 9562 - eliasbulgaro

Un giornalista di televideo giorni fa nel commentare i 70 anni di Eric Clapton ha scritto che Mr. Slowhand può considerarsi fortunato rispetto ad es. a Bob Dylan il quale è affetto da artrosi deformante alle mani e di conseguenza non può più suonare la chitarra.E' tutto vero?

I giornalisti televisivi, a volte, non si capisce perchè occupino certi posti e dicano certe cose. La voce dell' artrite alle mani di Bob cominciò a girare alcuni anni fa quando gradatamente, essendosi probabilmente stancato di suonare la chitarra, Bob cominciò ad esibirsi suonare sempre più spesso dietro alla tastiera. Voglio ricordare che il primo sfortunato ingaggio di Dylan, sfortunato perchè durò solo due concerti, fu come pianista nella band di  Bobby Vee. Molto probabilmente dopo anni di chitarra Dylan sentì l'esigenza di tornare a suonare il suo primo strumento, e dal momento che era un artista che poteva permettersi qualunque cosa, lo fece senza preoccuparsi di non essere un pianista professionista nel vero senso della parola. Bob era ed è ancora un pianista amatoriale, certamente molto migliorato in questi anni di tastiera dal vivo, ma sempre un amatore rimane, la sera che imbrocca bene tutto fila liscio, la sera che comincia con qualche fraseggio non in sintonia finisce per addentrarsi in cose strane che non sempre sono in sintonia con quello che sta suonando la sua backing band. Ma questo fatto non ha molta importanza, i suoi fans, a fronte delle meravigliose canzoni che ha scritto, gli hanno sempre perdonato di essere un mediocre chitarrista ritmico ed un pianista ancora meno valido. Se poi la storia dell'artrite deformante sia vera io non saprei dire, però voglio osservare che se uno avesse le dita che si stanno deformando per l'artrite sarebbe ancora più in difficoltà a suonare il pianoforte che richiede, oltre che il tocco, anche la necessità di picchiare sui tasti, mentre la chitarra non richiede sforzi fisici, quando hai appoggiato le dita sulle corde non hai bisogno di premere come un disperato per suonare. Quindi a mio parere la storia dell'artrite non è niente altro che una panzana che nessuno può confermare e nemmeno smentire perchè solo Bob potrebbe rilasciare una dichiarazione in tal senso, ma fino ad oggi non l'ha ancora rilasciata e nessuno gli ha chiesto ancora durante un intervista se sia vero che non suona più la chitarra per quel motivo. Non tutto quello che c'è scritto sui giornali o che si sente dire alla televisione è necessariamente vero, anche loro dicono delle grandi cazzate come tutti noi, del resto basta seguire distrattamente "Striscia la notizia" per sentire questi mezzibusti televisivi dire strafalcioni che non stanno nè in cielo nè in terra! "Long live and prosper" V, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9561 - jackbol

Voglio prendere un grande spunto dagli scritti di Mr.Tambourine e di Alessandro Carrera, visto che mi trovo abbastanza in sintonia con loro, per esprimere il mio parere su questa ultimo lavoro di Bob chiamato “Shadows In The Night”.
Spesso ci siamo chiesti il perchè Bob Dylan avesse accettato di condurre il suo programma radiofonico mettendosi praticamente a fare il dj. La risposta è probabilmente questa; per puro divertimento, il divertimento di un uomo che ricominciava a ripassare i suoi giorni da adolescente, ragazzetto e poi giovanetto.
Chi ha potuto ascoltare qualcuna delle trasmissioni si è chiesto certamente che tipo di operazione stesse facendo Bob con quella musica che stava mandando in onda, hits e successi degli anni 30, 40, 50 e 60. Lui stava riesaminando non solo le sue radici musicali, ma le radici stesse della musica americana, come sfogliare il grande songbook della musica americana, dal blues al jazz, dal country al pop, dal rock al folk, dal Mainstream alle vie minori della songstory targata USA.
Quindi che da questa operazione sia nato un disco come “Shadows in The Night” non dovrebbe stupire, anche se Dylan è il Re degli stupitori con le sue scelte e le sue tempistiche. Ti aspetti il seguito di Tempest e ti capita questa strana o inusuale raccolta di vecchi evergreens. Tutti dicono che è un album tributo a Sinatra, ma in fondo le canzoni di Shadows sono state incise da molti altri artisti altrettanto grandi, quindi io allargherai il range dicendo che l’omaggio è per tutti coloro che sono stati capaci di emozionarlo quando stava uscendo dall’infanzia e cominciava a formare le proprie idee ed i propri gusti.
Come dice Alessandro Carrera questo disco è un esercizio di malinconia e dispiacere per il tramonto di quelle grandi canzoni del passato che hanno fatto il loro tempo e possono solo essere ogni tanto ricordate da vecchi ammiratori come lo fu lui. Grandi canzoni confinate in un grande museo quasi sempre chiuso che non potranno ripetersi perchè i loro autori non ci sono più.
Il disco non ha certamente mandato al settimo cielo i fans dylaniani, può essere che qualcuno l’abbia preso male e rifiutato, ma nella stragrande maggioranza il disco è stato “accettato” e “tollerato”. Certo oggi Bob può permettersi anche cose di questo genere, l’avesse fatto 30 anni fà sarebbe stato ferocemente squartato dalla impietosa critica che aspetta solo occasioni come questa per farlo a pezzettini come ai tempi di Self Portrait.
Il disco non deve essere nè avvicinato e nemmeno paragonato all’immagine di Sinatra, Frank è sul suo pianeta e nessuno può toccarlo, forse sorride compiaciuto di questa operazione dylaniana sulla nuvoletta che San Pietro gli ha assegnato per vagare nell’universo.
Ciò che tiene in piedi questo disco senza farlo crollare come un colosso dai piedi d’argilla sono le canzoni, in primis la stupenda “I’m a Fool to Want You” (uno dei pochi brani dove Sinatra figura come co-autore, insieme a Jack Wolf e Joel Herron), seguito a ruota dall’intramontabile “That Lucky Old Sun” di Beasley Smith e Haven Gillespie, un hit proveniente dal lontano 1949 che Sinatra ha fatto diventare un classico, un pezzo che Dylan ha già cantato molte volte dal vivo nel corso della tournée del 1986 con Tom Petty e gli Heartbreakers, anche se questa è stata la prima volta che l’ha incisa. “I’m a Fool to Want You” è una prova del miglior Sinatra e allo stesso tempo una delle ultime grandi interpretazioni dell’immensa Eleanora Fagan, o Elinore Harris, o Lady Day, nota soprattutto col nome di Billie Holiday. Invece “That Lucky Old Sun” è stata cantata anche dal vecchio “tonsille d’acciaio” Frankie Laine e dall’inconfondibile voce di Louis Armstrong, poi in tempi più recenti, da Jerry Garcia e Willie Nelson.
"The Night We Called It a Day", pezzo diventato la colonna sonora del non riuscito videoclip blanche/noir nel vano tentativo di copiare un certo tipo di cinema anni 40/50, con un Dylan che proprio non riesce ad interpretare il personaggio a lui assegnato (mi chiedo come fece ad essere così reale e carismatico nel personaggio di Alias nel film di Peckinpah “Pat Garret & Billy The Kid”), non è all’altezza degli altri brani perchè Dylan non riesce ad essere dolce, e poi l’argomento abbastanza banale e scontato del testo non permette all’interprete di vivere la storia con emozione. La canzone è più pretenziosa che valida, l’interpretazione di Dylan abbassa di molto il livello della canzone, ma purtroppo la canzone rimane quella che è, una canzone insalvabile anche se fosse stata cantata dalla splendida voce swing di Michael Bublè.

Dylan ha fatto un’operazione geniale in questo disco prendendo i pretenziosi e quasi arroganti arrangiamenti orchestrali di queste canzoni e buttandoli letteralmente a mare, sostituendoli con una musica minimale che certo lascia a bocca aperta per il coraggio della trovata e della conseguente messa in opera. Da notare la quasi assoluta assenza della tradizionale batteria, sostituita da un normalissimo rullante sfregato dalle tradizionali spazzole alla ricerca dello swing necessario ed ancestrale. La steel guitar di Herron si incarica di sostituire i violini. Una discreta e minimale sezione d’archi viene piazzata discretamente in un lontano sottofondo senza interferire col suono della touring band che suona in questo disco.
‘Stay with Me’, scritta da Jerome Moross e Carolyn Leigh per la colonna sonora del film “The Cardinal” di otto Preminger del 1963, è una delle migliori canzoni del disco, una delle più riuscite, se non la migliore in assoluto, l’interpretazione di Dylan e l’uso delle vecchie apparecchiature degli studi della Capitol Records riescono a dare alla canzone il suo sapore originale ma non perchè ne ha “copiato” il sound, forse Bob l’ha sentita “giusta” centrando il mood del pezzo. Anche la voce attuale di Dylan è perfetta per questo pezzo col suo tono ghiaioso e spettrale che pervade tutto il disco con la sua fascinosità.
Dylan ha usato questa canzone per chiudere gli ultimi 27 concerti dell’anno scorso, quindi era già nota a tutti i fans, insieme a “That Lucky Old Sun” (suonata più di una ventina di volte dal vivo con Petty ma con un’altro arrangiamento) e la strana primizia “Fool Moon And Empty Arms”.

Autumn Leaves, un classico assoluto a livello mondiale: prima di Frank lo avevano interpretato in molti, e fu un successo mondiale già con il titolo Les Feuilles Mortes (Le foglie morte), brano composto nel 1945 da Joseph Kosma su un testo di Jacques Prevert, diventato un successo, in prima battuta, grazie a Edith Piaf e Yves Montand. Dylan la disossa e la spersonalizza, sillaba le parole, quasi volesse strapparla alla Piaf e Montand e renderla perennemente sua.

Full Moon & Empty Arms è quella che abbiamo già sentito l’anno scorso in quanto fu la prima canzone ad essere messa online proprio dal sito di Dylan come anteprima, forse anche troppo “anteprima”, che annunciò erroneamente l’uscita del disco, poi rimandata all’anno successivo in favore dei Basement Tapes Complete Bootleg Series Vol. 11, forse un errore o forse pura tattica, non lo sapremo mai con certezza, ma la canzone funziona.

“Why Try to Change Me Now”, “Some Enchanted Evening”, “Where Are You?” e “What' ll I Do” si lasciano ascoltare ed apprezzare pur non avendo grandi pretese o grandi picchi.

Ci sono punti nel disco dove Bob non arriva con la voce, dove fa una faticaccia a raggiungere la nota necessaria, c’è molta rassegnazione nel suo sforzo interpretativo, un Dylan che non pretende di più dalle sue possibilità e che per questo diventa l’immagine della tenerezza, come il candore di un bambino piccolo. Dylan si accetta e non si pretende, grande lezione di vita per uno degli artisti più grandi della storia.
E’ girata la voce che Dylan abbia fatto sentire a Daniel Lanois 21 o 23 incisioni di questi Tin Pan Alley Hits, forse potrebbe uscire il seguito di Shadows, ma io spero che questo non avvenga, Shadows basta e avanza.

Ivano Bolognini

 

 
Martedi 7 Aprile 2015

Fra poche ore riparte il NET

Cosa dobbiamo aspettarci quest’anno? Difficile dire se qualcosa verrà variato dall’ abbastanza funzionale set-up degli scorsi shows, se sarà mantenuta la monotonia della setlist, quanti pezzi di Shadows saranno inseriti in questa annata che tutti attendiamo con apprensione. Palco dark, luci tenui, specchi riflettenti i flash, proibizione assoluta di scattare foto la faranno ancora da padrone? Certamente i musicisti saranni ancora gli stessi, e questo è positivo dal punto di vista della precisione delle prestazioni ma è una fossilizzazione dal punto di vista del suono, ormai da troppi anni invariato e quindi scontato. Ripeto ancora per l’ennesima volta che i musicisti sono ottimi ma se obbligati a suonare costantemente con il freno a mano tirato ricadranno fatalmente nel torpore noioso della routine. Forse c’è da chiedersi (solo un puro esercizio lessicale perchè a Bob non frega niente di queste ciance) se un’altra annata senza novità saprà accontentarci oppure farà spazientire qualcuno dei die-hard fans che preferiscono rischiare lo shows non riuscito con delle novità piuttosto che andare sul sicuro sapendo già ciò che andranno sentire al concerto. Naturalmente queste sono le solite domande che ci facciamo tutti gli anni all’inizio del Tour e naturalmente non avremo risposte fino alla prima recensione del primo concerto, ma ormai ci siamo, poche ore ancora e poi sapremo cosa ha fatto quest’inverno il nostro post-Bardo, post-troubadour, post-minstrel, post-rocker, post-chistian reborn preacher, post-bluesman, post-countrysinger, ed ora crooner post-Tin Pan Alley. Forse quest’anno le prestazioni delle date europee non saranno all’altezza di quelle dell’anno scorso in quanto si svolgeranno per la maggior parte nei grandi spazi aperti dei vari festival, mentre il primo tratto americano punta ancora sui teatri di dimensione più ridotta dove il suono è certamente migliore, meno disperso e più calibrato.
Il tipo di venue è oggi indispensabile per un artista come Dylan che riesce a dare il meglio di se stesso in situazioni intime dove anche la concentrazione del pubblico è favorita dalla dimensione ridotta di un teatro, piuttosto che nelle grandi baraonde delle grandi arene dove tutto viene peggiorato proprio dalle dimensioni delle stesse.
Dylan è uno che ha suonato in ogni dove ma è indubbio che le prestazioni migliori avvengono sempre dove il suono è eccellente, dove i musicisti sentono bene se stessi e quello che fanno, dove la bellezza dell’amalgama musicale fa ingranare l’overdrive ai musicisti, e quando i musicisti vanno a mille il cantante ha una resa completamente diversa, la carica è maggiore, la partecipazione maggiore, la voce, sentita meglio, viene modulata meglio, insomma, tutto diventa easy per tutti, musicisti e pubblico.
Al momento, 19 date europee mi sembrano poche, ma, non sapendo niente dei programmi di Bob, spero che altre ne verranno aggiunte. Ma noi ci abbiamo fatto il callo ad aver pazienza........!
Mr.Tambourine

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Bob Dylan - Shadows In The Night - di Gabriele Benzing                            clicca qui

 

 
Lunedi 6 Aprile 2015

TOUR 2015: confermata anche la data di Cordoba

Il sito ufficiale bobdylan.com ha confermato anche la data del 9 Luglio a Cordoba:

09 Luglio 2015 - Córdoba, Spain - Theatre Axerquía - 35th Guitar Festival

Ora restiamo in attesa di sapere se ci saranno altre date europee.

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Bob Dylan - Shadows in the Night - di Rudy Salvagnini                                clicca qui

 

 
Sabato 4 Aprile 2015

TOUR 2015: confermate altre 7 date europee

06 Luglio 2015 - Madrid, Spain - Barclaycard Center
09 Luglio 2015 - Córdoba, Spain - Theatre Axerquía - 35th Guitar Festival
11 Luglio 2015 - San Sebastian, Spain - Donostia Arena 2016
12 Luglio 2015 - Albi, France - Base de loisirs de Pratgraussals - "Pause Guitare Festival" 2015
13 Luglio 2015 - Saint-Malô-du-Bois, France - "Festival de Poupet", Theatre De Verdure,
15 Luglio 2015 - Locarno, Switlerland - Piazza Grande - Moon & Stars 2015
16 Luglio 2015 - Lörrach, Germany - Marktplatz - STIMMEN Festival 2015

al momento rimane solo la data di Córdoba da confermare in attesa di nuove date non ancora comunicate:

09 Luglio 2015 - Córdoba, Spain - Theatre Axerquía - 35th Guitar Festival

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Leon Russell ha compiuto 73 anni, auguri vecchio Leone!

 

Leon Russell, nome d'arte di Claude Russell Bridges (Lawton, 2 aprile 1942), è un cantante, musicista, compositore, e produttore discografico statunitense, in attività dagli anni sessanta.
Artista di culto della musica rock, suona il pianoforte, l'organo Hammond, la chitarra e il basso elettrico.
È attivo tanto come artista solista, quanto come musicista session-man, autore di canzoni e produttore discografico. Ha inciso per le seguenti etichette discografiche: Capitol Records, Shelter Records, Paradise Records.
Ha collaborato con una miriade di artisti, tra cui è doveroso citare almeno Phil Spector, Joe Cocker (che accompagnò nel 1970 con altri quaranta artisti, fra musicisti e coristi, nella tournée statunitense dei Mad Dogs and Englishmen), George Harrison, Eric Clapton, Ringo Starr, John Lennon, Bob Dylan, Elton John, J.J. Cale, Rolling Stones, Beach Boys, The Byrds, The Band, Jerry Lee Lewis, B.B. King, Ray Charles, Frank Sinatra e Willie Nelson.

Russell ha studiato alla Will Rogers High School di Tulsa, ed ha iniziato la carriera musicale come strumentista nelle sessioni negli studi di incisione, facendo rapidamente esperienza e diventando uno stimato tastierista richiesto da famosi artisti a partire dagli anni sessanta fino ad oggi.
Dai tardi anni sessanta, Russell ha iniziato a scrivere canzoni pur continuando a suonare in gruppi musicali o per proprio conto. Ha condotto anche attività di incisione di album discografici come cantante solista, pur non abbandonando mai le precedenti occupazioni all'interno dell'industria musicale, ovvero quella compositiva e di strumentista puro.
Il 1º agosto 1971 partecipò allo storico Concerto per il Bangladesh (da cui fu tratto il triplo album The Concert for Bangla Desh) organizzato al Madison Square Garden di New York City da George Harrison, con - tra gli altri - Bob Dylan, Eric Clapton e Ringo Starr.

Nel 1976 ha collaborato alle musiche del remake del film È nata una stella.
Ha fondato a Tulsa, sua città natale, un proprio studio di registrazione chiamandolo the Church Recording Studio, seguendo il suggerimento di Steve Ripley, già suo ingegnere del suono e fondatore del gruppo musicale country The Tractors.
Nella prima parte del 2010, dopo alcuni anni di buio, Russell registra un nuovo album The Union a Los Angeles in coppia con Elton John (su testi di Bernie Taupin, storico paroliere della rockstar britannica). Prodotto da T-Bone Burnett, il disco presenta 14 brani (16 nell'edizione Deluxe e in formato doppio LP) che spaziano dal country al rock, dal R'n'B al soul, al gospel ed ha come principale obiettivo quello di rilanciare Leon nel panorama musicale internazionale. The Union (che oltretutto vede la partecipazione di artisti come Neil Young e Brian Wilson, oltre ad una sezione fiati di alto livello è arrivato al # 3 negli Stati Uniti: Russell non entrava nella Top 3 dai tempi di Carney (#2).
La sua canzone Stranger in a Strange Land è stata inserita nella colonna sonora di Dr. House - Medical Division, nell'episodio della seconda stagione Conflitto di competenze.

Leon, grandissimo talento musicale, iniziò a studiare il pianoforte all’età di quattro anni e a quattordici cominciò ad esibirsi nei night club della città di Tulsa in Oklahoma. A sedici anni suona con gli Starlighters, la band che accompagna dal vivo Jerry Lee Lewis. Finito l’impegno con Jerry, si trasferisce a Los Angeles, dove per poter suonare nei locali di L.A. è costretto a mentire sulla sua età e fingersi maggiorenne, si fa prestare tessere sindacali e carte di identità da amici e conoscenti e ad uno di loro, un certo Leonal, si ispira per il suo nuovo nome d’arte, Leon Russell. Grazie alla conoscenza della cantante ed autrice Jackie DeShannon entra nel giro dei produttori Phil Spector e Jack Nitzsche, diventando un apprezzatissimo turnista di studio (come membro della leggendaria Wrecking Crew) ai cui servigi ricorrono grandi artisti come Frank Sinatra, Beach Boys, Byrds (“Mr. tambourine man”) e moltissimi altri. Dopo aver costruito il suo primo studio di registrazione casalingo, nel 1968 debutta in proprio con una propria band chiamata The Asylum Choir, che lo vede a fianco del rocker texano Marc Benno. Ma sono le sue frequentazioni con Delaney & Bonnie & Friends e con Joe Cocker (per il quale produce nel 1969 l’album omonimo, firmando l’hit “Delta lady”) ad attirargli la stima e le simpatie di George Harrison, Eric Clapton e di altri membri del jet set musicale internazionale.

Da quel momento la sua vita professionale subisce una svolta: fondata una propria etichetta, la Shelter Records, con il produttore Denny Cordell, incide per la stessa nel 1970 con l’album LEON RUSSELL, che oltre a “Delta lady” contiene altri classici portati al successo da Ray Charles (“A song for you”) e da B.B. King (“Hummingbird”). Alle sessions per questo album partecipano George Harrison e Ringo Starr, la sezione ritmica dei Rolling Stones (Bill Wyman e Charlie Watts), Clapton e Steve Winwood. Nella primavera del 1970, Leon è a capo della famosissima tournee di Joe Cocker chiamata “Mad dogs & Englishmen”, pittoresca congrega viaggiante di musicisti che ha in Joe Cocker il frontman e il cui leggendario tour viene immortalato da un doppio live e dall’omonimo film documentario. Sulla scia di quel successo, Russell pubblica LEON RUSSELL AND THE SHELTER PEOPLE e, nell’agosto del 1971, viene chiamato da Harrison a partecipare al celebre “Concert for Bangla Desh” al Madison Square Garden di New York: i suoi lunghissimi capelli lisci, le sue tube e i suoi costumi sgargianti entrano definitivamente nell’immaginario rock.

Tra il 1972 (anno di pubblicazione di CARNEY, numero due nelle classifiche americane) e il ’73 (quando licenzia il triplo LEON LIVE, mentre Billboard gli assegna la palma di maggiore attrazione dal vivo del mondo ) tocca l’apice della carriera: quello stesso anno, però, spiazza tutti inventandosi un nuovo alter ego, Hank Wilson, con cui pubblica un album country, HANK WILSON’S BACK. Russell sta evidentemente cambiando rotta: inizia a frequentare i picnic organizzati ogni 4 luglio da Willie Nelson, con cui collabora per l’album STOP ALL THAT JAZZ; e dopo la pubblicazione di un disco pop, WILL O’ THE WISP, lascia la Shelter a causa di contrasti insanabli con il socio Cordell (che poco dopo lancerà la carriera di Tom Petty & the Heartbreakers). Creata una nuova etichetta, Paradise, e sposata la cantante afroamericana Mary McCreary, a metà anni ’70 Russell incide con lei un paio di album che evidenziano il progressivo (e volontario) allontanamento dal mainstream e dalle luci della ribalta: l’ultimo scossone alle classifiche arriva nel 1979 con ONE FOR THE ROAD, inciso ancora con l’amico Nelson.
 

Nell’81 Leon si ferma, distrutto dal divorzio da Mary e depresso dallo scioglimento dell’ultima band, i New Grass Revival. Torna in azione tre anni dopo ma è un fuoco di paglia, perché tra la seconda metà degli anni ’80 e i primi ’90 abbandona le scene. Riprenderà sottovoce, con esibizioni in piccoli locali e una lunga collana di dischi destinati solo ai fan più irriducibili, i cosidetti “Leon Lifers”. Il ritorno sotto i riflettori avviene per iniziativa del suo vecchio amico e fan Elton John: a trentasette anni dal loro ultimo incontro, la superstar inglese lo rintraccia convincendolo a incidere con lui un album, THE UNION, che (complice la produzione di T Bone Burnett) lo riporta ai fasti dei tempi d’oro e all’attenzione dei media internazionali. Sull’onda di quell’album, Russell ne incide uno tutto suo, LIFE JOURNEY, con la produzione esecutiva di John: esce nel 2014 e contiene brani nuovi e soprattutto rivistazioni di classici di ogni tipo, da “Come on in my kitchen” di Robert Johnson a “New York state of mind” di Billy Joel.

 

 
Venerdi 3 Aprile 2015

TOUR 2015: bobdylan.com. conferma le prime 11 date europee

Oggi il sito ufficiale di Bob Dylan ha confermato 11 delle 19 date europee che erano state anticipate. Fra le date figurano anche le quattro italiane di San Daniele, Roma, Lucca e Torino.

Ecco le date confermate:

20 Giugno 2015 - Mainz, Germany, Zollhafen - Nord Mole
21 Giugno 2015 - Tübingen, Germany, Sparkassen Carré
23 Giugno 2015 - Bamberg, Germany - Brose Arena
25 Giugno 2015 - Ljubljana, Slovenia, Center Stožice - Dvorana, Vojkova cesta 100
26 Giugno 2015 - Wiesen, Austria, Ottakringer Arena, "Wiesen Festival"
27 Giugno 2015 - San Daniele del Friuli, Italy - Campo Base, Viale Kennedy - "Collisioni" Festival
29 Giugno 2015 - Roma, Italy - Terme di Caracalla

01 Luglio 2015 - Lucca , Italy - Piazza Napoleone - "Lucca Summer Festival
02 Luglio 2015 - Torino, Italy - Pala Alpitour (ex Palaolimpico), Corso Sebastopoli, 123
04 Luglio 2015 - Barcelona, Spain - Festival Jardins de Pedralbes
05 Luglio 2015 - Zaragoza, Spain - Pavilion Prince Felipe

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Francesco Bonami: vi racconto la mia cena con Bob Dylan..                     clicca qui

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Addio a Cynthia Powell

Cynthia Powell, più conosciuta come Cynthia Lennon, (Blackpool, 10 settembre 1939 – Maiorca, 1° aprile 2015), è stata una scrittrice e saggista britannica.
Fu la prima moglie di John Lennon ed era inoltre è la madre di Julian Lennon (primo figlio di John).
Ultima dei tre figli di Charles e Lillian Powell, frequentò il Liverpool College of Art, dove conobbe John Lennon, che sposò dopo esser rimasta incinta.

Il rapporto con Lennon
L'atteggiamento aggressivo, scostante e sprezzante del giovane John plasmò sin dall'inizio quello che sarebbe stato il rapporto con la futura moglie Cynthia: quando John la invitò al pub e lei rifiutò imbarazzata dicendo di essere già impegnata, lui le rispose stizzosamente «I didn't ask you to bloody marry me, did I? - non ti ho mica chiesto di sposarmi, cazzo!».
Inoltre John ebbe reazioni di violenza nei confronti della moglie Cynthia in almeno una circostanza: secondo quanto riportato dalla stessa nella biografia da lei scritta, Lennon, il giorno dopo averla vista ballare con Stuart Sutcliffe – il suo migliore amico dei tempi ante-Beatles – l'avrebbe aspettata fuori dal bagno delle donne del college che Cynthia frequentava e colpita violentemente in pieno volto, per poi andarsene senza dire una parola.

Il matrimonio
Cynthia e John si sposarono il 23 agosto 1962, con matrimonio civile, nello stesso municipio dove si sposarono i genitori di John. Il manager dei Beatles però, riteneva che un Beatle sposato potesse "non essere gradito" dalle fans e così decise di tenere il matrimonio segreto.

Il figlio Julian
Fra John e il suo primo figlio non ci fu mai un grande rapporto. Julian dice di aver più foto di lui che giocava con Paul McCartney che con suo padre.

Il divorzio
Cynthia Lennon era consapevole dei numerosi tradimenti compiuti da John in questo periodo, ma fu, secondo la sua opinione, il crescente consumo di droga (in particolare l'LSD) a dividerli, non solo il nascer di un nuovo amore per un'altra donna, Yoko Ono.
Dopo essere tornato dall'India Lennon chiese il divorzio, accusandola, in maniera alquanto ipocrita, di infedeltà, accusa che cadde nel vuoto quando si scoprì che Yoko era incinta. Lennon si rifiutò di darle più di 75.000 sterline come alimenti, dicendole: "What have you done to deserve it? Christ, it's like winning the bloody pools" (Cosa hai fatto per meritarli? Cristo, è come aver vinto alla fottuta lotteria). Alla fine Cynthia Powell ricevette 100.000 sterline, 2.400 sterline all'anno, la custodia di Julian e la casa di Lennon a Kenwood. Julian non rivedrà suo padre sino al 1969.
Come la stessa Cynthia ha raccontato più volte, l'unico Beatle che le restò vicino fu Paul McCartney: «Venne da me con una rosa e mi disse: "È spaventoso, non so come sia potuto succedere". Poi, per tirarmi su: "Hey Cyn, perché non ci sposiamo noi due? Questo sì che farebbe notizia". Ma so che più di ogni altra cosa si preoccupava per Julian. Fu quello il periodo in cui scrisse per mio figlio Hey Jude, che inizialmente si chiamava Hey Jules».

Dopo il divorzio da Lennon
Il 31 luglio del 1970 Cynthia Powell sposò a Londra il proprietario alberghiero pesarese Roberto Bassanini, da cui divorziò nel 1973.
Nel 1976, sposò John Twist, ingegnere proveniente dal Lancashire, per poi divorziare nel 1983. Nel 1978 pubblicò la prima autobiografia che trattava dei suoi anni trascorsi accanto al celebre artista, intitolato A Twist of Lennon, non edito in Italia al momento della pubblicazione sul mercato. Dopo la fine del suo matrimonio con Twist, riadottò il cognome dell'ex e defunto marito e incontrò Jim Christie, suo partner per ben 17 anni e in seguito, nel 2002, sposò Noel Charles, proprietario di un night club. Nel settembre 2005, pubblicò un'autobiografia di natura più intima e dettagliata, intitolata John. Nel 2006, Cynthia e suo figlio parteciparono alla première di Las Vegas del "Cirque du Soleil production of Love", che è stata anche la sua prima apparizione pubblica con Yoko Ono. Visse a Maiorca, in Spagna, fino alla sua morte.
Spesso veniva chiamata in conferenze o manifestazioni dedicate ai Beatles per raccontare la sua testimonianza su alcune canzoni: ad esempio, in merito a Strawberry Fields Forever, nata durante una vacanza ad Almeria con Lennon o Hey Jude, dedicata da Paul McCartney a Julian e scritta nel periodo dell'abbandono della sua famiglia da parte di Lennon.

La morte
Il 1 Aprile del 2015 muore a Maiorca all'età di 75 anni, assistita dal figlio Julian, dopo una breve battaglia contro il cancro, pochi giorni dopo la morte del marito Noel Charles.

Cynthia Lennon, in living memory

 

Beautiful (Julian Lennon)

You gave your life for me
You gave your life for love
The feeling still remains
Though you’re on a different plane
Your world is full of angels
You’ve become one
With God above you’re free

You were so Beautiful
You are so Beautiful
The love you left behind will carry on
You gave your heart and soul to everyone

You never lived a lie
You showed me how to cry The life that you embraced Always let you down
But you’re the only one that stood your ground
No matter what they say

You were so Beautiful
You are so Beautiful
The love you left behind will carry on
You gave your heart and soul to everyone

You were so Beautiful
You are so Beautiful
The love you left behind will carry on
You gave your heart and soul to everyone
You were so Beautiful
You are so Beautiful
The love you left behind will carry on
You gave your heart and soul to everyone

You gave your life for love
I know you’re safe above

Hai dato la tua vita per me,
Hai dato la tua vita per amore.

I sentimenti restano ancora,
Anche se sei su un piano diverso.
Il tuo mondo è pieno di angeli,
Sei diventato uno di loro.
Lassù con Dio sei libera...

Eri così ... Bella ...
Sei così ... Bella ...
L'amore che hai lasciato dietro continuerà.
Hai dato il tuo cuore e l'anima a tutti.

Non hai mai detto una bugia.
Mi hai mostrato come a piangere.
La vita che hai abbracciato
ti ha sempre buttato giù,
Eppure tu sei la sola
Che si ergeva sulla tua terra.
Non importa quello che dicono ...

Eri così ... Bella ...
Sei così ... Bella ...

Hai dato la tua vita per amore.
So che sei al sicuro lassù.

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Morta Cynthia Lennon, la prima moglie «segreta» di John                         clicca qui

È morta Cynthia Powell, fu la prima moglie di John Lennon                      clicca qui

È morta Cynthia Powell Lennon                                                                   clicca qui

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Joni Mitchell, ricoverata in ospedale per un malore                                    clicca qui

Joni Mitchell ricoverata a Los Angeles                                                        clicca qui

 

 
Giovedi 2 Aprile 2015

Talkin' 9560 - onafifetto

Ciao.
Leggo oggi, su di un libro di Alessandro Robecchi intitolato "Dove sei stanotte", che in USA esiste(rebbe) una chiavetta usb con l'intera discografia di Bob Dylan, al costo di 239,99 euro. Mi occupo, facendo il giornalista, di recensioni musicali e teatrali e sono un appassionato di Dylan. E' vero? Posso sapere qualcosa? Dove acquistare, per esempio, la chiavetta? Mi rispondete direttamente oppure?
Grazie, il sito è straordinario, del resto se si parla di Bob non si può essere altrimenti ...
Buon lavoro. Giovanni Filosa

Caro Giovanni, la chiavetta esiste, è praticamente la versione USB a forma di armonica di "The Bob Dylan Complete Album Collection Vol. One" ed è in vendita anche sul sito ufficiale di Bob Dylan al prezzo indicato da te:

http://www.myplaydirect.com/bobdylan/features/28904700

Contiene tutti i primi 35 album pubblicati da Bob, escluso naturalmente Shadows In The Night.

Intanto è di oggi la notizia che sarà pubblicato a breve un DVD del "The MusiCares Person of the Year Bob Dylan tribute concert 2015" con la seguente track list:

Beck – “Leopard-Skin Pill-Box Hat”
Aaron Neville – “Shooting Star”
Alanis Morissette – “Subterranean Homesick Blues”
Los Lobo – “On A Night Like This”
Willie Nelson – “Señor (Tales Of Yankee Power)”
Jackson Browne – “Blind Willie McTell”
John Mellencamp – “Highway 61 Revisited”
Jack White – “One More Cup Of Coffee”
Tom Jones – “What Good Am I?”
Norah Jones – “I’ll Be Your Baby Tonight”
Dereck Trucks And Susan Tedeschi – “Million Miles”
John Doe – “Pressing On”
Crosby, Stills & Nash – “Girl From The North County”
Bonnie Raitt – “Standing In The Doorway”
Sheryl Crow – “Boots Of Spanish Leather”
Bruce Springsteen – “Knockin’ On Heaven’s Door”
Neil Young – “Blowin’ In The Wind”

Non è ancora però chiaro se il discorso di Bob di 35 minuti sarà inserito oppure no nel DVD.

Buon lavoro anche a te, "Long live and prosper" V, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9559 - danieleardemagni77

Ciao Mr. Tambourine.
In realtà non ho detto nulla a proposito di Shadows se non "personali interpretazioni di Bob". Shadows lo ascolto tutte le sere..o in cd o in vinile (meglio ancora)...è un album che mi mette tranquillità e la sera/notte a mio avviso, soprattutto in auto quando torno a casa me lo trovo spesso nel lettore. Anche perché trovo sia il momento migliore per ascoltarlo. Le interpretazioni vocali di Bob, come ci ha abituati negli ultimi concerti, le trovo buone e trovo almeno 5 canzoni degne di nota: I'm a foll to Want You, The night We Called It A Day, Stay with Me (che canta fantasticamente), Full Moon and Empty Arms e la straordinaria That Lucky Old Sun. Quindi forse hai interpretato male ciò che ho scritto...poi con tanto di rispetto al Prof. Carrera onestamente sai bene che le opinioni altrui non mi interessano più di tanto, che siano grandi esperti o ascoltatori comuni, altrimenti come tutti amerei Blood On The Tracks che invece, come ben sai, non sono mai riuscito ad apprezzare e amare..anzi...neppure ad ascoltarlo di fila per una volta sola se non certe versioni live contenute qua e là in album dal vivo o nei bootleg ( ma buona parte dei '70 non rientrano nel mio Dylan preferito..seppur l'idea della Rolling Thunder era una geniale, molti arrangiamenti non mi piacevano). Quindi anche se questo lavoro di Dylan non suona...alla Dylan ma come un omaggio a un repertorio a noi sconosciuto, lo ringrazio anche stavolta per avermi fatto scoprire, a modo suo, una parte del canzoniere americano che difficilmente si sarebbe scoperta in Europa e quindi restata sconosciuta ai più tanti. Quanto all'interpretazione vocale come ripeto la trovo buona..a me del resto piace molto di più la voce roca e vissuta (cosi la chiamo, diversamente da tanti che la considerano "rovinata"...altrimenti cosa dire di Tom Waits???) degli ultimi 25 anni a quella nasale degli anni precedenti..ma la voce nella musica, non l'ho mai considerata essenziale...una voce può essere non perfetta e passarmi grandi emozioni mentre altre che raggiungono la perfezione possono non dirmi e non scuotermi né anima né emozioni. Il "bel canto" lo vorrei debellare una volta per tutte!! L'unica cosa che spero è che dopo questa "piacevole" parentesi ( anche fin troppo rispettosa negli arrangiamenti) di Shadows, Bob torni con un disco sporco di blues, folk/rock, Country, Irish e altre splendide ballate come da Time Out Of Mind a Tempest (TTL in panchina) ci aveva abituati nuovamente, tanto più che ora la sua voce grazie anche a queste canzoni che l'hanno esercitata è migliorata e negli ultimi live ha scoperto la formula di quali pezzi possono calzargli bene e quali no. Il parere di Massimo (Bubola) sarà difficile coglierlo dato che ultimamente ci vediamo si e no 3/4 volte l'anno e non parliamo quasi mai di musica. Comunque ti saluterò sia mia sorella sia Massimo quando avrò occasione di incontrarli, visto che anche io fra musica, registrazioni, piccoli live, teatro e altri impegni non ho molto tempo libero. Ma il 24 aprile sicuramente li vedrò nella splendida cornice del teatro Odeon di Lumezzane col mio "mitico" nipote (lui invece lo vedo molto di più perché è spesso dai miei quando mia sorella e Max hanno serate o altri impegni) che tanti ha interessi tranne quello... della musica...almeno per ora. Ma Bob sa già bene chi è a neppure 5 anni e questo è buon segno :). Un caro saluto a tutti.

Daniele Ardemagni "Ardez"

Ciao Daniele, forse ho interpretato male le tue parole, non me ne volere. Sono d'accordo con te che l'attuale voce di Bob sia molto suggestiva e ricca di pathos, però mi sento di dover dire (mia personalissima opinione) che a volte Bob  è veramente in difficoltà a prendere certe note, e questo mi pare di averlo sentito anche in alcuni momenti di Shadows. Trovo giusto che tu abbia la tua personale opinione sul lavoro di Bob senza la contaminazione del parere di altri critici od esperti, in fondo l'importante è quello che ci piace e non quello che gli altri ci dicono che dovrebbe piacerci. Un salutone anche a te, "Long live and prosper" V, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledi 1 Aprile 2015

Talkin' 9558 - vogliamoilsummerfestival

Vi invio Cartellone che e' stato appeso nel centro storico di Lucca per la serata del 1 Luglio.
Ciao Giovanni Admin della pagina Vogliamo il summer festival

https://www.facebook.com/#!/pages/Vogliamo-il-Summer-Festival/559178594179098?fref=ts

Grazie Giovanni, sopra ho messo il link alla pagina per coloro che vogliono essere aggiornati sugli eventi del Festival. "Long live and prosper" V, Mr.Tambourine, :o)

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“Clapton is God”, il signore del rock compie 70 anni

Dai supergruppi degli anni 60 (Yardbirds, Bluesbreakers, Cream, Blind Faith, Delaney & Bonnie, Derek and the Dominos) alla carriera solista, una lezione di stile, sopravvissuta a mode e disgrazie.

Nel 1960, quando tutto cominciò, Clapton fu definito Dio - o almeno così pensava un die-hard fan che scrisse la famosissima frase “Clapton in God” con della vernice spray sulla parete di una stazione della metropolitana nel quartiere londinese di Islington.
La frase "Clapton è Dio" nacque durante la militanza di Eric Clapton con Bluesbreakers di John Mayall. Eric fu membro dei Bluesbreakers da aprile a fine agosto 1965, e ancora un’altra volta dal novembre 1965 al luglio 1966. Fu durante questo periodo che Eric si impose prepotentemente sulla scena del fiorente British blues e la frase, divenuta ormai celeberrima, apparve anche in molte altre città inglesi.

“Clapton is God” graffiti. Arvon Road, Islington, Londra, 1965.

Ma la storia di "Slowhand" (il termine tradotto non è “mano lenta” ma in gergo significa “mano pesante”, cioè la mano di uno che tira giù di brutto) abbraccia oltre mezzo secolo di musica, passando per i gruppi che hanno scritto la storia del rock blues inglese - Yardbirds, John Mayall & the Bluesbreakers, Cream, Blind Faith, Delaney & Bonnie, Derek and the Dominos - all'affermazione come artista solista.
Clapton è stato senz’altro il capostipite di quella straordinaria generazione di chitarristi inglesi nati nella prima metà degli anni 40 che ha posto le basi del rock moderno fondando di fatto la figura del "guitar hero".
Eric Clapton è forse l'unico riuscito a raggiungere uno status di concertista al di sopra di ogni classificazione. La naturalezza con cui Clapton passa dall' amato blues di Robert Johnson alla musica indiana di Ravi Shankar (come accaduto per il concerto omaggio al suo grande amico George Harrison) al jazz con Wynton Marsalis senza mai perdere nulla della sua naturalezza e della sua comunicativa si può dire che non ha eguali. Clapton è una leggenda ma è riuscito a mantenere una grande freschezza di idee anche se, nel giugno 2014, ha smesso di fare concerti perchè stanco dei viaggi e dei ritmi delle tournée.

"Ci sono un sacco di cose che vorrei ancora fare, ma sto pensando anche alla pensione. Penso di potermi permettere ancora di registrare ma non voglio diventare imbarazzante sul palco - ha detto - la mia vera battaglia sono i viaggi, se potessi solo suonare nei paraggi, potrei anche andare avanti". Se prendesse questa decisione sarebbe veramente un peccato perché ha raggiunto un livello che trascende la sua storia ed è diventato anche un cantante impeccabile. A ben vedere, la sua è la storia di un individualista insofferente alla vita nella band che ha alle spalle esperienza decisive per l'evoluzione del rock: l'inizio folgorante con i Bluesbreakes di John Mayall (il mai troppo lodato mentore della storia del rock blues inglese), gli Yardbirds, la gloriosa quanto tempestosa vicenda con i Cream insieme a Jack Bruce e Ginger Baker, la prima super band della storia, i Blind Faith, Delaney & Bonnie, Derek & The Dominos (dove incontrò Duane Allman) sono tutte esperienze durate poco.
Non è un caso se rispose no all'offerta di entrare nei Beatles quando Harrison se n'era andato: era troppo amico di George (che nel frattempo era rientrato) e, come racconta lui stesso in uno degli splendidi Dvd Beatles Anthology non era fatto per suonare in una band. Però non molto tempo dopo accettò di far parte del gruppo che suonò nel primo album della Plastic Ono Band di John Lennon e Yoko Ono, ma molti suoi detrattori dissero che lo fece perchè John lo pagava in cocaina e non in soldi. Al pari dei suoi colleghi coetanei, anche lui ha alle spalle qualche disastro esistenziale: la scoperta di essere stato cresciuto dai nonni e non dai genitori, che quella che era accanto a lui era la madre e non la sorella, il padre mai conosciuto, la droga e l'alcolismo che l'avevano praticamente portato lontano dalla musica, il rimorso di essersi innamorato della moglie di George Harrison (proprio questa vicenda ha ispirato Layla, uno dei suoi capolavori). Da tutto questo ne è uscito felicemente imboccando la strada che lo ha portato fino ai nostri giorni, passando anche per la tragedia della morte assurda di Connor, il figlio avuto da Lori Del Santo, precipitato dalla finestra di un grattacielo.

Eric Clapton, signore della chitarra rock, festeggia i suoi settant'anni con un album antologico. Il musicista, nato il 30 marzo 1945 a Ripley, nella contea inglese del Surrey, ripercorre infatti con “Forever Man”, un cofanetto antologia di 51 tracce che coprono 30 anni di carriera, la sua carriera da solista.

 

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