bobdylan.com   news   albums   songs   upcoming dates   set list   bob dylan 101   books   fineart   music   merchandise

MAGGIE'S FARM

-

sito italiano di Bob Dylan

creato da Michele "Napoleon in rags" Murino - curato da Mr.Tambourine

                                                                     

RECENSIONI CONCERTI 2012

 

San Diego, California - Valley View Casino Center - October 24, 2012

Bob Dylan: Concerto di San Diego, una cosa elastica

di George Varga

I tempi stanno cambiando, e i classici di Bob Dylan anche.
Questo è stato esattamente ciò che questo vecchio trovatore 71enne senza tempo, ha fatto durante gran parte della sua esibizione Mercoledì sera nel concerto al Valley View Casino Center (ex-San Diego Sports Arena).
Questo è sempre stato il suo modus operandi preferito negli ultimi decenni, Dylan si crogiola nell'arte della spontanea reinvenzione artistica dei suoi brani. Lui e la sua band di cinque elementi trattano i suoi brani, classici o meno famosi, tutti allo stesso modo come se si trattasse di un pezzo di Silly Putty messo in musica (il Silly Putty è un aggregato di polimeri aggrovigliati fra di loro, che possono essere modellati e che interagiscono con la temperatura e da luogo a molti diversi effetti. E' una sostanza che si presenta come un solido, ma in realtà è allo stato liquido, pronto per essere rimodellato a piacimento).

"It Ain’t Mer baby", la seconda canzone di Dylan, è stata trasformata da morbida ballata lamentosa a un quasi vivace full -band gioco chiassoso. Con le successive versioni di "Things Have Changed", "Tangled Up in Blue" e una quasi surreale "Visions of Johanna" e il suo bis ingegnosamente rielaborato di "Blowin 'in the Wind", ha trasformato alcuni dei suoi pezzi più noti in canzoni che utilizzano tonalità, ritmi e stili diversi da farli sembrare brani nuovi di zecca.

Se i fans più anziani avessero registrato l’esibizione dal vivo del solo accompagnamento strumentale (tolte le parole che potrebbero in qualche modo fornire una traccia per il riconoscimento) di quello che Dylan e la sua band hanno suonato Mercoledì, è certo che quasi nessuno sarebbe stato in grado di identificare le canzoni correttamente.
Aggiungere la voce di Dylan nel mix non può certo aiutare i presenti al concerto non abituati alle sue libertà di fraseggio sempre più conditi di inflessioni idiosincrasistiche. Ma per coloro ai quali piace assaporare come si allungano e si accorciano le sue parole - una pausa di enfasi qui, perdere un colpo là, allungando così la battuta successiva - il concerto è stato una vera lezione di come prendere uno strumento limitato (vale a dire, la voce di Dylan, sempre più roca e ghiaiosa), e renderlo davvero irresistibile.

Durante "You Ain’t Going Nowhere” il "Oh, oh" del chorus sembrava diventato quasi un jodel o un guaito. Alcune delle canzoni di Dylan hanno 40 o 50 anni, e lui si rifiuta di trattare come pezzi da museo polverosi. Il suo scopo è quello di piacere a se stesso, non di far piacere ai nostalgici. Che ci riesce una volta, fallisca in altre, o riesca a fare entrambe le cose nello stesso show, come ha fatto qui Mercoledì, fa parte del rischio di chi va ai suoi concerti. E con un pò di fortuna, è anche la ricompensa.

La band sembrava suonare soggiogata il più delle volte. Ma anche così, han chiaramente suonato le sue canzoni seguendolo nei diversi modi più strani e confusi che lui imposta all’inizio dei pezzi che suona. In qualche modo ha trasformato il centro di "Like a Rolling Stone" in qualcosa dal sapore alla Smokey Robinson e del Motown suond (pensate a: "The Tracks of My Tears") che è stato tanto inaspettato quanto delizioso.

Dylan ha trascorso gran parte dello show seduto al pianoforte a coda. Lui chiaramente martella accordi elementari e semplici trilli, evocando lo stesso fervore e la stessa tecnica limitata che probabilmente è stata la causa per la quale fu estromesso dopo una breve permaneza come tastierista nella backing-band di Bobby Vee intorno al 1959.

Ci sono stati pochi assoli nel concerto di Mercoledì, anche se Dylan e il chitarrista Charlie Sexton si sono allegramente scambiati dei tags musicali durante le parti senza canto. Alcune persone del pubblico hanno senza dubbio fatto una smorfia quando Dylan ha eseguito una serie di cazzate al pianoforte. Idem quando ha iniziato "It Ain’T Me Baby” in una tonalità diversa dalla sua band (i musicisti si sono corretti seguendolo dopo un attimo di disagio).

Ma in un'epoca dominata da esecutori pop fatti in serie, dove ogni nota è assolutamente piatta come una chiazza di petrolio, sentire qualche errore è un tonico, fa sentire di essere veri e vivi. Dylan, più di ogni altro artista ancora in attività, è una leggenda del rock fin dall’inizio degli anni ‘60, sempre infarcito di imperfezioni per meglio conservare l'elemento umano che separa la musica dalla carta da parati sonora.

Ha suonato una serie di appassionati assoli armonica, spesso accentuati con movimenti del braccio e altri movimenti del corpo. Si è rivolto alla platea solo per presentare i membri della band, che ha fatto in un modo che sembnrava una vendita di una trasmissione radiofonica di Guy Lombardo.

Non era prevista alcuna canzone del suo acclamato nuovo album "Tempest." E’ vero, è stata una delusione ma non certo una sorpresa. Tutti gli artisti devono regolarmente inserire i loro nuovi album nei loro concerti, per Dylan, far queste cose è un anatema.

Il suo repertorio Mercoledì ha beneficiato dell’inserimento di gemme meno conosciute come la bluesy "Cry a While" e "Forgetful Heart”". Idem il simil-gospel di "Joey", che lo ha visto canticchiare in modo così convincente che uno quasi si aspettava che rompesse le scarpe per i tanti passi di danza. Ci è andato vicino.

L'ex leader di Dire Straits Mark Knopfler e la sua band di sette elementi hanno suonato un set impeccabile d’apertura. E' un mix di lamenti celtici, ballate con tinte country e suoni dondolanti, che si sono conclusi con una versione incantevole della canzone dei Dire Straits' "So Far Away". Knopfler ha poi raggiunto Dylan per una boogie-woogie-stile "Summer Days", è la prima volta dopo 14 show del tour autunnale che i due hanno suonato una canzone insieme, forse era un warm-up per il loro concerto di Venerdì sera all'Hollywood Bowl.
La qualità del suono per il set di apertura Knopfler è stato esemplare. Il mix audio per Dylan era meno limpido, ma ancora molto buono, soprattutto per gli standard di un luogo che Billy Joel, una volta ha ironicamente chiamato "il boom-boom in camera." Chiaramente, quegli artisti che si prendono il tempo per mettere le cose a posto, e che portano esperti tecnici del suono con loro, possono rendere l'ascolto della musica nella più vecchia arena di San Diego una piacevole esperienza (proprio come Peter Gabriel ha fatto un paio di settimane fa, nella stessa sede) .

Forse momento più affascinante di Mercoledì notte è arrivata poco prima di "Blowin 'In The Wind". Le luci sul palco buio si sono accese un istante prima del previsto, proprio mentre Dylan si stava tirando su i pantaloni. Lui ha sorriso timidamente, poi ha fatto un inchino. Fedele al suo personaggio, mai voltarsi indietro.

(Fonte: http://www.nctimes.com/entertainment/music/bob-dylan-s-san-diego-concert-an-elastic-affair/article_43b0e0bf-71e0-5570-8425-9f665eef75a8.htm)




Santa Barbara, California - Santa Barbara Bowl - October 22, 2012


di Subbscriber Edhat

Ieri sera al Bowl si sono esibiti Mark Knopfler & Bob Dylan (proibite le macchine fotografiche). Ci siamo innamorati di Mark Knopfler. Grande prestazione e muscisti eccezionali. Abbiamo resistito solo due canzoni di Dylan. La sua voce non c'è più e il suono era terribile. Siamo usciti delusi assieme a molte altre persone. Camminando verso la macchina sembrava diverso, come se fosse pre-registrato. Qualcuno che c'era ieri sera può scrivere il suo parere?

Quando le rock star iniziare a indossare Depends (i Depends sono i pannoloni per gli anziani incontinenti), in quel momento io smetto di pagare soldi per vedere le loro esibizioni. Prossima band da lasciar perdere, il tour dei Rolling Stones il prossimo anno.

Io non sono sicuro quando affermo che la sua voce è andata. Io sono un suo fan fin dai primi anni '60, anche allora non aveva una voce. E' logico pensare tutti questi anni di farmaci e di vita difficile abbiano preteso il loro pedaggio.

Che fregatura. Biglietti asser l' impressione che gli interessi il pubblico,sembra che l'unica ragione per la quale suona sia perchè ha bisogno di un pò di $ $ $. E poi non ha nemmeno suonato per molto tempo, il prezzo al minuto è un insulto.

In tutta la sua carriera, Dylan non ha mai guardato il pubblico o parlato tra i brani. La sua voce non è il suo punto di forza: è la sua visione, la sua poesia e la sua creazione ad arte di musica. Spesso, come gli altri interpretano le sue creazioni è ciò che porta la vera bellezza a ciò che egli dà.

L'unica persona le cui parole sono meno facilmente comprensibili di Bob Dylan è Stevie Nicks. Che diavolo dicono questi due? Riuscite ad immaginare un duetto Dylan / Nicks: "Hyunh vuh duh duh MRRF voooooon muh grrfff ...."
Dylan ha detto nella sua biografia che che sarà starà in tour fino a quando la gente continuerà ad andare a vederlo. La gente continua ad andare!

Sono anche uno di quelli che sono usciti quasi subito. In termini di prestazione ha rotto e non ci sono scuse.

E' stato un urlare i testi senza un minimo di senso melodico. Faceva male alle mie orecchie e non rendeva giustizia alle sue canzoni. Sono stato dolorosamente deluso da questo show.

Mio marito ed io siamo stati fan di Dylan fin dagli anni '60. Ho partecipato a tutti i suoi concerti di Santa Barbara e un paio in altre città. Non sai mai in che modo Dylan canterà la prossima canzone, certamente non nel modo che l'ha incisa su disco. Sapendo questo, non siamo rimasti delusi. Anche se Dylan non parlare al pubblico e non racconta storie, sorride, passeggia per il palco ed è coinvolgente. Che abbia la voce o no, non si può negare che lui è tuttora una leggenda ed è sempre un privilegio il vederlo ancora una volta.

Ho visto Dylan qualche anno fa al Bowl di SB. Era totalmente incomprensibile e scollegato dal pubblico, anche se la sua band era eccellente. Dylan ci ha abbandonato al vento e continua chiaramente a farlo!

Anch'io visto Dylan al Bowl circa 15 anni fa ed ero seduto in prima fila. La cosa più divertente dello spettacolo erea guardare la comunicazione non verbale con quelli della sua band che cercavano di capire cosa stava per fare in modo da poterlo seguire. Dylan sembrava non avere alcun riguardo ne per il pubblico ne per la sua band.

(Fonte http://www.edhat.com/site/tidbit.cfm?nid=102274)




Berkeley, California - Greek Theater - October 19, 2012

di Michael Lederman

Ultime riflessioni su Dylan.
Ted Williams, forse il più grande battitore della Major League di Baseball di tutti i tempi, ha scritto un libro chiamato "La scienza di colpire". Io sostengo che, a 71 anni di età, Bob Dylan dovrebbe scrivere un libro intitolato "La scienza dell'intrattenimento".
Ora, prima che smettiate di leggere, vorrei poter dire la mia tesi. Ci sono musicisti che regalano molto al pubblico negli stadi...artisti come Bono, il maestro degli showman, un predicatore che funziona in pubblico come nessun altro, oppure Springsteeen, ben dotato come cantante e musicista, cantautore e performer senza limiti fisici o interruttore "off".
E poi c'è Bob ... imbarazzante, misterioso, non il più grande chitarrista e non Keith Jarrett al piano. Bob, un uomo la cui voce a 71 è più brutta di quella di Tom Waits, più ghiaiosa di una strada di campagna. Ma l'uomo può .... il ragazzo mette su uno spettacolo quasi ogni notte, con 5 dei 15 brani che cambiano, 5 nuovi estratti da un cappello pieno di nomi di quelle... 70-80 canzoni che questa band è pronta a suonare. I musicisti sono votati a reimmaginare e reinventare queste canzoni magiche, mistiche, uniche nel loro genere classico americano. Bisognerebbe vedere più di uno spettacolo e rimanere stupiti di come ogni notte, questa banda di zingari, trova un nuovo riff per creare una diversa interpretazione di una canzone familiare in modo fresco e speciale ... canzoni che diventano momenti unici, ogni sera.
In evidenza ieri sera ... Make You Feel My Love, Shelter From The Storm e una bella Desolation Row.
Bob, grazie per 40 anni di emozioni e brividi. L'unica cosa che mancava questa volta erano i nani giocolieri e una mangiatrice di spade poco vestita. Tu sei sempre l'uomo!




Portland, Oregon - Rose Garden - October 15, 2012


di David Harper

Ricordate le parole: "Quando sentirete il fischio vi darò tutto quello che ho da dare ..."? L' uomo è generoso stasera al Rose Garden di Portland.
Stasera luci soffuse e musica ad alto volume. L’uomo canta e balla al centro del palco, è dannatamente cool. Stasera abbiamo una scaletta favolosa completamente ricostruita. Questa band merita elogi. Hanno un elegante look vintage, in abito grigio su misura, camicie nere. Nessuno è rimasto indietro o si è perso in qualche liks inutile.

Son partiti con Watching The River Flow e si è capito subito questo show era caldo. La band era tutta martello e chiodi.
Forse la migliore che abbia mai sentito.
It’s All Over Now Baby Blue è aggiornata, ma la cosa principale che ho notato è che l’armonica viene suonata un sacco stasera, mirata e forte. A volte come la lama di un samurai, oppure un'aquila che lancia il suo grido nel vento freddo del cielo. Per lo più Bob al suo meglio.
Poi una completamente nuova Things Have Changed, e lo vediamo ballare come un dandy. E’ bello quando si muove.
Tangled Up In Blue si potrebbe pensare che l’abbiamo sentita in tutti i modi che si poteva suonare, e questa sera è stata in rilievo nella set list, ben eseguita. Un sacco di impegno.
Cry A While aveva un rifacimento totale da quella sul disco che era abbastanza buona, per me questa versione è buona in concerto.
Spirit On The Water, forse con poca grinta, è scaduta un pò di intensità.
High Water è ritornata a sollevare il tono, fatta bene. Ci ricorda ancora una volta quanto è buono questo brano.
Chimes Of Freedom è una canzone eccellente. Rielaborata e più pompata.
Highway 61 è ancora un cavallo il campione dei cavalli di battaglia e la band gli dà piena corsa.
Desolation Row è così familiare a tutti. Reale come sempre.
Thunder On The Mountain, hit veloce e vola via, Bob si diverte. Si muove qui e là, è veramente il padrone dello show.
Ballad Of A Thin Man, come una comitiva che scendeva le scale a testa bassa guardando altrove. Si stava facendo tardi e la musica sembrava sempre più forte, come un terremoto.
Like A Rolling Stone mi ha infastidito un pò a causa di ricordi appassionati di prestazioni precedenti in questi stessi luoghi a Portland, il pubblico illuminato aveva una connessione magnifica, ma la canzone non è la stessa.
All Along The Watchtower con i fans scalmanati che facevano il tifo ad alta voce.Blowing In The Wind va bene in qualsisai modo venga suonata, e questo sapore country blues era davvero giusto.

Davvero uno spettacolo favoloso. Certo che avrei preferito uno show intero con le canzoni di Tempest. Quando questi brani arriveranno sul palco sarà una gran cosa.




Seattle, Washington - KeyArena - October 12, 2012

di Geoffrey Hahn

Sono andato a vedere Bob Dylan alla Key Arena di Seattle sabato notte. Ora, prima di iniziare, voglio solo dire che ho letto molte delle recensioni sul tratto attuale del tour. Sono stato molto felice di sentire il suono troppo alto del pianoforte e il suono semplice che veniva descritto. Dopo tutto, questo è Bob Dylan - che tipo di divertimento deve avere Lui in questo tour?

Così, arrivo in città e prendo il mio posto. C'era una (molto bella!) giovane donna seduta sulla sedia accanto a me, al suo primo Dylan show. Abbiamo abbozzato una conversazione, e ho scoperto che di recente si era trasferita dal Vermont meridionale. Ma questo fatto entra in gioco alla fine di questa recensione, quindi pazienza ...

In ogni caso, le luci si abbassano e Mark Knopfler sale sul palco. Un fantastico musicista, le cui canzoni non hanno assolutamente nessuna anima in loro. Molto egocentrico, roba da Mr. Knopfler. Mi annoia già dopo la seconda canzone. La folla ha rumoreggiato solo alla fine, quando ha suonato un brano dei Dire Straits - So Far Away From Me.
Durante la pausa, quando il palco per Dylan era in fase di allestimento, mi chiedevo "Cosa diavolo sono tutti questi specchi sul palco per i quali la gente si lamenta ?" C’erano forse 6-7 specchi, alcuni molto piccoli, altri più grandi, collocati nella parte anteriore del palco. Niente di cui lamentarsi, questo è il 21° secolo, non è vero?

Poi, le luci si spengono, e al posto del familiare annuncio "Signore e signori .... ", la band esce sul palco buio, guidata da
uno dei chitarristi che suona un liks di blues. Le luci si accendono, e Dylan è alla sua tastiera elettrica e incomincia Watching the River Flow. Potrei dire dai primi accordi che questo stava per essere uno di QUEGLI spettacoli.

To Ramona era semplicemente bella. Il piano funziona a meraviglia, non c'e sovrapposizione di suoni, il mix è quasi perfetto. I livelli potrebbero essere migliorati ancora, ma io non ho intenzione di lamentarmi. Ho potuto sentire di ogni musicista quello che stavano suonando, che era molto meglio che l'atto di apertura di Knopfler.

Things Have Changed era semplicemente mostruosa. Il ritornello - "Ho fatto attenzione, ma le cose sono cambiate " era un vero ringhio. A questo punto ero al settimo cielo.

Quando hanno iniziato Tangled Up In Blue l’arrangiamento era simile alla versione dell'album. Mi piace la versione dell’album, ma questa era anche meglio. Non ho preso appunti, quindi non posso ricordare i nuovi versi, ma l'articolazione di questa canzone, e per tutto lo spettacolo, era assolutamente perfetta.

Cry A While è stata, ancora una volta, semplicemente perfetta. E ancora, ogni parola era cristallina per me.

Hattie Carroll - Questa canzone ha veramente preso una nuova vita con il pianoforte che, ancora una volta, è stato sublime.

Hollis Brown - Questa è stata la prima volta che ho visto Dylan cantare questa canzone, e non avevo molta familiarità con essa. Ora sono un grande fan di questo brano. L’ultima strofa è inquietante, e lo ha eseguita con la convinzione di un
predicatore Battista.

Mississippi - un altra prima per me. Mi piace molto la seconda versione uscita con la Bootleg Series. Questa era una versione completamente diversa (e perché no? Una full-band anziché due chitarre acustiche), ed estremamente movimentata.

Highway 61, rock, rock duro, con il pianoforte a far la melodia di guida. Nuovamente, un sacco di fuoco da parte dell'uomo. Sembrava ispirato a questo punto.

Rolling Stone - Che cosa si può dire? E' solo una delle più grandi canzoni rock in assoluto, eseguita di nuovo con il fuoco e grande convinzione.

Watchtower - Si potrebbe pensare che Bob suona questa canzone ogni volta che viene a Seattle, quella con l’arrangiamento di Jimi Hendrix. La versione migliore di questa canzone che io abbia mai sentito è stata al Champs Brionne Winery, con G.E. Smith quando era nella band, l’hanno suonata mentre il sole stava tramontando. Questa versione, però, era dannatamente buona.

Blowing In The Wind - Questa è stato deludente, dopo la serie principale, ma il riarrangiamento era ancora, per me, emozionante da sentire.

E quella ragazza della quale ho parlato all'inizio di questa recensione - dopo che lo spettacolo era finito, mentre si preparava ad uscire, le ho chiesto che cosa pensasse del concerto. Ha risposto qualcosa che non mi aspettavo da una ventenne "E' stato fottutamente straordinario".



Vancouver, British Columbia - Rogers Arena - October 12, 2012

di Jerry Tenenbaum

Il Rogers Center è un campo da hockey che serve bene per l’hockey e meno bene per i concerti musicali, e in un tale contesto abbiamo visto Mark Knopfler e Bob Dylan. Nonostante questo triste difetto il suono era accettabile. L’esibizione di Mark Knopfler è stata superba, con una band meravigliosa di supporto, blues e suono celtico irlandese che ti portava in altri luoghi. La chitarra Knopfleriana naturalmente era basilare e ha reso questa performance superba.
Lo stesso non si può dire per Dylan e la sua band. Nel complesso, abbiamo sentito che la performance della band era irregolare. Se avete intenzione di vedere Dylan cantare le sue canzoni, scordatevelo. Si tratta di una recita dei suoi testi, a volte ringhia fuori la poesia, a volte la sputa fuori con veleno. È una riproduzione diversa e in evoluzione del materiale precedentemente cantato deve tutto è reinterpretato in modo nuovo e diverso dal modo in cui l'avevamo sentito prima. Questa cosa ha funzionato bene per la maggior parte del materiale con un ritmo di blues sostenuto (stasera purtroppo non per "Watchtower") come "Watching The River Flow", "Thunder on the Mountain" e "Highway 61". Ha funzionato meno bene per "To Ramona", "Love Sick" è stata una delusione (una bella canzone che è stato suonata dalla band in un modo che può solo essere definito “spaventoso e atonale”), si sono persi totalmente in questo pezzo. Dylan era il migliore al centro della scena con il microfono e l’armonica in entrambe le mani. Era vivace e animato, apparentemente felice e vivo, ballava e danzava come un tipico "song and dance man". Sembrava coinvolto e impegnato. Il mixaggio del suono a volte era carente questa sera e, come già osservato da altre recensioni e per i motivi indicati, a volte tutto l’insieme funzionava e altre volte invece mancava del tutto (cosa non inusuale negli ultimi tempi per i concerti di Dylan ai quali sono stato presente). Sono stato felice di aver sentito “Desolation Row” e “Tangled”, ma deluso dall’arrangiamento di quest'ultima e dell’esecuzione della prima.”Ballad of a Thin Man” è stata superbamente eseguita. Dylan era al pianoforte ed il suo modo di suonare era elementare ma appropriato. Siamo andati nella speranza di ascoltare una canzone o due da 'Tempest', sapendo che solo una canzone ('Scarlet Town') era stata suonata finora in concerto.
Siamo rimasti delusi, ma non sorpresi. Forse ci arriveranno “Duquesne Whistle" o qualcuno degli altri brani in futuro. Vedrò Dylan e Knopfler di nuovo a Toronto. Sono un vero fan e mantengo la fede in Bob come tanti altri, in attesa che le gemme compaiano. Dylan sta chiaramente facendo tutto questo per i suoi motivi, e il rock, in questo momento, è uno di quelli.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Jeff

Prima di tutto il piano di Dylan è troppo alto nel mix. Il modo di suonare il piano di Bob, che comanda tutto il suono della band, a volte è un po traballante.
Desolation Row è stata quasi ammazzata a metà canzone per colpa di un maldestro picchiare in modo rudimentale sul piano. La maggior parte degli interventi solisti sono fatti col pianoforte, anche quando ha suonato la chitarra ha fatto il solista. Dylan sembra stia facendo le prove (questa volta al pianoforte) sul palco di fronte al pubblico. Charlie Sexton è sottoutilizzato, e questo che porta a chiedersi perché sia ancora lassù.

Detto questo, lo show è stato uno dei migliori di Dylan che ho visto. Egli era animato e coinvolto, il suo canto era davvero buono, a volte eccellente, la musica suonava diversa da un numero all’altro, e ci sono stati anche momenti salienti in sospeso nell’aria.
To Ramona è stata la seconda canzone in scaletta, grande.
Tangled Up In Blue ha avuto qualche nuova riga di testo.
Cry A While aveva un arrangiamento nuovo molto interessante. High Water e Love Sick erano davvero davvero fantastiche, soprattutto la prima.
Un esteso riff di pianoforte nel mezzo di Rolling Stone ha dato un punto di vista completamente nuovo di interesse per il vecchio cavallo di battaglia. Non ho potuto fare a meno di osservare, come Dylan seduto al piano, gamba sinistra di traverso sul pianoforte, sottolineava il testo con divertenti gesti delle mani – come un “song and dance man” appunto, come faceva scherzando molti anni fa.

Una piccola ma costante fila di persone usciva dalla venue durante il set di Dylan, come suppongo accada sempre. Immagino le loro conversazioni mentre paragonano il set Knopfler - che era in effetti estremamente gustoso ed esauriente - con quello a volte apparentemente confusionario di Dylan. Ma Knopfler è un artista prevedibile, e quindi non c'è sfida per il pubblico. Personalmente, preferisco di gran lunga Dylan, la soddisfazione è maggiore se si è disposti ad andare dove lui sta andando. Bob continua l’evoluzione della sua musica, e sta lavorando su alcune cose nuove in questo tour.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Luigi B.

Non è facile trasferire le emozioni in parole, almeno non per la gente comune come me. Bob può, ma dubito che io sarò in grado di trasmettere quello che è successo venerdì notte a Vancouver alla Rogers Arena. Facciamo comunque un tentativo. Ero in uno stato d'animo cupo dopo aver visto le scalette dalla tratto del tour delle praterie.
Ho capito che Bob non avrebbe suonato la chitarra né cantato rarità. Ho anche dovuto rinunciare ad andare al concerto con tutta la famiglia, mia moglie e le mie due figlie, a causa del prezzo esagerato che avevo dovuto pagare per il biglietto comperato sei settimane prima. Ho sentito di persone che hanno speso mille dollari per un pacchetto per i palchi riservati. Io non appartengo a quella fascia di reddito e così ho lasciato moglie e figlie alle 18,00 e sono salito sulla metropolitana per l’Arena. Luce del giorno stava scendendo, proprio come la pioggia che veniva giù, avevo una giacca non molto antipioggia e l’umido della costa del Pacifico mi impregnava le ossa. Quando la sicurezza all'ingresso mi ha indicato di mettermi in una coda su una passerella traballante, ho iniziato a sperare che tutto questo doveva essere compensato dalla sua musica. La folla era un bel campionario di gente della città, guardavo i baby-boomers con spose al seguito e prole occasionale, che compravano alcoolici (mi scuso ma, come italiano sono ancora in disaccordo con l'atteggiamento inglese di bere alcoolici). Ero così eccitato che sono andato dritto nella sezione e nella fila sbagliata, e ha iniziato a perdermi in conversazioni di altre persone che potevo origliare. Concerto lungo e poche emozioni nel cavernoso palazzo del ghiaccio. Mark Knopfler è arrivato per riscaldarci. Mi sentivo anche un pò in colpa perchè dopo 30 minuti di musica per lo più impeccabile mi sentivo annoiato, ma ero lì per qualcos'altro. E quando le luci si sono spente e senza un avvertimento, è sbucato da dietro le quinte col cappello color crema ed ha iniziato l'intro blues di Watchin' The River Flow ho capito che ero venuto per cose di quel genere. Avrebbe potuto fare meglio di ripescare To Ramona da 50 anni fa? Non puoi mai avere quello che vuoi da Bob, devi prendere quello che lui ti da. Così si mette a fare un concerto senza suonare la chitarra, senza la classica stratocaster che fino a pochi anni fa era il principale alimento del suo concerto, e allora puoi scoprire il vero significato di un 71enne poeta e intrattenitore, per lo più seduto dietro ad un pianoforte a coda o quando canticchia frasi piene di saggezza con un microfono in mano e una armonica. Stava sorridendo mentre suonava gli accordi di Things have Changed, Tangled Up in Blue e in seguito High Water? Tutto suonava come un concerto classico, e forse per questo ho comprato una T-Shirt con scritto Thunder on the Mountain prima del concerto ... Comunque, evidenza a parte, un concerto per ricordare lo stato doloroso delle cose che stanno accadendo. Un concerto di certo ancora attuale, di sicuro.



Calgary, Alberta - Scotiabank Saddledome - October 10, 2012


di Peter

Calgary ha avuto il primo assaggio dell’ inverno oggi, con la neve che è caduta per tutto il giorno. Dopo aver visto Dylan dare il via al suo Nord American tour a Lloydminster, Saskatchewan, pochi mesi fa, non avevo intenzione di andare a questo concerto. Ma come lo show si avvicinava, ovviamente, ho cominciato a sentire il richiamo, come ogni bravo fan di lunga data, dico la verità: a questo punto, ogni volta potrebbe essere la mia ultima occasione per vedere il bardo in concerto), così ho chiamato un amico che, molto tempo fa si era ripromesso di non andare mai più ad un altro concerto, ma fortunatamente era anche interessato a vedere Knopfler. Così, d'impulso, siamo saltati sul camioncino e siamo venuti in città. Ci siamo sistemati nei nostri posti ad una dozzina di file dal palco proprio mentre le luci che calavano annunciavano l'arrivo di Knopfler. Non ho seguito la carriera di Knopfler, anche se sono stato un fan dei Dire Straits e li vidi in concerto in questa stessa terribile sede più di 25 anni fa. In ogni caso, nonostante la mia scarsa familiarità con le canzoni, li ho trovati tutti istantaneamente coinvolgenti. Knopfler e la sua band hanno fornito un molto piacevole mash-up di stili popolari inglesi e americani con un pò di rockabilly e blues sparso in buona misura. Sapevo che Dylan sarebbe stato un profondo e stridente contrasto, tanto che potevo anche non essere preparato per questo.
Ma, alla fine, penso che quello che mi ha sorpreso di più è stata la velocità con cui lui era in grado di spostare l'energia nella venue. Ha iniziato con “Watching the River Flow”, picchiava sul pianoforte e belava, “che cosa c'è che non va con me?”. Non ho molto da dire ...tutti erano in piedi seguendo il ritmo. Certo, è come se stesse predicando dal pulpito. Eppure, Dylan e il pubblico sembra alimentarsi a vicenda.
It Ain’t Me Baby è stata un pò svogliata e soffriva degli evidenti limiti vocali di Dylan, ma poi è tornato al centro della scena per Things Have Changed e Tangled Up in Blue ben eseguite, sputando fuori il testo delle canzoni con convinzione, mentre la band era stretta dietro di lui, con una eccellente interazione tra Charlie Sexton e Donnie Herron. A questo punto, le cose
stavano andando meravigliosamente bene. Ma sapevo che non poteva durare. Lo showman Bob scompare per un pò e al suo posto salta fuori un Bob selvaggio, mercuriale e caotico. Honest With Me è senza una meta e indecifrabile. Ma non è niente in confronto alla catastrofe che è arrivata dopo un paio di canzoni: Bob inizia a martellare le stesse tre note di un accordo che sembra non avere alcun rapporto con ciò che il resto della band sta suonando. Thelonius Monk? Direi più Thelonious Scimmia. Donnie Herron sbirciava costantemente oltre la spalla di Dylan sperando un qualche tipo di segno per capire qualcosa. Che cosa è? Desolation Row? ... Just Like Tom Thumbs Blues ... Il bassista Tony Garnier guardava perplesso. Sapeva che probabilmente non poteva imbrigliare il suo capo in questa canzone. Infine, si sente dire: 'ain't it just like the night ..” Ciò rende possibile tentare l’identificazione, Visions of Johanna, ma la melodia e il ritmo rimangono M.I.A. (Missing In Action) per tutta la durata della canzone.
Invece, impetuoso e infantile, Dylan continua con il suo sconsiderato lavoro molesto e atonale sui tasti, allegramente soffocando e confondendo i membri della band. Non c'è stata una sola persona nella sede che non abbia tirato un sospiro di sollievo alla fine di questo abominio, forse Bob Dylan, ma questo è tutto.
E tuttavia, in mezzo alle due catastrofiche canzoni, Dylan ha infilato una sensibile e immediatamente riconoscibile escuzione di Joey che ha visto cantare anche alcuni di noi tra il pubblico. Vai a capirlo.
E Simple Twist of fate è stata ben eseguita con Bob alla chitarra solista con un tocco sorprendentemente abile. Dopo aver allontanato l'ultimo dei miscredenti, la catarsi di Dylan del caos era apparentemente completata e il resto del concerto è continuato con una versione stellare di All Along the Watchtower e di Ballad of a Thin Man. Il mio amico si premeva fortemente le mani sulle orecchie. Ci sono molte testimonianze, nel giornale locale del giorno dopo, di quelli che se ne sono andati dopo dopo tre o quattro canzoni, scontenti, disgustati e sgomenti. Mancava solo di leggere: Dylan è andato elettrico. Ehi, Dylan è stato sul palco per circa 90 minuti e ci ha dato una grande ora. Infine, alcune riflessioni sul palco e
l’illuminazione: C’erano svariati specchi nella parte anteriore del palco puntati verso il pubblico. E per una buona parte dello spettacolo, la band era retroilluminata, con quelle luci forti puntate verso di noi. Ho pensato che questa disposizione fosse pe, r scoraggiare quelli che volevano prendere fotografie. Ma potrebbero anche essere un messaggio, un promemoria che in realtà siamo tutti qui per sentire la musica - e la musica è il suono - non è il vedere, non è lo spettacolo. Bravo, Mr. Dylan! In verità, non hai pari.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Mark Kryzan

Grazie a Dio il signor Knopfler ha deciso di suonare una canzone dei Dire Strait del 1980 (So Far Away From You) che ha sollevato l'umore della venue.
E' un chitarrista fingerstyle molto buono e guardarlo da vicino è stato interessante, ma gran parte della sua roba solista soffre del fatto di essere piuttosto effimera --- per la costruzione di un paesaggio musicale ci vogliono più di 5 a 6 minuti per arrivare al climax --- e poi ha la tendenza a ripetere il modello e diventa noioso. Ha 63 anni e si appoggia al suo grande talento per piacere. Rispetto a Neil Young, che è 4 anni più grande, o Pete Townshend che è 3 anni più grande, MK manca decisamente di vigore.

Ora parliamo di Bob. Andando a vedere Dylan (71 anni) il suo Never Ending Tour è qualcosa non per i deboli di cuore e non consigliato se avete particolari aspettative e non amate il suo lavoro recente.
Bob ha sorpreso anche questa volta.
Prima di tutto lui è il tutto, ma ha abbandonate le tastiere elettroniche (la chitarra l’ha lasciata molto tempo fa) a favore del piano a coda, molto alto nel mix rispetto alla band. A tratti sembrava strano. Lo stile era più rock ieri sera dell'eccellente rockabilly-swing che ha perfezionato nei suoi ultimi quattro album.
A volte riesce a suonare una ritmica decente su un tempo rag / rock / blues / boogie-woogie nello stile di pianoforte e altre volte, suona come se pestasse su un giocattolo, una cosa orrendamente semplice, come se suonasse il piano con le bacchette. Ouch!!
L'armonica è solo un riempitivo, fortunatamente la band è grande e molti di loro conoscono Bob bene e possono adattarsi a qualsiasi stato d'animo o tempo che lui suoni.

Ieri sera è stato generoso: camminava a grandi passi per il palco durante Ballad of a Thin Man, senza nessun motivo particolare, ha speso circa il 30% del tempo davanti al piano --- molto per lui. Lui non è un uomo che vuole essere visto --- lui vuole solo essere ascoltato.
Ha fatto Visions of Johanna e Joey al pianoforte, ma il suo suonare il pianoforte era troppo orribile --- davvero male, da piangere per queste canzoni.
Ma poi altre sorprese: Tangled Up in Blue (con qualche nuovo verso), It Ain’t Me Babe & Beyond Here Lies Nothing, tutti guidate da Bob al plunking-piano, erano canzoni potentemente eseguite. Era animato: Ballad of a Thin (con un orrendo e abusato effetto eco), Things Have Changed e All Along the Watchtower avevano vita, in particolare Things Have Changed --- era minacciosa e tirava fuori ogni possibile senso e sfumatura, avete visto l’oscar sul pianoforte assegnatogli proprio per quelle canzoni?
Per Simple Twist of Fate Dylan ha preso la Fender e si è lanciato dritto nella canzone. L'ultima volta che era stato qui non aveva suonato la chitarra, così è stata una vera delizia. Ha suonato senza fare accordi col barrè ma lui si è girato verso la band,--- insolito per Bob.

Come ho detto: o ti piace quello che vedi ed entri nel nuovo rockabilly e swinging-Bob (non così nuovo a 71 anni, ma sapete cosa intendo) o lo rifiuti. Un sacco di gente non è rimasta per assistere al bis (una versione da dimenticare di Blowin' In The Wind).



Winnipeg, Manitoba - MTS Centre - October 5, 2012

by Gord Ellis

Questo era il mio primo concerto di Dylan dopo quello alla Kool Haus in Toronto nel marzo 2004. Quello fu un bello spettacolo - ed ero così vicino - che pensai – non avrò più bisogno di vedere un altro show in futuro. Ma questo succedeva tre grandi album fa, in più Knopfler stava inixiando, quindi ...

Mark Knopfler e la sua band sono stati superlativi. Non recensirò nessuna canzone, ma il suono era impeccabile. Il mio amico Bill era in paradiso. “Privateer” è stato un highlight.

Dopo una pausa di più o meno mezz'ora, Bob e la sua band sono saliti sul palco mentre Stu Kimball, che era entrato per primo, suonava alcuni liks di chitarra blues davvero buoni. Bob era li davanti a me, e sembrava in forma. Il mio primo pensiero è stato – ha un aspetto molto alla Rolling Thunder Revue.
Ha aperto con Watching the River Flow, all'organo. Una versione, forte, con un grande cantato. ho notato subito che Bob era molto alto nel mix, e le chitarre erano troppo basse. Per le mie orecchie comunque. Ma questo squilibrio è continuato per tuttto lo show, veramente.

Avevamo posti davvero buoni, al centro della 4° fila, ho potuto vedere tutto bene. Bob era infuocato, sorrideva a Tony e Donnie. Sembrava avere poca interazione con Charlie e Stu, cosa che mi ha sorpreso. Ma questo cosa sarebbe continuare per tutta la notte.Chitarra elettrica per “It Ain`t Me Babe” e “Things Have Changed” e la gente alzava le mani applaudendo. Bello vedere Bob con una telecaster. La sua chitarra era fragorosa e forte.

Poi si è seduto al pianoforte a coda, era chiaro che sarebbe stato
molto alto nel mix. Ogni plunk su un tasto del pianoforte era un ruggito. Bob era lo strumento più rumoroso sul palco. Ha suonato come un jazzista, tirando fuori piccoli riff e alcune svisate. Erano interessanti e guidavano la band, ma era a volte difficile distinguere i ragazzi. Ci sono stati alcuni momenti “interessanti”. Bob cantava alla grande e la band cercava di seguirlo da vicino come al solito. Posso solo supporre che questo mix sia stato voluto così da His Bobness, perchè nessun tecnico del suono potrebbe sistemare un mixer in quel modo tanto sfasato.
Questo problema del mix è venuto fuori alla grande durante “Tangled up in Blue”. I riff di chitarra erano bassi e i tasti di Bob erano super fragorosi. Cercare di seguire i cambi di accordo era stato davvero dura.Poteva vedere i membri della band che facevano del loro meglio per sentirsi e seguirsi l'un l'altro. Era questo il mix che avevano provato nel sound check?
Bob stava avendo nuovamente un grande momento, come un bambino col suo nuovo giocattolo.
Muoveva le gambe, tirava calci, suonava con una mano sola. Si muoveva in modo Chapliniano. Se avessero regolato un pò il mix sarebbe stato un pezzo killer. E’ stato come è stato, ma non come avrebbe dovuto essere. Questo è successo più e più volte.
Il che non vuol dire che non mi sia piaciuto lo show. Bob era davvero si era calato in esso.
“Ballad of a Thin Man” è stata la migliore performance di Dylan che abbia mai visto in 6 shows negli ultimi 27 anni. Lui ha veramente suonato alla grande l’armonica, eccitando la folla che saltava in piedi. E' stato fantastico, anche la band.

Highway 61 è volata alta, con buoni liks al grand piano, ma Ma Charlie era soffocato, è stato davvero strano vederlo pennare sulle corde appena udibile. Stessa cosa in All Along the Watchtower e Stone Rolling Stone. Lui è un chitarrista mostruoso, ma Stu Kimball ha preso quasi tutte le parti soliste.

Avevo sperato che facesse qualche canzone da Tempest, ma abbiamo avuto solo “Scarlet Town”, ed era quasi perfetta. Ha scatenato un tifo molto grande sin dalle prime battute. La gente ha ascoltato il nuovo album.
Sembrava fantastico e ho davvero sperato che Bob tirtasse fuori un paio in più, come Pay in Blood o Dusquesne Whistle.

E' stato uno spettacolo breve, solo 15 canzoni. Compreso un molto strano “Blowing in the Wind” come encore, che ha visto Bob alla tastierta, suonando un ripetuto riff che la band avrebbe seguito. E così è finito lo show.

Devo dire che lo MTS center era quasi pieno, c'era la consueta gamma di vecchietti che hanno un che di religiosa vera e propria esperienza di concerti di Bob. Così lo show non è stato proprio quello che mi aspettavo, ma quando lo è con Bob? Mi sembra che stia sprecando il talento di Charlie Sexton tenendolo in quarantena, ma questo è Dylan. Bob, ancora nuove canzoni per favore. Ma è stato davvero bello rivederlo con così tanto divertimento. Roll on Bob.



Fort Wayne, Indiana - Parkview Field August 24, 2012

by Mike Malesa

Mi sono sentito obbligato a scrivere questa recensione per mitigare la straziante situazione morale che sento dopo aver visto questo spettacolo. Sono stato con Bob attraverso molti alti e bassi, ma nulla è paragonabile al relitto del treno della notte scorsa. Sono rattristato e devo dire che in realtà sono uscito verso la metà dello show, perchè non volevo rovinare anche quel poco di stima che mi era rimasta per questo grande artista.

Io, come tutti da queste parti, sono pazzamente entusiasta per l’uscita di "Tempest".
Io sono sempre sotto pressione per vedere Dylan, ancora di più con un nuovo album dietro l'angolo, quindi le aspettative erano piuttosto alte. Dopo tutto, lo spettacolo del 4 Luglio che ho visto nel 2009 (che vergognosamente è stato chiamato "Willie 4th July Picnic", (con il set abbreviato di Bob inserito tra John Mellencamp e Nelson) era stato veramente impressionante.

Torniamo ad oggi, dopo una settimana particolarmente difficile al lavoro, mi sono precipitato a casa, cambiato i vestiti
e avevo solo due ore per raggiungere la sede dello show. Ho preso un biglietto, ho camminato lungo il campo e preso un posto vicino proprio di fronte a Charlie, con una perfetta vista di Bob e del pianoforte che fa parte del nuovo set-up del palco. Tutto era a posto, la band è uscita attaccando "Leopard Skin” e Bob sembrava essere in buona forma fino a quando la canzone è collassata verso il finale. Qualcosa non era andato per il verso giusto.

Qualcuno in precedenza ha scritto in un’altra recensione che "Bob sembrava scontroso".
Questo è un eufemismo. Non l'ho mai visto così completamente disinteressato. "Girl from the County Nord" è stata la successiva con i testi alterati, mancati spunti e l'ululato dell’uomo-lupo che ha raggiunto altezze assurde. Sono stato in grado di guardare dritto negli occhi di Charlie, e lui e Tony sembravano veramente dei miserabili, forse anche sotto l’effetto della droga. Con il tempo Bob è venuto al centro della scena per "Things Have Changed”.
Non ne potevo più e ha lasciato il campo. Le cose non sono per niente migliorate andando avanti. Ho vagato in giro nelle vicinanze per un pò, fermandomi per pochi minuti in diversi punti per vedere se Bob migliorava. Ma non è accaduto. Anche se non si aspettavo certamente una prestazione convenzionale da un artista non convenzionale come Bob, la folla era sbalordita, incredula e quasi al silenzio. Alla fine ho lasciato il luogo, mi sono seduto sul bordo di un marciapiede a fumare una sigaretta. Anche questo si è rivelato intollerabile perché non poteva sopportare di essere a tiro d’orecchio di questo bailamme musicale. Son tornato alla mia macchina con la testa bassa con "Visions" che lentamente si andava dissolvendo nell'etere. Veramente una cosa che non avrei pensato potesse accadere nemmeno in un milione di anni.
Mike Malesa. South Bend, Indiana





Fargo, North Dakota - Fargo Civic Center Arena - August 19, 2012

di Gene Senger

A Fargo ho continuato ad avere questa visione di Bob e della sua band infiammata venuta da ovest, dove le tempeste di fuoco bruciano. La voce di Bob era chiara, a volte canticchiando (Tryin 'To Get To Heaven) o abbaiando (LARS) e ringhiando (Tweedle Dee / Dum), morbida (Sugar Baby), insomma un pò di tutto. Charlie è stato ultra cool, guardando impassibile come se fosse niente, ho la sensazione che potrebbe fare molto di più. Come un animale in gabbia, fissa la folla, non perde un colpo, forte e vigile, suona note e liks ferocemente con un’espressione serio sul volto. L’uso del piano da parte di Bob è interessante, il modo in cui pigia i tasti non curandosi della precisione, più per uno suono sporco, fangoso, il suono ritmico jazzier che ho sentito tante volte. Ho guidato fino a St. Paul ed ho incontrato molta altre gente, da altre parti del Minnesota, così come altri erano venuti dal Dakota e molte altre parti del paese. La festa è iniziata prima delle 3 pm quando abbiamo occupato il prato di fronte al Fargo Civic Center con le sdraio, refrigeratori, pic-nic, libri, giornali e telefono. Il tempo è passato rapidamente e una volta arrivati al momento eravamo tutti ansiosi, non più apatici, dopo un pomeriggio ventilato, impazienti di attraversare le porte per entrare a vedere quella band calda che viene dall’ovest dove il fuoco della tempesta infuria.


Sioux Falls, South Dakota - Sioux Falls Arena - August 18, 2012

di Marty Traynor

Siamo arrivati a Sioux Falls, che è a circa 180 km a nord di Omaha, nel primo pomeriggio, dopo un viaggio in macchina reso meno veloce per il limite di velocità di 75 mph in Sud Dakota. Così abbiamo passato il pomeriggio godendo le cascate e la scultura molto interessante lungo la passeggiata Phillips & Main Streets.
Così, dopo aver cenato al Diner Phillips Avenue, siamo arrivati alla Sioux Falls Arena circa 30 minuti prima delle 8:00. Ho già troppe Dylan t-shirt, quindi ero alla ricerca di un poster solo per sentirmi dire che non c'erano.
La sede era fondamentalmente un arena da hockey o basket, con il palco dove sarebbe stata situata la rete per uno di questi sport. Ci siamo seduti nella parte destra del palco, con una splendida vista della posizione di Dylan e tutta la band dietro di lui. L'acustica si rivelò poi buona per questo tipo di locale.

Non avevo più detto che speravo avrebbe iniziato con qualsiasi altra canzone, ma non Leopard Skin, quando, senza l'introduzione familiare (per aggiungere la beffa al danno di essere rimasto senza manifesti), è stata esattamente quello che la band ha attaccato . Oh, beh, di nuovo.
Fortunatamente, Dylan era in voce decente - meglio di molti dei nastri recenti che ho sentito - questo e il suono tagliente della chitarra di Charlie Sexton hanno effettivamente aumentato il mio apprezzamento di questo pezzo.
Poi Dylan è andato all'organo, dove la sua schiena era rivolta verso di noi, al pianoforte a coda, dove abbiamo potuto vederlo di profilo, quando la band ha iniziato una versione molto bella di Don’t Think Twice. Il pianoforte ha preso il sopravvento fino a un bella intensità, diversa ma va bene. Mia moglie, Frani, ha osservato che assomigliava ad una specie di ragtime. Dylan, tra l'altro, ha uno strano modo di suonare il pianoforte, periodicamente sollevando la gamba sinistra in aria, come se si allungasse. Alla fine della canzone, Dylan ha compiuto un'impresa piuttosto insolita, suonare l'armonica con la mano sinistra, di fronte al pubblico, e la destra il pianoforte.

Dylan, vestito in giacca nera, pantaloni leggeri di colore chiaro e stivali da cowboy, poi ha fatto un passo intorno dalla parte posteriore del pianoforte al centro della scena, dove, microfono nella mano sinistra e armonica blues nella destra, ha portato la band in “Things Have Changed”. Ho cercato per un paio di secondi per verificare se il talismano Oscar di Dylan c’era, e in effetti, c’era. Dopo la mancanza di manifesti e "... Columbia recording artist Bob Dylan!", questo era rassicurante. Charlie ha fatto un altro bel solo, e Dylan abilmente ha peso in mano il microfono e armonica per suonare un paio di
buoni break fino alla fine.

Poi Stu ha fatto un riff di chitarra alla Dylan, al centro della scena, ha suonato un bell’arpeggio come intro di “Tangled Up in Blue”. Io non sono un fan del canto Dylan molto staccato che usa in questo pezzo, soprattutto nella parte iniziale del brano. Per qualche ragione, come TUIB ha progredito, Dylan si è diretto verso il retro del palco lanciando uno sguardo infelice sia Donnie che a Tony. Non riuscivo a capire che cosa ha scatenato questa reazione, che era finita in un quando Bob tornò al centro della scena per un altro versetto prima di tornare al pianoforte a suonarlo fino alla fine della canzone. Lo stile pianistico di Dylan qui è sicuramente honky tonk - e funziona benissimo su TUIB. Questa è la mia versione preferita dal vivo dopo quella di Larry Campbell del 1997.

Come Summer Days procedeva, mi ha colpito che Charlie Sexton sia nato un paio di decenni troppo tardi. E' un suonatore rockabilly grande, e questa canzone è una vetrina per la sua abilità in questo genere (come è stato, in seguito per Thunder on the Mountain). In questo arrangiamento, Dylan suonava il pianoforte alternando la ritmica con le chitarre, muovendo la gamba sinistra dando l’impressione di non essere in nessun brano.
Come Dylan e Charlie hanno suonato scambi di chitarra e armonica per troppo tempo, la canzone ha perso intensità anche se i fedeli George e Tony hanno fatto di tutto per sostenere il ritmo fino alla fine.

Hattie Carroll è iniziata bene, con il mandolino di Donnie in risalto e il canto di Dylan chiaramente, con attenzione. Ma poi, nel mezzo della canzone il suo canto è diventato staccato e qualcosa sembrava essersi persa per strada fino a quando il verso finale ha concluso la canzone insieme con un lungo assolo di armonica molto doloroso, che è stato il momento migliore della notte per me.

Highwater è iniziata un pò agitata, ma presto ha preso il ritmo giusto. In evidenza qui sono stati George Recile alla batteria e Bob con l’energia dell’armonica.
Poi abbiamo sentito una grande Hard Rain, con Dylan al pianoforte che ha dato alla canzone un respiro nuovo.

Honest With Me beneficia del nuovo arrangiamento, canzone più unita con meno riff, ma la canzone continua a non fare molto per eccellere.

Wow! Questa notte devo dire per la prima volta di non aver riconosciuto una canzone in concerto, This Dream of You, che è stato una cosa eccezionale con il pianoforte ed il riff tex-mex.

Poi lo spettacolo si è avviato verso una chiusura di routine. Highway 61 era rilassante e divertente. Charlie Sexton saltellava un po mentre aspettava il suo pezzo di solista. Gli amplificatori sono stati portati a 11 di volume per questo ed il pianoforte di Dylan suonava con incorporato al suo interno Jerry Lee Lewis.

Simple Twist Of Fate ha visto Dylan al centro del palco per il solo pezzo alla chitarra della notte, per la gioia della folla.
É seguito poi un buon standard di Thunder On The Mountain. Poi Dylan è tornato al centro del palcoscenico per Ballad of a Thin Man con quello strano eco sulla voce. In mezzo a Thin Man, Dylan è tornato al suo pianoforte per un po' martellandolo mica male. Questa è una canzone in cui la sua voce bruciata funziona bene. Come Dylan si sedeva al pianoforte, la gamba sinistra continuava ad agitarsi sporadicamente.
Poi abbiamo avuto LARS, seguita poi da un intro della band, dove Stu Kimball ha avuto la possibilità di brillare nel dare il ritmo e gli accenti a Warchrower. Quante volte ho sentito questa canzone, cheha sempre un'energia che riprende lo spirito di Jimi Hendrix.

Dal nostro punto di osservazione abbiamo potuto vedere dietro il palco e quando il gruppo è sceso dal palco per la pausa pre-bis, Dylan e la sua squadra ha tenuto un breve conciliabolo, poi sono tornati per il bis, una Blowin 'in the Wind, che presentava Donnie Herron al violino in un arrangiamento dolce che ci ha mandato a casa contenti, concluso dal’assolo finale di armonica nella.

Nel complesso, ho pensato che lo spettacolo è stato molto buono. In evidenza per me Hattie Carroll, Hard Rain e This Dream of You.

Poi loro si sono diretti verso Des Moines per il prossimo show.




Lethbridge, Alberta - Enmax Centre - August 11, 2012

di Jay

Allora, da dove comincio? Vediamo. Dovevo andare a Lloydminster ma avevo la scuola e non ho potuto andarci. Sono deluso di questo, ma almeno riusciro a vederlo in Ottobre.

Ha iniziato con Leopard Skin Pill Box Hat. Subito il pubblico che veniva da ogni parte del mondo ha iniziato a scattare foto e video. Il tizio accanto a me parlava di continuo con suo figlio, era davvero fastidioso. E' stata una bella versione di LSPH, ma ha suonato come molte altre canzoni.

To Ramona è cominciata splendidamente, e si sentiva così bene! Bob stava suonando il grand piano e l’ha suonato al meglio che poteva. Questa impostazione è stata la scena per la maggior parte dello spettacolo. Ha suonato il pianoforte e si sentiva alla grande nel mix. Non stava tentando qualcosa. Stava suonando tutte le linee melodiche e gli accordi, e questo per tutto lo spettacolo. Questa versione è stata bella. Poi ha iniziato a suonare l'armonica ed al tempo stesso il pianoforte. Era abbastanza animato durante tutto lo spettacolo. Questo è stato uno dei momenti salienti dello spettacolo per me, questa canzone mi piace così tanto.

Things have Changed. Molto simile ad altre versioni che ho sentito recentemente. Aveva un qualcosa di western, tipo Gosth riders in the sky nel beat. Ho sentito qualcun altro dire la stessa cosa. Beh, comunque assomigliava moltissimo ad altri pezzi. Dopo Ramona si è alzato da dietro il pianoforte e si è avvicinato al microfono centrale, in posa con le gambe divaricate quando ha iniziato a suonare l'armonica. E’ stato molto divertente.

Tangled Up In Blue. Bob è tornato al piano a metà di questa canzone. Ha iniziato nella parte anteriore del palco e poi si è spostato a metà canzone per iniziare a suonare il piano. Mi è piaciuto il modo in cui hanno suonato questa versione della canzone rispetto ad alcune altre che ho sentito negli ultimi tempi. Penso che abbiano cambiato la tonalità. Quando ha iniziato a suonare il pianoforte è davvero iniziato un audio perfetto! Io Non averi mai pensato che avrei detto questo! Deve aver proprio voglia di suonare il pianoforte. Mi è piaciuto quello che ha suonato. E' stato fantastico. Penso che ha miscelato la band in modo tale da non soffocare il pianoforte. E' stato importante e sembrava fantastico!

Tweedle Dee & Tweedle Dum. Versione very cool. Bob ha cantato il versetto principale con una melodia diversa e il pianoforte ha davvero aggiunto alcune cose molto necessarie alla melodia e al suo show dal vivo, almeno secondo le mie orecchie. Mi piace questa impostazione migliore che le precedenti degli anni scorsi. E’ stato fantastico. Il pianoforte in rilievo riempie tutto.

Love Sick. Bob al pianoforte e armonica allo stesso tempo.

Hollis Brown. Suonava bene.

The Lonesome Death Of Hattie Carroll. Questa è stata una grande versione della canzone. Uno dei punti salienti della notte era il suo modo di cantare. E' stato fantastico! Una delle migliori versioni della canzone, e lui suonava il pianoforte meravigliosamente su di essa. Ha fatto molta improvvisazione vocale su questo brano. Il modo in cui ha cantato la strofa dei dei bambini di Hattie Carroll in particolare, ma anche le altre strofe. Stupendo arrangiamento. Le prove prima di iniziare il tour in quel teatro un pò vecchio devono avergli dato l'opportunità di trovare questo nuovo suono. Ancora una volta ha suonato pianoforte e armonica al tempo stesso per il solo e la fine della canzone. Bella. Una delle migliori canzoni della notte.

The Leeve’s Gonna Break. Piano in evidenza e di nuovo sembrava fantastico, con alcuni assoli di pianoforte. C'erano alcune parti di pianoforte eccellenti, messe al momento giusto e sorprendente una linea veloce di piano discendente. A un certo punto Charlie e Bob stavano suonando la stessa linea con chitarra al pianoforte. E' stato breve ma dolce.

Highwater. Bob al centro con l’armonica. Il ritmo di questo pezzo è diverso ora. Donnie suonava il banjo che si incastrava sui versi. Ho sentito questo sound in qualche altra canzone non di Dylan. La linea di basso in particolare. Ho dimenticato il nome della canzone. Penso che era probabilmente un pezzo fine anni 50 sul tipo country.

Hard Rain. Bob torna al pianoforte. Ho sentito suonare uno versione esemplare di questo pezzo al New Orleans jazz o festival folk nel 2003/2004. Era proprio come quella versione, nella stessa tonalità del piano ma un po' più lenta nel ritmo. Questo è stato un punto culminante. Bob fatto alcune belle melodie del pianoforte tra un versetto e l’altro.

Highway 61. Bob ha cantato e suonato una linea corrispondente sul piano. Mi è piaciuto. E' stato un buon effetto! Versione molto bluesy. Stu e Charlie hanno suonato il loro ritmo di blues. Entrambi i ragazzi avevano diverse grandi chitarre sul palco e le cambiavano ogni tanto. Sono stato davvero sorpreso che Bob non abbia augurato un felice compleanno a Charlie. Forse è roba destinata al backstage o al tour bus. Ma ancora una volta, Bob non è un oratore e così non c'è tempo da rubare alla musica. Preferisco ascoltare la musica che sentir parlare. La gente parla troppo.

Simple Twist Of Fate. Un altro highlight della notte. Bob ha suonato la chitarra. Era piuttosto elaborata, che sembrava
una sovraincisione, per quanto ho potuto vedere. Bob ha iniziato con un assolo di chitarra suonato davvero bene. Io penso che sia uno stato uno dei migliori che abbia mai suonato. Ho pensato che forse Donnie suonava l'assolo, ma era Bob. Bob ha suonato alla grande il suo strumento. Sono rimasto molto colpito e so che è materia mia quando si tratta di suonare strumenti. Io non sto vantandomi e lo dico umilmente, voglio solo dire che non lo dico con leggerezza, come molte persone che non sanno suonare uno strumento avrebbero detto, queste persone sono più facilmente impressionabili da un assolo. Bob ci stava dando veramente dentro, senza mezze misure.

Thunder On The Mountain. Si è trattato di una versione grande, se non il momento clou della serata. L'uomo è stato così fantastico! Bob è tornato al pianoforte per questo pezzo. C’erano alcuni ragazzi che ci disturbavano, così dopo una breve discussione abbiamo preso i loro posti.

Infine, in Ballad Of A Thin Man, siamo riusciti a vedere lo spettacolo indisturbati. Posso capire che uno voglia divertirsi, ma non a scapito degli altri. Avrebbe potuto andare sotto al fronte del palco per fare come tutti gli altri.

Ballad Of A Thin Man. Quindi c'era un grande effetto di eco in questo che ripetevata ciascuna delle parole di Bob. Ricordo di averlo sentito per la prima volta a Bismarck nel 2000. Questa era una buona versione della canzone. Bob era all’armonica e al pianoforte al tempo stesso. Alcune parti di pianoforte belle.
Like a Rolling Stone. Hanno cominciato con quello che era un pò un casino, sembrava l’inizio di un brano diverso, poi hanno fatto irruzione nella canzone vera e propria. Era sottile. La versione per pianoforte era molto buona. Gli accordi di pianoforte
veramente riempivano il suono. Penso che sia un grande suono e un bel cambiamento per la band da tutta la roba di chitarra che c’era prima. E' bello fare qualcosa di un po' differente. Fraseggio grande e si poteva sentire il pianoforte a coda ancora bene. Mi piace il suono del pianoforte che Bob sta utilizzando. E' impressionante.

All Along The Watchtower. Aveva anche alcune belle dinamiche, la band sembrava più morbida e Bob avrebbe suonava solo poche note di piano. Molto bella, mi piace, potrei ascoltarlo a lungo questo pezzo.

La band ha lasciato il palco a questo punto.

Il pubblico gridava ancora, ma ha abvuto una versione fresca di Blowin In The Wind. Direi che la band e il suono può essere descritto come aggiornato e rivitalizzato dal suono del pianoforte in primo piano. Bob ancora una volta al pianoforte e all'armonica allo stesso tempo.

E quella fu la fine. Ero entusiasta ed ho molto apprezzato lo show! Dylan è stato grande e mi ha fatto ricordato perché amo così tanto il suo talento.

Grande spettacolo! Uno show che non dimenticherò mai!




Lloydminster, Saskatchewan - Lloydminster Exhibition Grandstand - August 10, 2012

di Peter

Ho visto Dylan in concerto forse una mezza dozzina di volte dal 1978, ma mai all'aperto. Quando ho sentito che avrebbe suonato al Lloydminster Exhibition, la mia mente è andata subito a "Dusty Old Fairgrounds”. Ho tirato fuori la mia copia in vinile di Little White Wonder # 3 e l’ho fatta girare. Era come mi ricordavo: Beh, allora vado in città, direttamente al polo fieristico, proprio dietro i manifesti che sono appesi a riempire ogni spazio con un diverso tipo di viso. Se cercavo un po' della magia del vecchio Dylan, Lloydminster poteva essere il posto giusto per trovarla. Un po' di pioggia era caduta nel corso della giornata, in modo che la fiera erano ben inumidita, piuttosto che polverosa. L'atmosfera era piacevole e c'era un buon mix di veterani e giovani folk. Il palco era allestito nel centro del prato non molto pulito e noi non abbiamo avuto problemi a trovare un punto a pochi metri dalla ferrovia.
Qui siamo stati, per la prima volta, in grado di sentire l'energia irradiata dallo stadio e in grado di vedere ogni sussulto e contrazione e le gocce di sudore sul volto del vecchio Campione. Ho guardato tra la folla dietro di me ed ho visto una donna con un cappello di pelle di leopardo. Dieci minuti dopo, la band è salita sul palco lanciandosi in una versione spensierata di 'Leopard Skin Pill-box Hat”. Sapevo che sarebbe stata una notte memorabile. Dylan ha passato un sacco di tempo dietro il pianoforte e per la maggior parte ho fatto bene, ma come il suo modo di suonare la chitarra è un po' sciatto, un po' scostante, così un paio di brani erano un pò disuniti. Fa tutto parte del suo fascino, immagino, e alla fine devo dire che 50 anni di pratica hanno davvero dato i loro frutti! Dalla nostra posizione il mix del suono era buono ed era relativamente facile sentire quello che tutti stavano facendo. Charlie Sexton spiccava in Tangled Up in Blue, Summer Days sembrava un temporale estivo. Stu Kimball era più in evidenza nei numeri blues. C'erano solo pochi numeri dove le tre chitarre impastavano il suono. La voce di Dylan non sempre in evidenza. Per esempio, Rollin' and Tumblin' avrebbe potuto beneficiare di un poco più del suo growl primordiale. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’arrangiamento di alcune delle canzoni più morbide. Don’t Think Twice, Tangled Up in Blue e Simple Twist of Fate sono stati gli highlights della serata per me. Sugar Baby è stata un vero dubbio, ma ho sempre odiato quella canzone. Ho trovato che molte delle canzoni avevano un ritmo staccato come l’esecuzione vocale di Bob che mi è sembrata esagerata, ma dopo un pò ho pensato che forse era il persistente tic-toc dell’orologio di un uomo di 71 anni che sta sparando le sue ultime cartucce. Comunque, ho pensato che l'approccio alle maggior parte delle canzoni era abbastanza semplicistico. L'intero spettacolo ha avuto una buon ritmo e costruito per un climax avvincente, con pezzi come Ballad of a Thin Man, Like a Rolling Stone e All Along the Watchtower. La cosa che per me si distingue di più nello show è la passione continua di Bob Dylan e della sua band.
Durante lo show si sono scambiati molti sorrisi, parole e sguardi soddisfatti. Sembravano tutti sinceramente felici di essere lì. Anche il leggendario Musone stesso non poteva fare a meno di sorridere all’ entusiasta reazione della folla. E' difficile non perdere le sfumature, il fraseggio e il potere della voce di Dylan. Ma bisogna rispettare il fatto che lui è ancora on the road a cantare le sue canzoni con onestà e senza la pretesa di voler ingrandire ancora il suo status di leggenda, sempre rispondendo alle ovazioni del vecchio e polveroso quartiere fieristico.
Pietro
Rosebud, Alberta




Barolo, Italy - Collisioni - July 16, 2012

di Corrado

Dopo anni di frequentazione quasi quotidiana del sito, ho deciso finalmente di scrivere a Maggie’s Farm. Merito del concerto “a chilometri zero” (come lo ha definito un amico) di Bob Dylan a Barolo. Per una volta, l’auto è rimasta in cortile. Navetta da Alba e arrivo in paese in un quarto d’ora: una pacchia, dopo 17 concerti tra Milano (San Siro, Alcatraz, due volte al Palatrussardi, quattro volte al Forum), Brescia, Cernobbio, Modena, Parma, Genova, Sanremo, Torino, Collegno e Chatillon.
Sul concerto, provo a buttare lì qualche sensazione sparsa, non da esperto e tantomeno da critico, ma da semplice appassionato. Tanto, ognuno ha il “suo” Dylan e sui concerti si sente e si legge tutto e il contrario di tutto (ad esempio, che Dylan a Barolo ha suonato Mr. Tambourine Man…)
Innanzitutto mi è piaciuto il Dylan “pianista”; lo strumento ha dato un suono particolare al concerto, sicuramente più delle tastiere che, per fortuna, a Barolo, Dylan ha quasi del tutto trascurato. Ho anche trovato Dylan in buona forma vocale; meglio di altre volte. In generale, mi è piaciuta molto la seconda parte dello show (da Hard Rain in poi). Tra le cose migliori, Forgetful Heart, Hard Rain, Highway ’61 e il finale, anche se il bis di Blowin’ in the wind mi ha lasciato abbastanza indifferente. A costo di passare da eretico, devo dire che il brano non mi ha mai entusiasmato.
Come scaletta, a mio avviso è stata meglio quella di due sere dopo a Lione, grazie a Man in the long black coat e Blind Willie Mc Tell (due dei miei brani preferiti), ma non posso pretendere che Dylan suoni ciò che piace a me. In ogni caso, nella scaletta di Barolo, ha infilato un pezzo mai ascoltato nei miei precedenti concerti (I’ll be your baby tonight). È ovvio che non l’ha cantato per me, ma è come se l’avesse fatto.

°°°°°°°°°°°°°°°°

di Daniele "Ardez" Ardemagni

Ed eccomi al mio Dylan-Show numero 13 in poco più di dieci anni...lo metto fra i più belli di Bob, insieme a quello di Brescia del 2001, di Milano del 2002, di Padova del 2010 e dell'Alcatraz dello scorso anno.
Mi spiace dar torto a Mr.Tambourine ma su 6000 persone i giovani e giovanissimi erano parecchi...almeno per quanto ho visto io...multigenerazionale come al solito.
Basti pensare a noi tre...la mia giovane dolce amica (più di una semplice amica...molto di più direi), amante del teatro e dell'arte ne ha 18, io 35 e il mio amico Ugo (il famoso cicerone bresciano di Bob nel 2001) 56. E c'era chi ne aveva meno di 18 e chi più di 56 naturalmente. La mia amica poi ha avuto uno doppia sorpresa al suo primo concerto di Bob (già mi ha detto che ha voglia di rivederlo, alla faccia di chi va ai suoi concerti aspettandosi un karaoke): vedere il più grande di tutti da vicino e avere al suo fianco per tutto il concerto, oltre me naturalmente, il suo scrittore italiano vivente preferito: Alessandro Barrico.
Io la fortuna di essere con due persone, incontrate negli ultimi tempi a cui voglio molto bene, uno considerandolo una sorta di zio..l'altra un regalo della vita sapendo che c'è ancora gente così giovane piena di ideali e che mi ha rimesso in pista con la musica ricominciando a scrivere e suonare e a ritrovare fiducia in me stesso.
Al bando le cose personali, dove però, in questa grande famiglia chiamata Maggie's Farm condivido senza vergogna o timore, veniamo allo spettacolo...la mia non vuole essere una vera e propria recensione ma solo una sorta di pensieri, primo dei quali è, condiviso da chi mi circondava, che caspita è successo a quest'uomo da due anni ad oggi??
Le nuove interpretazioni, i sorrisi che spesso si lascia scappare, l'abbandono quasi totale (grazie a Dio) della tastiera Bontempi che è servita solo per il riscaldamento iniziale, sostituita dal Gran Piano dove Bob ci ha stupiti nuovamente facendo cose fantastiche...arrangiamenti sempre in cambiamento ma mai banali, scontati o di serie B...e stavolta anche l'abbigliamento: non più quello di un texano giocatore di poker ma quasi contadino...come se fosse appena uscito da uno dei vigneti intorno; la voce...Forghetful Heart è stata cantata limpida e da brividi...Simple Twist Of Fate una favola con la chitarra a tracolla...una mano che mi teneva e alla fine una piccola lacrima che mi ha solcato mezzo viso e bloccata..Ballad of a thin man da brividi con echi e Bob che a metà canzone si rimette al piano come quel famoso contestato tour del '66. Poi i capolavori su quel palco si sono fatti sentire per bene...dai più recenti ai più vecchi tutti sotto una nuova veste : Tangled up in blue potentissima, Thunder on the mountain come sempre ha acceso gli animi e fatto ballare, perplesso mi ha lasciato Honest With Me, ma va bé...ci può stare. Che dire del nuovo arrangiamento e cantato di Hard Rain? Mostra per l'ennesima volta la genialità di Bob che continua a stupire. Things have changed, It's all over now baby blue, Like a rolling stone e AAW splendide come al solito e la chiusura con Blowin' ci accompagna al pullman che ci riporta al parcheggio in questa notte di magia...unica nota stonata: sul pullman un'acida, probabilmente conservatrice sui 50 si è messa a dire che il pubblico compresa lei è stato deluso...io un pubblico così entusiasta non l 'ho mai visto negli ultimi anni e le avrei voluto dire (probabilmente se c'era del Barolo nel mio corpo in circolo lo avrei fatto) "Signora, la prossima volta vada a vedersi Ligabove o Ramazzotti o qualche mezza cartuccia uscita da x-factor, che starà certa che potrà cantare tutto il concerto: anche se sul palco non ci sarà lo Shakespeare contemporaneo, quello che ha cambiato la musica e la poesia negli ultimi 50 anni ma macchinette da e per soldi"... mi sono morso la lingua..cazzi suoi...non volevo rovinarmi la serata per un' incompetente in musica e poesia. Grazie Bob...da parte mia, da parte di chi c'era con me e dal tuo fedele, numeroso e sempre rinnovato (come il tuo repertorio) popolo dylaniano. Anche a Barolo ci siamo sentiti parte della storia...tua, del NET, della poesia e della musica...e grazie a te Mr.Tambourine per continuare questo lavoro del sito..sempre piacevole e aggiornato..il migliore su Bob probabilmente.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di duluth49

Lunedi' 16.7.2012
come sempre faccio sono gia' sul posto molte ore prima dei concerti.
Arrivato a Barolo mi aggiro nella cittadina per cogliere anche quei piccoli particolari che si notano per capire il posizionamento del palco , i posti migliori e soprattutto dove Bob si mettera' per vederlo al meglio.
Devo dire che l'organizzazione e' stata superlativa considerato anche il piccolo paesino .
Il concerto:
Inizio sfavillante con Leopard skin pill box hat come non sentivo da anni , grande ritmo e una ottima intesa con la band. It's all over now baby blue molto coinvolgente e fortunatamente non stravolta.
Mi sono detto questa sera andiamo bene lui in gran forma e molto motivato .....
Things have changed riporta sulla terra la falsariga di canzoni eseguite quasi di routine.
Tanged up in blue come sopra. Honest with me e Spirit on the water, la prima devo dire che gia' non e' tra le migliori canzoni di Bob, la seconda non mi e' piaciuta per una scarsa omogeneita' del gruppo , in primis LUI.
Molto buona invece The levee's gonna break, gran ritmo ed ottima esecuzione anche vocale.
Hard Rain quasi anonima, peccato uno dei pezzi piu' belli scritti nel tempo.
Con Hight water siamo tornati sull' Olimpo, grande Bob e grandissimo Tony Garnier.
Simple twist of fate, commovente cantata con una grande ANIMA.
l'll be your baby tonight quasi irriconoscibile.
Highwai 61,Thunder on the mountain, All along the watchtower meritano la sufficienza.

La perla della serata e' stata Forgetful heart eseguita magistralmente dalla band e cantata con una dolcezza che mi ha fatto venire la pelle d'oca. Grandissimo.
Chiude la serata blowin in the wind per ricordarci che seppure passati 50 anni le risposte corrono sempre ...... nel vento

P.S. sono molto contento di averti conosciuto e di aver passato la serata con te mi raccomando tieni duro con il tuo meraviglioso sito .

saluti a risentirci Marcello

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

BOBAROLO

di Maurilio

Ciao,
sono arrivato alle 10,30 in cima al paese che lentamente si riprendeva da un fine settimana estenuante. Tutti comunque pronti per riattivare le energie per l'ultimo evento.
Ho camminato per i vicoli, ho osservato da vicino i preparativi del palco, ho parlato con gente gentile, ho incontrato amici che non vedevo da tempo.
Una cosa si deve sottolineare ancora una volta: la gente di Barolo è stata all'altezza. Cordiale, attenta, indaffarata, accogliete e, da quanto ho visto, i visitatori - i "furestè" - sono stati a loro volta all'altezza di queste qualità.
Ti ho cercato, cercavo il tuo cappello per riconoscerti ma non l'ho individuato.
Dylan dipinge, disegna continuamente e allora mi permetto di raccontare con poche parole il mio concerto come se fosse la descrizione delle opere contenute in una galleria d'arte molto contemporanea illuminata da luci antiche:
Gli ossidi graffiati di Hartung, le fiabe di Ontani, le colate di colore di Sam Francis, la bianca solidità di Wildt, il surreale di Dalì e anche qualche prova d'artista venuta male ma intirgante per l'enormità e l'innocenza degli errori.
Ho scattato molte fotografie.
In attesa della tempesta che affronteremo senza ombrelli e stivaloni, ti saluto e ti ringrazio.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Alberto Romagnoli

"Più di mille chilometri per essere a tre metri da lui."
Ed eccoci al mio quinto concerto di Bob Dylan. Sono partito alle ore 14:00 dalla Toscana e alle 19:00 sono arrivato a Barolo! Più di 520 Km per il nostro Bob.
Bellissima location, nella terra delle Langhe, viti e vigneti. Ho saputo che a Bob sono state regalate 24 bottiglie di vino locale.
Alle 21:18 entra in scena Mr. Zimmerman. Vestito estivo con giacca nera, camicia, calzoni e cappello chiari, cravatta in cuoio e dei bellissimi stivali in pelle.
Io sono riuscito ad arrivare proprio sotto al palco e ho Bob a 5 metri!
I primi accordi di Stu Kimball e come da previsioni inizia Leopard-Skin Pill-Box Hat. Dylan si piazza al suo fedele organo. Bel suono blues caldo. Unica canzone nella quale ha suonato l’organo. Particolarmente impegnato Tony Garnier con una linea di basso che si incastrava con il resto. E in quel momento ho avuto la grande fortuna di incrociare lo sguardo con Tony, ha notato che sapevo il testo e che lo stavo incitando con il ritmo, io gli ho fatto un cenno e lui mi ha fatto un sorriso compiaciuto. Fantastico!
Poi segue la bellissima It's All Over Now, Baby Blue, suonata benissimo. Dylan passa al piano con intermezzi di armonica. Era veramente ispirato. Ho capito subito che sarebbe stata una delle perle della serata appena iniziata.
Poi passa al centro con un gran pezzo: Things Have Changed. Versione solita come a Firenze ’11, ma con Bob molto più partecipe. Ha fatto anche alcuni giochi con l’armonica nella strofa. Ha pure concesso qualche sorriso scaldando il pubblico.
Di seguito un altro pezzo fisso della scaletta Tangled Up In Blue. Le luci si sono abbassate lasciando un chiarore blu su Dylan. Sempre con microfono in mano e armonica. Sonorità teatrale. Era lui che ti parlava della sua vita. Di seguito, nel finale è passato al piano.
Seguono poi una Honest With Me dai toni blues jazzati. Dylan al piano. Ha apportato molte modifiche all’arrangiamento rispetto agli anni precedenti. Poi una bellisima Spirit On The Water. Ottimo lavoro di Tony allo stand-up bass. Segue poi The Levee's Gonna Break. Una vera diga d’acqua di suono. Parte lenta fino ad un finale spinto con assoli tra Dylan e Sexton.
Siamo giunti ad un altro dei punti focali della serata: A Hard Rain's A-Gonna Fall.
Dylan sempre al piano. Ottima versione del pezzo. Dylan si è girato spesso verso il pubblico, soddisfatto. Interpretazione da brividi. Di seguito, Dylan si alza e va al centro del palco con l’armonica. Vedo Donnie prendere il banjo. Visto il tema ricorrente sull’acqua ho immaginato bene ed è seguita una bella High Water (For Charley Patton).
Scendono le luci. Atmosfera. Dylan imbraccia la sua chitarra. Iniziano gli accordi di Simple Twist Of Fate e “They sat together in the park as the evening sky grew dark…” La folla espode in un boato. Dylan accenna qualche espressione con la bocca di compiacimento e nel finale nello sfumare della canzone suona un piccolo assolo conquistando tutto il pubblico.
Ora succede qualcosa di strano. Dylan va verso George Recile, come per cambiare qualcosa. Poi torna al centro del palco. Ha sempre la chitarra. Di solito il set è sempre stato di 17 canzoni in questo tour, e alla posizione 11 c’è sempre Highway 61 Revisited, invece come per voler rendere un omaggio si sentono di nuovo gli accordi di Dylan e inizia un’altra canzone alla chitarra I'll Be Your Baby Tonight. Questa canzone è stato proprio un dono di Dylan per i fans italiani. Di nuovo un grande boato. Dylan è particolarmente ispirato e anche qui suonerà qualche accenno di blues muovendo gambe in tempo di twist.
Poi posa la chitarra velocemente e si dirige di nuovo al piano. Ora è il tempo di Highway 61 Revisited. E che versione! Dylan gioca con le parole e con il giro di piano. Fantastica versione con un finale da film.
Dopo Highway 61 Dylan torna al centro del palco. Microfono e armonica. Donnie accenna qualcosa di violino. Inizia Forgetful Heart. Cantata e suonata veramente con il cuore. Dylan metterà spesso la mano sul cuore. Chiuderà con un bel solo di armonica.
Di seguito di nuovo al piano. Il colpo di cassa di George da il via a Thunder On The Mountain. Una vera esplosione di suono. Versione veramente gloriosa. Le parole “For the love of God, you ought to take pity on yourself “ vengono veramente dall’alto.
Poi è tempo di Ballad Of A Thin Man. Bob torna al centro dal palco. Notte fonda ormai. Armonica in mano. Inizia la gloriosa ballata di Mr. Jones. Oscura come sempre. Dylan è un crooner degli anni ’50. Nel cambio si dirige al piano. Si al piano proprio come nel lontano 1966!
Di seguito l’incendiaria Like A Rolling Stone. La folla esplode di nuovo. Dylan si diverte a fare giri con il piano voltandosi verso il pubblico e alzando una gamba. Come al solito la terza strofa è tagliata. Procede con la presentazione della “His Band” accennando l’accordo minore di All Along The Watchtower.
Le note dell’Apocalisse inondando la piazza. Dylan tiene una veloce e tirata versione della canzone suonando il piano per poi scomparire nel buio.
Ed ora è il momento del bis. Come nelle serate precedenti sarà “la risposta soffia nel vento”a concludere il concerto. E così, con il violino di Donnie inizia una commuovente Blowin' In The Wind. Dylan si siede al piano. Una magnifica versione nella quale Dylan nel finale prenderà l’armonica recandosi al centro del palco concludendo con un bellissimo solo di addio, ma non per sempre....
Le luci si accendono di nuovo, e muovendo le braccia quasi come per benedire, Dylan ringrazia la folla, per poi sparire nel buio....
Ed ecco un’altra data fantastica del tour infinito che entra a fare parte di noi, del nostro universo unito a lui, con lui, Bob Dylan. Grazie “Tempest”!

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Maurizio Longo

Ciao Mr.Tambourine,
sono appena rientrato dal Piemonte e ho appena riposto in cantina i numerosi campioni del Vino dei Re che ho prevelato da Verduno e Monforte.... ho fatto una strage !
Le langhe sono davvero spendide e pure i langhesi sempre disponibili e gentilissimi, ci torno sicuramente.
Il concerto di Barolo è stato ottimo e stranamente "jazzy", in alcuni passaggi addirittura divertente.
Quattro stelle le dò tranquillamente, ma come capita spesso mi è mancata qualche "gemma", sono invece lieto di aver assistito alla ricomposizione di ALL ALONG THE WATCHTOWER come fu creata e di aver sentitto HARD RAIN e I'LL BE YOUR BABE TONITE che non sentivo da tempo.
Io comunque l'ho sentito male, ero in fondo alla piazza, praticamente sotto al segnale stradale di Piazza Colbert e non mi sono spostato per non perdere il posto, ma devo dire che l'acustica in quel punto non era delle migliori.
Ho cercato il tuo cappellino "Homo sapiens", ma non mi sembra di averlo visto, se invecie hai visto un tipo un pò nervoso con una camicia rossa ed il manifestino d'ordinanza in mano che cercava un buon posto verso le 20:00 in giro per la piazza, quello ero io....Alla prossima !

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Gianluca coocoo bird


Ho cercato di salutare Dylan a Barolo...

Non scrivo alla fattoria da parecchio, allora ecco un breve racconto e qualche considerazione.
Con i soliti tre amici dylaniani (un quarto amico ora sta a Lisbona e ci chiede news di Dylan via sms) vado a Barolo a sentire il nostro bardo, che negli ultimi 13 anni abbiamo visto insieme quasi alla media di un live all'anno (la mia prima volta si perde nel tempo del 1987 a modena con Tom Petty & The Heartbreakers).
Quando ci avviciniamo alla piazza del concerto studio il posizionamento dei bus di Dylan & soci e programmo di provare ad avvicinarmici più tardi...
...Il concerto non mi soddisfa molto, ma ormai ho aspettative difficili: spero in brani che non ho mai ascoltato dal vivo o quasi (ma è il mio 16° concerto di dylan!), tipo Mississipi o Tryin' to get to heaven, My back pages, Chimes of freedom o Visions of johanna – mentre sono insofferente quando compaiono diversi blues standard (già ascoltati e riascoltati), molto simili e presenti anche nella stessa serata (a Barolo: The Leeve's gonna break, Thunder on the mountain ma anche ahimè Highway 61).
...Inoltre trovo che il sound sia partito bene, con Leopard skin che ha visto Dylan alla tastiera senza troppe pretese di farsi sentire mentre ha lasciato subito spazio ai chitarristi e soprattutto a riff e assoli di Charlie Sexton – ma è durata poco, perchè Dylan al piano ha reso un pòimprovvisato il finale della maggior parte delle canzoni e soprattutto ha monopolizzato il sound dei brani, tenendo la band sottotono e riarrangiando anche i pezzi più rock per assecondare il suo strumento del momento (anche LARS e All along the watchtower perdevano mordente!) - ho apprezzato di più Simple twist of fate e I'll be your baby tonight, nonostante gli evidenti inceppamenti di Dylan negli assoli (artrite?), grazie alla presenza più compatta del suono delle chitarre e di tutta la band in questi due brani.
...Però la risposta alle mie personalissime critiche è presto fatta: siamo a un concerto del performer Bob Dylan (non della sua band o del guitar hero Sexton), il quale Dylan cerca anche adesso un'espressività originale alle sue liriche, ancora oggi interpreta i suoi brani cercando possibili sentimenti diversi e nuovi, senza preoccuparsi troppo (così pare all'ascoltatore) di eventuali cattive riuscite o cadute di tono (alla sua età più comprensibili ancora).
...Veniamo al dunque: subito prima di fine concerto mi sono fatto largo tra la folla e sono corso allo spiazzo dei bus prima che il gruppo vi scendesse... come temevo uno della security locale, con cui ho scambiato qualche battuta, mi ha tenuto a una trentina di metri dai bus, che sono stati anche presidiati da un'auto dei carabinieri soppraggiunti apposta: al passaggio di Dylan l'ho chiamato da distante un paio di volte e si è fermato, in mezzo ai membri della band e ad altri della crew, voltandosi intorno (c'era anche qualcun altro che lo chiamava da una terrazza lì vicino)... ho cercato di fargli cenno ma eravamo nella penombra, Dylan allora ha proseguito e mi è rimasta l'idea che potesse forse essere disponibile a salutare qualche fan prima di andarsene...
...magari sarà per la prossima volta, ancora in italia, in qualche altra location particolare o insolita.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Un incredibile Bob in un incredibile paesino

Barolo, le Langhe, terra da sogno ovunque si giri lo sguardo, le terrazze cariche di quell' uva dalla quale si estrae il miglior nettare del mondo, il “Barolo Re dei vini e vino dei Re”, quel succo frutto della pigiatura dell’uva che rendeva ebbri gli antichi Dei che poi, per divertirsi e scacciare la noia, scatenavano le peggiori guerre fra gli uomimi mortali. Poco è cambiato da allora, solo i trattori hanno sostituito i carri trainati dai maestosi buoi (nel castello Faletti di Barolo se ne può vedere ancora uno abbandonato in uno strettissimo passaggio che circonda la base del maniero), il vino è ancora il migliore del mondo, le colline con le terrazze cariche di viti incantano ancora la vista con la loro bellezza, il paesino, un piccolo borgo medioevale di meno di 700 anime arroccato sulla cima di una collina con poche case a circondare il castello. Che spettacolo questo piccolo borgo, che oggi ha l’onore di ospitare fra le sue viuzze la più grande icona della musica di tutti i tempi, uno che potrebbe stare tranquillamente sull’Olimpo assieme agli altri Dei icone di tutte le razze, ma quella della musica non gliela toglie nessuno, già, oggi Barolo ospita nientedimenoche il “Columbia Recording Artist Bob Dylan!

Sono uno dei primi ad arrivare, ci saranno una ventina di macchine nelle”vigne” (così chiamano i parcheggi, a Barolo tutto ciò che non è asfaltato è una “vigna”) e non di più. Salgo su un bus navetta con 5 o 6 altre persone e si sale in paese. Appena scendo ricevo un sms da barabba123456 che mi dice dove incontrarci per darmi il tanto sospirato biglietto. Ci incontriamo (come sei vestito? Io col cappellino bianco e la camicia verde, tu? Tutto di bianco), mi da il biglietto e mentre conversiamo per conoscerci un pò meglio, ci avviciniamo al palco. Sono circa le due e mezza, i 4 automezzi ( tre tourbus chiamati “beat the street” ed un bilico chiamato “Rock N’ Roll Trucking”) del Bob Dylan show sono arrivati verso le 11 di mattina, dopo nemmeno tre ore il palco è montato e stanno controllando con un computer i volumi e l’equalizzazione dei vari strumenti e microfoni. Chiedo al vecchio indiano sikh che da anni fa parte dei tecnici del tour se mi dice a che ora faranno il sound check, mi risponde che non lo sa, dico “Grazie lo stesso” e allora lui gentilmente mi richiama e mi dice “Aspetta”, va a guardare sul foglio degli orari della giornata redatto dal Tour Manager e mi dice “ Alle 5”. Io e Barabba sorridiamo e ringraziamo per la gentilezza. Barabba è stanco, si è fatto oltre 600 km per arrivare qui, torna in albergo per riposare qualche ora e per sottrarsi al sole che sembra voler friggere tutte le Langhe. Io preferisco gironzolare per il paesino, bere una birra gelata e chiaccherare con la gente. Faccio un giro intorno al castello e arrivo su un’altura dietro al palco, dove ci sono i camions, rimango un pò così, a guardare le Langhe senza fissare niente di particolare, ma ecco che la mia attenzione è attirata da un bus navetta che si ferma di fronte ai camions.

Il primo a scendere è un gladiatore alto quasi 2 metri, con un fedora nero in testa. Non può essere altri che Stu, vedo che guarda verso me che sono arroccato sul picco, allora grido “STUUUUUUU!!!!” e agito il braccio in segno di saluto, lui alza il braccio e mi risponde. Poi scende una sagoma tutta vestita in nero e riconosco Tony, seguito da uno che scoprirò più tardi essere Donnie, un altro tizio molto prestante che era il Tour manager del quale non conosco il nome, poi George e per ultimo Charlie, alto, magro e allampanato.

Vedo che si dirigono verso il palco e allora ricordo quella stradina ad una cinquantina di metri sulla sinistra del palco davanti alla quale c’era una guardia della sicurezza, con sulla porta un cartello rosso con scritto “Everything This Way” ed una freccia che indicava la direzione della porta. Mi dirigo di corsa verso il posto, e nemmeno un minuto dopo mi trovo a due metri da Tony Garnier, George Recile, Charlie Sexton, Stu Kimball, Donnie Herron ed il tour manager. Arrivano al posto di blocco della security dove c’era un tizio che aveva problemi anche con l’italiano, non solo con l’inglese, ed essendo i 6 privi di qualunque pass, l’inserviente, ligio al dovere, non li lascia passare per andare nella stanza attrezzata a camerino per gli artisti. il TM tira giù tre o quattro cose irripetibili, Tony ride, gli altri guardano l’inserviente stupiti. Allora mi viene spontaneo di intervenire spiegando al tizio che sta impedendo il passaggio al TM e ai componeti della band di Dylan. L’incidente si chiude in questo modo, il tizio bofonchia qualcosa come per scusarsi e sposta la transenna per farli passare. Tony mi guarda e mi fa un cenno d’assenso col pollice rivolto verso l’alto mentre dice qualcosa che non capisco bene perchè detta sottovoce, capisco solo tank you. Allora lo fermo e gli dico che sono il webmaster del fansite italiano di Bob Maggiesfarm e gli chiedo se posso fare una foto con lui per il sito. Tony mi risponde che ha visto il sito (non so se sia vero o se l’ha fatto per compiacermi, comunque la cosa mi riempie di gioia) e viene verso di me per la foto. Il TM, ancora incazzato per la scena di prima, prende Tony per il braccio e lo trascina verso il camerino, poi mi dice di non rompere i coglioni. Gli rispondo che non è un crimine chiedere di fare una foto, allora si rilassa e mi da ragione, ma mi dice che ora non hanno tempo, aspetta dopo il suond check e forse riuscirai a fare la foto con loro. Entrano nella sla ed io decido di rimanere lì per scattare almeno qualche foto quando usciranno per andare a fare il SC.

Escono uno alla volta, prima Tony che mi fa ancora il gesto del pollice alzato. Poi esce Stu, lo saluto e lui mi risponde con una piccola pacca sulla spalla, poi è la volta di Recile che sembrava essere molto stanco, gli chiedo se va tutto bene e mi risponde un OK mica tanto convinto, esce poi Donnie che sembra o ubriaco o stravolto dalla fatica, camica bianca e pantaloni tutti spiegazzati, titubante gli chiedo”Sei Donnie?” Il viso si illumina e mi grida “That’s Me!” tutto contento perchè qualcuno l’aveva riconosciuto. Esce Charlie, abbastanza dandy alla faccia del caldo, camicia bianca aderente, gilerino, jeans attillati e un paio di stivali texani che non finivano mai. Mi son chiesto che numero di piede avesse, visto così sembrava il 55, saluto anche lui e mi risponde col pollice alzato mormorando qualcosa che non capisco.

Intanto il paese si era riempito di gente, alle sei e mezza hanno aperto i cancelli e la piazza ha cominciato a popolarsi anche se il sole ancora era a martello. Incontro Marina con il marito e l’amico Carlo, poi si unisce a noi Barabba bel riposato dopo il sonnellino. Vedo molti volti familiari, poi ho l’occasione di conoscere duluth49 e sua moglie, passeremo tutta la serata ad informare le donne intorno a noi dei titoli delle canzoni che non riuscivano a riconoscere, poi dai titoli siamo passate a domande di storia, varie ed attualità su Bob Dylan, insomma ci hanno usato come una specie di wikipedia portatile, però devo dire che noi ci siamo divertiti e loro erano tutte contente di aver incontrato qualcuno che poteva dissipare i loro dubbi.
Due parole sul pubblico, piazza stracolma, più di 5.000 persone di sicuro, colore dominante dei capelli il grigio, i giovani dai 18 ai 25 anni da cercare col lanternino, (ma solo all’estero i concerti di Bob sono in maggioranza frequentati da gente sotto i 30 anni?), a Barolo la media era dai 50 in su non ostante gli abbigliamenti casual-ricercati di molti simpaticissimi attempati dylanfans.

Non parlerò del concerto, lascio questo compito ad altri, dirò soltanto che il concerto è stato buono, Dylan in ottima forma e voglioso di cantare, infatti farà 18 canzoni invece delle solite 17, un regalino alle Langhe o al Festival intitolato a Blowin’ in the wind? Ho trovato molto buoni Stu e Tony, Donnie non pervenuto (ma quando si decideranno ad alzare il suo vulome nel mix in modo che si possa sentirlo?), Charlie, il ragazzo prodigio del Texas e diventato un uomo e non è più un prodigio, ha intrepretato la parte di un normalissimo chitarrista lontano da virtuosismi che strappano applausi, forse stanco e svogliato, non una delle serate migliori per lui, infatti era Tony che cercava di pompare Dylan nei momenti salienti. Anche Recile mi è sembrato stanco, ma era capibile, in 5 giorni Germania, Spagna, Francia, Italia e poi ancora Francia, ed il caldo di questi giorni non aiuta di certo a recuperare le energie. Comunque un concerto godibilissimo, con qualche imprecisione, specialmente nei finali, ma tutto sommato ampiamente positivo con un Bob caricato a pallettoni!

Prima di scendere alle vigne per riprendere l'auto cerco Barabba per salutarlo e ringraziarlo ancora ma nella massa di gente che abbandona la piazza non rieco proprio a vederlo, peccato, sono contento di averlo incontrato e approfitto ancora una volta di queste pagine per ringraziarlo.

Mr.Tambourine
 

Dresden, Germany - Junge Garde - July 3, 2012

di Reinald Purmann

Nuovo Tour Europeo di Dylan – I tempi stanno cambiando? Credo di si: Le cose sono cambiate!
Ho avuto il privilegio di vedere Dylan e la sua band in due notti di fila a Berlino e Dresda, ma consiglio agli amici europei di andare a vedere di persona.
Innanzitutto, ci sono alcune modifiche minori, l’inizio è un pò pigro, avendo la sicurezza di coinvolgere tutti nel proseguimento dello show (no, scusate, questa non è una novità) dopo il solito annuncio improvvisamente Stu Kimball esce solo dalle quinte posteriori, e sta già suonando l’intro di qualcosa che sembra essere LSPBH, George Recile si unisce, e poi arriva il resto della band seguita da Bob nel suo look da White-House.
Il cambiamento più importante è la presenza di una massa oscura nel centro del palco, il famoso Grand Piano e, ugualmente importante, la tastiera accanto al piano! Vedere Dylan suonare il grand piano vale il prezzo del biglietto! Sa cantare con il piano come un qualunque Piano Man di un Piano Bar (impressionante, emotivamente profonda “Love Sick" a Berlino), può diventare un Rock'nRoller (come in "Rollin 'and Tumblin'" a Dresda), e può anche giostrarsi tra pianoforte e tastiera come in "HWY 61" a Berlino). E bisogna vederlo, seduto alla panca del piano come su un pony, facendo cose imprevedibili con le mani, il piede sinistro poggiato su un amplificatore. Sicuramente questo vi ricorderà il giovane Chapliniano di una volta.

Egli interpreterà il tenore dell'Opera Italiana, mentre gesticola cantando "Thin Man" o “Things Have Changed” in entrambi gli show. (Ci dispiace – nell’ Opera non ci sono parti per armonica a bocca).
Poi può fare il Guitar-Man come nella perfetta "It Ain’t Me Babe” a Berlino o "Tangled" in entrambi. E - questo è più importante, lo farà nel modo che meglio si adatta ad ogni canzone.
Lui e le sue canzoni sono al centro dello show. E le set-list stanno cambiando, sono in via di sviluppo.
A Dresda ha eseguito 7 canzoni diverse dalla sera prima. E la band? Perfetta, grandi musicisti tutti, con abilità perfetta per dare la giusta cornice allo spettacolo. Non hanno nulla da dover dimostrare a nessuno.

Le sedi erano entrambe molto belle – la piazza Barrack nella vecchia fortezza prussiana di Spandau e un anfiteatro alla moda in un tranquillo parco a Dresda. L'intero spettacolo in una rilassata atmosfera estiva, ("Summer Days" a Dresda era perfetta!)
Così - Quest'uomo unico, decorato con la medaglia della Libertà, Principe delle Asturie, Cavaliere della Legion d’Onore, vincitore del premio Polar Music, Dottore multiplo in Musica (Princeton, St. Andrews), sempre candidato # 1 per il Premio Nobel ha reinventato il suo show 2012 show.





Berlin, Germany Citadel Music Festival (Zitadelle Spandau) - July 2, 2012

di Wieland

Non essendo attirato dal canto abbaiato di Dylan avevo deciso di saltare gli show degli ultimi anni. Oggi però ho letto del grand piano di recente introdotto proprio in questo tratto europeo del tour, così ho deciso di dargli un’altra occasione, una sorta di bonus.
Come Dylan anche la band sfoggiava dei bei vestiti grigi che sembravano abbastanza Beatlesiani in senso buono. Per le prime tre canzoni Dylan ha optato per stare nell’ombra, poi è uscito allo scoperto con il suo largo cappello bordato da giocatore d'azzardo.

L'apertura con Leopard-Skin Pillbox Hat era così divertente, la cosa più notevole è stata che Bob ha dimenticaro i testi a metà strada, cosa che sembrava divertire tutti (compreso Dylan) un bel pò.

It Ain’t Me Babe avrebbe potuto essere molto più bella, il lavoro di chitarra di Bob era troppo lontano da quello di Sexton, suonava più come una prova generale col pubblico che un vero assolo. E’ stato bello a suo modo. Cose
ancora più strane con Things Have Changed, dove Dylan ha deciso di suonare l’armonica per riempire ogni strofa. Sembrava un'idea nata sul posto e ha funzionato sorprendentemente bene. L'artista è rimasto al centro della scena per Tangled Up In Blue e ha fornito una versione di routine assolutamente affascinante. Per avere un'idea basta ricordare il suo
gesticolare con la Rolling Thunder Review e quindi sostituire quell'intensità con un pò di umorismo odierno, capito?

Non ho molto da dire delle tre canzoni seguenti, bello sentirle (in particolare She Belongs To Me), ma niente di eccezionale. E poi: Bamm! Dylan al pianoforte a coda, non semplicemente premendo tasti a caso, con una buona prova per The Levee’s Gonna Break. La sua vivacità e il cappello ormai perenne, ancora una volta, mi ha fatto pensare ai giorni della RTR. Wow!
Il resto del set è stato bello, ma niente di veramente particolare - con una versione di Desolation Row dove Dylan non sapeva decidere quale strumento usare, né che voce o che melodia utilizzare. Prove dal vivo con pubblico presente.

Se preferite leggere recensioni più dettagliate leggete le altre. Mi ha fatto piacere vedere il miglior spettacolo di Dylan a partire dagli anni '90. La sua voce da leone ruggente ed il fastidioso e piatto sound da blues band si sono trasformati in qualcosa di più vario e avventuroso.
Avrei desiderato che avesse usato il piano a coda anche per Ballad Of A Thin Man. O anche per ... Se i cani corrono liberi.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Werner Kehl

Sono passati poco più di 8 mesi da quando Bob Dylan e la sua band si sono esibiti qui, infatti mi sembra quasi essere stato ieri. Compresi i concerti a Mainz e Amburgo, con la prestazione di stasera era il quarto concerto che ho visto negli ultimi dodici mesi, ed è sempre bello anche se erta all'aperto e con la pioggia estiva che incombeva, ma questo posto batte sicuramente qualsiasi enormodromo al chiuso.
La cittadella è esattamente quello che ci si aspetta che sia, soprattutto quando si sta percorrendo una acciottolata passerella che attraversa un fossato per entrare nel luogo del concerto. Una volta lì e avvicinati al palco si rimane un pò stupiti, sì, è diverso: come se vi trovaste in un piccolo locale di quartiere, perché gli edifici a sinistra e a destra e dietro lo stadio sembrano proprio come certe case che si vedono in alcune parti di questa città, una usuale architettura antica di stampo medievale, in realtà è tutto il contrario: è come se fossi nel cortile di qualche palazzo - anche se un pò più grande del solito, e con circa 8000 presenti.
Dal momento che non ero in compagnia di novizi, questa volta, a differenza di anni passati, non avevo intenzione di arrovellarmi con le solite diffidenze pre concerto, così son venuto da solo molto presto, in modo che ho trovato un buon posto in piedi a circa 10 metri da Bob sulla destra. La prima cosa che ho notato, ovviamente, era il piano che è diventato la novità del tour e già solo a guardarlo e ascoltarlo accordare prima dello spettacolo è stata la cosa migliore che si possa immaginare per i preliminari ...
Alcuni problemi elettrici sul palco hanno ritardato l'orario di inizio dello spettacolo di quasi 40 minuti, in modo che Stu ha iniziato il suo intro quasi alle 8 di sera per la prevista Leopard-Skin Pill-Box Hat. It Ain’t Me Babe è seguita e sentivo che tutto andava bene, anche l'atmosfera sul palco era genuinamente buona.
E per me, il primo dei 4 che sono seguiti è stata la parte migliore del concerto: Bob al centro del palco, cantando e soffiando nell'armonica a bocca, semplicemente incredibile! Non sono sicuro di averlo mai sentito suonare l'armonica più ispirato di così! E chi dice che Bob non può più cantare? Ovviamente, lui non è Caruso, ma quelli che hanno scritto di recente che è senza voce semplicemente non hanno la più pallida idea!
Poi è arrivata la parte nella quale Bob si è seduto al pianoforte a coda. Beh, certo non è Liberace, ma mi è piaciuto quello che un recensore dell’Hop Farm ha scritto: "solleticava l'avorio", il che riassume veramente bene la cosa, un un certo senso il suo approccio è più riservato, senza martellare come fa con la tastiera. Sembra fare più attenzione, vuole di certo suonare le note giuste perchè se sbagliasse si sentirebbe subito, molto più che con la tastiera. Per lo più, il suo stile è molto Honky-Tonky e da quasi una sensazione jazzistica, sicuramente una bella aggiunta al suono complessivo, benvenuto al grand piano!
A proposito di alcune delle canzoni suonate più avanti nel set: ero veramente entusiasta che A Simple Twist Of Fate è stata reintrodotta da quando l’avevo sentita molto tempo fa, ma se questo è una canzone che sta suonando più spesso bisogna che ci lavori ancosa su. E' iniziata o.k. ma ben presto si è capito che non stava andando da nessuna parte e sembra che
abbia avuto la fortuna di rattopparla in extremis con un finale un pò caotico.
Ballad Of A Thin Man è ancora un punto di forza da quando è stata introdotta nella set list, dove tutto arriva nel momento giusto, non credo potrei mai stancarmi di sentirla (e vederla) anche se Dylan la eseguisse per sempre in futuro...
... E ce ne sarebbero un altro paio che vorrei sentire in futuro!
E voi che sarete ai prossimi shows, godetevelo, gente!!



Paddock Wood, England - Hop Farm Festival - June 30, 2012

E’ ancora in tour, ma gli stettacoli dal vivo di Bob Dylan, ormai nel tempo del suo crepuscolo, non gli porteranno nuovi fans.

Di Rick Dewsbury

“Qualcosa sta succedendo qui, ma tu non sai cosa sia”, Bob Dylan ha gracchiato nella sua unica apparizione di quest'anno nel Regno Unito. Un tempo era una frase che aveva catturato la psiche di una generazione. Purtroppo questo fine settimana l’attuale generazione si è persa.
Perché per gran parte del festival in corso il pubblico si chiedeva cosa stava succedendo davanti ai loro occhi, con un 71enne artista un pò costruito che gracchiava davanti ad un pianoforte, accompagnato da una blues band vecchio stile tutta vestita di grigio.
“Non riesco a capire una sola parola”, lamentava uno con in testa un cappello di paglia abbracciato ad una donna di mezza età all’ Hop Farm Festival, nel Kent, dove Dylan stava suonando davanti a circa 5.000 appassionati di musica Sabato notte in quella che sarà sicuramente una delle sue ultime apparizione in concerto per il pubblico del Regno Unito.
Ed è un commento gentile, pensate ad una persona del pubblico con poche possibilità di vedere e sentire - in parte perché, a differenza di altri artisti, Dylan rifiuta di essere ripreso sui grandi schermi accanto al palco. E anche per quei fans che ormai vanno al concerto soltanto per l'ormai obbligatorio sing-along di Like a Rolling Stone, con Dylan seduto sorridente al pianoforte, potrebbero chiedersi il senso di tutto quel trambusto.
Ma per coloro in grado di riconoscere i brani riarrangiati con la voce grattante ci sono stati alcuni “scorci preziosi” nel canto e nei movimenti del “veterano”, come un tempo si è descritto, nel crepuscolo della più grande carriera musicale, vale sempre la pena di essere presenti.

(Fonte:http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-2167224/Bob-Dylan-Hop-Farm-2012-Hes-rolling-live-shows-wont-win-new-fans.html?ito=feeds-newsxml

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Bob Dylan, una lezione in termini di efficienza

Bob Dylan, dopo aver cambiato enormemente voce nel corso del tempo, ha incontrato qualche difficoltà nell’unica data inglese di quest’anno all’Hop Farm Festival, ma ha permesso ai suoi fans di vedere alcuni dei loro brani preferiti in una nuova luce.
Il punto in discussione è stato, e sarà sempre quello della voce, o meglio, che è rimasto di quella voce. Mai punto di forza di Dylan, sempre controversa, quella che prima era un lamento nasale si è trasformata, negli ultimi anni, in un qualcosa di completamente diverso - roca, a volte muta, in molti punti atonale, altre volte, al limite del comico, ma sempre lontana dallo standard del materiale registrato in studio nel periodo classico di Dylan.
Quindi, cosa significa il vedere Dylan dal vivo oggi? Per il pubblico dell’Hop Farm Festival, è stato un paradosso doppiamente frustrante e stimolante. Che questa era la sua unica data live qui nel 2012 è stato evidente, la folla visibilmente numerosa nel secondo giorno del festival ha fatto incetta di t-shirt di Dylan, perdendosi in infinite chiacchiere e dibattiti.

Lo spettacolo è stato comunque una lezione di efficienza, con Dylan vestito col suo consueto cappello scuro a larghe tese, giacca con bottoni in ottone, con i suoi cinque musicisti vestiti grigio, che compaiono sul palco poco prima del tempo previsto dell’inizio, terminando con la chiamata alla ribalta, ogni membro della band in piedi rigido davanti al pubblico come dei soldatini.
Con alle spalle un catalogo enorme e amato, Dylan non potrebbe mai soddisfare veramente tutti, ma ha presentato un mix di brani vecchi e nuovi, dando il via con il vecchio “Leopard-Skin Pill-Box Hat”, con l'esecuzione di classici del passato quali “Tangled Up in Blue” da Blood on the Track a Thunder On The Mountain da Moder Times del 2006.
Impossibilitato a suonare la chitarra a causa di una forma di artrite, Dylan sembra più a suo agio dietro il pianoforte a mezza coda, come nei numeri come Love Sick, suonato con un taglio blues, come altre canzoni che hanno delle introduzioni stile easy-going honky-tonk di pianoforte. Can’t Wait inizia lentamente per poi svilupparsi in crescendo, con la voce tipo raspa atonale di Dylan che non riesce a turbare la forza emotiva del pezzo – un highlight particolare.

E’ stato durante gli interscambi rilassati con i membri della band che si sentiva il piacere dei musicisti - la prestazione sempre più sentita come una conversazione tra di loro più che tra Dylan e il pubblico (parlerà solo alla fine per presentare la band).
Di gran lunga l'elemento più frustrante della manifestazione è stato quando alcuni brani che sono dei preferiti come A Hard Rain A-Gonna Fall, Tangled Up in Blue e Ballad of a Thin Man sono stati resi quasi incomprensibili dagli originali.
In una serie di compromessi, il lirismo poetico di Tangled Up in Blue (sempre un punto di forza di Dylan) è stata purtroppo soffocato, ma, contemporaneamente, l’esecuzione ha aggiunto un nuovo accento, il ritornello ha dato una sensazione inquietante, nella durezza del suo staccato.
Like a Rolling Stone ha messo in risalto un’ evidente lotta tra l'artista e il pubblico - la folla cantava il coro con la melodia originale, coprendo il sincopato ringhiato di Dylan.
I Fan di Dylan fan vogliono ricordare le canzoni che amano, e la folla dell’Hop Farm è quasi riuscita a salvare quella memoria, mentre magari a malincuore, sentivano alcuni dei loro favoriti eseguiti in una nuova luce.

(Fonte: http://www.metro.co.uk/music/903790-hop-farm-festival-2012-bob-dylan-gave-a-masterclass-in-efficiency#ixzz1zO7pAzcz)

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Neil McCormick

Immaginate Bob Dylan seduto a un pianoforte a coda, la mano sinistra sul fianco, la mano destra che tintinna lievemente i tasti con delicatezza sorprendente, che conduce la sua backing band attraverso una versione sbarazzina di Spirit On The Water. "Tu pensi che io abbia fatto il mio tempo?" Ringhia, poi ridacchia, guarda Charlie Sexton e aggiunge "Beh, forse è così".

La sua risata non riguarda né i critici né i fans, è solo un piccolo momento tra i musicisti, che è più o meno come si potrebbe descrivere l’intera esibizione. Mentre canta con una leggera torsione le liriche a scatti, il vecchietto dice durante Tangled Up In Blue "- “ Io sono ancora on the road, cercando di rimanere fuori dal comune". A 71 anni, il grande trovatore è ancora là fuori, presentando le sue opere d'ingegno in strane, incomprensibili forme a volte a stento riconoscibili, per ragioni che nessuno può davvero capire se non lui stesso. Forse la risposta sta in un'altra frase che arriva improvvisamente, nettamente focalizzata, in una recitazione balbuziente che dice che le cose sono cambiate: ". Ho cercato di allontanarmi da me stesso il più che ho potuto". La sua magistrale blues band d’accompagnamento intreccia una cascata di note argentine, mentre Dylan, attestandosi a un microfono, si muove come una marionetta a scatti, prende la sua armonica leggendaria e soffia un assolo strano ed ansimante, come se stesse ascoltando nella sua testa qualche versione alternativa o reggae.

L' Hop Farm è un Festival basilare per il Kent. Niente Sponsors, nessuna pubblicità, nessun pacchetto VIP - solo un grande palcoscenico in un campo con un pò di grande musica. La Headline di sabato sera era affascinante, con due artisti che si poteva dire che rappresentavano due aspetti della personalità di Dylan, seguiti poi dalla stessa leggenda vivente. Sia Patti Smith e Damien Rice sono, per quasi tutti i criticii, interpreti dal vivo migliori di Dylan. La Smith era in fiamme, La sua incantatoria poesia Dylanesque carica lo spirito psichedelico della sua garage band, in modo che si può dire "cavalcare il vortice elettrico fino nella stratosfera", sembra effettivamente possibile. Coraggiosamente la segue con appena l’accompagnamento della sua chitarra semi-acustica Rice, ugualmente affascinante, un cantante-songwriter in grado di spingere il modello del trovatore in nuove dimensioni in un fluido, libero dagli schemi prestazionali, alternando vulnerabilità delicata ad attacchi furiosi. Non si può fare a meno di chiedersi cosa sarebbe stato Dylan se appena avesse fatto la metà della fatica di questi due straordinari openers, ma la parte del fascino di Dylan che non ha bisogno dell’apertura di nessuno.

Dylan offre i suoi testi altamente caricati con melodie note che non necessariamente somigliano molto agli originali, tagliate in brevi frasi ritmiche che spesso sembrano confondere la sua band, che lo guarda come se fossero dei falchi alla ricerca di indizi e spunti. E' quasi impossibile cantare insieme a lui, anche se la folla ci ha tentato con gusto in Like A Rolling Stone, mentre Dylan si limitava a sorridere permettendo loro di andare avanti diversamente da come stava facendo lui. In qualche modo tra la magia delle sue canzoni fantastiche, il groove liquido della sua band superba, il carisma misterioso della leggenda di se stesso e la volontà della folla di godersi il momento, è qualcosa di strano e veramente spettacolare che accade, uno spettacolo emozionante che nessuno, forse nemmeno Dylan stesso può davvero spiegare. Ogni spettacolo di Dylan è unico. All’Hop Farm Festival ho assistito ad uno dei migliori
.


Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC - May 12, 2012

di Alberto Ortega Gurza

La performance cosiddetta mitica fatta da Bob e la sua band il 25 marzo 2008 a Zacatecas, Messico, era veramente qualcosa da ricordare. In quella occasione io ed i miei amici Oscar Montes ed Edgar "Dylan" Perez abbiamo attraversato il paese in lungo e in largo in un viaggio alla “On The Road” di Jack Kerouac.
Quella sera fu speciale perché un infuocato Bob decise di cantare Forever Young, che, secondo Boblinks.com , non era stata eseguita dal vivo da più di un anno.
E così, il destino misterioso e imprevedibile ha portato ancora noi tre noi all’ultimo concerto del Tour 2012 latino-americano di Bob Dylan e della sua band , prima di prendersi una pausa di sette settimane prima di volare in Europa.
E proprio come era apparso a Zacatecas quattro anni fa, ieri sera è stato un Bob incandescente ed ispirato. Dopo aver aperto il concerto con Leopard-Skin Pill-Box Hat, la band si è esibita in una versione molto stringata di Don’t Think Twice che mi ha ricordato il selvaggio West.
La versione rilassata di Things Have Changed era molto dolce alle nostre orecchie. E l'ascolto di Tangled Up In Blue mi ha fatto sentire direttamente collegato con la storia.
La versione di A Hard Rain A-Gonna Fall è stata molto melodica, e vocalmente, Bob ha legato le parole al ritmo.

Poi, nel bel mezzo del concerto impressionante, ho sentito le prime note di The Lonesome Death Of Hattie Carroll. La prima cosa che mi è venuta in mente era: "Era ora! Non volevo morire senza aver sentito questa canzone dal vivo". E' ben noto che Bob ha scritto la canzone di protesta contro il padrone miliardario William Zanzinger. La versione era bellissima, e Bob ha suonato una coda di armonica che suonava come un inno di lutto per la 51enne innocente zitella che era stata brutalmente assassinata a Baltimora in quel terribile giorno. "Affonda il tuo volto nel fazzoletto, perché è il momento per le tue lacrime". Non per niente Michael McClure ha definito Bob Dylan "il poeta dei poeti".

Poi la band ha eseguito una versione molto sonora di Forgetful Heart. In questa canzone la voce di Bob era particolarmente liscia e morbida. Insieme con la sua voce, la viola di Donnie Herron navigava sul sentiero della nostalgia dolorosa.
E come la sera prima, Ballad Of A Thin Man, è stata indubbiamente uno dei momenti salienti, come Thunder On The Mountain è stata la canzone che ha fatto più ballare le persone presenti allo show.
Naturalmente, Blowing in the Wind, All Along The Watchtower, Highway 61 e Like A Rolling Stone sono state le canzoni che la parte migliore del pubblico era in grado di riconoscere rapidamente e di cantarle.
Alla fine dello spettacolo, dopo che la band aveva fatto il suo ultimo inchino, Bob ha mostrato i pollici levati, ha stretto i pugni insieme e mandato baci al pubblico. Non lo avevo mai visto fare questo.
Egli deve essere stato molto soddisfatto del modo in cui è riuscito a concludere questa parte del tour. Sembrava veramente felice.

Tornando indietro nel tempo, mio zio Agustin Gurza, fan di Bob da una vita e scrittore di cultura popolare, era solito portare un album di Bob Dylan ogni volta che veniva a visitare mio papà, e mio padre diventò anche lui un grande fan di Bob fin da quando aveva vent’anni. Quindi è stato un piacere stare con lui e mia madre nel primo dei due concerti di Città del Messico. Ieri ho pranzato a casa loro, e l' ho trovato che indossava con orgoglio una T-shirt nuova di zecca con la foto di Bob col cappello da cowboy. Prima di lasciare la sua casa per andare al secondo e ultimo spettacolo, ho ascoltato con lui Blood On The Tracks in vinile.

Se un giorno Bob ha dicesse che tutto è finito penserò di essere stato fortunato di aver visto questo ultimo show, ne valeva davvero la pena.
Grazie Bob, buona fortuna.





Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC - May 11, 2012

di Oscar Montes

Una giornata davvero speciale, oggi 11 maggio è il mio 27° show di Bob al quale assisto ed è anche il giorno del mio compleanno! Che dono avere Dylan nel mio paese ed il posto nella fila centrale anteriore! C'è qualcosa di meglio di questo?

Verso le 13:00 sono andato all'aeroporto internazionale di Città del messico per incontrare Sue Osborne e le sua amica (una non fan di Dylan) Amanda Gardham da Ottawa, Canada. Vi ringrazio ragazze, tutti i miei regali di compleanno erano favolosi! Sue ovviamente è venuta per assistere ai due show di Città del Messico!
Il Pepsi Center WTC è un luogo nuovo di zecca, infatti Bob è soltanto il secondo artista che si esibisce li!
Federica e Laurette, come al solito sono già sul posto! Ottima cosa vedere i miei amici , grandi fan messicani di Dylan Alberto Ortega e Gurza Edgar Perez! Gli ultimi spettacoli che avevamo visto insieme erano stati quattro anni fa a Zacatecas.

Leopard-Skin, l'inizio usuale di questo tour è stato davvero solido e il pubblico ha risposto molto bene a Bob dandogli così il benvenuto nella città più grande del mondo. Poi Ramona, con Dylan alla chitarra, piacevole. Things Have Changed ha accontentato tutti. TUIB ha infiammato tutti gli animi, pezzo sublime!
Rollin'and Tumblin', piuttosto debole, è stato il numero seguente, non la migliore versione che abbia mai ascoltato, ma vale la pena di menzionarla, perché Bob ha sorriso diverse volte a Donnie durante la canzone.
Desolation Row è stata bellissima, il pubblico messicano è stato felice di avere potuto sentito questo classico!
Cry a While è sempre un piacere risentirla. Spirit on the Water con Bob che ha suonato un pò di armonica è stata la canzone successiva.
Una meravigliosa Summer Days ha fatto ballare tutti sui loro posti a sedere, poi una grande canzone da TOOM, Love Sick, davvero bella. Highway 61, la migliore versione eseguita da Bob in Messico finora, un'esplosione! Poi il momento clou della notte per me, Simple Twist Of fate, devo ammettere che qualche lacrime mi è scappata, grande movimento e performance di Bob che ha suonato la chitarra così bene in questo pezzo!
Thunder on the Mountain, così forte, ancora una volta soprattutto alla fine. Un altro pezzo importante è stato Thin Man, hey Bobby che modo incredibile di suonare l'armonica e di intrattenere tutti noi! Incredibile! Tutti erano in piedi alla fine di questa canzone per ringraziare Dylan. E tutti sono rimasti in piedi per la seguente Rolling Stone che è stata una prestazione eccezionale.
La miglior Watchtower finora è stata la canzone seguente, davvero solida e forte! Subito dopo aver finito questo pezzo è venuto il miracolo: Bob ha detto: "Grazie a voi amici" e subito dopo "Gracias amigos" Wow! La prima volta che sento Dylan dire qualcosa in spagnolo! Grazie tante Bob!
Bob è ritornato sul palco per un bis che era Blowin' in the wind, molto amato dal pubblico! Spettacolo impressionante, indimenticabile di sicuro! Arrivederci ragazzi, domani è l'ultimo spettacolo!
 


Guadalajara, Mexico - Auditorio Telmex - May 9, 2012

di Oscar Montes

L'Auditorio Telmex è davvero bello, sono stato molto felice di tornare in questo posto dopo quattro anni.
Ancora una volta è stato bello vedere Federica e Laurette prima dello spettacolo. Inoltre è stato grande incontrare Sara Lucero da Ensenada, Baja California, all'interno del forum.
Lo spettacolo di Monterrey è stato davvero buono, ma questo è stato molto meglio, Bob Dylan e la sua band erano più connessi con il pubblico. La gente nell’ Auditorio era tanto più entusiasta ed i musicisti lo sentivano e in cambio abbiamo avuto un grande spettacolo. Bob ha sorriso tante volte alla sua band ed a Charlie durante lo spettacolo.

Leopard-Skin è stata la prima canzone della notte, meglio di ieri sera. Baby Blue buona, la gente era felice nell’ Auditorio, questa è stata l'unica canzone in cui Bob ha suonato la chitarra.
Things Have Changed con un’armonica molto forte.
Tangled è stata splendidamente suonata e poi Cry a While, così grandi! Bob si spostava come una marionetta sul palcoscenico e il pubblico è impazzito con il suo assolo di armonica. Dylan ha suonato Hard Rain a Guadalajara, così come quattro anni fa ed è stata una prestazione davvero buona.
Levee’s davvero dondolante, questa è stata una delle volte in cui Bob e Charlie si sono sorrisi a vicenda. Tryin' To Get To Heaven così dolce e piacevole.
High Water è un pezzo sconnesso da questo tratto del tour dal mio punto di vista.
Il clou della notte per me è stata Forgetfull Heart, è stata come una cerimonia quando abbiamo sentito iniziare Donnie col violino. Bella, proprio bella!
Highway 61 Revisited così potente come sempre, un sacco di energia. Un favorito per tutte le persone. Poi una bella sorpresa, Love Sick, che è stata veramente riconosciuta da un sacco di fans!
Thunder on the mountain è stata buona come nell' ultimo spettacolo, soprattutto alla fine. Gente che ballava in piedi sulle sedie e ancora una volta Bob e Charlie che si sorridevano a vicenda. Mr. Jones è stato il a seguito, sempre così bello da ascoltare.
Like a Rolling Stone è stata suonata con tutte le persone in piedi, cantando, saltando, tifo da stadio! Semplicemente meravigliosa! Niente encore questa volta, Dylan ha finito il concerto con una Watchtower veramente solida! Nonostante il pubblico in attesa non ci sono state altre canzoni! Ma di sicuro un concerto eccellente!

E alla fine dello show ho diviso il prezzo del taxi con Laurette sulla via del ritorno ai nostri rispettivi alberghi! Adesso ho un paio d'ore di sonno perché devo prendere l’ aereo per tornare a Città del Messico alle 7:30 domattina.

 

Monterrey, Mexico - Auditorio Banamex - May 7, 2012

 di Oscar Montes
 
 Bob è tornato in Messico dopo 4 anni. Grande show a Monterrey! E’ stato bello incontrare Liiz Dylan che abita in questa città e vedere ancora una volta Federica dall’ Italia e Laurrette dalla Francia prima dello spettacolo.
 
 Dylan era sul palco del Banamex! Io davvero non potevo credere che fosse lì, nel mio paese!
 Leopard-Skin è iniziata un pò debole a mio parere.
 Ma le cose sono migliorate con “Man in the Long Black Coat” con Bob alla chitarra, ben suonata!
 Un altro buon pezzo è stato “Things Have Changed”, con Bob in un buon assolo di armonica.
 Anche “Tangled Up In Blue” da Blood On The Tracks è stato ben accolto dal pubblico.
 Poi è stata la volta della prima novità della notte, “Cry a While”, non potevo credere alle mie orecchie ed ai miei occhi! Bob stava godendo molto e sorrideva alla sua band ogni volta che gli era possibile! La caratteristica bluesy-rock del nuovo arrangiamento l’hanno resa davvero piacevole per le persone presenti al Banamex Auditorio.
 “Spirit On The Water” ha raffreddato un pò l’ambiente, ma poi è venuto un altro pezzo da evidenziare, “Summer Days”, una delle migliori prestazioni che abbia mai visto! Wow! Ognuno ballava e urlava con il nuovo arrangiamento!
 “Desolation Raw”, un altro favorito della gente è stata davvero bella.
 “High Water” era buona, ma ho visto versioni migliori.
 “Simple Twist” era così bella, così sensibile come al solito, direi una delle migliori interpretazioni di questo brano che Bob ha mai fatto!
 Poi “Highway 61 Revisited” ha scosso l’auditorio come fa di solito, sempre potente!
 “Blind Willie McTell” con Bob al centro della scena con l’armonica è stata eccellente e alla gente è piaciuta molto.
 “Thunder On The Mountain”, all'inizio è stata un pò lenta, ma alla fine è stata fantastica come al solito.
 “Ballad Of A Thin Man” è stata come sempre un capolavoro, semplicemente fantastica! Il Banamex ha cantato questo classico!
 Bob ha lasciato il palco, ma è ritornato abbastanza presto per presentare la band e ha suonato una “Watchtower” incredibile! Dopo questo, Bob ha detto addio al pubblico ed ha anche mandato alcuni baci alla gente! Non avevo mai visto Bob fare questa cosa in un qualsiasi spettacolo! Marvelous!
 Proprio In quel momento, un ragazzo dal pubblico è saltato sul palco, per abbracciare Bob ma i ragazzi della sicurezza lo hanno messo a terra e poi l’hanno portato fuori! Prima volta che vedo questa cosa!
 “Blowin’ in the Wind” è stato il secondo bis della notte! Inoltre tutti hanno cantato questo pezzo, anche la gente fuori in strada! Bene, ora è tempo di andare a letto e preparare le cose per volare domani a Guadalajara!

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Monterrey, Bellezza e Follia

Bob Dylan fece una volta a Monterrey uno struggente assolo di chitarra nel mezzo di "Simple Twist Of Fate". Forse era un modo per dire: "Sto cercando di fuggire da me, nel modo che posso" in "Things Have Changed". Forse era la nostalgia che ha permeato la serata nella quale ha cantato "Tangled Up In Blue", immerso in una luce stile Della Robbia, una tonalità di blu, come diceva Blanche DuBois, la protagonista del film “Un tram che si chiama desiderio", il colore del mantello della Vergine. O forse è stato quando ha citato direttamente la Blanche e il suo creatore, Tennessee Williams (sempre in "Things Have Changed") per dire: “Non vi alzate signori, sono solo di passaggio”.
Questa è l'ultima frase che la Blanche dice in “Un tram che si chiama desiderio”, camminando sorvegliata da infermieri e da un medico, che la accompagnano verso la follia. Ed è la follia e le sue molteplici forme, che è stata al centro del concerto di Bob Dylan all’Auditorio Banamex di Monterrey, conclusosi poche ore fa.

La follia dal palco, con Dylan in uno dei suoi momenti migliori, in perfetto stato fisico e spirituale pochi giorni prima del suo 71esimo compleanno. La follia di una band che ha fatto il giro del mondo una dozzina di volte e ha un suono impossibile da cogliere pienamente nelle registrazioni, e ancor più difficile da descrivere in un linguaggio prosaico. Così si ricorre alla poesia per ottenere una immagine mentale vicino al suono di Bob Dylan e della sua band. La frase viene da Dylan stesso e si trova in "Visions of Johanna", "Il fantasma dell'elettricità urla sulle ossa del suo viso, dove queste visioni di Johanna ora hanno preso il mio posto". Energia che porta questi musicisti ad interpretare a modo loro alcune delle canzoni più importanti degli ultimi 50 anni, e inevitabilmente viene da sorridere davanti a tanta bellezza.

L'auditorium era il Banamez, pieno al 50% della sua capacità, ma, ma Dylan ha scelto di vedere il bicchiere mezzo pieno ed ha attaccato lo show con tutte le sue energie. Ha aperto, come al solito, con "Leopard-Skin Pill-Box Hat", ma subito son cominciate le sorprese. La seconda canzone della serata è stata la scioccante "Man In The Long Black Coat", la storia di una ragazza giovane, quasi una bambina, scomparsa dalla sua casa per andare via con “l’uomo dal cappotto nero", che potrebbe essere la morte ... o la follia.

Avendo visto quasi 60 volte Bob Dylan in concerto, ho pensato che avrei potuto anticipare una piccola selezione delle canzoni sera per sera. Per esempio, se in un concerto suona "Tangled Up In Blue" (uno dei favoriti di tutto il mondo) quasi certamente non suonerà "Desolation Row" ("la mia vita è cambiata per sempre la prima che la ascoltai" ha detto Tom Russell in una delle sue canzoni).

Se una sera ci dice che la ragazza "non ha lasciato nemmeno una parola" quando se ne andò con "The Man In The Long Black Coat", quasi certamente non canterà "questa terra è condannata definitivamente, da New Orleans a Gerusalemme "in" Blind Willie McTell", un capolavoro che Dylan ha suonato di recente in televisione, durante il tributo a Martin Scorsese ai Critics Choice Awards.

Beh, qualche tempo fa, a Monterrey, tutte queste certezze sono state deluse quando Bob Dylan ha cantato quattro canzoni in un concerto. Quattro cattedrali, travolgenti. Oltre ad una versione superblues di "Cry A While", che ha sempre avuto una forte persa sulla gente, ma mai come stasera, con Dylan che rallentava e lanciava a piacere la sua band nei momenti chiave per aumentare la tensione e ritardarne il culmine.
La follia si è trasformata in delirio, su e giù per il palco, ha cantato "Ballad Of A Thin Man", che da molto tempo è diventato il momento clou di ogni concerto. Dylan è di scena e interroga un uomo che pensa di sapere tutto, giusto in tempo per rendersi conto che non sa nulla, "sta succedendo qualcosa e tu non sai cosa sia, non è così Mr. Jones?" . Alcune delle frasi e la voce erano come un eco di allucinazioni uditive. Ancora una volta la follia.

Subito dopo, "Like a Rolling Stone". Infallibile. La miglior canzone di tutti i tempi. Al termine, uno spettatore troppo entusiasta è salito sul palco cercando di avvicinarsi a Dylan, riuscendo ad eludere i servizi di sicurezza che forse dormivano in quel momento. Un momento di caos. Bob non ha battuto ciglio. Quattro anni fa, in Brasile, una bella ragazza di Ipanema era
è riuscito a raggiungerlo e baciarlo nel bel mezzo di un concerto. E chi potrebbe dimenticare il pazzo a torso nudo pazzo, con la scritta "Io sono una Bomba” sul torso, saltato sul palco del Grammy nel 1998, mentre Dylan stava cantando "Love Sick"?

"Vedrai che ci criticheranno per queste cose" ha detto uno di Monterrey che era vicino a me. "Vedi la sua colpa è solo quella di amare Dylan," disse un altro. "Lui è pazzo " ha aggiunto un altro. E sì, l'uomo era pazzo, come tutti gli altri, come tutti stasera.
Dylan non ha abbandonato il palco. Ha presentato la sua band: Stu Kimball alla chitarra acustica, George Receli (il miglior batterista al mondo) alla batteria, Charlie Sexton alla chitarra, l'amato Tony Garnier (oltre un migliaio di concerti con Dylan) al basso, e per ultimo ho lasciato il polistrumentista Donnie Herron, perché ho qualcosa da raccontare.

Quattro anni fa ho avuto l'opportunità di essere dietro le quinte per tutto il tour messicano di Dylan. Nell’Arena di Monterrey, Donnie era stato soprannominato "Ricardo Montaner" a causa della sua somiglianza con il venezuelano. Ma non erano stati i messicani a chiamarlo così, ma il personale stesso di Dylan, dopo che avevano visto nella sala da pranzo le foto degli artisti che si erano esibiti nell’Arena. Vedendo Montaner, il capo dei roadies di Dylan (un corpulento uomo con barba bianca e trecce) ha scritto sotto la foto: "Mr. Don Herron ". Ho citato questo episodio perchè lo stesso Donnie me lo aveva raccontato, mi aveva anche portato a vedere la foto di Montaner con scritto sotto il suo nome. "Che ne dici di questi ragazzi?" Ha detto, riferendosi a quelli che avevano fatto lo scherzo. Abbiamo riso insieme e deciso di lasciare quel nome sulla foto.

Tornando al presente, la chiusura era "All Along The Watchtower". E nel bis, l'intero pubblico in piedi ha cantato "Blowin' In The Wind". Uscendo, ho capito che c'era la luna piena su Monterrey. Ecco dunque la spiegazione di tanta bellezza e tanta follia.

(Fonte: http://www.sergiozurita.com/belleza-y-locura-bob-dylan-en-monterrey)





Heredia, Costa Rica - Palacio de los Deportes - May 5, 2012

Bob Dylan porta la sua storica leggenda nel concerto in Costa Rica

Il famoso songwriter di canzoni folk-pop e di ballate, recentemente nominato per la Presidential Medal of Freedom, entusiasma una folla di circa 4.500 persone in Heredia nel Palacio de los Deportes il 5 maggio.
L’aspettativa era alta Sabato sera per la prima apparizione del leggendario cantante Bob Dylan in America Centrale.
Gli organizzatori preoccupati di non vendere biglietti a sufficienza per riempire il Palacio de los Deportes che nel 1980 era arena di basket capace di contenere 4.500 persone. Per il concerto qualcuno aveva pagato fino a $ 150 per il biglietto - preoccupato che il suono sarebbe stato confuso, data la carenza strutturale del locale che causa sempre una cattiva acustica. E poco prima dell’apertura delle porte, Dylan aveva impedito ai reporters dei media di scattare fotografie durante lo show.
Ma l'ansia si è cambiata in euforia quando il 70enne poeta e cantante, sorridendo sornione, saliva sul palco vestito con il suo tradizionale cappello spagnolo, che è diventato come il suo marchio di fabbrica. Si impadronì subito del ruolo di imbonitore musicale con gli accordi iniziali di "Leopard-Skin Pill-Box Hat".
Migliaia di fans, scesi nella valle centrale da tutti gli angoli del Costa Rica e da altre parti dell'America Centrale, si sono alzati in piedi con un boato di adorazione collettiva. Sì, Bob Dylan era sul palco.

La diversità nella folla spaziavano dal grigio dei capelli dei vecchi hippies agli adolescenti, ai musicisti, agli scrittori, ai banchieri, tutti radunati dalla rara opportunità di vedere un uomo che ha messo la sua vita nelle canzoni per oltre mezzo secolo.
In un set che è durato poco meno di due ore, Dylan ha eseguito 18 brani dal suo repertorio di 600 canzoni, trascorrendo la maggior parte della serata dietro da un organo Korg e riempiendo gli interludi con una serie di assoli di armonica che hanno spinto i fans in delirio ad ogni nota.

Come previsto, la backing-band di Dylan è ben padrona dei diversi generi che caratterizzano la sua musica - swing, blues, jazz, country e rock - e con due chitarre, basso elettrico e contrabbasso, batteria e lap steel guitar, hanno fornito un suono caldo e fiammeggiante che ben si adattava all'invecchiamento della voce di Dylan.
Suonare con la leggenda richiede di essere sempre sulla punta dei piedi. C'è un approccio inequivocabilmente improvvisato nelle performance live di Dylan, che non suona mai le sue canzoni come sono nelle registrazioni precedenti o nelle classiche degli hits con le quali siamo cresciuti ascoltando la radio. Lui si dimentica talvolta i testi. Fa un assolo di chitarra solo per lanciarsi in un’altra direzione. Lui dà ordini in sequenza. E a volte la musica passa in secondo piano rispetto ai testi elegantemente formulati. Ma la band sembra tenere bene il passo.

Al suo secondo brano, "Don’t think twice", i fans hanno risposto a ciascuna strofa con fischi e urla, e la band ha suonato con grande stile.
Lo strano fraseggio in "Tangled Up in Blue" non sembrava disturbare nessuno, e la quinta canzone della set list, "Summer Days", un pezzo tratto dal suo album in studio numero 31 "Love and Theft", ha fatto ballare tutti, anche nei corridoi dell’arena.
Una delle più belle canzoni della serata, "Not Dark Yet", da "Time Out of Mind," è anche uno dei brani più esistenzialisti di Dylan: "Senti come la mia anima si è trasformata in acciaio. Ho ancora le cicatrici che il sole non ha guarito. ... Sono nato qui e morirò qui contro la mia volontà. So che sembra che io stia andandomene, ma io sto ancora qui in piedi. "

Quando sei triste devi rifugiarti nel blues, e Dylan lo ha fatto nelle due canzoni seguenti, "Jolene" e "Ballad Of Hollis Brown", una canzone del 1964 che racconta la storia di un povero uomo del Sud Dakota che uccide la sua famiglia e poi si suicida.
Il classico "A Hard Rain A-Gonna Fall" è venuto fuori piano, con testi cantati di fretta, con pause di disagio e una band che lottava per seguire il loro leader. Ma lui è Dylan, queste sono le sue canzoni, e lui fa quello che vuole.
Poi è seguito uno dei momenti migliori della serata, "The Lonesome Death Of Hattie Carrol", un noto brano degli inizi carriera che mette in mostra la capacità incredibile di Dylan nella narrazione: "Oh, ma voi che filosofate sulle disgrazie e criticate tutte le paure, seppellite il vostro volto nello straccio, ora è il momento per le vostre lacrime". Una lenta dissolvenza in aggiunta alla bellezza inquietante e al tema preoccupante della canzone.
In questa parte dello show, la maggior parte della gente, affascinata, si era di nuovo seduta, ma "Highway 61 Revisited" ha riportato tutti di nuovo in piedi, e l'energia nella stanza era elettrica come l'album del 1965 che porta lo stesso nome.
I fans hanno apprezzato anche la scelta di Dylan di canzoni popolari per terminare la serata storica, tra le quali "Like a Rolling Stone", "All Along the Watchtower" e "Rainy Day Women # 12 & 35" (anche se senza vendita di alcolici e col divieto di fumare, nessuno avrebbe potuto sballarsi.....).
Alla chiamata alla ribalta, Dylan ha notato un gruppo particolarmente euforico di giovani sul balcone alla sua sinistra. Durante il bis di "Blowin’ in the Wind", ha camminato a sinistra del palco ed ha eseguito un assolo di armonica personalizzato per il gruppo di fans estasiati, offrendo loro un momento indimenticabile di una notte indimenticabile.
Alla fine ha lasciato il palco come era entrato, sorridendo sornione.

(Fonte: http://www.ticotimes.net/Current-Edition/News-Briefs/Bob-Dylan-lives-up-to-his-legend-at-historic-Costa-Rica-concert_Sunday-May-06-2012)

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 di Laurette Maillet
 
 Lascio l’ostello di Santiago alle ore 9.30 e mi metto in viaggio per l'aeroporto con un giovane compagno di viaggio Australiano. Mi trovo una panchina e cerco di dormire un poco. Fa freddo!
 Alle 4,00 del mattino del 5 maggio cammino per la millesima volta attraverso il tunnel d’imbarco dell'aereo. Tempo per un pranzo e un pisolino e atterriamo in Costa Rica.
 Tutto all’aeroporto è facile:
 Trovo un Bancomat (dobbiamo cambiare pesos in ogni paese)
 Compro una mappa di Heredia
 Prendo un autobus economico per Heredia
 I Ticos | Ticas ( nome usato per gli abitanti del Costa Rica, ticos maschio e ticas per le femmine) sono un pò grezzi ma ti danno un vero aiuto.
 Molti di loro hanno a che fare coi turisti e parlano inglese.
 
 Riconosco Heredia, L’ho attraversata da turista qualche anno fa. Mi ci è voluta un'ora per trovare l'ostello perché loro non usano i nomi delle vie ed i numeri civici, ti danno indicazioni generiche tipo la vicinanza ad un noto edificio (noto solo a loro).
 Alle 16,00 inizia a piovere come ogni pomeriggio in Costa Rica. Ho dovuto aspettare un'ora prima di essere in grado di uscire e comprare un pò di frutta, un caffè e del pane. Poi comincio a camminare verso la sede, a 10 isolati di distanza.
 Sono subito fermata dai bagarini che mi offrono un biglietto per 80 dollari americani, non in prima fila, ma abbastanza vicino al palco.
 Entro all'interno del locale alle 19,45, lo spettacolo comincia alle 20,00. Due ragazzi sono sul palco a cantare alcune canzoni divertenti. Raggiungo il centro e la terza fila quando Bob sale sul palco sotto uno scroscio di applausi.
 Si sente che lo spirito buono, lui è subito in contatto con il pubblico. Il suono è grande, sarà uno di quei grandi spettacoli? Purtroppo i VIP davanti al palco non hanno alcun rispetto e arrivano ad occupare i loro posti a spettacolo iniziato, disturbando la mia concentrazione. Capisco che prima o poi dovrò lasciare quel buon posto. Lo devo fare dopo poche canzoni. Scorgo 4 posti vuoti sulla destra davanti al microfono, mi precipito in avanti, proprio nel centro della prima fila.
 Mi si spezza il cuore a vedere gente che stava in fronte al viso di Bob solo per scattare una foto con il cellulare. NON UNO, nemmeno una guardia del corpo li ha fermati.
 Mi diverto, per quanto possibile in quel posto fino a quando una stupida VIP viene a reclamare il suo posto nel bel mezzo dello spettacolo! Ritorno rapidamente al mio posto, alcune file indietro ma in piedi sul corridoio per poter ballare.
 
 Dopo la prevista “Leopard-Skin Pill-Box Hat”, “Don’t think Twice”. Va tutto bene.
 La mia preferita “Beyond Here Lies Nothing”. Ballo seguendo il ritmo di Georges sui tamburi.
 L'inevitabile “Tangled Up In Blue” è sempre la benvenuta da parte del pubblico.
 La bellissima “Summer Days” sulla quale non mi dimentico di ballare.
 La romantica “Not Dark Yet” but it's getting there.
 A sorpresa “Jolene” (l'avevo già sentita, ma non in questo Tour)
 “Ballad Of Hollis Brown” seguita sempre da “The Lonesome Death Of Hattie Carroll”, come se queste due canzoni facessero parte dello stesso messaggio.
 Poi “A Hard Rain A-Gonna Fall” che termina sotto un uragano di applausi.
 “Summer Days”, “Highway 61 Revisited'', “Thunder On The Mountain”, grande e solido rock stasera.
 
 Bobby è in forma. Ho sentito che era stato in vacanza per due giorni in Costa Rica. Sembra magro e giovane anche se un pò pallido. La sua voce è buona.
 
 E ora arriva la routine: “Ballad Of A Thin Man”, “Like A Rolling Stone”, “All Along The Watchtower”.
 Dopo Ballad Of A Thin Man alcuni giovani tentano di spostarsi nella parte anteriore. La sicurezza non li lascia passare. Essi ci chiedono di spostarci dai nostri posti. Non voglio essere buona stasera, ho reagito, ho pagato il biglietto. Le luci si spengono, mi precipito in prima fila, io sono proprio di fronte al microfono per il bis. E oh sorpresa! è “Rainy Day Women # 12 & 35”, e Bob non lascia il palco. Donny prende il suo violino per 'Blowin' In The Wind '. Che sarà la 18° canzone, il più lungo spettacolo finora. Sono circondata da giovanotti e da alcune belle ragazze alla mia sinistra e destra.
 Bob Ama quel pubblico giovane. Bob farà il suo inchino finale con uno speciale accenno verso il balcone alla sua sinistra. I giovani fans si erano radunati lì con biglietti economici, erano tutti in piedi e urlavano il suo nome. Lui li aveva sentiti, lui ama i “Children of Paradise” ed ha ragione, sono i migliori.
 Stasera Bobby era “sveglio” come a Brasilia. FELICE! Sì, stasera posso dire che era felice di essere con noi, ha anche sorriso a Donny.
 Tutti gli spettacoli dovrebbero essere come questo!
 Per me è stato come uno “Shot Of Love”.

Santiago, Chile - Movistar Arena - May 2, 2012

di Laurette Maillet

Noi (Che, Siobhain ed io) abbiamo lasciato Buenos Aires il 1° maggio alle 17:00. Questo è stato un lungo viaggio fino a Santiago, 20 ore su un autobus di lusso. Non siamo mai scesi dal bus se non al confine col Cile per il controllo dei passaporti (c’era la neve tutto intorno a noi). A volte sembrava di essere in un aereo, ma aprendo gli occhi vedevi il paesaggio e non le nuvole. Abbiamo dormito un pò, ma una specie di dormiveglia per godere della splendida vista sulle Ande.
Arriviamo a Santiago alle 12.30 pm, prima cosa è quella di prelevare da un bancomat del denaro, qui useremo solo pesos cileni. Le banconote sono di grande quantità: 500 pesos per 1 dollaro. La seconda necessità è quella di raggiungere il mio ostello. Sono stanca e cammino come uno zombie. Un ragazzo ha telefonato all'Ostello per me per scoprire dove si trovava e come raggiungerlo con il Metro. Egli mi ha messo sulla metropolitana e mi ha detto dove dovevo scendere. Grazie brava persona!

Prendo la mia camera all'ostello, parlano francese alla reception! Faccio una buona doccia prima di muovermi verso la sede del concerto. L'Arena si trova all'interno di un parco ricreativo. Mi prendo un pò di tempo per rilassarmi.

Mi informo presso l'Ufficio Box per i biglietti. Ne hanno un sacco, non è esaurito (ma lo sarà). Aspetto Che e Siobhain fino alle 20,30 poi decido di acquistare solo un biglietto per me per lo spettacolo che avrà inizio alle ore 21,00, così mi rivolgo ad un bagarino, prezzo elevato, non è un buon posto, non in prima fila. Stasera non sarò in grado di vedere Bob in faccia.

Entro all'interno dell'Arena e con stupore vedo che è vuota, non capisco. Chiedo le ore ad un giovane che mi dice che sono le 19,45. Oh! Ho dimenticato di adeguare l’ora cilena sul mio mio orologio, qui siamo avanti di un’ora rispetto all’Argentina. Mi vien voglia di uccidermi per la mia stupidità.
Aspetto Che e Siobhain all'ingresso del cancello. Essi troveranno due buoni posti a sedere, sulla sezione pavimento. Non c'è modo di scavalcare settore, la Security dentro è vigile.
Comunque sono nell’Arena (ancora una volta una cosa che assomiglia ad una ciotola con una capacità di 15000 persone). La Mivistar è piena di persone di mezza età, alcune appena verso i 20 anni.

Bob arriva puntuale come al solito, lui è raramente in ritardo. Il suono è eccellente, come a Sao Paulo. Bob è "fottutamente" buono.
“Leopard-Skin Pill-Box Hat”. Amo quel cappello, ma sono anche un pò stufa di sentirla.
“It Ain’t Me Babe”. Una di quelle canzoni nostalgiche. Ma così ben scritta.
“Things Have Changed”. Una canzone che lui si 'dimentica' di fare in alcune serate. Che sia stanco di cantarla?
“Tangled Up In Blue”. Un'altra nostalgia.
“Beyond Here Lies Nothin” è un gioiello. Riesco a sentire chiaramente le tre chitarre; Bob, Stu e Charley. Non posso essere stanca di questo pezzo.
“Cry A While”, la sento per la seconda volta in questo tour. Nessuna canzone nuova nella set list, ma ogni brano è perfettamente eseguito.

Il mio secondo preferito di stasera è “The Levee’s Gonna Break”. Bob picchia su quella vecchia tastiera come un matto. Uno di quegli spettacoli di qualità. Sono sul lato del corridoio con un pò di spazio per muovere il mio corpo. Alcuni ragazzi stanno ballando, ma niente isteria. Tutti staranno seduti fino alla fine con "Blowing in the wind”.
Poi Bob si gode la standing ovation. Sempre con quel gesto che sembra voler dire "sono tuo". Grazie Bobby!

Ho dovuto fare a piedi il ritorno al mio ostello perchè il Metrò si ferma alle 23,00. Oh! Non è stata una buona giornata dopo tutto, ma nemmeno troppo male, nessuno dei due. Avrebbe potuto avere un valore diverso.
 

Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 30, 2012

di Ricardo Ferrara

L'ultimo show di Buenos Aires è stato macchiato nei minuti finali da un ragazzo che ha scalato i 4 gradini della scala che conduce al palco, poi è corso verso Bob a baciarlo, e Bob è stato preso di sorpresa ed è sembrato un pò impaurito dal fatto. Le guardie del corpo erano ormai in ritardo quando si sono accorti di quanto stava accadendo e hanno perso il momento giusto per evitare a Bob questo brutto inconveniente. Peccato per Bob e per il pubblico che si stava godendo il concerto, non è giusto per la folla terminare il tour argentino con un tale comportamento, attenzione e rispetto degni di alte lodi, un’attenzione mai dimostrata per nessun altro artista.
Lo spettacolo di addio per il pubblico argentino era più un "arrivederci all'anno prossimo", dopo che i 4 shows di Buenos Aires erano andati completamente sold out. Dopo la sua ultima visita nel 2008, avevo pensato che ci sarebbero state poche chance per il suo ritorno. Ma invece lui è tornato, offrendo le sue canzoni con una voce più forte, con nuovi atteggiamento, come se si fosse svegliato da un sogno lungo 4 anni, dimostrando tutta la sua potenza e tutta la sua energia.
Quindi, il 30 aprile, vigilia della festa dei lavoratori a Buenos Aires, città conosciuta anche come "La Perla Del Rio De La Plata ", come si dice in spagnolo (The Rio De La Plata's pearl, oppure The River Plate's pearl in inglese) questa sera Buenos Aires aveva meritato di essere chiamata così, perché era brillante e luccicante come mai aveva fatto per Bob Dylan.

Stesso arrangiamento dondolante per l'introduzione, con Bob alle sue tastiere ancora una volta, "Leopard Skin Pill Box Hat" apre lo spettacolo. Loro suonano a memoria, come se stessero respirando. E' naturale per loro, è la 10° volta in questo tour ... bene, bene, bene, quale canzone si avrà dopo? La seconda canzone di Bob non inizia con un ritmo lento come tutte le canzoni che aveva scelto per il secondo posto, invece ha fatto una versione oscillante di "Man In The Long Black Coat " che faceva la sua seconda apparizione in questo tour, quella precedente era stata suonata a Belo Horizonte, al numero 12 della scaletta. E' un'altra delle mie canzoni preferite e si poteva sentire l'emozione "....There nothing she said not even a note, she's gone with the man in the long black coat" ", Bob ha tagliato a pezzi ogni riga, due parole, poi, altre due, sempre sottolineando la prima sillaba della prima parola, dandoci suspense, e il colore nero raggiungeva le nostre menti. Prestazione eccezionale, wow! ...Dopo questa canzone?...Ero pronto a ballare l’ Habanera ascoltando " Beyond Here Lies Nothing"...ma no, ancora una volta "Things Have Changed" torna nella scaletta, quindi sto ballando per questo brano, seduto sulla mia sedia, perché nessuno della folla è autorizzato a stare in piedi, quindi ... prenderò lezioni di ballo per fare il jitterbug rag ... I testi sono così grandi ...

Fin dall'inizio di questo tour, per "Tangled Up In Blue" Bob ci ha dato il suo miglior canto e suono di armonica, così ha fatto anche questa volta ...
Come quarto pezzo arriva una sorpresa, "Rollin' And Tumblin'”, che lo vede rientrare per la prima volta in questo tour. Il riff iniziale è mancato e la forza della canzone non esce troppo se non fosse per gli sforzi di Bob al canto ...
"Spirit On The Water", che bella canzone! Splendidamente cantata, tenera, morbida, canto sottile... Poi arriva "Summer Days" eccellente, e sempre meglio di show in show, con un gioioso Bob ...
"Desolation Row" arriva sempre al momento giusto, .. ben eseguita.

Dopo "Desolation" i primi secondi del brano successivo sono riempiti dal suono del banjo, non posso sbagliarmi anche questa volta perché penso ad una sola opzione, "High Water", il tipo di canzone indispensabile in uno show, come quando si va al ristorante e chiedere il pepe o il sale ... Poi arriva il culmine della notte con una delle più incredibili versioni di "Simple Twist Of Fait", una tristezza di velluto, un dolore di velluto, stelle d'argento cadono sulla giacca di Dylan e rimangono lì mentre lui sta cantando. Comincia a suonare un pò di chitarra solista, nel suo stile personale, i suoi vecchi ricordi di un amore perduto trasformati in note agrodolci sparse dalla sua chitarra, la gente applaude e si alza per la prima volta durante una canzone e dopo un’ altra strofa lui suona la "chitarra solista" di nuovo. Il pubblico è stregato e sottomesso.

Poi Highway con il suo ritmo contagioso, e penso a Martin Luther King per un attimo, ".... ".... .. "of silence, yeah it can be easily done, down on Highway 61" e poi quella che io e molte altre persone avevamo previsto, un’ impressionante
ed eccezionale "Blind Willie McTell" venuta direttamente da New Orleans a Buenos Aires, blues trasformato in bellezza, il blues più elegante che io abbia mai sentito, la versione era come quella che ha fatto nell’omaggio a Martin Scorsesee. Grazie Bob, per averla suonata a Buenos Aires. È stata favolosa ed alla gente è piaciuta molto.

 "Thunder On The Mountain" suona ancora con tutto il suo rock, compresa quella melodia "nuova" all'interno della canzone ... poi, oh sì ... Signore e Signori, il "Teatro Gran Rex" è orgoglioso di presentare uno spettacolo di Bob Dylan, "Ballad Of
A Thin Man" scritto, diretto ed interpretato da Bob Dylan, ma le ombre e le luci hanno un ruolo importantissimo nel suo modo di scrivere,... e alla fine, scusate, alla fine della canzone la folla lo ha ringraziato con un caloroso applauso di entusiasmo.

"Like a Rolling Stone" in uno palco colorato da luci rosse, "Like A Rolling Stone" è rosso ora, il rosso del pericolo, attenzione bambola, sei destinata a cadere, voglio godermi questo pezzo più che posso, è la mia ultima occasione per godere “fino a chissà quando?”. Bob finisce la canzone e immediatamente presenta la sua band, una band "di lusso", se fossero automobili dovrebbero essere tutte Cadillac, Cadillac cabrio con una Rolls Royce ..

Poi arriva la tensione di All Along The Watchtower, Bob canta al centro della scena, yeah Bob "ci sono molti qui tra noi che pensano che la vita sia solo un gioco", lui va alla tastiera per terminare la canzone e scendere al piano di sotto dalla torre di guardia al centro del palco e si prepara per l'inchino, poi esce di scena con la sua band.
Gli applausi del pubblico dicono di volere un altro pezzo, è il suo ultimo concerto prima di partire per il Cile. Lui fa il suo rientro finale e le persone vengono fin sotto il palco gridando il suo nome: "Dylan, Dylan, Dylan, Dylan", grida che provengono da ogni parte del teatro, sempre più forti, hanno toccato il mio cuore fino quasi a farmi piangere, mai sentito un pubblico esprimere così tanto la sua gratitudine, il suo sentimento per un artista in un modo emozionale e intenso come ha fatto questo pubblico, che acclamava il suo Dylan che può dare molte, molte cose, la bellezza, la poesia, la più bella delle melodie, le prestazioni più importanti, lui può alleviare almeno un pò il tuo dolore, puoi prenderlo ad esempio, ma ti dà qualcosa che non non sarai mai in grado di definire, è nella sua voce, è nel suo cuore, è nei suoi occhi ...

Per la sua ultima canzone a Buenos Aires, Bob sceglie "Blowing In The Wind". A metà canzone tutti sembrano capire che il tempo sta per scadere. Dico addio a Bob con le mani e gli mando soffiando alcuni baci, il mio amico Adrian solleva una bandiera che dice: "Viva Bobby", una ragazza dal pubblico grida, invitando Bobby a vivere in Argentina per sempre, poi arriva il momento in cui il tutto è guastato da un ragazzo tra il pubblico, il ragazzo del quale ho parlato all’inizio... sale i gradini del palco e corre verso Bob, non importa Bob, continua con questa notte deliziosa.

Il mio amico Nahuel, il mio amico Adrian, e molti altri, me compreso, abbiamo cominciato a risparmiare i soldi per i prossimi concerti in Argentina, non vogliamo perderne nemmeno uno. Non posso andare in Cile questa volta, sono a corto di soldi, ma sono contento di aver visto 8 degli 11 spettacoli in Sud America e di averli apprezzati tutti. Mi è piaciuto il mio lungo viaggio in Sud America, mi sono divertito un sacco in ogni città che ho visitato, ogni paesaggio che ho visto e ogni persona che ho incontrato .. Grazie a Federica e tutte le persone buone che hanno viaggiato con me di città in città, da paese a paese, abbi cura di te Bobby, ci vediamo presto, magari l'anno prossimo? Vorrei che tu potessi, fino ad allora, si, mi mancherai un casino. Spero che tu abbia fatto un buom viaggio per andare in Cile e ti auguro di dare un grande show stasera!
 

Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 28, 2012

di Steinar Daler

Sabato sera al Teatro Gran Rex è stata una notte da ricordare per più di una ragione. Il motivo principale potrebbe essere stato che avevo un biglietto di prima fila, ma molto più importante, si è rivelato essere un concerto eccezionale. Sicuramente uno o due livelli sopra i due precedenti, perché?
C'erano 7 nuove canzoni nella scaletta che non sono state suonate nelle due serate precedenti. Dopo “Pill Box” ho sentito che iniziava “To Ramona”. E’ stata una bella canzone, e la versione di stasera è stata calda e tenera. Dopo ci sono stati due cavalli di battaglia molto ben eseguiti, “Beyond” e “Tangled”, e poi Bob ha iniziato a suonare il pianoforte e tutti noi abbiamo riconosciuto “Summer Days”. Ma credo che ci fosse qualcosa di strano con la ritmica di Bob che la band non riusciva a seguire, e la versione è risultata piatta alle mie orecchie, ma alla fine si è scoperto che questo è stato il solo brano della serata che non ha funzionato, solo una cattiva prestazione, tutti gli altri son stati buoni o molto, molto buoni, come il brano venuto dopo, “Not Dark Yet”. Quando Bob suona uno dei suoi veri capolavori come ha fatto con questa bella canzone che veniva dal cuore, il fraseggio quasi ti faceva venire da piangere e sorridere allo stesso tempo. “Jolene” è poi seguita, un pezzo nuovo per il tour, una canzone buona che fa muovere i piedi. Avevo bisogno di questa canzone dopo “NDY”.
E poi, un altro pezzo nuovo per il tour, “Hollis Brown”. Molto ben eseguita e buona come tutta la serata, “Hard Raiin” , cantata con un pò di “staccato”, gran parte del pubblico è sembrato gradirla. Poi ha interpretato il quarto pezzo nuovo del tour, “Hattie Carroll”. E’ stata piacevole, ma ho sentito versioni migliori. -Bob ha iniziato fuori tempo e sbagliato pure una parte del testo. “Highway 61” buona come di consueto, alcune persone con cui ho parlato hanno detto che è stata meglio del solito. “Forgetful Heart” è stata bellissima e commovente come in tutte le versioni negli ultimi due anni.
Un’ altra sorpresa per me è stata “Thunder On The Mountain”. Certo non una sorpresa perchè l’ha suonata, ma c'era qualcosa nel suo modo di cantare che è stato superiore alla maggior parte delle altre versioni che avevo sentito. Non vedo l'ora di sentirla di nuovo quando le registrazioni del concerto cominceranno a circolare. “Ballad Of A Thin Man” è stata naturalmente un'altra versione molto ben eseguita ed è sembrato che tutto il pubblico l’abbia apprezzata. Il finale normale con “LARS”, “Watchtower” e “Blowin’ In The Wind”. Sia Watchtower e Blowin’n sono state migliori che nei due giorni precedenti, Bob era più dentro di esse. Mi auguro che possa essere ancora “dentro” per il prossimo concerto di lunedi.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Ricardo Ferrara

28 aprile, serata un pò fredda, e sarebbe stato un normale Sabato sera in Buenos Aires se non fosse per il fatto che Bob Dylan è in città e in procinto di suonare il suo terzo show in Argentina, nono concerto del suo tour in Sud America. C’è stata una leggera pioggia ad inizio della sera mentre stavo viaggiano in bus da Quilmes, la città dove vivo, a circa 30 km a sud di Buenos Aires. Sto cercando di arrivare in tempo per il concerto. Sono molto, molto in ritardo.

Le prestazione di venerdì è stata una delle migliori che ho visto, ma ho sempre lo stesso feeling con i suoi spettacoli, perché ogni concerto di Dylan è diverso e unico, sempre mutevole e lucente di cose nuove, così, il Sabato sera Bob era pronto a farlo nuovamente. Gli stessi dondolanti accordi di chitarra per l'introduzione di una perfetta “Leopard Skin Pill Box Hat". Il concerto era sold out di nuovo e Dylan sembrava ancora più rilassato della notte prima ... per la seconda canzone si prende
la sua chitarra elettrica e inizia "To Ramona" che fa la sua prima apparizione in questo tour, Martha, una super fans argentina di Dylan, ha recentemente pubblicato nel suo Facebook una linea significativa di questa canzone "...there´s no one to beat you, no one to defeat you except the thoughts of yourself feeling bad" "... (nessuno ti può battere, nessuno ti può sconfiggere, se non il pensiero di te che stai male), e mi ha ricordato ancora una volta come vere e reali siano queste parole, ho immaginato che stesse cantandole proprio per lei. Momento molto emozionante ... Poi arriva "Beyond Here Lies Nothing", posto ancora una volta come terza canzone in scaletta, arrangiata stile Black Magic Woman, con i suoi stop, con il suo suono solido, il ritmo tipo Habanera, e la chitarra di Bob tagliente come la lama affilata di un rasoio...
"Tangled Up In Blue" ci viene servita con il primo brillante assolo di Bob all’armonica che produce il primo ruggito della folla ... amo quella canzone e quando ero on the road al seguito di questo tour mi piaceva ascoltare che le linee che dicono "I don`t know what they do with their lives, but me I`m still on the road" nel mio lettore cd, ... poi ecco "Summer Days" ... è una versione piena di energia, molto simile a quella del disco, è sempre una canzone piacevole ... Poi la seconda sorpresa della
notte, "Not Dark Yet", interpretata per la seconda volta in questo tour, la prima era stata a Sao Paulo il 21 aprile, canto intenso e toccante, come una preghiera, "Bob mi hai insegnato a vivere in questo mondo pieno di menzogne e ogni volta che lo sento ridire da te non posso fare a meno di sorridere", ero in attesa di questa canzone, soprattutto questa, quindi, grazie Bobby ...
"Jolene" fa la sua prima apparizione nel 2012 tour, qui il canto di Bob è rock puro, il miglior rock che io l’abbia mai sentito cantare. Una volta ancora lui "gioca" con la sua band, la ferma e la fa ripartire un paio di volte ... dopo? .. Bene, bene, bene, che bella sorpresa, inizia il banjo. Ho tre opzioni a cui pensare, ma nessuna di esse si realizza, magnifica, eccezionale "Ballad Of Hollis Brown", con (per me) un nuovo arrangiamento, superba, il momento più alto della notte... dopo questa viene "Hard Rain A-Gonna Fall", con il canto di Bob sempre buono come la notte precedente, vale a dire buono come sempre .. In Brasilia, mi era sembrato sentirlo cantare "I've been in the front rows of a Bob Dylan Crowd", ma no, anche se lui è del segno dei gemelli, non era nelle prime file, era sul palco per fortuna.

Ieri Eduardo Bueno ha scritto una recensione nella quale si chiedeva come Bob può cambiare il suo umore da una canzone all'altra, come può farlo, è come se lui fosse due persone allo stesso tempo, E’ un mistero anche per me, forse è a causa del suo istrionismo, o forse a causa del suo segno zodiacale, i Gemelli ....

"The Lonesome Death Of Hattie Carrol" ha veramente segnato lo spettacolo ... Ancora una volta una canzone che parla di compromessi sociali, una delle mie canzoni preferite, anch’essa alla sua prima apparizione in questo tour, nuovo ricco arrangiamento, è come una nuova canzone, solo il coro rimane uguale, il mio amico Nahuel che ha visto lo spettacolo lontano da dove mi trovavo io, ha detto che in quel momento avrebbe voluto essere vicino a me, in modo che gli avrei potuto dire il titolo di questa canzone ... ancora una volta, Bob sta dando nuova vita a questi testi, cambiando la melodia dei versi e cantandoli in modo diverso ... In "Highway 61" nella prima riga il "no" di "Dio dice No" è incredibile buono, l’intensità del dialogo tra Abramo e Dio è sempre diversa ogni show, in questa serata l’ha interpretata perfettamente. Ora, hey man, una "Forgetful Heart”, davvero scioccante, non si mette una maschera qui, invece, se la toglie, è il vero Dylan, solo un uomo come lui sa cantare per il suo cuore smemorato. Non c’è nessuno in teatro ora, lui è solo col suo cuore smemorato, mi ha commosso profondamente questa prestazione che è andata al di là delle parole, questa canzone da sola valeva l'intero spettacolo, e il violino ha dato ad essa il colore giusto per questo spettacolo incredibile. Finisce la canzone ed il pubblico applaude senza parlare o gridare, un momento commovente, nel quale nessuno poteva dire una sola parola.

"Thunder On The Mountain", ritmo piacevole con l'umore del brano precedente, poi, un'altra ballata, “Ballad Of a Thin Man”, Todd Haynes e Claire Blanchett hanno fatto un buon lavoro in quel film, manon buono come Bob sta facendo ora, dopo tutto, è lo scrittore ed il proprietario della canzone. Prestazione brillante, molto gradita dal pubblico ... adesso sì Bob, siamo pronti per "Like A Rolling Stone", la terza strofa è mancata negli ultimi spettacoli di questo tour. Il pubblico è di nuovo contento, ma è un pubblico molto tranquillo. Dopo questa canzone Bob presenta la sua band, poi tutti lasciano il palco fino a che arriva l'ovazione folla che chiede un bis ... Bob torna di nuovo e canta "Blowing In The Wind". Lui soffia nella sua armonica guardando verso il pubblico ... un bel finale, con Bob che sembra così giovane, anzi lo è ..

Stasera è stao l'ultimo dei quattro spettacoli di Bob in Buenos Aires, ed io non ho osato arrivare in ritardo, certo, non me lo sarei perdonato. .
 

Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 27, 2012

di Alberto Callero

Seconda notte ... Federica, la famosa ragazza italiana che viaggia in tutto il mondo per vedere Dylan, era fuori del teatro per chiedere se qualcuno le dava un biglietto. Poi una voce dice ai fans "Signore e Signori, Columbia Recording artist ..."
Il concerto inizia con Charlie e il suo suono stile bluesy, suono meraviglioso, per cui i 3.500 presenti nell’esaurito Teatro Gran Rex si sono agitati e hanno cominciato ad urlare fin dai primi accordi di "Leopard Skin Pill Box Hat", pezzo scelto per iniziare lo show come il giorno prima. Il secondo pezzo ha sorpreso il pubblico, una meravigliosa interpretazione di "Girl from the north country". Bobby cominciava a sentirsi di nuovo bene con la sua voce, direi ancora una volta che lui è in ottima forma, molto migliore di quella dell’ ultima visita che fece qui nel 2008. "Beyond Here Lies Nothin'" ormai fa parte normalmente della set list, ed è stata suonata come sappiamo in stile "Black Magic Woman". "Tangled up in blue": emozioni in movimento!, seguita da una imprevedibile "Honest with me", con Bob che faceva alcuni solo alla chitarra. In ho pensato che fosse uno stile solistico Alieno!. E' buono? ... E' cattivo?... no, no ... viene da un'altra dimensione, dodici minuti di magia!
"Desolation Row", e Dylan vive e sente la canzone ... a quanto pare è una delle sue preferite.
Un altro dei momenti salienti della sera è stato molto strano "Cry A While". Cosa stava succedendo? .... Ho pensato che fosse una nuova canzone!. La gente ha dimostrato grande rispetto verso i sei grandi musicisti che stavano suonando.. il silenzio è un dono, perché una magnifica "Make Yoy Feel My Love" è seguita, con Bobby al centro della scena dicendo che ci stava facendo sentire il suo amore! ". Un momento di pausa per “Levee’s" che è sempre uno standard classico ogni notte
e ancora rock! Poi è venuta la volta di "Love Sick" e penso che lui forse non dovrebbe suonare l'organo Korg in questa canzone, perché è una bella melodia e deve forse essere eseguita con lui come frontman, ma è solo la mia opinione ...
I tre pezzi seguenti sono stati un altro punto molto grande ... "Simple Twist Of Fate", si sentiva il vero sangue nei solchi in questa canzone. "Thunder on the mountain", una delle migliori interpretazioni degli utimi anni e infatti ho pensato che fosse la versione migliore suonata dal vivo... Poi la fine stava arrivando: "Ballad of a Thin Man" ... Dove sei in questo momento, Mister Jones?. L'assolo di armonica è come una cometa che si schianta sulla Terra ... alla fine di "Modern Times". "Like a rolling stone" senza sorprese, buona come sempre," All along the watchtower " è venuta dopo la presentazione della band, con grandi applausi specialmente per Tony Garnier e Charlie Sexton, poi le luci si sono spente in attesa del bis: "Blowin' in the wind". Grande ovazione al grido di "One more!" ma ormai era venuto il momento per Dylan di lasciare il teatro. Così oggi è stato il terzo show, e ci sarò ancora naturalmente ... Vorrei che potesse firmarmi il libretto della Deluxe Bootleg Series Vol.. 8 ... "you may say I'm a dreamer" !!! potreste dire. Bob in questi giorni grida al pubblico "Vi ho incantato"!. Ci vediamo dopo!

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Eduardo e Lízia Bueno

Non c'è dubbio: Bob Dylan è sicuramente in pace, soddisfatto e divertito con se stesso in questa sua nuova incarnazione. Se egli era solo un tipo di artista che poteva guardare indietro, avrebbe visto che tutti i ponti bruciati sembrano ora essere in via di ricostruzione e che ora suona con gioia le sue tastiere, dondolandosi e cercando di uscire alto nel mix (anche se a volte non è ancora sicuro) per collegare tutti i pezzi delle sue creazioni in tutta una serie che, dopo mezzo secolo, ha ancora un senso completo.
A volte lo si guarda infatti come una sorta di Vincent Price del west (come qualcuno ha detto recentemente), con gli occhi a lama di rasoio che vagano tra il pubblico, che può comunque essere anche il figlio con gli occhi azzurri, il sognatore romantico, il volto rotondo, i capelli ricci alla chierichetto dai primi anni '60 che ha costruito una scala verso le stelle, che ha scalato ogni gradino e ci ha dato l' arcobaleno, sembra essere per sempre giovane. Tutto queste impressioni sono state stagliate nella mente di quelli che erano convenuti al Gran classic Rex Theather, dove Bob ha suonato il suo secondo show di Buenos Aires – anche meglio del primo, secondo il parere della maggior parte tutti coloro che li hanno visti entrambi.
Buenos Aires è una città classica, e anche se il pubblico in tutte due le serate è sembrato essere un pò freddo, è ancora il genere di posto in qualche modo legato a Bob: qui, l'eleganza si confronta sempre con la decadenza ... Deve tenere ancora due più concerti qui, forse altre sorprese ci attendono, ma pochi avrebbero scommesso che avrebbe suonato "Girl From The North Country".

1) Il concerto è stato aperto ancora da "Leopard-Skin Pill-Box Hat " che suonava nello stesso modo di ieri, solo con un tocco di eccitazione in più, o forse era solo una mia impressione, seduto in seconda fila, a meno di dieci metri dall’ uomo, in un teatro con una grande acustica...

2) "Girl From The North Country", Bob era in grado di far rieccheggiare ancora una volta il vagabondo che passeggia appassionato per le strade di New York, pensando al suo perduto amore lontano, nelle pianure innevate, durante la sua giovinezza nel nord del paese. Tranne che, per me, era come se come se stesse cantando per una misteriosa ragazza dalla Patagonia, nella parte estrema del mondo, nel profondo sud dell'Argentina. La band ha seguito il sentimento e la passione abbastanza bene e riscaldato il clima, e sciolto tutta la neve ...

3) Poi, un'altra sorpresa: "Beyond Here Lies Nothing" che ha cambiato il suo posto nella setlist. Ma ha cambiato anche il suo stato d'animo: la bella canzone nuova ha appena scosso la gente.

4) Bob ha deposto la sua chitarra e preso l’armonica per "Tangled Up In Blue", una volta ancora presentata in modo commovente e penetrante.

5) "Honest With Me" è stata abbastanza chiara, ma anche un pochino piatta.

6) "Desolation Row": uno dei miei preferiti di tutti i tempi che non poteva andare male, infatti è andata abbastanza bene. E' stata sicuramente una storia d'amore chimica tra la sua mente e tutti quegli strani e sovrumani personaggi. C’era una persona barbuta e un pò grassottella seduta accanto a me, e non ho potuto fare a meno di pensare ad Alan Moore e le sue sentinelle nella parte superiore delle torri di guardia, mentre le nostre teste si sporgevano in fuori per stare abbastanza lontane dal Vicolo della Desolazione di Buenos Aires, oggi ricoperto di spazzatura e sporcizia.

7) Il blues e il tango sono cugini americani: entrambi cantano il dolore per l’amore perduto. Così, sembrava perfetto che Bob avesse deciso di scegliere la capitale mondiale del Tango per il debutto di una nuova canzone in questo tour: una magnifica versione di "Cry A While". E' stato una delle performances più potenti degli ultimi sette concerti, a mio parere, abbastanza forte da trasformare il largo e maestoso River Plate nel possente Mississippi.

8) E' stata quasi una crudeltà di parte di Bob di far seguire "Make You Feel My Love" subito dopo da "Cry A While". La sua performance è stata profonda ed intensa, rivelando il lato “Dottor Jekyll e Mister Hide” della sua personalità. Un momento incredibile. Come avrà fatto a passare così in fretta da uno stato d'animo drammatico alla canzone successiva?

9) Una pioggia di lacrime aveva bagnato i nostri piedi, certo le barriere si erano rotte. L' imponenza del suono, comandato dalla tastiera di Bob, ha di nuovo inondato il Teatro intero. Acqua alta in tutto il mondo - ed è stato così buono in "The Levee’s Gonna Break" che ha completato una serie di quattro canzoni perfette una in fila all’altra.

10) Quando pensi di aver avuto tutto, Bob ti dimostra che a volte si può avere un pò di più ... e "Love Sick" è scoppiata come il rombo di un tuono.

11) "Highway 61" è seguita e ci ha spinto ulteriormente sulla strada. Dove stiamo andando? Non lo so, ma so che da qualche parte arriveremo.

12) "Simple Twist Of Fate" ci ha ricordato ancora una volta che c’è ancora del sangue su quei binari. L'uomo dal lungo cappotto nero non è nato troppo tardi: lui sembra essere il padrone del proprio tempo.

13) "Thunder On The Mountain" suonava come un boogie loosy e Bob non sembrava preoccuparsi più per la struttura della canzone registrata come traccia d’ apertura di Modern Times. E' diventata una cosa completamente differente e suona come il momento “parco giochi” dello show ogni sera, almeno per lui. Se ora sorride quasi tutto il tempo, in Thunder ride quasi ...

14) Non ci sono parole per descrivere "Ballad Of A Thin Man". Non c’è spazio per la scia di timore che provoca ogni volta che Bob e la sua band la eseguono. Egli è il Mago delle cose straordinarie.

15) L’aver eseguito in modo perfetto e classico "Ballad" sembra aver liberato "Like A Rolling Stone" ed i classici seguenti dal peso del passato. Questa è una canzone dell’età della pietra che ora, o almeno in questo tour, è stato staccata da tutta l'importanza avuta in precedenza e che Bob può suonare quasi scherzando di nuovo con le sue tastiere, che diventano una sorta di tavolozza di acquerelli per lui, per ridisegnare il suo capolavoro. "Like A Rolling Stone" ci ha permesso di liberare le nostre menti e forse anche la povera Miss Lonely avrà finalmente trovato la strada di casa. Ogni notte è venuta in modo diverso, l'unica cosa che non è cambiata è stata la reazione allegra del pubblico.

16) Poi Bob si è tuffato in una versione di "All Along The Watchtower", che, abbastanza sorprendentemente è iniziata con lui al centro del palco che soffiava nella sua armonica. E per aumentare il divertimento ha cantato la seconda strofa mentre suonava l’armonica alla fine di ogni riga. La band suonava come ... The Band. Attualmente, non è proprio Bob che sembri completo e compiuto: la sua touring band (la migliore che ha mai avuto?) fa la sua parte per completarlo. Sono in pace con il loro capo: sanno che sono lì per servirlo.

17) Ancora una volta, "Blowing In The Wind" è stata il bis e soffiava non solo il vento idiota del passato lontano, ma ha anche portato lontano le nostre menti. E’ l’ora di tornare a casa e piangere un pò!

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Steinar Daler

Solo una breve rassegna dai primi due shows di Buenos Aires. Mi dispiace di non saper scrivere poeticamente come i due ragazzi della recensione dello spettacolo brasiliano.
Prima la cosa principale: la voce di Bob è buona, non abbaia e non canta le note alte. Concerti molto professional entrambe le sere. Forse il secondo era un pò meglio del primo, ma forse è solo la mia scelta in base alla scaletta. Il locale è adatto per la musica e il suono è buono. Nessun problema all'ingresso.
Sei nuove canzoni per il secondo concerto, scaletta variata dal primo giorno. Blowin' in the wind è ora tornata alla sua melodia originale. Bob appare giovane e sembra essere in ottima forma. Tutti i membri della band brillano in diverse parti dei concerti. Poi il lato meno bello: il pubblico era bello, ma non troppo entusiasta prima della fine dello show. Ma dopo il concerto tutti sembravano essere contenti. Bob, una volta cantava qualcosa come: "Ho sempre voluto correre rischi, tirando indietro la mia mano destra e avanzando la sinistra. Non corre più rischi ora, e questa imprevedibilità mi manca.
Ma, forse per il pubblico argentino che non ha avuto la possibilità di vederlo tanteb volte quanto me, comunque penso che sia stata una buona esibizione, se domani o lunedi suonerà "Angelina" - una canzone dove si parla di Argentina - lo perdonerò. Ma quando è salito sul palco argentino Bob avrebbe dovuto agire più come Maradonna o Messi che come Lampard o Gerrard .. (Mi dispiace per tutti coloro che non masticano molto di calcio). Gerard e Lampard sono sempre solidi, ma non brillano mai come i due argentini che ho citato. Ci sono stati almeno un paio di highlights stasera, “Desolation Row” e “Cry a While”. Vorrei scrivere un pò di più dopo i prossimi due concerti. Comunque grande essere in Argentina.



Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 26, 2012

di Alberto Callero

"Hey Hey My My / Rock And Roll will never die", diceva Neil Young nel 1978. E questo è quello che abbiamo visto a Buenos Aires, nel primo dei quattro concerti al Teatro Gran Rex. Prima di tutto devo dire che il teatro è situato nella parte classica della città, ricca di storia. E’ davvero un evento straordinario vedere Bob Dylan in questo posto. La folla di circa 3.500 persone ha visto uno dei migliori concerti di sempre di Zimmy in Argentina, e che concerto strano è stato! Ho notato che in Brasile ha suonato un sacco di chitarra e cantato con l’armonica in mano come un vero e proprio autentico crooner, ma oggi c'era un uomo che si divertiva a suonare con un organo Korg! “Leopard Skin Pill Box Hat” è stato il brano d’apertura dell’incredibile show composto da musica che veniva dalle radici! E’ raro vedere Bob così in buona forma al giorno d’oggi. La sua voce era buona e sembrava molto chiara, sembra che sia meglio ora a 70 anni rispetto all'ultima volta che si è esibito nel nostro Paese nel 2008.
Io credo che questa sia la miglior rock-band, con Charlie Sexton alla chitarra, mentre gli altri eseguono con autorità ogni notte canzone dopo canzone. Diciassette brani per il primo spettacolo...Che altro posso dire? ... "Like A Rolling Stone" è come l'acqua nel deserto per Bob, non può vivere senza suonarla. Io penso che nel secondo concerto di domani lo vedremo suonare di più la chitarra. "It Ain’t Me Baby” e "Beyond Here Lies Nothing" sono state le due sole canzoni della set list suonate con la chitarra. Devo dire che sono anche molto felice di vedere delle persone "reali" sul palco. Il Rock del 21° secolo suona come uno scherzo di cattivo gusto alle mie orecchie, ma con Dylan e la sua band il fuoco sacro del rock è vivo.
I punti salienti di questa meravigliosa notte sono stati una versione stupefacente e “killer” di “High Water”e "The Levee’s Gonna Break". Il concerto è finito con una grande ovazione per questo ragazzo-mago che vive per la musica, sente la musica, ci insegna cos’è la musica.Cosa vedremo domani sera nella seconda serata in Corrientes Avenue?...Come ha detto John Lennon nell’album "Revolver", "Tomorrow Never Knows". Con Bob Dylan tutto è possible. Grazie tantissime per un altro momento magico. Bob ..."My My Hey Hey / Rock And Roll Is Here To Stay".



Porto Alegre, Brazil - Pepsi On Stage - April 24, 2012

di Eduardo Bueno

Porto Alegre ("Porto Felice", in portoghese) è la capitale più meridionale del Brasile, con un milione e mezzo di abitanti, un sacco di alberi, un bellissimo lago, vicina sufficientemente al confine con l'Uruguay e Argentina, la sola regione del Brasile dove si può avere un tocco di inverno ... E l'inverno sta arrivando, bambino, le finestre sono quasi pieni di brina ... E' anche la capitale del "Paese dei Gauchos" e, secondo alcuni, la città più rock del Brasile. E' qui che Bob ha terminato il suo tour brasiliano la scorsa notte, con uno stretto, forte, spettacolo edificante che suonava diverso da quelli di tutti i cinque anni precedenti - come Fernando Viotti, un fedele collaboratore di Bob Links ha detto, il migliore finora.
C’erano le mie figlie (Belem, 30 anni, incinta di tre mesi adesso, Flora, 27 anni, e Lízia, 15), oltre a due delle mie ex-mogli e tutti i miei bravi ragazzi, ovviamente, grandi fans di Dylan. Inoltre, mia moglie, sua figlia ed io, avevamo appena sentito lo show della sera prima passeggiando nel parco, al buio, nell'aria fredda e sottile, che si trova vicino a casa mia. Era il compleanno di mia figlia Paula (Clara compiva gli 11 anni lo stesso giorno e noi venivano dalla sua festa).
Pepsi on Stage (credo bisogni suggerire nomi nuovi per i locali brasiliani) è una sorta di capannone con il tetto in lamiera zincata tanto che sembra un capanno degli attrezzi (era una ex-fabbrica, in realtà), che Bob e la sua cowboy-band in qualche modo sono stati in grado di trasformare in una sorta di fienile – un Granaio "gaucho", di sicuro, con echi di un vecchio paese e canzoni occidentali, blues songs e anche musica hillbilly, che ha fatto ballare un sacco di gente. C'erano circa 3.000 persone, e ho sentito che alcuni dei presenti hanno detto dopo lo show che non gli era piaciuto. Beh, a mio parere, si sono comportati come qualcuno che va al museo per vedere una donna voluttuosa dipinta da Renoir e si trovano davanti alla stessa donna... dipinta da Picasso, capite cosa voglio dire? Andate a casa ragazzi, andatevene dalla mia finestra,andatevene alla velocità dela luce!Fuori! Fuori! Ora!

1) Bene, Bob, ancora una volta, Bob ha scelto “Leopard-Skin Pill-Box Hat", come canzone di apertura. Viotti ha pensato che fosse la migliore versione fin da ora, e sicuramente era calda, ma ho continuare a credere che, forse a Buenos Aires, capitale dell'Argentina, domani notte, Bob potrebbe cambiare il suo modo di pensare, e aprire con ... beh, sai che canzone che avevo scelto, se avessi il potere di farlo ...

2) Quindi, "It’s All Over Now Baby Blue", con Bob al centro del palcoscenico, suonando con gioia la sua chitarra ("una Rick Kelly tipo Stratocaster con il pomolo a testa d’aquila, probabilmente realizzata appositamente per lui", almeno così mi ha detto il mio amico Cassiano) e lui ha pronunciato ogni parola con dolcezza e, abbastanza sorprendentemente, era gentile con la ragazza triste, offrendole un’altra possibilità per ricominciare da capo ... versione molto bella, la migliore di quest'anno, hanno detto alcuni.

3) Come al solito, dopo è arrivata "Things Have Changed", ed era dura e cupa come dovrebbe. Mi piace molto l'ironia che nasconde, dal momento che sembra ovvio per me che, cantandola in tal modo, Bob è così gentile da mostrarci che, sì, ancora se ne frega ...

4) "Tangled up in Blue" sembrava avere raggiunto il meglio dei suoi giorni di utilizzo, e questa versione soddisfa tutte le possibilità emozionali forti che la canzone suggerisce da quando apparve come traccia d’apertura di "Blood on the Tracks". Come le notte prima, la canzone sembra essere un quadro, o un film, grande qualità nei testi, in modo da rimanere profondamente legata al suono allora tanto doloroso.

5) "Beyond Here Lies Nothing", abbastanza impersonale ed anonima, non ha lasciato nulla dietro di se. Bob alla chitarra, concentrato e convincente come sempre. Sembra che a Bob piaccia cantare questa canzone, e così lo stiamo ad ascoltare.

6) "Simple Twist Of Fate". È un storia d'amore semplice - gli è successo, ancora una volta...Come può rivisitare un forte dolore così spesso, quasi ogni sera del tour?

7) Poi, una sorpresa e, di sicuro, un premio: una sorta di versione cowboy di "John Brown ", che ha lasciato molti fan storditi e confusi. Confesso ancora una volta: non ho riconosciuto la canzone. Comunque, mi sentivo così tanto sotto la sua magia che non ero nervoso, o arrabbiato, ma non disturbato, anche se era un pò vergognoso dover ammettere che non riconosci la canzone...

8) "Summer Days" era abbastanza bella, non particolarmente brillante, anche se una bisogna ammettere che era perfetta per la "sede-stalla stile gaucho" e solo doveva essere suonata per questo pubblico davvero gaucho. Siamo tutti cowboys dell’emisfero meridionale, dopo tutto, ed è un fatto innegabile che i gauchos agissero sulla scena storica almeno 200 anni prima che il cowboy nord-americano comparisse!

9) "Desolation Row" è stata meravigliosa, tenera, gentile, e Bob suonava pieno di simpatia per tutti coloro che conoscono meno le sue canzoni, è stato anche misericordioso con ogni singola anima in quel mucchio selvaggio di personaggi condannati che in qualche modo fu in grado di inserire in quel vicolo deserto della sua mente.

10) Poi "Blind Willie McTell", e, amici, che ci crediate o no, ha suonato anche meglio che a Brasilia, una settimana fa, o a Hollywood, due mesi fa. E' una benedizione per tutti i fans di Dylan che questa canzone sia tornata nella set list. Così ora, non c'è più alcuna ragione di continuare a lamentarsi che ha avuto il coraggio di lasciarla fuori da "Infedels", a favore di ... quale canzone? "Neighborhood Bully", forse? Oh, Dio abbi pietà ...

11) "Highway 61" è stato cantato alla Daytona Speedway stile, e con gusto. Il modo in cui pronuncia "ooone", dopo "60" è stato strabiliante ...

12) Quindi, "Love Sick", oh, caspita, è venuta fuori così densa, così nebbiosa, così intensa che era come se tutti potevano sentire il ticchettio degli orologi, la sensazione di bagnato sotto le gocciolanti nuvole, e camminare per le strade morte, vedendo gli amanti nei prati e le sagome nelle finestre. E non c'era il silenzio, ma sicuramente il tuono! Per me, insieme a "Blind Willie" e "Desolation Row" è stato uno dei veri highlights della notte.

13) "Thunder on the Mountain" all'inizio sembrava come se fosse fuori fuoco, ma questo tipo di partenza sciatta (almeno a mio parere) era come un salvacondotto, un permesso ufficiale a Bob stesso per improvvisare molto sulla sua tastiera, andando oltre la band e la stessa melodia, ma permettendo loro, sia alla band che alla melodia - di ritrovarlo dietro la
curva successiva che si nasconde ancora dietro il muro del suono. La musica in sé non era brillante, credo, ma questo cercare e nascondere l'azione era molto giocoso e divertente, infatti, il povero Tony non sapeva più da che parte andare, troppo occupato a cercare di “tenere insieme” la "sua" band in quel labirinto creato da Bob. Momento divertente, davvero bello da godersi in questo granaio gaucho, con Bob che suonava come il gatto che suona sul tetto (o sotto) che scotta... Lui è un gatto fresco, anzi.

14) "Ballad of Thin Man": Credo che nessuno sia d'accordo che questa canzone sia la chiave per percepire e comprendere questa ottava, o nona reincarnazione di Dylan, uno che ci sta mostrando il suo prêt-à-porter di questo nuovo secolo. Non c’è molto altro da dire.

15) "Like a Rolling Stone" era diversa da tutte le altre notti in Brasile, e mi permetto di dire che ne è venuta fuori in versione un pò slegata, ma ancora divertente e piacevole, e di sicuro più leggera di tante altre volte precedenti - e Bob, di nuovo, come a Belo Horizonte, non ha cantato il ritornello giusto per consentire alle persone di farlo per lui.

Poi, mentre stava presentando la band, Bob ha suonato alcuni accordi di "Hey Jude" sulla tastiera, e fatto sorridere ancora di più la gente, anche Paul McCartney è in Brasile e stasera suonava a soli 200 chilometri di distanza da qui, a Florianópolis. Un omaggio a Paul?

16) Quindi "All Along the Watchtower", potente come sempre, ma più breve che mai.

17) Poi lui e la band hanno lasciato il palco, e dopo un pò sono tornati per una versione col violino di "Blowin in the Wind " , toccante, che colpiva, abbastanza da sogno di farci credere che, sì, siamo in grado di ... costruire un mondo nuovo, perchè troppe e molte persone sono già morte in quello vecchio. Alcuni ragazzi del pubblico giuro che hanno detto: "La risposta amici miei, è ... etc" Amici? Aveva detto o voleva dire ... noi? Non sono sicuro che abbia veramente detto amici invece di amico, ma certamente sembrava che ...

Poi tutti via, di nuovo in albergo, e per l'aeroporto, lui domani torna nelle pianure, torna in scena, questa volta nel reale paese dei gauchos: Land Macho Man Argentina, nowdays sotto il dominio di una versione patetica di Evita Peron ...Vorrai Bob piangere per l'Argentina? Saranno in grado di piangere per lui? La risposta, amici miei è ...

 

Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall - April 22, 2012

di Eduardo Oliveira

Ci risiamo. Dopo quattro anni, boblinks.com ci permette di individuare i concerti vicino a casa nostra. Si tratta di una specie di rituale: ci lamentiamo dei prezzi, diamo un'occhiata alle set list, si leggono le recensioni dei concerti precedenti. E poi ci troviamo in fila per l’entrata. Intorno a noi vediamo un sacco di facce giovani, alcuni di loro sembrano fans reali, esperti dylanlogisti, come uno recensore ci ha definiti recentemente in modo corretto. Ci riconosciamo dalle obsolete t-shirt e i capelli grigi, e anche dallo sguardo di superiorità col quale guardiamo i ragazzi giovani. Non facciamoci del male, possiamo convivere con loro, a volte anche insegnare loro qualcosa, purché non si mettano a fare commenti stupidi o gridare qualche richiesta stupida per canzoni che difficilmente Bob farà (credetemi gente è appena successo, lui non canterà Hurricane!)

Così il teatro è quasi pieno e, come al solito, l’inizio dello show è in orario. Mezza canzone dopo, tutte le piccole cose fastidiose sono molto, molto lontane. "Leopard ..." è buono, non eccezionale, ma è sufficiente a ricordarci che siamo in presenza di una grandezza. Questa band può realmente fare un’ottima esecuzione. Questa notte l’acustica è buona, il posto è grande, e possiamo sentire chiaramente la voce di Bob e capire le parole che dice (cosa che, diciamocelo, non è poi tanto comune mentre salta da una grande canzone ad un’altra. La prima parte del concerto è stata incredibile, una serie di favoriti e non, ma graziosamente eseguiti.

"It’ Ain’t Me" è stata bella calda, "Things have changed” ha avuto un grande assolo di armonica, ma "Tangled Up" è stata un vero affare. Bob ha recitato (urlando) parola per parola, facendo sequenze strane di strofe, sicuramente per pasticciare le nostre menti e farci apparire sciocchi di fronte ai giovincelli. Non abbiamo potuto cantare insieme a lui come abbiamo sognato di fare in tutti questi anni, ma la canzone era perfetta. La band era infiammata e così sarebbe rimasta per tutta la notte. "Beyond here... ", la sublime" Not Dark Yet ", una versione jazz di “Summer Days”, poi "Simple Twist of Fate", uno dei momenti salienti della sera, con Bob che sembrava un crooner reale. In “High Water” il banjo ci ha fatto ballare, "Trying to get to Heaven” ci ha dato un pò di respiro prima di una "Highway 61 " come al solito frenetica, con la band che ama suonare questo rock-bluesy, sputando fiammate sul pubblico. Che incredibile sequenza!

Ad alcuni di noi non piaceva “Forgetful Heart” sull’album, ma Bob davvero ci messo il cuore in questa canzone. "Thunder on the mountain" è stata solo regolare, senza la profondità necessaria. "Ballad of a Thin Man" con uno strano effeto-eco è stata scoppiettante, probabilmente il punto più alto della serata. Bob si spostava a piede libero per il palco, facendo la sua danza strana, la sua voce davvero aggressiva, e il pubblico è impazzito. Gli Hit conosciuti dai giovani sono stati spazzati via da quersta canzone. E noi, vecchi liceali, che fingevamo di non essere sorpresi. Ognuno ha avuto quello che voleva quando Bob e la sua band ci hanno sparato in faccia una esplosiva "Like a rolling stone", seguita da "All along the watchtower". Alla fine "Blowin’ in the Wind", con tutta la gente sotto il palco.

Come usciamo, ci sentiamo abbastanza generosi nei confronti di questi giovani che avrebbero potuto fare un sacco di altre belle cose ed invece hanno ha scelto di unirsi a noi in questa riunione di "aficcionados".
E poi andiamo a casa, a fare progetti folli di andare in altri paesi stranieri per vedere ancora Bob senza dover attendere altri quattro anni.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Fernando Viotti

Il secondo concerto di Bob a São Paulo è iniziato con una domanda: Dove cazzo era Al Santos? Sia Sabato che Domenica la sua voce sonora non si è sentita come al solito annunciare "La leggenda del rock n' roll, e così via, il "Columbia Recording Artist" Bob Dylan".
Cinque minuti di ritardo quando Bob e la band sono apparsi sul palco per attaccare per la quinta volta in Brasile "Leopard Skin Pill Box Hat". Mi dispiace dirlo, ma per me, questa volta non ha funzionato così bene. Forse perché il pubblico era seduto, il suono era un disastro, e Bob forse non ha fatto uno sforzo come le volte precedenti con la voce... Niente jam, la priorità era solo per farla finita alla svelta.
Per fortuna "It Ain’t Me Baby" ha rimesso le cose a posto. Bob ha preso la chitarra come un vero Guitar Hero (che sicuramente non è ...) per eseguire alcuno buoni e brevi assoli. Il minimalismo efficace dei sui gesti non era un atto isolato, ma era legato a un minimalismo musicale, in cui qualsiasi tecnica di realizzazione si ferma prima di trasformarsi in un virtuosismo.
E’ seguita “Things Have Changed”.... Come si fa a confrontare ciascuna di queste eccellenti versioni di questa canzone in Brasile? In ogni caso, questa volta qualcosa di veramente nuovo, nell'ultima strofa Bob ha soffiato nell’armonica dopo ogni frase, e per tutto il coro fino all'ultimo versetto, arrivando così fino alla fine della canzone ... Grande.

Non c'è molto da dire su Tangled Up in Blue... Scusatemi ancora, ma “Beyond Here Lies Nothing” è suonata così strana come “Leopard”... Tony ha cercato invano di salvare la canzone, ma tutto quello che c'era da fare era aspettare .... e ne valeva la pena.
Non tanto per le prestazioni, ma per la canzone stessa, una delle mie preferite in qualsiasi elenco possibile ed immaginabile. Il colpo che ha portato Bob al riscatto, la gemma del disco che ha segnato la sua ultima rinascita, la sorprendente lirica che potrebbe essere in uno qualsiasi dei suoi dischi, ma al tempo stesso non poteva essere solo su "Time out of mind", dal momento che è un inno alla maturità, all'invecchiamento, all'accettazione della disillusione, la canzone che stavo aspettando dal 18 aprile del 1998 a Rio de Janeiro, quando Bob ha cantato mentre si stava facendo buio ... Not Dark Yet, chiaramente riconoscibile, e per me, fin dal primo accordo, il momento clou della serata.
Bob ha cantato con grande emozione dal momento che "le ombre stanno calando...", e ha suonato dei begli accordi sulla tastiera. Una commozione unica, proprio come la “Blind Willlie McTell” di qualche giorno fa, e io non credo che la ripeterà molte volte nel 2012 ...

Poi una sequenza di canzoni antagoniste: l'umore è girato con intensità da vivace a introspettivo: “Summer Days” e “Simple Twist of Fate”, (altri grandi assoli di chitarra di Bob), “HighWater” e “Trying To Get To Heaven”, “Highway 61” e “Forgetful Heart”, io ho quasi pianto sperando in un debutto di un’altra canzone, ma sono stato molto contento e soddisfatto ugualmente...

La parte finale del concerto è seguita senza sorprese, tranne per la reazione del pubblico nel mezzo di “Ballad Of A Thin Man” (eccellente quanto le precedenti). Le persone dalle retrovie hanno letteralmente invaso le corsie dell’area VIP di fronte al palco e vi sono rimaste fino alla fine del concerto. Con quel milione di volti improvvisamente ai suoi piedi, e forse in cerca di occhi scuri, Bob è ritornato ancora per “Blowin' in the wind”, con la chitarra invece dell’armonica negli assoli, non meno impressionanti di quelli di sabato. Lui saluta ancora una volta con la sua tipica riservatezza, e se ne va senza dire un addio verso la parte fredda del paese per l'ultimo capitolo del suo tour brasiliano. Un tour che può essere chiamato davvero memorabile. Domani sarò faccia a faccia con lui per l'ultima volta, dopo che, sicuramente, verrà il tempo del mio pianto ....




Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall - April 21, 2012

di Fabio Augusto Silva

Questo è stato il mio primo concerto di Dylan in assoluto. Quando era stato qui a São Paulo nel 2008 ero un pò a corto di denaro. Questa volta, però, anche con i prezzi dei biglietti ancora scandalosi, non potevo lasciarmelo sfuggire. So che il Brasile sta finalmente iniziando a essere incluso nei tour mondiali da un sacco di artisti, ma chi sà quando Dylan sarebbe tornato?
Inoltre il ragazzo ha appena compiuto 70 anni . Ho ascoltato un sacco di sue registrazioni in concerto all'inizio degli anni 2000, ma da allora, a parte il qualche occasionale video su Youtube, non avevo davvero seguito la sua attività dal vivo. Sapevo che la sua voce se n’è andata all'inferno e che la band era piuttosto grande. Dopo lo spettacolo posso dire che le mie aspettative sono state soddisfatte, la sua voce è davvero molto dura e la sua band eccellente!
Ho anche pensato che il lavoro sulla tastiera fatto da Bob fosse abbastanza buono, e la sua armonica forte e personale.
Il luogo, la Credicard Hall ha una grande acustica, così anche se ero abbastanza lontano dal palco, ho potuto sentire tutto forte e chiaro. Purtroppo è un posto molto grande così molte persone hanno potuto stare sedute durante lo show. La folla, tuttavia, è stata piuttosto eccitata per tutto lo show e credo sia stata anche la sensazione di Bob visto come si muoveva senza sosta dalle tastiere al centro della scena, piegando le ginocchia quando suonava la chitarra e l’armonica , agitando le mani, e in generale sembrava essere eccitato anche lui. Penso che bisogni però anche fare qualche riflessione sulla sua voce troppo dura, ha ringhiato e gridato un pò nella maggior parte delle canzoni. Una voce un pò ruvida per le orecchie dei fans occasionali, ma per me è stato un segno che era veramente in palla.
Le mie canzoni preferite: Don’t think twice era molto bella, Tangled Up in Blue è la mia personale favorita ed era una delle canzoni che volevo sentire dal vivo, questo è stata una buona versione anche se preferisco quelle prima del 2000, Beyond Here Lies Nothing suona dannatamente bene senza la fisarmonica, Make You Feel My Love è stata una grande sorpresa, penso che la suoni raramente... forse ha ascoltato la cover di Adele e voleva rivendicare la paternità? Every Grain of Sand è stata uno dei pezzi più belli da ascoltare, anche se Bob era abbastanza difficile da comprendere, durante The Levee’s Gonna Break è il gruppo ha fornito un’ottima traccia per la tastiera di bob, che ha visto la folla battere le mani al suo ritmo, la band ha davvero eseguito in modo fantastico e la canzone è stata uno dei numeri più applauditi, sono stato davvero felice di sentire Love Sick, questa canzone è sempre un punto culminante dal vivo per me, e infine il momento clou della serata, per me e la folla, è stato Ballad of a Thin Man, Bob ha tirato fuori una buona voce (con uno strano ma efficace effetto di eco) e anche bello è stato quel suo modo di suonare l’armonica. Blowin' in the Wind è stato il bis, davvero una bella sorpresa. Ora aspettiamo e vediamo cosa verrà fuori dallo show di domani!


Belo Horizonte, Brazil - Chevrolet Hall - April 19, 2012

di Fabio Augusto Silva

Belo Horizonte è una città di 5 milioni di persone che continua a crescere senza un controllo pianificato, e proprio nel mezzo ci sono le sue maestose antichità, le montagne cristalline del Minas Gerais nel sud-est del Brasile, lontano dalle splendide spiaggie atlantiche. L'oro è stato trovato qui nel 1704. Un mucchio d'oro: circa 40 tonnellate, che hanno fatto la ricchezza di diverse nazioni, Brasile escluso però... E' stata la più grande corsa all’oro nella storia dell'umanità fino al 1849, quando nuove miniere furono trovate in California, e tutta l'avidità, la fame e la confusione si trasferì da quelle parti. Topazi, smeraldi, tormaline abbondano anche qui, nelle grandi montagne di granito che rendono l'orizzonte di Belo Horizonte sicuramente "belo", ma oltre all’oro furono trovate immense quantità di ferro.
Bene, Bob viene da una terra dove il ferro era la prima risorsa, non è vero?... Così, sembra che sia venuto nel posto giusto. Comunque, era come se tutto il campo magnetico del posto lo avesse caricato, e lui ci ha portato a fare un viaggio bellissimo, come vedremo, ragazzi io penso che spettacolo di ieri sera, il terzo di questo tour, sia stato di gran lunga il migliore fino ad ora, anche se i due precedenti sono stati abbastanza belli.

1) Lo spettacolo nella Chevrolet Hall (oh Dio, questi nomi ...) è iniziato con "Leopard Skin Pill Box Hat ". E' sicuramente un pezzo divertente, una canzone funky, che ha davvero scosso la folla, ma uno continua a chiedersi perché Bob decide di scegliere questa particolare canzone come apertura ai suoi concerti in questi ultimi anni. Beh, credo che lui può fare quello che vuole, e non si lamenta nessuno. E il suono andava bene, comunque. Quindi ... teniamola in lista.

2) Poi ha lasciato la tastiera, ha preso la chitarra e iniziato "It’’s All Over Now, Baby Blue". Agli inizi sembrava solo una replica delle sere prima, ma, subito dopo la seconda strofa, Bob ha mostrato che stanotte era la notte buona: ha fatto la chitarra solista, ha piegato le ginocchia, le labbra, ha guardato i rappresentatnti dei media con il coltello fra gli occhi - occhi a lama di rasoio - e ha fatto alcune improvvisazioni, spendendo più tempo del solito per questa canzone, come per annunciare che la band che era davvero in grande spolvero e aveva una gran voglia di suonare.

3) Poi al centro della scena, senza chitarra, solo l’armonica, ha cominciato a mostrare a tutti quelli intorno questo suo nuovo linguaggio del corpo, piegare le ginocchia, spalancare le braccia, toccarsi il petto con la mano sinistra, mettendo la destra sui fianchi, con un sorriso, una sorta di sorriso, la messa a fuoco della vista su un vasto paesaggio nella sua mente, così ha iniziato una densa, tesa, versione blues di "Things Have Changed". Sta cercando di imitare Chaplin, con questo nuovo maneirismo, con il modo di muoversi come un burattino, col suo abito nero, il cappello bianco che sicuramente trasformano questo "nuovo Dylan" del XXI secolo in un personaggio tanto solido ed importante come gli altri sei (o sette? o otto?) personaggi che ha già interpretato in una carriera che dura da mezzo secolo. E questo tipo particolare, come tutti gli altri precedenti, ha anche qualcosa a che fare con Hollywood, non solo perché questo ha preso un Oscar (era proprio lì, sulla tastiera, di fronte a noi). E' stata una infernale versione di questa canzone che sta diventando davvero molto comune nella set list, e sempre aveva un suono eccezionale per me.

4) Non so se è stata la mia immaginazione ma la versione di "Tangled Up in Blue" che è seguita è stata sicuramente in cinemascope, fatta per il grande schermo: è stata davvero come un film con Bob che cammina lungo i binari, pieni di sangue, sudore e lacrime. Il modo in cui ha pronunciato "pipe" valeva il prezzo del biglietto - e anche se è un "Tipo silenzioso", può sicuramente dare voce a tutte le nostre fantasie d'amore spezzate, o, il che è peggio, con le realtà degli amori finiti... Ma il fatto è che, come tutti voi probabilmente già sapete, alcuni produttori brasiliani hanno appena comprato i diritti per fare un film dalle canzoni di Blood on the Tracks, bene, Bob ha fatto un film intero con una sola canzone....

Milena, un elegante, gentile e dolce ragazzina di DODICI anni era vicino a me, in prima fila, mentre la splendide, sorprendenti ragazze dai 19 ai 21 anni Helena, Gabriela e Natalia, che splendevano nel pieno fiore della loro giovantù ribelle, erano venute allo spettacolo, con l'edizione brasiliana di “On the Road” sotto il braccio (ma questo non può essere visto come una coincidenza, perchè, un'ora prima dello spettacolo, il traduttore del libro in portoghese stava firmando quel libro in una bella libreria ad un isolato di distanza dalla venue del concerto - e questo traduttore sembra essere colui che sta scrivendo queste righe ora). C’era anche un ragazzo quasi 60 anni che ha visto Bob per la prima volta durante la Rolling Thunder Revue al Boston Garden nel giugno del 1975 ("lo spettacolo pomeridiano" come ha sottolineato) e Rogerio, un ragazzo che si avvicina ai suoi fifties, grande Dylan conossaieur, erano, fianco a fianco con il cugino di 14 anni di Milena, che conosceva ogni parola che Bob cantava come se fossero state stampate nella sua anima. Eravamo i passeggeri di questo viaggio magico, quando Bob improvvisamente ha lasciato l'auto abbandonata nel West ...andando verso una sorta di porto, dove la sua nave era pronta a partire con le vele spiegate...

5) E infatti "Beyond Here Lies Nothing" è seguita, abbastanza forte da buttar giù tutte le finestre, e ogni finestra è fatta di vetro. Versione grande, molto meglio di quella di Brasilia di due notti fa, almeno a mio parere. Forte, stretto, con Bob alla chitarra (credo - non ha preso alcun appunto, spero che la memoria non m'inganni ...) tutto ciò che posso vi posso assicurare è che il capitano non dice niente, ma dimostra l'affetto per tutti coloro che hanno navigato con lui, perchè sembra che, dopo tutti i pericoli incontrati nel viaggio, è stato così gentile di portarci tutti su un’isola remota, forse Black Diamond Bay.

6) Dopo che lui ci ha condotto attraverso questo tipo di tempesta che era "Beyond", Bob improvvisamente si trasforma in pianista, suonando un valzer in modo così malinconico da sembrava un fantasma.. Avete mai visto un fantasma?... In "Spirit of the Water", Bob piegato sulla tastiera ha realizzato una serie di improvvisazioni di tipo jazz e, per me, è stato davvero come se avesse suonato come il pianista del casinò fantasma, rifiutando di fermare il suo suono, anche in una decadente stanza vuota, come in una poesia di Lawrence Ferlinghetti. Ma la camera era ben lungi dall'essere vuota, ragazzi! Comunque, la mia impressione è che tutti eravamo come sospesi tra due mondi.

7) Poi, dopo lo spirito dell'acqua è stata la volta dell’acqua alta. “High Water (for Charlie Patton) e Bob ci ha portato in un'altra strana città nel suo paesaggio mentale, e tutto ad un tratto ci siamo trovato in piedi, quasi a fluttuare, nel diluvio, con la compagnia spaventosa di Charlie Patton. Bob è stato davvero brillante, e lui e la band sono stati davvero cazzuti in
questa particolare versione di "High Water", non così rock e tempestosa come l’avevamo conosciuta su "Tell Tale Signs", in quanto il mandolino le ha dato una sorta di sapore country, ma è stata comunque densa e abbastanza "significativa".

8) Quando l'acqua finalmente è stata prosciugata, l’incubo marino era ben lungi dall'essere passato, e tra i relitti del villaggio di Charley Patton, Bob ha trovato un collegamento stretto e ci ha spinto a ... oh, Dio "Desolation Row". Poi il fantasma del bluesmen deceduto nel Sud è diventato un equipaggio sovrumano di Cenerentole, Romei, Einstein, Casanova, e il dottor Filth è comparso senza preavviso, come se si trattasse di un normale dolore che ti spinge al suicidio... E loro erano tutti presenti nella dolce e suadente melodia di Bob, tornato alla tastiera, con un fraseggio che ha punteggiato ciò che poteva anche essere un incubo, un re del sogno lisergico - e non chiedetemi perché, ma giuro che mi son venuti in mente Jerry Garcia ed i suoi Grateful Dead. Ma eravamo tutti grati e vivi però. Grazie ancora una volta, Bob. C'è qualcosa che possiamo fare per te? Ma, lui continua a sorridere, portando una delle sue mani fuori dalla tastiera e lasciando l’altra sospesa nell’aria per un pò come in una mossa di karate al rallentatore, con l'altra mano sul fianco, o quasi seppellita in tasca, mettendo la mano sinistra sul petto per ringraziare l'allegria della folla, sorridendo, sorridendo, come se fosse travestito da Robin Hood che suona il suo violino elettrico.

9) “Honest With Me” è stata onesta, abbastanza giusta, ma in qualche modo, sembra un pit stop durante il viaggio nel quale Bob ci stava portando.

10) Ma "Simple Twist of Fate" è esplosa come un quadro vivente, di nuovo come in un film dipinto con "solo" le qualità della voce e della musica, e ci siamo stati davvero in quel vecchio albergo strano con il neon che brucia attraverso il beat-up tempo, e poi era come se Bob avesse avuto la faccia dipinta di bianco come nella Rolling Thunder Revue, tranne che ora era il suo volto. I suoi denti bianchi lampeggiavano mentre diceva ogni parola, facendomi sentire un formicolio scintillante nelle ossa - ma non l'ho sentito solo io, ma anche tutte le belle ragazze intorno a me, ed anche il ragazzo 60enne che aveva sentito questo stesso brano al Boston Garden 37 anni fa - ho detto 37 anni fa, amici miei!

11) Ma il viaggio era sicuramente doloroso, e anche lento, così Bob è salito di nuovo sulla Cadillac, come nella pubblicità, e ci ha portato dritti sulla Highway 61, e quando le ruote erano in fiamme, (un amico di Woodstock mi aveva chiamato nel pomeriggio dicendomi che il grande Levon Helm se n’era andato), stavo dedicandomi questa canzone per lui, e spero che Bob mi perdoni se ho avuto il coraggio di farlo senza il suo consenso. Quando il telefono suonò, e la ragazza dolce di Woodstock mi informò della triste notizia, ho subito pensato alle altre volte: “Richard Manuel è morto", "Rick Danko è morto" " Richard Farina è morto", "Victor Maymudes è morto". Cazzo, basta, chi dovrà andare da Bob a dirgli queste notizie? Non lo so - Quello che so è che lui è ancora in circolazione e sicuramente non c'è modo migliore di questo per onorare tutti questi eroi defunti nella vita di Bob.

12) Poi il lungo viaggio è continuato, fino a questa vecchia e misteriosa zona ad ovest della città, con alberi africani torturati dal vento caldo, e lui che sembrava una sorta di impresario di pompe funebri, o almeno "The Man in The Long Black Coat". Per me -. con tanti shows sulle spalle, questo è stato il momento migliore della serata, felice di averla sentita.

13) E la passeggiata ci ha portato ai piedi del Monte del Tuono. “Thunder on The Mountain”, Il tuono rotolante aveva un suono pauroso tra le nuvole nere che circondano la sua cima, ma Bob aveva deciso di salire comunque sulla montagna. E poiché egli era in questo luogo di grandi montagne che è il Minas Gerais, ci ha consegnato un solido rock, quasi come se fosse stata fatta prima della Fondazione del mondo. Grande, tuonante versione, con Bob che interferiva nel ritmo naturale del fraseggio della canzone con la sua lunatica tastiera, molto personale, che ha fatto fare a Tony Garnier un grande sorriso.

14) "Ballad of a Thin Man" - si può avere di meglio? Penso che questa canzone rappresenti come Dylan si senta bene in questi giorni - rilassato, felice, contento di se stesso e dei suoi personaggi "vecchi e nuovi", il pubblico ha potuto vedere ed apprezzare i suoi nuovi movimenti da marionetta, braccia aperte, la gestione dei due microfoni e dell'armonica,
ascoltando gli echi della sua voce negli anelli di fumo della sua mente ....

15) Quindi, "Like a Rolling Stone" completamente diversa da due notti fa, grazie, specialmente al pubblico, che la cantava a squarciagola, urlando ogni parola, tutto la band è rimasta sorpresa: tutti guardavano con grandi occhi aperti e sorridevano molto tra loro e al pubblico. Poi Bob semplicemente non cantava il coro "How does it fell” solo per lasciare che il pubblico cantasse per lui. TUTTI cantavano! Ogni persona del pubblico, di qualunque età. Per molte persone istantaneamente divenne una notte storica, di quele da ricordare. E Bob ha sicuramente sentito tutta quell'energia! Chiedete a lui, se volete!

16) Quindi, "All Along the Watchtower". beh, sai, è un sacco di tempo che aspettiamo che Bob la tolga per un pò dalla set list, ma sembra non volerla più togliere, ha trovato il modo perfetto per compiacere la folla con questa sequenza finale perfetta, credo. E' stato fantastico, e tutti hanno di nuovo cantato insieme.

17) Se ne sono andati, e dopo un pò sono tornati per un’alta pietra preziosa, una grande versione di Rainy Day Women. Ragazzi, dovevate essere qui a vedere i volti sorridenti e luminosi che dicevano tutto. E' stato un viaggio infernale, attraverso le sventurate montagne fino ad arrivare alle porte dell’ Eden.

 

Brasilia, Brazil - Ginasio Nilson Nelson - April 17, 2012

di Eduardo Bueno

Bene, finalmente dopo quattro tour in Brasile, Bob è venuto nel cuore dell’antico altipiano brasiliano (800 milioni di anni), il Planalto Central, nel mezzo del quale si trova la cosiddetta città "futuristica" di Brasilia che non è solo la capitale del Brasile, ma anche la capitale della corruzione in Brasile...
Rubano un sacco qui, ragazzi, potete scommettere! E questa volta qualcuno di loro ha rubato anche l'acustica del quel ridicolo luogo chiamato Nilson Nelson Arena. Nilson Nelson? Oh, andiamo...
Ma, in un certo senso, a chi importa? Per chi, come me, che era in prima fila non solo non era molto facile vedere Dylan perfettamente, ma anche ascoltarlo.
La cosa è che lui si poteva sentire, che è sicuramente una benedizione, ma non si poteva sentire assolutamente niente del suono della band per la pessima acustica.
Credo che ci saranno state circa 5.000 persone in quel luogo orribile. Lo spettacolo è iniziato esattamente alle 9.30 pm.
1) Bob ei ragazzi hanno aperto con una bella, ma non speciale, versione di " Leopard Skin Pill Box Hat". Eddie Segwick non c'era - non c’è mai stata. Ma questo stesso luogo, una volta era pieno di giaguari che sono i cugini sudamericani del leopardo. Ci sono stati fino al 1960, quando Brasilia è stata costruita nel bel mezzo del nulla, poi sono stati tutti braccati
e si sono estinti.... Beh, sembravano vivere di nuovo in questa strana apertura...
2) La seconda canzone è stata "Don’t Think Twice", in questo tipo di paese della luce che va e viene è un modo di agire che sta diventando abbastanza comune ultimamente. Non credo che questa versione abbia reso piena giustizia al vecchio suono, ma si sa, è solo un parere personale...
3) Terza canzone: "Things Have Changed", primo vero momento forte dello show, almeno per me. Bob al centro della scena, muovendosi come una marionetta a cantare di questo mondo pieno di pazzi in questi tempi strani. Abbiamo davvero il feeling come marionette, anche se non ci rendiamo conto di chi sta tirando i fili... Beh, almeno questa volta le corde erano nelle mani di Bob crooner, e lui ha cantato con il cuore e l'anima.
4) Quarta canzone: "Tangled Up in Blue". Ebbene, l'uomo: egli non solo ancora non se ne frega: sembra come senta ancora il dolore della separazione, che spezza il cuore e lascia un cavatappi nel cuore: ogni parola è stata cantata come se fosse stata incisa nella sua anima. Versione Grande.
5) Poi la mia prima versione live di "Beyond Here Lies niente" e in un modo, per me, che suonava ancora meglio rispetto al disco, e non mancava per niente la fisarmonica di Hidalgo. Non è stata meravigliosa ma era molto buona.
6) "Simple Twist of Fate", la canzone compagna di "Tangled Up In Blue" è seguita ed ho pensato che era superba. L’ho già ascoltata molte volte - una decina di  versioni live, e questa in particolare è stata la migliore per le mie orecchie, dopo tutti questi anni ... Se io sono nato troppo tardi, la colpa è solo di un simple twiat of fate... etc.
7) "Summer Days" utilizzata per salire di tono in altri spettacoli che ho visto (specialmente proprio qui in Brasile, nel 2008), ma non questa volta. Beh, la colpa era dell’acustica del locale, la peggiore che abbia mai sentito. Non riuscivo a sentire un unico accordo suonato dalla band. Ma a quanto pare, sembrava essere solo una pantomima rockabilly, potente come sempre, almeno credo...
8) La candida, dolce-amara sinfonia che è "Spirit on the Water" ha sofferto dello stesso problema. Bob ha cantato magnificamente, ma, non so, qualcosa mancava nell'insieme, tra cui il suono della band!
9) "Honest With Me" - mi chiedo chi voglia essere onesto? Credo che fosse buona come una volta , ma nessuno nelle prime quattro righe poteva sentire qualcosa suonato dalla band, e non è una canzone che Bob ha scritto apposta per essere eseguita “a cappella” con solo la sua voce (tutto ciò che abbiamo potuto sentire), vero? Quindi, non posso "giudicare", ma penso che questa parte "centrale" sia stata la parte più scarsa dello spettacolo.
10) Ma poi, oh men, una superba, meravigliosa, versione magica di "Hard Rain A-Gonna Fall ", con il pubblico a cantare insieme il ritornello! “It’s a hard, It’s a hard....etc! Di fianco a me c'erano quattro ragazzi, avevano tutti 14  ANNI!! La canzone è tre volte più vecchia di ognuno di loro! La somma delle età dei quattro ragazzi era uguale all’età della stessa canzone! Mentre ritornavo a casa ho visto una coppia di 60enni! In un certo senso il sogno di Dylan, avere tutti i tipi di pubblico, di tutte le età! Lui sembrava Rimbaud che recitava le sue poesie! Era la poesia francese simbolisticamente tradotta in una melodia folk-rock. Il primo clou dello spettacolo, a mio (e di molti altri "Dylanofili) parere... Credetemi sulla parola!
11) Quindi "Highway 61", che fa saltare le scintille come sempre e, infine, forse grazie a qualcuno laggiù, nella sala di controllo, siamo stati in grado di sentire anche il suono e, nella nonostante l'acustica orribile (che qualche senatore ha probabilmente rubato per usarla al matrimonio del figlio... eh eh eh), infine, suonava goooood.
12) Poi, oh, ragazzi, è possibile nascondere il volto nei fazzoletti, perchè Bob offerto una versione wooooooooonderfulllllll di "Blind Willie McTell", abbastanza forte da far piangere un uomo adulto. E' stata fantastica, magica, spettrale, profetica. Sembrava almeno buona come la versione che ha presentato nella cerimonia per onorare Martin Scorsese a Los Angeles, credo il 12 febbraio (o gennaio?) di quest'anno, l'unica canzone di Dylan eseguita in pubblico quest’anno (per quanto ne so io) prima di aprire questo il Tour 2012 a Rio de Janeiro, domenica scorsa. La prima volta che ho sentito questa canzone dal vivo, nonostante abbia visto più di 70 show di Bob. Forse qualcuno tra il pubblico vede ancora "il fantasma delle navi schiaviste", dal momento che il Brasile è stata l'ultima nazione sulla Terra ad abolire la schiavitù e quello che ha ricevuto il maggior numero di schiavi di tutti i tempi (cinque milioni di schiavi sono stati portati in Brasile dal 1532 fino al 1888).
13) Poi una torrida, veloce, fragorosa versione di.. "Thunder on the Mountain", e abbiamo potuto sentire di nuovo la band...
14) "Ballad of a Thin Man" eseguita con molto effetto di eco sulla voce, cosa che è diventata ormai una prassi comune per questa canzone. Semplicemente perfetta, a mio parere, con Bob come un croupier che getta le sue carte al pubblico estasiato, al centro della scena, cercando come una statua, oh, mi dispiace, volevo dire come una leggenda vivente, splendente, felice, sicuro, completo, pieno di sentimento, sincero e fedele come il fuoco, come il ghiaccio!
15) Quindi "Like a Rolling Stone" con lui alla tastiera, ma soffia nella sua armonica come mai aveva fatto prima, quattro cori, e negli ultimi versi, ha fatto esplodere l'armonica tra ogni riga. La prima versione che credo, renderà questa versione di Brasilia così unica. Spero che qualcuno l'abbia registrata. Io sono tecnologicamente troppo scarso per fare queste cose. Spero che qualcuno la metta su You tube al più presto. Vale la pena di sentirla amici! Lo giuro!
16) Come al solito, "All Along the Watchtower" è venuto dopo ed è stata anche potente, Bob al centro, danza, movimento, quindi prende la chitarra per suonare come un ragazzo all’inferno! Questo era troppo grande.
Poi loro sono andati via e quelli che pensavano di conoscere le modalità degli spettacoli hanno immmediatamente pensato: Beh, è così, è tutto finito, baby blue...
17) Beh, avevano torto, dopo quattro minuti di ovazione in piedi, Bob e la sua band sono tornati per una divertente groovy, funky, versione esilarante di " Rainny Day Women # 12 & 35", come se fosse un messaggio per noi: tutti devono sballarsi!
Specialmente, naturalmente, i corrotti senatori brasiliani, in questo caso, letteralmente lapidati, naturalmente!
Quindi, alle 11.10 pm, dopo esattamente 1 ora e 40 minuti di musica e 17 canzoni era davvero finita.
Ma ci saranno altri quattro spettacoli in Brasile, il paese con il più alto costo di un biglietto al mondo, che ci crediate o no (300 dollari USA per un biglietto, beh, qualcuno deve pur pagare per il week end del figlio del senatore! Questo per ora è tutto, gente!

Rio de Janeiro, Brazil - Citibank Hall - April 15, 2012
 
 di Fernando Viotti
 
 Citibank Hall, Rio de Janeiro, ore 20,45. Quindici minuti prima dell’inizio della versione 2012 del Bob Dylan "Never Ending Tour", avendo dato un’occhiata presso la sede del concerto, penso che stasera Bob suonerà in un teatro mezzo vuoto.
 Difficile pensare che qualcosa di simile ai due concerti brasiliani sold out possa accadere anche qui a Rio, anche perchè i prezzi dei biglietti sono alti e potrebbero causare l’assenza di molto pubblico. Una spiegazione migliore è la ben nota abitudine dei "cariocas", (i nativi di Rio), di essere sempre in ritardo per gli eventi, come in realtà è accaduto, infatti quando Bob ha dato il via al concerto con Leopard Skin Pill-Box Hat, quasi tutte le sedie sul frontale del palco erano occupate.
 
 Questo tradizionale pezzo d’apertura mostra Bob e la band in buona energia, ma alla fine la canzone è stata piatta. Tuttavia, il secondo brano, It Ain’t Me Babe, che ripete la seconda canzone come nell’ultimo concerto in Rio nel 2008: Bob con la chitarra, questa volta con Charlie Sexton al suo fianco, ad avviare uno scambio di frasi che sarebbero sfociate brillantemente in alcune canzoni seguenti più tardi.
 
 Poi una versione bellissima di Tangled Up In Blue. Bob canta forte e chiaro e procura piacere al pubblico con alcuni assoli di armonica. Dopo una versione piatta di Things Have Changed, la band ha reso meglio in The Levee’s Gonna Break. Tony e Charlie di fronte a Bob per tutto il tempo, mentre lui aveva la testa china sulla sua tastiera Korg, dando un ritmo più veloce di quella originale, e con la parte strumentale allungata come in una jam. Una grande prestazione, ma non così gradita al pubblico locale, a quanto pare non così familiare con i brani di Together Through Life ( Nota di Mr.Tambourine - in realtà la canzone si trova su Modern Times). Beyond Here Lies Nothin' ha mostrato il suo grande potere quando suona dal vivo, seguita da uno dei punti culminanti della notte, con una gran voce, più chiara del solito, Bob ha cantato dall'inizio alla fine Desolation Row, ha pronunciato ogni sillaba in modo stressato fino all’ ultimo coro ("de-so-la-tion-rooow"!), eseguendo la canzone in un modo molto simile (ma meglio!) alla versione del famoso Mtv Unplugged del 1994.
 
 In Summer Days, Bob ha dato spazio alla band per pochi minuti, come aveva già fatto in passato qualche volta, osservandola enigmaticamente da un angolo, a volte sembra voler risaltare in mezzo alla band in qualsiasi momento, mentre tamburellava impaziente con le dita. Poi è tornato alla chitarra, questa volta per scambiare qualche frase con Charlie su una versione sorprendente di Simple Twist Of fate, altro fiore all'occhiello della serata, quasi come l'originale, ma forse non così drammatica, e senza dubbio meno morbida. Forse come risultato dei quasi quarant'anni di distanza del dolore che ha dato alla luce il brano.
 
 Un momento di piacere per il pubblico, come al solito, con Highway 61, una piccola pausa con Forgetful Heart, e poi il warm up di Thunder on the Mountain prima dell’ultima attrattiva della notte. Una provocatoria, entusiasmante e bizzarra performance di Ballad of a Thin Man, con Bob che oscillava tra i due microfoni, quello al centro e quello sul lato sinistro del palco, di fronte al gruppo mentre la sua apocalittica voce risuonava con diversi effetti sonori. Dopo di queste, ha iniziato improvvisamente e frettolosamente i pezzi di chiusura, Like a Rolling Stone e una troppo rumorosa All Along the Watchtower, con due prestazioni non all'altezza della grandezza di quelle canzoni monumentali.
 
 Alla fine, un grande concerto, ma non così fantastico, che ci ha lasciato ancora con grandi aspettative, la curiosità e la nostalgia per i prossimi spettacoli. Domani è ancora lontano, ma cerchiamo di pazientare per vedere cosa succede a un miglio di distanza dalla spiaggia di Rio, al "Teatro Nilson Nelson" nell’ entroterra brasiliano nella notte di Martedì.