BOB DYLAN

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creato da Michele " Napoleon in rags" Murino - curato da Mr.Tambourine

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Il perfetto Maggiesfarmer 2009 , la classifica

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DYLAN-QUIZ # 13

Nell ' album “The freewheelin’ Bob Dylan” ci sono
tre canzoni che devono pagare pegno per la melodia
ad altri tre brani della musica popolare anglosassone:

No more auction block    -  che diventerà......... ?
 Lord Randall                   -  che diventerà.......... ? 
Nottamun town                -  che diventerà.......... ?

Attenzione ! Ogni risposta vale 2 punti che verranno aggiunti al punteggio solito
 

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TOGETHER THROUGH LIFE - TESTI E TRADUZIONI

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Martedi 28 Aprile 2009

Oggetto: Nota di Richiamo : Destinatario : Mr Tambourine

Come vedasi sotto riportato ho risposto anche io al quiz precedente ma sia nella talkin di oggi Lun.27 e nella pagina principale di Magge's Farm la mia risposta non si vede.
NON SI VEDE.
Ora puo' darsi che abbia visto male,puo' darsi che ti sia sfuggita la mia e-mail,questa volta abbiamo superato i limiti.
Ma che dico limiti siamo andati oltre.Piu' di cosi' non si puo'!
Inoltre faccio presente che e' assurdo che debba mettermi ogno Lunedi sera al PC ed aspettare la mezzanotte e un minuto per inviare la risposta e far prima per acquisire un maggior punteggio.
Pregasi gentilmente di fare qualche modifica a tal proposito.
**
dylan quiz
Martedì 21 Aprile 2009, 08:35
A: spettral@gmail.it
Al forum di assago Milano al concerto del 20/04/2002
George Receli pur essendoci viene sostituito dal batterista ombra Keltner.
**
Nota personale:
Keltner e Watson sono i migliori batteristi di e per Bob Dylan da sempre secondo me.
Stefano C.
***
Cosi' e' scritto - vidimato - timbrato in data odierna senza successive modifiche, nonche' protocollato con numero 001260.
Si invia con richiesta di risposta a mezzo stampa.
Cosi' e' deciso,cosi e' stabilito.
Distinti saluti
Stefano C.

Caz...pita Stefano , mi son proprio dimenticato di te , scusami ma in questo periodo ci sono talmente tante cose da fare che mi è sfuggita la tua mail , comunque ho recuperato ed aggiornato , riconoscimi che ho sempre detto a voi di tenere controllato perchè sbagliare è facile quando le cose da fare sono tante e si hanno solo due mani :o). Per quanto riguarda il regolamento sono ancora convinto che una differenzazione ci debba essere , altrimenti a punteggio pari per tutti non arriveremmo mai alla fine , e la differenza sarebbe fatta dai mio "special bonus" e non da voi. Non penso sia una cosa improponibile aspettare la mezzanotte per mandare la mail , finora nessuno ( a parte te ) si è lamentato di questo fatto. Voi dovete fare la differenza col vostro impegno , non io con i miei bonus ! Poi ricorda che è sempre un gioco , una buona occasione per rimestare nella memoria dylaniana di ognuno. Comunque sia , se proporrete altre regole sono più che disposto ad esaminarle e discuterle con voi , questo mi sembra già essere un buon modo di valutazione e di assegnazione dei punteggi , ma non è detto che si possa migliorare con l'opinione di tutti voi che partecipate a questo quiz con impegno , allegria e buona volontà , così è momentaneamente deciso e messo a verbale !!!

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"This Dream of You" : il valzer in 4/4

Ho visto troppi recensori definire "valzer" il brano "This Dream of You": non è un valzer, ma un brano in 4/4; bando ai tecnicismi sì,  ma un minimissimo di conoscenza musicale, soprattutto a chi si occupa di musica professionalmente, si dovrebbe richiedere, no?
Mirko

Ciao Mirko , giusta la tua osservazione , il tempo di This dream of you è basato sulla vecchia beguine in 4/4 , purtroppo non sempre i recensori sono anche musicisti , certo ci vuole una bella fantasia per definire varler una beguine !

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Together Through Life : C'è un fantasma al posto di Dylan

by Stefano Catena

Ho ascoltato il nuovo album di Bob.
Mentre scrivo sto ascoltando It's All Good. In poche parole i fans di Dylan secondo me potevano farne a meno di questo disco compreso il sottoscritto.
Nell'insieme suona tutto bene ma manca Bob Dylan , e' come se ci fosse un fantasma al suo posto, c'e' la sua voce arrochita ma non c'e colui che ha scritto cio' che ha scritto e cantato cio' che ha cantato,manca il verbo dylaniano, non quello del messia ma quello musicale, manca la novita'.
Ho letto da qualche parte che il disco Time out of Mind e' stato l'ultimo ruggito del leone Dylan e io aggiungo dopo di che dal 1997 ad ora il fantasma di Dylan si aggira in modo misterioso e oscuro, in modo indecifrabile sulla testa dei fan dylaniani.
Mi sono piaciute due o tre song dell'album.
La title track Beyond here lies Nothin', la Forgetful Heart che sembra figlia di Man in a Long Black Coat o Ain't Talkin ma che comunque rimane una perla nell'intero ultimo lavoro e per ultima It's all Good.
Spero che si chiuda con questo cd la solita triologia e se ne apra un altra. Ma ho l'impressione che il cerchio si stia chiudendo.
Not dark Yet recita in una song Mr. Dylan forse ci siamo quasi?

Interessante l'intervista nel dvd di Roy Silver anche se non ho capito cosa c'entra con il tutto!
Interessante perche' mentre Dylan nell'intervista parla di Roy come di uno "scroccone" pronto a guadagnare.....(perche' Grossman?....) dicendolo con un mezzo sorriso da presa in giro.
Roy parla di Dylan da fan di Dylan , da uno che ammira Dylan e che ama Dylan e che dice di scoppiare a piangere all'ascolto di Blowin' in the Wind.

Stefano Catena

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Un altro disco geniale di Dylan : Together Through Life

by Star-Ledger Staff

Nonostante il suo compuilsivo seguire la strada dei trovatori , Bob Dylan – 68 anni il mese venturo – rimane un romantico.
Il tema del suo nuovo grande album “Together Through Life” , sembra essere quello “finchè ci sarà qualcuno accanto a voi” , tutti argomenti che colpiscono i fans , anche se non ci sono banchi o sgabelli volanti – è solo rumore , si tratta di un cuore spezzato che guarda fuori..
“Together Through Life” continua la linea bastarda dei capolavori dylaniani , ed è un taglio netto con la musica di Modern times. La musica ha il sapore delle città di confine , grazie alla fisarmonica di Hidalgo che scivola attraverso molte tracce come una bollente brezza. Così come il Dylan dei giorni nostri , l’album è impregnato di blues , con Mike Campbell che suona la 6 corde qualche brano come il brano d’apertura “ Beyond here lies nothin’ “.
I testi di 9 brani su dieci sono scritti con il paroliere dei greatful Dead Robert Hunter , già suo passato collaboratore. Le sessioni hanno preso spunto dalla realizzazione di “Life is hard” , brano scritto per il film in uscita “ la vie en rose” di Olivier Dahan.
E’ un triste brano che si appoggia su uno sfarfallio di mandolini e di pedal steel guitar , che Dylan vanta come se stesse scrivendo una lettera d’amore “ Sento una brezza fredda al posto della memoria...”. Comunque Dylan non ha perso il sentimentalismo.
Duro sulle ultime note di “Life is hard” arriva “My wife’s home town”. E’ un divertente blues nello stile deell’ultimo Dylan : “ C’è una ragione per questo e una ragione per quello / Non posso pensare a tutto / ma so che esistono / Non voglio dire che la casa di mia moglie sia un inferno”. Cambiate le parole , usa la melodia dell’Hit del 1964 di Willie Dixon per Muddy Waters "I Just Want to Make Love to You."
Dylan rimaneggia un altro riff di un vecchio blues con “Shake shake mama”, mentre la sua “Jolene” è una mala-ragazza-nel buon mantra di un roadhouse. Lo swing pop dei vecchi tempi che schiaccia l’occhio a “love and Theft” , assume qui un’aria Mexocali , con “If you ever go to Houston” un laconoco racconto cautelativo. La voce nodosa di Dylan non è mai stata più espressiva , appare evidente che canta di sapere cosa gli piace in “ I feel a change comin’ on “- “ Sei la solita lasciva piccola , potresti attizare il fuoco”.
L’album si conclude con un colpo da maestro , “It’s all good”. Su un saltellante Zydeco beat , Dylan canta della corruzzione , dei rifiutatati echi della propaganda da camera : “ I grandi politici dicono bugie / Le cucine dei ristoranti sono piene di mosche... ma non vorrei cambiare niente se potessi , perchè voi sapete cosa dicono - uomo , va tutto bene-. “ I tempi sono duri e lo diventaranno ancora  di più – edifici fatiscenti , orfani di guerra che piangono- e la vita ti sta portando alla fine.
Ma Dylan conosce il trattamento, se non la cura: “ Rimani con me piccola , spero tu lo voglia / Tu sai cosa sto dicendo , va tutto bene”.

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Dylan presenta il nuovo cd dal vivo  (ANSA)                                                     clicca qui

N.B: : La notizia non corrisponde al vero , questa volta l'ANSA ha toppato

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Set list: London, England - Roundhouse - April 26, 2009

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard)
4. Million Miles (Bob on keyboard)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
6. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob center stage)
8. Sugar Baby (Bob on keyboard)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob on keyboard)
10. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on keyboard)
11. Po' Boy (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
18. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Review: Serata al Roundhouse per Bob Dylan                                                 clicca qui

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Review: London, England - O2 Arena - April 25, 2009

Dylan in London last night: energized, committed, triumphant

by Gerry Smith

Lo show della 02 London Arena è stato un trionfo inaspettato.
Dylan aveva una Marcia in più fin dall’inizio con “Maggie’s farm” alla chiusura con “Blowin’ in the wind”. La sua performance è stata densa di energia ed impegnata come qualcuno degli show che avevo visto sin dal 1978 ( e mia madre li ha visti sin dal 1965 ).
Il set si è aperto come un treno merci in corsa e raramente ha perso lo slancio. La set list è stata scelta bene , con solo la metà dei pezzi ripetuti dai precedenti show.
Gli highlights – ce ne sono stati molti – inclusa Hollis Brown r Workingman’s blues. I pochi pezzi sottotono , particolarmente Spirit on the water , erano pezzi minori dai due ultimi album , suonano meglio sull’ impianto HiFi che sul palco.
Raramente ho sentito Dylan cantare così bene . confidenziale , espressivo , propositivo , la sua voce sembrava aver riacquistato la forza di 20 anni fa.
Il suono era di prima qualità dal mio posto , molto distante dal palco.
Dylan era perfetto nel mix , è un piacere sentire la musica così chiara , anche la presentazione ““… Colombian recording artist…” è suonata davvero muddy.
Sono andato al concerto con trepidazione , non solo perchè per l’imbarazzante mancanza dei trasporti pubblici ( qualche stupido dirigente aveva deciso di chiudere la Jubilee Line del Tube , il solo modo serio per raggiungere il centro di Londra oggi ) , ma anche per la paura che Bobby potesse essere finito.
I timori erano infondati – La voce di Bob , il suo suonare la tastiera e l’armonica e in generale il livello di energia sono stai una rivelazione.
Ci sono volte che il Mighty Zimmy colpisce ancora , Bob è sempre l’ Uomo, c’è qualcuno che ha dei dubbi ?

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Review: London, England - Sheffield Arena - April 24, 2009

Review of Dylan Sheffield and 1st London

By ken

Così , questo non uniforme ma interessante tutto è arrivato in Inghilterra. Partito con un sorprendente show di alto livello nella venue della Shaffield Arena.
Le prime 3 canzoni sono state un pò da pisoliono , ma da “Boots of spanish leather a “It’s altight mama” sono state una la miglior cosa che io ricordi.
Semplicemente una splendida Boots ; Bob di fronte con la chitarra , con lo sfondo del palco iluuminato con luci bizzarre. Grande vocal . Leeve è stata bollente come sempre. Sugar Baby , una delle miglioricanzoni dai suoi album , è stata una bella performance.
Rweedle è stata grande ( wow , ho detto davvero questo ?!) .- Bob di fronte , senza chitarra , coi movimenti di un vecchi blueman con l’armonica in mano , faceva queste cose mentre cantava e suonava l’armonica allo stesso tempo. Innovativo , realmente , simile alla Love sick dell’inizio del tour.
Po’ boy è stata , penso , la vcanzone della serata. Questa complicata canzone ( melodicamente intendo ) è stata fatta con un nuovo strutturale arrangiamento , e Bob ha sparato il testo.
It’s alright mama ha guadagnato con un nuovo riff pungente , ma detto questo , lo show è diventato prevedibile.
Una buona apertura per la tappa Inglese.

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Bob Dylan-High Water For Charley Patton, London, England,Roundhouse,April 26, 2009

 

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Lunedi 27 Aprile 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 455                                                             clicca qui

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Together Trough Life : Uno strano piccolo grande disco...

di Tommaso Sega

Ciao a tutti.
Comprato due giorni fa, dopo averlo già ascoltato e riascoltato molte volte, dico la mia su “Togheter Through Life". È uno strano, piccolo grande disco...
Non è stato un gran film "I'm Not There", c'erano dentro troppi film e troppi Dylan, ma aveva le sue belle intuizioni. Tipo ambientare la parte con il crepuscolare Richard Gere in una città un po' alla Tim Burton (quello di "Big Fish") e un po' tanto alla Jim Jarmush. Ecco, mi veniva giusto in mente quella strana città piena di cowboy, clown, giraffe e spose cadavere, ascoltando il nuovo disco di Dylan. "Togheter Through Life" mi sembra, ancora di più dei due precedenti, un disco di american music, ma proveniente da un posto storto e strano, impossibile da trovare sulle cartine geografiche. Più facile da trovare in qualche vecchissimo film in bianco e nero di melodrammi gitani o maledizioni di licantropi. Ascoltandolo è facile immaginarsi Dylan accompagnato dagli splendidi figuri della splendida fotografia sul retro del disco.
Anzi, più che provenire da un posto strano "Togheter Through Life" È un posto strano. Un posto in cui si possono trovare locande rigorosamente "dell'Agnello Macellato" (quelle dove il visitatore in genere entra, chiede se il Conte Drakosi abita da quelle parti e tutti si zittiscono, guardandolo impauriti) e dove, su un palchetto improvvisato si può trovare Dylan che azzanna e mastica il blues con "My Wife's Home Town", "Jolene", "I'ts All Good" e "Shake Shake Mama" (di Blind Willie McTell non so, ma so che nessuno canta il Blues come Dylan - e Tom Waits). Poi ci sono i vicoli stretti e male illuminati, dove le canzoni si colorano di strane sfumature magiche e ammaliatrici, con Dylan che canta "Beyond Here Lies Nothing" o "Forgetful Heart" con voce da vecchio ipnotizzatore. Uscendo nei campi grigi dagli alberi spogli, ecco risuonare tra i rami secchi scheletri di serenate come "Life Is Hard" e "This Dream Of You" (per me finalmente le manie “confidenziali” dell'ultimo Dylan hanno trovato una loro giusta dimensione). Ma non è un posto triste e cupo, tutt'altro: il mondo sotto la marea di Dylan è più allegro e vitale della maggior parte della musica proveniente dal mondo di sopra. Allegra, nonostante la constatazione che l'ultima parte parte del giorno se n'è già andata, è "I Feel A Change Comin' On" (capolavoro dell'album... cosa non ne avrebbero tirato fuori i Byrds dei bei tempi!) e serenamente folk è anche "If You Ever Go To Huston".
Tanto è gagliardo l'album, tanto puzzeranno di morto le solite polverose polemiche da burocrati sui furti da questo o quell'altro bluesman, a questo o quell'altro poeta. Dylan porge le chiavi di un mondo e quelli le usano solo per rilevarne le impronte digitali. Contenti loro...

Ciao, Tommaso.

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Blues: Bob Dylan - Together Through Life (2009) - di Paolo Bianchi        clicca qui

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Together Through Life :Bob Dylan e la voglia di andare avanti                 clicca qui

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TOGETHER Through Life è un Dylan minore..

By Robert Spellman

E’ essenzialmente un album sovraccarico di blues in tonalità maggiori , con il supremo talento e la furbizia di Bob , con la gracchiante voce gentile suo tramonto della vita.
Ma ogni registrazione con canzoni impertinenti come “My wife’s home town” o “If you ever go to Houston” non potrebbe mai essere presa seriamente , anche se create da un genio commevente come Dylan.
Eppure il suo bel programma alla radio l’anno scorso gli ha dato un sacco di credito musicale da permettergli di portare alla ribalta per un istante anche personaggi buoni a nulla.

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Review: London, England - Sheffield Arena - April 24, 2009

from "The Times" - Bob Dylan at Sheffield Arena

Perchè dovrebbe esserci così tanta eccitazione per questo tratto del tour europeo di Bob Dylan è qualcosa di misterioso.
Si , lui ha un nuovo album , lui rimane una delle preminenti superstars superstiti degli anni 60, ma questo non spiega perchè è diventato come un biglietto bollente.
Forse è perchè abbiamo imparato di più su Bob Dylan in questi ultimi quattro anni che non nelle precedenti quattro decadi. Lui ha pubblicato le sue memorie. Ha sbalordito con la tolleranza e lo spirito nel suo "Theme Time Radio" shows. Ha fatto la prima mostra dei suoi quadri. Ha anche concesso diverse interviste.
Tuttavia , l’unico campo nel quale rimane testardo ed enigmatico e non comunicativo è il suo modo di presentarsi nelle esibizioni dal vivo.
Non ha detto una parola di saluto quando ha iniziato il suo show alla Sheffield Arena , nemmeno per presentare le canzoni , nessuna delle quali proveniva dal nuovo album.
La sua backing band da molto tempo , formata da cinque musicisti , era disposta a semi-cerchio , come se stessero facendo le prove delle canzoni , con Dylan in piedi dietro la sua tastiera di fronte agli altri musicisti.
Vestito in nero , cappello nero , sembrava un incrocio fra un toreador e un Don mafioso quando la band ha cominciato con la vivace tracotanza del R&B con “Cat’s in the well” , seguita da una drasticamente ristrutturata “It’s all over now baby blue”.
Il canto di Dylan è diventato una caricatura di se stesso ed è il testamento del fascino duraturo che le sue canzoni ed i suoi testi hanno ancora vivo malgrado questo rimaneggiamento approssimativo.
Presa la chitarra , è venuto al centro del palco per fare una lamentosa prestazione di “Boots of spanish leather” , durante la quale ha tirato fuori un paio di assoli nel suo scompigliato stile staccato.
Il dondolante swing di “The levee’s gonna break” ha mostrato una superba prestazione della band , in particolare di Tony Garnier al contrabbasso , anche se le ripetitive liriche hanno messo in evidenza che quando Dylan imbocca una strada difficilmente la abbandona.
La qualità è molto calata quando si è imbarcato in una serie di canzoni dal suo album Love and Theft , inclusa una lenta e sgangherata “Po’ boy” , seguita da una disorganizzata “Make you feel my love” che è stata infarcita da ingannevoli tentativi di falsetto. Una solida “Highway 61 , poi seguita dall’umore del blues in tonalità minore di “Love sick” che è corsa sul binario giusto , prima che la band  tirasse fuori una amabile versione di “Like a rolling stone”.
Benchè il legame spirituale fra Dylan ed il suo pubblico funziona ancora in profondità , questo legame sparisce nella prestazione dal vivo e nella capacità di essere recepito , questo show non è stato significativo. “ E’ stata la più costosa lisciata di pelo che ho mai avuto in vita mia” ha detto uno del pubblico mentre usciva.

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Reviews: Brussels, Belgium - Forest National - April 22, 2009

by Roric McCorristin

Bob Dylan e la sua band sono stati semplicemente magnifici a Brussels stasera. Erano in perfetta forma dall’inizio alla fine e Bob sorrideva , tutta la serata. Siamo stati testimoni di qualcosa di straordinario e la folla l’ha capito .
E’ stata un’enorme emozione !

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Review by Jacques Graf


Uno dei migliori show ai quail ho mai assisitito.
E’ abbastanza ?
Non dirò dettagli sulla set list , mi piace dire che Bob sta migliorando il suo canto , notte dopo notte!
Oh....il ritorno della vecchia rana asmatica come il mio amato figlio Louis ha detto ?
Tutto quello che posso dire è che Dylan da un nuovo senso , una nuova luce a tutte le canzoni che canta :
Non solo per quelli che le conoscono perfettamente...gente che non ha idea di quello che andranno a vedere – qualcuno di loro , immagina un vecchio tamburino che canta – scoprono un nuovo elegante fascino : la nascita della vera musica live.
Anche LARS – che non è una delle mie preferite dal vivo , è stata totalmente una storia nuova la scorsa notte : ci sono stati alcuni momenti simili all’originale , qualcosa come “ nessuno canta Dylan come Dylan” cantato da Dylan che imitava Dylan..." you got no secret to ..../ blank/.......... conceal " ( questo con un sorriso nella voce ).
Il fatto è che Dylan taglia il ritmo delle strofe e lascia spazi vuoti o le velocizza in serie – persino non cantando la prima “ sugar baby” – creando così come una nuova canzone.
E non voglio citare “Desolation row” , incompleta ma mai così bella in questa nuovo cantato ( trunk, jaleous monk ... )( spoonfeeding Casanova ... )( knog broke, kind of joke )
Non è questo il perchè siamo qui ? Testimoniando tutte le nuove intenzioni , le nuove strade che le canzoni stanno prendendo ?
Mi fanno venire in mente il modo col quale il cantante tedesco Fisher Diskeau rivela il significato
di Schubert solo illuminando le parole che canta , dando loro un senso. Il comportamento di Dylan va nello stesso senso , molto coinvolto. Sono tranquillamente sicuro che ancora si cura delle parole ( anche se ovviamente alcune non le canta !).
Scrivere in francese sarebbe stato più facile per me , spero di essere stato chiaro !
Possano avere gli inglesi grandi show !.

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Bob Dylan - 'Till i feel in love with you - O2 Arena London 25th April 2009

Bob Dylan-The Times They Are A Changin' London 2009

Bob Dylan-Chimes Of Freedom Stockholm 2009

 

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Domenica 26 Aprile 2009

BOB DYLAN : Together Through Life  - di Gabriele Benzing           clicca qui

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Set list: London, England - O2 Arena - April 25, 2009

1. Maggie's Farm (Bob on keyboard)
2. The Times They Are A-Changin' (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob on keyboard)
4. Chimes Of Freedom (Bob on keyboard)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
7. 'Til I Fell In Love With You (Bob center stage)
8. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Ballad Of Hollis Brown (Bob on keyboard)
11. Po' Boy (Bob on keyboard)
12. Honest With Me (Bob on keyboard)
13. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
18. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Review: Roma e Firenze

by Marina Gentile

Ciao Mr. Tambourine,

come in qualche mia precedente avevo annunciato, ho partecipato ai concerti di Roma e Firenze del Nostro Amato. Anche se con un certo ritardo, provo a raccontare questi due giorni al seguito di Bob. Non mi avventuro, però, in una recensione puntuale, che non è alla mia portata, limitandomi a segnalare ciò che da profana ho percepito e ritenuto apprezzabile o al contrario ho considerato criticabile.
Intanto, in questo tour primaverile mi accompagnavano, oltre a mio marito, Floriano, Carlo (il di lui fratello) ed i miei nipoti Giuseppe e Riccardo (di tredici anni) al loro primo incontro con Mr. Dylan.
La presenza dei miei nipoti è stato per me il vero evento, croce e delizia di questa avventura. La preoccupazione principale atteneva alla possibile reazione all’ascolto di quella voce aspra e ringhiante, tanto che nei giorni precedenti il concerto di Roma mi sono più volte chiesta se non avevo commesso un errore a programmare non uno, ma ben due concerti con loro. Meno preoccupazione mi destava il possibile stravolgimento delle canzoni, perché loro non dominano ancora il repertorio e dunque presumibilmente non avrebbero riconosciuto gran parte delle canzoni. Per evitare una probabile delusione li avevo comunque preparati spiegando loro che la voce di Bob che ripetutamente hanno sentito nella tanto amata versione originale di LARS non era più la stessa e che il tempo ha lasciato il segno sulle sue corde vocali così come su tutta la sua persona. Ed a riprova di ciò, dall’acquisto dei biglietti avvenuto lo scorso dicembre, un po’ alla volta ho sottoposto loro un bel po’ di materiale live comprese le registrazioni degli ultimi due concerti di Bergamo e Chatillon.
Come è andata a finire ve lo dirò alla fine di questo racconto.
Comunque, la presenza dei miei due nipoti ha trasformato questo tour in una gita fuori porta cominciata venerdì 17 a Roma davanti ad un panino e ad una coca nel McDonald’s a qualche centinaio di metri dal Palalottomatica per finire domenica 19 davanti ad una succulenta fiorentina in un ameno ristorante in località Farneta a poca distanza da Cortona, con visita all’Abazia di Farneta - ed alla sua cripta che ne costituisce la parte più interessante - situata proprio di fronte al ristorante.
Ma vengo ai concerti.
Intanto a mio parere il concerto di Firenze è stato di gran lunga migliore di quello di Roma, per varie ragioni: la band e lo stesso Bob erano in migliore forma; il pubblico è stato più caloroso ed ha accolto meglio il gruppo; migliore senza dubbio l’acustica del Mandela Forum rispetto al Palalottomatica, presso il quale i concerti dovrebbero essere banditi.
Naturalmente luci ed ombre: molte ombre che l’amore per quest’uomo consente ai più di tollerare, me compresa, ma non di sottacere.
La luce che mi è parso di intravvedere in questi due concerti concerne il ruolo dei soliti noti: Denny Freeeman e Stu Kimball. Bene, se non ho preso una cantonata, sia a Roma che a Firenze mi sembra che Freeman è stato relegato in un ruolo secondario e conseguentemente Kimball ha recuperato un peso maggiore nella economia generale della band dando,nel complesso, migliore prova di sé. In ciò ripongo una speranza. Diciamola tutta: vedo un futuro, perlomeno, senza Freeman. Auspicherei anche una dipartita di Donny Herron, che mi sembra qualsiasi strumento suoni non ci si accorge della sua presenza, mentre gli assoli di violino che ci ha dispensato a più riprese in questi due concerti mi sono sembrati davvero senza alcuna espressione. E vi assicuro che lo dice una che ha un orecchio di legno!
Sia a Roma che a Firenze, è emerso chiaro il ruolo trascinante della sezione ritmica: Tony Garnier e George Receli. In particolare Receli ha letteralmente dominato a Roma nella bellissima e sempre difficile “It's Alright, Ma” ed a Firenze in “H61” alle quali ha dato sostegno ed energia.
Buona versione sia a Roma che a Firenze di “Spirit_On_The_Water” , ma d’altra parte è un pezzo che questa band conosce bene e quindi l’esecuzione è ben collaudata.
Mi è piaciuta molto anche Mr.Tambourine eseguita a Firenze.
A Roma invece ho vissuto momenti di smarrimento nel sentire LARS: un terrificante frastuono. Mi è sembrato che ognuno andasse per conto proprio e che gli strumenti si scontrassero l’uno con l’altro senza mai ricomporsi ad unità. A Firenze è andata molto meglio: buona esecuzione apprezzata dal pubblico che ha cantato in autonomia alcuni versi con la massima soddisfazione di Bob che ha dispensato per tutta l’esecuzione una quantità di sorrisetti ed ammiccamenti, come dimostra il video che sono riuscita a girare e che trovate su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=Cm9iutAsudA
Sempre a Roma è da menzionare Boots Of Spanish Leather che rappresenta il secondo pezzo eseguito da Bob alla chitarra. Mi sembra sia una versione originale con un accompagnamento in stile vagamente country ma con un cantato quasi blues: peccato per i numerosi errori delle chitarre e forse dello stesso Bob. Ho messo il video su youtube qui http://www.youtube.com/watch?v=wqAqivw0ZhA.
Il vero highlander è stata “The Lonesome Death Of Hattie Carroll” a Firenze: rilettura struggente ed esecuzione direi quasi perfetta: ha rappresentato ciò che qualsiasi fan si aspetta da un concerto di Bob.
Infine, in entrambi i concerti ha proposto una nuova versione di “Blowin' In The Wind” che personalmente ho gradito. L’esecuzione di Firenze la trovate qui: http://www.youtube.com/watch?v=E3jaNJq7vw8
La tenera sorpresa di questo tour è stata “Return To Me”eseguita sia a Roma che a Firenze: io l’ho percepita come un abbraccio affettuoso ai romani ed a tutto il suo pubblico italiano.
Infine, ho trovato, sia a Roma che a Firenze, la voce piuttosto in forma e particolarmente romantica.
Ho cercato di esprimere al meglio il mio pensiero, anche critico, ma non posso alla fine di questo mio tour non dire che sono immensamente felice di essere stata ancora una volta partecipe di questa grande storia infinita, che ha i suoi alti e bassi, ma che ci fa appassionare negli elogi e nelle critiche, regalandoci ancora emozioni anche quando ci presentiamo davanti al palco senza aspettarci nulla. Bob è una sorgente da cui possiamo ancora attingere per alimentare il nostro spirito. E lo hanno capito anche i mie nipoti.
A Firenze, all’uscita del Mandela Forum mio cognato Carlo mi ha chiesto se ricordavo come proseguiva il tour europeo e quale sarebbe stata la prossima tappa. Ho risposto che non ero sicura ma mi sembrava che Bob sarebbe andato subito dopo in Svizzera e poi in Francia. Camminavo sotto braccio a Giuseppe e Riccardo e con la coda dell’occhio vedo quest’ultimo voltarsi verso di me per dirmi: “zia, andiamo anche noi in Svizzera!” ed a lui fa eco Giuseppe”Siiii, zia dai, andiamo anche noi!!”.
Durante i concerti li ho osservati spesso temendo di cogliere cenni di noia o di stanchezza (sono abituati ad andare a letto molto presto durante il periodo scolastico) ma i loro occhi erano incollati al palco, vigili ed attenti ed alla fine del concerto di Firenze, associandosi alle considerazioni di noi adulti, hanno commentato che quel concerto era stato molto più bello di quello di Roma, perché lo avevano percepito anche loro. Alla mia domanda se gli era piaciuto come cantava Bob (la solita mia ossessione sulla voce) hanno risposto con convinzione e sincerità di sì. E con profonda commozione e gratitudine ho pensato “Grazie Bob”.

Un abbraccio a tutti
Marina

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Bob Dylan - Like A Rolling Stone - Firenze 18 aprile 2009

Bob Dylan - Blowin' In The Wind - Firenze 18 aprile 2009

Bob Dylan - Boots Of Spanish Leather - Roma 17 aprile 2009

 

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Sabato 25 Aprile 2009

DYLAN QUIZ # 12

Blindboygrunt 5 punti
Angelo 5 punti + 1 di "special bonus"
Benedetto 3 punti
Marina 2 punti

N.B. Le mail di Blindboygrunt e di Angelo sono giunte nello stesso momento ( h. 00-02-39) , quindi sono primi ex-equo , per questo hanno entrambi ricevuto i 5 punti spettanti al primo.

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Tutto sul nuovo disco di Bob Dylan                                                 clicca qui

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Set list: Sheffield, England - Sheffield Arena - April 24, 2009

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob on keyboard)
4. Boots Of Spanish Leather (Bob on guitar)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
6. Sugar Baby (Bob on keyboard)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard
8. Po' Boy (Bob on keyboard)
9. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
10. Make You Feel My Love (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Love Sick (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Reviews: Strasbourg , France - Zenith - April 21, 2009

by Gerhard Reininger

Sono andato allo show di Strasburgo assieme a mio fratello. Bella venue anche se con tutti posti a sedere . La gente se n’è fregata ed è andata tutta davanti al palco, brutta vista per tutti quei costosi posti a sedere.
Bob è salito sul palco con 10 minuti di ritardo ed ha aperto con “Cat’s in the well”. É stato un buon inizio. Seconda canzone “Master of war” – il punto più alto della serata a mio avviso.
Qualcuno ha speculato se l’avesse cantata perchè fosse il compleanno di Hitler o perchè il summit della NATO aveva avuto luogo qui qualche settimana fa. Non so se questi fatti hanno avuto rilevanza nella scelta delle canzoni , può essere , ma può anche non essere. Comunque è stata una performance a colpi di tamburi che venivano direttamente dai campi di battaglia di tutto il mondo.

Sfortunatamente non c’è molto altro da dire sul concerto. Tutto il resto delle canzoni sono suonate pressapoco tutte uguali. La band era radunata sul lato opposto di Bob che stava dietro la sua tastiera ed ho notato che c’era come una sfida tra loro , una indifferenza nel fare qualsiasi movimento.
Bob ha preso le distanze ed ha snocciolato le sue canzoni nel microfono , suonava la tastiera senza ispirazione , anche il suono dell’armonica , nient’altro che singole note aggiunte alla melodia , avrebbe potuto fare di più ma , spesse volte , non l’ha fatto.
Comunque è stato bello vederlo , respirare la stessa aria per un momento , bello vederlo ballare nel suo vestito nero di ispirazione Vittoriana con le bande rosse sui pantaloni , ma la musica – eccetto Master of war – è stato una irritante e noiosa zuppa di suono di chitarre senza nessun highlights. A tutti mancava un sacco Larry .
Stavolta non c’è stata nessuna scintilla che venisse dal palco ad illuminare la gente.
Un freddo e misero show che è finito dopo due ore che ci ha lasciati a mani vuote , senza niente da portare a casa.

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by Gerard Poillet

Che mondo meraviglioso sentire Bob suonare “Wheels on fire” con la chitarra in mano , incredibile , e suonava ...l’assolo , questo è vero. Chiunque suoni la chitarra come me poteva capirlo....E dopo la versione da big band col violino di Donnie per Blowin’ si poteva morire....Buonanotte gente !

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Review: Brussels, Belgium - Forest National - April 22, 2009

By Philippe Manche - Le Soir

L’icona della musica Americana popolare è stata al Forest National mercoledi mentre “Together Through Life” , il suo nuovo album sta per uscire questa settimana.
In tournèe quasi interrottamente dal 1984 , Bob Dylan , 68 anni il 24 maggio prossimo , passa quasi la metà dell’anno sulle scene del mondo intero che ha frequentato regolarmente dopo l’inizio del suo “Never Ending Tour” 25 anni fa. E ad ogni volta , i concerti sono completi – quello del Forest è stato buono , e il pubblico aspetta sempre di più i suoi grandi momenti con una passione senza fine.
Non c’è bisogno di ripercorrere la sua carriera ne la sua importranza nella sfera musicale per sapere che Bob è senza dubbio l’ultimo rappresentate della musica popolare americana del giorno d’oggi.
Folk , country , blues , rock n’ roll , li ha digeriti , impastati ed integrati per un buon 40 anni , tutte le sfaccettature della musica e dei colori mescolati in una poesia che appartiene solo a lui.
Allora , mentre il suo album sta per arrivare nei negozi , e noi lo recensiremo la settimana ventura , Bob è venuto in Europa per questa primavera di concerti.
Esattamente alle 20,32 , il “Patron” arriva affiancato dai suoi cinque musicisti. A destra del palco , dietro un piccolo organo – impugnerà la sua chitarra solo una volta per la magnifica “Man in the long black coat” – Dylan comincia con “The wicked messenger” , riesumato dall’album John Wesley Harding del 1967.
Se il suono ci metterà due o tre canzoni per stabilizzarsi , si può ragionevolmente scrivere che il concerto di mercoledi è stato molto ispirato. Certo , è stato necessario ignorarare il batterista troppo invadente , ma l’interesse ed il piacere di un concerto di Dylan , si trova anche nella scelta del repertorio.
E mercoledi , se il cantante canta sempre le intramontabili “Like a rolling stone” , “All along the watchtower” o “Blowin’ in the wind” ,  è allora che si avvia su sentieri battuti che si apprezzano ancora di più.
E sebbene “Blind Willie McTell” , omaggio al celebre bluesman , non sia una delle più conosciute , fa sempre il suo piccolo effetto sentirla dal vivo.
Ultra concentrato ed attento , con un gesto della testa o uno sguardo per dare le indicazioni ai musicisti , Dylan suona la sua tastiera e apporta un piccolo tocco alla Brooker T. , tanto che i due chitarristi , Denny Freeman e Stu Kimball , possono ricamare dei bei riffs ed assoli mentre stavano eseguendo “Highway 61 revisisted”.
Con un repertorio la cui metà proviene dagli anni 60 , ( quattro canzoni sono estratte dall’album Highway 61 revisited ) , Bob non ha avuto nessuna difficoltà a regalare i suoi gioielli durante le due ore di un concerto di elevata fattura e finalmente rock , anche se ci sono stati momenti stagnanti.
Ah si , l’artista non ha detto una parola , a parte la presentazione dei suoi musicisti , durante i 120 minuti. Normale , no ?

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Le date del Dylan - Nelson - Mellencamp Tour

7/2 Sauget, IL at GCS Ballpark
7/4 South Bend, IN at Coveleski Stadium
7/8 Louisville, KY at Louisville Slugger Field
7/10 Dayton, OH at Fifth Third Field
7/11 Eastlake, OH at Classic Park
7/13 Washington, PA at Consol Energy Park
7/14 Allentown, PA at Coca-Cola Park
7/15 New Britain, CT at New Britain Stadium
7/19 Syracuse, NY at Alliance Bank Stadium
7/21 Pawtucket, RI at McCoy Stadium
7/23 Lakewood, NJ at FirstEnergy Park
7/24 Aberdeen, MD at Ripken Stadium
7/25 Norfolk, VA at Harbor Park
7/28 Durham, NC at Durham Bulls Athletic Park
7/29 Sevierville, TN at Smokies Park
8/4 Round Rock, TX at The Dell Diamond
8/5 Corpus Christi, TX at Whataburger Field
8/7 Grand Prairie, TX at QuikTrip Park
8/11 Glendale, AZ at Camelback Ranch
8/12 Las Vegas, NV at Cashman Field
8/14 Fresno, CA at Chukchansi Park
8/15 Stockton, CA at Banner Island Ballpark

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Ti prego, correggi quel “collezzionista” e “collezzione” dalla pagina delle news.
Ciao
Roberto The Lizard

Fatto , grazie :o)

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Bob Dylan (1) rappel 22 avril 2009 - All along the watchtower

Bob Dylan-Man In A Long Black Coat Brussels 2009

 

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Venerdi 24 Aprile 2009

‘Together Through Life’: Il nuovo album di Dylan vivrà da sè o sarà merito del “Morto” ?

- Allora lei aprì un libro e me lo porse - Scritto da un poeta italiano del 1.300.

Dante, Rimbaud, Eliot, Whitman, Shelley, Keats, Cummings, Timrod, Blake…

Dylan potrebbe essere l’ultimo camaleonte , ma è anche un avido collezionista. E attraverso gli anni , la collezione dei personaggi che sono apparsi nei testi dylaniani è resa vincente solo dal modo col quale Bob ha trasformato tutte queste distinte , disparate voci , nella sua voce. Per Shakespeare la cosa era un gioco , il gioco , per Dylan il problema è sempre stato con le parole.Non sono sicuro , quindi , come reagire alla conferma della scorsa settimana che Bob ha collaborato con l’autore dei testi dei Greatful Dead Robert Hunter , in 9 delle 10 canzoni dell’album in uscita , Together Through Life. 

Potrebbe essere un segno dei tempi moderni nei quali viviamo. In un’era nella quale lo stile vince sulla sostanza , la presa di coscienza che i nostri politici , pop stars e figure pubbliche sono sostenuti da un esercito di servitori impegnati a costruire in noi un incessante bisogno di idolatria , è diventata un luogo comune. Ma se guardiamo oltre quello che sembra essere il vasto deserto del perpetuo sconforto , non cerchiamo iconoclastie per consolarci. Quello che stiamo realmente cercando è qualcuno per attraversare quest’ammasso di cose , che ci dia un senso di direzione , che ci aiuti a ritrovare la via di casa. Stiamo cercando chiarezza.

Nei mesi recenti , la sfida fra i bloggers ( qualche fan contrariato da Dylan non escluso ) è stata quella di tracciare un parallelo tra Barack Obama e Bob Dylan. Ma ancora una volta , il paragone è totalmente infondato. Dylan non è il solo camaleonte culturale in giro.Come Zelig , il caratteritico personaggio reso popolare dal film di Woody Allen nel 1983 , Obama ha perfettamente la capacità di conformarsi a ciò che gli sta intorno. Quando Obama sale sul palco , noi vediamo ciò che vogliamo vedere. Quando Obama parla , noi sentiamo ciò che vogliamo sentire , tuttavia , anche le parole che dice , spesso non sono farina del suo sacco. In tempi nei quali la nostra cultura è sterilizzata , dove ogni azione è vagliata da un esame volgare ,  la gente alla quale guardiamo per trovare ispirazione, l’ispirazione non può più venire dal loro esempio, e così si affidano alle parole. Non è importante quello che dicono , ma il modo in cui lo dicono , ed è per questo modo che sono valutati. Gli storici sono d’accordo che Abramo Lincoln è stato l’ultimo presidente a mettere parole sulla carta , il “The Gettysburg Address,” , forse il suo discorso più famoso , e composto da 278 parole e dura meno di tre minuti. Ma in questi 3 minuti , Lincoln ha condensato il dolore e la sofferenza di una nazione con parole così durature che sono incise nel marmo per l’eternità.Ci sono stati paragoni infiniti tra Lincoln e l’uomo che risiede al momento nella casa sulla collina. Ma al di là del fatto che lo gradite o se lo odiate , non potete cacciare Obama . Lui non scrive ogni parola che esce dalla sua bocca , ma è un grande ed efficace oratore.I suoi predecessori potevano parlare di “visione delle cose” , ma Obama le comprende.

Con Bob Dylan , tuttavia , “comprendere” una visione artistica non è abbastanza, Con Bob le parole contano.

La faccenda qui non è che Bob Dylan ha scritto qualche canzone con qualcun altro – anche se questo “qualcun altro” potrebbe essere il secondo più grande scrittore di testi in lingua inglese vivente – La faccenda  è sulla purezza della visione , non sulla persuasività del messaggio . E’ un fatto di chiarezza.

Dylan sta staccandosi da quella che molti considerano la perfetta trilogia del rock . Time out of mind , Love and Theft e Modern Times non sono soltanto alti segni della creatività di Bob , sono standard d’oro coi quali altri musicisti potrebbero essere valutati.

E così , la notizia che Dylan ha collaborato con un altro paroliere fa sorgere spontaneamente altre domande. Aveva bisogno di questo ? Quanto gli è stato utile ? Poteva fare tutto da solo ?

Bob e Robert Hunter avevano già collaborato in precedenza . I due avevano lavorato assieme su qualche canzone per l’album di Dylan del 1988 “Down in the groove”. Ma queste si staccavano di poco dai canoni dylaniani , musicalmente e liricamente. Furono cose transitorie , come se Dylan fosse stato in una sorta di limbo dantesco.  Questo l’abbiamo trovato poi nella sua biografia “Chronicles”.

E per ultimo non dimentichiamo che Dylan ed il commediografo Jaques Levy , hanno scritto un intero album di canzoni nel 1976  ( ironicamente , nel 1965 , diresse Red Cross , una cosa di Sam Shepard col quale Dylan avrebbe scritto più tardi il testo di “Brownsville Girl” ). E mentre la collaborazione Dylan-Levy rimane come uno dei più grandi successi commerciali , non c’è discussione che le canzoni di Desire sono tutte “distintamente” Dylan.

E questa potrebbe essere la chiave, Dylan ha sempre odiato essere definito un “poeta” o “ un “profeta” , “ la voce della sua generazione”. Forse ora sappiamo il perchè. A volte diamo troppa importanza a queste collaborazioni , e la cosa ci opprime invece di tirarci sù.

E dopo quasi mezzo secolo di collaborazioni , possiamo realmente sapere il limite completo del carico che abbiamo chiesto di portare a Dylan. E se guardiamo la cosa da questa prospettiva , possiamo realmente incolpare Dylan di aver voluto condividere le sue difficoltà – e le sua visione - con qualcun altro ? Anche se condividendo la visione si corre il rischio di vedere le cose da un punto di vista differente....

“Ed ognuna delle loro parole suona vera

Emette luce come il carbone che brucia

Viene fuori da ogni pagina

Come è scritto nella mia anima , da me a voi “

(fonte: disgruntleddylanologist.blogspot.com)

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Review: Brussels, Belgium - Forest National - April 22, 2009

by Grzegorz Gras

Sono le due del mattino e sono appena tornato a casa dapo aver guidato 40 Km da Breussels a Saint-Lievens-Houtem. Che lunga notte  è stata ! Fuori dai pochi show ai quail ho assistito , questo è stato il migliore , non solo per la musica , di Bob.
Dopo un veloce giro turistico per Brussels , sono andato alla Forest National venue poco dopo le 15,00. C’erano già alcune persone fuori dalle porte , fra di esse il mio amico italiano Michele. Essendo stato presentato ad alcuni Bobcats , abbiamo aspettato chiacchierando , e siccome era presto , siamo andati in un vecchio caffè vicino alla venue ed abbiamo avuto una lunga conversazione.
I tempi stanno cambiando , Bob Dylan è invecchiato , le cose sono cambiate ( e cambieranno ancora ) ma c’è una cosa che sarà eterna – ed è questa pace ed amore che scorre nella comunità dei Bobcats.
Tu puoi passare ore ed ore a discutere della vita , della musica , di Bob o di qualunque altra cosa . Dopotutto è grazie a Bob , per quello che ci ha dato e per l’effetto che ha avuto sulle nostre vite. Ci siamo rimessi in fila verso le 18,00 ed i cancelli sono stati aperti poco dopo le 19,00.
E qui arriva la sorpresa , quasi nessun controllo di sicurezza. Ci hanno lasciato entrare , guardati i biglietti non hanno voluto fare nessun altro tipo di controllo. Ho visto gente con piccole cineprese o macchine fotografiche in prima fila ed i ragazzi della security facevano poca attenzione a loro. Meraviglioso !! Grazie ragazzi per questo , ho potuto fare circa 150 fotografie , alcune delle quali davero molto belle !! . Lo show è cominciato poco dopo le 20,30 e l’opener è stata “The wicked messenger”. Dopo averla già sentita a Berlino , contavo su qualche altra ma....è stata comunque buona....Una dura versione di “It’s all over now baby blue” in questo nuovo arrangiamento ( che personalmentemi mi piace molto ) – molto meglio che e.g. la versione 2004 che non sapeva di niente dal mio punto di vista ) è stato un highlights per me.
E’ stato buono sentire dal vivo “Blind Willie McTell” - c’è qualcosa di mistico ed irreale in questa canzone-. Contavo su “Desolation row” e l’ho avuta !!! La mia ragazza ( il secondo show per lei...ha cominciato ad amare e capire Dylan ) voleva così tanto ascoltare Ballad of a thin man , la sua canzone preferita , e l’ha avuta anche lei !!!
Il resto è stato tipico , così non andrò canzone per canzone. Penso che Bob era tranquillo e di buon umore ( anche , se a detta di qualche amico alla fine era esausto per l’impegno ) ed ha goduto lo show. Proprio prima degli encore , quando sono tornati , ha perfino fatto un piccolo balletto di fronte al pubblico. Qualunque cosa fosse , è stato bello che l’abbia fatto per noi. Gli encore sono adesso gli stessi tutte le volte , cosa un pò noiosa , ma alla fine senti la “classica” “Blowin’ in the wind” , che potrebbe essere molto importante  per quegli occasionali bobfans che la sentono per la prima volta.

Dopo la fine dello show , abbiamo aspettato che la folla uscisse lentamente , poi siamo usciti e siamo andati al merchandise fuori dai cancelli , ho comperato per me alcuni posters nuovi ( uno molto bello del 1975 più qualcun altro ) e due bottons.
Eravamo asieme a Michele e Federica ( che è sempre là – è una ragazza che è stata “on the road” per 11 anni ed è probabilmente la persona che ha visto più show di tutti...probabilmente circa 1000 ). Siamo andati ad un ristorante per mangiare qualcosa e per un altra ora di chiacchiere , poi abbiamo dato loro un passaggio ( grazie Michele per questa t-shirt !!! ) e siamo tornati a casa.....sono adesso le 2,30 di mattina e suppongo sia ora di saltare a letto per una bella dormita. E’ stata davvero una notte piacevole....

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Giovedi 23 Aprile 2009

Set list: Brussels, Belgium - Forest National - April 22, 2009

1. The Wicked Messenger (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
3. Man In The Long Black Coat (Bob on guitar)
4. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
5. Blind Willie McTell (Bob on keyboard)
6. Desolation Row (Bob on keyboard)
7. Honest With Me (Bob on keyboard)
8. Sugar Baby (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)
11. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on keyboard)
12. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Review: Geneva, Switzerland - Geneva Arena - April 20, 2009

by Jean-Luc Besse

Non sapevo cosa aspettarmi per questa seconda venuta di sua Bobbità in Ginevra. Il tempo era mite , una specia di primavera e mi sono preoccupato di arrivare presto ( nell’ultimo concerto Bob aveva cominciato che un terzo della gente stava ancora fuori...).
Ho chiesto ad alcune persone dello Straff dov'era il tour bus , e mi hanno detto che non era li perchè Bob stava in in lussuoso hotel vicino al lago sin da sabato ( sembra sia partito immediatamente da Firenza dopo lo show di sabato. Lo show Bob e la sua band hanno dato ulteriore conferma che hanno apprezzato il soggiorno a Ginevra.
L’Arena era quasi piena e la gente sembrava essere di buon umore. Guardando la set list , niente di rivoluzionario e la band è sembrata molto attenta , accurata , e così rock che tutti sono rimasti sorpresi.
Bob e la sua band sono stati generosi ! Grande assoli di Stu e Denny. Tony solido come sempre e Donnie così carino quando prendeva la sua piccola chitarra con Bob al centro del palco nell’ultima canzone per duettare assieme alla sua armonica ( Blowin’ in the wind).
Niente HG 61 stasera ma la band ha rocckato davvero duro nelle altre canzoni perchè era ben presente.
Alla fine una grande e sincera standing ovation dal pubblico per il regalo di questo grande concerto.
Bob , a pochi giorni dal suo compleanno , è difinitivamente il migliore. Grazie di tutto. Continua a tenere il rock and roll vivo e vegeto.


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Review: Florence, Italy - Mandela Forum - April 18, 2009

Caro Mr Tambourine,
se interessa, ho partorito anch'io la mia brava recensione sul concerto di Dylan di Firenze del 18 aprile. La spedisco in allegato, ma l'ho pubblicata anche sul mio blog a questo link
http://contaminazioni.splinder.com/post/20379277/Dylan%2C+vecchio%2C+adorabile+marp.
Tanto per mettere le mani avanti: per quanto mi riguarda è stato un bellissimo concerto. Con me c'era tutta la famiglia: i figli adolescenti, relegati in tribuna sud perché solo all'ultimo momento si sono decisi ad unirsi alla bella spedizione; il marito (che non conosce Dylan e, tutto sommato, dopo che mi ha accompagnato a Pistoia 2006 lo considera anche un po' antipatico) che ha vagabondato nel parterre per i fatti suoi; e la sottoscritta, che ha fatto la vita della fan dura e pura, con fila a partire dal primo pomeriggio, corsa frenetica all'apertura dei cancelli ed ardua conquista del posto (quasi) in prima fila. Beh, che il concerto mi piacesse era quasi scontato. Che piacesse anche alla prole e al coniuge, date le premesse, un po' meno. Eppure è accaduto, segno che il vecchio Bob è sempre in grado di lasciare il segno, persino fra i riottosi. Per tutto il resto, vedi la recensione.
Ciao, grazie dell'attenzione e alla prossima
Lorenza Boninu

Dylan, vecchio, adorabile marpione(impressioni dopo il concerto del 18 aprile 2009 al Mandela Forum di Firenze)

Ah che barba, che noia, che barba, che noia! Gente, cerchiamo, se possibile, di scrollarci di dosso lo stereotipo del fan di Dylan deluso, incazzato, scontento o, al contrario, estatico, entusiasta, perennemente in crisi mistica davanti al Vate. Sai che risate si farebbe Dylan se solo potesse leggere le troppe parole sprecate per ogni sua singola performance, per ogni gesto o tic o smorfia che si lascia scappare quando è sul palco, per ogni vezzo della sua voce, per ogni occhiata che rivolge alla band o in direzione del pubblico. Se potesse … probabilmente non vorrebbe. Dylan, maledetto arrogante.
“A volte nelle canzoni si dicono certe cose anche se c’è solo una piccola probabilità che siano vere. A volte si dicono cose che non hanno niente a che vedere con la verità di quello che si vuole dire, e altre volte ancora si dicono cose che tutti sanno essere vere. O magari si finisce per credere che l’unica verità al mondo è che sul mondo non c’è nessuna verità. Qualunque cosa si dica, la si dice in modo meccanico. Non c’è mai tempo per pensare. Cucire, stirare, impacchettare e spedire; ecco quello che si fa”. (da Chronicles, volume I)
Questo è Dylan. Faremmo meglio a dargli retta. In ogni caso a Firenze ha cucito, stirato, impacchettato e spedito il suo show. In modo impeccabile. Mi è piaciuto? Diciamo pure che mi ha esaltato. Non mi sono fatta mancare niente: l’attesa in mezzo ai fedelissimi, la corsa all’apertura dei cancelli, l’ardua conquista del posto (quasi) in prima fila, le chiacchiere con chi, più fanatico di me, si era doverosamente fatto anche le date di Milano e Roma. E poi è arrivato lui, con quel suo ghigno accennato, la mano che spesso correva al petto, spesso alla guancia, quel suo muoversi a scatti, i suoi passetti un po’ rigidi. Qualcuno ha parlato di cabaret, e lo ha fatto in modo velatamente dispregiativo, come dire “credevamo fosse rock and roll e guarda cosa ci tocca”. Beh, se anche era cabaret, era cabaret ben fatto. E secondo me, c’era anche parecchio rock and roll, perché, diavolo, non avrei mai pensato che Dylan, proprio lui, mi facesse venir voglia di ballare: ma è successo, grazie Bob, che almeno mi hai comunicato un po’ di sano buonumore.
Io non sono affatto un’ esperta di musica. Leggo le recensioni dei critici di professione e mi perdo. Leggo le recensioni degli appassionati e mi perdo lo stesso. Sono una che nella sua vita ha ascoltato tanto, ma senza metodo, senza approfondire, senza stare a cercare influenze, filiazioni, confronti, legami, rapporti e tutto il ciarpame che si porta dietro la supposta competenza. Certo che amo Dylan più di qualsiasi altro e gira che ti gira sempre lì torno: ma sono una povera letterata e quindi da questa falsa recensione non aspettatevi sottili disamine del timbro, dell’interpretazione, dello stile, dell’arrangiamento di ogni singolo pezzo. Semplicemente posso dire che ho adorato il modo quasi giocoso in cui ha eseguito “Mr Tambourine Man”, che mi sono deliziata ascoltando “Man in the long black coat” alla chitarra, che ho avuto i brividi per tutto il tempo in cui abbiamo cantato insieme con lui “Like a rolling stone”, che mi ha colpito l’interpretazione di “The lonesome death of Hattie Carrol” (così astratta, remota, simile ad una favola nera, ad un mito senza tempo), che quando ha attaccato “Workingman’s blues #2” ho avuto la tentazione di salire sul palco e abbracciarlo, che mi è piaciuta moltissima l’idea di chiudere il cerchio di “All along the watchtower” ripetendo in conclusione la prima strofa, che ho trovato cosa buona e giusta lo stravolgimento di “Blowin’ in the wind” , la canzone più abusata e forse più fraintesa di Dylan.

Ma non è solo questione di “Blowin’ in the wind” … Vogliamo dire che Dylan quando canta i suoi cavalli di battaglia è assolutamente ironico e, quel che più conta, autoironico? E’ uno strano circolo vizioso: Dylan che si rifiuta di trasformarsi nel monumento di se stesso, i fan che non glielo permettono, e lui che continua a prenderli in giro, a prendersi in giro, e che proprio per questo si rivela assolutamente geniale, un passo avanti a tutti, e suscita ancora e ancora e ancora le medesime reazioni … chi lo chiama traditore, chi semplicemente lo adora, chi si sente urtato, chi si taglierebbe le vene per l’idolo, chi non capisce, chi pensa di capire tutto. Sono più di quarant’anni che va avanti questa storia, mi sa che Dylan ha smesso da un pezzo di farci caso. Fa parte del copione, ognuno ha la sua parte e la recita come meglio crede. La verità è che l’artista vero, in qualunque campo operi, non sta lì a chiedersi se e come accattivarsi il pubblico: se ha qualcosa da dire, la dice, senza tanti complimenti, se si sente di fare una cosa piuttosto di un’altra, la fa. La logica dell’audience appartiene alla pessima televisione italiana, quella di Amici e di X Factor, delle cover plastificate e del “pianobarismo” (rubo la definizione a Morgan, peraltro complice di certe operazioni) pretestuosamente innalzato al rango di profonda interpretazione, non certo  a Dylan.
Dylan a Firenze era tranquillo, divertito, rilassato. Ha suonato con evidente piacere. Eravamo tanti, ma era come essere in pochi ad ascoltare un vecchio amico con la sua band in qualche locale fumoso. Accanto a me c’era un ragazzino con una capigliatura (finta?) stile Caparezza, peraltro molto interessato all’influsso di Rimbaud su Bob; davanti, un giovanotto venticinquenne (classe 1984 l'anno in cui io ho visto Dylan la prima volta a Roma) che, dopo essersi imbattuto in Dylan a Bologna, quando il nostro Jokerman si esibì davanti a Giovanni Paolo II, se ne è istantaneamente innamorato nel vederlo tendere sportivamente la mano al Papa; e ancora una signora più o meno mia coetanea che mi ha raccontato, con le stelline nello sguardo, di Roma e Milano; e poco prima, mentre ancora eravamo in fila, avevo origliato il resoconto estasiato di un tizio che il giorno prima era riuscito a seguire il concerto dal backstage. Beh, un concerto di Dylan è anche questo, il mescolarsi delle generazioni, il rendersi conto che, grazie a Dio, non è solo questione di attardati e attempati nostalgici, ma che il vecchio Bob può dare ancora qualcosa anche ai nostri figli, ai nostri fratelli minori. Per esempio lo scatto imprevisto che ci riporta a prima, a quando tutto è cominciato, al blues delle origini, che ci rammenta che se vogliamo davvero un nuovo inizio, dobbiamo volgere lo sguardo indietro nel tempo, a quando la musica aveva un’anima e un senso, e non si era ancora trasformata in un repertorio di suonerie per cellulari.

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Bob Dylan: "I Rolling Stones hanno bisogno di Bill Wyman"                     clicca qui

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"Mr. Tambourine Man'' dei Byrds                                                                clicca qui

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Bob Dylan, la leggenda continua                                                                    clicca qui

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Bob Dylan, 14th April 2009, Basel, "John Brown"

Bob Dylan "Gotta serve somebody" Holland 2009

 

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Mercoledi 22 Aprile 2009

Set list: Strasbourg, France - Zenith - April 21, 2009

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. Masters Of War (Bob on keyboard)
3. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
4. Lonesome Day Blues (Bob on keyboard)
5. Under The Red Sky (Bob on keyboard)
6. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
7. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
8. John Brown (Bob on keyboard)
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
10. This Wheel's On Fire (Bob on guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Bob Dylan, Together Through Life(Columbia)

by Sean O'Hagan - The Observer, Sunday 19 April 2009

I segnali sono buoni. Una immagine di copertina di una gang di Brooklin tratta dal reportage fotografico di Bruce Davidson del 1959 , la presenza di David Hidalgo in prestito dai Los Lobos , e diversi titoli da favola – Beyond here lies nothin’ , My wife home’s town , If you ever go to Houston – suggeriscono tutti che Bob Dylan era in procinto di far seguire Modern Times da un’altro album classico , purtroppo non è così.
Together Through Life , 33° album di studio , è il suono di un uomo che cerca di stare a galla. Viene fuori in un solo brano , “Life is hard” che Dylan ha scritto e registrato per il film in uscita di Oliver Dahan intitolato “My own love song”. Di Bob Dylan ha conservato solo la scrittura e la registrazione , ma il risultato questa volta tende al rigetto.
Quello che manca è la sensazione di essere colti di sorpresa dalle migliori canzoni di Dylan , il senso , anche , che particolarmente nella sua musica più recente , che stia cantando in faccia al suo invadente senso della morte. “ Non ho la madre , nemmeno il padre , e nemmeno gli amici ” canta in “Shake Shake Mama ” , ma il generico shuffle del blues annulla ogni senso drammatico , e come un flash che fissa i testi in una canzone , che come tante altre in questo disco , sembrano non definiti ed impressionistici.
L’album comincia al trotto con “Beyond here lies nothin’ “ , un tempo medio di blues-rock che usa la fisarmonica di Hidalgo per tingersi di atmosfere Tex-Mex. Non comunica niente , benchè , oltre la generale atmosfera da supper-club batti i piedi che la backing band offre va alla deriva in quanto l’interesse della band non è sufficientemente impegnato nella canzone.
Poi arriva “Life is hard” il quale probabilmente suonerà bello nel contesto del film di Dhana – che racconta di un viaggio a Memphis di un cantante su una sedia a rotelle e del suo migliore amico , ma è il genere di ballata che Dylan può scrivere mentre sta dormendo. “ Non sò cosa sia giusto o sbagliato – canta – mi serve solo la forza di combattere , combattere il mondo che sta fuori”. In carattere o no , la canzone suona troppo familiare , quel mondo stanco al punto di sconfiggere quel punto di vista che è diventato infine un refrain tardivo.
Ho ascoltato diverse volte “My wife home’s town” , il tipo di titolo che suggerisce che Bob ha ascoltato i pezzi d’annata di George Jones in ritardo , ma , di nuovo , la valenza lirica è deludente.
La frase migliore è la ripetuta "I just wanna say that Hell's my wife's home town" è quasi in valore aggiunto con la diabolica risata soffocata verso la fine. Roba leggera comunque. Inoltre , “If you ever go to Houston” è l’ombra di una vecchia canzone cowboy trasformata in un walking blues , mentre “Forgetful heart” è un’altra ballata sul tema della perdita e del rammarico. Sembrano galleggiare entrambe senza lasciare un segno della loro presenza. Ormai tutti i più noiosi ed ossessivi temi di Bob sembrano incapaci di mantenere viva l’attenzione.
Nel contesto , “I feel a chamge comin’ on” suona positivamente epica , benchè , sia chiaro , non è una canzone che fa riferimento all’era di Obama.
“ Sto cercando in tutto il mondo , guardando lontano verso est “ canta Dylan , suonando per un momento come se stesse prendendo la temperatura dei tempi , “Vedo la mia piccola arrivare , cammina col prete del villaggio”. Questo è ciò che è più vicino al Dylan che spaccia allusioni e simbolismi. Più tardi , nella stessa canzone , lui sta “ascoltando Billy Joe Shaver” e “leggendo James Joyce , ma , in queste frasi troppo familiari , c’è l’eco di altre vecchie canzoni di Dylan dove questo modo di citare nomi porta in qualche posto , rivela qualcosa.
L’album finisce con “It’s all good” , un altro punto reletivamente alto , dove l’avversione di Dylan per il mondo raggiuge livelli assurdi. “I grandi politici dicono bugie , le cucine dei ristoranti piene di fiamme , non fa un minimo di differenza , non vedo come potrebbero...è tutto buono”.
Qui , la musica e le parole , sembrano guidati da una singolarità di propositi che è assente altrove. Ad un certo punto lui canta : Comunque I sogni non hanno mai funzionato per me , anche quando si sono avverati”. Ci sono così pochi momenti di rivelazione nel disco che questa frase si alza sopra tutte le altre , e sembra risuonare con un certo senso di verità profonda. Questo porta a pensare ,  alla maggioranza di noi , a che cosa potrebbe essere.
Se Modern Times può adesso essere visto come la parte finale di una trilogia sulla mortalità e l’invecchiamento che è cominciato nel 1977 con Time out of mind e continuato nel 2001 con Love and theft , allora Togethr Through Life suona come un sospiro. Non c’è niente così epico o allegro come Highlands o lamentoso quanto Nettie Moore , niente con il peso e la profondità di quelle ultime   canzoni di Dylan che possedevano la risonanza delle grandi ballate blues e Folk che lui amava.
Per finire ho ascoltato quel canto mormorato e gracchiante più delle stesse parole. Anche i fedeli saranno sottoposti al test della pazienza.


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Review: Milan, Italy – Mediolanum Forum - April 15, 2009

Per l’ennesima volta porto qualcuno ad un concerto di Bob Dylan (tra ex e amici nel corso degli anni saranno stati più di una dozzina). Appena sanno che vado a vedere Dylan l’amico o l’amica di turno mi chiede “Posso venire anch’io?”. La prossima volta risponderò di no perché dal 2003 dylan delude e non poco. Vado da solo, “mi tocca”, non posso farne a meno… dovessi imbroccare la serata giusta come nel 2002 ad Anzio oppure nel 96 a Ferrara e anche il 98 a Roma. Stavolta ero a Milano, l’anno scorso a Trento (la mia ragazza subito dopo il concerto: “col cazzo che ci torno a vederlo!”) e Bergamo. Parte il concerto, il 24esimo credo, l’emozione non è più la stessa ma ancora qualcosa provo, verso Just like a woman tiro un sospiro di sollievo e penso “bhè non è male, sembra più in forma delle ultime volte e la band forse ha imparato un pò a suonare…” mi giro verso la mia amica e Manuela mi guarda come fosse uno scherzo… “ma che è tutto così?!”. Intorno a me giovanissimi contenti – son felice per loro – io aspetto qualcosa della scaletta, ma niente di davvero buono arriva a sorprendermi, aspetto un assolo decente ma manco quello – io suono bene la chitarra e vedere lo strimpellio della band è straziante… ma poi… Herron fa finta di suonare? Avessi mai sentito quel pedal steel fare qualcosa! non esce un suono figuriamoci un assolo!!! …. - . Dylan c’è, insomma a 68 anni sembra esserci di più del solito, oramai ha smesso di cantare, non c’è un fraseggio, boccheggia strofa su strofa senza allungare una sola vocale, cosa ti costa?!! Un piccolo sforzo dai. Finisce il concerto e gli do un 5, un 6- per Blind Willie McTell perché sono buono e spero nel prossimo anno, intanto sappiamo tutti che tornerà per promuovere l’album ma questa volta scegliesse altre location, il Mediolanum era metà vuoto. Due giorni dopo chiamo mio fratello maggiore, lui vide Dylan con Tom Petty e ha alt(r)e aspettative, “mi sono annoiato, ma perché non fa più neanche una degli anni 70?”, “non lo so Luca poi lo chiamo e glielo chiedo”. Inaspettatamente il giorno dopo ancora mi chiama mio cugino da Firenze (quasi 20 concerti all’attivo):     “ Bello, oramai è da semolino però mi è piaciuto, Workingman's Blues #2 e Po’boy e infine mi ha fatto ridere sentirlo cantare in italiano, gli do un bel voto”.
Tirando le somme: possiamo rinunciare a vedere Dylan tornare ad un buono stato (lo dico anche per la bile di Paolo Vites - caro Paolo ero abbonato al rolling thunder - che mette tanto livore nel suo Love sick per Dylan, roba da Positively 4th Street), però un po’ di passione pare mettercela, anche a 68 anni, lontano anni luce dal caro collega Mick Jagger – ma questo lo sapevamo già. Noi tutti speriamo che cambi buona parte della band, io terrei solo il bassista Tony e cambierei tutti gli altri, anche George del quale stile mi sono profondamente stufato, speriamo nel prossimo tour (che ne dite di una petizione? con la Dave Matthews Band ha funzionato http://www.davematthewsband.it/ , il fine era diverso, fare in modo che suonassero anche in Italia, il 5 luglio a Lucca, consiglio a tutti di prendere un biglietto), staremo a vedere dopo l’uscita del nuovo album, di cui si parla già maluccio, vedi il newsweek e il guardian, per i sample sentiti via internet ho un strano presentimento, che sia bruttino quasi quanto Down in the Groove? (altra petizione: AAA cercasi produttore per Bob Dylan, non dico proprio Lanois ma il caro amico T Bone Burnett ha chiesto tramite stampa di voler produrre un album del grande vecchio, T Bone ha prodotto grandi successi, gioielli musicali di Elvis Costello, Roy Orbison, Tony Bennett, K.D. Lang, Counting Crows, the Wallflowers….. ). Ma alla fine gli si vuole bene al caro Bob, e continuerò a beccarmi le battutine degli amici sul defibrillatore dietro il palco, sulla miopia che non gli fa comprendere dove sia il pubblico, sull’artrite che gli fa suonare la pianola bontempi etc etc…. e tornerò a vederlo dal vivo, intanto a giugno mi sfogo con gli Staind all’Alcatraz.
Ciao a tutti
KuoreScuro

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Review: Florence, Italy - Mandela Forum - April 18, 2009

Firenze dylaniata

Ieri sera ho assistito ad un grandissimo concerto dello
Zio Bob. Sono sempre stato molto critico in passato delle sue
performance, Pistoia Blues, MOdena Con Tom Petty 1988 credo, Ancona ,
e San Siro 1984
Ieri sera ho trovato un Dylan perfetto. Mi è piaciuto
tantissimo. Sno rientrato questa mattina a Pesaro con il cuore colmo di
gioia. Si, Colmo di gioia.
Quando puoi, se vuoi, puoi mettere in rete
l'ordine della scaletta?
Un abbraccio avvolgente come una strofa di Dylan
Paolo

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Rewiews: Rome, Italy - PalaLottomatica - April 17, 2009

ave a tutti,
sono appena tornato dal concerto di Roma...concerto per me
fantastico!!! Comunque pensavo fosse molto più statico e dalla voce
abbastanza roca, invece l'ho trovato carichissimo e bene di voce già
dalla prima "Cat's in the well" dove si muoveva e faceva muovere come
nelle altre canzoni veloci come "The levee's gonna break". Sono state
tutte belle versioni a parte "Beyond the Horizon" e il bis "Spirit On
the Water" un pò noiose. Grandiosa la chicca " Return to me" con
l'ultimo verso in italiano e "Tweedle Dee & Tweedle Dum" dove ha dato
tutto al centro del palco, con ovviamente il finale " Like a rolling
stone" , dove il pubblico cantava in coro, ma lui andava sempre in
controtempo! Cmq concerto bellissimo ed esaltante, a parte l'ultima
parte dove era sicuramente un pò stanco...cmq a voi gli altri commenti.

ciao, Andrea

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Ciao Michele, mi chiamo Rita e leggo spessissimo le pagine di Maggie's
Farm. Vivo a Roma e venerdì sera scorso sono stata al concerto di Bob:
splendido. Pensa che ho dovuto convincere mio marito Stefano a venire
con me: a lui piace Dylan ma per motivi imperscrutabili negli ultimi
dieci anni non lo ha voluto più ascoltare. Ti dico solo che persino lui
è uscito dal Palalottomatica dicendo che è ancora un grande :)
Ti mando le mie impressioni sul concerto, se ritieni possano essere
interessanti (le ho messe anche sul mio blog).
Ciao e grazie per il lavoro che fate su Maggie's Farm.
Rita

Insieme attraverso la vita

Si possono fare decine di ipotesi sul significato che Dylan ha
voluto dare al titolo del suo album che uscirà tra pochi giorni. Per me
vuol dire che la sua musica mi accompagna da sempre e continuerà a
farlo finché ascolterò musica. Tutti abbiamo una personale colonna
sonora che commenta momenti e ricordi importanti, brutti e malinconici
o belli e romantici.

Andare al suo concerto qui a Roma venerdì scorso
è stata ancora una volta una grande emozione. Erano tanti anni che non
lo vedevo: l’ultima volta (fine anni ’80, mi sembra) alla scalinata del
Palazzo della Civiltà del Lavoro all’EUR. L’ho visto suonare con Van
Morrison, con Santana, con gli Heartbreakers. Tanto tempo fa.

Temevo di rimanere delusa, avevo letto tante critiche sulla sua voce, sulla
band che lo accompagna, sul suo modo di comportarsi e di suonare oggi.
Cazzate, mia personale opinione.

Sul palco non c’era il Dylan della
copertina di Freeweehlin’, non c’era quello di Desire, non c’era
nemmeno quello che suonava la chitarra. C’era invece un anziano signore
di quasi settant’anni, un po’ strano, che cammina rigidamente con un
cappello in testa e una pashmina verde al collo. Dietro una tastiera,
quasi uno qualsiasi della band sulla destra del palcoscenico. L’ho
visto accettare i limiti che l’età gli impone con una umiltà e una
consapevolezza che mi hanno commosso e nello stesso tempo riempita
(come se ce ne fosse bisogno) di ammirazione nei suoi confronti.

Il tempo non è stato generoso: la sua voce è cambiata e a tratti “si
rompe”. Ma così come un oggetto diventa più bello e prezioso quando
presenta quei difetti che vengono dal trascorrere di molti anni, così
la sua voce è ancora grande e piena di fascino, nonostante le rughe che
il tempo gli ha impietosamente lasciato.

Ha imbracciato la chitarra
per due brani: Things have changed (bellissima, una delle mie
preferite) e Boots of spanish leather (altrettanto bella), poi è andato
al suo solito posto. Mi sono chiesta se lui fosse contento o rassegnato
nel tornare alle tastiere. Return to me con l’ultima strofa cantata in
italiano è stata un atto delicato e attento nei confronti del pubblico
romano. Non mi importa molto se non guarda i fans e non parla se non
presentare la band (in verità a mia memoria è sempre stato uno di poche
parole): personalmente non mi infastidisce il suo atteggiamento. Credo
sempre che sia importante rispettare le altrui “stranezze”,
semplicemente perché tutti ne abbiamo.

Emozionante It’s all right ma
(I’m only bleeding), la trovo perfetta per i tempi che stiamo vivendo,
Highway 61 (speravo proprio di trovarla nella setlist) e, naturalmente,
Like a rolling stone. Ho apprezzato moltissimo Make You Feel My Love e
Love sick: adoro come questo anziano signore parla dell’amore. Unica
delusione: purtroppo non ha fatto Ain’t talkin’. Mi sarebbe piaciuto
tantissimo sentirla dal vivo: l’avrei scambiata volentieri con Beyond
the horizon che a mio gusto trovo un po’ noiosa.

Mi aspettavo di vedere soprattutto gente della mia età, quarantenni o giù di lì, o "più
grandi” e invece c’erano tantissimi giovani, soprattutto nel parterre
ma anche nelle tribune. È stata una gradevole sorpresa. Together through life.

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Bob Dylan - Workingman's Blues #2 - Firenze 18 aprile 2009

Bob Dylan - Po' Boy - Firenze 18 aprile 2009

 

a
Martedi 21 Aprile 2009

Set list: Geneva, Switzerland - Geneva Arena - April 20, 2009

1. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on guitar)
4. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
5. Million Miles (Bob on keyboard)
6. Tough Mama (Bob on keyboard)
7. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
8. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
9. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
11. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Dylan lascia " The Theme Time Radio Hour "

Corre voce che Dylan abbia fatto l’ultima puntata del suo the Theme Time Radio Hour .
Ha chiuso la sua lunga pemanenza alla radio con "So long" di Woody Guthrie , "It’s been goon to know yuh" e col suono della     puntina che gracchiava nel solco finale del vinile.
Un comunicato è atteso prossimamente dalla stampa.

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Il video di "Beyond here lies nothin' "                                                         clicca qui

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Review: Florence, Italy - Mandela Forum - April 18, 2009

by Giovanni Zecchi

È la prima volta che scrivo a “Maggie’s Farm” (seguo le news quasi tutti i
giorni…), ma dopo il mio primo concerto di Dylan mi sono sentito in un certo
senso in dovere di farlo. Lo show di Firenze è finito da un’ora e mezza: scrivo
le mie impressioni-emozioni a caldo, come uno di 26 anni che non sa molto di
musica, che non sa suonare nessuno strumento, ma che un giorno nell’autunno del
2006 ha comprato per caso un CD (“Modern Times”) che lo ha fatto letteralmente
innamorare (prima per me Dylan era solo il nome di UN cantante): da allora,
attraverso tutti i suoi album e tutte (o quasi…!) le sue canzoni, ho fatto un
meraviglioso viaggio all’indietro nel tempo fino al 1962…
L’hanno scorso avevo acquistato il biglietto per il concerto di Bergamo, mi
ero recato sul posto, ma per problemi personali non avevo potuto assistere allo
show: tutta quell’amarezza (durata quasi un anno) stasera è stata completamente
cancellata…
La prima magia della serata è stata l’aver ritrovato, seduta appena una fila
sopra di me (eravamo nella gradinata superiore del secondo settore numerato),
una mia amica (naturalmente anche lei fan di Dylan…) che a gennaio non aveva
potuto comprare il biglietto per vedere il concerto insieme a me, nella nostra
città, poi…
La seconda magia della serata sono state le canzoni, ascoltate direttamente
dalla voce dell’Incantatore: posso fare paragoni solo con quelle sentite dagli
album ufficiali, dai CD live e da qualche bootleg, non avendo assistito ad
altri concerti prima di questo. Forse non mi ricordo tutto esattamente, mi
affido al flusso della coscienza…
Ha iniziato proprio con “Maggie’s Farm”: un bell’impatto, rock. Poi mi è
rimasta dentro una scatenata “Rollin’ And Tumblin’”, simile a quella del disco,
mi è parso… Quando Bob con la chitarra in braccio al centro del palco ha
attaccato “Man In The Long Black Coat” mi è venuto un tuffo al cuore. Deve
essere stata la sua voce cavernosa, paludosa: ho sentito che quello era il suo
regalo per Firenze. Emozionante, vibrante, vissuta “The Lonesome Death Of
Hattie Carroll”: nel cantarla Bob ha espresso qualcosa di bellissimo ed
infinitamente triste… La successiva onestamente non l’ho riconosciuta… Ma
quante voci ha quest’omino? “Workingmaaaaaan’s Blues #2” l’ha cantata proprio
così (!!), in maniera quasi assurda, polifonica: voce roca e raspante, bassa e
baritonale (non l’avevo mai sentito scavare così nel profondo: sconcertante!),
e poi alta e ostentatamente nasale, quella con cui sembra divertirsi, lo
sberleffo, la pronuncia di Paperino…
“Ballad Of Hollis Brown” (la conoscevo poco) è stata una sorpresa: l’
atmosfera è diventata rossa, mi pare abbiano tirato fuori un contrabbasso, era
incalzante, viscerale e molto blues, sembrava di stare nella cantina del
diavolo (chi l’ha detto prima di me…?).
Poi mi ricordo una “Summer Days” frizzante, che ha fatto ballare, e una
spettacolare “Thunder On The Mountain”, riconoscibilissima, in cui hanno
pestato duro con chitarra e batteria.
Il momento inaspettato è stato il breve giro di “Return To Me”, l’ultima
strofa (“solo tu, solo tu, solo tu…”) cantata in italiano “americanizzato”:
atmosfera romantica e rétro, ma l’ho riconosciuta solo perché sapevo che l’
avevano già fatta anche a Roma. Poi è arrivata Lei, “Like A Rolling Stone”, e
lì è stato da pelle d’oca: è valsa da sola il prezzo del biglietto, perché
cantata da QUELLA voce, con tutto il Forum in coro… Dopo il palco si è spento,
i musicisti se ne sono andati e poi sono ritornati, mentre finalmente sullo
sfondo si accendeva il misterioso occhio simbolico: l’aspettavo…
Il primo “bis” è stato “All Along The Watchtower”, con il suono della
chitarra molto bello, lancinante. Poi una specie di piacevole swing sulle note
tranquille di “Spirit On The Water”, che il pubblico mi pare non abbia molto
apprezzato. Infine l’altra Signora: “Blowin’ In The Wind”, completamente
rivisitata. Qui sono stato vinto dalla tentazione ed ho registrato un pezzo col
video della fotocamera, perché, porca miseria, ho sentito che stavo vivendo un
momento di storia, irripetibile. Ascoltare “Blowin’ In The Wind” direttamente
dalla sua voce (non importa quale…), con il suono dell’armonica che è un tutt’
uno con la sua bocca…sì, l’armonica! L’ha tirata fuori per varie canzoni (oltre
a “Blowin’ In The Wind”), anche se onestamente non ricordo quali. Però gliel’ho
sentita suonare in modo strano, con un effetto contrappuntistico, per lo più su
una sola nota, o al massimo due o tre, in “risposta” agli altri strumenti…
Soprattutto nella prima parte dello show ho visto (col binocolo) che sul
palco in realtà Bob non stava mai fermo, teneva il ritmo con la gamba
“snodabile”, si dimenava sulla pianolina: era chiaro che si divertiva,
soprattutto quando “faceva la vocina”, salvo poi farci scendere insieme a lui
negli abissi del blues, verso profondità mostruose…
Alla fine c’è stata una sorta di standing ovation, con i musicisti raccolti
sul palco di fronte alla platea: lui a un certo punto ha voltato le spalle al
pubblico di scatto, ostentatamente (questo l’ho percepito di sicuro…) e se ne è
andato dietro le quinte camminando molleggiato, seguito dagli altri membri
della band.
Terza magia della serata è stato il pubblico, le facce della gente che mi
sono divertito ad “annusare”: famiglie coi bambini, tanti adolescenti,
ragazzine con le mamme sessantottine (nel senso di “nate intorno al ’68”…),
gruppi di ragazzi da concerto rock, coppie quarantenni, cinquantenni,
sessantenni, tanti signori (e meno signori…) di mezz’età…insomma, un miracolo
che si fosse lì tutti insieme per qualcosa di comune, un miracolo che poteva
fare solo Bob Dylan. All’uscita c’è chi ha detto: - Sì, è vero, è stato proprio
arrogante - , oppure - Come ha cantato bene “Workingman’s Blues”… - , o
addirittura - Certo che un saluto a Firenze poteva anche farlo, ma si sa, lui è
una merdaccia… - Divide, divide ancora Dylan, e questo PER ME vuol dire che è
ancora vivo, come Artista e come Uomo, con tutti i suoi lampi di genio e tutti
i suoi difetti. Dà tutto - QUEL CHE PUO’ DARE - nella musica, e basta.
Posso solo dire che io un concerto così non l’ho mai visto, un tipo così non
l’ho mai visto: più volte nel corso del concerto mi è venuto da piangere e da
sorridere insieme, e questo vale più di ogni altra cosa…

P.s.: lo so, sono stato troppo lungo, ma non potevo descrivere tutte le
emozioni che questo concerto mi ha dato in uno spazio più breve di questo…

P.p.s.: comprerò sicuramente “Together Through Life”, ma la maglietta del
merchandising ufficiale a 30 € mi ha lasciato l’impressione di un furto…!!

Grazie, Giovanni Zecchi

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by Snijezana Matejcic - Croatia

Non posso credere che nessuno ancora abbia scritto una parola sulla serata al Madelaforum di Firenze , Italia. E’ stato incredibile , la musica nelle mia orecchie è ancora così viva – così tanti giovani in fronte al palco che cantavano a pieni polmoni e Bob che rispondeva suonando e cantando fuori di se dalla gioia . Vado ad un concerto all’anno fin dall’inizio del Never Ending Tour , ogni volta in una città diversa , tanti in Italia , e penso che questo concerto sia stato un highlight da molto tempo. I concerti di Dylan sono il mio energetico intellettuale ed emozionale , e questo ultimo mi servirà per alcuni mesi. Amo BD !

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Bob Dylan - Palalottomatica, Roma 17 aprile 2009 - di Paolo Bianchi       clicca qui

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Rewiews: Rome, Italy - PalaLottomatica - April 17, 2009

by John Hayes

Siccome vivo in Scozia , la naturale scelta per questo tour era Glasgow ed Edinburgo in maggio. Edinburgo sold-out immediatamente ed io avevo visto Bob al SECC di Glasgow nel 1990 e non mi era piaciuta la venue così tanto , cosi pensavo che avrei perso questo tour. Tuttavia , avendo letto le recensioni dei primi show , Stoccolma etc... Ho pensato... Mia moglie Maggie ( NON una fan ) ha detto che pensava che sarebbe stato bello andare via per un break da qualche parte per alcuni giorni e stava cercando fra le diverse opzioni da diversi giorni. Quando ho detto che LE STRADE DI ROMA SONO PIENE DI MACERIE.....ha detto che lo sapeva...ma vengo al punto.....era un buon compromesso.
Una possibilità per lei di vedere Roma per la prima volta e per me di vedere Bob ( forse il suo ultimo tour? ) allo stesso tempo !
Così siamo partiti mercoledi accompagnati da nostro figlio Robert (16) anche lui un fan.
La prima cosa che mi ha colpito , ero già stato a Roma altre due volte ( la prima 30 anni fa e la seconda 10 )è stata che dovevo essere molto concentrato sul vino , la pasta , la pizza etc. Di certo sono andato in Vaticano , al Colosseo etc. ma sono stato stupito di quanta roba c’era ancora da vedere qui.
E’ un must , se non siete ancora stati ovunque dopo diversi giorni di visite ,
feste etc. , Robert ed io abbiamo preso il metrò per il Palalottomatica , la grande nuova venue per tanti eventi.Siamo arrivati presto ed abbiamo scoperto che le nostre sedie erano miglia indietro dal palco ma almeno centrali.
La band ha cominciato puntuale alle 21,00 con una solida “Cat’s in the well” , è stata eseguita bene con Bob che cantava veramente bene , come ha fatto per tutta la serata. E’ seguita “Don’t think twice” , Bob ha preso la chitarra ( la prima volta dal settembre 2000 che lo vedo far questo ), “Things have changed” e “Boots of spanish leather” sono stati due highlight per me ,in parte perchè mi piacciono tutte e due , ma sono state rafforzate da lui suonando la chitarra. Dopo “ Thunder on the mountain” , ben eseguita e solida. Poi arriva una che non conoscevo , “Return to me””. E’ stata superba e totalmente inaspettata , sono stato informato che l’ha suonata anche la sera dopo a Firenze. “Like a rolling stone” poi , era certamente la più attesa del concerto ed è stata bella.
Dopo il concerto , come al solito , ho pensare alle dozzine di canzoni che mi sarebbe piaciuto sentire , ma senza disappunto , è sempre una gran cosa vederlo dal vivo.
Molta gente del pubblico ha registrato e questo è stato Ok , ma in nessun modo potrebbero rendere giustizia al concerto. Senza bisogno di dire...Non ha suonato When I paint my masterpiece , scelta troppo ovvia !! Troppo presto è arrivata la fine dell’avventura italiana. Per finire , ciao ad Maureen ed Eugenio ed anche a Rick , nostri amici e fans da lungo tempo. Le loro interpretazioni di alcune di alcune delle prime canzoni acustiche di Bob sono leggendarie !

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by Henry Talon

Bel concerto , Dylan c’era e con lui la band. Bob ha preso l’armonica più spesso di quello che mi aspettavo ed ha anche suonato la chitarra durante lo show.
Ha riarrangiato alcune delle canzoni , anche quelle recenti , in questo nuovo stile staccato , ma questo è proprio il suo modo di fare. Gli highlights per me
Sono stai “It’s alright ma” ben puntualizzata , “Things have changed” e “Boots of spanish leather”. Il batterista ( ancora George Receli suppongo )ha fatto delle cose fantastiche.
La parte non buona : Il Palolottomatica è essenziaòmente un’arena sportiva , e nessun musicista serio vorrebbe suonare lì. Il suono era proprio terribile. Avevo promesso di non tornare più , poi Dylan arriva ed io sono tornato , ma ora ho promesso mai più un’altra volta , si dovrebbe boicottare questo posto. Ovunque sarebbe meglio , di certo i gradini all’aperto della Scalinata dove Dylan ha suonato nel 98 , pochi isolati da qui , hanno una grande acustica. Roma ha disperatamente bisogno di un posto per buoni concerti , l’Auditorium è grande , ma di certo non si può ascoltare Dylan in poltrone imbottite.


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Robert Hunter coautore dei brani in nuovo album Bob Dylan

di Apcom

Nove canzoni su 10 scritte dal paroliere dei Grateful Dead
Roma, 16 apr. (Apcom) - Bob Dylan, uno dei più grandi autori musicali in lingua inglese, ha ricevuto un sostanziale aiuto nella stesura dei brani del suo nuovo attesissimo album, "Together Through Life", in uscita in Italia il 24 aprile. Nove dei 10 brani proposti, scrive The Guardian, sono stati scritti a quattro mani con Robert Hunter, definito dal quotidiano britannico un poeta noto per essere stato il "membro dietro le quinte" del gruppo "Grateful Dead" di Jerry Garcia. Hunter fu il paroliere di questa band per oltre un trentennio contribuendo a canzoni che ne determinarono il successo come "China Cat Sunflower", "Friend of the Devil" e "Truckin'". L'unica canzone interamente scaturita dal genio di Dylan è "This Dream of You", tuttavia, ha scritto la musica di tutti i brani presenti in "Together Through Life", fanno sapere i suoi manager, a eccezione di "My wife's home town", che rende omaggio al blues di Willie Dixon. Non è la prima volta che i Dylan e Hunter lavorano insieme: i due hanno già collaborato per due canzoni presenti nell'album "Down In the Groove" del 1988.


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Bob Dylan - 'Til I Fell In Love With You - Firenze 18 aprile 2009

Bob Dylan - Blowin' in the wind - Roma 17 aprile 2009

Bob Dylan - Love sick - Roma 17 aprile 2009

 

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Lunedi 20 Aprile 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 454                                                             clicca qui

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Review: Florence, Italy - Mandela Forum - April 18, 2009

by Alice

Salve a tutti i dylaniani!!
Quella di ieri era la seconda volta che vedevo il mitico Bob live ( la prima era in Val d'Aosta il 18 giugno dell'anno scorso), e lasciatemelo dire...WAO! quello sì che era un Bob Dylan con i fiocchi!!
Io ho solo 16 anni, e non ero nata hai suoi tempi d'oro, ma ho visto molti video dei vecchi live, e ieri sera mentre ero in mezzo a quella folla impazzita di giovani come me, mentre cantavo a squarciagola quelle canzoni che mi hanno fatto innamorare di Mr. Dylan, mentre lo guardavo suonare su quel palco, tutto sorridente e grintoso, mi sono sentita come trasportata indietro, come se per un attimo con la sua strana magia Bob fosse riuscito a farmi viaggiare a ritroso nel tempo, fino a quei mitici anni 60' . Ora ormai è vecchio, non ha quasi più voce e canta le sue canzoni in modo irriconoscibile, ma la magia che trasmette è sempre la stessa. So che Bob ogni tanto legge Maggie's Farm, allora gli rivolgo un grazie di cuore per la serata magica che ha regalato a tutti noi ieri sera!! GRAZIE!!!

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Review: Rome, Italy - PalaLottomatica - April 17, 2009

BOB DYLAN E IL BLUES NEL CONCERTO ROMANO

(fonte: ostianews.com)

Botteghini ancora aperti a concerto già iniziato e bagarini inoperosi. Roma non ha colto con il tutto esaurito il concerto che Bob Dylan ha tenuto al Palalottomatica, tappa del tour che precede di poco l’uscita di Together through life, che uscirà venerdì 24. Sempre il 24, ma a maggio, Robert Zimmerman compirà 68 anni. Chiunque sappia qualcosa di Dylan, sa bene che non esiste personaggio più lontano dai tempi promozionali, e il concerto di stasera più che un’anticipazione del nuovo album è stato soltanto l’ennesimo capitolo di quel Neverending Tour che va avanti praticamente senza pause dal 1988. L’ultimo Dylan ha riscoperto il blues e, come ha raccontato lui stesso, l’amore per i dischi della Chess, della Sun, le sue grandi passioni insieme ad Hank Williams e alla Carter Family. Il concerto è durato più o meno due ore: la prima ora e mezza è stata occupata da una carrellata nel suo repertorio meno conosciuto, condotta sul filo di un Talking Blues e di ritmi tipo il boogie e lo shuffle. Come d’abitudine negli ultimi anni, Dylan ha passato quasi l’intero concerto dietro una tastiera che suona in modo dilettantesco, concedendosi qualche sortita con l’armonica. Al microfono al centro del palco ci è andato una sola volta, con la sua andatura rigida. La band è formata da musicisti che suonano con lui da molto tempo, Stu Kimball, Donnie Heron, Denny Freeman, alle chitarre, mandolino e violino, Tony Garnier al basso e George Receli alla batteria. Solo verso la fine Dylan, vestito come un giocatore d’azzardo da saloon, con vestito nero e banda argentata, camicia turchese e cappellone nero, ha concesso alcuni classici ma, come al solito, in versioni sorprendenti: Like a rolling stone suonata in una versione molto simile a quella dei Rolling Stones, poi All along the Watchtower alla Jimmy Hendrix e Blowin’ in the wind, trasformata in un blues terzinato che la rendeva irriconoscibile. Niente di sorprendente: da decenni Dylan si è divertito a smontare il suo mito,spiazzare i suoi fan e a ironizzare sui riti del concerto. La cosa più nuova è la sua voce che si è fatta più scura, a tratti roca, tanto che nell’acustica rimbombante del Palalottomatica si faceva fatica a tratti a decifrare la musica. L’unica concessione allo spettacolo, per dir così, l’ha fatta nella presentazione della band, quando ha introdotto i musicisti con lo stile degli imbonitori da fiera e una musica tra il blues e il cartone animato.

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Review: Milan, Italy – Mediolanum Forum - April 15, 2009

Dylan "vintage" per pochi intimi

Soltanto 5 mila spettatori al Forum di Milano che può ospitarne più del doppio. Ma l'antica magia funziona

by MARINELLA VENEGONI (fonte: lastampa.it)

Incurante della curiosità generale per il prossimo disco Anni Cinquanta, Together Through Life, di imminente uscita, Bob Dylan non ha pensato di portarsi in tour un fisarmonicista che potesse reggere almeno qualcuna delle nuove, curiose canzoni vintage.

Ergo, non voleva proprio suonarle, e al debutto dell’annuale tour italiano l’altra sera, davanti a poco più di 5 mila persone disperse per l’immenso Forum di Milano che ne può contenere 11 mila, il Vate di Duluth si è presentato invece con la solita formazione Freeman-Garnier-Herron-Kimball-Kramer, con la quale ormai si capisce a occhi chiusi. In realtà, lui nel vintage ci sguazza abitualmente, circondato delle chitarre pronte ad assecondare percorsi avventurosi dentro brani antichi e ogni volta riscritti con il mood del momento: ma sempre nell’ambito di un impasto blues, country e swing che rappresentano lo zoccolo duro della sua musica.

È sorpresa per i ragazzi e le fotomodelle, per la Berté e la Rettore, insomma per tutti quelli che popolano incuriositi e un po’ eccitati il semideserto parterre: loro, musica così non l’hanno mai ascoltata e forse il Vate pensa pure di rendere un servizio alle nuove generazioni, con atmosfere che ricordano più ciò che si potrebbe ascoltare in un vecchio club bianco del Wisconsin che non il repertorio del maestro di tutti i residui cantautori in circolazione nel mondo.

Dylan è completamente autoreferenziale; ma è pure in buona forma e di buon umore, come si capisce dalla dedizione recitativa che mette in Stuck Inside of Mobile With the Memphis Blues Again. Addirittura, dopo anni, si concede un pezzo in piedi, alla chitarra, Just Like Tom Thumb’s Blues, ottimo rockblues d’artigianato, prima di riparare, cappellaccio sugli occhi, al suo solito posto in fondo, dietro le tastiere: dov’è però vivace e arzillo, pronto all’armonica, dedicato al canto (o recitazione) con una voce cavernosa e raspa, ma senza mangiarsi troppo le parole. Il concerto va avanti rotondo di suoni per un’ora e mezza, con una volonterosa scaletta nella quale trovano ormai posto, da alcuni anni, vari titoli amati dal popolo, che un tempo tendeva meticolosamente a trascurare.

Just Like a Woman diventa un terzinato, A Hard Rain A-Gonna Fall è un valzerino, così come When The Deal Goes Down. Ci sono rockblues trascinanti (Rollin’ & Tumblin’), pezzi sincopati (Desolation Row), ballatone strascicate (Sugar Baby) e anche pezzi dall’eccelso Modern Times, come Thunder on the Mountain e Spirit on the Water, che si amalgamano nel grande calderone del sound complessivo. Lietamente, nel gran finale, si riconoscono un po’ (soltanto un po’) perfino Like a Rolling Stone e Blowing in the Wind.

E comunque, tutto si può dire meno che Bob Dylan sia prevedibile: la sua arte è diventata proprio quella di riversare sul pubblico l’uomo che è oggi, alla vigilia dei sessantotto anni e a colpi di duecento concerti l’anno: e non quello che gli altri vorrebbero che lui fosse. Almeno, lode all’onestà.

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Dylan, il Maestro che non tradisce se stesso (e noi)

by Speroni Matteo

Preciso, serio, rispettoso della sua storia artistica e del pubblico. Per nulla beffardo o irriverente nei confronti delle sue stesse canzoni.  L' altra sera al Mediolanum Forum Bob Dylan ha mostrato il meglio di sé. Con stile inimitabile, Dylan ha portato in scena il Maestro di mezzo secolo di musica e cultura: due ore di concerto con la sua band, senza alcunché di superfluo, nessuna parola e una ventina di canzoni, compresi i bis, tra cui pezzi storici come «Just Like a Woman», «A Hard Rain' s A-Gonna Fall», «Desolation Row», «Ballad Of a Thin Man», «Like a Rolling Stone», «All Along the Watchtower», «Blowin' in the Wind». Nessun brano del nuovo album, in uscita tra qualche giorno, «Together Through Life». Vestito di nero, cappello a tese larghe e piatte, Dylan è passato dalle tastiere alla chitarra, all' armonica; dal blues al country roots, dal rock' n' roll alla psichedelia, con sonorità classiche ad alto impatto elettrico ed emotivo. Ha suonato in un Forum quasi pieno di fronte a un pubblico entusiasta che abbraccia tre o quattro generazioni, unito da un sottile filo di intimità, l' amore per Dylan e il sentimento di comprenderne l' essenza profonda, al contrario dei suoi detrattori. C' è per esempio chi sostiene che nel tempo Dylan non abbia curato la voce. A parte il fatto che l' altra sera ha mostrato una voce eccezionale per i suoi 68 anni, sarebbe come rimproverare Sid Vicious per non essersi aggiornato sulle ultime marche di gel. Bob Dylan non è un' ugola da coccolare ma una visione del mondo, espressa magistralmente anche da una voce.

Pagina 18 (17 aprile 2009) - Corriere della Sera

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Dal 20 aprile anteprima del nuovo album di Bob Dylan su Radio Capital    clicca qui

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Together Trough Life : It's all good - di Paolo Vites                                 clicca qui

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I testi del nuovo Bob Dylan firmati (quasi) tutti in condominio               clicca qui

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Bob Dylan «Nessuno grande come i Rolling Stones .Io? Marginale».    clicca qui

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Robert Hunter coautore dei brani nel nuovo album di Bob Dylan        clicca qui

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Bob Dylan chiama Robert Hunter                                                             clicca qui

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Dylan tra passato e futuro                                                                          clicca qui

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Bob Dylan live @ Nelson Mandela forum di Firenze

Bob Dylan live @ Nelson Mandela forum di Firenze

Bob Dylan - Like a rolling stone - Firenze Mandela Forum 18.4.2009

Bob Dylan - Man in the long black coat - Firenze Mandela Forum - 18.4.2009

Return to me - Like a rolling stone - Bob Dylan Roma 17-04-2009

Bob Dylan Rome - Things Have Changed (17.04.2009)

 

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Domenica 19 Aprile 2009

Set list: Florence, Italy - Mandela Forum - April 18, 2009

1. Maggie's Farm (Bob on keyboard)
2. Mr. Tambourine Man (Bob on keyboard)
3. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) (Bob on keyboard)
4. Man In The Long Black Coat (Bob on guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
7. 'Til I Fell In Love With You (Bob on keyboard)
8. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Ballad Of Hollis Brown (Bob on keyboard)
11. Po' Boy (Bob on keyboard)
12. Summer Days (Bob on keyboard)
13. Return To Me (Bob on keyboard)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
18. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

Omaggio anche a Firenze , rieseguita "Return to me"

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Review: Rome, Italy - PalaLottomatica - April 17, 2009

by Francesco Paniccià

E' davvero difficile spiegare in poche righe (i cannot explain that in lines!) la sensazione,così personale e irrinunciabile,che provo ad ogni concerto di Dylan.
Ma mi auguro che anche voi condividiate la percezione di un'intimità rara e estremamente preziosa che immancabilmente mi assale ogni volta che aspetto di vederlo in concerto.
E ieri sera a Roma,questa sensazione era potentissima,quasi fisica e concreta.
Ho assistito a pressochè ognuna delle ultime esibizioni di Dylan in Italia e posso anche comprendere lo scoramento di chi, a mio giudizio ingenerosamente talvolta, forse per troppo amore, si professa stufo di un tour che va avanti senza sosta a discapito di una performance brillante, meno ripetitiva.
Certo, validissime ragioni legate al gusto musicale di ognuno, ma anche a ricordi inevitabilmente avvolti alla musica dylaniana, possono portarci ad esprimere il desiderio di una scaletta sempre nuova o arrangiamenti più raffinati, anche più familiari magari.
Ma credo che il giudizio sui concerti di Bob debba trascendere in qualche modo l'impressione del momento, la ricerca egoistica di quella che in fondo è un divertimento effimero, l'apprezzamento più o meno intenso della singola canzone.
Dylan non è Mick Jagger, non Tony Bennett, nè gli U2 e tantomeno Bruce Springsteen e, ad essere onesti, non lo è mai stato e non ha mai voluto esserlo.
Non ha scritto canzoni per fare l'amore in macchina, canticchare sotto la doccia, ballare ubriaco. E' stato incommensurabilmente più generoso ed onesto, di un'onestà che, come tutte le cose vere, è anche dura da accettare perchè mai compiacente.
Per questo leggo sempre con molto fastidio le critiche rivoltegli, in particolar modo quelle assolutamente ridicole, francamente quasi incommentabili, sulla discrepanza fra l'uomo e l'artista.Vorrei solo porre l'attenzione sul fatto che stiamo parlando di una persona che, con un'umiltà incredibile, si esibisce quasi ogni sera per chiunque voglia ascoltarlo, modificando, e mostrando così una passione che è vocazione nel senso più alto del termine, negli unici termini che l'età e un impietoso logorio della voce gli consentono, canzoni che qualunque altro artista avrebbe reso cianfrusaglie da museo, con i giapponesi a naso in sù a fotografarle, le scolaresche in pellegrinaggio, togliendogli per sempre il senso di libertà che ancora adesso ne promana.
Mi rendo conto di non aver ancora parlato del concerto, ma volevo solo riflettere su quanto inestimabile sia la possibilità di attingere ogni giorno, ovunque ci troviamo (questo grazie a Steve Jobs perlopiù..) a parole così belle e vere. Su quanto la sua opera sia un dono troppo prezioso. Su quanto sia lontana anni luce dall'essere solo della magnifica musica. Su quanto inoltre, il suo concerto, sia per tutto ciò, significativo.
Per 50 miseri euro.12 pacchetti di marlboro.10 birre medie allungate in un bicchere di plastica.4 schifosissimi libri su Montalbano.       Un terzo di quello che quel vecchio trombone (ovviamente lo adoro, ma fra i due la differenza è incolmabile) di Leonard Cohen, chiedeva per una data milanese dopo anni di silenzio.Certo, si dirà che il concerto è durato tre ore, che la voce era vellutata, che i musicisti erano virtuosi.
Si dovrà rispondere, se si vuole essere onesti, che è un pò troppo semplice fare un tour quando le tasche si svuotano, quando si fa un disco ogni 5 anni, quando il tuo pubblico è composto da vecchie impellicciate e radical-chic che pendono dalle tue labbra ogni volta che giungi le mani in segno di ringraziamento o sciorini l'ultima banalità buddhista.
Questo può significare essere un ottimo intrattenitore. Per favore, non chiediamolo a Bob Dylan, che per tutti noi, è infinitamente di più.
Tornando al concerto di ieri sera, mi semrba di poter dire che è stato fra i migliori di quelli recenti.Forse per via del pubblico, molto giovane e insolitamente caldo, perlomeno nel parterre non numerato, Bob sembrava particolarmente energico.
L'apertura con Cat's in the well, semrbava preludere ad un concerto in linea con quelli di Trento, Bologna, Milano degli anni scorsi e così anche la successiva Don't think twice, fra i rari momenti deludenti assieme ad una noiosa e scialba Beyond the horizon.
Con Things have changed, Bob al centro del palco, chitarra elettrica al collo e dita insolitamente frementi, è stata fantastica.E' in questo genere di pezzi che Dylan da, in questi anni, il meglio di sè. Molto bella anche Boots of Spanish leather.
Ma visto che gli aggettivi sono sempre i soliti e che i concerti si somigliano, vale la pena raccontarvi la sorpresa di Return to me.
Questa scelta dice tutto.Tutto della passione di Bob, della sua infinita conoscenza delle varie tradizioni musicali, della sua voglia e questo mi fa sempre un gran piacere, di divertire il pubblico, senza voler piacere a tutti i costi, dimostrando semplicemente attenzione e delicatezza. E una sensibilità generosa.
A quel punto ero estasiato, il che non ha impedito di godermi Like a Rolling Stone e gli encores ormai classici.
Sono tornato a casa felice. Una passeggiata sull'Aventino ha reso la serata indimenticabile.
Grazie Bob.

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Bob Dylan incanta il pubblico romano

by Ema-Caw (fonte: notizie.it.msn.com)

Roma, 18 apr. (Apcom) - Immancabile cappello da cowboy, inseparabile armonica e una pashmina verde, il colore della libertà. Bob Dylan si presenta in perfetto stile country al pubblico romano che ieri al Palalottomatica lo ha accolto calorosamente. Nella seconda tappa del tour italiano iniziato a Milano e che si concluderà stasera a Firenze, il cantante e musicista statunitense ha allietato i numerosi fans con le sue canzoni che ogni volta arrangia in maniera diversa al punto da renderle irriconoscibili.
Senza la chitarra che non suona più dal vivo e dietro una tastiera, Dylan - quasi a mimetizzarsi con la band - propone alcuni dei suoi brani più famosi: da 'Just Like a Woman' a 'Ballad Of A Thin Man', da 'A Hard Rain's' a 'Desolation Row', passando per 'Rollin' And Tumblin', 'When the Deal Goes Down', 'Thunder On The Mountain', 'Spirit', 'All Along The Watchtower' e 'Blowin' in The Wind'.
Nessun accenno, invece, al nuovo album 'Together Through Life', che uscirà il 24 aprile. Di poche parole, anzi nulla: il menestrello non ha accennato un saluto. Soltanto la sua musica per quasi due ore ininterrotte. Qualcuno forse si aspettava di ascoltare altri suoi brani storici, qualcun altro un'anticipazione dell'ultimo lavoro, altri ancora il Dylan degli anni Sessanta e non il bluesman che appare oggi. Ma resta sempre Bob Dylan, gli si perdona tutto.

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Reviews: Milan, Italy – Mediolanum Forum - April 15, 2009

by Benedetta

premetto col dire che questa è una recensione per il concerto di Milano, mi dispiace se la mando nel posto sbagliato :)
Seconda cosa, dopo la premessa: io ho solo 15 anni. Non sono cresciuta con Dylan, cioè sì, ma diciamo che stiamo su due binari e epoche diverse, e non ero nemmeno un'idea dei miei genitori quando è uscita Like A Rolling Stone. Io con Dylan ci sono cresciuta grazie a mio padre, però il mio vero amore per lui è nato solo da qualche mese a questa parte, e quindi non posso nè voglio considerarmi una dylaniata doc (anche se, crescendo..)
Al concerto ci sono andata con una mia amica di 23 anni, Marta, che l'aveva già visto un paio di anni fa a Torino e aveva detto che gli era piaciuto molto. Il biglietto per Dylan era il mio regalo di compleanno, assieme al viaggio Torino-Milano e accompagnamento con lei.
Dopo esserci regalate una maglietta di quelle da 30 euro originali, ci siamo avvicinate al parterre un po' sgomitando ottenendo due posti bellissimi con un'ottima vista. Per me Dylan è il numero uno al maschile, ma il mio numero uno in assoluto su tutti e tutto è Joan Baez, che è un po' la mia versione di Woody Guthrie, ma ero eccitatissima comunque.
Dico da subito che il concerto è stato stupendo, forse perchè era il primo, forse perchè Dylan mi è sembrato sorridere un sacco e davvero su di giri, e ho adorato Just Like a Woman e Like a Rolling Stone, che non ho esitato a cantare (ero una di quelle che urlava di più e la prima a urlare "bravo" quando ha attaccato Desolation Row). Forse il concerto mi ha preso perchè avevo in testa l'idea di vedere Bob Dylan con una mia amica lontana dai genitori e che potevo urlare e fare la scema a più non posso, ma anche perchè lui mi è parso davvero bravo. L'atmosfera era davvero bella e il pubblico mi pare abbia apprezzato moltissimo tutto. La scena più bella è stata quando Dylan ha lasciato cantare Like A Rolling Stone ai fans, una cosa che mi ha reso parecchio felice.
Ovviamente per ragioni di età Dylan non può più nascondersi dietro alla maschera di un Bob Dylan di protesta, di Blonde on Blonde, di un padre di famiglia, di un cristiano fervente o di chi cerca di vender un disco usando il proprio nome, ma può soltanto cercare di reinventarsi gli arrangiamenti, per cambiare un po', mi sembra che sia stato proprio lui a dire "tutto ciò che posso fare è essere me stesso, chiunque io sia", e credo che sia alla ricerca di sè stesso per l'ennesima volta, ma questa è logicamente una mia semplice impressione che non voglio imporre a nessuno. Certo anch'io, la prima volta che ho sentito l'arrangiamento di Blowin' in the Wind sono rimasta un po' stupita, perchè ero partita con l'idea "Bruce Springsteen fa Born To Run come l'ha scritta 30 anni fa, perchè Bob Dylan dovrebbe cambiare Blowin in The Wind?". Stupita sì, ma non delusa, perchè credo sia ammirevole alla sua età essere ancora capaci di mettersi in discussione.
Credo di aver detto tutto come una giovane fan di Dylan può, e secondo me il concerto è stato stupendo, e anche lui. Forse perchè mia mamma aveva 3 anni quando è uscita Blowin' in the Wind, e mio padre 10 quando è uscita Like a Rolling Stone.

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by Alex 66

"faccio quel che posso per restare quel che sono, ma qui tutti pretendono che tu sia come loro"...ovvero Paolo Vites hai rotto i coglioni!!!
Anni fa uno spazientito Lou Reed, a chi gli rinfacciò di non avere più alle spalle dei chitarristi come Steve Hunter e Dick Wagner,  rimasti immortalati nella storia della musica rock in un leggendario disco live che porta il nome di Rock'n'roll animal, rispose piu o meno dicendo:"quei tempi sono finiti e non torneranno più".
I tempi sono cambiati e i vari Campbell, Sexton o Baxter non ci sono pìù , lo show è diverso , meno bello, ma se uno
accetta che gli anni passano anche per un Dylan che per i suoi 68 anni mi è sembrato in ottima forma, forse si godrebbe il concerto in maniera diversa, più rilassata.
Ho visto Bob Dylan una ventina di volte dal quel primo concerto all'arena di verona nell'84, ne ho visti di bellissimi, di buoni e di tremendi, e sinceramente ne ho visti di peggio rispetto a quello di mercoledì, ( per esempio l'ultimo al forum due anni fa). Bob, mi è sembrato di ottimo umore, la voce era più chiara (nel possibile), e a dato quello che poteva , le versioni di Thumb's bues, Blind Willie McTell, When the deal goes down, mi sono sembrate ottime così come le oramai stra -sentite (da me), Like a rolling stone o Just like a woman, mi sono piaciute molto , insomma un buon concerto. la band ha suonato come voleva il capo e se pretendiamo che il centravanti a cui viene chiesto di fare il terzino non faccia bene il ruolo, forse non è del tutto colpa sua.
Il problema mi sembra che certe persone che hanno visto, scritto, parlato di Dylan , orfani del "vecchio Dylan" , rifiutino
questo nuovo , ma forse più che di un sito di fans, avrebbero bisogno di un appuntamento con l'analista.
Insultare gratuitamente Dylan, con i riferimenti all'oscar vinto, le ironie con paragoni sui pesunti vip su un personaggio
citato e presentato da vari presidenti , scrittori , poeti e perfino da un papa , è stato oltre modo fastidioso, anche per chi come me è solo un buon fan e niente più.
Per quanto riguarda la questione luogo dove Dylan suona, mi permetto di aggiungere che se per vederlo suonare
al teatro degli Arcimboldi bisogna versare cifre di 170 euri come per Leonard Cohen, dico grazie ma mi tengo
stretto il forum, magari a lui e ai vip i biglietti li regalano, io li compro sempre, e trovo scandaloso pagare certe cifre
uno show , qualunque sia, e chiuque suoni, anzi , se magari il giorno del concerto londinese vorrà farsi sostituire, può sempre venire a lavorare al posto mio, così alla fine della giornata potrà concedersi il giusto relax in poltrona davanti alla tv, felice di non doversi sorbire quella vecchia seccatura che si chiama Bob Dylan.
Grazie dello spazio concesso

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By Marco Manici

Un buon concerto - ero nel secondo anello - dopo 15 minuti sono sgattaiolato nel secondo e dopo mezzora ero nel parterre-e i controlli?--- buona energia del pubblico e sopratutto buona energia da Bob- ma la voce ridotta ad un rantolo dove sarebbe?- bob urlava nel microfono e scandiva bene le parole- ma soprattutto ha un energia nuova ed inaspettata- in Hard rain e in Desolation row scandiva frasi in toni marziali e aritmici -come esercizi vocali- bisogna aver coraggio e voglia per fare certe cose- e si vede che lui cerca cose nuove- non vedo in giro tanta gente che osa questo dal vivo--per le canzoni sono daccordo con quello detto da Paolo Martinelli e Ricky Massakro--buone JLAW- finalmente una BWMCTELL fatta come si deve- ci sono sempre quelle 3 o 4 canzoni fatte per riempire la serata che non piacciono -ma non si puo avere tutto- Blowin in the wind a qualuno non piace fatta cosi--ma è bella invece- parte in r&b anni 60- poi violino country e incedere e scalare alla Just like a woman o altre canzoni--finalmente una buona Memphis blues again---nei vari settori dove sono stato ho ascoltato pareri diversi ma non negativi riguardo a Bob - sei bravo Mr.Tambourine a mettere vicino le mail dissonanti come quella di Vites,,-che riguardo a voce e concerti la pensa un po come te- e, al riguardo, sarei contento di leggere la tua recensione del concerto- a quelle completamente opposte di Martinelli e altri- fanno bene al dialogo--- Vites bisogna capirlo---ha dato molto amore -ne ha ricevuto --e vorrebbe che il gioco con gli dei non finisse --ma pensa di essere arrivato alla fine- penso di capire io--quante volte negli anni ottanta e novanta ho avuto la stessa senzazione -ma poi Bob mi ha sempre sorpreso- e alla fine mi sono abituato al suo modo di essere e di dare- l arte di Bob è forse piu seducente della seduzione al femminile- non solo non bisognerebbe svelare tutto, (NOTHINGH HAS BEEN REVEALED) lasciando un po di mistero,che incita a continuare nel tempo il sedurre e l'essere sedotti---ma anche essendo riusciti ad essere vicino alla meta--si potrebbe anche non prendere il frutto--lasciando quella sospensione-quel senso di ineffabile ci fa sentire per un attimo eterni- di essere tuttuno con un altro essere e di andare anche oltre--di lasciarsi disperdere nel tutto e ricominciare a giocare--ovviamente tutto questo riguarda piu il rapporto con il mito che con le persone---- Vites e altri si sono stancati di giocare-puo essere- ma poi appena esce qualcosa di Bob gridano al miracolo- ( l 'hai fatto anche tu Mr.Tambourine con le nuove canzoni di TTL - va bene- ma la voce di Bob nei concerti è anche piu bella e forte che nel cd - è una strana contraddizione- che, se vera, mostrerebbe il vostro dualismo amore -odio con Bob--ma va bene lo stesso- non c' entra la psicanalisi- c' entra di piu il giocare con il Mito - in un mondo che cerca di usare- di consumare il sacro ancora rimasto--è bello frequentare ancora il Mito--che comunque genera cultura e bellezza---buon lavoro--.

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Bob Dylan, la magìa non ha età

Cappellaccio e giacca nera da cow-boy, look che lo renderebbe inconfondibile perfino di spalle, Bob Dylan con le sue canzoni senza tempo ha fatto calare da consumato stregone del rock un incantesimo durato quasi due ore sul Mediolanum Forum, prima delle tre tappe italiane (stasera è a Roma, domani a Firenze) dell’edizione 2009 del suo «Never Ending Tour».
E poco importa se la sua figura, anzichè dominare il centro del palco, rimane defilata dietro una tastiera o accartocciata su un'armonica a bocca: le vibrazioni della sua voce e il magnetismo di una musica che spazia dal blues al folk al country, sanno ancora catturare gli sguardi e le emozioni di un pubblico che è specchio di più generazioni.
Partendo da uno dei pezzi più riusciti del recente «Modern times», per poi correre a ritroso lungo un repertorio che ha segnato mezzo secolo di storia americana, il «menestrello» del Minnesota (definizione abusata ma che ormai è una sua seconda pelle) ha usato tutti gli ingredienti della sua ricetta, grazie anche al supporto di una band con due chitarre, percussioni e contrabbasso. E migliaia arrivati da ogni parte del nord Italia, giovani rocker e nostalgici signori di mezza età gli hanno restituito il calore che in genere si riserva per le occasioni uniche.
La prima esplosione di applausi è arrivata sulle note dell’immortale «Just like a woman», quando sul palco sono calate le tenebre per lasciar brillare luci di stelle e le roche parole di Dylan hanno lasciato il posto a uno straziante assolo di armonica.
Come ormai sua abitudine, anche altre pietre miliari ormai entrate nell’empireo del rock vengono «stravolte» da un arrangiamento che rende quasi irriconoscibili pezzi come «Desolation road» e «Ballad of a thin man».
E la magia che Dylan regalato nel bis, rispolverando «Like a rolling stone», «All along the watchtower» e «Blowing in the wind» ha cancellato la delusione dei tanti che hanno aspettato invano un assaggio del nuovo disco, «Together through life», in uscita alla fine del mese e anticipato in radio dal singolo «Beyond here lies nothin'».
Tra il pubblico milanese si sono visti anche la cantante Loredana Bertè, il fotografo Oliviero Toscani e la moglie del patron dell’Inter Massimo Moratti.

La Gazzetta di Parma

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Bob Dylan - Like a Rolling Stone live @ Mediolanum Forum Milan 15 04 2009


Bob Dylan - Desolation Row - 15/04/2009 Milano

Bob Dylan - Ballad of a Thin Man - 15/04/2009 Milano

Bob Dylan - Just like a Woman (live in Milan, 15/04/2009)

 

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Sabato 18 Aprile 2009

Stasera Bob a Firenze , o Fiorentini....o cche mi mandate il vostro commento sul concerto  ? :o)

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Set list: Rome, Italy - PalaLottomatica - April 17, 2009

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob on guitar)
4. Boots Of Spanish Leather (Bob on guitar)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
6. Sugar Baby (Bob on keyboard)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on center stage - no harp or keyboard)
8. Make You Feel My Love (Bob on keyboard)
9. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
10. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Love Sick (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Return To Me (Bob on keyboard)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
18. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

L'omaggio di Bob a Roma - " Return to me" , vecchio successo di Dean Martin scritto da  Danny DiMinno e Carmen Lombardo , con l'ultima strofa cantata in italiano

Return to me,
Oh, my dear I'm so lonely
Hurry back, hurry back, oh my love,
Hurry back, I am yours.

Return to me,
For my heart wants you only.
Hurry home, hurry home, won't you please,
Hurry home, to my heart.

My darling,
If I hurt you, I'm sorry,
Forgive me
And please say you are mine.

Return to me,
Please come back bella mia,
Hurry back, hurry back, hurry home,
To my arms and to my heart.

Ritorna da me,
Cara mia ti amo
Solo tu, solo tu, solo tu, solo tu
Mio cuore...

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Reviews: Milan, Italy – Mediolanum Forum - April 15, 2009

by Paolo Martinelli

Dovuto a problemi privati non ero sicuro di poter andare allo show , ma ero quasi sicuro che non era sold-out. Alla fine sono andato ,  ho comperato il mio biglietto due ore prima dell’inizio , non c’erano più biglietti per il parterre , ma al mercato nero ( metodo italiano , usuale ) ho comperato una poltrona numerata. Dopo ho camminato un pò intorno all’edificio per vedere dove fosse l’uscita degli artisti.
Allora sono entrato e trovato il mio posto : buona posizione , sulla destra del palco dietro Bob.
Più tardi , prima delle 20,30 , sono andato ai servizi , ho fatto quello che dovevo fare , mi sono lavato le mani e......c’erano due box per i tovaglioli di carta , entrambi vuoti!!!!! F**K ! Ho pagato 63 euro e non c’era un tovagliolo nei servizi prima dell’inizio del concerto ?!?! Non potevo credere che il prezzo elevato dello show comprendesse il più difettoso dei servizi :o(((( Bene , ho trovato una persona con la quale protestare poi sono ritornato al mio posto.

Ho visto MOLTI posti vuoti in sala , non sò perchè , a Milano , hanno scelto il Forum di Assago e non un posto più piccolo......bene , probabilmente lo sò , non è una faccenda musicale ma qualcosa più vicina al businnes :o(

Andiamo , il mio ultimo concerto è stato Milano 2000 , da allora sono passati 9 lunghi anni, quando “Wicked” è iniziata ho cominciato a sentirmi davvero bene. Buona partenza , una canzone che mi piace , breve ma abbastanza forte per far alzare in piedi subito la platea .
Allora le luci si sono abbassate ed ho visto Bob spostarsi dalla tastiera prendendo la chitarra per venire al centro del palco : buono,  “Tom Thumb” è stata brillante , per me valeva il costo del biglietto ( tovaglioli a parte , vedi l’intro ).
Da quel momento Bob è tornato dietro alla tastiera fino al finale di Blowin’ in the wind con l’assolo di armonica.
“JLAW” è stata goduta dal pubblico cantando il coro. Avendo sentito quattro dei primi show quasi sapevo cosa aspettarmi , così il resto dello show mi è suonato così familiare , alle mie orecchie , ma è stato suonato molto bene ( non sono un musicista , sono un ascoltatore nella media ) e mi sono realmente goduto il tutto.
Dopo un pò di minuti di “Hard Rain” ho pensato :” Dov’è la chitarra acustica ? Non l’ho potuta sentire , una dozzina di secondi dopo questo Stu ha indicato col dito lo speaker dietro di lui ed ha cominciato a sentirsi anche lui nella canzone , woooow non ero io ad essere sordo. Durante “Blind Willie McTell” , così buona da sentire , Tony è venuto al centro del palco in fronte a George e Bob -....mostrando il suo bel fondoschiena alla parte sinistra della platea :o) – Bob suonava spesso la tastiera con una mano e l’altra levata verso il pubblico , e , allo stesso tempo , con una gamba , faceva movimenti divertenti che mi sono piaciuti :o).
Prima di “Thunder" le luci si sono abbassate , Bob si è spostato vicino a Donnie e nel buio del palco ho visto Tony avvicinarsi a loro , probabilmente per essere sicuro di quale fosse il prossimo pezzo : Thunder o prima un’altra canzone ? Alla fine Tony è tornato da Stu e Denny , nessuna sorpresa , in ogni modo , il Maestro ci disse anni fa : lui suona musica matematica , così stasera proprio 17canzoni...  ne aspetto 18 il prossimo show per continuare la serie 17 , 18 , 17 , 18 :o).
Bis come al solito , con la gente che cantava il coro di LARS che mi è sembrata più vicina alla versione di M&A che a quella suonata da Bob.
Dopo Blowin’ ho visto la band lasciare il palco , dalla mia posizione potevo vedere l’uscita degli artisti dietro il palco . Ho visto Tony abbracciare molto amichevolmente qualcuno. Sono uscito portandomi verso la zona dei bus , c’erano altre tre persone. Io sono alto , ma loro erano pià alti di me , così mi ci è voluto qualche secondo per capire che Bob era a fianco del bus , parlando al telefono , dopo mezzo minuto ha messo il cellulare in tasca ed è venuto nella nostra direzione ( la porta del bus era a 5 metri da noi , dietro i cancelli). Abbiamo gridato cose banali come “ grande show “ , “Thank you” e via così , abbastanza per fare in modo che lui ci ignorasse completamente saltando dentro il bus :o)-

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by Ricki Massakro

“Vista la partecipazione di pubblico, non sarebbe meglio un paio di serate agli Arcimboldi ? Ma anche lì, tanto, la pochezza di quello che è oggi Bob Dylan dal vivo non cambierebbe. Solo, staremmo più comodi, si sentirebbe meglio e personalmente ci metterei da casa mia solo dieci minuti invece che quasi due ore.”
Così scrive il signor Paolo Vites. Perchè, allora, non se ne sta a casa sua, in pantofole, risparmiando tempo, fatica, e forse denaro? Se lo deve fare per lavoro, potrebbe così timbrare prima il cartellino di uscita.
Assieme ai miei figli eravamo in seconda fila, ad un tiro di sputo dal palco, dopo essermi sciroppato trecento chilometri in auto (sola andata), tre ore di coda fuori dei cancelli, mezza giornata di ferie, ....
Dirà che sono fuori, come migliaia di altre persone che hanno fatto e faranno la stessa cosa. Può essere, certo; un cinquantacinquenne colpito da demenza senile? Va bene. Ma gli voglio dire che, visto da ben vicino, quel vecchio Bob stava divertendosi. Sono cresciuto con il Dylan chitarra e blue jeans, quindi con un certo concetto del modo di essere artista, ma ancora oggi l’ho sentito in forma: diversa, ma sicuramente ben dentro di lui. Non credo che Dylan voglia solo fare i fiorellini su questo o quel ritmo, cambiare colore delle luci, giusto per fare spettacolo (cosa che invece mi pare essere una delle poche cose apprezzate dal signor Vites); riesce anche a farlo, ma secondo molti di noi, nonostante tutto quello che fa o che si dice di lui, nonostante questa non sia proprio la migliore band, rimane ancora quella grinta di quarant’anni fa.
Noi siamo rimasti sicuramente soddisfatti della giornata, e credo che lo siano stati anche quelle decine di giovanissimi ragazzi che, attorno ai vecchiotti come me, hanno cantato a squarciagola tutte quelle canzoni. Alla prossima.
 

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BOB DYLAN live in Milan 15/04/2009

by Marina Macaluso (fonte: telemusi.blogspot.com)

Ieri sera sul palco del Forum d'Assago di Milano è salito Bob Dylan insieme alla sua band.
Il Menestrello di Duluth ha cantato per due ore pezzi vecchi e nuovi scelti ma dal suo vastissimo repertorio.
Regalo inatteso per il pubblico milanese quando si è avvicinato al centro del palco per imbracciare la chitarra e cantare il brano         "Just Like Tom Thumb's Blues".
Non c'è stato il coretto tanto atteso del brano "Just Like A Woman" da parte del pubblico ma durante "Like A Rolling Stones", Bob Dylan, si è divertito a cantare insieme a tutti i presenti un breve pezzo del ritornello.
Con la sua voce calda e profonda ha interpretato le canzoni scelte per l'occasione con la solita grinta mostrando solo l'amore per la musica.
Poche le parole sul palco che hanno lasciato molto tempo alle lunghe interpretazioni dei brani anche grazie alla qualità della band che suona con lui da molti anni.

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Intervista al traduttore di Dylan, Alessandro Carrera                                  clicca qui

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Bob Dylan, il presente è una coperta rock blues                                            clicca qui

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Bob Dylan torna alla sorgenti del blues                                                          clicca qui

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Bacio gay in copertina per un Dylan romantico                                            clicca qui

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Bob Dylan: il mistero del mio successo                                                           clicca qui

 

a
Venerdi 17 Aprile 2009

Questa sera Bob a Roma , mandatemi la cronaca del "vostro concerto"

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Ieri: Record di visite , 860 tra Maggiesfarmers e ammiratori di Bob hanno visitato la Fattoria !

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Review: Milan , Italy - Mediolanum Forum April 15 , 2009

The wicked messenger - di Paolo Vites (fonte: gamblin--ramblin.blogspot.com)

"If ye cannot bring good news, then don't bring any" (Bob Dylan)

“Ahò ma ye anno dato l'oscar aqquello?”: frase colta dall’amico Raffaele Concollato all’ingresso del Forum di Assago ieri sera. La frase è di Loredana Bertè. “Aqquello” è Bob Dylan, che la cantante italiana si è degnata di andare a sentire esibirsi. La cantante era probabilmente rimasta colpita dalla statuetta che dal 2001 Bob Dylan mette in bella vista vicino a sé sul palcoscenico.
C’era anche la Rettore tra i “vips” – con la “s” certamente – presenti, il che qualche sospetto sul livello di popolarità di Bob Dylan oggi lo fa venire. O forse il livello di performance che l’anziano songwriter americano è oggi in grado di produrre si merita “vips” del genere.
A onor del vero, personalmente ho incontrato anche il bravo Alberto Fortis.

Forum che era pieno a metà, un 5mila spettatori sui 12mila che ne può contenere. Uno si domanda come fanno a pagare il cachè dell’artista – e spese di contorno -: da quanto ne so, almeno fino a un paio di anni fa, chiedeva 250mila dollari a serata. Vista la partecipazione di pubblico, non sarebbe meglio un paio di serate agli Arcimboldi ? Ma anche lì, tanto, la pochezza di quello che è oggi Bob Dylan dal vivo non cambierebbe. Solo, staremmo più comodi, si sentirebbe meglio e personalmente ci metterei da casa mia solo dieci minuti invece che quasi due ore.

Non canta, Bob Dylan, non canta più. Parla (ma se fosse autentico spoken word con accompagnamento musicale adeguato sarei felice, adoro lo spoken word), sillabando frasette e parole in modo a volte piacevole, più spesso in modo balordo, producendo sorta di filastrocche a ritmo marziale. Quando prova a tirare fuori una linea melodica dalla voce, esce fuori un nonsense. La band, che lo accompagna ormai da troppi anni, è irritante. Certo, non è tutto colpa loro, visti gli arrangiamenti identici per tutti i brani, ma insomma, ce ne fosse uno che tirasse fuori i coglioni almeno una volta. E quello lì, ma quanti soldi deve prendersi per sopportare la rottura di palle di suonare per due ore sempre una inaudibile chitarra acustica. Tanti, credo.
Mi è piaciuta Just like a Woman. Per lo sfondo del palcoscenico che improvvisamente si è fatto di romantiche stelline e per quel verso, che ieri sera diceva cose che solo il mio cuore poteva percepire, credo, fra tutti i presenti: “And when we’ll meet again, introduced as friends, please don’t let on that you knew me when, I was hungry, and it was your world…”. Ma gli amici vicino a me mi hanno detto che è stata orribile anche quella. Non so. Un po’ mi è piaciuta anche Blind Willie McTell, ma credo anche questa perché improvvisamente il palco si è fatto buio, illuminato da luci sulfuree, come trovarsi a cantare il blues nella cantina del diavolo.
Un accenno dell'antica passione mi è sembrato di coglierlo quando ha fatto la più bella canzone rock di tutti i tempi: sì, quella lì. O era la commozione dell'amica seduta vicino a me, che vedeva Bob Dylan per la prima volta. È giusto così, che lui canti per quelli come lei.  Per quelli come me, come diceva una volta un amico americano, andare a vedere oggi Bob Dylan è come andare ad ammirare il Mount Rushmore. Un monumento. La musica non conta più.
No, credo che Bob Dylan dal vivo 2009 sia uno degli spettacoli più imbarazzanti che si possano oggi vedere. L’amico Al , quando glielo faccio notare, mi dice: “No dai, se pensi di trovarti a uno spettacolo di cabaret ti puoi anche divertire”. Ah, ok, pensavo fosse rock’n’roll. Ma lo ammiro, ammiro Bob Dylan lo stesso. È la sua vocazione, questa, non è un entertainer. Non è spettacolo. Sta pagando un prezzo, alla musa che gli ha dato così tanto. Deve dare indietro qualcosa, solo lui sa cosa, e sta pagando un prezzo. Spero che in questo modo si stia salvando l’anima. Se lo merita.
Ti vedo a Londra, Bob, alla Roundhouse, fra una decina di giorni. Mi hanno preso un biglietto, devo esserci, è il mio sporco lavoro, sporco come il tuo, e anche io ho un debito da pagare. Con te, credo. Sarà l’ultimo ballo, l’ultimo valzer. You'll most likely go your way, and 'll go mine...

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Bob Dylan a Milano: il menestrello non canta più

di Marco Barbonaglia (fonte: ilsole24ore.com)

"There was a wicked messenger, from Eli he did come…" Così Bob Dylan apre il suo concerto milanese, primo dei tre appuntamenti italiani. Sono i versi d'apertura di The Wicked Messenger, presa da John Wesley Harding del 1968. Allora, dopo aver tracciato la strada che portò i Beatles a comporre il loro capolavoro psichedelico, Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band, Robert Zimmerman spiazzò tutti, presentandosi alle legioni di fan con un album acustico, dai suoni lineari che evocava, nei testi, oscure e potenti immagini bibliche. Non era certo la prima volta che lasciava di stucco i suoi ammiratori e nemmeno sarebbe stata l'ultima.
Chi spera, oggi, di assistere ad un revival dello scapigliato eroe della controcultura degli anni Sessanta, o di trovarsi di fronte qualsiasi altra incarnazione dylaniana, dal menestrello al visionario poeta elettrico di Blonde on Blonde, rimarrà probabilmente deluso. Il Dylan che appare sul palco è un vecchio bluesman, impegnato in un tour infinito che va avanti senza interruzioni dall'88 e che rifiuta di crogiolarsi nel ruolo di leggenda vivente. Preferisce, piuttosto, affrontare il pubblico sera dopo sera, con piglio quasi da artigiano e con una media che supera i 130 concerti all'anno.
È in questi panni che Mr Tamburine si presenta anche questa volta a Milano. Cappello e giacca da musicista country, senza la chitarra che ormai non imbraccia praticamente più dal vivo, si tiene un po' in disparte dietro alla tastiera, quasi volesse rifuggire le luci della ribalta che lo inseguono da oltre quarantacinque anni.
Voce roca, tagliente, logorata dalla continua attività live, segnata dall'inconfondibile timbro nasale, Dylan comunque non lesina i classici. Da Just Like a Woman a Ballad Of A Thin Man, da A Hard Rain's A-Gonna Fall a Desolation Row. Incanta il pubblico con un sound caldo e profondo, grazie anche ad una band straordinaria che riesce nell'impresa di seguire le sue continue improvvisazioni e trasformazioni che ne fanno un maestro nell'arte di cambiare le canzoni più famose fino a renderle irriconoscibili.
Il menestrello non tralascia nemmeno le canzoni più recenti, come il blues scatenato di Rollin' And Tumblin', When the Deal Goes Down , la potente Thunder On The Mountain o l'evocativa Spirit on the Water eseguita con accenti da crooner. Tutti brani del penultimo album Modern Times, che di moderno non ha nulla ma che è riuscito a compiere una vera e propria magia. Con sonorità fuori dal tempo che paiono, a tratti, materializzarsi da una trasmissione radiofonica degli anni quaranta, il disco ha scalato, due anni fa, le classifiche di mezzo mondo restituendo a Dylan un primo posto che non raggiungeva dal ‘76.
Prima di andarsene il menestrello di Duluth regala al pubblico ancora tre dei suoi più grandi classici. Croce e delizia dei fan, Bob si concede nell'esecuzione di Like A Rolling Stone, All Along The Watchtower e, perfino, Blowin' in The Wind. Tutte rigorosamente stravolte, con gli arrangiamenti cambiati che ne fanno quasi altre tre canzoni. Soprattutto l'ultima, vero e proprio inno di una generazione, è irriconoscibile, sfigurata, cantata con un andamento sincopato e l'accompagnamento di un violino, tra lo sgomento e l'emozione dei fan.
Ma Dylan è anche questo. I momenti migliori dei suoi show non più sono quelli dedicati ai capolavori che deve, di tanto in tanto, per forza regalare alla platea. La vera magia che compie è quella di fare vivere sul palco una musica senza tempo, fatta di blues, swing e country, un universo musicale che esisteva ben prima che il mondo fosse sconvolto dal ciclone di Like A Rolling Stone. Da lì era partito, ancora ragazzino, Robert Zimmerman. E oggi, un sessantottenne Bob Dylan, con quella voce impossibile, così lontana da ogni regola del bel canto, eppure così affascinante da farsi quasi strumento musicale, è esattamente lì che ritorna.

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Set list Milano : La precisazione di Al Diesan

Ciao Mr.Tambourine ... scusami ma ho notato una imprecisione pubblicata nella scaletta di ieri sera a Milano
Questo è quanto pubblicato...
2. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on keyboard)
3. Just Like A Woman (Bob on guitar)

..in realtà è il contrario, giusto per dovere di cronaca ovviamente

2. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on guitar)
3. Just Like A Woman (Bob on keyboard )

A presto Alex

Ciao Alex , grazie per la precisazione , set list corretta , a presto :o))))))

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..dimenticavo...
Set list: Milan, Italy - Assago DatchForum - April 15, 2009

..non è più DatchForum, ma Mediolanum Forum !!

E' vero , è stato ribatezzato con questo nome il 9 Gennaio 2009 (clicca qui) , per questo boblinks riporta DutchForum , all'epoca della comunicazione del tour il nome ufficiale era ancora DutchForum, ricordo che notai anch'io questo particolare , ma cercando in Internet non trovai nessuna notizia in merito , il DutchForum si chiamava ancora DutchForum , corretto anche il nome , ciao e grazie :o))))

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Review: Basel, Switzerland - St. Jacobshalle - April 14, 2009

Review by Rex Schenk

Il nuovo bollettino della Radio svizzera DRS parla dello show di Dylan in Basilea , che sorpresa !! Specie se state guidando per tornare a casa da Basilea verso mezzanotte dopo il concerto.
Ma così è , sulla radio dell’automobile. Giusto , uno show di Dylan è un evento maggiore , qualcosa da citare assieme alle nuove variazioni politiche della Nord-Corea , in un’altro dei tour infiniti del mondo. Giusto con il tempo . Il bollettino diceva che lo show di Dylan è durato due ore circa , che non ha affrontato il pubblico in nessun modo , che “ha lasciato che la musica parlasse da sola”. Tutto ciò e vero , prendiamo questa inaspettata notizia come viene , se mi perdonate il cinismo.
Se uno show di Dylan è un set dell’imprevedibile contro il prevedibile , come ci si può avventurare nella discussione ? Allora , la St. Jakobshalle prevedibile è questa : Un seducente multifunzionale affare che rende ogni nozione di suono virtualmente impossibile , non importa cosa la gente sotto il palco si aspetti. Il suono pessimo della Heineken Music Hall è ancora nelle nostre orecchie.
Il pubblico di questa serena e anche calda serata primaverile-estiva in Basilea era il “dream-team” dei veterani del Sud della Germania degli anni 60’ e degli Svizzeri del Nord-Ovest , radunati per l’occasione. Questo era prevedibile , ma avevo evitato di pensarci. Adesso sono qui , e sono stranamente divertito perchè mi sono sentito di assomigliare a loro. C’erano anche persone giovani impossibili da descrivere , e prima dello show , tutti bevevano birra distesi fuori sul prato sotto il sole.
Se il pubblico è il pubblico di Dylan in qualche storica maniera , Dylanicamente non lo era.
Abbastanza prevedibile , lo show è cominciato alle 20,00 , con qualcosa come “Cat’s in the well” , che infatti è sfociata proprio in “Cat’s in the well”, ma la gente non era ancora arrivata , perchè sapevano che di solito i concerti rock cominciano tre ore più tardi. Sono sciamati dentro durante “Don’t think twice it’s all right” , cercando i loro posti , una volta trovati i posti , c’è stato un incessante via vai di gente che andava e veniva portando birra nei bicchieri di plastica.
Il malfunzionante affare concreto è in realtà un pub con la musica del neverendingtour come background. Eventualmente , come una moneta ben messa in un juke-box , “Like a rolling stone” poteva salvare qualche coppia in crisi di Basilea , almeno uno dei coniugi , dritto davanto a me.
Quello che è successo fra “Cat’s in the well” ed il prevedibile apogeo di “Highway 61” è stato probabilmente lo stesso che in Amsterdam. Potete graziosamente dire che i musicisti sono punti sul palco , guardando Bob e la band con il binocolo , ma attualmente non potete sentirli , perchè il suono è un continuo rimbalzare dal retro , l’eco ritorna sul palco , rimbalza sul soffitto e ricade al centro della sala , ci sono stati momenti che l’eco del suono dell’organo di Bob era ripetuto 4 o 5 volte e diventava qualcosa di simile ad un martello pneumatico , che potreste considerare come un’idea creativa per un lavoro di studio.
Io spero che Romeo o qualcun’altro luminare con microfoni direzionali fosse stato quaggiù sotto il palco. "John Brown", "Masters Of War", "Visions Of Johanna", and "Girl Of The North Country" sono state vocalmente buone stasera , sperando che abbiate avuto la possibilità di sentirle e così di poter misurare l’imprevedibile con cui “la musica parla per se stessa”
Verso l’amara fine del concerto mi veniva in mente un recente recensore tedesco che diceva qualcosa del genere: “ I musicisti immobili , il pubblico se ne va “ , e anche questo è vero.


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Bill Flanagan intervista Bob Dylan - Part 3 - (Dean Spencer news)                  clicca qui

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A Sor Dylan

Poesia in romanesco dedicata a Bob da Stefano Catena

Evviva Bob! Evviva Dylan
Sempre er monno se lo gira!
Gira de qua gira de la' ogni tanto un disco ce lo fa'
Se je vie' bene oppuro male nun se sa'
tanto sor Bob lo rifara'!
Ogni concerto da un pezzo a sta' parte
e' uguale sempre all'anno passato
Ma con un innesto de qua' e uno de la'
ogni anno nun se po di' ma la novita' ce sta'.
Gira gira tutto er monno
Bob mio vatte' un po' a riposa che tra n'assolo de chitara e uno de tamburello a vorte me vie' da sbadiglia'
To' seguito pe' mari e monni ma ora te dico
Bob mio o rifai la bande nova
o nun me vedi poi' pe' nanno ancora
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Together Through Life : i testi e le musiche non sono Dylan-only

I testi della canzoni di Together Through Life sono scritti in collaborazione con l'autore dei testi del Greatful Dead Robert Hunter , la foto del promo di "Beyond here lies nothin' " lo dimostra :                                                                

                       

con la sola eccezzione di "This dream of you" scritta dal solo Bob Dylan , la canzone "My wife's home town" è stata scritta  da Bob Dylan basandosi sulla canzone " I just want to make love to you " di Willlie Dixon , giustamente le note di copertina la accreditano come scritta da " Bob Dylan & Willie Dixon ". Anche con "Somebady baby" Dylan aveva rivistato la canzone "Troble no more" di Muddy Waters/Willie Dixon . Sotto la lista del personale del nuovo album :

Full Personnel

Bob Dylan - Guitar, Keyboards, Vocals. Mike Campbell - Guitar, Mandolin. David Hidalgo - Accordion, Guitar. Donny Herron - Steel Guitar, Banjo, Mandolin, Trumpet. Tony Garnier - Bass. George Recile - Drums.

Recorded and Mixed by David Bianco. Assisted by Bil Lane and Rich Tosi.

Pro Tools engineers: David Spreng, Rafael Serrano. Mastered by Eddy Schreyer

Package Design: Coco Shinomiya.

Photography: front cover: Bruce Davidson / Magnum photos back cover: Josef Koudelka / Magnum Photos inside photos: Danny Clinch

All music by Bob Dylan except 'My Wife's Home Town' (music by Bob Dylan and Willie Dixon) All lyrics by Bob Dylan with Robert Hunter except 'This Dream Of You' which is lyrics by Bob Dylan only.

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Bob Dylan: il viaggio nel blues fa tappa a Roma                                            clicca qui

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Arriva Bob Dylan e suona Anni 50                                                                  clicca qui

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Bob Dylan raddoppia                                                                                        clicca qui

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Bob Dylan in Italia per tre concerti                                                                clicca qui

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Un bacio gay sul nuovo disco di Bob Dylan                                                     clicca qui

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Roma : Il ritorno di Dylan , presenterà il suo nuovo album                          clicca qui

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Un bacio gay per Bob Dylan                                                                             clicca qui

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N.B. Ci sono diverse inesattezze nelle notizie riportare sopra , prendetele con beneficio di inventario :o))))

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BOB DYLAN - Milano 04/15/2009 Stuck Inside of Mobile with the Memphis blues again

 

Bob Dylan live milano 15 04 2009 Like A Rolling Stone

 

 

Bob Dylan, April 14th 2009, Basel "All Along The Watchtower"

 

a
Giovedi 16 Aprile 2009

Set list: Milan, Italy - Assago Mediolanum Forum - April 15, 2009

1. The Wicked Messenger (Bob on keyboard)
2. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on guitar)
3. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
4. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
5. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
6. High Water (For Charley Patton) (Bob on keyboard)
7. Sugar Baby (Bob on keyboard)
8. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
9. Blind Willie McTell (Bob on keyboard)
10. Desolation Row (Bob on keyboard)
11. Honest With Me (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)
13. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
18. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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DYLAN-QUIZ # 11

Riprendiamo tutti assieme il regolamento :

DYLAN-QUIZ REGOLAMENTO
al primo che risponde - 5 punti
al secondo -3 punti
al terzo -2 punti
Tutti gli altri -1 punto.

Chi sbaglia sarà penalizzato di 4 punti , ma se entro la settimana manda la risposta esatta gli saranno ridati i punti tolti
La risposta pervenuta prima della mezzanotte di lunedi verrà cestinata , la risposta dovrà essere reinviata dopo l'ora indicata sopra per poter essere accettata
Alla risposta più completa potrà essere assegnato uno "Special Bonus" di 1 punto
Mr.Tambourine ha il diritto di assegnare un "bonus una tantum" di 2 punti a suo insindacabile giudizio
Se alla fine del quiz due persone saranno in parità si procederà ad uno spareggio

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Ho pensato di togliere la penalità di 2 punti per risposta anticipata , la risposta verrà cestinata come se non fosse mai arrivata

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I risultati di questa settimana :

Angelo: 5 punti + 2 di "special bonus" per le tre risposte = 7 punti
Blindboygrunt : 3 punti + 1 punto di "special bonus" , non posso assegnarti altri 2 punti perchè manca la terza risposta
Benedetto : 2 punti
Antonio da Napoli : risposta esatta ma anticipata , cestinata come da regolamento.
Luigi 78 : 1 punto
Stefano Catena : 1 punto
Marina : 1 punto


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Review: Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - April 12, 2009

by Howard Weiner

Teppisti del calcio scatenati fuori dal Bijlmer Sports Complex , tranquilli e rilassati i fans di Bob Dylan in fila in attesa dell’apertura dei cancelli all’Heineken Music Hall per il concerto finale di Bob in Amsterdam.
" Gotta serve somebody” pronta elettrificata , penso sia stata una vesione troncata come quella dell’apertura delle altre serate.
“Don’t think twice” è stata accolta bene , Dylan svariava col suo organo in stile gospel.
La cowboy band è uscita dall’ibernazione durante una giocosa “Most likely you go your way and i’ll go mine”.
“Million miles” è stata una sorpresa e una performance che ha sorpassato le aspettative , Dylan ha snocciolato una serie di accordi “sporchi” di taglio blues , che ricreavano l’atmosfera di Time out of mind. Questa band si trova al meglio in questo tipo di suono che colpisce i nervi ed evoca una sensibilità nebbiosa.
“Stuck inside of Mobile“ è stato il giusto seguito. Dylan sembrava divertirsi per la prima volta in questo tratto di tour olandese.
La rielaborata “Sugar baby” è stata una brutta baby , lo stesso “Beyond the horizon”. Se questo è l’ orizzonte che può essere tirato fuori da Dylan è ancora distante un milione di miglia. Dopo la brutta "baby" Dylan ha annoiato i suoi fans olandesi con una stupida “Tweedle dee & tweedle dum” , di fronte al microfono con in mano la sua armonica. Sulla qualità dell’intrattenimento , devo fare una piccola divagazione , non ho mai visto una audience di gente così disinteressata che parlavano tra di loro come quella di Amsterdam. Ho cercato di evitare queste chiacchiere , ma stavano chiacchierando dappertutto , come i bambini durante la ricreazione. Ho dovuto sfogarmi , perchè questo è successo in tutti e tre gli show , ed in particolar modo le chiacchere disturbavano durante i pezzi lenti. Andando avanti , è stata fatta una focosa “Desolation row” . Bob realmente bloccato in questa canzone. Una brutta performance , ma sono stato davvero colpito dalla mancanza di coraggio e convinzione dei membri della band. Andando avanti hanno combinato un’altro disastro , la band si è fermata senza motivo  e senza saper cosa fare durante “Tough mama”. Dylan ha improvvisato qualche parola e qualche accordo , e la band , fermatasi prematuramente , è rientrata facendo un finale veloce.Da solo , con l’organo zoppicante , Bob ha cantato “avvilito” la strofa finale . 
La band si è un pò riscattata con “Highway 61” che è stata perversa.
La cowboy band ha avuto un diverbio verbale violento che ha fatto urlare Tony Garnier , l’unico che sembrava aver fatto il suo dovere , questo è stato uno show da dimenticare.
“Ain’t talking” è stata al di là del rimprovero , un ossequio festivo di Pasqua.
“Thunder on the mountain” era fuori controllo  con gli sfigati chitarristi che girando intorno si sono avvicinati a Bob per interagire con lui. LARS è stata voluminosa e potente , e così i tre encore.
Amsterdam è una città fenomenale , ma i cretini chiacchierini che sono venuti a questi concerti non hanno capito niente.
Anche Dylan è sembrato scoraggiato , con i menbri della band schierati per la presentazione , li ha indicati e svelto se n’è andato via.

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by Trevor Townson

Muri ed acqua , sembra che questa sia la principale ragione per la quale la gente viene a visitare Amsterdam , fotografare i muri e l’acqua. Alcuni grandi muri ( dighe ?) come quello della central station sono disponibili in video , anche se devo dire che non ho visto un muro muoversi per tutti i tre minuti del film.
Il mio scopo di venire ad Amsterdam non è stato quello di fare fotografie ai  muri, ma di certo ho fatto delle foto dove non era permesso.
Tre serate , bene , però io avevo i biglietti solo per le prime due . Il servizio vendita biglietti olandese sembrava essere super-complicato , così non è stata una sorpresa scoprire che il terzo show non era sold-out.
Fuori dalla venue , gli advertising sugli enormi pannelli elettronici che indicavamo i dettagli dei concerti di Bob Dylan erano quelli che attiravano di più l’attenzione.
La prima notte è stata una buona e solida performance , con George che ha dato tutto se stesso alla batteria durante “HG 61”. Non è raro che Bob lo guardi , e quando lo fa di solito è qualcosa di buono , e stasera gli occhi erano su George.
Il suo entusiasmo è continuato nella seconda serata , e lui non volle fermarrsi alla fine di “Leeve’s gonna break” , in realtà Bob l’ha guardato con un mezzo sorriso come se volesse dire “ Fermati George , la canzone è finita”.
Ancora una volta ,“Things have changed” , la tastiera di bob era ben udibile e Bob sembrava voler prendere la leader-place con degli assoli al posto delle chitarre o con la sua armonica.
Immagino che il tour di Bob è più che la ripetizione di uno show che non dovrebbe essere mai fatto uguale. Bob sembra sperimentare in tutte le sue parti col fraseggio e la musica e tutto sembra ancora più spontaneo del solito , così Bob sembra essere scoppiato con idee ed invenzioni che non è possibile fare tutto ad un tratto , e questo è troppo anche per lui.
Troppe volte lavora su effetti disastrosi , penso che stia perdendo , in “The lonesome death”, il modo in cui l’ha cantata tagliando le frasi a pezzi , non posso prendere seriamente una canzone come questa , mi fa pensare che Hattie è morta , William anche e che alla fine Dylan ha ucciso anche la canzone.
Nemmeno una delle mie preferite , comunque non sono stato così infastidito , mentre le coppie dietro di me lo hanno detto chiaramente. Ancora una volta , in generale , la folla lo ama e manifesta la sua approvazione con gli applausi. A me non imposta se lo show è stato riesumato per la settimana pasquale dalla canzone seguente , Dylan ha trasformato la versione rock di “Tough Mama” in una cosa rara.
C’è stato tanto buon lavoro anche nelle due notti prima da parte di Donnie , col violino ben udibile.
C’era una coppia che celebrava col questo viaggio il 40° anniversario di matrimonio , hanno detto che questa era la seconda volta che vedevano Dylan , la prima era stata nel 1966 a Newcastle. Coincidenza ,  anch’io avevo visto Bob Dylan a Newcastle per la prima volta nel 1984 , ma questo non era il mio 2° concerto , era il 60°. Ho apprezzato le loro parole ! Si sono guduti lo show e hanno commentato come fanno quelli che hanno visto Bob poche volte , “ E’ stato difficile per noi riconoscere le canzoni , qualche volta ci siamo riusciti solo a metà canzone”. Ho detto loro di non aspettare altri 40 anni prima di ritornare ad un suo concerto !.
Personalmente ho trovato il secondo show meglio del primo , ed il terzo meglio del secondo.
Apertura con “Serve somebody” . “Million Miles” era rock , con , mi sembra , Stu alla solista , ed anche in altre occasioni , ma potrei sbagliarmi.
Un’altra canzone , non ricordo esattamente quale , penso fosse “Beyond the horizon” o poteva essere “Sugar baby” è stata totalmente rielaborata come se fosse stata una canzone nuova , suonava davvero bene.
Non ero il solo a non prestare molta attenzione a tutte le sfumature di questa serata e Bob appariva a volte totalmente frustrato. Occasionalmente sembrava sorridere con la band , altre volta sembrava davvero incazzato con qualcosa a qualcuno.
E’ duro dire cosa c’era di errato o se era un show che stava facendo crack , persino i membri della band erano imbarazzati perchè Bob è stato per un istante in piedi accanto alla tastiera osservandoli come se stesse pensando chi era inoppurtuno. Anche in sala c’era molta gente importuna che infastidiva.
Dopo una ragionevolmente piacente “Desolation row” che non è entrata nel cuore della gente , tanto che lui faceva movimenti con il corpo e la gamba , le cose sono precipitate durante “Tough Mama”.
Sembrava che Bob volesse fare qualche intervento con l’armonica nel finale della canzone , ma non ha fatto niente che potesse essere l’apertura di un assolo , la band ha smesso di suonare perchè evidentemente tutti avevano perso il segno . Bob ha smesso di suonare la tastiera e tutto è sprofondato in un mortale silenzio . La canzone si era fermata , ma era evidente che tutti sapevano che non era finita , ma non sapevano cosa fare , e nessun applauso ha rotto il silenzio. Allora Bob ha cominciato a pestare sulla tastiera risprendendo da dove avevano interrotto per l’ultima strofa , mentre la band attendeva di capire dove poteva rientrare , mentre George , con l’espressione preoccupata , cercava di aggiungere un leggero lavoro di piatti e qualche colpo di cassa. Poi tutti sono rientrati per una veloce chiusura del pezzo.
Lo show si è chiuso come nelle due notti precedenti con Bob al centro del palco con l’armonica per “Blowin’ in the wind”.

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Bob Dylan ci ha insegnato a vivere liberi                                                                clicca qui

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Bob Dylan torna a cantare l´amore                                                                         clicca qui

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Bob Dylan al Palalottomatica di Roma, il 17 aprile                                               clicca qui

 

a
Mercoledi 15 Aprile 2009

Questa sera Bob a Milano , appuntamento ad Assago , non dimenticatevi di mandare a  Maggie's Farm la vostra personale recensione del concerto !!!

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Set list: Basel, Switzerland - St. Jacobshalle - April 14, 2009

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on keyboard)
4. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
5. John Brown (Bob on keyboard)
6. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on keyboard)
7. Masters Of War (Bob on keyboard)
8. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
9. Visions Of Johanna (Bob on keyboard)
10. Honest With Me (Bob on keyboard)
11. Girl Of The North Country (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
18. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Roma : Dylan in concerto il 17 aprile

Ciao sono un tuo assiduo lettore dal 2000. Ti faccio i miei complimenti per il lavoro splendido che fai. Senza farti perdere tempo ti dico che io oltre ad essere un appassionato di Dylan sono anche un giornalista di Libero. lavoro a Roma nella cronaca della capitale e ho approfittato per scrivere il pezzo che annuncia il concerto di venerdì di Dylan al Palalottomatica. L'ho scritto oggi (martedì 14 aprile) l'ho finito proprio adesso (20.24) e sarà pubblicato domani (15 aprile) a pagina 55 della cronaca di Roma. Libero arriva in tutta Italia, ma  non con la cronaca di Roma ovunque. E siccome nel pezzo ho citato il tuo sito te lo mando qui sotto. ciao e grazie di tutto. :-)

il titolo è:
Dylan in concerto il 17 aprile
Quella volta che Bob suonò al Folkstudio
Il cantautore, venerdì al Palalottomatica, si esibì nel locale di Trastevere nel 1963 ma nessuno se ne accorse


L’ultimo concerto a Roma è stato il 16 luglio del 2006 all’Auditorium. Dopo quasi tre anni Bob Dylan torna nella capitale, venerdì 17 aprile, per suonare, stavolta, al Palalottomatica (per informazione sui biglietti contattare lo 06-45496305).
Torna quindi a Roma il “neverendingtour” (il tour che non finisce mai). Dal 1988 il cantautore americano è in giro per il mondo con una media 150 concerti l’anno. Parte in primavera e, con qualche sosta, arriva fino a ottobre. Sono ventuno anni che ha iniziato e promette di continuare. «Suonare dal vivo è la cosa che so fare meglio e che mi piace di più», ha sempre detto a chi gli faceva notare l’età (68 anni da compiere il prossimo 24 maggio).
Dylan quest’anno è partito da Stoccolma lo scorso 23 marzo e chiuderà il 5 maggio a Dublino. Tre sono le date italiane, oltre a quella romana: stasera a Milano e sabato a Firenze. Intanto si è scoperto che, a Parigi dopo il concerto del 7 aprile, ha incontrato, per merito di Carla Bruni sua grande fan, il presidente francese Sarkozy cui ha anche regalato una armonica. Dylan si è anche dilettato a inserire nella sua scaletta una canzone di Charles Aznavour: “The Times We’ve Known / Les bon moments”. Un omaggio che è stato apprezzato dallo stesso Aznavour presente al concerto.
Qui a Roma, invece, l’unica sorpresa potrebbe essere l’inserimento nella set-list delle canzoni, che proporrà al pubblico, di “When i paint my masterpiece”, misconosciuta canzone dove viene citata Roma descritta in un lontano viaggio fatto anni fa nella capitale da Dylan. C’è una piccola leggenda, infatti, sulla prima volta che l’autore di “Blowin’ in the wind” venne in Italia ed in particolare nella città eterna. Il primo concerto che Dylan tenne a Roma, ufficialmente, fu il 19 giugno del 1984 nell’allora Palaeur. Il cantautore suono per tre date nella capitale. Al suo fianco, in quel tour, c’era anche Carlos Santana. Ma per la vera data del primo concerto di Dylan a Roma bisogna tornare indietro di ventuno anni: il 5 gennaio del 1963. Secondo Maggie’s Farm (il sito internet dei dylanologi italiani) «quel giorno vola a Roma per incontrare la famosa cantante Odetta e per cercare di rintracciare la sua ragazza, Suze Rotolo». Non è proprio un concerto ufficiale, ma soltanto un’esibizione improvvisata, quasi a sorpresa. Quella sera, infatti, si esibisce nel celebre Folkstudio, il locale di Trastevere, che negli anni successivi ha lanciato cantanti come Francesco De Gregori, Antonello Venditti e Rino Gaetano. Negli anni, quell’episodio, è diventato una leggenda, come se non fosse mai accaduto. Anche perché nessuno s’era accorto di quel giovane mingherlino con chitarra e armonica a bocca sul palco a suonare le sue ballad in americano. Anche se Dylan non era un perfetto sconosciuto. Dieci mesi prima di quella serata romana, aveva già pubblicato il suo primo lp che già vendeva bene negli Stati Uniti. Così si cominciò a parlare di quell’happening soltanto dopo che divenne molto noto. La sera in cui si presentò nel locale c’erano poche persone, la maggior parte sedute al bar. Questo episodio è stato anche confermato da uno dei biografi ufficiali dell’autore di Like a Rolling stone: Anthony Scaduto. In un suo libro, Scaduto, descrive alcuni particolari e retroscena del periodo italiano del cantante. «Tra la fine del 1962 e l’inizio del 1963 Dylan», scrive, «viveva il suo momento creativo migliore e faceva grandi cose. Intanto aveva ufficialmente cambiato il suo nome (quello originario era Robert Allen Zimmermann). Alla fine di dicembre ricevette un invito dagli inglesi della BBC a prendere parte a un recital. La trasmissione era programmata per la metà di gennaio, e così prima si precipitò in Italia. Corse a Perugia per cercare la sua fidanzata Suze, ma non la trovò. Dylan allora andò a Roma e capitò al Folkstudio, dove strinse amicizia con alcuni cantanti blues e country americani». Da allora sono passati 46 anni. Non invano. C'è da scommetterci che venerdì sera più di qualcuno noterà la presenza di Dylan a Roma.

Giampiero De Chiara

Grazie Giampiero , per la citazione e per l'anteprima dell'articolo :o)

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Live Bob Dylan pronto a stupire                                                            clicca qui

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I concerti italiani 2009 , possiamo aspettarci di più ?

Onestamente direi di no , le cose non sono cambiate rispetto all’anno scorso , Bob è sempre quello , la band anche , il suono idem , la voce uguale , quindi è prevedibile che non ascolteremo niente di diverso , ne più ne meno quello che abbiamo sentito l’anno scorso.
Ma ci sono delle ragioni perchè le cose non sono cambiate ?
A mio parere si , e la prima e più impostante è la voce di Bob. Tutti sappiamo quali siano oggi le sue possibilità vocali , Dylan , non per malavoglia e per chissà quale altro motivo , non è più in grado di cantare come una volta , è obbligato a parlare , mormorare , fare di tutto una specie di talkin’ , la sua gola non gli permette di più. Abbiamo sentito e visto tutti i video dei concerti della prima parte di questo tour 2009 , e ci siamo resi conto una volta ancora di come stanno le cose. L’età non torna indietro , la voce nemmeno , lo spirito di Bob è sempre presente , la voglia di essere sul palco mi sembra più viva che mai , ma certe cose non lo supportano più , la voce prima di tutto. Questo condiziona tutto quello che può essere il suo show , condiziona in modo preponderante quella che è la musica , obbligata a stare entro determinati schemi fuori dai quali Bob non sarebbe più in grado di partecipare , condiziona gli arrangiamenti , obbliga i musicisti ad una specie di suono sempre ripetitivo perchè la voce di Bob non ha altre possibilità , la sua estensione vocale è ridotta più o meno nell'ordine di un’ottava , sopra di questa , quando ci prova sentiamo la voce scricchiolare e mancare. Questa non è una colpa , è solo una realtà , data dallo scorrere del tempo , per lui come per noi , quanti di noi sono in grado di fare le cose che si facevano a 20 anni ? Dylan non può più urlare le sue “ Idiot wind” , “Maggie’s Farm” , “Hard rain” , Highway 61” o "Like a rolling stone” come faceva con la Rolling Thunder Revue , quelli sono dei bellissimi momenti confinati nei meandri più belli della memoria. Oggi le cose sono diverse , queste canzoni non può urlarle , sputarle fuori dai denti come faceva una volta , oggi è obbligato a recitarle , a raccontarle più che a cantarle. E allora ? Lo buttiamo giù dalla torre perchè non ha più 20 anni ? Credo che saremmo degli idioti se usassimo questo metro per giudicare , credo che per giudicare dobbiamo usare il metro di oggi e non quello di ieri , allora , in questo caso , le cose possono funzionare ancora. Tutti noi , dylaniani da anni , dylaniani da mesi , dylaniani da giorni , dylaniano da ore , sappiamo che non andiamo al concerto per sentire la “musica” , ci andiamo per omaggiare ancora una volta colui che tante emozioni ha dato alla nostra vita , il sapore ed il contributo che gli dobbiamo per il nostro modo di pensare , di giudicare , di valutare , certo lui è stato influente in maniera determinante su ognuno di noi , questo dobbiamo tenerlo sempre presente. E’ un riconoscimento all’infinito , un grazie senza tempo , che viene spontaneo dal cuore , non ci interessa più il sentire la sua “canzone” , ci interessa vedere lui , essere vicini a lui per un’altra ora della nostra vita , della sua vita . che importanza ha se parla , se canta , se urla o se mormora, lui è ancora con noi , davanti a noi , che ci offre quello che è in grado di darci , con l’umiltà e l’intelligenza di non pretendere di darci quello che non ci può dare. Credo che questo lo abbiamo capito tutti , l’abbiamo accettato tutti , nessuno di noi ha più pretese , ci basta stare un pò con lui , il “nostro Bob” che ognuno di noi sente “suo” in modo personale , più o meno visceralmente , più o meno con gioia più o meno con dolore , a volte.
Poi ci sono le situazioni logistiche che contribuiscono in maniera determinante a rendere uno show bello o noioso. La venue diventa importantissima , preponderante , faccio un paragone esasperato , ho visto l’Aida di Verdi alla Scala e all’Arena di Verona , non è stata la stessa cosa. La Scala è l’ambiente ideale per gustare un’opera , l’Arena assolutamente no , troppo dispersiva , troppo rumorosa , troppo non adatta , è solo un evento , un evento memorabile che si svolge in un luogo non adatto , questo al di là del valore intrinseco dell’opera. Le situazioni dell’anno scorso di Bergamo ed Aosta erano quanto di meno indicato si potesse pensare per un concerto. Il “Lazzaretto” , già la parola fa venire i brividi , aggiungiamoci poi il cattivo tempo e l’acqua che porta all’esasperazione la situazione di disagio e qualunque concerto di qualunque artista sarebbe stato rovinato. Aosta , praticamente un prato , non una venue , un prato dove fare una scampagnata ma non adatto per assistere ad un concerto , infatti il sapore fu quello della gita fuori porta con la novità del concerto difficilmente apprezzabile nelle sue sfumature. In musica la concentrazione è cosa essenziale per gustare , gradire , comprtendere e vivere l’emozione dell’artista che c’è sul palco , ma se la situazione intorno al palco è quella della fiera di paese non ci siamo più , qualunque artista avrebbe delle difficoltà a farsi ascoltare con attenzione.
Ma Dylan ha una gran qualità , direi unica , lui vola sempre al di sopra di queste cose terrene , oggi non è andata bene ? Pazienza , domani sarà migliore , e se non sarà domani sarà dopodomani , c’è un fatalismo in lui che supera i limiti delle nostre possibilità di comprensione , lui vive in un mondo diverso dal nostro , dove le cose e le parole hanno un significato diverso da quello che hanno nel nostro quotidiano.
“ Fin che ci sarà gente che mi viene a vedere continuerò a stare sul palco” , sono le sue parole , e fino ad oggi è stato fedele a questa dichiarazione. Che importa se il concerto riuscirà grande , o medio , o scarso , non è questo che conta , che conta è Lui , è Dylan , live in person , the Legend davanti a noi , portandoci in maniera diversa lo stesso messaggio , con la speranza che noi siamo sempre pronti a recepirlo e capirlo senza travisarlo. Non possiamo dare a lui le colpe delle nostre debolezze o delle nostre defaillances , lui è lui , sempre lui , magari oggi si pone in maniera diversa da ieri o da domani , ma questo lo sappiamo da tempo , sono 50 anni che si da al pubblico con l’ispirazione del momento , Dylan è uno show vero , reale , con la possibilità degli alti e bassi , non è un film programmato sempre uguale nel tempo.
La band che lo accompagna potrebbe dare il 200 % in più suo palco , ma non lo può fare , è obbligata a rispettare i canoni dettati dalla voce di Dylan , è chiaro come il sole che anche loro , quando trovano il Dylan in serata speciale danno tutta l’anima al concerto , sfoggiando l’inventiva e le capacità di cui sono dotati , altre volte sono obbligati a fare i musicisti sindacali da un sacco di questioni che non dipendono da loro , come dar loro colpa per questo ?
Andiamo ancora una volta a vedere la Leggenda , l’Icona , l’Artista , il Maestro o come volete chiamarlo , prendiamo quello che ci può dare con gioia , il domani potrà sempre essere migliore o peggiore , ragione più che sufficiente per gustarci l’oggi , il presente. Quando sarà passato mettiamo tutto nella sacca dei ricordi , un giorno li ritireremo fuori , vedendoli e gustandoli forse con un sapore diverso ,  ma sarà sempre il sapore di Dylan , e il sapore di Dylan , in tutti questi anni , attraverso gli alti e bassi della sua carriera , del suo umore , della sua vita , non è mai stato poco , sia come sia , giudicatelo come preferite , ma il sapore di Dylan è sempre il sapore di Dylan. Il succo di tutto sta in due titoli , " The times they are a-changin' " e "Things have changed" , prendiamone atto con serenità , le cose col tempo cambiano per tutti , ma c'è un altro titolo che è sempre attuale , " Emotionally yours" !

Mr.Tambourine

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La voce dei lettori

Il pensiero di Marco

Ciao-sono Marco di Milano-complimenti per tutto quello che sate facendo-è la prima volta che vi scrivo-la solita pigrizia- vedi gli altri che dicono piu o meno quello che pensi e ti impigrisci-scusa dunque se la faccio un po lunga- quest' ultimo periodo mi ha dato la spinta per dire qualcosa--io sono ormai sessantenne e Dylan lo frequento dal 65, quando nei juke-box impersersava LARS-45 anni di dedizione-di permanza e manutenzione-- mi sono succhiato tutti i suoi periodi con gli inevitabili up and down--il tempo poi ti da saggezza e ti aiuta a capire ed ad avere pazienza--comunque Lui ha cambiato tutto il modo di pensare e fare musica- ha cambiato anche me---riguardo alle critiche di oggi forse non tutti sanno che anche negli anni 80 e 90 era piu o meno la stessa situazione- non c'erano siti e stampa come oggi, ma parlando con altri fans e addetti ai lavori-si sentiva dire---la voce non va bene- oppure è bellissima- arrangiamenti delle canzoni pure--io sapevo che in tutti i concerti c' erano -e ci sono- sempre un paio di piccoli capolavori- i quadri viventi-work in progress-  l' ineffabile e l' indicibile che si mostrano per pochi attimi e ti lasciano pieno di mito- di materiale psichico e onirico che ti fa andare avanti gratis esteticamente ed estaticamente per mesi--e dove lo trovo un altro cosi?---bene- veniamo all' oggi--una cosa riguardo a Dylan è che nei giudizi noi dipendiamo spesso dai periodi mentali che stiamo vivendo e questo a volte condiziona i giudizi - lo vorremmo sempre bello e in forma- ma qui non è cosi--come dice la canzone--la bellezza e i piccoli capolavori bisogna andarseli a cercare e meritarseli--è gia un capolavoro per esempio la mail di Marina quando parla di A CHANGE IS GONNA COME del 2004 al Lincon centre di New York- filmato e audio buoni- il piano suonato a tempo e con grinta- lui che canta per i neri e per tutti allo stesso tempo soffiando nelle parole la tristezza e la speranza della condizione dell essere umano-con quelle dita nodose da artigiano senza tempo che fa scarpe per tutti ma va in giro ancora scalzo--- ricordo una versione dell'anno scorso a Copenhagen di Ain't me baby- sembrava rock d avanguardia--a Milano dopo qualche giorno era gia cambiata- sempre bella-ma diversa- si sentiva che dylan ma anche il gruppo improvvisavano su di un registro stabilito ma intercambiabile- sono cose impagabili secondo me--ALTRO CHE ABBIAMO PAGATO IL BIGLIETTO E VOGLIAMO QUESTO E QUELLO--come ha detto Dylan--saro capito fra 100 anni-- queste cose si sono susseguite anche negli altri concerti piu o meno--ed è qui il punto- ci sono un paio di cose da dire prima-- a forza di leggere i pareri nella fattoria degli ultimi anni di Dylan- piu o meno negativi-intendo i concerti-dall' essere arrivati alla frutta--piano piano mi sono convinto anche io-visto che i vecchi fans ne parlano male- quelli nuovi e quelli intermedi ne parlano troppo bene senza un adeguata esperienza--è una situazione buffa ma possibile--ci sono dei giorni che leggendo le news mi sembra di assistere al funerale di Dylan-- meno male che Tu mr tambourine, forse per rifarti dei troppi pareri negativi, hai parlato bene dell ultimo disco-scherzo---- ho ascoltato gli altri pezzi del cd e sono quasi tutti belli-in Life is hard voce e arrangiamento sono deliziosi-da mangiare--vengo al punto che mi ha fatto venire voglia di scriverTI- mi fa ridere dentro il fatto che alla mia eta devo tentare di dare una sferzata di energia a gente piu giovane--il fatto è che ho ascoltato gli ultimi concerti e sono entusiasta--gia gli ultimi concerti dell' anno scorso in America erano meglio di quelli in Europa- organo suonato bene con pezzi solisti- c' è un tipo su expectingrain che sta rimasterizzando i concerti di quest'anno- sembra di essere li sul posto- il concerto di Copenhagen ha un energia incredibile- le canzoni sono cantate bene e Bob si fa capire sia musicalmente e vocalmente--la voce stranamente è piu bella di qualche anno fa,quando non sapeva ancora adattarla all eta'- ora è si roca e lupeggiante -ma gli da un senso deciso e uno stile- ogni tanto cade-ma non si puo avere tutto--ho fatto sentire il concerto ad altre persone che ne hanno confermato la qualita e la forza- ci sono anche altri concerti belli-ma vedo che su maggiesfarm non se ne parla- riguardo ai concerti c è un senso di lutto-anche le recensioni esterne non aiutano molto non sempre almeno- come quella dell'Angelo misterioso a Parigi- dove si dice che la voce di Bob è proprio alla fine, ma il concerto del giorno dopo è stato davvero buono-!!? -devo dire che a volte la band è un'enigma- --a volte è meglio del periodo Campbell-Sexton-non scandalizzatevi----a volte non ha verve e non prende decisioni--come in Hattie Carrol- Bob si impegna un casino con voce e organo e loro invece di abbellire il tutto degnamente si limitano ad accompagnare sindacalmente--anche altri concerti rimasterizzati bene sono belli--se andate su expectingrain li trovate- insomma per me è come tornare ai bei tempi- eppure non ho bevuto--voi direte-de gustibus-- ma sentire bene un concerto è importante e penso che la maggior parte di concerti di questi anni siano registrati male e diano una sensazione negativa--condizionandone il giudizio-- cosi come li sto sentendo io sono anche troppo belli---speriamo che a Milano vada bene- se no dovro nascondermi per un po di tempo--comunque visto che i concerti dell'anno scorso-vedi Aosta o Bergamo non erano buoni anche per me-quelli di quest' anno posso assicurarti che sono migliori--scusa se ti ho tediato o criticato-comunque stai facendo un bel lavoro- complimenti-Marco
 

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TTL potrebbe essere un album minore , ma è grande !

by Hanns

Ho avuto la possibilità di ascoltarlo ieri. Avevamo solo 30 minuti a disposizione , qualche impressione.
TTL è come se Dylan e la band si fossero divertiti in studio. E’ stato come un momento di ispirazione , prendere la tigre per la coda . cavalcare l’onda , usare la finestra mentre è ancora aperta....qualunque cosa.
Potete sentire Dylan che dice “Penso che Life is hard suona molto bella – perchè registrarne un’altra ? Voi ragazzi sparatevi in piscina ed io proverò a scrivere qualche altra canzone”. Non ha scritto qualche nuovo classico , penso . ( Può essere “Houston ?) , non lo so , lui ha scritto un album.
Si , TTL è un album , molto conciso , tutto sta assieme , vuole essere ascoltato tutto. ( Può essere uno sbaglio aver fatto ascoltare due brani prima della pubblicazione ?). E’ come un fiume , scorre e si srotola perfettamente. L’insieme è migliore dei singoli pezzi , niente fuori posto , nessuna canzone che vorreste saltare. Nemmeno Jolene , la più generica e sostituibile delle canzoni. Questo lo porta ad essere molto più divertente di Modern Times.
E’ bello vedere come Dylan ha realizzatoil tutto in un fiato : TTL è ( qualche critico l’ha già detto) un album estivo. Lo ascolterò in tante serate estive , quando il sole starà tramontando e gli ultimi raggi entreranno dalla finestra , mentre mi starò preparando per andare in città. Ha quel senso di vibrazioni , se avete un’auto scoperta correste sentire proprio TTL. Ma non è superficiale ed allegro, è un album triste ma con i baffi. Princopalmente perchè le canzoni sono in tonalità di accordi minori , ed anche perchè la produzione è più povera che in L&T o MT. Sono certo che TTL è stato ben seminato.
Il suono è già stato descritto da altri , niente da aggiungere qui. Hidalgo ha il ruolo principale ma Campbell è importante per il suono. Penso che suoni la maggior parte delle ritmiche e gli assoli , ma potrei anche sbagliarmi. La voce di Bob è molto rauca e rasposa , in qualche momento cede. Non ha importanza , perchè non cerca di apparire meglio di quello che è attualmente.
Non sono un parlatore nato , così non cercherò di dire qualcosa circa o testi.
Penso , che per molta gente , TTL diventerà uno dei più suonati album di Dylan. Non necessariamente l’album preferito , ma uno che tornerà molto spesso. Capite cosa voglio dire?
Così Yeah , TTL potrebbe essere un album minore in termini di songwriting. Ma è il più grande degli album minori , così la penso io. Son contento che Bob l’abbia registrato , mi piace molto.

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Bob Dylan: gli Stones "veri" solo con Bill Wyman                                      clicca qui

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Che è successo ?

Stavo ascoltando Tough Mama live 2009. C'e' il finale che suona il tutto abbastanza strano.
Per cuorisita' qualcuno sa' cosa sia successo? O stavano semplicemente provando varie sonorita' (provandole mentre suonavano) per i vari finali. Mistero.
Regards Stefano C.

A mio avviso ci possono essere due spiegazioni :

1) Una distrazione della band che pensava che il brano fosse finito , mentre invece Dylan continua seccato dall' inconveniente , si sente come pesta sulla tastiera sbagliando anche un accordo , in attesa del rientro della band per il finale della canzone.

2) Una invenzione di Bob non prevista che ha trovato impreparata la band che si ferma cercando di capire come e dove rientrare , Dylan non è nuovo a queste cose.

Bob Dylan- Tough Mama Amsterdam 12.04.2009

 

a
Martedi 14 Aprile 2009

Comunicato Stampa e Invito

martedì 14 aprile 2009
Spazio Tadini a Milano
via Jommelli, 24

ore 19,30 aperitivo con accompagnamento musicale

ore 21,00 "Da Dylan a Obama"

conversazione con Alessandro Carrera
scrittore e saggista, traduttore delle canzoni e delle prose di Bob Dylan per Feltrinelli,
autore del libro "L'America al bivio della democrazia" (Vertigo/2008)

introduce: Michele Papagna - presidente AceA Onlus


Martedì 14 aprile, allo Spazio Tadini di Milano, una serata speciale con Alessandro Carrera per parlare di Bob Dylan, di Obama e della voglia di cambiamento che ha percorso gli Stati Uniti, dagli anni ‘60 ad oggi
“Quanto Obama esprime la voglia di cambiamento degli anni ‘60? Quanto la generazione di Bob Dylan si riconosce in Obama? E le parole di Obama sono..."parole nel vento"? C'è ancora la speranza? E lo stile di vita americano, che poi è europeo, italiano... occidentale, come ne esce da questa crisi economica globale? Non solo economicamente: come ne usciamo culturalmente da questa crisi?”
Cultura, politica, musica, cambiamento, questi i principali ingredienti della serata speciale che si terrà martedì 14 aprile allo Spazio Tadini di Milano, nell’ambito delle iniziative organizzate per ricordare Federico Ceratti, presidente fondatore di Acea Onlus, editore, autore di musiche, animatore di centinaia di iniziative culturali, politiche e sociali, scomparso tragicamente a settembre '08.

Ospite della serata sarà Alessandro Carrera, professore all’Università di Houston in Texas, scrittore e saggista, traduttore delle canzoni e delle prose di Bob Dylan per Feltrinelli, corrispondente dagli Usa del quotidiano "Europa", autore del libro "L'America al bivio della democrazia" (Vertigo 10/2008), uno dei tanti "amici di Federico".
Ad introdurre musiche e conversazioni sarà Michele Papagna, presidente di AceA onlus, Associazione per i Consumi Etici e gli Stili di vita solidali.

PROGRAMMA
"Da Dylan a Obama" conversazione con Alessandro Carrera
14 aprile 2009 Spazio Tadini a Milano via Jommelli 24 (tra Loreto e Lambrate)

ore 19,30 aperitivo con accompagnamento musicale dal vivo
ore 21,00 "Da Dylan a Obama" conversazione con Alessandro Carrera
scrittore e saggista, traduttore delle canzoni e delle prose di Bob Dylan per Feltrinelli, autore del libro "L'America al bivio della democrazia" (Vertigo/2008).
introduce: Michele Papagna, presidente AceA Onlus

per informazioni:
Spazio Tadini - Milano
Tel. 02/2619684 E-mail ms@spaziotadini.it
Sito web www.spaziotadini.it

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Francesca Cazzaniga, Ufficio stampa AceAOnlus, Via Angera 3, 20125 Milano

Tel.0236538806 Fax 0236538808 fca@consumietici.it

AceA Onlus
Associazione Consumi Etici e Stili di Vita Solidali
Organizzazione di Volontariato per la Tutela dei Diritti della Persona
via Angera 3, 20125 Milano, Italy
c.f. 97244310153

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Su questo sito si può sentire l'anteprima del disco di Bob,ciao Benedetto.
http://www.dylannl.nl/

Grazie Benedetto , complimenti a nome di tutti !!!!

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Scaricate i Mystery Tape ( 1992 )

clicca qui , poi su free user

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Set list: Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - April 12, 2009

1. Gotta Serve Somebody (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard and harp)
3. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine (Bob on keyboard)
4. Million Miles (Bob on keyboard)
5. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
6. Sugar Baby (Bob on keyboard and harp)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob center stage on harp - no keyboard)
8. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
9. Desolation Row (Bob on keyboard and harp)
10. Tough Mama (Bob on keyboard and harp)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboardp)

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Review: Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - April 11, 2009

Review by Howard Weiner

Il secondo round all’ Heineken Music Hall è stato cencioso.
Una breve e sciatta Maggie’s Farm è stata seguita da una divertente Mr.Tambourine , ma serebbe stata meglio se il testo non fosse stato macellato. Man in the long black coat mi ha colto impreparato , in particolare il paludoso arrangiamento di accordi che si è concluso in un sublime finale.
Per l’occasione la cow-boy Band portava giacche nere di cuoio. Dylan sembrava il leader di una ragtime band , cappello bianco con corrispondente tuta nera e cravatta a righe , più gente entusiasta che la notte prima , comunque entrambi gli show erano sold-out.
In entrambe le serate biglietti-extra erano disponibili alle casse , io sono stato beneficiario di questi pre-show tickets entrambe le serate.
Dylan e la sua band sono stati un disastro con una feroce “When the Leeve Breaks” Leeve è più rumorosa ogni volta che la suonano , come un ariete che vuole sfondare la jam. La performance è continuata con una impressionante tripletta : “When the deal goes on” , “Things have changed” e “The lonesome death of Hattie Carrol”
La gente ha urlato la sua approvazione per Hattie. La sorpresa della serata è stata una maschia “Tough Mama” alla quale era stato applicato il turbo.
“Workingman’a blues” era stata grande la sera prima , Dylan l’ha fatta di nuovo questa sera , non gli importava di averla suonata due volte nello stesso posto ,“I can live on rice and beans.”
Un bel sole splendeva su Amsterdam nelle ore del pomeriggio , ogni persona era per strada , seduti bevendo caffè , comprando tulipani e passeggiando per le vie.
Dopo diverse pinte ed una intensiva session di caffè , mi sono fermato fuori da una chiesa a sentire i rintocchi delle campane alle 15,00. Penso che potyrei vivere in questa città pochi mesi.
Ad ogni modo , il motivo di questa piccola divagazione è che il piacere che mi aveva preso voleva il suo contributo.
Potevo levarmi in piedi a malapena per il resto del concerto , così la mia capacità di recensire il resto del concerto è stata varamente impedita.
Dopo essere doverosamente rimasto fino alla fine del concerto , ho preso il metrò per tornale al mio hotel , ho risalito le tre rampe di scale e mi sono fatto una meritata dormita. Ora aspetto il finale funky di questa sera.

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Review by Peter van Emden

Incontrando il Maestro

Voglio descrivere la mia esperienza di questo concerto , non le singole canzoni ( set list ) . Questo concerto è stato uno speciale incontro fra il pubblico e Bob Dylan , attraverso la musica e la sua presenza dal vivo , sempre un’esperienza mistica.
Quest’uomo che vuole essere se stesso ed esprimere se stesso , puro , modesto , creativo , autentico , onesto , reale e sincero è stato veramente riconosciuto dal pubblico come una grande valenza ed ha avuto ( forse inconsciamente ) grande risonanza dentro di loro.
La bella musica è l’espressione di qualcosa di più che solo qualche tono.
I testi poetici possono arricchirmi e toccare il mio cuore in profondità.
Le intenzopni di quest’uomo sono così pure.
E’ stato u incontro ed anche un onore per questo grande ed unico artista , il pubblico ascoltava con cura ed un sacco di rispetto il suo Maestro.
L’uomo che è sempre capace di cambiare di volta in volta , come un misterioso processo dinamico , con la tensione dentro di se. Lui chiede ai vecchi fans di essere flessibili e trasbordare nelle nuove aree perchè i tempi stanno continuamente cambiando ! E i giovani fans sono impressionati dal suo suono originale e dalle sue performances.
Bob si è costruito questi tanti crediti in 50 anni di carriera,
Lui da molto al pubblico e questo sembra esprimergli il suo amore e la sua gratitudine , sempre in modo modesto , ma puro e reale.
Così è stato un bell’incontro , con bella musica , l’ho gustato davvero tanto !
Grazie mille Bob !

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Bob Dylan-Mr.Tambourine Man Amsterdam 2009

 

a
Lunedi 13 Aprile 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 453                                                             clicca qui

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Set list: Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - April 11, 2009

1. Maggie's Farm (Bob on keyboard)
2. Mr. Tambourine Man (Bob on keyboard)
3. Man In The Long Black Coat (Bob on keyboard)
4. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
5. When The Deal Goes Down/STRONG> (Bob on keyboard)
6. Things Have Changed (Bob on keyboard)
7. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
8. Tough Mama (Bob on keyboard)
9. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
11. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Nettie Moore (Bob on keyboard)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Review: Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - April 10, 2009

by Howard Weiner

Evitando i chicchi della grandine , sono entrato nella Heineken Music Hall.
E’ una bella venue con un’ampia pista da ballo. C’erano anche un paio di “Heinekens” , uomini che vendevano birra col barilotto legato alla schiena. Quasi tutto va bene , alle pareti appeso il cartello “No smoking”.
“When i paint my mesteroiece” è stata oro. Il canto greve di Dylan è tornado , l’inflessione della sua voce è come il brontolio potente di un tuono.
Appariva elegante , il maestro nel suo vestito nero con striscie verdi , maglietta e foulard verdi.
Ho pensato a Garcia e Danko durante “Masterpiece”. Non desidero tornare nella terra della Coca-cola , ma potrei farlo dopo 72 ore di dissolutezza.
Il sapore europeo è continuato con una bella “Boots of spanish leather”.
Il Bob Dylan show con il cambio di sfondo nero era raffinato.
“Rolled and Tumbled” è suonata un pò bastonata e “Po’ boy” è riuscita a malapena a recuperare , io ero esaltato di sentire “Po’boy” dopo il suo debutto il 30/4/2005. “Workingman’s blues” è stata brillante , il vocal di Dylan sopra le righe.
Bob ha continuato ad eseguire i suoi recenti capolavori con una tambureggiante “High water”. Donnie pizzicava il banjo , mentre Tony e George hanno scosso e tuonato nell’arena tutta la sera.
La band era competente e supportava Bob , ma non ha mai brillato in niente.
“Love sick” è stato un regalo , le luci rosse del Distretto Speciale , il beat suonato senza molta precisione , catapultandosi poi in un’altra scheletrita “Highway 61” , il rotolare del destino è continuato con “Nettie Moore”. Amici, questa parte del concerto per me è stata deliziosa . Tuttavia , sembravano esserci molti commenti nel pubblico.
“Summer days è stata bollente e “Like a rolling stone” mondana.
Il pubblico era come zoppo , con scarso entusiasmo nel chiamare il bis.
Ho gustato “Spirit on the water” come secondo encore. Stanco ed esausto per il jet-leg , sono tornato all’Hotel Linda , dove sono alloggiato per questi tre giorni di concerti olandesi.
Ci sono tre rampe di scale per salire in camera mia , un vero inferno. Mi farò qualche buona dormita , domani è un giorno nuovo e Bob ha appena incominciato a lasciare la sua untuosa traccia.

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Review by Judith Lallier

Dopo 2 show a Parigi , eravamo pronti per una esibizione ad alto voltaggio e Bob l’ha fatta.
Essere stati per due giorni di fronte ai riservati francesi , può tirar fuori da ognuno il lato selvaggio sul palco , ed i fans volevano proprio questo !
L’apertura con la mia favorita “ Leopard skin pill box hat” è stata perfetta , seguita per seconda da “When i paint my Masterpiece”che non è stata un gran che. Ma la terza – una grande “Watching the river flow , con Bob che suonava la chitarra come un giovanotto è stata un highlight.
“Boots of spanish leather” è stata una grande versione , mio marito ed io l’abbiamo gradita molto , ma il notro umore ha fatto scappare qualcuno dei nostri vicini !!!
“Rollin’ and tumblin’” ha fatto muovere la band ed il pubblico – “Po’boy” è stata molto meglio che quella di Parigi- “Honest with me” , forte e chiara , un vero highlight – “Workingman’s blues” ci ha fatto contenti – WOW – “High water” è stata grande , “Love sick” e “HG 61” liscie , e allora “Nettie Moore” ha mostrato la sua faccia dopo essere stata assente per alcuni show.
“Summer days” e “Rolling stone” hanno chiuso il set principale , con gli encores standard Watchtower , Spirit e Blowin’. É stata una notte indimenticabile – Lo sarà anche domani – Buonanotte!!!!

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Bob Dylan, 11 April, 2009, Heineken Music Hall, Amsterdam

 

a
Domenica 12 Aprile 2009

Alessandro Carrera ci scrive per chiarire il pensiero del "boscaiolo" Dylan su Obama

Caro Mr.Tambourine ,
ti mando un mio articolo uscito ieri su "Europa" per rettificare il modo in cui alcuni giornali italiani (Corriere e La Stampa, per esempio) hanno trattato l'intervista in cui Dylan parla di Obama.
In questi giorni sono a Milano e alcuni amici mi hanno coinvolto in un dibattito che ha per titolo, per l'appunto, "Da Dylan a Obama", cioe' la generazione degli anni '60 (o quello che ne rimane) rispetto alle nuove sfide della politica. Ma non sara' un esercizio di nostalgia, e penso che si parlera' soprattutto della nuova politica americana e del mio libro "L'America al bivio della democrazia" (Vertigo 2008), comunque si svolgera' a Milano allo Spazio Tadini di via Jommelli 24 (una traversa di Viale Porpora) alle ore 19.30 del 14 aprile, proprio un giorno prima del concerto. L' organizzazione e' a cura di Acea, associazione per i consumi etici e gli stili di vita solidali, ed e' per ricordare Federico Ceratti, fondatore dell'associazione.
Con un caro saluto
Alessandro Carrera

P.S : Non ho dimenticato la richiesta di Stefano. Penso sempre a una risposta molto articolata ma forse sara' meglio che mi accontenti di essere meno ambizioso, rispondendo e basta. Fra pochi giorni senz'altro.
A presto, Alessandro

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Da “Europa”, 9 aprile 2009

Dylan deluso dalla “politics”, non da Obama

di Alessandro Carrera

Se per caso vi è capitato di leggere su qualche giornale italiano che Bob Dylan “ha scaricato Obama”, sappiate che si tratta o di manipolazione o di incomprensione di ciò che Dylan ha effettivamente detto nel corso di un’intervista rilasciata a Bill Flanagan come anticipazione del suo nuovo disco, Together Through Life, che uscirà il 27 aprile. Anche alcune testate internazionali si sono buttate sull’osso, ma è stata la stampa italiana a distinguersi per zelo. Dopotutto viviamo in un paese il cui presidente del consiglio, dopo aver ostentato distacco e battute di dubbio gusto, adesso ansima per farsi fotografare insieme a Obama. Non c’è da stupirsi che qualunque colpo di scalpello che tenda a scalfire il piedestallo di Obama sia accolto con sollievo dalle nostre parti.
Ma le cose sono un po’ più complicate. Nel corso del 2008 Bob Dylan aveva detto: “L’America è in uno stato di grandi rivolgimenti. La povertà è demoralizzante. Non ci si può aspettare dalla gente la virtù della purezza quando sono poveri. Ma adesso c’è questa persona che sta riscrivendo la natura della politica a partire dalla base... Barack Obama. Sta ridisegnando la figura dell’uomo politico, per cui dovremo stare a vedere che cosa ne verrà”. Non suonava come una dichiarazione ufficiale, ma Dylan non si esprimeva a favore di un uomo politico dai tempi di Carter, e anche allora a denti stretti. Dall’ultima intervista, apparsa su www.bobdylan.com e poi rimbalzata sulla stampa, apprendiamo che la stima di Dylan nasceva soprattutto dall’Obama scrittore. Aveva letto l’autobiografia I sogni di mio padre e Obama gli era apparso come un personaggio da Odissea rovesciata. “La sua scrittura agisce a più livelli” ha detto Dylan. “Ti fa provare emozioni e allo stesso tempo ti fa pensare, e non è una cosa facile.”. Va premesso che poche battute prima Dylan aveva reiterato il suo disinteresse per la politics, termine che in inglese ha un significato più negativo dell’italiano “politica” (dire in inglese it’s all politics equivale più o meno all’italiano “è tutta una mafia”). La politics, secondo Dylan, è una forma di intrattenimento, uno sport praticato da chi viene dalle migliori famiglie, da chi avanza nel mondo ben vestito, ben calzato e ben appoggiato. Crea più problemi di quelli che risolve, e forse chi davvero comanda non ha nemmeno cariche pubbliche.
Certamente qui ritorna a galla tutta la postura antisociale della scena hipster degli anni sessanta, fondato sulla radicale contrapposizione tra “noi” e “loro” (basta guardare la scena di Bill Clinton che va a salutare i Rolling Stones nel film Shine a Light di Martin Scorsese, e il loro atteggiamento del tipo “ma che cosa vuole costui da noi?” per farsene un’idea). Così, quando Flanagan chiede a Dylan se c’era qualcosa, nei Sogni di mio padre, che potesse fargli pensare a Obama come a un buon politico, Dylan risponde: “In realtà nulla. Da un certo punto di vista la politica sembrerebbe l’ultima cosa di cui una persona così vorrebbe occuparsi. Ma probabilmente saprebbe fare qualunque cosa. Se leggi il suo libro capisci che è stato il mondo della politica a venire da lui. Il posto era già suo”. E alla ulteriore domanda: “Credi che sarà un buon presidente?” Dylan risponde: “Non ne ho idea. Sarà il miglior presidente che potrà essere (he’ll be the best president he can be – è questa la frase per lo più tralasciata). Molti arrivano alla presidenza con le migliori intenzioni e se ne vanno via sconfitti. Johnson sarebbe un buon esempio... Nixon, anche Clinton, Truman, tutti gli altri indietro nel tempo. Volano troppo vicino al sole e rimangono bruciati”.
Prudenza, di sicuro. E anche un pessimismo al quale Dylan ci ha abituati, ma non certo un’abiura. È piuttosto il punto di vista di qualcuno che, come Dylan stesso afferma nell’intervista, si considera un mistico, un selvatico e un solitario. Ogni tanto è bene che qualcuno venga dai boschi a ricordarci, anche brutalmente, che la politica non è tutto.

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Bod Dylan frena su Obama: la politica è solo intrattenimento                        clicca qui

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Sarkozy, nouveau fan de Bob Dylan ?

Grazie a Carla Bruni , il Presidente Sarkozy , già vicino ad artisti come Gilbert Montagné, Didier Barbelivien e Mireille Mathieu, sarà diventato un fan di Bob Dylan ?
In ogni caso , il Presidente ha assistito il 7 aprile al primo concerto di Bob Dylan al Palazzo dei congressi di Parigi .
The times they are changing…
Dopo il concerto , riportano le cronache , Il Presidente ha voluto incontrare Bob Dylan il quale ha regalato una delle sue armoniche alla Signora Sarkozy. Strategia politica o un’apertura lodevole ? A quando un duetto Dylan-Carla Bruni Sarkozy ?

(Fonte: Le Figaro)
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Posti in auto da Rimini a Milano

Ciao a tutti, sono Maurizio di Rimini.
ci sarete al concerto a Milano?
Io parto da Rimini e ho dei posti liberi in auto.
ciao
Maurizio
392 5851717

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Review: Paris , France - Palais des Congres - April 8th 2009

by Marina Montesano

Show numero 2 a Parigi , stessa situazione della sera precedente , ma nessun rush davanti al palco da parte del pubblico , cosa che si  era dimostrata inutile.
Partenza non buona con The Wicked messenger , eseguita come se stessero facendo una prova in garage. Poi Bob ha preso la chitarra per Lay Lady lay ed è ritornato alla tastiera per Things have changed , buonissima versione con Donnie al violino. When the deal goes on è una canzone che , per me , non funziona tanto , ma è stata seguita da una fantastica Till i fell in love with you : Bob al centro del palco con l'armonica per buona parte della canzone , che ha suonato come non avevo mai sentito , potrebbe essere una nuova canzone da tanto che è grande.
Lo show va avanti senza scosse con Stuck inside of mobile e Sugar Baby , ma vola in alto con una davvero profonda It’s alright Ma :    il fatto è che Stu è stato abilmente spostato dalla Siberia dietro le spalle di Bob in fronte a lui , come il resto della band , ha suonato alla grande in questa canzone aggiungendo un sacco di ritmo.
Poi ci sono state Hattie Carrol e Tweedle , ambedue in nuove versioni , seguite da Beyond the horizon : dopo tre sere di fila sono abbastanza stufa di questa canzone , e così anche per Bob , che la esegue senza cura. Hifgway 61 ci ha fatto sorridere risollevando il morale. Dopo questa , alcune note che ho riconosciuto immediatamente : non era una canzone di Dylan , ma la versione inglese di Les bons moments (The times we’ve know) di Charles Aznavour. Che sorpresa , i miei ricordi mi dicono che l'aveva suonaya nel 1998 ( ma potrei sbagliarmi su questa data ) , una fantastica versione , davvero un momento magico ( con Aznavour in sala ).
Per i tre encore è stato permesso al pubblico di affolarsi davanti al palco , con una bella esecuzione di Spirit on the water , con grandi sorrisi fra Bob e Donnie , con la ora solita , ma non per questo meno apprezzata , armonica/balletto alla fine. É stato un buono show , non fantastico , ma gli highlights e per maggior merito The times we’ve know l’hanno reso unico.

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Review: Paris , France - Palais des Congres - April 7th 2009

L’ Express de Paris

Ieri sera Dylan è rimasto fedele a se stesso , vale a dire un uomo d’ombra e di mistero per il primo dei due concerti dello Spring Tour 2009 previsto al Palais des Congres di Parigi.
Una parte della sala l’ha visto di schiena dietro alla sua tastiera, in redingote e pantaloni neri con bande rosse, l’altra l’ha visto di profilo , la sguardo mascherato dal suo cappello ( di stile sudista? ). Per la piccola storia , lui ha cantato di fronte per un momento con la sua chitarra e l’armonica ( applausi ) , naturalmente le luci erano abbassate.....
Il cantore di Hurricane ( che non ha cantato questa sera ) non si è mai lasciato andare, non lo fa mai almeno...Ma la corrente è passata a volo radente tra lui e le tre generazioni che erano presenti, compresi alcuni baby rockers. Circondato da musicisti professionali , Bob Dylan ha cantato 18 canzoni dal suo repertorio , la set list cambia tutte le sere , anche ieri è stato così.
Il debutto è stato un pò difficoltoso per tutti , Dylan compreso , a causa del suono non buono. Bisognava tendere l’orecchio per capire ed indentificare i brani riarrangiati nelle versioni dal vivo. Lo spettacolo ha cominciato a marciare con John Brown , Chimes of freedom , Highway 61 revisited....l’energia del rock-blues , gli assoli delle chitarre e della tastiera , il suono delll’armonica hanno lasciato gli spettatori interdetti davanti ad un Dio che hanno cercato di avvicinare ( almeno quelli delle prime file ). La reazione è stata in due tempi : raccoglimento durante il brano ed ovazione alla fine. E si ricomincia.
Con Bob Dylan , la partecipazione è essenzialmente musicale. Non una parola , non uno scherzo . Per il refrain di Like a rolling stone , davvero molto attesa ed applaudita , le luci sono state puntate sul pubblico , ci si avviava alla fine.

 

a
Sabato 11 Aprile 2009

Set list: Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - April 10, 2009

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. When I Paint My Masterpiece (Bob on keyboard and harp)
3. Watching The River Flow (Bob on guitar)
4. Boots Of Spanish Leather (Bob on keyboard)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
6. Po' Boy (Bob on keyboard)
7. Honest With Me (Bob on keyboard and harp)
8. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob on keyboard and harp)
10. Love Sick (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Nettie Moore (Bob on keyboard)
13. Summer Days (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard and harp)

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DYLAN-QUIZ # 10

Non mollo:-)
Alla chitarra ...............ma anche Bob Dylan alla chitarra...e nel sito che ora mi sfugge H.Harris suona la Steel Guitar:-))
La risposta e' .................
Stefano C.

Giusta! La tua costanza mi ha ispirato una nuova regola : chi sbaglia viene penalizzato con la sottrazione di 4 punti , ma se entro la settimana manderà la risposta esatta i punti di penalizzazione verranno abrogati. Come dicevo ieri l'esperienza ci suggerisce nuove regole day by day ! Perciò ti verranno tolti i 4 punti e ti sarà aggiunto il punto che ti spetta per la risposta giusta :o)))))))))))

Mr.Tambourine

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Slow Train Band : In preparazione 2 serate per il compleanno di Dylan

Ciao Mr Tambourine, sono Dario della Slow Train Band.
In passato abbiamo avuto dei dissapori, e ho avuto nei tuoi confronti un comportamento "criticabile", per usare un eufemismo.
Sicuramente da quando alcuni elementi della band sono stati sostituiti, oltre a guadagnarci musicalmente, la mia visione e' molto piu' serena e obiettiva. Ho avuto quindi modo di seguire e apprezzare il tuo sincero lavoro con MF.
Desidero complimentarmi con te, e chiederti, se puoi, di accettare le mie scuse e dimenticare quello sgradevole incidente.
Ti segnalo in via preliminare che stiamo organizzando un evento in occasione del compleanno di Dylan.
Si svolgera' a Milano, presso il Circolo ARCI Metromondo di Via Ettore Ponti 40.
Venerdi 22 maggio serata dedicata a Dylan con interventi in via di definizione e concerto della band Limited Edition.
Sabato 23 maggio ci sara' la partecipazione straordinaria di Michele Murino che presentera' le sue opere su Bob Dylan, a seguire cena "american style" e concerto della Slow Train Band.
Ti terro' aggiornato quando sara' meglio definito il programma delle serate, in modo che tu possa poi pubblicare la notizia su MF.
Ciao, grazie e a presto.
Dario

E' vero , ci sono state alcune incomprensioni in passato fra di noi , ma credo che avrai potuto constatare come queste non abbiano avuto nessuna influenza sul comportamento di Maggie's Farm nei riguardi della Slow Train Band. Si trattò solamente di un banale misanderstanding personale , ed ora sono lieto di sapere che hai rimosso questa prevenzione nei miei confronti, storia chiusa e seppellita .Tienimi informato di tutto , queste pagine sono sempre a disposizione per supportare l'azione di chi organizza qualcosa in tributo a Bob. Resto in attesa del materiale , ti saluto e ti ringrazio , ciao ,

Mr.Tambourine

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The Times We've Known - Bob Dylan - Se volete suonarla

Words and music Charles Aznavour
Performed by Bob Dylan in the Madison Square Garden, November 1, 1998 - Paris April 8 2009
Tabbed by Eyolf Østrem

Chords:

D#dim x01212
E6 022120
E7 020100

------------------------------------------------

A
The times we've known are slipping by
F#m
Iike vapour trails across the sky
E
The best of times, the worst of times
A (Asus4 A)
Have come and gone

The years of debt, the years of doubt
the years of 'what's it all about?'
Of holding fast, and holding out
And holding on

D C#7
When life was hard and chances few
F#m
Still I was rich in having you
B7
Though people said we wouldn't go far
E
We went ahead and here we are

A /c#
Together still remember me
D
Together still through everything
A E A
The times we've known

Sometimes the years were lush and green
Sometimes we lived on hope alone
A little bit of both have been
The times we've known

Some lucky flings, some rotten breaks
Some funny things, a few mistakes
The dreams that every dreamer takes
And makes his own

The time to laugh, a time to cry
A time to let the world go by
And if there were some tears to pay
No one can take those years away

On fragile wings our days have flown
D D#dim
Still we have things to call our own
A E C# F#
The times we've known
D E6 E7 A
The times we've known

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Review: Paris , France - Palais des Congres - April 8th 2009

by Angelo Misterioso

Torno al Palais des Congres per il secondo show di Bob Dylan a Parigi.
Questa volta niente casino , ieri la folla , appena Bob è salito sul palco , è sciamata in fronte al palco e per la security sono state necessarie alcune canzoni per rimandare tutti al loro posto.
Stasera erano tutti seduti tranquillamente ai loro posti.
In sostanza i Francesi hanno dormito per l’intero concerto , svegliandosi solo per gli encore , strano.
Devo dire che questo show è stato migliore di quello di ieri , può essere perchè ha suonato “Lay Lady Lay” all’inizio dello show , che è una delle mie preferite.
Naturalmente le luci erano troppo deboli per fare foto decenti ( questa è l’opinione di Patrice , il nostro fotografo ).
Se si esclude il cantato povero , il resto è stato bello.
Così stavolta ho davvero appezzato il concerto.
L’icona francese Charles Aznavour era al concerto , anche Lanny Kravitz ( che sembrava annoiato e fuori di testa ).

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Review: Paris , France - Palais des Congres - April 7th 2009

by Barnaby Nelson

Di sicuro un buonissimo show.
Dylan , ancora lontano dal microfono , ha dovuto fare un salto per raggiungerlo nell’introduzione , chiaramente ispirato dal fatto di essere a Parigi. La gente nelle prime file si è riverstata sotto il palco.
I musicisti della band sembravano essere più espressivi del solito – Denny andava occasionalmente avanti ed indietro , la faccia di Stu rispecchiava il suo suonare , George pieno di sprint. Più assoli da parte di Stu , buona interazione fra i membri della band , con Bob , il fuoco principale della serata è sembrato essere George per la maggior parte dello show.
Minacciosa e tesa la versione di John Brown e Master of war , in sostanza una delle migliori versioni di Master che ho sentito. La band altrettanto sostanziosa.
Tweedle Dee : Dylan al centro con l’armonica , niente chitarra , Grande armonica in Blowin’.
Nel complesso , impressionante il forte groove della band ed il livello di impegno di Dylan nel cantare , voce in buonissima forma.

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Review by Marina Montesano

Il Palazzo dei congressi di Parigi è un teatro che contiene meno di 4.000 persone , tutti i posti a sedere venduti rapidamente , fuori , gli scalpatori facevano soldi con i pochi biglietti in offerta,
All’inizio dello show , i fans hanno tentato di raggiungere il fronte del palco , ma sono stati respinti dalla security.
Penso che la gente ha applaudito e sorriso per l’intero show , la posizione seduta non ha potuto rendere bollente il concerto , almeno questo è il mio punto di vista.
I primi numeri sono stati disturbati dalla situazione che ho citato prima , penso sia stato bello vedere Bob alla chitarra per “I’ll be your baby tonight” . Highlights della serata è stato sen’altro una misteriosa “John Brown” , una “Chimes of freedom” cantata davvero bene , una “Tweedle Dee” con Bob al centro del palco all’armonica , poi è ritornato dietro alla tastiera per l’ultima parte dello spettacolo , una applauditissima “Master of war” e qualche numero veloce come “Honest with me” , “HG 61 “ , “Thunder” e “LARS” , perchè la band andava giù pesante e Bob sembrava in buona forma.
Inoltre c’è stata “Po’ boy” di nuovo , molto buona come l’avevo sentita in Saarbrucken.
Mi sono chiesta perchè abbia deciso di tagliare l’ultima strofa , una divertente conclusione , non un grosso problema comunque , è stato un grande ritorno. “Blowin’” alla fine , di nuovo al centro di fronte ai suoi fans , con la sua armonica e qualche balletto pazzo.            Un buon finale.

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Il tamburino da parte di Arlo Guthrie

Arlo Guthrie/ Mr. Tambourine Man

Ciao Dario

Grazie Dario , davvero bella , ti propongo questa affascinante versione dalla voce di Melanie :o)

Melanie - Mr. Tambourine Man

 

a
Venerdi 10 Aprile 2009

Set list: Paris, France - Palais des Congrès - April 8, 2009

1. The Wicked Messenger (Bob on keyboard)
2. Lay, Lady, Lay (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on keyboard)
4. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard and harp)
5. 'Til I Fell In Love With You (Bob on keyboard and harp)
6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard and harp)
7. Sugar Baby (Bob on keyboard)
8. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
9. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
10. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard and harp)
11. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. The Times We've Known (Bob on keyboard) (song by Charles Aznavour)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
18. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Una grande canzone per due Grandi !!!!!!

Bob Dylan - The Times We've Known / Les bon moments (Charles Aznavour)

(lyrics are written by Charles Aznavour)

The times we've known are slipping by
Like vapour trails across the sky
The best of times, the worst of times
Have come and gone

The years of debt, the years of doubt
The years of 'what's it all about?'
Of holding fast, and holding out
And holding on

When life was hard and chances few
Still I was rich just having you
Though people said we won't go far
We went ahead and here we are

Together still through everything
Together still remembering
The times we've known

Sometimes the years were lush and green
Sometimes we lived on hope alone
A little bit of both have been
The times we've known

Some lucky flings, some rotten breaks
Some funny things, a few mistakes
The dreams that every dreamer takes
And makes his own

The time to laugh, a time to cry
A time to let the world go by
And if there were some tears to pay
No one can take those years away

On fragile wings our days have flown
Still we have things to call our own
The times we've known
The times we've known
The times we've known

 

Charles Aznavour - Les bons moments

Nous avons eu de bons moments
Nous avons eu de grands moments
De folles joies d'étranges peines
A vivre ensemble
Nous étions gorgés de printemps
Et fiers d'étaler nos vingt ans
Que les feux de l'amour
Et le désir rassemblent
Un jour riche, un jour sans un sou
Nous étions heureux malgré tout
Car jour et nuit brûlait en nous
Cet amour fou qui nous ressemble
Bien sûr, le bonheur est mouvant
[ Find more Lyrics on www.mp3lyrics.org/ksgv ]
Mais laisse au cœur des amants

Nous avons eu de bons moments
Nous avons eu de grands moments
Des crépuscules clairs
Des aubes grises ensemble
Nous étions jeunes et insouciants
Et vivions comme des enfants
Que les jours de la vie
Et les rêves rassemblent
Mais aujourd'hui mon triste cœur
Laisse ta peine oublie ta peur
Car bien que notre amour se meure
Sèche tes pleurs car il me semble
Qu'il vaut mieux dire en se quittant
Nous avons eu pour quelque temps
De bons moments, de bons moments

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Review: Paris , France - Palais des Congres Paris April 7th 2009

by Angelo Misterioso

Carla Bruni Sarkozy era al concerto ( col marito ? ) , l’ho sentito dire ieri , ma non avendola vista non ne posso parlare. Secondo la stampa Carla si è fatta regalare un’armonica da Bob. BITCH!

Lo show di Parigi , sold-out da molto tempo e molta gente cercava di comperare i biglietti fuori dal Palais , potevi averne uno dagli scalpatori ( bagarini ) per 250 euro.
Patrice Guino , il nostro fotografo che ha relazioni in tutto il mondo ha potuto invitarci in 20° fila , non le poltrone migliori , ma chi può lamentarsi ? Forse anche lui non è riuscito a fare foto decenti.
Comunque , Bob è sempre dietro la sua tastiera per la maggior parte del tempo , suonando la chitarra solo in un paio di brani , vestito in completo scuro ( “Un fottuto incubo per me “ ha detto Patrice ).
Certamente quando si va ad un concerto di Dylan non ci si aspetta il meglio , si va a vedere una Leggenda.
I suoi giorni mogliori sono lontani da lui ed il poverino non riesce più a cantare. Qualche canzone , le più conosciute , erano appena riconoscibili.
Tuttavia ci sono stati alcuni momenti buoni quando la band suonava una versione allungata o qualche assolo e Bob non stava cantando.
Al di là di tutto 2 ore di un buon show.
Bob Dylan ha fatto una seduta fotografica pre la rivista americana Riolling Stone fra la 13,00 e le 15,00 di oggi in un palazzo privato vicino al Parc Monceau di Parigi.
Arrivederci a domani.

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DYLAN-QUIZ # 10

Andando a fondo su richiesta del direttore di Maggies Farm invio la mia risposta (anche se per completezza gli addetti ai lavori della cbs o sony avrebbero dovuto mettere nel folder di Desire i musicisti che avevano suonato alle rispettive song.)
Anche perche' sembra che Dylan suoni in tutte le song la chitarra.
Quindi pur mantenendo la mia convinzione di aver risposto giustamente in quanto ho consultato un documento ufficiale invio a Mr Tambourain quale direttore e vicedirettore e redattore,la risposta esatta.
La risposta esatte e':
H.Harris alla Steel Guitar
**
Stefano Catena

Hi Hi Hi :o)))) , li hai detti tutti meno quello giusto ! Lodo la tua perseveranza e perciò farò uno strappo alla regola non togliendoti altri 4 punti ! La steel guitar non è la chitarra , è uno strumento diverso , con un suono diverso , con una tecnica  di picking diversa , invece che appoggiare le dita sulla tastiera di suona col barrel , il cilindretto di acciaio , sfrutta il principio della chitarra  ma è un' altro strumento , come il dulcimer e tanti altri. Sei sempre in tempo a darmi la risposta esatta e conquistarti il punticino della rinascita , non mollare :o) ciao

Mr.Tambourine

P.S. : un suggerimento , se cerchi negli archivi di Maggie's Farm trovi la risposta

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Caro Mr Tambourine man,
credo che si stia facendo un'apologia all'ultimo album di Dylan che non merita affatto.Le due canzoni che abbiamo avuto modo di sentire fino ad ora non valgono niente e lo sappiamo bene entrambi.Non vorrei che Dylan finisse la carriera vendendo dischi solo perchè suscita compassione. Spero che le restanti canzoni di questo suo nuovo lavoro valgano quanto Mississippi di Love & Theft o Ain't Talkin' di Modern Times. Dal vivo, invece, Dylan non si discute. La sua è la voce più penetrante che esista al mondo,anche se io,al suo posto, avrei cambiato i chitarristi. Attendo di rivederlo a Roma il 17. Nell'attesa auguro una buona Pasqua a te e a tutti i fans del Nostro.Ciao
Franzpilar

Caro Franz , non pensi che prima di dire che si stia facendo apologia dell'ultimo album e prima di dire che non merita bisogni almeno ascoltarlo per intero ? Rispetto la tua valutazione dei due pezzi anticipati , ma , come avrai letto dalle mie recensioni dei citati , permettimi di non essere d'accordo con te. Beyond here è un onestissimo blues che non toglie o aggiunge niente alla valenza di Dylan , piacevole o monotono da ascoltare a secondo di chi lo ascolta. Per me è piacevole perchè l'introduzione della fisarmonica di Hidalgo ha dato un sapore diverso alla canzone , è un vecchio blues ma allo stesso tempo non lo è , suona diverso , nuovo e piacevole , nessuno dirà mai che è un capolavoro , si fa ascoltare senza difficoltà , come qualunque canzone di Bob . Discorso diverso per I feel a change comin' on . Piacevole ballata come cento altre di Bob , forse non un capolavoro a livello musicale , ma la esplosività del testo è incontestabile. Ed è vero , c'è il sangue del Paese nella voce di Bob , frase che da sola vale tutto l'album , frase di livello biblico , di un lirismo , un rammarico , una constatazione della realtà difficilmente descrivibile con una frase sola , "c'è il sangue del Paese nella mia voce" , questa è la frase che dice più di un un libro intero, dietro alla quale ci sono 50 anni di vita , di esperienze, di successi , di flops , di gioie , di delusioni , di amore e di odio. E' una frase semplice , ma solo Bob poteva dirla , e l'ha detta. C'è un'altra frase nella canzone : "and the fourth part of the day's already gone" , presa anch' essa dalle Canterbury Tales che mi ha fatto riflettere , che Dylan voglia dire che si è reso conto di essere arrivato in fondo , anche l'ultima parte del giorno ( inteso come vita ) se n'è andata , l'accettazione dello scorrere del tempo , l' invecchiare , il rendersi conto che tutti i giorni possono essere quelli buoni per dire addio a tutto ed a tutti , per lasciare per sempre quella che è la vita temporale , per fare il salto verso l' immenso ignoto e forse presentarsi al Grande Setaccio che tutto cribbia e tutto paragona , forse la visione finale dell' Amor che move il sole e l'altre stelle. Chissà se questa frase è stata scritta con questo intento o se è solo una mia fantasia , una mia impressione......raramente Dylan scrive cose a casaccio , se questa frase l'ha colpito tanto da inserirla nel testo di una sua canzone di certo alle spalle della frase ci sarà un significato per Bob , a lui quella frase ha detto qualcosa , l'ha ritenuta così bella da copiarla  senza cambiarne una virgola , chissà se ci spiegherà mai il perchè.

Anche dire che Dylan suscita compassione mi sembra ingiusto ed ingiustificato , può suscitare nostalgia , rincrescimento per quello che non è più , dissociazione da quello che è attualmente , dispiacere che gli anni siano passati anche e non solo per lui , ma con la compassione non ci siamo , Dylan , in qualunque condizione , è sempre la sola Leggenda vivente dei giorni nostri , come potrebbe una leggenda suscitare compassione invece di ammirazione ? Anch'io , e non sono il solo , da molto tempo vado dicendo che questi musicisti non sono all'altezza dei precedenti , che Bob dovrebbe cambiarli , ma giustamente nessuno di noi può sapere la vera ragione del perchè si tiene questi. Forse ci marcerà anche un pochino , ma teniamo conto che si sta avvicinando ai 70 , quanti di noi avrebbero la forza e la voglia di fare ancora un 60/70 concerti all'anno in giro per il mondo , oggi qui , domani la , on the road sul pullman , tutti i giorni cambiare albergo , cibo , acqua , aria , orari , show alla sera e subito via verso un'altra città per cantare ! Da Dylan abbiamo sempre accettato tutto , pur criticandolo e contestandolo , continuiamo su questa strada , domani potrebbe darci una meraviglia in più oltre a quelle che ci ha già dato , perchè essere così pessimisti ? Tanti auguri anche a te , :o)

Mr.Tambourine

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Mi sono improvvisato Bob per un attimo.
Se andate qui:
http://beyondhereliesnothing.com e cliccate in alto in "Lyrical Portrait Gallery" trovate Stefano Oh! Baby il video.
Il testo l'ho scritto direttamente senza pensarci sopra mentre la song andava avanti...sembra un testo alla Bobby!:-DD
Stefano C.

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a tutti i Maggiesfarmers
da Marina

 

a
Giovedi 9 Aprile 2009

DYLAN-QUIZ # 10

LETTERA SEMISERIA AL DIRETTORE DI MAGGIE’S FARM
MR TAMBURAIN

PRENDENDO ATTO DI AVER RISPOSTO GIUSTAMENTE ALLA DOMANDA DEL QUIZ N° 10,IN CUI SI CHIEDEVA CHI SUONASSE LA CHITARRA NEL BRANO ROMANCE IN DURANGO,MI SI VEDE DECURTARE DI BEN (- 4 PUNTI ) IL MIO PUNTEGGIO.
NELLA FATTISPECIE CHI BEN RISPONDE VENGONO TOLTI PUNTI….
ORA NON VOLENDO PRENDERE FISCHI PER FIASCHI E IO NON SONO NE UN FISCHIO E NEMMENO UN FIASCO,DA CHE MONDO ESISTE CHI BEN RISPONDE GUADAGNA PUNTI E NON VICEVERSA.
VENENDO AL PUNTO MI CHIEDO E VI CHIEDO MA NON ERA MEGLIO DARE I PUNTEGGI A TUTTI UGUALMENTE A CHI RISPONDE BENE E A CHI RISPONDE MALE LASCIARLO NEL SUO PUNTEGGIO ATTUALE SENZA AVANZAMENTO?
OVVIAMENTE LASCIANDO COME TEMPO UN MARGINE DI 24 ORE DALLA PUBBLICAZIONE DEL QUIZ E NELLA FATTISPECIE OGNI LUNEDI.
LE RISPOSTE QUINDI VENGONO PRESE IN CONSIDERAZIONE DAL GIORNO SEGUENTE E CIOE’ IL MARTEDI COME ULTIMO GIORNO DI INVIO DELLE RISPOSTE.
E PER DINCI DIAMO UNA REGOLARITA’ AL QUIZ
E PER BACCO RICOMINCIAMO TUTTI DA ZERO…..UHM…VI VEDO PERPLESSI!
COSI’ E’ DECISO E STABILITO IN DATA 08/04/09.
LETTERA PROTOCOLLATA SENZA ULTERIORI MODIFICHE
PERTANTO SI RIMETTA IL TUTTO AL CONSIGLIO DIRETTIVO DI MAGGIES FARM COMPOSTO DA UN SOLO DIRETTORE.
DISTINTI SALUTI
STEFANO C.

Risposta semi-seria a Stefano Catena

Caro Stefano , apprezzo il tuo tentativo , l’avrei fatto anch’io , ma la risposta giusta è quella che hanno dato gli altri. Credo che il senso della domanda fosse quello di scoprire chi suonava escluso Bob , se avessi voluto intendere quello che è scritto nei credits che domanda sarebbe stata ? Se vado al canile di Aosta e chiedo ai residenti la stessa cosa tutti i cani mi avrebbero risposto Bob Dylan , ma loro non hanno a disposizione le fonti di informazione che abbiamo noi. Con questo sia chiaro che non intendo paraganarti ad un cane :o) , è solo un esempio esasperato. E’ vero che il Dylan-quiz è solo un gioco , ma ha il merito di sollecitare le persone a ricercare cose e fatti che propabilmente erano stati dimenticati da tempo , un ripasso interessante ed utile insomma. La regola di penalizzare chi da una risposta sbagliata è stata proposta da Angelo , mi è sembrata sensata e l’ho inserita nel regolamento . Nella tua mail dici : LE RISPOSTE QUINDI VENGONO PRESE IN CONSIDERAZIONE DAL GIORNO SEGUENTE E CIOE’ IL MARTEDI COME ULTIMO GIORNO DI INVIO DELLE RISPOSTE. Non è così , il martedi è il termine primo per mandare le risposte , non l’ultimo. La differenzazione di punteggio  è diventata necessaria per premiare il più veloce , lo “special bonus” per chi si impegna a dare la risposta più dettagliata . Senza differenzazione sareste tutti alla pari e il quiz perderebbe molto del suo sapore e sarebbe più monotono. Non pensare che sei stato l’unico a sbagliare , il quiz è lungo e certamente altri sbaglieranno e verranno penalizzati.
Non penso che gli altri partecipanti siano d’accordo nell’annullare tutto e cominciare da capo , il quiz è , oltre che un divertimento , una ricerca , anche la dimostrazione delle proprie conoscenze dylaniane , con una sua piccola patina di serietà. Per guadagnare punti bisogna fare un piccolo sforzo , orologio alla mano , appena scatta la mezzanotte di lunedi mandare la risposta , ricordo che le mail riportano l’ora di arrivo , in caso di due mail con lo stesso orario i 5 punti o i 3 etc. verranno assegnati “Ex aequo et bono denotatur iudicia et sententiae cum iudex secundum aequitatem et haud secundum iuris canonones iudicare potest, exempli gratia secundum canonem 38(2) statuti Tribunalis Internationalis Iustitiae cum partium consensu Tribunal ex aequo et bono iudicare potest”.....azzo !
Se evete regole da suggerire per migliorare l’assegnazione dei punteggi mandatemele come ha fatto Angelo , io , nella qualità di Direttore Mega Galattico del Consiglio Direttivo Unico di MF con pieni poteri decisionali e non contestabili , sono aperto a qualunque tipo di miglioria , regolare definitivamente il quiz non mi sembra giusto , si impara di più dalla quotidianità che non dalle regole , quando sorgono i problemi , e poi , sinceramente , non è emozionante avere un regolamento che può cambiare da un momento all'altro ? :o)
Mr.Tamburain
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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Ciao Mr T.

Cambiano le cose, cambiano i suoni e tutto sembra diverso.
Pero' poi un suono, familiare, comprensibile arriva nelle nostre case, macchine, Ipod e tutto...
e' il nuovo singolo di Bob Dylan, e soprattutto e' la voce dell'America...
la voce di una rara e devastata umanita' che sembra vacillare, ma non cede di un millimetro...
perche' quella voce non puo' cantare la resa, e neppure il crepuscolo degli Eroi...
e' la voce della Gente, e' la voce di una generazione che ancora non cede il passo alla sconfitta...
"Sto ascoltando Billy Joe Shaver / Sto leggendo James Joyce
Qualcuno mi dice che ho il sangue del paese nella mia voce
Ognuno ha tutti i soldi Ognuno ha tutti i bei vestiti
Ognuno ha tutti i fiori Io non ho una sola rosa".
Sono versi impagabili nella semplicita' della grandezza...I suoni ci riportano indietro nel tempo, a Planet Waves, a Infidels, ma in fondo solo a lui, al Cantore, che con la sua voce regala ancora sogni a chi non puo' farne a meno...
Non Elvis, e neppure Bruce Springsteen hanno tenuto fede alla promessa di redenzione che risiede dentro il rock, nel suo Sogno Bob Dylan e' tornato, ancora, e ancora tornera', perche' il suo modo di essere e' questo, voce, chitarra o piano... armonica ferita, sangue e splendore. Dio lo benedica e abbia pieta' di Noi...
Amen

Dario Twist of fate

Parole sante Dario , Amen :o)))))))

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Hey tu...col Tambourine....mi hai veramente commosso, la tua ri-dichiarazione
d'amore per il nostro amato BOB é davvero stupefacente. L'altra volta che ti ho
scritto, AcidaMente ti ho dato dello SnobDylan...ma ora facciamo la PACE visto
che c'é stata da poco la domenica delle palme (anche se non sono per nulla
cattolico) ti mando in allegato 2 belle palme , ciao dylaniano
Nino

Grazie Nino , le tue parole mi hanno dato gioia , in fondo stimiamo ed amiamo tutti Dylan , anche se a volte ci esprimiamo diversamente , Pace fatta , anche se guerra non c'è mai stata :o)))))

Quello col.......Tambourine

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Review: Saarbrücken, Germany – Saarlandhalle - April 5, 2009

by Joachim Neumann

Dopo Hannover , Berlino ed Erfurt , Saarbruecken è stato per me il 4° concerto di questo tratto del tour 2009.
Lo show è stato sold-out poco tempo dopo l’apertura delle vendite dei biglietti , così non c’è stata confusione per entrare nella venue. Comunque , come al solito , mi sono messo in coda , ho tolto la mia chitarra dalla custodia ed ho cominciato a suonare per quelli che erano in attesa . Questi ragazzi conoscevano le procedure , così mi hanno lasciato riprendere il mio posto nella fila alla fine del mio concerto personale. Tanti applausi alla fine , grazie miei fans !
Sfortunatamente all’ingresso c'è stata una donna ai cancelli che ha reagito in modo aggressivo urlando e spingendo , bene , noi ne abbiamo fatto le spese , ma alla fine è stato solo un pò di nervosismo che può succedere in ogni show.
Sapete , noi ci siamo astenuti dal fare follie quando quelli della security hanno aperto i cancelli ....voglio dire che tutti volevano andare di fronte al palco. E così siamo arrivati , molto importante per me questa volta , perchè un mio amico era in attesa di vedere il concerto di Bob per la prima volta.
Potete immaginare l’eccitazione di trovarsi di fronte alla tastiera di Bob ? Che divertimento ! La venue si è riempita abbastanza in fretta , il primo ministro della contea era lì ,e c’era anche Wolfgang Niedecken. Lui è un misicista non tanto famoso in Germania e pensa di essere il più grande fan di Bob , cosa che noi sappiamo non essere vera , He He ! Tante simpatiche conversazioni durante l’attesa , poi le luci si sono abbassate e Santos ha annunciato Bob.
Gotta serve somebody , bene , l’aspettavo da Hannover , ora Bob l’ha cantata , la band davvero unita , un brillante opener a mia opinione.
Poi Bob ha imbracciato la chitarra , non era la Gibson-jazz usata in precedenza , questa volta era una semi-acustica, col corpo piccolo con una “D” sulla paletta , che meraviglia di marchio.
Ha pizzicato qualche accordo di prova prima di suonare Lay Lady Lay.
Leeve non è mai stata una delle mie preferite , ma stasera mi ha coinvolto , tutti hanno cominciato a muoversi con questa canzone, ed io con loro.
Every grain of sand è stata la seguente , gente , che performance , vera , la voce di Bob diritta nel senso del sole , ho capito che era uno show coi fiocchi .
Tweedle è ora swinging and rolling come la Summer days dei buoni vecchi tempi  vi deve piacere, ci sono altre cose che sappiamo tutti , sembra che Bob l’abbia di nuovo inventata come una nuova canzone.
Beyond the horizon , in questo nuovo arrangiamento lento , è giusta per calmare lo show e la gente per ascoltare il suono bello di Bob e della band.
Honest with me , ed è di nuovo rock , le chitarre urlanti sulla sinistra , non troppi assoli , ma dritto e duro ritmo da parte di Denny e Stu. Chitarre fuorilegge per me , là sono , e possono essere rock se lo vogliono.
Sugar baby , una canzone che piace alla maggior parte della gente , ma non a me, non so perchè , non è il mio pezzo di torta , non ci sta nel ritmo , ma la voce era di Bob di nuovo chiara e brillante.
Mobile mi ha fatto muovere di nuovo , non suonano più la solita intro , Stu parte con accordi belli della sua Gibson acustica , e allora la canzone comincia a rollare molto simile all’originale su Blonde on Blonde.
Ho scalciato durante Po’Boy stasera , che bell’arrangiamento , lento , con Dylan che scandiva le parole come dovevano essere. Meravigliosa ! Grazie per questa.
Summer days , un bello swing stasera , ma mi fa sentire sempre un pò triste , non riesco a scacciare dalla mente le grandi performances con Larry e Charlie , ma è la sola canzone che risveglia queste memorie. Nel frattempo Stu e Denny lasciano la loro impronta nella set list attuale , giusto !
I believe in you , molto dolce e soft , di certo un’altra canzone coi fiocchi.
Highway sempre forte e rock come al solito , un pò corta stasera.
Like a rolling stone è stata la fine del set principale , mi chiedo perchè Bob non canta più la terza strofa , penso da anni , qualcuno ha un’idea ?
Ho applaudito assieme al pubblico finchè le luci si sono riaccese e gli encore sono stati aperti con Watchtower. George tira sempre fuori l’inferno dalla sua batteria e Stu ha suonato tutti gli assoli. Buon lavoro , a me sembra che gli piaccia molto di più questa parte dello show .
Spirit ci ha portato verso il finale , e dopo la presentazione della band , è cominciata Blowin’ in the wind , in questo nuovo arrangiamento con le dita sulla barretta per gli armonici che la rendono di nuovo gradevole dopo tutti questi anni.
Applausi veramente rumorosi alla fine , tutti sembravano essersi divertiti molto. Stavolta ho pensato che c’era la possibilità di un secondo encore , come a Dublino nel 2005. Ma non male , han finito nella solita maniera , le luci si sono accese mentre Bob e la sua band lasciavano l’edificio. Uno dei migliori show di questo tratto del tour , ma lo sappiamo , in futuro potrebbe succedere ogni cosa. Grazie , arrivederci on the road.

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Dylan - Casa Bianca love story finita                                             clicca qui

 

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Mercoledi 8 Aprile 2009

Set list: Paris, France - Palais des Congrès - April 7, 2009

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. The Times They Are A-Changin' (Bob on keyboard)
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on guitar)
4. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
5. John Brown (Bob on keyboard)
6. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
7. Chimes Of Freedom (Bob on keyboard)
8. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
9. Masters Of War (Bob on keyboard)
10. Honest With Me (Bob on keyboard)
11. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Po' Boy (Bob on keyboard)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
18. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)
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Fell a change comin’ on

Dylan c’è ! Eccome ! E' cambiata la sua voce , è diventata roca , raspante , più suggestiva che mai , a volte ha dei cedimanti ma chi se ne frega , che importanza ha ? Dylan c’è , c’è sempre stato , non è mai andato via , la sua musa è sempre al suo fianco. Che bello questo brano , che semplice e che bello , semplice e profondo nella sua intensità lirica , nell’abbinamento di parole semplici a concetti immensi.
“ C’è il sangue del Paese nella mia voce !” , nemmeno il grande Elvis-The King avrebbe potuto permettersi una frase del genere , una frase da 5 o 6 premi Nobel, e mi perdonino coloro che l’hanno già ricevuto più o meno meritatamente . Dylan è quello che “coglie l’attimo” , nessuno lo sa fare meglio di lui , e le parole arrivano dritte e forti come una martellata sul cervello . Una frase che riassume , una vita , una carriera , un uomo , un poeta , un musicista , “e pluribus unum” , “da tanti uno” dicevano i Romani antichi, gli Americani l’hanno scritto anche sui dollari senza sapere che sarebbero stati profeti , quell’”UNUM” si sarebbe chiamato Bob Dylan , ma allora non lo sapevano ancora. Quel Dylan vanto e fastidio della nazione , colonna sonora dell’America , bacchettatore dell' Establishment , gazzettino di paese dei difetti del nuovo mondo , osservatore spietato e cronista fedele , dei suoi difetti e di quelli del resto del mondo. Che dire di fronte a questa frase , percossa e attonita la terra al nunzio sta ! Mai artista era giunto così in alto e così in basso , la giostra delle banalità , la profondità del pensiero , le sue parole scorrono come il grande Mississippi , lento , maestoso ed inarrestabile . Dylan è il più grande fiume d’America , più grande del Mississsippi stesso , Dylan è il fiume che porta con se la vita  nuova , i detriti ed i rifiuti della società , l’acqua pulita che la gente è solita sporcare , come è d’uso degradare tutto ciò che di bello c’è  al mondo . Immiserire la mente umana è uno dei giochi nei quali l’Homo Sapiens è sempre stato maestro , con le dovute eccezzioni che rispondono a nomi leggendari , Leonardo , Michelangelo , Tiziano , Giotto , Bob Dylan. E’ come se Bob avesse tre occhi , due per lui ed uno per osservare il resto del mondo , per descriverlo , magnificarlo ed annichilirlo con la forza delle sue parole e delle sue canzoni . Bisognerebbe risalire fino a non si sa quando , molto indietro nel tempo per trovare qualcosa di simile a Dylan , e bisognerà aspettare molti anni prima dell’avvento di un nuovo Dylan , ma intanto lui è qui con noi , sempre arrogante ed umile nel dimostrare che come lui non c’è nessuno , per fortuna nostra che abbiamo avuto la possibilità di innamorarci metaforicamente del migliore di sempre.
“Feel a change comin’ on” è una perla , un capolavoro di una semplicità disarmante , di una intensità insopportabile , la somma del pensiero dylaniano , la grandezza dell’amore e la miseria del mondo nel quale siamo tutti costretti a vivere. “Fell a change comin’ on”    è un grido di speranza , che parte dalla voce di Bob e diventa immediatamente nostro , un’illusione collettiva perchè il mondo non migliorerà mai , per fortuna c’è l’amore a darci la forza di sperare , di andare avanti , di digerire il tutto amaramente , cosa non si farebbe per l’amore ? Il mondo ha sempre giocato il suo equilibrio su questo argomento , su questo lato indispensabile della natura umana , bello ed imprevedibile , e Dylan lo sa meglio di chiunque altro , perchè può unire l’esperienza umana a quella immensa dell’artista che vive in lui , quel suo “alter ego” in continuo conflitto con l’uomo , l’eterna guerra fra orgoglio e pregiudizio , fra passione ed indifferenza , fra il bene ed il male , fra lui e gli altri , fra Bob Dylan e Robert Zimmerman da Duluth , Minnesota.

Mr.Tambourine

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DYLAN-QUIZ # 10

Stefano Catena 4 punti di penalità
Benedetto 5 punti
Angelo 3 punti
Alessandro 2 punti
Marina 1 punto
Blindboygrunt 1 punto + 1 punto "special bonus"

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Review: Erfurt, Germany - Messehalle - April 2, 2009

by Andreas Grosser

Lo scorso giovedi sera Bob Dylan è salito sul palco della Messehalle Erfurt di nuovo , già nel novembre del 2005 si era fermato qui.  E se ricordo bene , era una splendida giornata di sole proprio come quella di giovedi , una delle prime giornate soleggiate e calde dopo il lungo e freddo inverno.
Al concerto ho sentito qualcuno dire che Mr.Dylan porta tempo bello qui , altrettanto a Gotha , all’aria aperta , qualche anno fa.
Due giorni prima ero stato al suo concerto di Hannover , con, eccetto 4 titoli , una set list diversa , che includeva “Chimes of freedom” , “Shooting star” e “Dignity” come highlights.
In Erfurt ci ha dato 13 canzoni diverse , la maggior parte con la voce chiara ed una genuina espressività che traspariva da ogni canzone.
E di nuovo , come nel 2005 , la raramente suonata “A hard rain’s a-gonna fall” , che aveva suonato nel 2005 con la sua band in una memorabile , indescrivibile brillante versione. Questa volta non è stata così ipnotica , profonda e maestosa , ma molto movimentata in un’altro senso : lenta per la mia impressione , troppo tranquilla. Meravigliosa “Ain’t talking” con la sua musica affascinante , che scava uno speciale senso esistenziale-sentimentale.
Un grande concerto a Erfurt , con qualche pezzo di chitarra da parte di Bob ( all’inizio di una delle prime molti non potevano credere ai loro occhi ) , il pubblico in maggioranza oltre i 40 anni , pochi i giovani.

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Bob Dylan parla di Barack Obama                                                             clicca qui

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Dylan frena su Obama: la politica è solo intrattenimento                         clicca qui

 

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Martedi 7 Aprile 2009

"Fell a change Comin' on "

Ciao,
può questa frase di Dylan rispondere ad alcuni dei vostri dubbi su di lui?

BD: I think it’s the land. The streams, the forests, the vast emptiness. The land created me. I’m wild and lonesome. Even as I travel the cities, I‘m more at home in the vacant lots. But I have a love for humankind, a love of truth, and a love of justice. I think I have a dualistic nature. I’m more of an adventurous type than a relationship type.

Kuore scuro
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DYLAN-QUIZ # 10

Stefano , hai combinato due pasticci , hai risposto prima della mezzanotte di oggi ( guarda sopra nel quiz era chiaramente indicato ) ed hai dato la risposta sbagliata , non ti sembrava troppo semplice ? Bisogna cercare più a fondo. Per questa volta non ti toglierò i 2 punti per risposta anticipata perchè la prima volta la nuova regola poteva sfuggire a chiunque , ma dalla prossima volta NESSUNA PIETA' ! Devo purtroppo toglierti 4 punti per la risposta sbagliata , hai tutto l'anno per rifarti :o)

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Set list: Saarbrücken, Germany - Saarlandhalle - April 5, 2009

1. Gotta Serve Somebody (Bob on keyboard)
2. Lay, Lady, Lay (Bob on guitar)
3. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
4. Every Grain Of Sand (Bob on keyboard)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
6. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
7. Honest With Me (Bob on keyboard)
8. Sugar Baby (Bob on keyboard)
9. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
10. Po' Boy (Bob on keyboard)
11. Summer Days (Bob on keyboard)
12. I Believe In You (Bob on keyboard)
13. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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L'intervista a Bob Dylan di Bill Flanagan - parte 2  - (Dean Spencer news)    clicca qui

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Beyond here lies what ?

Ho ascoltato Beyond here lies nothin’ e l’ho ascoltato diverse volte.
La mia impressione :
Non è un capolavoro , è un verace vecchio blues molto bene ristrutturato. La voce attuale di Dylan entra a pennello in questo pezzo , suscitando emozioni che un altro tipo di voce non avrebbe saputo fare.
Incredibili i suoni ed i colori che la fisarmonica di Hidalgo riesce a dare al pezzo , fornendogli una sua identità spiccata , si sente e si ricorda come la parte più caratteristica del pezzo.
Misurata e contenuta la chitarra di Campbell , un lavoro da professionisti , con alcuni tipici fraseggi rock che ben si inseriscono nella struttura blues del brano , ottima poi la scelta del timbro sonoro abbastanza cupo e leggermente compresso , si mischia in modo perfetto e mai preminente con il suond della canzone. Ho cercato di immaginare lo stesso pezzo suonato con Freeman e Kimball , sarebbe stata una cosa completamente diversa , senza un’anima propria.
Al primo ascolto avevo pensato “ Il solito blues di routine , come si usa fare in molti album , pezzi riempitivi " , ma questo brano ha qualcosa di diverso , di speciale , una una sua valenza specifica , un’anima propria , l’anima che si trovava nelle prime incisioni anni 60 , suono ruvido e sporco ma ricco di fascino , suono perso per sempre con l’avvento dei CD , ma Dylan l’ha saputo ripescare , merito del suo genio naturale e della sua sensibiltà artistica , il saper cogliere quel giusto gusto d’antico che tante emozioni ha saputo dare pur nella sua imperfezione sonora.
Il testo :
Situazione drammatica narrata con parole semplici , la purezza di un sentimento profondo rapportato con l’abbruttimento e la pericolosotà del mondo. Lui sa che questo amore è la cosa più importante del mondo , ma si guarda intorno e vede quello che non vorrebbe vedere , i viali con le macchine abbandonate, le finestre con i vetri dietro le quali la gente si nasconde per paura di essere vista , l’angoscia di vivere in un mondo che ormai non è più a misura d’uomo , che c’è oltre l’amore ? Niente , il resto , quello che circonda lui e lei non dovrebbe avere influenza ed importanza sul loro rapporto , invece purtroppo non è così. Però lei è come se non esistesse materialmente , sembra la donna idealizzata , un fantasma senza nessuna descrizione , sembra un concetto più che una donna reale , dylan non la descrive , non parla di lei , parla con se stesso , si racconta le sue emozioni , le sue illusioni , le sue constatazioni , le analizza velocemente , giunge abbastanza in fretta alla conclusione. Bastano tre o quattro frasi come flash cinematografici per rendere il tono della storia , senza parole inutili , senza parole colte , il linguaggio della strada usato da un animo sensibile ed osservatore , da una mente capace di spiegare una potenziale tragedia con due parole.
“La mia barca è nella baia e le vele sono spiegate“ , frase di difficile interpretazione , è un annunciato addio o forse un invito a lasciare quel mondo per la ricerca di un’altro ? Mi rimane questo dubbio , che tutto sommato tale resterà , conoscendo un pò Dylan sono propenso a pensare alla partenza in cerca di qualcosa di nuovo che possa sostituire questo importantissimo amore , fedele all’idea che nessuno è indispensabile e che tutto si possa sostituire , che sia questa l’attuale bruttezza del mondo che l’artista vorrebbe egoisticamente abbandonare? Come se dicesse “Tu sei importante , la cosa più bella che mi sia capitata , ma io ho bisogno di qualcos’ altro che dia un sapore diverso a questa squallida esistenza , sotto altra luce e da un diverso punto di vista lo stesso tema di Workingman’s blues ? L’amore ed il rapporto misurato e minato dalla miseria , dal duro lavoro e dall’indifferenza della società verso questi problemi ? Il mondo dei poveri cristi raccontato da chi ha occhi per vedere ?

Fulvio De Marchi
 

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Lunedi 6 Aprile 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 452                                                             clicca qui

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Set list: München,Germany - Zenith - April 4, 2009

1. Maggie's Farm (Bob on keyboard)
2. One More Cup Of Coffee (Valley Below) (Bob on keyboard and harp)
3. You Ain't Goin' Nowhere (Bob on guitar)
4. Things Have Changed (Bob on keyboard)
5. Just Like A Woman (Bob on keyboard and harp)
6. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
7. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
8. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob center stage on harp - no keyboard or guitar)
9. Sugar Baby (Bob on keyboard)
10. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
11. Ballad Of Hollis Brown (Bob on keyboard)
12. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard and harp)

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Review: München, Germany - Zenith - April 4, 2009

Review by Daniel Schuster

Il mio secondo concerto di Bob Dylan ha avuto luogo nella mia città. Mia moglie ed io abbiamo atteso in fila per 20 minuti che aprissero le porte. Abbiamo comprato una maglietta al merchandise , bevuto una birra e ci siamo messo in moto per cercare un posto più vicino possibile alla sinistra di Bob Dylan per vederlo bene.
Ho notato che c’era molta gente di lingua inglese fra la folla , comunque abbiamo passato il tempo d’attesa parlando con qualche persona amabile.
Finalmente le luci si sono accese e la musica per la presentazione di Bob è partita.
L’apertura con “Maggie’s Farm” , arrangiata in modo diverso dalla versione dell’album , un opener di buona qualità. La canzone seguente è stata una sorpresa: “One more cup of coffe” , una delle mie preferite. Allora Bob ha preso la sua chitarra ed è venuto al centro del palco per cantare “You ain’t going nowhere”. La canzone dopo , un’altra delle mie preferite : “Things have changed”. Lui l’ha suonata in una versione diversa da quella live dell’album (Bootleg 8 ) ma altrettanto buona.
“Just like a woman” è stata , anche se non è una delle mie favorite , un highlight , per il coro la gente ha cantato a lungo a voce spiegata.
É stata dura cantare assieme perchè Bob cambiava il fraseggio ed il ritmo del suo canto molto spesso , ma alle gente non importava , la cantavano come la conoscevano.
Dopo aver suonato “ Rollin’ and tumblin’ “ e “The lonesome death of Hattie Carrol” ( che ora ha un bell’arrangiamento ) , Bob ha preso l’armonica ed è venuto di nuovo al centro del palco per fare “Tweedle Dee & tweedle Dum” , molto ritmica e rock.
Hanno rallentato il tempo per “Sugar babe” , poi sono tornati al 100% con “Highway 61”. Un’altra sorpresa è stata la “Ballad of Hollis Brown” che non avevo mai sentito dal vivo , ma è stata certamente un altro highlight della serata.
Dopo aver fatto “Workingman’s blues” , hanno finito lo show con “Thunder on the mountain” e “Like a rollig stone” con la gente che cantava in coro. Sono tornati per gli encore con “All along the watchtower” , “Spirit on the water” e “Blowin’ in the wind”. Penso che Bob sia stato davvero compiaciuto di quanto la gente sorrideva ed applaudiva molto entusiasticamente.
La set list è stata buona , è non c’è stato niente da lamentarsi per questo show. Penso che tutta la gente coinvolta si sia divertita molto !

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Bob Dylan's free single: Snap judgment

by Simon Vozick-Levinson

E’ già dall’inizio di questo mese che abbiamo saputo dell’uscita , il 28 Aprile , del nuovo album in studio di Bob Dylan “Together Through Life”
Oggi lui ci ha sorpreso di nuovo facendo debuttare “ Beyond here lies nothin’ “ come free MP3 da scaricare dal suo sito ufficiale.
Mai dire che il vecchio Bob non è al passo di un miglio al minuto col ritmo di consumo musicale sul WEB.
Così , com’è il brano ? Graziosamente grande direi , dopo averlo ascoltato tre o quattro volte.
Sono un grande Dylan-fan , ancora entusiasta del blues del suo ultimo lavoro in studio del 2006 , Modern Times.
"Beyond Here Lies Nothin'" mantiene la tradizionale progressione di accordi del blues , ma il tempo è sostenuto molto bene dal riff di fisarmonica e di chitarra che gli danno un sapore particolare , come se provenisse dall’era di Robbie Robertson o di Mike Bloomfield     ( precisamente David Hidalgo dei Los Lobos alla fisarmonica e Mike Campbell degli Heartbreakers alla chitarra solista ).
Ho approfondito anche il testo , col suo classico motivo dylaniano di unire i rapporti umani con questo mondo pericoloso.
Al momento , almeno , “ Beyond here lies nothin’ “ sembra essere la miglior canzone nuova di Dylan che ho sentito negli ultimi anni. Ma è disponibile solo per 24 ore , allora andate su bobdylan.com e scaricatelo subito , e fateci sapere cosa pensate dell’ultimo Bobby Zimmerman.
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Cantando sommessamente e gracidando come una rana toro

By Neil McCormick

Bob Dylan ha realizzato un nuovo album , “Together Through Life” , che esce alla fine di Aprile , il suo 33° album in studio.
Cosa provate a questa notizia probabilmente dipende da quanto da vicino avete seguito la sua carriera.
Come uno dei più grandi della musica popolare di tutti i tempi , un tipo davvero eccezzionale che ha tessuto la sua aggrovigliata matassa per cinque decadi , Dylan ha sentito il dovere di andare dove lo guida la sua musa. Anche se questo significa qualche volta scendere giù nelle roadhause di confine per suonare qualche Tex-Mex blues.
Spostatosi verso il suono più denso del blues elettrico e lasciati i testi di Modern Times , questo disco è più dinamico , intimo ed anche più fantasioso.
Il tema è l’amore in tempi difficili. La voce rotta di Bob è alta nel mix , canta in tono basso gracchiando come una rana toro che impersona Dean Martin. Una fisarmonica piena di colori svetta nel centro , mentre chitarre acustiche tipo jazz e chitarre elettriche compresse gli girano intorno.
E’ un bizzarro vecchio sound con il sapore dei vecchi 45 giri riveduti con la chiarezza e la cristallinità dei mezzi attuali.
Come in molti casi del Dylan degli ultimi anni , lui flirta con i clichè , quasi eccitante con le rime-fedeli come 'moon' and 'June'.
Quando Dylan offre una canzone col titolo di ampio respiro come “Life is hard” , vi dovete aspettare uno stato d’animo nazionale piuttosto che una jazzy-ballad sull’amore perduto.
“ I feel a change coming on “ implica un Obama-amichevole accenno ai tempi che stanno cambiando, ma è anche un quasi prosaico romanzo country , il cambio in questione è quello di essere in una situazione di rapporto. Dylan spesso dà l’impresione di essere più interessato in questo periodo al suono in generale piuttosto che ai testi. Ma quando spara una frase fulminante come “ Ho il sangue della nazione nella mia voce” , significa che dovete riesaminare da capo tutta la canzone.
C’è uno spirito di humor malizioso in questo lavoro. Nella più intima “It’s all gone” , lui mette chiaramente in risalto il caos che regna  nel mondo , ogni accoppiata è preoccupante “ Mattone su mattone , loro vi fanno piangere , un bicchiere d’acqua è abbastanza per affogare” , ironicamente addolcita con il titolo dal clichè volgare , certamente una delle più irritanti abitudini del linguaggio contemporaneo.
E’ folle o è un genio ? “Non voglio crederci , ma devo crederci” , canta in “This dream of you”. Qualche volta provo gli stessi stati d’animo di Dylan.
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DYLAN-QUIZ  - MODIFICA AL REGOLAMENTO

Caro Tambourine.
Vorrei proporre una mia idea per quanto riguarda il Dylan Quiz.Visto che gli orari di immisione del quiz mi sono sfavorevoli (lavorando in fabbrica tu capisci che non mi è possibile accedere ad un computer),che ne diresti di penalizzare le risposte sbagliate con lo stesso criterio di quelle esatte?
ES.:
Il primo che sbaglia - 5 punti
Il secondo -3 punti
Il terzo -2 punti
Tutti gli altri -1 punto.
Forse così almeno aspetteremo un pò tutti prima di rispondere.
Mi complimento con te per il lavoro sul sito.
Un saluto a tutti gli amici DYLANIANI (veri).
Ciao, Angelo

Mi sembra una proposta più che sensata e l'accetto con una modifica , chi sbaglia sarà penalizzato di 4 punti , le risposte non dovranno pervenire prima della mezzanotte di lunedi , così saranno tutti sullo stesso piano , chi risponde prima sarà penalizzato di 2 punti invece che premiato ! In caso di risposta anticipata verranno comminati 2 punti di penalizzazione e si dovrà reinviare la risposta dopo tale orario per essere accettata , in caso di errore saranno tolti 4 punti  , Occhio dunque ,da oggi si può anche come back !!!!!!!

 

a
Domenica 5 Aprile 2009

Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Caro Mr. Tambourine, cari Maggiesfarmer tutti,

come accade con una certa frequenza negli ultimi tempi, qualcuno ha espresso il mio pensiero prima di me. Mi riferisco al lungo e pacato intervento di Blindboygrunt che mi ha battuto sul tempo (ma non ti illudere Blind, non riuscirai a battermi anche nella scalata della classifica, perché ti farò sudare la partita ).
Posso dire di condividere pressoché appieno quello che il caro amico ha detto a proposito delle varie questioni poste in questi ultimi giorni, quindi vi risparmio di leggere inutili ripetizioni.
Mi limiterò, pertanto, ad aggiungere soltanto che l'immenso patrimonio costituito dalla Farm deve essere preservato ad ogni costo e per fare questo non bastano le critiche ma occorre essere anche propositivi. Faccio anch'io mea culpa, sotto questo profilo, poiché sebbene tenga moltissimo al sito ed a questa affettuosa comunità, forse non mi sono impegnata più di tanto nel dare il mio apporto, seppur minimo in relazione alle mie scarse capacità.
Criticare è semplice. Molto più difficile è proporre soluzioni alternative.
Anch'io quando Michele ha lasciato mi sono sentita smarrita ed ho temuto che potesse scomparire tutto. Non vi nascondo che all'inzio il mio timore è stato alimentato dai cambiamenti introdotti dal Tambourino (vi ricordate quel bel rosso dello sfondo? per me rappresentò una vera e propria bomba al vetriolo lanciata sui miei poveri occhi sempre affaticati), ma ben presto ho apprezzato la duttilità del carissimo amico ad accogliere suggerimenti da tutti. Personalmente sono grata a Mr. Tambourine per il tempo che dedica a noi ed alla nostra passione, e sono sicura che è pronto ad accettare di buon grado le critiche costruttive. Ed a tal proposito, mi sento di dire che, nel pieno rispetto delle libertà di espressione di tutti, preferirei che il curatore del sito esprimesse il suo punto di vista con toni più moderati per il ruolo che ricopre e deve ricoprire nel sito, senza ovviamente rinunciare alla propria sacrosanta opinione. E dico questo con tutto l'affetto e la stima nei suoi confronti.
La Farm è un bene prezioso per le nuove generazioni che vogliono avviarsi alla scoperta dell'opera immensa di Dylan e dobbiamo dare loro una impressione di sobrietà e competenza.
Lo dico perché proprio la scorsa domenica ho dato ai miei due nipoti di quasi tredici anni il link di MF e abbiamo aperto insieme il sito. Ho spiegato loro che qui potranno imparare tante cose su un grande uomo. I mie due nipoti si sono avvicinati al Nostro spontaneamente. Circa un anno e mezzo fa, quanto avevano poco più di undici anni, smanettando con il mio cellulare hanno scoperto Like A Rolling Stone (é la suoneria che ho abbinato al numero di mio marito). E' stato un amore a prima vista. Non potete immaginare la mia emozione. Sono levitata ed il cuore ha sobbalzato. Non credevo a quello che stava accadendo ed a ciò che è accaduto dopo: volevano imparare a suonarla! Così, in questo ultimo anno e mezzo li ho introdotti gradatamente alla scoperta di Dylan e saranno entrambi con  me ai concerti di Roma e Firenze.
Loro, come tanti altri figli e nipoti di tutto il mondo rappresentano la speranza che l'opera di questo grande uomo non vada dispersa e MF può fare tanto perché questo possa realizzarsi.
In conclusione, ben vengano le critiche ma contribuiamo a valorizzare il lavoro di Mr. Tambourine.
Un abbraccio a tutti
Marina

p.s.: Mr. Tambourine, se mai avessi bisogno di un avvocato sono a tua disposizione, così potrò avere la fortuna di svelare il tuo segreto

Cara Marina , il mio è un segreto di pulcinella , sono in tanti a conoscere la mia identità , però dico grazie a te ed a tutti gli altri amici che fino ad oggi l’avete conservato.
Spero di non aver mai bisogno di un avvocato :o))) ( anche se apprezzo moltissimo l’offerta ) , non è mai stato mio costume offendere qualcuno , esprimo le mie opinioni e le sostengo come molti , anche se sono il curatore del sito io continuo a considerarmi uno di voi , e nemmeno credo di essermi abbandonato mai ad intemperanze verbali nei confronti di qualcuno.
Il patrimonio di Maggie’s Farm è una cosa che va assolutamente conservata , credo che pochi siti dylaniano possa vantare un archivio valido e completo come quello della Fattoria , e questo non solo per i vecchi Maggiesfarmers , ma sopratutto per i nuovi , per i giovani , che si avvicinano con entusiasmo e a volte con timore a quell’immensa opera che è la musica e la poesia di Dylan. Con il patrimonio di Maggie’s Farm , pian piano , potranno conoscere ogni cosa , l’archivio è talmente vasto che a prima vista può anche scoraggiare , ma la pazienza e la volontà sono le virtù migliori dei dylaniani.
Ben vengano le critiche , le ho sempre ascoltate ed accettate , anch’io come tanti altri ho le mie lacune , meglio ancora i consigli e le idee nuove . Portare avanti Maggie’s Farm è un lavoro veramente impegnativo che richiede dedizione totale . Michele ha lasciato un grande tesoro a tutti noi , gli archivi “Napoleonici”, ai quali ora si sono aggiunti quelli "Tambourinici" , conserviamoli ed aumentiamoli , tutti insieme , Maggie’s Farm è una ricchezza dylaniana a livello nazionale , da curare e conservare con cura , perchè la Fattoria è il sito di tutti noi , più o meno sfegatati ed innamorati dell’artista Dylan e di tutto quello che ha saputo darci fino ad oggi.
Qualche vecchio Magfarmiano se n’è andato , qualche nuovo Maggiesfarmer è arrivato , ma la Fattoria è sempre qui , sempre pronta a dar voce a chiunque , a dare a tutti , vecchi e nuovi , le notizie riguardanti Bob , a commentare e sviluppare tutto il possibile , tanto è stato fatto e tanto è ancora da fare , Bob è sempre in attività , non scordiamolo !
Un abbraccio anche a te , Mr.Tambourine.

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Reviews: Berlin, Germany - Max Schmeling Halle - April 1, 2009

by Grzegorz Gras

Sono tornato mezz’ora fa da Berlino ed ho fatto una doccia. Ho deciso di scrivere questa piccola recensione subito , così la mia impressione è ancora fresca e viva.
La mia ragazza ed io siamo partiti la mattina alle 7,30 e siamo arrivati a Berlino alle 13,00. Abbiamo fatto una bella passeggiata dalla Hauptbahnhof alla Alexanderplatz , poi abbiamo preso la metropolitana per andare alla Max-Schmelling-Halle , dove siamo arrivati poco dopo le 16,00. Sorpresa , poche persone erano davanti alla venue. Ancora alle 17,00 non c’era gente. Abbiamo incontrato alcuni amici che venivano dall’Italia , Michele ed un gruppo di ragazzi , così siamo rimasti a chiacchierare in attesa delll’apertura delle porte che sono state aperte alle 18,30.
I ragazzi della security hanno battagliato per farci stare come volevano loro , con il loro “deutscher Ordnung”. Finalmente siamo arrivati al palco , in terza fila proprio di fronte alla tastiera di Bob , così avevamo una bella vista.
Abbiamo aspettato altri 90 minuti poi loro sono saliti sul palco , vestiti di grigio ( o forse in nero ) con cappelli neri , solo Bob l’aveva bianco.
Prima canzone , “Wicked messenger” è stata forte , anche se avevo la sensazione che la sua voce era un grido , forse dovuto alla non buona acustica della Halle. Non procederò canzone per canzone , non è necessario procedere in questo modo , comunque avreste dovuto sentire tutti questo show...
Gli highlights – ho apprezzato il suo guitar piking in “You ain’t going nowhere” , e ci sono stati alcuni momenti forti nei quali ha suonato l’armonica durante lo show ( in totale ci sono stati molti interventi di armonica , e questo è stato bello , specialmente quando veniva al centro del palco ). “My back pages” ha avuto il suo momento , mi è piaciuto anche il nuovo arrangiamento di “Behind the horizon” sebbene l’assolo di Denny in questa canzone mi sia sembrato un pochino banale.
Ma non facciamo gli schizzinosi.....”Stuck inside of Mobile” è stata buona , con alcuni picking di chitarra enfatizzati che mi erano mancati un sacco in questi anni.
É stato bello ascoltare “Workingman’s blues # 2“, specialmente perchè era la prima volta che la suonava quest’anno. Poi “Thunder on the mountain” e “Like a rollling stone”, che suonano sempre allo stesso modo ogni volta ed ancora non hanno stancato.
Un tipico encore per questo tour e loro stavano li , guardando verso la folla.....o forse oltre la folla. Ho avuto questa brutta impressione che loro , specialmente Bob , guardassero oltre il pubblico , e devo ammettere di essere rimasco scocciato da questo schema di non prestare nessuna attenzione alla gente quest’anno. Voglio dire , anche questo “ Grazie amici , ora voglio presentarvi la band e bla..bla...bla...” è sempre lo stesso notte dopo notte ed è diventato una cosa noiosa. Potrebbe fare di meglio , lo so che potrebbe.....
Comunque , sono quasi stato pestato dalla Security per scattare qualche foto – mi hanno dato un’unica possibilità , ho potuto scattarne poche buone ! Spero di scattarne altre a Brussels.
Al di là di tutto un buon show ed una buona set list – nessuna sorpresa , al momento ho smesso di aspettarmi sorprese. Gli arrangiamenti sono belli , ma suonano tutti uguali , anche la band ha sempre lo stesso suono , e l’agire di Bob è sempre lo stesso.
Non sto dicendo che non mi piace , ho sempre amato vedere Bob Dylan live , ma vorrei che cambiasse qualcosa. Desidero sempre che per un momento cominciasse a riprendere cura dello show – lo so che le cose sono cambiate , ma perchè così tanto ?
Dai Bob , cambia schema , soltanto un pochino !

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by Reinald Purmann

La stella vagante ha bisogno di due anni nella sua orbita per tornare in questa parte dell’Europa.
Grandi aspettative dappertutto.
“They are planting storys in the press” sul cesso portatile dell’uomo davanti alla sua casa di Malibù.
Notizia così lontana ed inverosimile , un trono portatile per l’artista ? Ricordate il vecchio inno della battaglia “I wish I was in Dixie, away…” ?
Bob Dylan ha detto una volta a J.Cash che tutte le sue canzoni venivano da Dio: “Giusto” replicò Cash “ eccetto quelle che vengono da Woody , da Hank e da me” Comunque tutte le canzoni che ha cantato a Berlino 2009 venivano direttamente dal cielo.
Le due “Very best of....” di Berlino sono state raggianti , e penso non sia ancora finita.
Alle 20,08 , come il giorno prima l’uomo e la sua band sono saliti sul palco , tutti in nero nell’oscurità , solo Dylan portava il suo cappello grigio – le luci si sono accese per una inudibile “Wicked Messenger”. La prima impressione è stata quello di una versione dell’eco , dominato dal potere del sole che lo dissolve in una mattina d’aprile. Hanno sistemato questo problema molto rapidamente , ma l’ultima volta , a Berlino 2007 , era certamente molto meglio.
Dylan ha compensato con alcune belle canzoni , cantando dal “Paese della coca-co-ola”. Al centro del palco con la chitarra dirigeva “You ain’t going nowhere” !
“Leeve” , che non è una delle mie preferite , è stata perfetta come la notte precedente , un vero highlight ( solo 5 canzoni uguali alla notte prima ).
Una cordiale “My back pages” ha toccato la gente in pieno.
Ci sono stati altri highlights “ Highway 61” e “Workingman’s blues” sono state belle e perfette . Quanti altri artisti cantano nelle loro canzoni del proletariato e del suo destino economico ? ( nel giorno del G-20 , segno dei tempi ?).
“Like a rolling stone” ha commosso tutti , e molti hanno combattuto per trattenere le lacrime.
Al concerto c’era moltissima gente , giovani e vecchi , Dylan-addicted e principanti , ho parlato con alcuni di questi ultimi , una fonte di buon feeling.
“Just like a woman” è stata dimenticata. La band era attenta e concentrata nelle cose da fare , le chitarre hanno avuto delle piccole libertà. Il buon Donnie Herron è veramente attento agli ordini del suo capo. Lui e tutta la band sono perfetti musicisti , ma il mix del suono ha ridotto il violino e potenziato l’armonica.
Puo essere che lui abbia voluto così , e così è stato fatto e questo era OK e la musica davvero buona , o invece a causa di essa , loro stavano lì come un muro di pietra , in faccia a più di 5.000 persone , si sono girati e sono spariti nell’oscurità.....Auguro il meglio a quest’uomo e alla sua cow-boy band ed a tutti voi .

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Bob Dylan - "Beyond Here Lies Nothin'"
by Pat
Con un nuovo album di Bob Dylan in uscita si può già indovinare cosa ci sarà in cima alla pagina degli album dell’anno sulla rivista Rolling Stone, ma non sono in sintonia con questo pezzo. Suona come se Dylan si fosse fatto incanalare sulle tracce di Carlos Santana , con la differenza della sua voce grave invece che quella urlata delle moderne superstars.
La musica non è nuova ma è lontana dall'essere male , in sostanza ha uno spessore che si sente , con liriche solide che mi rende definitivamente curiosa di sentire come suonerà il resto dell’album.
Voto : B

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Bob Dylan 2009 -03 - 27 Jönköping, Sweden - Make You Feel My Love

 

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Sabato 4 Aprile 2009

Paolo Vites ha sentito "Together Through Life" in anteprima

Paolo Vites , nel suo stupendo blog  , ha dichiarato di aver battuto la concorrenza coreana avendo avuto la possibilità di sentire il nuovo disco in anticipo , però con l’embargo di non poterne parlare fino al 29 Aprile.
Non vedo dove sta il vantaggio o la differenza di aver avuto questa chanche , ognuno di noi , dopo averlo acquistato il 28 può parlarne il 29 . Avrei letto con gioia la sua opinione sul nuovo lavoro dylaniano prima dell'uscita del disco , così la domanda sorge spontanea :       A che serve averlo potuto sentire prima ?

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Review: Hannover, Germany - AWD-hall - March 31, 2009

by Reinald Purmann

L’apertura di questa parte di tour tedesco in una sold-out ADW-Hall è stata buona , ma non si può dire eccezzionale. La band , vestito grigio , maglietta e cappello nero , Mr. Dylan , vestito nero con bande rosse , maglietta rossa e spanish hat grigio sono saliti sul palco 8 minuti dopo l’orario previsto , lanciandosi con energia in “Leopard skin pill box hat”.
Seguita da una bellissima “The man in me” , Dylan al centro del palco , suonando l’armonica e cantando intensamente. Allora George Recile ha buttato via la sua giacca per una swinging “Tom Thumb’s blues”. Questa è stata una buona partenza per lo show.
Dylan ha trascinato per tutta la sera le parole delle sue canzoni , in questa , in ogni finale di verso allungava la parola finale “kno-ot – shoo- ot”, “roo-om – moo-on etc).
“Chimes of freedom” è stata fatta bene , in parte trionfante ed in parte ipnotica , esprimendo la speranza di un cambiamento.
“ The Leeve’s gonna break” non è una delle mie preferite , ma stasera è stata eseguita bene , con tanta energia da parte della band e il cantato veramente buono.
Un’altro highlight è stata “Shooting star” , al centro del palco….sfortunatamente Bob na ha usato la chitarra per tutta la sera , ma questa mancanza è stata compensata più tardi da una molto soffice , davvero tranquilla versione di “Dignity” ( mi piace questa canzone per un sacco di ragioni e perchè cita il mio nome nella canzone ).
“Highway 61” è stata suonata come un inno e ben accolta dal pubblico , “Master of war” e “Nettie Moore” ben eseguite , ma ho sentito entrambe fatte meglio nel 2007.
“Summer days” ha accontentato la folla dei rocckettari.
Tutto sommato un buon concerto partito bene. Da sottolineare la band ( sulla sinistra ) e Dylan ( sulla destra ) che si guardavano in faccia sul palco , forse Dylan vuole essere sicuro che nessuno prenda l’iniziativa di qualche assolo non previsto e non desiderato. Per “All along the watchtower” avrebbe potuto fare un pò di lavoro con la chitarra ( questa canzone andrebbe suonata un pò più “fucking-loud” , stasera lo è stata solo verso la fine.
Sono felice di averlo visto in buona forma , molto rilassato e con una bella voce , la band stretta atorno a lui come sempre. E : Beyond here lies berlin ! Se il server mi serve bene.

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Il titolo “Together Through Life” è preso dalle lettere d’amore a Nora di James Joyce :

Le lettere comprendono queste parole : "Do not ever lose the love I have for you now, Nora. If we could go on together through life in that way how happy we should be. Let me love you, Nora. Do not kill my love."

Altre frasi di " Beyond here lies nothin' " sarebbero state prese da :

1) Dal poema “FROM THE PORCH AT RUNNYMEDE” di Paul Laurence Dunbar (1874–1906)
I stand above the city’s rush and din,
And gaze far down with calm and undimmed eyes,
To where the misty smoke wreath grey and dim
Above the myriad roofs and spires rise;
Still is my heart and vacant is my breath—
This lovely view is breath and life to me,
Why I could charm the icy soul of death
With such a sight as this I stand and see.
I hear no sound of labor's din or stir,
I feel no weight of worldly cares or fears,
Sweet song of birds, of wings the soothing whirr,
These sounds alone assail my listening ears.
Unwhipt of conscience here I stand alone,
The breezes humbly kiss my garment's hem;
I am a king , the whole world is my throne,
The blue grey sky my royal diadem.

2) Da una vecchia nursery rhyme, sempre di Dunbar , che in uno dei suoi versi , datati dopo il 1783, dice così :

Up and down street
Each window’s made of glass
If you go to Tom Tickler’s house
You’ll find a pretty lass
Hug her and kiss her
And take her on your knee
And whisper very close
Darling girl, do you love me?

invece alcune frasi come : “Oh well, I love you pretty baby”, “You’re the only love I’ve ever known”, “Just as long as you stay with me” sarebbero titoli o frasi prese da vecchi brani jazz e blues.

Se avete ulteriori informazioni o conferme al riguardo mandatele a spettral@gmail.it

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Beyond Here Lies Nothin'…e le alter utopie di Bob Dylan

by Eruke

Potete capire di che si tratta ? E’ l’ago arrugginito di una bussola. Volete sapere come suona l’ago di una bussola arrugginita dal tempo ? Ascoltate Beyond here lies nothin’ , il primo pezzo presentato ufficialmente dal nuovo album di Bob Dylan Together Through Life. La voce , più rasposa che mai...
Come una sega contro tutti i tipi di tempo , il ritmo del brano , una battaglia persa con il passato , l’amore e la fantasia nell’eternità di un momento.
Perchè questa canzone mi lascia pieno di speranza e con una strana tristezza ?
Si comincia fuori tempo , buio e ballabili , una saltellante big band blues se ce n’è una simile.
La voce inizia con grande e grezza spavalderia , qui c’è Black Jack Dewey in persona che dice alla sua “pretty baby” che lo fa sentire come se il mondo fosse il suo trono. Con la mano agitata in fretta , qui c’è tutto , oltre questo c’è il niente.
La voce arrugginita spara fuori le frasi con la consueta eleganza e finalità.
Il lieve calo sulla parola “ nothin ‘ “ ci dice tutto quello che c’è da sapere sul mondo freddo e vuoto dal quale il cantante sta cercando di sfuggire con questo momento d’amore.
E’ del sogno di questo amore che lui non può fare a meno , mentre cammina giù per i boulevards pieni di auto abbandonate e rotte. La prega di tenere la mano sulla sua testa , per salvarlo , guarirlo e benedirlo , perchè la sua nave ancorata giù al porto ha già le vele spiegate.
Oltre questo non c’è niente – ed è il niente che sentiamo , ed è questo vuoto che continua a penetrarci velocemente fin dal primo refrain. La canzone sembra finire velocemente , c’è ancora in grande suono che ronza intorno , come l’arrangiamento si estende e viene fuori di nuovo , la voce torna dentro e fuori come un serpente.
Lui deve tornare sulla nave fantasma , ha avuto il suo momento d’amore per tutta la durata della canzone , niente può domandare ancora.
E’ tutto nella voce , serrata e sincopata. Siamo chiamati a fare attenzione al cantato enfatico all’inizio di ogni strofa , e tutto è trasportato verso il nulla che chiude ogni strofa.
“E’ tutta colpa degli Arabi” disse Bob una volta “ Loro hanno inventato lo zero”. Non dovremmo essere sorpresi dal fatto che Dylan con le proprie parole possa oscurare od illuminare il mondo facendoci sentire la grandezza del...niente , ed il suono del....niente.
Il non-luogo che è il mondo in questa canzone appartiene al non-luogo di tante altre sue composizioni. Ricordate che utopia significa nessun posto , che non significa il paradiso ( I Greci per questo chiamarono quel luogo Eutopia , o buon posto ).
I cancelli del paradiso sono un’utopia : non si può o non di deve ridere del mondo che idealizza questo concetto , re e giullari non sono desiderati in quel luogo , nulla al di fuori di questo luogo irraggiungibile è reale. Dove scendono le lacrime , dove la tristezza ti strugge , e dove alla fine le lacrime vanno a fermarsi. E’ così lontano da tutto questo romantico sogno. Highlands. C’è un amore oltre l’orizzonte ,  e se le parole restano lì c’è sempre un nuovo orizzonte senza nessun oltre , e se il mondo è piatto , noi semplicemente ci avviamo verso il bordo.
Ma perchè questa nuova utopia , questo nulla , mi lascia con questo terribile senso di tristezza ?

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L’eco del blues di Otis Rush in “Beyond here lies nothin’”

By Gerald Bramford dei “Back Pages” , tribute band Norvegese

Avendo ascoltato “ Beyond here lies nothin’ “ , quello che ho sentito è un blues in La minore molto vicino a quello di Otis Rush , un chitarrista blues di una certa reputazione negli anni 50’ e 60’ nell’area di Chicago la cui canzone più nota è probabilmente questa “All your love” , che è stata resa famosa dalla cover dei Blues Breakers di John Mayll con Eric Clapton alla chitarra , incisa sul disco chiamato “Beano” , ascoltatele entrambe.
“ Ho suonato per anni questa struttura di blues così adesso posso aggiungerla immediatamente al nostro repertorio , devo solo scrivermi il testo ! Che goia !
La versione di Bob è davvero piacente , aumentata dal valore dell’aggiunta della fisarmonica di Hidalgo , e adesso sono ansioso di sentire il resto dell’album.
Ho sempre ascoltato il suono prima di porre l’attenzione ai testi , è sempre stato così , fin dal primo The freewheelin) , nel lontano 63.

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Bob Dylan- Beyond Here Lies Nothin' (Together Through Life)

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OTIS RUSH - All Your Love

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Peter Green & Santana - Black Magic Woman [Acoustic Version]

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SANTANA - BLACK MAGIC WOMAN - LIVE VERONA 30-06-2008

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Robert Cray - All Your Lovin

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Eric Clapton - All Your Love

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JOHN MAYALL FEAT. ERIC CLAPTON: ALL YOUR LOVE

 

a
Venerdi 3 Aprile 2009

Set list: Erfurt, Germany - Messehalle - April 2, 2009

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. Man In The Long Black Coat (Bob guitar then keyboard)
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on keyboard and harp)
4. Can't Wait (Bob on keyboard)
5. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) (Bob on keyboard and harp)
6. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob on keyboard)
8. Girl Of The North Country (Bob on keyboard and harp)
9. Honest With Me (Bob on keyboard)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Beyond here lies nothin' - La storia di un blues

Come centinaia di altri blues , anche “Beyond here lies nothin’ “ si appoggia su un blues precedente , anzi , su diversi blues precedenti. Il blues “canonico “ e più tradizionale è formato da una sequenza di tre accordi che si susseguono nello spazio-tempo delle 12 battute. Quindi , essendo queste le regole , niente da inventare , stare nelle regole se si vuol suonare un buon vecchio traditional-blues. Questo impone grossi limiti allo sviluppo musicale essendo impossibile variare la struttura dei pezzi , così centinaia di “classici” si assomigliano uno all’altro , non certo per mancanza di fantasia , ci si possono mettere tutti gli strumenti che si vuole , fare tutti i guitar solos che vuoi , variare i suoni della chitarra , dal pulito al più distorto ( gli esempi sono ormai incalcolabili ), ma la metrica della canzone è inalterabile , la melodia legata e strozzata dalle regole .
Molti anni fa , un coloured-bluesman di nome Otis Rush , famoso nella zona di Chicago negli anni 50’ e 60 ‘ , imbraccia la sua Gibson 335 cherryred , probabilmente anche lui prendendo ispirazione dal ricco patrimonio del blues , scrive un pezzo e lo chiama “All your love (I miss loving). Poco tempo dopo , un’altro coloured bluesman , Jody Williams , riprende il pezzo , fa alcune piccole variazioni e lo chiama “Lucky you”. In Inghilterra , nello stesso periodo , il giovane chitarrista Eric “Slowhand” Clapton sente il pezzo , abbandona la sua Telecaster , compra una fiammante Gibson 335 cherryred in Chearing Cross , abbandona il gruppo beat del quale faceva parte , “The Yardbyrds” , e decide di dedicarsi esclusivamente al blues. Si imbarca in una disastrosa tournèe in Grecia con una band chiamata “The Glandes” suonando i classici blues fra i quali “All your love”. Al ritorno dal disgraziato tour verrà sostituito da un certo Peter Green , che con loro apprenderà il repertorio di quella squinternata band. Eric intanto si unisce ai Blues Breakers di John Mayall , portando in dote i blues del suo repertorio , incidendo "All your love"sul disco “ Blues Breakers – John Mayall with Eric Clapton “ , conosciuto anche come il “Beano” album , perchè sulla copertina del disco Eric sta leggendo una copia di “Beano” , una rivista illustrata di comics. Intanto Peter Green , impadronitosi del repertorio dei “Glands” , lascia il gruppo ed entra nei famosissimi Fleetwood Mac per i quali scriverà una canzone intitolata “Black magic woman” che non è altro che la “All your love” di Otis Rush con il testo cambiato. Niente da stupirsi , questa è un’operazione più che normale nell’ambito del blues. Uno dei più grandi chitarristi mai apparsi sulla scena rock , Carlos Santana , sente la canzone e la incide , facendola diventare uno dei must più famosi degli anni 70. Passano quasi 40 anni , Bob Dylan prende la stessa canzone , “All your love” diventata “Lucky you” , diventata “Black magic woman” , scrive un suo testo      ( ispirato delle Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer ), aggiunge la fisarmonica di Hidalgo e registra il pezzo per il suo nuovo album di prossima uscita “Together Through Life”. Ancora niente da stupirsi , questo tipo di cose succede migliaia di volte nel mondo musicale , pratica normale si potrebbe dire. Dylan cambia solo il testo ed il suond lasciando inalterata la struttura e la melodia del pezzo originale , Dylan non è nuovo a queste operazioni , avendo usato svariate volte questa tecnica specialmente all’inizio della sua carriera nell’era folk , ma con questa operazione il pezzo non è più “All your love” , diventa “Beyond here lies nothin’ “ , non più un pezzo di Otis Rush ma un pezzo di Bob Dylan , e si sente !
Dylan ci ha messo il suo modo di sentire le cose , le sue emozioni , la sua storia , il suo pathos , la sua emotional voice , la sua capacità di reinventare i pezzi delgi altri , la sua ineguagliabile dote di saper rendere “suo” un pezzo ispirato da un’altro. La canzone non è un Masterpiece , è un bellissimo ed onesto blues al quale Dylan ha aggiunto la sua arte e le sue idee , trasformando un pezzo “comune” in un pezzo di “Dylan”. Piacevolissima la fisarmonica di Hidalgo , il suond “sporco” credo voluto apposta così , mi aspettavo qualcosa di più dalla chitarra , ma il pezzo funziona benissimo anche con questa voluta aria retrò , la voce di Bob giganteggia su tutto , è lui il capitano di questa nuova nave ancora da varare , restiamo in attesa del varo , con la certezza che anche il resto di Together Through Life sia di questo spessore.

Mr.Tambourine

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Set list: Berlin, Germany - Max Schmeling Halle - April 1, 2009

1. The Wicked Messenger (Bob on keyboard)
2. When I Paint My Masterpiece (Bob center stage on harp - no keyboard or guitar)
3. You Ain't Goin' Nowhere (Bob on guitar)
4. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard and harp)
5. My Back Pages (Bob on keyboard and harp)
6. Things Have Changed (Bob on keyboard)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob center stage on harp - no keyboard or guitar)
8. Beyond The Horizon (Bob on keyboard and harp)
9. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard and harp)
10. Love Sick (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard and harp)

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Review: Copenhagen, Denmark – Forum - March 29, 2009

by Jacob Gadd

Il miglior modo di descrivere lo show di stasera al Forum è usare una singola parola : Arte.
Il suono della band durante lo show era arte ( anche se la qulità del suono nel Forum poteva essere molto migliore ). I diversi piazzamenti delle luci sul palco erano arte. Gli arrangiamenti delle canzoni erano arte. E la voce di Bob Dylan è di certo arte !
Essendo uno dei più esperti performerd di Rock & Roll ( Il migliore ? ) , Bob Dylan ha dato al pubblico uno show professionale al suo meglio.
In questi primi sei concerti ci sono stati sei brani diversi d’apertura , stasera una meravigliosa versione di “Gotta serve somebody”.
Le mie aspettative per il concerto prevedevano un livello alto , e alla fine del concerto sono state molto più che giustificate.
La canzone seguente è stata “When i paint my masterpiece”
Ho avuto la fortuna di essere seduto vicino ad un carissimo amico , Thor Lindeneg , che potrebbe diventare uno dei migliori pittori surrealisti danesi.Abbiamo avuto una versione di spessore , ed è stato in questa che ho capito che Bob aveva cambiato in meglio il suono del suo organo , grazie Bob.
Lo show è continuato con “Watching the river flow” con Bob alla chitarra. Alla fine della canzone la gente ha avuto qualcuna delle “buone vecchie” caratteristiche di Bob-picking-the-electric guitar.
E' seguito il primo picco di questo show di alto livello artistico: “Simple twist of fate” , semplicemente gentile , dolce , perfetta versione di questa canzone. Anche se lo show fosse finito qui sarebbe stato un successo .
“Tweedle Dee” è stata la seguente. Non sono mai stato impressionato da questa canzone , ma in sostanza è stata tranquillamente buona.
Il prossimo picco – una rarità : “I believe in you”.Devo ammettere che faccio saltare questa canzone quando ascolto Slow Train, e proprio non buona per le mie orecchie , ma questa sera è stata una versione celestiale , niente di meno.
Poi arriva “Till i fell in love with you” ed è stata bella , seguita poi dal terzo picco : “Trying to get to heaven”. Una tranquilla e diversa versione , ma sempre dura e naturale come la versione originale.
Nessun’altro picco dal mio punto di vista , ma sempre un sacco di godimento attraverso lo show con brillanti scivolate fra Rock & Roll  e Ballads , e molta armonica.
Questo show era professionale , dava Arte nel modo migliore !
Come sempre , se non vi piace Bob Dylan , non andate ai suoi show.
A tutti voi attraverso l’Europa :
Questo tour non è promettente , è grande !
Non perdete l’occasione di vedere il vero artista : Bob Dylan !

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Leopard-Skin Pill-Box Hat - Hannover 2009

 

a
Giovedi 2 Aprile 2009

Set List: Hannover, Germany - AWD-hall - March 31, 2009

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. The Man In Me (Bob center stage with harp - no guitar)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on keyboard and harp)
4. Chimes Of Freedom (Bob on keyboard)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard and harp)
6. Sugar Baby (Bob on keyboard)
7. John Brown (Bob on keyboard)
8. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard and harp)
9. Masters Of War (Bob on keyboard)
10. Shooting Star (Bob on keyboard and harp)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Nettie Moore (Bob on keyboard and harp)
13. Summer Days (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Dignity (Bob on keyboard and harp)
17. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Maggiesfarm, opinioni a confronto

Caro Tambourine,

qui il dibattito sta prendendo una brutta piega e mi sa che ti serve un
avvocato. Penso che per competenza professionale tocchi a Marina, quindi io
mi limito a una serie di considerazioni. Mi "limito" per dire, visto che non
ho nessuna intenzione di essere sintetico! Mi sembra che la discussione stia
virando dal tema Dylan-uomo a quello relativo ai contenuti del sito. E
siccome è la prima volta che in modo così diffuso si affronta l'argomento,
secondo me vale la pena di non lasciarlo cadere. Pertanto, sintetizzo
rapidamente le ultime questioni sollevate per poi puntare al cuore del
problema.

1. L'uomo e l'artista

I toni si stanno un po' esasperando, ma probabilmente molto dipende dalla
vis polemica con cui vengono presentate le varie idee. Ribadisco quello che
dicevo nella mia mail, che fu una di quelle iniziali: nessuno vuole, può o
deve giudicare il comportamento personale di Dylan; a tutti noi interessa l'unica
veste con cui si presenta, e cioè quella di artista. Ciò posto, non si può
arrivare ad affermazioni del tipo "della vita dell'uomo non me ne frega
niente": non è moralismo o pettegolezzo, è semplicemente una regola vecchia
come l'arte stessa, per cui l'opera molte volte può essere decifrata solo
conoscendo l'esistenza dell'artista. Mi spiego con un semplice esempio: di
per sé, a nessuno interessa una lite di Dylan con una "cognata", oppure una
sua relazione extra coniugale con una dipendente della Comunbia (si, ho
scritto proprio Comunbia!) records. Però senza conoscere questi aspetti
diventa più difficile capire due canzoni come Ballad in plain d o You gonna
make me lonesome. Quindi da alcuni eventi personali è impossibile
prescindere, a livello di conoscenza e non certo di giudizio. Quello che
intendevo sostenere all'inizio della discussione era però un altro concetto:
quello che si coglie nello sfogo di Tambourine è semplicemente il dispiacere
che il proprio mito non sia perfetto. E preciso: non è detto che debba
esserlo; quello che conta è ciò che ci ha dato e che (speriamo) possa ancora
darci. Tuttavia, se qualcuno vuole sostenere che è "deluso" nelle proprie
aspettative dai comportamenti di Dylan dovrebbe essere libero di dirlo; come
ipotizzavo, potrebbe essere un eccesso di morale, ma rimane una opinione
liberamente esprimibile. Anzi, a valutare ancora meglio la molla scatenante,
è stato Paolo Vites per primo a giudicare il titolo in funzione del flusso
emozionale che scatenava in lui. Il flusso del Tamburino è diverso, ma la
cosa non mi sembra così grave: ha semplicemente descritto le sue emozioni (e
non è forse in linea col soggetto cui il sito è dedicato?)

2. Cosa ne pensa l'interessato

Sappiamo che a Dylan non importa nulla di quello che pensano i suoi fan
(questa è una constatazione, non è una critica). Però a me sembra che nel
corso del tempo, e in modo neanche troppo velato, si sia espresso su questo
tema. E ovviamente lo ha fatto sostenendo sia una posizione sia il suo
contrario. Innanzi tutto si è chiamato fuori dalle responsabilità: "Tu dici
che vorresti qualcuno debole mai, ma forte sempre, per proteggerti e
difenderti, nella ragione e nel torto. Tu dici vorresti qualcuno che ti
prenda ogni volta che cadi, che stia sempre a cogliere fiori e a correre
ogni volta che lo chiami.Ma non sono io.l'uomo che cerchi tu non sono io".
Ma non per questo l'artista è così miope da non vedere i difetti dell'uomo
quando decide di trasformarli in contraddizioni "Cosa valgo se sono come
tutti, se mi giro dall'altra parte a vederti vestito così.se vedo e non
dico, se per me sei trasparente.se occasioni ne ho avute e continuo a non
capire. se dico cose schiocche e rido in faccia al dolore, e volto la
schiena a te che muori nel silenzio, cosa valgo?". Non mi sembrano neanche
posizioni incoerenti: "non aspettarti nulla da me e quindi non giudicarmi;
io però le domande me le faccio".

3. I concerti

Dalla polemica sull'uomo a quella sui concerti il passo è stato breve, anche
perché Tambourine ci mette del suo rincarando di volta in volta la dose (ma
è fisiologico: in fondo lui risponde ogni volta ad ogni mail, e quindi deve
per forza ritornare sempre sugli stessi argomenti, magari versando ancora un
po' di benzina sul fuoco). E' una polemica vecchia, già ospitata sulle
pagine del sito, questo è innegabile. Però i concerti sono ricominciati,
quindi esprimere un giudizio sul nuovo spring tour dovrebbe essere
consentito, se non doveroso. E dato che i concerti non sono cambiati, come
le fonti internet che sono disponibili a tutti confermano, mi sembra anche
legittimo che chi ha perplessità le possa ribadire. Naturalmente chi vuole
andarci ci va, chi non se la sente se ne sta a casa, però se queste opinioni
non vengono espresse su un sito dedicato a Dylan dove dovrebbero trovare
posto? Personalmente, continuo ad andare ai concerti (semel in anno) senza
nessuna aspettativa, soprattutto da quando suona questa famigerata band, ma
solo per il piacere personale di continuare una tradizione e di vedere da
vicino il vecchio Bob. E' come un vecchio zio che da ragazzini ci ha
insegnato molte cose "che contano" della vita e che una volta l'anno viene a
pranzo a casa: a volte è in forma, altre è più rincoglionito, ma l'affetto
non si discute. Ovviamente questo non significa passare sulle lacune. Al
contrario, mi sono drammaticamente ritrovato nella descrizione che faceva
Michele del "suo" concerto a Chatillon dello scorso anno: simmetricamente,
io mi ero trovato sotto la pioggia di Bergamo a passeggiare lontano dal
palco e ad osservare gli spettatori, moltissimi dei quali assolutamente non
coinvolti da quello che stava succedendo, esattamente come me in quel
momento. Se Dylan fa concerti il sito "deve" riportare le aspettative di chi
ci andrà o non ci andrà, le scalette dei brani, le impressioni di chi c'è
stato. Se le aspettative o i giudizi sono negativi, rispettiamo chi li
esprime. Altrimenti, rischiamo che il sito ospiti solo le recensioni
"estere" che Tambourine gentilmente e puntualmente ci traduce. Ma chi
sarebbe così contento se le uniche notizie sul sito fossero quelle del fan
che "si è bagnato come una ragazzina che fa i giochetti con il suo
amichetto"? (cito quasi testualmente una descrizione che mi ha fato
rabbrividire.). Io credo molto in quello che da sempre sostiene Paul
Williams (che a questo concetto ha dedicato tre volumi e un bel pezzo di
vita), e cioè che l'arte di Dylan sia soprattutto l'arte di un performer. Ma
se è così, "bisogna" giudicare ogni singola performance, anche quando i
risultati non sono buoni e non solo quando si raggiunge l'immenso per una
sfumatura in un verso o per un assolo di armonica (quante volte è successo
in passato, e quanto poco negli ultimi anni!).

4. Maggiesfarm

Negli ultimi giorni i difensori di Dylan hanno decisamente inasprito il tono
delle polemiche, non solo in relazione ai contenuti (un po' talebani) ma
anche nei giudizi nei tuoi confronti, e questo francamente non lo capisco.
Anche perché (qualcuno lo ha opportunamente ricordato, ma qualcun altro se è
lo è scordato) il lavoro del curatore del sito è un atto di amore e di
volontariato. Riflettiamoci, perchè le parole di Michele sono emblematiche:
senza Tambourine il sito sarebbe morto un anno fa. E do voce anche a una mia
preoccupazione: se Tambourine avesse un carattere come il mio, (anche se
fortunatamente ritengo di no), probabilmente in una delle prossime talkin
scriverebbe un messaggio tipo "ragazzi, andate a fare in culo, e scusate se
ho usato un giro di parole.". Dopo di che, o si fa avanti un altro morituro
oppure si prende tutto e lo si butta nel cesso (accidenti, mi ero ripromesso
di non toccare l'argomento del cesso ma, seppure per altre strade, ci sono
arrivato anch'io!). Riflettiamo ancora un attimo: dalle ultime mail emerge
un elenco consistente delle cose che NON si possono (o non si dovrebbero)
fare. Ne cito qualcuna: usare pseudonimi, criticare i concerti, criticare le
scalette dei concerti, parlare male dell'uomo, dare giudizi negativi sugli
album recenti, occuparsi delle notizie frivole, occuparsi di altri artisti,.
Ebbene, togliamo tutte queste cose dal sito e cosa rimane: le segnalazioni
dei video su you tube, i link agli articoli che parlano di Dylan, le
recensioni dei concerti che già appaiono sul sito ufficiale. In poche
parole: expecting rain, anzi, qualcosa di meno, visto che su quel sito ci
sono diverse notizie su artisti che ruotano intorno all'universo dylaniano.
Invece abbiamo un patrimonio ben più ricco (e in italiano!), e non è bello
pensare che sia a rischio. Seguo quotidianamente maggiesfarm dal 2002, anche
se non ho mai scritto o partecipato molto, fondamentalmente perché molte
delle mie opinioni le anticipava Michele nei suoi interventi. Ora, dalla
mail di Michele e dalle osservazioni di Tambourine, apprendo dati
contraddittori: anche se il numero degli accessi è invariato, molti hanno
abbandonato il sito e soprattutto molti esprimono giudizi negativi sulla
nuova gestione. Gli aspetti sotto esame, per carità, più che legittimamente,
sono la forma, la grafica e i contenuti. E allora, perché non affrontare
questi temi in modo approfondito (nel dibattito quotidiano sul sito,
intendo) per capire meglio cosa vogliamo dal sito e, soprattutto, cosa
possiamo fare per esso. Perché mi pare di capire (dalla preoccupazione di
Michele) che sia il caso di stringersi intorno al curatore, aiutarlo a
superare i difetti (se ci sono) e di vedere in che modo possa essere
migliorata la gestione del patrimonio di informazioni di cui disponiamo.

5. La forma

Parto da una constatazione importante: quando c'era "lui" i testi erano
perfetti (non so se avesse influenza anche sui treni.). In effetti, nel
lavoro di Michele (esattamente come nei suoi libri, peraltro) non c'era una
virgola o un accento - apostrofo fuori posto. Di solito queste cose non si
notano (lo dico per esperienza professionale) se non quando mancano: se la
forma è perfetta il discorso fila e ci si può concentrare sui contenuti,
solo nel caso contrario qualcosa si inceppa. All'inizio la gestione di
Tambourine è stata un po' macchinosa, poi mi sembra che sia decisamente
migliorata, giungendo ad un livello comunque accettabile, addirittura più
che accettabile se si considera il rapporto tra risultato e tempo a
disposizione. Certo, ogni tanto c'è qualche errore di battitura, o qualche
virgola fuori posto. Però non credo che siano elementi così gravi da andare
a discapito della fruibilità dei testi. Senza il minimo intento polemico,
osservo che spesso sono scritte molto peggio le mail dei lettori,
specialmente quelle "di protesta". Se poi gli errori del Tamburino danno
fastidio, ben venga il consiglio di Michele: siamo qui per segnalarli e
correggerli insieme.

6. La grafica

In una delle pochissime volte in cui ho scritto, ho avuto modo di
sottolineare che per me la grafica è migliorata, c'è una maggiore rotazione
delle immagini, si arriva più facilmente alle news del giorno, ecc. Anzi,
forse si dovrebbe pensare di capovolgere la sequenza di accesso, nel senso
di definire come home page la pagina delle novità e consentire solo dopo di
passare al sito completo. Ma sono dettagli (con Michele avevamo discusso
tempo fa di questi aspetti, e probabilmente aveva ragione lui). Però c'è un
aspetto che è sostanziale: Tambourine pubblica gli interventi (esattamente
come sta avvenendo in questi ultimi tempi) ogni giorno, naturalmente
rispondendo, e consentendo ai frequentatori di intervenire a loro volta
quasi in tempo reale. Così facendo sta dando un valore aggiunto incredibile
al sito: in pratica, si riduce la talkin' settimanale e aumentano gli
interventi quotidiani; ci stiamo avvicinando a quello che mancava, e cioè
una specie di blog. Anzi, forse questa è l'unica forma di blog che può
funzionare su un sito senza incappare in tutti i problemi che mi aveva
indicato Michele (intrusioni, spam, ecc.). Secondo me non è un risultato di
poco conto, e andrebbe valorizzato.

7. I contenuti

Novità, testi, traduzioni, approfondimenti: cosa vogliono i lettori di
maggiesfarm? E soprattutto: cosa si può dare che non sia già presente nei
meandri del sito? Non è facile una risposta a quest'ultima domanda,
soprattutto perché siamo in presenza di un sito "maturo", dopo dieci anni di
vita di cui nove frenetici. Penso ad esempio alla cosa più importante per un
appassionato che si avvicina per la prima volta a Dylan: le traduzioni.
Michele ha tradotto tutte le canzoni, poi le liner notes degli album, poi le
versioni alternative delle canzoni stesse, poi i booklet dei cd. Adesso da
tradurre non c'è più niente (salvo le manciate di nuove canzoni). I grandi
dibattiti sono già stati fatti; negli ultimi anni si è discusso di Masked
and Anonimous, di I'm not there, di Chronicles, di Love and Theft e di
Modern Times. Poi siamo passati ai concerti, a Tell Tale Signs, presto
affronteremo il tema dei concerti nuovamente (dopo le recensioni delle tappe
italiane) e poi terrà banco il nuovo album. Abbiamo argomenti per due
sessioni di dibattito (una e mezzo, chè il tema dei concerti è un po'
logoro.). Dopo di che da discutere c'è ben poco. E' facile accusare il sito
di mancanza di novità, ma il fatto è che grandi novità nessuno le propone, e
del resto sarebbe veramente difficile trovarne. Non a caso, se guardiamo i
temi delle discussioni su rec-dylan troviamo proposte di argomenti
assolutamente "datati": ieri qualcuno puntava l'attenzione su Neighbourhood
bully, il che è emblematico.

Da qualche parte ho letto che con il ricambio di lettori l'età degli utenti
si è abbassata. Se è così, il sito potrebbe forse fare da guida ai meno
esperti per orientarsi nell'universo dylaniano. Se ripenso ai miei primi
approcci (per quello che riesco ancora a ricordare!) mi vengono in mente i
temi di cui mi sarebbe piaciuto trovare lo svolgimento già fatto: le
influenze artistiche di Dylan, le influenze letterarie, una guida alla
selezione dei migliori album, la traduzione (e se possibile qualche
spiegazione) delle principali canzoni, gli artisti che sono stati
maggiormente influenzati da lui. Però il bello è che tutte queste cose "da
qualche parte" nel sito ci sono, basta armarsi di pazienza e di sagacia
informatica per scovarle! E' quindi così difficile dare una risposta che
forse servirebbe una domanda. Perché allora non proponiamo agli utenti del
sito qualche domanda, un "censimento" per capire quanti anni hanno e da
quanti seguono il sito o comunque Dylan, un "questionario" per capire quali
temi vorrebbero vedere sviluppati, un elenco di proposte per riscontrarne il
gradimento. Se serve, offro un aiuto. Oppure non facciamo domande, e più
semplicemente stimoliamo gli interventi in questo senso. Del resto il sito
compie dieci anni, magari un restyling potrebbe aiutarlo e comunque sarebbe
più che giustificato. Se invece le risposte ci diranno che va bene così,
tanto meglio: saremo tutti più contenti, con buona pace di chi la pensa
diversamente.

Con grande gratitudine per il lavoro che fai ogni notte

Blindboygrunt
 

Ti ringrazio per il tuo ottimo e circostanziato intervento , senza parole inutili , hai saputo mettere il luce perfettamente il succo delle cose. Io credo di aver espresso gli stessi concetti nei miei numerosi , e per forza di cose a volte ripetitivi interventi , ma non sempre sono stato capito fino in fondo come hai saputo fare tu , succede di essere male interpretati o fraintesi nelle proprie intenzioni , molto dipende dalla disponibiltà di ricezione di chi legge.Il compito di stimolare le persone non è facile , perchè facendo questo a volte devi calcare l'accelleratore , esasperare un pò i concetti per favorire una reazione , ed alla fine finisci quasi sempre per essere il materasso delle botte. Intendiamoci , non è che mi stia lamentando , è stata una mia libera scelta e sono contento di averla fatta , anche se questo a volte mi procura parole , epiteti e concetti non proprio desiderati. Ma in fondo ho deciso che queste cose ci potevano stare , essere all'altezza di Michele era impossibile per chiunque , ma se devo essere sincero , non credo che il sito abbia perso le sue caratteristiche, anche perchè , al di là delle mie innovazioni e del mio modo di vedere le cose ed esprimerle , sono assolutamente certo che l'informazione e l'analisi per tutto quello che riguarda Bob Dylan fino ad oggi sia più che esauriente e soddisfaciente , non è mancato nulla , ho riportato come un frate cerstosino tutto quello che è successo nella vita e nelle opere di Dylan da quando Michele ha lasciato. Sono stato molto stupito quando mi sono sentito dire di trattare argomenti che non c'entravano con Dylan , di parlare di altri artisti , che c'è di male in questo ? La prima cosa che ho fatto quando mi sono ritrovato alla guida della Fattoria è stata quella di visitare tutti i siti dylaniani esistenti , cominciando dal tanto decantato expectingrain , ed è stato proprio lì che ho trovato il 50% circa di link che si riferivano ad altri artisti , addirittura a bizzeffe su Obama in questo periodo ( che c'entra Obama con Bob Dylan ed expectingrain ?) , allora ho pensato che se queste cose le faceva il sito dylaniano ritenuto il più valido a livello informativo , forse era il caso di seguire anche quella strada , se questo andava bene per quel sito non capisco perchè debba andare male per Maggie's Farm. Che l'età media dei visitatori si sia abbassata la ritengo una cosa positiva ,  anche su Maggie's Farm è in atto un ricambio generazionale , nuovi Dylan fans che vogliono sapere e conoscere Dylan , su Maggie's Farm c'è tutto , basta aver la pazienza di cercare nel grandissimo patrimonio degli archivi. Sono perfettamente informato che molti "Padri Pellegrini" della Farm l' hanno abbandonata con Michele, questo è logico ed era stato previsto , ma a tutt'oggi le visite sono sempre rimaste costanti , anche questo mese abbiamo passato le 10.100 persone che hanno avuto la volontà di visitare il sito , questo conta qualcosa, significa qualcosa se lo si vuole analizzare , sia statisticamente sia come significato intrinseco riferito al sito. Anche a me manca Michele come a tutti gli altri , ti ricordo che io ero uno come voi , uno che visitava la fattoria tutti i giorni , che seguiva le notizie , i dibattiti , ogni tanto mandavo la mia opinione come facevano tanti, an ordinary man insomma. Ancora oggi mi chiedo perchè Michele abbia scelto me , ma questo lo può dire solo lui , mi chiedo perchè Michele abbia lasciato questa meraviglia di sito che è stata la sua vita per dieci anni , ma questo ve lo può dire solo lui.  All'inizio della mia gestione ho fatto un sacco di pasticci , prove , esperimenti , credimi , non è stato facile trovarsi di punto in bianco a dover far funzionare la Fattoria e portarla avanti , senza nessuna esperienza al riguardo , faccio un esempio esagerato , è stato come prendere uno che passava per strada , portarlo su un palco ed ordinargli di cantare tutte le canzoni di Bob Dylan come Bob Dylan. Ho ricevuto mail peggiori delle attuali e così , pian piano mi son fatto il callo , ho capito come ragiona a volte la gente e l'ho accettato , anche se certe frasi mi procurano un profondo dispiacere , ma quando accetti di metterti in ballo devi ballare . Col passare del tempo penso di aver trovato un equilibro ed una quadratura accettabile , forse nel sito ci sarà stato qualcosa di troppo , ma mai una notizia dylaniana è mancata su queste pagine , a volte siamo stati i primi a dare una notizia , grazie anche alle tempestive segnalazioni di diverse persone come te che mi stanno dando un grande aiuto sia materiale che morale. Ho accettato le critiche e le lodi , gli insulti ed i complimenti , un giorno ti senti nella polvere e l'altro sull'altare , ma questa credo sia la normalità quotidiana per chi sta alla guida della Fattoria. Mi fa veramente un grandissimo piacere vedere che molti visitatori della Fattoria non si sono dimenticati di Michele , ed avere Michele come metro di paragone è un onore per me , anche se la certezza di non eguagliarlo mi lascerà sempre una punta di amarezza e di invidia nel senso buono della cosa , se fossi in predicato di essere paragonato a certi personaggi politici nullafacenti , nulladicenti e nullasignificanti , forse in questo caso mi incazzerei come un riccio , ma fortunatamente non è così.

L'uso dei nikenames è un'abitudine che s'era instaurata nella Fattoria fin dall'inizio , e molte delle lamentele derivanti dall' uso di Mr.Tambourine mi sembrano ingiustificate. All'interno della Fattoria tante persone hanno sempre usato un "nome d'arte" , tu stesso usi Blindboygrunt , ricordo Carlo Pig , Giulia Rabbit , Stefano Red link , Elio Rooster , Antonio Cat , Gianfranco Dog , Luca Spider , Anna Duck , tanto per citarne qualcuno e non ci ho mai visto niente di male , ho sempre trovato la cosa simpatica , così io sono diventato Mr.Tambourine e lo rimarrò.

Ritengo il referendum macchinoso e difficile perchè non tutti hanno il tempo e la voglia di scrivere , ma il rapporto in tempo reale è una cosa che funziona , ogni idea per svilupparlo , come ogni altra idea per migliorare il sito è sempre ben accetta e presa seriamente in considerazione , basta scrivere .

Ciao , alla prossima :o)

Mr.Tambourine

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Review: Jönköping, Sweden - Kinnarps Arena - March 27, 2009

by Mikael Peterson

Gran giorno oggi !!! E’ tempo di un’altro Dylanconcert , il mio 26° , questa volta in Jönköping….l’ultima volta a Glagow l’11 Aprile 2007.
Qualcuno si ricorderà di me , stavo facendo un pisolino nella mia macchina quando il mio amico ha visto Bib che comperava il dentifricio fuori da Orebro a tarda notte dopo lo show al Globen , Stoccolma Marzo 28 2007....so che qualcuno di voi troverà questa storia difficile da credere , non posso darvi torto.....
E’ mezzogiorno , sto guidando e sono ad un'ora di distanza dal luogo del concerto , ha nevicato tutta la notte e guardando fuori dal finestrino vedo un bellissimo paesaggio natalizio , sto bevendo una birra ed ascolto Tell Tale Signs....
Se qualcuno mi chiedesse quale canzone richiederei se mi fosse chiesto , prima di un concerto di Dylan....bene , non penso di aver passato un giorno nella mia miserabile vita senza che questa fantasia trovasse posto nella mia mente.....di solito Bob in persona mi chiede cosa fare......e per il momento la mia risposta è una sola “ Across the green mountain”....una canzone bellissima e profonda ,  con testo eccezzionale.
Tornato a casa , avevo previsto di scrivere una recensione passo per passo , ma ho dovuto rinunciare , semplicemente perchè è stato così fantastico che non posso immaginare ne cosa , ne quando , ne dove si ripeterà una cosa del genere , lo show è stato un grande diamante pazzo , il tipo di show del quale non si può tenere traccia , capite ? Setlist , assoli e tutto il resto.
Congratulazioni , questa volta Bob era così infuocato che sarebbe inutile spendere parole circa gli highlights e tutto il resto....senza dubbio il miglior show che abbia visto dopo l’era Sexton/Campbell , e forse anche meglio in certi momenti.....

Vorrei chiedervi un favore , in maggio andrò a Dublino per i due concerti con i miei due fratelli , così se avete la possibilità di ospitarci , o di trovare una sistemazione poco costosa vi lascio il mio indirizzo e_mail : mikaeljokerman@yahoo.se

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Bob Dylan - Watching the River Flow (Live in Copenhagen, 2009)

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Bob Dylan 20090327 Jönköping, Sweden - Don't Think Twice, It's All Right

 

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